CONGRESSO PEI P-S-L LA VIA DEI GOLPI DI FORZA PER SOFFOCARE IL IMBASTITO SULLA RIFORMA La...

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0 Anno LV1I Nuora serie Numero 1 OIKEZIONE REDAZIONE AMMIHISI'IS A/JONE Piazza Cavour * M1LANU casella Postai* 8493 Telefoni 701.541 701.542 . T00.308 Telegrammi: « «tantiI > MILANO ABBONAMENTI SÈStìai *P n0 ¥• SSS 1 Semestre u 3H5U; ITuneetra u 1701) fcSTEHO: Aimo L. Mod; Semestre L. «250: Trimestre h. 2200 spBdlilwne in abbonamento postale C.C. Post. 8/5830 di lutto L Sop di diritto tlsso , n. 100 la rlsjal . Comm. il 100 «nani C SOO Echi di cronaca L 290 . Avviai economia: vidi tartUa testa ranrlca Tassa governativa ni più Concessionaria 'ari 4 Tal dal 803».«0 a] B0.M.J6 80.21.41a e presso rfoiiiu di citta Largo S Maraherita Tel B0.S4.es Mlano Giovedì 8 Gennaio 1953 L. 26 QUOTIDIANO DEL P A BUIO SOCIALISTA ITALIANO L'Avariti! saluta i compagni delegati al XXX Congresso del Partito INTERPRETE DI TUTTO IL PAESE CHE CHIEDE UNA POLITICA DI PACE E DI DEMOCRAZIA IL XXX CONGRESSO PEI P-S-L si apre stamane al Lirico di Milano CONGRESSO DI LOTTA M Congresso del Partito socialista italiano che si apre oggi al Lirico Milano è sta to rivolto dalla variegata schiera dei nostri avversari il rimprovero di voler esser più che un'assemblea di mili tanti, prevalentemente preoc cupata di risolvere i proble mi interni di organizzazione e di indirizzo, una manifesta zione di forza e di volontà decisa a far sentire il peso del suo prestigio e della sua compattezza nel superamento di uno dei più drammatici momenti della giovane vita della democrazia italiana. Ma noi siamo tanto lontani dalle interessatissimo valutazioni del mondo reazionario e pseu dodemocratico che ci sta di fronte che quello che sem bra essere, per esso, un ar gomento di disappunto e biasimo, è per noi, invece, un motivo di orgoglio. I delegati, convenuti oggi a Milano, dei settecentocin quantamila socialisti italiani aderenti al glorioso Partito sorto a Genova nel 1892, non saranno ossessionati, come in altri tempi, da problemi di organizzazione e di indirizzo, per la semplice ragione che ì primi hanno trovato in una esperienza, che ha già fatto le sue prove, la via della loro soluzione e i secondi hanno perduto, in virtù dell'entusia stica ecV unànime accettazio ne del dovere dell'unità del la classe operaia, ogni ragio ne di essere. Su questa base il Partito socialista si sente potentemente inserito nella vita politica della nazione ed ha una sola volontà e un so lo orgoglio: essere costante mente in prima linea per la difesa della democrazia. II punto fondamentale dei lavori del Congresso di Mila no sarà perciò quello di por tare nel miglior modo possi bile il contributo dei sociali sti italiani alla decisione del la grande battaglia politica che si sta combattendo in questi giorni nel Paese e nel Parlamento: una battaglia che non è episodica o margi nale ma costituisce un mo mento decisivo e fondamen tale nel contrattacco demo cratico al ritorno offensivo delle forze reazionarie sgomi nate nel 1945. Meglio che con sapienti ordini del giorno di carattere dottrinario, il Con gresso del Partito socialista compirà oggi la funzione as segnatagli dall'attuale mo mento e dalle sue tradizioni riconfermando solennemente il suo impegno per la difesa della proporzionale, delia Co stituzione e della pace, indi cando al Paese l'alternativa socialista. Questa linea di condotta appare ancor più rispondente alle necessità della situazio ne politica generale in consi derazione del significativo contrasto rivelatosi in que sti giorni fra la speranza di distensione sorta sul piano dei rapporti internazionali e la persistente involuzione a destra della politica interna del nostro e di altri Paesi trascinati nel vortice della avventura atlantica Le rela zioni tra Mosca e Washing ton stanno attraversando, in virtù dello ultime dichiara zioni di Stalin e della cre scente riluttanza dei popoli a sopportare l'intollerabile far dello degli armamenti, una fase di singolare interesse, da cui non è assurdo suppor re che possa risultare una torma qualsiasi alleggeri mento della situazione; ma le lorze reazionarie che in Ita lia ed altrove hanno preso l'abbrivio sulla scia della po litica di Truman non danno nessun segno di esitazione o di resipiscenza. Da noi in par ticola!' modo è evidente la persistente volontà di quelle forze nella difesa dei loro sordidi interessi sezionali e nello sfruttamento della cro ciata anticomunista per la soddisfazione di un fanatisnr che sarebbe improprio chia mar religioso e che è sempli cemente clexicale e sanfedi sta. In questa situazione la pa rola del Congresso socialista di Milano il trentesimo del nostro Partito —• acquista un eccezionale valore ed è atte so con grande interesse non solo dai nostri amici e com pagni ma dai nostri stessi av versari. Il meno che si possa dire è che il Partito non ver meno all'aspettazione del Paese Il 2 giugno 1946 i sociali sti italiani hanno preso un solenne impegno col popolo italiano. Il Partito ha soste nuto in tempi durissimi, in sieme con i compagni comu nisti e con alcune frazioni li berali della borghesia, la causa della democrazia; a questa causa esso rimane fe dele oggi e rimarrà fedele in avvenire. Difendere la demo crazia significa, nella situa zione attuale, difendere la Costituzione e la pace, re spingere il subdolo tentati vo di modificare in senso maggioritario la legge elet torale: il raggiungimento di questi due obbiettivi è uno dei compiti principali del Congresso Milano. Viva il Partito socialista italiano! Viva l'unità della classe operaia! Viva la Costituzione »e pubblicana! Ì»ER LE VIE DELLA CITTA' GRANDI STRISCIONI ANNUNCIANO L'ASSISE »EL PARTITO FALLITA LA VIA DEI GOLPI DI FORZA PER SOFFOCARE IL IMBASTITO SULLA RIFORMA La maggioranza clericale politicamente battuta ritira l'o.d.g. Bettiol e si affida al presidente Gronchi Delusione e sconforto fra i deputati d.e. Una giornata di suppliche al presidente della Came ra Ferma presa (M posizione dei Gruppi socialista e comunista sulla direzione dei dibattiti Grande attesa in tutti i settori politici per H Congresso del Partito ROMA, 7. La giornata di oggi, vigilia del Congresso so cialista e data d'inizio della più importante fase dell'ostru zionismo contro la legge elet torale, ha segnato un punto d'arrivo snella situazione di ori della maggioranza costretta a dichiararsi battuta sul piano politico e a ricercare una nuo va strada per condurre in por to il suo progetto di riforma. Proprio questo è infatti il significato del ritiro delI'o.d.g. Bettiol annunciato oggi alla Camera con tono desolato dal suo stesso proponente all'ini zio della seduta pubblica. L'o. d.g. Bettiol era semplicemente l'arma politica dei « riformi sti » per decidere la sorte del la truffa elettorale sul piano dei rapporti di forza, cioè sul piano dei colpi di maggioranza dei soprusi, delle aperte vio lazioni del regolamento e del la tradizione parlamentare. Nonostante ogni tentativo non si è rifuggiti nemmeno dalle provocazioni più sfaccia La Direzione de! Partito è convocata per questa mattimi alle ore 9 presso la Federazione milanese del P. S.L In via Valpe trosa 2. te con seguito di tumulti e in cidenti la maggioranza non è riuscita a giustificare po liticamente proceduralmen te il suo documento destinato a risolvere in poche battute, per il suo contenuto reclusivo, la parte più delicata delia bat taglia parlamentare in corso, cioè la discussione degli emen damenti. Dichiarato impropo nibile nella sua prima stesura, l'ò.d.g. Bettiol fu successiva mente modificato e denicotiniz zato per essere reso accetta bile; rivelatosi poi totalmente inutile, ai fini di abbreviare il dibattito in corso, rimase 11 pencolante tra la schiera de gli altri ordini del giorno, sim bolo lampante dell'incertezza e dello sgomento della maggio ranza di fronte all'intelligen za e alla decisione dell'ostru zionismo delle sinistre. Fallita la vìa dei colpi di for za, il governo si è rassegnato alla più complessa strada del le pressioni sulla presidenza della Camera, per ottenere dal poteri discrezionali dell'on. Gronchi ciò che non è riuscito ad ottenere in sede politica nelle battaglie procedurali già trascorse. Per avere un'idea della amarezza che deve costi tuire per la maggioranza l'es sere stata costretta a ripiegare su questa via basterà ricordare che non più tardi una setti mana fa, quando l'on. Togliatti propose di lasciare alla presi denza il compito di regolare il dibattito, la maggioranza scon fessò l'on. Gronchi che aveva accettato la proposta, La pro posta una settimana fa è già mutata nelle suppliche che l'on. Bettiol ha rivolto oggi per tutta la mattinata all'on. Gron chi. Di queste suppliche si è già vista' una prima conseguenza nel.pomeriggio.di oggi nella vi va polemica che l'Opposizione ha dovuto sostenere con la pre sidenza a proposito di un certo numero di emendamenti che si è voluto ghigliottinare. Sa pe il fatto che l'on. Gronchi non può dimenticarsi di essere il presidente dell'Assemblea e non già il presidente della mag gioranza e che se un colpo di forza di quest'ultima risol ve, in ultima analisi, in un atto politico, alla presidenza spet tano invece compiti di tutela delle istituzioni e delle tradi zioni parlamentari alle quali non si può certo venir meno senza minore alla base tutto il sistema parlamentare. Per que sto i clericosocialdemocratici andavano oggi in giro con i musi lunghi. Sotto, questo profilo acquista significato l'o. d. g. approvato dai Comitati direttivi dei Grup pi parlamentari del P.S.I. e del P.C.I. durante la sospensione della seduta della Camera. Tale o.d.g., che è stato por tato al presidente Gronchi, di ce: «I deputati dei Gruppi so cialista e comunista della Ca mera, dopo il voto della mag gioranza che, violando la co stante pratica della Camera e del Senato, ha annullato il di ritto regolamentare di dichia rare e motivare il loro voto; di fronte alla proposta del presidente che limita e in parte annulla la prerogativa parlamentare che si esprime nel diritto presentare, a una legge proposta da! governo, gli emendamenti che ciascun deputato ritenga necessari e opportuni: incaricano i Comi tati direttivi del due Gruppi di esprimere al presidente la loro protesta e di chiedergli che il regolamento venga applicato secondo la lettera e la pratica costante; respingono qualsiasi responsabilità per l'inaspri mento del dibattito che inevi tabilmente sarebbe la conse guenza di ogni violazione del regolamento », Nella situazione di crisi della maggioranza si è inserito come elemento di primaria importan za il Congresso del P.S.I. ahe si inizia domani a Milano, La me desima stampa che due giorni fa parlava del Congresso come di una « parata di conformi smo » e pompava a tutto flato l'« anticongresso degli autono misti», cioè la pagliacciata im bastita dai magnacucchi, ha mutato oggi d'improvviso '1 t>uo tono ed ha assunto il linguag gio di chi dice bruscamente: carta in tavola. Un linguaggio che è comune badi bene sia a chi scrive per preve nire il contraccolpo socialista, sia a chi sembra invece solle citare la funzione socialista nel momento attuale. La scissione degli autonomi sti, l'epurazione del Partito, la sudditanza ai comunisti e tutti gli altri slogan ricorrenti sulla stampa borghese contro il P.S.I. saltano cosi d'un sol colpo negli articoli che il T&mpo, la Gazzetta del Popolo, L'Italia hanno dedicato al Con gresso socialista. La destra go vernativa ha giudicato maturi i tempi per gettare all'aria le diffamazioni e affrontare il problema nei suoi termini polì tici: «Bisogna mettersi in te sta scrive il Tempo che il P.S.I non è il Partito per sonale di Nenni e di Morandi, non è una specie di baule che 1 suoi dirigenti possono spostare dove vogliono. Il P.S.I. è un partito di socialismo massima lista e come tale non può ave re molti punti comuni con l'at tuale coalizione del , quattro partiti governativi. Se un gior no a Nenni o a un altro.diri gente venisse in capo di diven tare socialdemocratico o go vernativo, i primi ad abbando narlo sarebbero 1 sudi elet tori». Queste parole, con le quali il Tempo vorrebbe far dimenti care l'esistenza del PS.I., ac quistano un chiaro significato unite ai ripetuti accenni con tenuti nel medesimo scritto alla definitiva liquidazione del la socialdemocrazia e della sua funzione, ormai superata, nello schieramento politico italiano. Ma proprio in queste parole deL Tempo è il più evidente ri conoscimento della necessità di una nuova politica che" possa essere seguita e appoggiata.dal popolo italiano cosi, come esso oggi segue e appoggia l'azione (massimalista,o non massima lista, come piace al Tempo) del Partito socialista. La conclusione del Tempo ft la medesima di quella cui per viene in sostanza l'on. Del Bo, della Direzione della D,C, ned suo articolo su L'Italia: un in vito agli elettori a non votare perii P.S.T.;. anzMton. Bal'Bo, riconoscendo l'unità con cui il P.S.I.) si .presenta al Suo Con gresso, invita i fantomatici «autonomisti» a «non desi stere dalla loro azione anche se non arriderà loro il succes so»: destra econòmica e Azio ne eattolioa (L'Italia è il gior nale milanese dell'A.C.) rico noscono dunque già in parten za il fallimento delle loro spe ranze li processo di dissolvimento del P.S.D.I. è infatti tuttora in pieno sviluppo. La Direzione socialdemocratica ha ratifica to, oggi i prpwedimenti presi dall'Esecutivo contro Cala mandrei e Codignolfi. Da parte dalla sinistra .si è interpretata la decisione come uria « espres sa volontà, di rottura ». , FRANCO GERARDI Nel pomeriggio di oggi la relazione di Menni Il compagno Mazzoli, segretario della Federazione milanese, terrà il discorso inaugurale Già numerosissimi i delegati giunti nella capitale lombarda Morandi è arrivato ieri alle 24 Il segretario del Partito sarà a Milano questa mattina Da ieri mattina il compa gno Corallo vicesegretario della Federazione milanese, sul quale nella forzata as senza del compagno on. Maz zoli impegnato a Roma per la battaglia parlamentare contro la legge truffa è gra vata quasi per intero la responsabilità organizzativa del XXX Congresso naziona le ha trasportato le sue tende al Teatro Lirico dove una schiera improvvisati carpentieri ed apparatori ha alzato panneggi e appeso pannelli, disposto frecce in dicative e cartelli in una febbrile atmosfera vigilia, di inaugurazione. All'esterno del teatro, ver so la via Larga, un semplice pannello ed alcuni stendar di rossi costituiranno il pri mo discreto richiamo al Con gresso. Anche aM'interno gli organizzatori ai sono atte nuti al criterio della massi ma sobrietà. Niente scritte, niente ritratti e niente ban diere alle pareti della vasta sala o ai prospetti dei pai chi É delle gallerie; solo al cuni sobri panneggi sul pair co e, dietro al lungo tàvolo della presidenza, un enorme pannello che occupa tutta l'ampiezza del fondo scena. Esso reca a destra il simbo lo del Partito falce, mar tello e libro sullo sfondo di un sole raggiante e, sotto la indicazione del XXX Con gresso ' nazionale del P.S.I., la seguente frase che costi tuisce, nell'attuale momento polìtico, la parola d'ordine del Partito e di tutti i lavo ratori italiani: «Per la neutralità, contro l'intervento; per il progresso, contro la miseria; per la Costituzione, contro la reazione: PONIAMO AL PAESE LA ALTERNATIVA SOCIALI STA ». Del come sia sentita que sta alternativa ne sono pro va il sempre crescente inte resse suscitato dal nostro Congresso in tutti gli strati cittadini e la pressante ri chiesta di biglietti di invito apedalmente da parte di ex compagni passati alla social democrazia o rinchiusi in nullistiche posizioni di aspet tativa. Abbiamo già avuto occa sione di rilevare la concomi tanza del Congresso con la grossa battaglia che i parti ti della Opposizione stanno conducendo nel Parlamento e nel Paese contro la legge truffa. Molto opportuna ci sembra quindi l'iniziativa di una piccola Mostra storica dell'ostruzionismo parlamen tare che verrà allestita nel ridotto del teatro a cura dei compagni Franco Catalano e Gianni Bosio. Fin da ieri mattina i com pagni Pifferi e Maida so no alternati all'Ufficio Con gresso alla Stazione Centra le, in quell'edificio a fianco del binario n. 2 dove era una volta la saletta reale; sono con loro i compagni Crescensi e Pallottinì funzio nari della Direzione del Par tito, una impiegata pure del la Direzione e due funzio ni della Direziono (come è noto il Senato non è per ora direttamente impegnato nel la battaglia dell'ostruzionp smoJ, con il direttissimo di stamane è atteso H compé gno Nenni la cui relazione al Congresso è prevista per il pomeriggio. All'ìnfuori dei citati nessun compagno de putato è stato autorizzato a lasciare Roma. Solo nel cor so dei lavori, e per svolgere i loro interventi saranno a Milano gli on. Santi, Lizza dri, Luzzatto e Corona. Il discorso inaugurale ver tenute dal compagno Moz zali, segretario della. Federa zione provinciale milanese Norme per i congressisti Il congressista appena giunto alla Stazione Centrale dovrà: 1 \ Recarsi immediatamente àll'UFFICIO CONGRESSO ""/ (a fianco del binario n. 3 nell'edifìcio deH'oxsaletta areale, l'Ufficio è .contraddistinto, all'esterno da un car tello e da due bandiere rosse) dove i compagni incari cati gif consegneranno la delega, o biglietto d'invito, la « busta del congressista » ed il buono di prenotamento per gli alberghi. All'arrivo dei treni compagni moniti di bracciale rosso lo potranno guidare all'Ufficio e for nirgli tutte Io indicazioni necessarie. 2\ Portarsi In via Larga, al Teatro Lirico, dove ha */ sede il Congresso. Nella «busta» che gli è stolta consegnata all'Ufficio Congresso è contenuta anche una piantina schematica della città con l'indicazione del Teatro che è in pieno centro cittadino, dietro la piazza Diaz ed a pochi passi dalla piazza del Duomo. Esso potrà essere agevolmente raggiunto con il tram n. 2, scendendo alla fermata di via Cappellani e con l'auto bus «N» scendendo in piazza del Duomo; oppure con I tram 1, 5 e 18 scendendo in via Tommaso Grossi pres so piazza del Duomo. Altre linee di tram che transitano nelle vicinanze del Lirico, ma che non fanno capolinea alla Stazione Centrale, sono: il 22. 33, 24, 13 e 35 (con fermata in via Cappellaii e in piazza Fontana per il SS) e l'autobus «P» con fermata in piazza del Duomo. *>\ Il congressista che non potesse raggiungere Milano **} entro la giornata d'oggi dovrà portarsi direttamente al Teatro Lirico dove, da domani, si trasporterà l'Uffi cio Congresso. nari della CIT per il servi zio alberghi. Ieri il lavoro dell'Ufficio non è stato particolarmente gravoso perchè solo duecen to tra delegati ed {«.vitati si sono presentati per il ri tiro delle deleghe o dei bi glietti di invito e dei buoni di alloggio. Della Direzione del Partito erano presenti ieri a Milano i compagni: on. Mazzoli e Vecchietti; nella notte, con il rapido delle HSfiO sono giunti da Roma il sen. Mo randi vicesegretario del Par tito ,ed i sen. Lussu e Perti iiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiHiiiiiiiiififitnm<iiiiiiiiiiiiiiiiiii lllHHIIIIIHIIinillllllllIUlItllllllllKIHIIHIIMHIIlllMHIIIH.Itllll llllllllllllIIItllllllItlllllllllilIIIIIIIIIIIIIIIIIIItllllllllItllMIIIIIIIIimiII L'Opposizione difende alla Camera il diritto a modificare la legge-truffa Dopo il ritiro delI'o.d.g. Bettiol, la presidenza intenderebbe sopprimere la discussione degli e mendamenti alla legge elettorale ancora in vigore Sospesa la seduta su proposta di Togliatti ROMA, 7. Nella seduta pomeridiana di oggi alla Ca mera, la maggioranza gover nativa ha dovuto pubblicamen te rinunciare all'o.d.g. Bettiol che aveva la pretesa di bloc care l'ostruzionismo alla legge truffa. AH'o.d.g, Bettiol i compagni socialisti e comunisti avevano subito presentato ben 200 >e mendamenti. I democristiani, per evitare che anche sulla se de delI'o.d.g. Bettiol si svolges se una dura e lunga battaglia a base di emendamenti, hanno ingoiato l'aspro limone del ri tiro. Quando 11 presidente Gron chi ha chiesto all'on, Bettiol che cosa intendesse fare del suo o.d.g., il deputato demo cristiano ha pronunciato som messamente le parole: « Non insisto ». Questa spiegazione non era sufficiente, infatti Gronchi ha indotto Bettiol ad essere più esplicito e Bettiol ha dovuto dire chiaramente le parole: «Lo ritiro ». G.C. PALETTA (con accento ironico) : « Un'altra volta se lo faccia scrivere meglio », (Ila rità a sinistra, proteste al centio). H missino Almirante si è al zato a parlare per esprimere la convinzione che il gesto del l'on. Bettiol coinvolge un fat to politico perchè rappresenta va'il punto di vista della mag gioranza, pertanto Bettiol deve dare ampie spiegazioni sui mo tivi che hanno indotto la mag gioranza a ritirare l'o.d.g, in questione, H presidente Gronr ehi ha però rilevato che quel la di dar ragione del ritiro un o.d.g, è soltanto una fa coltà e non un obbligo. Prima ohe si' passasse al l'esame dell'articolo unico del la legge sulla riforma eletto rale, il compagno Luzzatto ha chiesto di abbinare a questo esame quello della proposta Giulietti relatva al voto dei marinai, e di cui è stata distri buita la relazione a firma del socialdemocratico Paolo Rossi. Gronchi non ha accettato que sto abbinamento poiché, a sua discrezione, le due leggi Inve stono due questioni completa mente diverse, compagno Luzzatto ha duindi avanzato una formale richiesta di abbi namento, sulla'quale si è svol ta una breve discussione cui hanno partecipato 'il democri stiano Russo (per parlare con tro), il compagno Sansone e i compagni comunisti Miceli e Laconi, Quando Gronchi stava per mettere ai voti la propo sta abbinamento, il compa gno Luzzatto ha dichiarato di ritirarla poiché era già a tutti noto come la maggioranza a vrebbe dimostrato la sua fedel al regolamento della Ca mera. I compagni comunisti Miceli e Laconi avevano sostenuto l'abbinamento delle due leggi in forza dell'art, 133 del rego lamento che impone appunto un esame abbinato disegni di leggi identici o vertenti su materie identiche, E' stata quindi affrontata la discussione dell'articolo unico del disegno di legge elettorale, E' noto che sono stati presen tati ben 1700 emendamenti. Il primo è quello dell'on. Viola per il ritorno al collegio uni nominale. Il presidente Gron chi lo ha dichiarato impropo nibile perchè è estraneo al l'oggetto della discussione, può metterlo in votazione. ALICATA: «Vorrei ricorda re un precedente fondamen tale». GRONGHI: «Non posso dar le la parola». CORONA: « Anch'io ricordo un precedente ». Superata in senso negativo la questione dell'emendamento Viola, si è aperta la discussio ne cruciale della seduta di og gi. Il presidente Gronchi ha infatti dichiarato che un grup po di emendamenti (117) non è proponibile poiché quegli e mendamenti apportano modifi che ad altri articoli della leg ge elettorale del 18 aprile che non sono stati modificati dal presente disegno di legge. Per tanto ha precisato Gronchi facendo riferimento alla sua facoltà discrezionale essi non saranno votati. A queste ultime parole ha fatto immediatamente seguito una forte protesta della si nistra. II compagno comunista La coni, sedati i clamori, chiede quindi la parola per un richia mo al regolamento, Facendo riferimento all'art. 90 del re golamento, Laconi precisa che "esercizio della facoltà discre zionale del presidente è condi zionata al caso di presentazio ne emendamenti ohe siano formulati con frasi sconve nienti o siano relativi ad ar gomenti «'affatto estranei » all'argomento in discussione. Anche gli emendamenti che si riferiscono ad altri artìcoli del T.U, elettorale sono In stretta relazione con la legge in esa me. Invece, ha aggiunto La coni, qui ci si continua a com portare come se l'o.d.g. Bet tiol fosse stato approvato, poi ché esso escludeva che si po tessero presentare emenda menti a quegli articoli del T. U. non toccati dalle modifiche presentate dal governo. Biso gna dunque esaminare gli emendamenti caso per caso. GRONCHI: «I presentatori degli emendamenti possono pe sempre esporre le loro ra gioni ». Moro (D.C.): «Noi diamo la nostra adesione alla tesi di Gronchi ». ALMIRANTE: «Si rinvi! la questione alla Commissione ». GRONCHI: «No, questo non è possibile », Il presidente della Camera ha quindi insistito ohe gli emendamenti devono essere limitati a quelli che modifica (Oonttnua in sesta paginaj che commemorerà anche I compagni Cacciatore, Caval lera, Cofani, Fioritto, Pieri? scomparsi dal l'ultimo Con gresso, Le delegazioni invita te porteranno al Congresso il loro messaggio augurale. Nella seduta pomeridiana i delegati procederanno all'ele zione della Presidenza. Pure nella mattinata d'og gi è attesa a Milano la dele gazione ufficiale del P.C.I. La delegazione sarà com posta dai compagni Togliat ti, Colombi, Negarville, Al berganti e Mario Monta pTiana. Il saluto dell'ANPI verrà portato dal mutilato della guerra partigiana Mario Rossi e quello del Movimen to dei partigiani della pace dal gen. di brigata aerea Paride Sacchi, E' pure assi curata la presenza del sin daco di Milano prof. Ferrari del P.S.D.T. La Camera del Lavoro di Milano ha esposto nelle vie cittadine manifesti coloro " so saluto e augurio per f lavori del Congresso Socia lista. Numerosi messaggi di sa luto e di augurio continuano a pervenire alla Presidenza del Congresso. L 1 Associazione italiana per i rapporti culturali con l'U nione Sovietica ha inviato U seguente telegramma a firma del sito segretario generale on. Giuseppe Berti: L'Associazione ItaliaURSS saluta i socialisti italiani riu niti nel loro trentesimo Con gresso. La grande causa della pace e dell'amicizia fra i po poli ha nel Partito socialista italiano uno strenuo difenso re. La proposta di un patto di non aggressione tra l'Ita lia e l'Unione Sovietica avan zata da Nenni rappresenta un contributo concreto al mi glioramento della posizione dell'Italia, alla salvaguardia dell'indipendenza nazionale e alla causa della distensione internazionale nello spirito della coesistenza pacifica e della collaborazione tra i popoli. Viva l'amicizia tra l'Italia e l'URSS! Viva la pace e l'amicizia tra 1 popoli! Viva il Partito socialista italiano! R. C B,

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Anno LV1I — Nuora serie — Numero 1 OIKEZIONE REDAZIONE AMMIHISI'IS A/JONE

Piazza Cavour * M1LANU casella Postai* 8493 Telefoni 701.541 701.542 . T00.308 Telegrammi: « «tantiI > MILANO

ABBONAMENTI SÈSt ìa i *Pn0 ¥• SSS1 Semestre u 3H5U; ITuneetra u 1701) fcSTEHO: Aimo L. Mod; Semestre L. «250: Trimestre h. 2200 spBdlilwne in abbonamento postale C.C. Post. 8/5830 di lutto L Sop di diritto tlsso , n. 100 la rlsjal . Comm. il 100 • «nani C SOO • Echi di cronaca L 290 . Avviai economia: vidi tartUa testa ranrlca Tassa governativa ni più ­ Concessionaria 'ari 4 Tal dal 803».«0 a] B0.M.J6 • 80.21.41­a e presso r fo i i i u

di citta Largo S Maraherita Tel B0.S4.es

Mlano ­ Giovedì 8 Gennaio 1953 ­ L. 26

Q U O T I D I A N O D E L P A B U I O S O C I A L I S T A I T A L I A N O

L'Avariti! saluta i compagni delegati al XXX Congresso del Partito

INTERPRETE DI TUTTO IL PAESE CHE CHIEDE UNA POLITICA DI PACE E DI DEMOCRAZIA

IL XXX CONGRESSO PEI P-S-L si apre stamane al Lirico di Milano CONGRESSO DI LOTTA

M Congresso del Par t i to socialista i taliano che si apre oggi a l Lirico dì Milano è s ta ­to rivolto dalla variegata schiera dei nostri avversari il rimprovero di voler esser più che un'assemblea di mili­tanti, prevalentemente preoc­cupata di risolvere i proble­mi in terni di organizzazione e di indirizzo, una manifesta­zione di forza e di volontà decisa a far sentire il peso del suo prestigio e della sua compattezza nel superamento di uno dei più drammatici momenti della giovane vita della democrazia i taliana. Ma noi siamo t an to lontani dalle interessatissimo valutazioni del mondo reazionario e pseu­dodemocratico che ci s ta di fronte che quello che sem­bra essere, per esso, un ar­gomento di disappunto e dì biasimo, è per noi, invece, un motivo di orgoglio.

I delegati, convenuti oggi a Milano, dei settecentocin­quantamila socialisti italiani aderenti a l glorioso Par t i t o sorto a Genova nel 1892, non saranno ossessionati, come in altr i tempi, da problemi di organizzazione e di indirizzo, per la semplice ragione che ì primi hanno t rovato in una esperienza, che h a già fa t to le sue prove, la via della loro soluzione e i secondi hanno perduto, in vir tù dell 'entusia­stica ecV unànime accettazio­ne del dovere dell 'unità del­la classe operaia, ogni ragio­ne di essere. Su questa base il Par t i to socialista si sente potentemente inserito nella vita politica della nazione ed ha una sola volontà e un so­lo orgoglio: essere costante­mente in prima linea per la difesa della democrazia.

II punto fondamentale dei lavori del Congresso di Mila­no sarà perciò quello di por­tare nel miglior modo possi­bile il contributo dei sociali­sti italiani alla decisione del­la grande bat tagl ia politica che si sta combattendo in questi giorni nel Paese e nel Par lamento : una battagl ia che non è episodica o margi ­nale ma costituisce un mo­mento decisivo e fondamen­tale nel contrat tacco demo­cratico al r i torno offensivo delle forze reazionarie sgomi­nate nel 1945. Meglio che con sapienti ordini del giorno di carattere dottrinario, il Con­gresso del Par t i to socialista compirà oggi la funzione as­segnatagli dall 'at tuale mo­mento e dalle sue tradizioni riconfermando solennemente il suo impegno per la difesa della proporzionale, delia Co­stituzione e della pace, indi­cando al Paese l 'al ternativa socialista.

Questa linea di condotta appare ancor più rispondente alle necessità della situazio­ne politica generale in consi­derazione del significativo contrasto rivelatosi in que­sti giorni fra la speranza di distensione sorta sul piano dei rapporti internazionali e la persistente involuzione a destra della politica interna del nostro e di altr i Paesi trascinati nel vortice della avventura atlantica­ Le rela­zioni t r a Mosca e Washing­ton stanno attraversando, in virtù dello ultime dichiara­zioni di Stalin e della cre­scente ri luttanza dei popoli a sopportare l'intollerabile far­dello degli armament i , una fase di singolare interesse, da cui non è assurdo suppor­re che possa r isultare una torma qualsiasi dì alleggeri­mento della situazione; ma le lorze reazionarie che in I ta­lia ed altrove hanno preso l'abbrivio sulla scia della po­litica di Truman non danno nessun segno di esitazione o di resipiscenza. Da noi in par­ticola!' modo è evidente la persistente volontà di quelle forze nella difesa dei loro sordidi interessi sezionali e nello sfrut tamento della cro­ciata anticomunista per la soddisfazione di un fanat isnr che sarebbe improprio chia­mar religioso e che è sempli­cemente clexicale e sanfedi­sta.

In questa situazione la pa­rola del Congresso socialista di Milano — il t rentesimo del nostro Par t i to —• acquista un eccezionale valore ed è at te­so con grande interesse non solo dai nostri amici e com­pagni ma dai nostri stessi av­

versari . I l meno che si possa dire è che il Par t i t o non ver­r à meno all 'aspettazione del Paese

I l 2 giugno 1946 i sociali­sti i tal iani hanno preso un solenne impegno col popolo i taliano. I l Par t i t o ha soste­nuto in tempi durissimi, in­sieme con i compagni comu­nisti e con alcune frazioni li­berali della borghesia, la causa della democrazia; a questa causa esso r imane fe­dele oggi e r imar r à fedele in avvenire. Difendere la demo­crazia significa, nella situa­zione at tuale , difendere la Costituzione e la pace, re ­spingere il subdolo tenta t i ­vo di modificare in senso maggiori tario la legge elet­tora le : il raggiungimento di questi due obbiettivi è uno dei compiti principali del Congresso dì Milano.

Viva il Par t i to socialista i tal iano!

Viva l 'unità della classe operaia!

Viva la Costituzione »e­pubblicana! ­ Ì»ER LE VIE DELLA CITTA' GRANDI STRISCIONI­ A N N U N C I A N O L'ASSISE » E L PARTITO

FALLITA LA VIA DEI GOLPI DI FORZA PER SOFFOCARE IL IMBASTITO SULLA RIFORMA

La maggioranza clericale politicamente battuta ritira l'o.d.g. Bettiol e si affida al presidente Gronchi

Delusione e sconforto fra i deputati d.e. ­ Una giornata di suppliche al presidente della Came­

ra • Ferma presa (M posizione dei Gruppi socialista e comunista sulla direzione dei dibattiti

Grande attesa in tutti i settori politici per H Congresso del Partito ROMA, 7. — La giornata di

oggi, vigilia del Congresso so­cialista e data d'inizio della più importante fase dell'ostru­zionismo contro la legge elet­torale, ha segnato un punto d'arrivo snella situazione di ori­sì della maggioranza costretta a dichiararsi bat tuta sul piano politico e a ricercare una nuo­va strada per condurre in por­to il suo progetto di riforma.

Proprio questo è infatti il significato del ritiro delI'o.d.g. Bettiol annunciato oggi alla Camera con tono desolato dal suo stesso proponente all'ini­zio della seduta pubblica. L'o. d.g. Bettiol era semplicemente l 'arma politica dei « riformi­sti » per decidere la sorte del­la truffa elettorale sul piano dei rapporti di forza, cioè sul piano dei colpi di maggioranza dei soprusi, delle aperte vio­lazioni del regolamento e del­la tradizione parlamentare. Nonostante ogni tentativo — non si è rifuggiti nemmeno dalle provocazioni più sfaccia­

La Direzione de! Part i to è convocata per questa matt imi alle ore 9 presso la Federazione milanese del P. S.L In via Valpe­

t rosa 2.

te con seguito di tumulti e in­cidenti — la maggioranza non è riuscita a giustificare né po­liticamente né proceduralmen­te il suo documento destinato a risolvere in poche battute, per il suo contenuto reclusivo, la parte più delicata delia bat­taglia parlamentare in corso, cioè la discussione degli emen­damenti. Dichiarato impropo­nibile nella sua prima stesura, l'ò.d.g. Bettiol fu successiva­mente modificato e denicotiniz­zato per essere reso accetta­bile; rivelatosi poi totalmente inutile, ai fini di abbreviare il dibattito in corso, rimase 11 pencolante tra la schiera de­gli altri ordini del giorno, sim­bolo lampante dell'incertezza e dello sgomento della maggio­ranza di fronte all'intelligen­za e alla decisione dell'ostru­zionismo delle sinistre.

Fallita la vìa dei colpi di for­za, il governo si è rassegnato alla più complessa strada del­le pressioni sulla presidenza della Camera, per ottenere dal p o t e r i discrezionali dell'on. Gronchi ciò che non è riuscito ad ottenere in sede politica nelle battaglie procedurali già trascorse. Per avere un'idea della amarezza che deve costi­tuire per la maggioranza l'es­sere stata costretta a ripiegare su questa via basterà ricordare che non più tardi dì una setti­mana fa, quando l'on. Togliatti propose di lasciare alla presi­denza il compito di regolare il dibattito, la maggioranza scon­

fessò l'on. Gronchi che aveva accettato la proposta, La pro­posta dì una settimana fa sì è già mutata nelle suppliche che l'on. Bettiol ha rivolto oggi per tut ta la mattinata all'on. Gron­chi.

Di queste suppliche si è già vista' una prima conseguenza nel.pomeriggio.di oggi nella vi­va polemica che l'Opposizione ha dovuto sostenere con la pre­sidenza a proposito di un certo numero di emendamenti che si è voluto ghigliottinare. Sa pe­rò il fatto che l'on. Gronchi non può dimenticarsi di essere il presidente dell'Assemblea e non già il presidente della mag­gioranza e che se un colpo di forza di quest'ultima sì risol­ve, in ultima analisi, in un atto politico, alla presidenza spet­tano invece compiti di tutela delle istituzioni e delle tradi­zioni parlamentari alle quali non si può certo venir meno senza minore alla base tutto il sistema parlamentare. Per que­sto i clerico­socialdemocratici andavano oggi in giro con i musi lunghi.

Sotto, questo profilo acquista significato l'o. d. g. approvato dai Comitati direttivi dei Grup­pi parlamentari del P.S.I. e del P.C.I. durante la sospensione della seduta della Camera.

Tale o.d.g., che è stato por­tato al presidente Gronchi, di­ce: «I deputati dei Gruppi so­cialista e comunista della Ca­mera, dopo il voto della mag­gioranza che, violando la co­stante pratica della Camera e del Senato, ha annullato il di­ritto regolamentare di dichia­rare e motivare il loro voto; di fronte alla proposta del presidente che limita e in parte annulla la prerogativa parlamentare che si esprime nel diritto dì presentare, a una legge proposta da! governo, gli emendamenti che ciascun deputato ritenga necessari e opportuni: incaricano i Comi­tati direttivi del due Gruppi di esprimere al presidente la loro protesta e di chiedergli che il regolamento venga applicato secondo la lettera e la pratica costante; respingono qualsiasi responsabilità per l 'inaspri­mento del dibattito che inevi­tabilmente sarebbe la conse­guenza di ogni violazione del regolamento »,

Nella situazione di crisi della maggioranza si è inserito come elemento di primaria importan­za il Congresso del P.S.I. ahe si inizia domani a Milano, La me­desima stampa che due giorni fa parlava del Congresso come di una « parata di conformi­smo » e pompava a tutto flato l'« anticongresso degli autono­misti», cioè la pagliacciata im­bastita dai magnacucchi, ha mutato oggi d'improvviso '­1 t>uo tono ed ha assunto il linguag­gio di chi dice bruscamente: carta in tavola. Un linguaggio

che è comune — sì badi bene — sia a chi scrive per preve­nire il contraccolpo socialista, sia a chi sembra invece solle­citare la funzione socialista nel momento attuale.

La scissione degli autonomi­sti, l'epurazione del Partito, la sudditanza ai comunisti e tutt i gli altri slogan ricorrenti sulla stampa borghese contro il P.S.I. saltano cosi d'un sol colpo negli articoli che il T&mpo, la Gazzetta del Popolo, L'Italia hanno dedicato al Con­gresso socialista. La destra go­vernativa ha giudicato maturi i tempi per gettare all 'aria le diffamazioni e affrontare il problema nei suoi termini polì­tici: «Bisogna mettersi in te­sta — scrive il Tempo — che il P.S.I­ non è il Par t i to per­sonale di Nenni e di Morandi, non è una specie di baule che 1 suoi dirigenti possono spostare dove vogliono. Il P.S.I. è un partito di socialismo massima­lista e come tale non può ave­re molti punti comuni con l'at­

tuale coalizione del , quattro partiti governativi. Se un gior­no a Nenni o a un altro.diri­gente venisse in capo di diven­tare socialdemocratico o „ go­vernativo, i primi ad abbando­narlo sarebbero 1 • sudi elet­tori».

Queste parole, con le quali il Tempo vorrebbe far ­dimenti­care l'esistenza del P­S.I., ac­quistano un chiaro significato unite ai ripetuti accenni con­tenuti nel medesimo scritto alla definitiva liquidazione del­la socialdemocrazia e della sua funzione, ormai superata, nello schieramento politico italiano. Ma proprio in queste parole deL Tempo è il più evidente ri­conoscimento della necessità di una nuova politica che" possa essere seguita e appoggiata.dal popolo italiano cosi, come esso oggi segue e appoggia l'azione (massimalista,o non massima­lista, come piace al Tempo) del Partito socialista.

La conclusione del Tempo ft

la medesima di quella cui per­viene in sostanza l'on. Del Bo, della Direzione della D,C, ned suo articolo su L'Italia: un in­vito agli elettori a non votare p e r i i P.S.T.;. anzMton. Bal 'Bo, riconoscendo l'unità ­con cui il P.S.I.) si .presenta al Suo­ Con­gresso, invita i fantomatici «autonomisti» ­a «non­ desi­stere dalla loro azione anche se non arriderà loro il succes­so»: destra econòmica e Azio­ne eattolioa (L'Italia è il gior­nale milanese dell'A.C.) rico­noscono dunque già in parten­za il fallimento delle loro spe­ranze­

l i processo di dissolvimento del P.S.D.I. è infatti tu t tora in pieno sviluppo. La Direzione socialdemocratica ha ratifica­to, oggi i prpwedimenti presi dall'Esecutivo c o n t r o Cala­mandrei e Codignolfi. Da parte dalla sinistra .si è interpretata la decisione come uria « espres­sa volontà, di rottura ». ,

FRANCO GERARDI

Nel pomeriggio di oggi la relazione di Menni Il compagno Mazzoli, segretario della Federazione milanese, terrà il discorso inaugurale ­ Già numerosissimi i delegati giunti nella capitale lombarda ­ Morandi è arrivato ieri alle 24 ­ Il segretario del Partito sarà a Milano questa mattina

Da ieri mattina il compa­gno Corallo — vice­segretario della Federazione milanese, sul quale nella forzata as­senza del compagno on. Maz­zoli impegnato a Roma per la battaglia parlamentare contro la legge truffa è gra­vata quasi per intero la responsabilità organizzativa del XXX Congresso naziona­le — ha trasportato le sue tende al Teatro Lirico dove una schiera dì improvvisati carpentieri ed apparatori ha alzato panneggi e appeso pannelli, disposto frecce in­dicative e cartelli in una febbrile atmosfera dì vigilia, di inaugurazione.

All'esterno del teatro, ver­so la via Larga, un semplice pannello ed alcuni stendar­di rossi costituiranno il pri­mo discreto richiamo al Con­gresso. Anche aM'interno gli organizzatori ai sono atte­nuti al criterio della massi­m a sobrietà. Niente scritte, niente ritratti e niente ban­diere alle pareti della vasta sala o ai prospetti dei pai­chi É delle gallerie; solo al­cuni sobri panneggi sul pair co e, dietro al lungo tàvolo della presidenza, un enorme pannello che occupa tutta l'ampiezza del fondo scena. Esso reca a destra il simbo­lo del Partito — falce, mar­tello e libro sullo sfondo di un sole raggiante — e, sotto la indicazione del XXX Con­gresso ' nazionale del P.S.I., la seguente frase che costi­tuisce, nell'attuale momento polìtico, la parola d'ordine del Partito e di tutti i lavo­ratori italiani:

«Per la neutralità, contro l ' intervento;

per il progresso, contro la miseria;

per la Costituzione, contro la reazione:

PONIAMO AL PAESE LA ALTERNATIVA SOCIALI­STA ».

Del come sia sentita que­sta alternativa ne sono pro­va il sempre crescente inte­resse suscitato dal nostro Congresso in tutti gli strati cittadini e la pressante ri­chiesta di biglietti di invito apedalmente da parte di ex­compagni passati alla social­democrazia o rinchiusi in nullistiche posizioni di aspet­tativa.

Abbiamo già avuto occa­sione di rilevare la concomi­tanza del Congresso con la grossa battaglia che i parti­ti della Opposizione stanno conducendo nel Parlamento e nel Paese contro la legge

truffa. Molto opportuna ci sembra quindi l'iniziativa di una piccola Mostra storica dell'ostruzionismo parlamen­tare che verrà allestita nel ridotto del teatro a cura dei compagni Franco Catalano e Gianni Bosio.

Fin da ieri mattina i com­pagni Pifferi e Maida sì so­no alternati all'Ufficio Con­gresso alla Stazione Centra­le, in quell'edificio a fianco del binario n. 2 dove era una volta la saletta reale; sono con loro i compagni Crescensi e Pallottinì funzio­nari della Direzione del Par­tito, una impiegata pure del­la Direzione e due funzio­

ni della Direziono (come è noto il Senato non è per ora direttamente impegnato nel­la battaglia dell'ostruzionp­smoJ, con il direttissimo di stamane è atteso H compé­gno Nenni la cui relazione al Congresso è prevista per il pomeriggio. All'ìnfuori dei citati nessun compagno de­putato è stato autorizzato a lasciare Roma. Solo nel cor­so dei lavori, e per svolgere i loro interventi saranno a Milano gli on. Santi, Lizza­dri, Luzzatto e Corona.

Il discorso inaugurale ver­rà tenute dal compagno Moz­zali, segretario della. Federa­zione provinciale milanese

Norme per i congressisti I l congressista appena giunto alla Stazione Centrale

dovrà: 1 \ Recarsi immediatamente àll'UFFICIO CONGRESSO ""­/ (a fianco del binario n. 3 nell'edifìcio deH'ox­saletta areale, l'Ufficio è .contraddistinto, all'esterno da un car­tello e da due bandiere rosse) dove i compagni incari­cati gif consegneranno la delega, o lì biglietto d'invito, la « busta del congressista » ed il buono di prenotamento per gli alberghi. All'arrivo dei t reni compagni moniti di bracciale rosso lo potranno guidare all'Ufficio e for­nirgli tu t t e Io indicazioni necessarie.

2 \ Portarsi In via Larga, al Teatro Lirico, dove ha * / sede il Congresso. Nella «bus ta» che gli è stolta consegnata all'Ufficio Congresso è contenuta anche una piantina schematica della città con l'indicazione del Teatro che è in pieno centro cittadino, dietro la piazza Diaz ed a pochi passi dalla piazza del Duomo. Esso potrà essere agevolmente raggiunto con il t ram n. 2, scendendo alla fermata di via Cappellani e con l'auto­bus « N » scendendo in piazza del Duomo; oppure con I t ram 1, 5 e 18 scendendo in via Tommaso Grossi pres­so piazza del Duomo. Altre linee di t ram che transitano nelle vicinanze del Lirico, ma che non fanno capolinea alla Stazione Centrale, sono: il 22. 33, 24, 13 e 35 (con fermata in via Cappellai­i e in piazza Fontana per il SS) e l'autobus « P » con fermata in piazza del Duomo.

*>\ I l congressista che non potesse raggiungere Milano ** entro la giornata d'oggi dovrà portarsi direttamente al Teatro Lirico dove, da domani, si trasporterà l'Uffi­cio Congresso.

nari della CIT per il servi­zio alberghi.

Ieri il lavoro dell'Ufficio non è stato particolarmente gravoso perchè solo duecen­to tra delegati ed «.vitati si sono presentati per il ri­tiro delle deleghe o dei bi­glietti di invito e dei buoni di alloggio.

Della Direzione del Partito erano presenti ieri a Milano i compagni: on. Mazzoli e Vecchietti; nella notte, con il rapido delle HSfiO sono giunti da Roma il sen. Mo­randi vice­segretario del Par­tito ,ed i sen. Lussu e Perti­

iiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiHiiiiiiiiififitnm<iiiiiiiiiiiiiiiiiii lllHHIIIIIHIIinillllllllIUlItllllllllKIHIIHIIMHIIlllMHIIIH.Itllll llllllllllllIIItllllllItlllllllllilIIIIIIIIIIIIIIIIIIItllllllllItllMIIIIIIIIimiII

L'Opposizione difende alla Camera i l diritto a modificare la legge-truffa

Dopo il ritiro delI'o.d.g. Bettiol, la presidenza intenderebbe sopprimere la discussione degli e­

mendamenti alla legge elettorale ancora in vigore Sospesa la seduta su proposta di Togliatti

ROMA, 7. — Nella seduta pomeridiana di oggi alla Ca­mera, la maggioranza gover­nativa ha dovuto pubblicamen­te rinunciare all'o.d.g. Bettiol che aveva la pretesa di bloc­care l'ostruzionismo alla legge­truffa.

AH'o.d.g, Bettiol i compagni socialisti e comunisti avevano subito presentato ben 200 >e­mendamenti. I democristiani, per evitare che anche sulla se­de delI'o.d.g. Bettiol si svolges­se una dura e lunga battaglia a base di emendamenti, hanno ingoiato l'aspro limone del ri­tiro.

Quando 11 presidente Gron­chi ha chiesto all'on, Bettiol che cosa intendesse fare del suo o.d.g., il deputato demo­cristiano ha pronunciato som­messamente le parole: « Non insisto ». Questa spiegazione non era sufficiente, i n f a t t i Gronchi ha indotto Bettiol ad essere più esplicito e Bettiol ha dovuto dire chiaramente le parole: «Lo ritiro ».

G.C. PALETTA (con accento ironico) : « Un'altra volta se lo faccia scrivere meglio », (Ila­rità a sinistra, proteste al centio).

H missino Almirante si è al zato a parlare per esprimere la convinzione che il gesto del­l'on. Bettiol coinvolge un fat­to politico perchè rappresenta­va'il punto di vista della mag­gioranza, pertanto Bettiol deve dare ampie spiegazioni sui mo­tivi che hanno indotto la mag­gioranza a ritirare l'o.d.g, in questione, H presidente Gronr ehi ha però rilevato che quel­la di dar ragione del ritiro dì un o.d.g, è soltanto una fa­coltà e non un obbligo.

Prima ohe si' passasse al­l'esame dell'articolo unico del­la legge sulla riforma eletto­rale, il compagno Luzzatto ha chiesto di abbinare a questo esame quello della proposta Giulietti re la tva al voto dei marinai, e di cui è stata distri­buita la relazione a firma del socialdemocratico Paolo Rossi. Gronchi non ha accettato que­sto abbinamento poiché, a sua discrezione, le due leggi Inve­stono due questioni completa­mente diverse, lì compagno Luzzatto ha duindi avanzato una formale richiesta di abbi­namento, sulla'quale si è svol­t a una breve discussione cui hanno partecipato 'il democri­

stiano Russo (per parlare con­tro), il compagno Sansone e i compagni comunisti Miceli e Laconi, Quando Gronchi stava per mettere ai voti la propo­sta dì ­abbinamento, il compa­gno Luzzatto ha dichiarato di ritirarla poiché era già a tutti noto come la maggioranza a­vrebbe dimostrato la sua fedel­tà al regolamento della Ca­mera.

I compagni comunisti Miceli e Laconi avevano sostenuto l'abbinamento delle due leggi in forza dell'art, 133 del rego­lamento che impone appunto un esame abbinato dì disegni di leggi identici o vertenti su materie identiche,

E' stata quindi affrontata la discussione dell'articolo unico del disegno di legge elettorale, E' noto che sono stati presen­tati ben 1700 emendamenti. Il primo è quello dell'on. Viola per il ritorno al collegio uni­nominale. Il presidente Gron­chi lo ha dichiarato impropo­nibile perchè è estraneo al­l'oggetto della discussione, né può metterlo in votazione.

ALICATA: «Vorrei ricorda­re un precedente fondamen­tale».

GRONGHI: «Non posso dar­le la parola».

CORONA: « Anch'io ricordo un precedente ».

Superata in senso negativo la questione dell'emendamento Viola, si è aperta la discussio­ne cruciale della seduta di og­gi. Il presidente Gronchi ha infatti dichiarato che un grup­po di emendamenti (117) non è proponibile poiché quegli e­mendamenti apportano modifi­che ad altri articoli della leg­ge elettorale del 18 aprile che non sono stati modificati dal presente disegno di legge. Per­tanto — ha precisato Gronchi facendo riferimento alla sua facoltà discrezionale — essi non saranno votati.

A queste ultime parole ha fatto immediatamente seguito una forte protesta della si­nistra.

II compagno comunista La­coni, sedati i clamori, chiede quindi la parola per un richia­mo al regolamento, Facendo riferimento all'art. 90 del re­golamento, Laconi precisa che "esercizio della facoltà discre­zionale del presidente è condi­zionata al caso di presentazio­ne dì emendamenti ohe siano

formulati con frasi sconve­nienti o siano relativi ad ar­gomenti «'affatto estranei » all'argomento in discussione. Anche gli emendamenti che si riferiscono ad altri artìcoli del T.U, elettorale sono In stretta relazione con la legge in esa­me. Invece, ha aggiunto La­coni, qui ci si continua a com­portare come se l'o.d.g. Bet­tiol fosse stato approvato, poi­ché esso escludeva che si po­tessero presentare emenda­menti a quegli articoli del T. U. non toccati dalle modifiche presentate dal governo. Biso­gna d u n q u e esaminare gli emendamenti caso per caso.

GRONCHI: «I presentatori degli emendamenti possono pe­rò sempre esporre le loro ra­gioni ».

Moro (D.C.): «Noi diamo la nostra adesione alla tesi di Gronchi ».

ALMIRANTE: «Si rinvi! la questione alla Commissione ».

GRONCHI: «No, questo non è possibile »,

Il presidente della Camera ha quindi insistito ohe gli emendamenti devono essere limitati a quelli che modifica­

(Oonttnua in sesta paginaj

che commemorerà anche I compagni Cacciatore, Caval­lera, Cofani, Fioritto, Pieri? scomparsi dal l'ultimo Con­gresso, Le delegazioni invita­te porteranno al Congresso il loro messaggio augurale.

Nella seduta pomeridiana i delegati procederanno all'ele­zione della Presidenza.

Pure nella mattinata d'og­gi è attesa a Milano la dele­gazione ufficiale del P.C.I.

La delegazione sarà com­posta dai compagni Togliat­ti, Colombi, Negarville, Al­berganti e Mario Monta­pTiana.

Il saluto dell'ANPI verrà portato dal mutilato della guerra partigiana Mario Rossi e quello del Movimen­to dei partigiani della pace dal gen. di brigata aerea Paride Sacchi, E' pure assi­curata la presenza del sin­daco di Milano prof. Ferrari del P.S.D.T.

La Camera del Lavoro di Milano ha esposto nelle vie cittadine manifesti dì coloro­ " so saluto e dì augurio per f lavori del Congresso Socia­lista.

Numerosi messaggi di sa­luto e di augurio continuano a pervenire alla Presidenza del Congresso.

L1 Associazione italiana per i rapporti culturali con l'U­nione Sovietica ha inviato U seguente telegramma a firma del sito segretario generale on. Giuseppe Berti:

L'Associazione Italia­URSS saluta i socialisti italiani riu­niti nel loro trentesimo Con­gresso. La grande causa della pace e dell'amicizia fra i po­poli ha nel Parti to socialista italiano uno strenuo difenso­re. La proposta di un pat to di non aggressione t ra l 'Ita­lia e l'Unione Sovietica avan­zata da Nenni rappresenta un contributo concreto al mi­glioramento della posizione dell'Italia, alla salvaguardia dell'indipendenza nazionale e alla causa della distensione internazionale nello spirito della coesistenza pacifica e della collaborazione t ra i popoli.

Viva l'amicizia tra l'Italia e l'URSS!

Viva la pace e l'amicizia tra 1 popoli!

Viva il Partito socialista italiano!

R. C B,

Giovedì 8 gennaio 1953 tJ&tam/it

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àJÉÉÉSÉtì^J^iàffigaa 'Oswald v<»4&mm><*, Ut­ •ggi«JianjMw ­»*­«*>p

Sotto l'insegna dell'inutilità le opere dell'Amministrazione Peyron

Un tunnel inutile die si vuol fare e quelli neces­

sari che si dovrebbero, ina non si vogliono fare C e n t i n a i a di p e r s o n e q u a l c h e

s e r a f a e r a n o r a c c o l t e p i e n e di o r r o r e e dì s p a v e n t o i n t o r n o a l l ' a u t o b o t t e f e r m a d i n a n z i a l ­i a s t a z i o n e di P o r t a N u o v a , l ' u a t ò b o t t e c h e ' poch i s e c o n d i p r i m a a v e v a t r a v o l t o e ucciso , s o t t o l a m o r s a t e r r i b i l e d e l suo peso , u n a p o v e r a d o n n a che s t a v a a t t r a v e r s a n d o c o r s o V i t ­t o r i o a l l ' a l t e z z a d i v i a N i z z a .

I l t ra f f ico , d a v a n t i a l l a s t a ­z i o n e p r i n c i p a l e d e l l a n o s t r a c i t t à , n o n o s t a n t e i s e m a f o r i e i Vigili, a c q u i s t a n e l l e o r e di p u n t a u n r i t m o i m p r e s s i o n a n ­t e e c a o t i c o , t a n t o d a f a r a u ­s p i c a r e a t u t t i g l i u t e n t i d e l l a s t r a d a u n ­ m e z z o p i ù d r a s t i c o d i s o l u z i o n e del p r o b l e m a .

L a so luz ione d e i p r o b l e m i d e l l a ci rcolazione» a l m e n o p e r q u a n t o r i g u a r d a P o r t a N u o v a , e r a s t a t a a f f a c c i a t a g i à d a l ­l ' A m m i n i s t r a z i o n e p r e c e d e n t e c o n i l p r o g e t t o , s e m p r e a r c h i ­v i a t o p e r a l t r o e m a i p r e s o n e l l a d o v u t a c o n s i d e r a z i o n e , d ì Un s o t t o p a s s a g g i o , o a d d i r i t t u ­r a dì d u e s o t t o p a s s a g g i c h e c o n v o g l i a s s e r o ì p a s s a n t i d a P o r t a N u o v a a i g i a r d i n i p r o ­s p i c i e n t i l a s t a z i o n e . Si t r a t ­t a v a di u n a s o l u z i o n e o t t i m a e d e g n a di a t t e n z i o n e , m a c o m e c a p i t a p e r t u t t i i p r o g e t t i c h e h a n n o de l l a l o g i c a d e t t a t a d a l ­l a n e c e s s i t à g i o r n a l i e r a , m a i s e r i a m e n t e a f f r o n t a t a . E p p u r e a M i l a n o q u a n l o c a di s i m i l e è

s t a t o f a t t o p r o p r i o i n p i a z z a d e l D u o m o , e I r i s u l t a t i sono

s t a t i di p i e n a s o d d i s f a z i o n e . M a T o r i n o v a a v a n t i i n r e g i ­

m e P e y r o n , c o n i co lp i a d ef­fe t t o , n o n c o n l e m o d i f i c a z i o ­n i s o s t a n z i a l i , e così, c o m e si p e n s a a l l a l e g g e r a di s o p p r i ­m e r e c e r t e l inee t r a n v i a r i e di s o m m a u t i l i t à p e r gl i a b i t a n t i d e l l a pe r t fo r i a , s e n z a p e r a l t r o r e n d e r s i c o n t o c h e il c e n t r o è g i à a m p i a m e n t e s e r v i t o e c h e sono i r i o n i p i ù popo los i q u e l ­l i d a c o l l e g a r e a l c e n t r o u r b a ­n o , a l l o s t e s s o m o d o sì p r o ­g e t t a o r a — e il p r o g e t t o è r e ­c e n t i s s i m o — di s o p p r i m e r e l a v e c c h i a p a s s e r e l l a c h e c o l l e g a v i a N i z z a con v i a S a c c h i a l ­a l t e z z a d i v i a B e r t h o l l e t p e r s o s t i t u i r l a con u n c o s t o s o s o t ­t o p a s s a g g i o c h e n o n s e r v i r à a s s o l u t a m e n t e a n i e n t e .

L a p a s s e r e l l a c h e c o r r e a l di s o p r a d e l l a s t r a d a f e r r a t a , d a m o l t i e m o l t i d e c e n n i a ­d e m p l e al suo ufficio s e n z a i n ­f a m i a e senza l o d e : b r u t t a è e n o n c 'è d u b b i o s u q u e s t o , m a c e r t o n o n s a r e b b e p i ù be l l o i l bude l l o s o t t e r r a n e o n o n p i ù l a r g o di t r e m e t r i e in c e r t i p u n t i con l a v o l t a a sol i d u e m e t r i e v e n t i d a l suo lo . Dif­f i c o l t à di a e r e a z i o n e , difficol­t à di i l l u m i n a z i o n e , a n g u s t i a di p a s s a g g i o , u t i l i t à p r e s s o c h é i n e s i s t e n t e : ecco a c h e cosa p o r t e r a n n o 60 m i l i o n i di s p e s a , 60 m i l i o n i c h e s a r e b b e r o a s s a i m e g l i o i m p i e g a t i i n c a s e p e r i s e n z a t e t t o o p e r l a c o s t r u z i o ­n e dei s o t t o p a s s a g g i d a v a n t i a P o r t a N u o v a .

E n o n ci sì v e n g a a d i r e c h e l e F e r r o v i e o g g i n e g a n o il p e r ­m e s s o , c o n c e s s o p e r t a n t i a n n i , a l l ' u s o p u b b l i c ò d e l l a p a s s e r e l ­l a : s a p p i a m o f in t r o p p o c o m e è l a s t o r i a di q u e s t i d i v i e t i e di q u e s t i p e r m e s s i ; s a p p i a m o a n c h e che le a m m i n i s t r a z i o n i c ìv iche r i e s c o n o a d o t t e n e r e d a g l i e n t i pubb l i c i , p r o p r i o a c a u s a de l l a l e n t e z z a d e l l a l o r o m a c c h i n a b u r o c r a t i c a , q u e l l o c h e l ' ev idenza d i m o s t r a di a s ­s o l u t a n e c e s s i t à . C h e p o i s i ad­d u c a l a r a g i o n e s e c o n d o l a q u a l e s a r e b b e l a p u b b l i c i t à de l l e t r e c e n t o e p i ù v e t r i n e d a c o s t r u i r s i n e l s o t t o p a s s a g g i o a p a g a r e le spese del « b u d e l l o » s o t t e r r a n e o , p e r g i u s t i f i c a r e lo s t r a n o p r o g e t t o , è v e r a m e n t e

«11.111t1111111tiiHi1iHitt11m11.il.immniHirniii

TORINO P.N.

c u r i o s o : p e r c h è In s t e s s a p u b ­ | s ione d e l l a l i n e a t r a n v i a r i a bl ic i t à , anzi dopp ia , a n z i s a i p i ù s o s t a n z i o s a , p a g h e r e b ­be le spese di eserc iz io de i s o t ­t o p a s s a g g i di P o r t a N u o v a , a t ­t r a v e r s o al q u a l i a l m e n o v e n t i v o l t e t a n t o s a r e b b e r o i p a s ­s a n t i .

D i c e v a m o p o c ' a n z i d e l l e m o ­dif iche a l le l inee t r a n v i a r i e c h e s o n o in a n i m o d e l l ' A T M e d e ì l a G i u n t a : d a t o e c o n c e s s o c h e le l inee ce le r i s i a n o p a r ­t i c o l a r m e n t e a d a t t e a l l ' u r b a n ì ­s t i c a de l l a n o s t r a c i t t à , in c u i ì l a r g h i co r s i p e r m e t t o n o l ' a ­g e v o l e m o v i m e n t o degl i a u t o ­bus , d a t o e concesso , s e c o n d o q u a n t o h a r i p e t u t o lo s t e s s o i ng . A n s e l m e t t ì n e l r e c e n t e cons ig l io , c h e le l i n e e c e l e r i a u t o m o b i l i s t i c h e di g i o r n o i n g i o r n o a u m e n t a n o il l o ro s u c ­cesso e a c c r e s c o n o il p u b b l i c o di p a s s e g g e r i che l e f r e q u e n t a , n o i ci c h i e d i a m o p e r q u a l e m o ­t ivo e con q u a l e r a g i o n e a d e­s e m p . o si p e n s a dì s p o s t a r e i l p e r c o r s o de l l a l i n e a C, n u o v a ­m e n t e i s t i t u i t a , d a v i a L i v o r n o dove accog l i e a l l ' u s c i t a l e m a s ­se o p e r a i e del le F e r r i e r e , d e ì l a M i c h e l i n e de l l a St iv ìg l i ano , a c o r s o P r i n c i p e O d d o n e dove n o n s e r v i r e b b e a d a l t r i c h e a ­gl i a b i t a n t i de l l a zona , e s c l u s e q u i n d i l e f a b b r i c h e .

A n c h e l a v e n t i l a t a s o p p r e s ­

Giovfdl. 40 Mart ì r i . Tempera tu re di i e r i : mass ima + 1,1»; mini­m a — 1,2* m e d i » — 0,1. Umidi ta 08%. Press ione 730,7. Cielo coperto. C a l m a di

vento, Previs ioni : cielo nuvolo­so . Nebbie in mat t i na t a . Calma di yento. T e m p e r a t u r a in diminu­zione. JTISItS E SAGRE:

Oggi a: Monastero Bormida ( su in i ) ; (ternani a: Marezzano. :LA M O S T R A U E L B I T R A T T O

ROMANO... ord ina ta dal Sopr in tendente a l ­

l 'Antichità per il Piemonte prof­Carducci nelle sail e di Palazzo Madama, e i n a u g u r a t a 11 22 di­cembre scorso, res te rà ape r t a al pubblico sino al 20 gennaio . Rac­coglie 1 capolavori della r i t r a t t i ­stica romana, opere in m a r m o , 3n bronzo, alcuni affreschi pom­peiani , vetri a fondo oro, mone­te , avori, gemme cesellate. DURANTE I I , VEGLIONE. . .

del l 'Epifanìa svoltosi al ia Ca­mera del Lavoro sono s ta t i es t ra t ­t i i seguenti premi della lo t t e r i a dì mezzanot te : pr imo premio u n a casset ta Bailor al bigliet to nume­r o 781 ser ie B ; secondo premio un orolog'o da polso al bigl iet to numero 657 serie P ; terzo pre­mio un orologio da polso al bi­glietto numero S70 ser ie A; quar­to premio un panet tone al bi­gliet to numero 684 serie C. I pre­mi possono essere r i t i r a t i In via Monte di Pie tà 26 presso la sede della Federazione giovanile co­munis ta .

n u m e r o 2 h a s u s c i t a t o l e p r o ­t e s t e degl i ab i t a r s t i de l l a z o n a c i r c o s t a n t e l a sez ione D o r a p e r ì q u a l i v i e n e a m a n c a r e c o m p l e t a m e n t e l ' a l l a c c i a m e n t o c o n l a b a r r i e r a di Nizza , m e n ­t r e g l i a b i t a n t i d e l l » b a r r i e r a di S. P a o l o , al q u a l i v i e n e m i ­n a c c i a t a l a s o p p r e s s i o n e del 20 s b a r r a t o , p r o t e s t a n o g i u s t a ­m e n t e c o n t r o l ' a l l a c c i a m e n t o c h e v i e n e l o r o a m a n c a r e c o n l a z o n a d e l C a m p o s a n t o , I n t e n ­s i f i ca re i m e z z i r a p i d i di c o ­m u n i c a z i o n e s t a b e n e : , m a n o n s t a a l t r e t t a n t o b e n e s o p p r i m e ­r e le l i n e e a n c h e def ic ien t i co­m e l a s e c o n d a e l a v e n t e s i m a p e r n o n r i m p i a z z a r l e a f f a t t o .

D ì q u e s t e c r ì t i c h e di m i g l i a i a e m i g l i a i a di t o r i n e s i i l mur i l ­cp io d o v r e b b e f a r s i c a r i c o , g i a c c h é nel v a s t o p r o g r a m m a c h e l ' A T M s t a p e r a f f r o n t a r e , se m o l t e sono le c o s e b u o n e ( c o m e l ' i s t i t uz ione de l l e n u o ­v e c e l e r i e d e i n u o v i f ì l o b u s o l ' e n t r a t a in f u n z i o n e i n v i a s p e r i m e n t a l e d e l l a l i n e a a u t o ­m o b i l i s t i c a c o l l i n a r e a d a n e l l o c h e s e r v i r à t r a l ' a l t r o l ' o s p e ­d a l e S. Vito o r a p r e s s o c h é i so­l a t o ) p a r e c c h i e sono q u e l l e c h e d o v r e b b e r o e s s e r e r i v e d u t e e m o d i f i c a t e t e n e n d o c o n t o de l ­le n e c e s s i t à di t u t t i ì c i t t a d i n i t o r i n e s i .

Scende senza interruzioni la neve sulle zone alpine

Il paese di Crissolo chiede di essere liberato dall'assedio che ogni anno si ripete

L a situazione delle comu­nicazioni stradali con le alte valli in seguito alle eccezio­nali nevicate di questi giorni, dopo una breve parentesi di ottimismo, è nuovamente peg­giorata; nuove nevicate ven­

gono segnalate su tutto Var­co alpino interessante la no­stra provìncia a i p a s s a g g i riaperti sono ora nuovamen­te non percorribili.

Nel nostro rapido e forza­tamente improvviso esame

della vastissima zona, inizia­mo dalla Valle del Po dove d a qualche g i o r n o giungono appèlli d r a m m a t i c i , s f a t i a m o anzitutto le descrizioni ro­manzesche a forti tinte che hanno descritto come alluci^

iiimtiHmiHitiiiimiiHiiiiimiiitiiiii.ii.iuiiiiiiiiii.iHiiiitH^

L'ASSASSINO CONFESSA CON IMPRESSIONANTE FREDDEZZA

^Uccisi il Galletto credetmlolo il Itss© sapevo che portava con sé molto denaro»

Il giovane delinquente non mostra di sentire alcun rimorso ­ Davanti all'obbiettivo delle macchine fotografiche ha sorriso con fare arrogante

L ' a s s a s s i n o G i u s e p p e P a t r i a n a l m o m e n t o d e l l ' a r r e s t o

A s s u r d o a b b i a m o de f in i t o i l t r u c e d e l i t t o d e l l a C e n t r a ­le d e l l a S t e p di P i a n e z z a ; a s s u r d o e p i e n o dì c o n t r a d ­d iz ion i i n t i m e a p p a r e il c a ­r a t t e r e d e l l ' a u t o r e d e l f e r o c e o m i c i d i o . L ' a s s a s s i n o , i l v e n ­t i c i n q u e n n e G i u s e p p e P a t r i a n p r e s e n t a u n a s p e t t o e s t e r i o ­r e di r a g a z z o b u o n o e m i t e : o c o h i a z a u r r i , oapeHi biondi , c o r p o r a t u r a esi le , l i n e a m e n ­t i f in i , q u a s i f e m m i n e i o h e l o f a n n o a p p a r i r e a s s a i p i ù g i o v a n e . Q u e s t i c a r a t t e r i e s t e r i o r i s i a c c o m p a g a i a n o Invece a d u n c i n i s m o e a d u n a i n s e n s i b i l i t à q u a s i d i su ­m a n a , i l SUO a s p e t t o f r a g i ­le n a s c o n d e i n v e c e u n a f o r z a f ì s i ca n o t e v o l e . I l P a t r i a n h a m a n e g g i a t o l a s b a n r a di f e r ­r o — d e l l a q u a l e si è s e r v i ­

ttllUIIIItlUllllllHllllllllllllIllllllHnilinitlllllllllItlllinilMIIHIIHHllllllllllllllllMIIlHIIIHIIHmi

SOLIDARIETÀ VIETATA

Per la CISL alla Nebiolo Sottano i rinunciatari L a C I S L , e v i d e n t e m e n t e

p r e o c c u p a t a d e l l a f o r m a , s e m ­p r e p i ù v a s t a , d i s o l i d a r i e t à c h e a n i m a l a s u a b a s e v e r s o i l a v o r a t o r i d e l l a N e b i o l o i n l o t t a , d o p o che 1 « l i b e r i n l » d e l l a R I V a v e v a n o v e r s a t o u n a c e r t a s o m m a p e r a i u t a r e co­lo ro c h e o c c u p a n o l a f a b b r i ­ca, h a f a t t o d i r a m a r e d a l l a sez ione di P i n e r o l o u n c o m u ­n i c a t o a s s a i s ib i l l ino . I n q u e ­s t o c o m u n i c a t o s ì f a d i r e a l l a v o r a t o r i d e l l a C I S L e h e l a s o m m a n o n e r a d e v o l u t a a co­l o r o c h e o c c u p a n o l a f a b b r i c a , m a a co lo ro c h e u b b i d e n d o al p a d r n i se n e s t a n n o a c a s a c o n l e m a n i i n m a n o o p p u r e si a g g i u s t a n o In q u a l c h e a l t r o l a v o r o .

P e r il C o m i t a t o u n i t a r i o di di fesa d e l l a Neb ìo lq , e s a m i n a t a l a cosa , h a i n v i a t o a l l a C I S L e p e r c o n o s c e n z a ai g i o r n a l i la s e g u e n t e l e t t e r a :

« L a l o t t a c h e s t a n n o con­d u c e n d o i l a v o r a t o r i d e l l a N e ­biolo, sez ione m a c c h i n e t e ss i l i , n o n è a l t r o c h e il f r u t t o d e l l a dec i s ione d a essi p r e s a q u a n d o n e s s u n ' a l t r a v ì a r e s t a v a a p e r t a p e r t u t e l a r e i l o r o i n t e r e s s i . P e r t a n t o i l a v o r a t o r i s o n o fieri e orgog l i o s i di c o n d u r r e q u e s t a b a t t a g l i a i n d i fe sa del l o r o p o s t o di l a v o r o e d i u n a b r a n ­c a di i n d u s t r i a di i n t e r e s s e n a ­z i o n a l e . P e r q u a n t o r i g u a r d a i<* g r a n d e F i o m n o n p o s s i a m o f a r e a l t r o che a p p r o v a r e il s u o o p e r a t o r i n g r a z i a n d o l a p e r il s u o c o m p o r t a m e n t o e p e r l ' a i u t o c o n c r e t o i n d i f e s a d e i l a v o r a t o r i c o m e s e m p r e h a f a t ­to . I n q u a n t o t i s o p r u s i e a l le

n g h e r i e d a voi a c c e n n a t e vi d i c i a m o s e m p l i c e m e n t e c h e n o n a c c e t t i a m o p r o v o c a z i o n i . S i a m o t r o p p o s u p e r i o r i e l e r i g e t t i a m o d e c i s a m e n t e . S e b ­b e n e n o n r i ch i e s t i vi d i c i a m o q u e l l o che è il p e n s i e r o dei l a v o r a t o r i n e i c o n f r o n t i d e l l a v o s t r a o r g a n i z z a z i o n e . E c c o l o u n t e m p o 1 l a v o r a t o r i e r a n o dubb ios i e si d o m a n d a v a n o se l a C I S L d i f endesse gli i n t e r e s s i dei p a d r o n i o del l a v o r a t o r i ; o r a q u e s t o d u b b i o è s c o m ­p a r s o ».

Vittoria della Fiot alla Rivetti di Biella B I E L L A , 7. — N e l c o m p l e s s o

R i v e t t i , t o r t a di 2310 l a v o r a t o ­r i , sì s o n o s v o l t e le e lez ion i d e l l a C.P. I l s i n d a c a t o u n i t a r i o h a r i p o r t a t o u n a n e t t a a f fe r ­

m a z i o n e , c o n q u i s t a n d o 6 p o s t i c o n t r o 1 2 d e l l a C.I.S.L. e u n o d e l l a U.I .L.

N o n o s t a n t e i l i c e n z i a m e n t i e i s o p r u s i a i d a n n i de i suo i o r ­g a n i z z a t i , l a F I O T h a conse­ l g u i t o a l l a R i v e t t i u n p r o g r e s ­sivo m i g l i o r a m e n t o in q u e s t i u l t i m i a n n i , o t t e n e n d o d u e p o ­s t i in p i ù r i s p e t t o a l le e l ez ion i del 1951.

VITA DEL PARTITO OGGI

Centro femminile, ore 21, pres­so la Camera del Lavoro av rà luogo una r iunione di t u t t e l e at ­tiviste di fabbrica per discutere un Impor tan te o.d.g. Le compagne sono vivamente pregate di inter­venire. _

AD ALESSANDRIA ha Inizio oggi la seconda set t imana di ag ^ o r n a m e n t o tecnico, promossa ciaU'Ispettorato della Agricoltura­S a r a w i o t e n u t e lezioni sulla siste­mazione idraulica dei bacini, sul migl io ramento della prat icol tura , la conservazione del foraggi, la lo t ta condro le malat t ie del be­s t iame, ecc.

to p e r il d e l i t t o , e o h e p e s a a l m e n o 25 c h i l o g r a m m i — c o n u n a sc io l t ezza d i m o v i ­

m e n t i a p p a r e n t e m e n t e im­

poss ib i l e . Q u a n d o gii! a g e n t i lo t r a s ­

s e r o in a r r e s t o — è n o t o —• eg l i si t r o v a v a n e l l a s a i a d a b a l l o « G e n u i n o » a l capo l i ­n e a del t r a m n . 6 a l l a B a r ­r i e r a d i ' F r a n c i a , S i t r a t t a di u n l o c a l e p o p o l a r e e f a ­m i g l i a r e f r e q u e n t a t o d a gio­v a n i d e l l a z o n a . Q u a n d o il d o t t . S c a v o n e t t o d e l l a S q u a ­d r a Mobi le ­ a l q u a l e v a m o l ­t o d e l m e r i t o di e s s e r e r i u ­sc i to a l l a po l i z i a di a f f e r r a ­r e l ' a s s a s s i n o a m e n o di 24 o r e d a l d e l i t t o , e n t r o n e l l a s a l a c o n gl i a g e n t i d e l l a s u a s q u a d r a , il P a t r i a n c o m p r e ­se i m m e d i a t a m e n t e che l a s u a s o r t e e r a g i à s e g n a t a e d i l s u o s b i a n c a r s i m viso co­s t i t u ì q u a s i u n a confes s ione . Q u a n d o g i u n s e i n Q u e s t u r a g i à si e r a p e r f e t t a m e n t e r i ­p r e s o . I l suo c o n t e g n o si e r a f a t t o c i n i c o e s p r e z z a n t e . L a s u a c o m p l e t a confes s ione v e n n e f a t t a con u n t o n o q u a s i a r r o g a n t e .

E g l i h a c o n f e r m a t o In p i e ­n o le p r i m e ipo tes i d e l l a p o ­l i z i a : n o n e r a SI p o v e r o G a ­i e t t o l a v ì t t i m a d e s i g n a t a , bens ì il s u o co l l ega , il R o s ­so, L ' a v e v a i n c o n t r a t o gior ­ni p r i m a in u n a o s t e r i a de l ­l a z o n a ; e r a u b b r i a c o e v a n ­t a v a i s u o i d e n a r i . A l z a v a s o p r a il c a p o il p o r t a f o g l i a f f e r m a n d o c h e c o n t e n e v a d e c i n e d i b i g l i e t t i d a mil le , a s s e r e n d o che n o n a v e v a fi­d u c i a n e l l e b a n c h e e che 1 suo i r i s p a r m i e r a so l i to p o r ­t a r l i su dì sé .

« I o — a v e v a p r o s e g u i t o II P a t r i a n — e r o i n v e c e r i d o t t o a l l a d i s p e r a z i o n e . A v r e i f a t t o q u a l u n q u e c o s a p e r p o t e r m i i m p a d r o n i r e del d e n a r o . Il c a r c e r e n o n m i f a c e v a p a u r a se c o n f r o n t a t o con l a m i a vi t a a t t u a l e . T e n t a i il f u r t o in­t r o d u c e n d o m i n e l l e p r i m e o r e d e i m a t t i n o n e l l o c a l e de l l a c e n t r a l e S t e p dove i d u e g u a r d i a n i d o r m i v a n o a t u r ­n o ; m a il colpo a n d ò c o m p l e ­t a m e n t e a v u o t o . Decis i dì r i ­t e n t a r e ; n o n a v r e i i n d i e t r e g ­g i a t o di f r o n t e a d a l c u n o s t a ­co lo ; e r o p r o n t o a d u c c i d e r e se fosse s t a t o n e c e s s a r i o ».

« L u n e d ì s e r a bevvi o l t r e II n o r m a l e ed i l vino m i diede il c o r a g g i o di c o m p i e r e l ' im­p r e s a . V e r s o l e due , s c a v a l ­c a n d o il m u r e t t o di c in t a , m i i n t r o d u s s i n e l l ' I n t e r n o d e l l a c e n t r a l e . U u u o m o s t a v a d o r ­m e n d o s u l pag l i e r i cc io , m a s u b i t o si sveg l iò al r u m o r e che feci e n t r a n d o n e l l o c a l e . R a p i d a m e n t e lo s c o n o s c i u t o si r i v e s t ì e f e c e p e r a c c e n d e ­r e l a l u ce , m a fui s v e l t o a co lp i r lo con v i o l e n z a a l c a p o c o n l a s b a r r a di f e r r o c h e a v e v o p o r t a t o c o n m e . L ' u o ­m o p e r ò n o n c a d d e sub i to , fe­ce anz i il t e n t a t i v o di a v v i n ­g h i a r m i e di i m m o b i l ì z z a r m i . M a r iu sc i i p r e s t o a l i b e r a r m i d a l l a s t r e t t a e lo colpi i n u o ­v a m e n t e e con s e m p r e m a g ­g i o r r a b b i a a l c a p o s in q u a n ­d o n o n m i a c c o r s i che n o n a v r e b b e p i ù r e a g i t o . Solo a l ­l o r a m i a c c o r s i c h e n o n si t r a t t a v a d e l R o s s o ; m a a l l a cosa n o n diedi s o v e r c h i a ' m ­p o r t a n z a . r u g a i a t t e n t a m e n t e

lo s c o n o s c i u t o e n o n r i n v e n n i che 150 l i r e c o n t e n u t e i n u n m ì s e r o p o r t a f o g l i . G u a r d a n ­domi a t t o r n o , l a m i a a t t e n ­z ione fu a t t r a t t a d a u n a co­l a z i o n e g i à p r e p a r a t a : v i e r a u n a b o t t i g l i a di v i n o e d u n b i c c h i e r e c o l m o . Li v u o t a i con a m p i sors i e q u i n d i f u r e n t e p e r IL m a n c a t o b o t t i n o ' f u g ­gii n e l l a n o t t e ».

I e r i m a t t i n a n e l l a c a b i n a dì v ìa P i e t r o C o s s a è a v v e ­n u t a u n a d r a m m a t i c a r i co ­s t r u z i o n e de i f a t t i a l l a p r e ­s e n z a del m a g i s t r a t o i n q u i ­r e n t e d o t t . Biffi G e n t i l e . L a ­s c i a n d o i l oca l i d e l l a Q u e ­s t u r a dove , i n u n a c e l l a a v e ­v a t r a s c o r s o l a n o t t e , l l P a ­

t r i a n a p p a r i v a t r a n q u i l l o a d ­d i r i t t u r a s p r e z z a n t e . N e l v e ­d e r e i f o t o g r a f i e d i g i o r n a l i ­s t i r i v o l s e l o r o u n s o r r i s o q u a s i a s ign i f i ca r e l a s u a sodd i s f az ione p e r il f a t t o di t r o v a r s i a l c e n t r o dì u n av ­v e n i m e n t o così i m p o r t a n t e d e l l a v i t a c i t t a d i n a .

tlIIMIIIIIIIIllHIHIIIIHHIIIIHHIIIIIIIHIItHHHIHIHIIHHIHIIIIflIlllllHIIHltllllllltHlllHIIItlIflIIIII

CURIOSA VICENDA GIUDIZIARIA

miliardi in causa p e r u a a i n t e r d i z i o n e

A L E S S A N D R I A , 7. — L a si­g n o r a L u c y R h o t e i n L a n g h e t m , a b i t a n t e a M i l a n o , v ia G i o t t o 9, p r e s e n t ò poco t e m p o fa u n espo­s t o a l l a n o s t r a P r o c u r a l a m e n ­t a n d o c h e l ' a v v . P i e t r o C a n e g a l ­lo, di 49 a n n i , d a N o v i L i g u r e , n o n a v e v a , q u a l e t u t o r e di s u o m a r i t o , il b a r o n e Giorg io L a n ­g h e i m , di 44 a n n i , d a C a r r o s i o , c o m p i u t o c o n f e d e l t à t u t t i gli i n c a r i c h i e gli o b b l i g h i i n e r e n t i al suo m a n d a t o e ciò a l l o scopo di f a v o r i r e u n c o e r e d e de l l e so­s t a n z e d e l b a r o n e , P a o l o L a n ­ , g h e i m , di 41 a n n i , a b i t a n t e a R o m a , M o n t e S a v e l l o , 30. L a si­g n o r a d e n u n c i a v a poi esp l i c i t a ­m e n t e L u i g i B o t t a r o , di 59 a n ­ni, d a N o v i L i g u r e , n o m i n a t o e s t i m a t o r e n e l l ' i n v e n t a r i o dei ben i del b a r o n e L a n g h e i m , nel cu i r i g u a r d i p e n d e c a u s a p e r I n t e r d i z i o n e a v a n t i il n o s t r o t r i ­b u n a l e — p r o m o s s a n e l m a r z o 1951 — di a v e r a s s e g n a t o al be­ni i n v e n t a r i a t i p r e z z i s t r a n a ­

m e n t i bass i , e ciò a l l o s c o p o dì d a n n e g g i a r e l a m o g l i e de l l ' in ­t e r d i c e n t e .

E ' d a n o t a r e che l a s i g n o r a R h o t e s'è div i sa d a l m a r i t o fln d a l 1944, q u a n d o q u e s t i , co lp i to da « m o r b o di V a s q u e z » , p e r d e ­ ; v a l ' u s o d e l l a f a v e l l a ; l a p e r i z i a d i s p o s t a n e l l a c a u s a civ i le d' in­t e r d i z i o n e s'è c o m u n q u e p r o n u n ­ l c i a t a a f a v o r e del b a r o n e , il q u a l e è s t a t o d i c h i a r a t o p e r f e t ­t a m e n t e s a n o di m e n t e .

L a c a u s a In c o r s o k m o l t o se­g u i t a n e l l ' a l e s s a n d r i n o s ì a per< la n o t o r i e t à dei p r o t a g o n i s t i in giudiz io , q u a n t o p e r i l n o t e v o l e v a l o r e de i b e n ! c h e v e r r e b b e r o to l t i a l L a n g h e i m se fosse in­t e r d e t t o .

L a d e n u n c i a d e l l a R h o t e h a o r a p r o v o c a t o u n g iud iz io ne i c o n f r o n t i del B o t t a r o . il q u a l e , è s t a t o a s s o l t o In q u e s t i g i o r n i d a l g i u d i c e i s t r u t t o r e p o i c h é il f a t t o a l u i a d d e b i t a t o n o n s u s ­s is te .

n a n c e l a situazione del picco­lo paese ai medi del Monvi­so, La r e a l t à è un'altra; Cr i s so lo , c o m e Oncino, e gl i altri paesi dell'alta Valle del Po sono ormai purtroppo abi­tuati a vedere come la picco­la e stretta strada a fondo naturale che da Paesana por­ta a Crissolo s ì a facilmente interrotta, s p e c i e netta brut­ta stagione, da cadute dì sas­si, ingorghi dì torrenti e ne­vicate.

Il loro a p p e l l a non è dirat­to ad ottenere viveri — vi sono abbastanza provviste per superare la contingenza —> ma perchè l'Amministra­zione della provìncia si ricor­di anche di loro, delle loro necessità dì regolari collega­menti e provveda con norma­li servìzi di spartineve a pa­le r o t a n t i a rendere sicure quests comunicazioni.

In quanto poi agli eventua­li servizi di approvvigiona­mento di medicinali, vi sono robusti e generosi figli della montagna che, sci nei piedi, s a n n o s / i d a r e le n e v i c a t e c i t e arrestano gli spartineve della provìncia. Comunque, nella serata dì ieri la non lunga strada­ dì fondo valle è stata riaperta con uno stretto bu detto fra alti c u m u l i d i neve che permette quanto meno il passaggio in senso unico di una macchina di pìccola car­reggiata fra Paesana e Cris­solo.

Nelle Kalli valdesi, molto meglio organizzate, non ven­gono segnalate i n t e r r u z i o n i stradali, mentre in vai Chiu­sone permane la difficoltà dì t r a n s i t o r e s a p a r t i c o l a r m e n ­t e aleatoria dalle minacce di slavine in alcune zone oltre Fenestrelle. La Val Germa­nasca è stata ostruita fra Perrero e Pralù. Piìt che le difficoltà n a t u r a l i entrano in gioco il solito d i s i n t e r e s s e de< gli enti preposti.

Nella valle dì Susa la si­tuazione permane discreta. Bu tutta la strada sono con­tinuamente in azione gli spar­tineve. Unico punto nero il valico internazionale del Mon­ginevro. Fra gli enormi am­massi di neve delle pericolo­se « l a v i n e del Ohaberton è stato scavato un passaggio che permette un senso unico alle macchine di non grande carreggiata. I servizi intema­zionali dì pullman Torino­Brìangon sono pertanto so­spesi e nessun torpedone o autocarro può superare il malpasso del tratto Cesana­Claviere. Nella zona ieri ha nuovamente ripreso a nevica­re e si temono nuove r o v i n o ­s e valanghe. Il tratto non lun­go ne disagevole è però fa­cilmente superabile con gli sci. La ferrovia Torino­Bardo­neccJ i ia ­Modena­ viene co­stantemente tenuta sgombra* ma tuttavia si segnalano for­zati ritardi.

Nelle valli di Lonzo le nuo­ne nevicate, non hanno dram­\ matizzato la situazione. Nella valle di ViU il servizio è rego­lare sino a Usseglio, Margone è isolata a causa di alcune sla­vine scese lungo i selvaggi fianchi del monte Crocerossa.

Aleatorie sono invece le co­municazioni con Balme; le nuove nevicate hanno reso va­ni i lavori di sgombero degli ultrmi giorni. Dopo Ala la, s t r a d a è difficilissima o per­ 1

corrersi anche con le catene. Al pian della Mussa la neve avrebbe raggiunto i tre me­tri. Ogni tentativo di rag­giungere gli alberghetti della, zona è quindi vano.

In vai Grande la situazione si presenta migliore, e pur con difficoltà la strada di fondo valle è percorribile si­no a Forno, Alpi Graie­ Nella valle Locana (altra valle ne­gletta della Amministrazione provinciale) la stillazione è, come tutti gli anni, dramma­tica. Sulla stretta ripidissima e maneggevole s t r a d a ò prati­camente impossibile ogni tran­sito.

Fra Noasca e Cerasole i ri­pidi tornanti sono ricoperti di alti strati di neve e ogni ten­tativo dì raggiungere il picco­lo centro posto ai piedi delle Levanne è stato frustrato.

Nel Biellese le comunicazio­ni stradali, completamente ri­pristinate, sono rimesse in forse delle nuove abbondanti nevicate.

di T. Williams al Carignano Hiàia,lmente, è ar r iva to amche da

noi : è ar r iva to uopo qua t t ro armi gìustol datila p r i m a mppreseruta­sìone romana , ha cambiato per strada 11 conduttore­ e 4 p a s s e s s e ­ri, ma miche questo t r a m e g iun ­to nella mostra spe rdu ta Torino. Così ol s lamo to l t i anche i l gu­sto di vedere 11 d r a m m a d i Wil­felems, la pate t ica e drammat ica vlconda w Bla­n­che e di N e w Or­.etins. Qui si svolge il f a t t o : la grónde ci t tà al ia foce del Missls­glppì, la culla del jazz e degl i u l ­t imi r icordi della colanizzazìoaie francese noi norde/merica, è JO pfondo carico di luci e di ombre , dì orehestrfoie e ftl negr i , d ì cupe­m i e dì pros t i tu te , di whisky e dii eóeàeola. i n questa a tmosfera da varletft di periferia, che e m a ­na sudore e mos t r a u n viso Im­bellet tato i n disfacimento, si ag i ­ta una donna , Branche, ini pe r ­sonaggio che n o n h a nul la di s t r a ­ordinario i n sé m a elio b a s t a a riempire u n o spettacolo.

Ella è un ro t t ame , un avanzo putirldo di u n a società, quella del bianchi colonizzatori, ehe va aMa d e r w a ; m a i l suo è \m d r a m m a nersonaile, 11 d r a m m a della don. n­a che t u t to ha perduto fuorelie il desiderio. Il desiderio dell 'amo­re personale, egoistico o segre to , esclusivamente concent ra to meJJa sua persona come carne e come spi r i to : e questo desiderio la por. torà atle es t r eme conseguenze di imi ragionamertrto t roppo i r r ea l e per appa r i r e lucido. Non spr igio­na uman i t à Bianche, m a solo pie ­t à : una pie tà patet ica, m a chi non sp.tage a muovere un dito per t i rar la su dal fango 'm cui è ca­duta.

Cacciata d a Laure i — la c i t t à —­ dov'eita t rasc inava la sua esi ­stenza Oiltornaindo la professinaie del l ' Insegnamento al pes t ie re del­ia pros t i tu ta , sempre alla r icerca dì quel desider io d 'amore che co­stituisce il leit­motiv deUa sua persona— Bianche giunge a New Orleans 1n casa della sorella Stel­la — u n a don­la t u t t a lemmi rotti­t i furnetttis'tìca, candore da pro ­vinciale usci ta da collegio — e de/1 cognato Stamtey. la cui oaid­malesca sessual i tà si a l t e rna uni ­camente con le p a r t i t e a poker e con l e ubbrlacafcure d i w h i s k y e di birra . Nella nuova res idenza. Bianche crede 63 aver finalmente t rovato .Togetto del suo desider io lin u n giovarne operalo, Mitch, com­pagno di lavoro del cognato, al quale ella most ra un volto diver, so, seonoseluto ai p i ù ! quel lo del­ia tomobuiHa sent imenta le , i g n a r a delie passiamo erot iche, des idero­sa d'urna casa e non d 'un l e t t o di pjmainte. Ma il suo Incanto, che sembra t a n t o i r r ea l e quesito u n sogmo, non può d u r a r e : si viene a conoscere hi suo passato , e Mitch la r ipudia con r ibrezzo, l e tìi­struBge le u l t ime iMuslorol.

Un ul t imo segno del suo com­pleto decad i mento e a bbru t imen. to sarà per Bianche la not te ­In cui cederà alle bramosie de] co­gmato, vi t t ima della sua feroce sensual i tà : m a anch 'egl ì , come tut*! gli al t r i uomin i ehe la ci r ­condano (ad quali invamo t e n t e r à d'opporsì l a debole Stel la) , la r i ­cercare, la sp ingerà a r inchiuder . si in se stessa, a macera rs i nella sua angoscia senza fine e senza speranza, fino a l completo ann i ­chil imento delle sue facoltà men­t a l i : M manicomio sa rà la p ie t ra terminali^ deHIa sua « car r ie ra » di donna.

Qui ini d r a m m a c'è, indubbia­m e n t e : ci sono personaggi , et sono situazioni, et sono « casi » partn­colari ed Insieme banali , com­nv ' e s­iirorotarì ai t empo stesso. Di Bianche, Stella e Stanley ne ab­biamo a mig l i a i a ­ su l l a t e r ra , m a esa t tamente come loro n o n sono a l t r i : anche perché essi sono descri t t i come caste lindci, non in ­quadra t i a sufficienza con Tarn bjenie, la società, il * sot tofondo i im cui vivono (non b a s t a i o cer to le musichette, o 1 negri , o l a caccia per fere l ' ambien te ) . Ve­diamo le loro vicende, ma esse non t rascendono il fat to p a r t i ­colare, non assu rgono a valore uni ­versale: i n fondo, manca li lega, me con la società, non vengono mostrate lo sue colpe e i suoi d i ­fetti, e eomseguentemente n o n ci si preserota u n a soluzione, o la via per arr ivarci .

Tuttavia U d r a m m a di Willlaans si Impone per la sua forza e la abiiMà di costruzione dei perso­naggi, e s iano lodi a Diana T o r ­rioni per aver avuto il coraggio (dopo il celebre spettacolo di Vi­sconti) di al les t i r lo e por t a r l o in g>liTO.

Che cosa di re della in te rpre ta­zione? Ci sembra che Diana Tnr­rleri non abbia comple tamente af­ferrato il significato del d r a m m a : la sua reci tazione nervosa è s t a t a eccessivamente t r ag ica ; 11 Carlini ha del t u t to fa lsato il suo perso­naggìo rendendolo a volte addi­r i t t u r a farsesco.

* e.

Sta tu to ; « L a gente m o r m o r a » C. Grant , J , c r a m .

Tor inoi «L ' a r c i e r e del continen­te nero > techn. Ap. ore 10.

Ast i : « Il duca e la bal ler ina » tea. " Kent . A P . ore io .

Mignon : s i d a n n a t i » , Milano: « I m b a r c o a mezzano t t e» . Olìmpia: «Cinque poveri in a u t o ­

monile », o: « Cairo Road ». , Nuova: «Capitan Cina». Ap. 10,

Itacijia: «Il principe Azim» e var. Uomivuoì «Agguato degli apaches»

e rlv. Vongi­Alìberti 18.15­21.15. Ksperia: «Pinky la negra bianca». I t a l i an»! * L'Indossatr ice ». Mrirailori: « J a c k 11 r i c a t t a t o r e » . VinzagHoi «Butterfly americana». Eliaca: « I l mondo nelle mie brac­

cia » techn. G. Peck. Frt­ jus: « Lady Eva » e o r d ì . Pel­

liccia dil t t . al microfono. Nuovo: «Il mio bacio ti perderà». S, p a o l o ; « L e miniere di r e Sa­

lomone» techn. D. Kerr . Belgio: « O m e r t à » S. T r a c y . Corali» : « Altri tempi ». Er idano : « Altura ». Oropa: « La valle delle aqui le ». Radiumt « P r e g o s o r r i d a » . V. Veneto: « L a t r a t t a delle bian­

c h e » E. Rossi Drago. A s t r a : « Ti amavo senza saper ­

lo ». Bernin i : « L a por ta ch iusa» . Kxcelslor: «Ragazzo se lvaggio» . Manzoni: * Colt 45 » techn. Odeon: « I l romanzo di u n a dOn­fcrsr: « F u o c o alle s p a l l e » . Adua : «Capi tano a r d e n t e » e var . Auro ra : « L i n c i a g g i o » . n r « w t a t «Sciacalli n e l l ' o m b r a » . For t ino : « F e s t a d 'amore s. Monviso: «GII amant i d! Ravello». Nord : « I l gatto mil iona r io» . Pa le rmo : «Camic ie r o s s e » . R. P a r c o : « I I sentiero degli apa­

ches ». '­ "­ Ser ia le : « H mondo nelle mie brag­

ia » techn. G. Peck. Cabir ia : « D a v i d e Copperfleld ». Coloasew. * Africa s t r i l la », e « To­

polino al circo ». I ta l ia : « Le j ene di Chicago ». Lingo t to : « I l bandi to di Y o r k » . Moderno: « Totò l e Moka ». Piemonte ; « L a t r a t t a delle bian­

che » E. Rossi Drago . S. Cari» ( N i c h e l i n o ) ; «Maler­­

SpMla: « D o n J u a n la spada di Siviglia ».

Alba: * Col bambino fanno t r e ». Apollo: * Il mondo nelle mie brac­

c i a » terht i . G. Peck. Diana : * Matern i tà proib i ta ». D o r a : * La mia donna è un an­

gelo ». Edt­ra: « I l pescatore deWa Lui ­

siana » techn. Lucen t e : « B a r r i e r a a se t ten t r io­

n e » , L a t r a r l o : « I qua t t ro cavalieri deì­

l 'Okìaoma * tee. R o m a : « Stella soli tar ia ».

T E A T R I Carignano: C.ia Diana Torr ie r l ore

21.15 « U n t r a m che si ch iama desider io» di T. Will iams.

aietropnlifana: Marione t te Lupi , ore 16.30 « I nani burloni ».

Reposi: ore 21.15 debut to della C.la Nino T a r a n t o .

Faro Cinb: ore 17 e 21 Buscagl ie­n e ed 1 suol solisti .

Gaudio: ore 16.30­21 Cuban 's Boys. Hollywood: ore 21 Gian Stel lar l ­

Chlry. La Per l a : ore 21 Rosaclot­Mari. Lti t rar io: ore 21 Nini Rosso­<3.

Sandra. Principe B a n z e : ore 21 orch. A.

Vigni. \Vlnt«r E d e n t ore 16.30­21 orch .

Massa; can ta Mirella Carmen, Mario Land l .

Pat t inaggio Tel ler lna (t . 772.125). Piscina coper ta s t ad io : 16.30­19.45.

tllllll1llllHII<llltllMlllllllllMlllllllllllIIIIM>llltlllllilltMlllltMIHIIllllllllltlltllllllIllltl1flllllHIIIIIHI>llllMlllllllltllllllllll HllilltlllilllllllillllllIMllllllllllllllIlllllllllItlHIllllllMIMHIIfiNlllllllllllMlItllllItlliiiMItllIllSIIIIIMllUnltllllUIIIMKI

Per avere scritto contro la guerra in Tribunale Celìerino e Bertoldi

Dichiarazioni del segretario della Federazione del P. 8.1. di Ales­

sandria sui fatti relativi alla venuta di Eisenhower in Italia A L E S S A N D R I A , 7. — T u t t i

r i c o r d a n o l ' e s t r e m a t e n s i o n e po l i t i c a che c a r a t t e r i z z ò U g e n ­n a i o 1951, a l l o r c h é v e n n e in I t a l i a il m e s s o d e l l ' i m p e r i a l i ­s m o a m e r i c a n o gen . E i s e n h o ­w er , p e r c o n c r e t a r e a s s i e m e a l g o v e r n o l e m i s u r e be l l i c i s t i che n e l q u a d r o del P a t t o a t l a n t i c o .

L'idea socialista d e l 19 g e n ­na io fu s e q u e s t r a t a ed i c o m ­p a g n i G i a n P a o l o C e l ì e r i n o , se ­g r e t a r i o d e l l a F e d e r a z i o n e p r o ­v i n c i a l e s o c i a l i s t a , e F r a n c o Ber to ld i , d i r e t t o r e del s e t t i m a ­n a l e , f u r o n o d e n u n c i a t i d a l l a Q u e s t u r a a l l ' a u t o r i t à g i u d i z i a ­r i a ! I l c o m p a g n o C e l ì e r i n o si ebbe p u r e u n a d e n u n c i a d a l C o m a n d o m i l i t a r e di G e n o v a .

I l p r o c e s s o è s t a t o f i ssa to p e r le o r e 9 di m a r t e d ì 13 g e n n a i o . P e r q u e l l a d a t a t d u e e o m y a ­g n i c o m p a r i r a n n o di f r o n t e al T r i b u n a l e di A l e s s a n d r i a , p r e ­s i e d u t o d a l d o t t . B a n d o n i , di­

fesi d a l l ' a w . M a s s i m o P u n z o e x q u e s t o r e di A l e s s a n d r i a . Abbia ­m o v o l u t o f a r e a l c u n e d o m a n ­de al c o m p a g n o C e l ì e r i n o , ch ie ­d e n d o g l i il s u o p a r e r e r i g u a r d o il n r o c e s s o .

D . — S e i imputato di aver fatto propaganda allo scopo di deprimere il sentimento nazio­nale, reato previsto dall'art. £72 c.p. Cosa ne dici?

R. ~­ Mi p a r e di n o n m e r i ­t a r m i u n a c o n d a n n a di r e c l u ­s ione d a sei m e s i fl d u e a n n i c h e l ' a r t i c o l o di l e g g e s u c l t a t o p r e v e d e , s e m p l i c e m e n t e p e r c h è n o n h o c o m m e s s o il r e a t o . I o h o s c r i t t o (e m e n e a s s u m o o g n i r e s p o n s a b i l i t à a i fine di e s c l u d e r e d a q u e s t e il c o m p a ­g n o B e r t o l d i c h e n o n e s s e n d o a d A l e s s a n d r i a n o n n e p o t e v a a v e r e ) u n a r t i c o l o d i r e t t o a s p i e g a r e il pe r i co lo di g u e r r a c h e il P a e s e c o r r e con il suo In­s e r i m e n t o di u n p a t t o m i l i t a r e

e con 1 c o n s e g u e n t i a w e n ì m e n ­ : t i : vis i t e i s p e t t i v e di g e n e r a l i s t r a n i e r i , m i s u r e e c o n o m i c h e e! p o l ì t i c h e di c a r a t t e r e s t r a o r d i ­ : n a r l o e d i o r i e n t a m e n t o es i l i ­c i s t ico , inv io di pfeavv i s i miii­J t a r i a g i o v a n i c h e m a g a r i h a n ­no g ià c o m h a t t u t o le b a t t a g l i e d e i l a g u e r r a e che o r a a v r e b ­b e r o il d i r i t t o dì c o m b a t t e r e a l ­m e n o c o n s e r e n i t à l e d u r i s s i m e b a t t a g l i e d e l l a vi ta . R i t e n g o c h e s c r i v e r e u n a r t i c o l o del g e ­n e r e s i a u n l ec i to a t t o di c r i t i ­c a d e m o c r a t i c a che l a C o s t i t u ­z ione a t u t t i c o n s e n t e e c h e co­m u n q u e n o n significhi i n t e n z i o ­n e dì d e p r i m e r e ^ s e n t i m e n t o n a z i o n a l e , i n t enz ipne c h e ne i soc ia l i s t i , a m a n t i d i ciò <;he è v e r a m e n t e Pa t r i j i , n o n a b ­b i a m o ,

D, '— fi si contestano inol­) tre due reati, previsti àalVar­

ticolo IftS C.P. Golia pensi delle imputazìom di afere incitato

i y i o m n i a respingere le cor­' ialine precetto ed a « girare le armi » ?

R. — I n t a n t o n e l l ' i m p u t a z i o ­ne c'è d a r i l e v a r e u n ' i n e s a t t e z ­za. Io h o s c r i t t o di c a r t o l i n e p r e a v v i s o e n o n dì c a r t o l i n e p r e c e t t o . Il p r e a v v i s o , a n c h e s e c o n d o a l c u n e f e l i c i s s ime sen ­t enze di giudic i , n o n c o s t i t u i ­sce l e g g e o o r d i n e m i l i t a r e ; r e ­s p i n g e r l o o s t r a c c i a r l o n o n è r e a t o , c o m e n o n è r e a t o com­p o r t a r s i n e l l a s t e s s a m a n i e r a a d e s e m p i o c o n gl i avv i s i di p a g a m e n t o d e l l e t a s s e o co­m u n q u e di a l t r e esaz ion i . E' c h i a r o a l l o r a c h e t r a t t a n d o s i di a v e r c o m m e n t a t o l ' invio di p r e a v v i s i m i l i t a r i (e n o n p r e ­c e t t i ) , la m i a i m p u t a z i o n e n o n d o v r e b b e s u s s i s t e r e .

Q u a n t o a l l ' u l t i m a i m p u t a ­zione, mi p a r e di e s s e r e s t a t o c h i a r o e dì n o n a v e r e com­m e s s o u n r e a t o . L o s c r i t t o che

« i g i o v a n i , se 11 a r m e r a n n o g i r e r a n n o l e a r m i c o n t r o g u e r r a f o n d a i », i n t e n d e sot to l i ­n e a r e c h e i g i o v a n i , c h e p e r l a P a t r i a si sono s e m p r e sacrifi­c a t i e si s a c r i f i c h e r a n n o , n o n i n t e n d o n o p iù p e r d e r e l a v i t a p e r l ' i n t e r e s s e di g r u p p i c h e p r e p a r a n o a l l ' o s c u r o l e g u e r r e , f o n d a n d o I l o r o p r i v i l e g i s u l l o s t r a z i o dei popol i . I n t e n d o qu ind i r i a f f e r m a r e l ' a m o r e di P a t r i a dei g i o v a n i , c h e si m a ­n i f e s t a s o p r a t t u t t o con l ' a m o r e a l l a p a c e e con l a p r o f o n d a a v v e r s i o n e v e r s o chi , c o n t r o gli i n t e r e s s i del P a e s e , t e n t i di p o r t a r c i in u n n u o v o conf l i t to .

D, — E' chiara allora la tua intenzione di non compiere i reati che ti sono stati addebi­

tati. Cosa pensi circa il pro­

cedimento che l'Autorità giu­

diziaria muove nei tuoi con­

fronti? R, — A t t e n d o con t r a n q u i l ­

l i t à l e dec i s ion i d e l T r i b u n a l e c h e s e c o n d o g ius t i z i a p e r v e r r à , penso , a c o n c l u s i o n i che n o n p o s s o n o n o n t e n e r e c o n t o d e l l e m i e i n t e n z i o n i di s e r v i r e la c a u s a de l l a p a c e e de l l ' i n t e ­

r e s s e de l l a n o s t r a P a t r i a e del n o s t r o p o p o l o ,

riN'KitlATOfi.lE ivi O G G I C O N S I G L I A M O

Alpi : « f a uomo tranquillo»; Hollywood e Principe : « Siamo lutti assassini » ; Coral lo : « Altri tempi»; L u x : <Luci della ri­balta ».

Ambrosio: « Tr in idad v R. Hay­ivorth, G. Ford .

Astor: « T o t ò e le d o n n e » Totò . Pomeriggio 300; sera 350.

Corso: « L'o ra della veri tà » M. Morgan, W, Chiari .

Boria : « L a giostra u m a n a » A. Baxter. Pomer ig . 300; se ra 350,

L u x : «Luc i della r iba l t a (Lime­light) » C. Chaplin ed. it. L. 300.

Mattei : < D r a m m a sul Tevere * e rlv. Bataclan '53 ­ F e r r e r ò ore 16.15­21.15.

Motro­Cristal lo: e Lui e L e i » S. Tracy. Matt­ ore 10 a L. 175.

Rppoai: ore 21.15 debut to della C.ia Nino Taran to .

Vittoria: « Il grande cielo » K, Douglas. Ing r . L. 300,

Alexandra: « L a regina d 'Af r i ca» techn. H . Bogar t .

Alpi: « U n uomo t r a n q u i l l o » tee . J. Wayne, M. O' Hara .

Augus tus : « Gli occhi che non sor­risero » L. Olivier, J . J o n e s . Orario 14.30­17.10­19.40­22.

Capitol : « L a reg ina d 'Afr ica» H . Bogart , techn.

F a r o : « L a regina d 'Afr ica» tee . H. Bogart , K. Hepb'urn.

Gìanauja « Show Boat » techn. A. Gardenr, K. Grayson.

Hollywood: « S i a m o tut t i assassi­ni » M. Mouloudjl, C. Laydu .

Idea l : « I l d e p o r t a t o * e rlv. Vllll­Lulsina­Veglia ore 16.15­21.15.

La Per la : « Show Boat » t e rhn . A. Gardner, K. Grayson.

Massimo: « L a gente m o r m o r a » C. Grant, J­ Crain.

rsTaaionale: « L a rivolta di H a i t i » lechn. D. Robertson.

Principe: « S l a m o tu t t i as sas s in i» M, Moulouajl , C. Laydu.

A C Q U I Bat t i s t i : « Passapor to per l 'orienv

t e » . Garibaldi : « I clienti Ai mia mo­

glie ». A L E S S A N D R I A

Alessandr ino: « I l bandolero stan­co »,

Galleria: * Squilli al t ramonto ». Danto : « Signorine non g u a r d a t e

1 marinai ». Fer rov ie r i : « Angoscia ». Vittoria (Cristo) : * Singoalla ». Moderno : * Mata H a t i »,

ASTI Pol i t eama: «L'autocolonna rossa*. Sai. Alfieri: « L a Città In aggua­

to ». Vit tor ia : « Abracadabra ». B I E L L A Odeon: « T a m b u r i l on t an i» . Sociale: C.la rlv. Tognazzl «Ciao

fan tasma ». Apollo: « N o n ho paura di mori­

r e ». I m p e r o : «GII occhi che non sorr i ­

s e r o » . Mazzini: « T r i n i d a d » . C A S A L E Nnovo: « I l cane della s p o s a » . Pol i t eama: « L'assedio di F o r t

Point ».

r V R E A Pol i t eama: « Tizio, Calo e Sem­

pronio », Si r io : «Belle, giovani e perverse»,

S A L U Z Z O I t a l i a : « I dannat i ». Civico: «Chi è senza pecca to» . Splendor : «Hollywood cavalcade»,

S A V I G L 1 A N O I r i d e : «Caravaggio 11 pi t to re ma­

ledetto », Nazionale : « I se t t e peccati capi­

tal i ».

v ­ E R C E L L I Astra : « L a regina d 'Afr ica». I ta l ia : « Cavalcata eroica ». Verdi : «Verso la l uce» . Viot t i : * Il grande cielo ». Corso: « La r ivolta di Hait i ».

BORSA Di I E S I linai» 1153

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N-blolo 5.5 0. P, Tot. 4,5 . . . . ­ •

. 1933 5 ... . 1937 5

i Paolo 4 ............ II 3,5 ................ Bastasi ........... Toro ..... Cedrali .,.«. COSÌ, i l i ... MitUl ­ . . — forino lord Santina Biella HAI Viscosa „,.... Fibra TSJIÌU . . . . . . . . . Dorgoittil «.. ...—. i'isw ........... Cot HUrli. . . . . . . . . . . Fiuidtr ...... I l» ........ riAt Sanigli»:» .........—. Nebiolo .... »•••<­••• Mcneeaisio . . . , . . .«.­, insaldo Weliminali- .......... SIAM Forcar­ ..... Ho al e e aliai „,.«.».« imi at« . . , . .„„„.. .", iitonleponi „......»»•. Meo Orli. ........... SADE » ­l'SlBl PGE .......... SIP ».. VmldUBS m.~~it»"i Smi ....•,.,—.. QUII «..« Uit , 3TET . . , .„ .« . .«­»« Harelll .„..,.,„.„.,.. INCfi? » 1 15 ............... LlOUlfM „ „ — . ­ . . " . lalgai .......„„.»».., Iluiiiiauca M. Siiti ,. .......... iCliiupiiarilli . . . . w . Min . , , . . . .­ . .». Ji lardili .„ CJB .„ di afflitti

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giovedì 8 gennaio 1953 sUSaaEL DALLA "LEGA SOCIALISTA MILANESE" DEL 1891 AL GRANDE CONGRESSO ODIERNO DEL P.S.L

L'ostruzionismo nel % e Del 1 4 .

Come i socialisti considerarono in quei difficili perìodi la necessitò dell' ostruzionismo parlamentare

«L'estrema sinistra — scri­veva nella manchette di mar­tedì scorso l'edizione torinese del giornale ufficiale del par­tito di governo — illustra a tutti con il suo contegno che cosa NON deve fare un Par­lamento^ serio. La serietà del­l'Istituto è difesa dalla sola maggioranza ».

Ma non sono solo gli organi di stampa dell'on. De Gaspe­ri a far gli sdegnati per la battaglia dell' ostruzionismo condotta con tanto impegno dai deputati dell'Opposizione; che si unisce ad essi anche il coro dei mentori della stam­pa benpensante: liberale a parole ma incline alla forca a fatti.

Diremmo anzi, al contrario, che proprio attraverso l 'arma estrema dell'ostruzionismo la Opposizione potè, in ogni tem­po e circostanza, far valere ì diritti delle minoranze (che troppo spesso sono tali in vir­tù di una coartazione delle coscienze) e difendere le li­bertà costituzionali.

Sterile la opposizione delle sinistre alle leggi liberticide del Mìnistreo Pelloux?

Non diremmo ed il primo a non condivìdere questa opinio­ne fu certamente lo stesso o­norevole Pelloux quando nel­la impossibilità di passare malgrado il « sty degli asca­ri della maggioranza dovette sciogliere ài Parlamento ed in­dire le nuove elezioni che se­gnarono una chiara vittoria delle sinistre e la liquidazione politica del generale piemon­tese.

Giustamente VAvanti!, In un suo commento del 7 agosto del 1899, poteva così scrivere:

«La battaglia dell'ostruzio­ne, proposta e guidata dal gruppo socialista, ha t ra t to se­co, strada facendo, anche i ti­midi, gli incerti e 1... diploma­tici. Gl'inetti sono passati ad altra riva per il bene loro e nostro,

«11 Paese ha dato il suo consentimento, dando il voto ai partiti popolari nelle ele­zioni amministrative (del lu­, glio '99). II metodo scelto è buono, adunque. Non voglia­mo dire che l'estrema sinistra debba far sempre ostruzione al Ministero. L'ostruzione, se­condo noi, deve limitarsi a questi due punti: disegni di legge contrari alle libertà po­litiche e al diritto di voto, e proposte di nuovi tributi o di riacoendimento di vecchi. Vo­gliamo più libertà e meno tasse. Qui il verbo volere non ammette repliche; è urlo di disperazione e si traduce, nel­la vita parlamentare, con l'o­struzione».

Dall'ostruzionismo del 1899 al presidente Pelloux passia­mo a quello del 1914 al pre­sidente Gioldtti.

Alla Camera si ora avuto un lungo ed accanito dibatti­to sulla impresa libica (una dette iprìme prove di forza del nascente nazionalismo umilia­to ma non liquidato da Adua) nel corso della quale i depu­tati socialisti avevano svelato i retroscena economico­finan­ziari del «Bel suol d'amore».

La guerra' era costata qual­che miliardo, di quelli buoni che «facevano aggio sull'oro», e por turare le numerose fal­le del Bilancio il presidente Giolitti aveva escogitato tut­ta una serie dì aggravi fiscali che sarebbero ricaduti, come

al solito, sul borsellino dei po­veri lavoratori.

Per impedirlo VAvanti! lan­ciò la proposta dell'ostruzioni­smo parlamentare. A com­mento di questa seconda fase della lotta il giornale socia­lista così sì esprimeva in un suo articolo dei 6 marzo del­lo stesso 1914:

« Nel Paese la nostra resi­stenza troverà certo larghi e fervidi consensi. Coloro che non vollero la guerra e che ne subirono tutt i i lutti e tutt i i danni, che ne scontarono gli sperperi con 1 fallimenti e con la disoccupazione, comprende­ranno ed approveranno ' a no­stra energica e tenace resi­stenza diretta a sottrarli al pa­gamento della maggior parte di quei 120 milioni all'anno che il governo domanda con le nuove tasse, Noi avremo la larga solidarietà non soltanto delle passioni ferite ma anche degli interessi minacciati nel­l'organismo economico della nazione ».

Noi potremmo, a quasi qua­rantanni di distanza, far no­stre quelle parole.

S), certo, la nostra resistenza alla legge truffa troverà, anzi sta già trovando, larghi con­sensi e la crisi che si è mani­festata, e più ancora si mani­festerà nelle prossime settima­ne e nei prossimi mesi, nei co­siddetti partitini e nella so­cialdemocrazia in particolare ne è la prova più evidente. Dobbiamo ricordare che Gio­litti, due giorni dopo le parole ammonitrici dell'Avanti! <si di­metteva?

Dopo trentanni Milano ospita un congresso socialista

L'ultima Assise milanese fu quella del 1923 che si tenne in ma modesta • saletta di riunione in via San Gregorio, presso la redazione dell'AVAN 11!

Dal 10 al 15 ottobre del 1931 si tenne a! Teatro Lirico di Milano il XVHI Congresso del Partito socialista. La bor­

ghesia italiana aveva auspicato catastrofiche conclusioni di questo Congresso, ma fu delusa. E allora Scalarini (foto in alto) ecco come descrisse sullV Avanti ! » lo scoramento dei borghesi del tempo. In basso: alcune personalità rappre­

sentative del XVIir Congresso socialista tenuto a Milano nel 1921, prese di mira dalle caricature di Crespi, pubbli­

cate KUir« Avanti! » di auei giorni.

Tre o quattro i congressi milanesi del Partito socialista che precedettero quello ohe oggi inizia % suoi lavori nel ri­costruito Teatro Lirico f

La questione non è tanto oziosa come potrebbe sembra­re perchè se dd un punto di vista strettamente formale essi furono indubbiamente tre, da un punto di vista più lar­gamente sostanziale Genova, cui spetta il N. 1 nella crono­logìa ufficiale, fu preceduta da Milano dove nel luglio del 1891 furono gettate le basi or­ganizzative e programmatiche del Partito,

Non mi accusi quindi il let­tore di campanilismo (anche perchè il mio campanile, che oggi non esiste più, era assai più modesto della, guglia mag­giore del Duomo) se proprio da quello comincerà questa mia chiacchierata rievocativa.

Nel 1890 era stato promul­gato il nuovo Codice Zanar­delli che sanciva la libertà di coalizione e di sciopero e due rami del Parlamento era stato presentato il progettc­legge Luzzatti sulla protezio­ne del lavoro delle donne dei fanciulli: prima modesta pietra di una inesistente le­gislazione sociale. Nel­2892 la socialdemocrazia tedesca, cite in quegli anni faceva testo fra i partiti socialisti della II In­ternazionale, aveva varato il programma dì Erfurth come

I Congressi dopo la Liberazione XXIV CONGRESSO. — Fi­

renze, 11­16 aprilo 1946. — Nel I Congresso dopo la Li­berazione viene affermato il carattere classista del Partito socialista, la sua ispirazione ai principi economico­sociali del marxismo, la validità del patto­ d'unità d'azione con il P.C.I. come strumento indi­spensabile all'unità organica della classe operaia.

Nell'imminenza del referen­dum istituzionale e delle ele­zioni per l'Assemblea ­'costi­tuente il Congresso del Par­tito, chiama a raccolta l'elet­torato per il conseguimento della Repubblica.

' XXV CONGRESSO. — Roma, 9­18 gennaio 1947. — Vengo­no esaminate a fondo le ra­gioni deìla grave crisi politi­ca e sociale che travaglia il Paese. Compito del Parti to è quello di conquistare alle pros­sime elezioni la maggioranza dei suffragi al fine di attuare un ampio programma di rico­struzione sulla base di un generale rinnovamento delle strutture sociali. Strumento indispensabile per l'attuazione di questa politica è conside­rato il patto d'unità d'azione con il P.C.I. di cui viene ri­confermata la validità.

I compiti immediati del Partito vengono ravvisati nel­la lotta per il consolidamen­to della Repubblica, per l'at­tuazione delle sue istituzioni democratiche, per lo svilup­

po organico di una economia pianificata.

Il XXV Congresso lancia un appello ai militanti socialisti e a tut ta la classe lavoratrice italiana, affinchè, dopo il tra­dimento della minoranza se­cessionista, si stringa intorno al Partito socialista italiano che riprende il suo nome glo­rioso.

XXVI CONGRESSO—Roma, 18­33 gennaio 1948. — Si ap­prova l'iniziativa della Dire­zione del Partito per la for­mazione del Fronte democra­tico popolare, rilevando come in questa decisione si riassu­ma la linea unitaria stabilita dal Partito socialista.

In politica interna il Con­gresso considera fondamenta­le l'esigenza di dar vita ad un governo che assicuri la li­bertà democratica e la difesa della Costituzione.

In politica estera il Con­gresso vede il suo fondamen­tale obiettivo nella lotta per garantire il Paese da ogni as­servimento ad interessi stra­nieri.

XXVII C O N G R E S S O , — Genova, 21­30 giugno 1948. — Preso atto del risultato dene elezioni il Congresso ribadisce il suo contenuto rigidamente classista e la sua radicale opposizione alla politica go­vernativa. Il Congresso si im­pegna inoltre a studiare le più organiche iniziative di lotta per la difesa del tenore

di vita delle masse lavora­trici. I l Congresso prospetta anche, nella particolare con­giuntura della situazione po­litica internazionale, l'esigen­za che II Partito si faccia interprete di un'attiva politi­ca di pace.

XXVHJ CONGRESSO. — Firenze, 11­16 maggio 1949, — Viene votata una mozione in cui si denuncia la minaccia di una terza guerra mondiale, dovuta all'accentuarsi della po­litica imperialista degli U.S.A. appoggiata da tutte le correnti della reazione europea, e si dà mandato al Partito dì condur­re, continuatore ed interpre­te delle tradizioni internazio­naliste e antimperialiste del movimento operaio italiano, un'attiva polìtica di solidarie­tà con tutte le organizzazioni politiche mondiali che hanno come obiettivo di sbarrare il passo alla guerra. Riguardo ai problemi di politica inter­na viene ribadita la necessità di una politica democratica in difesa della libertà e del te­nore di vita delle classi lavo­ratrici. Vengono inoltre svol­ti i temi organizzativi per una sempre più ampia partecipa­zione del Partito agli organi­smi sindacali e di massa. Per poter attuare queste direttive Il Congresso sottolinea l'esi­genza dì un rafforzamento or­ganizzativo e ideologico del Partito. Dal XXVIII Congres­so il Partito esce notevolmen­te rinvigorito nelle sue strut­

ture e con una chiara fisio­nomia operala e classista.

XXIX CONGRESSO. — Bo­logna, 17­21 genn. 1951. — II Congresso, di fronte all'aggra­vata situazione politica inter­nazionale pur ribadendo ohe la guerra non è né fatale nò Inevitabile, lancia l'appello «guerra alla guerra» e affer­ma che un punto d'incontro per un'azione comune con tut­te le forze autenticamente na­zionali e democratiche si può soltanto trovare in una poli­tica estera di neutralità che restituisca alla Repubblica Italiana la sua piena Indipen­denza e che denunci i gravi impegni militari derivanti dal Patto atlantico.

Il Congresso si fa inoltre interprete della necessità di stabilire amichevoli rapporti con l'U.R.S.S. e con i Paesi di democrazia popolare in Europa e in Asia.

Postula l'esigenza di una politica interna che sia ispi­rata alla più scrupolosa osser­vanza della Costituzione e che metta in atto sollecitamente quanto di essa sia rimasto ancora sulla carta. Afferma la necessità di una politica economica che si faccia pro­motrice della ripresa della nostra economia, che sia in­tesa ad investimenti produtti­vi e a scambi commerciali con tutt i 1 Paesi e proce­da alla nazionalizzazione dei grandi monopoli industriali e alla riforma agraria.

accentuazione marxista compromesso di Gotha; la II Internazionale aveva indetto, per l'agosto di quello stesso anno, il congresso di Bruxel­les; nasceva a Milano, per opera soprattutto dì Osvaldo Gnocchi­Viani la. prima Came­ra del Lavoro.

E' in questo clima di vigo­rosa ripresa del movimento operaio, è in questo annuncio di primavera che la "Lega, so­ciailìsta milanese, sorta intorno alla rivista Critica sociaSe, pubblica un suo programma in sei punti — die dalla econo­mia e dalla polìtica spazia at­traverso la famiglia, la istru­zione, la religione, la moralt ed il metodo — ed è sulla scia di questo programma che le due organizzazioni già rivali del Fascio dei lavoratori e del Consolato operaio organizsano, dal lk al 11 luglio, un grande congresso operaio che vede rumit i a Milano % 250 delegati dì oltre 450 società operaie, mutue, leghe di mestiere, cìr­coli ed associazioni politiche di tutta Italia,

Al termine dei suoi lavori U congresso « delibera di co­stituire in partito dei lavora­tori italiani <tutte le società aderenti al congresso e di pro­muovere un'agitazione per rac­cogliere nel partito stesso tut­te le altre associazioni lavo­ratrici italiane... »; stabilisce inoltre che « le modalità del­la costituzione e dell'azioneì del partito verranno '/or­mu­late da una Commissione «o­l minata dal presente congres­ì so.,.» la quale « dopo avermi redatta la formula definitiva] fungerà da Comitato centraUì provvisorio del partito sino

al ta convocazione di un suc­cessiva congresso nazionale da tenersi, al più tardi, nell'esta­te dell'anni prossimo».

Il Comitato centrale fu elet­to, ed esso comprendeva ì no­mi di .Enrico Bertini, tipogra­fo, Giuseppe Croce, guantaio, Carlo Dell'Avallo tipografo, Annetta Perla, che era dele­gata delle « Figlie del lavoro » di Milano, il meccanico Giu­seppe Fossati, il contabile Co­stantino Liazzari ed un solo « intellettuale * : il deputato Antonio Mafft; lo statuto pro­gramma fu compilato ed il congresso organizzato entro i termini stabiliti, e fu quello di Genova.

Nato milanese il Partito non doveva ritornare che molti an­ni dopo, esattamente dician­nove, nella sua città e questo avvenne tra U 21 e 25 ottobre del 1910 per U suo XI con­gresso nazionale.

Passata la bufera del '98 e delle leggi eccezionali e re­pressive, con ti nuovo secolo il Partito aveva ripreso slancio e vigore, superando brillante­mente le secche della polemi­ca sindacalista. L'allargamen­to del suffragio elettorale, ed uno* accorta politica di bloc­ * chi elettorali, gli aveva per­messo di portare al Parlamen­to una quarantina di deputati

e di conquistare molte am/tni" nistrazione comunali. Tuttavia anche questa apparente ftori­dezza non era esente da peri­coli quali, soprattutto, il pro­gressivo impaludamento in una politica dì compromessi parla­meutairt ed il baratto, per lo scarso piatto di lenticchie di alcune riforme di metodo più che di struttura, della primo­genitura rivoluzionaria.

Un esempio tipico dei peri­coZi di una tale politica lo si era avuto proprio in quei me­si con U voto dato dal Grup­po parlamentare socialista, e sia pure con una infinità di riserve, al Ministero Luzzatti. All'on. Luigi Luzzatti si pote­vano riconoscere molti meriti come pioniere di una legisla­zione cooperativistica e socia­le, ma non si poteva certo di­menticare che egli restava, in fondo, un borghese; illumina­to, forse, ma borghese e po­liticamente legato alla destra storica anche se aveva pro­messo un ulteriore allarga­mento del suffragio elettorale.

Il congresso del 1910 sì svol­se nella nuova Casa del Po­polo di via Manfredo Fanti, una creazione deZZ'Umani/taria, nel grande salone che una die­cina di anni dopo doveva ospi­tare il Teatro del popolo. L'or­dine dei lavori, nutrito quanto mai, comprendeva ben sette comma fra i quali il terzo, ri­

L'ex­re e Mussolini in redin­gote e cilindro si esibiscono per l e vie di Milano, sulla berlina di gala del Comune, nell'aprile 1923. Negli stessi giorni, dopo che con la vio­lenza si era cercato di soffo­care l 'attività socialista, si teneva presso la redazione dell'a Avanti!», in via S. Gre­gorio, il XX Congresso na­

zionale del Partito.

guardante l'azione politica, si articolava in altrettante sot­touoci con reiasioni di Turati su i « criteri generali », di Sal­vemini, Merloni e Nìccolini su le riforme ed i problemi del Mezzogiorno, di Angiolo Ca­brino sulla legislazione socia­le, dì Bonomi sulla riforma tributaria ed altre ancora di Oddino Morgari e Pompeo Ciotti òhe era il segretario del Parti to. Ma malgrado questa copiosa imbandigione, la im­portanza dei temi e la notorie­tà dei relatori, tutti si atten­devano lo scontro alle due re­lazioni di Claudio Treves e di Armando Bussi su l'appoggio ad indirizzi dì governo e par­tecipazione al potere. Ma il congresso, nel quale erano rappresentate 835 scsioni con 26.926 voti, dopo brillanti duel­li oratori si concluse con un nulla di fatto circa il proble­ma sostanziale del voto di fi­ducia al governo in quanto Z'ordine del giorno Turati, ap­provato a grandissima mag­gioranza, si limitava a racco­mandare alla Direzione una maggiore vigilanza con Za pos­sibilità dì un intervento in extremis con il diritto di veto,

Dove invece ci fu battaglia, e battaglia grossa, fu sul pro­blema della incompatibilità di ­ceppartenenza alla masso­nerìa. Malgrado gli abili di. sting­uo di Podrecoa l'XI con­gresso voterà, infatti, un o­d. g. presentato da Mondolfo, Salvemini, Angelica Balaba­nMff ed altri, ed illustrato con singolare asprezza di linguag­gio da Serrati, nel quale sono poste le premesse per la suc­cessiva espulsione di Ancona.

Trascorrono altri nove an­ni densi di storia (guerra'Ubi­ca, guerra europea, nvolusio­ne russa, nascita della III In­ternazionale, fascismo etc.) ed ecco ancora i socialisti italia­ni a Milano, dal 10 al 15 otto­bre del 1521, per il loro XVIII congresso nazionale.

Come conseguenza della pre­giudiziale posta ai * socialisti italiani per l'adesione alla III Internazionale sì era staccata a lÀvorno; nel gennaio di quél­Io stesso anno, la frazione co­munista dando vita ad un nuo­vo partito ed U congresso di Milano doveva innanzitutto trarre il bilancio, malìnconi­

_ co bilancio, di quella inevita­bile frattura della unità or­ganizzativa della classe ope­raia.

Il congresso, che si svòlse al Teatro Lirico in pieno centro cittadino e con la partecipa­zione di numerosi delegati, era anewa quello di un grande partito : dell'apparentemente più forte partito politico ita­liano. Infatti, malgrado scissione di Livorno, erano pre­senti i delegati di oltre 3000 sezioni territoriali con 106.345 tesserati. Le elezioni del mag­gio 1921, svoltesi in una vera atmosfera dì tenrm­e che ave­va praticamente impedito la partecipazione socialista alle urne in molte provinole,

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Un epitaffio per Sidney Miaeoanto di Howard Wast

IV «Perchè uno fa qualcosa? Ci sono molti fattori che

intervengono. Essi danno un totale, e a questo totale uno aggiunge qualcosa della sua mente. Poi fa quello che deve fare ».

Allora uno di noi disse: «Supponiamo ohe voi vin­ciate e supponiamo che riuscìate a costruire il vostro bel mondo nuovo, credi che qualcuno ricorderebbe?».

<.< Non ha importanza », rispose Sidney. « Ma ricor­deranno »,

Una volta prima dì allora, molti anni fa, quando eravamo assai giovani, e Sidney e molti altri di noi furono portati in tribunale durante le dimostrazioni contro la disoccupazione, un magistrato gli pose la stes­sa domanda, perchè faceva quel che faceva; e fu allora che io compresi, per la prima volta credo, con quanto

entusiasmo e quanta gioia uno possa godere la vita, perchè Sidney, sporgendosi dalla ringhiera, disse al ma­gistrato, con voce ferma:

«Non si può domandare perchè si fa una cosa. Si fa perchè si deve — e perchè si è pagati. Lei vuole che io le faccia comprendere perchè faccio quello che fac­cio: potrei farle udire un milione di voci? Sono pa­gato con la moneta che ho scelto!», e stese la mano vuota.

Di nuovo, qualche tempo fa, andai a trovare il vec­chio Greenspan, che* vive ancora, più raggrinzito, più consunto, ma sempre al suo posto di lavoro; dopo aver parlato di altre cose egli mi domandò;

«Perchè Sidney non sì accontentava di vivere in pace? ».

Vedendo il vecchio con i suoi occhi umidi, la schiena curva, i poveri piedi rigonfi, ripensai al primi tempi del­la mia conoscenza con Sidney, e compresi che quello che aveva sempre desiderato era di vivere m pace, co­me il vecchio diceva, era dì seguire la vecchia, genero­

sa corrente della vita, e di assaporarla profondamente e tranquillamente nel tempo che è dato all'uomo; la ebbi per un momento, la risposta esatta, e poi la per­detti.

Dopo Pearl Harbor, Sidney riuscì ad arruolarsi me­diante un sotterfugio. Non è una vergogna dirlo. Gio­vane coim'erfl, egli non valeva molto fisicamente, ma conosceva un medico militare a Monmouth, ed entrò nell'esercito. Ma a causa della inevitabile condizione degli occhi, e a causa dei dolori alla testa — li chia­mavano emicranie, ma erano la conseguenza dell'effi­cienza fascista — venne messo nei reparti di Sanità e spedito in un campo della Georgia. Per un anno e mez­zo rimase in quel campo di Georgia, e t re volte tentò di essere trasferito in fanteria. Ci furono dei lunghi periodi di tempo durante ì quali nessuno di noi, eccetto Janie, ebbe sue notizie, andammo in tutte le direzio­ni mentre la guerra si spargeva sulla superficie del mondo. Ricevetti una sua lettera allora, in cui diceva:

..­Non è come in Spagna, Alcuni ufficiali hanno sco­perto che fui nella Brigata — non sono mai stato ca­pace dì tenei'e la bocca chiusa, né l'ho mai voluto — e da allora non mi danno pace, giorno e notte. Ehi, tu bastardo rosso questo, bastardo rosso quest'altro, e quanto t'hanno pagato per andare in Spagna? Sto ten­tando di andare in un reparto di combattimento. In guerra, il salo posto tranquillo, da un punto di vista mentale, è al f ronte­

Ando in Inghilterra come infermiere di battaglia, e dall'Inghilterra al Nord­Africa. Nel Nord­Africa incontrò Johnny Graham, della Brigata, che era con il l.o Ran­gers. Johnny me ne parlò in seguito; fu una di quelle strane combinazioni che accadono così spesso nella vita. Johnny cadde con una brutta scheggia nella coscia, e giaceva sdraiato sulla sabbia e cercava di strappare la scheggia, e bestemmiava perchè tutto quel sangue lo spaventava e innervosiva, quando quel piccolo infermiere gli strisciò accanto e disse*. «Lascia provare a me», ed estrasse la scheggia e mise il disinfettante sulla gamba, e la stava bendando quando Johnny vide la sua faccia e la riconobbe. Questo calmò Johnny, e posso capire ora perchè fu capace di calmarsi e prendere la siga­retta ohe gli veniva offerta, e dire «Ciao, Sidney»,

« Sono nelia Sanità », disse Sidney. « Non " il colmo della scalogna? Sono nella Sanità».

«Sono contento ehe tu sia nella Sanità», disse John­ny. Solo q uesto ; poi arrivarono dei portaferiti e io portarono via. Ma Johnny pensò in seguito che per essere lì, Sidney doveva aver attraversato lo Stretto e visto quelle colline nude e brune che cingono il labbro

meridionale della Spagna, perchè per uomini come Sid­ney non c'è mai una fine, e sempre viene il giorno che si ritorna dove si è incominciato.

Di tanto* in tanto, nei mesi ehe seguirono, qualcuno ohe conosceva Sidney lo incontrò prima in Sicilia, poi in Italia; e poi, ad opera di costoro e ad opera di uomini ohe non lo avevano conosciuto prima, sorse attorno a luì una leggenda. Non vi era stata una leggenda per il lavoro che aveva fatto in Spagna e negli Stati Uniti, ma ora in Italia emergeva una qualità di calma e dì certezza per uomini ohe non avevano certezza, e molti di essi non sapevano dove a­ndavano o perchè combat­tevano, sapevano solo che in questa Italia soleggiata pioveva sempre maledettamente, che quando si era arri­vati in cima ad una montagna ce n'era subito un'altra, e ohe i nazisti non erano gente che gettava le armi e si arrendeva dopo le prime salve di artiglieria; e per questi uomini, Sidney Greenspan era qualcosa dì un altro mondo e di un'altra lotta. Egli aveva una risposta che nessun altro poteva dar loro, e una fede negli uomini che derivava da una sostanza diversa' da un'in­

serzione pubblicitaria della Nash­Kelvinator. Sempre più sovente, e da sempre più persone, si sentiva dire: «Ho incontrato un tale che si chiama Greenspan, un infer­miere che è stato in Spagna — credo che sia un rosso, ma sa molte cose — ».

Uno di essi, che andò a trovare Janìe quando ritornò negli Stati Uniti, disse: «Tu avevi paura, avevi una tremenda paura, e allora parlavi a Sidney, e tutto an­dava bene ». • Fu ucciso all'inizio del '44. L'Esercito degli Stati Uni­ti, considerando che la sua morte era più dì quanto esigesse il senso del deverei scrisse questa citazione:

Soldato dì prima classe Sidney Greenspan, Reparti di Sanità.

Nei pressi di Carano, Italia, il 24 gennaio 1944, strisciò per sessanta metri sotto il fuoco di mitragliatrici ne­miche allo scopo di recare i primi soccorsi a un soldato dì fanteria ferito e poi fece ancora cinquanta metri

per soccorrere «atri due soldati feriti. Recò i primi soc­corsi a uno degli uomini e Io trascinò in una posizione coperta. Ritornò dove era l'altro uomo e lo curò. Mentre faceva questo la sua coscia destra fu colpita dal fuoco di mitragliatrici nemiche e una seconda raffica rag­giunse l'avambraccio sinistro. Noncurante della copiosa perdita di sangue che non riusciva a fermare, portò a termine i soccorsi al soldato ferito e lo trascinò in posi­zione ooperta. Strisciò poi per sessanta metri nel ten­tativo di riprendere contatto con la sua unità, ma fu costretto a desistere per la debolezza causata dalla perdita di sangue. La morte sopraggiunse per conse­guenza dello «choc» e della perdita di sangue.

Credo ohe il miglior modo per raccontare un simile fatto è quello dell'esercito, con lo stile impersonale del soldato che scrive citazioni man mano che arrivano le vittime. Non è influenzato da ragioni e fattori soggettivi, e dovendo vincere una guerra contro il fascismo può essere più obiettivo con un uomo come Sidney di certa gente ohe scrìve queste cose oggi. lì nome di Sidney venne proposto per la Medaglia d'Onore del Congresso, ma si t ra t tava di un'operazione in grande stile, e inda­garono nel suo passato, e la cosa fu lasciata cadere,

Ma questo potrebbe essere omesso da un epitaffio per Sidney. Vi saranno altre ricompense un giorno, altre citazioni, e quando quel giorno verrà le pietre e i campi e le città distrutte avranno una voce e parleranno di tutt i gli ignoti. Sidney Greenspan fu sepolta su terra italiana, terra buona; e la terra di Spagna è buona an­ch'essa, e la terra d'America, e la terra dell'Unione Sovietica, e di Cina — e se avesse potuto scegliere, non credo che ci sarebbe un posto dove non fosse a casa sua, completamente e pienamente a casa sua.

Alcuni dì noi che lo conoscevano, quando sentirono della sua morte, pensarono di scrivere un epitaffio. A quell'epoca, negli avvisi mortuari del giornale che leg­geva e amava, c'erano molti annunci circondati da grosse righe nere, e. accanto a ogni nome, v'era qual­cosa che si riferiva alla lotta contro il fascismo. Ecco perchè decidemmo di raccogliere ciò ehe sapevamo e ricordavamo di Sidney; ma nulla di quanto riuscimmo a dire e nulla di quanto potemmo compilare e nessuna delle ragioni che riuscimmo a dare furono sufficienti a spiegare le sostanze di cui era fatto. Così la l'acco­gliemmo in una sola parola e scrivemmo: «Alla me­moria di Sidney Greenspan, antifascista, che morì nella lotta del popolo — dai suoi compagni ».

PI N E

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(Tradus, di Tom Granich ­ Disegni di Franco Rognoni)

erano risolte, contrariarne»!» alle previsioni dell'on. Giolit­ti ohe aveva provocato Zo scio­glimento anticipato della Co­ j mera, in un vero trionfo per il Partito che aveva ottenuto 1,569.553 voti (coltro il mìlio* ne e 8/>0 mila voti del '19) H­portando alla Camera 128 de­putati ai quali andavam ag* giunti i 15 del neo Partito co­munista. Oltre a ciò era un eindaco socialista, FiHppetti, quello che aveva portato ai congressisti del Lirico il saUtto della città.

Pur tuttavia se la classe operaia ­italiana, malgrado lo impeto della reazione fascista aveva disperatamente ricon> fermato la$>ropria fiducia ai Partito, questo era minato, Roso non tfanto dalle poìemi­. che interne, più vine che mai pur dopo l'uscita della correw te comunista, quanto da una specie di incapacità organica ­di disancorarsi dalle vecchie formule della transigenza e della intransigenza per com' prendere ed aderire alla nuo­va realtà politica die si era1

venuta maturando in Italia*+

Gramsci, su (•'Ordine Nuovo, l'aveva intuito questa nuova realtà ponendo il dilemma ifc . volusìone o collaborazione. « 0 fare appello — egli scriveva ~— all'azione rìvoZwsionarìa delle masse per difendere le posìzio* ni acquisite, formare un go­verno operaio che soffochi U terrorismo degli industriali e dei latifondisti con una milizia e con tribunali militari; a praticare apertamente la col­laborazione, entrare a far par­te di un governo democratico e ottenere dall'attuale legalità, sostenuta da una frazione del­le masse popolari, U ripristino delle libertà costituzionali %.

Impostare il problema non era, evidentemente, risolverlo; ma di questo nemmeno si pre­occupò il XVIII congresso che sì risolse — come amaramente conclude . Pietro Nenni nella i. Sua « Storia di quattro anni » — in iurta scolastica, dottri­naria e verbale affermazione di una volontà rivolwsionaria * aZZa quale non corrispondeva­no più né lo spirito del Par­. tito, né la situazione del

Il congresso, conclusosi con la vittoria largamente sconta­ta della mozione Serrati­Ba­ratono dei cosiddetti « massi­malisti unitari», aveva potuto solo salvare Un'unità formale ­di partito che doveva purtrop­ , pò naufragare sugli scogli del successivo XIX congresso di Roma.

Nello stesso mese di ottobre, che aveva consacrato con U congresso di Roma il distacco dal Partito dei collaborazioni­sti di Baldesi e Turati e degli unitari dì Alessandri per dar vita al nuovo Partito sociali­sta unitario, Al fascismo con­quistava il potere attraverso la buffonesca parata della marcia su Roma. Ed ecco quanto era ancora rimasto del vecchio grande Partito socia­lista riunirsi nuovamente a Milano (l'unica città, con Ro­ma, dove fosse ancora possi­bile lo svolgersi dì una simile manifestazione) per il suo XX congresso nazionale, che si svoZse daZ 15 al 17 aprile di quel 1923: anno primo dell'e­ra fascista.

Questa volta a ospitare ^la­vori non fu la sala fastosa del Lirico, ma una soletta di riu­nioni deZZ'Avanti! in vìa San Gregorio semplicemente orna­ta, come ricorda una cronaca di quei giorni, da un ritratto di Carlo Marx e da un mazzo di garofani rossi deposto sul tavolo della presidenza.

Fusione o non fusione? Mentre ì congressisti (pochi,

che la più parte delle sezioni e Federazioni non era più in grado di funzionare) si po­nevano questo dilemma cer­cando dì risolverlo attraverso la graduazione delle tre mo­zioni in lizza — quella dei ter­zini, quella dì Lazzari e quella dì Difesa socialista — ìZ sin­daco di Milano, che non era più Fìlippettì ma il sen. Man­giagalli, era andato a ricevere alla stazione, con le berline di gala del Comune, il re e Mus­solini che sfoggiava per quel­l'occasione, con visibile soddi­sfazione, il cilindro, la redin­gotta e le ghette.

Vinse, con uno scarto di po­co più di un migliaio di voti, la montone di Difesa socialista — sostenuta da Nenni, da No­bili e da Velia — e se la cosa parve di scarsa importanza ah lora essa permise tuttavìa che la storia dì quello che è tor­nato ad essere un grande par­tito non terminasse lì, nella modesta e disadorna saletta di vìa San Gregorio, e che Mi­lano, dopo trent'anni, potesse ospitare un nuovo congresso socialista: quello che nella cronologìa ufficiale sarà con­traddistinto come il trente­simo, RENATO CARLI­BALLOLA

*3&ùamM! Giovedì 8 gennaio 1953

L'INDIGNAZIONE DI TUTTI I DEMOCRATICI

finche dall'estero proteste Pettorale

Una folta assemblea dì italiani emigrati a Zurigo ha espresso al compagno Schiavetti la sua opposizione alla legge governativa ­ Sempre più viva la reazione in Italia

La lotta contro la truffa elettorale si è estesa anche oltre le frontiere nazionali.

A Zurigo una numerosa somblca di italiani residenti in quella città ha espresso la sua approvazione ed ha tributato il suo plauso al compagno Schiavetti che alla Casa d'Ita­lia ha denunciato la sopraffa zione che il governo clericale cerca di perpetrare contro 1 dì­ritti democratici del popolo italiano.

Gli emigrati italiani presenti alla conferenza hanno espresso tutto il loro sdegno per il ten­tativo da parte della D. C. di garantirsi la continuità del potere, in funzione degli inte­ressi più retrivi della classe dirigente, con una autentica truffa elettorale rendendosi Interpreti della grandissima maggioranza degli emigranti italiani in Svizzera, approvano incondizionatamente la ma­gnifica lotta condotta dall'Op­posizione al Parlamento italia­no a salvaguardare dei diritti e della libertà del cittadini sanciti dalia Costituzione.

Continuano frattanto in Ita­lia da parte di cittadini, di or­ganismi democratici, dì enti, dì associazioni di cultura, le ma­nifestazioni dì protesta contro la legge della truffa elettorale.

Il Comitato Esecutivo della Federazione provinciale delle cooperative di Varese, infor­mato dalle deliberazioni prese dagli organismi cooperativi d; Fagnano Olona, di Caronno Pertusella e di Saranno e di altri organismi cooperative del­la provincia, considerato che il maggior sviluppo del Movi­mento Cooperativo si può ave­re soltanto in un clima di li­bertà democratica, esprime la più viva simpatia a tutti colo­ro che indipendentemente da ogni posizione ideologica, sì as­sumano oggi l'impegno di lot­tare in difesa dei principi co­stituzionali e contro la sopraf­fazione della legge elettorale governativa.

Il Consiglio Comunale dì Lacchierella riunito in seduta straordinaria considerato che il tentativo da parte della maggioranza governativa di far passare ad ogni costo la legge della truffa elettorale costituisce un'aperta minaccia alla libertà dei cittadini sanciti dalla Costituzione repubblica­na, si impegna, nell'ambito deìla Carta Costituzionale, a promuovere tutte quelle inizia­tive che risultano at te a difen­dere, nell'interesse generale di tutt i ì cittadini e della demo­crazia italiana, Il diritto alla uguaglianza del voto.

Nella riunione indotta dal Direttivo Provinciale dei chi­mici di Vìgevano per prendere in esame i più importanti pro­blemi sindacali interessanti la categoria è stato anche esami­nata la legge elettorale go­vernativa.

Il Direttivo Provinciale ha considerato la legge elettorale non solo come un'aperta mi­naccia alla libertà dei cittadi­ni, ma dì conseguenza anche un'autentico attentato al più elementari diritti sindacali del lavoratori e ha ravvisato in essa la prima possibilità di un ritorno ai sistemi fascisti.

A Bologna il Congresso (lolla Cultura popolare BOLOGNA, 7. — Il Comitato

organizzatore del II Congresso nazionale della cultura popo­lare ohe si Inaugura venerdì

prossimo alle 16,30, comunica che per l'accoglienza del dele­gati funziona dal mattino di m a r t e d ì mi apposito ufficio presso la Stazione Centrale delle Ferrovie dello Stato nei locali dell'Ente provinciale del Turismo. Presso lì Teatro Co­munale funzionerà per tut ta la durata dei Congresso l'Uffi­cio di organizzazione.

Al loro arrivo i delegati al Congresso verseranno all'Uffi­cio organizzazione la quota di partecipazione di 4.000 lire e potranno successivamente riti­rare la delega necessaria per accedere a! lavori del Congres­so, la cartella del congressista e I buoni per il vitto e al­loggio.

Le conferme di partecipazio­ne al Congresso possono esse­re fin d'ora comunicate al Co­mitato organizzatore die ha sede in piazza Galbani 1, pres­so la biblioteca dell'Archigin­nasio.

SI AVVICINA LA DATA DELLO SCIOPERO GENERALE DI 24 ORE

Con lo lotta dei ferrovieri sol idal i tu t t i i ci t tad in i

Il Consiglio provinciale di Napoli favorevole alle rivendicazioni della categoria ­ Il personale dell'US PS di nuovo in agitazione

I I I I I I IMI I I I I I I i r i l lHMII I I I I I I I IMl l I l l l l l l in i l tHl l l lUI .

ROMA, 7. — Questi primi giorni del nuovo anno trovano, ni centro delle rivendicazioni sindacali, importantissime ca­tegorie quail i ferrovieri, i me­talmeccanici, gli edili, i chimi­ci e i braccianti.

Per quanto riguarda ì ferro­vieri, sono ormai note a tutti le emise che hanno condotto questi benemeriti lavoratori a proclamare, per martedì 13 uno sciopero generale unitario di 24 ore. Alle varie orga­nizzazioni sindacali della cate­goria continuano a pervenire da ogni parte attestazioni di simpatia e di solidarietà che testimoniano come al fianco dei ferrovieri vi sia l 'intera popolazione.

Dopo la deliberazione del­l'Esecutivo della Federazione dei postelegrafonici, di cui ab­biamo dato notizia nel nostro numero di Ieri, è ora la volta di un o.d.g. di solidarietà, vo­tato dal Consiglio provinciale di Napoli, in cui vengono rico­nosciuti Il senso di responsabi­lità e le benemerenze dei fer­rovieri e si fanno voti affinchè si giunga ad una definizione

l l l l l i l l l l l l l l l l l l l l l l l l l t l l l l l l l l

NEL TERZO ANNIVERSARIO DELL'ECCIDIO ALLE FONDERIE RIUNITE

I cadnli dì Modena ­murali nonostante i! divieto poliziesco Tutta l'Emilia si ferma domani per rievocare i sei compagni uccisi mentre difendevano il loro lavoro e la loro fabbrica

BOLOGNA, 7. — Ripetendo il famigerato «Verboten», che tanto sdegno suscitò un anno fa, la questura di Modena ha vietato anche in questo terzo anniversario la commemornzio­

pubblica del sei lavoratori uccisi dalla polizia in quella città il 9 gennaio 1950. Ma ciò non impedirà alla regione emi­liana di rievocare egualmente 1 sacrifìcio di quUeì suoi figli,

abbattuti mentre manifestava­no pacìficamente assieme ad al­tre migliaia di lavoratori per impedire gravosi licenziamenti e la smobilitazione delle Fonde­rie Riunite.

A Bologna, si sono riuniti oggi sotto la presidenza dì O­norato Malaguti, segretario re­sponsabile della C.d.L. di Bolo­gna e provincia, i segretario delle C.d.L. della regione per prendere in esame le forane e i modi con cui i lavoratori del­l'Emilia intendono co­mmemora­

re 11 sacrificio dei sei caduti. Prendendo atto che la C.d.

L, dì Modena effettuerà due ore di sciopero, dalle ore 10 alle ore 12 del 9 gennaio, i segreta­ri delle C.d.L. hanno deciso dì proclamai^ una sospensione di lavoro per tutta la regione dal­le ore 10 alle 10,15, invitando 1 lavoratori a riunirsi in assem­blea sui posti dì lavoro duran­te la sospensione per comme­morare i loro compagni caduti e per protestare contro gli in­giustificati arbitrari divieti op­posti dalla questura dì Mode­na affinchè si tenessero In quel­la città pubbliche manifestazio­ni di cordoglio. Sono esclusi dal­la sospensione di lavoro gli ad­detti al servizi pubblici indi­spensabili, il personale viag­giante delle Ferrovie dello Sta­to, gli ospedalieri, gli addetti all'erogazione del gas e della elettricità, i quali sono stati in­vitati a ricordare il sacrificio

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LA NEVE INSISTE SU TUTTO L'ARCO ALPINO

Strade bloccale dalle valanghe e altri paesi isolati in Piemonte Nonostante gli sforzi fatti, Crissolo è raggiungibile soltanto in sci • I monti della Riviera di Levante ammantati di bianco

TORINO, 7. — La situazione creata in Piemonte dalle valan­ghe si è aggravata oggi, avendo la neve ripreso a cadere su un arco che si estende dal Monvi­so al Gran Paradiso e obbligan­do in tal modo, in molte locali­tà alla sospensione dei lavori di sgombreo. Nella giornata dì ieri era stata sbloccata Clavìere, ma per lo stretto passaggio pos­sono transitare solo vetture di media cilindrata. Continuano a incombere sulla strada dì ac­cesso i pericoli di nuove slavine.

Per la strada di Cesana, la salita al Sestriere è abbastanza agevole. I pulimann stanno pro­vando il passaggio per Prage­lato e Fenestrelle. Purtroppo la nuova neve minaccia di ostrui­re i passaggi scavati con mezzi massicci, alcuni dei quali sono stati inviati addirittura da To­rino.

Da Crissolo , il paese di mil­le abitanti bloccato da una va­langa, a Paesana lungo un pi­i­

mo t rat to è stato possibile a­prire un varco nella barriera deìla neve, ma l'ultimo t ra t to verso Calcineraè solo pratica­bile in sci. Paesana pertanto è tutt 'ora isolata. Dal paese sì è mosso un mastodontico t rat tore spartineve per tentare di aprire un passaggio ai veicoli, ma si teme che il tentativo non sìa coronato dal successo poiché la neve, essendo bagnata, è diven­tata pesante e difficilmente sgombr abile.

Anche Cere­sole è bloccata da enormi valanghe di neve che sono precipitate dai fianchi della cima Cumaon, interrom­pendo la strada a monte dì Noasca,

Pioggia e nevischio nella zo­na dì Alessandria e Casale stamane la circolazione e le comunicazioni. *

La neve è caduta per tu t ta la notte anche a FELTRE rag­giungendo lo spessore di 15 cm.

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Ipnotizzano i cassieri e si fan dare denaro Con questo sistema, due zingare avrebbero danneggiato banche da Genova sino in Sicilia

PISTOIA, 7. — Audaci furti sono stat i commessi da due zin­gare in varie città d'Italia, se­condo quanto risulta dalle de­nunce che sono In questi giorni pervenute alla polizia. Si trat­terebbe addirittura di casi d'ip­notismo effettuati ai danni di cassieri di banca.

Nella nostra città fu verso la fine di dicembre elle due zin­gare, due arabe, che si esprime­vano a gesti, si presentarono alla Banca Nazionale di Agri­coltura e a quella Commercia­le facendosi cambiare bancono­te da 10.000 lire con biglietti dì piccolo taglio.

Alia sera, r i s c o n t r a n d o la cassa, ì due cassieri si accorge­vano che ì conti non tornava­no: al primo mancavano 65.500 lire e al secondo 130.000. I loro sospetti corsero subito alle due zingare, pur non sapendo spie­garsi come il fatto fosse suc­cesso.

Sporta denuncia alla «Mobi­le», questa sì ricordava ehe a Vìlìa S, Giovanni, in Calabria,

era avvenuto un fatto consimi­le e che due zingare erano sta­te scoperte e arrestate. Si chie­se se esse fossero tut tora dete­nute e si seppe che erano state scarcerate proprio in quel pe­riodo di tempo e che uguale ri­chiesta era pervenuta da Geno­va, ove il cassiere della Banca Garibaldi era stato pure miste­riosamente « a l l e g g e r i t o » da due zingare dai connotati corri­spondenti a quelle di Villa S. Giovanni.

SI è appreso frat tanto che al­tre simili gesta sono state com­piute dalle due zingare a Paler­mo, Reggio Calabria, a Messi­na e a Firenze.

Resta da spiegare in che mo­do le due donne siano riuscite ad Impossessarsi del denaro, e fra le Ipotesi che si fanno c'è anche, come si è detto, quella che esse siano riuscite ad ipno­tizzare i cassieri e a indurli a consegnare loro spontaneamen­te il denaro. Ma allora perchè si sono contentate di somme co­si piccole?

Notizie dì più abbondanti nevi­cate sì hanno da San Martino di Castrozza e da Passo Rolle (20 cm. di neve fresca), da Cro­ce d'Aune e da Campo d'Avena. Sono entrati in servizio gli spazzaneve e sono stat i predi­sposti dall'Azienda autonoma della strada tutti i servizi, per cui il traffico è pressoché nor­male.

Anohe a Udine è caduta la neve. Dalle notizie pervenute dalle varie località del FRIULI, risulta che tut ta la cerchia al­pina è incappucciata di neve. A Tarvisio c'è una coltre di oltre 50 cm, di neve, a Pontebba di 35.

Sulla città e provincia di BO­LOGNA è caduta una leggera nevicata che, essendo frammi­sta a pioggia, si è sciolta a ter­ra.

Nel compartimento, le nazio­nali 12, 62, 63, 64, 65, 71 sono transitabili con catene. I pas­si montani sono tutt i tenuti sgombri dagli spazzaneve ed il transito è possibile con catene.

La neve è tornata a cadere anche lungo tu t ta la catena appenninica LIGURE e sui con­trafforti, mentre lungo il lito­rale si segnalano piovaschi sparsi frammisti a nevischio. La neve, abbondante sul monte Alona, dove ha raggiunto l'al­tezza di circa un metro, e sul monte Maggìorasca, è apparsa anche sulle alture circostanti Sestri Levante e Chiavari. Il transito sui passi della Forcella, sulla Chiavarl­Piacenza e di Cento Croci, sulla Chìavari­Borgotaro, si svolge con catene.

Da due giorni la neve cade con brevi intermittenze anche a Varese e su quasi tu t ta la provincia, specialmente nella zona di Luino e lungo il confi­ne svizzero. Ai Campo dei Fio­ri la neve ha raggiunto I 50 cm. e oltre un metro ai passo delia Forcora.

Suil'ALTO ADIGE, la neve è caduta ininterrottamente fino al primo pomerìggio di Ieri. Nelle valli ed in montagna tut­te le strade sono però sgombre, grazie all'invìo immediato in tutte le zone dove era necessa­rio, di potenti spazzaneve.

Sull'Alpe di Siusì sono caduti 75 cm„ 110 ad Avelengo, 85 sul Giógo di San Vìgilfo, mentre a Malga Zirago lo spessore della neve ha raggiunto i em. 150, e cosi pure sul passo del Giovo,

• Una magnìfica aqnlla reale è stata uccisa in regione Rovalu Valletta, presso Ormea. Il rapace aveva nel ventre una gallina,

della questione, * nell'interes­se sia del Paese che della cate­goria».

Particolarmente intensa è la pressione governativa sul Sin­dacato funzionari delle S.F. e sul Sindacato ferrovieri, ade­rente alla C.I.S.L., con l'eviden­te intento di provocare una frattura nel fronte dei ferro­vieri. Delegazioni del due Sin­dacati sono state oggi ricevu­te da De Gasperi, il quale ha fatto rilevare che l'ultimo Con­siglio del ministri ha deciso, in linea di massima, di affrontare anche le questioni delle Ferro­vie dello Stato, nel quadro di una legge delega, riguardante i dipendenti dello Stato, che verrà presentata non oltre il 31 corr., assieme al bilancio.

In un successivo telegramma, inviato al Sindacato ferrovieri della C.I.S.L., ì'on. De Gasperi ha confermato le dichiarazioni che aveva fatto nel ricevere le delegazioni, soggiungendo che, prima di tale data, il governo preciserà i termini e la mate­ria deìla delega, tra cui il pro. blema dell'assestamento e del­la unificazione delle retribu­zioni.

Che in seguito alle dichiara­zioni di De Gasperi stia matu­rando qualche coso di nuovo, da parte della C.I.S.L., del Sin­dacato funzionari del gruppo B e dell'U.S.F.I,, è dimostralo dal fatto che stanotte si riuni­rà l'Esecutivo del Sindacato della C.I.S.L. cui interverranno i rappresentanti degli altri sin­dacati citati e che nella matti­nata di domani verranno rese pubbliche le decisioni prese.

Nella giornata di oggi sono poi entrati in agitazione anche i dipendenti delt'I.N.P.S. Il Co­mitato intersindacale, costitui­to fra le organizzazioni della categoria (dirigenti, Autonomi, C.G.I.L. e C.I.S.L.) ha pubbli­cato u*a lettera, inviata al Presidente dell'Istituto, in cui viene preannunciata la ripre­sa dell'agitazione che fu inter­rotta per i favorevoli affida­menti ricevuti.

In tale lettera, il personale della Previdenza sociale lamen­ta la mancata soluzione dì an­nosi problemi, quali quello del­l'adeguamento deg l i organici, dei ruoli transitori e, soprattut­to, quello dell'orario dì lavoro, attraverso il ripristino dell'ora­rio unico, in sostituzione del gravissimo orario spezzato, im­posto dall'Amministrazione nel 1951. La ripresa dell'agitazione è stata portata a conoscenza anche del ministro del Lavoro.

Per quanto riguarda la rin­novata offensiva padronale vol­ta alla smobilitazione di impor­tanti c o m p l e s s i siderurgici e metalmeccanici, si ha notizia da Terni che II sen. Rublnaccl ha convocato per domani pres­so il Ministero del lavoro, le

Organizzazioni sindacali d e l l e acciaierìe. Si prevede che 11 mi­nistro Informerà i rappresen­tanti dei lavoratori sull' esito del colloqui da lui avuti con ì massimi esponenti della Fìnsi­der. Per venerdì è stata, inol­tre, convocata a Terni, la riu­nione del Comitato regionale di coordinamento della lotta per la salvezza delle acciaierìe.

Alla grave situazione della « Terni » si affianca la lotta alla « Pignone » di Firenze, do­ve la direzione Intenderebbe procedere, in questi giorni, alla sospensione di 300 operai e aì licenziamento di 50 operai e 70 impiegati. E' questo un nuovo tentativo del gruppo Snla­Vl­scosa, alla quale appartiene la « Pignone », dì giungere alla smobilitazione dell'importante fabbrica fiorentina: ma le mae­stranze sono ben decise ad op­porvlsl, come hanno già fatto altre volte.

Licenziamenti vengono poi annunciati — come informava­mo anche ieri — anche all'Uva dì Porto Marghera, dove la di­rezione ha informato le mae­stranze della decadenza del

contratti a termine t u t f ora vi­genti, gettando, così, sul lastri­co, un rilevante numero dì l a* Voratori.

Alla O.T.O, di Genova, \ set­tanta operai dello stabilimento hanno raggiunto il loro cln­quantaclnquesimo giorno di oc­cupazione della fabbrica e pro­seguono nel loro normale lavo­ro, assicurandosi altresì nuove ordinazioni.

Ma gli abusi dei gruppi mo­nopolistici non s'arrestano a questa politica di Immiserimen­to economico nazionale, ma vanno oltre, Intervenendo nel conculcare le libertà del citta­dini, prima fra tutte quella dì esprimere la propria opinione.

A tal riguardo è dì oggi la proclamazione di uno sciopero di 24 ore alla Montecatini dì Bussi, in risposta all 'arbitraria sospensione dalla carica del Sindaco dì Bussi, compagno An­tonio Salvatore, reo di aver parlato, in qualità di membro della CI. della fabbrica, con­tro la legge­truffa d. e

i i m i i i i i m m i m i i i i i n i r i i i i i i i i i i f i i i i i i i M i i t i i i H i i i i i u I I I IMIIIIMIIIIII I I I I I I I I

Dichiarazioni di Di Vittorio ni contributi assicurativi Un'eventuale soppressione delle assicurazioni troverebbe la tenace resistenza dei lavoratori

u i i i i i i i j i m i i i i i i i i i m i H i m i i i i n i u i t t i M i i i i i i i i m n H i m i i i i i i i n i i i i i i i i i i i m i i !

F U L M I N E O D R A M M A P R E S S O P A D O V A

Padre violento ueeiso con una coltellata &®l fidilo Rientrando ubriaco, aveva mandato all'aria con un calcio il desco a cui questi cenava

dei sei caduti di Modena nelle forme ritenute più opportune.

E' stato deciso inoltre dì in­vitare tutte le organizzazioni sindacali ad esporre per tutta la giornata del 9 gennaio la bandiera abbrunata e i quadri dei Caduti, e che da tutte le province della regione partano deleazioni di lavoratori e diri­genti sindacali per recare co­rone di alloro e di fiori al cippo del caduti di Modena.

Quest'anno le commemorazio­ni assumono un particolare si­gnificato alla luce dei tentati­vi ,sempre più scoperti, delle forze dei privilegio e della rea­zione di impedire la libera e­spressione dei diritti democra­tici, di cui la legge elettorale truffa è l'esempio più recente e clamoroso. Il sacrificio dei ca­duti di Modena testimonia il le­game stretto che intercorre tra la difesa del lavoro e la difesa delle libertà democratiche.

A Modena, il consìglio di pre­sidenza della Federazione pro­vinciale delle cooperative, si è pure reso interprete della indi­gnazione e del profondo mal­contento creatosi tra la grande massa dei soci delle coopera­tive a causa del divieto emesso dalla questura dì Modena ed ha elevato una energica protesta non essendo tale divieto giusti­ficato da alcun elemento fon­dato e quindi lesivo delle li­bertà costituzionali.

A Ferrara, l'esecutivo provin­ciale della C.C.dX, appena ap­presa la notizia del divieto del­la Questura, ha Inviato alle fa­miglie del caduti l'espressione della solidarietà dei lavoratori e dì tutti i cittadini democrati­ci della provincia. Il C E . della C.d.L. ha invitato i propri or­ganizzati a sospendere il lavoro per alcuni minuti nella gior­nata di venerdì e a riunirsi in assemblee suj luoghi di lavoro per ricordare questi eroici com­pagni.

Coltellate alla cinquantenne sospettata d'adulterio

ROMA, 7. ~­ Nelle prime ore del pomeriggio, sono stati ricoverati al Policlìnico roma­no, per ferite d'arma da ta­glio, Giulia Ineicchi di anni 52, fruttìvendola, abitante in vìa degli Equi 31, ed il fattorino dell'A.T.A.C Antonio D'Urba­no, di anni 35. I due, verso le 13, erano stati visti dal mari­to della Ineicchi­, il cinquan­tunenne Antonio Santarelli, facchino, conversare in un bar della stazione, e questi, mosso da gelosia, traeva allora di tasca un coltello e si avven­tava contro la moglie e il fat­torino, colpendoli. Fortunata­mente però veniva fermato quasi subito e t rat to in arre­sto, dopo violenta colluttazio­ne, da due agenti di P.S.

l l l l lHHI i l l l l l l I f l I l l l l l l IM I I I I I Ì l l i lH I I I I I I I l l l l lH i i l l l I l i i l i l l I t lH I I I I I I l l IH t l l l l l l l iH I I I i l I ÌUH i i l l I l l l l I l l l l l l l l l l

La mostra di Angelo Barabino [ al Centro d'arte di S. Ba

ROMA, 7. — Un'agenzia di stampa ha chiesto all'on. Di Vittorio 11 suo parere circa le intenzioni attribuite all'on. Pel­la dì esentare per un perìodo di tre anni, ì datori dì lavoro dal pagamento dei contributi per le assicurazioni sociali, in caso di nuove assunzioni di la­voratori.

II segretario generale della C.G.I.L. ha cosi risposto:

«L'intenzione attribuita da un giornale di Roma di ieri al­l'on. Pella, di esentare ì datori di lavoro dal pagamento dei contributi per assicurazioni so­ciali, per le nuove assunzioni e per un periodo di tre anni, mi pare semplicemente incredibile. A meno che l'on. Pella non pen. si che lo Stato si sostituisca ai datori di lavoro, nel versamen­to dei contributi stessi agli isti­tuti dì assicurazione. Altrimen­ti, la suddetta esenzione non potrebbe risolversi che in una riduzione delle prestazioni assi­curative ai lavoratori e ai loro

familiari, il che non è assolu­tamente possìbile.

«Infatti, In Italia abbiamo un sistema abbastanza esteso di assicurazioni sociali (Infor­tuni, malattie, invalidità, vec­chiaia, disoccupazione, assegni familiari, ecc.),­ma la misura delie prestazioni è Insuffli dente per tutte le assicurazioni, e in primo luogo per quelle delle pensioni, delle disoccupazioni e delle malattie; il problema che è davanti al Paese, è quello dì aumentare le prestazioni e non di ridurle. L'eventuale mi­sura che si attribuisce alle in­tenzioni dell'on. Pella costitui­rebbe quindi un attacco alle già troppo magre conquiste so­ciali dei ìavoratori, e perciò si urterebbe a una resistenza de­cisa dì tutte le organizzazioni sociali e dei lavortorl stessi. Perciò mi rifiuto di credere che ì'on. Pella o altri ministri pen­sino a provvedimenti del ge­nere ».

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PADOVA, 7. — Un parrici­dio ha concluso una fulminea lite ieri sera alle 23, a Corte di Piove di Sacco, presso Pa­dova, ove l'agricoltore Giu­seppe Bìssacco, di anni 37, ha colpito con un coltellaccio il proprio genitore, Antonio, d'an­ni 60, che, trasportato all'ospe­dale, vi decedeva durante la notte.

Il Bìssacco padre, tipo col­lerico e viole/nto, aveva più volte malmenato 1 familiari, che per questo avevano sporto Contro di lui denunzia per mal­trat tamenti alla locale Stazio­ne del carabinieri.

Rincasato ieri sera ubriaco e avendo trovato il figlio in­tento a cenare, l'Antonio Bis­sacco si scagliav a contro di lui e, dopo un vivace scambio di parole, sferrava un calcio al tavolo rovesciandolo e man­dando all'aria quanto si trova­va sopra, le vivande e una lam­pada a petrolio che serviva per far luce.

Il figlio, che stava in quel­l'istante affettando un salame con un lungo ed appuntito col­tello da taglio, accecato dal­l'ira, con la stessa arma vi­brava un colpo al petto del padre.

Il parricida è stato arresta­to. Si apprende che egli era prossimo a sposarsi; e anzi tale decisione era stata da lui comunicata al padre per otte­nere un appezzamento di ter­reno dove poter costruirsi una casetta e vìvere separato da'l genitore con II quale non an­dava d'accordo; ma aveva ri­cevuto un netto rifiuto ed era stato questo un motivo di più per l'aggravarsi del dissidio col padre.

Strano bandito a Venezia

Prima gli spara poi s'olire d'andarft ad avvertire la moglie

VENEZIA, 7. — Poco dopo le 7 di stamane, un episodio dì sconcertante criminalità, mi­sto dì crudeltà e di cortesia, si è verificato con sviluppo dram­matico, a Venezia, in un ap­partamento di palazzo Minot­to contrassegnato dal civico 2488 di colle Grlttl o del Cam­panile.

Il proprietario dell 'apparta­mento, signor Lorenzo Coletti, fu Giovanni Battista, di 63 anni, si era appena alzato e stava seduto in salotto ad ascoltare il notiziario radio del mattino, quando sentiva rivol­

gersi dietro le spalle da uno sconosciuto la brusca intima­zione di non muoversi e di sta­re calmo.

Alle parole dì minaccia, il Coletti volgeva per un attimo il capo verso la direzione don­de proveniva la voce: nello stesso istante lo sconosciuto gli sparava a bruciapelo nella schiena, colpendolo, per fortu­na, solo di striscio nella re­gione scapolare sinistra.

Per quanto ferito e pallido dall'emozione, il Coletti aveva la forza di guardare in faccia il malvivente che, sorpreso per un attimo dalia reazione della sua vittima, frettolosamente gli dieeva a bassa voce: «L'ho colpito soltanto leggermente. Avvertirò sua moglie che lei è ferito, ma non sì muova per­chè debbo andar via indistur­bato ».

Riprendendosi un poco, il Co­letti tentava di convincere lo sconosciuto ad andarsene, of­frendosi pure di accompagnar­lo per timore ehe lo sconosciu­to compisse qualche atto cri­minale contro la moglie ignara ancora, malgrado il rumore dello sparo, dì quanto sì stava svolgendo nel salotto. Allora il malvivente si ritirava dalla stanza,

iHi i t i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i t ini i i i ini i iHii i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i inini i i ini i i i i i i i i

Angiolo Bar­aibliio è stato lì dd­acepolo prediletto di Peiiizza da Voipedo ed 11 suo amico più OBITO.

SI può capire dunque quale sti­molo sia staio per lui il divisio­nismo; ma assieme al divisioni­smo, l'urgenza di rivolgersi alia gente più semplice, eon motivi pittorici iontanil da ogni retorica. Il clima sooialiìsLa, in cui operò Angelo Barabino — di un socia­lismo uniamo — può introdurci anche nel linguaggio più vivo del pittore: anche se egli diventò so. praittutto un paesista, è facile in­tuire im ogni sua opera la parti­colare umanità, spesso patetica, resa attraverso uai santamente clilero, in funalone Urica. La lu­ce del divisionismo, ohe parti­va da un presupposto solanutleo, tendo a risolversi, in Barabino, evocativamente ; e anche quando nel paesaggio, o nelle scorie come l'Infortunio, sono rappresentati del 1­avonutora, tutto è come so­speso neLla Iure, nel colloquio con la natura. Motivo sociale e sen­timento elegiaco in lui si fondono.

Di Angelo Barabino, nato a Tor­tona nel 1883, morto nel 1950 a Ml­iano, è sfatta allestita iti questi giorni, ai Centro d'Arte S. Basi­

te, una chiara mostra postuma: la presentazione al catalogo, che mette ifcn rilievo la personalità del pittore, è di Raffaele De Grada,

Il Barabino, ohe sopravvisse per tam­to tempo al maestro Peli zza, si era già affermato poco prima della guerra del 1915; In seguito, senza cambiare poetica, cercò di approfondire la sua tavolozza. I paesaggi divennero più nitidi di luco e cominciarono­ a perdere certe analisi un po' minuziose, clic ti divisionismo suggeriva. Ma an­ohe in questa liberta pittorica Fe­lla» poteva offrirgli esempi ol­ili mil.

Nel complesso, l'arte di Barabi­no, ohe — tra le opere esposto ~ si rivela meglio in Paesaggio «. s, Estata, Studio, Paesaggio ». SO, Autunno, Inverno, non nasce dal­le istanze di una poetica intenzio­nale : Bambino resta sempre uma­no, semplice, e guarda alla gente più umile. Le sue vedute, abbia­no o no del lavoratori come mo­tivo, nascono da un'emozione che egli vuole comunicare agli altri, con umiltà, Ed è In questa umiltà I! segreto della sua chiarezza e del suo socaiailsmo umano.

G. B.

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LE CRONACHE DELLA CASA I

Antologia, Dedicata ni chiari economisti che hanno scritto e torne­ranno a scrivere che «i Brum tetto non esistono»; e alla pia e caritatevole «Azione cattolica» che Impone al suo governo di erogare molti miliardi per erigere chiese e­ cano­niche e lascia morirò assiderati i senza tetto sotto i ponti.

(ab.)

Abitazione, unità familiare e rendimento del lavoro, dedicata ai chìitr i economisti che hanno scritto e torne­anolto al di là del bisogno dì nuovi alloggi, per quanto la richiesta di essi rivesta caratteri talvolta drammatici: i tèrmini di questo problema .interferiscono con questioni so­ciali, economiche, polìtiche; acquistano valore e significato se riferiti alia vita familiare, al lavoro, alla salute fisica e morale, al benessere sia degli individui che della collettività.

Il disgregamento deiìa famiglia, che sì ripercuote fatal­mente nella società, ha orinine quasi sempre nella mancanza di una casa; la carenza di una coscienza collettiva ohe sì traduce in una scarsa comprensione delle altrui esigenze; «esilia mancanza di rispetto della dignità e della personalità, altrui; nell'assenza dì attitudine e di capacità all'aiuto reci­proco, risale in buona parte ­alla mancanza di una casa In oui quella coscienza dovrebbe invece trovare l'ambiente na­turale per la sua formazione e per li suo sviluppo.

Il rendimento del lavoro è in funzione del benessere gene­rale dell'indivìduo e buona parte dì questo benessere dalle condizioni dì abitazione: discende da ciò che l'impoverimento della società conseguente alla diminuita produttività lavora­tiva dei suoi membri, è dovuta In gran parte alla' mancan­za d'I case. Se a questo impoverimento si aggiunge 11 denaro che la collettività deve spendere per mantenere i servizi ne­cessari per la repressione della prostituzione e della delin­quenza minorile, por la lotta contro la tubercolosi — mali questi dipendenti in buona parte dalle drammatiche condi­zioni dì vita dì gran numero di famiglie in ambienti mal­sani e sovraffollatl — si avrà un'idea di quanto costi alla società la penuria di case.

PIO MONTESI

ROMA. — Un suntuoso palazzo alla Garbatella dove merite­rebbe di alloggiare il fondista di «24 Ore» il quale ha scritto

che i « senza tet to » non esistono.

La "pianificazione nell'edilizia» L'uomo disila strada si chie­

de aertamente se ì numerosi «piaìii» pomposa/mente an­nunciati facciano parte di quella «pianificazione» che dad 191/5 i tecnici vanno pro­pugnando per una coerenza organica della Ricostruziojie. In realtà costerebbe osserva­re come la presenza di pa­recchi «.piani» stia già di per sé ad escludere una « piani­ficazione », ossia un piano proprio, determinato dallo sforzo unitario e concorde di tutti i cittadini all'opera ri­costnittiva. Infatti, per pia­nificazione si deve intendere un'azione a vastissimo raggio die contempli l'intero proces­so produttivo del Paese; che stabilisca esattamente fabbi­sogni e capacità; che distri­buisca, secojwto linee conti­mie, materie prime, mano d'opera, finanziamenti, pro­dotti.

Perciò — evidentemente — non ha senso un program­ma studiata per una attività qualsiasi, se non tiene conto contemporaneamente degli effettivi presupposti che ne condizionano l'attuazione; e, allo stesso modo, puramente illusorio è il valore dei «pia­ni singoli », quando essi non siano accompagnati da un ben preciso studio che ne coordini nel quadro generale l'impostazione ed il funzio­namento.

E un'altra constatazione fa l'uomo della strada; egli os­serva che la capacità dì la­voro del ramo edilizio è in Italia inferiore a quello che sarebbe il normale fabbiso­gno di abitazioni; pertanto è ancora una volta errato e colpevole impiegare tale limi­tata capacità in opere che ne assorbono troppo forti alìquo­te. Guardiamoci in giro e ve­diamo che cosa sì sia costrui­to dalla fine della guerra ad oggi: abitazioni di lusso nel centro delle città di maggior traffico, ricchi palazzi per uf­fici e cinematografi. Ma per i senza tetto nulla, o quasi.

GENTILINI e PAGANI

Senza una sistematica ope­r a dì r­azionalizaazione del­l'industria edilìzia, qualsiasi plano di ripresa delle co­struzioni ai dimostrerà all'at­to pratico Inadeguato al bi­sogno; e il pubblico denaro che giustamente sì vuol far convergere verso questa aft­vitità produttiva di fonda­mentale Interesse per la Na­zione, verrà speso maìe: si spenderanno cioè somme e­norml per ottenere risultati del tutto insufficienti. E i senza tetto continueranno a omanere senza casa.

Ona noi ci troviamo, sot­t o questo aspetto, in una si­tuazione eccezionalmente fa­vorevole, perchè nel giro di pochi anni si dovranno co­struire milioni di case; oc­correranno perciò milioni dì porte e dì finestre, di cuci­ne, di bagni, di impianti e­lettrici e dì riscaldamento « di tante altre cose.

Però l'entità dì questo fab­bisogno non basta a determi­nare la possibilità del pas­saggio a fabbricazioni In se­rie in tali proporzioni da de­terminare i vantaggi econo­mici che noi saremmo In di­ritto dì attenderci (diminu­zione sensibile del costo base della costruzione) ; e non ba­sta non perchè quella entità sia Insufficiente, bensì in di­pendenza del modo con cui gli ordinativi vengono oggi fatti.

La maggior parte di que­sti ordinativi passa oggi, in­fatti, per il tramite di inter­mediari i quali hanno tut to l'interesse a vendere artìcoli speciali, di tipo e di disegno diverso da ogni altro, favo­rendo gusti e preferenze di privati committenti, di co­struttori e di architetti na­turalmente portati a conce­pire e a progettare a modo loro ogni particolare costrut­tivo. Così si è creato l'am­biente ideale per impedire la fabbricazione in serie, o quan­to meno, per annullarne i na­turali benefici effetti.

GUSTAVO COLONNETTI La casa astrazione statistica e realtà qualitativa

La materia viva e palpitante che la casa racchiude, con­t ras ta in modo stridente con le poche cifre ischeletrite che la Statistica riesce, a mala pena, a mettere assieme.

Per la Statistica la grotta trogloditica o i trulli del Mezzogiorno; i tuguri e gli abbaìni dei grandi centri del Nord; la casa rurale — mezzo casa e mezzo ricovero di animali — o le case urbane della più eccentrica e lussuosa modernità, sono tutti uguali. Sono tutti ricondotti ad unità statistica; casa, abitazione, stanza, vano. Costituisce una stanz­a tanto un locale in cui sia a malapena collocabile un letto, questa è la definizione ufficiale, quanto il più lus­suoso salone di ricevimento della più raffinata oasa patri­zia; tanto la buia ed unica stanza dei bassi (dove nell'unico letto dormono in promiscuità persone di ogni età e sesso) quanto il fastoso talamo nuziale di una reggia,

L'ab i t a to le o stanza, cosi ridotte dalla Statistica, sono delle mere astrazioni teoriche. La qualità è del tutto dimen­ticata. Ed è invece la qualità che contraddistingue il li­vello di vita civile.

Aria, luce, esposizione, umidità, finestre, serramenti, pa­vimenti, balconi, superficie, cubatura, materiali dì costru­zione, spazi verdi, cortili, stato di conservazione, servizi di acqua, latrine, luce, gas, bagno, radio, frigorifero: sono questi gli elementi che la qualificano, Ma essi sono tutti ignorati dalla Statistica. Si pensi soltanto albi.,, anzianità della costruzione. Vi sono in Italia interi paesi e rioni di città costruiti tre o quattro sccoJi or sono, In U.S.A. la du­rata media della vita di una casa è 28 anni, In Italia si su­pera largamente il secolo. In Italia, specie nel Mezzogiorno, case operaie e rurali, caserme e convivenze, sono infestate da insetti e animali fastidiosi,., di cui la Statistica non tie­ne conto.

Una statistica qualitativa dimostrerebbe come la casa co­stituisca forse la più sensibile e più drastica rivelatrice dei disi i velli sociali; la più efficace documentazione dell'inumano contrasto fra ricchi e poveri,

ALESSANDRO MOLINARI

Giovedì 8 gennaio 1953 Wùan£/ 5

COPPI PARLA DELLA SQUADRA AL PROSSIMO GIRO DI FRANCIA

Se sarò capo équipe al Tour Burlali non sarà tra i gregar

Gino non raccoglie l'affermazione del ''campionissimo,, All'artigliere MoretUnì la pesante eredità di Sacchi

Ancora schermaglie dialetti­che fra Coppi e Bartall, sem­pre a proposito del prossimo « Tour >.

I] «campionissimo», martedì A Torino por assistere alla par­tita Torlno­Mllan, 6 stato ìnter­Kato da" alcuni giornalisti circa la sua partecipazione alla « gran­de boucle» ed è stato richiesto del suo parere circa la compo­sizione della squadra Italiana. Coppi ha tenuto a precisare che non avava molto da aggiungere aite dichiarazioni fatte in pre­cedenza ma intendeva porre In evidenza ehe qualora si dovesse decidere di affidare a lui 11 co­mando della squadra Italiana, spetterebbe sempre a lui la scel­ta del gregari. Naturalmente Bartall non farebbe parte della « sua » squadra e non già per­chè Coppi discute le sue quanta come corridore, bensì perchè avanza serie riserve circa le sue quelita di gregario.

Coppi ha inoltre specificato che con queste dichiarazioni non Intendeva affatto ­porre la sua candidatura al comando della squadra, anzi, ha tenuto a chiarire che la scelta fra lui e Bartall spetta unicamente al Commissario tecnico Binda, te­nendo conto dello stato di for­ma degli atleti.

Le dichiarazioni di Coppi, ri­portate da alcun! giornali, sono naturalmente state sottoposte a Bartall H quale si è limitato a dire che la cosa «non merita ri­sposta.

Tutto qui. La farsa pre­Tourr continua.

Non sono nw3tt, 3m campo ci­clistico, gli avventasti*! ohe ven­gono offerti all'attemsdone del cronista in questi gioratì di as­soluto riposo. L'unica forate, si­cura, di mouleiie è Ja «piazza» di Parlgd dove, imparando Moni­ton. ror^ndzza­tore­JpiliovTa. con­vergono lettere, telegrammi, te­lefona/te «, molte spesso, gli in­teressati in persona.

Mouton coratroffla pKttdoamten­te le piste di tutta Europa e le controlla battendole tei concor­renza, offrendo oioè al coraldorl •contratti molto più vantaggiosi di queliti che potrebbe offrire qualsiasi al tiro impresario spor­tivo.

La vara forza dtt Mouton è rappnesanta/ta dal pubblico patrj­glno. un pubblico sempre nu­meroso, sempre entusiasta an­che ee di gusti raffinati. E' una clientela che ogni velodromo del mondo invidia e che ogni atleta teme, urna clientela alla quate bisogna Offrire in pasto « piatti » sempre più fijppebi'tosl. Ma % gioco vale sempre la candela.

Parigi, dicevamo, è 11 centro di smistamento di tutta l'aibfàvi­tà oielistilca mondiai'e. Qui si hanno notizie fresche dì Coppi il quale, dal Sestriere dove si trova ta vacanza con is. ­fami­glia., ha trovato modo di confer­mare la sua partecipazione alla « Sei g­iornii » di Parigi e alla Bordeaiux­Pairtiigl, quest'ultima Sn compagnia di Magni­ Inoltre II campionissimo ha assicurate il suo amico Mouton die. per pre­sentarsi al Velo d'Hlv. nelle ml­

'i­iiorl condizioni possibili! corre­rà anche la * Sei giorni » di An­versa.

Per questa corsa M * campio­nissìlmo » non ha preotsato il no­me del suo compagno (si fa con insistenza quello di Schulte ma minila di preciso sd è potuto sa­pere) mentre per la «Sei gior­ni * di Parigi è assodato che si vanrà deH'itìuto di Ferdinando Terruzzl, un asso della speoia­Èttfc. uno dei più ricercati e del magalo pagaiU, lo stesso che lo scorso stimo lo coadiuvò al de­butto sulla medesima pista.

Coppi telefona, Koblet tratte personalmente gli affari BUOI e anche lui, per quel che riguarda l'attività su pista, è neffie ma­ni di Mouton. M campione el­vetico si è impegnato quest'an­no a disputare cinque « Sei gior­ni ». due le ha già vinte, tre si appresta a correrle. Precisamen­te a Gand, Anversa e Parigi­

li duello CoppliKoolet avrà quandi Inizilo sulla pdsta di An­versa. In proposito il « bellissi­mo » è espdicHo. Spera di ritor­nare media Xorma smagliante di due anni fa ed assicura di es­sere già sulla strada buona. An­cora non è pienamente soddi­stat'to ma è conviiinto elio fra po­co lo sarà. Le * Sei giorni » — precisa — si adattano partlco­ìsrmemtie al suo temperamento e raippresenitano per lui un otti­mo banco di prova. Quando te arwft, esaurite potrà esattamente •rendersi conto delle sue possa­b­Hìtà. Alia Bordeaux­Paràgl, Kobilet non prenderà parte ed Incerta è la sua presenza alila « classicissima * d'apertura, la Milano­San Remo. Hugo punta tutto suite massime corse a tap­pe d'Italia, Francia e Svizzera. Alle corse In linea parteciperà, solamente se si sentirà in con­dizione di vincere.

Qualche notizia si può cogliere al volo anche. In Italia. Sacchi è definitivamente passato al pro­fessionismo avendo firmato 11 contratto con la « Lygie », men­tre Morettlnl, anche In conside­razione degli obblighi militari che dovrà adempiere come arti­gliere, ha deciso di rimanere nella categoria de", dilettanti.

Il « salto » di Sacchi era scon­tato, ma ne prendiamo atto ugualmente con soddisfazione. Il fiorentino, campione olimpionico e due volte campione del mon­do, potrà finalmente offrire al ciclismo Italiano quelle vittorie internazionali che andiamo va­gheggiando da sempre poiché dal 1895, cioè quando venne per la prima volta disputato il cam­pionato mondiale di velocità pro­fessionisti, nessun * plstard. * italiano è mal riuscito a Xregiar­sì della maglia iridata.

Le nostre speranze non sono Infondate. Sacchi, anche se non (Più giovanissimo, è comunque uno dei più freschi e del più preparati. Ha fiato, potenza. In­telligenza e uno scatto temibilis­simo. De! resto due titoli mon­diali, uno olimpionico e tre na­zionali sono un attestato di ma­

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m Mancano piti di sei meni al Giro di Francia e ! duo rivali hanno irla Iniziato Ji polemica sulla composizione della squa­dra tìiu midrl al «Tour». E* serio tutto questo? A nostro

parere, no.

turila dei più evidenti e confor­tanti che legittimano ogni spe­ranza.

Ciò che anche ci conforta è la constatazione che, passato Sacchi fra 1 «prof», i dilet­tanti non risulteranno irrime­diabilmente Indeboliti polene fra I minori rimarrà pur sempre quel Morettlnl che molti tecnici e uomini dì mestiere arrivano a giudicare quasi alla pari dei suo più illustre compagno.

Molte volte 11 * gigante buo­no », ora artigliere, ha dimo­strato effettivamente di valere 11 grande Sacchi e a Parigi, ai cam­pionati mondiali, c'è anche chi assicura abbia lui tagliato per primo la fettuccia del traguardo. Ma alt'infuori di ogni inutile po­lemica è certo che Morettlnl può e saprà validamente difendere quegli allori che abbiamo con­quistato meritatamente in que­sti ultimi anni.

Evidentemente 11 ciclismo Ita­liano su pista è in netto pro­gresso. Il dott. Costa, Commissa­rio Tecnico della specialità, ha saputo fare grandi cose e sulla

strada intrapresa non c'è ohe d insìstere. Sacchi, Maspes, More! tint non rappresentano che

frutti del primi passi. E' un au gurio, ma anche una com zlone.

Gira TENNIS. — ha. coppia austr

liana formata da Frank Sedgmr e Kenneth Me Gregor al loro pr mo Incontro professionistico, los Angeles, ha battuto Jack Kr. mer e Panche Segura per 11­9, 6­

PUGILÀTO. ­*­ Il peso medi. leggero Italiano Italo Scortichi! ha brillantemente esordito quadrati degli Stati Uniti bati do ieri notte a Jersey City, at pun­1 8f§£f; ti, il pari peso locale Joey Greco. I WSm Il combattimento era fissato sulla I WmM distanza di otto riprese,

DISCO SU GHIACCIO: Poloni Finlandia hanno pareggiato sul risultato tre a tre) In Un incoi

PUGH*ATO. — I due pesi leggeri Savini e Poso© saranno impegnati, nella serata del 18 gennaio, in una riunione internazionale che avrà luogo a Monaco di Baviera. Ai due pugnatori italiani verranno opposti, rispettivamente, i pari peso Moesner ' Schoemig.

IL CALCIO IN SERIE C

Se nessuno si sveglia Pavia e Alessandria in B

Moro e Nyers, due grandi amiconi quando sono in «bor­ghese a. Con le scarne bullonate ai piedi è un'altra cosa. Domenica i due atleti saranno di fronte: l'uno a t i rare in

porta, l'altro a parare. Chi la spunterà? •iHniiiiiiuitiiiiiiiHiniiiiuiiiiiiiitiiiiitiilitiiiiiiiiiuiiiiiiiHiitiiiiiiiiiiiiiiiiinHititiiiiiniiiiMiniHiiiiiiiuiiiiiiiiniiiiiiiiiìi iiiiiiHiiiiiiiiiiitiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiliiiiiiiiitiitiuiiMfiiiiiii

ANNATA MAGRA IL 1952 PER IL PUGILATO ITALIANO

Delusioni in serie tra i professionisti qualcosa di buono tra i dilettanti Annata triste per il pugi­

lato italiano; poche, per la verità, sono state le affer­mazioni dei nostri pugiU professionisti m carneo in­ternazionale; abbondanti, in­vece, le delusioni e le ama­rezze.

Le Olimpiadi di Helsinki ci hanno offerto un campio­ne (Bolognesi) e la vittoria finale del bravo genovese rappresenta certamente la gemma piit bella e ci ripaga dalle tante delusioni subite. Ciò jre campo dilettantistico.

In quello del pugilato €prof.t>, la crisi ha assunto un aspetto pauroso: la man­canza di palestre è la causa prima della penuria dì buoni elementi: c'è pertanto da augurarsi che una « riforma radicale » nel campo pugili­stico possa porre fine a que­sti spiacevoli inconvenienti.

Fra i dilettanti qualcosa di buono s'è visto. Di Bolo­gnesi e della sua strepitosa affermazione già si è detto; del piuma Capra/ri, sconfìtto in finale, parlano le quattro iniziali vittorie di Helsinki. Degne di nota anche le pre­stazioni del mosca Ponzali, del gallo Dall'Osso, del wel­ter leggero Visintin. del wel­ter Vescovi, del welter pe­sante Mazzinghì, del medio Sentimenti, del mediomassi­mo Alfonsctti e del massimo Di Segni; tutta gente che al­l'Olimpìade si è fatta onore­

Ai campionati nazionali svoltisi a Trieste dal 5 all's marzo, il piuma Borraccia, il welter Bandoria, il wel­ter pesante Dal Piaz, il me­dio Giove il medìoiìiassimo Alfonsetti e il massimo Ca­vicchi /tanno suscitato otti­ma impressione combatten­do con ardore e spirito ago­nistico.

Nella serie maggiore, dai mosca ai massimi, j migliori sono risultati: donneili, Zuddas, Barbadoro, Ceresani, Fermenti, hoi, Valentini. Ce­stiteci, Mitri, Fontana, Ton­imi e BaciUeri, ma di costo­ro i più dotati attualmente sembrano Lot, Fermenti, Zuddas e Festucci. Il triesti­no Lot, dopo l'imprevista battuta d'arresto subita a Copenaghen contro il cam­pione europeo Joh­ansen, si è gradatamente ripreso sino a concludere l'annata in bel­lezza; il rivale Fermenti, da altro canto, gli à di poco in­feriore: il seregnese alla per­fetta tecnica unisce l'intelli­genza e l'astuzia.

Zuddas ha concluso l'an­nata incrociando i guantoni contro un « prima serie » francese sul quadrato del quadrato « Nazionale » dì Milano: una vittoria, la sua, che non ammette discussioni e che. ci fa ardentemente sperare in un radioso avve­nire. Festucci è un campio­ne dell'ultima leva: agile,

scattante, sempre pronto a prendere l'iniziativa, il roma­no ha conquistato l'appassio­nato pubblico italiano :il suo pugno micidiale, 'a tecnica sopraffina, l'ardore del coni' battimento fanno di luì la più bella «promessa» del nostro pugilato.

Ceresani e Barbadoro non hamlo avuto fortuna: il cam­pionissimo Famechon lì ha surclassati entrambi quando i due avevano tentato la scalata al titolo europeo dei piuma: Ceresani, comunque, pare ancora intenzionato a riconquistare il tìtolo italia­no delta categorìa dopo la bruciante sconfitta subita per mano di Barbadoro.

Mitri, almeno quello visto di recente, ha le carts in re­gola per ritornare il cam­pione di un paio d'anni fa: il triestino è armato dì fieri propositi di riscossa e ìa mi­glior fc nia non è poi tanto lontana. Un Mitri stilla buo­

na strada, dunque t Credìa~ mo di sì.

BacUieri, Tondini, Fonta­na, Valentini e (Hannelli, rispettivamente campioni dei massimi, mediomassimi, me­di welters e piuma, comple­tano il quadro: i loro «macht» non sono rimasti privi d'interesse nel campo nazionale.

E' interessante notare che il triestino Loi, tra un mese circa dovrà fare i conti con Formanti per il titolo dei leggeri, e Tontini tenterà la scalata all'ambito titolo eu­ropeo della categoria.

Passati in rassegna i due campi maggiori, è doveroso concedere due righe anche ai « novizi », vale a dire alle forze nuove del nostro pugL lato. Al campionato italiano Novizi (Ravenna, dal 18 al 29 ottobre) qualche atleta ha avuto modo di porsi in luce: il laziale Di Camillo, ad e­sempio, è stato ammiratissi­mo nella diffìcile scalata al titolo dei mosca; con lui ci­tiamo il gallo Ravaglia CB­milia) e il massimo Allevi (Piemonte). Oli altri titoli vennero as­

segnati a: piuma: Vittadel­lo (Venezia JEuganea); leg­geri: lacomini (Sardegna) ; welters leggeri: Gnarnieri (Lazio); welters: Sicurtà (Lombardia); welters pesan­ti: Lucarelli (Toscana); pie­di: Tamburano (Puglie);me­diomassimi: Lazzarini (Lom­bardia).

La classifica per regioni vide ­vincitrice la giovanissi­ma selezione lombarda.

Per l'anno 195S si nutro­no propositi di ben figurare; del resto qualcosa già lievi­ta in tutti i settori, mentre buonissime speranze vanno poste per giovani dell'iti­Urna leva. La crisi del no­stro pugilato rìsale all'im­mediato dopoguerra: consi­derando ora gli sforzi della Federazione Pugilistica Ita­liana atti a sanare ì « mali » che tuttora affliggono questo sport, la buona volontà che anima gli atleti italiani, e l'aiuto morale del nostro grande pubblico verso la boxe, siamo convinti di pro­seguire in un futuro sempre migliore.

SPE

Dal 30 marno al 5 aprile

I l Giro~d'Italia per moto escooter

Una bella notìzia per il mo­tociclismo italiano, e non solo italiano. Dal 30 marzo al 5 aprile si svolgerà il Giro d'I­talia motociclistico riservato alle motoleggere e agli scoo­ters, retto sulla formula della velocità. E" stata un'idea re­sa concreta a Bologna dal Moto Club Stadio e dal gior­nale sportivo omonimo. La manifestazione è naturalmen­te approvata dalla F.I.M., e l'itinerario, su strade aperte a] traffico, è stato cosi sta­bilito:

l.a tappa ­ (30 marzo): Bolo­gna­Roma (attraverso i Passi della Raticosa e della Futa, Firenze, Arezzo. Cor­tona, Perugia, Todi, Narni, Givitacastellana) km. 443:

2.a tappa ­ (31 marzo) : Ro­ma­Bari (Formìa, Napoli, Avellino, Ariano Irpino, Foggia) km. 532;

3.a tappa ­ 1 aprile): Barì­iR­iccione (Foggia, Vasto, Pescara, Ancona, Pesaro) km. 572;

(2 aprile): riposo a Riccione; 4.a tappa . (3 aprile): Ric­

cionp­Ti­ieste (Rimini, Cese­na. Forlì, Faenza, Ravenna, Ferrara. Rovigo, Padova, Mestre,­ Monfalcone) chi­lometri 456;

5.a tappa ­ (4 aprile): Trieste­Milano (Gorizia, Udine,

Treviso, Vicenza, Verona, Brescia, Bergamo, Lecco, Como, Varese) km. 565;

6.a tappa ­ (5 aprile): Mila­no­Bologna (Lodi, Piacen­za, Parma, Reggio E., Mo­dena) km. 232;

6.a tappa bis (sempre 11 5 aprile): Imola (velocità In circuito chiuso per classi separate). Compresa la prova dì Imo­

la, saranno in totale 2800 •chilometri. La gara è aperta a tutti i conduttori italiani provvisti di licenza per M 1953 della F.I.M. per la l.a, 2.a e 3.a categoria.

La gara — che è di gran fondo — è stata divisa in gruppi e classi: gruppo A: motocicli sino a 75 c e ; grup­po B: da oltre 75 ce­ a 125 c e ; gruppo C: da oltre 125 ce. a 175 ce. ; gruppo D : scooters da oltre 75 ce. fino a 125 ce.

Ogni gruppo avrà una clas­sifica a parte.

Tutte le motoleggere e gili scooters che prenderanno par­te al Giro d'Italia dovranno essere dì nor­maile produzio­ne. Ed in ciò sta uno degli aspetìti più m­teressantì del­la competizione ohe ha già ottenuto l'entusiastica adesio­

ne delle Case e di molti assi del nostro motooicltemo

SAN.

La Lega ha squalificato

Due domeniche Bacci e tre Ceccoai

Multata l 'Inter per contegno scorretto nel confronti del dirigenti della Juventus e

scoppio di mortaretti Laboriosa la seduta di ieri delta

Lega Nazionale della F.I.G.C, non essendo pervenuti tutti 1 rap­porti arbitrali alcune decisioni verranno rese note soltanto­oggi. Tra i provvedimenti di notevole rilievo La squalifica di tre giorna­te inflitta al palermlnato Cecconi e quella di due giornate inflitta a Bacci del Bologna, quest'ultimo per avere colpito a gioco fermo un avversarlo durante la partita Bologna­Udinese, su rapporto del segnalinee.

Inoltre tanto II Napoli, recidi­vo In materia, quanto l'Inter, sono state multate per scoppio di mor­taretti: per l'Inter la multa è cau­sata soprattutto dal contegno scor­retto del tifosi contro I dirigenti della Juventus.

Le società sono stato multate nel modo seguente per diverse In­frazioni: L. 75.000 al Napoli: L. 50.000 Inter e Pisa; L. 25.000 Brescia e Bologna.

Fra i giocatori squalificati sono I seguenti: 3 giornate Cecoon! (Palermo) di cui una già sconta­ta ; 2 giornate Bacci <Bologna) ; ì giornata: Angeleri (Atalanta), Rebuzzl (Pro Patria), Venturi (Fiorentina).

CICLISMO: Severino Rlgonl ha scelto come compagno per le « Sei giorni > americane alle quali par­teciperà in primavera il fratello di Temirai. il giovane Qiulio.

U Pavia ha guadagnato un punto sull'Alessandria, ma che importa se nessuna squadra riu­scirà a fermare le due «grandi» della C? Avanti di questo pas­so e avremo un campionato mo­notono, senza più lotta, almeno per quanto riguarda la promo­zione. Sette punti di vantaggio ha II Pavia sul tandem Parma­Arsenaltaranto e cinque ne ha l'Alessandria. Troppi ì SI, ci sembrano troppi e se nessuno si sveglia, troppo facilmente Pavia e Alessandria saliranno in serie B.

i Intanto, ogni domenica ab­g blamo la prova del valore e H delle capacità delle due compa­i| glnl di testa. La scorsa domenl­p ca è stata la volta dell'AJessan­: dria a dimostrare quanto vale. i Era una partita che il Livorno i doveva assolutamente vincere. g come dovrebbe vincere quella 1 di domenica prossima col Pa­I via, altrimenti addio per sem­w pre a tutte le speranze. Già |: un'altra volta, in Toscana, l'or­si so grigio ha conseguito un tre 'é a tre, ma quella volta — a Pi­5 sa — destò interesse rimontan­J I do sul finire due goals di svan­I tagglo; a Livorno, invece, è an­! dato In vantaggio di due reti e

poi si è fatto riprendere e su­perare, meno male che prima del fischio di chiusura il goal di Bey ha messo a posto le cose,

j E' stata una partita drammati­ca quella fra il Livorno e l'A­lessandria, una partita che non sarà facilmente dimenticata dai seguaci degli amaranto.

Il Pavia, Invece, ha giocato al piccolo trotto sul campo di casa e dopo aver segnato due goals alla Sanbenedettese nel giro dei primi otto minuti, ha poi vissuto sugli allori, facendo quasi addormentare i suol tifo­si. Può tuttavia darsi che quel­lo di non forzare sia stato un ordine Impartito da Brezzi Jn vista della difficile trasferta di domenica prossima.

Nessuno d e g l i inseguitori sembra In grado di dar noia al Pavia e all'Alessandria. Sembra orma.1 tramontata la stella del Venezia, non gira più la Sanre­mese, lascia sempre desiderare 11 Livorno, continua nei suol alti e bassi il Piacenza: soltanto 11 Parma e l'Arsenal cercano di tener duro ma non è la loro una marcia di avvicinamento tanto veloce. Il Parma, comun­que, se l'è cavata a buon mer­cato su un campo tutt'altro che facile, quello del Pisa. Al­l'ombra della torre pendente è avvenuto il fattacelo; uno spet­tatore ha scavalcato la rete di protezione ma prima di... spìe­gare cosa voleva, veniva messo K. O. da un calcio del terzino parmense Coeconl. Il gioco ve­niva sospeso per una decina di minuti e riprendeva dopo che 1 crociati si erano ritirati negli spogliatoi. Il tutto perchè l'ar­bitro Grignanl aveva in prece­denza espulso II giocatore Len­ci, un'Ingiusta espulsione che elettrizzò l'ambiente. T u t t o sommato, però, un incontro di scarso interesse, e giusto U ri­sultato, né l'una né l'altra squadra meritava di vincere.

E' passato Invece in trasferta e con pieno merito, l'undici del Piacenza. Da «gran signore», narrano le cronache e non c'è da stupjrsi poiché si sa come gioca l'inquadratura emiliana quando è in giornata di vena. A rimetterci è naturalmente II Mantova che In caso di vittoria si sarebbe Inserito al terzo po­sto della classifica. L'altro ri­sultato positivo in trasferta lo ha colto la Sanremese sul cam­po del Maglie. Lo zero a zero lascia credere ad una partita scialba, Invece l'ora e mezza di gioco è stata abbastanza movi­mentata e se non ci sono state segnature, U merito è delle di­fese che con una gagliarda pre­stazione si sono imposte ai ri­spettivi attacchi.

Come si può dare ancora cre­dito al Venezia? La squadra di Testolina è soprattutto troppo debole nel reparto di punta: basterà dire che dopo il quin­tetto dello Stable, quella del

IHilllllillllHIinillllfiinilItllMIUIIIHIIIIllllllHIItlllllllHillllIMIIiliniItlllllllHIlllltlllIlUllllllUillIllllllIIIIIHIillllllIllItlilllliEItlIItllillllllllIlnirp

QUESTA SERA PUGILATO AL "PRINCIPE,,

LA NAZIONALE JUGOSLAVA alla riprova con i "lombardi

A Milano, al < Prìncipe ». questa sera Italia e Jugosla­via bisseranno l'incontro bo** lognese di martedì, concluso­si con una netta ed imprevi­sta vittoria dei pugili az­zurri.

Non abbiamo assistito alla contesa emiliana ma le cro­nache parlano di vittoria in­discussa dei nostri anche se favorita nel punteggio da una troppa condiscendenza dei giudici. I «sostituti» de­gli olimpionici si sono dun­que mostrati all'altezza del­la situazione, superando con

Tomislav Srdanovlch, H «gal­lo» jugoslavo che a Bologna ha chiuso alla pari con D'A­gostino, questa sera avver­

sario di Spina.

estrema disinvoltura il disa­gio del debutto in campo in­ternazionale.

La Federazione, e per essa l 'allenatore S t e v e Klaus, certamente si rallegrerà dì questa vittoria strappata al­la fortissima Jugoslavia, vit­toria che mette in luce la tempra eccezionale del no­stri ragazzi e l'inesauribilità del nostro vivaio.

Questa sera, gli jugoslavi tenteranno di ripagarci con la nostra stessa moneta, Incon­trando una presunta nazio­nale B. L'Idea dì denominare la rappresentativa di questa sera nazionale B, anziché Rappresentativa lombarda, si deve alla presidenza della Federazione pugilistica ita­liana. Una decisione del ge­nere è sintomatica; riflette chiaramente l'importanza che 1 nostri organi ufficiali an­nettono a tale incontro che viene ad assumere un chiaro sapere di rivincita dopo la vittoria azzurra di Bologna.

Non tragga in inganno il risultato bolognese; la Jugo­slavia è troppo forte per ve­nir sottovalutata, e la batta­glia per la vittoria finale sa­rà pf.rtjcoìarmente dura.

La formazione azzurRa di questa sera sarà la seguen­te: pesi mosca: Spano; gal­lo: Spina; piuma: Freschi; leggeri: Bolognesi; welter leggeri: Dì Candia; welter: Consortì; w e l t e r pesanti: Boi; medi: Bandoria; medio massimi: De Persio; massi­mi: Rossini.

Salvo decisioni dell'ultima ora gli jugoslavi invece sali­ranno sul ring con gli stessi elementi di Bologna.

Anche se 1 confronti sono sempre antipatici, onesta­mente non ci sentiamo d'af­fermare clic la nazioiiBÌe B azzurra sia inferiore alla A; '

rr I cadetti vantano anche nelle proprie file l'olimpionico Bo­lognesi.

La riunione avrà inizio al­le ore 21 e sarà preceduta dalla presentazione al pub­blico delle due squadre. Il pronostico, dopo il risultato felsineo non può esserci ehe favorevole; gli jugoslavi que­sta volta però sanno con chi hanno a che fare e certa­mente ci affronteranno con le dovute precauzioni decisi a cancellare la disfatta di Bo­logna.

SANDKO SPETIA

ATLETICA LEGGERA

Peppicelli a San ruolo 2° noi àOOO ìueLn

SAN PAOLO­ 7. — SJ è svolta alio stadio di Sun Paolo l'aniuiii­

ta riunione atletica con ia par­tecipazione del concorrenti alia re­cente corsa di San Silvestro. L'ita­liano Giauomo Pe­ppicelìj, impe­gnato nella prova sui cinquemila metri, riusciva ad aggiudicarsi un

'llante secondo posto alle spal­le del giapponese Ohlsbi.

II vincitore della corsa di San S'ìvestro. lo jugoslavo Miialic si mponeva sui diecimila metri.

Ecco ! risultati: m. 1.­100: 1. Uh.ro Julin (Fìiandin) 3'5S"; 2. Gordon Mackenzie (li. s. A.) ; a. Joaquin Roque (Bnisile). ­ me­tri 3000: 1. Laddf Rodr.guez (Bra­sile) 6'­19"6: 2. Raymond Mahsut (Francia); 3. Ritardo Bl'Qle (Ar­gentina). . m. sono: 1, Vashiro Ohishi (Giappone) 15*19 "2: 2. Gia­como Pappiceli! (Italia); 3. Raoul Ibarra (Argentina). — m. 10.000: 1. Fràtljo Mlhalic (Jugoslavia) 30'33"3; 2. Gustav Janssen (Sve­zia); 3. José Coli (Spagna).

Venezia è la prima linea che ha segnato il minor numero di goals. Non segnando, a nulla valgono le prodezze In difesa di un Gastlgnani, anziano ma tenace e Instancabile. E' quin­di spiegato il netto successo ottenuto dalla Reggiana sul la­gunari; semmai si può aggiun­gere un elogio alla diciannoven­ne mezz'ala Smerzl che ha se­gnato tutti è tre i goals.

Con la meritata vittoria Bui Molfetta, 11 Lecce sta marcian­do verso una posizione tran­quilla, tranquillo è già l'Em­poli che tuttavia non meritava di battere il coraggioso Vigeva­no. A sua volta l'Arsenal non ha tradito le previsioni piegan­do facilmente 11 modesto Sta­tala. Ha segnato nuovamente quel Tortul che comanda la graduatoria del marcatori con dieci goals e che per le sue qualità di «goleador» è II gio­catore di serie G più corteggia­to. Per chi non lo sapesse, Ma­rio Tortul (anni 21) è un pro­dotto del vivalo veneto.

IGINO DEL DUOMO

La schedina dell'Avanti! per le partite di doraenicn Atalanta­Udìnese Bologna­Milan Fiorentina­Torino Inter­Sampdoria Juventus­Lazio Napoli­Spal Pro Patria­Como Roma­Novara Trlestlna­palermo Lucchese­Cagliari Modena­ÌWarzotto Vlcenza­Legnano Livorno­Pavia

Riserve: Messina Monza Molfetta­Maglle

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KJtùtvrdiì Giovedì 8 gennaio 1853

MINACCIOSA RISPOSTA ALLE OFFERTE DI STALIN

Truman pone la bomba atomica sulla via della pace con l'URSS

Verso un fallimento la missione di Churchill? ter nazionale per «l'arginamen­to del comunismo in ogni parte del mondo ». Gli Stati Uniti so­no sempre pronti a raggiungere intese che proteggano 11 mon­do dal pericolo cui si trova di fronte, ma debbono anche pre­pararsi alla guerra perchè « la guerra ci potrebbe essere im­posta ».

Che cosa fanno gli Stati Uni­ti a favore della pace? Truman non ha trovato dì meglio che rispondere alle distensive pro­poste di Stalin con una diretta minaccia. Gli Stati Uniti cioè — ha detto Truman.— sono in grado dì fare esplodere bombe all'idrogeno contro i loro ne­mici. « Recentemente — egli ha detto — negli esperimenti ter­monucleari svoltisi ad Entwetok siamo entrati in un'altra fase del sensazionale sviluppo del­l'energia atomica. D'ora innan­zi l'uomo entra in una nuova era di potere distruttivo capa­ce di creare esplosioni di un nuovo ordine di grandezza, che fanno sembrare pìccole le e­splosìonì dì Hìroscìma e dì Na­

(NOSTBO SERVIZIO) N E W Y O R K , 7. — P r i m a di

partire per Washington, il pri­mo ministro britannico Chur­chill ha avuto questa sera un nuovo incontro con Eisenhower. La frequenza degli incontri fra l due uomini di Stato non deve far presagire un successo della missione delio statista inglese. Anzi, tut ta la stampa america­na è oggi unanime nel sottoli­neare con compiacimento che «quella vecchia volte di Win­nie » non è riuscita a mettere nel sacco i futuri dirigenti del­la polìtica americana. Al Sena­to le dichiarazioni di Churchill, contrarie all'estensione d e l conflitto coreano, hanno susci­tato le sfavorevoli reazioni dei senatore Styles Bidges. Dal canto suo il senatore Hicken­Iboper si è dichiarato contrario alla proposta di scambio di in­formazione atomiche fra gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Numerose altre fonti infine, hanno affermato di « temere quanto una calamità nazionale « la concessione di facilitazione alla Gran Bretagna per il com­mercio con gli Stati Uniti. La missione di Churchill dunque sembra destinata a concludersi con un pieno fallimento. Ieri sera il primo ministro britanni­co ha avuto un colloquio con Foster Dulles, futuro segretario di Stato, e nemico dichiarato degli inglesi. Questi avrebbe fatto presente a Churchill che gli Stati Uniti hanno una loro linea polìtica e che egli non permetterà al Foreign Office di controllare il Dipartimento di Stato. Quanto ai progetti di di­stensione in Estremo Oriente e dì incontro con Stalin, disco rosso.

C'è tuttavia da sperare che il premier britannico abbia altre corde al suo arco per costringe­re l'amministrazione Eiseiho­wer a perseguire una politica p i ù distensiva. Churchill, a quanto viene annunciato uf­ficialmente, giungerà a Wa­shington nel pomeriggio di do­mani e sarà immediatamente ricevuto da Truman alla Casa Bianca. All'incontro saranno presenti Acheson e il ministro del Tesoro Snyder. Alla sera Truman prenderà parte ad un pranzo che avrà luogo all'am­basciata britannica.

I l presidente Truman frat­tanto ha indirizzato oggi al Congresso II suo atteso mes­saggio sullo stato dell'Unione, messaggio che riassume il suo punto di vista in merito agli af­fari mondiali mentre sta per lasciare la carica. Nella prima parte del discorso (che è stato letto dal vice­presidente del Se­nato alle due Camere riunite in seduta plenaria) Truman ha fatto una lunga rassegna dei suoi otto anni di carica, e per l'anno in corso non ha presen­tato proposte dal momento che questo sarà il compito di Eisen­hower che il venti gennaio il suo periodo di carica. Egli ha dichiarato che sono stati com­piuti «grandissimi» progressi in campo interno e in campo in­

1lllllltlllllMllIIIIIIIllflllllllMIIIHIIIIIllllllMlllllllllll1Hlllll,IIII1lllllllllllllllllMllMlllllllllllllt>IIIMItMllllllllllllllIl

kasakì », Questi sviluppi stanno a significare che l'uomo è In grado di distruggere milioni di vite « con un colpo ».

« Con questo in mente — egli ha proseguito — vi è qualcosa che vorrei dire a Stalin: voi so­stenete di credere nella profe­zia di Lenin secondo cui una fuse, nello sviluppo della socie­tà comunista, sarebbe la guer­ra fra il vostro mondo e noi. Ma Lenin era un uomo pre­a­tomico ehe vedeva la storia e la società con occhi pre­atomici. Qualcosa di profondo è succes­so da quando egli ha scritto ta­li cose. La guerra ha mutato forma e dìmenzìone ». Essa non può significare che « rovina per il vostro regime e per la­vo­stra madrepatria».

Truman evidentemente non ha prestato alcuna attenzione alle recenti dichiarazioni di Stalin, che ha ribadito come la pacifica coesistenza fra il mon­do capitalista e il mondo spe­cialista sia possibile. Truman non comprende che il pronun­ciare mìnaccìe non è il modo

migliore per tendere la mano al propri avversari. Questione di stile e di metodo? Anche, ma il mondo potrebbe essere indotto a credere che si t ra t t i anche di questioni di sostanza, che chi parla di guerra sia assai più pronto a farla di chi parla di pace.

EDWARD B. CEMENTANO

Espulso dagli USA ii bandito Sciortino

SANT'ANTONIO (Texas), 7. — Si annuncia che nella gior­nata odierna è stato emanato ordine di espulsione degli Stati Uniti a carico dì Pasquale Sciortino.

Del bandito siciliano, cognato dello stesso Giuliano avendone sposato la sorella Mariannina, si era parlato nuovamente qualche mese fa in seguito alla scoperta della sua presenza in America.

IN PIENA CE1SI LA POLITICA ATLANTICA

Anche Adenauer chiede enn Mayer la revisione dell'esercito europeo

Un telegramma di Eisenhower per sollecitare la ratifica del trattato per la GED ­ Allarme al comando della NA10

RAI, NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI, 7. — Il prezzo che

gli atlantici debbono pagare al­la Francia perchè abbia final­mente un governo stabile è a carico del progettato esercito europeo. Questa è in sintesi la convinzione che si fò strada negli ambienti polìtici francesi e non francesi. René Mayer ha superato ieri sera lo scoglio dell'investitura all'Assemblea nazionale, grazie all'appoggio dei gollisti, ma ha dovuto pro­mettere che il t rat tato per la comunità difensiva europea non sarà ratificato dal Parla­mento francese fino a quando non verranno approvate da tut­te le Nazioni aderenti sensibili modiììcazioni ad esso. Autore­voli osservazioni ritengono che la maggior parte dei deputati francesi desideri rinviare a tempo indeterminato la ratifi­ca del trattato, per una ragio­ne o per l'altra, e questo spie­ga, in gran parte, il successo di Mayer.

Detto in breve, ì risultati ìm­

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IL "TIMES» CONFERMA L'ESISTENZA DEL "PIANO EDEN»

Il Territorio Libero verrà spartito dopo le elezioni politiche italiane

Attacco del Borba all'Italia ­ Anche la stampa americana si pronuncia per la spartizione

COIL NOSTRO CORRISPONDENTE) L O N D R A , 7. — Non sono

passate che poche ore dalla smentita del Foì­eìgn Office e del Dipartimento dì Stato al <; ballon d'essai » lanciato da Belgrado circa la possibile spartizione del Territorio Li­bero di Trieste. Ebbene proprio il Times, vale a dire la più au­torevole fonte d'informazione britannica, si incarica dì « smentire le smentite » e dì confermare l'esistenza di un piano Eden per la spartizione del T­L.T. La presa di posizio­ne del Times ita in un certo senso sorprèso gli ambienti lon­dinesi, che non sono abituati a vedere contrasti del genere fra la' stampa conservatrice e il Foreign Office. Si afferma an­zi clie lo stesso Eden si sareb­be interessato alla questione, facendo presente alla redazio­ne del Times l'inopportunità della presa di posizione sulla delicata questione. Ma ormai il guaio è fatto.

Come si ricorderà il Foreign Office aveva categoricamente negato, contemporaneamente al Dipartimento di Stato ame­ricano, l'esistenza dì un piano discusso a Belgrado fra Tito ed Eden per la spartizione del T.L.T., piano che prevedeva la

definitiva cessione della zona B a Tito, oltre a modifiche ter­ritoriali a suo favore e l'inter­nazionalizzazione del porto di Trieste. All'Italia sarebbero stati affidati ì poteri ammini­strativi nella zona A, che tut­tavia sarebbe stata « control­lata » da un contingetne dì cin­quemila sol4ati americani.

Stornane il Times ri torna sulla questione svelandone la portata e i retroscena. «Si è tentato dapprima — scrìve il quotidiano londinese — di la­sciar maturare nel tempo il conflitto fra Roma e Belgrado, accettando una divisione de facto del T.L.T. fra Italia e Jugoslavia. Ciò tuttavìa avreb­be significato lasciar trascina­re una lunga gelosia fra le due nazioni». La spartizione quin­di sembra la soluzione miglio­ro che sì possa adottare e il Times, data per scontata l'esi­stenza del piano Eden di cui si «orlava, accenna tu t tavia alla possibilità di tracciare una li­nea etnica che renda una mag­giore giustìzia all'una e all'al­tra nazione. Commentando la rassegna di politica estera che Eden ha fatto ieri sera ai mi­crofoni della B.B.C; il Times così prosegue: «Nella sua lun­ga rassegna, il ministro degli

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-SIA' SULLE NAVI AMERICANE le armi per la nuova Wehrniachl

Gli USA fornirebbero alla Germania di Bonn un miliardo di dollari ­ L'esercito tedesco sarebbe composto di 30 divisioni

OMi NOSTRO CORRESPONDENT? BERLINO, 7. — La partenza

dei primi trasporti di armi per la nuova Wehrmacht tedesca, ufficialmente non ancora nota, è imminente. Cosi informano, con clamorosi titoli su tut ta la pagina, alcuni giornali di Ber­lino occidentale, specificando di aver attinto la notizia diretta­mente dagli a m b i e n t i delle Commissioni alleate di control­lo a Bonn.

Viene specificato che il quan­titativo d'armi necessario per armare il contingente tedesco dell'Esercito europeo dovrà es­sere accantonato in depositi e consegnato alle truppe tedesche immediatamente dopo la ratifi­ca. In particolare, gli Stati Uni­ti dovrebbero fornire artiglierie campali e anti­aeree; la Gran Bretagna caccia, bombardieri e carri armati «Centurion»; la Francia, mortai e caccia spe­ciali.

Oltre alle armi, sarebbero forniti direttamente dagli Sta­ti Uniti alla Germania, nell'am­bito degli aiuti all'Esercito eu­ropeo, 1 miliardo di dollari. La somma sarebbe corrisposta nel periodo dal l1? luglio 1953 al 30 giugno 1954.

I giornali citati fanno pro­pria, a questo riguardo, una convinzione che sembra essere stata espressa d'ambienti ame­ricani, secondo la quale, entro U 30 giugno di quest'anno, i trattati per la convenzione eu­ropea saranno già ratificati da tutti gli Stati europei. Essi ere. dono inoltre di poter precisare che gli Stati Uniti ritengono che l'immissione dell' Esercito tedesco nel s i s t e m a militare occidentale possa essere attua­to solo nel quadro della con­venzione europea.

Le quali due ultime afferma­zioni appaiono in stridente con­traddizione: la prima, con le notizie provenienti da Paris ' da Bruxelles; la seconda, con quanto finora trapelato dagli ambienti americani, i, quali a nessun costo sembrano voglia­no rinunciare all'apporto mili­tare tedesco.

E' da pensare quindi che le notizie montate dai giornali di Berlino­ovest, t r a ì quali 1 Ku­rier, credibili per q u a n t o ri­guarda il particolare dell 'ap­prontamento delle armi, di cui si era già tanto parlato, e per il finanziamento, straordinaria­mente cospicuo, debbono essere considerate, per quanto riguar­da i pronostici sulla ratifica, un t e n t a t i v o per consolare i fautori tedeschi della conven­zione delle cattive n o t ì z i e di Bruxelles, dove il Consiglio di Stato avrebbero giudicato in­costituzionale i trat tat i , e di Parigi, dove René Mayer ha dichiarato di avere incluso nel suo programma governativo la revisione della c o n v e n z i o n e stessa. Si vuole, inoltre, impe­dire che gli elementi contrari alla ratifica possano t rar re da queste due notizie nuovi argo­menti per la loro tesi,

Un giornale della Germania occidentale dava l'altro giorno notizia dello straordinario ac­crescersi del personale dell'Uf­ficio diretto dal «ministro in ombra» Blank; da 20 compo­nenti all'inizio della sua atti­vità, l'Ufficio è passato, pochi mesi dopo, e precisamente nel dicembre 1951, a 162; nell'otto­bre scorso esso era già salito a 450; e nell'approssimarsi del­la ratifica balzò a 900.

Ma assai più interessante è quanto lo stesso Blank ha di­chiarato in un'intervista alla Deutsche Soldaten Zeitung cir­ca gli effettivi del futuro Eser­cito tedesco,

AI giornale, organo dì una delle tante associazioni milita­ri, che si onorano della presi­denza dell'ex­maresciallo Kes­selring, Blank ha detto che gli effettivi del nuovo Esercito te­desco verranno tutt i tratt i dal quadri della v e c c h i a Wehr macht. Blank ha precisato che in totale verranno reclutati 40 generali, 250 colonnelli, 900 te­nente­colonnelli, 2.000 maggio­ri, 6.300 capitani. 12,300 tenenti e sottotenenti.

Ciò significa che Bonn non intende armare solo 12 divisio­

ni, cioè il contingente previsto dalla convenzione europea, ma la bellezza di t ren ta unità. Co­sì, Infatti, risulta da un sem­plice calcolo che hanno oggi fatto i giornali del settore de­mocratico, basandosi sulle cifre esposte nella intervista. Nella qualeè anche contenuto questa altra interessante informazio­ne: il nuovo esercito tedesco, ha detto Blank, dovrà essere Eondato su una ferrea discipli­na e sulla pronta ubbidienza. Evidente, il ministro che aiveva per lungo tempo propagandato lo « spirito democratico » di cui avrebbe dovuto essere pervasa la nuova Wehrmacht, ha ret­tificato la sua­posizione, in se­guito alle pressioni degli ame­ricani, i quali hanno più volte manifestato di non volere al loro fianco «borghesi tedeschi in divisa, ma i vecchi duri sol­dati che hanno tenuto in scac­co il mondo nel corso di due guerre »,

CABLO BONETTI

Esteri ha vivamente deplorato la frattura creata dal proble­ma di Trieste nella catena di­fensiva che sì sta estendendo dal capo Nord alla Turchia *, lasciando comprendere tra le righe che questa frattura deve essere colmata al più presto anche a danno dei legittimi in­teressi italiani. E' certo — con­tinaa il giornale citato — che non bisogna affrettare i tempi o perlomeno che sarà gioco­forza attendere le elezioni ita­liane di primavera, e ciò per non indebolire la posizione po­litica del partito di De Gas­pe­ri. Tito si tranquillizzi: la spartizione si farà purché egli abbia un poco di pazienza.

Inquadrata in questa situa­zione, la visita del primo mini­stro italiano ad Atene assume un sapore amaro. A De Ga­speri viene assegnata che una funzione: accettare l'inseri­mento dell'Italia nel quadro della strategia che­ l 'ammira­glio Carney ha escogitato per i Balcani. Gli Stati Uniti pre­feriscono I'« avanguerdìa » ju­goslava al « retrofronte » ita­liano. Se pertanto si darà una soluzione alla questione dì Trieste, questa sarà a tutto vantaggio di Tito che, giusto oggi, ha ricevuto da Washin­gton la notizia della concessio­ne di altri venti milioni dì dot­lari di «aiut i». E' inteso che una tale situazione non è a j mobile » per forza di cose. Sta­rebbe all'intelligenza politica del governo italiano mutarla a proprio favore. Ma De Gasperi da troppo tempo ha rinunciato a puntare i piedi.

Della questione triestina se ne occupa anche la stampa americana odierna, ed è sinto­matico che i quotidiani d'oltre Atlantico battano sui tasto della spartizione. Scrive ad esempio il Chicago Tribune « Smentendo la notizia secon­do cui le autorità americane inglesi starebbero discutendo l'idea di spartire il T.L.T., il Dipartimento di Stato dichiara che una tale soluzione del pro­blema non è stata presa in considerazione­ Ebbene, lo do­vrebbe essere. La sorte del T.L.T. dovrebbe essere discussa fra Italia e Jugoslavia e en­trambi questi Paesi dovrebbe ricordare che essi ricevono so­stanziali aiuti dagli Stati Uni­ti ». Posta la questione sul pia­no dei rapporti dì interesse, è certo che l'Italia lui tutto Uà perderci. Ancora una volta del resto è Tito a far la voce gros­sa attraverso un articolo pub­blicato oggi a Belgrado sui Borba. Si tratta del più violen­to attacco che da Belgrado sia venuta all'Italia. Inutile rife­rire le ingiurie che il Borba ri­volge al governo italiano. Quel che importa sottolineare è la sostanza del problema: mentre Tito fa sentire la m­oprta vove,

il governo di Roma continua a starsene rintanato nel proprio guscio. 2$on è certo questo il modo migliore per trattare le questioni internazionali.

MARIO SEBI

Appelli di Brecht e Zweig per salvare i Rosenberg

BERLINO, 7. — Lo scrittore Arnold Zweig ha telegrafato oggi allo scienziato Albert Ein­stein chiedendogli di interve­nire in favore dei coniugi Ro­senberg. Anche Bertold Brecht si è rivolto a Einstein oltre che agli scrittori americani Miller ed Hemingway.

Nei telegrammi inviati, letti ieri a una manifestazione du­rante la quale ha parlato an­che il professor Gerard Eisler, Brecht afferma che dopo aver Ietto gli atti del processo si è convìnto che i due coniugi sono innocenti. Egli chiede perciò a Einstein e ai due scrittori di fare qualche cosa per impedirne l'assassinio.

Personalità cattoliche della Germania democratica hanno inviato un appello al cardina­le Spellman perchè intervenga a favore dei Rosenberg.

mediati dell'investitura conces­sa a Mayer sono essenzialmen­te i seguenti:

1) la Francia avrà 1 gover­no più a destra che abbia mai avuto dopo quello del mare­sciallo Petam;

2) la ratifica del t ra t ta to per l'esercito europeo dovrà essere in ogni caso preceduta da una soluzione della questione della Saar;

3) la ratifica stessa, inoltre, dovrà essere subordinata alla approvazione di protocolli ag­giuntivi.

Per l'autorevole Le Monde, « l'impressione oggi prevalente nei circoli polìtici è che 11 trat­tato per l'esercito europeo ha del piombo sulle ali ». « E' for­se già morto, tale t ra t ta to? — si domanda il giornale — Può essere risuscitato In forma di­versa o sotto determinate con­dizioni? Mayer è molto attento a non dir nulla di troppo in ar­gomento ». Altra conseguenza delle promesse fatte da Mayer ai gollisti è l'Ira del ministro degli Esteri uscente Schuman, il quale — furioso per la deci­sione presa all'ultimo minuto dal primo ministro designato — avrebbe deciso di rifiutarsi di mantenere la direzione del Quai d'Orsay nel nuovo Gabi­netto. Se è cosi, il posto di Schuman potrebbe essere as­sunto o da Bidault o da Henri Teitcen, entrambi democristia­ni. Comunque, poiché l'Assem­blea nazionale sì è aggiornata fino a martedì prossimo, Mayer ha davanti a sé alquanti giorni per lavorare alla formazione del governo. Altre difficoltà egli incontrerà senza dubbio per auanto riguarda l'assegnazione dei portafogli delle Finanze e della difesa.

Le promesse dì Mayer per una revisione del t ra t ta to per l'esercito europeo hanno co­munque sollevato n o t e v o l i preoccupazioni negli ambienti atlantici. Al comando dello SHAPE ci sì è immediatamen­te preoccupati dì sottolineare quanto «sia nefasto alla dife­sa dell'Europa ogni ritardo nel­la ratifica del t ra t ta to per la CED», mentre giusto oggi sì ha notizia di un telegramma inviato da Eisenhower al can­celliere Adenauer in cui viene sollecitata la ratifica del trat­tato in carola.

Con tutto ciò lo stesso Ade­nauer annuncia da Bonn di concordare pienamente sulla necessità di discutere emenda­menti al t ra t ta to per l'esercito europeo, emendamenti che do­vrebbero favorire ancor più la posizione della Germania occi­dentale.

» . A. MIMMI

secondo cui sono necessari nuovi negoziati per « chiarire ed ampliare » certe parti del

Contratto di pace » fra Bonn e gli alleati e del t rat tato per l'esercito europeo. Adenauer hh affermato che ciò si rende necessario perchè dal maggio scorso quando vennero firmati

t ra t ta t i in parola sono « av­venuti molti nuovi avveni­menti ».

Ciò lascia capire che po­trebbe esservi un ulteriore rin­vio nella ratifica dei t ra t ta t i da parte del Parlamento della Germania occidentale. Altret­tanto pare debba avvenire da parte dell'assemblea nazionale francese.

Aereo contro auto un morto in Inghilterra

LINDHOLME (Inghilterra), 7. — Un bombardiere quadri­motore britannico mentre ma­novrava per atterrare nel cam­po dì Lindholme ha colpito a.', striscio, con una ruota del carrello, una automobile che transitava in una vicina auto­strada provocando la morte di una delle persone che vi si trovava a bordo. Dal canto suo il bambardiere at terrava normalmente.

Un portavoce del Ministero dell'Aeronautica ha precisato che la vìttima è la signora Margaret Whittaker che gui­dava la macchina su cui viag­giavano anche il marito e la figlioletta dì 7 anni, tutt i di ritorno da una vacanza.

Neil' incidente la macchina ha avuto asportato il tetto, ma non si è rovesciata.

Anche Adenauer chiede modifiche

BONN, 7. — Il cancelliere della Germania occidentale, Konrad Adenauer, ha dichia­rato questa sera in un radio discorso di condividere il punto di vista del nuovo primo mi­nistro francese, René Mayer,

uiiiiii i i i i i i i i i i i i i i i i i i i i imiiiiii i iniiiiHiiimiiiiitiii i iMiiiiHiiiiumiiimiiiiii i i i i iHiiiii imniiiii»

NEGLI STATI UNITI IN DDE SOU MESI

Dueceotottantotto vittime nelle sciagure aviatorie

La responsabilità degli industriali costruttori ammessa dal ministro dell'Aviazione americana

WASHINGTON, 7. — Depo­nendo dinanzi ad una commis­sione del Congresso, funzionari dell ' a e r o n a u t i c a americana, hanno dichiarato dì non aver scoperto alcuna traccia di sa­botaggio n e l l e impressionanti serie di sciagure che è costata la vita a 288 persone che sì trovavano a bordo di aerei mi­litari americani nei mesi di no­vembre e dì dicembre.

Infatti, in tale periodo 8 ae­rei da trasporto militari e 1 bombardiere s o n o precipitati negli Stati Uniti e nell'Estre­mo Oriente. Una delle sciagu­re è stata la più grave nella storia dell'aviazione, provocan­do la morte di ben 86 militari che si trovavano a bordo di un Globemaster precipitato presso Seattle il 20 dicembre.

La commissione per le Forze Armate della Camera ha con­

IIIM11MIIMIIlMllllllllllHllllllllinHIII1lllllMlillllll!ill!llliHIIIMIIItlllMlllMllltll|IIIIMIIIllMIIMIillllllllfMllllllltllMMMHIIIIIIilllllininiMIIHIIIIMI

DISERTANO I SOLDATI AMERICANI piuttosto di combattere in Corea

Dall'inizio della guerra 47 mila americani non hanno risposto alla chiamata

WASHINGTON, 7. — Dall'i­nizio della guerra in Corea quarantaseimila soldati ameri­cani hanno disertato. L'impor­tante rivelazione è stata fat­ta direttamente dal Comando dell'esercito statunitense e la ufficialità della fonte conferi­sce alla notizia un valore as­sai significativo che non può sfuggire all'osservatore.

Con essa si dimostra infatti che, a malgrado della insisten­te e anche abile propaganda governativa intesa a svilup­pare in ogni americano il

«senso dei dovere» e l'obbligo conseguente di « combattere Tn Corea per difendere la dignità umana e la civiltà occidenta­le», i cittadini ed isoldatì statunitensi sono in grado di ragionare e di pensare che la guerra è una cosa sporca, in modo particolare quella di Co­rea dove si è aggredito e si combatte, con ogni mezzo, un popolo colpevole di voler difen­dere i propri! interessi nazio­nali.

Naturalmente per sminuire l'importanza della cosa, il Co­

mando dell'esercito sì è affret­tato ad aggiungere che solo undicimila soldati sono tut tora disertori poiché gli altri si sono « spontaneamente » consegnati, Dal canto suo invece, un gior­nale, il « Kentucky Times », rende noto che il numero de­gli attuali disertori è assai su­periore e si aggira attorno alle trentamila unità.

In questi casi, in confronto alla sostanza dei fa t t i le di­scordanze dellp cifre hanno poca importanza.

vocato alti funzionari del Mini­stero della Difesa per discutere l'opportunità di intraprendere un'inchiesta molto accurata. La riunione è durata 2 ore ed è stata aggiornata al 13 gennaio. II ministro dell'Aviazione, Fin­letter, ha detto che errori dei piloti erano responsabili per il 51,3% degli incidenti verificati­sì l'anno scorso, mentre il 27,4 per cento erano stati provocati dai materiali e il 6,5% da de­ficienza di manutenzione.

Tali percentuali di responsa­bilità illustrate dal m i n i s t r o non rispondono a verità e lui stesso ha poi dovuto precisare che «la corsa al riarmo esige che vengano fatti volare aerei con una percentuale più alta dì rischio ».

Il che, come ci sì può rende­re conto, dimostra che per far soddisfare le contìnue e nume­rose r i c h i e s t e gli industriali americani non si peritano dì consegnare apparecchi i n a b i l i al volo.

I magnati dell'industria ame­ricana non si preoccupano dei rischi che comporta la febbre dell'oro dal quali sono divorati. Tanto — dicono — sono rischi in conto terzi.

Responsabili, dunque, gii in­dustriali ma anche il governo che dì essi sì fa complice vo< lontario ed interessato.

Sì apprende, intanto, che da diverse ore mancano notizie di un bimotore militare da t ra­sporto « C­46 » che, secondo le ultime informazioni, stava sor­volando ì distretti meridionali dello Stato deU'Idaho, con bordo 37 militari reduci dalla Corea e 4 uomini d'eonìpaggio.

TULLIO VECCHIETTI Direttore

CABLO COLOMBO Vice­direttore responsabile Stab Tlpoaraneo S.A.M.E.

Milano . Via Senato 38

La seduta alla Camera

(Continuai, dalla prima vagina) no l 'attuale disegno di legge.

CORONA: «Ma lei dlmenti­i il precedente della legge

sulla difesa civile». Anche l compagni Dugoni e

Pìeracclni h a n n o ricordato questo precedente. Il compa­gno comunista Capalozza ha precisato che fu lo stesso mi­nistro Seelba, in quella occa­sione, a chiedere ohe venisse­ro emendati anche alcuni ar­tìcoli del T.U. dì P.S. ehe non erano stati toccati dalla legge sulla difesa civile.

Il compagno Dugoni sì è quindi levato per fare una im­portante dichiarazione. Egli ha infatti osservato che lì titolo del disegno di legge in esame non è limitativo polche parla di modiflchcc in genere al di­segno di legge elettorale del 18 aprile. Noi perciò — ha esclamato — abbiamo il dirit­to dì votare tutti gli emenda­menti che vogliamo.

Su questo stesso tema han­no poi parlato a favore 11 com­pagno comunista Assennato e il monarchico Cuttitta. Si è detto contrario il presidente del Gruppo democristiano, Bet­tiol, con tale « diplomazia s che ha rischiato di incendiare l'aula. Egli è arrivato a defi­nire «azzeccagarbugli» gli ora­tori di Opposizione e a soste­nere che sono invece loro, i de­mocristiani, gli unici che difen­dono la dignità del Parlamen­to e ne garantiscono la fun­zionalità.

G.C. PAJETTA: «Siete voi che uccidete il Parlamento».

SPIAZZI (a\o. in piedi e ros­so in viso): «Non ti vorrai mica paragonare a Bettiol?» filarità a sinistra).

VOCE A SINISTRA: « E chi sarà, Cacini?».

Il presidente Gronchi, dopo aver vivacemente scampanel­lato, pur riconfermando il dì­ritto di ogni deputato di pre­sentare proposte di modifiche, ha nuovamente dichiarato che non possono tuttavia essere presentati emendamenti agli articoli del T.U. elettorale che non sono stati modificati dal governo.

Si è a questo punto levato a parlare il compagno Togliat­ti. Propongo — ha detto To­gliatti — una breve sospen­sione della seduta per dar mo­do­ ai gruppi dì prendere una decisione su questa interpreta­zione del regolamento. E' la seconda volta — ha aggiunto Togliatti — che la Camera si trova di fronte ad importan­

tissime questioni procedurali. La prima è quella relativa alle dichiarazioni di voto in sede di scrutìnio segreto, e in quella occasione la sinistra fu co­stretta ad abbandonare l'aula per protestare contro la viola­zione del suol diritti. Anche quello che stiamo attualmente discutendo è un problema di grande importanza, perchè non

este soltanto la facoltà di singolo deputato di fare

dichiarazioni di voto, ma pure quella di modificare l'oggetto di una discussione in sede le­gislativa. Non è certo possibi­le — ha concluso il segretario del P.C.I. — accusare le sini­stre di voler abusare di un di­ritto regolamentare.per dì più in un momento in cui si di­scute una legge di estrema gi­avità per i problemi politici e morali che comporta. (Ap­plausi prolungati a sinistrai.

11 presidente Gronchi si è detto favorevole ad accogliere la proposta di Togliatti, e alle 19 ha rinviato la seduta che è poi ripresa a tada sera men­tre ì gruppi parlamentari so­cialista e comunista sì riuniva­no in comune per discutere la formulazione dì un ordine del giorno di cui diamo conto in altra parte del giornale.

RADIO Programma nazionale. — Ore 11:

La Radio per le scuole; 11.15: Com­plessi tzigani; 11.30; Musica ope­ristica; 12:15; Bìtml e canzoni: 13.15; Carillon; Album musicale; 14.15; Cronache cinemaogratiche; Novità di teatro; 16: Previsioni del tempo; 16.30: La Radio per le scuo­le; 16.45: Orchestra Angelini; 17.15: Conversazione; 17.30: v i t a musica­le in America; 18: Orchestra Fer­rari; 18.30: Il contemporaneo; 18.43: Pomeriggio musicale: 19.45: L'av­vocato di tutti; 20: Musica leggera; 21: La pesca del motivi; e l i Conve­gno del cinque >; 21.45: Orchestra Battitela; 22,15; « Venfannl » l 22.30: La lirica da camera italiana del­['800 (primo concèrto); 2B: Musica foggerà per orchestra d'archi.

Secondo programma. — Ore S: Tutti i giorni; 13: Orchestra Anè­petà; 13.45;. Giro del mondo coi Radio Boys; 14: Un armo al gior­no; Melodie d'ogni tempo; 14.30: Poltrona di prima fila; 15.15: An­gelini e otto strumenti; 15.45: La sua bacchetta; 16: Romanzo del globo terrestre; 16.15: Parata, d'or­chestre; 16.45: Voci bianche; 18.30: «La Sfinge»; 18.45: Jazz­Panora­ma; 10.15: Questa è democrazia: 19.30: La rosa dei. venti; 20.30: La pesca dei motivi; Mostra personale: Teddy Reno: 21: Caccia al tesoro; 22: Roberto Murolo:­ vedute di Na­poli; 22.15: «La Giraffa»; 22.43: Gordons Jenkins e la sua orche­etra.

Terzo programma. — Ore 19.30: L'indicatore economico; 19.45: Gior­nale radio del Terzo; 20.15: Con­certo d'ogni scia; 21: I saggi di Charles Lamb; 21.40: Jean Philippe Rrtmeau (orchestra da camera) ; 22.10: Imbarco per Citerà: program­

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