Conclusa la 19. edizione A Poestate, in una grande festa della...

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24 Corriere del Ticino LUNEDÌ 8 GIUGNO 2015 CULTURA Conclusa la 19. edizione A Poestate, in una grande festa della parola La poesia ma anche la prosa al centro della manifestazione svoltasi a Lugano LAURA DI CORCIA zxy «La poesia è da dare a dosi omeopati- che», ha detto Vivian Lamarque venerdì sera a Poestate, riferendosi al valore tera- peutico della parola. A volte, però, i medi- cinali vanno presi in dosi massicce, ed è questo che si propone di fare il Festival di- retto da Armida Demarta e giunto quest’anno alla diciannovesima edizione. Nelle serate di giovedì, venerdì e sabato (anticipate da un evento mercoledì in col- laborazione con Cardiocentro Ticino) sva- riati sono stati gli incontri, le soprese, le voci inedite o riscoperte. Il pubblico, sempre numeroso e attento, ha potuto scoprire i versi misteriosi, terri- gni e al contempo onirici della giovanissi- ma poetessa russa Tat’jana Ioncenkova, accostarsi ad un testo fortissimo a carico di senso come La scelta della voce, poema teatrale scritto da Antonio Porta e ottima- mente riproposto dalla voce di Daniele Bernardi e Martina Parenti (con musiche di Igor Vazzaz), oltre a rileggere le bellissi- me poesie di un autore ticinese un po’ di- menticato come Angelo Casè, su cui Pietro Montorfani ha speso parole dense di signi- ficato, cui si sono aggiunte quelle di Giam- piero Casagrande, il quale ha ripubblicato Il Silos, una raccolta ormai introvabile. La poesia è una finestra che collega i nostri moti interiori con l’esterno, come ha sotto- lineato Elena Spoerl-Voegtli, la cui raccol- ta, dal titolo Fenster è stata pubblicata dalla Limmat e presentata sabato da Sergio Roic, alla presenza dell’editore Juerg Zim- merli; la poesia è un linguaggio altro, «su- bliminale», per dirla con Marcello Foa (Premio Poestate 2015, vedi a lato), il qua- le, pur non scrivendo versi ma prosa, ha spiegato attraverso quali passaggi si possa passare dal giornalismo alla narrativa. «Mi sono trovato a fare il romanziere quasi per caso, anche se sono convinto che il caso non esiste», ha raccontato al pubblico del Festival il giornalista nonché amministra- tore delegato di MediaTI Holding. «Esiste, invece, un destino, un karma, che ha por- tato me a scrivere i miei due romanzi e i protagonisti delle storie che ho scritto a sopravvivere ad episodi di vita durissimi». Ma come si fa a raccontare una storia che non si è vissuta, a raccontarla come se si fosse lì, testimoni oculari? «Bisogna che scatti qualcosa, che cadano i limiti della quotidianità e che si attivi un’intelligenza di tipo subliminale», ha precisato Foa. Non è mancato nulla, nemmeno l’elemen- to sorpresa: sul finire della serata di sabato, infatti, un gruppo di manifestanti ha fatto «irruzione» nel patio del Municipio per protestare in presenza dell’ambasciatore Jorge Castro-Valle Kuehne. In collabora- zione con l’Ambasciata del Messico a Ber- na è stato infatti realizzato l’incontro coi poeti messicani Elsa Cross e Alberto Ruy- Sánchez (Premi Poestate). Lo scopo dell’a- zione? Puntare il dito contro il Governo messicano, accusato di non fare luce sulla vicenda dei 43 studenti scomparsi lo scor- so settembre in Messico. I manifestanti hanno cantato e suonato prima all’interno del Municipio, poi all’esterno, in piazza. FRA I PROTAGONISTI Nella foto grande, Marcello Foa, Premio Poestate 2015, con la direttrice della manifestazione Armida Demarta. Qui sopra un momento dell’intervento di Giovanni Orelli, anch’egli fra i premiati di questa edizione. (Foto Scolari e Crinari) I RICONOSCIMENTI Tra versi e romanzi con Orelli, Foa Ruy Sánchez e Cross zxy Un’edizione ricchissima, anche dal punto di vista dei Premi. Il primo è stato consegnato a un grande della poesia, au- tore di innumerevoli raccolte di versi e di racconti oltre che critico letterario militan- te sulle colonne di Azione: parliamo di Giovanni Orelli, il cui impegno è stato messo in luce dalla giornalista Maria Gra- zia Rabiolo che ha ricordato il contributo della sua penna per noi ticinesi. «La mia vita si divide in due parti – ha precisato Orelli – quella che va fino ai quindici anni, quando vivevo senza libri; poi c’è stato l’incontro con la letteratura. Adesso mi sembra di essere tornato ai primi tempi, perché provo lo stesso imbarazzo a muo- vermi in situazioni di questo tipo». Il Premio Poestate 2015 è stato consegnato anche a Marcello Foa, perché, come ha sottolineato Armida Demarta, «oltre ad essere un gran signore è anche un giorna- lista straordinario». Al di là della brillante carriera giornalistica, che l’ha visto cresce- re dapprima alla «Gazzetta ticinese» e al «Giornale del Popolo» e poi nella presti- giosa fucina del «Giornale» diretto da In- dro Montanelli, l’attuale CEO di MediaTI Holding è saggista e ha scritto due roman- zi, Il ragazzo del lago, incentrato sulla vita di Aimone Canape, l’ultimo testimone della cattura di Mussolini a Dongo e Il bambino invisibile, la commovente storia di Manuel Antonio Bragonzi, un bambino cileno che a 5 anni scelse di vivere nel bo- sco per sfuggire alle violenze del nonno. Infine hanno ricevuto il Premio Poestate 2015 anche due poeti messicani: Elsa Cross, i cui testi sono presenti in un centi- naio di antologie, vincitrice di diversi pre- mi anche fuori dal Messico; e Alberto Ruy Sánchez, vincitore anche del Premio Xa- vier Villaurrutia, autore di 19 libri, tradotti in inglese, francese, arabo e serbo. LDC Viaggio tra le bassezze umane GIORGIO FALETTI La piuma Baldini & Castoldi editore pp. 96 Euro 13. zxy Originale, dolente e poetico. Lo sti- le inconfondibile di Giorgio Faletti torna, per l’ultima volta, sugli scaffali delle librerie. E lo fa con un racconto limpido, una sorta di favola per adulti, ricca di fini risvolti morali. Pubblicato da Baldini & Castoldi, la casa editrice che lanciò l’autore nel 2002 con il giallo «Io uccido», il libro postumo di Faletti si sviluppa seguen- do il volo leggero di una candida piu- ma bianca. Un viaggio questo, che porterà il lettore alla scoperta di per- sonaggi indimenticabili: dal Re e il Generale che, seduti a tavolino, trac- ciano i piani della battaglia per la conquista di Mezzo Mondo, noncu- ranti però di chi poi, quella guerra dovrà combatterla, all’acclamata Bal- lerina dal cuore spezzato, passando quindi per una prostituta – la Donna di Tutti –, ansiosa solo di ricevere il compenso per i suoi servigi. Attraver- so cinque corti capitoli, l’autore svi- luppa così una serie di riflessioni pro- fonde che accompagnano il lettore alla scoperta di alcune delle piccole, meschine e ignoranti bassezze degli uomini. Dimenticate quindi i killer seriali, tipici della narrativa firmata Giorgio Faletti. L’ultimo libro dello scrittore di Asti sorprende, dimo- strando così, ancora una volta, la bra- vura letteraria di Faletti nel cimentarsi nei generi più svariati. Riuscendo im- mancabilmente a tenere incatenato il lettore, fino all’ultima frase. VIOLA MARTINELLI FRANCESCO PICCOLO Momenti di trascurabile infelicità Einaudi editore pp. 143 Euro 13. L’importante è non farci caso zxy Dopo il grande successo riscosso con «Momenti di trascurabile felici- tà», Piccolo torna a far sorridere il lettore, raccontando l’allegria e l’iro- nia di cui è fatta la vita. Questa volta però, l’autore prende spunto dal ro- vescio della medaglia, ovvero da tutti quei fastidi e quelle noie che, piccoli o grandi che siano, costituiscono gli estenuanti minuti dai quali ci vor- remmo sottrarre il più presto possi- bile. Che si tratti di dover, per forzata gentilezza, condividere l’ombrello con qualcuno, finendo così a ritro- varsi entrambi bagnati fradici. Di ammettere che le recite dei bambini sono una noia mortale («ma mica puoi dirlo apertamente»). Dell’obbli- go «morale» di farsi la doccia appena si arriva da un amico che ci ospita, che se ne abbia voglia o meno, solo per rassicurare il padrone di casa sul fatto che ci si lava. Oppure ancora quelle persone troppo cortesi che ti tengono aperto il portone, costrin- gendoti così ad affrettare il passo. Attento osservatore, Francesco Pic- colo non si lascia sfuggire nulla e ca- taloga con meticolosità tutti quei momenti che, anche se trascurabili, possono farti andare storta la giorna- ta. Un’esplosione di frasi schiette sot- to le quali pulsa una vena di ironia, un ritmo scattante, una leggerezza irresistibile. Questi gli ingredienti di base che compongono l’ultima ope- ra di Piccolo. Insomma, una scintilla di divertimento e di vitalità. V.M. ORME DI LETTURA 19-27 GIUGNO La bellezza e i suoi colori a Como zxy La quindicesima edizione di Parolario (nella foto un momento delle precedenti sta- gioni), si terrà a Como dal 19 al 27 giugno. Si intitolerà Il colore della bellezza e sarà dedicata alle inesauribili sfumature della bellezza, ai suoi colori e – perché no – ai suoi capricci. La sede principale del festival let- terario tornerà ad essere la splendida Villa Olmo, con il suo parco affacciato sul lago, ma un nutrito programma di incontri sarà ospitato anche a Villa del Grumello, Villa Su- cota/FAR, Villa Gallia, sempre a Como, e a Villa Bernasconi a Cernobbio e a Brunate. Un’edizione che si aprirà insieme al museo- logo Giovanni Carlo Federico Villa con la pit- tura di Giorgione, Bellini, Tiziano e del Rina- scimento veneziano. E la bellezza delle arti visive, ma anche la Natura, le riflessione sull’ambiente, sul cibo, sul verde, sul nostro stile di vita sono i temi che attraverseranno la rassegna. Non mancheranno poi la lette- ratura e la poesia, la filosofia, il cinema, la musica e le iniziative pensate appositamen- te per i bambini. Tra i numerosi ospiti, Fran- cesco Piccolo, Franco Cardini, Sergio Roma- no, Roberto Gervaso, Edoardo Boncinelli, Andrea Vitali e Massimo Picozzi, Andrea Scanzi, Laura Pariani, Antonia Arslan e Giu- liana Pelli Grandini. Programma completo su www.parolario.it. ALTRE FOTO SU www.corriere.ch/k132306

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24 Corriere del TicinoLUNEDÌ 8 GIUGNO 2015

CULTURAConclusa la 19. edizione

A Poestate, in una grande festa della parolaLa poesia ma anche la prosa al centro della manifestazione svoltasi a Lugano

LAURA DI CORCIA

zxy «La poesia è da dare a dosi omeopati-che», ha detto Vivian Lamarque venerdì sera a Poestate, riferendosi al valore tera-peutico della parola. A volte, però, i medi-cinali vanno presi in dosi massicce, ed è questo che si propone di fare il Festival di-retto da Armida Demarta e giunto quest’anno alla diciannovesima edizione. Nelle serate di giovedì, venerdì e sabato (anticipate da un evento mercoledì in col-laborazione con Cardiocentro Ticino) sva-riati sono stati gli incontri, le soprese, le voci inedite o riscoperte. Il pubblico, sempre numeroso e attento, ha potuto scoprire i versi misteriosi, terri-gni e al contempo onirici della giovanissi-ma poetessa russa Tat’jana Ioncenkova, accostarsi ad un testo fortissimo a carico di senso come La scelta della voce, poema teatrale scritto da Antonio Porta e ottima-mente riproposto dalla voce di Daniele Bernardi e Martina Parenti (con musiche di Igor Vazzaz), oltre a rileggere le bellissi-me poesie di un autore ticinese un po’ di-menticato come Angelo Casè, su cui Pietro Montorfani ha speso parole dense di signi-ficato, cui si sono aggiunte quelle di Giam-piero Casagrande, il quale ha ripubblicato Il Silos, una raccolta ormai introvabile. La poesia è una finestra che collega i nostri moti interiori con l’esterno, come ha sotto-lineato Elena Spoerl-Voegtli, la cui raccol-ta, dal titolo Fenster è stata pubblicata dalla Limmat e presentata sabato da Sergio Roic, alla presenza dell’editore Juerg Zim-merli; la poesia è un linguaggio altro, «su-bliminale», per dirla con Marcello Foa (Premio Poestate 2015, vedi a lato), il qua-le, pur non scrivendo versi ma prosa, ha spiegato attraverso quali passaggi si possa passare dal giornalismo alla narrativa. «Mi sono trovato a fare il romanziere quasi per caso, anche se sono convinto che il caso non esiste», ha raccontato al pubblico del Festival il giornalista nonché amministra-tore delegato di MediaTI Holding. «Esiste, invece, un destino, un karma, che ha por-tato me a scrivere i miei due romanzi e i protagonisti delle storie che ho scritto a sopravvivere ad episodi di vita durissimi». Ma come si fa a raccontare una storia che

non si è vissuta, a raccontarla come se si fosse lì, testimoni oculari? «Bisogna che scatti qualcosa, che cadano i limiti della quotidianità e che si attivi un’intelligenza di tipo subliminale», ha precisato Foa.Non è mancato nulla, nemmeno l’elemen-to sorpresa: sul finire della serata di sabato, infatti, un gruppo di manifestanti ha fatto «irruzione» nel patio del Municipio per protestare in presenza dell’ambasciatore Jorge Castro-Valle Kuehne. In collabora-zione con l’Ambasciata del Messico a Ber-na è stato infatti realizzato l’incontro coi poeti messicani Elsa Cross e Alberto Ruy-Sánchez (Premi Poestate). Lo scopo dell’a-zione? Puntare il dito contro il Governo messicano, accusato di non fare luce sulla vicenda dei 43 studenti scomparsi lo scor-so settembre in Messico. I manifestanti hanno cantato e suonato prima all’interno del Municipio, poi all’esterno, in piazza. FRA I PROTAGONISTI Nella foto grande, Marcello Foa, Premio Poestate

2015, con la direttrice della manifestazione Armida Demarta. Qui sopra un momento dell’intervento di Giovanni Orelli, anch’egli fra i premiati di questa edizione. (Foto Scolari e Crinari)

I RICONOSCIMENTI

Tra versi e romanzi con Orelli, Foa Ruy Sánchez e Crosszxy Un’edizione ricchissima, anche dal punto di vista dei Premi. Il primo è stato consegnato a un grande della poesia, au-tore di innumerevoli raccolte di versi e di racconti oltre che critico letterario militan-te sulle colonne di Azione: parliamo di Giovanni Orelli, il cui impegno è stato messo in luce dalla giornalista Maria Gra-zia Rabiolo che ha ricordato il contributo della sua penna per noi ticinesi. «La mia vita si divide in due parti – ha precisato Orelli – quella che va fino ai quindici anni, quando vivevo senza libri; poi c’è stato l’incontro con la letteratura. Adesso mi sembra di essere tornato ai primi tempi, perché provo lo stesso imbarazzo a muo-vermi in situazioni di questo tipo». Il Premio Poestate 2015 è stato consegnato anche a Marcello Foa, perché, come ha sottolineato Armida Demarta, «oltre ad essere un gran signore è anche un giorna-lista straordinario». Al di là della brillante carriera giornalistica, che l’ha visto cresce-re dapprima alla «Gazzetta ticinese» e al «Giornale del Popolo» e poi nella presti-giosa fucina del «Giornale» diretto da In-dro Montanelli, l’attuale CEO di MediaTI Holding è saggista e ha scritto due roman-zi, Il ragazzo del lago, incentrato sulla vita di Aimone Canape, l’ultimo testimone della cattura di Mussolini a Dongo e Il bambino invisibile, la commovente storia di Manuel Antonio Bragonzi, un bambino cileno che a 5 anni scelse di vivere nel bo-sco per sfuggire alle violenze del nonno. Infine hanno ricevuto il Premio Poestate 2015 anche due poeti messicani: Elsa Cross, i cui testi sono presenti in un centi-naio di antologie, vincitrice di diversi pre-mi anche fuori dal Messico; e Alberto Ruy Sánchez, vincitore anche del Premio Xa-vier Villaurrutia, autore di 19 libri, tradotti in inglese, francese, arabo e serbo. LDC

Viaggio tra le bassezze umane

GIORGIO FALETTILa piumaBaldini & Castoldi editorepp. 96Euro 13.

zxy Originale, dolente e poetico. Lo sti-le inconfondibile di Giorgio Faletti torna, per l’ultima volta, sugli scaffali delle librerie. E lo fa con un racconto limpido, una sorta di favola per adulti, ricca di fini risvolti morali. Pubblicato da Baldini & Castoldi, la casa editrice che lanciò l’autore nel 2002 con il giallo «Io uccido», il libro postumo di Faletti si sviluppa seguen-do il volo leggero di una candida piu-ma bianca. Un viaggio questo, che porterà il lettore alla scoperta di per-sonaggi indimenticabili: dal Re e il Generale che, seduti a tavolino, trac-ciano i piani della battaglia per la conquista di Mezzo Mondo, noncu-ranti però di chi poi, quella guerra dovrà combatterla, all’acclamata Bal-

lerina dal cuore spezzato, passando quindi per una prostituta – la Donna di Tutti –, ansiosa solo di ricevere il compenso per i suoi servigi. Attraver-so cinque corti capitoli, l’autore svi-luppa così una serie di riflessioni pro-fonde che accompagnano il lettore alla scoperta di alcune delle piccole, meschine e ignoranti bassezze degli uomini. Dimenticate quindi i killer seriali, tipici della narrativa firmata Giorgio Faletti. L’ultimo libro dello scrittore di Asti sorprende, dimo-strando così, ancora una volta, la bra-vura letteraria di Faletti nel cimentarsi nei generi più svariati. Riuscendo im-mancabilmente a tenere incatenato il lettore, fino all’ultima frase. VIOLA MARTINELLI

FRANCESCO PICCOLOMomenti di trascurabile infelicitàEinaudi editorepp. 143Euro 13.

L’importante è non farci casozxy Dopo il grande successo riscosso con «Momenti di trascurabile felici-tà», Piccolo torna a far sorridere il lettore, raccontando l’allegria e l’iro-nia di cui è fatta la vita. Questa volta però, l’autore prende spunto dal ro-vescio della medaglia, ovvero da tutti quei fastidi e quelle noie che, piccoli o grandi che siano, costituiscono gli estenuanti minuti dai quali ci vor-remmo sottrarre il più presto possi-bile. Che si tratti di dover, per forzata gentilezza, condividere l’ombrello con qualcuno, finendo così a ritro-varsi entrambi bagnati fradici. Di ammettere che le recite dei bambini sono una noia mortale («ma mica puoi dirlo apertamente»). Dell’obbli-go «morale» di farsi la doccia appena

si arriva da un amico che ci ospita, che se ne abbia voglia o meno, solo per rassicurare il padrone di casa sul fatto che ci si lava. Oppure ancora quelle persone troppo cortesi che ti tengono aperto il portone, costrin-gendoti così ad affrettare il passo. Attento osservatore, Francesco Pic-colo non si lascia sfuggire nulla e ca-taloga con meticolosità tutti quei momenti che, anche se trascurabili, possono farti andare storta la giorna-ta. Un’esplosione di frasi schiette sot-to le quali pulsa una vena di ironia, un ritmo scattante, una leggerezza irresistibile. Questi gli ingredienti di base che compongono l’ultima ope-ra di Piccolo. Insomma, una scintilla di divertimento e di vitalità. V.M.

ORME DI LETTURA

19-27 GIUGNO

La bellezza e i suoi colori a Como

zxy La quindicesima edizione di Parolario (nella foto un momento delle precedenti sta-gioni), si terrà a Como dal 19 al 27 giugno. Si intitolerà Il colore della bellezza e sarà dedicata alle inesauribili sfumature della bellezza, ai suoi colori e – perché no – ai suoi capricci. La sede principale del festival let-terario tornerà ad essere la splendida Villa Olmo, con il suo parco affacciato sul lago, ma un nutrito programma di incontri sarà

ospitato anche a Villa del Grumello, Villa Su-cota/FAR, Villa Gallia, sempre a Como, e a Villa Bernasconi a Cernobbio e a Brunate. Un’edizione che si aprirà insieme al museo-logo Giovanni Carlo Federico Villa con la pit-tura di Giorgione, Bellini, Tiziano e del Rina-scimento veneziano. E la bellezza delle arti visive, ma anche la Natura, le riflessione sull’ambiente, sul cibo, sul verde, sul nostro stile di vita sono i temi che attraverseranno

la rassegna. Non mancheranno poi la lette-ratura e la poesia, la filosofia, il cinema, la musica e le iniziative pensate appositamen-te per i bambini. Tra i numerosi ospiti, Fran-cesco Piccolo, Franco Cardini, Sergio Roma-no, Roberto Gervaso, Edoardo Boncinelli, Andrea Vitali e Massimo Picozzi, Andrea Scanzi, Laura Pariani, Antonia Arslan e Giu-liana Pelli Grandini. Programma completo su www.parolario.it.

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