Con le labbra e col cuore - parrocchiasantignaziodalaconi.it · re?Ma lo dirò in silenzio e solo...

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Con le labbra e col cuore «Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto... trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». Queste parole dirette di Gesù ci inchiodano alle nostre responsabilità. Ci sono cristiani fortemente convinti che moltiplicano le proprie pre- senze alle liturgie, partecipano a ritiri e pellegrinaggi, sono orgo- gliosi della propria identità di fede, che testimoniano e difendono a spada tratta. Sono innamorati della propria spiritualità, spesso incontrata dopo una conversione eclatante, e sentono il proprio cuore e le proprie idee benedetti da Gesù. Nulla di male in tutto questo, anzi! Purché questa bellezza non sia sporcata da duri giudizi su chi percorre altre vie di spiritualità, da sentimenti di in- tolleranza e odio per chi è diverso, da omissioni nel campo della carità e della giustizia. Dio è onorato con il cuore (nell’epoca di Gesù, sede di intelligen- za e volontà, più che di sentimenti ed emozioni, per loro natura passeggeri) quando il nostro atteggiamento è simile al suo: amo- re fattivo e concreto, gratuito e incondizionato, misericordioso e appassionato. Dio è onorato, ancor più che nei luoghi sacri, nella risposta concreta ai bisogni di chi è un fratello “piccolo”, “ultimo”, “povero” di qualche cosa che noi, invece, per un dono spesso immeritato, abbiamo. Lodiamo Dio, dunque, con le labbra, e facciamo in modo che cor- rispondano al nostro cuore. Stampato in proprio - Parrocchia Sant’Ignazio da Laconi - Serramanna - VS Tempo Ordinario - B - XXII domenica ANNO OTTAVO SETTIMANA n° 34 2 - 9 Settembre 2018 PARROCCHIA Sant’IGNAZIO da Laconi Viale S. Ignazio 55 , 09038 SERRAMANNA tel. +39 389 00 45 667-telegram: santignaziodalaconi www.parrocchiasantignaziodalaconi .it IO VORREI DONARE AL SIGNORE Io vorrei donare una cosa al Signo- re, ma non so che cosa. Andrò in giro per le strade zufolan- do, così, fino a che gli altri dicono: è pazzo! E mi fermerò soprattutto coi bambini a giocare in periferia, e poi lascerò un fiore ad ogni fine- stra dei poveri e saluterò chiunque incontrerò sulla via inchinandomi fino a terra. E poi suonerò con le mie mani le campane sulla torre a più riprese finché non sarò esau- sto. E a chiunque venga, anche al ricco, dirò: siediti pure alla mia men- sa. E dirò a tutti: avete visto il Signo- re?Ma lo dirò in silenzio e solo con un sorriso. Io vorrei donare una cosa al Signore, ma non so che cosa. Tutto è un suo dono eccetto il nostro peccato. Ecco gli darò un’icona dove lui bambino guarda gli occhi di sua madre: così dimenticherà ogni cosa. Gli raccoglierò dal prato una goccia di rugiada - è già primavera, ancora primavera, una cosa insperata non meritata, una cosa che non ha parole! - e poi gli dirò d'indovinare se sia una lacrima o una perla di sole o una goccia di rugiada. Parrocchiale a “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me”. Nella discussione tra Gesù e i farisei si percepiscono forti tensioni. Oggetto del dibattito è la “religione pura”. Gesù pone al centro di essa il cuore dell’uomo e la sua liberazione dal male, mentre i farisei difendono il rituale esteriore della religione venuta da Dio. “Il suo cuore è lontano da me”. Tutti dobbiamo ammettere questa verità, che noi non controlliamo il nostro cuore. Quanti vorrebbero smettere di bere troppo e non lo pos- sono fare? Prendiamo anche il noto esempio del grande santo della Chiesa dei primi secoli, il cui cuore fu così diviso, per molti anni, da spingerlo a pregare così: “Signore rendimi casto, ma non subito!” (Sant’Agostino). Quanti vorrebbero disfarsi dell’invidia e dell’orgoglio e, invece, si sorprendono a fare il contrario? “Non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Spesso ci rendiamo conto di questo per la prima volta quando cominciamo a prendere più seriamente la nostra fede e a se- guire più da vicino un modo di vita cristiano. Ci stupiamo della nostra tendenza a ripetere gli stessi errori e a ricadere nello stesso pe cato. Cominciamo a capire il grido di san Paolo: “Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?” . “Il suo cuore è lontano da me”. Il fine della vita cristiana è l’unione con Dio e l’unità con il prossimo.

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Con le labbra e col cuore

«Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto... trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». Queste parole dirette di Gesù ci inchiodano alle nostre responsabilità. Ci sono cristiani fortemente convinti che moltiplicano le proprie pre-senze alle liturgie, partecipano a ritiri e pellegrinaggi, sono orgo-gliosi della propria identità di fede, che testimoniano e difendono a spada tratta. Sono innamorati della propria spiritualità, spesso incontrata dopo una conversione eclatante, e sentono il proprio cuore e le proprie idee benedetti da Gesù. Nulla di male in tutto questo, anzi! Purché questa bellezza non sia sporcata da duri giudizi su chi percorre altre vie di spiritualità, da sentimenti di in-tolleranza e odio per chi è diverso, da omissioni nel campo della carità e della giustizia. Dio è onorato con il cuore (nell’epoca di Gesù, sede di intelligen-za e volontà, più che di sentimenti ed emozioni, per loro natura passeggeri) quando il nostro atteggiamento è simile al suo: amo-re fattivo e concreto, gratuito e incondizionato, misericordioso e appassionato. Dio è onorato, ancor più che nei luoghi sacri, nella risposta concreta ai bisogni di chi è un fratello “piccolo”, “ultimo”, “povero” di qualche cosa che noi, invece, per un dono spesso immeritato, abbiamo. Lodiamo Dio, dunque, con le labbra, e facciamo in modo che cor-rispondano al nostro cuore.

Stampato in proprio - Parrocchia Sant’Ignazio da Laconi - Serramanna - VS

Tempo Ordinario - B - XXII domenica

ANNO OTTAVO SETTIMANA n° 34

2 - 9 Settembre 2018

PARROCCHIA Sant’IGNAZIO da Laconi Viale S. Ignazio 55 , 09038 SERRAMANNA

tel. +39 389 00 45 667-telegram: santignaziodalaconi www.parrocchiasantignaziodalaconi .it

IO VORREI DONARE AL SIGNORE

Io vorrei donare una cosa al Signo-re, ma non so che cosa. Andrò in giro per le strade zufolan-do, così, fino a che gli altri dicono: è pazzo! E mi fermerò soprattutto coi bambini a giocare in periferia, e poi lascerò un fiore ad ogni fine-stra dei poveri e saluterò chiunque incontrerò sulla via inchinandomi fino a terra. E poi suonerò con le mie mani le campane sulla torre a più riprese finché non sarò esau-sto. E a chiunque venga, anche al ricco, dirò: siediti pure alla mia men-sa. E dirò a tutti: avete visto il Signo-re?Ma lo dirò in silenzio e solo con un sorriso. Io vorrei donare una cosa al Signore, ma non so che cosa. Tutto è un suo dono eccetto il nostro peccato. Ecco gli darò un’icona dove lui bambino guarda gli occhi di sua madre: così dimenticherà ogni cosa. Gli raccoglierò dal prato una goccia di rugiada - è già primavera, ancora primavera, una cosa insperata non meritata, una cosa che non ha parole! - e poi gli dirò d'indovinare se sia una lacrima o una perla di sole o una goccia di rugiada.

Parrocchiale a

“Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me”. Nella discussione tra Gesù e i farisei si percepiscono forti tensioni. Oggetto del dibattito

è la “religione pura”. Gesù pone al centro di essa il cuore dell’uomo e la sua liberazione dal male, mentre i farisei difendono il rituale esteriore della religione venuta da Dio. “Il suo cuore è lontano da me”. Tutti dobbiamo ammettere questa verità, che noi non controlliamo il nostro cuore. Quanti vorrebbero smettere di bere troppo e non lo pos-sono fare? Prendiamo anche il noto esempio del grande santo della Chiesa dei primi secoli, il cui cuore fu così diviso, per molti anni, da spingerlo a pregare così: “Signore rendimi casto, ma non subito!” (Sant’Agostino). Quanti vorrebbero disfarsi dell’invidia e dell’orgoglio e, invece, si sorprendono a fare il contrario? “Non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Spesso ci rendiamo conto di questo per la prima volta quando cominciamo a prendere più seriamente la nostra fede e a se-guire più da vicino un modo di vita cristiano. Ci stupiamo della nostra tendenza a ripetere gli stessi errori e a ricadere nello stesso pe cato. Cominciamo a capire il grido di san Paolo: “Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?” . “Il suo cuore è lontano da me”. Il fine della vita cristiana è l’unione con Dio e l’unità con il prossimo.

G i o v a n e amico se ami questo è il miracolo della vita. Entra nel sogno con occhi aperti e vivilo con amore fermo. Il sogno non vissuto è una stella da lasciare in cielo. Ama la tua donna senza chiedere altro all’infuori dell’eterna domanda che fa vivere di nostalgia i vecchi cuori.Ma ricordati che più ti amerà e meno te lo saprà dire. Guardala negli occhi affinché le dita si vincolino con il disperato desiderio di unirsi ancora; e le mani e gli occhi dicano le sicure promesse del vostro domani. Ma ricorda ancora, che se i corpi si riflettono negli occhi, le anime si vedono nelle sventure. Non sentirti umiliato nel riconoscere una sua qualità che non possiedi.Non crederti superiore poiché solo la vita dirà la vostra diversa sventura.Non imporre la tua volon-tà a parole, ma soltanto con l’esempio.Questa sposa, tua compagna di quell’ignoto cammino che è la vita, amala e difendila, poiché domani ti potrà esseredi rifugio.E sii sincero giovane amico, se l’amore sarà forte ogni destino vi farà sorridere. Amala come il sole che invochi al mattino.Rispettala come un fiore che aspet-ta la luce dell’amore.Sii questo per lei, e poiché questo deve essere lei per te, ringraziate insieme Dio, che vi ha concesso la grazia più luminosa della vita! (Sant’ Agostino)

Vangelo Vivo

Dogna arrìu cùrrit a mari !

let.: Ogni fiume scorre verso il mare.

fig.: Si dice per quella persona ricca che continua ad accumulare ricchezze in tutti i modi possibili e immaginabili.!

Dalla saggezza dei nostri padri

ORARI delle CELEBRAZIONI

FERIALE e PRE FESTIVO FESTIVO ore 18.45 S. Rosario ore 8.30 ore 19.15 S. Messa e Vespri ore 10.00 Per questo periodo è sospesa la Messa festiva delle 11.30. Per le CONFESSIONI il parroco è sempre disponibile!

ISCRIZIONI al CATECHISMO Anno 2018 - ‘19

Sono disponibili i moduli per l‘ iscrizione al catechismo di tutti i bambini e ragazzi, che dovranno essere consegnati in parrocchia domenica 16 set-tembre 2018 alla messa delle 10.00.

Venerdì 7 settembre Primo del mese

8.00 S. Comunioni ai malati 18.30 Ora di Adorazione e benedizione 19.15 S. Messa in onore del Sacro Cuore di Gesù

Avvisi della Settimana

Buona Settimana a tutti!

don Pietro

DOMENICA 2 SETTEMBRE XXII del TEMPO ORDINARIO S. Elpidio V.

8.30 LUIGIA - SALVATORE - ANTONIA - GESUINO 10.00 Fadda M. TERESA

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE XXII Settimana del Tempo Ordinario S. Gregorio Magno

19.15 Pia EFISIO (trig.)

MARTEDÌ 4 SETTEMBRE XXII Settimana di Tempo Ordinario S. Rosalia

8.30 In onore di S. GIUSEPPE

MERCOLEDI’ 5 SETTEMBRE XXII Settimana di Tempo Ordinario S. Teresa di Calcutta

19.15 Murgia RINO (vicinato)

GIOVEDÌ 6 SETTEMBRE 1° del mese

XXII Settimana di Tempo Ordinario S. Umberto

19.15 Farci RAIMONDO - MARIA

VENERDÌ 7 SETTEMBRE 1° del mese XXII Settimana di Tempo Ordinario S. Regina

8.00 S. Comunioni ai malati 18.30 Adorazione Eucaristica 19.15 In onore del S. CUORE di Gesù (apostolato)

SABATO 8 SETTEMBRE XXII Settimana di Tempo Ordinario Natività B.V. M.

19.15 Addari LUIGI

DOMENICA 9 SETTEMBRE XXIII del TEMPO ORDINARIO S. Sergio

8.30 In onore di S. MARIA 10.00 Piroddi CARLO - GIOVANNI

Calendario liturgico e intenzioni SS. Messe