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SEMINARIO DI STUDIO CONGIURE, CONFLITTO, POTERE MACHIAVELLI E OLTRE. TRA POLITICA E FILOSOFIA LUNEDì 9 MARZO 2015, ore 10:00-12:30 Aula Magna del Collegio Raffaello (Piazza della Repubblica—Urbino) in margine alla presentazione dei volumi A. Campi (a cura di), Niccolò Machiavelli. Sulle congiure (Rubbettino 2014) A. De Simone, Machiavelli. Il conflitto e il potere (Mimesis 2013) A. Campi et al., Machiavelli e il mestiere delle armi (Aguaplano 2014) A. De Simone, L’arte del conflitto. Politica e potere da Machiavelli a Canetti (Mimesis 2014) UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI URBINO «CARLO BO» SCUOLA DI SCIENZE POLITICHE E SOCIALI—SCUOLA DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE SEMINARIO PERMANENTE DI FILOSOFIA E TEORIA POLITICA, GIURIDICA E SOCIALE Segreteria del Seminario: Angela D’Ascoli (Università degli Studi di Urbino «Carlo Bo»): [email protected] MIMESIS / FILOSOFIE ANTONIO DE SIMONE L’ARTE DEL CONFLITTO POLITICA E POTERE DA MACHIAVELLI A CANETTI UNA STORIA FILOSOFICA ANTONIO DE SIMONE MACHIAVELLI IL CONFLITTO E IL POTERE LA PERSISTENZA DEL CLASSICO MIMESIS / FILOSOFIE a cura di ALESSANDRO CAMPI ERMINIA IRACE FRANCESCO FEDERICO MANCINI MAURIZIO TARANTINO aguaplano Introduce e modera PIERRE DALLA VIGNA—Università degli Studi dell’Insubria Relatori ALESSANDRO CAMPI—Università degli Studi di Perugia LUIGI ALFIERI—Università degli Studi di Urbino «Carlo Bo» ANTONIO DE SIMONE—Università degli Studi di Urbino «Carlo Bo» Interventi RICCARDO RONI—Università degli Studi di Urbino «Carlo Bo» RAFFAELE MARCIANO—Aguaplano-Officina del Libro

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Seminario di Studio

ConGiure, ConFLitto, PoteremaCHiaVeLLi e oLtre. tra PoLitiCa e FiLoSoFia

Lunedì 9 marZo 2015, ore 10:00-12:30aula magna del Collegio raffaello(Piazza della repubblica—urbino)

in margine alla presentazione dei volumi

a. Campi (a cura di), Niccolò Machiavelli. Sulle congiure (rubbettino 2014)a. de Simone, Machiavelli. Il conflitto e il potere (mimesis 2013)

a. Campi et al., Machiavelli e il mestiere delle armi (aguaplano 2014)a. de Simone, L’arte del conflitto. Politica e potere da Machiavelli a Canetti (mimesis 2014)

uniVerSitÀ deGLi Studi di urBino «CarLo Bo»SCuoLa di SCienZe PoLitiCHe e SoCiaLi—SCuoLa di SCienZe deLLa FormaZioneSeminario Permanente di FiLoSoFia e teoria PoLitiCa, GiuridiCa e SoCiaLe

Segreteria del Seminario: angela d’ascoli (università degli Studi di urbino «Carlo Bo»): [email protected]

MIMESIS / filosofiexx,00 euro

Mimesis Edizioni filosofiewww.mimesisedizioni.it

ISBN 978-88-5752-xxx-x

“Il conflitto è padre di tutte le cose e di tutte è re: e gli uni fece dei, gli altri uomini: gli uni servi, gli altri liberi.”

Eraclito

“Non c’è grande filosofia senza pensiero politico.”

Karl Jaspers

Una storia della filosofia politica o una storia filosofica della politica da Machiavelli a Canetti e oltre. o l’una o l’altra, anzi l’una e l’altra insieme. Un percorso che attraversa criticamente la tradizione occidentale del pensiero filosofico e politico moderno e contemporaneo che ha interrogato, nella storia, l’ineffabile intreccio che lega, tra vita e politica, il conflitto e il potere nelle sue espressioni più paradigmatiche che incarnano l’inquieto vincolo dell’umano. Ragione e giudizio non bastano per comprendere nella logica e nella metamorfosi del vivente che ruolo giocano il conflitto e il potere. il conflitto c’è ed è pervasivo antropologicamente della condizione umana, agonica, antagonistica e contingente. esso abita la dimensione intersoggettiva che caratterizza i fenomeni e i processi biopolitici, economici, culturali e normativi. storicamente nessuna società ha neutralizzato il conflitto, perché esso è immanente alla struttura sociale. la vita non può che esprimersi in forme che la contraddicono in una struttura dialettica che affonda le proprie radici nella realtà, anche nei momenti tragici della storia in cui si esprime acutamente la massima lacerazione dell’essere. Gli umori e gli interessi permeano l’arte del conflitto e l’agire politico nella passionale ambiguità umana, in cui la contraddizione è limite e sostanza della verità, vissuta solo nel frammento dell’esperienza dove il cerchio infinito dell’inquietudine avvolge il potere sempre esposto al rischio della barbarie, della tirannide e, perciò stesso, del tramonto e della solitudine. Un potere che, volendo dominare l’ordine politico, tra discriminazione e disuguaglianza, corrompe la libertà nella città divisa prona nel dissidio alla leadership del demagogo. Nell’incertezza vulnerabili, gli uomini, nell’arte del conflitto, politicamente possono sbagliare. Tuttavia essi sanno che soltanto loro sbagliano e che il gioco del potere li rende “diabolici”.

Antonio De Simone è professore di Storia della filosofia nell’Università di Urbino. si è occupato prevalentemente di storia della filosofia moderna e contemporanea, filosofia politica e teoria critica, analizzando, tra l’altro, il rapporto tra soggetto, conflitto e potere nelle metamorfosi del moderno. Ha contribuito alla ricezione nazionale e internazionale dell’opera di Georg simmel e di Jürgen Habermas. È autore di numerosi volumi; tra di essi, quelli che più ne hanno segnato la ricerca sono: Lukács e Simmel (1985); Tradizione e modernità (1993²); Dalla metafora alla storia (1995); Tra Gadamer e Kant (1996); Senso e razionalità (1999); Habermas (1999²); Georg Simmel (2002); Filosofia dell’arte (2002); L’io ulteriore (et al., 2005²); Oltre il disincanto (2006); L’ineffabile chiasmo (2007); Intersoggettività e norma (2008); L’inquieto vincolo dell’umano (2010); Passaggio per Francoforte (2010); Conflitti indivisibili (et al., 2011); Dislocazioni del politico (2011²); Conflitto e socialità (2011); Il soggetto e la sovranità (2012); Dell’umano evento (et al., 2012); Alchimia del segno (2013); Machiavelli (2013). Ha inoltre curato le raccolte di saggi Leggere Simmel (2004); Identità, spazio e vita quotidiana (2005); La vita che c’è (et al., 2006, 2 voll.); Diritto, giustizia e logiche del dominio (2007); Paradigmi e fatti normativi (2008); Per Habermas (con l. Alfieri, 2009); Leggere Canetti (con l. Alfieri, 2011). Ha collaborato con le riviste “studi Urbinati”, “fenomenologia e società”, “inoltre”, “Hermeneutica”, “Post-filosofie”, “studi di sociologia”, “Cosmopolis”, “Magazzino di filosofia”, “il Mulino”, “lo sguardo” e con l’istituto dell’enciclopedia italiana (Treccani). Nel 2013-14, con l’Abilitazione scientifica Nazionale, ha ottenuto l’idoneità a professore ordinario di Storia della filosofia e di Filosofia politica.

MIM

ESISANToNio De siM

oNe L’ArtE DEL coNfLItto

ANToNio De siMoNeL’ArtE DEL coNfLIttoPoLItIcA E PotErE DA MAchIAvELLI A cANEttIUNA StorIA fILoSofIcA

00,00 euro

Mimesis Edizioni Filosofiewww.mimesisedizioni.it

ISBN 978-88-5752-119-0

“Degli uomini si può dire questo, generalmente, che sieno ingrati, volubili, simulatori e dissimulatori, fuggitori de’ pericoli, cupidi del guadagno; e mentre fai loro bene e’ sono tutti tua, offeronti el sangue, la roba, la vita, e’ figliuoli […], quando il bisogno è discosto; ma quando ti si appressa, si rivoltono”

“Uno principe […] bisogna che […] abbia uno animo disposto a volgersi secondo che e’ venti della fortuna e le variazioni delle cose gli comandano e [...] non partirsi dal bene, potendo, ma sapere entrare nel male, necessitato”

Niccolò Machiavelli

Riflettere sul rapporto tra conflitto e potere a partire da Machiavelli e dal suo Principe significa comprendere perché il conflitto non può prescindere da un ordine, e che l’unità della politica è in un certo senso immanente al conflitto. Non c’è comunità umana che storicamente possa neutralizzare l’ambivalenza del conflitto: nella scena della città, in condizioni di diversificazione sociale che permea gli umori dell’agire pubblico e politico, la pluralità umana, nello spazio della contingenza e nel tempo dell’evento, genera conflitti. Nella «contraddizione antropologica» che lo contraddistingue, l’uomo è produttore di inquietudine, perché è vicissitudine del mutamento: egli è protagonista dell’inquieto conflitto. Per il vivente umano c’è tensione continua tra politica, unità, ordine, conflitto e potere. Pertanto, la certezza che il conflitto e il potere pervadano la «realtà effettuale» dell’umano è antropologicamente, politicamente e storicamente evidente. Ciò che occorre dirimere è il legame tra la politica come conflitto e la politica come conoscenza di questo conflitto. Nello sguardo della filosofia politica, il «gesto rivoluzionario» di Machiavelli consiste nel fatto che egli non deplora la divisione, i tumulti, i conflitti, non vede in essi una scissione destinata ad essere superata, ma li concepisce anche come il principio e il motore della libertà, ecco perché egli fa l’«elogio del conflitto», che dà vita a una comunità politica e ne nutre l’esperienza della libertà. Il tumultuoso conflitto dell’umano è condizione di possibilità della libertà, perché la negatività del popolo, dei più, è la sola a poter arginare il desiderio di dominio dei grandi. Pensatore della condizione umana e politica, Machiavelli, nella sua persistenza, oggi, è ancora un «classico» che perturba , con lo «sguardo obliquo» della sua antropologia politica, la nostra contemporaneità.

MIM

ESISANtoNIo De SIM

oNe MACHIAVELLI IL CONFLITTO E IL POTERE

ANTONIO DE SIMONE

MACHIAVELLI IL CONFLITTO E IL POTERELA PERSISTENzA DEL CLASSICO

9 788857 521190 MIMESIS / FIloSoFIe

Antonio De Simone è professore di Storia della filosofia nell’Università di Urbino. Si è occupato prevalentemente di storia della filosofia moderna e contemporanea, filosofia politica e teoria critica, analizzando, tra l’altro, il rapporto tra soggetto, conflitto e potere nelle metamorfosi del moderno. Ha contribuito alla ricezione nazionale e internazionale dell’opera di Georg Simmel e di Jürgen Habermas. È autore di numerosi volumi; tra di essi, quelli che più ne hanno segnato la ricerca sono: Lukács e Simmel (1985); Tradizione e modernità (1993²); Dalla metafora alla storia (1995); Tra Gadamer e Kant (1996); Senso e razionalità (1999); Habermas (1999²); Georg Simmel (2002); Filosofia dell’arte (2002); L’io ulteriore (con F. D’Andrea e A. Pirni, 2005²); Oltre il disincanto (2006); L’ineffabile chiasmo (2007); Intersoggettività e norma (2008); L’inquieto vincolo dell’umano (2010); Passaggio per Francoforte (2010); Conflitti indivisibili (con D. D’Alessandro, 2011); Dislocazioni del politico (2011²); Conflitto e socialità (2011); Il soggetto e la sovranità (2012); Dell’umano evento (con D. D’Alessandro e R. Roni, 2012); Alchimia del segno (2013). Ha inoltre curato le raccolte di saggi Leggere Simmel (2004); Identità, spazio e vita quotidiana (2005); La vita che c’è (con F. D’Andrea, 2006, 2 voll.); Diritto giustizia e logiche del dominio (2007); Paradigmi e fatti normativi (2008); Per Habermas (con l. Alfieri, 2009); Leggere Canetti (con l. Alfieri, 2011). Ha collaborato con le riviste “Studi Urbinati”, “Fenomenologia e società”, “Inoltre”, “Hermeneutica”, “Post-filosofie”, “Studi di Sociologia”, “Cosmopolis”, “Magazzino di Filosofia”, “il Mulino”.

a cura diAlessAndro CAmpierminiA irACeFrAnCesCo FederiCo mAnCinimAurizio TArAnTino

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www.aguaplano.eu 9 788897 738480€ 30

,00

ISBN/EAN

Introduce e moderaPierre daLLa ViGna—università degli Studi dell’insubria

RelatoriaLeSSandro CamPi—università degli Studi di Perugia

LuiGi aLFieri—università degli Studi di urbino «Carlo Bo»antonio de Simone—università degli Studi di urbino «Carlo Bo»

InterventiriCCardo roni—università degli Studi di urbino «Carlo Bo»

raFFaeLe marCiano—aguaplano-officina del Libro