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CON IL PATROCINIO DI Provincia di Livorno Tuscany Century 20th 21st

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CON IL PATROCINIO DI

Provincia di Livorno

Tuscany

Century

20th 21st

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EBREI IN TOSCANA XX - XXI SECOLOJEWS IN TUSCANY 20th 21st CENTURY

Museo civico “G. Fattori”Granai di Villa Mimbelli30 marzo - 1 maggio 2017

Idea progettuale / ConceptCatia Sonettidirettrice dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella provincia di Livorno

Stesura del progetto / ImplementationElena Mazzini Università degli studi di Firenze

Ilaria Pavan Scuola Normale Superiore, Pisa

Ricerche e stesura testiResearch and textsBarbara Armani Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici, Pisa

Elena MazziniIlaria PavanCatia Sonetti

Autore pannello Gli sfollatiSection on flight from LivornoEnrico AcciaiUniversità di Leeds

Autrice pannello Memorialistica ebraica in toscanaSection on memoirsMarta Baiardi Istituto storico della Resistenza in Toscana

Supervisione scientifica / Content supervisorIlaria Pavan

Coordinamento generaleCoordinationGiuseppe Burschtein

Video / Videos Frankenstein - Progetti di vita digitale:Maddalena Ammanati Cristina AndolcettiStefano Casati

Musica / MusicEnrico Fink

Traduzione it-en / TranslationJohanna Bishop

Progettazione allestimento e graficaExhibition design and graphicsFrankenstein - Progetti di vita digitale

Ufficio stampa e comunicazione Press officeFrankenstein - Progetti di vita digitale

Allestimento / Display systemsDitta Galli Mostre di Lorenzo Galli

Segreteria scientifico - organizzativa Organizational officeMargherita PaolettiPatrizia PapaliniErika SchianoIstituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella provincia di Livorno

Stampa pannelli graficiPanel printingStampainstampa

Illuminazione / LightingAtlas e Livelux lighting designers

AL PROGETTO DI ALLESTIMENTO PER LIVORNO HANNO COLLABORATOTHIS PRESENTATION IN LIVORNO WAS MADE POSSIBLE BY

Comune di Livorno

Sindaco / The MayorFilippo Nogarin

Assessore alla Cultura / The Councilor for CultureFrancesco Belais

Settore Cultura, Tempo libero e Giovani / Department of Culture, Leisure, and YouthPaola Meschini

Ufficio Musei / Office of MuseumsFrancesca GiampaoloUrsula Galli

Ufficio Cultura, Spettacolo e Rapporti con Università e RicercaOffice of Culture, Performing Arts, and University and Research LiaisonsGiovanni CeriniGiovanni Laterra

Ufficio Comunicazione e Marketing Office of Communication and MarketingRossana Galli

Si ringraziano inoltre / Additional thanks toAndolcetti CristinaAntonelli TizianoBellante ElviraBernini AntonioCantù GabrieleEleonori LucianaFedi LauraFranchi AlessandroManfredi MarcoMannari FabrizioMannucci MassimoMeneganti PaolaMolitierno MichelaMoradei BarbaraMurziani MarcelloNenci MassimoNiccolai GinoOstuni AndreaPapalini PatriziaPincelli RobertoPlantamura AnnaRibecai Luana Riso GiancarloRoselli AnnaRugiadi RobertoSchiano ErikaSeriacopi ClaudioVitti Riccardo

I ringraziamenti alle istituzioni e alle persone che ci hanno aiutato non esauriscono certamente la lista di quanti hanno reso possibile la realizzazione di questa Mostra.

This list of individuals and institutions who have helped us along the way is far from exhaustive; our thanks to everyone who made this exhibition possible.

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Sin dalla fondazione della città, la comunità ebraica ha rappresentato per Livorno una componente fondamentale.Quel piccolo borgo, sviluppatosi pochi chilometri a sud della foce dell’Arno, aveva da subito dimostrato la volontà di ritagliarsi un ruolo di primo piano sia in Toscana che nel resto d’Italia.Se riuscì nell’impresa fu anche grazie al contributo della comunità ebraica, invitata a stabilirsi a Livorno in ragione della spiccata predisposizione per gli affari e il commercio.A differenza dei grandi Paesi europei e delle maggiori città d’Italia, Livorno non relegò i membri della comunità all’interno del ghetto ma li mise in condizione di valorizzare al massimo le loro capacità, a beneficio dell’intera comunità.La conversione di Livorno in porto franco rappresentò una straordinaria opportunità che la comunità ebraica seppe sfruttare al meglio, ritagliandosi un ruolo determinante all’interno del sistema produttivo della città.

Il legame tra Livorno e la comunità ebraica ha dunque solide radici formatesi nei secoli. Ed è alla luce di questo connubio che deve essere letta la bellissima mostra Ebrei in Toscana XX-XXI secolo, ospitata ai Granai di Villa Mimbelli dal 30 marzo al 1° maggio.

Un’esposizione che mette in luce le vicende della comunità ebraica toscana a partire dalla Grande Guerra fino ai giorni nostri. Spiccano le tremende contraddizioni in cui visse la città di Livorno negli anni bui del Ventennio fascista. Da un lato la nostra fu la città che diede i natali a Galeazzo Ciano, l’uomo che Mussolini incaricò di guidare la macchina della propaganda fascista prima e il Ministero degli Esteri poi, proprio negli anni dell’emanazione delle leggi razziali. Dall’altro lato, sebbene alcuni membri della comunità ebraica, esattamente come accaduto in ogni parte del Paese, si fossero iscritti al Partito Fascista, si opposero al regime alcuni giovani ebrei, tra i cui Giuseppe Emanuele Modigliani ed i meno noti Renzo Cabib, Gastone Orefice e Carlo Bayona.

La mostra Ebrei in Toscana XX-XXI secolo racconta anche le loro storie, attraverso una serie di immagini posate e scatti di vita vissuta. Ma racconta anche le storie delle numerose famiglie popolari che dal 1940, soprattutto a partire dalla seconda metà del 1943, fuggirono dalle bombe che cominciavano a piovere su Livorno e dalle rappresaglie e dai rastrellamenti compiuti dalle milizie della Repubblica Sociale.

Un dramma che troppo spesso le giovani generazioni associano a un passato destinato a rimanere tale, dimenticando invece che centinaia di altre volte nella storia del mondo, l’umanità ha reagito alle difficoltà economiche e sociali dando libero sfogo a pulsioni razziste, xenofobe e violente. Una reazione ricorrente che non può né deve essere sottovalutata. Per questo è significativo che l’esposizione Ebrei in Toscana XX-XXI secolo dedichi proprio con una sezione alla memoria della Shoah.

La mostra si conclude con la sezione sul secondo dopoguerra dalla quale emerge che, nonostante le macerie materiali e morali, le comunità si ricostituiscono e con le loro diverse posizioni attraversano criticamente il complicato secondo dopoguerra.

Filippo NogarinSindaco di Livorno

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Ever since the foundation of Livorno, the Jewish community has been a key part of this city.The little town that sprang up a few miles down the coast from the mouth of the Arno immediately showed an eagerness to carve out a prominent place for itself both in Tuscany and in Italy as a whole.If it succeeded in this undertaking, it was in part through the contribution of the Jewish community, which was invited to settle there due to its valuable network of business and trade contacts.Unlike most major cities in Italy and elsewhere in Europe, Livorno did not shut Jews up inside a ghetto, but instead allowed them to make the most of their skills, for the benefit of all.Livorno’s conversion into a free port was an extraordinary opportunity that the Jewish community used to the fullest, taking on a pivotal role in the city’s economy.

Livorno’s ties to the Jewish community are therefore firmly rooted in centuries of history. And this long alliance should be kept in mind when visiting the wonderful exhibition Jews in Tuscany (20th-21st century), on view at the Villa Mimbelli Granary from March 28 to May 1.

It is an exhibition that spotlights the story of Tuscan Jews from World War I to the present. One notes the remarkable contradictions that could be found in Livorno during the dark years of Fascism. On the one hand, our town was the birthplace of Galeazzo Ciano, the man that Mussolini entrusted with running first the Fascist propaganda machine, and later, the Ministry of Foreign Affairs, in the very period that the race laws were issued. On the other hand, though some members of the Jewish community here, as elsewhere, joined the Fascist Party, other young Jews like Giuseppe Emanuele Modigliani, or the lesser-known Renzo Cabib, Gastone Orefice, and Carlo Bayona, fought the regime.

Jews in Tuscany tells their stories as well, through many formal pictures and snapshots. But it also tells the stories of the many working-class families who in 1940, and especially in the second half of 1943, began to flee the bombs that rained down on Livorno and the reprisals and roundups carried out by the militias of the Social Republic.

This is a drama that all too often, younger generations associate with a past that is over and done, forgetting that on hundreds of other occasions throughout world history, humanity has reacted to social and economic difficulties by giving in to racist, xenophobic, and violent impulses. The danger of this recurring phenomenon must never be underestimated. For this reason, Jews in Tuscany dedicates a significant section to the history of the Holocaust.

The exhibition closes with a look at the period after World War II, showing how these communities managed to rebuild despite material and spiritual devastation, taking a wide range of positions as they moved through the complicated post-war era.

Filippo NogarinMayor of Livorno

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Per l’Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea di Livorno l’ideazione e la realizzazione di questa Mostra è stata una sfida, un banco di prova e, in qualche modo, un atto dovuto.

Una sfida, perché si è scelto di analizzare la storia della comunità ebraica toscana in un arco di tempo contemporaneo, ma che andasse oltre il fatidico decennio, che inizia con le leggi razziali e la persecuzione e culmina con la Shoah, a cui soprattutto è stata rivolta l’attenzione degli studiosi e dell’opinione pubblica.Perché si è scelto di percorrere piste poco esplorate dalla ricerca, ma che credevamo capaci di restituirci un quadro di conoscenze composito, approfondito, anche problematico delle vicende novecentesche e dei caratteri culturali, sociali, politici di questa comunità, divenuta nel tempo una componente significativa ed importante della società toscana.Perché si voleva che la Mostra avesse una modalità espositiva accessibile ad un’ampia gamma di visitatori e specialmente ai giovani.

Un banco di prova, perché l’Istituto ha dovuto misurare le sue capacità e le sue forze con la complessità del progetto, delle scelte culturali ed operative che richiedeva, nel confronto con interlocutori scientifici ed istituzionali esigenti, la cui collaborazione era indispensabile.

Un atto dovuto, perché a Livorno, grazie alle leggi Livornine, fin dalla nascita risiede una comunità ebraica consistente ed integrata, che ha contribuito significativamente a connotare l’identità ed i valori della città e a sostenerne lo sviluppo in ogni sua fase storica. E con questa comunità l’Istituto ha un solido legame di amicizia e collaborazione, confermato anche nella preparazione di questa Mostra.

Perciò è naturale che Ebrei in Toscana XX - XXI secolo, dopo essere stata esposta nel capoluogo regionale raccogliendo il consenso degli addetti ai lavori e, soprattutto, la partecipazione di un altissimo numero di visitatori e di studenti, faccia tappa nella città di Livorno dove, forse meglio che altrove, può essere compresa ed apprezzata.

Per questa possibilità offerta alla città si ringrazia l’Amministrazione comunale, la sua disponibilità e collaborazione, insieme a tutti coloro che hanno sostenuto questa iniziativa.

Carla RoncagliaPresidente ISTORECO di Livorno

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For ISTORECO – the Historical Institute of the Resistance and Contemporary Society in the Province of Livorno, conceiving and making this exhibition has been a challenge, a test, and in some ways, a duty.

A challenge, because it chose to analyze the history of the Tuscan Jewish community in the contemporary era, but to move beyond the time span that has drawn the most academic and public attention, i.e., the fateful decade that began with the race laws and persecution campaign and culminated in the Holocaust.Because we chose to follow paths that up until now have rarely been explored by scholars, but which we believe help present a composite, in-depth, and sometimes complicated picture of the twentieth-century history and the many cultural, social, and political facets of this community, which over time has become a significant part of Tuscan society.Because we wanted the exhibition approach to would be accessible to a wide range of visitors, especially young people.

A test, because the institute had to muster all its skills and resources to tackle the complexity of this project, given the cultural and practical decisions it implied, interfacing with academic and institutional players whose standards were high and whose collaboration was essential.

A duty, because ever since its foundation, due to the Livornine laws, Livorno has been home to a large, well-integrated Jewish community, which has played a significant part in molding the town’s identity and values and aided its development through every stage of its history. And ISTORECO has solid ties of friendship and collaboration with this community, demonstrated yet again in the preparation of this show.

So it is natural that Jews in Tuscany (20th-21st Century), after a presentation in the region’s capital that drew praise from experts and high attendance from students and other visitors, is making its next stop in Livorno, perhaps the place where it can best be valued and understood.

Our thanks to the local administration for its cooperation and enthusiasm in giving the city this opportunity, and to everyone else who has supported the initiative.

Carla RoncagliaPresident, ISTORECO Livorno

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La Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci è lieta di aver espresso il proprio sostegno per l’allestimento della Mostra Ebrei in Toscana. XX - XXI secolo.

La nostra Banca, che da sempre si dimostra sensibile e attenta a tutte le iniziative di ordine culturale, ha deciso di affiancare l’Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Livorno (Istoreco) il quale, con la collaborazione e il sostegno del Comune di Livorno e della Provincia, ha agito in sinergia per rendere possibile il riallestimento nella nostra città di questa bellissima Mostra.

Livorno è stata da sempre una città dove la comunità ebraica ha vissuto in pace e in prosperità senza l’obbligo di risiedere dentro lo spazio circoscritto di un ghetto come accadeva in tutti gli altri centri della regione. La Mostra racconta, con uno sviluppo articolato e analitico punteggiato da una ricca documentazione iconografica e da alcuni video, la vicenda degli ebrei toscani nell’età contemporanea.

Attraverso una sequenza di pannelli divisi in otto sezioni si sviluppa la storia complessa di questa minoranza che partecipò come qualsiasi altra componente del paese ai suoi sviluppi economici, politici e culturali. Una minoranza che si identificò con lo Stato soprattutto in occasione della Grande Guerra, riconoscente dell’avvenuta completa emancipazione, che si avvicinò al fascismo in gran parte o che se ne distaccò come minoranza virtuosa e lungimirante insieme a pochi altri cittadini italiani, che si trovò infine travolta dalle leggi razziali e dalla tragedia della persecuzione.

La Mostra racconta però anche altri due aspetti spesso trascurati di questa vicenda, il sionismo e l’adesione che tale corrente sviluppò in Toscana dove si collocarono alcuni dei suoi più illustri rappresentanti. Accanto a questa sezione un’altra, particolarmente originale, che documenta con uno sguardo innovativo la presenza degli ebrei labronici sulle coste dell’intero Mediterraneo, in una fitta rete di relazioni e scambi tra Livorno e il resto del mondo.

La Mostra non si chiude con la fine della seconda guerra: essa offre al visitatore o al lettore del bellissimo catalogo che l’affianca, una sintesi non generica sul dopo, sulla faticosa ricostruzione delle Comunità nel contesto repubblicano e democratico, sui nuovi rapporti instaurati con quello che, a partire dal 1947, diventò lo Stato d’Israele, sulla tematica della trasmissione della memoria e della Shoah.

Per tutti questi motivi la nostra Banca è orgogliosa di aver finanziato questo allestimento livornese che rappresenta la seconda tappa del calendario previsto dall’Istoreco, calendario sostenuto dall’enorme consenso di pubblico e di critica che questa Mostra ha già raccolto.

Fabrizio MannariDirettore generale

Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci

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Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci is pleased to be supporting this presentation of Jews in Tuscany (20th-21st Century).

Our bank, which has always taken a keen, active interest in cultural initiatives of all kinds, has decided to join forces with the Historical Institute of the Resistance and Contemporary Society in the Province of Livorno (ISTORECO), which with the collaboration and support of the City of Livorno and Province of Livorno, has worked to bring this beautiful exhibition to our city.

Livorno is a place where the Jewish community has always lived in peace and prosperity, never confined to a ghetto as it was by all the other main towns in the region. In a carefully structured, analytical narrative accompanied by a wealth of images and several videos, this exhibition tells the story of Tuscan Jews in the contemporary era.

Through a sequence of panels divided into eight sections, we learn about the complex history of a minority that took part along with the rest of the country in Italy’s economic, political, and cultural development. This was a community that identified strongly with the national cause during World War I, in gratitude for having recently achieved full legal emancipation. Many of its members showed support for Fascism, while others moved away from it, as a principled, far-sighted minority along with few other Italian citizens; eventually, it faced the terrible advent of the race laws and the tragedy of persecution.

The exhibition also examines two facets of this story that are often overlooked: first, Zionism and the support that this movement found in Tuscany, which was home to some of its most illustrious representatives. Alongside this section is another particularly original one that takes an innovative look at the presence of Jews from Livorno around the entire Mediterranean, where they helped form a dense network of interaction and exchange between Livorno and the rest of the world.

The exhibition does not end with World War II: instead, it offers visitors or readers (of the beautiful catalogue) much more than a generic overview of its aftermath, when Jews struggled to rebuild their community in the new democratic republic, established a new relationship with what became the state of Israel in 1947, and grappled with how to pass on the memory of the Holocaust.

For all of these reasons, our bank is proud to have funded this presentation of the exhibition in Livorno, as the second stop on the calendar envisioned by ISTORECO: a tour fueled by the enormous praise that the show has already drawn from critics and the general public.

Fabrizio MannariGeneral Manager

Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci

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Museo Civico “G. Fattori” Granai di Villa MimbelliVia San Jacopo in Acquaviva, 63 - Livorno

dal martedì alla domenica 10.00/13.00 - 16.00/19.00

ingresso libero

open Tuesday through Sunday10.00/13.00 - 16.00/19.00

free admission

aperta anche il 17 aprile e il 1° maggioopen April 17 and May 1 (national holidays)

EBREI IN TOSCANA XX - XXI SECOLOJEWS IN TUSCANY 20th - 21st CENTURY

Info

+39 0586 809219

+39 334 112 3981

[email protected]

www.istorecolivorno.it

www.mostraebreiintoscana.it

www.comune.livorno.it

30 MAR > 1 MAG MAR 30 > MAY 1, 2017

Alla p. 12, sost. “MAR 30th > MAY 1st 2017” con “MAR 30 > MAY 1, 2017”“free entrance” con “free admission”“open April 17th and May 1st” con “open April 17 and May 1 (national holi-days)”