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1 Concerti d’Organo e strumentali 2 dicembre 2011 - 8 gennaio 2012

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Concerti d’Organo e strumentali2 dicembre 2011 - 8 gennaio 2012

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Concerti d’Organo e strumentali

2 dicembre 2011 - 8 gennaio 2012

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7° concertoGiovedì 5 Gennaio 2012 – ore 21.00

PianeZZaSantuario di San PancraZio

VALTER SAVANT – LEVETorgano

8° concertovenerdì 6 Gennaio 2012 ore 16.00

BorGoFranco d’ivreachieSa di San MauriZio

ENRICO VICCARDIorgano

9° concertoSaBato 7 Gennaio 2012 ore 16.00San Martino canaveSechieSa di San Martino veScovo e Santa coStanZa Martire

EMANUELA TAPPAROflauto traverso

NICOLA SPINELLIorgano

10° concertodoMenica 8 Gennaio 2012 ore 16.00torino conServatorio Statale di MuSica “GiuSePPe verdi”GUIDO DONATIorgano

1° concertoVenerdì 2 dicembre 2011 ore 21.00

PineroLochiesa di nostra signora di Fatima

TON KOOPMANorgano

2° concertodomenica 4 dicembre 2011 ore 18.00

Pecetto torinesechiesa di santa maria deLLa neVe

THIBAUT DURETorgano

Cantori e Coro

della Cattedrale di Chambery

FRANÇOIS COPPAdirettore

3° concertomercoLedì 7 dicembre 2011 ore 21.00

testonachiesa di santa maria

ARCHIORCHESTRA DA CAMERA

4° concertosabato 10 dicembre 2011 ore 21.00torino chiesa deL santo VoLto

FRANCESCO FINOTTIorgano

5° concertosabato 17 dicembre 2011 ore 21.00giagLionechiesa di san Vincenzo martire

dUo riCerCareisabella stabiosassofoni (soprano, contralto, baritono)

lUCa massagliaorgano

6° concertoLunedì 26 dicembre 2011 ore 21.00ouLXchiesa di santa maria assunta

GIULIO MERCATIorgano

dicembre 2011

Il Calendario

gennaio 2012

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Organalia celebra quest’anno il primo decennio di attività e, guardando al cammino percorso, pos-

siamo dire che ha centrato tutti gli obiettivi indicati in premessa: valorizzazione della musica organi-

stica, degli organi, delle chiese e delle località, facendo operare in stretta connessione la Cultura e il Tu-

rismo in provincia di Torino.

In dieci anni sono stati restaurati parecchi organi, non solo per il benefico influsso di Organalia ma

anche per la sensibilità di associazioni, comuni, parrocchie e privati cittadini. È stato un periodo di ri-

nascita per uno strumento che, dopo il minimo storico di interesse registrato negli anni ’60 del Nove-

cento, pian piano ha risalito la china.

Oggi con una certa punta di orgoglio possiamo affermare di aver lavorato nella direzione giusta, anche

grazie alla collaborazione indispensabile della Fondazione CRT che, non solo ha sostenuto la rassegna

organistica della nostra Provincia ma ha anche contribuito al restauro degli strumenti, spesso dimenti-

cati da centinaia di anni, che sono tornati a suonare, facendo conoscere alle nuove generazioni quanto

i nostri antenati avevano realizzato nel XVIII e nel XIX secolo con non poca fatica.

Ed è con questi propositi che la Provincia di Torino, anche in momenti di grandi difficoltà finanziarie,

prosegue nel suo impegno culturale, presentando la 3^ edizione di Suoni d’Inverno, con una serie di

appuntamenti che non mancheranno di attrarre il grande pubblico durante l’Avvento e il Natale.

Con i migliori auguri per le imminenti feste e per un sereno e più promettente 2012.

L’ASSESSORE ALLA CuLTuRA E TuRISmO

Ugo Perone

IL PRESIdENTE

Antonio SAittA

Per un natale in Musica

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nel progetto sulle minoranze Linguistiche della Provincia di Torino con l’utilizzo dei fondi di cui alla L.R.11/2009.

Il sesto, e anche ultimo appuntamento del 2011, ci porterà nell’Alta Valle di Susa, a Oulx. Nella parroc-

chiale della celeberrima località turistica, nel giorno di Santo Stefano, si potrà ascoltare, alla console dell’or-

gano costruito recentemente dall’organaro genovese massimo Elice, l’organista Giulio mercati che propone

all’ascolto una terna di autori possenti: Bach, Wagner e Reger. Anche questo concerto è inserito nel cartel-

lone “Chantar l’uvern”.

Con il settimo concerto, primo del 2012, si va nei dintorni di Torino, a Pianezza, nel Santuario di San Pan-

crazio, dopo il restauro operato da massimo Elice all’organo costruito da Carlo II Vegezzi Bossi nel 1960. L’or-

ganista Valter Savant-Levet proporrà all’ascolto musiche che vanno dal Barocco francese a Giuseppe Verdi.

L’ottavo concerto, nel pomeriggio dell’Epifania, permetterà al pubblico di andare a Borgofranco d’Ivrea, amena

località della dora Baltea canavesana, per ascoltare un organo Ramasco – Foglia, appena restaurato dai Fra-

telli marzi di Pogno, con la presenza, alla console, di un organista che suona per la prima volta a Organalia: En-

rico Viccardi. Il programma, tutto d’ispirazione natalizia, spazia da Bach a Guilmant, passando attraverso Bal-

bastre, Lefebure-Wely, Padre davide da Bergamo, per concludersi con un’improvvisazione dello stesso Viccardi.

Il nono concerto sarà ancora in Canavese, in un’altra località dove Organalia arriva per la prima volta: San

martino Canavese. Il duo formato dall’organista Nicola Spinelli e dalla flautista Emanuela Tapparo permet-

terà di ascoltare la voce dell’organo Bruna – Krengli in un’antologia ampia e articolata comprendente autori

che vanno dal XVIII al XX secolo.

Infine, con il patrocinio della Città di Torino, l’ultimo e decimo concerto, si terrà proprio al Conservatorio per

valorizzare tutti i docenti, organisti e compositori, che si sono succeduti sulla cattedra di Organo e Composi-

zione Organistica fin dalla costituzione del Liceo musicale e per ascoltare l’organo costruito da Tamburini di

Crema, inaugurato il 10 maggio 1933, restaurato da Brondino Vegezzi-Bossi quando era direttore un altro

organista e didatta, Luciano Fornero. Alla console siederà l’attuale docente Guido donati, anch’egli compo-

sitore, che farà ascoltare un’antologia di brani scritti da Remondi, Sincero, matthey, Surbone e Centemeri.

IL dIRETTORE ARTISTICO

edgArdo PocorobbA

La rassegna è caratterizzata da importanti appuntamenti concertistici il primo dei quali segna il ritorno, un

anno dopo, di Ton Koopman, organista, clavicembalista e direttore d’orchestra, divenuto per la sua fama, leg-

gendario. A Pinerolo, nella Chiesa della madonna di Fatima, inaugurerà il nuovo e grandioso organo a tre ta-

stiere, ispirato alla tradizione nordica, costruito dalla Bottega Organara dell’Orto & Lanzini di dormelletto. Per

festeggiare questo avvenimento, particolarmente significativo per la vita musicale di Pinerolo, l’Accademia Or-

ganistica Pinerolese in collaborazione con la Società Storica Pinerolese ha organizzato una manifestazione inti-

tolata “Organi in festa”, con la possibilità di ascoltare, vedere e suonare i cinque organi già restaurati in città.

Il secondo concerto vedrà un’altra inaugurazione a Pecetto Torinese, località dove Organalia arriva per la prima

volta. Si tratta dell’organo Concone – Pera appena restaurato da marco Renolfi di Torino. Per questo concerto

siederà alla console l’organista della Cattedrale di Chambery (Francia) Thibaut duret che sarà presente con i

Cantori e con il Coro della medesima Cattedrale, per la direzione di François Coppa. Il concerto rientra nei rap-

porti di gemellaggio che intercorrono ormai da molti anni tra la Provincia di Torino e la città savoiarda.

Il terzo concerto si terrà a Testona, frazione di moncalieri, per celebrare con un concerto strumentale il mille-

nario della costruzione della chiesa parrocchiale dedicata a Santa maria. L’orchestra Archi della de Sono, di-

retta da Roberto Righetti, eseguirà musiche di Respighi, Sollima e Rota.

Il quarto concerto ci porta a Torino e, precisamente, nella splendida Chiesa del Santo Volto, omaggio all’ar-

chitettura dei nostri giorni, realizzata dall’elvetico marco Botta. Alla console dell’organo Fratelli Ruffatti sie-

derà uno tra i più conosciuti e apprezzati concertisti italiani: Francesco Finotti. Il programma sarà interamente

dedicato a Franz Liszt, nel bicentenario della nascita, avvenuta il 22 ottobre 1811.

Il quinto appuntamento ci fa entrare in Valle di Susa, a Giaglione, dove, dopo i lavori di restauro alla chiesa

parrocchiale, l’organaro torinese marco Renolfi ha rimontato l’organo Carlo II Vegezzi-Bossi del 1967. Sarà

questa l’occasione per risentire il duo Ricercare, formato dall’organista Luca massaglia e dalla sassofonista

Isabella Stabio in un programma interamente dedicato a uno degli autori più amati dal pubblico contem-

poraneo: Astor Piazzolla. L’appuntamento viene inserito anche nel cartellone delle minoranze linguistiche

“Chantar l’uvern”. Grazie al contributo del Ce.S.do.me.O. - Centro Studi documentazione memoria Orale è

stato possibile realizzare il Cd (ELEORG015) con il marchio Elegia. Questo concerto e il successivo a Oulx rientra

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Il programma

DIetrIch BuxtehuDe (1637-1707)Preludio, Fuga e Ciaccona in do maggiore BuxWV 137

«Wie schön leuchtet der Morgenstern» BuxWV 223Passacaglia in re minore BuxWV 161

«In dulci jubilo» BuxWV 197Preludio in re maggiore BuxWV 139

Fuga in do maggiore BuxWV 174

Johann SeBaStIan Bach (1685 – 1750)Fantasia in sol maggiore BWV 572

«In dulci jubilo» BWV 729Fuga in sol minore BWV 578

Partite sopra «O Gott du frommer Gott» BWV 767Preludio e Fuga in mi bemolle maggiore BWV 552

il barocco in GerManiabuxtehude e bach

Ton Koopmanorgano

1° concertoVenerdì 2 dicembre 2011 – ore 21.00

Pinerolochiesa della madonna di Fatima

Via Caprilli 31

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di Buxtehude all’elaborazione organistica del co-

rale appare dunque di indubbio rilievo, sia sul

piano numerico, sia sotto il profilo qualitativo. Vi

si possono inventariare gioielli preziosi, di ammi-

revole magistero tecnico e profondo intimismo.

È il caso dei due brani in programma, la toccante

Fantasia su corale «Wie schön leuchtet der

Morgenstern» BuxWV 223, leggiadra e vasta

pagina, ricca di spunti, dalla singolare aderenza

testuale, condotta alla maniera di una pasto-

rale, e così pure il festoso Preludio-corale «In

dulci jubilo» BuxWV 197: nonostante si esau-

risca nello spazio di poche misure, esso s’impone

all’attenzione per il dolce cantabile e per la tra-

sparenza della tessitura, vero capolavoro al ser-

vizio della liturgia.

Introdotto da arpeggi che le conferiscono una

particolare levità, il Preludio in re maggiore

BuxWV 139, dai vistosi interventi del pedale,

presenta poi un’articolata Fuga: ad una prima

sezione, col tema in crome, segue un tratto ac-

cordale in regime di Adagio, quindi l’apoteosi

contrassegnata da vivide figurazioni che si pro-

traggono senza requie, coronando questa pa-

gina grandiosa e limpida all’insegna di una ma-

estosa magnificenza. Non meno rimarchevole - da

ultimo - la Fuga in do maggiore BuxWV 174

dalla soverchia bellezza e dalla fitta tramatura.

Quanto alle pagine bachiane in programma,

equamente divise tra brani liberi ed elaborazioni

di corali, l’esordio è con la spigliata Fantasia in

sol maggiore BWV 572 dal taglio tripartito, la

cui autenticità è stata talora posta in dubbio. Ve-

rosimilmente ascrivibile agli anni 1718-25, reca

indicazioni - assai rare in Bach - curiosamente in

francese: Très vitement, Gravement, Lentement.

Se le sezioni esterne sfoggiano virtuosistiche ef-

florescenze come di brillante toccata, rivelando

l’assimilazione dei francesi de Grigny e Couperin

e, così pure, delle maniere italiane, l’elaborata

parte mediana, «ieratica e corposa», presenta

invece una severa scrittura a cinque voci, con

‘durezze’ armoniche arcaicizzanti, in uno stile

mottettistico memore di Frescobaldi, nonché «di

gusto ‘goticheggiante’, alla Buxtehude».

L’elaborazione del corale «In dulci jubilo»

BWV 729 - che per l’ascoltatore attento sarà in-

teressante confrontare con la versione di Buxte-

hude - non fa parte di alcuna raccolta organica.

Essa contempla, secondo una consolidata prassi,

l’interpolazione di interludi e liberi passaggi toc-

catistici tra i singoli versetti.

Lavori isolati sono le Fughe BWV 574, 575, 578

e 579, quasi certamente elaborate per ragioni di

studio negli anni di Weimar (1708-17). Quella

in sol minore BWV 578, in particolare, che

quest’oggi si ascolta, si presenta informata ad

una fluidità singolarmente scorrevole, con arguti

trattamenti dialogici in stile concertante negli

episodi liberi.

Composizione giovanile cui Bach pose mano

mentre si trovava a Lüneburg, dunque negli

anni 1700-1703, le Nove Partite diverse (ov-

vero variazioni) su «O Gott du frommer Gott»

BWV 767, rielaborano un inno di Johann Her-

mann (1630), secondo stilemi tipici già adottati

da compositori quali Böhm, Pachelbel, Swee-

linck ed altri. La pagina - che esclude il pedale -

è un vero e proprio ‘ciclo’, data la varietà di trat-

tamento della melodia in stretta aderenza ai si-

gnificati testuali, a partire dal bicinium che co-

stituisce la partita II mentre la quarta è fluente

e briosa e la sesta riccamente ornata. Le due ul-

time Partite, in particolare, alquanto più elabo-

rate, sono pagine di notevole bellezza e di in-

dubbio rilievo sotto il profilo sia formale, sia con-

tenutistico. Se l’VIII, una sorta di ‘lamento’ «alla

maniera di Froberger e Pachelbel», si segnala per

lo struggente cromatismo, ecco che l’ultima, coi

suoi fraseggi staccati e gli esuberanti passaggi, si

presenta ampia e articolata in vari episodi con-

trastanti, quasi una fantasia a sé stante.

Fecondo compositore barocco, attivo per lunghi

anni a Lubecca presso la marienkirche, il danese

Buxtehude fu artista colto e infaticabile. Concer-

tista di fama europea - significativo il celebre epi-

sodio relativo a Bach che nel 1705, ventenne, lo

raggiunse a piedi restando quattro mesi al suo

cospetto per carpirne i segreti (e nel contempo

sperando invano in una successione) - Buxte-

hude lasciò un’ingente produzione vocale e stru-

mentale; all’organo diede un personale contri-

buto rivelando, specie nelle magistrali costru-

zioni libere, tratti di fantasiosa originalità. Non

a caso gli studiosi concordemente ravvisano in

lui il più grande compositore della Germania del

Nord nel periodo compreso fra Schütz e Bach.

Sarebbe ingiusto considerarlo infatti soltanto un

precursore, pur geniale, di Bach. Nessuna ombra

di erudito accademismo è dato scorgere nella

sua produzione dalla solida polifonia che sor-

prende per l’inesauribile invenzione e la fanta-

siosa varietà.

Il Preludio, Fuga e Ciaccona in do maggiore

BuxWV 137, rivelandone al meglio le peculiarità

dello stile organistico, esordisce con una lussu-

reggiante cadenza del pedale; vi fa seguito una

sezione dai compassati ritmi puntati, ‘alla fran-

cese’, introdotta da rapide scale di sapore toc-

catistico e sfociante, a sua volta, in una nuova

emersione del pedale, in contrasto con le misure

antecedenti svolte manualiter. Quanto alla Fuga

dal tema snello e sciolto, si segnala per la vivace

creatività e l’elegante impiego del contrappunto.

Il sagace dosaggio delle risorse timbriche sortisce

suggestivi effetti nella conclusiva Ciaccona dallo

sfolgorante epilogo, pagina sublime che certo

aprì la strada, nell’ambito della composizione su

basso ostinato, agli insuperati exempla bachiani,

segnatamente la maestosa Passacaglia in do mi-

nore BWV 582 che proprio nell’austera e asce-

tica Passacaglia in re minore BuxWV 161 di

Buxtehude trova il suo più insigne antecedente.

della pagina - imponente architettura articolata

in ben 28 variazioni su un medesimo soggetto -

colse bene l’esprit Hermann Hesse nel fortunato

romanzo autobiografico Demian, laddove Sin-

clair, l’irrequieto io narrante afferma: «Quando

ero triste pregavo Pistorius di suonarmi la Pas-

sacaglia del vecchio Buxtehude. Nell’oscurità se-

rale della chiesa mi perdevo in questa musica

strana e dolce, musica che pareva elevarsi solo

per sé stessa, ed ogni volta ne uscivo sollevato e

più disposto a seguire la voce dell’anima».

una fascinosa originalità linguistica emerge al-

tresì nelle plurime elaborazioni di corali che Bux-

tehude concepì quali esaustivo campionario

delle più dissimili soluzioni: anche in ciò trac-

ciando con felice intuito i sentieri poi destinati in

Bach a trasformarsi in vie maestre. Il contributo

il barocco in GerManiabuxtehude e bach

Ton Koopman

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In chiusura di serata il Preludio e Fuga in mi

bemolle maggiore BWV 552, lavoro di estese

proporzioni, piuttosto singolare e senz’altro ati-

pico entro lo sterminato corpus della produ-

zione organistica bachiana. diversamente da

quanto avviene in maniera pressoché invaria-

bile nel restante ‘blocco’ di Preludi e Fughe ac-

costati paratatticamente l’uno all’altro, in questo

caso, infatti, il Preludio e la Fuga, pur formando

un grandioso dittico, figurano rispettivamente

quale pagina introduttiva e brano conclusivo

della terza parte della cosiddetta Klavierübung:

sontuosa antologia tastieristica pubblicata nel

1739 e comprendente due luminose serie di 21

Corali ai quali si aggiungono ancora Quattro

Duetti strumentali. Robusti accordi si alternano

ad incisi dal ritmo puntato (stile ouverture) nel

magniloquente Preludio “pro organo pleno”

- così secondo la dizione bachiana - caratteriz-

zato da una maestosa solennità e costruito su

ben tre elementi tematici quale omaggio alla SS.

Trinità; laddove la successiva Fuga tripla a cinque

voci (St. Annen Fuge) dal perentorio tema a va-

lori lunghi, è un fastoso edificio che si compone

di tre autonome sezioni, ognuna delle quali indi-

viduabile grazie alla differente scansione ritmica.

L’ultima parte rivela forti affinità con una sorta di

siciliana cui la ricomparsa al pedale del tema ini-

ziale con differenti valori, impone una straordi-

naria vigoria ritmica, specie nella trionfale coda

che suggella la pagina in un clima di esaltante lu-

centezza.

Attilio PiovAno

L’interprete

Ton Koopman È nato a Zwolle nel 1944. Accanto agli studi clas-

sici si è dedicato allo studio dell’organo, del cla-

vicembalo e della musicologia ad Amsterdam, ri-

cevendo il “Prix d’Excellence” sia per l’organo

sia per il clavicembalo. Fin dall’inizio la prassi fi-

lologica e gli strumenti originali hanno caratte-

rizzato il suo stile esecutivo portandolo a creare

nel 1969, all’età di 25 anni, la sua prima orche-

stra barocca. Nel 1979 ha fondato l’Amsterdam

Baroque Orchestra, a cui ha fatto seguito l’Am-

sterdam Baroque Choir nel 1992. L’ampia atti-

vità come solista e direttore è testimoniata da

un gran numero di dischi per varie case disco-

grafiche tra cui Erato, Teldec, Sony, Philips e

dG. Nel 2003 Koopman ha creato la sua pro-

pria etichetta “Antoine marchand”, distribuita

da Challenge Records, per la pubblicazione delle

prossime registrazioni. Nei suoi 45 anni di car-

riera Ton Koopman si è esibito nelle più impor-

tanti sale da concerto e nei più prestigiosi fe-

stival dei cinque continenti. Come organista ha

suonato sui preziosi strumenti antichi esistenti

in Europa, mentre come clavicembalista e diret-

tore dell’Amsterdam Baroque Orchestra & Choir

ha suonato al Concertgebouw di Amsterdam, al

Théatre des Champs-Elysées di Parigi, alla Phil-

harmonie di monaco, alla Alte Oper di Franco-

forte, al Lincoln Center e Carnegie Hall di New

York, così come a Vienna, Londra, Berlino, Bru-

xelles, madrid, Roma, Salisburgo, Tokyo e Osaka.

Tra il 1994 e il 2004 Ton Koopman è stato impe-

gnato in un progetto unico nel suo genere, l’ese-

cuzione e la registrazione delle Cantate di Bach.

un lavoro di studio e ricerca enorme per il quale

ha ricevuto il deutsche Schallplattenpreis Echo

Klassik 1997, il premio Hector Berlioz e il BBC

Award oltre alle nomination sia per il Grammy

Award (uSA) sia per il Gramophone Award (uK).

Ton Koopman è stato recentemente insignito

della Laurea Honoris Causa dall’università di

utrecht per la ricerca sulle Cantate e le Passioni

di Bach e gli sono stati assegnati il prestigioso

premio Silver Phonograph da parte dell’industria

discografica olandese e il Premio VSCd Classical

music Award. Nel 2006 ha ricevuto la prestigiosa

“Bach-medaille“ dalla Città di Lipsia. Nel 2005

Ton Koopman ha intrapreso un altro grande

progetto: la registrazione dell’integrale (opere

per organo, cembalo, Cantate e musica da ca-

mera) di dieterich Buxtehude, il grande ispira-

tore del giovane J. S. Bach. Questa collana disco-

grafica comprenderà circa 30 Cd e sarà comple-

tata nel 2010. Ton Koopman è Presidente della

“International d. Buxtehude Society”. Ton Ko-

opman svolge un’intensa attività come direttore

ospite e ha lavorato con le principali orchestre

in Europa, Stati uniti e Giappone. È stato diret-

tore ospite dell’Orchestra da camera della Radio

olandese e ha lavorato con le seguenti orche-

stre: Royal Concertgebouw Amsterdam, dSO

Berlino, Tonhalle Orchester di Zurigo, Orche-

ster des Bayerischen Rundfunks, Boston Sym-

phony, Chicago Symphony, Orchestre Philhar-

monique de Radio France, Cleveland Orchestra,

Santa Cecilia di Roma, deutsche Kammerphil-

harmonie e Wiener Symphoniker. Nella prossima

stagione svilupperà nuovi progetti con NY Phil-

harmonic, dSO Berlin, Orchestra RAI di Torino,

Stockholm Philharmonic, danish Orchestra, Ton-

halle Orchester di Zurigo. dopo il grande suc-

cesso della tournée all’inizio del 2008, Ton Ko-

opman è stato nominato Artista in Residenza

della Cleveland Orchestra per tre anni consecu-

tivi a partire dal 2011. Ton Koopman ha pubbli-

cato molti saggi e diversi testi critici e per anni

ha lavorato all’edizione completa dei concerti

per organo di Händel per Breitkopf & Härtel. Re-

centemente ha curato l’edizione del messiah di

Händel e de Il Giudizio universale di Buxtehude

per Carus. Oltre alla cattedra di clavicembalo al

Conservatorio dell’Aja, Koopman è Professore

all’università di Leiden ed è membro Onorario

della Royal Academy of music di Londra. Ton Ko-

opman è direttore artistico del Festival in Francia

“Itinéraire Baroque”.

www.tonkoopman.nl

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Lo strumento

pinerolochieSA di noStrA SignorA di FAtimA

Ubicazione: in controfacciata, su piattaforma li-

gnea rialzata poggiante su tribuna in muratura.

cassa: a torri con positivo tergale, di tipologia nor-

dica, in rovere non dipinto con intagli dorati.

ProsPetto: formato da 136 canne in stagno rette

da maggette, disposte su più ordini in sette cam-

pate a cuspide di 7 canne ciascuna (eccetto le due

laterali, ad ala di 6 canne ciascuna) con organetti

morti relativamente al grande organo, cinque cam-

pate a cuspide di 7 canne ciascuna con organetti

morti relativamente al positivo tergale e due ulte-

riori campate a cuspide di 7 canne ciascuna a for-

mare le torri di pedaliera; profilo mistilineo, bocche

non allineate, labbro superiore a scudo (riportato

sulle canne disposte nelle torri), appartenenti ai

registri Principal 8’ (grande organo) nell’esten-

sione do1, Re

1, mi

1-do

4, Holfloit 8’ (positivo ter-

gale) nell’estensione do1-Fa#

1, Principal 4’ (positivo

tergale) nell’estensione Re1-Fa

3 e Principal 16’ (pe-

daliera) nell’estensione Fa1, Sol

1, La

1-Sol#

2; rima-

nenti canne mute.

tastiere: in numero di 3 in console a finestra, con

54 tasti ciascuna ed estensione do1-Fa

5; tasti diato-

nici rivestiti in osso, tasti cromatici rivestiti in ebano.

Pedaliera: piana con 30 tasti; estensione do1-Fa

3.

registri: azionabili mediante pomelli estraibili di-

sposti in quadruplice fila su entrambi i lati delle ta-

stiere (relativi a pedaliera, seconda e terza tastiera,

accessori), ed in posizione tergale in singola colonna

su entrambi i lati (relativi alla prima tastiera); diciture

riportate su cartellini a stampa.

accessori: unioni I-II (a cassetto), II-pedaliera (a

ventilabro); Tremolo (a vento perso), Cimbelstern,

Vogelgesang (a 5 canne).

Manticeria: costituita da 3 mantici, di cui due a

cuneo ed uno a vasca, ubicati posteriormente alla

cassa; azionamento con elettroventilazione.

soMieri: in numero di 10, a tiro in rovere e cedro

rosso; somiere con 54 canali e 9 stecche diviso in

due sezioni per la prima tastiera; somiere con 54

canali e 10 stecche diviso in due sezioni per la se-

conda tastiera; somiere con 54 canali e 7 stecche

diviso in due sezioni per la terza tastiera; somiere

con 30 canali e 5 stecche diviso in due sezioni per

i registri labiali della pedaliera; somiere con 30 ca-

nali e 3 stecche diviso in due sezioni per i registri ad

ancia della pedaliera; crivelli in legno posizionati al

di sotto le bocche delle canne.

trasMissioni: meccaniche, di tipo sospeso per ta-

stiere e pedaliera.

corista: 440 Hz a 20°C.

Pressione: 73 mm in colonna d’acqua.

teMPeraMento: tono medio modificato al quinto

di comma.

scheda di Silvio Sorrentino

disPosizione Fonica

PriMa tastiera (Positivo tergale) holFloit 8

QUintAdenA 8

PrinciPAl 4

rohrFloit 4

gemShorn 2 (non ritornellA)

SchArF iii

SeSQUiAlterA ii (xii+xvii)

dUlciAn 16

tromPet 8

seconda tastiera (grande organo) QUintAdenA 16

PrinciPAl 8

SPitzFloit 8

octAvA 4

Floit 4

nASAt 2²/³ octAvA 2 (non ritornellA)

mixtUr v

tromPet 16

vox hUmAnA 8

terza tastiera (Positivo Pettorale)

gedAckt b. 8 (bASSi)

gedAckt d. 8 (SoPrAni)

holzPrinciPAl d. 8 (SoPrAni)

blockFloit 4

octAvA 2 (non ritornellA)

QUintA 1¹/³ (non ritornellA)

regAl 8

Pedaliera

PrinciPAl 16

octAvA 8

octAvA 4

nAchthorn 2

mixtUr iv

PoSAUn 16

tromPet 8

cornet 4

l’organaro

dell’Orto & Lanzini Bottega Organara s.n.c.

Via mazzini, 4-A • 28040 dormelletto (NO)

Tel. 0322 45.453

www.dellortoelanzini.it

inFo

Chiesa di Nostra Signora di Fatimadon Paolo Bianciotto, parroco

Via Caprilli 31 • Tel. 0121.71.988

Eugenio Buttiero, sindaco

Paolo Pivaro, assessore alla Cultura

Tel. 0121.36127

www.comune.pinerolo.to.it

aUtore: dell’Orto & Lanzini.

anno di costrUzione: 2011.

iscrizioni: «dell’Orto & Lanzini», sul listello frontale della tastiera.

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Cattedrale di San DonatoBasilica di San MaurizioSantuario della Madonna delle GrazieVisitazioneSan Verano (Abbadia Alpina)

Gli organi storici restaurati di Pinerolo suoneranno a festa per l’inaugurazione del nuovo strumento Dell’Orto & Lanzini della Chiesa Nostra Signora di Fatima.potranno essere ascoltati, visitati e suonati dal pubblico interessato.

Venerdì 2 e Sabato 3 dicembre dalle 15 alle 17

Organi

Sabato 3 dicembre, partendo dalla Basilica di San Maurizio alle 14.30visita guidata alle cinque chiese e ai rispettivi organi.Società Storica PineroleseAccademia Organistica Pinerolese

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20 21

2° concertodomenica 4 dicembre 2011 – ore 18.00

Pecetto Torinesechiesa di santa maria della neVe

Piazza Parrocchia, 3

Il programma

charleS-marIe WIDor (1844-1937)allegro vivace dalla sinfonia n. 5 op. 42 per organo

anonImo

rorate caeliAntifona gregoriana dell’Avvento Cantori e organo

Johann SeBaStIan Bach (1685 – 1750)corale « nun komm der heiden heiland »

- a 2 manuali e pedale BWV659- a due bassi e canto fermo BWV660

- in organo pleno, il canto fermo nel pedale BWV661Il Coro eseguirà un versetto del canto

« Toi qui viens pour tout sauver »,scritto sul corale « Nun Komm der heiden heiland »

anonImo

tantum ergoAntifona gregoriana (cantori a cappella)

charleS gounoD (1818 – 1893)brani tratti dall’oratorio « mors et Vita »per coro e organo

cèSar Franck (1822 – 1890)Preludio, Fuga e variazioni per organoPanis angelicus per coro e organo

dextera dominiCanto d’Offertorio per il giorno di Pasquaper coro e organo

atMosfere d’avvento

Thibaut Duretorgano • Titolare del Grand’Organo della Cattedrale di Chambery

Cantori e Corodella Cattedrale di Chambery

François Coppadirettore

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22 23

Johann Sebastian Bach (1685 – 1750)

Corale « Nun komm der heiden heiland »

a 2 manuali e pedale BWV659

a due bassi e canto fermo BWV660

in organo pleno, il canto fermo nel pedale BWV661

Il Coro eseguirà un versetto del canto

« Toi qui viens pour tout sauver »,

scritto sul corale « Nun Komm der heiden heiland »

La cantata “Nun komm, der Heiden Heiland”

(Ora vieni, Salvatore delle genti) venne composta

da Bach a Weimar nel 1714 e fu eseguita il 2 di-

cembre dello stesso anno in occasione della Prima

domenica di Avvento. Il libretto è tratto da testi

di martin Lutero per il primo movimento, di Er-

dmann Neumeister per il secondo, terzo e quinto,

dall’Apocalisse di Giovanni, capitolo 3 versetto 20,

per il quarto e da Philipp Nicolai per il sesto. La can-

tata venne replicata a Lipsia il 28 novembre 1723.

Toi qui viens pour tout sauver

Paroles : Claude Rozier

musique : Enchiridion Erfurt,

Harmonisation : Jean Bonfils

Création : 1967 Bonfils

1. Toi qui viens pour tout sauver,

L´univers périt sans toi ;

Fais pleuvoir sur lui ta joie,

Toi qui viens pour tout sauver.

2. Viens sauver tes fils perdus,

dispersés, mourant de froid ;

dieu qui fus un jour en croix,

Viens sauver tes fils perdus.

3. Viens offrir encore ton pain,

Et ton vin aux miséreux,

Pour qu´ils voient le don de dieu,

Viens offrir encore ton pain.

4. Toi qui viens pour tout sauver,

Fais lever enfin le jour

de la paix dans ton amour,

Toi qui viens pour tout sauver.

Anonimo

Tantum ergo

Antifona gregoriana

Cantori a cappella

Il Tantum Ergo Sacramentum è un inno liturgico

estratto (si tratta delle ultime due strofe) dal Pange

Lingua, composto da San Tommaso d’Aquino per

la celebrazione della solennità del Corpus domini.

Gli altri due inni attribuiti a san Tommaso sono O

salutaris Hostia e Panis Angelicus. Il canto di questo

inno è indicato nella celebrazione della benedi-

zione eucaristica. Il Liber usualis prevede sette ver-

sioni del Tantum Ergo da cantarsi in giorni diffe-

renti.

« 1. Tantum ergo sacramentum / veneremur cernui

/ et antiquum documentum / novo cedat ritui. /

Praestet fides supplementum / sensuum defectui.

2. Genitori genitoque / laus et jubilatio / salus,

honor, virtus quoque / sit et benedictio. / Proce-

denti ab utroque / compar sit laudatio. / Amen. »

Charles Gounod (1818 – 1893)

Brani tratti dall’oratorio « Mors et Vita »

per coro e organo

L’oratorio “mors et Vita” è la logica continuazione

della trilogia sacra “La Rédemption,” E’ stato ese-

guito per la prima volta al Birmingham Festival, il 26

agosto 1885. E’ suddiviso in un prologo e tre parti.

Cèsar Franck (1822 – 1890)

Preludio, Fuga e variazioni

per organo

Panis Angelicus

per coro e organo

Dextera Domini

Canto d’Offertorio per il giorno di Pasqua

per coro e organo

Panis Angelicus è la penultima strofa dell’inno la-

tino Sacris solemniis, composto da San Tommaso

d’Aquino. L’inno fa parte di una liturgia completa da

Charles-Marie Widor (1844-1937)

Allegro vivace dalla Sinfonia n. 5 op. 42

per organo

Charles marie Widor ha scritto 10 sinfonie per or-

gano. Le prime quattro, appartenenti all’op. 13 sono

anche chiamate dallo stesso autore “suite” e rappre-

sentano lo stile iniziale del compositore. decisamente

diverse sono le altre quattro appartenenti all’op. 42,

tra cui la Sinfonia n. 5 in Fa minore, costituita da

cinque movimenti, dal quale è tratto l’Allegro vivace.

In questa raccolta Widor evidenzia la propria capacità

di scrittura musicale più matura, più raffinata, carat-

terizzata dalla tecnica contrappuntistica e dall’abilità

di sfruttare tutte le possibilità concesse dal grandioso

organo che Aristide Cavaillè-Coll (1811-1899) costruì

a Parigi per la Chiesa di Saint Sulpice. Su questo stru-

mento colossale, dotato di cinque manuali e soste-

nuto da soluzioni innovative, Widor suonò dal 1870

al 1933 senza diventarne mai titolare. Le ultime due

sinfonie sono la Gothique e la Roman, rispettiva-

mente nona e decima.

Anonimo

Rorate Caeli

Antifona gregoriana dell’Avvento

Cantori e organo

E’ l’Antifona d’Introito della 4^ domenica di Avvento,

anche utilizzata nel comune della Beata Vergine maria. Il

ritornello è tratto da libro del profeta Isaia (45,8)

Rorate caeli desuper, et nubes pluant iustum.Ne irascaris domine,ne ultra memineris iniquitatis:ecce civitas Sancti facta est deserta:Sion deserta facta est:Jerusalem desolata est:domus sanctificationis tuae et gloriae tuae,ubi laudaverunt te patres nostri.

Rorate caeli desuper, et nubes pluant iustum.Peccavimus, et facti sumus tamquam immundus nos, et cecidimus:quasi folium universi:et iniquitates nostrae, quasi ventus abstulerunt nos:abscondisti faciem tuam a nobis:et allisisti nos in manu iniquitatis nostrae.

Rorate caeli desuper, et nubes pluant iustum.Vide domine afflictionem populi tui,et mitte quem missurus es:emitte Agnum dominatorem terrae,de Petra deserti ad montem filiae Sion:ut auferat ipse iugum captivitatis nostrae.

Rorate caeli desuper, et nubes pluant iustum.Consolamini, consolamini, popule meus:cito veniet salus tua:quare maerore consumeris, quia innovavit te dolor?Salvabo te, noli timere:ego enim sum dominus deus tuus,Sanctus Israel, Redemptor tuus.

Rorate caeli desuper, et nubes pluant iustum.

atMosfere d’avvento

Thibaut Duret

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24 25

lui scritta per la solennità del Corpus domini, sia per

la messa che per la Liturgia delle Ore. La strofa di Sa-

cris solemniis che comincia con le parole “Panis an-

gelicus” (“pane degli angeli”) è stata spesso musi-

cata separatamente dal resto dell’inno. Il tentativo

più famoso è quello di César Franck, che nel 1872

scrisse una partitura per tenore, organo, arpa, violon-

cello e contrabbasso; in seguito incorporò l’inno nella

sua messe à troi voix (Op. 12). Il fenomeno per cui

una strofa di Sacris solemniis è spesso presa separa-

tamente dal resto del canto è usuale anche con altri

inni dell’Aquinate per il Corpus domini: Verbum su-

pernum prodiens (le cui ultime due strofe iniziano con

O salutaris Hostia) e Pange lingua gloriosi (le cui ul-

time due strofe iniziano con Tantum ergo).

Panis angelicus

fit panis hominum;

dat panis caelicus

figuris terminum;

O res mirabilis:

manducat dominum

pauper, servus et humilis.(da capo a fine)

Te, trina deitas

unaque, poscimus:

sic nos tu visita,

sicut te colimus;

per tuas semitas

duc nos quo tendimus,

ad lucem quam inhabitas.

Amen. »

dal Salmo117, 16 -17

dextera domini fecit virtutem,

dextera domini esaltavi me:

non moriar, sed vivam,

et narrabo opera domini.

gli interPreti

ThibauT DureTNato a Grenoble nel 1994, ha studiato organo

al Conservatorio di Grenoble con Pierre Perdigon

e Yves Lafargue e al Conservatorio di Rueil mal-

maison con François Henri Houbart (Prix d’ex-

cellence nel 2006, Prix de perfectionnement nel

2007). Thibaut duret è ammesso all’unanimità

sempre nel 2007 al Conservatorio Nazionale Su-

periore di musica e danza di Lione nella classe

d’organo di François Espinasse e Liesbeth Schlum-

berger e nella classe d’Improvvisazione di Loïc

mallié, Gabriel marghieri e Franck Vaudray nel

2009. dopo regolare concorso, è nominato nell’ot-

tobre del 2009 organista titolare del Grand’or-

gano della Cattedrale di Chambery. Thibaut duret

si occupa anche di composizione presso il Con-

servatorio di Grenoble insieme a Franck Vaudray.

Nel dicembre 2008, in occasione della chiusura

dell’anno dedicato a messiaen, partecipa all’inte-

grale delle composizioni per organo al Conserva-

torio Nazionale Superiore di musica di Parigi. Nel

novembre del 2009, Thibaut duret accompagna il

Coro e l’Orchestra dell’Opera di Lione nel Requiem

di duruflè. Ha tenuto concerti a Grenoble, Lione,

Valence, Bourg en Bresse, Chambery, Annecy e in

diverse chiese nella regione di Parigi. E’ docente di

organo liturgico per gli stage organizzati a Annecy

dall’Associazione Organisti liturgici.

CanTori Della CaTTeDrale Di ChamberyNel 1993, sotto l’impulso di don Pierre Curtelin, al-

lora Curato Arciprete della Cattedrale, Fabrice Per-

rier ha costituito un Coro liturgico formato da sole

voci maschili che è stato denominato “I Cantori

della Cattedrale di Chambery”. diretto da François

Coppa fin dal 1997, il gruppo vocale, a geometria

variabile, può essere formato da 6 a 12 voci, a se-

conda delle necessità liturgiche. Anima, di solito,

le due messe domenicali, i Vespri e la Compieta

a seconda delle occasioni e, su richiesta, anche i

matrimoni e i funerali. Opera anche nella Sainte-

Chapelle.

Coro Della CaTTeDrale Di ChamberyÈ diretta da molti anni da François Coppa. Colla-

bora sia con i Cantori della Cattedrale, sia con l’As-

sociazione degli Amici dell’organo della Cattedrale

di Chambery e, a volte, con un gruppo strumen-

tale formato da ottoni, formato da giovani musi-

cisti competenti, allievi Conservatorio Regionale

della Savoia.

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26 27

Lo strumento

peCeTTo TorinesechieSA di SAntA mAriA dellA neve

l’organaro

marco Renolfi - Organi da Chiesa

Piazza Fontanesi, 10 • 10153 Torino

Tel. 011 836057

inFo

Chiesa della Madonna della Nevedon Gianmario Negro, parroco

Piazza Parrocchia, 3 • Tel. 011.860.91.65

Comune di Pecetto TorineseAdriano Pizzo, sindaco

Annalisa Falchero, assessore alla Cultura

Tel. 011.860.92.18

www.comune.pecetto.to.it

Ville de ChambéryBernadette Laclais, maireJean-Pierre Ruffier, 1er adjoint Chargé de la culture, du patrimoine, du tourisme et de la diversité culturelleAngela Caprioglio-HislerConseillère municipale déléguée aux jumelages et aux re-lations internationales

Amis de l’orgue de la Cathédrale de ChambéryOlivier Fernex de mongex, président

tastiere: in numero di 2 in console a finestra, con

58 tasti ciascuna ed estensione do1-La

5; tasti diato-

nici rivestiti in avorio, tasti cromatici rivestiti in ebano.

Pedaliera: piana con 30 tasti; estensione do1-Fa

3.

registri: azionabili mediante pomelli estraibili alli-

neati in due file sopra la seconda tastiera; diciture

riportate sui pomelli.

accessori: Tremolo alla seconda tastiera; staffa

per Espressione.

trasMissioni: meccaniche per tastiere, pedaliera e

comandi di registrazione, di rimando per le tastiere.

teMPeraMento: equabile.

scheda: descrizione sintetica e fotografia

di marco Renolfi

aUtore: Francesco maria e Giovanni Battista Concone / Carlo Pera.

anno di costrUzione: 1778 / 1898.

interventi di restaUro e ModiFica: Carlo davico, 1937; Silvio Chiara, 1995; marco Renolfi, 2011.

disPosizione Fonica

PriMa tastiera

bordone 16’

PrinciPAle 8’

FlAUto 8’

dolciAnA 8’

violA gAmbA 8’

UndA mAriS

ottAvA 4’

dUodecimA

decimAQUintA

Pieno grAve 3 File

Pieno AcUto 3 File

trombA 8’

clArinetto 8’

seconda tastiera (in cassa esPressiva) PrinciPAle 8’

violA gAmbA 8’

violA Flebile 8’

ottAvA 4’

bordone 4’

decimAQUintA

Pieno 4 File

oboe 8’

voce corAle 8’

Pedaliera

contrAbASSo 16’

SUbbASSo 16’

ottAvA 8’

violoncello 8’

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28 29

3° concertomercoledì 7 dicembre 2011 – ore 21.00

Testona - Moncalierichiesa di santa maria

Strada Revigliasco, 86

Il programma

ottorIno reSpIghI (1879 - 1936)Antiche arie e danze per liuto

Suite n. 3 per orchestra d’archi (1931)Italiana. Andantino

Arie di corte. Andante cantabileSiciliana. Andantino

Passacaglia. Maestoso

gIovannI SollIma (1962)Violoncelles, vibrez! (1993)

Solisti: Stefano Guarino, Michelangiolo Mafucci

nIno rota (1911 - 1979)Concerto per archi per due violoncelli solisti e orchestra (1993)

Preludio. Allegro ben moderatoScherzo. Allegro comodo

Aria. Allegretto quasi AdagioFinale. Allegrissimo

concerto del Millenario

Archi De SonoOrchestra da

Camera

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30 31

concerto del Millenario

ArchiOrchestra da Camera

gli interPreti

arChi De sonoorChesTra Da CameraFormatasi nell’autunno 2004, è composta da

musicisti di talento, in massima parte borsisti o

ex-borsisti della de Sono, alcuni già affermati e

inseriti in orchestre stabili o in formazioni came-

ristiche, altri ancora impegnati negli studi di per-

fezionamento. Il progetto di riunire musicisti di

qualità per costituire un nuovo organico è nato

come naturale ampliamento dell’attività dell’As-

sociazione, da sempre impegnata in iniziative ri-

volte ai giovani; strettamente legata all’orchestra

è l’Accademia di perfezionamento per strumenti

ad arco, avviata nel 2005 e ispirata all’idea del

“far musica assieme”: stages a cadenza mensile,

sotto la guida delle prime parti, offrono ai mu-

sicisti non soltanto l’opportunità di preparare il

programma di un concerto, ma anche una pre-

ziosa occasione per crescere e maturare musi-

calmente attraverso lo studio e il confronto reci-

proco. Senza tralasciare altre epoche come il ba-

rocco e l’età classico-romantica, nel corso degli

anni l’attenzione dell’Orchestra si è rivolta con

particolare attenzione al repertorio per archi

del Novecento, maturando standard esecu-

tivi di volta in volta più sofisticati anche grazie

a collaborazioni con solisti di livello internazio-

nale come il violoncellista Thomas demenga o i

pianisti Alexander Lonquich e Gianluca Cascioli.

Nella stagione 2010-2011 l’Orchestra si è esibita

al Teatro Carlo Felice di Genova per la stagione

della Giovine Orchestra Genovese, oltre che ad

Alba, Asti, Aosta, Ivrea e Reggio Emilia.

violini PriMi

Roberto Righetti*, Ermir Abeshi,

Giorgia Burdizzo, Valentina Busso,

Lizabeta Soppi, marta Tortia

violini secondi

Carlotta Conrado*, Alessandra Genot,

Livia Alexandra Hagiu, Georgia Privitera,

marco Norzi, Emanuela Schiavonetti

viole

Simone Briatore*, Giorgia Elena Cervini,

maurizio Redegoso Kharitian,

Emiliano Travasino

violoncelli

Stefano Guarino*, michelangiolo mafucci,

Luca magariello

contrabbassi

Paolo Borsarelli*, umberto Salvetti

* Prime parti

inFo

Chiesa di Santa Mariadon Giovanni mantello, parroco

Strada Revigliasco, 86

Tel. 011.68.10.845

www.parrocchiaditestona.it/

CITTÀ DI MONCALIERIMONCALIERI Città del Proclama

Roberta meo, sindaco

Francesco maltese, assessore alla Cultura e Turismo

Tel. 011.64.01.270/206

www.comune.moncalieri.to.it

L’orchestra da camera ARCHI è un’iniziativa di

via Nizza 262/73 • Torino • Tel. 011.66.45.645

www.desono.it

Il programma del concerto comprende tre pa-

gine tratte dal repertorio per archi del Nove-

cento italiano. di Ottorino Respighi viene pro-

posta la Suite n. 3 del trittico Antiche arie e

danze per liuto. I brani che costituiscono l’opera

sono tutti tratti dalla raccolta di musiche per

liuto curata dal musicologo Oscar Chilesotti e

da alcune trascrizioni di Balilla Pratella. Le prime

due suites sono scritte per ampio organico,

mentre la terza prevede solo l’intervento degli

strumenti ad arco. La stesura di quest’ultima oc-

cupò buona parte del 1931, e la prima esecu-

zione avvenne al Conservatorio di milano nel

gennaio del 1932 (con la direzione dell’autore).

Limpida testimonianza dell’interesse di Respighi

per la musica del passato, si compone di quattro

movimenti, basati su una Passacaglia di Ludo-

vico Roncalli, un’Aria di Jean-Baptiste Besard e

due brani di autori anonimi. Alla natura vibrante

della voce del violoncello è invece dedicato il

brano di Giovanni Sollima intitolato Violoncelles,

vibrez! (Violoncelli, vibrate!), autobiografica al-

lusione all’espressione usata da Antonio Janigro

nelle sue lezioni al mozarteum di Salisburgo fre-

quentate dal compositore. Scritto nel 1993 e de-

dicato al compagno di studi mario Brunello, il

brano è una sorta di ballata per due violoncelli

solisti costituita da episodi chiaramente defi-

niti, nonostante la costruzione in un unico movi-

mento. Sebbene il suo nome sia legato principal-

mente alle colonne sonore di molti film di impor-

tanti registi come Francis Ford Coppola, Fede-

rico Fellini o Luchino Visconti, Nino Rota scrisse

anche numerose pagine strumentali. Composi-

tore estraneo alle avanguardie musicali del suo

tempo, Rota compose nel 1964 il suo Concerto

per archi, opera in quattro movimenti che, no-

nostante l’assenza di qualsiasi riferimento extra-

musicale, non tradisce l’amore del compositore

per un linguaggio allusivo che molto ha in co-

mune con la sua produzione cinematografica.

lUcA mortArotti

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32 33

4° concertosabato 10 dicembre 2011 – ore 21.00

Torinochiesa del santo Volto

Via Val della Torre, 3

Il programma

Franz lISzt (1811 - 1886)Weinen, Klagen, sorgen, Zagen

variazioni sulla omonima Cantata BWV12 di Johann Sebastian Bach

da Weihnachtsbaum, suite:I Psallite - Antico canto natalizio

II In dulci jubilo - I pastori al presepioIII Adeste Fideles - Marcia dei tre re magi

VII Berceuse - Ninna nannaIX Abendglocken - Le campane della sera

Preludio e Fuga su b.a.c.h.

Due consolazioni in Mi Maggiore:nr. 1 Andante con motonr. 2 Un poco più mosso

ad nos ad salutarem undam, fantasia

franz lisztle radici della Moderna Musica

Francesco Finottiorgano

Docente d’Organo complementare e Canto gregorianoal Conservatorio Statale di Musica “Cesare Pollini” di Padova

e alla Fondazione “Romano Romanini” di Brescia

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34 35

attraverso un “Albun in onore di Töpfer“ e la ce-

lebre serie di adattamenti realizzati da Gottschalg,

alla correzione dei quali lavorò lo stesso Liszt. Le

prime due Consolazioni, entrambe nella tonalità

di mi maggiore, si distinguono per l’essenzialità

dell’idea musicale (la prima) e il trattamento degli

accompagnamenti, spesso “a contrasto“ (la se-

conda).

Ad nos ad salutarem undam, fantasia

Il tema del Corale tratto dal Prophète di meyerber

si trasforma nel più celebre affresco ottocentesco

organistico, apoteosi del gigantismo grandope-

ristico di Liszt che caratterizza gli anni attorno al

1850. Anch’essa prevista per 2 pianoforti ossia

piano con pedaliera o harmonium, questa fantasia

suggella nell’organo ciò che l’autore andava rincor-

rendo nell’orchestra sinfonica. Composizione mo-

notematica, eppure attraversata da un inesauribile

senso alchemico della ricerca timbrica di estesi pro-

getti sonori, funzionali al conseguimento di una di-

mensione dell’organo quale strumento espressivo

di nuove modalità, di una nuova “monumentalità“

che il Poema sinfonico andava consolidando.

FrAnceSco Finotti

L’interprete

FranCesCo FinoTTi Primo premio al Concorso Internazionale d’Or-

gano Franz Liszt di Budapest (ungheria, 1978),

Francesco Finotti inizia una brillante carriera di

concertista che lo porta a suonare nei più impor-

tanti festivals d’organo internazionali. Insegnante

al Conservatorio “Pollini” di Padova e ai Corsi di

Alto Perfezionamento “Scuola d’Organo” della

Fondazione Romano Romanini di Brescia, si mi-

sura con le problematiche di una moderna pro-

gettazione e costruzione del proprio strumento.

Realizza un suo sistema di calcolo al computer

dei corpi sonori e pubblica la prima edizione ita-

liana (Luglio ’99) delle opere teoriche di Aristide

Cavaillé-Coll, il grande costruttore d’organi. La

sua discografia comprende musiche di Robert

Schumann, Franz Liszt, César Franck, Johann Se-

bastian Bach, Wolfgang Amadeus mozart, Oli-

vier messiaen, marcel dupré, Jean Langlais, Erik

Satie. Numerose registrazioni radiofoniche sono

trasmesse dalle più importanti emittenti europee.

www.francescofinotti.it

Weinen Klagen… variazioni

Parafrasi del celebre tema bachiano della omonima

cantata e del “Crucifixus“ della monumentale

messa in Si minore. È una sorta di vero e proprio

“manifesto“, che consegna alla storia le più felici

ed avveniristiche intuizioni compositive, ai confini

della tonalità. La genesi dell’opera vede dapprima

uno stupefacente Preludio pianistico gettare le basi

della più singolare fra le composizioni organistiche

di tutto l’800, che vedrà la luce a Roma solamente

nel 1863. Vi ritroviamo già consolidati i procedi-

menti di una ricerca che definisce un futuro cre-

ativo le cui conseguenze nutriranno l’arte di Wa-

gner, ricerca che si concretizzerà più tardi nella dis-

soluzione tonale della seconda scuola di Vienna.

Weihnachtsbaum

Suite composta a Villa d’Este (Roma) nel 1876,

pubblicata a milano presso l’Editore Lucca nel

1882. Come per le Consolazioni, alcuni fra i 12

pezzi di cui si compone la raccolta (i primi quattro,

più qualche abbozzo di altri) vennero previsti per

“Pianoforte ossia Harmonium“, come del resto

la gran parte delle composizioni di Liszt destinate

all’organo, oltre che arrangiamenti per due piano-

forti, Tenore e Coro femminile. Lo stile rarefatto

e volutamente semplice dell’ultimo periodo si di-

pana in orizzonti di profondità e ricchezze armo-

niche nutrite da continue vibrazioni impercettibili

di colori.

Preludio e Fuga su B.A.C.H

Sulle note musicali corrispondenti alle lettere se-

condo la notazione tedesca del nome BACH (Si

bemolle, La, do, Si naturale) il colto musicista e

già virtuoso ungherese conferma la sua propen-

sione all’innovazione, consegnando una pagina

magistrale caratterizzata da procedimenti compo-

sitivi di rara bellezza ed efficacia, significati espres-

sivi che anticipano nel 1855 (l’anno di composi-

zione dell’opera) sensazioni e situazioni che tro-

veranno pieno sviluppo nella scrittura musicale del

‘900. Permane sullo sfondo (nonostante la dicitura

e il trattamento contrappuntistico finemente sa-

piente della Fuga) l’idea del Poema sinfonico, ca-

pace di assicurare all’intera opera una coesione e

forza inusitate, elemento distintivo che trova nella

conclusione omofona e solenne la sua più sconvol-

gente attuazione.

Due Consolazioni

Pagine pianistiche tra le più celebri del compositore

ungherese, redatte fra il 1847 e il 1850, all’origine

delle quali si possono individuare alcuni lavori lette-

rari di Alphonse de Lamartine. Liszt sembra qui ri-

fuggire volutamente da ogni forma di virtuosismo,

affidandosi unicamente al “bel canto“ come ele-

mento caratteristico del linguaggio. Alcune fra le 6

Consolazioni (nr. 4 in Re bem. maggiore e nr. 5 in

mi maggiore) risultano adattate per l’organo, en-

trate a far parte del repertorio di questo strumento

franz lisztle radici della ModernaMusica

Francesco Finotti

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36 37

Ubicazione: sul piano del pavimento, entro vano

lato del Vangelo.

cassa: limitata al basamento, con prospetto realiz-

zato su disegno di mario Botta e michela Ruffatti.

ProsPetto: formato da 142 canne in stagno rette

da maggette, disposte su due ordini in campata sin-

gola ad ali multiple, con profilo piatto, bocche alli-

neate e munite di baffi, labbro superiore a mitria,

appartenenti ai registri Contrabbasso 16’ nell’esten-

sione Re1-Sol

3 (Re

1-Si

1 con bocche riportate), Basso

8’ nell’estensione do1-Sol

3, Choralbass 4’ nell’esten-

sione do1-Re

2, Principale 8’ nell’estensione do

1-do

4,

Flauto cilindrico 8’ nell’estensione do1-mib

2 e Gamba

8’ nell’estensione do1-Si

1.

tastiere: in numero di 3 in console indipendente

collocata di fronte allo strumento, provviste di 61

tasti ciascuna ed estensione do1-do

6; tasti diato-

nici rivestiti in osso, tasti cromatici rivestiti in ebano.

Pedaliera: concava radiale con 32 tasti; estensione

do1-Sol

3.

registri: azionabili mediante pomelli estraibili di-

sposti ai lati delle tastiere; diciture riportate sui po-

melli.

accessori: unioni (placchette a bilico allineate sopra

la terza tastiera) II-I, III-I, III-II, I-pedaliera, II-pedaliera,

III-pedaliera, ottava grave I, ottava grave II-I, ottava

grave II, ottava acuta II-I, ottava acuta II, ottava acuta

III-I, ottava acuta III, ottava acuta I-pedaliera, ottava

acuta II-pedaliera, ottava acuta III-pedaliera; Tre-

molo alla seconda tastiera, Tremolo alla terza ta-

stiera; staffe per Crescendo (programmabile), Espres-

sione seconda tastiera ed Espressione terza tastiera;

combinazioni memorizzabili (anche su scheda) ge-

nerali e particolari, con 436 livelli di memoria; regi-

stratore di segnali per l’esecuzione senza organista.

Manticeria: costituita da 7 mantici a lanterna e

due mantici Schwimmer, ubicati alla base dello stru-

mento, sul piano del pavimento; azionamento con

tre elettroventilatori.

soMieri: in numero di 18; somiere a tiro per la

prima tastiera (ubicato in posizione centrale, so-

praelevata), somiere a tiro per la seconda tastiera

(entro cassa espressiva, sotto il precedente), somiere

per la terza tastiera (entro cassa espressiva, a sini-

stra del precedente), somiere per il registro Tromba

reale (entro cassa per la terza tastiera, contro la pa-

rete di fondo), somiere per i registri Bombarda e

Trombone (a destra della cassa per la seconda ta-

stiera); somieri per le canne di facciata: 1° Contrab-

basso nell’estensione Re1-Sol

3, 2° Basso nell’esten-

sione do1-Sol

3, 3° Choralbass nell’estensione do

1-

Re2, 4° Principale nell’estensione do

1-do

4, 5° Flauto

cilindrico nell’estensione do1-mib

2, 6° Gamba

nell’estensione do1-Si

1; somieri secondari per: 1°

Contrabbasso nell’estensione do1-do#

1 (contro la

parete laterale sinistra), 2° Bordone 16’ nell’esten-

sione do1-Si

1 (a sinistra del somiere per la prima ta-

stiera), 3° Tromba prima tastiera nell’estensione do1-

Si1 (ibidem), 4° diapason nell’estensione do

1-Fa#

1

e Salicionale nell’estensione do1-Sol

1 (entro cassa

per la seconda tastiera, contro la parete laterale de-

stra), 5° Piccola bombarda nell’estensione do1-Sol

2,

Tromba armonica nell’estensione do1-Sol

1 ed Oboe

nell’estensione do1-Sol

1 (davanti al precedente), 6°

disPosizione Fonica

PriMa tastiera

bordone 16’ PrinciPAle 8’ FlAUto cilindrico 8’ gAmbA 8’ ottAvA 4’ FlAUto trAverSo 4’ SUPerottAvA 2’ mixtUr 5 File (1¹/³’) zimbel 4 File (²/³’) trombA 8’ trombA reAle 8’ (trASm. dAllA terzA tAStierA)

seconda tastiera (in cassa esPressiva) diAPASon 8’ bordone 8’ SAlicionAle 8’ voce celeSte 8’ (dA do

2)

ottAvA 4’ FlAUto A cUSPide 4’ nAzArdo 2²/³’ ottAvino 2’ terzA13/5’ PiccolA bombArdA 16’ trombA ArmonicA 8’ oboe 8’ clArone Armonico 4’

terza tastiera (in cassa esPressiva) doPPelFlöte 8’ cornetto 4 File 4’ (dA FA

2)

clArinetto 8’ trombA reAle 8’

Pedaliera

contrAbbASSo 16’ SUbbASSo 16’ bASSo 8’ bordone 8’ chorAlbASS 4’ bombArdA 16’ trombone 8’ trombA reAle 8’ (trASm. dAllA terzA tAStierA) trombA reAle 4’ (trASm. dAllA terzA tAStierA) bordone 32’ (elettronico digitAle) controbombArdA 32’ (elettronico digitAle)

Lo strumento

TorinochieSA del SAnto volto

aUtore: Fratelli Ruffatti.anno di costrUzione: 2007.

iscrizioni: «Le Famiglie Gavio hanno reso testimonianza d’affetto alla nuova chiesa del Santo Volto con la donazione di quest’organo», alla base del prospetto; «Fratelli Ruffatti», sulla console.

Subbasso e Basso nell’estensione do1-Re

2 (contro la

parete laterale destra), 7° Subbasso, Basso e Cho-

ralbass nell’estensione mib2-Sol

3 (ibidem); crivelli in

legno posizionati sotto le bocche delle canne.

trasMissioni: meccaniche di rimando per i somieri

maestri della prima e della seconda tastiera, elettriche

per tutti i restanti somieri, per gli accoppiamenti e per

l’azionamento dei registri.

Pressione: 120 mm (pedaliera), 95 mm (prima ta-

stiera), 100 mm (seconda tastiera), 140 mm (terza ta-

stiera), 340 mm in colonna d’acqua (Tromba reale).

corista: 440 Hz a 20°C.

teMPeraMento: equabile.

scheda di Silvio Sorrentino

l’organaro

Fratelli RuffattiVia Facciolati, 166 • 35127 Padova

Tel. 049.75.06.66

www.ruffatti.com

inFo

Chiesa del Santo VoltoCan. mauro Giorda, parroco

Via Val della Torre 3 • Tel. 011.51.56.480

www.santovolto.com

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38 39

5° concertosabato 17 dicembre 2011 – ore 21.00

Giaglionechiesa di san VincenZo martire

Borgata Sant’Andrea, 1

Il programma

ÁStor pIazzolla (1921 - 1992)6 Tango-Études:

· Décidé· Anxieux et rubato

· Molto marcato e energico· Lento meditativo

· Sans indication· Avec anxiété

Tanti anni prima (Ave Maria)dalla colonna sonora del film Enrico IV

Sin rumbo

Vuelvo al surdalla colonna sonora del film Sur

Ouvertureda El sueño de una noche de verano

Milonga en Re

Introduccion al Ángeldal Concierto del Ángel

Ausencias

Obliviondalla colonna sonora del film Enrico IV

Libertango

astor Piazzollaritratto d’autore

Duo RicercareIsabella Stabio

sassofoni (soprano, contralto, baritono)

Luca Massagliaorgano

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40 41

Gli interpreti

Duo riCerCare Il duo ‘’Ricercare’’ è nato nel 2009 su iniziativa di

Isabella Stabio e di Luca massaglia. Ha tenuto con-

certi in Italia e all’estero: Austria (Bad Schallerbach:

maria-Lourdes Kirche); Germania (Wilster, St.-Bar-

tholomäus-Kirche); Inghilterra (Londra: St. Peter’s

Italian Church), Portogallo (Lisbona: deutsche Evan-

gelische Kirche; Leiria: Sé Catedral de Nossa Sen-

hora da Conceição), Svizzera (Verscio: Chiesa di San

Fedele martire), u.S.A. (methuen, mA, presso il ce-

lebre methuen memorial music Hall; Boston, mA:

King’s Chapel, Trinity Episcopal Church, Arlington

Street Church; Westfield, mA, Second Congrega-

tional Church; Plymouth, mA, Church of the Pil-

grimage).

www.isabellastabio.com

www.lucamassaglia.com

isabella sTabioSi diploma nel 2005 in Sassofono con il massimo

dei voti al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di To-

rino e prosegue i suoi studi conseguendo la laurea

specialistica in Sassofono col massimo dei voti e la

lode. E’successivamente ammessa al Conservatoire

National de Région di Lione, nella classe internazio-

nale di Jean denis michat, dove, nel 2008, ottiene il

diplome d’Etudes musicales in Sassofono all’unani-

mità. Segue numerose master class con C.delangle,

J.d. michat, V.david, J.Lulloff, K.Tse, J.Sampen,

B.Totaro, m.Albonetti C.Wirth, F.mancuso, il Qua-

tuor de Saxophones Habanera. E’ vincitrice di nu-

merosi concorsi (Chieri, Riccione, Asti,Padova) e

della borsa di studio master dei Talenti musicali

della fondazione CRT. Ha tenuto concerti sia in Italia

che all’estero in qualità di solista, in formazioni di

musica da camera, in orchestra. Nel 2010 ha inciso

un cd intitolato “Solo Sax One” e nel 2011 un cd

intitolato “Sax goes Baroque!”.

www.isabellastabio.com

luCa massagliaNato a Torino, ha conseguito la Laurea I Livello in

Organo e Composizione Organistica con il massimo

dei voti (110/110) presso il Conservatorio “Giu-

seppe Verdi” di Torino. Ha frequentato master-

classes tenute dai Proff. Ludger Lohmann, Louis

Robilliard, Luigi Ferdinando Tagliavini e Bernard

Winsemius, con quest’ultimo presso la Internatio-

nale Zomeracademie voor Organisten di Haarlem

(Olanda). È attualmente allievo privato dei Proff.

Louis Robilliard e Arturo Sacchetti. Ha tenuto con-

certi in qualità di solista in Italia e all’estero: Au-

stria (Linz), Francia (Nantes, Cattedrale, eseguendo

inoltre brani di Félix moreau alla presenza entusiasta

del compositore), Inghilterra (Londra), Polonia (Je-

drzejów e Trzebnica), Portogallo (Torres Vedras),

Svezia (Örebro), u.S.A. (Boston). È organista presso

il Santuario della madonna degli Angeli di Torino

dal 2001. È stato ideatore e direttore Artistico della

Rassegna Organistica Note per la Sindone, tenutasi

a Torino nel maggio 2010 in occasione delle cele-

brazioni per la Solenne Ostensione della Sindone.

www.lucamassaglia.com

La figura di Ástor Piazzolla è ormai conosciuta ed

apprezzata in tutto mondo; il grande suc-

cesso riscosso dalla sua musica ri-

siede indubbiamente, tra le altre

cose, nella possibilità di tra-

scrizione della stessa per

svariati strumenti solisti

ed ensembles strumen-

tali, dal duo all’orche-

stra. Il duo Ricercare

ha pensato di ese-

guire le celebri mu-

siche del composi-

tore argentino nell’ar-

rangiamento per sas-

sofono ed organo, una

combinazione non an-

cora sperimentata. Il sas-

sofono, strumento dotato

di incredibili qualità timbrico-

espressive, offre la possibilità di

imitare le voci di altri strumenti e,

tramite l’utilizzo di tutta la gamma dei sas-

sofoni principali (dal soprano al baritono), di co-

prire un’ampia tessitura. L’organo, il re degli stru-

menti, ben si adatta a sostituire l’orchestra. Il

programma include brani originali per sassofono

e pianoforte, quali i 6 Tango-Études, scritti ori-

ginariamente da Piazzolla per flauto so-

lista, e poi trascritti dal composi-

tore stesso per sassofono e pia-

noforte per il famoso sasso-

fonista francese Claude

delangle, attuale tito-

lare della cattedra di

Sassofono al Conser-

vatoire National Su-

periéur de musique

di Parigi. Gli altri

brani sono invece

tratti dall’ampio re-

pertorio che lo stesso

Piazzolla eseguiva al

bandoneon, accom-

pagnato dai vari ensem-

bles che via via fondò. una

musica immortale quella di

Piazzolla e tanto amata da tutti,

una musica che sa sempre rimoder-

nizzarsi, evolversi, proponendosi con nuove

soluzioni pur conservando la sua originalità e

continuando a trasmettere all’ascoltatore forti

emozioni.

iSAbellA StAbio • lUcA mASSAgliA

astor Piazzollaritratto d’autore

Duo RicercareIsabella Stabio - Luca Massaglia

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4342

Astor Pantaleón Piazzolla era nato a mar del Plata

l’11 marzo 1921. Considerato, a ragione, tra i mi-

gliori virtuosi di bandoneón, è stato in prima fila tra

i riformatori del tango, sia dal punto di vista musi-

cale, sia stilistico. Nacque da genitori di origine ita-

liana, Vicente Piazzolla (chiamato “Nonino” dai figli

di Astor), figlio di Pantaleone, un pescatore emigrato

in Argentina da Trani, in Puglia, ed Asunta manetti,

la cui famiglia invece proveniva dalla provincia di

massa-Carrara. Figlio unico, nel 1925 si trasferì con

la famiglia a New York, dove visse fino all’età di 16

anni. Conosciuto nella sua terra natale come El Gran

Ástor o El Gato (il Gatto, per la sua abilità e ingegno),

è considerato tra i più importanti musicisti di tango

della seconda metà del XX secolo (Carlos Gardel è

il più importante della prima metà). In Argentina si

dice che tutto può cambiare tranne il tango. Piaz-

zolla ha infranto questa regola. La sua musica ha ot-

tenuto consensi in Europa ed in America del Nord

prima che nel suo Paese. E’ morto a Buenos Aires

il 4 luglio 1992.

piazzolla, il riFormaTore Del Tango

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44 45

Lo strumento

giaglionechieSA di SAn vincenzo mArtire

aUtore: Carlo (II) Vegezzi Bossi.

anno di costrUzione: 1967.

interventi di restaUro e ModiFica: marco Renolfi, 2003.

iscrizioni: «I Con.gi Gallasso prof. michele e Bianco Prevot m.a maria / riconoscenti a dio nel 60mo di

matrimonio / unitamente alla figlia dott.ssa Alda / offrono alla Chiesa di Giaglione / novembre 1967»,

sulla parete laterale destra dello strumento.

Ubicazione: sul pavimento, contro la parete di

fondo della navata laterale sinistra, a fianco del

presbiterio.

cassa: limitata al basamento ed ai fianchi.

Prospetto: formato da 41 canne in zinco rette da

maggette, disposte su unico ordine in campata sin-

gola a 3 cuspidi, con profilo piatto, bocche ripor-

tate, non allineate e munite di baffi, labbro supe-

riore a mitria, appartenenti ai registri Principale 8’

nell’estensione do2-Sib

2, Ottava 4’ nell’estensione

do1-Sib

1 e dulciana 8’ nell’estensione Fa

1-Si

2.

Tastiere: in numero di 2 in console indipendente

antistante lo strumento, provviste di 61 tasti cia-

scuna ed estensione do1-do

6; tasti rivestiti in ma-

teriale sintetico.

Pedaliera: concava radiale con 32 tasti; estensione

do1-Sol3.

registri: azionabili mediante placchette a bilico al-

lineate sopra la seconda tastiera; diciture riportate

sulle placchette.

accessori: unioni II-I, I-pedaliera, II-pedaliera, ot-

tava grave II-I, ottava acuta I, ottava acuta II-I; Tre-

molo alla seconda tastiera; staffe per Crescendo,

Espressione seconda tastiera; combinazioni fisse a

pistoncino; combinazione libera.

Manticeria: costituita da singolo mantice a lan-

terna; azionamento con elettroventilazione.

soMieri: in numero di 4; somiere maestro per la

prima tastiera; somiere per la seconda tastiera (ubi-

cato dietro il precedente); somieri secondari per i

registri della pedaliera (contro la parete di fondo) e

per le canne di facciata.

trasMissioni: elettriche.

bibliograFia: ROSANNA GuALTIERI, Aspetti e

momenti dell’Arte Organaria Piemontese, Tesi di

Laurea, università di Torino, 1972.

data del soPrallUogo: 25 aprile 2009.

scheda di Silvio Sorrentino

l’organaro

marco Renolfi - Organi da Chiesa

Piazza Fontanesi Antonio, 10 • 10153 Torino

Tel. 011 836057

inFo

Chiesa di San Vincenzo Martiremons. daniele Giglioli, parroco e vicario generale

Borgata S.Andrea, 1• Tel. 0122.31.373

Comune di GiaglioneEnzo Paini, sindaco

Enzo Vayr, assessore alla Cultura • Tel. 0122.62.23.86

www.comune.giaglione.to.it

Ce.S.Do.Me.O.Centro Studi Documentazione Memoria OraleFraz. San Giuseppe, 1 • Tel. 0122.31.430

www.cesdomeo.it

disPosizione Fonica

PriMa tastiera

PrinciPAle 8’

dUlciAnA 8’

ottAvA 4’

decimAQUintA 2’ (non ritornellA)

riPieno (xix+xxii+xxvi+xxix)

seconda tastiera (in cassa esPressiva) bordone 8’

violA gAmbA 8’

FlAUto Armonico 4’

PrinciPAle 2’ (non ritornellA; non originAle,

in lUogo dellA voce celeSte)

Pedaliera

SUbbASSo 16’

bordone 8’ (ProlUngAmento del SUbbASSo)Questo concerto è inserito nel cartellone di

Grazie al contributo del Ce.S.Do.Me.O. - Centro Studi Documentazione Memoria Orale è stato possibile rea-

lizzare il Cd (ELEORG015) con il marchio Elegia.

Questo concerto rientra nel progetto sulle minoranze

Linguistiche della Provincia di Torino con l’utilizzo dei

fondi di cui alla L.R.11/2009.

Page 25: Concerti d’Organo e strumentali - Provincia di Torino · organistica della nostra Provincia ma ha anche contribuito al restauro degli strumenti, spesso dimenti-cati da centinaia

Elegia Records • Corso XI Febbraio 17 • 10152 Torino • ItaliaTel: +39 011 4360347 / +39 011 4362124 • fax: +39 011 4361357

Organ & Classical records

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48 49

6° concertolunedì 26 dicembre 2011 – ore 21.00

Oulxchiesa di santa maria assunta

Via Des Ambrois, 57

Il programma

rIcharD Wagner (1813-1883)Dall’opera Tannhäuser

Atto III: Lied an den AbendsternTrascrizioni per organo di Edwin Lemare (1865-1934)

Johann SeBaStIan Bach (1685-1750)Preludio e fuga in do minore BWV 549

rIcharD Wagner

Dall’opera TannhäuserAtto III: Gebet der Elisabeth

Trascrizione per organo di Edwin Lemare

Johann SeBaStIan Bach

Preludio e fuga in la minore BWV 543

rIcharD Wagner

Dall’opera ParsifalAtto III: Karfreitagszauber (Incantesimo del Venerdì Santo)

Trascrizione per organo di Edwin Lemare

max reger (1873-1916)Wie schön leuchtet der Morgenstern, ohne Opuszahl

Fantasia sul corale Wie schön leuchtet der Morgenstern op. 40 n. 1

bach +WaGner= reGerl’influenza di WaGner sul rePertorio

orGanistico Post-roMantico

Giulio Mercatiorgano

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50 51

L’influenza di Wagner sulla vita culturale europea

tra gli anni Sessanta dell’Ottocento e gli anni Trenta

del Novecento fu immensa e polivalente. Ogni in-

tellettuale vissuto in questi anni, a prescindere dal

proprio ambito di studio e di attività, dovette fare i

conti con l’estetica wagneriana, che penetrò nella

letteratura come nelle arti figurative – si pensi allo

stile neogotico – dalla filosofia alla psicanalisi, fino

alla religione: proprio in questi anni e proprio dallo

spiritualismo del “Parsifal” nasceranno, infatti,

molte nuove sette esoteriche. L’impatto di Wa-

gner sul mondo musicale fu così forte da essere

quasi paralizzante; basti ora citare l’esclamazione

di Emmanuel Chabrier dopo il primo ascolto del

“Tristan”: “C’è musica sufficiente per un secolo in

quest’opera; non ci resta più nulla da fare”. Anche

i compositori che all’inizio del Novecento promos-

sero, in forme diverse, il superamento del wagne-

rismo, attraversarono periodi di adesione all’este-

tica wagneriana, con tanto di pellegrinaggio a Bay-

reuth, diventato quasi obbligatorio per i musicisti

e in generale per gli artisti attivi in questi anni: si

pensi, in tal senso, a debussy. Amata e profonda-

mente studiata, la musica di Wagner fu dunque

ampiamente sottoposta al tipico strumento di ana-

lisi e di divulgazione, riservato alle opere diventate

ormai imprescindibili: la trascrizione per organici

ridotti e soprattutto per tastiere, pianoforte e or-

gano, nella quale l’abilità virtuosistica dell’esecutore

veniva altresì posta in aperta evidenza. La comples-

sità del tessuto contrappuntistico e la straordinaria

ricchezza timbrica della tavolozza orchestrale, ele-

menti peculiari dello stile wagneriano, sembrano

peraltro individuare nell’organo sinfonico tardo ot-

tocentesco lo strumento d’elezione per simili adat-

tamenti. Furono infatti numerosi e importanti gli

organisti che trascrissero pagine wagneriane per

il proprio strumento: Sigfrid Karg-Elert, Théodore

dubois e ovviamente Franz Liszt, per non citare

che i più noti. Spicca fra questi, per l’assiduità con

la quale si accostò a tale lavoro di adattamento e

per la stupefacente complessità delle proprie tra-

scrizioni, Edwin Henry Lemare. Nato a Ventnor,

nell’Isola di Wight, il 9 settembre del 1865, Lemare

ricevette i primi insegnamenti dal padre, Edwin,

organista dilettante. Nel 1878 vinse una borsa di

studio alla Royal Academy of music, dove studiò

fino al 1882, anno in cui fu assunto come organista

nella Chiesa di St. John the Evangelist a Londra.

diede avvio sin da molto giovane alla propria attività

concertistica, da subito assai intensa e di fatto ab-

bandonata solo negli ultimi anni di vita. Organista

a Cardiff e a Sheffield, nel 1892 divenne titolare

della Holy Trinity di Londra: i suoi concerti settima-

nali divennero famosi e gli valsero la nomina a socio

della Royal Academy of music. Nel 1884 era anche

divenuto socio aggregato del Royal College of Or-

ganists di Londra. Nel 1897 fu nominato organista

bach +WaGner= reGerl’influenza di WaGner sul rePertorio orGanistico Post-roMantico

Giulio Mercati

a St. margaret in Westminster. Nel 1900 si esibì

negli Stati uniti e in Canada, venendo assunto nel

1902 al Carnegie Institute di Pittsburgh, come or-

ganista e direttore musicale. Attivo a San Francisco

dal 1917 al 1921 e a Portland dal 1921 al 1924, si

stabilì quindi a Chattanooga fino al 1929, anno in

cui abbandonò definitivamente ogni attività arti-

stica. morì a Los Angeles il 24 settembre del 1934.

Le trascrizioni organistiche di Lemare costituiscono

una chiara manifestazione del più esasperato vir-

tuosismo tardo ottocentesco, messo tuttavia al ser-

vizio dell’espressione musicale. Lemare non sempli-

fica mai il ricchissimo ordito contrappuntistico della

pagina sinfonica wagneriana, costringendo sovente

l’esecutore ad autentiche acrobazie, tra terze, seste

e ottave parallele e rapide alle due mani e costanti

passi di agilità – addirittura fino al glissando – al

pedale, sovente impegnato anche ad eseguire due

voci indipendenti. molto spesso Lemare chiama l’or-

ganista a suonare con la stessa mano contempo-

raneamente su due tastiere, in modo da sfruttare

pienamente la ricchezza timbrica dell’organo sinfo-

nico. La resa su uno strumento idoneo di tali adat-

tamenti è però davvero emozionante, ripagando

appieno l’esecutore dei suoi sforzi. La musica di

Wagner influenzò profondamente anche la mu-

sica organistica a cavallo tra Ottocento e Nove-

cento, con particolare riferimento all’opera di César

Franck e max Reger. In Reger l’amore per le strut-

ture della tradizione razionalista settecentesca, per

il contrappunto e la scrittura canonica, per le forme

costruite su corale, insomma per Johann Sebastian

Bach, si fondono con l’armonia tortuosa e croma-

tica del “Tristan”. un brano come la Fantasia e fuga

su “Wie schön leuchtet der morgenstern” sembra

proprio scaturire da questa doppia predilezione, da

un lato le partite su corale e la fuga organistica ba-

chiana, dall’altro la conduzione armonica wagne-

riana, imprevedibile e tormentata.

giUlio mercAti

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52 53

L’interprete

giulio merCaTi Nato a Saronno, ha intrapreso lo studio del pia-

noforte all’età di sei anni sotto la guida del nonno

materno, il m° Lamberto Torrebruno, esponente di

un’importante famiglia di musicisti; si è quindi per-

fezionato, in organo, composizione e clavicembalo,

con musicisti del calibro di Luigi Toja, Giancarlo Bar-

delli, Jean Boyer, Olivier Latry, massimo Berzolla,

Bruno Bettinelli, Emilia Fadini e danilo Costantini.

musicista versatile, svolge intensa attività concer-

tistica in Italia e all’estero, soprattutto come solista

all’organo e al clavicembalo e come continuista di

diverse importanti formazioni, quali – tra le altre –

“I Barocchisti” e l’Orchestra della Svizzera Italiana.

È organista titolare presso la Basilica Prepositurale

di San Vincenzo in Prato a milano e direttore del

Gruppo Vocale S. Bernardo. dal 2001 al 2007 ha

collaborato come maestro al cembalo in occasione

degli allestimenti del Circuito Lirico Lombardo. Ha

inciso per RTSI, Bottega discantica e Tactus: l’ultima

registrazione – per Tactus – è dedicata alle virtuo-

sistiche trascrizioni per organo di note pagine wa-

gneriane, firmate da Edwin Lemare. Nel 1996 si è

laureato con lode in Filosofia presso l’università Cat-

tolica del Sacro Cuore di milano. Ha collaborato in

veste di musicologo con il Teatro alla Scala, l’Orche-

stra «Verdi», il Festival «milano musica» e con altri

importanti cicli concertistici. dal 1999 collabora sta-

bilmente, sempre in qualità di critico musicale, con il

settimanale «Lombardia Oggi», inserto culturale del

quotidiano «La Prealpina». Nel 1998 ha pubblicato,

presso l’editore Rugginenti, un esteso saggio musi-

cologico intitolato «Bruno Bettinelli: il cammino di

un musicista». dal 1999 è docente di Storia della

musica presso l’Istituto musicale «G. Rusconi» di

Rho. Compositore attivo soprattutto nel campo or-

ganistico e corale, ha scritto le musiche per lo spet-

tacolo teatrale «Shakespeare/Wyspianski: Burza»,

andato in scena nel febbraio 2007 nel Teatro sta-

tale dramatyczny im. Szaniawskiego di Walbrzych

(Polonia): l’ultima importante composizione – per

organo – è stata commissionata nel 2010 dalla de-

legazione Pontificia Lauretana ed è costruita su an-

tiche melodie mariane. È direttore artistico di nu-

merose e importanti rassegne: basti ora citare il

Festival Organistico Lauretano, ciclo concertistico

ospitato presso il celebre Santuario di Loreto (AN)

e presso le più importanti Basiliche nel mondo de-

dicate alla Vergine Lauretana. È dottore del Comi-

tato Scientifico del Centro Studi Lauretani, organo

della delegazione Pontificia per il Santuario della

Santa Casa di Loreto.

www.giuliomercati.it

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54 55

Lo strumento

oulxchieSA di SAntA mAriA ASSUntA

aUtore: massimo Elice.

anno di costrUzione: 2009.

iscrizioni: «massimo Elice / Organi a canne Genova / A.d. 2009», sulla console.

Ubicazione: in controfacciata, su tribuna lignea pre-

esistente.

cassa: assente.

ProsPetto: formato da 76 canne in stagno rette da

maggette, disposte su unico ordine in singola cam-

pata a tre cuspidi, le laterali di 25 canne ciascuna, la

centrale di 26 canne, con profilo concavo-convesso,

bocche non allineate, labbro superiore a mitria, ap-

partenenti ai registri Principale 8’ nell’estensione

do1-Si

2, Ottava 4’ nell’estensione do

1-Si

1, Flauto 8’

nell’estensione do1-Si

1 e dulciana 8’ nell’estensione

do1-Si

2, più 4 canne minori mute.

tastiere: in numero di 2 in console indipendente

collocata in navata, provviste di 61 tasti ciascuna

ed estensione do1-do

6; tasti rivestiti in materiale

sintetico.

Pedaliera: concava radiale con 32 tasti; estensione

do1-Sol

3.

registri: azionabili mediante placchette a bilico al-

lineate in due file sopra la seconda tastiera; diciture

riportate sulle placchette.

accessori: unioni II-I, I-pedaliera, II-pedaliera, ot-

tava grave I, ottava grave II-I, ottava grave II, ot-

tava acuta I, ottava acuta II-I, ottava acuta II, ottava

acuta Ped, ottava acuta I-Ped, ottava acuta II-Ped;

Tremolo alla seconda tastiera; staffe per Crescendo

ed Espressione seconda tastiera; pedale automatico

(esclude l’unione I-pedaliera allorquando si suona

la seconda tastiera); annullatori registri ad ancia I,

II e Ped.; 999 combinazioni memorizzabili; traspo-

sitore di tonalità.

Manticeria: costituita da 4 mantici a vasca e da

un mantice a lanterna, ubicati nel basamento dello

strumento; azionamento con elettroventilazione.

soMieri: in numero di 13; somiere per la prima

tastiera (in posizione centrale, a sinistra), somiere

per la seconda tastiera (in posizione centrale, a de-

stra, entro cassa espressiva), somiere per il registro

Tromba e prolungamenti (in posizione posteriore e

sopraelevata; somieri secondari per: 1° Voce umana

nell’estensione do2-Si

2 (contro la parete laterale si-

nistra), 2° Contrabbasso nell’estensione do1-Si

1 (a

sinistra del somiere per la prima tastiera, davanti al

precedente); 3° Contrabbasso nell’estensione do2-

Si2 (dietro il somiere per la prima tastiera), 4° pro-

lungamento del Contrabbasso (a destra del prece-

dente), 5° Bordone 16’ nell’estensione do1-Si

1 (a

destra del somiere per la seconda tastiera, contro

la parete laterale destra); 6° Bordone 16’ nell’esten-

sione do2-Si

2 (dietro il somiere per la seconda ta-

stiera), 7° Bordone 16’ nell’estensione do3-Sol

5 (a

sinistra del precedente), 8° prolungamento del Na-

sardo (entro cassa espressiva per la seconda ta-

stiera), 9° Bordone 16’ nell’estensione Sol#5-do

6,

dulciana nell’estensione do3-do

6, duodecima con

prolungamento (dietro il somiere per la Tromba),

10° canne di facciata; crivelli in legno posizionati al

di sotto delle bocche delle canne.

trasMissioni: elettropneumatiche ed elettriche.

bibliograFia: Chiesa S. maria Assunta, Oulx. Sa-

bato 15 agosto 2009. Benedizione ed inaugura-

zione del nuovo organo a canne, Oulx, 2009.

data del soPrallUogo: 19 febbraio 2011.

disPosizione Fonica

PriMa tastiera

bordone 16’

PrinciPAle 8’

FlAUto 8’

dUlciAnA 8’

voce UmAnA 8’ (dA do2; AzionA Anche il PrinciPAle)

ttAvA 4’

dUodecimA (ritornellA SU do6, Sic)

ecimAQUintA (non ritornellA)

ecimAnonA (ProlUngAmento dellA dUodecimA)

iPieno 4 File (xxii+xxvi+xxix+xxxiii)

terzA (ritornellA SU lA5)

eSQUiAlterA (combinAzione: dUodecimA +terzA)

trombA 8’

chiArinA 4’ (ProlUngAmento dellA trombA 8’)

seconda tastiera (in cassa esPressiva) bordone 16’ (trASm. dAllA PrimA tAStierA, FUori cASSA eSPreSSivA)

bordone 8’

violA gAmbA 8’

voce celeSte 8’ (dA do2; AzionA Anche violA gAmbA)

FlAUto 4’

nASArdo 2 ²/³’ (dA do2; non ritornellA)

SilveStre 2’ (ProlUngAmento del FlAUto; non ritornellA)

lArigot 1²/³’ (ProlUngAmento del nASArdo; ritornellA SU do#5)

riPieno 3 File (xv+xix+xxii)

oboe 8’

Pedaliera

contrAbbASSo 16’ (do1-Si

1 cAnne bitonAli)

SUbbASSo 16’ (do1-Si

1 cAnne bitonAli)

QUintA 10 ²/³’ (ProlUngAmento del SUbbASSo)

bASSo Armonico 8’ (ProlUngAmento del contrAbbASSo)

bordone 8’ (ProlUngAmento del SUbbASSo)

dUlciAnA 8’ (trASmiSSione dAllA PrimA tAStierA)

ottAvA 4’ (ProlUngAmento del contrAbbASSo)

FlAUto 4’ (ProlUngAmento del SUbbASSo)

riPieno 3 File (trASmiSSione dAllA SecondA tAStierA)

FAgotto 16’ (ProlUngAmento dellA trombA 8’)

trombA 8’ (trASmiSSione dAllA PrimA tAStierA)

clArone 4’ (trASmiSSione dAllA PrimA tAStierA)

l’organaro

massimo Elice

Via Noce Nasche, 9 • 16133 Genova

Tel. 010.34.50.647 • [email protected]

inFo

Chiesa di Santa. Maria Assuntadon Sandro Federici sdb, parroco

Via des Ambrois, 57 • Tel. 0122 83.10.74

www.salesiani-oulx.it

Comune di OulxPaolo de marchis, sindaco

Francesca Chareun, assessore alla Cultura

Tel. 0122.83.11.02

www.comune.oulx.to.it

Ufficio Turistico0122.83.23.69 • 366.63.02.860

Questo concerto è inserito nel cartellone di

Grazie al contributo del Ce.S.Do.Me.O. - Centro Studi Documentazione Memoria Orale è stato

possibile realizzare il Cd (ELEORG015) con il marchio

Elegia. Questo concerto rientra nel progetto sulle mi-

noranze Linguistiche della Provincia di Torino con

l’utilizzo dei fondi di cui alla L.R.11/2009.

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56 57

7° concertoGioVedì 5 Gennaio 2012 – ore 21.00

Pianezzasantuario di san PancraZio

Piazza San Pancrazio, 3

Il programma

anDré raISon (1650-1719)offertoire du cinquième ton sur “Vive le Roi des Parisiens”

louIS clauDe D’aquIn 1694-1772) Noël V en duo

DIetrIch BuxtehuDe (1637-1707) Preludio in do maggiore BuxWV 137

georg Boehm (1661-1733)Partite sopra “Ach wie flüchtig, ach wie nichtig”(Com’è fugace, com’è vana la vita dell’uomo)

Johann SeBaStIan Bach (1685-1750)Preludio e Fuga in la minore BWV 543

gIuSeppe verDI (1813-1902)Versetti per il Gloria

(Messa solenne sulle arie del “La Traviata”)Trascrizione di Carlo Fumagalli (1822-1907)

nabucodonosorSinfonia dall’opera

caleidoscoPio orGanistico

Valter Savant– Levetorgano

Docente di Teoria dell’Armonia e Analisi al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano

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58 59

Lo strumento

pianezzaSAntUArio di SAn PAncrAzio

l’organaro

massimo Elice

Via Noce Nasche, 9 • 16133 Genova

Tel. 010.34.50.647

inFo

Santuario di San PancrazioPadre Andrea Brollo passionista, rettore

Piazza San Pancrazio, 3

Tel. 011.967.62.50

www.santuariosanpancrazio.it/

Comune di PianezzaAntonio Castello, sindaco

Silvia Bracco, assessore alla Cultura

Tel. 011.96.70.263

www.comune.pianezza.to.it/

tastiere: in numero di 2 in console separata, con 61

tasti ciascuna ed estensione do1-do

6; tasti rivestiti in

materiale sintetico.

Pedaliera: concava radiale con 32 tasti; estensione

do1-Sol

3.

registri: azionabili mediante placchette a bilico; di-

citure riportate sulle placchette.

accessori: unioni II-I, I-pedaliera, II-pedaliera; Tre-

molo alla seconda tastiera; staffe per Crescendo ed

Espressione seconda tastiera; combinazioni fisse a

pistoncino; combinazioni programmabili; trasposi-

tore; inversione tastiere.

trasMissioni: elettriche.

teMPeraMento: equabile.

scheda: descrizione sintetica a cura di massimo

Elice.

aUtore: Vegezzi Bossi / massimo Elice.

anno di costrUzione: 1966 / 2011.

disPosizione Fonica

PriMa tastiera PrinciPAle 16’ (•) PrinciPAle 8’ FlAUto 8’ voce UmAnA 8’ ottAvA 4’ FlAUto 4’ dUodecimA

decimAQUintA

decimAnonA

SeSQUiAlterA 2 File SettimA riPieno 5 File trombA 8’ chiArinA 4’ (•)

seconda tastiera (in cassa esPressiva) bordone 16’ (•) PrinciPAlino 8’ bordone 8’ violA gAmbA 8’ violA celeSte 8’ FlAUto A cAmino 4’

nAzArdo 2²/³’ SilveStre 2’ terzA 13/5’ Piccolo 1’ (•) Pienino 3 File oboe 8’ cromorno 8’ cAmPAne tUbolAri

Pedaliera contrAbbASSo 16’ SUbbASSo 16’

grAn QUintA 10²/³’ (•) bASSo Armonico 8’ (•) bordone 8’ (•) ottAvA 4’ (•) FlAUto 4’ (•) miStUrA 2 File (•) FAgotto 16’ trombA 8’ (•) clArone 4’ (•) cAmPAne tUbolAri (•) regiStri ottenUti Per derivAzione.

L’interprete

ValTer saVanT leVeT Nato a Torino, ha iniziato gli studi musicali

all’età di 4 anni all’Istituto per Ciechi di Torino.

Ha quindi proseguito gli studi nella stessa città

al Conservatorio Giuseppe Verdi. dove si è di-

plomato in pianoforte, organo, composizione,

direzione di coro e didattica della musica. du-

rante gli studi al Conservatorio ha frequentato

il liceo linguistico conseguendo il diploma di

traduttore in lingue straniere. Ha partecipato

a numerosi corsi di perfezionamento tenuti da

maestri quali Ton Koopman, Luigi Ferdinando

Tagliavini, André Isoir, michael Raduleschu, da-

niel Roth. Ha studiato un anno a Parigi con Ga-

ston Litaize. Ha frequentato i corsi estivi all’Ac-

cademia di Haarlem (Olanda) sotto la guida di

Piet Kee, Arald Vogel, Gillian Weir, daniel Roth,

Guy Bouvet, Szigmond Szathmari, specializzan-

dosi nei diversi campi della musica organistica

dal repertorio antico a quello contemporaneo.

Nel 1988 ha vinto il primo premio al Concorso

nazionale di Noale (Venezia), nello stesso anno

ha vinto il quarto premio al Concorso interna-

zionale Bach di Lipsia (Germania). Quattro anni

dopo ha di nuovo partecipato a quest’ultimo

classificandosi terzo. Ha vinto il terzo premio

al concorso internazionale di Odense (dani-

marca). Ha al suo attivo numerosi concerti in

Italia e all’estero; Affianca la sua attività concer-

tistica a quella di direttore di coro ed è spesso

affiancato da gruppi vocali e da solisti. E’ stato

selezionato come unico italiano al primo fe-

stival paralimpico per pianoforte a Tokyo (Giap-

pone). Ha inciso alcuni Cd con la collana An-

tichi Organi del Canadese. E’ docente di Teoria

dell’Armonia e Analisi al Conservatorio “Giu-

seppe Verdi” di milano.

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60 61

8° concertoVenerdì 6 Gennaio 2012 – ore 16.00

Borgofranco d’Ivreachiesa di san mauriZio

Piazza Francesco Ruffini

Il programma

Johann SeBaStIan Bach (1685-1750)In dulci Jubilo BWV 728

Pastorale BWV 590Prélude – Allemande – Sarabande - Gigue

Johann chrIStoph FrIeDrIch Bach (1732-1795)Allegretto con XVIII Variationi

“Morgen kommt der Weihnachtsmann”

clauDe-BenIgne BalBaStre (1727-1799)Noël: Il est un petit l’ange

louIS JameS alFreD leFéBure-Wely (1817-1869) Scène pastoral pour une inauguration d’orgue

ou messe de minuit

paDre DavIDe Da Bergamo (1791-1863)Versetto in Si bemolle maggiore

“con armonia di Trombe alla Tirolese”

alexanDre guIlmant (1837-1911) Offertoire in Mi bemolle maggiore

enrIco vIccarDI (1961)Improvvisazione su temi dati dal pubblico

natale in Musica

Enrico Viccardiorgano

Docente d’Organo e Composizione organisticaal Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Como.

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62 63

Il brano di Johann Sebastian Bach che apre il con-

certo dovrebbe essere una di quelle elaborazioni

scritte per accompagnare l’assemblea nel canto

del Corale, ma è tale la ricchezza delle virtuosistiche

ghirlande di note interpolate tra una strofa e l’altra

(forse per sottolineare l’incontenibile giubilo per la

nascita di Cristo) che alcuni ne hanno immaginato

un utilizzo differente, ad esempio come postludio;

la tonalità (così come nell’omonimo Preludio a Co-

rale dell’Orgelbüchlein) è un luminoso la maggiore.

La Pastorale invece (nota anche come Pastorella) è

un brano unico nel suo genere, anche per la suddi-

visione in quattro sezioni. Se la tonalità d’impianto

è il classico fa maggiore, la composizione rivela al

suo interno una disposizione tonale inconsueta. Il

primo movimento, che si svolge tipicamente su pe-

dali di “bordone”, si conclude in modo inatteso in

la minore mentre il brano che segue si attesta sul

relativo di do maggiore. Lo splendido cantabile del

terzo movimento invece sfrutta l’intensità del do

minore; il cerchio si chiude con il liberatorio fa mag-

giore del brillante finale che ricorda assai da vicino

l’ultimo movimento del terzo Concerto Brandebur-

ghese. I quattro movimenti possono anche essere

visti come movimenti di una Suite: Prélude, Alle-

mande, Sarabande, Gigue.

Johann Cristoph Bach, uno dei figli di Johann Se-

bastian, compose queste variazioni verosimilmente

per cembalo o fortepiano, ma la scrittura leggera e

raffinata ben si adatta allo strumento a canne. La

famosissima melodia (nota in terra francese come

“Ah, vous dirai-je, maman” e al di là della manica

come “Twinkle, twinkle, little star”) viene elaborata

con gusto accostando con una certa ricercatezza

variazioni in minore a brani in maggiore senza tra-

lasciare l’utilizzo di combinazioni ritmico-melodiche

di sicuro effetto ed eleganti metri di danza quali il

minuetto e la Siciliana.

Anche il brano di Claude-Benigne Balbastre con-

siste in un tema e variazioni, questa volta su un

“Noël”, ovvero un canto popolare sempre d’argo-

mento natalizio. Il tema viene esposto nella tipica

forma del duo per poi essere variato assecondando

per così dire le tipicità tecniche e foniche dell’or-

gano barocco francese. Nel nostro caso a far rivi-

vere quelle brillanti sonorità saranno in particolare

la Tromba ed i Flauti.

Assai celebre come improvvisatore e compositore,

il francese Louis James Alfred Lefébure-Wely ci ha

lasciato un gran numero di lavori per organo dal

carattere a volte spensierato a volte più intimistico

dalle quali però traspare una costante attenzione

alla qualità della scrittura. La Scène pastoral pour

une inauguration d’orgue è uno di quei brani nei

quali si usava dispiegare tutto quell’apparato colo-

ristico (così caro al pubblico dell’epoca) che serviva

meravigliosamente a dipingere con la ricca fonica

dell’organo romantico una scena pastorale. Anche

natale in Musica

Enrico Viccardinel nostro caso si potranno ascoltare melodie che

ricordano le zampogne, i flauti dei pastori, l’incom-

bere del temporale, l’arrivo dei tuoni, della pioggia

(l’autore prescrive addirittura un cluster per ren-

dere al meglio l’idea del fragore della tempesta), il

ritorno del sereno, le preci per il ringraziamento e,

infine, gli uccelli che tornano a zufolare nel cielo di

nuovo limpido.

Il brano di Padre davide da Bergamo nasce come

pezzo schiettamente liturgico: il fatto che sia un

Versetto ne denuncia l’uso pratico quale proba-

bile introduzione ad un canto religioso (la cadenza

femminile conclusiva facilita l’intonazione dell’as-

semblea). L’indicazione “con armonia di trombe

alla tirolese” ne rivela tuttavia la vicinanza al ge-

nere del cosiddetto pezzo caratteristico. Come si

può immaginare dal titolo, il registro che emerge

in questo brano è la Tromba la quale unita al Prin-

cipale si lascia gustare in una scrittura di sapida e

schietta brillantezza.

I brani di Guilmant sono invece tratti dalla celebre

raccolta “L’organiste pratique”, una collezione di

composizioni destinate all’utilizzo nel servizio re-

ligioso che comprende Versetti per il magnificat,

brani dal titolo generico quale melodia, Cantabile

ecc. e pezzi dedicati espressamente a specifici mo-

menti della messa. L’Offertoire in mi bemolle mag-

giore è un delicato brano che non abbandona mai

il cullante metro di sei ottavi, con costanti riprese del

tema principale screziato da raffinate modulazioni.

La marche invece si può immaginare come una ti-

pica Sortie, da suonarsi all’uscita della celebrazione;

scritta in una classica forma A B A, associa al carat-

tere un poco pomposo un’arguzia tutta francese.

enrico viccArdi

L’interprete

enriCo ViCCarDi Nato a maleo nel 1961, si è diplomato con il massimo dei

voti in Organo e Composizione organistica al Conserva-

torio di Piacenza nella classe di Giuseppina Perotti, perfe-

zionandosi poi per due anni con michael Radulescu alla

Hochschule für musik di Vienna. Ha seguìto inoltre nu-

merosi corsi di perfezionamento con qualificati insegnanti

quali E.Fadini, C.Tilney, J.Langlais, d.Roth e in particolare

quelli tenuti da L.F.Tagliavini all’Accademia di Pistoia. L’at-

tività concertistica lo ha portato a suonare -con un parti-

colare interesse alla valorizzazione del ricco patrimonio di

strumenti storici- per rassegne ed associazioni prestigiose in

numerosi centri italiani ed all’estero fra i quali musica e po-

esia a San maurizio (milano), Feste organistiche di Venezia,

Accademia di Pistoia, Colorno, Cattedrale di Cremona,

Genova, Festival Internazionale di Trento, Bolzano, Fe-

stival Internazionale di Paola, Napoli, Bari, La Chaise dieu,

Cannes, montpellier, Granada, Festival Internazionale delle

Asturie, Barcellona, Andorra, Festival Internazionale di Li-

sbona, Isole Azzorre, Città del Vaticano, malmö, dornum,

uttum, Alma-Ata. Ha collaborato anche come continu-

ista con prestigiosi complessi quali il Coro della Radio della

Svizzera Italiana, l’ensemble Vanitas, i Sonatori della Gio-

iosa marca con direttori quali René Clemencic, diego Fa-

solis, Giuliano Carmignola. Ha registrato per Bottega di-

scantica, divox Antiqua e dynamics; per la casa Fugatto ha

invece realizzato, oltre a diversi Cd, un dVd intieramente

dedicato a musiche per organo di J.S.Bach (segnalato con

cinque stelle dalla rivista musica). Ha inoltre recentemente

registrato l’Orgelbüchlein di J.S.Bach sull’organo “Giani”

della cappella del Governatorato dello Stato della Città

del Vaticano. Ha tenuto corsi di perfezionamento in Italia,

Spagna, Portogallo, Germania, Svezia e Kazakhstan. È do-

cente ai Corsi d’Organo dell’associazione marc’Antonio

Ingegneri di Cremona e all’Istituto diocesano “San Cri-

stoforo” di Piacenza nonché presidente dell’associazione

musicale Accademia maestro Raro di Casalpusterlengo

(LO). Fa parte della commissione per gli organi della dio-

cesi di Piacenza. È titolare della cattedra d’Organo e Com-

posizione organistica al Conservatorio “G.Verdi” di Como.

www.enricoviccardi.org

Page 34: Concerti d’Organo e strumentali - Provincia di Torino · organistica della nostra Provincia ma ha anche contribuito al restauro degli strumenti, spesso dimenti-cati da centinaia

64 65

Lo strumento

borgoFranCo D’iVreachieSA di SAn mAUrizio

aUtore: Giovanni michele Ramasco / Giovanni Foglia.

anno di costrUzione: 1747 / 1897.

interventi di restaUro e ModiFica: Alfredo Cordone, 1937; Fratelli marzi, 2011.

iscrizioni: «LAudATE dOmINum IN CHORdIS ET ORGANO», sulla cimasa della cassa.

Ubicazione: in controfacciata, su tribuna lignea

coeva alla cassa.

cassa: a cinque campate a fornice con organetti

morti, sormontata da cimasa mistilinea con intagli,

risalente al 1747, fiancheggiata da espansioni la-

terali aggiunte nel 1897, dipinta di colore bianco.

ProsPetto: formato da 107 canne (51 in stagno

risalenti al 1747, rimanenti in legno collocate nel

1897 nelle espansioni laterali della cassa) rette da

maggette, disposte su due ordini in undici cam-

pate a cuspide, con organetti morti, profilo piatto,

bocche allineate, labbro superiore a mitria, appar-

tenenti al registro Principale 8’ bassi nell’estensione

do1-Si

2 con prima ottava corta; rimanenti canne

mute.

tastiera: singola a finestra, con 56 tasti ed esten-

sione do1-Sol

5; tasti diatonici rivestiti in osso, tasti

cromatici rivestiti in ebano.

Pedaliera: concava con 27 tasti paralleli; esten-

sione do1-Re

3.

registri: azionabili mediante manette a sposta-

mento laterale con incastro, disposte in singola co-

lonna a destra della tastiera; divisione in bassi e

soprani fra le note Si2 e do

3; diciture riportate a

stampa su cartellini di recente apposizione.

accessori: pomello estraibile per Tremolo; peda-

letti per unione tasto-pedale, Terzo piede, Subot-

tava, Flauto in 12a, Fagotto e Tromba, mezzo forte,

Ripieno, Terza mano.

Manticeria: costituita da 2 mantici a lanterna ubi-

cati nel basamento della cassa; azionamento a

pompa con manovella oppure con elettroventila-

zione.

soMieri: in numero di 2; somiere maestro a vento

in noce con 56 canali, 17 pettini e crivello in cartone

posizionato al di sotto delle bocche delle canne; so-

miere di basseria diviso in due sezioni (ubicate nelle

sporgenze laterali della cassa).

trasMissioni: meccaniche, di rimando per la ta-

stiera.

Pressione: 50 mm in colonna d’acqua (tastiera), 62

mm in colonna d’acqua (pedaliera).

corista: 441 Hz a 20°C.

teMPeraMento: Vallotti Barca.

bibliograFia: VASCO ACOTTO, Organi ed orga-

nisti nella diocesi di Ivrea, Ivrea, 1985, pp. 70-71.

scheda di Silvio Sorrentino.

disPosizione Fonica

PrinciPAle 8’ bASSi

PrinciPAle 8’ SoPrAni

ottAvA bASSi

ottAvA SoPrAni

decimA QUintA

riPieno 4 File (xix+xxii+xxvi+xxix)

trombA 8’ bASSi

trombA 8’ SoPrAni

violA gAmbA bASSi (8’)

violA gAmbA SoPrAni (8’)

dUlciAnA bASSi (8’)

dUlciAnA SoPrAni (8’)

FlAUto in ottAvA bASSi (4’)

FlAUto in ottAvA SoPrAni (4’)

FlAUto in 12A bASSi (2²/³’)

FlAUto in 12A SoPrAni (2²/³’)

UndA mAriS (dA do2)

contrAbbASSo (AllA PedAlierA; 16’)

bASSo (AllA PedAlierA; 8’)

l’organaro

marzi Italo s.n.c.

di Stefano marco e Giovanni marzi

Costruzione e Restauro Organi Chiesa

Via Leonardo da Vinci, 6

28076 Pogno (NO)

Tel. 0322.97.444

inFo

Chiesa di San Mauriziodon Leo Bovis, prevosto

Piazza Francesco Ruffini • Tel. 0125 75.12.27

www.parrocchia-borgofranco.it

Comune di Borgofranco d’IvreaFausto Francisca, sindaco

Alex Tua, assessore alla Cultura

Tel. 0125.75.58.11

www.comune.borgofranco.to.it

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66 67

9° concertosabato 7 Gennaio 2012 - ore 16.00

San Martino Canavesechiesa di san martino VescoVo

e santa costanZa martire

Il programma

vIncenzo petralI (1832-1889)Gloria in Re maggiore per organo

arcangelo corellI (1653 – 1713)Pastorale

dal Concerto grosso in sol min. op. 6 n. 8“Per la notte di Natale” per flauto e organo

gIovannI BattISta pergoleSI (1710-1736)Concerto in Sol maggiore per flauto e organo

Spiritoso – Adagio – Allegro spiritoso

DomenIco ScarlattI paStorale (1685-1757)K 351 per organo

AA.VV. Christmas carols per flauto e organo

JoachIm anDerSen (1847-1909)Pastorale in Sol magg. op. 52 n.1 per flauto e organo

JuleS auguSte DemerSSemann (1833 – 1866)Fantasia op. 7 per flauto e organo

Per flauto traverso e orGano

Emanuela Tapparoflauto traverso

Nicola Spinelliorgano

Co-titolare della Chiesa di San Lorenzo a Ivrea

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68 69

Vincenzo Petrali

Gloria in Re maggiore

Compositore che ha lasciato una vasta produzione

organistica, tipicamente italiana e in parte legata a

stilemi operistici della sua epoca. Il brano è il primo

di una raccolta di sei Versetti per il Gloria; è caratte-

rizzato da una grande vena melodica ed armonica,

legate a un sapiente uso della registrazione organi-

stica di gusto ottocentesco.

Arcangelo Corelli

Pastorale dal Concerto Grosso op. VI n.8

“Per la notte di Natale”

La Pastorale ad libitum è posta al termine del Con-

certo Grosso op. VI n.8 “Per la notte di Natale”e

come movimento supplementare. Questa pagina

commuove per la semplice e sofisticata costruzione.

Ci sono echi popolari nel ritmo di ninna-nanna e nel

richiamo a strumenti tradizionali (il suono doppio e

ostinato delle zampogne evocato dai violini d’ac-

compagnamento) ma l’autore cristallizza anche i

tocchi di colore in un’architettura concentrante pu-

rissima, che nel finale in dissolvenza induce un clima

di raro raccoglimento.

Giovan Battista Pergolesi

Concerto in Sol magg.

Famoso compositore della scuola napoletana, au-

tore della Serva padrona e del celebre Stabat mater,

è indicato qui come autore del Concerto in Sol

magg. In realtà recenti studi lo hanno attribuito

ad altro autore di scuola napoletana. È costituito

di tre tempi: Spiritoso – Adagio – Allegro spiritoso.

Domenico Scarlatti

Sonata Pastorale K 351

È una delicata pastorale dall’andamento sognante,

sul modello delle “Cante di Natale” con cui gli zam-

pognari accompagnarono, per tutto il barocco, i

presepi viventi. Il tema si estende su tre voci in una

scansione ampia e ariosa, conclude il brano una va-

riazione virtuosistica sul tema iniziale ad imitazione

di un organetto.

Joachim Andersen

Pastorale op. 52 . 1

Grande virtuoso del flauto, fu, nel 1882, tra i fonda-

tori dell’Orchestra Filarmonica di Berlino nella quale

fu attivo per dieci anni, prima come flautista e poi

come vicedirettore. dopo un’introduzione dell’or-

gano, il flauto espone un dolcissimo tema in forma

bipartita dal carattere sognante e idilliaco che ri-

calca gli stilemi ottocenteschi del genere pastorale.

Jules A. Demerssemann

Fantasia op. 7

Allievo della grande tradizione flautistica della

scuola francese dell’Ottocento, demerssemann è

autore di varie fantasie su temi d’opera per flauto.

Per sopperire alla mancata produzione per questo

strumento da parte di grandi musicisti dell’epoca,

demerssemann, come altri grandi flautisti, si de-

dicò alla composizione scrivendo brani rivolti a un

Per flauto traverso e orGano

Emanuela TapparoNicola Spinelli

pubblico teatrale con un accentuato funambolismo

strumentale che mirava a stupire e a lusingare pia-

cevolmente l’ascoltatore. A questo genere appar-

tengono le variazioni sul Carnevale di Venezia.

dopo un’ampia introduzione nello stile dell’improv-

visazione, la danza più celebre dell’Ottocento, cioè il

valzer, viene variata con grande maestria. Trilli, scale

veloci, arpeggi, abbellimenti, note ribattute e varia-

zioni ritmiche sono le caratteristiche che pongono

all’attenzione del pubblico la fantasia del musicista

e il virtuosismo dell’esecutore.

emAnUelA tAPPAro

nicolA SPinelli

Gli interpreti

emanuela Tapparo diplomata a pieni voti in flauto nel 1998 presso il Con-

servatorio “G. Verdi” di Torino, ha seguito diversi corsi

di perfezionamento ed ha approfondito in particolar

modo il repertorio romantico. Nello stesso anno si è

laureata in lettere moderne, discutendo una tesi di ar-

gomento storico-musicale che ha indagato il rapporto

tra le pubblicazioni ottocentesche di musica antica, la

prassi della loro trascrizione e i criteri estetici con cui ve-

nivano comprese e interpretate. docente di Lettere e

insegnante di flauto e storia della musica, all’attività di-

dattica affianca quella di esecutrice. Ha collaborato con

varie formazioni orchestrali, per poi orientarsi sul reper-

torio solistico esibendosi per lo più in insiemi cameristici

(in duo con organo, pianoforte, flauto, chitarra) con cui

ha preso parte a varie manifestazioni italiane e a con-

corsi nazionali ed internazionali. Insegnante di Lettere

presso la Scuola media Statale di San Giorgio Canavese

niCola spinelliCompiuti gli studi di pianoforte, organo e composizione

organistica, si è perfezionato in organo con i maestri Fer-

nando Germani, Luigi Ferdinando Tagliavini, Gaston Li-

taize. Il suo repertorio, assai vario, spazia dagli autori an-

tichi ai contemporanei, con predilezione per le opere di J.

S. Bach, F. mendelssohn-Bartholdy, m. Reger, W. Th. Best.

Appassionato di arte organaria, si adopera da anni per la

tutela degli strumenti antichi promuovendo restauri e ini-

ziative per la valorizzazione del patrimonio organario. Negli

ultimi anni conduce intensa attività concertistica in Italia e

all’estero sia in veste di solista sia come componente di

varie formazioni. Ha collaborato con gli “Anonimi Can-

tores” di milano, con cui ha inciso su Cd il Requiem di mo-

zart. Ha realizzato diverse incisioni in qualità di organista e

di direttore di coro. Ha partecipato, come relatore e con-

ferenziere, a seminari e convegni musicologici ed ha pub-

blicato articoli e studi d’organaria. Insegnante di Ed. mu-

sicale presso la Scuola media Statale di San Giorgio Cana-

vese ed organista presso la chiesa di San Lorenzo in Ivrea.

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70 71

Lo strumento

san marTino CanaVesechieSA di SAn mArtino veScovo

aUtore: Giovanni Bruna / Krengli.

anno di costrUzione: 1788 / 1973.

interventi di restaUro e ModiFica: Giovanni Battista Borgesio, 1854; Alfredo Cordone, 1960; Krengli, 1973; Alessandro Rigola, 2010.

iscrizioni: «Organo restaurato ex novo con il concorso del popolo 1960», sulla parete di controfacciata, a sinistra dell’organo;

«Krengli, Novara, 1973», sulla console.

Ubicazione: in controfacciata, su tribuna lignea

coeva alla cassa.

cassa: a tre campate alla serliana, opera di Giu-

seppe Argentero risalente al 1788, eseguita su di-

segno dell’architetto Boggio, sormontata da cimasa

con teste d’angelo ed urne, dipinta di colore az-

zurro e giallo con dorature.

ProsPetto: formato da 35 canne in zinco rette da

maggette, disposte su unico ordine in tre campate

a cuspide, con profilo piatto, bocche allineate mu-

nite di baffi, labbro superiore a mitria riportato, ap-

partenenti al registro Principale 8’ nell’estensione

do1-Sib

3 con prima ottava corta, più quattro canne

minori mute.

tastiera: singola sporgente, con 58 tasti ed esten-

sione do1-La

5; tasti rivestiti in materiale sintetico.

Pedaliera: concava con 24 tasti; estensione do1-Si

2

con ritornello su do2.

registri: azionabili mediante placchette a bilico

allineate sopra la tastiera; divisione in bassi e so-

prani fra le note Si2 e do

3; diciture riportate sulle

placchette.

accessori: Tremolo, unione Tasto-pedale, Combi-

nazione libera, Ripieno, Fortissimo; staffa per cre-

scendo.

Manticeria: costituita da un mantice a cuneo ubi-

cato nel basamento della cassa; azionamento con

elettroventilazione.

soMieri: in numero di 6; somiere maestro, somiere

di basseria, somiere per le note gravi del Bordone e

3 somieri di facciata.

trasMissioni: elettriche.

teMPeraMento: equabile.

bibliograFia: VASCO ACOTTO, Organi ed orga-

nisti nella diocesi di Ivrea, Ivrea, 1985, pp. 186-188.

scheda di Silvio Sorrentino.

disPosizione Fonica

PrinciPAle 8’ b.

PrinciPAle 8’ S.

ottAvA 4’ b.

ottAvA 4’ S.

decimAQUintA 2’

riPieno 4 File (xix+xxii+xxvi+xxix)

bordone 8’ b.

bordone 8’ S.

FlAUto 4’

FlAUto 2’ (in reAltà Fl. in xix b. + Fl. in xii S.)

violA 8’ b.

violA 8’ S.

celeSte 8’ (dA do2)

violoncello combinAto (AzionA bordone 8’ + violA 8’)

oboe combinAto (come il Prec. + FlAUto 4’)

contrAbbASSo (16’, AllA PedAlierA)

l’organaro

Alessandro Rigola

Via Rosselli, 3 • 13900 Biella (BI)

Cell. 339 54.31.059 • Tel. 015.09.90.320

www.rigolaorgani.it

inFo

Chiesa di S. Martino vescovo e S. Costanza martiredon davide Smiderle, pievano

Piazza Guglielmo marconi

Tel. 0125.73.91.31

Comune di San Martino Canavesedomenico Foghino, sindaco

Silvana Rizzato, assessore alla Cultura

Tel. 0125.73.91.21

www.comune.sanmartinocanavese.to.it

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72 73

10° concertodomenica 8 Gennaio 2012 – ore 16.00

TorinoconserVatorio statale di musica “GiusePPe Verdi”

Piazza Bodoni

Il programma

roBerto remonDI (1850-1928)Preludio e Fuga Pastorale

FelIx menDelSSohn-BartholDy (1809-1847)Romanza senza parole (La Fileuse)Trascrizione di Roberto Remondi

DIno SIncero (1872-1923)Preludio

Inno Nuziale

ulISSe matthey (1876-1947)Giga

Toccata Fanfara

angelo SurBone (1892-1969)Preludio

Graduale (Piccolo scherzo a canone)Offertorio

Marcia Religiosa

gIan luIgI centemerI (1903-1997)dalla Sonata in FaIntermezzo - Fuga

i Miei Predecessori

Guido Donatiorgano

Docente di Organo e Composizione OrganisticaConservatorio “G. Verdi” di Torino.

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74 75

Roberto Remondi

Nato a Fiesse (BS), visse a Torino la parte più signifi-

cativa della sua carriera artistica. Primo insegnante

d’Organo del Liceo musicale torinese, è qui rappre-

sentato da una composizione dal marcato carattere

pastorale che si segnala per una grande scorrevo-

lezza di scrittura e una notevole vivacità di inven-

zione. Si noti, per inciso, che la Fuga espone il sog-

getto di inizio al Pedale, cosa assai insolita. Sempre

di Roberto Remondi, viene presentata una trascri-

zione da mendelssohn, la celeberrima Fileuse, tratta

dalle Romanze senza parole, uno dei grandi capola-

vori pianistici del XIX secolo. Qui Remondi ci dimo-

stra tutta la sua verve ed una innata predisposizione

ad un raffinato virtuosismo strumentale.

Dino Sincero

Nato a Trino Vercellese (VC), sacerdote, si laureò in

Fisica dimostrando il suo spirito acuto e indagatore

nella sua attività di riformatore dell’organo italiano

di fine ‘800. La sua produzione compositiva, pe-

raltro non copiosissima, rivela comunque un musi-

cista di grande gusto e sensibilità, anche quando,

nell’Inno nuziale, sembra quasi rifarsi ad un certo

Léfébure-Wély.

Ulisse Matthey

Torinese, fu probabilmente il più grande virtuoso

d’organo della sua epoca: sommo organista, ma

anche brillantissimo pianista, la sua produzione

compositiva ci mostra un animo problematico e

tormentato pur nella indiscutibile sapienza della

scrittura. La Giga è ricca di numerosi e brillanti ef-

fetti strumentali, mentre nella Toccata Fanfara i fre-

quenti ribattuti sono un evidente rimando ad una

scrittura pianistica.

Angelo Surbone

Nacque a Treville monferrato (AL) e fu attivo nella

capitale subalpina per decenni, sia come insegnante

che come organista in molte chiese cittadine. I pezzi

qui presentati evidenziano un sentire delicato e raf-

finato al contempo: la marcia religiosa, poi, sembra

quasi un brano tratto dalle Heures mystiques di

Léon Böelmann.

Gianluigi Centemeri

Nacque a monza nel 1903: organista e compositore

dalla vasta produzione vocale e strumentale, è qui

illustrato dagli ultimi due tempi della sua Sonata in

Fa, dedicata ad ulisse matthey. È particolarmente

notevole lo spiritoso soggetto della Fuga finale.

gUido donAti

i Miei Predecessori

Guido Donati

L’interprete

guiDo DonaTi E’ nato a mozzo (BG) il 17 gennaio 1949. Compie

gli studi musicali presso i Conservatori di Torino ed

Alessandria, diplomandosi in Organo e Composi-

zione Organistica, Pianoforte, musica Corale e di-

rezione di Coro, Composizione Principale. meda-

glia d’argento al Concorso Internazionale “Viotti”

di Vercelli nel 1972. Secondo Premio “Sezione La-

tina” di Composizione Sacra al Concorso Interna-

zionale di Castagneto Carducci nel 2003 e 2009.

A tutt’oggi egli ha al suo attivo numerosi concerti

come solista sia in Europa che in Africa, anche in

ambito di importanti Festival Organistici. Ha ese-

guito concerti come solista di Clavicembalo e di For-

tepiano; in tale ultima veste ha suonato nel 1986

nella Sala da musica del Quirinale alla presenza

dell’allora Presidente della Repubblica Francesco

Cossiga. Nel 1995 ha tenuto un concerto d’organo

nella chiesa del Santo Sudario di Torino alla pre-

senza dell’allora Presidente della Repubblica Oscar

Luigi Scalfaro. E’ autore di oltre cento composizioni,

di cui alcune pubblicate da LdC, Animando, Car-

rara, che spaziano dal piccolo brano per pianoforte

alla Sinfonia per grande orchestra e tre Concerti per

Organo e Orchestra. Ha tenuto un corso di improv-

visazione organistica, nonché concerti improvvisati.

Nel 1984 il gruppo parigino “Opus Ensemble” gli

ha eseguito, in prima mondiale, “Andante, Attesa

e Scherzo”, per oboe (anche corno inglese), viola,

contrabbasso e pianoforte. L’esecuzione è avvenuta

nell’ambito del Festival Internazionale di musica di

Estoril (Portogallo). E’ autore di musiche di scena e

da film; svolge altresì attività di sonorizzatore di film

muti tanto all’organo che al pianoforte. dal 1968 al

1974 ha fatto parte dello Studio di musica Elettro-

nica Torinese. E’ attivo anche in campo jazzistico,

sia come solista sia come accompagnatore e arran-

giatore. Ha realizzato, assieme a Gaetano di dome-

nico, un compact dal titolo “Laudes and Improvisa-

tion”. Nel 2007 ha inciso per la Casa discografica

“Tactus” il disco “donati plays donati” interamente

dedicato a sue composizioni. dal 1978 è docente di

Organo e Composizione Organistica presso il Con-

servatorio “G. Verdi” di Torino.

Cenni StoriciLa data di costituzione del Conservatorio Statale di

musica di Torino risale al 13 febbraio 1936 quando

il preesistente “Istituto musicale Giuseppe Verdi” -

nato nel 1866 come Istituto musicale della Città di

Torino - passò allo Stato e, trasformato nel Regio

Conservatorio di musica Giuseppe Verdi’ di Torino,

fu elevato al rango di scuola abilitata a rilasciare ti-

toli ufficiali di diploma nella professione musicale.

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76 77

Lo strumento

Torino

conServAtorio “giUSePPe verdi”

tastiere: in numero di 4 in console indipendente

collocata di fronte allo strumento, provviste di 61

tasti ciascuna ed estensione do1-do

6; tasti diatonici

rivestiti in avorio, tasti cromatici rivestiti in ebano.

Pedaliera: concava radiale con 32 tasti; estensione

do1-Sol

3.

registri: azionabili mediante placchette disposte ai

lati delle tastiere; diciture riportate sulle placchette.

accessori: unioni (placchette a bilico allineate sopra

la quarta tastiera) I-II, III-II, IV-II, III-I, IV-I, IV-III, I-peda-

liera, II-pedaliera, III-pedaliera, IV-pedaliera, ottava

grave IV, I-II, III-II, IV-II, ottava acuta I, II, III, IV, I-II, III-

II, IV-II, III-I, IV-I, IV-III, I-pedaliera, II-pedaliera, III-pe-

daliera, IV-pedaliera; Tremolo alla terza tastiera, Tre-

molo per Violoncello; Ripieno combinato alla se-

conda tastiera; Ripieno combinato alla terza tastiera;

staffe per Crescendo ed Espressione; 320 combina-

zioni memorizzabili.

trasMissioni: elettriche.

Pressione: 85 mm (pedaliera), 67 mm (prima ta-

stiera), 58 mm (seconda tastiera), 65 mm (terza ta-

stiera), 90 mm (quarta tastiera), 122 mm in colonna

d’acqua (registri ad ancia).

corista: 446 Hz a 25°C.

teMPeraMento: equabile.

scheda: descrizione sintetica a cura di Brondino

Vegezzi Bossi.

disPosizione Fonica

PriMa tastiera QUintAnte 16’ PrinciPAle 8’ corno di notte 8’ SAlicionAle 8’ voce UmAnA 8’ dUlciAnA 4’ corno di cAmoScio 4’

nAzArdo 2²/³’ ottAvino 2’ terzA13/5’ clArinetto 8’ ArPA cAmPAne

seconda tastiera PrinciPAle 16’ PrinciPAle 8’ bordone 8’ dolce 8’ violA 8’ ottAvA 4’ FlAUto 4’

dUodecimA 2²/³’ decimAQUintA 2’ riPieno 7 File cornetto 3 File cromorno 16’ trombA 8’ ArPA cAmPAne

terza tastiera (in cassa esPressiva) SAlicionAle 16’ PrinciPAle 8’ bordone 8’ eUFonio 8’ eolinA 8’ gAmbA 8’ voce celeSte 8’ concerto viole 8’ ottAvA 4’ (mAncAnte) eolinA4’

QUintinA 2²/³’ decimAQUintA 2’ FlAUtino 2’ riPieno corno FrAnceSe 8’ oboe 8’

QUarta tastiera (in cassa esPressiva) bordone 16’ PrinciPAle violino 8’ FlAUto 8’ ottAvA 4’

FlAUto in dUodecimA 2²/³’ trombA ArmonicA 8’ tUbA 8’ voce corAle 8’ trombinA 4’

Pedaliera contrAbbASSo 16’ PrinciPAle 16’ SUbbASSo 16’ violone 16’ SAlicionAle 16’ ArmonicA 16’

QUintA 10²/³’ bASSo 8’ bordone 8’ violoncello 8’

QUintA 5¹/³’

ottAvA 4’

bombArdA 16’

trombone 8’

tUbA 8’

tUbA 4’

cAmPAne

aUtore: Tamburini.

anno di costrUzione: 1934.

interventi di restaUro e ModiFica: Brondino Vegezzi Bossi, 2007.

l’organaro

Vegezzi-Bossi

Antica Bottega Artigiana

di Brondino Vegezzi-Bossi s.n.c.

Via marconi, 48 • 2044 Centallo (CN)

Tel. 0171.21.41.76

www.vegezzi-bossi.com

Questo concerto si avvale del patrocinio della

Città di Torino.

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79

www.elegiarecords.it

Organ & Classical records

gCatalogo

Les tambourins provençauxFrançois Dujardin, Silvano RodiOrgano Gioacchino ConconeBussoleno, Chiesa di Santa Maria AssuntaELEORG003

I Colori dell’OrganoDall’Ancien Régime alla borghesia liberaleLuca ScandaliOrgano Giovanni Bruna Chiaverano, Chiesa di San SilvestroELEORG006

Jules Grison Brani per OrganoDaniele SajevaOrgano Francesco Vegezzi BossiSantena, Chiesa dei Santi Pietro e PaoloELEORG002

L’organo nel periodo risorgimentaleMassimo GabbaOrgano Fratelli Serassi Chivasso, Chiesa Madonna del RosarioELEORG005

César Franck Trois Pièces pour Grand Orgue Trois Chorals pour Grand OrgueMassimo NosettiOrgano Francesco Vegezzi BossiSusa, Cattedrale di San GiustoELEORG001

Händel per tastiereMaurizio ForneroOrgano Francesco Maria • Giovanni Battista Concone Corio, Chiesa di San Genesio MartireELEORG004

Autori Piemontesi tra XIX e XX secoloFoschini•Caudana•Rosso•Mosso•Baima•Matthey•YonMarco LimoneOrgano Angelo Nava•Italo MarziPiobesi Torinese, Chiesa della Natività di Maria VergineELEORG009

Riverberi, Novecento e oltrePietro Tagliaferri, Stefano PelliniOrgano Giuseppe BernasconiVolpiano, Chiesa dei Santi Pietro e PaoloELEORG008

Organalia per la SindoneMassimo NosettiAccademia Corale Stefano TempiaOrgano del ConservatorioG.Verdi di TorinoELEORG007

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80

Astor Piazzolla, ritratto d’autore.Isabella Stabio, Luca MassagliaOrgano Massimo EliceOulx, Chiesa di Santa Maria AssuntaELEORG015

Sulle rive del novecentoWalter GattiOrgano Carlo Vegezzi BossiChivasso, Chiesa di San Giuseppe LavoratoreELEORG014

Brani d’organo dal RisorgimentoCognazzo, Scandali, Vannucchi, MacinantiELEORG013

Cinquecentina d’OrganoLuca Guglielmiorgano Cesare CatarinozziNovalesa, Chiesa abbaziale dei Santi Pietro e AndreaELEORG012

Protagonisti del Novecento • Guido Alberto FanoAndrea Macinanti, Hiroko Miura, Cantori Veneziani, Diana D’Alessio, direttoreELEORG011

Musique d’OccitanieJean Christophe Maillard, François Dujardin, Silvano Rodiorgano Alessandro CollinoFenestrelle, Chiesa di San Luigi Re di FranciaELEORG010

Elegia Records • Corso XI Febbraio 17 • 10152 Torino • ItaliaTel: +39 011 4360347 / +39 011 4362124 • fax: +39 011 4361357

Organ & Classical records