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LE NUOVE NORME PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO NUOVI SCENARI E NUOVE PROCEDURE DALLA LEGGE URBANISTICA DEL 1942 ALLE SPERIMENTAZIONI DI RIFORMA Francesco Sbetti – INU VENETO CONFINDUSTRIA Veneto

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CONFINDUSTRIA Veneto. LE NUOVE NORME PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO NUOVI SCENARI E NUOVE PROCEDURE DALLA LEGGE URBANISTICA DEL 1942 ALLE SPERIMENTAZIONI DI RIFORMA Francesco Sbetti – INU VENETO. La nuova domanda di strumenti per le trasformazioni territoriali (I). - PowerPoint PPT Presentation

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LE NUOVE NORME PER IL GOVERNO DEL TERRITORIONUOVI SCENARI E NUOVE PROCEDURE

DALLA LEGGE URBANISTICA DEL 1942 ALLE SPERIMENTAZIONI DI RIFORMA

Francesco Sbetti – INU VENETO

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La nuova domanda di strumenti per le trasformazioni territoriali (I)

I programmi complessi, sviluppatesi in assenza della riforma urbanistica nazionale, parallelamente all’avvio delle riforme delle leggi regionali,

rappresentano una nuova domanda di pianificazione che si esprime come esigenza da parte dei soggetti deputati al governo del territorio e dagli stessi soggetti attivi sul mercato.Domanda che chiede risposta alle problematiche determinate dalla emergenza ambientale e dalle emergenze metropolitane, la mobilità e la riqualificazione urbana in primo luogo.

Alcuni dati riferiti al Veneto evidenziano la dimensione di questa domanda; la consistenza della nuova stagione della pianificazione

complessa.

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La nuova domanda di strumenti per le trasformazioni territoriali (II)Varianti intervenute dopo l'ultimo PRG per motivo della variante DATA ULTIMO PRG

N. COMUNI

Variante generica

Variante ai sensi

della L.R. 24/85

Variante ai sensi

della L.R. 11/87

Variante ai sensi della L.

1/78

Variante ai sensi della LR 21/98

Totale

prima del 1985 72 807 43 53 181 318 1402 1985/1998 395 1896 111 193 236 1531 3967 dopo 1998 113 157 4 10 8 404 583 VENETO 580 2860 158 256 425 2253 5952

Il ricorso allo strumento della Variante per adeguare il piano alle esigenze urbanistiche e territoriali che sono intervenute è una pratica largamente diffusa in Veneto. Si tratta di una procedura consolidata che interessa sia questioni di adeguamento tecnico che l’introduzione di nuove aree residenziali e produttive.

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La nuova domanda di strumenti per le trasformazioni territoriali (III)

PIRUEA (ex lege 23/99) oltre 150

Il consistente ricorso a questi strumenti che coinvolge un numero rilevante di comuni evidenzia la ricerca di strumenti direttamente operativi.

Programmi complessi CONTRATTI DI QUARTIERE 3 PRU 3 PRUSST 23 STU 8 PIRU 43

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La nuova domanda di strumenti per le trasformazioni territoriali (IV)

QUESTA DOMANDA CHE NON TROVA RISPOSTA ATTUATIVA NEL PRG PERCHE’ ANCORA CARATTERIZZATI DA:

una dimensione essenzialmente spaziale, allocativa e a-temporale;

una natura essenzialmente dirigistica e non contrattuale; la previsione certa di un futuro improbabile;

CERCA SOLUZIONI ATTRAVERSO LA DEFINIZIONE DI PROCEDURE ATTUATIVE CAPACI DI FORNIRE: PROGETTI, ATTORI E RISORSE.

UNA DOMANDA CHE PROVIENE DA SOGGETTI CHE RISPETTO AL PASSATO SONO FORTEMENTE MODIFICATI.

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Il Comune e gli operatori pubblici

Sono oggi condizionati: dal rallentamento dell'espansione economica; dalla ridotta crescita fisica delle aree urbane, che ha

compromesso l'efficacia dei Prg tradizionali incentrati sulla la ripartizione, anche diseguale dei diritti edificatori;

da una situazione duratura di carenza di risorse pubbliche che richiede risorse di diversa fonte nel finanziamento dei maggiori progetti territoriali e urbani.

Il tempo prima variabile indifferente oggi (elezione diretta del Sindaco) determinante anche nel sistema pubblico.

Acquisite le logiche e i possibili esiti delle politiche perequative gli Enti Locali assumono una prospettiva di operatore attivo diventando diretto promotore e attivatore di progetti e iniziative che prima venivano prese solo dai privati. (Si avviano progetti per costruire la città pubblica)

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I privati

OPERANO DA SEMPRE ATTIVANDOSI SU INTERESSI E TEMPI LEGATI A INTERESSI DIRETTI:

valorizzazione di aree dimesse; modificazione di destinazioni d’uso; domanda (prevalentemente residenziale) della proprietà

diffusa.

Oggi agiscono anche attivati dagli operatori pubblici sviluppando la componente di impresa e non solo con logiche di incremento della rendita.

I programmi complessi hanno spesso agito come stimolo per chiamare a raccolta soggetti già parzialmente attivi su aree o su settori contigui o che possono riprogrammare le proprie azioni consentendo di dare un senso compiuto ad operazioni che, potrebbero rimanere isolate ed inefficaci o anche (spesso) non decollare.

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Il nuovo Prg, articolato in due momenti

il Piano di Assetto del Territorio (PAT) che delinea le scelte strategiche di assetto e di sviluppo del territorio comunale e Piano degli Interventi (PI) che disciplina gli interventi di organizzazione e trasformazione del territorio da realizzare nell’arco temporale di cinque anni in conformità con le indicazioni del PAT, costituisce sicuramente una importante novità che condizionerà l’attività dei comuni e dei professionisti, anche se rappresenta la parte più attesa, più discussa ed in qualche modo derivata da esperienze anticipate da altre regioni italiane. Si può comunque evidenziare come la strada scelta sia stata quella di prefigurare due momenti di un unico strumento piuttosto che due strumenti separati e con compiti diversificati, uno strutturale e uno ordinativo dei diritti edificatori come hanno fatto molte altre Regioni.

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Le innovazioni

Semplificazione normativa e snellimento procedurale

Quadro conoscitivo

Copianificazione, intesa come un comportamento volontario e responsabile dei diversi attori sul territorio

Il pacchetto di norme contenute nella nuova legge che rappresentano la risposta ai problemi urbanistici posti negli ultimi anni ed in molti casi sperimentati anche in Veneto negli anni ‘90 nel corso della “stagione dei programmi complessi” è rappresentato dalla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) dagli istituti della perequazione e compensazione urbanistica e dal restauro ambientale e del credito edilizio.