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LE NAZIONI UNITE1. Origini e formazioni della Carta delle Nazioni Unite y Nome degli stati che durante la seconda guerra mondiale combattevano contro le potenze del Patto Tripartito. Nella Dichiarazione di Washington del 1942, questi stati assunsero limpegno di destinare ogni risorsa alla sconfitta del nemico e di non procedere a paci separate, oltre che i principi che il presidente Roosevelt e il Primo Ministro Churchill avevano stabilito nella Carta Atlantica del 1941. La carta non prevedeva la costituzione di unorganizzazione al posto delle Societ delle Nazioni ma accennava alla necessit di dar vita dopo la guerra ad un sistema di sicurezza collettivo per scoraggiare le aggressioni e ad una collaborazione tra stati nel campo economico e sociale. Fu con la conferenza di Mosca 1943che venne espressamente prevista la costituzione di unorganizzazione internazionale. Gli stati partecipanti ( USA, Unione Sovietica, Gran Bretagna e Cina) riconobbero la necessit di dar vita ad unorganizzazione aperta a tutti gli amanti della pace. Nel 1944, gli stessi stati si riunirono a Dumbarton oaks per gettare le basi della futura organizzazione. Le proposte gi contenevano tutti gli aspetti essenziali che oggi lONU presenta : mantenere la pace e la sicurezza internazionale, sviluppare rapporti amichevoli tra stati e promuovere la collaborazione nel campo economico e sociale.

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- Per la struttura, si ricalcava il Patto della SdN: era prevista un Assemblea (composta da tutti gli stati), il Consiglio ( a composizione ristretta), il segretariato, la corte di giustizia. Le differenze con la SdN riguardavano le funzioni : lassemblea (che assumeva il nome di assemblea generale) era lunico organo con competenze generali , e il consiglio (consiglio di Sicurezza) assumeva lesclusivo compito del mantenimento della pace e della sicurezza, e ad esso venivano attribuiti poteri di adottare misure nei casi di minaccia (artt 39 e s.s.). Sotto lautorit dellassemblea viene previsto un Consiglio economico e Sociale, destinato allo sviluppo della collaborazione nel campo sociale. A differenza della SdN inoltre, lassemblea e il consiglio deliberano a maggioranza anzich allunanimit. - Era previsto che i membri del CdS fossero 11 e di questi 5 (USA, UK, URSS, Cina e francia) a titolo permanente. Gli altri 6 sarebbero stati nominati dallassemblea per 2 anni. Il sistema di votazione in seno al consiglio non fu discusso allora ma durante la conferenza di Yalta 1945 , dove viene elaborata la c.d. formula di Yalta ovvero il diritto di veto, trasfuso nellart 27 della carta dellONU. y Nel 1945 venne convocata a San Francisco da USA, UK, e URSS una conferenza Per elaborare la Carta secondo le linee proposte a Dumbarton Oaks. Francia e Cina furono invitata come governi invitanti. Alla conferenza presero parte 50 stati, tra cui anche Bielorussia ed Ucraina (parte dellunione sovietica).

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Queste allepoca difettavano del requisito dellindipendenza e furono chiamate a partecipare ai lavori, come stabilito a Yalta, solo per dare maggiore peso allunione sovietica in seno alla conferenza (3 voti allURSS invece di 1).

Per la carta, le linee fissate a Dumbarton OAks si presentavano come immutabili. Numerose furono le norme aggiunti da piccoli e medi stati : norme in materia coloniale ( art 73 ), autotutela (art 51).

Problemi ci furono per linterpretazione della formula di Yalta e le quattro potenze furono invitate ad emettere una dichiarazione (statement) per chiarire quando una questione dovesse considerarsi procedurale , e quindi non fosse sottoposta al diritto di veto, e quando di natura sostanziale. Lo statement risulta pi oscuro della formula stessa.

Al termine della conferenza la carta venne approvata allunanimit e firmata da tutti i partecipanti. Entr in vigore (come prevede lart 110) alla ratifica dei 5 membri permanenti del CdS e della maggioranza degli stati firmatari. I 50 che presero parte alla conferenza sono i membri originari. Lart 4 stabilisce le procedure per lammissione di nuovi membri. LItalia ne fa parte dal 1955. La SdN si sciolse nel 1946, quando lONU era gi attiva. Risoluzioni parallele trasferirono dalla SdN allONU una serie di funzioni di carattere non politico (funzioni del segretario della Lega trasferite al segretariato Onu e quelle delle commissioni ad hoc istituite per promuovere la collaborazione economica e sociale dal consiglio economico e sociale. Inoltre, in base ad un piano comune, tutti i beni immobili e mobili furono acquistati allONU. 2. Gli scopi delle Nazioni Unite E pi facile determinare quali sono le materie di cui non deve occuparsi. Lart 2 carta stabilisce che le NU non devono intervenire in questioni che appartengono alla competenza interna di uno stato. Lart 1 carta prevede i fini dellONU: mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, sviluppo di relazioni amichevoli fondate sul rispetto dei principi di eguaglianza dei diritti e autodeterminazione del popoli, la collaborazione in campo economico, sociale e d umanitario, la diffusione della tutela dei diritti fondamentali delluomo senza discriminazioni. 3. Gli Organi (see chapter II) 4. La natura pattizia della Carta La carta un trattato internazionale, ma considerata da alcuni come una costituzione della comunit internazionale ( norme prevedono la possibilit di agire nei confronti degli stati non membri e quindi in contraddizione con il carattere patrizio della carta). Si sostiene che alle norme statutarie possano sovrapporsi una serie di norme non scritte , create attraverso la prassi degli organi (costituzione vivente vs la costituzione formale). 2

Le disposizioni della carta sembrano occuparsi prevalentemente delle funzioni e gli stti degli organi. Non mancano per norme che si occupano dei rapporti degli stati membri tra loro. 5. Linterpretazione della Carta La carta non si sottrae alle comuni regole sullinterpretazione dei trattati, essendo un accordo internazionale. La corte internazionale di giustizia in alcuni pareri che affrontano i problemi relativi allinterpretazione della carta, ricorre alla c.d. Teoria dei Poteri impliciti, in base alla quale ogni organo non disporrebbe solo dei poteri espressamente attribuitegli dalle norme costituzionali, ma anche dei poteri necessari per lesercizio dei poteri espressi. Il ricorso a questa teoria si pone in antitesi con lopinione secondo la quale gli accordi internazionali vadano interpretati in maniera restrittiva, ma questa opinione risulta superata. La teoria pu essere utilizzata qualora serva a garantire ad un organo il pieno esercizio delle funzioni che la carta gli assegna. La tendenza della corte intesa a dedurre poteri dalle norme sui fini generali dellorganizzazione non sembra sia giustificabile. In materia di interpretazione la tendenza oggi verso labbandono del metodo subiettivistico ( ricerca della volont effettiva) a favore di un metodo obiettivistico : si attribuisce ad un accordo il senso fatto palese dal suo testo . I lavori preparatori hanno quindi una funzione sussidiaria: ad essi pu ricorrersi solo nel caso di testi ambigui o lacunosi. A favore del metodo obiettivistico si pronuncia la Convenzione di Vienna del 1969 sul diritto dei trattati. Lart 31 prevede che : un trattato deve essere interpretato in buona fede secondo il significato ordinario dei termini e che pu attribuirsi un particolare significato se certo che tale era lintenzione delle parti.

6. La Competenza ad interpretare Non esiste nelle NU un organo con una particolare competenza ad interpretare le norme della Carta con efficacia obbligatoria per gli altri organi e per gli stati membri. Art 96 prevede che la corte possa emettere pareri ma non sono vincolanti.

E diffusa lopinione secondo la quale lassemblea avrebbe un ruolo preminente rispetto agli altri organi in tema di interpretazione. Siffatta opinione non ha base nei lavori di san Francisco, n a suo favore pu essere argomentato che lart 15, in quanto la norma non attribuisce allassemblea un potere di revisione dei singoli atti adottati dagli organi. Art 15 richiede agli organi di sottoporre allassemblea relazioni sulla propria attivit.

Escluso che vi siano posizioni di preminenza, ciascun organo chiamato ad interpretare la carta al momento delladozione degli atti. Linterpretazione non per vincolante in quanto se potessero interpretare sovranamente, ci equivarrebbe a dire che essi possono violare le norme statutarie, alla luce di una particolare interpretazione. Durante la conferenza di San Francisco , la commissione incaricata dello studio delle questioni giuridiche, approv allunanimit un rapporto contenente un principio per cui 3

ogni organi non potr fare a meno di interpretare le parti della carta che si applicano alle loro funzioni, ed esamina leventualit dellinsorgere di un conflitto di interpretazioni tra due stati o due organi, auspicando nel primo il deferimento alla corte internazionale di giustizia e nel secondo caso il ricorso alla corte in sede consultiva o ad un comitato ad hoc. Si conclude che se uninterpretazione di un organo non accettabile per linsieme di stati allora non avr forza obbligatoria. Il singolo stato membro pu quindi contestare linterpretazione della carta.

7. La rigidit della Carta e le procedure di emendamento e revisione

Art 108 della carta

disciplina la procedura di emendamento. Prevede che perch un emendamento entri in vigore necessario che sia approvato a maggioranza di due terzi e sia stato ratificato dai due terzi dei membri delle Nazioni Unite, compresi i membri permanenti. disciplina la procedura di revisione. Prevede che la ratifica non interviene dopo una risoluzione dellassemblea ma dopo che si pronunciata una conferenza ad hoc.

Art 109 della Carta

I due articoli si discostano dal principio classico di diritto internazionale secondo il quale necessario il consenso di tutti gli stati per la modifica di un trattato. Le procedure dei due articoli sono da considerarsi come procedimenti di terzo grado che traggono cio la loro forza normativa non dal diritto internazionale ma dalla stessa carta dellONU. La deviazione dal principio classico attenuata dalla facolt per uno stato che non approvi una modifica di notevole importanza di recedere. Il recesso non espressamente previsto dalla carta ma alla conferenza di san Francisco si disse che non lo si voleva neanche escludere espressamente. La previsione di procedure particolari per la modifica della carta le conferisce carattere di rigidit.

8. Le tendenze revisionistiche attuali Lart 109 fino ad oggi non ha mai trovato applicazione. Per lart 108 invece, gli unici emendamenti sono stati quelli riguardanti laumento del numero dei membri del CdS da 11 a 15 e del consiglio economico e sociale da 18 a 27. Da anni si parla della necessit di revisione della carta, ed in proposito stato istituito un Comitato speciale con il compito di studiare il problema. Fu anche istituito dal segretario un panel di alto livello per lo studio dei problemi relativi alla sicurezza. Le proposta dei governi concernono la modifica della struttura dellorganizzazione, rafforzamento ruolo assemblea, allargamento del Cds, abolizione o limitazioni al diritto di veto. Oltre a queste, si insite perch siano immessi alcuni principi che lassemblea andata dichiarando nel corso degli anni (in tema di mantenimento della pace, regole che definiscono aggressione etc). Questi non dovrebbero restare affidate a documenti dellassemblea privi di forza 4

vincolante, ma essere solennemente registrate nella carta. Appare difficile che si arrivi a modifiche sconvolgenti della carta (atteggiamento membri permanenti del Cds a tutelare il diritto di veto). Tuttavia lallargamento del Cds renderebbe l ONU pi funzionale. La democratizzazione dellassemblea, ossia la trasformazione da assemblea di governi ad assemblea dei popoli, modificherebbe positivamente lONU. Lintroduzione del voto ponderato in seno allassemblea osteggiato dai paesi del terzo mondo. Linserimento di principi specifici non sembra utile.

Capitolo I Lappartenenza allorganizzazione 9. Lammissione Art 4 prevede ammissione. Prescrive che per poter entrare a far parte dellONU, uno stato debba essere amante della pace, accettare obblighi statutari, ed essere disposto ad adempiere a tali obblighi. Lammissione pronunciata dallassemblea (per la delibera richiesta la maggioranza dei 2/3) su raccomandazione del CdS ( pu essere esercitato il diritto di veto). 10. I requisiti per lammissione Art 4 deve trattarsi di uno stato; occorre che accetti gli obblighi; sia manate della pace e sia capace e disposto ad adempiere gli obblighi. Le domande vanno inoltrate al segretario generale e devono contenere unaccettazione degli obblighi statutari fatta con strumento formale. La capacit di adempiere deve sussistere a giudizio dellorganizzazione. Assemblea e Cds hanno potere discrezionale. La disposizione ad adempiere agli obblighi e lessere amante della pace ( un aspetto della disposizione di adempiere agli obblighi), sono anchessi requisiti determinati a discrezione dei due organi. - Per il primo requisito, ovvero lessere uno stato, la questione pi delicata. La nozione di stato secondo il diritto internazionale si discosta dallart 3 della carta che attribuisce la qualit di stato ai membri originari delle NU. A san Farcisco per parteciparono anche Ucraina e Bielorussia che prima della dissoluzione dellURSS non avevano alcuna forma di indipendenza. Si ritiene che linterpretazione dellart 4 debba restare svincolata dallart 3 in quanto la partecipazione a san Francisco fu troppo legata alle contingenze del momento. Quindi lo stato di cui lart 4 si identifica grosso modo con la definizione di stato per il diritto internazionale, e deve quindi consistere in un apparato effettivo ed indipendente di governo di una comunit territoriale. - Il requisito dellindipendenza, si definisce indipendente uno stato che sia portatore di un ordinamento originario, tragga il suo potere da una propria costituzione e non dallordinamento giuridico o dalla costituzione di un altro stato.

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Cina e USA obiezioni per lammissione della Mongolia, considerata governo fantoccio dellURSS. LURSS faceva lo stesso per la Repubblica di Mauritania, governo formatosi sotto linfluenza francese. Questi si astenevano al momento della denunciato dal Marocco. Guatemala protest contro lammissione del Belize, dichiarando che non fosse uno stato , non avendo un territorio. In realt il Guatemala pretendeva che il territorio del Belize gli appartenesse. Lassemblea procedette allammissione. Ritenuto che lart 4 adotti la nozione classica di stato, da ritenere illegittima lammissione di governi in esilio o di organizzazioni o comitati di liberazione nazionale ( ex. Organizzazione per la liberazione della Palestina). Molti tra questi hanno lo status di osservatore, che gli da diritto di partecipare ai lavori ma senza diritto di voto. Per lammissione non ha alcun valore giuridico la circostanza che uno stato non sia riconosciuto da una parte degli stati membri dellONU ( ex. Repubblica turca di Cipro del Nord che fu creata qualche anno dopo linvasione di Cipro da parte della Turchia). 11. Il problema dei ministati La dimensione di uno stato non rappresenta un limite al potere discrezionale di assemblea e consiglio in tema di ammissione. Alcuni stati hanno proposto la formula dellassociazione per gli stati aventi popolazione e risorse limitate, riservandogli forme pi blande di partecipazione. Questi godrebbero della maggior parte dei vantaggi connessi allo status di membro senza sopportare gli oneri. Ma la prassi va in senso contrario ( ammissione delle isole Seychelles, San Marino, Lichtestein con pieno diritto di voto). 12. Ammissione degli stati Neutralizzati Stato neutralizzato = stato impegnato in base ad un accordo internazionale a non muovere guerra e a non compiere atti capaci di coinvolgerlo in una guerra. Sussiste unincompatibilit tra lo status neutrale e : lart 2 della carta, che prevede un obbligo generico di assistere lONU in tutte le azioni intraprese nei confronti di uno stato; gli artt 39 e 41, che autorizzano il CdS ad imporre agli stati ladozione delle c.d. misure non implicanti luso della forza (misure sono atti suscettibili di coinvolgere in una guerra lo stato che le adotta); lart 43 che impone agli stati lobbligo con il CdS alla partecipazione alle c.d. misure implicanti luso della forza (mai applicato).

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Problema si posto con lammissione dellAustria, che dichiar con legge costituzionale la propria neutralit. Con lammissione della Svizzera nel 2002 un altro stato neutrale entrato a far parte dellONU. Nel caso della Svizzera la neutralit affermata nel Congresso di Vienna 1815 e ribadita dalla Dichiarazione di Parigi 1915. Anche la costituzione Giapponese allart 9 stabilisce la rinuncia alla guerra. Con la ratifica da parte del Giappone del trattato di pace del 1951, nel quale dichiara che dar assistenza allONU, lart 9 risulta ridimensionato.

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Lart 4 della Carta non prevede che laccettazione possa essere accompagnata da riserve, e che quindi lo status neutrale possa essere invocato per venir meno agli obblighi statutari. Avendo Cds e Assemblea potere discrezionale nellaccertamento dei requisiti per lammissione, se ritengono che uno stato neutralizzato possa adempiere agli obblighi allora la questione chiusa.

Alla conferenza di San Francisco il rappresentante francese propose di inserire nellart 4 lincompatibilit fra neutralizzazione e appartenenza allONU. Il Comitato ritenne di non inserire accenni alla neutralizzazione, ma espresse unanime il parere che uno stato membro neutralizzato non potesse prevalersi di questa sua qualit per liberarsi dagli obblighi statutari.

Art 103 carta prevede che gli obblighi statutari prevalgono su qualsiasi obbligo derivante da qualsiasi altro accordo internazionale in caso di conflitto. Example. Austria il governo nel rispondere al segretario generale circa le misure adottate contro la Rhodesia del Sud (consistevano nellinterruzione dei rapporti economici), dichiarava di non voler pregiudicare la questione se lAustria, tenuto conto della neutralit, fosse legata dalle decisioni del Cds relative alle sanzioni. La tesi stata poi abbandonata. Lart 103, linesistenza nella carta di una norma che prevede forme attenuate di appartenenza allONU, limportanza del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, sono indici favorevoli alla tesi che lo stato neutralizzato abbia gli stessi obblighi degli altri membri. Lart 48 prevede per che a discrezione del CdS il chiedere che le sue decisioni siano eseguite da alcuni membri e non da altri, e quindi pu dispensare lo stato neutralizzato. Gli stati in seno al CdS che abbiano riconosciuto la neutralit di uno stato hanno il dovere di adoperarsi compatibilmente con linteresse generale, affinch lo stato neutralizzato sia esonerato da certe misure. Tale esonero deve essere deciso di volta in volta, in quanto stabilirlo una volta per tutte equivarrebbe a modificare la Carta. 13. La c.d. ammissione condizionata e linesistenza degli obblighi positivi a carico dellassemblea generale e del CdS. Problema si pose nei primi anni di vita dellONU (c.d. problema dellammissione in blocco o a pacchetto) allorch lURSS paralizz con il suo veto le ammissioni di diversi stati, dichiarando che avrebbe votato in loro favore solo se ne fossero stati ammessi altri. Anche gli USA bloccarono lammissione del Vietnam subordinandola allammissione della Korea del Sud. Per lammissione dellItalia insieme ad altri stati, lURSS subordin lingresso di altri stati: nel 1955, entrarono in blocco nelle NU 16 stati. Il parere della Corte internazionale di giustizia contrario allammissione condizionata, in quanto i requisiti previsti dallart 4 sono necessari ma anche sufficienti. Per i giudici della minoranza le ammissioni sono atti di natura politica e di conseguenza comportano lesame di elementi di carattere politico, e CdS e assemblea godono di ampia discrezionalit in proposito. Tale discrezionalit per cessa una volta che lorgano accerta che il candidato sia in possesso dei requisiti. 7

Per la soluzione necessario distinguere tra la posizione degli organi e degli stati che li compongono. - Gli organi hanno la libert di non ammettere stati che non presentino i requisiti dellart 4. Sono inconcepibili allinterno delle NU obblighi positivi (facere) per CdS e Assemblea. Un atto di ammissione pu essere illegittimo se adottato in violazione della carta Ex. Repubblica di Macedonia, Assemblea e CdS appongono condizioni non previste dalla carta. - Per quanto riguarda la posizione degli stati, le procedure di voto non appongono limiti alla libert di voto, anche se il voto va esercitato in buona fede ed uno stato il quali violi persistentemente il principio della buona fede pu incorrere in una sanzione, lespulsione (mai applicata). Nel 1949, perdurando latteggiamento dellURSS, lassemblea chiese un parere alla corte, chiedendo se potesse procedere di sua iniziativa allammissione, non essendo in grado il CdS di raccomandare ammissioni dato il veto dellURSS. La risposta della corte fu negativa: non esistono nel sistema ONU rimedi contro linerzia degli organi. 14. La riammissione Il procedimento dellart 4 va seguito anche nel caso di riammissione nellipotesi in cui uno stato sia stato espulso o si sia ritirato dallONU, o nel caso in cui uno stato si sia estinto come soggetto internazionale (per fusione, incorporazione) e voglia riacquistare la qualit di membro. La prassi si atteggiata in senso parzialmente difforme. Ex. Indonesia si ritir dalle NU nel 1965. La Siria, essendosi fusa con lEgitto perse la qualit di soggetto internazionale. Quando questo due stati chiesero di essere riammessi, la loro riammissione ebbe luogo attraverso una procedura semplificata: n il CdS n lassemblea adottarono una delibera formale. In una seduta dellassemblea, il presidente chiese se ci fossero obiezioni e avendo constatato lunanimit dei consensi, li invit a riprendere il proprio posto. Essendo il consenso unanime il ricorso alliter procedurale risultava superfluo. La procedura semplificata pu trovare giustificazione nel caso di riammissione ma sarebbe paradossale se vi si ricorresse nel caso di ammissione.

15. Sospensione La carta prevede ipotesi di sospensione totale (art 5 ) e parziale (art 19). Art 5 lo stato contro il quale il CdS ha intrapreso unazione punitiva o coercitiva pu essere sospeso dallesercizio di tutti i diritti e privilegi con unapposita delibera dellassemblea su proposta del CdS. Art 19 lo stato membro che sia in ritardo con il pagamento dei contributi finanziari dovuti allorganizzazione non ha diritto di voto in seno allassemblea se il suo arretrato corrisponde alla somma che esso deve per i due anni precedenti. La sospensione opera

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automaticamente, non subordinata alla decisione di un organo. Lassemblea pu impedirne il verificarsi qualora accerti che il ritardo non sia imputabile allo stato. Gli articoli non hanno ricevuto applicazione nella prassi. Avrebbero dovuto ricevere applicazione per esempio durante la crisi dellONU tra il 1961 e il 1965 causata dal rifiuto di un numero di stati di contribuire alle spese per le azioni a tutela della pace in medio oriente e nel Congo. Ma per non sospendere il diritto di voto, si preferi sospendere i lavori dellassemblea per tutto il 1964.

la carta non prevede ipotesi di sospensione al di fuori di queste. Deve negarsi quindi la conformit alla carta della decisione presa dallassemblea che respinse le credenziali del governo sudafricano e lo estromise dai lavori dellorgano. Anche se presa sotto forma di delibera sulle credenziali, la decisione si concretava in una sospensione del sud africa, che non trovava giustificazione nei due articoli. La deliberazione contro il Sud Africa si iscrive nella tendenza intesa a negare la capacit giuridica internazionale di chi pratica lapartheid. Non pu per parlarsi di una precisa regola di carattere consuetudinario ( che giustificherebbe la sospensione). Il Sud Africa ha riguadagnato lo status di membro nel 1994, dopo la fine dellapartheid. La condanna contro il sud Africa era inizialmente di carattere morale, e quindi continuava a partecipare ai lavori dellassemblea. Il CdS non era riuscito ad adottare una proposta di espulsione a causa del veto di USA, Inghilterra, Francia, ma lassemblea decise, nonostante le denunce di illegittimit, di far seguire al rifiuto delle credenziali la definitiva estromissione dai lavori. Ha continuato a partecipare alle riunioni del Cds. Lestromissione dai lavori stata proposta anche nei confronti di Israele ma stata bloccata per opposizione di USA. Talvolta sono state espresse riserve nei confronti di stati che violano i diritti umani, contro i governi affermatisi con la forza o con laiuto di stati stranieri, e nel caso di stati che non hanno un governo centrale a causa di una guerra civile (Somalia dopo il 1991).

16. Espulsione Lart 6 lassemblea pu espellere su proposta del CdS lo stato membro che abbia violato la Carta. Nella prassi non ha mai avuto applicazione. La proposta contro il Sud Africa fu bloccata in seno al CdS per il veto di USA, Inghilterra e Francia. 17. Recesso Nessuna disposizione della carta prevede espressamente la facolt dello stato di sciogliersi unilateralmente dal vincolo associativo ( nella SdN invece era prevista nellart 1).

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Lunico caso nella prassi fu quello dellIndonesia nel 1965 che dichiar di ritirarsi per protestare contro le elezioni della Malaysia. Il recesso venne notificato con lettera al Segretario generale. E deducibile da questo episodio unacquiescenza dellONU al recesso : lIndonesia venne cancellata dalla lista dei membri, fu rimossa la targa etc. lIndonesia torn a far parte dellONU nel 1966. Data la mancanza nella Carta di una norma espressa, la facolt di recedere dallONU dovrebbe ammettersi solo quando ricorrano gli estremi della clausola c.d. rebus sic stantibus : principio che prevede che uno stato possa sciogliersi da un accordo internazionale qualora si verifichi un mutamento sostanziale delle circostanze esistenti al momento della stipulazione.

A San Francisco fu deciso di non includere una norma sul recesso, quindi la Carta non contiene n una norma favorevole n una norma contraria.

18. Riflessi sullo status di membro delle vicende dello stato come soggetto di diritto internazionale Lestinzione di uno stato come soggetto internazionale comporta la perdita dello status di membro dellONU. La carta non contiene una norma espressa ma il principio deriva dai principi di diritto internazionale comune. la perdita di parte del territorio o il distaccamento non determina lestinzione dello stato, quindi la qualit di membro dellONU dello stato che subisce il distacco resta inalterata. Qualora sulla parte distaccatasi non si estenda la sovranit di un altro stato preesistente ma si formi uno stato autonomo ( ex. Distacco avviene ad opera di forze rivoluzionarie e secessionistiche), questi potr divenire membro dellONU attraverso lammissione. Nel 1947 il Pakistan si separ dallIndia, ed entr a far parte dellONU in base alla procedura dellart 4, cosi come tutti gli stati sorti dalla decolonizzazione si sono formati per distacco dalla c.d. madrepatria e sono stati ammessi allONU secondo la procedura dellart 4.

Lo smembramento determina lestinzione di uno stato, sul cui territorio si formano due o pi nuovi stati. Lipotesi di smembramento da escludere qualora lorganizzazione di governo di uno degli stati residui abbia la stessa consistenza e fisionomia dellorganizzazione di governo dello stato preesistente. Se si verifica lo smembramento di uno stato membro, gli stati nuovi potranno entrare a far parte dellONU solo attraverso la procedura di ammissione (impedendo ipotesi di successione). o Ex. URSS smembramento avvenuto nel 1991, quando si disgregata lorganizzazione di governo precedente fondata sul regime comunista. Gli stati sorti sarebbero dovuti entrare a far parte dellONU attraverso la procedura di ammissione, ad eccezione di Bielorussia ed Ucraina che risultavano addirittura membri originari. Inoltre nessuno degli stati avrebbe potuto porsi come continuatore dellUnione Sovietica nel seggio permanente 10

in seno al CdS, ma le cose sono andate diversamente: la Russia stata considerata come continuatrice dellURSS, con la conseguenza che lo smembramento venne illegittimamente trattato come ipotesi di distacco. o Ex. JUGOSLAVIA - Croazia, Slovenia, Bosnia Erzegovina e Macedonia, ex repubbliche jugoslave, si sono dichiarate indipendenti nel 1991. E da escludere che lattuale Repubblica di Jugoslavia ( Serbia- monetenegro) sia la continuatrice della vecchia Repubblica socialista di Jugoslavia, a causa del mutamento radicale del regime di governo. LONU risult inizialmente orientato verso una continuit e per questo il seggio della Jugoslavia venne occupato dal rappresentante della nuova Repubblica Serbo- Montenegrina, mentre le altre repubbliche vennero ammesse secondo la procedura dellart 4. Nel 1992 per, il CdS raccomandava e lassemblea decideva che la repubblica jugoslava dovesse presentare domanda di ammissione ed essere estromessa nel frattempo dai lavori dellassemblea. La repubblica jugoslava stata ammessa nel 2000, e nel 2003 ha cambiato nome, chiamandosi Serbia e Montenegro. ipotesi di incorporazione, che si verifica quando uno stato, estinguendosi, passa a far parte di un altro stato. Questa ipotesi va preferita qualora vi sia continuit tra lorganizzazione di governo di uno degli stati preesistenti e lorganizzazione che risulta dallincorporazione. Nel caso di incorporazione, lo stato incorporante conserver il suo seggio mentre verr meno la qualit di membro dello stato incorporato. In seguito alla riunificazione della Germania caratterizzata dalladesione della Repubblica democratica ala Repubblica federale tedesca. La Germania ha continuato ad essere presente in tutti gli organi ONU ai quali partecipava la Repubblica federale, mentre non subentrata nei posti occupati dalla repubblica democratica.

ipotesi di fusione si verifica quando due o pi stati si estinguono e danno vita ad uno stato nuovo. In questo caso la soluzione pi ortodossa sembrerebbe quella di subordinare lacquisto dello status di membro da parte dello stato unificato alla procedura di ammissione dellart 4. Sebbene nel caso di Siria ed Egitto, fenomeno che diede luogo alla repubblica araba unita, si parli di fusione, sembra pi corretto definirlo incorporazione, data la continuit tra gli organi di governo della RAU e dellEgitto ( accentramento di poteri di governo nel Presidente Nasser). Trattandosi di incorporazione, lONU attribui lo status di membro alla RAU senza passare per la procedura di ammissione.

19. I governi formatisi in seguito a rivoluzioni o interventi militari di stati stranieri Gli effetti sullappartenenza allONU dei mutamenti di governo risultano problematici qualora la rivoluzione incida in modo sensibile sullordinamento dello stato, cio coinvolgendo il regime costituzionale che prima esisteva.

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Nella prassi, ogni qualvolta un mutamento avvenga in un paese membro, sia per moti interni che per lintervento di uno stato straniero che impone un governo amico, lo status di membro non viene meno e non necessario procedere ad una nuova ammissione. Il nuovo governo invia presso lONU i rappresentanti ( o conferma quelli gi inviati) ed esercita tramite questi tutti i diritti relativi allo status di membro. Questo per a condizione che il governo controlli effettivamente il paese. Ex. Colpo di stato in Cecoslovacchia nel 1948 che divenne comunista: continu ad esercitare i diritti connessi allo status di membro, verificandosi solo un avvicendamento di delegati presso lONU. La prassi delle NU sembra avallare la tesi secondo la quale la persona dello stato non si estinguerebbe per mutamenti di governo. La tesi sostenuta da chi identifica lo stato con il popolo e vedono il governo come un suo rappresentante. La tesi accolta anche da chi identifica lo stato come un ente composto da popolo, territorio e potest di governo. Le variazione nel modo di esercizio di tale potest non inciderebbe sulla persona dello stato. Non vi sempre coincidenza tra il momento in cui si verifica la sostituzione del nuovo governo e quello in cui si insedia nel seggio gi occupato dallantico governo nellONU. Ex. Iraq- avvicendamento in seno allONU avvenuta in ritardo rispetto a quella nel paese. Nel 1958 si trasforma da monarchia in repubblica: il rappresentante del vecchio governo continu a partecipare alle riunioni del CdS (allora era membro non permanente) nonostante il nuovo governo avesse comunicato la nomina di un altro delegato. La prassi pi recente evidenzia una tendenza del CdS e dellassemblea nel non ammettere loccupazione del seggio di un paese quando la situazione risulti incerta e diversi governi si contendono il potere. I diritti relativi allo status restano pertanto sospesi. Quando per si parla per periodo di tempo pi lunghi la cosa diversa. Ex. Somalia- ancora oggi dal 1991 non ha pi un governo, essendo dominata per singole zone da signori della guerra. Il seggio per ora sospeso ma sembra piuttosto che qui si possa parlare di estinzione (se un governo si former lammissione avverr attraverso liter semplificato). Cambogia- 1997, due delegazioni, nominate dai diversi governanti, hanno preteso di rappresentare la Cambogia Panama- 1989, dopo la caduta del governo Noriega, duplice richiesta del vecchio e del nuovo governo di inviare un proprio rappresentante per partecipare alla relativa discussione. La questione fu risolta ocn la rinuncia di entrambi i governi ad essere ascoltati. Congo- attravers nel 1960 una fase di anarchia. Paese era governato dal caos E lassemblea si trov di fronte a pretese del capo di stato Kasa- Vubu e del primo ministro Lumumba di occupare il seggio dellONU. Deliber di soprassedere in un primo momento ma poi accredit i rappresentanti di Kasa- vubu essendo il capo di stato il primo organo menzionato nel regolamento interno dellassemblea tra gli organi competenti ad accreditare i rappresentanti.

Questione delle due Cine - affermatosi il governo comunista di Mao Tze Tung 1949, e ridottosi il governo nazionalista di ciang Kai scek, il primo chiese di prendere il posto del 12

secondo allONU. I delegati del secondo vennero confermati e solo nel 1971 lassemblea raggiunse la maggioranza necessaria per reintegrare la repubblica popolare cinese, riconoscendo i rappresentanti come unici rappresentanti legittimi della Cina, e di espellere i rappresentanti di Ciang. 20. I governi in esilio Va risolto in base al principio di effettivit. Pu verificarsi che in caso di annessione, occupazione bellica, mutamenti di governo etc il governo di un paese in cui le forze extralegali hanno il sopravvento, si rifugi allestero e continui a ricevere il trattamento alla stregua di un ente sovrano. Deve escludersi che un governo che non controlli pi il territorio di un paese membro possa occuparne il seggio allONU, ma sar il rappresentante del governo che ha preso il potere ad inviare i suoi delegati. Se si tratta di annessione, si estingue lo stato e quindi anche la qualit di membro dellONU. Se si tratta di occupatio bellica (caratterizzata dalla temporaneit), lo status di membro dovr restare in quiescenza durante il periodo di occupazione. Ex. Cambogia- a seguito dellinvasione vietnamita, e della fuga dei precedenti governanti in Tailandia ed in Cina, si instaura il governo della repubblica popolare Kampuchea. La decisione dellassemblea di continuare ad accreditare i rappresentanti della Kampuchea democratica risultava pertanto illegittima, in quanto questa non aveva pi il controllo effettivo del paese. 21. vicende dello stato e norme sulle credenziali artt 27 e 29 del regolamento dellassemblea disciplinano la procedura di accreditamento dei rappresentanti presso lassemblea. Prevedono che le credenziali debbano essere rilasciate dal capo di stato oppure dal ministro degli esteri (art 27); che lassemblea costituisca una commissione per al verifica dei poteri (art 28); che un delegato la cui partecipazione oggetto di contestazione, sieda a titolo provvisorio , fino alla decisione della commissione sulle credenziali (art 29). Artt 13 e 17 del regolamento del CdS- prevedono la possibilit di sedere nellorgano anche senza sottoporre credenziali (=/=) e attribuisce al segretario generale la competenza sulle credenziali invece che ad una commissione. in materia di credenziali assemblea e CdS votano a maggioranza di presenti e votanti. Secondo una tesi dottrinale, i citati art dei regolamenti interni riguardano le contestazioni circa lidoneit del delegato e non le contestazioni riguardanti il governo che invia il delegato. La prassi dellONU sembra contraria a questa tesi, in quanto gli articoli non pongono alcun limite circa loggetto ella contestazione medesima. Se si escludesse, si configurerebbe solo nel caso in cui un individuo affermi di essere un inviato di un governo senza realmente esserlo (mai accaduto). Lunico inconveniente che pu derivare che assemblea e Cds si comportino diversamente di fronte allo stesso caso, ritenendo ciascuno che un governo diverso abbia titolo ad occupare il seggio (mai successo).

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Anche le delibere sulle credenziali sono sottoposte a controllo di legittimit. Sono illegittime se contrastano con la carta e se non si conformano al principio di effettivit. Tuttavia, la mancanza di un organo di controllo fa si che gli atti illegittimi siano sanati dallacquiescenza degli stati membri.

Capitolo II Gli Organi Il Consiglio di Sicurezza 22. la composizione del consiglio. Lelezione dei membri non permanenti. Art 23 si compone di 15 membri. Cinque siedono a titolo permanente: USA, Francia. Inghilterra, Francia, Cina, URSS (oggi Russia)- i c.d. cinque grandi. Gli altri dieci sono eletti dallassemblea per un biennio. Ciascuno di questi ha un rappresentante nel consiglio (composto fino al 1965 da 11 membri). La modifica dellart 23, con la quale il numero dei membri venne portato da 11 a 15 entr in vigore nel 1965 dopo la ratifica di due terzi degli stati membri. La risoluzione consta in due parti. In una parte lassemblea decide di sottoporre lemendamento alla ratifica degli stati. Nella seconda parte decide che i 10 membri non permanenti del Cds siano eletti secondo i seguenti criteri : 5 tra gli stati dellafrica e dellasia; 1 tra gli stati delleuropa orientale ; 2 tra gli stati dellamerica latina ; 2 tra gli stati delleuropa occidentale e altri stati. Questa seconda parte non un atto vincolante in quanto se le parti avessero voluti vincolarsi avrebbero adottato anche questa parte della risoluzione sotto forma di emendamento. Questa parte quindi riconducibile al potere di raccomandazione dellassemblea e quindi le si attribuisce il valore giuridico tipico della raccomandazione, leffetto di liceit. N la carta n il regolamento interno del consiglio prescrivono un quorum per le sedute, e quindi il numero minimo e quello necessario per il numero dei voti richiesto nellart 27 per le delibere. Pu darsi che non riuscendo lassemblea ad eleggere uno dei membri non permanenti si trovi a dover decidere in composizione incompleta. Lunico caso di vacanza di un seggio si verific nel 1980 quando uno dei seggi destinati allamerica latina era conteso tra colombia e cuba. In un parere del segretario si sostienen la tesi che il consiglio non sia validamente costituito se non sono eletti uno o pi membri non permanenti ma che ci nonostante, esso possa egualmente funzionare onde non sia intaccata la sua responsabilit primaria in materia di mantenimento della pace. Della questione della composizione del consiglio si occupa il parere emesso dal panel istituito dal segretario generale. Il panel suggerisce : di aggiungere 6 membri permanenti (senza diritto di veto) e 3 membri non permanenti oppure di portare a 19 i membri non permanenti. In entrambi i casi passerebbero da 15 a 24 e cambierebbe la ripartizione geografica. Il panel riprende grosso modo le proposte avanzate dagli stati.

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23. la procedura di voto in seno al consiglio: La natura dello statement delle grandi potenze alla Conferenza di san francisco Art 27 si occupa della procedura di voto e riproduce la formula di Yalta: - ogni membro del CdS dispone di un voto - le decisioni su questioni di procedura sono prese con un voto favorevole di 9 - le decisioni su ogni altra questione sono prese con voto favorevole di 9 (compresi i 5 dei membri permanenti) - un membro che sia parte di una controversia deve astenersi dal voto Il problema era sapere come votare qualora fosse stato chiamato a decidere circa la natura procedurale o meno di una delibera. La risposta contenuta nello Statement. Riguardo alla natura dello statement: -lURSS sostenne che si trattasse di un vero e proprio accordo internazionale, mentre il capo della delegazione americana lo indicava come uno strumento interpretativo. -Secondo Conforti da considerarsi alla stregua dei lavori preparatori e rappresenta il punto di vista dei redattori della carta. Il contenuto dello statement risulta ambiguo (questione del doppio veto), tradendo cosi la funzione cui doveva adempiere e che quella di agevolare linterpretazione di testi ambigui. 24. Il c.d. diritto di veto e il valore dellastensione del membro permanente art 27 par 3 diritto di veto dei 5 membri permanenti. Anche lastensione di uno dei membri permanenti dovrebbe considerarsi come veto. La prassi dellONU si orient fin dai primi anni di vita nel senso di ammettere la validit di delibere prese con lastensione di uno o pi membri permanenti. Questa rappresenta una delle poche norme non scritte formatesi nellambito dellONU in deroga alla carta. La questione si pose per la prima volta nel 1946 nellesame della situazione spagnola. Il consiglio approv con lastensione dellURSS una delibera che prevedeva listituzione di un sottocomitato incaricato di studiare la situazione e di determinare se il regime di franco costituisse una minaccia alla pace Le modifiche introdotte alla carta nel 1965 non hanno influito sulla regola consuetudinaria che ammette la validit di delibere prese con lastensione di uno o pi membri permanenti. Pu ritenersi che una forma di astensione sia costituita anche dalla non partecipazione al voto, con la quale lo stato mira non ad impedire ladozione della delibera ma a sottolineare il suo dissenso con maggiore forza. Nel 1971 la cina popolare non partecip alla votazione delle delibere relative alla costituzione delle forze armate o di osservazione dellONU

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25. Lassenza del membro permanente Problema se il CdS possa deliberare su questioni non procedurali in caso di assenza di uno o pi membri permanenti. La prassi in argomento non cospicua. URSS/ CINA- 1950- LURSS abbandon il consiglio per 6 mesi per protestare contro la mancata sostituzione della Cina popolare alla Cina nazionalista in seno al consiglio. Prima di ritirarsi dichiar che avrebbe disconosciuto tutte le risoluzioni prese in sua assenza. Il consiglio nonostante labbandono prese due delibere. La maggioranza dei membri del consiglio espresse la tesi secondo la quale lassenza poteva essere equiparata allastensione. Essendo la prassi scarsa, non possibile ritenere che in tema di assenza si sia formata una regola non scritta ( come quella che sancisce la validit delle delibere con astensione). La conclusione che le conseguenze dellassenza dipendono dal significato che uno stato intende attribuirle: se si assenta con lo scopo di paralizzare lattivit del consiglio ( caso dellURSS) allora il suo atteggiamento equivale al voto negativo; se invece intende dissociarsi dallatto senza impedirne ladozione( stesso senso della non partecipazione), si resta nellambito della regola consuetudinaria sullastensione. 26. Il problema del doppio veto Art 27 il diritto di veto esercitatile quando la risoluzione non sia procedurali ma riguardi il fondo di una questione. Il problema del doppio veto consiste nel fatto che larticolo 27 non specifica come il consiglio voter qualora debba decidere se un atto sottoposto alla sua approvazione riguardi o meno la procedura. Il diritto di veto escluso (secondo par 2 dellart 27) o previsto (secondo lart 27 par 3)? La carta non offre strumenti idonei a risolverlo, n lo fa lo statement delle grandi potenze. La soluzione al problema del doppio veto risulta contraddittoria nella prassi. Nei primi anni di vita dell0NU il consiglio si orient nel senso che alla questione preliminare si applicasse il diritto di veto (vd. Questione spagnola, Greca e Cecoslovacca). Ex, questione spagnola, 1946 controversia sorta circa il carattere procedurale o meno di una delibera che affermava il diritto dellassemblea ad occuparsi del regime di franco. La delibera era chiaramente procedurale ma lURSS sostenne che una parte trascendesse dalla procedura. La sua tesi fini con il prevalere e la delibera fu bloccata dal suo veto. Ex. Delibera riguardanti gli incidenti alla frontiera greca- il progetto di risoluzione conteneva una richiesta del consiglio rivolta allassemblea, chiedendole di fare le raccomandazioni pi appropriate. Era contrario allart 12 che prevede che lassemblea debba astenersi dalloccuparsi di questione di cui si stia gi occupando il consiglio a meno che non sia richiesto dal CdS. Gli stati occidentali sostenevano la natura procedurale di tale richiesta mentre la Russia sosteneva che quando si parla di questioni procedurali ci si riferisce alla procedura interna al consiglio e non ai rapporti fra organi. LURSS ottenne il diritto di veto. Ex. Cecoslovacchia- progetto per listituzione di una sotto commissione che si occupasse del colpo di stato e facesse rapporto al CdS. La tesi occidentali era che si trattasse di un organo sussidiario e quindi che riguardasse la procedura, lURSS sostenne invece che si trattasse di uninchiesta ( art 34 prevede che il CdS non possa procedere ad uninchiesta senza il voto di un membro permanente e quindi non lo pu fare neanche un suo organo sussidiario- tesi esatta). LURSS vinse. 16

Nel 1950 il CdS cominci a cambiare orientamento. Ex. CdS decise di non tenere conto del veto della Cina nazionalista a proposito della questione di formosa. Si trattava di una risoluzione invitante il governo Mao ad esporre il suo punto di vista ed il delegato cinonazionalista sosteneva che a causa della controversia circa la rappresentanza cinese allONU, linvito finisse col trascendere il campo della procedura. Il presidente dichiarava che la maggioranza che si era pronunciata bastasse per ammettere alla discussione linviato di Mao. Ex. Questione dellinfiltrazione di guerriglieri comunisti nel Laos, 1959- Cds chiamato a stabilire se listituzione di un comitato dindagine fosse attinente alla procedura. Il comitato fu istituito nonostante il voto contrario dellURSS. Ex. Questioni connesse alla guerra tra India e Pakistan, 1971- lURSS propose di ascoltare un rappresentante del Bangladesh ma ritir poi la proposta. Prima che la ritirasse il presidente dichiar che avrebbe comunque considerato la questione come procedurale e non di fondo. La soluzione non esiste. Un governo che ritiene che lorgano abbia adottato una risoluzione di fondo con la maggioranza valida per le risoluzioni di procedura, potr avanzare riserve circa la legittimit dellatto ( vd ex di Formosa e Laos). 27. Lastensione dal voto del membro parte di una controversia. art 27 par 3 disciplina astensione di un membro parte di una controversia. Sancisce che uno stato membro del CdS che sia parte di una controversia debba astenersi nel votare nelle decisioni previste dal cap VI, che autorizzano il Cds a svolgere inchieste (art 34), e a contribuire alla risoluzione della controversia raccomandando i mezzi o dando esso stesso al soluzione. Viene cosi sancito il principio nemo iudex in re sua, che ha per portata limitata. Sono escluse dalla sua sfera di applicazione : le delibere importanti quali quelle in tema di azioni e sanzioni in caso di minaccia alla pace. la materia prevista dallart 94: il Consiglio pu fare raccomandazioni o decidere quali misure prendere contro uno stato che essendo parte in giudizio dinanzi alla corte Internazionale di giustizia si rifiuti di eseguirne le decisioni. Data linesistenza di un obbligo di astensione per i membri il cui caso e sottoposto allesame del consiglio, lorgano non pu agire contro un membro permanente ( questo pu esercitare il diritto di veto). Ex. Rifiuto USA di conformarsi ad una sentenza della corte riguardanti le attivit militari contro il Nicaragua. Progetto di risoluzione fu bloccato dal veto americano.

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Note : nella SdN lo stato membro del consiglio doveva astenersi se direttamente interessato ad una questione. Le difficolt di interpretazione dellart 27 par 3 derivano anche dalle definizioni di controversie internazionali, che possono dare luogo ad equivoci. Definizione della Corte : un disaccordo su di un punto di diritto o di fatto, un contrasto, un opposizione di tesi giuridiche o di interessi tra due soggetti. Se si adottasse un concetto del genere, tutti i membri dovrebbero astenersi dalla decisioni prese in base al cap VI. Anche se si ricorre ad una definizione meno ampia, e si dice che in una controversia vengono in rilievo un conflitto di interesse tra stati accompagnato dalla pretesa di ciascuno stato di far prevalere linteresse suo proprio, le incertezze non vengono meno : in molte questioni e riscontrabile un interesse preciso di un certo numero di membri ed anche chiare manifestazioni della volont di farli prevalere. Altra difficolt dovuta al fatto che le norme del cap VI parlano di controversia ma anche di situazioni suscettibili di minacciare la pace. Secondo la maggioranza dei commentatori, larticolo si applica solo alle controversie e non alle situazioni, e quindi sarebbe necessario delimitare le prime rispetto alle seconde. Ex. Egitto 1951- restrizioni imposte allegitto al passaggio delle navi attraverso il canale di suez. Portata la questione allesame del Cds, venne proposto un progetto di delibera che raccomandava allegitto la revoca delle misure restrittive. Il rappresentante egiziano sollev la questione dellarticolo 27 par 3 sostenendo che USA, Francia, Inghilterra, Turchia ed Olanda avrebbero dovuto astenersi, in quanto parti in causa. Alla fine il Cds decise che lobbligo non sussistesse. Se avesse deciso diversamente, il Cds sarebbe rimasto paralizzato ( era composta da 11 stati e allora lart richiedeva una maggioranza di almeno 7 membri). In base allinterpretazione dellInterim Commitee (commissione istituita per le materie attinenti alla pace), lesistenza di una controversia dipende dal modo in cui la questione portata in esame al Cds. Il consiglio, per determinare se si tratti di una controversia o di una situazione, terr presente una serie di criteri. Una controversia sorge: - se gli stati sono daccordo nel ritenere che si tratti di una controversia - se lo stato o gli stati ricorrenti affermano che la condotta di unaltro stato nei loro confronti costituisca uninosservanza di un obbligo internazionale o sia suscettibili di minacciare la pace - se uno stato afferma che un altro stato viola anche i diritti di un terzo stato, che si associa allaccusa, anche il terzo stato dovr considerarsi parte della controversia - nulla impedisce al consiglio di decidere che una controversia esiste in casi che non rientrano nella definizione proposta. Ex. Questione Siriana-libanese , 1946: mancati ritiro delle truppe inglesi e francesi dai loro territori. Alcuni sostenevano che si trattasse di una questione procedurale ( obbligo di astensione) altri che si trattasse di una questione di fondo ( con diritto di veto). Alla fine i due stati decisero di astenersi dalla votazione pur ritenendo che una controversia non sussistesse. Conforti obbligo di astensione va determinato in base a criteri sostanziali e non formali. Obbligato ad astenersi sono gli stati che in un progetto di risoluzione figurano come destinatari della medesima, sia perch beneficiari, sia perch ne possono trarre svantaggio, e purch la loro posizione favorevole o sfavorevole abbia natura sui generis, si

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distingua cio dalla posizione di ogni altro stato membro dellONU e della comunit internazionale. In base a questo criterio, nel caso dellegitto Usa, Francia, Inghilterra, Olanda e Turchia non avrebbero dovuto astenersi perch la risoluzione non riconosceva a questi diritti diversi da quelli di ogni altro membro della comunit internazionale. Necessit quindi di abbandonare il concetto di controversia in senso tecnico, cio come conflitto tra due stati. Per determinare quindi se si tratti di controversia o situazione in ogni caso necessario guardare al destinatario del progetto della delibera. Questa tesi fa si che vengano eliminati in larga misura i dubbi circa la collocazione di una questione nellambito del cap VI o cap VII della carta. Ex. Partecipazione alla risoluzione rivolta alla Libia che chiedeva che venissero consegnati cittadini libici sospettati di aver organizzato gli attacchi contro aerei. USA, Gran Bretagna e Francia parteciparono alla risoluzione , nonostante rientrasse nel cap VI. 28. Lapprovazione per consensus Delibere del CdS sono valide se prese col voto favorevole di ameno nove membri e , nel caso di delibere procedurali, senza voto contrario di membri permanenti. Dal punto di vista giuridico, non ha rilevanza il modo in cui si manifesta la volont del consiglio ( alzata di mano, per mancanza di obiezioni espresse, per acclamazione, appello nominale). Nella variet di forma si inserisce la pratica dellapprovazione per consensus. Il termine in genere indica una delibera nella quale si riflette laccordo di tutti i membri e che viene presa senza una votazione formale ma con dichiarazione del presidente dellorgano. Non sempre per i sue elementi ( accordo unanime e mancanza di votazione formale) coincidono. Non possibile configurare una norma consuetudinaria ad hoc che dia validit al consensus. La pratica del consensus contribuisce a dare alle risoluzioni contenuti vaghi e di compromesso. Ex. Consensus- per le risoluzioni per lammissione delle due Germanie e per la condanna degli atti di violenza nel libano meridionale Ex. Dissenso dal consensus- cina, da un consensus sugli incidenti di frontiera tra iran ed iraq Ex. Consensus messo ai voti e approvati con voti contrari- non ci sono esempi nel CdS ma nellassemblea Ex. Consensus raggiunto in riunioni informali- viene comunicato in un documento ad hoc, ed il caso del consensus sullaumento del numero di osservatori ONU nel settore libano israeliano.

29. La partecipazione alle sedute del consiglio di stati che non sono membri dellorgano

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Art 31 uno stato non membro del CdS pu partecipare ai lavori dellorgano, senza diritto di voto, ogni qualvolta il CdS medesimo ritenga che gli interessi di tale membro siano particolarmente coinvolti ( totale discrezione del CdS). Art 39 del regolamento interno del CdS il CdS pu invitare qualsiasi persona che esso ritenga idonea a fornire informazioni e a dare assistenza in materie di sua competenza. Art 32 Carta ogni membro ONU che non sia membro del CdS e ogni stato che non sia dellONU deve partecipare ai lavori dellorgano senza diritto di voto, qualora sia parte di una controversia in esame dinanzi al CdS. Il CdS non pu rifiutarsi di sentore uno stato estraneo, ma ha il potere di fissare le condizioni per la partecipazione (limita discrezionalit del CdS). Nella prassi linvito ex art 32 effettuato indipendenetemente dallesistenza di una controversia. Ex. Questione greca, 1946- Albania e Bulgaria, accusate di alimentare la guerriglia, ottennero di essere ammesse alla discussione, nonostante il CdS parlasse di situazione e non di controversia. Ex. Conflitto Koreano , 1950- Cds invit la Corea del Sud e non la Korea del Nord, motivando la decisione non con lassenza di una controversia ma con il fatto che la korea del Nord era stata laggressore. Questo caus laccanimento dellURSS che sostenne che lart 32 prevede che lo stato accusato si difenda.

Per quanto riguarda gli stati non membri dellONU, linvito ex art 32 dovrebbe essere accordato ogni qualvolta ci si trovi in presenza di un governo che in modo effettivo ed indipendente eserciti il potere su una comunit territoriale. In altri casi dovrebbe farsi luogo allaudizione prevista dallart 39 re.to interno. Il problema si posto riguardo a governi insurrezionali o formatisi su porzioni di territorio gi controllati da stati membri ONU (ex. Indonesia, Bangladesh). Ex. Governo Indonesiano 1947- nel caso della guerra dindipendenza dallOlanda il CdS invit il governo Indonesiano che gi controllava buona parte dellIndonesia a partecipare alle sedute. Secondo alcuni tale invito era obbligatorio in base allart 32, secondo altri era una violazione dellart 32, non essendo lindonesia un vero e proprio stato sovrano.la prima opinione quella esatta

Una forma di invito sui generis fu quello allorganizzazione per la liberazione della Palestina. LOLP veniva chiamato a partecipare non in base allart 31e 39 ma con gli stessi diritti conferiti agli stati membri dallart 31. Contro linvito si schierarono le potenze occidentali che lOLP poteva essere invitato solo ex art 39 e non ex art 31. solo lart 39 era applicabile non essendo lOLP uno stato ma un comitato nazionale operante allestero. Un altro invito sui generis fu quello nel 1992 della Repubblica Jugoslava (Serbia. Montenegro) dallassemblea generale, dopo la decisione di negare la continuit di questo paese con lex jogoslavia. Il rappresentante veniva ammesso a partecipare alle riunioni del CdS durante la discussione sulla crisi dellex Jugoslavia a titolo individuale ma era autorizzato a sedere dietro la targa Jugoslavia. 20

LAssemblea Generale 30. La composizione dellassemblea. Gli organi sussidiari. Dellassemblea fanno parte tutti gli stati membri dellONU. Art 9 Art 18 Ciascuno stato ha diritto ad avere 5 rappresentanti ciascuno stato dispone di un solo voto .

Lo scopo principale della discordanza tra delegati e numero di voti ( cera anche allepoca della SdN) era quello di consentire la partecipazione ai dibattiti assembleari di persone provenienti dallo stesso stato ma portatori di interessi ed opinioni diverse. Lintento tuttavia non ha trovato riscontro nella pratica in quanto risulta difficile trovare traccia negli interventi dei delegati di linee politiche non conformiste. La pluralit dei delegati ha anche fini oratici in quanto lassemblea pu operare in seduta plenaria o in commissioni e sottocommissioni. Essendo queste assai numerose, gli artt 25, 26, 100, 101 reg.to interno prevede che possano far parte della delegazione 5 membri supplenti ed un numero indeterminato di consiglieri (questi per non sono eleggibili alle cariche di pres, vice, o relatore). Art 27 reg.to interno la delegazione viene accreditata dal capo di stato o di governo o dal ministro degli esteri allinizio di ogni sessione dellassemblea. Art 20 le sessione sono ordinarie e straordinarie. Ogni anno, il terzo martedi del mese di settembre ha inizio la sessione ordinaria, mentre quelle straordinarie sono convocate dal segretario generale su richiesta del CdS o della maggioranza dei membri ONU. Ad ogni sessione vengono eletti un presidente e vari vice presidenti. Le commissioni principali sono : la commissione sul disarmo; questioni economiche e finanziarie; questioni sociali, culturali, umanitarie; decolonizzazione; questioni amministrative di bilancio; questioni giuridiche; verifica dei poteri ed esame delle credenziali dei delegati; Comitato generale, che si occupa della formazione dellordine del giorno da sottoporre allassemblea ed formata dal presidente dellassemblea, dai vice presidenti, dai presidenti e vice presidente delle commissioni principali.

Art 22 Carta facolt dellassemblea di istituire organi sussidiari con carattere di permanenza per il perseguimento di fini speciali. Importanti sono queli creati nel quadro della cooperazione economica e dello sviluppo. Ex. UNCTAD (United Nations Conference of Trade and Development) ; UNICEF ( United Nations Childrens Fund) che fornisce aiuti ai governi per quanto concerne la salute, educazione, protezione dei fanciulli; la Commissione di Diritto internazionale, che ha il compito di preparare progetti di convenzioni per la codificazione del diritto internazionale ; il Comitato per il disarmo, con compiti di studio.

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Gli organi creati dallassemblea nel settore della cooperazione economica, sommati a quelli istituiti dal Consiglio Economico e Sociale, hanno finito per agire senza un preciso coordinamento, determinando un dispendio di fondi. 31. la procedura di voto in seno allassemblea : la maggioranza di presenti e votanti Art 18 le delibere dellassemblea siano prese a maggioranza dei presenti e dei votanti.

Si discusso in dottrina sulla possibilit di considerare lastensione come manifestazione di voto, quindi come volont di rimettersi alla decisione della maggioranza (astensione assume stesso valore del voto negativo). Parte della dottrina ritiene invece che lastenuto rinuncia ad inserirsi nel procedimento di votazione. Non mancano tesi intermedie, che sostengono che lastensione non dovrebbe computarsi ai fini della maggioranza solo quando dichiarata formalmente prima del voto. Se le astensioni non contano, il numero di voti necessari per lapprovazione si riduce e lassemblea potr pi facilmente deliberare. Linterpretazione meno rigida sembra quella pi conforme alla carta. 32. Maggioranza Semplice e Maggioranza Qualificata Art 18 par 2 le decisioni su questioni importanti vanno prese a maggioranza dei due terzi ed elenca una serie di questioni quali le raccomandazioni in tema di mantenimento della pace. Art 18 par 3 prevede che lassemblea decida a maggioranza semplice sulle altre questioni e che a maggioranza semplice possa indicare nuove categorie di questioni da decidersi a maggioranza dei due terzi. Il problema consiste nel dubbio se lelenco del par 2 sia tassativo ( pu decidere a maggioranza dei due terzi solo le questioni elencate) o esemplificativo ( pu decidere in singoli casi che una questione importante e che su essa si voti con la maggioranza pi grave). La prassi orientata nel secondo senso. Diverse volte lassemblea ha deciso che una risoluzione non rientrante nellelenco dovesse votarsi con la maggioranza dei due terzi, ma dichiar di non volersi vincolare per il futuro. Ha finito cosi per comportarsi in maniera diversa di fronte a casi identici. Ex. Nel 1946, si stabili che la regola dei due terzi dovesse applicarsi alla richiesta di un parere consultivo alla corte, dato che la richiesta si ricollegava ad un altro progetto di risoluzione che prevedeva la votazione a maggioranza ei due terzi. Nel 1949, in presenza dello stesso collegamento, la maggioranza semplice fu proposta ed accolta. La tendenza ad avvallare la tesi della non tassativit non ha dato vita ad una norma consuetudinaria ad hoc. A confondere maggiormente sono il testo inglese ( These questions shall include), che lascerebbe intendere che lassemblea sia libera di considerare come questioni importanti anche altre questioni, e il testo francese ( Sont considere comme questions importantes) ,che sembra invece deporre per la tassativit. A conforti sembra che sia da preferire la tesi della tassativit, perch se lassemblea possa

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decidere caso per caso che una questione vada votata a due terzi allora la procedura del par 3 consistente nellaggiunta di categorie da decidere a due terzi non avrebbe pi senso. La tesi della tassativit trova conferma anche nei lavori preparatori. A San Francisco, durante la discussione su detti articoli, non si accenna mai alla possibilit per lassemblea di votare a maggioranza dei due terzi su questioni non elencate dal par 2

In base al par 3 lassemblea pu decidere di aggiungere altre questioni tra quelle importanti. Non possibili sostenere che le categorie non siano pi eliminabili. Questo per significherebbe che in sostanza lassemblea possa decidere caso per caso, aggiungendo ed eliminando categorie. Tuttavia lobiezione da respingere. Il par 3, in quanto parla di categorie, autorizza lassemblea a prendere decisioni soltanto generali ed astratte. Una categoria non pu quindi essere introdotta per motivi contingenti ed in ordine a singoli casi, n pu essere eliminata per motivi contingenti ed in ordine a singoli casi. Essa pu essere introdotta o eliminata solo con provvedimento ponderato e motivato. La singola disapplicazione consiste quindi in una violazione della Carta. Ex. Questione rappresentanza cinese-art 18 non venne rispettato nel progetto di risoluzione che prevedeva che qualsiasi proposta diretta a modificare la rappresentanza cinese fosse importante (andava votata a due terzi). Infatti la questione cinese non pu essere considerata una categoria ma un singolo caso concreto.

Pu accadere che lassemblea abbia di fronte una questione di cui sia dubbia lappartenenza ad una delle categorie elencate. Israele USA sostenevano che la risoluzione contro Israele rientrasse nella categoria di risoluzione relative al mantenimento della pace e si opposero a che la questione sullapplicabilit dei due terzi fosse messa ai voti ( le risoluzioni relative al mantenimento della pace vanno per il par 2 adottate a due terzi). In seguito, accettarono che lorgano decidesse a maggioranza semplice che la regola dei due terzi non dovesse applicarsi.

33. lapprovazione per consensus Il fatto che sovente gli stati, pur partecipando al consensus, ne respingono con dichiarazioni espresse alcune parti, assai marcata nel caso dellaasemblea. Lelevato numero di membri rende difficile raggiungere lunanimit.

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Il Segretariato 34. La nomina del Segretario generale La carica di segretario generale ricoperta da un individuo che non organo di alcuno stato ma che non tenuto n a sollecitare n a ricevere istruzioni da alcun governo. 23

Art 97 nominato dallassemblea su proposta del CdS. Trattandosi di una questione non procedurale, la delibera del CdS soggetto al veto dei membri permanenti. Sulla nomina vi deve essere concordanza tra assemblea e CdS. Lart 97 non fissa la durata del mandato, che deve quindi risultare concordata tra assemblea e CdS. Quando manca un termine concordato, il mandato dura fino alla revoca dellassemblea su proposta del CdS. 1950 scade il mandato di Lie, concordato per 5 anni, e lassemblea deliber di prolungarlo per altri 3 anni. La proroga era stata fatta senza proposta del CdS e la decisione fu denunciata come illegittima da molti paesi. Tuttavia, la maggioranza dellorgano espresse il parere secondo il quale lassemblea potesse avvalersi della vecchia proposta. Opposizione dellURSS che dichiar non lo avrebbe riconosciuto come legittimo segretario. 1953 termina la proroga e viene proposto dal CdS Hammarskjold senza indicare scadenze, ma lassemblea procedette ad una nomina quinquennale. Il segretario fu riproposto dal CdS per altri 5 anni. Alla morte di Hammarskjold fu introdotta la prassi della nomina triennale, con il segretario Thant (1961). Con il segretario Waldheim (1971) si torna alla nomina quinquennale. Lo stesso quindi avvenuto per i suoi successori Cullar (1981), Boutros-Ghali (1992) e Annan (1997) . 35. Il personale del segretario. Il rapporto dimpiego dei funzionari e la sua natura giuridica. Al segretario fa capo un vasto apparato burocratico. Lo status dei funzionari regolato da norme poste dallassemblea. Art 101 il personale nominato dal segretario secondo le norme stabilite dallassemblea. Nella prassi invalsa la tendenza dellassemblea a condizionare le nomine dei funzionari di alto livello imponendo una consultazione ocn gli stati e sottoponendo la nomina ad una successiva conferma dellassemblea. C chi ritiene che si tratti di una prassi illegittima e chi ritiene che allart 101 si sia sovrapposta una norma consuetudinaria. Al personale del segretario si estende nelladempimento dei loro doveri il principio dindipendenza dagli stati membri, i quali si impegnano a rispettare il carattere internazionale del segretario e del personale (art 101 Carta). Il principio non sembra applicarsi nella fase delle nomine in quanto gli interventi dei governi si esplicano sotto forma di designazione. Tuttavia non sembrano illegittimi in quanto precedono lesercizio delle funzioni. La disciplina del rapporto dimpiego tra i funzionari e lONU caratterizzata dalla presenza di un organo di tipo giudiziario, il Tribunale Amministrativo. Istituito dallassemblea nel 1949, si compone di 7 persone, indipendenti, nominate dallassemblea, con il compito di giudicare ogni controversia nascente dallinosservanza delle norme sul rapporto dimpiego. Le sue sentenze sono inappellabili, salva la possibilit di revisione su ricorso del segretario o del funzionario. Limmunit degli stati stranieri dalla giurisdizione civile fa si che un funzionario licenziato, rivolgendosi ai giudici dello stato in cui la sede dellorganizzazione o dellambasciata si trova, vedr respinte le sue proposte. da qui la necessit di dare la possibilit al funzionario di ricorrere altrove. In questa prospettiva si colloca il Tribunale Amministrativo.

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Le risoluzioni ed i regolamenti sul personale del segretario dellONU compongono un sistema di norme, e si discute se si tratti di un ordinamento autonomo oppure di un ordinamento che trae la sua validit dalla Carta. Nel parere della corte del 1954 il tribunale aveva dichiarato illeciti i licenziamenti ad opera del segretario di alcuni funzionari di nazionalit americana, accusandoli di slealt verso il paese ospite. Il tribunale ordin la riassunzione e la corresponsione di indennit. Il caso venne in esame dinanzi alla corte quando si tratt di approvare la voce del bilancio relativa alle indennit. A causa delle critiche in assemblea alloperato del tribunale, venne chiesto un parere alla corte internazionale di giustizia, chiedendo se potesse non eseguire una decisione del tribunale. La risposta fu negativa. Infatti al momento dellistituzione del tribunale, lassemblea non aveva intenzione di creare una commissione ad essa subordinata con funzioni ausiliarie e consultive, ma voleva dar vita d un vero e proprio organo giudiziario. Le indennit andavano quindi corrisposte in forza dello statuto del tribunale. Vi era anche un problema di interpretazione della Carta, ed in particolare se lassemblea avesse il potere di creare un tribunale con simili caratteristiche. Si ritiene che il potere fosse implicitamente accordato dallart 101 della carta che d competenza allassemblea ad emanare le norme sul rapporto dimpiego dei funzionari e ad assicurare lefficienza. I giudici dissidenti tuttavia sostenevano che il tribunale non era atro che un organo sussidiario di cui lart 22 e quindi fosse sottoposto alla sua soggezione. Inoltre, lart 17 da libert allassemblea nellapprovazione del bilancio e tale libert permette di non approvare una spesa. La corte respinge entrambe le opinioni, sostenendo che le funzioni del tribunale non rientrano in quelle dellassemblea (non un organo sussidiario quindi) e inoltre di fronte alla spese derivante da precedenti delibere dellassemblea ( quella che istitui il tribunale) lassemblea deve far fronte agli impegni presi. Le conclusioni della corte sono da condividere. Per quanto riguarda il sistema di norme che regolano lo status dei funzionari, si pu sostenere che esso tragga la sua validit dalla Carta: le norme sul personale non possono mai essere in contrasto con le disposizioni della carta.

36. le immunit ed i privilegi del personale del segretario Il dirittto internazionale consuetudinario prevede che gli agenti diplomatici di una serie di privilegi ed immunit. Non esistono norme consuetudinarie che obbligano gli stati a concedere le stesse ai funzionari delle organizzazioni internazionali, ai quali pu essere riservato lo stesso trattamento solo mediante accordo. Art 105 carta i funzionari godranno dei privilegi e delle immunit necessari per lesercizio delle loro funzioni. Viene inoltre demandato allassemblea il compito di proporre agli stati la conclusione di accordi per la disciplina pi dettagliata (essendo art 105 un principio quadro). convenzione generale sui oprivilegi e le immunit delle NU prevede che anche gkli esperti che svolgono missioni per conto dellONU godano di privilegi ed immunit durante il perioodo della missione. Missione intesa come qualsiasi incarico affidato a persone, anche la preparazione di rapporti, inchieste , ricerche. Le norme convenzionali sulle immunit sono in genere di due specie, o disciplinano limmunit in tema dettagliato, oppure rinviano al diritto internazionale. Un esempio del primo caso la Convenzione generale che sancisce che i funzionari sono: -immuni per gli atti compiuti nellesercizio delle loro funzioni - esenti da imposizione fiscale -esenti da obbblighi connessi al servizio militare Etc 25

Come esempio della seconda specie, la convenzione generale prevede che insieme a questi privilegi, il segratraio generale, gli assistenti, il coniuge ed i figli godano dei privilegi accordati agkli agenti diplomatici dal diritto internazionale. Le immunit ed i prioviligei sono accordati nellinteresse dellorganizzazione. La convenzione generale prevede che il segratario ha il diritto dove4re di rinunciare alle immunit di qualsiasi funzionario in ogni caso in cui a suo giudizio, limmunit impedirebbe il corso della giustizia. Quando si trata del segreatrio, il diritto di rinunciare spetta al CdS. 37. la protezione dei funzionari La materia regolata dalla Convenzione sulla sicurezza del personale dellONU. La convenzione prevede che gli stati debbano adottare tutte le misure necessarie per assicurare la sicurezza del personale delle NU. Il diritto internaizonale ricononsce listituto della protezione diplomatica : lo stato in cui un cittadino leso allestero nell apropria persona o nei suoi beni, ha il diritto di agire sul piano internaizonale contro lo stato ospitante per ottenere il risarcimento del danno. La questione form oggetto del parere della corte nel 1949 in occasioen delluccisione di alcuni funzionarid ellONU che si trovavvano in medio oriente per negoziare la tregua tra arabi ed ebrei. uccisione a gerusalemme dellinviato Onu Bernadotte, mediatore tra arabi ed ebrei, commesso da estremisti ebraici. Il gooverno israeliano fu accusato dal segratario generale di non aver adottato le misure necessarie per proteggerlo. Il comune dovere di protezione degli stranieri come principio generale di diritto internaizonale copre anche lipotesi in cui lo starniero sia un funzionario di unorganizzazione. Lo stato opbbligato a provvedere con misure idonee e quindi lidoneit non pu non dipedendere dal rango e dallattivit svolta dallindividuo da proteggere. La perotezione dello straniero organo pur essendo assicurato dal principio generale sulla protezione di tutti gli stranieri, imposta anche da un principio di diritto internaizonale ad hoc. A differenza del principio generale, non tutela interessi e beni individuale , ma un interesse statale (salvaguardando la persona-organo, si salvaguardia a nche lo stato). Lo stato che venga meno al suo dovere di protezione internazionalemnete tenuto a risarcire i danni. Trattandosi di un principio generale di diritto internaizonale, lobbligo di protezione grava sugli stati membri e non membri, sempre che acconsentano che una missione ONU operi sul suo territorio. Art 2 obbligo degli stati membri si ricava implicitamente : i membri devono dare alle NU ogni assistenza in qualsiasi azione.. Art 105 ai funizonari spettano i privilegi e le immunit necessarieper lesercizio delle loro funzioni LONU potr quindi reclamare sul piano internaizoanle ocntro lo stato che sia venuto meno ad un adeguatat protezione e chiedere che le siano risarciti i danni subiti da essa stessa attraverso la perdita o la lesione dellagente. parere della corte prevede che le NU possano reclamare i danni arrecati alla funzione.

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E da escludere invec che gli stati abbiano verso le NU un dovere di protezione posto a tutela del funzionario come individuo. Si esclude di conseguenza che lONU possa agire sul pianio internazionale contro klo stato che non ha protetto il suo funzionario per i danni arrecati al funzionario stesso. per la tutela del funzionario come individuo ed il risarcimento dei danni alla vittima, si pronuncia la corte nel 1949. Secondo la corte lazione dellONU per il risarcimento di danni individuali concorrerebbe con quella dello stato nazionale. ONU e stato nazionale dovrebbero mettersi daccordo, tenendo presente che lo stato che venuto meno non dovrebbe essere tenuto a pagare due volte.

IL CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE 38. composizione e funzionamento del Consiglio E un organo ausiliario dellassemblea in quanto ha il compito di promuovere la collaborazione internaizonale nel campo economico e sociale sotto la direzione dellassembleas (art 60) e si compone di 54 membri ONU, con un mandato di 3 anni (art 61). Si riunisce in sessione ordinaria due volte allanno ed in sessione straordinaria quando lo richieda la maggioranza dei suoi membri o in altri casi previsti dal reg.to interno. il numero venne portato da 18 a 27 nel 1965, e successivamente, nel 1971, a 54. La risoluzione contiene anche i criteri per la ripartizione geografica della provenienza dei membri. Art 69 il consiglio inviter ogni membro NU a partecipare, senza diritto di voto, alle deliberazioni su qualsiasi questione di particolare interesse per tale membro. ( =/= CdS, dove gli inviti sono a discrezione del consiglio nel decidere se la questione di particolare interesse). Il consiglio ha a sua volta istituito numerosi organi sussidiari, in base allart 68 Carta. Le commissioni pi importanti sono le commissioni tecniche funzionali e le commissione economiche regionali, tutte composte da rappressentatnti di governi. Alle commissione si aggiungono i comitati. Tutti gli organi dellONU operanti nel settore economico e sociale sono ordinati in forma gerarchica con al vertice lassemblea e nel grado immediatamente successivo il consiglio (ex. UNICEF). 39. Il consiglio di amministrazione fiduciaria Ramo che ha perso rilevanza con la scomparsa dellistituto dellamministrazione fiduciaria per effetto della decolonizzazione. Opera sotto al direzione dellassemblea o del CdS, qaundo esercita le sue funzioni con riguardo a territori considerati zone strategiche. Secondo la carta la sua composizione variabile (art 86), ma necessario che il numero totale dei membri si divida in parti uguali tra i membri NU che amministrano territori in amministrazione fiduciaria, e quelli che non ne amministrano. Nel 1994, il consiglio ha cessato di operare e sono state avanzate proposte per assegnargli nuove funzioni. LA CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA 40. Lorganizzazione della Corte

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Art 92 principale organo giudiziario delle NU, destinato a dirimire controversie giuridiche tra stati. La sua organizzazione disciplinata da uno stato allegato alla Carta. E composto da 15 giudici nominato a titolo personale, competenti nel campo del diritto internaizonale, e che non possono esercitare nessunaltra occupazione di natura professionale. Il mandato di 9 anni, ma pu essere rinnovato (art 13 st). nellesercizion delle loro funzioni, godono dei privilegi e delle immunit diplomatiche (art 19 st). i privilegi e le immunit sono specificati in un accordo intercorso tra la corte ed il governo olandese (sede della corte allaia), accordo approvato attraverso una risoluzione dellassemblea. La risoluzione, contiene una raccomandazione rivolta a tutti i membri ONU, chiedendo che ai giudici siano concessi dallo stato di residenza le immunit diplomatiche, che le immunit siano concesse anche dagli stati di transito qualora debba spostarsi per mtivi dufficio, e che gli stati riconoscano i lascia passare rilasciato dalla corte ai giudici. E importante notare che nella risoluzione si parla di giudici e non di membri della corte, lasciando intendere che non si parli solo dei 15 giudici effettivi, ma anche dei giudici ad hoc che uno stato parte di una controversia pu nominare qualora nessuno dei giudici effettivi abbia la sua nazionalit. 41. lelezione dei giudici disciplinato dagli artt 4 12 dello statuto. Si articola in diverse fasi. Il segretario forma una lista di candidati, esperti di diritto internazionale. La lista sottoposta allassemblea e al CdS i quali procedono luno indipendentemente dallaltro allelezione dei giudici. Risultano eletti quelli che nelluno e nellaltro organo ottengono la maggioranza assoluta dei voti. Il seno al CdS non esercitabile in diritto di veto. Se dopo la prima seduta rimangono ancora da coprire sei seggi, si procede con ulteriori sedute. Qualora dopo 3 sedute non riescano a coprire tuttii seggi, il compito passa ad una commissione di sei membri ( 3 nominati dallassemblea e tre dal CdS). Se neanche la commissione ha successo, il compito passa ai giudici in carica, sempre tra quelli della lista formulata dal segretario. Termine seduta = inizialmente intesa come votazione, poi come interna giornata. Problema fu risolto dal Cds ( espediente del considerare come protratta una seduta finch non si sia raggiunto lo scopo per cui essa fu indetta).

Capitolo 3 Le Funzioni 42. limiti rationae personarum e rationae materiae Art 1 Carta i fini dellONU; la formulazione nella carta molto generica e quindi assumono particolare importanza quelle norme dalle quali possibile dedurre dei limiti generali allattivit dellorganizzazione. Il primo limite ricavabile dalle norme che stabiliscono quando lONU possa intervenire in questione riguardanti stati non membri. Vi poi il limite rationae materiae, il c.d. limite della domestic jurisdiction. 28

43. LONU e gli stati non membri Gli unici due paesi che non sono parte dellONU sono Taiwan e la Repubblica Turca. Art 2 par 6 stabilisce che lONU deve far in modo che gli stati non membri agiscano in conformit a questi principi (astenersi dalluso della forza etc), per quanto possa essere necessario per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. Le norme che prevedono il ricorso a mezzi di pressione aventi valore di esortazione (raccomandazione) e quindi non vincolanti per il destinatario, intendono essere applicate anche a stati terzi. Infatti, a differenza di altre norme, queste non parlano di stati membri ma di stati interessanti o parte di una controversia. Lart non rappresenta una deroga alla regola di diritto internazionale che vuole che gli stati terzi non siano vincolati da un trattato altrui. Infatti, le raccomandazione indirizzate da assemblea e CdS non sono vincolanti per definizione. Per quanto riguarda il cap VII della carta , che autorizza il CdS ad agire contro gli stati con misure coercitive, questo va interpretato nel senso che qualsiasi paese possa essere oggetto di misure coercitive. Anche qui non pu parlarsi di deroga ai principi di diritto internazionale. Nella prassi, quasi mai gli stati non mebri hanno eccepito lestraneit dellONU nelladozione di misure ex cap VII. Si preferito piuttosto ricorrere ad eccezioni quali linosservanza di norme procedurali, la violazione del principio di domestic jurisdiction. 1946- il CdS su richiesta della Polonia discusse se ricorrere o meno a misure del cap VII contro il governo spagnolo di Franco, allora fuori dallONU. Le obiezioni che paralizzarono il CdS si basavano sul fatto che si trattasse si una questione di competenza interna, in suscettibile di minacciare la sicurezza internazionale.

Lo stato non membro che si rifiuto di adottare misure contro uno stato che abbia minacciato la pace non pu essere accusato di complicit con laggressore. La prassi conferma tale tesi. Prima dellentrata della svizzera (2002), questa ha collaborato con il CdS in tema di misure non implicanti luso della forza. Talvolta per non ha collaborato pienamente. Nel caso delle sanzioni contro la Rhodesia del Sud ha solo offerto di esercitare un controllo sulle importazioni al fine di evitare che la svizzera costituisse un luogo di transito per merci destinate in altri paesi. Altre norme della carta si occupano degli stati non membri : art 32- devono essere invitati alle riunioni del CdS relative alle controversie di cui sono parte; possono sottoporre al CdS o allassmeblea qualsiasi controversia; art 50-possono adire il CdS per risolvere le difficolt economiche loro causate da unazione del CdS a tutela della pace. Anche gli stati non membri possono registrare i trattai presso il segretariato. Lart 103 sancisce la prevalenza degli obblighi derivanti dalla carta su qualsiasi altro obbligo. Lo stato terzo non potr quindi invocare un trattato non rispettato da uno stato membro qualora contrasti con le norme della carta.

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44. Il limite della competenza domestica (art 2 par. 7) Art 2 nessun articolo del presente statuto autorizza lONU ad intervenire in questione che appartengono essenzialmente alla competenza interna di uno stato. Costituisce un limite rationae materiae allattivit dellONU. Lart 2 par 7 ha come precedente lart 15 del Patto della SdN, che stabiliva che le disposizioni non si applicavano alle situazione riguardanti materie che secondo il diritto internazionale appartengono alla domestic jurisdiction di uno degli stati interessati. La differenza tra il covenant e la carta sta nella soppressione della competenza del CdS a giudicare se una questione appartenga o meno alla competenza interna di uno stato. A San Francisco si pervenne allattuale formulazione dellart 2, che parla di questione che appartengono essenzialmente (e non secondo il diritto internazionale [..] esclusivamente) e perch non specifica a chi speti la competenza a decidere se una materia rientri o meno nella domestic jurisdiction. Principali problemi di interpretazione dellart 2 par. 7 : 45. (1). La nozione di domestic jurisdiction La definizione della corte permanente di giustizia contenuta in un parere del 1923 una definizione negativa: il dominio riservato comprende quelle materie nelle quali lo stato libero da obblighi internazionali di qualsiasi genere. Parere fu emanato su richiesta del consiglio della SdN in occasione di una controversia tra francia ed Inghilterra a proposito di decreti emessi dalla Francia in tunisia ed in marocco, i quali avevano imposto la nazionalit francese agli stranieri nati in quei territori , e quindi anche a sudditi britannici. La tesi della francia era che il consoglio non potesse occuparsene essendo la cittadinanza una materia di competenza interna di uno stato. LInghilterra sosteneva invece che i decreti violassero impegni internazionali assunti dalla francia nei suoi confronti. La corte ritenne che la metria della cittadinanza rientrasse nella domestic jurisdiction, ma che in quel caso specifico si trattasse di determinare se la francia avesse violato gli accordi conclusi con la gran Bretagna. Dalla definizione della corte si evince il carattere relativo della competenza domestica. Infatti la sfera della domestic jurisdiction finisce con il variare a seconda del numero dei trattati stipulati. Occorrer chiedersi se si tratti di una materia non regolata dal diritto internazionale comune, e se non costituisce loggetto di impegni contratti da quello stato. Qualora esista un impegno contrattuale, la materia cesser di appartenere alla domestic jurisdiction unicamente nei rapporti con le altre parti contraenti. Le materie nelle quali il diritto internazionale non impone obblighi agli stati sono quelle riguardanti il trattamento dei propri sudditi, la propria organizzazione di governo e lutilizzazione dei propri territori ( elementi classici dello stato). Questa formulazione pu con alcune eccezioni essere ancora utilizzata, considerando per limportanza che andata assumendo la tutela dei diritti umani. Per quanto riguarda il diritto pattizio, la tendenza degli stati, restii a contrarre obblighi nelle materie lasciate alla competenza interna andata rovesciandosi, lasciando che le norme

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pattizie si occupino un po di tutti i settori della vita interna statale (ex. Tutela delluomo, collaborazione economica, sociale etc). A san Francisco, il delegato americano Dulles pronunci un discorso per commentare la diversa formulazione del testo rispetto al covenant. Con la sostituzione dellavverbio essenzialmente allavverbio esclusivamente non si intese rinnegare la vecchia nozione giuridica di domestic jurisdiction, ma solo aggravarne la portata. Vollero sottrarre alla sfera dazione ONU, oltre alle materie nelle quali un paese fosse gi libero da qualsiasi obbligo internazionale, anche quelle materie nelle quali un paese risultasse gi obbligato da convenzioni ma in via eccezionale. La nozione di domestic jurisdiction va quindi intesa per quelle materie libere in linea di principio da obblighi internazionali. Vanno esclusi i tentativi di ricostruire una nozione di carattere morale ( stato deve provare di essere libero da obblighi giuridici e di non essere obbligato da principi delletica sociale internazionale positivamente riconosciuti SPERDUTI). Vanno respinti anche gli sforzi diretti a sostituire una nozione politica di domestic jurisdiction, che fa leva sullinteresse e non sul diritto ( Fuori dal dominio riservato sarebbero quei comportamenti che,sebbene non violino diritti altrui, sebbene vengano tenuti allinterno di una comunit, siano idonei a Ledere gli in