CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della...

72
Via libera dell’Assemblea regionale alla norma che attua la direttiva Monti. Oneri amministrativi meno 25% già dal 2012. Rafforzato il principio del silenzio assenso. E in caso di lungaggini? Scatta la “multa” per gli enti ritardatari La semplificazione è legge E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A Inchiesta La moda carpigiana torna a crescere Focus Lungo la via Emilia in rete 131 start up Imprese Mappa e numeri della “mafia invisibile” N° 12 2011 Opportunità Network della ricerca In campo 12,5 milioni Primo piano Recessione Se la conosci la eviti

Transcript of CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della...

Page 1: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

Via libera dell’Assemblea regionalealla norma che attua la direttiva Monti.

Oneri amministrativi meno 25% già dal 2012.Rafforzato il principio del silenzio assenso.

E in caso di lungaggini?Scatta la “multa” per gli enti ritardatari

La semplificazioneè legge

E C O N O M I A E M I L I A - R O M A G N A

InchiestaLa moda carpigianatorna a crescere

FocusLungo la via Emiliain rete 131 start up

ImpreseMappa e numeridella “mafiainvisibile”

N° 122011

OpportunitàNetwork della ricercaIn campo 12,5 milioni

Primo pianoRecessione

Se la conosci la eviti

Page 2: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

Pubb

Page 3: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

1

Si è appena concluso un altroanno difficile. A una primaparte caratterizzata da unacrescita apprezzabile, sono

seguiti mesi all’insegna della decele-razione, seppure ancora positivi neinumeri. Il rallentamento si accen-tuerà nell’anno in corso con stimeorientate, nella migliore delle ipotesi,a crescita zero.Sappiamo che nelle regioni a più ele-vato tasso di sviluppo, comel’Emilia-Romagna, l’andamento delPil è direttamente correlato all’anda-mento dell’export, da decenni ilmotore della nostra economia. Acausa della sfavorevole congiunturainternazionale, nel 2012 la crescitadel commercio con l’estero risulteràmodesta. A ciò si aggiunga la previ-sta stazionarietà della domandainterna, anche per la ben nota situa-zione del mercato del lavoro; la cre-scita pressoché nulla nei consumiprivati e quella, negativa, degli inve-stimenti.Queste in sintesi – e per nulla rassi-curanti, anche se le performancedell’Emilia-Romagna restano fra lemigliori a livello nazionale – le prin-cipali indicazioni fornite dal Rappor-to annuale sull’economia presentatocongiuntamente dalla Regione e dalsistema camerale. Pur se l’Emilia-Romagna ha affrontato la sfida dellacrisi internazionale forte di un patri-monio economico e sociale più riccorispetto alla situazione complessivadell’Italia, non sarà certo compitoagevole tentare di ristabilire il tradi-zionale equilibrio tra crescita econo-mica e coesione sociale, che costitui-sce il vero valore aggiunto del terri-torio.Nell’attuale situazione, così difficileper tutta l’economia europea, occor-re ripensare il nostro modello di svi-luppo alla luce del nuovo contesto

globale, avendo il coraggio di assu-mere iniziative fortemente innovati-ve. Il Patto per la crescita intelligen-te, sostenibile e inclusiva promossodalla Regione costituisce, da questopunto di vista, un segnale assai posi-tivo. Tutti i firmatari infatti hannocondiviso, con encomiabile senso diresponsabilità, l’impegno ad adotta-re logiche integrate di intervento perperseguire obiettivi comuni. Con lapiena consapevolezza che per ripren-dere a crescere, sarà necessario losforzo convergente delle istituzioni,delle forze imprenditoriali e delleparti sociali.Ma questo impegno, pur volontero-so e convinto, non risulterà determi-nante se non sarà posto rimedio ainumerosi problemi cheassillano il Paese. Aifattori cioè che condi-zionano pesantementela capacità competiti-va delle nostre impre-se, ponendole dram-maticamente fuorimercato. Si tratta diinnovare e di investire;di semplificare e dirazionalizzare; di eliminare balzelli edi abbattere costi non più sopporta-bili.Sappiamo bene che si tratta di un’im-presa titanica. Di una sfida epocale,nella quale sino ad ora si sonocimentati, con modestia di risultati,praticamente tutti i governi che neltempo si sono succeduti, ma chedeve essere finalmente affrontata evinta, poiché rappresenta la precon-dizione perche l’Italia possa tornarea competere, dunque a crescere.Ci sono, è vero, tante altre necessitàche passano per l’Europa, la qualedovrà fare ben di più che limitarsi aperseguire la stabilità finanziariaattraverso rigorose – e sacrosante –politiche di bilancio degli Stati mem-bri. Dovrà, tanto per dire, affrontareun altro tabù: quello di una “vera”politica economica comune, di cui sisono viste sin qui solo sporadichetracce.Ma è dalla capacità di vincere lasfida dell’efficienza e della moderniz-zazione, soprattutto da questo, chedipenderà il nostro futuro

Una sfida epocaleper il sistema PaeseCon il “Patto per la crescita” l’Emilia-Romagna

fa la sua parte. Ma molto si decide a Roma e Bruxelles

EDITORIALE

Affrontare subitoinefficienze e balzelliche limitanola competitivitàdelle nostre imprese

diCarlo

AlbertoRoncarati*

* PresidenteUnioncamere Emilia-Romagna

Page 4: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

2

Pubb

Page 5: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

SOMMARIO

3

34 INDAGINEIl commercio tieneIn crescita i “piccoli”

36 INCHIESTALa moda carpigianatorna a crescere

38 AMBIENTERavenna laboratoriodel pianeta “green”

39 Città “intelligenti”Il primato di Reggio

40 AGROALIMENTAREAccordi di filieraApripista “oro rosso”

42 Settore conservieroObiettivo competitività

44 EVENTIL’anima del mondoa portata di click

46 Proteste. Anzi, propostePer “Inventare il futuro”

48 STORIEPiacenza festeggiaun compleanno “Dop”

52 AZIENDENuovo quartier generaleper la reggiana Brevini

55 Gomitoli’s, naturalmenteMade in Italy

56 OLTRE LA CRISICon Sira, Faral tornaa parlare bolognese

57 I carrelli di Carerconquistano Volkswagen

58 Nel cuore della Romagnai professionisti della posa

60 SETTORISaca: una storiadi servizi in movimento

63 FLASH EUROPA

1 EDITORIALEUna sfida epocaleper il sistema PaeseDI CARLO ALBERTO RONCARATI

4 IN BREVE

6 PRIMO PIANORecessioneSe la conosci la eviti

8 SCENARIMeno carta, Pa più ‘corta’La semplificazione è legge

12 OPPORTUNITÀDalla Regione 12,5 milioniper il network della ricerca

15 FOCUSLungo la via Emiliain rete 131 start up

16 Di creatività? Si viveE la cultura? Si mangia

18 TERRITORIMarketing territorialeoltre la “trappola del Pil”

20 Casa natale Enzo Ferrariverso il taglio del nastro

24 IMPRESEMappa e numeridella “mafia invisibile”

28 Migliori della leggeMigliori della crisi

30 FORMAZIONESpinner, giovani ideein cerca d’autore

31 Apprendisti-dottorandiAl via la sperimentazione

QUADERNI&DOCUMENTI“Lavoro e retribuzioniin Emilia-Romagna”

Anno XVII - n. 12 - 2011Fuori commercio

Direttore responsabileAndrea Zanlari

Coordinamento editorialeRoberto Franchini (vicedirettore)Ugo GirardiMorena Diazzi

Coordinamento redazionaleContesto Comunicazione srlBarbara GalzignaGiuseppe Sangiorgi

Segreteria di redazione

c/o Unioncamereviale Aldo Moro, 6240127 BolognaTel. 051-637.70.26Fax 051-637.70.50e.mail: [email protected]

Foto Voli società cooperativaVia Ciamician 4, 40127 Bologna

Progetto grafico e impaginazioneContesto Comunicazione S.r.l.via Zucconi, 9041100 ModenaTel. 059-34.63.18Fax 059-29.29.842e.mail: [email protected]

Concessionario per la pubblicitàFranco Pavoncellivia Rosaspina n. 540129 BolognaTel. 051-359933e-mail: [email protected]

StampaLabanti e NanniIndustrie graficheVia G. Di Vittorio, 5-7 -40056 Crespellano (Bologna)tel. 051-96.92.62 - fax 051-96.92.69e-mail: [email protected]

Autorizzazionedel Tribunale di Bolognan° 6285 del 27 aprile 1994

In copertinaFoto: Voli società cooperativa

Mensile dell’Unione regionaledelle Camere di commerciodell’Emilia-Romagnae della Regione Emilia-Romagna

Page 6: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda

speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata adalcuni Paesi africani, in collabo-razione con Il Sole 24 Ore, mini-stero degli Affari esteri eUnioncamere Emilia-Romagna.Obiettivo dell’“Africa Day” erafornire alle imprese emiliano-romagnole una mappa delle

opportunità di business che siaprono in diverse filiere: agroin-dustria, materiali da costruzione,macchinari e meccanica stru-mentale, energia, infrastruttureurbane e di trasporto. Gli amba-sciatori di Mozambico, Ghana,Etiopia e Angola hanno presen-tato i piani di sviluppo dei rispet-tivi Paesi. Hanno partecipatoanche imprenditori italiani chegià operano in loco, fornendopreziose testimonianze aziendali.Dal “continente nero” alla gran-de Cina, sempre sotto l’egida diItaly Empowering Agency, che haorganizzato un “mini master” dispecializzazione per l’Internazio-nalizzazione in collaborazionecon Il Sole 24 Ore e Unioncame-re Emilia-Romagna: un’offertaformativa specifica e praticavolta ad affiancare in modo con-creto le pmi italiane nelle strate-gie di export sul mercato cinese.Innovativa anche la formula:una “full immersion” di duegiorni, durante i quali i docentiesperti hanno fornito una serie diinformazioni mirate a individua-re precisi percorsi di ingresso sulmercato cinese, mirati ai diversisettori delle imprese target.

4

COMMERCIOPER CENTERGROSSFESTAAL ROXY BAR

Proseguono i festeggia-menti per i 40 anni delCentergross (500milamq diaree espositive e 100mila diuffici) a Funo di Argelato.Dopo la cerimonia aPalazzo Re Enzo nei mesiscorsi con Romano Prodi, èstata scelto il Roxy Bar diRed Ronnie, all’internodello stesso Centergross,per la consegna delle tar-ghe commemorative alleaziende fondatrici da partedella presidente Lucia Gaz-

zotti. Il Centergross (683imprese, circa 6mila addet-ti, giro d’affari di 5 miliardidi euro) si prepara al 2012progettando una nuovaviabilità al servizio delleaziende, a cominciare dallarotonda già finanziata cheeviterà code all’ingresso deldistretto e, insieme allaProvincia e al Comune diArgelato, al completamen-to degli svincoli sulla Tra-sversale. Centergross chiu-derà a fine giugno 2012 lecelebrazioni del quaranten-nale.

MECCANICASACMICRESCE ANCORACON VALLICELLI

Una nuova acquisizioneper Sacmi: il gruppo coo-perativo imolese ha infattirilevato la proprietà diVallicelli, azienda di carpen-teria pesante di Forlì. Sacmipotrà così disporre diun’officina di carpenterialavorata a pochi chilometridalla propria sede centralee gestire in maniera piùefficiente molte attivitàcomuni all’officina princi-pale. Di particolare interes-se è il reparto di produzio-

ne di cilindri per mulini, cheoggi dà lavoro a 22 addet-ti, ma anche le altre produ-zioni realizzate per settoriindustriali diversi dalla cera-mica quali il minerario, l’e-nergetico e l’alimentare.L’azienda acquisita assu-merà il nome di SacmiCarpmec.

TEMPODI SHOPPINGPER LA REGGIANAINTERPUMP

Acquisti in serie perInterpump Group, reg-giana di Sant’Ilario, tra iprincipali gruppi operantisui mercati internazionalinel settore dell’oleodina-mica. Negli ultimi mesiha infatti comprato lereggiane Galtech (53%del capitale) e Mtc,società attive nella pro-duzione e commercializ-zazione di pompe emotori a ingranaggi,distributori, accessori evalvole oleodinamici. La

E con il “mini master” porte aperte per le pmi in Cina

A Modena va in scena l’“Africa Day”

Si è insediata, presso la Camera di commercio di Ravenna, laCorte della Camera arbitrale. Per i prossimi due anni sarà

composta dal presidente della Camera di commercio,Gianfranco Bessi, da Lia Biscottini e Mauro Cellarosi, designatidall’Ordine degli Avvocati, da Maria Rosaria Cuggiò, indicatadal Consiglio Notarile e da Luca Barca, proposto dal Collegiodei Geometri. Alla Corte, composta da quattro membri nomi-nati dalla Giunta camerale, su indicazione del Consiglio dellaCamera arbitrale, competono le funzioni di sovraintendereall’applicazione del Regolamento; nominare, confermare edecidere della ricusazione, revoca e sostituzione degli arbitri;decidere della riunione dei procedimenti, della proroga dei ter-mini e determinare il costo dei procedimenti. La Corte forniràanche suggerimenti per la redazione del nuovo Regolamento,che dovrebbe essere approvato entro il 2012.

Camera arbitrale di RavennaInsediata la nuova Corte

Si è svolto a Stoccolma l’Emilia-Romagna Day, nell’ambito del

progetto Deliziando. L’iniziativa siè articolata su unmomento infor-mativo dedicato a degustazioniguidate delle specialità agroali-mentari regionali. All’evento pro-mozionale, organizzato in colla-borazione con l’Ufficio Ice localee la Stockholms Hotell & Restau-rangskola in Stockholm sonostati invitati circa 40 tra buyer,albergatori, ristoratori e giornali-sti provenienti da tutta la Svezia.Al termine è stata offerta unadegustazione, preparata daglistudenti della Scuola alberghierasvedese, con i prodotti regionali.Nel 2012, proprio la Svezia saràtra i Paesi target del progettoDeliziando. È stato infatti rag-giunto un accordo con due cate-ne alberghiere, Scandic in Svezia– la più importante della Scandi-navia – e Melia nel Regno Unito,per realizzare una serie di iniziati-ve di promozione e valorizzazio-ne dei prodotti e dei vini emilia-no-romagnoli.

AgroalimentarePer Deliziandomissionea Stoccolma

IN BREVE

Page 7: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

RicercaDemocenter SipediventaFondazione

ExportCna festeggiail trentennaledei consorzi

Hanno portato oltre 200 pic-cole e medie imprese sui

mercati esteri, partecipando a1.000 fiere in tutto il mondo e a300 progetti di internazionalizza-zione. Ma soprattutto, hannoaiutato le piccole aziende bolo-gnesi a guardare oltre il mercatolocale e a conquistare clienti all’e-stero fin dal 1981, anni in cui siparlava e si ragionava ancoramolto poco di internazionalizza-zione, soprattutto per le aziendedi piccole dimensioni. Per questoCna ha celebrato i primi trent’an-ni di attività e la lungimiranza dicinque suoi consorzi export: Caat(artigianato artistico e tradiziona-le), Camser (meccanica specializ-zata), Cermac (prodotti per l’agri-coltura, la zootecnia e l’agroindu-stria), Cuas (componenti e finitu-re per l’edilizia), Moda in Italy(settore moda).Le duecento aziende che fannoparte dei consorzi occupanocomplessivamente 2.500 addetti,per un fatturato totale di circa380 milioni di euro.

doppia operazione èstrategica: l’attività diGaltech e Mct è comple-mentare a quella diInterpump Hydraulics(controllata al 100% daInterpump), leader mon-diale nelle prese di forzaper veicoli industriali.Interpump ha poi firmatoun contratto preliminareper l’acquisizione dellasocietà Takarada, consede a Caxias do Sul(Brasile, stato Rio Grandedo Sul), leader nella pro-duzione e commercializ-zazione di prese di forza ecomponenti oleodinamiciper veicoli industriali.

PLASTICALA ILIPIN SOCCORSODI AMP

La Ilip di Bazzano (Bo) lea-der nella produzione dipackaging per l’alimentaree stoviglie monouso in pla-stica termoformata, ha fir-mato l’accordo per lagestione in affitto dellaAmp Films & Packaging diFerrara. Grazie all’intesa, la“newco” Amp Recycling,controllata al 100% da Ilip,prende il controllo dell’a-zienda ferrarese di produ-zione e lavorazione dimaterie plastiche, che ha

attraversato una difficilecrisi. L’operazione, per laquale è stimato un investi-mento di 2 milioni di euroin due anni, consentirà algruppo di Bazzano di inte-grare nel proprio attualesistema produttivo gliimpianti di Amp per illavaggio del Pet post-con-sumo e di internalizzare unulteriore passaggio del ciclodi produzione del Pet rici-clato. Ilip riassorbirà 44posti di lavoro, che saliran-no poi a 59. L’obiettivo, altermine del contratto diaffitto, è di acquisire l’a-zienda. L’accordo rappre-senta per Ilip un’opportu-

nità strategica di ingressonel mercato del packagingper l’ortoflorivivaismo.

MOTORIVERLICCHIDA OGGIPARLA TOSCANO

La storia della Verlicchi, l’a-zienda di Zola Predosa pro-duttrice di telai per moto,va avanti. A rilevare il mar-chio è stata la Donati srl,società di Vicopisano (Pisa)che l’ha acquistata all’astaper 1,6 milioni dal tribunalefallimentare di Bologna. Inuovi proprietari sono i fra-telli Mauro e Stefano

Donati, produttori di telaiper le due ruote, i soli a pre-sentare offerta. Si è chiusacosì, otto mesi dopo il falli-mento, la fase più difficiledell’azienda alle porte diBologna, che non perde ilnome, diventando VerlicchiTelai srl, e non cambia sede.Fondamentale per parteci-pare all’asta, l’accordo fir-mato in Provincia di Bolo-gna con cui i fratelli Donatisi sono impegnati, tra l’al-tro, a mantenere l’attivitàproduttiva e ad assorbire 90dei 166 lavoratori dellaVerlicchi.

5

Il Centro per l’innovazione e il tra-sferimento tecnologico Democen-ter-Sipe si trasforma da Società con-sortile a responsabilità limitata aFondazione di partecipazione. Adiventare fondatori tutti i soci con-sorziati: Camera di commercio, Pro-vincia, Comune di Modena, Univer-sità, fondazioni bancarie, imprese,associazioni di categoria e alcuni altriComuni (Vignola, Spilamberto,Savignano, Maranello e Fiorano). Latrasformazione e il cambio di formagiuridica puntano a un modello digestione più flessibile: sarà più faci-le attrarre sovvenzionatori, perchénon vi sarà più bisogno di allargarela compagine sociale con il relativoiter burocratico. Democenter-Siperimarrà il soggetto di riferimento perl’attuazione delle politiche di diffu-sione dell’innovazione e di trasferi-mento tecnologico, continuando asvolgere il ruolo di collegamento traUniversità e ricerca, da un lato, e ilsistema delle imprese, dall’altro.

L’ultimo giorno del 2011 ha visto la nascita ufficiale diUnindustria Forlì-Cesena, dall’unione tra Confindustriae Confapi. Con 800 aziende e 30mila addetti, il nuovo sog-getto rappresenta l’unica rappresentanza provinciale delleimprese. A sottoscrivere l’intesa, “battezzata” da GiancarloCoccia, direttore generale dell’area Organizzazione eSviluppo associativo di Confindustria nazionale, i presidentidi Confindustria Forlì-Cesena, Giovanni Torri (che guida lanuova associazione di categoria), e di Confapi provinciale,Luca Bettini (nominato vice). Nel corso del 2012, le quattrosedi associative (due a Forlì e due a Cesena) verranno ridot-te a due, una in ogni città. Massimo Balzani, già direttore diConfindustria, è il nuovo direttore di Unindustria, mentreMaddalena Forlivesi, che ha guidato Confapi, dirige lesocietà di servizi. Il nuovo soggetto per la rappresentanzaindustriale del territorio è diretta conseguenza dei tempi,ritenuti maturi per creare sinergie nella capacità di erogareservizi alle imprese. Il progetto, che vuole essere innovativosia nei contenuti sia nei metodi, nasce infatti dalla pienacondivisione sia “politica” sia organizzativa e dalla perfettaintegrazione delle due strutture operative.

Unindustria, rappresentanza unitariaper grandi e piccoli imprenditori

A Forlì-Cesenala casa comune delle imprese

Page 8: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

6

PRIMO PIANO

imprese e dei lavoratori, per innova-re insieme il nostro territorio”.Il “Patto per la crescita intelligente,sostenibile e inclusiva” – attraversola partecipazione di tutto il sistemaeconomico, sociale e delle autonomiedell’Emilia-Romagna – ha definito lescelte strategiche generali non soloper andare oltre la crisi, ma per cam-biare passo e supportare una nuovastagione di crescita e sviluppo dellasocietà emiliano-romagnola. Moltidegli obiettivi rappresentati nelnuovo “Patto” trovano un’immedia-ta applicazione nelle politiche giàavviate dalla Regione e, sul frontedelle risorse, la copertura di diversiinterventi è già stata assicurata nelbilancio regionale di previsione2012.“Nonostante l’attuale fase di stagna-zione – evidenzia il presidente Union-camere regionale, Carlo AlbertoRoncarati – l’Emilia-Romagna ha untessuto produttivo forte, ed è prontaa cogliere, appena sarà possibile, laripresa. Con il nuovo Patto si è deci-so di rafforzare il sostegno dei con-sorzi di garanzia fidi, per assicurareliquidità alle imprese. È necessariocercare di favorire l’accesso al credi-to, che oggi è uno dei problemi piùgravi per le aziende. Prioritario saràanche il supporto all’internazionaliz-zazione per aprire opportunità,

L’economia dell’Emilia-Roma-gna nel 2011 ha continuatoa crescere, nonostante lacrisi, con un ritmo ridotto

rispetto agli anni passati, mentre peril 2012 si prevede un brusco rallen-tamento. Sono queste le indicazioniche emergono dal Rapporto sull’e-conomia regionale 2011, realizzato

da Unioncamere eRegione Emilia-Roma-gna.L’Emil ia-Romagnadovrebbe chiudere il2011 con un aumentoreale del Pil dello 0,9%(più 0,6% in Italia), inrallentamento rispettoalla crescita dell’1,5%rilevata nel 2010, men-tre è ipotizzata a zero

nel 2012. L’andamento del Pil è for-temente legato a quello dell’export,da decenni motore della nostra eco-nomia. Nel 2012 la crescita delcommercio con l’estero sarà mode-sta, 2,5%. A ciò si aggiunge ladomanda interna, che continua aessere ferma: nel 2012 la crescita deiconsumi privati sarà pressochénulla, quella degli investimentinegativa.

Presentato il Rapporto sull’economia regionale. Più 0,9% nel 2011,ma nel 2012 crescita zero

RecessioneSe la conosci la evitid

iAntonioRossini

“In questo pesante contesto, l’econo-mia dell’Emilia-Romagna – sottoli-nea l’assessore regionale alle Attivitàproduttive Gian Carlo Muzzarelli –conferma una capacità di tenuta, e leprevisioni di Prometeia per il 2013ipotizzano una forte ripresa. Ma nonpossiamo essere soddisfatti, né limi-tarci ad aspettare. Dovremo fare ditutto per evitare che il 2012 sia unanno di stagnazione o, peggio, direcessione: credo che in Emilia-Romagna ci siano le condizioni perprovarci, puntando sul valore delleimprese e del capitale umano. Lanostra è un’assunzione di responsa-bilità che richiede il concorso delle

Il sistema ha tenuto:segno meno nel 2011solo per le costruzioni.

Bene l’export,più 14,3% sul 2010

1,5

11,910,7

1,3

3,3

0,9

3,9

5,5

1,0 1,6

-0,0

0,2

2,5

0,1

-0,5-2

0

2

4

6

8

10

12

14

Prodottointerno lordo

Import Export Consumiprivati

Investimentifissi lordi

2010 2011 2012

Scenario regionale: conto economico

Page 9: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

7

soprattutto per le pmi che non riesco-no a muoversi all’estero con le pro-prie gambe perché non adeguata-mente strutturate. Infine l’innovazio-ne sia tecnologica, sia organizzativa:sotto questo profilo, occorre lavoraresulle reti di impresa, un modello chedà alle aziende la dimensione giustaper affrontare i mercati e presentapotenzialità ancora inesplorate”.

I settoriA livello settoriale, nel 2011, solo lecostruzioni dovrebbero chiuderenegativamente, mentre nel 2012 laflessione riguarderà tutti i settori, conl’eccezione del terziario. Due terzi delvalore aggiunto regionale sono realiz-zati dal terziario, mentre rimaneimportante la quota dell’industria,oltre il 25%.L’Emilia-Romagna si contraddistin-gue per l’apertura ai mercati esteri:secondo i dati Istat, nei primi novemesi del 2011 l’export emiliano-romagnolo è ammontato a circa 35miliardi e 768 milioni di euro, supe-rando del 14,3% l’importo dell’ana-logo periodo del 2010 (più 13,5% inItalia). Nonostante la crescita soste-nuta, non si è ancora raggiunto illivello di export del 2008, a indicarequanto la caduta del 2009 fossepesante.Per quanto riguarda l’export, tra iprodotti cresciuti maggiormente neiprimi nove mesi dell’anno, spiccal’aumento del 18,4% di quelli metal-meccanici, che hanno rappresentatocirca il 56% del totale delle esporta-zioni. I prodotti della moda sono inrecupero (più 15,7%), mentre hasegnato il passo il comparto dellalavorazione dei minerali non metalli-feri (meno 0,2%). Bene i prodotti chi-mici (più 17,3%). Quelli agroalimen-tari sono cresciuti del 10,2%, circaquattro punti in meno rispetto all’au-mento medio dell’export.

Il lavoroIl mercato del lavoro è risultato posi-tivo. Secondo l’indagine Istat sullaforza lavoro, nei primi sei mesi del2011 l’occupazione dell’Emilia-Romagna è mediamente ammontataa circa 1.958.000 persone, vale a direl’1,5% in più rispetto all’analogoperiodo del 2010. In ambito regiona-le, l’Emilia-Romagna si è collocata

nella fascia delle regioni più virtuose,registrando il sesto migliore incre-mento dell’occupazione su ventiregioni.Sul fronte della disoccupazione, letensioni emerse nel biennio 2009-2010 si sono un po’ stemperate, purpermanendo una situazione lontanadai bassi standard del passato. Nelprimo semestre del 2011 le personein cerca di occupazione sono media-mente diminuite del 15%, con conse-guente riduzione del relativo tasso didisoccupazione dal 6 al 5,1%.Gli ammortizzatori sociali hanno evi-denziato un minore impatto rispettoal recente passato, che può essereascritto alla ripresa produttiva in attodal secondo trimestre 2010, anche senon è mancata qualche zona d’om-bra. Nei primi undici mesi del 2011,la Cassa integrazione guadagni nelsuo complesso è ammontata inEmilia-Romagna a poco più di 74milioni di ore autorizzate, con unaflessione del 31,6% rispetto all’ana-logo periodo del 2010. Buona partedel calo è da attribuire al forte riflus-so della Cig di matrice anticongiun-turale (meno 59,4%), mentre sonoapparse più contenute le diminuzionidella Cig straordinaria (meno16,5%) e in deroga (meno 27,8%).Le iscrizioni nelle liste di mobilità deiprimi nove mesi sono risultate indiminuzione, mentre sono apparse inleggero aumento le domande didisoccupazione.

Il futuroUn 2012 che comincia in nero, pro-segue in grigio per poi tinteggiarsi di

rosa nell’ultimo trimestre. Giusto intempo per preparare la riscossa che,salvo nuovi e imprevisti sviluppi dellacongiuntura internazionale, arriverànel 2013. È il quadro sull’economiaemiliano-romagnola che emerge dalleprevisioni del Centro studi diUnioncamere regionale, secondo cuila crescita reale del Pil nel 2012dovrebbe essere piatta, ma comun-que superiore al dato nazionale(meno 0,3%). La tendenza dovrebbeinvertirsi nel 2013, quando in regio-ne la crescita si attesterà attornoall’1%, permettendo un parzialerecupero della caduta del Pil accusatanel biennio 2008-2009.I consumi delle famiglie sarannosostanzialmente invariati nel 2012(più 0,1%) per riprendere decisa-mente l’anno successivo (più 2,5%).Molto più virtuosa la dinamica degliinvestimenti, che nel 2013 salirannodel 7,5%, dopo una lieve flessione(meno 0,5%) nel 2012. Per quantoriguarda i singoli settori, continuanoa soffrire le costruzioni, che però nel2013 dovrebbero rivedere il segnopiù dopo tre anni di grandi difficoltà.Meglio di tutti, nel 2013, farà l’indu-stria, con punte d’eccellenza perquelle che esportano. Bene anche iservizi, unico comparto a tenere labarra sopra lo zero nel 2012 e inulteriore recupero (più 0,9%) l’annosuccessivo

Il Rapporto sull’economia dell’Emilia-Romagna è stato presentatonel corso dell’incontro conclusivo di ascolto e confrontocon la comunità economica e sociale emiliano-romagnola,in vista del nuovo Programma triennale delle Attività produttivee della Ricerca per il 2012-2014

0,9 0,5

-0,7

5,8

1,4

-0,4

-4,2

-0,5-1,3

1,1 1,00,1

-6

-4

-2

0

2

4

6

8

2010 2011 2012

Agricoltura Industria Costruzioni Servizi2,3

6,0

66,2

25,6

tassi di variazione Quotapercentuale

Scenario regionale: valore aggiunto

Page 10: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

Meno carte bollate e file piùcorte davanti agli sportellidella Pa. Tempi più rapidinel rilascio di autorizza-

zioni. Oneri amministrativi ridottidel 25% già nel 2012, con l’allinea-mento alle disposizioni di Bruxelles.Fare impresa in Emilia-Romagna èadesso più facile. Molto attesa dalle

stesse aziende – maanche dai cittadini – èinfatti entrata in vigorela legge regionale 18sulla semplificazioneamministrativa.Un passo decisivo versolo snellimento dellaburocrazia che fa dasponda alla direttivadel Governo Monti,normativa che, dal 22

dicembre scorso, ha disposto la sem-plificazione dei rapporti tra impresee pubblica amministrazione: d’ora inavanti sarà l’ente pubblico a doversiprocurare la conferma che l’autocer-tificazione presentata dall’azienda ècorretta, una rivoluzione che per-metterà alle imprese di non doverpiù recuperare la documentazioneche è già in possesso della Pa. A suavolta, con la legge regionale da pocoapprovata dall’Assemblea legislati-va, l’ente di viale Aldo Moro fa com-piere un altro passo in avanti al siste-ma pubblico: non solo non potrà piùrichiedere atti e certificazioni chesono già materialmente in suo pos-

8

La rivoluzione,invertire l’“onere

della prova”.Con un indennizzo

in caso di lungaggini

diNatasciaRonchetti L’Assemblea regionale approva la nuova norma. Oneri amministrativi meno 25% già dal 2012

sesso, obbligando gli enti locali adialogare tra di loro come dispostodalla recente normativa nazionale,ma dovrà anche passare al setaccioogni sua nuova legge per verificareche non introduca nuovi oneriamministrativi a carico delle impre-se. In caso contrario scatterà il mec-canismo della compensazione, conla soppressione di altri oneri, pernon appesantire il carico che gravasulle imprese.Ma la vera novità è costituita dallaprevisione di un indennizzo, unrisarcimento sotto forma di restitu-zione delle spese sostenute qualoral’iter di una pratica amministrativasuperi i tempi stabiliti dagli uffici tec-nici. Insomma: nessun funzionariodella pubblica amministrazione

potrà più addurre giustificazioni, incaso di sforamento del tetto massi-mo di tempo. Imprese e cittadinid’ora in avanti hanno diritto a eser-citare un’azione risarcitoria con larestituzione degli oneri istruttorisostenuti secondo modalità chesaranno definite da accordi tra laRegione stessa e gli enti locali.L’intervento legislativo era da tempoinvocato dal sistema produttivo, cheda anni denuncia il deficit di compe-titività generato da un’eccessivaburocrazia. I numeri del resto loconfermano. Un dossier della presi-denza del Consiglio dei ministri hastimato che gli oneri amministrativia carico delle imprese sono pari al4,6% del Pil: qualcosa come circa 70miliardi di euro all’anno. Un costo

Meno carta, Pa più ‘corta’La semplificazione è legge

SCENARI

Francesco Montanari (Confindustria ER)“In un momento in cui tutto il Paese è chiamato

a uno sforzo di efficienza e modernizzazione,un provvedimento come questo, oltre a migliorareil rapporto di fiducia verso la Pa, può determinare

importanti riduzioni di costi e tempi per le imprese”.

Page 11: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

9

>>

L’INTERVISTA

“Meno file, meno certificati, per una buro-crazia più semplice e vicina a famiglie e

imprese”. È la vicepresidente della Regione,Simonetta Saliera, a illustrare gli aspetti piùimportanti di una legge che, dice, “ha l’o-biettivo di avvicinare sempre di più i cittadinialla pubblica amministrazione”.La legge sulla semplificazione amministra-tiva era molto attesa dalle imprese e dai cit-tadini. Come si è articolato il percorso diconfronto con le categorie economiche peralleggerire la burocrazia?“Esiste un’oggettiva necessità di intervenireper ridurre il peso della burocrazia senza far

veniremeno i controlli. C’è statoun lavoro molto intensocon le parti sociali, iComuni e le Province, leforze politiche.Abbiamo raccolto le esi-genze, ascoltato i pro-blemi e poi fatto unasintesi, cercando distrutturare la leggein modo da esse-re efficace eforte e darerisultati chesi possa-

no vedere, di cui sia possibile verificare ibenefici”.Quali sono i capisaldi della normativa?“Meno certificati, meno file per una buro-crazia più facile per le famiglie e le imprese,un modo per essere vicini a chi in questo dif-ficilemomento ha il coraggio di creare azien-de, aprire cantieri o il bisogno di rivolgersiagli uffici pubblici per accedere a servizi pub-blici. Come si vede, il nostro obiettivo è quel-lo di un’amministrazione semplice e vicina aicittadini: lavoriamo per una buona sinfonia,lasciando ad altri le cacofonie e gli annunci.Si tratta di una legge di metodo, nata da ungrande confronto con le parti sociali e glistessi enti locali e ha riscosso il sostegno di unampio schieramento di forze politiche: ilnostro obiettivo è quello di ridurre tempi ecosti della pubblica amministrazione per cit-tadini e imprese inmodo da semplificare lorola vita, ma evitando anche derive di derego-lamentazione che spesso nascono comerisposta a una burocrazia ritenuta opprimen-te”.Meno carte e tempi ridotti. Avete stimatoquale sarà l’impatto della legge?“L’obiettivo è ambizioso: ridurre fino al 25%i costi, sia in termini di oneri, sia in termini ditempi, del rapporto tra cittadini e burocrazia

già nel 2012. È stato imposto il divieto dichiedere a cittadini e imprese di presentaredocumentazioni già in possesso della pubbli-ca amministrazione, demandando agli ufficipubblici il compito di recuperarli. È stato san-cito lo stop al proliferare di nuovi certificati,l’aumento del ricorso al silenzio-assenso e unmaggiore potere sostitutivo della Regionenei confronti di altri enti locali. Così come larestituzione degli oneri versati per un proce-dimento, se i tempi si prolungano oltre i ter-mini stabiliti per colpa della pubblica ammi-nistrazione. Infine, ci sono agevolazioni dinatura amministrativa e burocratica per leimprese certificate, evitando così ‘doppioni’in relazione a documentazione e oneri”.La vera novità è la previsione di un inden-nizzo qualora la conclusione di una praticasuperi i tempi stabiliti dagli uffici tecnici.Un segnale politico?“Sì. Soprattutto in questo momento di crisi,guai se le istituzioni e la pubblica ammini-strazione venissero percepite come un peso,come un ostacolo a creare opportunità elavoro. C’è un problema di mentalità chedeve cambiare: la pubblica amministrazionedeve fare uno scatto nella direzione indicatadalla legge. Questo è un elemento moltoimportante”

Simonetta Saliera, vicepresidente Regione Emilia-Romagna“L’obiettivo è un’amministrazione più semplice e vicina ai cittadini

Senza le derive della deregulation”

insostenibile, che frena la capacitàdelle aziende di concorrere sul mer-cato globale. In Italia, ma anche nelresto dell’Europa. Tanto che la Ue hadichiarato guerra alla burocraziaindicando ai Paesi membri la neces-sità di ridurre gli oneri amministrati-vi del 25% entro la fine del 2012,attraverso un metodo di misurazioneelaborato sulla base delle miglioripratiche sviluppate in alcuni Staticome Danimarca, Olanda, GranBretagna.Oggi a pesare di più sulle spalle delleaziende italiane sono i costi ammini-strativi che vengono sostenuti per ledenunce contributive e retributivemensili (2 miliardi all’anno), il certi-ficato di prevenzione incendi (800milioni), l’autorizzazione allo scarico

di acque reflue (1 miliardo), mentretutte le pratiche inerenti i libri pagaassorbono circa 6 miliardi. Per le pic-cole e medie imprese fino a 250addetti il carico degli oneri raggiungela cifra di 21,5 miliardi, dei quali 9,9assorbiti dagli adempimenti cheriguardano lavoro e previdenza, 3,4dalle pratiche relative all’ambiente.

La stima fa riferimento a 71 proce-dure ad alto impatto selezionateinsieme alle associazioni imprendito-riali. E la semplificazione dovrebbeportare a un abbattimento dei costipari al 47%, almeno in tre aree diregolazione (prevenzione incendi,lavoro e previdenza, beni paesaggi-stici e culturali).

Lalla Golfarelli (Cna)“La semplificazione non riguarda solo il denaro,

ma il tempo. E una piccola impresa non dispone diuna struttura che le consenta di sostenere procedurecomplesse. La legge regionale afferma con nettezzache bisogna adeguarsi alle procedure più semplici”.

Page 12: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

10

SCENARI

Grazie alla cosiddetta normativanazionale “taglia-oneri” (legge 133del 2008) molto è stato fatto, conuna diminuzione complessiva deicosti pari a circa 5,5 miliardi. Ma lastrada da percorrere è ancora lunga:entro la fine di quest’anno dovrebbearrivare una sforbiciata di altri 13miliardi.Adesso brinda il sistema produttivoregionale, che nell’arco di poche set-timane ha incassato da un lato ladirettiva anti-burocrazia del Gover-no, dall’altro la legge che in Regioneimpone la semplificazione delle pro-cedure amministrative. Per gli indu-striali la nuova normativa regionalerappresenta un’importante novità sulfronte dell’organizzazione e del fun-zionamento della Regione. “In unmomento in cui tutto il Paese – diceFrancesco Montanari, presidentedella commissione Semplificazione eNormative urbanistica e territorio diConfindustria Emilia-Romagna – èchiamato a uno sforzo di efficienza emodernizzazione, un provvedimentocome questo, oltre a migliorare il rap-porto di fiducia con cittadini e impre-se, può determinare importanti ridu-zioni di costi e tempi per le nostreaziende e, da non trascurare, anche

per la spesa pubblica”.Per l’associazione degli industriali,che ha seguito passo dopo passo l’i-ter legislativo, il testo finale ha rac-colto le proposte più innovative. “Lalegge – spiega Montanari – prevedeinfatti un programma di forte e inci-siva riorganizzazione delle relazionitra Regione, Province ed enti locali.Per quanto riguarda l’interesse piùdiretto delle aziende, vengono intro-dotti nell’ordinamento regionale isti-tuti e strumenti di particolare rilievo.Di estrema importanza l’introduzio-ne del principio del silenzio-assensoquale principio prioritario nella rivi-sitazione delle procedure ammini-strative vigenti”.Sulla stessa lunghezza d’onda la Cna.“Il tema della semplificazione –osserva Lalla Golfarelli, responsabilesemplificazione amministrativa dellaCna regionale – non riguarda solo ildenaro. Una parte dell’onere è relati-vo al tempo, che non è quantificabi-le. E una piccola impresa non dispo-ne di una struttura che le consenta disostenere procedure complesse,tanto è vero che per noi uno deipunti centrali è costituito dalla pro-porzionalità: vale a dire che la rile-vanza dell’atto amministrativo deve

essere congruente con le dimensionidell’impresa. Per raggiungere questoobiettivo ci sono molti modi e biso-gna conoscere gli oneri per poterlitagliare, abbattendo i costi e i tempiburocratici. La legge regionale affer-ma con nettezza che bisogna ade-guarsi alle procedure più semplici”.L’obiettivo è prima di tutto quello diarmonizzare le procedure: fino adora ogni Comune aveva una propriamodulistica, cosa che costringeva leimprese a misurarsi ogni volta connuovi strumenti procedurali. Lalegge inoltre prevede la partecipazio-ne delle parti sociali al tavolo perma-nente sulla semplificazione ammini-strativa, organo deputato a indicarele scelte strategiche per alleggerire ilcarico burocratico. Un’innovazioneche fa il paio con la creazione di unabanca dati di tutte le procedure, perevitare code e attese tra decine diuffici. “Il tavolo permanente – dice ilpresidente regionale di Confartigia-nato, Marco Granelli – sarà suppor-tato da un nucleo tecnico che potràproporre misure per migliorare ulte-riormente le procedure. E consideria-mo innovativa la scelta di prevedereil rimborso degli oneri pagati dalleimprese di fronte a un mancatorispetto dei tempi. Importante ancheche la compensazione degli oneriavvenga con l’abolizione di un onereequivalente: in questo modo le azien-de non subiranno ulteriori aggravieconomici”

Marco Granelli (Confartigianato)“Bene il tavolo permanente che potrà proporre

misure per migliorare ulteriormente le procedure.E consideriamo innovativa la scelta di prevedere

il rimborso degli oneri pagati dalle imprese di frontea un mancato rispetto dei tempi”.

Page 13: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

11

Pubb

Page 14: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

12

La Regione premia il gioco disquadra per l’innovazione eraddoppia. Dopo il primointervento “Dai distretti pro-

duttivi ai distretti tecnologici” –destinato a sviluppare nuove tecno-logie per i distretti produttivi, raffor-zare i laboratori e le strutture dellaRete alta tecnologia – ora lancia un

nuovo bando perpotenziare le reti d’im-presa incentrate sull’at-tività di ricerca e trasfe-rimento tecnologico.Sul tavolo ha messo12,5 milioni di euro (dicui 7.989.000 dellaRegione e 4.511.000del ministero delloSviluppo economico),destinati a finanziare 16

programmi per altrettanti distrettiproduttivi: programmi che darannovita a un totale di 93 reti di impresacon oltre 300 aziende, tra piccole emedie, collegate per realizzare ricer-

ca. Un pacchetto pesante di risorse,in tempi di crisi, che serviranno afinanziare anche un primo anno dilavoro, con contratti di alta forma-zione o master, per oltre 300 ricerca-tori.Andiamo con ordine. Il primo bandoregionale “Dai distretti produttivi aidistretti tecnologici” ha visto incampo 25 milioni di euro di contri-buti regionali (a fronte dei 10 previ-sti), 36 progetti approvati su 14distretti produttivi con 125 impresecoinvolte, 102 contratti di collabora-zione con i laboratori, 176 neolau-reati assunti dalle imprese e 112assegni di ricerca da parte dei labo-ratori. Vale la pena sottolineare chesolo questo primo intervento ha per-messo di attivare, complessivamente,56 milioni tra investimenti in R&S eattività di diffusione.Ora, il bando regionale “Dai distret-ti produttivi ai distretti tecnologici,2” compie un salto di qualità e mettea disposizione altre risorse per

potenziare i distretti tecnologici e lacapacità delle imprese di unirsi peressere tecnologicamente più avanza-te. “È una conferma – sottolinea l’as-sessore regionale alle Attività produt-tive, Gian Carlo Muzzarelli – del-l’impegno regionale a favore dei set-tori a maggiore specializzazione e lepolitiche di rete e di filiera intrapresecon i bandi sui distretti tecnologici,mettendo al centro la ricerca e illavoro dei ricercatori. È una delleconcretizzazioni del nostro impegnoper ricerca, innovazione, internazio-nalizzazione: obiettivi che possonogenerare competitività e tenuta suimercati di tutto il sistema economicoregionale”.Il bando regionale si è chiuso il 21ottobre scorso e ha visto approvati16 programmi, che saranno realizza-ti da nove Centri per l’innovazionedell’Emilia-Romagna: Centuria-Rit,Cerr-Confindustria, Cna Innovazio-ne, Crit, Democenter, Larcolcos,Musp, Reggio Emilia Innovazione e

diCarolinaVaccari

Rete alta tecnologia:in pista 16 programmi.Coinvolte oltre 300 pmie altrettanti ricercatoriper 93 reti d’impresa

OPPORTUNITÀ

Secondo bando “Dai distretti produttivi ai distretti tecnologici”: ecco i primi risultati

Dalla Regione 12,5 milioniper il network della ricerca

LA SCHEDA

Centuria-Rit – Alimentare, tecnologia per le reti eservizi energetici

Cerr Confindustria – Materiali per la ceramica,farmaceutica, materiali per la meccanica

Cna Innovazione – Nautica, sistema modaCrit – Macchine per il packagingDemocenter – Motori e pompe, biomedicale e

protesica, autoveicoli-mezzi di trasporto, Ict emultimedia

Larcoicos – Tecnologia e materiali per le costru-zioni

Musp – Meccanica industriale roboticaReggio Emilia Innovazione – Meccanica agricolaT3Lab – Elettronica e meccanica di precisione

Soggetti attuatorie programmi

Page 15: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

T3Lab. I programmi finanziati preve-dono ciascuno da 5 a 6 reti di impre-sa e riguardano i distretti produttiviregionali dell’alimentare; il sistemamoda; i materiali e tecnologie per laceramica; i materiali e tecnologie perle costruzioni; la farmaceutica e bio-tecnologie; il biomedicale e protesica;i materiali per la meccanica; la mec-canica agricola; la meccanica indu-striale e robotica; l’elettronica e mec-canica di precisione; le macchine peril packaging; gli autoveicoli e mezzi ditrasporto; i motori e pompe; la nauti-ca; le tecnologie per le reti e i servizienergetici; l’Ict-multimedia.“Per noi – aggiunge Muzzarelli – è unbando di grande rilevanza, volto amigliorare l’efficienza dei processiinnovativi delle imprese dei distrettiproduttivi e a promuovere unadomanda di ricerca più qualificata eorganizzata, soprattutto da parte dellepiccole e medie imprese appartenentiai distretti stessi, in particolare verso ilaboratori delle piattaforme della Reteregionale dell’alta tecnologia”.La Regione sosterrà le spese per con-sulenze, seminari formativi, produ-zione di linee guida, attività di speri-mentazione, studi di fattibilità per

nuovi prodotti e nuove tecnologiema, soprattutto, contratti per giovaniricercatori, preferibilmente in altoapprendistato (70% del contributoper ogni rete), management, tutorag-gio e assistenza per la realizzazionedei progetti di ricerca. Il costo com-plessivo dei singoli programmi va da700mila euro (con 5 reti d’impresa) a800mila (con 6 reti).Cosa ci si attende dal programma“Dai distretti produttivi ai distrettitecnologici, 2”? Non solo sostenereprogetti nati dalla collaborazione traimprese e centri universitari di ricer-ca, quanto di trasformare questepartnership in laboratori stabili perl’innovazione di ogni filiera produtti-va. I 16 distretti produttivi attivatisul territorio comunicheranno attra-verso sei piattaforme tecnologichemultidisciplinari: alimentare, mecca-nica e materiali, edilizia e costruzioni,scienze della vita, energia e ambiente,Ict-multimedia. Fondamentale ilruolo dei soggetti attuatori, accredi-tati nella Rete alta tecnologiadell’Emilia-Romagna, attraverso cuisaranno veicolati i progetti di ricercae da cui ci si attende un effetto“cascata” per l’innovazione.

Quella della Regione è una sfida perriuscire a creare progetti di ricerca alungo termine davvero innovativi,attorno a cui aggregare imprese e gio-vani laureati, mettendo in luce nuovenicchie di mercato, a partire dallagreen economy. Il fatto che oggi soloil 6,9% dei ricercatori emiliano-romagnoli decida di andarsene, chia-risce meglio di qualsiasi altro datocome l’investimento in innovazioneresti la chiave per convincere i “cer-velli” a non emigrare e per contrasta-re gli effetti della crisi sul tessuto pro-duttivo regionale

13

>>

Dalla via Emilia alla fiera di Hannover: i risultati del progetto Isotractor

Nasce a Reggio il trattore “meccatronico”

IL CASO

Fashion biologico, agricoltura digitale, auto elettriche ultramoder-ne, manipolazione delle cellule umane per la rigenerazione del-

l’apparato locomotore. Sono solo alcuni degli ambiti nei quali ope-reranno nel 2012 i 300 ricercatori che la Regione Emilia-Romagnainvierà in quasi altrettante piccole e medie imprese del territorio –grazie ai 16 programmi finanziati per altrettanti distretti produttivi –finanziando direttamente i loro contratti, preferibilmente, di altoapprendistato.Il progetto “bissa” l’esperienza del 2010, quando riguardò 125imprese e portò all’assunzione di 176 neolaureati. Tra i progetti natidal primo bando regionale “Dai distretti produttivi ai distretti tecno-logici”, c’era quello di “Isotractor”, a Reggio Emilia. Sette le impre-se interessate, già associate nel Club Meccatronica promossodall’Associazione industriali di Reggio Emilia, e coinvolte in questoprogetto di ricerca che si svolge nell’ambito del distretto produttivodella meccanica agricola.Si tratta di Argo Tractors (capofila), Walvoil, Cobo Group, ComerIndustries, Arag, Ognibene, ReLab. Obiettivo: produrre una trattri-

ce prototipo basata sulla tecnologia Isobus che ponga le basi per unacompleta digitalizzazione delle operazioni agricole. Partito nel 2010,il progetto è entrato nella fase operativa all’inizio del 2011 ed è giàarrivato al prototipo. In attesa di completare la fase dei test,Isotractor si è fatto notare all’ultima fiera di Hannover.Il progetto ha visto inizialmente la sinergia di due laboratori R&S:uno alla Ognibene a Reggio Emilia e l’altro presso Arag, a Rubiera.Il primo, particolarmente attrezzato per la progettazione, test e col-laudo di dispositivi meccatronici, come gli attuatori e le unità diguida (idroguide) cuore del portafoglio prodotti dell’azienda. Nellaboratorio R&S di Arag, invece, si è svolta la fase di progettazioneelettronica e realizzazione prototipale dei controlli elettronici Isobus.I partner hanno poi condiviso l’opportunità offerta dal progetto tec-nopolo di Reggio Emilia: l’area Ex Officine Reggiane in via Agosti,trasformata in polo d’innovazione con laboratori di ricerca, pubblicie privati, dedicati a specifiche tematiche di interesse industriale, fracui le tecnologie meccatroniche in cui si inquadra la meccanica agri-cola

Page 16: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

14

Pubb

Page 17: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

15

euro per sostenere 132 progetti, met-tendo in moto investimenti comples-sivi superiori ai 20 milioni di euro(misure Prriitt). Accanto al Program-ma regionale Spinner – che dal 2001ha erogato 7,7 milioni di euro inborse di ricerca dedicate alla creazio-ne d’impresa – troviamo We TechOff, l’incubatore di Aster che, con unbudget di 3,4 milioni dieuro, dal marzo 2008 hapre-incubato 60 gruppid’impresa; il FondoIngenium, cofinanziatodalla Regione attraversoi Programma Fesr, chedal 2004 ha investitocirca 23 milioni di euroin imprese innovative, ilBan Bologna (Businessangels network) e seiincubatori con una propria sede neiquali sono attualmente insediate 70imprese. Esistono poi in Emilia-Romagna numerosi premi, businessplan competition ed eventi di promo-zione dedicati alle start up. Opportu-nità utili, a quanto pare: ben 115delle 131 nuove imprese innovativeentrate nel portale hanno utilizzatoalmeno uno dei numerosi supportimessi a disposizione dal sistemaregionale

Sono 131 le start up che inappena 6 mesi si sono giàregistrate sul nuovo portaleregionale dedicato alle nuove

imprese innovative. La punta di uniceberg che, anche in un momento didifficoltà come l’attuale, in Emilia-Romagna continua a crescere.Merito soprattutto dei tanti servizi adisposizione: tra 8 incubatori, 12programmi di supporto, 27 sportelliinformativi e 8 Centri per l’innova-zione sono oltre 50 i soggetti che,insieme e grazie alla Regione, sosten-gono i giovani che vogliono mettersiin proprio.Il punto è stato fatto a Bologna, il 15dicembre scorso, durante il work-shop “La creazione d’impresa”,organizzato da Regione e Aster, ini-ziativa che rientra nel percorso diincontro di ascolto e confronto preli-minari alla definizione del Program-ma triennale delle Attività produttivee della Ricerca 2012-2014. Al centrodell’attenzione, le 131 nuove impreseinnovative che sono già entrate nelnuovo portale Emilia-Romagna StartUp (www.emiliaromagnastartup.it),iniziativa cui la Regione ha dato vitaper garantire un unico punto d’ac-cesso ai tanti servizi esistenti, favo-rendo così la nascita di ulterioriimprese.“Sostenere i giovani e l’autoimpren-ditorialità – ha spiegato l’assessorealle Attività produttive Gian CarloMuzzarelli – è uno degli obiettivi alcentro delle politiche di sviluppodella Regione che anche per questoha promosso la nascita del portaleEmiliaRomagnaStartUp. La sfidaper noi ora è valorizzare il patrimo-nio di start up sostenute in questianni, anche a favore delle impresetradizionali, che possono trovare inquesto patrimonio nuovi stimoli perinnovare e competere, e rivedere imeccanismi di supporto alla nascitae alla crescita di nuove imprese,

Oltre 50 i soggetti che, insieme alla Regione, sostengono l’autoimprenditorialità innovativa

Lungo la via Emiliain rete 131 start up

Dal nuovo portaleper la creazioned’impresa innovativaalle attività realizzatecon i fondi europei

diM

aria

Baldini

anche in un’ottica di collaborazionetra pubblico e privato”.Oggi il 54% delle start up presentisul portale, gestito da Aster, sonoattive nel settore Ict, industria creati-va e design. Significativa anche laquota di nuove imprese che fannoinnovazione per meccanica e mate-riali (15%) e nell’ambito delle scien-ze della vita (10%). Seguono energiae ambiente con l’8%, agroalimentaree costruzioni, entrambe con il 4%, eun ulteriore 5% segmentato tra set-tori diversi. Ad attirarle sul portalesono sia la possibilità di ottenere visi-bilità, sia i servizi che possono cosìottenere, cresciuti in modo conside-revole già durante i primi sei mesi divita del nuovo strumento.Il portale offre, innanzitutto, l’acces-so ai servizi di 32 diversi soggetti –tra incubatori e centri specializzati –e una mappa di orientamento che, inbase alle diverse esigenze, indirizzaverso il soggetto della rete capace didarvi risposta. Tre, per ora, i servizidi consulenza on line: “Il commer-cialista risponde”, “Il consulente dellavoro risponde” e “L’esperto brevet-ti risponde”. A tutte le imprese vienepoi garantita una vetrina, con la pos-sibilità di inserire il proprio profilo,news, appuntamenti e video per pro-muoversi.Sulla rete si raccolgono oggi i frutti diun impegno che la Regione ha avvia-to da tempo. Dal ’94 ad oggi sonostate tre le misure in base alle qualisono stati erogati oltre 13 milioni di

FOCUS

Gian Carlo Muzzarelli (Attività produttive)“La sfida per noi ora è valorizzare il patrimonio

di start up sostenute in questi anni,anche a favore delle imprese tradizionali,che possono trovare in questo patrimonionuovi stimoli per innovare e competere”.

Page 18: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

16

“La creatività è già una grandeopportunità economica. Forsenon c’è altrettanta consapevo-lezza verso l’alto, le istituzioni,

e verso il basso, l’opinione pubbli-ca”. Così Massimo Mezzetti, asses-sore regionale alla Cultura, smenti-sce il proverbio – divenuto triste-mente noto durante la crisi economi-

ca nella lettura data dal-l’ex ministro dell’Eco-nomia Giulio Tremonti– secondo cui la cultura“non si mangia”.Altroché, se si mangia:“Per ogni euro investitoin cultura – prosegueMezzetti – se ne ricava-no almeno 4, e si trattadelle previsioni più pes-simistiche. La cultura, a

cui l’Italia dedica appena lo 0,19%degli investimenti sul Pil, produce il4,5% della ricchezza nazionale e, sesi include anche il turismo culturale,si arriva al 20%”. Il punto, spiegaMezzetti – chiamato a introdurre ilworkshop “L’economia della creati-vità”, che si è tenuto il 15 dicembrescorso nell’ambito del ciclo di incon-tri di ascolto e confronto in previsio-ne del nuovo Programma triennaleAttività produttive – è che non intutta Europa funziona così. La regio-ne tedesca della Ruhr, ad esempio,che dopo la crisi dell’industria mine-raria – datata oltre un decennio fa –ha puntato tutto sulla cultura, realiz-zando oltre 200 musei e 123 teatri.

Così la Polonia – attuale fanalino dicoda nell’Ue per investimenti in cul-tura, appena lo 0,16% del Pil, “mal’Italia con il suo 0,19 sta subitodopo”, chiosa Mezzetti – ha decisodi invertire la rotta, portando all’1%tali investimenti a stretto giro diposta. Senza arrivare alla Francia,che già oggi destina alla cultura – eall’industria culturale – ben l’1,2%della ricchezza nazionale.Il punto è proprio questo: l’industria.Non avere considerato abbastanza lacultura un’industria e – allo stessotempo – non avere tenuto nel debitoconto che anche e soprattutto la cul-tura può rappresentare un fattore dicrescita per l’industria è un “peccatooriginale” che tocca tutti, “a comin-ciare – denuncia Mezzetti – daglistessi operatori culturali, che pertroppo tempo hanno considerato illato economico della cultura, e dellacreatività che ne è alla base, come unmodo di sporcarsi le mani”.Qualche numero: negli anni bui dellacrisi l’unica spesa delle famiglie a

essere cresciuta è quella in cultura eturismo, più 53%. Dal 2007 al 2010il giro d’affari del settore cultura ècresciuto di 3 punti percentuali, afronte del dato generale, appena più0,3%, sostanzialmente orientato allastagnazione. La priorità? Sostenere ilsettore, osserva Mezzetti, “smetten-do di considerarlo parte della spesasociale, come se per finanziare unteatro si dovesse rinunciare a unaserie di posti negli asili nido”. E,ancora di più, “lavorare in una logi-ca interdisciplinare, interassessorile,per cui anche a parità di risorse siattui una programmazione mirata ecoordinata degli interventi”.Palla subito raccolta dal titolare delleAttività produttive, Gian CarloMuzzarelli, che lancia la proposta diun nuovo “cluster della creatività”all’interno di un percorso che ha giàvisto, negli ultimi anni, un forteimpegno per la valorizzazione delsettore. “Lo sviluppo industriale – haspiegato – passa anche dalla creati-vità, dalla salute, dal welfare. Spesso

diM

aria

Baldini

Dal 2007 al 2010consumi culturali

in crescita del 3%.La sfida, costruireun nuovo “cluster”

FOCUS

Investimenti sul Pil pari allo zero virgola. Eppure il settore cresce e produce ricchezza

Di creatività? Si viveE la cultura? Si mangia

Massimo Mezzetti (Cultura)“Dobbiamo smettere di considerare la cultura

parte della ‘spesa sociale’. Occorre lavorare in unalogica interdisciplinare, interassessorile, per cui

anche a parità di risorse si attui una programmazionemirata e coordinata degli interventi”.

Page 19: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

sono proprio le sollecitazioni creati-ve, gli elementi percettivi all’originedi molte delle innovazioni che poivengono sfruttate dall’industria o chediventano la base di un processo ditrasferimento tecnologico”. E se è laproduzione culturale in sé a essere ilcore business di moltissime industriedella regione – per circa 20milaaddetti secondo i dati dell’Osservato-rio regionale dello spettacolo – cultu-ra e creatività possono anche fungereda volano per la “rigenerazione disettori maturi”.Insomma, mentre meccanica e metal-meccanica – puntualizza Muzzarelli –rappresentano ancora un punto diforza su cui continuare a investire, ènella cultura che stanno le reali e piùimportanti opportunità di crescita:

industriale, occupazionale, sociale.Anche perché – aveva spiegato lostesso Mezzetti parafrasando Tho-mas Eliot – “la cultura non è unasomma di attività, ma un modo divivere, di relazionarsi tra le persone,fattore di identità per una comunità”.Diverse le criticità in campo, anche inEmilia-Romagna: penuria di risorse,

estrema frammentazione delle impre-se del settore, scarsa preparazionemanageriale. Un percorso complesso,quello orientato alla creazione di uncluster della cultura in Emilia-Romagna, che parte però da un datocerto. Senza cultura non si può vive-re ma con la cultura – già ad oggi –certamente si mangia

17

LA STRATEGIA

La creatività è un valore. La creativitàdei giovani è un valore aggiunto. Per

questo, in una mattinata che ha visto lapresenza di ben tre assessori regionali allaTerza Torre della Regione Emilia-Romagna, per parlare di cultura e creati-vità bisogna parlare anche e soprattutto digiovani, “in un percorso – ha osservatoDonatella Bortolazzi, titolare dellePolitiche giovanili – che si è molto evolutodalla tradizionale figura del giovane arti-sta”.Il tutto anche grazie a leggi regionali apri-pista sul piano nazionale, come la legge14 del 2008, spiega Bortolazzi, “Norme inmateria di politiche per le giovani genera-zioni”. Il tutto preceduto dalla costituzio-ne di un’“area integrazione giovani” cheha riunito tutte le direzioni generali com-petenti, e seguito dalla pubblicazione diun bilancio sociale con politiche in campo,strategie, risultati raggiunti e nuove sfide.Un bilancio positivo, secondo DonatellaBortolazzi, quello di viale Aldo Moro inmateria di sostegno alla creatività e in par-ticolare la creatività dei giovani. Risultatiche hanno dato i frutti più importanti esignificativi con il progetto Geco, siglatonel 2007 tra la Regione e il ministero della

Gioventù e finalizzato in modo specificoalla “promozione della produzione e dellafruizione culturale dei giovani”, che havisto il finanziamento di 22 progetti.Passando per “Gaer”, Giovani artistiEmilia-Romagna, che fin dal 1999 opera asostegno dei giovani artisti. “L’arte –osserva Bortolazzi – sta diventando unaprofessione. Deve diventare una profes-sione. Abbiamo ancora tanta strada dafare sostenendo i consorzi, mettendo inrete tutti i soggetti, sfruttando le poten-zialità delle nuove tecnologie. Risultati chepossiamo raggiungere – conclude – siacollaborando con l’università sia con lestesse aziende sostenendo tirocini mirati”.La consapevolezza di essere sulla stradagiusta? Viene dalle best practice esposte

proprio il 15 dicembre scorso nella tavolarotonda che è seguita all’incontro, mode-rata dal direttore della sede regionale RaiFabrizio Binacchi, durante la quale hannopreso la parola diverse “giovani start upcreative” che hanno beneficiato di oppor-tunità messe a disposizione dalla Regione,Aster, Università, ecc. Un’occasione perpresentare il proprio percorso e i propriprogetti, con la soddisfazione, in qualchemisura, di avercela fatta. Su tutti ElisaPaluan, di Apparati Effimeri, pioniere dellevideproiezioni architetturali in 3D e vinci-trice di un bando Aster prima e, poi, di unulteriore concorso al Mambo: “Prima era-vamo un collettivo di artisti – spiega – orasiamo un’impresa, e se lo siamo è anchegrazie a queste iniziative”

Giovani e creatività in una regione all’avanguardia sul piano normativo“Prima eravamo un collettivo di artisti. Ora siamo un’impresa”

Gian Carlo Muzzarelli (Attività produttive)“Lo sviluppo industriale passa anche dalla creatività,

dalla salute, dal welfare. Spesso sono propriole sollecitazioni creative, gli elementi percettivi,all’origine di molte delle innovazioni che poi

vengono sfruttate dall’industria”.

Donatella Bortolazzi (Politiche giovanili)“L’arte sta diventando una professione.

Deve diventare una professione.Abbiamo ancora tanta strada da fare sostenendo

i consorzi, mettendo in rete tutti i soggetti,sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie”.

Page 20: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

18

TERRITORI

“L’Emilia-Romagna, con la suaeconomia robusta e un exportche fa da locomotiva nono-stante la crisi, è una terra

“attrattiva” per gli investitori esteri?Settori come la meccanica, in cui dasempre siamo ai primi posti inEuropa, sono in grado oggi di fargola ai capitali internazionali? È

quanto si chiede laRegione, in vista dellastesura del nuovo Pro-gramma triennale Atti-vità produttive e Prriitt2012-2014. La rispo-sta, secondo quantoemerso dalla serie diincontri di ascolto econfronto con glistakeholder che si sonotenuti lungo tutta la

seconda parte del 2011 – culminatinel workshop dello scorso 2 dicem-bre “Capitale territoriale e politicheper l’attrattività” – è che gli emilia-no-romagnoli hanno sì un tessutoindustriale solido e invidiabile, madevono rinnovarsi per promuoversimeglio. Non partono da zero,insomma, ma la strada da fare èlunga e, nel delineare il difficile per-corso che attende istituzioni e azien-de del territorio, bisogna avere benchiari pregi e debolezze da rafforza-re per cogliere nuove opportunità dicrescita.La questione riguarda strategie dimarketing territoriale e prende inesame indicatori che vanno oltre isoliti Pil, esportazioni e fatturati. Sitratta, infatti, di rendersi appetibiliper società e investitori che, da altriPaesi, devono decidere di investirenella nostra regione: i fattori chiavediventano dunque la qualità delleinfrastrutture e la raggiungibilitàgeografica e logistica. Insieme aun’immagine forte, fatta dai grandiprodotti “nostrani” già famosi –dalla Ferrari all’aceto balsamico di

Modena – che dovrebbero diventa-re veri ambasciatori dell’Emilia-Romagna nel mondo. Di questo si èragionato con i diversi esperti invi-tati al convegno: contano di rive-dersi presto, come ha assicuratol’assessore alle Attività produttiveGian Carlo Muzzarelli, per confe-zionare un progetto di legge specifi-co sulle politiche per l’attrattività.“È una scommessa, per la Regione –ha commentato Muzzarelli durantel’incontro – questi momenti aiutanoa stabilire la direzione da prendere.Viviamo l’era della globalizzazionee i messaggi per il 2012 sono pesan-ti: si parla di stagnazione, di reces-sione. Dobbiamo ribaltare comple-tamente le politiche e aprirci almondo”. L’assessore ha fatto poi

chiarezza sul punto, fondamentale,da cui hanno preso il via gli incon-tri sul tema. “Attraente non signifi-ca attrattivo – ha proseguito – nonbasta essere attraenti per attirarecapitali: l’attrattività è una politica,che porteremo avanti per generarenuova crescita”.Il convegno si è aperto con unapanoramica sui numeri dell’Emilia-Romagna, illustrati da MassimoGuagnini, responsabile del servizioScenari per le economie locali diPrometeia. Una fotografia sul posi-zionamento competitivo della regio-ne, che “vive di rendita” grazie allacrescita degli ultimi anni. A farla dapadrone, l’export, che in termini dicrescita ci piazza al di sopra di regio-ni come Veneto e Lombardia, facen-

Punto di partenza,un’economia forte

e una società solida.Ora serve il coraggiodi “aprirsi al mondo”

diSaraScheggia

Capitale territoriale e politiche per l’attrattività in vista di “Emilia-Romagna 2014”

Marketing territorialeoltre la “trappola del Pil”

Page 21: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

alzare bandierine colorate per farcivedere”.Sull’esigenza di aprirci all’esterno ha“battuto il chiodo” anche EnricoCocchi, direttore generale Program-mazione territoriale e negoziatadella Regione, che ha sottolineatol’identità dinamica dell’Emilia-Romagna, da sempre abitata damolti cittadini nati fuori regione oimmigrati stranieri. “Abbiamo unastoria nel costruire conoscenza – haosservato – Bologna è la più anticauniversità d’Europa, Ferrara laterza: non c’è dubbio che l’attratti-vità di insediamenti è nel nostroDna. Ora dobbiamo metterci in retee fare di più: questa storia non puòdiventare una gabbia”.Il workshop, che si è concluso conuna tavola rotonda con rappresen-tanti di aziende e docenti universi-tari, insieme a Luca Rossi di Con-findustria Emilia-Romagna, haospitato anche un’analisi del servi-zio Sportello per l’Internazionaliz-zazione dell’ente di viale AldoMoro, chiamato a giocare un ruolostrategico sul fronte attrattività emarketing territoriale. Un’occasio-ne per ricordare eventi importanti erisultati raggiunti – come la presen-za dell’Emilia-Romagna e dellacittà di Bologna alla recente Expodi Shanghai – ma anche per porrenuovi e più ambiziosi obiettivi:come lo studio di un’immaginecoordinata, proponendo indaginimirate su settori industriali e impre-se, un “censimento” che aiuterebbea tracciare la strada da seguire; o,ancora, se pure complicata dalladifficile fase economica e dallapenuria di risorse, l’idea diun’Agenzia regionale per l’interna-zionalizzazione. Una strada in sali-ta, naturalmente, ma anche un’am-biziosa sfida che vale la pena di rac-cogliere

doci raggiungere insediamenti indu-striali come la Catalogna spagnola esfiorare il Baden-Württemberg tede-sco. “La nostra struttura economicaè robusta – ha spiegato Guagnini –abbiamo reagito con prontezza allacrisi, che ha inciso molto, ma da cuistiamo risalendo senza perdere trop-pa competitività. Tutto questo habisogno di essere comunicato inmaniera mirata, per attirare investi-menti di lungo periodo”. Le notedolenti riguardano temi come ladotazione di infrastrutture. “Siamomediamente accessibili, ma restiamoai bordi di un’area, quella mitteleu-ropea, di forte accessibilità – conti-nua Guagnini – le reti ferroviariesono deboli e resta l’annoso proble-ma dei valichi alpini. Guadagniamopiena accessibilità, tuttavia, a livellostradale”. Insomma, non saremoDüsseldorf né Rotterdam, ma siamocollegati meglio di altre regioni ita-liane. “Va migliorata anche la perce-zione dell’Emilia-Romagna all’este-ro – conclude – in Europa ci saran-no almeno 1.200 posti come ReggioEmilia o Modena: dobbiamo raffor-zare le politiche di comunicazione e

19

Diversificazione, qualità, nuovi settori

Laurent Sansoucye il “porta a porta”dell’attrattività

L’ANALISI

Puntare su settori nuovi e preferire la ricercadiretta di investitori, piuttosto che imbarcarsi

in costose campagne di comunicazione. È laricetta per rendere più attrattiva l’Emilia-Romagna, fornita da un super esperto del tema:Laurent Sansoucy, direttore di Oco Global,società di consulenza specializzata nel campodell’attrattività e competitività dei territori. Nelsuo intervento, tarato sulle esigenze della regio-ne, Sansoucy ha cercato di far capire l’importan-za per gli enti locali, in particolare per le regioni,di dotarsi di politiche ad hoc per attrarre capitalidall’estero. ”Attrattività è una parola che fino a15 anni non esisteva – ha affermato – oggi, conla globalizzazione, è invece cruciale intercettare imovimenti delle grandi aziende internazionali”.L’esperto ha ricordato come buone politiche perl’attrattività si traducano in stipendi migliori(quindi occupazione), fatturati più alti e beneficierariali. Sottolineando anche la necessità di trala-sciare Pil o export e scommettere su indicatoriqualitativi come il livello dei servizi. “Non è dettoche si debba puntare sui settori in cui la regioneè da sempre forte – ha ribadito – le fasi difficilidella congiuntura svelano cicli di vita diversi: èimportante diversificarsi, distribuire il rischio erinnovarsi”. Gli esempi da imitare? Sembrerà unparadosso, ma tra i primi c’è l’Irlanda (“Mantienealti gli stipendi e incrementa le risorse per ricercae sviluppo”, ha detto Sansoucy). Poi, bisogneràmettersi alla ricerca di investitori da convincere,perché “fare campagne sul brand territorialecosta troppo e non ha grandi ritorni”, ha prose-guito. “L’Emilia-Romagna è forte nel manifattu-riero, ma attira pochi progetti in quell’area. Vameglio, invece, nella logistica. Ma il messaggiofinale è positivo: il vostro potenziale è elevato”.Tra i punti di forza su cui far leva, infine, la scar-sa concorrenza nazionale, visto che solo Milanoo regioni come la Toscana o l’Alto Adige si sonodotate di strumenti forti in questo campo.“L’avvio dell’Alta Velocità a Bologna – ha con-cluso Sansoucy – potrebbe essere sfruttatomeglio e poi si può puntare anche sul mercatointerno, attirando investimenti da Lombardia oVeneto. Potete solo migliorare: basta studiare ilpiano giusto”

Page 22: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

20

TERRITORI

Il progetto del Museo Casa EnzoFerrari di Modena è in diritturad’arrivo: l’inaugurazione ufficia-le per il pubblico è stata fissata

per sabato 10 marzo 2012, alla pre-senza delle istituzioni di testimoniald’eccezione. Alla stampa internazio-nale sarà dedicata un’anteprima giàvenerdì 9 marzo. Il complesso

museale – che misureràben 5mila mq – è statorealizzato con il contri-buto del ProgrammaFesr, per una quota paria un milione di euro, easpira a diventare unluogo di culto per gliappassionati di auto-mobilismo sportivo emeta ambita per il turi-smo culturale e indu-

striale, nel cuore della motor valleyemiliana.Con l’approssimarsi dell’evento, dal18 febbraio, in omaggio alla data dinascita del grande costruttore mode-nese, al via diverse iniziative, a parti-

La strutturache rende omaggioal grande costruttore

modenese è finanziatadal Programma Fesr

re dalla città di Modena. “È congrande soddisfazione ed entusiasmoche, dopo anni di intenso lavoro daparte della Fondazione Casa di EnzoFerrari, ci accingiamo a inaugurarequesto importante contenitore cultu-rale, che si propone di raccontare almondo la storia di un grande perso-naggio e la vocazione motoristica delnostro territorio”, dice MauroTedeschini, presidente della Fonda-zione Casa di Enzo Ferrari.Il complesso museale, la cui posadella prima pietra è avvenuta il 20febbraio 2009 alla presenza di PieroFerrari, nasce dal restauro della casain cui Enzo Ferrari nacque a Modenanel 1898, che ha conservato intattinel tempo sia il corpo abitativo chequello di officina, e dalla costruzionedi un nuovo edificio dal design auto-mobilistico, l’ormai famoso “cofa-no” in alluminio giallo, colore sim-bolo della città di Modena e colorescelto da Enzo Ferrari come sfondodel Cavallino, il marchio dell’aziendache porta il suo nome.

“Il Museo Casa Enzo Ferrari diModena rappresenta un completa-mento dell’offerta turistica in temadi motori del nostro territorio –spiega Adriana Zini, segretariogenerale della Fondazione – ediventerà luogo di culto per gliappassionati di motori e metaambita per il turismo culturale eindustriale. Per la città di Modenasarà un’icona di livello internazio-nale. In rete con il Museo Ferrari diMaranello, con il quale opererà insinergia, e con altre importantirealtà motoristiche del territorio,come il nuovo Autodromo di Mar-zaglia e le Collezioni Righini,Panini e Stanguellini, garantirà lapiena soddisfazione delle aspettati-ve di visitatori provenienti da ogniparte del mondo”.Il Museo – uno dei 38 progetti divalorizzazione e qualificazione delpatrimonio ambientale e culturalefinanziati dal Por Fesr per comples-sivi 40,7 milioni di euro – aprirà ilsipario con un allestimento dedicatoalla storia di Enzo Ferrari uomo,pilota e costruttore, contestualizzatain quella del Novecento e dello sce-nario che lo vide indiscusso prota-gonista: l’automobilismo sportivo,con gli attori, i luoghi, le competi-zioni che caratterizzarono il conte-sto nel quale si sviluppò la suavicenda: dal Circuito di Modenaall’Aerautodromo e alla MilleMiglia; da Scaglietti, Fantuzzi,Stanguellini a Maserati, Pagani, DeTomaso e all’Alfa Romeo

A marzo l’inaugurazione, già da febbraio eventi nel cuore della motor valley emiliana

Casa natale Enzo Ferrariverso il taglio del nastrod

iAugustoZanotti

Page 23: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

>>

INFORMAZIONI, DOCUMENTAZIONE, SERVIZI:

Sito | fesr.regione.emilia-romagna.it URP Regione Emilia-Romagna | 800.662200 Sportello per le imprese | 051.5276323 - 051.5276322

POR FESR EMILIA-ROMAGNA 2007-2013

Costruire insieme il futuro è un’impresa in cui crediamo e la sosteniamo con impegno,azioni e finanziamenti. In Emilia-Romagna, i fondi messi in campo dal Programma Operativo Regionale FESR 2007-2013, hanno contribuito ad avviare 1100 progetti perle imprese, 30 aree ecologicamente attrezzate, 38 progetti ambientali e culturali. Oltre a ciò, nei laboratori dei tecnopoli regionali hanno già trovato impiego 742 ricercatori, di cui 288 giovani. Il Por-Fesr è una risorsa al servizio di tutta la società, un’opportunità in più per valorizzare le nostre energie, sviluppare le giovani potenzialità, aprire nuovestrade a tutti coloro che credono nella forza delle idee.

RISORSE IN RETEPER TUTTI COLORO CHE CREDONO NELLA FORZA DELLE IDEE

MERSEFROP 3102-7002ANGAMOR-AILI

TTUTREPROSIR

ainanifeinoiainsiemCostruire

NONODERCEHCOROLOCITETERNIESR

idnofiangamoRailimEnIitnemacrediacuiinun’impresaèfuturoilme

EEDIELLEDAZROFALLEN

ammargorPladopmacniissemimpegno,consosteniamolaeamo

PRUti.angamor-ailime.enoiger.rsef|otiS

OIZATNEMUCOD,INOIZAMROFNI

strade a tutti colvalorizperpiùin

navoig882iucidbalien,òicaertlOa03,eserpmiel

RegioOperativoaiznanifeinoiza

etropS002266.008angamoR-ailimEenoigeR

:IZIVRES,ENO

loro che credono nella forza delle idelesviluppareenergie,nostrelezzareoizivreslaasrosiranuèrseF-roPlI.inonnahilanoigeriloponcetiedirotarob

83,etazzerttaetnemacigoloceeeracontribuito hanno2007-2013,FESRnale

idnofi,angamoR-ailimEnI.itnema

2236725.150-3236725.150|eserpmielrepolle

ee.nuoveaprirepotenzialità, giovani

àtinutroppo’nu,àteicosalattutid,irotacrecir247ogeipmiotavortàig.ilarutluceilatneibmaittegorp8

perprogetti 1100avviare adbuito ammargorPladopmacniissem

2

IL PROGETTO

Uno spazio espositivo progettato come una piattaformainformativa attraverso la quale esplorare le eccellenze di

Imola e del suo territorio, alla scoperta di un patrimonio diidee e di emozioni, peculiare di questa parte della Romagna.Queste le caratteristiche del nuovo spazio museale che saràrealizzato al Circuito di Imola.I contenuti del museo saranno forniti da istituzioni, artisti eoperatori locali e contribuiranno, insieme, a delineare la fisio-nomia di una città e del suo Circondario, ricca di potenzialitàe di realtà, che proprio nell’Autodromo trovano una vetrinaideale, un punto d’aggregazione e di rilancio. Tale spazio saràcaratterizzato da una consistente dotazione tecnologica,finalizzata alla fruizione virtuale delle immagini e delle testi-monianze relative alla storia di Imola, del suo Autodromo edel suo territorio.Dal “contenuto” al “contenitore”, ossia la struttura stessache ospiterà il museo: questa sarà realizzata sulla base dei piùelevati standard energetici, interamente ricoperta di pannelli

fotovoltaici per circa 2.000 metri quadrati. Metà di questisaranno spazi chiusi da pareti rosse, il resto sarà uno spazioaperto, coperto solo dalla tettoia “solare”.L’ingresso del museo sarà dislocato nella parte tra la torreMarlboro e l’attuale “media center”, uno spazio di circa 200mq attualmente libero. Attraverso una scala – più un ascen-sore riservato ai diversamente abili – si salirà al museo, alprimo piano, mentre le terrazze rimanenti – raggiungibili daltetto – potranno ospitare auto e moto in mostra.La sfida è realizzare la struttura in modo tale da renderla frui-bile anche al di fuori della normale operatività del personaledi “Formula Imola”, rendendola al tempo stesso compatibilee sinergica rispetto ai numerosi eventi sportivi in programmagià dalla primavera 2012.L’investimento per la realizzazione del museo Circuito diImola è pari a complessivi 1,5 milioni di euro, di cui 600milaa carico del Comune di Imola e 900mila cofinanziati dalProgramma Fesr

Presto il nuovo museo all’autodromo: una porta per esplorare la città e il territorioCultura imolese “in pista”

Page 24: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

Un nuovo parco naturalistico, a due passidalla città di Rimini. Uno straordinario

patrimonio ambientale dal grande valore eco-logico, paesaggistico e storico culturale, chesarà presto fruibile in completa sicurezza sia ascopo ludico-ricreativo sia per attività didattico-ambientali.La Giunta comunale riminese ha infatti appro-vato il progetto esecutivo per il risanamentoambientale e la valorizzazione naturalistica del-l’ex cava In.Cal System, posta lungo la spondadestra del fiume Marecchia, facilmente rag-giungibile anche dalla ciclabile lungofiume, inuna zona compresa tra le località di SanMartino dei Molini e Spadarolo, al confine conil comune di Santarcangelo. Il sito, oggi areaSIC (Sito di interesse comunitario), è caratteriz-zato dalla presenza di due bacini originati dal-

l’attività estrattiva, oggi dismessa, in cui, tral’altro, nidificano specie di uccelli molto rare esoggette a particolare tutela (aironi, garzette,martin pescatori, ecc).Un vero e proprio nuovo parco di oltre 37 etta-ri, ricco di specchi d’acqua, flora e fauna (tra cuiappunto gli uccelli) che fanno dell’area il lorohabitat ideale, che sarà possibile conoscereattraverso un accesso controllato e postazioniper l’osservazione faunistica, percorsi botanici,centri di didattica ambientale. L’interventosull’area In.Cal. System prevede il manteni-mento della vocazione e della funzione natura-listica, sviluppando infrastrutture per facilitaresia la fruizione didattica sia quella turistico-ambientale. Particolare attenzione è posta dalprogetto ai punti d’accesso al “contesto fluvia-le”, sia provenendo da Rimini sia dai comuni

dell’entroterra.All’interno dell’area, il progetto prevede la rea-lizzazione di percorsi didattici, ingressi e spazistrutturati, servizi, piantumazione di nuovavegetazione. Nella realizzazione delle strutturesaranno privilegiati materiali a basso impattoambientale, con le opere concentrate sostan-zialmente in due aree: una vicino al fiume,sempre accessibile e attrezzata per le attivitàdidattiche rivolte alle scuole; l’altra, tra i laghi,l’area archeologica Sarzana e il paesaggio agra-rio, volta alla tutela e alla conservazione dellaflora e della fauna selvatica, accessibile accom-pagnati da guide esperte.Un luogo importante non solo sotto il profilonaturalistico, ma anche di grande interessearcheologico per la presenza del complesso diepoca imperiale romana detto di “CavaSarzana”, costituito sia da strutture abitative,sia da una necropoli legata all’insediamentoche già all’epoca era collegato al centro urbanodi “Ariminum” attraverso l’antica viaMarecchiese. “Un intervento – ha sottolineatol’assessore alle Politiche ambientali del Comunedi Rimini, Sara Visintin – di particolare rilevanzasia per la restituzione alla città di un’area di rile-vanza turistico ambientale poco distante dalcentro urbano, sia per le modalità di realizza-zione del progetto, che ha coinvolto gli entilocali e le realtà associative del territorio rimine-se in un percorso partecipato e condiviso tra glistakeholder. I lavori di riqualificazione previstivanno a preservare gli ecosistemi naturali pre-senti proprio nell’ottica di fruire un luogo conun approccio sostenibile, che deve diventare lalente con cui osservare e progettare il futuro delnostro territorio”.Il costo complessivo dell’opera ammonta a350mila euro di cui circa il 70% finanziati dalPor Fesr nell’ambito del progetto per la valoriz-zazione e la riqualificazione delle valli delMarecchia e del Conca, che prevede la realiz-zazione di percorsi cicloturistici e fluviali nell’en-troterra riminese per un investimento comples-sivo di 3.150.000 euro, di cui 2.200.000 finan-ziati dal Programma

22

TERRITORI

LA SCHEDA

Approvato il progetto di riqualificazione dell’ex cava In.Cal. System

Rimini, un parco naturalistico a due passi dalla città

Alle spalle della Riviera di Rimini edelle sue rinomate località balneari,

si apre un suggestivo paesaggio collina-re, solcato da fiumi e valli lussureggianti,disseminato di castelli un tempo regno –e terra di contesa – delle signorie deiMalatesta e dei Montefeltro. Il luogoideale per un viaggio nella storia, nellanatura e nel gusto di queste terre, resoancora più piacevole e fruibile grazie alprogetto di realizzazione di percorsi sto-rico-naturalistici finanziato dal Program-ma Fesr.I beni interessati dal progetto sono i lun-gofiumi e le aree della rete ecologica dellaProvincia di Rimini, nello specifico le vallidei fiumi Conca e Marecchia e i tratti delpaesaggio che, dai fiumi, risalgono versole sommità collinari, attraverso sentieridella media e alta collina. Obiettivo pri-mario dell’intervento è la valorizzazionedelle risorse ambientali del territorio,associata alla promozione di nuove formedi turismo sostenibile, per uno sviluppo

socioeconomico compatibile con la salva-guardia e i valori del paesaggio.Un obiettivo perseguito attraverso inter-venti di recupero, trasformazione egestione, che mettano in rete i beni natu-ralistici e storico-culturali esistenti nell’en-troterra riminese, per renderli fruibili a unnumero maggiore di utenti, sia residentisia turisti. Tra le azioni principali: la realiz-zazione di infrastrutture per lo sviluppoentroterra-costa; la messa in rete dei benie dei poli di eccellenza esistenti; il recupe-ro e la valorizzazione di aree degradate aforte valenza ambientale e paesaggistica;lo sviluppo di sistemi tecnologici innovati-vi di tipo satellitare; la realizzazione di unasegnaletica coordinata e specifica per ilcicloturismo e la vacanza attiva in genere.Beneficiario degli interventi è la Provinciadi Rimini. Le risorse complessive destina-te al progetto sono pari a 3.150.000euro, di 2.200.000 finanziati dal Por Fesre 950mila quale contributo messo adisposizione dagli enti locali

IL FOCUS

Investimenti per oltre 3 milioni di euro, di cui 2,2 finanziati dal PorPercorsi cicloturistici e fluviali

tra Conca e Marecchia

Page 25: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

Pubb

Page 26: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

Non mette la coppola, maveste il doppiopetto. Il feno-meno mafioso si presenta inmodo diverso, ma è anche in

Emilia-Romagna.Mafia degli affari più che del control-lo sociale del territorio, come avvieneal Sud. Mafia che non veste i panni dikiller senza scrupoli, bensì, quelli dei

boss che si fannoimprenditori. Strategiadell’occultamento, dell’i-nabissamento, del mime-tismo: non a caso si con-tinua a parlare di “Mafiainvisibile”, al Nord.Lo dicono le inchiestedella magistratura, locertificano le relazionidelle Direzioni nazionalee distrettuale antimafia.

Sono le mafie – ’Ndrangheta, Camor-ra, Cosa Nostra – che investono fiumidi denaro sporco, frutto dei loro pro-

venti illeciti, per riciclarlo, entrando“nell’economia pulita tramite gliappalti pubblici e la partecipazione adiverse opere di carattere privato”.Sono le mafie dei ‘colletti bianchi’:violenza rara (anche se attentati e inti-midazioni gravi non sono mancatenegli ultimi anni), affari molti.Lo scrive e lo attesta il dossier “Lemafie in Emilia-Romagna, dall’inse-diamento alle presenze”, realizzato daLibera Informazione su impulsodall’Assemblea legislativa regionale.Un rapporto e, insieme, un lavorogiornalistico che analizza a fondo leradici piantate dalle mafie sul territo-rio, soprattutto negli ultimi quattroanni.Le 192 pagine del lavoro fornisconola mappa completa della presenzadelle cosche nelle province dell’Emi-lia-Romagna, attraverso dati, nomidei clan, statistiche. I numeri parlanodi un aumento del 3% negli ultimi

quattro anni delle attività legate allacriminalità organizzata. Sono 8.500 icommercianti vittime dell’usura (pariall’8,6%). Il “pizzo” coinvolge invece2mila esercenti oggetto di estorsione(5% del totale contro il 70% dellaSicilia o il 50% della Calabria), Sonostati 107 i beni confiscati alla mafia inregione (in cima c’è Bologna con 38immobili, seguono Forlì-Cesena con28 e poi Ferrara con 16).Non esistono territori immuni e i ten-tativi di infiltrazione procedono dipari passo con le grandi occasioni diaffari, indirizzandosi su settori reddi-tizi, e più aderenti alle caratteristichedelle nuove generazioni di mafiosi. Èpiù conveniente per le organizzazionicriminali riciclare i grandi profittiottenuti dal traffico di stupefacenti,infiltrandosi nell’economia legale. Icampi di attività sono diversificati:appalti pubblici ed edilizia privata,estorsioni e usura, apertura di attività

24

IMPRESEdiG

iuseppeSangiorgi

Criminalità più 3%in quattro anni.

Il quadro emergedal dossier “Le mafiein Emilia-Romagna”

Poca violenza, molti affari: il fenomeno ha messo radici e rischia di esplodere con la crisi

Mappa e numeridella “mafia invisibile”

IL FOCUS

Uno strumento concreto per alimentare una cultura di sen-sibilizzazione alla conoscenza è rappresentato dalla legge

regionale 3/2011 per il contrasto alle infiltrazioni mafiose e perla promozione dell’educazione alla legalità, con cui la RegioneEmilia-Romagna mette a disposizione risorse per attivare pro-getti specifici attraverso bandi di finanziamento.A questa legge fanno riferimento 29 interventi, che sono partedi un pacchetto composto anche da 39 iniziative per la sicu-rezza e la Polizia locale. In totale, sono 68 i progetti ideati perprevenire e contrastare in maniera capillare la criminalità orga-nizzata, finanziati a fine dicembre e già operativi dopo la firmada parte di sindaci, presidenti delle Province e rappresentantidel mondo della scuola dell’Emilia-Romagna.Le risorse messe complessivamente a disposizione dalla Giuntaregionale ammontano a quasi due milioni di euro, con cuisaranno attivati nuovi mezzi e tecnologie per la sicurezza e la

Polizia locale, sarà sviluppata formazione per amministratori eimprenditori sulla legalità e il contrasto alla mafia, e realizzatiincontri con gli studenti e interventi per recuperare edifici sot-tratti alla criminalità. Tutti gli accordi di programma e i proto-colli d’intesa con gli enti locali prevedono la realizzazione diattività cui la Regione partecipa direttamente, non solo con ilcontributo finanziario, ma anche con competenze tecniche e diprogettazione. Si tratta, quindi, di attività cogestite in tutte lefasi di realizzazione. “Ora lavoreremo insieme – dice la vice-presidente e assessore alle Politiche per la sicurezza, SimonettaSaliera – per far sì che nei prossimi anni possano partire altriprogetti ancor più di rete, in collaborazione tra diversi Comunie scuole, soprattutto rivolti ai giovani e per facilitare il recupe-ro dei beni confiscati alla mafia”.All’inizio di marzo saranno approvati altri 8 progetti per untotale di ulteriori 148.088 euro

In campo 68 progetti in applicazione della nuova legge regionaleContrasto alle infiltrazioni mafiose

Page 27: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

commerciali, gestione di locali not-turni, commercio di alimenti contraf-fatti, sfruttamento della prostituzio-ne, gioco d’azzardo, servizi alla gran-de distribuzione, persino l’ingresso insocietà di calcio.La realizzazione degli obiettivi delleassociazioni mafiose non passanecessariamente per l’occupazionedel territorio e l’intimidazione; piùspesso la mimetizzazione avviene tra-mite la pratica dell’avvicinamento-assoggettamento (a volte consenzien-te) di soggetti legati in quei luoghi dacomunanze di interessi: la vocazioneimprenditoriale della criminalitàorganizzata riesce a realizzarsi sulterritorio privilegiando forme diaccordo con settori dell’imprendito-ria dove maggiore è l’influenza delgruppo criminale, oppure politici eamministratori pubblici disposti asottoscrivere patti di connivenza pertornaconto elettorale o economico.“Certo, la presenza non ha le dina-miche della ‘colonizzazione’ – avver-te Lorenzo Frigerio, coordinatore diLibera Informazione – ma deveinquietare perché il tratto distintivo èil tentativo, a volte anche riuscito, dientrare nell’economia attraversoappalti, estorsione e soprattutto rici-claggio”.L’attuale fase di crisi economica

25

Matteo Richetti (presidente Assemblea legislativa)“Non abbassare la guardia, non basta più.

È necessario che le istituzioni svolgano un ruolo attivo.Serve mantenere viva e promuovere una cultura

della legalità e della responsabilità, stando al fiancodi chi crede che onestà e regole siano valori, sempre”.

L’INTERVISTA

Il 25 marzo 1995 don Luigi Ciotti fondò“Libera – Associazioni, nomi e numericontro le mafie”. Oggi è un network checoordina nell’impegno antimafia oltre700 associazioni e gruppi. Libera è unastoria di speranza, con tanti giovani, chesi diffonde in tutta Italia: una rete nazio-nale per dire che il problema delle mafieè trasversale a tutto il Paese. “Le mafiesono anche al Nord – denuncia il sacer-dote cadorino trapiantato a Torino – sisono trasformate, diventando sempre piùorganizzate e invisibili. Le mafie hannouna capacità rigeneratrice impressionan-te. Sono mafie ‘liquide’, invisibili, connuovi metodi e strategie, penetrate ingran parte tessuto nazionale”.In quasi vent’anni tutto cambia, anche lacriminalità.“Ma la sua vera forza è sempre la collu-sione con la società. Fa affari, oggi piùche mai, grazie ai rapporti con segmentidella politica e dell’economia, alle conni-venze. Primo Levi la definì ‘zona grigia’:le alleanze e le collusioni tra le mafie esegmenti di politica emondo imprendito-riale, e parte del corpo sociale”.Come reagire?“La forza delle mafie sta fuori dalle mafie.

Quando la politica è debole le mafie sonoforti. Quando la democrazia è pallida lemafie sono più forti. Nessun cambiamen-to sarà mai possibile se non partiremo dauna personale assunzione di responsabi-lità, da un rinnovamento delle coscienze.È un impegno che deve riguardare tutti.La legalità ha bisogno del rispetto delleregole e tutti dobbiamo iniziare a farloanche nelle piccole cose”.Come contrastare la criminalità mafiosa?“Oggi viviamo nell’illegalità diffusa:riciclaggio, evasione fiscale, corruzione:sommando tutto questo si ottengono560 miliardi di euro. Lì bisogna andarea prendere il denaro per le fasce piùdeboli”

Sopra, Luigi Ciotti e Carlo Alberto Roncarati

Il dossier è stato presentatodurante il convegno nazionaledal titolo “Mafie senza confini,noi senza paura”, che ha chiamatoa confronto istituzioni, associazionie cittadinanza nella Sala Polivalentedell’Assemblea legislativa

Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera

“La mafie sono fortiquando la politica è debole”

Page 28: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

aumenta gli effetti distorsivi provoca-ti dalle infiltrazioni dell’impresa cri-minale nel mercato. Si sta assistendoalla progressiva criminalizzazionedell’economia legale, attraverso l’im-piego e la trasformazione di un’enor-me quantità di denaro. Il costanteinquinamento dell’economia legale e

la progressiva e contestuale finanzia-rizzazione delle ricchezze mafiose,sono i fattori principali che hannopermesso alle cosche un “balzo nellamodernità”.“Per insediarsi, le cosche non hannobisogno di occupare militarmente ilterritorio, ma acquistano mezzi eimprese – precisa Anna Canepa,magistrato della Direzione nazionaleantimafia – la realtà con la qualeoccorre misurarsi è ben diversa:prima le imprese venivano spremutecome limoni con il pizzo, oggi sonorisorse per criminalizzare l’econo-mia”.Basta osservare l’andamento dellesegnalazioni di operazioni sospetteregistrate dall’Unità di informazionefinanziaria (Uif) istituita dalla Bancad’Italia, che sono triplicate passandoda circa 1.000 nel 2008 a più di 3.000nel 2010. L’andamento delle segnala-zioni rispetto alle province di prove-nienza, nel 2010 vede al verticeBologna (21%), poi Rimini (17%),Modena (15%), Reggio Emilia(14%), Parma (10%), Forlì-Cesena(8%), Ferrara (6%), Ravenna (5%),Piacenza (4%). Nel primo semestredel 2011 si sono registrate 1.250segnalazioni.“Non abbassare la guardia, non bastapiù – osserva il presidente dell’Assem-blea legislativa regionale, MatteoRichetti – occorre non sottovalutarela presenza delle mafie e non favorirelo sviluppo delle condizioni chepotrebbero portare fra qualche tempoa scoprirci terra ‘colonizzata’ dallacriminalità organizzata. Dobbiamotutti diffondere la consapevolezza chein Emilia-Romagna ci sono e fannoaffari, mimetizzandosi in un tessutoeconomico vitale e forte. È necessarioche le istituzioni svolgano un ruoloattivo, non limitandosi a una logicadifensiva, ma reagiscano contrastan-dola con la volontà di smontare rela-zioni illecite che la supportano. Perquesto – conclude Richetti – dobbia-mo conoscere, riflettere, ma ancheagire. Per garantire la vita civile deicittadini serve mantenere viva e pro-muovere una cultura della legalità edella responsabilità, stando al fiancodi chi crede che onestà e regole sianovalori, sempre”.Tra le buone prassi per arginare ilfenomeno mafioso rientra pienamen-

te il protocollo d’intesa siglato traLibera e Unioncamere Emilia-Roma-gna, che fissa modalità e punti di col-laborazione per una più efficace rea-lizzazione di iniziative destinate alladiffusione della cultura della legalitànell’economia e al contrasto alle infil-trazioni criminali nel tessuto econo-mico regionale.“Le Camere di commercio sonoimpegnate da tempo su questo fron-te. Il protocollo è un atto formale e diimpegno, che vogliamo rendere con-creto ed effettivo, a collaborare conl’associazione Libera per raggiungereobiettivi in cui crediamo fermamente– commenta il presidente di Unionca-mere Emilia-Romagna, Carlo Alber-to Roncarati – le Camere sono l’isti-tuzione delle imprese, le quali hannointeresse a che il mercato sia regolatoe presidiato dalla legalità e dal diritto.Nella lotta alle infiltrazioni dellamalavita, il sistema camerale mette adisposizione la più formidabile bancadati del Paese, il Registro delleImprese, che consente di monitorare ifenomeni, i passaggi di azienda, leacquisizioni di partecipazioni”.Un programma semplificato permet-te, infatti, di interrogare la banca datida un unico punto di accesso e diincrociare sulla stessa persona l’insie-me delle partecipazioni nei vari grup-pi societari. Da un’unica postazione, èpossibile indagare una figura impren-ditoriale rilevandone tutte le parteci-pazioni sul territorio nazionale.“I protocolli sono un segno dellavolontà di collaborare tutti assieme –sottolinea Luigi Ciotti, presidente diLibera – a questo riguardo, comedico da sempre, non bisogna soloparlare di etica nelle professioni, madi etica come professione, ossia ren-derla visibile in ogni comportamen-to”. In base all’intesa, Libera si occu-perà di progetti di formazione a sup-porto del sistema camerale. Gestiràinoltre “SOS Giustizia”, un serviziodi ascolto e assistenza alle vittimedella criminalità organizzata, garan-tendone l’operatività nelle sedi delleCamere di commercio aderenti.Unioncamere Emilia-Romagna sup-porterà Libera nell’attività di monito-raggio e mappatura dei beni confisca-ti alle mafie sul territorio regionale,con particolare riferimento a quelliproduttivi e aziendali, e metterà a

26

IMPRESE

Registro ImpreseUno strumentoper la trasparenzadell’economia

LA SCHEDA

Un formidabile strumento di supporto a quan-ti operano per la legalità è il Registro

Imprese, anagrafe economica e strumento dipubblicità legale delle aziende, fonte ufficiale,attendibile e garantita dalla legge, di informazio-ni sulle aziende italiane e sui loro soci e ammini-stratori, realizzato e gestito per le Camere di com-mercio da InfoCamere.Tre, in particolare, le modalità di consultazione delRegistro, a disposizione delle Camere di commer-cio, che contribuiscono efficacemente a contra-stare la criminalità economica garantendo l’affi-dabilità e la tracciabilità di informazioni e transa-zioni. Si tratta di strumenti avanzati che assicura-no una maggiore trasparenza delle informazionigiuridiche ed economiche attraverso una letturadei dati che può essere di aiuto all’attività investi-gativa. Questi “software intelligenti” sono:Ri.visual, che fa “vedere” immediatamente, informato grafico, semplice e accessibile, le infor-mazioni su un’impresa o su una persona presentinel Registro delle Imprese; Ri.build che permettedi tenere sotto controllo un insieme di impreseselezionate (fino a 100), attraverso la segnalazio-ne via e-mail di tutte le modifiche che interven-gono nel corso della loro “vita” (come cambioamministratori, quote, soci, sede); infine, conRi.map è possibile selezionare elenchi di imprese,visualizzandole su mappe geografiche.InfoCamere sta sviluppando programmi specificiper le esigenze degli investigatori che consentonodi mettere in evidenza le situazioni che potrebbe-ro nascondere fenomeni criminali, oltre a corsi diformazione per permettere agli operatori del set-tore di sfruttare al massimo le potenzialità delsistema. Il Registro Imprese è completamentedematerializzato grazie all’adozione della firmadigitale, della posta elettronica certificata e delletecnologie di conservazione sostitutive dellacarta, ed è telematico fino dalle origini – il 1993 –una novità assoluta in campo europeo

Page 29: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

27

disposizione informazioni e studi dinatura economico-statistica.Tra le altre misure, è infine previstala possibilità di promuovere la cono-scenza e la diffusione di prodotti amarchio “Libera Terra”, nel rispettodelle finalità istituzionali di Unionca-mere. Il protocollo è il secondo alivello regionale firmato da Libera(dopo quello con UnioncamerePiemonte) per supportare le Cameredi commercio impegnate nella lottaalla criminalità economica.In Emilia-Romagna il percorso è par-tito quasi due anni fa, con la firma delprotocollo per la legalità tra leCamere di commercio di ReggioEmilia, Modena, Crotone e Caltanis-setta. “Ora si concretizza il lavoroavviato sulla base di una responsabi-lità che le Camere di commerciofanno propria – afferma Enrico Bini,presidente della Camera di commer-cio di Reggio Emilia – la tutela dellalegalità costituisce un pilastro impre-scindibile per lo sviluppo economico,a protezione della libertà degli opera-tori e di un regolare svolgimento delledinamiche imprenditoriali”

L’ANALISI

Come e dove opera la criminalità organiz-zata in Emilia-Romagna? Secondo

Roberto Alfonso, procuratore dellaRepubblica di Bologna e coordinatore dellaDia regionale, questo oggi bisogna chiedersie non piuttosto “se” ci sono infiltrazionimafiose.“Camorra, Cosa nostra e ’Ndrangheta: cisono tutte – dice infatti il magistrato arrivatosotto le Due Torri dopo aver passato 15 anninella Dna a fianco di Piero Grasso – anche sela loro presenza è più difficile da individuare,rispetto al Sud, perché è meno visibile. Quinon si colgono i segnali, perché non si com-prendono. Quindi bisogna imparare a farlo el’Emilia-Romagna, come altre regioni menoraggiunte dalle mafie, va educata in questosenso. Serve la consapevolezza della colletti-vità, delle persone comuni, e che ognunofaccia la propria parte, dai politici agliimprenditori, fino al mondo della giustizia.

Un intervento fondamentale possono svol-gerlo le istituzioni, che devono riuscire arecuperare il senso di fiducia dei cittadini”.Le mafie esistono sul territorio con tre diver-si livelli crescenti: l’insediamento, ossia la pre-senza operativa, con reati commessi da affi-

liati a organizzazioni criminali; l’infiltrazione,che consiste nell’inserimento nella societàcivile, nell’economia, nelle istituzioni, nel-l’amministrazione, nella politica; infine il“radicamento”, quando c’è una presenzastabile, definitiva, con l’importazione dimodelli strutturali, di una strategia di inter-vento, di modalità operative.“In Emilia-Romagna – precisa il procuratorecapo – c’è un’infiltrazione di grado severo. Ènecessaria una strategia del doppio binario.Gli imprenditori che resistono con dignità,coraggio e sacrificio alle mafie non vannomai lasciati soli e devono essere premiati. Chinon lo fa va sanzionato, perché la societànon può più accettare nemmeno l’indiffe-rente neutralità, escludendolo dalle gared’appalto, da erogazioni pubbliche, da con-tribuzioni e da situazioni di agevolazione chela pubblica amministrazione può concederesolo all’imprenditore onesto e perbene”

Parla il procuratore e coordinatore della Dia regionale Roberto Alfonso“Escludere i collusi da appalti e contributi pubblici”

IL PROGETTO

ARoberto Morrione, giornalista Rai diprimo piano e poi direttore di

LiberaInformazione, fortemente impegnatonelle battaglie antimafia e nella formazione digiovani redattori impegnati nel sociale, laRegione Emilia-Romagna intitolerà un Centrodi documentazione, che sarà presto attivato. IlDossier Emilia-Romagna riprende una frasesignificativa di Roberto Morrione: “Negli ulti-mi tempi Libera Informazione è salita anchenel Centro-Nord, senza tralasciare gli impegninel Meridione. Come la simbolica palma, cheLeonardo Sciascia metaforicamente descrive-va protesa verso Nord, anche le mafie hannoinvaso, in veste apparentemente legale, tuttele regioni della penisola. È urgente dare lorobattaglia svegliando l’opinione pubblica,informandola sui reali pericoli di un’economiae di una vita sociale già in parte pervase dainteressi e presenze criminali, con l’aiuto di

governi regionali più consapevoli e di struttu-re informative finora troppo disattente”.Il portale www.liberainformazione.org è ilcuore del progetto di LucaMorrione, per darevoce ad associazioni e storie che normalmen-te non trovano spazio sui media, e mettere inrete le diverse esperienze. A fornire un quadrodella situazione dei giornalisti che in Italiasubiscono intimidazioni più o meno gravi, talida rendere difficile il lavoro di raccolta e di dif-fusione di informazioni importanti per i citta-dini è “O2 - Ossigeno per l’informazione”l’Osservatorio Fnsi-OdG sui cronisti minaccia-ti e sulle notizie oscurate con la violenza. InEmilia-Romagna il caso più grave e recentesono state le minacce di morte a GiovanniTizian che, alla vigilia di Natale del 2011, èfinito sotto scorta per alcune inchieste sulleinfiltrazioni del clan camorristico dei Casalesinel territorio di Modena

Nuovo Centro di documentazione dedicato a Roberto MorrioneUn omaggio ai giornalisti “scomodi”

Page 30: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

28

IMPRESE

Anche in tempi di crisi econo-mica ci sono aziende inEmilia-Romagna che investo-no per migliorare i rapporti

con il territorio, per aumentare i livel-li di sicurezza dei lavoratori, impreseche nella protezione dell’ambientevanno molto al di là di quanto previ-sto dalle leggi. Tutte queste esperien-

ze, migliorative rispettoagli obblighi normativi,rientrano nell’ambitodella responsabilitàsociale d’impresa (rsi).Attualmente, questeesperienze compongonoun quadro molto polve-rizzato. Le politiche pub-bliche potrebbero peròfornire una cornice eun’ulteriore prospettiva

a queste iniziative spesso isolate.Un’occasione per fare il punto è statoil convegno, tenutosi il 18 novembre

a Bologna, dal titolo “Responsabilitàsociale d’impresa. Un’opportunità diinnovazione per le imprese e il terri-torio”, organizzato dalla Regionenell’ambito Programma triennaleAttività produttive 2012-2014. Èemerso che la rsi, al contrario diquanto può apparire, è potenzial-mente un punto di forza per la com-petitività delle aziende, in particolarenel sistema internazionale. L’eticasociale nell’impresa, però, non deveessere vista come un puro strumentodi marketing, quanto come un modoper valorizzare le risorse disponibili,per esempio quelle umane, diventan-do più produttivi. In questo senso,secondo Gian Carlo Muzzarelli,assessore alle Attività produttivedella Regione Emilia-Romagna, èimportante premiare chi certifica, peresempio con la ISO 26000, l’eticanell’azienda, quella che porta a valo-rizzare le persone, l’impresa, il pro-

dotto. Secondo Muzzarelli, ricono-scere sempre di più nei bandi regio-nali questa valorizzazione è un modoper diffondere la rsi.“La responsabilità sociale d’impresa èun investimento a medio-lungo termi-ne, che porta benefici dopo 2 o 3 anni,mentre all’inizio è un costo”, spiegaAndrea Casadei, del centro studi

diClaudiaGrisanti

Rsi: “Investimentoa lungo termine.Sbagliato trattarla

come puro strumentodi marketing”

Responsabilità sociale: una delle chiavi per la competitività del “sistema Emilia-Romagna”

Migliori della leggeMigliori della crisi

LE NORME

La Regione Emilia-Romagna è già intervenuta sulla responsabilitàsociale d’impresa a livello normativo. La legge regionale n° 17 del

2005, “Norme per la promozione dell’occupazione, della qualità, sicu-rezza e regolarità del lavoro”, prevede agli articoli 45 e 46 che “laRegione, in accordo con gli obiettivi e gli orientamenti dell’Unioneeuropea, favorisce l’assunzione della responsabilità sociale delle impre-se”. Secondo la norma, la Regione si impegna nell’informazione e for-mazione in materia; promuove e facilita l’adozione da parte di impre-se, enti e organizzazioni dei codici di condotta e di documenti, quali ibilanci sociali e ambientali; promuove i marchi di qualità sociale eambientale; la sperimentazione di strumenti di misurazione e certifica-zione della qualità sociale e ambientale.La Regione è poi tornata a legiferare con la legge regionale n° 2 del2009, “Tutela e sicurezza del lavoro nei cantieri edili e di ingegneriacivile”, prevedendo incentivi economici per i committenti di lavori aimprese che si ispirano a principi di responsabilità sociale d’impresa, in

particolare riguardo alla tutela e sicurezza dei lavoratori. Inoltre, nellaredazione dei bandi finalizzati alla concessione di contributi alle impre-se edili, si prevede che tra i criteri di valutazione vi siano anche quelliriguardanti l’impegno ad attuare livelli ulteriori rispetto a quanto pre-visto dalle disposizioni vigenti. Da ricordare anche la firma di un pro-tocollo d’intesa biennale (2008-2009) con il ministero dello Sviluppoeconomico, per la promozione delle linee guida Ocse; l’Emilia-Romagna, peraltro, con il direttore generale Attività produttive,Commercio, Turismo, Morena Diazzi, rappresenta le Regioni italianenel punto di contatto nazionale Ocse. Infine, già la scorsa estate,l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha votato unarisoluzione in cui si chiede che la Regione svolga un ruolo di leader alivello nazionale per la promozione di politiche innovative di respon-sabilità sociale d’impresa e che nel nuovo Programma triennale per leAttività produttive, oggi alle battute finali, vengano individuate azionie programmi in tal senso

Dalle leggi ai protocolli d’intesa: le iniziative di viale Aldo MoroQualità dell’ambiente, del prodotto, del lavoro

Page 31: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

29

BilanciaRSI. Anche se alcune impresevedono i progetti di responsabilitàsociale solo in termini di immagine abreve termine, in realtà occorre tempoper convincere il consumatore chel’impegno dell’azienda non è una“toccata e fuga” per farsi pubblicità.Inoltre, è ormai cresciuta la consape-volezza dei cittadini-consumatori chespesso si informano approfondita-mente su questo aspetto, anche sfrut-tando le potenzialità del web.Ma come possono il rispetto dell’am-biente o le iniziative sociali migliora-re la competitività di un’azienda, par-ticolarmente in un momento di crisi?“Posso fare l’esempio di un mobilifi-cio di Parma – dice Casadei – che inun periodo di difficoltà economica ha

stabilito di non competere esclusiva-mente sul prezzo, ma di riposizionar-si. A questo scopo ha adottato tecno-logie di produzione non inquinanti,rispettose dell’ambiente e della salutedei consumatori. Il mercato ha rico-nosciuto l’innovazione contenuta nelprodotto, e ora il mobilificio è in cre-scita”.È evidente che un progetto di rsi in sénon basta a stimolare la crescita, senon è accompagnato da una strategiacomplessiva e da un’analisi del mer-cato in cui opera l’impresa. “Se ciaccostiamo a un mercato in cui l’uni-co valore è il prezzo, la responsabilità

sociale d’impresa non ha senso, men-tre l’iniziativa viene riconosciuta inun mercato in cui il valore è dato dalprezzo, ma anche dalla qualità”,commenta Casadei. Quindi le espe-rienze di responsabilità sociale posso-no essere di aiuto anche all’export, aseconda dei mercati e della loro sen-sibilità a queste tematiche. “Maoccorre comunque adottare – precisaCasadei – una strategia a lungo ter-mine, altrimenti la rsi rischia didiventare solo un costo”.In Emilia-Romagna, in ogni caso, l’i-dea di rsi è diffusa. Le aziende priva-te, in particolare quelle di servizi,hanno capito che valorizzare la risor-sa umana è fondamentale. Tuttavia,sarebbe necessario fornire un quadrodi insieme a tutte queste iniziative sin-gole, anche per favorire uno scambiodi buone pratiche, per finalizzaremeglio le risorse con minor costi e piùrisultati. La Regione Emilia-Roma-gna potrebbe avere, in questo senso,un ruolo importante di regia. “La

Regione – dice Casadei – può pre-miare con i bandi le aziende che siimpegnano con la rsi, che hannocomportamenti responsabili o che,per esempio, hanno previsto per idipendenti un certo numero di ore diformazione. Inoltre, può agevolaregli acquisti verdi, attraverso opportu-ne richieste tramite i bandi. Comestanno facendo altre amministrazioniregionali, potrebbe anche istituire unOsservatorio di buone pratiche”.La certificazione ISO 26000 è un altrostrumento interessante. “Potrebbeessere volontaria perché, in quantoesterna, è costosa e adatta soprattut-to alle imprese grandi, quotate inBorsa, che devono avere la certezzadel dato. A disposizione delle impre-se ci sono però anche strumenti menocostosi, come il bilancio sociale, ealcune Camere di commercio hannoanche messo a bando contributi perla sua stesura. Ma la cosa principale– conclude Casadei – resta la creazio-ne di un Osservatorio per la rsi”

L’iniziativa di Provincia e Camera di Modena

Rsi, premiate le best practice

IL CASO

Integrazioni economiche ai congedi paren-tali, orari flessibili per i dipendenti, maanche formazione per la sicurezza dei lavora-tori e iniziative di protezione ambientale: tuttemisure di responsabilità sociale di impresa,adottate dalle aziende che hanno partecipatoall’ultimo “Premio responsabilità sociale d’im-presa in provincia di Modena”, indetto dallalocale Camera di commercio insieme allaProvincia.Cms, azienda del settore meccanico diMarano sul Panaro, si è distinta per il proget-to “Better Factory, Better Life”. L’iniziativa havoluto valorizzare la qualità del lavoro, la sicu-rezza, il capitale umano. Ai dipendenti è statadata la possibilità della job rotation, la rotazio-ne delle mansioni tramite affiancamenti tem-poranei ad altri operatori, dell’orario flessibileper la conciliazione dei tempi casa-lavoro; èstata creata una banca ore per la compensa-zione dei tempi di lavoro in relazione agliandamenti congiunturali.Un altro esempio è la Havi Logistics, diBomporto, che è stata selezionata grazie a un

progetto di trasformazione in biodiesel deglioli esausti prodotti dai ristoranti. Dopo unostudio durato quasi due anni, per l’analisi dellafattibilità tecnica e organizzativa, l’azienda hariutilizzato l’olio fritto delle patatineMcDonald’s per produrre biocarburante per imezzi della propria flotta.Florim Ceramiche, di Fiorano, attiva nel setto-re delle piastrelle, si è invece distinta per la ste-sura del “bilancio di sostenibilità”, con la ren-dicontazione degli impegni e le azioni concre-te intraprese dall’azienda in ambito economi-co, sociale e ambientale, trasformando ilbilancio in un’occasione di informazione edialogo verso tutti gli stakeholder, e contri-buendo al riposizionamento dell’aziendarispetto ai competitor, soprattutto nei rappor-ti con banche e investitori.Infine Tetra Pak Packaging Solutions, che hainvece contribuito con il suo “Parents pro-gram” a migliorare, sia per la parte economi-ca sia per quella gestionale, i congedi paren-tali. L’integrazione economica è stata inseritanella contrattazione di II livello

Page 32: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

30

FORMAZIONE

innovative o ad alto contenuto diconoscenza e coinvolgono 58 pro-ponenti; 19 sono i progetti di ricer-ca industriale, sviluppo pre-compe-titivo e trasferimento tecnologico incollaborazione tra Università, centridi ricerca, imprese ed enti; 18 i per-corsi di innovazione organizzativa emanageriale a favore di micro, pic-cole e medie imprese e cooperativesociali.Il maggior numero di domande èarrivato dallo Spinner Point diFerrara (21), seguito a ruota da quel-lo di Parma, con 19, e da quelli diBologna e Cesena, entrambi con 16.Fanno capo al territorio bologneseanche le 4 domande dello SpinnerPoint presso il Cnr e le 2 di Imola. Lealtre sono arrivate invece daModena (9), Reggio Emilia (3),Piacenza e Ravenna (2) e Rimini (1).Il bando è aperto a tutti i residenti edomiciliati in regione occupati,inoccupati e disoccupati, con un’at-tenzione particolare a laureati, lau-reandi, dottorandi e dottori di ricer-ca o diplomati con pluriennale espe-rienza lavorativa di tipo tecnico egestionale. Le domande per progettidi ricerca o percorsi di innovazioneorganizzativa dovranno prevedereuna compartecipazione economicada parte dell’impresa che beneficeràdei risultati

Cinquantatre idee innovative.Tanti sono i progetti presen-tati all’ultima call del bandodi Spinner 2013, il program-

ma con cui la Regione si propone disostenere le competenze dei giovani.Nonostante la crisi, resta dunque altala capacità del sistema emiliano-romagnolo di investire sul proprio

futuro. In poco più didue mesi (dal 6 ottobreal 15 dicembre) sonostati ben 16 i progettipresentati per nuoveimprese, 19 quelli diricerca industriale e 18 ipercorsi d’innovazioneorganizzativa. In tutto53 progetti, elaboratida 95 giovani dell’Emi-lia-Romagna.

“Questi risultati – spiega PaoloBonaretti, presidente del consorzioSpinner – testimoniano la qualitàdelle risorse umane su cui la nostraregione può contare e l’intraprenden-za che i giovani sanno mettere incampo, anche nelle fasi più difficili. Èuna buona notizia, che fa ben spera-re per il futuro del nostro tessutoproduttivo e che, nello stesso tempo,

Quasi un centinaioi giovani coinvolti.

Da Ferrara e Parmail maggior numero

di proposte d’impresa

diO

doardoAlvisi

Sono 53 i progetti presentati all’ultimo bando dedicato ai nuovi talenti

consegna al sistema regionale uncompito importante: quello di soste-nere e rafforzare queste competenze,affinché possano esprimersi appieno,individuando percorsi per tradurre iprogetti in realtà, così come in questianni la Regione sta facendo con ilprogramma Spinner”.Spinner 2013 – finanziato dall’asses-sorato regionale alla Scuola, Forma-zione professionale, Università ericerca, Lavoro attraverso il Fondosociale europeo – offre attraverso larete degli Spinner Point un sistemaintegrato di opportunità e serviziarticolato in agevolazioni finanziarie,accrescimento delle competenze, ser-vizi di consulenza ad alta specializza-zione. Il bando principale, in partico-lare, offre sostegni economici, consu-lenze e servizi per chi vuole avviareuna nuova impresa o per chi pensa aun progetto di ricerca industriale o diinnovazione organizzativa e manage-riale da realizzare in imprese esisten-ti. Il 15 dicembre scorso si è chiusa laterza e penultima call.Il nucleo di valutazione Spinner haricevuto 53 progetti che coinvolgo-no complessivamente 95 persone:16 riguardano idee imprenditoriali

Spinner, giovani ideein cerca d’autore

Innovazione, la persona al centroPreparare i giovani negli ambiti della ricer-

ca e dell’innovazione tecnologica e valo-rizzare la persona come centro dei processi diinnovazione, in collaborazione con le univer-sità e le imprese, che possono così trovarerisorse umane adeguate a sostenerne glisforzi competitivi. Questo è Spinner 2013,un’azione del Programma operativo regio-nale 2007-2013 del Fondo sociale europeo(Asse IV Capitale umano, Obiettivo 2“Competitività regionale e Occupazione”).

L’offerta di agevolazioni finanziarie, servizi eopportunità viene erogata attraverso il sup-porto degli Spinner Point, sportelli localizzatipresso gli atenei e i centri di ricerca. Cinquele aree di attività nelle quali si articola l’offer-ta Spinner: idee imprenditoriali innovative;ricerca industriale e trasferimento tecnologi-co; innovazione organizzativa e manageria-le; riprogrammazione professionale attraver-so progetti d’innovazione in impresa; dotto-rati di ricerca. Per info: www.spinner.it

LA SCHEDA

Page 33: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

31

zativa dell’economia delle impreseregionali, e dovrà contribuire aimplementare i risultati della ricercae le attività di trasferimento tecnolo-gico.Le attività formative dovranno esse-re erogate lungo l’intero arco didurata del contratto, per assicurarel’alternanza formazione-lavoro checaratterizza il contrattodi apprendistato per ilconseguimento del tito-lo di dottore di ricerca.Le imprese dovrannoinoltre garantire lanecessaria formazioneinterna, che integraquella delle università,anche prevedendo atti-vità di tutoraggio for-mativo. Un appositocoordinamento tecnico regionale,composto da un rappresentante perciascuna delle parti che hanno sotto-scritto il protocollo d’intesa, dovràverificare l’andamento della speri-mentazione, che ha durata biennale.L’iniziativa si inserisce nel sistemaregionale di alta formazione, che pre-vede anche borse per la ricerca indu-striale e il trasferimento tecnologico,borse di ricerca per la creazione diimpresa e borse per l’innovazioneorganizzativa e manageriale. Ampioil panorama dei dottorati disponibilinei diversi ambiti disciplinari, in tuttie quattro gli atenei firmatari dell’in-tesa. L’elenco completo è consultabi-le sul sitowww.emiliaromagnalavoro.it

Diventare dottori di ricercalavorando in impresa. Laproposta in grado, potenzial-mente, di rivoluzionare il

percorso formativo dei giovani dot-torandi, avvicinando gli atenei almondo produttivo e favorendo lacreazione di nuova occupazione qua-lificata, diventa ora realtà. Dopol’accordo siglato a luglio tra RegioneEmilia-Romagna e le università diBologna, Ferrara, Modena e Reggio,Parma e le parti sociali, gli ateneihanno infatti presentato alla Regionemanifestazioni di interesse sui nuovicorsi, posti disponibili e modalità diselezione.Da oggi, dunque, le aziende possonoassumere con contratto di apprendi-stato un giovane laureato, di età infe-riore ai trent’anni e in possesso dell’i-doneità a un corso di dottorato traquelli presenti nell’offerta formativa,oppure che sta già svolgendo in uni-versità il dottorato di ricerca.L’apprendistato in alta formazioneper il conseguimento del titolo didottorato è una prima sperimenta-zione della Regione Emilia-Romagna, che a luglio scorso hasiglato l’innovativo protocollo:“L’obiettivo – spiega l’assessoreregionale all’Università e al LavoroPatrizio Bianchi – è promuovere unrapporto sempre più stretto tra ilmondo della ricerca e le imprese, emettere a disposizione delle aziende,anche quelle piccole e medie, perso-ne altamente qualificate. In questomodo si sostiene il sistema regionaledella ricerca e allo stesso tempo sifavorisce la competitività del nostrosistema produttivo”.Come previsto dall’accordo, spettaagli atenei individuare i dottorati diricerca e il numero di posti riservatiper l’apprendistato. I laureati chesuperano le selezioni richieste perl’ammissione possono poi essereassunti dalle imprese con contratto

Nero su bianco le opportunità per diventare dottori di ricerca lavorando in impresa

Apprendisti-dottorandiAl via la sperimentazione

Alta formazione:dopo l’intesa siglataa luglio tra Regionee atenei parte orala fase operativa

diM

arcoCasamenti

di apprendistato. Le imprese interes-sate dovranno stipulare i contrattisulla base dei contratti collettivinazionali delle organizzazioni sinda-cali e datoriali maggiormente rappre-sentative.La durata del contratto di apprendi-stato per l’acquisizione del titolo didottore di ricerca non può essereinferiore a 24 mesi e superiore a 48mesi. Il percorso formativo durante ilperiodo di apprendistato viene defi-nito insieme dalle università e dalleimprese, ma deve prevedere almeno120 ore annue di attività didattica edi formazione, finalizzate all’acquisi-zione di competenze negli ambiti del-l’innovazione tecnologica e organiz-

Patrizio Bianchi (Università e Lavoro)“L’obiettivo è promuovere un rapporto

sempre più stretto tra il mondo della ricercae le imprese, e mettere a disposizione delle aziende,

anche quelle piccole e medie,persone altamente qualificate”.

Page 34: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

32

Pubb

Page 35: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

Quaderni&documenti

I

La recessione che ha investitol’economia mondiale sta inci-

dendo profondamente e in modotraumatico, anche in Emilia-Romagna, sull’assetto del merca-to del lavoro, sull’occupazione esulle retribuzioni, mentre conti-nua il progressivo rallentamentodella dinamica della produttività.Questi andamenti sono confer-mati nel rapporto “Lavoro, retri-buzioni, produttività, contratta-zione. La situazione e le tenden-ze in Emilia-Romagna”, promos-so dall’ Unioncamere regionale erealizzato da OD&M Consulting,

in collaborazione con Manager –Società Ricerche Direzionali.“Attraverso il Rapporto – dice ilpresidente di UnioncamereEmilia-Romagna, Carlo AlbertoRoncarati - il sistema cameraleregionale offre a tutti gli “attori”una piattaforma conoscitiva utilead approfondire una materiadecisiva per il mantenimentodella coesione sociale. L’ auspicioè che questo studio contribuiscaad alimentare il confronto tra leistituzioni, le associazioni di rap-presentanza delle imprese, leforze sociali, chiamate a garantire

l’apporto a un progetto innovati-vo finalizzato a una trasformazio-ne profonda, ma possibile, delsistema di protezione del lavoronel nostro Paese”.Dall’indagine emerge che l’ap-proccio delle imprese alla crisi si ètradotto tendenzialmente nellacontrazione della propensione adassumere, nella “conservazione”degli occupati presenti, nell’utiliz-zo di diverse tipologie contrat-tuali, con un sensibile incrementodei contratti a carattere stagiona-le, a tempo determinato o part-time. Il quadro occupazionale,seppure preoccupante, restaancora meno drammatico diquello registrato sia rispetto alNord-Est che all’Italia. L’ampioricorso agli ammortizzatori socialiha infatti permesso di contenereil calo occupazionale. Il Patto perattraversare la crisi promossodalla Regione, ha contribuito asalvaguardare la realtà produttivae occupazionale estendendo l’u-tilizzo della Cassa integrazioneordinaria e straordinaria.Il mercato del lavoro giovanile hasubito maggiormente gli effettidel periodo di crisi: il tasso didisoccupazione tra i giovani èaumentato vertiginosamente e siè incrementata la fascia di popo-lazione scoraggiata che non stu-dia e non cerca attivamentelavoro.

“RAPPORTO 2011LAVORO E RETRIBUZIONIIN EMILIA-ROMAGNA”Lo studio è il risultato di un’attività di ricerca, finalizzata a monitorare duefondamentali aspetti del mercato del lavoro. Attraverso il rapporto, il sistemacamerale dell’Emilia-Romagna offre a tutti gli “attori” un quadro preciso eduna piattaforma conoscitiva utile ad approfondire una materia tanto delicata.

Il rapporto è scaricabile dal sitodi Unioncamere Emilia-Romagnae può essere richiesto, nella versionecartacea fino ad esaurimento scorte

Sotto al tavolo da sx a dx:Gianni Scaltriti, segretario generaleFIOM-CGIL Emilia-Romagna, onorevoleGiuliano Cazzola, Carlo AlbertoRoncarati e Ugo Girardi presidentee segretario generale di UnioncamereEmilia-Romagna, senatore PietroIchino, l’imprenditore Massimo Hilbe

Page 36: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

II

I dati Istat della rilevazione sulleforze di lavoro documentano cheè aumentato in Italia il numerodei giovani che non risultanooccupati o impegnati in corsi distudio o formazione, classificaticon l’acronimo neet (not in edu-cation, employment or training).“L’uscita dal tunnel della crisi ècaratterizzata anche in Emilia-Romagna da una fase di conte-nuta crescita senza occupazione– spiega il segretario generale diUnioncamere Emilia-Romagna,Ugo Girardi – Si conferma edaccentua un dualismo del merca-to del lavoro, inefficiente e ingiu-sto, generatore di precarietà einsicurezza per i giovani. Lanecessità di superare questodualismo, comporta la necessitàdi ripensare in maniera organical’assetto delle tradizionali prote-zioni dei lavoratori, costruendo lecondizioni in base alle quali essipossano trovarvi una libertàeffettiva di scelta e, quindi, unamaggiore forza contrattuale. Unmercato del lavoro innervato daun sistema di servizi pubblici eprivati di informazione, orienta-mento professionale, formazionepermanente, capaci di garantireai cittadini, lungo la loro interavita lavorativa, una pari opportu-

nità di scelta e di accesso alleoccasioni di lavoro che megliosoddisfano le loro esigenze easpirazioni”.

Anche in Emilia-Romagna ladinamica delle retribuzioni èstata penalizzata dalla debolezzadella domanda di lavoro.Oltre ad aver determinato ladiminuzione dell’occupazione e,a un tempo, l’aumento delladisoccupazione, la crisi ha fattosentire i suoi effetti negativianche sui livelli retributivi, con-traddistinti da una battuta d’ar-resto nel biennio 2009-2010.L’incremento retributivo del2010 si presenta come il piùbasso misurato in Emilia-Romagna dal 2003.Nel 2010 la forbice tra le retribu-zioni tra i due generi è tornata adallargarsi, aumentando il diffe-renziale a favore degli uomini.Tali andamenti erano purtroppoda mettere in conto, data la largapresenza anche in Emilia-Romagna di rapporti di lavorodetti atipici, cioè regolati diver-samente rispetto a quelli tradi-zionali, con contratti caratteriz-zati da maggiore flessibilità eminori costi, specie previdenziali,nonché generalmente con mino-

ri tutele. Appare più che verosi-mile prevedere tempi lunghi peril riassorbimento della disoccupa-zione creata sia direttamente,attraverso la riduzione dei postidi lavoro, sia indirettamente, conil restringimento delle possibilitàdi accesso all’impiego, soprattut-to per le giovani generazioni e, ingenerale, per le fasce deboli.

Struttura e dinamicadelle retribuzioniIn Emilia-Romagna, la retribu-zione media annua rilevata nel2010, risultante dall’elaborazio-ne della banca dati OD&MConsulting (che raccoglie inmodo sistematico informazioni dimercato sulla retribuzioni di oltre800 profili professionali e realizzastrumenti basati su tecnologiaweb per la valorizzazione dellerisorse umane), ammonta a27.230 euro, superando del2,1% la media delle regioni delNord Est (26.680 euro) e del3,5% la media nazionale(26.300 euro). Rispetto alleregioni limitrofe, Lombardia eVeneto, lo scarto è rispettiva-mente del -5,2% e del +4,3%.Tra il 2003 (anno in cui la rileva-zione OD&M può considerarsiarrivata a regime) e il 2010, le

retribuzioni regionali hannoconosciuto un incremento medioannuo del 3,1% (da cui unavariazione complessiva del+24,1%), superiore a quellodella retribuzione media annuadel Nord Est, pari al 3,0%(+22,9% nel totale dei cinqueanni) e alla crescita media annuaregistrata a livello nazionale, parial 2,9% (con una crescita com-plessiva del +22,1%).Nel 2010 tuttavia l’incrementoretributivo è stato contenuto(+1,8%) e rappresenta il piùbasso misurato dal 2003 puressendo superiore agli incremen-ti medi del Nord Est (+1,3%) edell’Italia (+1,2%).L’aumento delle retribuzioni supe-ra quello dell’inflazione generale(+1,2%) ma è in linea con l’au-mento dei prezzi dei beni ad altafrequenza d’acquisto (+1,7%contro il +1,9% del Nord Est e il+2% italiano). Sia nell’ultimoanno, sia nel triennio precedente(2007-2009) la crescita delle retri-buzioni in Emilia-Romagna è stataappena sufficiente a coprire lacrescita dei prezzi ad alta frequen-za d’acquisto.In generale si è notato una cre-scita delle retribuzioni più conte-nuta, in termini percentuali, perquei dipendenti le cui retribuzio-ni sono più elevate: dirigenti,laureati, coloro che lavoranonelle grandi imprese.

In Emilia-Romagna le retribuzio-ni medie settoriali hanno rag-giunto, nel 2010, i 21.890 Euro inAgricoltura, i 27.980 Euronell’Industria e i 26.590 Euro neiServizi. Le retribuzioni nell’Indu-stria superano sia la media nazio-nale (+8,2%), sia quella del NordEst (+3,2%), le retribuzioni neiServizi superano quelle del NordEst (+1,1%), ma sono appenainferiori a quelle dell’Italia (-0,7%). Le retribuzioni in agricol-tura superano quelle italiane dipoco più del 2%, ma sono infe-riori a quelle del Nord Est quasidel 5%.Nell’ultimo anno la retribuzionedegli occupati nell’Industria ècresciuta su livelli simili a quella

Quaderni&documenti

Retribuzioni medie lorde annue. Serie storica 2003-2010 (importi in €).Emilia-Romagna, Nord Est, Italia.

Fonte: elaborazione dati OD&M

Page 37: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

Quaderni&documenti

III

degli occupati nei Servizi (rispet-tivamente +1,9% e +1,8%): perl’Industria è stata la crescita retri-butiva più bassa misurata dal2003, per i Servizi la seconda piùbassa dopo quella del 2006(+1,5%).Considerando l’andamento dellaretribuzione nel medio periodo econfrontando gli anni prima dellacrisi (2003-2007) e quelli duran-te la crisi (2007-2010) la crescitadelle retribuzioni si è fortementeridotta passando nell’Industriadal 17,0% al 9,0% e nei Servizidal 13,5% al 6,6%.

Per quanto riguarda i giovanifino a 24 anni, la loro retribuzio-ne media è di 19.750 Euro infe-riore del 3% rispetto alla mediadel Nord Est e quasi dell’1%rispetto alla media nazionale. Frai giovani sono i dipendenti deiServizi ad avere la retribuzionemaggiore (20.230 Euro) rispettoai dipendenti dell’Industria(19.170 Euro), ma passando allaclasse successiva (25-29 anni)l’aumento della retribuzione deisecondi è doppio rispetto aiprimi (+20,6% contro +10,3%).Nella fascia di età fra i 25 e i 29anni la retribuzione media è di22.710 Euro e rimane di pocosuperiore nell’Industria (23.120Euro) rispetto ai Servizi (22.310Euro), anche se nel lungo perio-do, confrontandole con gli over50 le retribuzioni crescono mag-

giormente nei Servizi (+59,5%contro il +52,6% dell’Industria).

Per quanto riguarda le retribuzio-ni di uomini e donne, si confer-ma, anche nel 2010, il forte dif-ferenziale riscontrato negli anniprecedenti: in Emilia-Romagna leretribuzioni femminili sono infe-riori a quelle maschili del 13,8%una differenza inferiore a quellariscontrata nel Nord Est (-15,6%), ma superiore al 10,7%misurato in Italia. Il differenzialesi è leggermente ridotto negliultimi tre anni, anche se nel2010, grazie ad un aumentomaggiore della retribuzionemaschile rispetto a quella femmi-nile (+2,0% contro +1,5%) laforbice fra le retribuzioni dei duegeneri è tornata ad allargarsi.Le donne hanno retribuzioniinferiori in tutti i casi esaminati(settore, professione, scolarizza-zione, ecc.) e le differenze tendo-no a crescere per i profili più ele-vati (professioni dirigenziali -25%, laurea specialistica -25%).L’unica eccezione riguarda iDirigenti, in questo caso ledonne hanno una retribuzionesuperiore del 2,1% a quella degliuomini, anche se il dato riguardauna percentuale di donne moltobassa. Per quanto riguarda i set-tori la differenza è maggiore neiServizi (-15,7%), rispettoall’Industria (-11,7%).Per i giovani fino a 24 anni lo

scarto retributivo è appena del4,2%, ma si allarga progressiva-mente con l’età raggiungendo il7% per la classe 25-29 anni esuperando il 20% per gli over50. Anche fra i giovani la minoreretribuzione femminile è confer-mata per quasi tutte le variabiliesaminate, l’unica eccezioneriguarda gli under 24 con i profi-li più bassi (scuola dell’obbligo eprofessioni non qualificate) dovele donne hanno retribuzionisuperiori a quelle maschili. Ingenere però si può affermare cheuomini e donne, pur partendoquasi “alla pari” quando inizianola propria vita lavorativa, sullungo periodo hanno invece pro-spettive di carriera e di progres-sione economica sempre moltodistanziate.

Secondo la qualifica, le retribu-zioni dei dipendenti in Emilia-Romagna, nel complesso pari a27.230 Euro, sono comprese tra i23.390 Euro percepiti dagliOperai e i 98.330 Euro percepitidai Dirigenti.Nel 2010 gli aumenti retributivisono stati sostanzialmente similifra i diversi inquadramenti,anche se leggermente maggioriper le qualifiche più basse(Operai +1,9%) e leggermentepiù basse per le qualifiche piùelevate (Dirigenti +1,6%). Lamaggiore crescita delle retribu-zioni operaie viene confermata

anche esaminando il lungoperiodo (2003-2010) in cui gliOperai hanno visto crescere lapropria retribuzione del 26,9%,contro circa il 23% delle altrequalifiche.Le maggiori differenze fra leretribuzioni si hanno passandodagli Impiegati ai Quadri(+92,1%, pari a quasi 25.000Euro) e dai Quadri ai Dirigenti(+89,6% superiore ai 46.000Euro), mentre le differenze fra leretribuzioni medie degli Operai edegli Impiegati è di 3.600 Europari al 15,4%.Considerando la popolazionegiovanile si nota come le diffe-renze retributive fra Operai eImpiegati siano più ridotte rispet-to al resto della popolazione(poco più di 1.000 Euro per chiha meno di 25 anni e poco menodi 3.000 Euro per la fascia com-presa fra i 25 e i 29 anni).

La retribuzione media rilevata nel2010 in Emilia-Romagna secon-do il livello di istruzione è com-presa tra i 24.700 Euro di chi hafrequentato solo la scuola del-l’obbligo e i 36.600 Euro di chi hauna laurea specialistica. Si notaanche lo scarso successo in termi-ni retributivi delle lauree triennali:i dipendenti con questo titolo distudio hanno una retribuzionemedia pari a 25.810 Euro, infe-riore di più di 2.000 Euro allaretribuzione dei diplomati.La retribuzione media in Emilia-Romagna è superiore a quella delNord Est per tutti i titoli di studio,mentre è inferiore a quella italia-na per i titoli di studio più elevati:laurea triennale (-2,7%) e soprat-tutto laurea specialistica (-6,4%).I differenziali retributivi maggiorisi hanno per i dipendenti in pos-sesso di una laurea specialistica.Questi infatti hanno una retribu-zione media che supera di circa il30% quella dei Diplomati, la cuiretribuzione supera invece circadell’11% i dipendenti con unaqualifica professionale e del 13%chi ha frequentato solo la scuoladell’obbligo.In termini retributivi dunque lalaurea specialistica è sicuramente

Retribuzioni: Potere d’acquisto (Emilia Romagna)

Fonte: elaborazione dati OD&M

Page 38: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

Quaderni&documenti

IV

premiante, anche se esaminandogli incrementi retributivi sia nelbreve (2009-2010) che nel lungoperiodo (2003-2010), gli incre-menti più bassi sono avvenutiproprio fra i laureati.

Per quanto riguarda i giovani, lalaurea triennale si dimostra pre-miante a livello retributivo perchi ha meno di 25 anni: rispettoad una retribuzione media di19.750 Euro, chi possiede que-sto tipo di laurea ha una retribu-zione pari a 20.870 Euro, la retri-buzione più alta per questafascia di età per livello di scola-rizzazione. Nella fascia di etàsuccessiva (25-29 anni) la retri-buzione più elevata spetta a chipossiede una laurea specialistica(24.380 Euro), anche se rimaneelevata rispetto alla media(22.710 Euro) la retribuzione dichi possiede una laurea triennale(24.010 Euro). Le differenzeretributive fra i giovani si dimo-strano basse anche consideran-do il livello di scolarizzazione.Se si considera infine gli incre-menti retributivi fra le diversefasce di età la laurea specialisticasi dimostra essere estremamente

premiante: le retribuzioni deilaureati aumentano quasi del35% passando dagli under 25alla fascia di età 25-29 anni(+16,8% per i diplomati), del61,7% passando dai 25-29 anniai 30-49 (+19,6% per i diploma-ti); esaminando infine il differen-ziale fra la classe 25-29 anni e gliover 50 questo è del 142,5%per i laureati e dell’80,9% per idiplomati.

Nel 2010 le retribuzioni deglioccupati nelle imprese dell’Emi-lia-Romagna sono comprese, inbase alla classe dimensionale,tra i 25.080 Euro degli occupatinelle imprese fino a 49 dipen-denti e i 32.780 Euro percepitida quelli che lavorano nelleimprese con almeno 250 dipen-denti. Tra questi due importi sicolloca quello degli occupatinelle medie aziende (50-249dipendenti), pari a 29.920 Euro.L’importo massimo supera quel-lo minimo del 30,7%, ma negliultimi tre anni, sia pure con qual-che oscillazione, questo divarioappare tendenzialmente in dimi-nuzione. Anche le variazioni del2010 rispetto al 2009 hanno

contribuito al restringimento diquesta forbice: le retribuzionisono cresciute solo dello 0,9%nelle Grandi Imprese contro unacrescita media dell’1,8% e del2% circa nelle PMI.

Le retribuzioni in Emilia-Roma-gna sono superiori a quelle delNord Est e alla media nazionaleper tutte le classi dimensionali,anche se la differenza è più con-tenuta nel caso delle GrandiImprese rispetto all’Italia esostanzialmente identica rispettoal Nord Est (-0,1%).Per i giovani la differenza diretribuzione tra piccole e grandiimprese è decisamente più con-tenuta: è addirittura negativaper chi ha meno di 25 anni (-1,1% per chi lavora nelle GrandiImprese) ed è inferiore al 15%per chi ha fra 25 e 29 anni. I gio-vani fino ai 24 anni hanno retri-buzioni inferiori a quelle delNord Est e a quelle dell’Italia pertutte le classi dimensionali ed inparticolare nelle imprese diGrandi Dimensioni (-16%rispetto al Nord Est e quasi -6%rispetto all’Italia). Le retribuzionidei giovani fra 25 e 29 anni ten-

dono a crescere al crescere delladimensione aziendale; rispetto alNord Est e all’Italia hanno delleretribuzioni leggermente mag-giori nelle PMI, mentre confer-mano anche loro di avere delleretribuzioni inferiori nelle GrandiImprese.Le differenze di opportunità peri giovani che entrano in aziendacrescono al crescere delladimensione aziendale, il diffe-renziale retributivo fra chi hameno di 25 anni e chi ha fra i 25e i 29 anni passa dal 10,7% nelleimprese con meno di 50 dipen-denti, al 17% in quelle con 50-249 dipendenti e raggiunge il38,1% in quelle con più di 250dipendenti. Ancora più evidentela crescita retributiva nel lungoperiodo: la differenza fra chi hafra 25 e 29 anni e chi ha più di50 anni è del 28% circa nellePiccole Imprese, quasi del 24%nelle Medie e del 92% nelleGrandi. Sono quindi le GrandiImprese, quelle che offrono aigiovani, nel caso di una possibi-le opzione in vista di un’even-tuale assunzione, le miglioriopportunità di progressione eco-nomica con il crescere dell’età.

Il Rapporto è stato presentato nella sede diUnioncamere regionale, nel corso di un convegno incui sono stati offerti spunti di riflessione e proposteper promuovere occupazione qualificata, superarel’attuale assetto “dualistico” del mercato del lavoro,evidenziare le prospettive della contrattazione, alivello aziendale e nazionale, ed i riflessi sulla dina-mica della produttività. Mario Vavassori, ammini-stratore delegato OD&M, ha presentato i risultatidella ricerca. Paola Cicognani responsabile Serviziolavoro della Regione Emilia-Romagna ha illustrato leazioni dell’ente per sostenere il lavoro e valorizzare ilcapitale umano.Mario Pantano, presidente Manager RicercheDirezionali, ha parlato delle politiche retributive pre-mianti e dei premi di risultato a sostegno di compe-titività e professionalità.Giuseppe Schirone di Prometeia si è soffermato sul-l’andamento della produttività in Emilia-Romagna.Nella successiva tavola rotonda “Mercato del lavo-ro, produttività, contrattazione”, introdotta e coor-

dinata da Ugo Girardi, segretario generaleUnioncamere Emilia-Romagna, sono intervenutiGianni Scaltriti, segretario generale FIOM-CGILEmilia-Romagna, l’imprenditore Massimo Hilbe edue parlamentari: il senatore Pietro Ichino, (Com-missione Lavoro del Senato della Repubblica) haevidenziato “la necessità di agire sulla contrattazio-ne per rilanciare la produttività e riconfigurare ilmercato del lavoro, sulla scia del modello nordeuro-peo della flexsecurity” sostenendo il “bisogno delcoraggio di cambiare per voltare pagine nel merca-to del lavoro e nel sistema produttivo”; l’onorevoleGiuliano Cazzola (vice presidente CommissioneLavoro Camera dei Deputati) ha parlato di “neces-sità di politiche di flexsecurity organiche come stra-tegia di crescita di fronte ad una crisi che è cambia-ta in itinere e si è spostata sugli Stati e ad un model-lo sociale europeo che forse non è più sostenibile perpoter competere nel mercato globale”.Carlo Alberto Roncarati, presidente di UnioncamereEmilia-Romagna, ha concluso i lavori.

Un dibattito aperto

Mario Vavassori,amministratore delegato OD&M

Page 39: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

33

Pubb

Page 40: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

34

INDAGINE

Cresce il commercio lungo lavia Emilia. Lo confermano idati dell’Osservatorio regio-nale del commercio, che ha

certificato, a consuntivo (dati 2010)73.322 esercizi commerciali attivitra Piacenza e Rimini. I dati, relativiall’evoluzione della rete di negozi ecentri commerciali in regione, confer-

mano che il numerototale di esercizi ha pro-seguito la sua crescita,con un aumento dal1998 al 2010 dell’11,7%(a fronte di un incremen-to della popolazioneregionale dell’11,5%) edello 0,81% dal 2009(più 592 esercizi nel2010).La situazione è stata

illustrata il 21 dicembre scorso dal-l’assessore regionale a Turismo ecommercio Maurizio Melucci, nelcorso dell’incontro della Conferenzaconsultiva dell’Osservatorio, cuihanno partecipato i rappresentantidegli enti locali, delle associazioni dicategoria e dei consumatori e dei sin-dacati: “È un risultato non scontato.Anche se i dati a nostra disposizionesono solo quantitativi e non sono in

Presentati i dati dell’Osservatorio. Saldo positivo e in controtendenza sulla media Italia

diAntonioMinguzzi

Negozi piccoli e mediin forte progressosul medio periodo.

Superficie più 21,6%negli ultimi 12 anni

grado di valutare i fatturati non vi èdubbio – ha osservato Melucci – chel’aver incrementato il numero degliesercizi commerciali rappresenta unbuon risultato. Infatti, mentre a livel-lo nazionale nel triennio 2008-2010si sono perse circa 40mila attivitàcommerciali, nella nostra regionemanteniamo un saldo positivo. Undato ancora più significativo inquanto il saldo positivo è datosoprattutto dalle attività commercia-li sino a 150 metri di superficie divendita”.Ma veniamo ai numeri. Nell’ultimoanno la crescita del totale degli eser-cizi (alimentari e non) riguardasoprattutto la classe dimensionalepiù piccola (quella dei negozi di vici-nato fino a 150 mq), che cresce nel-l’intera regione di 558 unità (più0,85%). Molto positivo – anche sesu quantità ridotte – è anche l’anda-mento della classe di esercizi tra 150e 250 mq (negozi di vicinato per lecittà con più di 10mila abitanti emedie strutture per i Comuni minori)che, pur essendo sostanzialmente sta-bile negli ultimi tre anni (24 eserciziin più), registra una forte crescita nelmedio-lungo periodo (nei dodici annida 2.461 a 3.851 esercizi). Nel com-

plesso, il numero di esercizi non ali-mentari cresce nei dodici anni del14,9% (0,61% nel 2010 e 0,47% nel2009), con un guadagno di circa7.100 esercizi (da 47.939 a 55.082),mentre gli alimentari aumentano del3,14% (da 17.685 a 18.240) neidodici anni e dell’1,42% nel 2010(260 nuovi esercizi).La superficie totale degli esercizi cre-sce nei dodici anni del 21,6% (0,8%nell’ultimo anno) sia nell’alimentare(più 22,4%) sia nel non alimentare(più 21,3%). Tale tendenza si stabi-lizza negli ultimi anni, assestandosiall’1,6% per l’alimentare e allo0,4% per il non alimentare. Perquanto riguarda la composizione, laclasse dei negozi più piccoli (fino a150 mq di superficie di vendita)costituisce tuttora il 90,95% delnumero totale degli esercizi nell’ali-mentare (erano il 91,7% dodici annifa) e l’89,52% nel non alimentare (il91,3% nel 1998). In termini disuperficie le quote di offerta di que-sta classe costituiscono nel settorealimentare il 35,5% del totale (eranoil 43,3% nel 1998 e il 37,6% nel2005), mentre nel non alimentarerappresentano il 47,6% (52,7% nel1998 e 49% nel 2005).Il 58,7% dell’offerta alimentare ècostituita da esercizi con una super-ficie di vendita maggiore di 250 mq(a fronte del 50,9% nel 1998 e del57,9% nel 2008), mentre l’incidenzadei supermercati tra 400 e 2.500 mqraggiunge il 39,2% della superficietotale (era il 28,7% nel 1998 e il37,4% nel 2009). Nel settore nonalimentare la quota delle medie egrandi strutture (superiori a 250 mq)si ferma al 39,2% in termini disuperficie (era il 38,0% nel 1998,mentre nel 2009 era pari al 39,1%).Per quanto riguarda la capillarità, ladotazione media regionale è di 4,14esercizi alimentari per 1.000 abitan-ti (era 4,47 nel 1998 e 4,11 nel

Il commercio tieneIn crescita i “piccoli”

Page 41: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

2009). L’andamento di lungo perio-do per i negozi alimentari è di sensi-bile riduzione (meno 7,3% nei dodi-ci anni), dato attenuato dalle lieviriprese degli ultimi tre anni (più0,69% nel 2010). Al contrario, gliesercizi non alimentari mantengonoin sostanza lo stesso grado di diffu-sione nell’intero periodo 1998-2010– da 12,11 a 12,48 esercizi per 1.000abitanti, con un progresso del 3,1%– mentre nell’ultimo quinquennio siè verificata una riduzione dellanumerosità passando da 12,7 eserci-zi per 1.000 abitanti nel 2005 a 12,5nel 2010 (meno 0,2% nel 2010).Guardando nel dettaglio i negozi piùpiccoli, la rete degli esercizi di vicina-to è costituita complessivamente da65.897 negozi nella regione. Lasuperficie di vendita media degli eser-cizi alimentari della classe più picco-la è di 39,3 mq (era di 40,1 mq nel1998), mentre quella degli esercizinon alimentari è di 48,7 mq (50,1mq nel 1998).I supermercati (alimentari con super-ficie di vendita tra 400 e 2.500 mq)passano da 757 a 784 unità tra il2009 e il 2010 (più 3,6%), mentre lasuperficie aumenta del 5,4% (pari a36.654 mq) nel 2010. Nei dodici annigli esercizi alimentari crescono di 231unità (da 553 a 784), con un incre-mento del 41,8%, e le superfici dicirca 289.600 mq (da 430.431 nel1998 a 720.023 nel 2010), con unincremento del 67,3%.Le strutture non alimentari tra 400 e2.500 mq si riducono nel 2010 di 12unità (meno 0,8%), passando da1.375 a 1.363; nel 2009 l’aumentoera stato di 5 unità (più 0,4%); lasuperficie di vendita cala dello 0,35%,perdendo circa 4.350 mq (più 1,2%nel 2009). Nell’intero periodo di 12anni la numerosità degli esercizi nonalimentari cresce di 191 unità (da1.172 a 1.363, più 16,3%), mentre lasuperficie di vendita cresce di circa

238.500 mq (da 1.1016.198 mq a1.254.679 mq), pari al 23,5%.Gli ipermercati (alimentari consuperficie superiore a 2.500 mq) nel2010 sono, come nell’anno prece-dente, 45 unità (nel 1998 erano 33),mentre la loro superficie di vendita,pari a circa 258mila mq, si riduce di4.851 mq (meno 1,84% a fronte diuna crescita nei dodici anni è pari al

40,95%). Le grandi superfici specia-lizzate (non alimentari con superficiesuperiore a 2.500 mq) passano da 78a 80 (più 2,6%); nel 1998 tali strut-ture erano 64 (incremento del25,0%). La superficie di vendita(circa 393.600 mq) è aumentata nel2010 di oltre 16.500 mq (più 4,4%a fronte di una crescita nei dodicianni del 49,7%)

35

Crescita a doppia cifra tra il 2007 e il 2011

Consumi: bene discount e Gdo

IL FOCUS

Il commercio cresce, e a passarsela meglio –almeno stando ai numeri assoluti, in attesadi dati a consuntivo sui fatturati – sono pro-prio i più piccoli. Ma come stanno i consumi?In un contesto di perdurante perdita di pote-re d’acquisto, se si registra una contrazionedei consumi in Italia (meno 1,1% nel periodo2007-2010), in Emilia-Romagna i consumicrescono del 4,5% nel periodo considerato.Hanno sofferto, particolarmente, settori tradi-zionalmente trainanti come l’abbigliamento(meno 8,9% in Italia; meno 1,2% in regione)e l’arredamento (meno 6,3%; meno 5,7%lungo la via Emilia). Negli ultimi mesi 2010 enel primo scorcio del 2011 hanno mostratoun andamento negativo anche comparti cheavevano dato segni di vitalità, come i prodot-ti tecnologici. Crescono, invece, ma non è unabuona notizia, i consumi (le spese in realtà)legate all’abitazione e alle utenze (più 5,2%;più 2,3% in regione).Nel 2010 le vendite sono aumentate dello0,2% in Italia (ma, al primo semestre 2011, ilcommercio registra di nuovo una perdita dello0,4%). In linea l’Emilia-Romagna, con unacrescita dello 0,3%. Nel 2010, l’andamento sidifferenzia tra alimentare e non alimentare:nel primo, si registra un andamento negativoa livello nazionale (meno 0,3%), ma positivoin regione (più 0,9%). Tra i canali di vendita,

va bene la grande distribuzione organizzata(più 0,4% a livello nazionale), mentre perdel’1,4% la rete tradizionale. In Emilia-Romagna, la presenza della grande distribu-zione organizzata è sopra la media nazionale(18% contro il 15% dei punti vendita). Lastruttura della crescita delle vendite apparedifferenziata: discount in prima linea, con unpiù 21,1% nel periodo 2007-2011; super-mercati e ipermercati a seguire, rispettiva-mente, con il 14,1% e il 13,3%. Da segnala-re che il maggior ritmo di crescita del discountsi innesta su una quota ancora limitata (9%)e inferiore alla media nazionale (12,6%).Nel non alimentare, il 2010 vede una crescitadello 0,3% in Italia e una contrazione dello0,2% in regione. Ancora una volta, si assistea un andamento differente tra grande distri-buzione organizzata e piccole superfici, con laprima in aumento dell’1,1% e la seconda deltutto stagnante. Quanto ai canali distributivi,il peso della grande distribuzione organizzataè minimo, a livello nazionale così come inEmilia-Romagna (0,5% di punti vendita).Naturalmente, il numero ridotto dei puntivendita (in rapporto a quelli del canale tradi-zionale) non toglie il fatto che detenga quoterilevanti del giro d’affari (28% in regione e24% a livello nazionale) e in alcuni settorianche maggioritarie

A sinistra,Maurizio Melucci,assessore regionaleal Turismoe Commerciodella RegioneEmilia-Romagna

Page 42: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

imprese finali il 54,6% ha da 1 a 9addetti – con fatturato annuo fino a1,2 milioni di euro – il 41,9% da 10a 49 addetti mentre solo un 3,5%,cioè 9 imprese, hanno oltre 50 dipen-denti e si collocano nella fasciamedia. La percentuale si ribalta nelfatturato: quelle nove imprese deten-gono il 44,5% di fatturato di tutto ildistretto, mentre le piccolissimeimprese detengono l’8% di fatturato.Le imprese che arrivano ad avere unfatturato annuo pari o superiore a 10milioni di euro sono 21 e raccolgonoil 65% del fatturato del distretto.Chi sono queste super-aziende?Secondo lo studio, le prime quindiciimprese del distretto per valore delfatturato sono rappresentate da LiuJo, Champion, Blufin, Light Force,Gaudì Trade, Denny Rose, Olmar eMirta, Via delle Perle, Luca Maglie-

36

minile che ha perso di media il12,3%. Nel 2010 il fatturato hasegnato più 4,2% e, nel 2011,potrebbe avvenire un balzo in avan-ti: secondo le previsioni, l’anno appe-na concluso potrebbe consegnare, aconsuntivo, un aumento del 3,8%,riportando quindi il fatturato deldistretto sui livelli registrati nel 2008,quando si è raggiunto il picco piùalto degli ultimi dieci anni.I dati porterebbero a conclusionidecisamente positive, se non ci fosse,in questo quadro economico, un’al-tra faccia della medaglia. A trainarel’aumento di fatturato è infatti unristretto gruppo di imprese struttura-te, che hanno puntato su un loromarchio con una forte campagna dimarketing, mentre la maggior partedel distretto, costituito da piccoleimprese finali e di subfornitura, è inforte sofferenza. Nel periodo 2008-2011 sono scomparse 200 imprese,soprattutto nella subfornitura, e ben670 addetti. Mentre il numero delleimprese e l’occupazione diminuisco-no a ritmi sostenuti, le grosse aziendedelocalizzano parte della produzioneall’estero: per questo il decimo osser-vatorio del distretto carpigiano defi-nisce l’aumento di fatturato “crescitasenza occupazione”, una crescita cheprogressivamente si sta svuotando alsuo interno.Le imprese che lavorano nel distret-to, tra finali e contoterzi, sono nelcomplesso 1.100 al 31 dicembre2010 – secondo le previsioni nel2011 dovrebbero arrivare a quotamille – di cui 260 finali e 849 disubfornitura. Gli addetti sono 6.923:l’anno dovrebbe chiudersi con unleggero aumento degli addetti nelleimprese finali, ma con una perdita di200 lavoratori nella subfornitura,portando quindi il saldo complessivoin negativo.La stragrande maggioranza sonoimprese piccole e piccolissime: nelle

Èil secondo settore manifattu-riero in Emilia-Romagna,dopo il metalmeccanico, pernumero di imprese, addetti e

valore delle esportazioni: nel com-parto tessile abbigliamento lavoranoil 14% delle imprese del manifattu-riero e l’8% degli addetti. Nella filie-ra moda, gli addetti del settore tessi-

le abbigliamento sonola stragrande maggio-ranza, con oltre 37milalavoratori. Il cuore dellaproduzione è senzadubbio la provincia diModena, nella città diCarpi, dove si concen-tra il maggior numerodi imprese e occupati ditutta la regione.É un distretto, quello

carpigiano, che vive dai primi anni2000 un profondo cambiamento eriposizionamento sul mercato. Dopoun lungo periodo di flessione duratoquindici anni, a partire dal 2005 ilfatturato è tornato a crescere e la ten-denza positiva continua: lo rilevano idati del decimo Osservatorio deldistretto tessile-abbigliamento diCarpi realizzato dall’istituto di ricer-ca R&I di Carpi e promosso daComune di Carpi, Provincia eCamera di commercio di Modena. Inumeri sono stati presentati duranteil workshop “Il sistema moda inEmilia-Romagna ”, che si è svoltonelle scorse settimane nell’ambitodegli incontri di ascolto e confrontoin vista del nuovo Programma trien-nale Attività produttive, che ha vistoalcuni importanti workshop dedicatialle principali filiere della regione.Il contraccolpo della crisi, nel distret-to carpigiano, si è avvertito nel 2009,ma poi l’andamento è tornato positi-vo, in controtendenza con la medianazionale. Nel 2009 il fatturato delleimprese ha perso il 7,3% rispetto al2008, a fronte del settore moda fem-

Quindici anni di crisi che hanno lasciato il segno. Ma l’inversione di tendenza è netta

diElenaTurrini

Il “fondo” toccatonel 2009, poi

la ripresa. Ma sonoben 200 i “caduti”,specie tra i piccoli

La moda carpigianatorna a crescere

INCHIESTA

Page 43: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

rie, Spazio Sei, Lormar, Antress,Baroni, Wanda Mode, Gold Par. Lacrisi tuttavia non ha risparmiato lo“zoccolo duro”, composto da noveaziende: solo quattro hanno registra-to un aumento di fatturato e addetti,mentre altre quattro hanno subitouna flessione dei fatturati e una èrimasta stabile.Le imprese strutturate che sono cre-sciute maggiormente perseguono datempo una strategia di espansionebasata sul forte investimento nellapromozione del marchio e nelle retidistributive, attraverso l’apertura dinegozi monomarca in Italia e all’este-ro. L’aumento occupazionale com-prende una crescita degli addettiall’interno del distretto, ma soprat-tutto degli occupati esterni, inseritinell’organizzazione della rete com-merciale e di vendita sia italiana cheestera.Inoltre, alcune aziende hanno incre-mentato le delocalizzazioni, per leserie di produzione più lunghe, inPaesi esteri a basso costo. Questofenomeno ha contribuito al calo del“contoterzismo” locale che, quindi,subisce una doppia concorrenza: daparte di imprese estere, dove vengonoeffettuate fasi di lavorazioni, e la con-

correnza “in casa”, ad opera di con-toterzisti cinesi che si sono insediatinel distretto a partire dagli anniNovanta, specializzandosi in produ-zioni veloci e piccole serie.È infatti nella subfornitura locale, lacomponente maggiore del distrettocarpigiano, che si registra il calo piùsignificativo. Tra il 2008 e il 2010l’occupazione è calata del 12%(meno 464 unità), mentre le impresehanno perso 47 unità, meno 5%. Leditte che reggono di più sono le tessi-ture, attività per cui si richiede unknow how molto specializzato e unadotazione tecnologica di alto livello,mentre perdono terreno le lavorazio-ni dedicate a ricamo e applicazioni ei terzisti che si occupano di taglio econfezione. É soprattutto in quest’ul-timo settore che si sono inseriti icinesi.La difficoltà delle imprese finali dipiccole dimensioni è strettamenteconnessa alla crisi della subfornitura,che ha sempre lavorato per questeaziende. Entrambe queste tipologie diimprese, intervistate durante l’indagi-ne dell’Osservatorio, esprimono lanecessità di ampliare i propri mercatidi sbocco e di promuovere i propriprodotti e specializzazioni. Se le pic-

cole imprese finali riuscissero a usciredai confini del distretto porterebberopiù lavoro a tutto l’indotto. “Ci sonomolte imprese competitive, a elevatacreatività e con ottime competenzetecniche e tecnologiche – scrive il rap-porto – che producono prodotti diqualità elevata e che, malgrado que-sto, individualmente non hanno laforza di ampliare i mercati di riferi-mento”. L’aggregazione tra impresepotrebbe essere uno strumentoimportante per agganciare i mercatiesteri, ma ciò di cui le aziende hannobisogno è un sistema Paese in gradodi sostenere efficacemente la promo-zione. A tutti i soggetti coinvolti,aziende e istituzioni, è richiesto impe-gno maggiore per “sostenere l’inter-nazionalizzazione, la valorizzazionedella filiera Made in Italy, il manteni-mento della capacità creativa e diinnovazione del distretto attraversoun forte investimento sulle risorseumane”

37

Le priorità per il “sistema moda” secondo Gian Carlo Muzzarelli,assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna

Brand, reti e internazionalizzazione

L’ANALISI

Nuovo Programma triennale Attività pro-duttive 2012-2014: un documento in

cui il settore della moda, tra tessile abbiglia-mento e calzaturiero, entrerà con pienadignità di settore manifatturiero strategico.Lo afferma l’assessore regionale alle Attivitàproduttive Gian CarloMuzzarelli. Per affron-tare le nuove sfide che il mercato richiede, inmaniera sempre più selettiva, serve fare “unpasso in avanti”, sottolinea Muzzarelli. Lascelta strategica è quella di “puntare suibrand”, sulla visibilità del proprio marchiopiuttosto che sulla produzione con marchiodel cliente e “sui mercati internazionali,aumentando le reti del sistema”. Nellanuova concezione di distretti tecnologici, enon più solo distretti produttivi, entra anche

il settore tessile abbigliamento perché, spie-ga il titolare delle Attività produttive, “nellamoda l’innovazione è strategica”.Cosa intende fare la Regione per sostenere ilsettore moda? In primis “dare un sostegnofinanziario ai consorzi fidi”, per facilitare l’ac-cesso al credito offrendo garanzie sui prestitialle banche. Ma anche “fornire un aiuto alleimprese per continuare a utilizzare le piat-taforme tecnologiche, cambiando le temati-che legate ai distretti e puntando di più suidistretti tecnologici. Credo che la culturadella moda, del saper fare che la nostraregione rappresenta, possa essere portataavanti in una logica di integrazione e inter-nazionalizzazione. Gli imprenditori saprannofare propria questa strategia”.

La sfida più importante per le piccole impre-se locali negli anni a venire sarà infatti quel-la di riuscire ad arrivare sui mercati esteri: unbalzo che porterebbe benefici a tutto l’indot-to. Per quanto riguarda il distretto del tessileabbigliamento di Carpi, la difficoltà a entra-re in nuovi mercati esteri è uno dei problemipiù sentiti dalle imprese finali. L’estero perònon rappresenta solo una chimera ma ancheuna minaccia, che viene vista nella concor-renza di prodotti realizzati oltreconfine: èquesto il problema numero uno, secondo idati dell’Osservatorio, per le piccolissimeimprese; le quali peraltro, non avendo unmarchio riconosciuto dal mercato, non rie-scono a valorizzare la loro produzione, cheinvece è realizzata completamente in Italia

Page 44: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

38

AMBIENTE

tificato nel loro libro 100 lavori“eco-friendly”, analizzando le esi-genze di 21 settori economici.Ma la strada appare ancora in salita:“Rimane un ostacolo non trascura-bile, costituito dal mondo della for-mazione ancora in gran parte arre-trato su questo ambito, sia a tutti ilivelli della scuola, sia nel campo deltraining necessario a riconvertire inottica ‘verde’ figure professionali giàesistenti – ha sostenuto il giornalista– assolutamente carente è infatti adoggi la possibilità di incontro e diconfronto tra domanda e offerta, tramondo della formazione e realtàaziendali. Manca persino un’infor-mazione minima ai giovani, da partedelle istituzioni scolastiche, sull’esi-stenza dei ‘green jobs’ e sui percorsiformativi che consentirebbero unapreparazione di base”.Già al lavoro per la quinta edizioneil team di 50 professionisti nazionalie internazionali di Labelab che, incoincidenza con la partecipazioneitaliana all’Expo 2010 di Shanghaidedicata al tema “Better City, betterlife”, è stata inclusa nell’iniziativa“Italia degli Innovatori” conwww.italianvalley.it, iniziativa dedi-cata alle eccellenze tecnologiche delnostro Paese

Cresce e si arricchisce“Ravenna2011”, la tre giornidi iniziative ed eventi sull’am-biente e la sostenibilità. A

dimostrazione che ormai il verde nonè (più) solo una moda, ci sono inumeri della quarta edizione dellamanifestazione romagnola, ideata eorganizzata dal Labelab, laboratorio

di professionisti delletematiche ambientaliche opera in tutta Italiadal 2001. L’edizione2011 ha visto unaumento del 20% dellepresenze di operatori edesperti nella città bizan-tina, che hanno potutoassistere a oltre 50incontri tra conferenze,workshop e laboratori

sulle politiche di utilizzo e riciclaggiodelle risorse. Molti di questi si sonosvolti in luoghi aperti, consentendola partecipazione dell’intera cittadi-nanza, e la trasmissione in streamingdelle principali conferenze ha potutoraggiungere anche operatori esteri,registrando picchi di duemila accessi,come nel caso della conferenza diPhilippe Daverio.“Il successo di Ravenna2011 confer-ma il trend crescente registrato neitre anni precedenti e colloca la mani-festazione tra le più importanti, com-plete e specializzate in Italia sui temidell’ambiente, della sostenibilità edella gestione delle risorse e dei rifiu-ti – afferma Giovanni Montresori,presidente di Labelab – grazie anchealla International Conference onEnergy and Environment, animatadalle relazioni di esperti dell’Unioneeuropea, l’edizione 2011 ha eviden-ziato ancor più la vocazione interna-zionale della manifestazione”. Unsuccesso probabilmente dovutoanche alla grande attualità di argo-menti quali rifiuti e acqua: proprio aridosso dell’evento si è aperto il

Tra gli eventi cloula conferenza

sui “green jobs”,un nuovo orizzonte

che è già realtà

diFedericaVandini Grande successo per l’iniziativa “Ravenna2011” organizzata dal laboratorio Labelab

dibattito sull’aumento della tariffarifiuti. Dibattito che è proseguito poinelle settimane successive, non solo alivello locale.Tra gli eventi di maggior richiamodell’edizione 2011, anche la confe-renza “Green jobs”, dove è interve-nuto il giornalista Marco Gisotti,coautore, con Tessa Gelisio, del volu-me “Guida ai mestieri green”, cheesplora le nuove possibilità occupa-zionali potenzialmente offerte dal-l’attenzione all’ambiente.Il processo verso questo nuovo oriz-zonte è già in atto, come evidenziauna ricerca di Unioncamere secondocui il 40% delle 805 professioni cata-logate dall’Istat è già in fase di“riconversione” verso profili e logi-che della green economy. “Il 70% deiComuni italiani è catalogato arischio idrogeologico – ha ricordatoGisotti – e al di là dei 44 miliardi dieuro che servirebbero per risanarlo,occorrono anche una quantità dinuovi profili professionali che oggiesistono solo in parte: dagli ingegne-ri ambientali ai geologi, fino agli ope-rai ‘verdi’ e agli agricoltori in gradodi lavorare con un’ottica diversa”.Con l’intento di farne una guida uti-lizzabile da tutti, particolarmente daigiovani, Gisotti e Gelisio hanno iden-

Ravenna laboratoriodel pianeta “green”

Page 45: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

39

immobiliare pubblico e privato edelle reti energetiche. Le parole d’or-dine sono mobilità, sostenibilità,innovazione e smart city. Favoritesaranno le proposte in grado di azze-rare le emissioni di gas serra.Vi sarà probabilmente anche unaseconda fase a supporto del traspor-to pubblico e della mobilità sosteni-bile. Nel 2012 le cittàintelligenti saranno invetrina a Firenze: dal 18al 20 maggio all’Art&Tourism, prima fierainternazionale dedicataal turismo culturale eall’arte. Il tema? L’artecome veicolo di trasfor-mazione urbana, speciese abbinata a un turismoculturale di qualità

Città più belle, più vivibili, piùsostenibili. Si chiamanoSmart cities e puntano a fareda modello per lo sviluppo

urbanistico del futuro. A ReggioEmilia, a metà novembre, i rappre-sentanti delle città europee e gliesperti del settore si sono incontratiin una giornata di studi aperta alpubblico per discutere sui risultatidel progetto “Smart cities andCommunities”. Ben 39 i casi raccol-ti sinora e considerati replicabilicome buone prassi in altre cittàeuropee. Tra questi anche il progettoeuropeo Mmove – con il Comune diReggio Emilia (la città più ciclabiled’Italia) capofila di 11 partner di 8Paesi diversi – che proietta la cittàtra le Smart cities di riferimento.Proprio a Reggio le 11 città sosteni-bili d’Europa si sono presentate adamministratori e urbanisti per scam-biare le proprie ricette per viveremeglio: rendere gratuito il trasportopubblico urbano, promuovere l’uti-lizzo di vetture elettriche, creare unsistema di piste ciclabili protetto daltraffico su ruota, realizzare bicibus opedibus gestiti da volontari peraccompagnare a scuola i bambini,creare nuove strade riservate a tramper i collegamenti veloci tra centro eperiferia.Ospiti dell’iniziativa due guru delle“smart cities”: Carlo Ratti, docentee direttore del Mit SenseAble CityLab, il centro di ricerca di Bostondove si stanno disegnando le cittàdel futuro, e Karl-Heinz Posch, unodegli “architetti della mobilità euro-pea”. Tra l’altro, Ratti è stato l’uni-co speaker italiano del Ted2011 edelegato al forum economico diDavos, mentre Posch è il coordina-tore di Epomm, la rete dei Paesieuropei che vogliono migliorare ilsistema dei collegamenti e trasporti.Insieme ad altri esperti hanno illu-strato il modello da seguire nel futu-

“MMove” tra i migliori progetti d’Europa nell’ambito dell’iniziativa “Smart cities”

Città “intelligenti”Il primato di Reggio

E proprio a Reggiosi sono ritrovatii “guru” del settore:“Smartness essenzialeper le città medie”

diCarolinaVaccari

ro: investimenti nell’ambito delleenergie rinnovabili e per una mobi-lità funzionale e leggera, sostegno aprogetti innovativi di ricerca e svi-luppo, valorizzazione organica eintegrata del patrimonio storico enaturale, maggiore trasparenza eminori sprechi nell’ambito delleamministrazioni.“Su questo si giocherà il futuro dellecittà europee di medie dimensioni –ha sottolineato Carlo Ratti nella sualectio magistralis – nell’auspicio chel’Italia e le sue città possano metterein luce la loro ‘smartness’, non soloper attrarre turisti e investitori maper migliorare la qualità di vita dellapopolazione: è già un bene che certitemi inizino almeno a essere all’ordi-ne del giorno in importanti tavoli didiscussione”.Lanciato dalla Commissione euro-pea il 21 giugno 2011, il progetto“Smart cities and Communities”consiste in un primo bando da 80milioni di euro per progetti di riqua-lificazione degli spazi urbani in chia-ve più smart. Scopo dell’iniziativa èfinanziare progetti di città a impattozero, partendo da un sostegno per laristrutturazione del patrimonio

IL PROGETTO

Si chiama “City Experience” ed è unprogetto d’avanguardia di marketing

urbano presentato in anteprima aUrbanpromo 2011. Obiettivo: creare unsistema di raccordo integrato tra le attratti-ve del centro storico bolognese con letappe del vino, del cibo, della cultura, delriposo e dell’accoglienza, i percorsi dell’ar-chitettura e della storia e i grandi eventi incittà. Realizzato da Urbit, il progetto speri-

mentale “City Experience” è stato promos-so da Unioncamere Emilia-Romagna,Regione e Comune di Bologna, con la col-laborazione di Indis-Unioncamere, Conf-commercio Bologna, Iscom Group, Confe-sercenti Bologna, Associazione delle Cittàdel vino, Associazione Il Quadrilatero,Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna,Fondazione del Monte di Bologna eRavenna, Librerie Coop Ambasciatori

Storia, cultura, buona tavola, nel segno della promozione integrataUna “City Experience” sotto le Due Torri

Page 46: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

40

AGROALIMENTARE

Uno strumento per regolare irapporti tra produttori agri-coli, trasformazione indu-striale e grande distribuzione.

Con un obiettivo: filiere più traspa-renti e relazioni di mercato più equi-librate per rafforzare la competitivitànel mercato globale. Sono le Orga-nizzazioni interprofessionali agroali-

mentari di cui la Regio-ne Emilia-Romagna,prima in Italia a fare que-sta scelta, ha fissato irequisiti con una deliberadi Giunta del marzo2011.All ’Organizzazioneinterprofessionale pos-sono partecipare, oltreagli organismi di rap-presentanza, anche le

singole imprese di produzione, tra-sformazione e distribuzione. È previ-sto un sistema di indennizzi verso leimprese socie danneggiate da altreche violano gli accordi. In questomodo, si sottolinea l’aspetto dell’e-quità, stabilendo che nei futuri con-

tratti-tipo si dovrà sempre partire dalriconoscimento dei costi di produ-zione medi dell’impresa agricola.Le Organizzazioni interprofessionalipossono rappresentare un fattorestrategico, perché permettono di sta-bilire regole condivise per governareal meglio l’intero percorso, dalcampo al banco del supermercato:dalla programmazione quantitativa equalitativa delle produzioni, alla logi-stica; dall’applicazione di politiche diqualità e di sostenibilità ambientale auna più efficiente pianificazione eco-nomica e commerciale. I vantaggisono per tutte le componenti dellafiliera ma anche, grazie alla possibi-lità di prevenire impennate dei prezzie di migliorare la qualità, per il con-sumatore.Questa azione di modernizzazionedel comparto agroalimentare e divalorizzazione del vero “Made inItaly” ha raggiunto un primo impor-tante traguardo a fine 2012. Dopotutti i necessari passaggi previsti dairegolamenti comunitari, si è infatticoncluso positivamente il percorso

dell’associazione “Distretto delpomodoro da industria – NordItalia”, che è stata riconosciuta comeOrganizzazione interprofessionaledalla Regione Emilia-Romagna.Una novità che arriva dopo che ilcomparto ha chiuso positivamente laprima stagione, seguita all’introdu-zione dei finanziamenti “disaccop-piati”. Ora, l’Organismo interprofes-sionale interregionale può proseguirele azioni positive di programmazioneproduttiva, anche dopo la cessazionedegli aiuti comunitari che rendevanoobbligatori questi accordi. Tutto ciònella convinzione che solo dalla con-divisione – anche degli aspetti quali-tativi e quantitativi – tra produttori,trasformatori e distribuzione si possaottenere un’effettiva valorizzazionedel prodotto italiano e contrastareefficacemente l’accresciuta concor-renza internazionale.Per il riconoscimento dell’Organi-smo interprofessionale, hanno lavo-rato tenacemente l’assessore regio-nale all’Agricoltura Tiberio Rabbo-ni, il vicepresidente della Provincia di

Al via in regione le Organizzazioni interprofessionali. Si parte dal pomodoro da industria

Accordi di filieraApripista “oro rosso”d

iGiuseppeSangiorgi

Rabboni: “Una sceltaper modernizzareil comparto. Così

si difende attivamenteil vero Made in Italy”

IL CASO

Di origine notoriamente americana, ilpomodoro ha trovato terreno fertile in

provincia di Parma, dove si è sviluppato unpolo di produzione e anche la tecnologia perl’industria conserviera, esportata in tutto ilmondo. Da quasi un anno e mezzo, all’“ororosso” è dedicata anche una strutturamuseale, inserita nel circuito dei Musei delCibo della Provincia di Parma (www.musei-delcibo.it). Collocato in un centro di trasfor-mazione alimentare di epoca medievale – laCorte di Giarola a Collecchio – il Museo del

Pomodoro è organizzato in sette sezionitematiche. Si parte con il racconto della sto-ria, con l’arrivo in Europa nel ’500 del pomo-doro e la sua diffusione successiva, per pro-seguire con lo sviluppo dell’industria di tra-sformazione a Parma, quindi le tecnologieproduttive, la tematica del prodotto finito edegli imballaggi, l’industria meccanica, i pro-tagonisti e i lavori in fabbrica. Chiude infineil percorso la cultura del “MondoPomodoro” con le pubblicità, le citazioni, idipinti

Il museo del pomodoro alla Corte di GiarolaDagli States a Collecchio Corsa all’“oro rosso”

Page 47: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

nale analogo al nostro, a cui laRegione Puglia sta lavorando datempo, e che su questa base possanascere ciò che fin qui è mancato, ecioè un governo unitario della filieranazionale del pomodoro da indu-stria”

Parma Pierluigi Ferrari, presidentedel Distretto, e tutte le componentidella filiera. “È un traguardo – com-menta Rabboni – che pone l’Emilia-Romagna all’avanguardia in Italianel consolidamento di relazioni posi-tive di filiera, necessarie per lo svi-luppo della cosiddetta agricolturacontrattualizzata, vero antidoto allavolatilità dei prezzi all’origine, alleimportazioni selvagge di prodotto dibassa qualità e alla bassa redditivitàagricola. Così si difende attivamenteil vero ‘Made in Italy’, senza con-trapposizione tra agricoltura e indu-stria alimentare. È peraltro la stradache ci impegniamo a estendere atutti i comparti agricoli destinati allatrasformazione”.Nel Nord Italia la produzione dipomodoro è più strutturata e la filie-ra più organizzata, con molti casi dieccellenza. È un modello di riferi-mento che può essere seguito oraanche sulla strada dell’interprofes-sionalità, per mettere il comparto alriparo dalle fluttuazioni dei prezzi.“Auspico che anche nel Mezzogior-no – conclude Rabboni – possacostituirsi un Organismo interregio-

41

LA STRATEGIA

Il “Distretto del pomodoro da industria – Nord Italia”, sede aParma, con il riconoscimento quale Organizzazione interpro-fessionale, è chiamato in modo esplicito a facilitare i rapporti trale diverse componenti della filiera, in particolare tra produzioneagricola e trasformazione industriale, con la possibilità di esten-dere gli accordi anche alla distribuzione commerciale.L’Organizzazione interprofessionale impegna i partecipanti,pena sanzioni di varia natura e intensità, alla definizione e alrispetto di accordi per i quantitativi annuali di produzione, per lecaratteristiche qualitative del prodotto, i meccanismi di forma-zione dei prezzi e le modalità di pagamento, nonché per progetticomuni di ricerca e innovazione, di sostenibilità ambientale evalorizzazione commerciale.Contestualmente a questo passaggio, il nuovo statuto cambiala connotazione dell’organismo che diventa un’associazionericonosciuta, dotata di personalità giuridica, composta dairappresentati delle attività economiche connesse con la pro-

duzione e la trasformazione del pomodoro e dei suoi deriva-ti. Viene modificato anche il ruolo dei soci: accanto a quelliordinari, ossia i soggetti economici (produzione, trasformazio-ne e commercializzazione), trovano spazio quelli consultivi(senza diritto di voto) ovvero Province, Camere di commercio,centri di ricerca e sperimentazione, rappresentanze dei lavo-ratori.Il nuovo statuto prevede limiti territoriali per le attività in Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte e nella ProvinciaAutonoma di Bolzano. Nel futuro del comparto dell’“oro rosso”c’è un chiaro obiettivo: l’approvazione di una norma europeache imponga l’etichettatura di origine con l’indicazione delluogo di coltivazione e trasformazione della materia prima. Soloil pomodoro al 100% italiano può portare la scritta “Made inItaly”. L’indicazione obbligatoria dell’origine è uno strumento ditutela indispensabile per dare identità al prodotto e conseguirevalore aggiunto

Obiettivo ultimo, la “tracciabilità completa a livello Ue”

Un interlocutore unico per produttori e trasformatori

LA SCHEDA

Nel 2007, i soggetti della filiera e leProvince di Parma, Piacenza, Cremona

e Mantova, hanno costituito l’associazione“Distretto del pomodoro da industria”, uncoordinamento unitario e uno spazio di con-fronto sulle problematiche comuni. Nell’areaviene prodotto e trasformato il 35% dell’in-tero lavorato italiano e il 70% di tutto il NordItalia con più di 20mila ettari coltivati e 15stabilimenti per 1,5 milioni di tonnellate diprodotto trasformato.Parma si connota per la lavorazione delpomodoro, mentre Piacenza per la produ-zione in campo. Il pomodoro viene trasfor-mato in concentrato (41%), passata (21%),polpa (36%) e sughi pronti (2%). In questiterritori si è sviluppato un importante polo

per la produzione e la trasformazione delpomodoro. Una rete di conoscenze e rela-zioni che hanno reso forte la filiera, metten-do in contatto la ricerca e i servizi, la divul-gazione e l’assistenza tecnica, fino alle istitu-zioni. Passo dopo passo, il Distretto è diven-tato sempre più la “casa comune” degliattori del comparto e, nel 2010, ha allargatoi propri confini al Nord Italia, fino a coinvol-gere una sessantina di realtà. Ha avuto suc-cesso l’idea del presidente Pier Luigi Ferraridi consolidare l’associazione facendo “massacritica” in un momento delicato, quale lafine dei cosiddetti “aiuti accoppiati”, inmodo da creare un network capace di uniretutte le imprese, per difendere il territorio ele sue peculiarità

Dalle origini ai giorni nostri, con oltre 60 realtà coinvolteDal 2007 un grande network

per la valorizzazione dei territori

L’Italia è il terzo produttore mondiale di pomodoro,dietro California e Cina. Al “Distretto del pomodoro”aderiscono organizzazioni di produttori,industrie di trasformazione private e cooperative,organizzazioni professionali agricole, alcune Provincee Camere di commercio, istituti di ricerca

Page 48: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

42

AGROALIMENTARE

Con il suo personale specializzato e isuoi laboratori all’avanguardia, Ssicasi colloca tra le più importanti istitu-zioni di ricerca applicata nel settoredella conservazione degli alimentiesistenti in Europa e nel mondo. Altacompetenza e specializzazione: questielementi sono al centro del progettodella Camera di commercio diParma, che, con il supporto diUnioncamere Emilia-Romagna e del-l’intero sistema camerale regionale,ha pianificato il rilancio della struttu-ra, ripensandone l’organizzazione eponendo particolare attenzione allivello e alla qualità delle competenzeinterne.In questo contesto si inserisce il pro-tocollo siglato tra UnioncamereEmilia-Romagna, Camera di com-mercio di Parma e Stazione speri-mentale per l’industria delle conser-ve, ultimo di una serie di accordi ope-rativi all’interno di un percorso dirafforzamento delle collaborazionicon le diverse aziende speciali delleCamere di commercio regionali.Intese firmate nell’ottica della piùampia valorizzazione delle compe-tenze specialistiche rilevate all’inter-no della rete camerale e della razio-nalizzazione dei costi.

Un punto di riferimento inmateria di qualità, sicurezzaalimentare e ricerca al servi-zio delle imprese regionali. È

il ruolo disegnato per la Stazione spe-rimentale per l’industria delle conser-ve alimentari (Ssica), la struttura fon-data nel 1922 come ente pubblico,convertito poi nel 1999 in ente pub-

blico economico e nel2010, nell’ambito delriassetto di organismistatali, soppresso peressere assegnato allaCamera di commerciodi Parma. Compiti,attribuzioni, personale,risorse patrimoniali efinanziarie sono statetrasferite successiva-mente all’azienda spe-

ciale costituita dalla Camera diParma.

Siglato il protocollo d’intesa con Ssica, azienda speciale della Camera di commercio di Parma

diG

iuseppeSangiorgi

Da oggi la strutturapotrà siglare accordicon università ed enti

e farsi promotricedi iniziative ad hoc

Settore conservieroObiettivo competitività

L’obiettivo è di realizzare interventimirati a rafforzare la competitivitàdelle imprese del settore conserviero,ponendo particolare attenzione alleesigenze di formazione degli operato-ri, di ricerca sperimentale, anche suspecifiche richieste di mercato, e disupporto all’innovazione delle pmi.Per effetto del protocollo, la Stazionesperimentale delle conserve è il sog-getto specializzato del sistema came-rale regionale per specifiche funzioni:sottoscrizione di accordi con univer-sità, istituti di ricerca e associazionidi categoria per realizzare corsi diformazione rivolti agli operatori delsettore delle conserve alimentari; ini-ziative di sensibilizzazione sui temidella qualità e sicurezza alimentare,tutela dei prodotti tipici, innovazionein materia di conservazione, analisibiologica e sui materiali utilizzati pergli imballaggi.Tra le attività è prevista anche la col-laborazione con le istituzioni pubbli-che regionali, nazionali e comunita-rie oltre alla promozione e partecipa-zione a progetti di ricerca industrialecon carattere sperimentale e ricadutedirette sul settore agroalimentare.L’azienda speciale Ssica svolgerà tuttiquesti compiti attraverso l’organizza-zione e la partecipazione diretta aseminari, convegni, workshop, con-gressi e fiere di settore, progetti inte-grati di studi e ricerche, eventi di for-mazione congiunta

LA SCHEDA

La Stazione sperimentale per l’industria delleconserve alimentari (Ssica) ha lo scopo di

promuovere il progresso scientifico, tecnico etecnologico dell’industria conserviera italiana peri settori frutta, ortaggi, carne e pesce attraversoattività di ricerca applicata (di quattro tipi: fonda-mentale, istituzionale, commissionata dalleimprese, con partecipazione a progetti nazionalie sovranazionali), consulenza, formazione edivulgazione. Ssica opera sul territorio nazionaleattraverso la sede di Parma e la sezione di Angri(in provincia di Salerno), attiva dal 1987. Ssica èdotata di dipartimenti specifici per i diversi setto-ri merceologici, nonché di laboratori preposti ainterventi di tipo trasversale e dispone di appa-recchiature e competenze volte a sperimentareanche nuovi prodotti e processi di trasformazio-ne e conservazione, studiandone previsional-mente le ricadute economico-sociali

La mission di Ssica

Carlo Alberto Roncarati e Andrea Zanlarifirmano il protocollo

Page 49: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

43

Pubb

Page 50: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

44

La gestione del cambiamento, secon-do il docente, non può non tenerconto dell’attuale contesto tecnologi-co delle reti e, per questa via, vengo-no identificati, a seguire, una serie dielementi che supportano e influenza-no il processo stesso.L’“intelligenza connettiva on line”rappresenta la condivisione di unpensiero all’interno della rete infor-matica, come se fosse una mentesempre accesa, vigile, cui ci si con-nette o sconnette senza inficiarne ilfunzionamento, un’espansione illimi-tata dell’intelligenza individuale cheal tempo stesso è fruibile collettiva-mente. L’“emozione connettiva” è lapossibilità di condividere ed esprime-re pensieri, emozioni, valutazioni(incluse quelle negative, ad esempiosu prodotti che non ci hanno soddi-sfatto e che ledono l’importantissimo“reputation capital”) attraversoblog, social network, youtube. I“workshop di intelligenze connetti-ve” hanno l’obiettivo di creare grup-pi di lavoro istantanei in cui ognunoha responsabilità e ruoli (anche i nonesperti ricevono fiducia), per trovaresoluzioni a problemi contingenti,

Nel penultimo seminario delProgramma internazionaledi sviluppo delle competenzeeconomiche e manageriali,

organizzato dal CTC (CompetenceTraining Center – Centro di forma-zione manageriale e gestione d’im-presa della Camera di commercio diBologna), è stato trattato il tema del-

l’intelligenza connetti-va da parte del suo idea-tore, Derrick DeKerckhove. Il sociologobelga, allievo e assistentedi Marshall McLuhan,ricopre diversi incarichidi docenza e ricerca inEuropa, nell’ambitodella Sociologia dellacultura digitale e delcloud computing.

L’incontro stesso è stato caratterizza-to da una forte apertura e scambio,con una struttura teorica ridotta e altempo stesso densa di significato. DeKerckhove parte subito con una pro-vocazione: quando parliamo dichange management, intendiamorealmente la gestione del cambia-mento o il cambiamento di gestione?

“Intelligenze connettive” protagoniste al CTC con il sociologo belga Derrick De Kerckhove

diBarbaraCostantini*

Change management:a fare la differenza,

spiega l’allievodi McLuan, è proprioil contesto tecnologico

L’anima del mondoa portata di click

condividendo la proprietà delle solu-zioni e creando contenuti esportabili.Proprio all’interno del seminario, ilprofessore belga ha ricreato le condi-zioni in cui mettere in atto un work-shop così descritto, in cui ovviamen-te i legami erano face to face (la rela-zione resta importante anche nell’eradigitale) e non sul web. L’obiettivoera identificare cinque principi guidaalla base di un change management,con la consegna di dividersi in grup-pi, attribuirsi i ruoli, partire dalleesperienze dei singoli per arrivare ascambiare i risultati emersi anche conaltri gruppi e tracciare infine la lista.Il termine del lavoro ha visto la con-divisione in plenaria di tutti i lavori,da parte di ciascun presentatore eaddirittura un gruppo ha esaminatoin dettaglio un caso reale di un pro-babile futuro cambiamento azienda-le che vedeva coinvolto il direttore(presente) dell’ente che, in tal modo,ha potuto condividere una situazionecritica con un’“intelligenza connetti-va” offerta dal social network incarne e ossa.Mr. De Kerckhove menziona nuovecategorie quali le “architetture cogni-tive” (sms, chat, forum, Wiki ecc.),specificando come Twitter non siasolo una rete sociale di microblog-ging, ma soprattutto un sistema diallarme globale, un esempio fra tuttiil ruolo dei tweet nella PrimaveraAraba. Un altro concetto introdottoè stato quello del cloud computing,ossia la memorizzazione e archivia-zione di dati online, al posto degliabituali supporti fisici come harddisk e pendrive. I vantaggi sono datidalla diminuzione dei costi di gestio-ne informatica (soprattutto se lepostazioni computer sono elevate),dal continuo aggiornamento auto-matizzato dei software, dall’immen-sa capacità di immagazzinamentodei record. Allo stesso tempo, esisto-no ancora aree di criticità cui presta-

EVENTI

DerrickDe Kerckhove

Page 51: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

45

re attenzione, dovute all’impossibi-lità di garantire la sicurezza informa-tica e la privacy, alla mancanza diuna giurisprudenza a tutela di even-tuali abusi o situazioni di crisi (adesempio in caso di fallimento dellasocietà cloud computing cui ci si èaffidati).Il seminario è stato un viaggio versoil futuro, dove i partecipanti hannogoduto delle innumerevoli suggestio-ni del professore che, con generositàe “apertura cloud”, ha lasciato libe-ro l’ingresso ai suoi “walls” – pre-sentazioni – svelando la stringawww.mcluhangalaxy.net/mcmovie/cloud. Cliccare per credere

* Conselour Biosistemico

LA STRATEGIA

L’ultimo incontro del Programma internazionale di sviluppo dellecompetenze economiche e manageriali, organizzato dal CTC(Competence Training Center – Centro di formazione manageriale egestione d’impresa della Camera di commercio di Bologna), ha ospi-tato Michael Spendolini, pioniere negli studi del benchmarking eattualmente focalizzato sulle best practices relative al valore del socialnetworking-media per le organizzazioni (il Ph.D americano collabo-ra, fra le altre, con Pepsico, Motorola, Bosch). Il docente ha enfatiz-zato fin da subito l’incremento sensibile (30% annuo) dell’utilizzo ecreazione dei social media nell’area Ue e di come in Italia una “navi-gazione” su quattro avvenga attraverso un sito di social media.Recentemente l’Ibm ha pubblicato un report (https://www14.softwa-re.ibm.com/webapp/iwm/web/signup.do?source=csuite-CMOStudy2011), frutto di 1.734 interviste a Cmo (chief marketingofficers, responsabili di 19 settori e dislocati in 64 Paesi), da cui emer-gono tre nuove realtà: il cliente ha maggiori aspettative e controlla lerelazioni di business; è necessario fare attenzione al comportamentodell’organizzazione e al valore che trasmette all’esterno; si è in pre-senza di un cambiamento permanente che richiede nuovi approcci albusiness e nuove competenze. Come diretta conseguenza, l’82%deiCmo intervistati ha dichiarato che nel 2012 dedicherà un notevolebudget ai social media.Mr. Spendolini sottolinea come, nonostante la situazione di crisi, l’e-market avrà tassi elevati di crescita, legati al fatto che la tecnologiadei social media consente di “fare molto con meno”. Un elementodistintivo dal punto di vista del marketing, emerso da un report diNM Incite, riguarda il profilo dei potenziali clienti su web: se com-parati agli utilizzatori adulti di internet, gli adulti attivi nei socialnetwork conducono una vita più sociale, escono maggiormente,fanno più acquisti in abbigliamento, scarpe, accessori e musica. Unostudio realizzato dalla Cisco (sulla crescita del traffico IP) mostraalcuni dei seguenti dati e previsioni: nel 2012 i video su internet sor-

passeranno il 50% del traffico da parte dei consumatori e, nel 2015,ci sarà il doppio di dispositivi in rete rispetto alla popolazione dellaTerra.Un’altra analisi riporta che, in Italia, il 31% della navigazione suinternet avviene su social network e blog (Facebook “in testa”). Ladiretta implicazione, secondo il Ph.D americano, è quella di conside-rare i video e i social media come via preferenziale con cui attuare lastrategia di comunicazione. La suggestione è di ripensare il marke-ting tradizionale (telemarketing, e-mail, radio, carta stampata ecc.)alla luce delle nuove opportunità offerte dall’Rss (sistema per ladistribuzione web di contenuti), dal Seo/Sem (ottimizzazione deimotori di ricerca, marketing puntuale grazie ai motori di ricerca), daiblog-social media e dai video “virali” (gli utenti del web contribui-scono alla loro diffusione, da persona a persona, come un virus).La svolta, la sfida per i Cmo, è allora quella di diventare “esperti diconversazioni”. Non si tratta più di preparare e inviare messaggi atarget di clienti, bensì di creare conversazioni in cui i clienti parlino fraloro. Alla base di questo mondo ancora inesplorato, la reputazionedell’organizzazione riveste un ruolo cruciale, poiché la fiducia è allabase di un’efficace campagna realizzata via social media. La “socialmedia voice” dovrà rispettare di conseguenza tratti quali professio-nalità, amicalità, onestà e reale interesse di chi conversa, per citarnealcuni. I potenziali clienti diventano ora “influencers” o followers diun brand, termini mutuati dai social network, appunto.Mr. Spendolini ha voluto fortemente sottolineare che si sta realizzan-do uno “shift”: la tecnologia dei social media sta guidando il cam-biamento, lo sviluppo stesso e non si può restare indietro. Inoltre, sistanno presentando sul mercato del lavoro richieste di profili inediti(ad esempio l’“online reputation”). Una delle citazioni più suggesti-ve del docente, tratta da un paper dell’Università di Harvard, ci diceche “oggi il successo di un’impresa è quando i suoi clienti diventanoil suo ufficio marketing”

La rivoluzione dei social media

L’ufficio marketing? Viaggia su Facebook

A sinistra,MichaelSpendolini

Page 52: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

46

EVENTI

Chimica e Ingegneria informatica egestiscono a Modena uno studiospecializzato nella creazione di spaziper l’interazione e la comunicazioneumana, mentre Margherita sta stu-diando Veterinaria a Parma). Il loroprogetto – pensato per migliorare lavita di persone con disabilità più omeno gravi – consiste nel creareinterfacce culturali ad alto contenu-to tecnologico per leggere i movi-menti del corpo senza l’uso di tastie-re o mouse. Qualcosa di simile allaconsole Wii, ma in questo caso sisfrutta una tecnologia che consentedi vedere i movimenti in 3D e siadatta quindi alle cure per la disabi-lità, tra cui la pet therapy. Così adesempio si potrebbe simulare diaccarezzare un cucciolo o dargli damangiare, o suonare uno strumentomusicale.Soddisfatti i vincitori: aspettano dipassare alla fase 2 e contano di averei primi risultati nel giro di un anno.“Abbiamo partecipato ad altripremi o a bandi europei ma in gene-re sono più generici – spiega MattiaCarretti – in questo caso l’obiettivoci sembrava abbastanza in linea conil nostro progetto e il finanziamentoprevisto consente davvero di avereuna base di partenza consistente.Concorsi così ti danno l’opportunitàdi sperimentare cose nuove, offren-doti una possibilità”

Chi l’avrebbe mai detto chel’eco delle proteste anti-Gel-mini di un anno fa potesse farda detonatore per sfidare gli

under 30 a diventare “inventori” delfuturo, e così ottenere premi per circa110mila euro? Eppure è nato pro-prio così “Inventare il futuro”, ilprimo concorso internazionale lan-

ciato dall’Università diBologna, ha premiato18 progetti in grado disfruttare le tecnologiedigitali per migliorarela convivenza sociale.Risultato: installazionitecnologiche, applica-zioni per smartphone etablet fino a portaliweb innovativi che spa-ziano dalla tutela

ambientale all’istruzione, dall’aiutoai disabili alla valorizzazione di artee cultura, fino all’urbanistica.Una delle menti del concorso è statoil professor Marco Roccetti, docentedi informatica all’ateneo bolognese.Un anno fa era all’Expo di Shanghai,insieme al rettore Ivano Dionigi e alprofessor Angelo Varni, per presen-tare il ‘suo’ videogioco dei tortellini.“Mentre in Italia infuriavano le pro-teste contro il sistema universitario,eravamo in Cina e, una sera a cena,abbiamo discusso delle istanze deigiovani, dei loro bisogni – racconta ildocente – ci siamo chiesti come dar-gli una chance in più e ci sono venu-te in mente le solite borse di studio ofondi a pioggia. Poi è scattato il‘click’ geniale: perché non li sfidiamoa tirar fuori idee capaci di trasfor-marsi in imprese e di cui possa bene-ficiare un bacino molto ampio di per-sone? In fondo nell’Università nonmettiamo mai alla prova gli studentinel proporre qualcosa...”.Subito dopo è stata coinvolta laFondazione del Monte, che ha stan-ziato i soldi dei premi, e a maggio è

Da alcuni docentidell’ateneo bolognese

la sfida ai ragazzi,che hanno risposto

con 228 “invenzioni”

diM

ichelaSuglia

I risultati del concorso dell’Alma Mater. Miglior progetto, una “Wii in 3 D”

partito il bando che prevedeva seicategorie di progetti: città e cittadi-ni; patrimonio culturale e artistico;educazione; ambiente e salute;infanzia, terza età, disabilità; media,arte e intrattenimento. Il concorsoera aperto a under 30 (anche ingruppi fino a quattro persone) cheavessero studiato o stessero studian-do in un’università di un Paesedell’Unione europea. Hanno rispo-sto in 228, moltissimi ventenni,parecchi emiliano-romagnoli e alcu-ni provenienti da Gran Bretagna,Francia, Belgio. I vincitori sono statiselezionati da una giuria formata da13 professionisti di discipline diver-se tra cui Lucio Dalla e MarioSentinelli, l’inventore delle sim pre-pagate. Al primo classificato di ognicategoria sono andati 7mila euro, alsecondo la metà, al terzo 2.500euro.Inoltre, uno dei 18 progetti – consi-derato dalla giuria la “miglioreidea” e che si era classificato primonella categoria disabilità – ha otte-nuto altri 30mila euro per sviluppa-re concretamente l’idea sul mercatoseguendo il percorso previsto per lestart up. È l’idea dei fratelli Mattia eMargherita Carretti e dell’amicoLuca Camellini che vengono dalModenese (Mattia e Luca si sonolaureati all’Università di Modena eReggio Emilia rispettivamente in

Proteste. Anzi, propostePer “Inventare il futuro”

Page 53: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

47

Pubb

Page 54: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

48

STORIE

Il gusto, il sapore, il profumo digrandi prodotti che rappresenta-no veri e propri “beni culturali”di un territorio, e ne fanno un’ec-

cellenza in Europa. Coppa, Pancettae Salame piacentini: sono i tre pro-dotti a cui sono state riconosciute, 15anni fa, le tre denominazioni di origi-ne tutelate, che rendono tuttora

Piacenza l’unica provin-cia in Europa a fregiarsidi tre Dop nel settoredella salumeria.Sono le tre “stelle” diuna produzione piùampia e connotata daltratto della qualità. Isalumi piacentini vanta-no una lunga e blasona-ta storia e, oggi, rappre-sentano la bandiera

agroalimentare del territorio, dove lasapiente mano dell’uomo è ancoradeterminante per la loro produzione.Nel 2010, (i dati 2011 sono in fase diverifica), i tre salumi piacentini sonostati protagonisti di una performancestraordinaria: sono state infatti con-fezionate 322.409 coppe, 98.810pancette e 1.090.800 salami. A for-nire i dati è Antonio Grossetti, presi-dente del Consorzio Salumi DopPiacentini a cui spetta la vigilanza sulmarchio Dop della pattuglia di pro-dotti artigianali di eccellenza: laCoppa (ben sei mesi di stagionatura,tempo minimo obbligatorio e garan-tito), è il vessillo che fa da traino aglialtri due.“Le tre Dop ce le siamo conquistatee meritate, rendendo concreti dueprecisi doveri. – dice Grossetti – ilprimo è la qualità: oggi la totalitàdelle aziende aderenti al Consorziosono certificate. Una scelta precisadal punto di vista produttivo e com-merciale, che offre un servizio dilivello. Il secondo è la difesa del lega-me con le tradizioni e il territorio,mai venuto meno. Dietro ai prodotti

Belli:“La scelta di puntare

sull’alta qualitàha garantito queste

eccellenze alimentari”

diG

iuseppeSangiorgi

ci sono le persone e le aziende, unpatrimonio straordinario”.Tra i punti di forza che hanno deter-minato l’ottenimento delle Dop perCoppa, Pancetta e Salame, ci sono laqualità intrinseca distintiva e la repu-tazione della zona di origine a livellonazionale.Dal 1998, dopo l’ingresso nel nuovomercato delle Denominazioni diOrigine Protetta, il Consorzio si èdotato del supporto di un ente certi-ficatore, che dal 2000 è l’Ecepa (entedi certificazione dei prodotti agroali-mentari). Attraverso la certificazionedei prodotti e delle aziende, i produt-tori piacentini possono affrontare ilmercato che, oltre alla qualità, richie-de precise informazioni sulla sicurez-za alimentare.“Il marchio di cui si fregiano lenostre Dop – dice Roberto Belli, pre-sidente del Consorzio Salumi TipiciPiacentini – è un valore importante.Oggi il consumatore mette al centrola qualità e sicurezza alimentare e ilConsorzio Salumi tipici piacentini hadeciso di rispettare i bisogni dei con-sumatori: per questo viene premiato.

Coppa, pancetta e salame sono pre-senti in ogni canale distributivo, dallagrande distribuzione alla ristorazio-ne, alla maggior parte delle regioniitaliane”.Nel 2011, i 15 anni dal conferimen-to delle tre Dop sono coincisi con ilquarantennale dalla fondazione delConsorzio Salumi Tipici Piacentini.Fu la Camera di commercio diPiacenza, sotto la spinta di RenzoBuvoli, a promuovere la nascita delConsorzio chiamato a porre regolecomuni per la produzione. Nelprimo statuto veniva già posto l’ac-cento su un tema fondamentale comela tutela del prodotto.Al Consorzio, oltre alle tre Dop,fanno riferimento oggi anche le altreotto produzioni della norcineria inse-rite nell’Albo dei prodotti agroali-mentari tradizionali (Pat): salamegentile, bricioloni, cicciolata, mario-la, cappello del prete, lardo, salameda cotta, culatello. E’ una squadra dialtri prodotti ottimi che costituisco-no il giusto completamento dell’of-ferta assieme ed oltre alle tre Dop epermettono di affrontare i mercati

Coppa, pancetta, salame piacentino. Da quarant’anni simbolo delle eccellenze del territorio

Piacenza festeggiaun compleanno “Dop”

Page 55: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

49

con una gamma molto ampia di pro-poste territoriali. Passione e profes-sionalità sono i tratti distintivi delleaziende associate ai due Consorzi.Già nel 1971 a Piacenza, si parlava ditutela e delimitazione territoriale perla produzione, con grande anticiporispetto alla decisione dell’UnioneEuropea di promuovere le eccellenzetradizionali dei paesi membri attra-verso l’assegnazione delle Dop e Igp.“Due temi che in quel periodo nonrientravano nel sentire comune, a dif-ferenza di quanto accade oggi, adimostrazione della grande visioneche hanno avuto i fondatori. Dopo40 anni le tappe della crescita sonostate tante ed il percorso è ancoralungo. La scelta di puntare sull’altaqualità – dice Roberto Belli – hagarantito fino a noi queste eccellenzealimentari e sicuramente questoimpegno resterà per il futuro. Possoaffermare con entusiasmo che i salu-mi piacentini saranno ancora prota-gonisti nei prossimi anni in un mer-cato globalizzato, dove i sapori ali-mentari tenderanno sempre più a dif-ferenziarsi”.Il percorso della qualità è passatoanche dalla creazione di un gruppodi “sommelier dei salumi”, ossia didegustatori esperti in analisi senso-riale chiamati a “codificare” i trattidistintivi dei sapori e ad indicare lecaratteristiche organolettiche, gliabbinamenti, la conservazione. Inpiù, il Consorzio si è dotato di unagente vigilatore, un professionistache controlla la conformità dei pro-duttori al disciplinare e del settorecommerciale, inteso come punti ven-dita.Il premio Coppa d’Oro degli ultimicinque anni ha rappresentato un ele-mento di innovazione e di marketingimportante. Una storia bella e inten-sa, da portare avanti anche in vistadell’appuntamento con l’Expo 2015a Milano. “È un evento irrinunciabi-

IL PROGETTO

“Cinque anni, un itinerario con un grandetraguardo da raggiungere: far conoscere il

gusto e il sapore della Coppa Piacentina Dop,ma anche le bellezze, i valori e le imprendito-rie del territorio e delle genti piacentine”. Conquesta frase Giuseppe Parenti, presidentedella Camera di commercio di Piacenza, apreil volume celebrativo che racconta il primolustro del Premio Coppa d’Oro, nata da un’i-dea dell’ente di Piazza Cavalli, subito sostenu-to dai Consorzi Piacentini. La manifestazioneha promosso, attraverso la Coppa PiacentinaDop, bandiera della produzione agroalimen-tare, tutto il territorio.La Coppa d’Oro è un itinerario di gastrono-mia, ma anche di cultura e di turismo che hacome filo conduttore un protagonista indi-spensabile e obbligatorio: la qualità.È questo il concetto che, sin dalla prima edi-zione, ha animato il premio “Coppa d’Oro”,sia nella ricerca delle personalità da premiaresia nella proposta dei temi affrontati nei dibat-titi che hanno accompagnato le cerimonie dipremiazione. Un lungo e approfondito per-corso attorno alla qualità: il modo di comuni-carla, il ruolo delle economie e delle istituzionie, da ultimo, la cultura della qualità.In questo senso, la qualità di un prodotto èanche la qualità del territorio. Per questaragione il Premio Coppa d’Oro è stato ospita-to per due volte al Palazzo Gotico e altrettan-te al Collegio Alberoni e, nell’edizione 2011,al Castello di Rivalta. Nella dimora che neltempo ha ospitato re, regine, nobili, scienzia-ti, per l’ingresso ufficiale della Coppa piacen-

tina Dop, eccellenza del palato, sono stati pre-miati Antonio Zanardi Landi, ambasciatoreitaliano a Mosca, e Luigi Roth, presidente diTerna, da poco nominato responsabile delPadiglione Italia per Expò 2015. Con le debi-te proporzioni, Giuseppe Parenti ha rivestito ipanni del cardinale Giulio Alberoni, piacenti-no, ministro di Filippo V di Spagna, che fupotente capo della diplomazia iberica. Il cardi-nale Alberoni, da estimatore convinto dellacoppa piacentina e degli altri salumi della suaterra, usava coltivare le relazioni internazionaliproprio utilizzando i salumi come ambasciato-ri. Il presidente della Camera di commercionell’ultima occasione, ha infatti agevolato l’in-contro tra imprenditori piacentini e l’amba-sciatore, certo che la conoscenza diretta possaaprire nuovi spazi all’economia locale.Ma se Piacenza è una terra ospitale da farconoscere, occorre anche spostarsi per farapprezzare prodotti e territorio: così, due annifa, la manifestazione ha inventato un riuscitis-simo prologo a Milano al Circolo dellaStampa, andando a premiare un personaggiodello spettacolo “appassionato dichiarato”della Coppa Dop, come Gerry Scotti. Nel2011 è stato il turno di Enzo Iacchetti.In cinque anni qualità, gusto, tradizione, iden-tità e territorio sono stati valorizzati attraversola vetrina dedicata alla Coppa piacentina Dop.E’ una produzione eccellente ed artigianaleche non ha i numeri per una diffusione capil-lare ma, pur rimanendo una scelta di nicchia,sta aumentando in visibilità e vendite.Potenza della Coppa d’Oro

Fin dagli esordi, un omaggio alla “cultura della qualità”

Cinque anni di Coppa d’Oro

Il presidente della Cameradi commercio di Piacenza,

Giuseppe Parenti, consegna adAntonio Zanardi Landi,

ambasciatore italiano a Mosca,e Luigi Roth, presidente di

Terna, la scultura dell’artistaGraziella Bertante,

da poco scomparsa

Page 56: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

le – aggiunge Belli – e i produttoripiacentini vogliono arrivarci attrezza-ti e pronti a far conoscere le eccellen-ze”.La prima azione è stata quella dicreare una confezione dal packaginginnovativo in cui si esaltano gli ele-menti di tradizione e storia del terri-torio: “L’altra grande scommessa èfar trainare dalle affermate Dop glialtri salumi piacentini iscritti all’Albodelle produzioni tradizionali delMinistero delle Politiche agricole”.Un buon modo affinché i produttorisiano identificabili con i loro tesori, dicui sono unici depositari. La

Faggiola, a Gariga di Piacenza, il cen-tro nato per dare una vetrina alle pro-duzioni agroalimentari piacentine,potrà contribuire a questa valorizza-zione.Una prospettiva la vuole aprire anche“Qualità Piacenza 100 sapori”, mar-chio collettivo di qualità che laCamera di commercio ha studiato daqualche anno ispirata dal presidenteParenti, determinato a seguire un per-corso che valorizzasse veramente leeccellenze piacentine. Non l’ennesi-mo marchio, ma un elemento ingrado di contraddistinguere la fasciaalta delle produzioni, con cui

Piacenza deve presentarsi nel mondo.“Qualità Piacenza 100 sapori”richiama alla ricchezza del paniereagroalimentare di questo territorio:sono ben 96 le specialità tradizionaliche, sommate ai prodotti Dop, Igp eai vini Doc Colli Piacentini disegnanoun invidiabile primato che ora potràconsolidarsi.E’ nato infatti un Comitato 100Sapori, coordinato da DanieleFornari dell’Università Cattolica delSacro Cuore, che ha il compito diessere un punto di incontro dellacomunità economica locale, dovecondividere idee e progetti, una sortadi “palestra di allenamento” in vistadi Expo 2015 che dovrà avere rica-dute importanti sul territorio piacen-tino.Il marchio collettivo di qualità potràessere concesso in uso ai prodotti oalle categorie di prodotti agroalimen-tari che, conformemente al dirittocomunitario, godono di particolaretutela nell’Unione europea e rispon-dono a determinati requisiti qualitati-vi. I Dop, Doc e Docg, Igp, Stgpotranno utilizzare il marchio senzadover sottostare a ulteriori verifiche,fatta salva la presentazione dellarichiesta alla Camera di commercio.Per “Cento sapori” si sta pensandoad un packaging innovativo chepotrebbe presto “debuttare” nell’am-bito di una operazione che porterà, inun gioco di squadra tra Camera dicommercio, Consorzio PiacenzaAlimentare, Provincia di Piacenza, iprodotti piacentini nella reteAutogrill.In questo modo si costruirà la “filieradel buono”, come rileva, con uno slo-gan, il presidente camerale GiuseppeParenti, e si potrà diffondere l’imma-gine di prodotti diversi nella tipolo-gia, ma tutti accomunati da un livel-lo qualitativo eccellente confermatoda enti terzi certificatori

50

STORIE

IL PROGETTO

Èuno splendido esempio di architet-tura rurale, l’ antica azienda agrico-

la Vittorio Tadini, a Gariga di Piacenza,il punto di riferimento delle produzioniagroalimentari piacentine, riunite attor-no ad un progetto di grande respiro.E’ infatti qui che le realtà istituzionali edassociative del territorio hanno indivi-duato la sede della società La Faggiola,nata per supportare un progetto dicreazione di un centro polifunzionaledove realizzare ed ospitare iniziativefinalizzate alla promozione della culturarurale ed agricola, oltre alla valorizza-zione dei prodotti tipici. Qui è nato unristorante didattico in cui gli alunni

dell’Istituto Alberghiero Raineri-Marco-ra hanno potuto sviluppare le compe-tenze acquisite e dove organizzareappuntamenti tematici, a scopo divul-gativo, per la presentazione del paniereenogastronomico locale.Nella struttura vengono realizzati corsidi formazione rivolti sia agli studentiche agli imprenditori. In programma c’èun polo convegni ed un centro di docu-mentazione rappresentativo di tutta larealtà piacentina.Il primo presidente di Faggiola srl fuGiovanni Bianchini, già numero unodell’ente camerale, a cui è succedutoRoberto Belli

La vetrina delle produzioni piacentine

La Faggiola: obiettivo valorizzazione

Nella foto da sx, Fabrizio Binacchi (direttore sedeRai 3 Emilia-Romagna),Antonio Grossetti (presidente Consorzio SalumiDop Piacentini), Nicola Silvestri (giornalistaesperto di gastronomia), Roberto Belli(presidente Consorzio Salumi Tipici Piacentini),Giuseppe Parenti (presidente Cameradi commercio Piacenza)

Page 57: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

51

Pubb

Page 58: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

52

AZIENDE

Ricevendo dal presidente dellaCamera di commercio diReggio Emilia Enrico Bini ildoppio premio “Lavoro e

progresso economico 2008-2010”,per il mezzo secolo di attivitàimprenditoriale e per i 50 anni dellaBrevini Power Transmission celebra-ti nel 2010, il presidente di Brevini

Group Renato Breviniconferma le scelte stra-tegiche: “Dopo la Ger-mania e la Cina, BreviniPower Transmissionprodurrà soluzioni perla trasmissione dipotenza anche in Brasi-le, con un nuovo stabi-limento dedicato airiduttori utilizzati nellemacchine per l’industria

mineraria e per gli zuccherifici; ma ilcuore e il cervello rimangono aReggio Emilia, dove è in fase avanza-

Un investimentoda 25 milioni di euro

per un’aziendache sviluppa all’estero

l’85% del fatturato

diStefanoCatellani “Conquistate” Germania e Cina. Presto lo sbarco in Brasile. Ma cuore e cervello restano qui

Nuovo quartier generaleper la reggiana Brevini

ta di costruzione il nuovo quartiergenerale, che è anche una modernis-sima unità produttiva dove la produ-zione snella – il “lean thinking” –ottimizza investimenti per milioni dieuro in macchine innovative. Il tuttoin un ambiente di lavoro orientatoalla sostenibilità, alla sicurezza e allasalubrità”. Oltre che, naturalmente,all’efficacia operativa.“L’unificazione in un solo insedia-mento delle attività produttive cre-sciute a Reggio in una decina dicapannoni separati, con inevitabilimaggiori costi di gestione, era attesada vent’anni. Ora il traguardo è vici-no e il ‘grand opening’ è atteso perl’autunno 2012”, aggiunge RenatoBrevini.Un premio, quello della Camera dicommercio di Reggio Emilia, parti-colarmente gradito: “Unisce le espe-rienze di chi nel lavoro ha investitoper tutta la vita – dice Renato Brevini

– è particolarmente importante seviene letto come messaggio alle gio-vani generazioni. Ai giovani bisognadire che il futuro è nelle loro mani,come lo era nei primi anni Sessantaquando sono nate tante imprese che,come Brevini oggi, portano il ‘Madein Reggio Emilia’ nel mondo”. Il pre-sidente della Camera di commercio,Enrico Bini, sottolinea il significatoprofondo di un premio che unisce chile fabbriche le crea, gli imprenditori,e chi le manda avanti ogni giorno.Il Gruppo Brevini, nonostante i ventidi crisi, continua a crescere. I bilanci2010 hanno segnato per il Grupponel suo complesso una netta inver-sione di tendenza e i primi nove mesidel 2011 confermano l’aumentodelle quote di mercato. Nel 2010 laholding Brevini Group ha superato i350 milioni di fatturato consolidato,di cui 257 milioni prodotti da Brevi-ni Power Transmission, segnandouna crescita rispetto al 2009. Laquota di export sul fatturato si èattestata all’85%. Nel consuntivo2011 la holding Brevini Group cre-scerà fino a 430 milioni di fatturatoconsolidato. La controllata BreviniPower Transmission prevede di fat-turare 320 milioni di euro, chesegnano un aumento del 25%rispetto ai 257 milioni del 2010.Il nuovo quartier generale di Brevini,che è in fase avanzata di costruzionealle porte di Reggio Emilia – ben visi-bile vicino ai ponti disegnati dall’ar-chitetto spagnolo Santiago Calatravalungo l’autostrada A1 – rappresentauna pietra miliare per le attivitàimprenditoriali avviate dai fratelliBrevini, che hanno voluto sottolinea-re i 50 anni dalla fondazione lan-ciando uno sguardo sul futuro: “Lanuova unità produttiva e direzionalenei pressi del casello autostradale –spiega il vicepresidente CorradoBrevini – nasce da un investimentodi 25 milioni di euro. È un segnale

Con Brevini nuovo investimento a Yancheng per 20 milioni di euroUna “Leonessa” sotto la Grande Muraglia

Il Gruppo La Leonessa di Carpenedolo (Bs),sotto la guida della famiglia Ghirardi, e ilGruppo Brevini di Reggio Emilia, hannoannunciano un nuovo investimento in Cinanel settore della produzione dei cuscinetti dibase. La Leonessa, già produttrice di cuscinet-ti di grandi dimensioni, ha deciso di aumenta-re la propria capacità produttiva con il nuovoinsediamento industriale cinese di Yancheng,dove verrà prodotta la gamma da 400 mm a4.500 mm di diametro avviando una jointventure con il gruppo Brevini PowerTransmission, già presente con due insedia-menti produttivi a Yancheng e con Simestcome terzo partner. È la conferma di un lega-me forte e strutturato su progetti concreti.

Il progetto di collaborazione nasce per soddi-sfare, con una tecnologia sofisticata, le esi-genze del mercato, proponendo un kit vera-mente unico di prodotti e servizi integrati.Leonessa Brevini Yancheng Slewing BearingsCo – questo il nome della nuova società –potrà servire tutti i settori applicativi interessa-ti alle rotazioni: in particolare il settore eolico,mercato ben conosciuto e presidiato da LaLeonessa e da Brevini Power Transmission. Èin fase di costruzione lo stabilimento su unasuperficie di 40mila metri quadrati e la produ-zione avrà inizio nel primo trimestre di que-st’anno. L’investimento previsto è nell’ordinedei 20 milioni di euro per un fatturato stima-to, entro il 2013, di 35 milioni

IL PROGETTO

Page 59: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

53

forte che lanciamo al territorio in cuisiamo nati: vogliamo continuare afare impresa con una visione globalee forti radici locali”. Il mercato rima-ne complesso. “Siamo di fronte asegnali ancora discontinui – spiegaRenato Brevini – ma il 2011 ha datorisultati migliori rispetto al budget.Sono arrivate commesse importantida settori industriali strategici e dagrandi gruppi attivi in tutto ilmondo, segno che la fase criticaforse è alle spalle. Tra i settori piùimportanti abbiamo ottenuto com-messe per la costruzione di infra-strutture in Cina, per impianti mine-rari in Brasile e per installazionimarine in Olanda”.Nell’anno del cinquantesimo dallafondazione, il gruppo Brevini ha con-fermato e conferma, anche nel 2011,una consolidata propensione a inve-stire per migliorare produttività ecompetitività. La quota degli investi-menti sul fatturato supera media-mente il 6% su base annua: più di 20

milioni di euro ogni esercizio. “Lavera scelta è stata quella di non fer-mare i piani di sviluppo di fronte allacrisi – commenta il presidenteRenato Brevini – e continuiamo acredere che l’unica strada sia investi-re sulle persone, sull’innovazione esulla nostra presenza globale, perassicurare la continuità della crescitache viviamo da 50 anni: vogliamocontinuare a portare nel mondo ilnostro Made in Italy”. In BreviniPower Transmission c’è poi unanovità: Stefano Brevini, 42 anni,figlio di Renato Brevini, da qualchemese ha assunto un nuovo ruolo:global sales manager, con laresponsabilità diretta di tutto ilnetwork commerciale Brevini. “Imutamenti che sono in corso nelloscenario mondiale – commentaStefano Brevini – impongono scelteprecise. Il mio impegno personalenell’area commerciale si deve leg-gere in quest’ottica: garantire unaforte continuità alla vocazione

>>

L’annuncio del nuovo manager Vito BonafedeFluid Power, più 60% in due anni

Brevini Fluid Power, il polo oleodinamicoe meccatronico di Brevini Group, chiu-

derà il 2011 con un fatturato in progressodel 37% sul 2009, con l’export al 65% enuove opportunità di crescita dimostratedalle vendite dei primi nove mesi del 2011(più 25%). A sostegno del primo pianoindustriale, lanciato da Brevini Fluid Powerda un anno, è arrivato un nuovo generalmanager e amministratore delegato: VitoBonafede, che ha maturato una lunga espe-rienza come responsabile della divisioneOleodinamica Industriale Bosch Rexroth.Il piano industriale Bfp prevede investimentiper 15 milioni di euro, con una proiezione al

2013 che evidenzia un aumento di fatturatodel 60% (intorno ai 170 milioni di euro).“Guardando al 2013-2014 – commental’amministratore delegato Vito Bonafede – èprevista una crescita complessiva del 60%netta nei tre anni (mediamente un 20% diincremento annuo) con investimenti per 15milioni di euro. La Cina diventerà il secondoPaese più importante dopo l’Italia, poi StatiUniti, Sudamerica (Brasile), dove sicuramen-te la strategia nostra e di Brevini PowerTrasmission sarà comune. Credo molto nellesinergie che nelle filiali si possono realizzaretra Bfp e Bpt. In questa ottica, la nostra pre-senza all’estero aumenterà più velocemente.

Abbiamo linee di prodotto e marchi di asso-luta eccellenza: Hydr App, Aron,SamHydraulik, Bpe, Vps Brevini, OtOiltechnology, Brevini Hydraulics. È unabella squadra che può “vincere il campiona-to”. Brevini Fluid Power si candida perdiventare un punto di riferimento, un polodell’oleodinamica italiana, vuole diventare ‘ilfaro’, un punto di aggregazione. In Italia l’in-tero settore dell’oleodinamicamuove un girodi affari attorno al miliardo e mezzo di euro.È uno dei poli più formidabili a livello mon-diale. In Emilia si concentrano esperienze eaziende importanti che possono crescereancora”

LA STRATEGIA

Nuove prospettive per “Brevini Wind”In Germania e Usacon la forza del vento

In occasione del “Global Wind Day” 2011, ilpresidente di Brevini Group, Renato Brevini, haannunciato l’entrata in funzione del primo bancodi collaudo per generatori eolici in Germania, cheanticipa un impianto gemello in Usa. Il GruppoBrevini, quindi, rafforza gli investimenti nelleenergie rinnovabil, e l’entrata in funzione di unagigantesca unità di collaudo da 6,4 MW – pertestare le trasmissioni meccaniche dei generatorieolici, nello stabilimento Brevini Wind inGermania – è un segnale concreto.“Un impianto analogo – spiega Renato Brevini –è quasi pronto nell’altro stabilimento BreviniWind che abbiamo costruito nell’Indiana (Usa).Le soluzioni per i generatori eolici che stiamo svi-luppando sono innovative e garantiscono minoricosti e maggiore efficacia operativa nel tempo. Itest che stiamo conducendo sumoltiplicatori finoa 3,6MWhanno dato esito positivo e stiamo peravviare la produzione industriale. Il portafoglioordini di Brevini Wind – società in fase di start up– inizia a crescere e rimaniamo fiduciosi sullo svi-luppo del settore”

IL CASO

Page 60: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

internazionale che Brevini esprimeda mezzo secolo”.Brevini Power Transmission ha appe-na definito e lanciato nella piena ope-ratività il piano triennale 2011-2013.È un piano complesso e articolato,con visione fino al 2015. “Ancorauna volta è un piano un po’ ambizio-so – conferma Renato Brevini – ilpiano precedente aveva contenuti ‘sfi-danti’ ma era orientato alla pruden-

za, visto lo scenario internazionaleche andava progressivamente versouna crisi che si è rivelata pesantissi-ma. Nel nuovo piano sono state ana-lizzate le prospettive di alcuni settoridove stiamo spingendo da vari anni enei quali vediamo un sensibile incre-mento nel numero dei clienti”.Il nuovo piano industriale per BreviniPower Transmission ipotizza nel2013 un fatturato posizionato oltre i

400 milioni di euro. La prossimatappa? In Brasile. “Il Brasile è un’areache cresce – conferma Renato Brevini– su questo non ci sono dubbi. I set-tori dove noi siamo impegnati –minerario, cementifici e zuccherifici –stanno dando segnali chiari di vita-lità. Brevini è già in quell’area, ma l’o-biettivo è quello di incrementare lanostra presenza con tanti uffici regio-nali dislocati nei punti strategici ingrado di dialogare con un forte ‘poloBrevini’ localizzato a Limeira, unacittà di quasi 300mila abitanti situatanello Stato di San Paolo, dove abbia-mo individuato un terreno industria-le per creare la nuova unità Brevini,che sarà produttiva e commerciale.Pensiamo di essere operativi su quelmercato nel 2013 con i riduttori dellaserie industriale e le linee ‘heavy duty’per impieghi pesanti”

54

AZIENDE

Operativa entro l’anno anche la nuova “training school” firmata Brevini Fluid Power“Werther Campaldi”, dal 2001 un premio ai giovani meritevoli

Il Progetto Studenti dedicato a Werther Campaldi, che dal2001 a oggi ha accompagnato dal diploma all’Itis Nobili allalaurea in Ingegneria una trentina di reggiani meritevoli garan-tendo, a fronte di risultati positivi, un assegno di studio, stagein azienda e supporto per le tesi di laurea, celebra il decennalee apre la porta a nuovi programmi: “Partendo dalla nuova ‘trai-ning school’, la scuola aziendale di Brevini Fluid Power, che saràpienamente operativa nel 2012”, commenta Vito Bonafede,amministratore delegato dell’azienda .Il Progetto Studenti, voluto da Brevini Fluid Power e dalla fami-glia Campaldi, ricorda il lavoro e l’impegno di WertherCampaldi che, insieme a Luciano Brevini, sviluppò la Hydr App,azienda oleodinamica che è parte integrante di Brevini FluidPower. “Mio padre ha sempre creduto nei giovani – spiegaMirco Campaldi – e per questo ci è sembrato giusto ricordarlocon un programma di raccordo tra scuola, università e mondodelle imprese che ha dato buoni frutti con molte lauree eccel-lenti (110 e 110 e lode), diversi studenti che sono diventatiricercatori universitari e uno che è entrato in Brevini Fluid Powere segue progetti innovativi. I secondi 10 anni saranno all’inse-gna dello sviluppo in chiave globale del progetto e delle inizia-tive formative di Brevini Fluid Power”.Al decennale del Progetto Studenti “Werther Campaldi” è

dedicato un volume, “Competere con la testa”, che analizza latematica della formazione in azienda e presenta la nuova mis-sion e vision di Brevini Fluid Power. Era anche l’occasione pertracciare un bilancio della scuola aziendale Luciano Brevini, cheBrevini Power Transmission ha inaugurato nel 2001. “Sono stati10 anni importanti – conclude Renato Brevini – e nel futuroinvestiremo risorse cospicue nella formazione avanzata e inchiave globale. Mezzo secolo fa bastava saper usare un tornio.Oggi a chi lavora in Brevini sono richieste competenze avanza-te: porte aperte, quindi, alla collaborazione con le Università,per creare veri master aziendali”.Il volume è stato presentato nel nuovo meeting center BreviniFluid Power. Al confronto sui temi della formazione, come scel-ta per migliorare la competitività, hanno partecipato ValerioMessori, preside dell’Itis Nobili, insieme al team di docenti uni-versitari che ha collaborato in questi anni con Brevini FluidPower: Eugenio Dragoni (preside facoltà di ingegneria diReggio Emilia), Massimo Milani e Cesare Fantuzzi (dipartimen-to di Scienze e Metodi per l’Ingegneria, Università di Modenae Reggio Emilia). Infine Giorgia Iasoni, presidente dei Giovani diConfindustria Emilia-Romagna, e Cristina Strozzi, presidentedel Cis, il Centro di formazione di Industriali Reggio Emilia

IL FOCUS

Il presidentedi Brevini GroupRenato Brevini

e Stefano Brevini,global sales

manager

Page 61: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

zione di eventi, dove prende vitaquotidianamente un confronto aper-to tra tutti i membri della comunitàvirtuale dell’aguglieria e dei filati.Nella stagione invernale, Gomitoli’spropone diversi filati perfetti percreare capi caldi e soffici. Ideale per leripararsi dal freddo è il “BigCashmere” usato percreare morbidi maglionied eleganti cuscini, unfilato in cashmere puris-simo che unisce morbi-dezza e leggerezza. Unfilato “grosso”, artigia-nale, il Big Cashmere èla quintessenza dellamorbidezza: soffice,tenero e vellutato, maallo stesso tempo legge-ro e delicato al tatto, quasi “vaporo-so”. Si va così da realizzazioni como-de e sportive a capi vellutati, elegantie chic. Il tratto distintivo di questecreazioni è un inconfondibile “effet-to piuma”, dove la purezza del cash-mere diventa carattere distintivo delmondo Gomitoli’s. Grazie alla suacomposizione pura, è adatto allalavorazione di capi semplici, cosìcome alla realizzazione di abiti piùarticolati e complessi. Per le caratte-ristiche del filato è possibile realizza-re capi sia sportivi sia eleganti: lospessore del prodotto infatti si adattaperfettamente a una moda dinamicae giovanile come a uno stile più ricer-cato ed esclusivo: naturalmenteMade in Italy

55

Villa Silvetta, la villa all’inter-no di parco Cavaioni aBologna, è stata completa-mente rinnovata nel 2011

grazie al progetto della cooperativaLe Ali e a un gruppo di aziende eprofessionisti che hanno dato il pro-prio contributo per restituire allacittadinanza una delle parti più belledei colli bolognesi. Dopo l’inaugu-razione del progetto, nella sede diCa Shin, sono state proposte nume-rose iniziative e attività legate all’e-cosostenibilità. Innanzitutto VillaSilvetta, l’edificio in cui ora sorge CaShin, è stato completamente ristrut-turato secondo i principi della bioe-dilizia: all’interno sono stati realiz-zati numerosi spazi: una biblioteca,una palestra, una sala conferenze,stanze più piccole per laboratori eseminari, un ristorante con menùbio e “a km zero”, ma anche unospazio esterno con percorsi che invi-tano all’osservazione della natura eun orto in cui d’estate si tengonospettacoli e seminari.“Risultati inaspettati – spiegaFrancesca Lenzi, presidente dellacooperativa – 12mila persone, arri-vate da tutta Italia e anche dall’este-ro da giugno a settembre 2011, in unluogo prima abbandonato, nonsono uno scherzo. Tutti quelli chesono passati da qui per vedere unamostra o uno spettacolo, o chehanno partecipato in qualche modo

Qualità, tradizione, ecosostenibilità: al via la stagione di Ca Shin con il progetto “Fila la lana”

Gomitoli’s, naturalmenteMade in Italy

Filati artigianali:una “morbida” offertadirettamente in rete,riscoprendo il gustodi “fare la maglia”

diG

iulia

Cavallaro

alle nostre attività, hanno, di fatto,condiviso il nostro spirito e la filoso-fia del progetto, basato sul rispettodella natura e sul recupero di unmodo di vivere a impatto zero”. Lastagione invernale di Ca Shin è statainaugurata a ottobre, con il progettoFilalalana: aperitivo e installazioneartistica realizzata con gomitoli e filidi lana e in più laboratori di knittingtenuti da esperte che recuperano l’an-tica abilità del lavoro a maglia.L’evento, che proseguirà per tutta lastagione invernale, è stato realizzatoin collaborazione con la bologneseGomitoli’s, che ha fornito materialeper l’allestimento e filati ai corsisti.Gomitoli’s è un mondo che riunisceprodotti in cashmere, lana d’agnelloextrafine, cammello, angora, cotone,seta. Propone filati rigorosamente“Made in Italy” di altissima qualità eoffre la possibilità di acquistarli diret-tamente on line grazie al sito di e-commerce www.gomitolis.it. Ma lacollaborazione Ca Shin-Gomitoli’snon è casuale. La filosofia Gomitoli’sè infatti particolarmente in linea conil progetto di Villa Silvetta: sostenibi-lità, artigianalità, recupero della tra-dizione. I prodotti Gomitoli’s sonoricavati da fibre naturali e la lavora-zione artigianale del filato pone comecriterio fondamentale la qualità delprodotto, che deriva da una cura par-ticolare per l’arte dei filati da maglie-ria, oltre che da una ricerca dellaqualità associata alla profonda cono-scenza delle materie prime e delle tec-niche della filatura. Una passione chetrova le sue radici nei primi del ’900.Molti prodotti Gomitoli’s inoltresono composti al 100% da fibrenaturali e certificati Sgs, realizzaticon filati della linea Biagioli Arca diNoè. La nascita di Gomitoli’s portacon sé anche un blog, “In the moodfor knitting”, dedicato alle curiositàsui prodotti, ad approfondimenti sul-l’universo del knitting e alla segnala-

Page 62: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

56

OLTRE LA CRISI

rato nel 2012 a 25 milioni, con pro-spettive fino a 50”, com’era ai tempid’oro dell’azienda modenese.Dei 70 lavoratori attuali, la ‘nuova’Faral ne occuperà inizialmente 45,che potranno salire in tempi brevi a53. In questo contesto ‘di salvatag-gio’ non è certo da sottovalutare che,nel 2010, “Faral era scesa a meno 3milioni e, nel 2011, la perdita stima-ta è superiore ai 7 milioni”. Quindianche il fatto di salvare il posto dimolti dipendenti è da considerarsiun successo.Sira Group, 1.500 addetti tra Euro-pa e Asia e un fatturato valutato in40,8 milioni nel 2010, ha due“rami” di produzione: stampi e gettipressofusi in alluminio e radiatori inalluminio. La sua capacità produtti-va di oltre 15 milioni di elementiradianti, come vengono definiti, lorende protagonista sul mercatomondiale del settore, in piena espan-sione sui mercati di maggior impor-tanza come quello cinese e ad unalto tasso di sviluppo.Con Faral, Sira fa salire a sette leproprie unità produttive: “È neimomenti di difficoltà e non in quellifelici che gli imprenditori devonopensare a fare le aziende”, ha dettoGruppioni. E ancora: “Ora saremol’unico gruppo al mondo che pro-durrà tutti i tipi di termosifoni, elet-trici e di alluminio”

Faral, lo storico marchio deiradiatori, torna ad avere pas-saporto italiano. L’azienda diCampogalliano leader nel

campo dell’alluminio pressofuso edel riscaldamento domestico, dal 5dicembre 2011 ha un nuovo domici-lio, tutto bolognese: via Bellini 11,Rastignano. Il cambio di indirizzo è

anche l’epilogo (felice)di un’operazione eco-nomica ad opera di SiraGroup, gruppo indu-striale leader nella pro-duzione di radiatori peril riscaldamento di pro-prietà della famigliaGruppioni, il cui fonda-tore Gaetano fu anchepatron del Bologna cal-cio.

La storia di Faral è importante. Dasempre considerato un marchioall’avanguardia nei sistemi del riscal-damento domestico, nasce nel 1966in quanto proprietà della famigliaCorradini: così fino a metà deglianni ’90.Poi entra in amministrazione con-trollata. Nel 1998 la società passa algruppo svizzero Zehnder, produtto-re mondiale di radiatori in acciaio.Ma dieci anni dopo, nel 2008, con ilsubentro nel capitale della societàBavaria, holding industriale quotataalla Borsa di Francoforte e specializ-zata nell’acquisizione e riorganizza-zione di aziende con poca redditi-vità, inizia anche il suo inesorabileprocesso di declino. Forse perché –come ha sottolineato il sindaco diCampogalliano, Stefania Zanni,“chi ha gestito non era poi così com-petente in materia”. E ancora:“Questo fondo non ha saputo gesti-re l’attività produttiva”.Rimane il fatto che, subito dopol’acquisizione, con il crollo dellafinanza e dell’immobiliare mondiale,è venuto meno anche il piano di risa-

Per il colosso felsineoun investimento

da 3 milioni di euro:da subito rioccupati

47 lavoratori

diBarbaraBeghelli Arriva la svolta per la storica azienda di radiatori, nata nel 1966 e in difficoltà dal 2008

namento della nuova proprietà. È aquesto punto che entra in gioco SiraGroup: in quanto Bavaria, in quelpreciso momento, ha dato mandatoa un gruppo di professionisti di indi-viduare sul mercato un nuovo sog-getto imprenditoriale che rilevasse lostabilimento di Campogalliano, edunque Sira si è fatta avanti.Per questa operazione l’impresa dellafamiglia Gruppioni ha investito circa3 milioni di euro (il piano prevedeva3 anni di affitto del ramo d’aziendacon promessa d’acquisto). Scongiu-rando, anche in questo modo, il peri-colo – annunciato per Faral – didover portare al più presto i libri intribunale. L’accordo di acquisizioneè stato annunciato nella sede diUnindustria a Bologna dal vicepresi-dente Roberto Kerkoc, che ha cosìcommentato l’operazione: “Anchein momenti drammatici come que-sto esistono dei miracoli”.Con l’acquisto di questo ramo pro-duttivo di Faral, è previsto anche unprogramma di riorganizzazioneindustriale e un piano di investimen-ti che, come ha ricordato lo stessopresidente di Sira Group, ValerioGruppioni, “permetterà da subito dipoter rilanciare i prodotti e l'imma-gine del prestigioso marchio”.Sempre Gruppioni ha illustrato lelinee guida dell’operazione di rilan-cio: “L’obiettivo è riportare il fattu-

Con Sira, Faral tornaa parlare bolognese

Page 63: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

core business originario puntandosu innovazione e personalizzazionedel prodotto. Per farlo, gioca unruolo determinante la formazionepratica e teorica, che si tiene periodi-camente attraverso corsi di aggior-namento; in quest’ottica si inserisco-no anche le collaborazioni con leUniversità di Bologna e Modena-Reggio Emilia e la par-tecipazione al progettodi riconversione dellostabilimento ex Cnh aImola, sostenuto dallaRegione Emilia-Roma-gna. Si tratta di un’ini-ziativa industriale lega-ta allo sviluppo dell’in-dustria della mobilitàad alimentazione elettri-ca e delle batterie, cheraggruppa aziende leader nei rispet-tivi campi, tra cui appunto Carer.L’azienda conta oggi 45 dipendentied esporta il 65% dei carrelli pro-dotti per la movimentazione dimerci e materiali. Il mercato di rife-rimento è principalmente quelloeuropeo, dove finiscono macchinein grado di spostare dai coils inacciaio o alluminio alle bobine dicarta, dalla frutta al legno, dai com-ponenti per il settore dell’automoti-ve alle bevande. In tutto, la gammadi offerta dell’azienda si componedi 90 modelli – che possono solle-vare e trasportare da 0,8 a 25 ton-nellate – in mostra nelle fiere di set-tore di tutto Europa, dal MacFrut diCesena al CeMat di Hannover

57

Da Cotignola, piccolo paesenel ravennate, a Wolfsburg,in Germania, nel cuoredella locomotiva dell’eco-

nomia europea. Alla fine di unanno non facile per la manifatturaitaliana e regionale, arrivanobuone notizie dalla Romagna: si èconcluso con una commessa milio-naria il 2011 di Carer, piccolaimpresa produttrice di carrelli ele-vatori elettronici che è riuscita aconquistare la Volkswagen. Ilcolosso automobilistico tedesco hainfatti acquistato dall’aziendaromagnola, dopo un lungo bandodi gara internazionale, 15 macchi-ne che sollevano 7 e 8,5 tonnellate;i carrelli saranno utilizzati proprionello stabilimento del quartiergenerale di Wolfsburg per la movi-mentazione di stampi e di altricomponenti. Oltre a essere unbuon auspicio per l’industria loca-le, la partnership di fatto sanciscela rinascita dell’impresa ravennate,che appena due anni fa si trovava aun passo dal fallimento. Dal 2010l’azienda ha infatti pienamenteripreso l’attività con una nuovaproprietà e un nuovo management,che è tornato a Wolfsburg appenapoche settimane fa per verificare lapossibilità di ulteriori forniture.“Al di là della soddisfazione per lasignificativa commessa, ottenuta inuna congiuntura non certo sempli-ce – afferma la responsabile com-merciale di Carer, Antonella Ghini– il vero valore di questa operazio-

Per l’azienda di Cotignola (Ravenna) l’importante commessa al colosso tedesco dell’auto

I carrelli di Carerconquistano Volkswagen

Appena due anni fal’ombra del fallimento.Oggi 40 dipendentie il 65% dei prodottidestinati all’export

diFedericaVandini

ne sta nella relazione instaurata conuna delle principali aziende auto-mobilistiche mondiali, conosciutada tutti”, che da tempo ha intrapre-so un percorso ‘verde’. Alla basedella scelta di Volkswagen c’è infat-ti un’altissima attenzione all’am-biente, anche e soprattutto l’am-biente di lavoro e la sua salubrità.“La politica ambientale diVolkswagen – affermano i respon-sabili del progetto – si attua attra-verso una molteplicità di iniziative,fra cui anche la scelta dei carrellielevatori elettrici Carer, che consen-tono una totale riduzione delleemissioni pur garantendo presta-zioni del tutto simili a quelle deicarrelli a combustione, e che per-mettono anche un luogo di lavoropiù salubre senza gas nocivi e senzarumore”.La Carer è nata nel 1976 a Fusigna-no, sempre nel ravennate, con settelavoratori. Nel 1984 si è trasferita aCotignola, ed è cresciuta fino a rag-giungere, nel 2001, quasi 19 milionidi euro di volume d’affari. Da lì èiniziato il declino che ha portato,otto anni dopo, nel pieno della crisieconomica e finanziaria, al concor-dato preventivo. Poi la rapida risali-ta: da snc a srl, con una nuova pro-prietà e la presentazione a clienti efornitori della nuova veste nel mag-gio 2010. Oggi Carer è guidata dadue imprenditori reggiani, il presi-dente Luca Bassi e l’amministratoredelegato (under 40) AntonioCantone, che hanno mantenuto il

Page 64: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

58

OLTRE LA CRISI

Piccolo è bello? Sì, se ancheresistente ai periodi di crisi.Dopo che il crollo dei merca-ti finanziari di fine 2008 si è

abbattuto sull’economia mondiale,molte pmi italiane legate a settoristrategici, in primis all’edilizia, sonostate costrette a chiudere i battenti, oalmeno a ridimensionarsi per far

fronte al progressivocalo degli ordinativi.Alcune realtà hannoperò dimostrato unapeculiare capacità di farfronte a questa fase dif-ficile, pur restando“piccoli” come dimen-sione e, addirittura,investendo per accresce-re la propria competiti-vità. Come la forlivese

Opera, specializzata nella produzio-ne di prodotti per la posa, dagli ade-sivi ai sigillanti, dalle malte tecnichefino agli impermeabilizzanti, senzadimenticare i prodotti per la realizza-zione di fondi e sottofondi o gliaccessori necessari alla posa.Guidata da Roberto Raineri, figliodel fondatore Orazio, questa impre-

La ricetta? Pensare“come i grandi”:investendo di più

e fidelizzandoclienti e partner

diSimoneGiglioli

L’ascesa della forlivese Opera, partner prezioso per i posatori di tutta Italia

Nel cuore della Romagnai professionisti della posa

sa nel cuore della Romagna rappre-senta un classico esempio di comeuna realtà anche dalle dimensionicontenute riesca ad affrontare almeglio le avversità. Dal 2008, Operanon solo ha mantenuto le propriequote di mercato, ma è riuscita adaccrescere il proprio giro d’affaridell’11%, registrando un incrementosull’estero pari al 3%. Un andamen-to in netta controtendenza, se si cal-cola che il settore di riferimento perchi opera in quest’ambito, vale a direquello dei rivestimenti ceramici (lega-to a doppio filo ai destini dell’edili-zia) ha cominciato a mostrare, e nonda ieri, una flessione a dir pocopreoccupante. Il 2009, solo per fareun esempio, è stato definito l’annushorribilis per la piastrella italiana,con un calo delle vendite del 19%, ese il 2010 ha mostrato alcuni segni diripresa, l’attuale congiuntura nonmostra orizzonti rassicuranti.Sorride Raineri quando gli si chiedese esista un segreto per ottenere talirisultati in un momento come que-

sto: “Non ne esiste davvero uno –spiega – ma alla base di tutto c’è,credo, la voglia di pensare sempre ecomunque come chi è più grande dinoi. I gruppi maggiori e le aziendepiù strutturate della nostra pongonola massima attenzione a ogni aspettodelle loro attività. Noi facciamo lostesso. Prendiamo la dotazione tec-nologica. C’è la crisi? Noi cerchiamodi migliorare le nostre performanceinvestendo comunque nella realizza-zione di un nuovo impianto per ilconfezionamento dei prodotti in for-mati da 3 e 5 kg. Con questo impie-go di risorse siamo riusciti a miglio-rare lo standard qualitativo delleconfezioni più grandi e ad aumenta-re la loro visibilità nei nostri puntivendita”.Altro elemento che in questo periodoha fatto la differenza è stata l’inces-sante attività di ricerca per la realiz-zazione di nuovi prodotti e il miglio-ramento delle performance di quelligià esistenti. Con un investimentomedio annuo pari al 5% del fattura-to. “Chi in questo settore – riprendeRaineri – resta ad aspettare che sianoi grandi gruppi a innovare, per poicercare di imitare le loro novità, èdestinato a perdere sempre più terre-no rispetto alla concorrenza”.Ultimo aspetto, ma non per impor-tanza, nella crescita di Opera regi-strata in questi anni, è stata la capa-cità di fidelizzare i propri clienti diriferimento: rivenditori e posatori. Afavorire un rapporto più stabile con ipropri “target” non è stata la solaleva del prezzo. Opera ha reso i rap-porti sempre più stretti anche trami-te una costante attività di formazionein tutta Italia e, nel caso dei posatori,l’azienda è stata ed è tuttora in primalinea nel valorizzarne, con iniziativedi comunicazione, l’importante lavo-ro, spesso minacciato da “artigianiimprovvisati”, che operano senza lenecessarie competenze

Page 65: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

59

Pubb

Page 66: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

SETTORI

Non si è mai fermata. In qua-rant’anni di attività, la Saca,una delle prime coop di tra-sporto persone, aderente a

Confcooperative, ha avuto una cre-scita costante, portando avanti unmodello, risultato vincente anche intempi di crisi, che ha creato opportu-nità di lavoro per i soci.

L’acronimo Saca chesignifica Sicurezza, Affi-dabilità, Comodità eAmicizia, coniato nel1972, quando nacque lacooperativa espressionedi imprenditorialità delmondo cattolico, è piùche mai attuale.Saca continua a cercarenuovi spazi puntandosulla scelta di arricchire

il servizio con nuove opportunità.Grazie al know how sviluppato,Saca offre oggi una gamma davverocompleta.Ha iniziato nel settore del noleggio

auto con conducente, che rappresen-ta la storia e la partenza della coope-rativa, dove vanta oggi una clientelafidelizzata. Si è allargata poi al setto-re bus turismo, quindi al trasportomerci ed alle linee per il trasportoscolastico (effettuato in 35 Comunigrazie al forte radicamento territoria-le), particolarmente delicato, cherichiede grande attenzione alla sicu-rezza ed all’organizzazione comples-siva. Il trasporto delle persone diver-samente abili, svolto con mezzi spe-ciali attrezzati con pedane a solleva-mento idraulico e posto carrozzella,mette in evidenza un aspetto di gran-de attenzione alle esigenze dellasocietà civile.Negli ultimi anni, la coop bologneseha sviluppato anche il settore service(traslochi, trasporto autorizzato deiservizi speciali e servizi fiduciari).Un capitolo a parte è rappresentatodal trasporto pubblico locale in con-cessione: Saca effettua ogni annooltre 10 milioni di chilometri nel set-

tore del trasporto pubblico locale.La crescita maggiore, sia di fatturatoche di addetti, si è registrata dal 1995proprio qui, con il coinvolgimento diimprese artigiane nella gestione ditratte di linee. La flessibilità caratteri-stica di queste aziende e la loro diret-ta partecipazione alla gestione opera-tiva ha reso possibile un migliora-mento del servizio, un aumento degliaddetti e quindi un risultato positivo.Dai nove soci iniziali, oggi Saca contacomplessivamente 204 soci e 350dipendenti, ed un fatturato consoli-dato superiore ai 49 milioni di euro.L’azienda bolognese opera anchenelle province di Modena, ReggioEmilia, Genova, La Spezia, e si pre-para ad essere in futuro nuovamenteoperativa a Mantova.“Abbiamo sempre cercato di rendereelastica l’offerta dei nostri servizi-sostiene Daniele Passini, presidenteda vent’anni – ritagliandola quindisulle esigenze dei territori dove siamopresenti, ossia sui bisogni delle perso-

60

Sopra, il presidentedi Saca,

Daniele Passini

La cooperativa bolognese compie 40 anni. È realtà di punta nel trasporto persone e merci

Saca: una storiadi servizi in movimento

Dieci milionidi chilometri erogati

ogni anno,più di 204 soci,

e 350 dipendenti

L’INIZIATIVAUn sistema chiuso fornisce energia agli autobus elettrici della società

Meno smog e petrolio grazie ai pannelli solariIl trasporto pubblico bolognese si è arricchito di un moderno servi-zio ad “emissione zero” proposto dalla cooperativa Saca. “Grazieall’entrata in funzione dell’impianto fotovoltaico realizzato sul tettodella nostra sede principale a Bologna – dichiara il presidente DanielePassini – siamo riusciti a creare un ‘sistema chiuso’ in grado di rifor-nire di energia i nostri autobus elettrici che ogni giorno collegano lastazione ferroviaria ed il centro storico di Bologna con i centri com-merciali di Casalecchio di Reno (Bo). Sempre con l’ energia prodottada questi pannelli, poi, entro breve potremo avviare un altro proget-to innovativo che prevede la consegna delle merci dirette nel centrostorico di Bologna utilizzando furgoni a trazione totalmente elettricao bimodale”.E’ un ulteriore tassello di un “progetto verde” che ha avuto un note-vole impulso, già da diversi anni, con il Tr@nsitpoint, la piattaformalogistica che riunisce le merci per distribuirle poi in modo capillare

attraverso l’utilizzo di mezzi elettrici nel centro città con il risultato diun risparmio di costi ed un minor impatto ambientale.Il nuovo impianto fotovoltaico della sede di via del Sostegno è costi-tuito da 450 pannelli monocristallini che producono una potenzacomplessiva di 81 KWp. con una produttività annua stimata in89.726 K Wh. Consente una riduzione annua di emissioni di polveriin atmosfera pari a 2,23 Kg, una riduzione annua di emissioni di CO2pari a 42.871 Kg, un risparmio di combustibile fossile pari, ogni anno,a 17,39 TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio)”.“Con questi nuovi progetti – osserva Passini – la nostra cooperativa,alle soglie dei 40 anni di attività, conferma una notevole vitalitàdimostrando grande attenzione non solo alle esigenze di mobilitàdella sua clientela, ma anche al rispetto dell’ambiente della comunitàin cui opera, attenzione alla qualità della vita e dell’aria ed alle politi-che ecologiche”

diAntonioRossini

Page 67: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

61

ne. In tutti questi anni abbiamoconiugato lo sviluppo, che è impre-scindibile, all’ equilibrio tra gli inte-ressi della cooperativa e dei soci.Saca da 38 anni chiude il bilancio inattivo, effettua investimenti su strut-ture ed impianti con una gestioneoculata e, nonostante la pesante crisieconomica non ha effettuato riduzio-ni del personale. E’ un’azienda ban-cabile ed affidabile. Ha affrontatocon la massima flessibilità un merca-to in crisi e con grande velocità hasaputo riposizionarsi”.Il ruolo decisamente importante nelsettore del Trasporto PubblicoLocale su gomma apre a Saca pro-spettive interessanti legate al proget-to in corso di una unica grandeazienda regionale di Tpl.“Nel 2009 – ricorda il presidente –Saca ha anche costruito alleanze stra-tegiche con altre imprese cooperativeleader nel settore del TrasportoPubblico Locale dando vita a ‘NuovaMobilità’, realtà consortile partecipa-ta dalle maggiori società private delsettore per dare risposte in terminifinanziari alla riforma dei servizipubblici locali. Ora, forte della suavocazione territoriale e del suo radi-camento, e della flessibilità che le èpropria – conclude Passini – Saca sicandida a svolgere un ruolo di part-ner attivo, finanziario ed industriale,con la realtà che nascerà”

Nell’Alta Valle del Reno la cooperativaSaca gestisce da quasi vent’anni il tra-

sporto pubblico locale e scolastico per lamaggior parte dei Comuni.Saca si è ritagliata un importante ruolo socia-le svolgendo i servizi di scuolabus e di tra-sporto persone, specifici e dedicati, per col-legare il territorio con alcuni punti di interes-se come ospedali, poliambulatori, farmacie,stazioni ferroviarie.In questo contesto si inserisce al scelta diimpiegare oltre due milioni di euro per la rea-lizzazione a Castel di Casio del nuovo depo-sito “Alta Valle del Reno” pensato e costrui-to per dare alle aziende socie una strutturaadeguata con servizi, uffici, distributore dicarburante e lavaggio, automezzi. Sul tettodel deposito un moderno impianto fotovol-taico garantisce una produzione complessivadi energia di 80Kw, sufficiente a coprire l’in-tero fabbisogno.“E’ stato un investimento sulla mobilità delle

persone - commenta Daniele Passini, nume-ro uno di Saca - che rappresenta un’oppor-tunità concreta per la valorizzazione del ter-ritorio. Infatti, non è soltanto un depositoper oltre 25 autobus, perché funziona anchecome centrale per alcuni progetti di servi-zio”.Tra questi, l’iniziativa di promozione turisticaelaborata da Confcooperative Bologna,assieme ad Confcommercio Ascom con ilcontributo della Camera di commercio, permettere a sistema i punti di forza - natura,sport, relax ed enogastronomia - di un terri-torio ricco di attrazioni con asset come leTerme di Porretta, i parchi naturali (Cornoalle Scale, Laghi di Suviana, Gessi Bolognesi,Monte Sole), gli impianti sciistici del Cornoalle Scale e le produzioni di qualità.Saca assieme a Bologna Incoming, ha infattimesso a punto nella scorsa estate una seriedi pacchetti turistici con soggiorni da due adotto giorni durante i quali scoprire bellezzenaturali, borghi storici, terme e assaggiare iprodotti tipici nelle piccole cooperative dimontagna, dove si producono formaggi,salumi, ma anche birra artigianale, frutti delsottobosco, derivati dei ricchi castagneti.“Il turismo è un volano per lo sviluppodell’Appennino Bolognese, l’unica vera alter-nativa all’attività industriale – sostieneDaniele Passini – E’ fondamentale investiresulla mobilità in montagna per valorizzare ilturismo, lavorando per migliorare i tempiattuali di accesso al territorio. Saca ha volutodare una risposta attraverso l’attivazione diservizi in grado di facilitare gli spostamentidei visitatori. Ma se non si fa sistema non siva da nessuna parte. – avverte Passini -Abbiamo dato il nostro contributo a questoprogetto che va alimentato con continuitàper affrontare debolezze e criticitàdell’Appennino per arrivare a creare unostrumento consortile in grado di rilanciare inchiave turistica l’Alta Valle Reno”

Piano di marketing: pacchetti ideati da Saca con Bologna Incoming

“Obiettivo turismo” per l’Appennino

IL PROGETTO

Il settore bus comprende80 mezzi, da 16 a 55 posti,tutti dotati delle nuove tecnologieper la sicurezza ed il confort

Page 68: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

Pubb

Page 69: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

63

La rete Enterprise Europe Network è stata lanciata nel 2008dalla Commissione europea per favorire la crescita della com-petitività delle PMI europee e per svilupparne il potenzialeinnovativo. La rete copre attualmente i 27 paesi UE, Norvegia,Islanda, Svizzera, ex Repubblica Yugoslava di Macedonia,Croazia, Serbia, Montenegro, Turchia, Israele, Siria, Egitto,Armenia, Russia, Cile, Cina, USA. E’ presente in Emilia-Romagna e in Lombardia attraverso il consorzio SIMPLER cheraggruppa sei partner con pluriennale esperienza nell’ambitodei servizi alle imprese. I partner emiliano-romagnoli sono:Unioncamere Emilia-Romagna, l’Azienda speciale SidiEurosportello della Camera di commercio di Ravenna ed Aster,quelli lombardi Cestec, l’Azienda speciale della Camera di com-mercio di Milano Hinnov-hub e Fast.Per le imprese alla ricerca di nuovi clienti e fornitori, nuovi part-ner commerciali e nuovi partner produttivi in paesi stranieri, larete Enterprise Europe Network offre la possibilità di usufruiredel Business Cooperation Database, una banca dati che racco-glie dettagliate proposte d’affari formulate da imprese di 45paesi e la possibilità di richiedere informazioni ed elenchi diimprese straniere.Le richieste/offerte di cooperazione (ricerca partner per accordidi natura finanziaria, commerciale e tecnico-produttiva) sonoinserite nel database in base alle informazioni fornite dall’im-presa tramite la compilazione di un profilo di cooperazione. Essevengono pubblicizzate nei singoli paesi d’interesse tramite glistrumenti di promozione a disposizione del punto locale dellarete Enterprise Europe Network: bollettini, siti internet, newslet-ter, seminari, e qualsiasi altro strumento in grado di garantire lapiù larga conoscenza delle proposte stesse. L’impresa che hainviato il proprio profilo di cooperazione riceverà eventualimanifestazioni d’interesse da parte d’imprese estere tramite ilpunto di contatto a cui si è rivolta. Il successo dell’inserimentodella richiesta nella BCD dipende dalla selezione fatta dai corri-spondenti esteri e relativa promozione tramite gli strumenti

sopracitati. Per offrire uno strumento più “attivo” il BCD pre-vede anche la possibilità di effettuare delle consultazioni sullabase dei dettagli forniti dall’impresa nel modulo compilato perverificare se siano presenti dei possibili partner. Nell’arco delperiodo di validità del profilo di cooperazione. Le richieste ven-gono pubblicate in maniera anonima. Informazioni piùapprofondite necessarie per avviare i primi contatti diretti devo-no essere richieste da parte delle imprese interessate alle singo-le proposte o dagli altri partner della rete.Per trovare, invece, partner tecnologici, vendere i propri pro-dotti, trovare applicazioni commerciali alle tecnologie brevetta-te e richiedere una tecnologia la rete Enterprise Europe Networkmette a disposizione il Bulletin Board Service, un database cheraccoglie più di 13.000 offerte e richieste di tecnologia. Lamodalità di inserimento dei profili è analoga a quella utilizzataper il BCD.La banca dati BBS permette di inserire la propria richiesta e/oofferta di tecnologia; fare una ricerca su tutti i profili del data-base per identificare richieste e offerte interessanti; entrare incontatto con i potenziali partner internazionali; ottenere infor-mazioni sugli elementi innovativi di ogni offerta tecnologica.Per usufruire del Business Cooperation Database e del BullettinBoard Service, è sufficiente compilare in inglese il profilo di coo-perazione.

La modulistica relativa all’inserimento dei profili nel BCD e BBSè scaricabile nel sito di Unioncamere Emilia-Romagna al link:http://www.ucer.camcom.gov.it/portale/sportello-europa/een/annunci-di-cooperazione/business-cooperation

I servizi sono completamente gratuiti.Per ulteriori informazioni e per assistenza nella compilazione delprofilo di cooperazione è possibile contattare lo staff diUnioncamere Emilia-Romagna all’indirizzo: [email protected].

FLASH EUROPA Unioncamere Emilia-Romagnawww.rer.camcom.it/flash_europa

NUOVE NORME PER FAVORIREL’ACCESSO AL CREDITO DELLE PMI

La Commissione ha presentato una strate-gia volta a semplificare l’accesso ai finanzia-menti da parte delle PMI con un piano d’a-zione che prevede un maggiore sostegnofinanziario dal bilancio dell’UE e dalla Bancaeuropea degli investimenti nonché una pro-posta per un regolamento che stabilisca

norme uniformi per la commercializzazionedi fondi di capitale di rischio. Grazie alnuovo regolamento, per le società di capita-le di rischio sarà più semplice reperire fondiin tutta Europa destinati al finanziamento distart-up. Il nuovo approccio consentirà atutti i gestori di fondi di raccogliere capitaliin tutta l’UE ricorrendo alla designazione“fondo europeo di capitale di rischio”. Nonsarà più necessario rispondere a requisiticomplessi e diversi in ogni Stato membro.Con l’introduzione di un corpus unico dinorme, i fondi di capitale di rischio potran-no potenzialmente attirare più impegni di

capitale aumentando le proprie dimensioni.Le misure proposte, sono volte a mantene-re il flusso di credito alle PMI e a migliorareil loro a accesso ai mercati dei capitaliaumentandone la visibilità agli occhi di chiinveste sui mercati delle PMI e riducendonegli oneri regolamentari e amministrativi. Laproposta sul capitale di rischio sarà ora sot-toposta per l’adozione al Parlamento euro-peo e al Consiglio.

Rif.: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/1513&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=en

Notiziedall’Unione Europea

SERVIZI GRATUITI PER LA RICERCA DI PARTNERCOMMERCIALI E TECNOLOGICI

Page 70: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

NUOVE SOGLIE PER GLI APPALTICOMUNITARI

Dal primo gennaio 2012 è entrato in vigoreil Regolamento 1251/2011 che modifica alrialzo le soglie europee per gli appalti. Lanuova normativa, infatti, stabilisce che negliappalti di lavori, la soglia sale da 4.845.000a 5 milioni di euro. Per i contratti pubblici inmateria di servizi e forniture, la soglia vieneinnalzata a 130 mila euro per i contratti sti-pulati dalle amministrazioni centrali delloStato, e a 200 mila in presenza di altre sta-zioni appaltanti. Nel settore della difesa, infi-ne, sale a 400 mila euro l’importo dellesoglie degli appalti pubblici di servizi e forni-ture, mentre aumenta a 5 milioni la sogliaper i lavori. Con l’innalzamento delle soglie,viene ridotto il campo di applicazione dellanormativa europea. Gli appalti rientrantinelle soglie comunitarie devono rispettareprescrizioni rigide in materia di concorrenzae pubblicità. I contratti pubblici d’importoinferiore devono invece attenersi solo alleregole di trasparenza e non discriminazionedei partecipanti.Rif.:http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2011:319:0043:0044:IT:PDF

ITALIA DEFERITA ALLA CORTEDI GIUSTIZIA PER IL MANCATO

RECUPERO DEGLI AIUTI INCOMPATI-BILI CONCESSI A IXFIN S.P.A.

La Commissione europea ha deciso di deferi-re l’Italia alla Corte di giustizia per il mancatorispetto di una decisione dell’ottobre 2009 chestabiliva che Ixfin S.p.A., società operante nelsettore dei call center e della logistica, avevabeneficiato di aiuti di Stato illegali che dove-vano essere restituiti. Nello specifico laCommissione ha stabilito che la garanzia suiprestiti concessa dall’Italia a Ixfin era incompa-tibile con le norme UE, perché non era stataseguita da un piano di ristrutturazione com-provante il ripristino della redditività dellasocietà. La garanzia comportava 15 milioni dieuro in aiuti di Stato, poiché Ixfin non avreb-be potuto ottenere dal mercato una garanziaa condizioni comparabili a quelle a cui erastata concessa dal governo italiano. Il governoitaliano avrebbe dovuto recuperare i creditientro quattro mesi dall’adozione della decisio-ne. Finora, l’Italia non ha recuperato gli aiutida Ixfin, che è in procedura fallimentare dal2006.Rif.: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/11/1575&format=HTML&aged=0&language=EN&guiLanguage=it

INVITO A PRESENTARE PROPOSTENELL’AMBITO DEL PROGRAMMA

ENERGIA INTELLIGENTI PER L'EUROPAIl programma intende rendere l’Europa piùcompetitiva e innovativa incentivando l’usodelle energie rinnovabili e migliorando l’ef-ficienza energetica, allo scopo di raggiunge-re gli ambiziosi obiettivi che l’Ue si è postain materia di cambiamento climatico. Letipologie di azioni ammesse al finanziamen-to sono: la promozione dello sviluppo soste-nibile, della competitività e della tutela del-l'ambiente; la creazione o ristrutturazione distrutture e strumenti per lo sviluppo dell'e-nergia sostenibile; lo sviluppo delle strutturedi informazione, educazione e formazione;l’utilizzazione dei risultati, e la diffusionedelle migliori pratiche; il monitoraggio del-l’attuazione e la valutazione dell’impattodelle azioni e dei progetti finanziati.Possono partecipare al bando persone fisi-che e giuridiche (comprese le PMI). Lo stan-ziamento complessivo è paria a 67 milioni dieuro. La scadenza del bando è prevista perl’8 maggio 2012.Rif.: http://ec.europa.eu/energy/intelligent/getting-funds/call-for-proposals/index_en.htm

64

FLASH EUROPA

Unioncamere Emilia-RomagnaViale Aldo Moro, 62 - 40127 BolognaTel. 051 6377011 - Fax 051 6377050E-mail: [email protected]

SIDI Eurosportello - CCIAA di RavennaViale L.C. Farini, 14 - 48121 RavennaTel. 0544 481443 - Fax 0544 218731E-mail: [email protected]

Camera di commercio di BolognaPiazza Costituzione, 8 - 40125 BolognaTel. 051 6093287 - Fax 051 6093211E-mail: [email protected]

Camera di commercio di FerraraLargo Castello,6 - 44121 FerraraTel. 0532 783812 - Fax 0532 205100E-mail: [email protected]

Camera di commercio di Forlì-CesenaCorso della Repubblica, 5 - 47121 ForlìTel. 0543 713524 - Fax 0543 713502E-mail: [email protected]

PROMEC - CCIAA di ModenaVia Ganaceto, 134 - 41121 ModenaTel. 059 208270 - Fax 059 218520E-mail: [email protected]

Camera di commercio di ParmaVia Verdi, 2 - 43121 ParmaTel. 0521 210241 - Fax 0521 233507E-mail: [email protected]

Camera di commercio di PiacenzaPiazza Cavalli, 35 - 29121 PiacenzaTel. 0523 386255 - Fax 0523 334367E-mail: [email protected]

Camera di commercio di Reggio EmiliaPiazza Vittoria, 3 - 42121 Reggio EmiliaTel. 0522 796236/301 - Fax 0522 046453E-mail: [email protected]

Camera di commercio di RiminiVia Sigismondo, 28 - 47921 RiminiTel. 0541 363752 - Fax 0541 363747E-mail: [email protected]

CONTATTI

Bandi comunitarie appuntamenti

Recepimentodel diritto comunitario

Normativacomunitaria

Page 71: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

Pubb

Page 72: CONERRE1006x5 - Imprese...“Emilia-Romagna Italy Empo-wering Agency, l’azienda speciale della Camera di com-mercio di Modena, ha organiz-zato una giornata dedicata ad alcuni Paesi

Pubb