Con il patrocinio del comune di Verrua Savoia - lastampa.it · Per quanto riguarda inve- ......
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PAZZI PERIL FUMETTOConcorso Fumettistico 2012
CoordinamentoMario Checchia
Grafica, Impaginazionee LetteringManfredi Toraldo
Ufficio StampaMarco Ferrero
StampaA4 Servizi GraficiChivasso (TO)
© 2013 Scuola Internazionale di Comics © 2013 Villa Iris
SOMMARIO
INTRODUZIONE
POSTFAZIONE
di Francesco Guiotto
IN ORESTE NOI CREDIAMO
BIG MAN
PRINCESS ROYAL
IN SALUTE E MALATTIA...
SLA (Soltanto Lacrime Addolcite)
PANICO
L’AQUILONE
AGLI OCCHI DI LACIE
OCCHI
VITA A PALAZZO
di Matteo Anselmo
di Eleonora Businaro
di Marco Mattia Biasolo
di Luigi Naldi
di Bruno Ugioli e Valentina Centola
di Thomas Direnzo
di Valerio Falgari
di Carmine Cassese
di Marco Ventura e Liana Recchione
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Villa Iris II è una struttura localizzata nel comune di Verrua Savoia, in provincia di Torino, al confine con le province di Vercelli, Asti e Alessandria. È sita in cima ad una col-lina, in zona panoramica con vista sul Po e sull’arco alpi-no. È costituita da un’unica costruzione risalente al ‘700, contornata da un ampio giardino, e composta da due ali separate ma comunicanti. All’interno della struttura ope-rano due nuclei: la Comunità Protetta di tipo B (C.P.B.), in cui sono inseriti ospiti con gravi disturbi psichiatrici, e la Residenza Sanitaria Assistenziale (R.S.A.), con ospiti in età geriatrica, con differenti gradi di autonomia e dif-ferenti bisogni assistenziali. La patologia maggiormente rappresentata tra gli ospiti della Comunità Protetta è la schizofrenia, un grave disturbo psicotico caratterizzato da una scarsa consapevolezza di malattia e dalla com-promissione del funzionamento sociale e lavorativo, con conseguente riduzione della qualità di vita e con pesanti ricadute su pazienti e familiari. Per quanto riguarda inve-ce gli ospiti inseriti nella R.S.A., si riscontrano principal-mente diagnosi di demenza, spesso in presenza di distur-bi neurologici ed internistici. La demenza è una sindrome clinica che determina la compromissione di molteplici funzioni cognitive (quali la memoria, l’orientamento, il lin-guaggio, il pensiero astratto…) tale da interferire con le attività quotidiane e sociali e da richiedere un’assistenza continuativa dei pazienti.L’inserimento degli ospiti in struttura presenta un obiet-tivo di tipo terapeutico e soprattutto riabilitativo, volto a migliorare le capacità di autonomia personale e sociale dei pazienti inseriti nella Comunità ed a mantenere le ca-pacità residue o a rallentare il peggioramento delle fun-zioni cognitive dei pazienti della R.S.A. Tali progetti di in-tervento individuali e specifici, realizzati dopo un primo periodo di osservazione volto a valutare le condizioni cli-niche degli ospiti, il profilo relazionale e sociale, il profilo psicologico e il grado di autonomia, vengono gestiti da diverse figure sanitarie e specialistiche: medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, educatori, terapisti occupazionali e personale dell’animazione. Tra gli interventi riabilitativi e di terapia occupazionale rientrano numerose attività di tipo motorio, effettuate nella palestra attrezzata o al let-to del paziente, di tipo manuale, espressivo, artistico e di lettura. I differenti interventi riabilitativi di tipo espressivo rivesto-no particolare importanza, soprattutto per gli ospiti con
INTRODUZIONE
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diagnosi di schizofrenia, non solo per le capacità cogni-tive, ma anche in relazione all’utilizzo di mezzi di comu-nicazione non verbale che permettono di incanalare ed organizzare emozioni, conflitti o ricordi dando loro for-ma in un’opera visiva concreta. Tali interventi favoriscono inoltre le situazioni di confronto ed espressione dei propri vissuti che vengono condivisi all’interno del gruppo di la-voro. In tale contesto si inserisce “TUTTI PAZZI PER IL FUMETTO”, un concorso per storie a fumetti dedicate al tema, dif-ficile e spesso trascurato, dei disagi fisici e mentali, che ha coinvolto gli ospiti di Villa Iris II nella selezione della storia migliore tra le dieci prime classificate e selezionate dalla giuria di insegnanti e professionisti della Scuola In-ternazionale di Comics. Il concorso ha fornito l’occasione per organizzare un’attività strutturata in diverse sessioni durante le quali gli ospiti si sono sperimentati come giu-rati mettendo in campo le proprie capacità ed emozioni. Sono stati selezionati alcuni ospiti tra quelli inseriti presso la Comunità e gli ospiti della R.S.A. con disturbi caratte-rizzati da una minore gravità, che sono stati suddivisi in piccoli gruppi e con l’aiuto di un operatore hanno visiona-to i disegni dei fumetti ed ascoltato le storie. Durante l’attività si è potuto constatare in molti pazien-ti una forte tendenza all’identificazione con i personaggi disegnati nei fumetti, soprattutto nelle rappresentazioni cariche di maggiore sofferenza. Per tali motivi i fumetti contenenti immagini macabre e con storie senza lieto fine sono stati scartati velocemente dagli ospiti, soprattutto da quelli affetti da schizofrenia, nel tentativo di contenere i livelli di angoscia generata durante tale esperienza. Gli ospiti hanno infatti accolto con maggiore piacere i fumet-ti caratterizzati da immagini più semplici e gradevoli e da storie a lieto fine o contenenti messaggi positivi, nei qua-li sono state pertanto proiettate le parti maggiormente sane e le loro speranze di guarigione.Il concorso ha quindi permesso di realizzazione un impor-tante intervento di confronto tra pazienti gravi, fornendo loro la possibilità anche se solo per una volta di prendere una decisione nei panni di giurati. L’obiettivo più rilevante rimane comunque quello di sen-sibilizzare l’opinione comune sulle difficoltà incontrate quotidianamente da persone affette da gravi patologie fisiche e psicologiche e dai loro familiari, sottolineando anche l’importanza del lavoro svolto con impegno e dedi-zione dalle diverse figure sanitarie e professionali coinvol-te nella cura e nella riabilitazione di queste fragilità.
6
SLA - testi Marco Ventura · disegni Liana Recchione
- MENZIONE D’ONORE -Questa storia è stata premiata comemigliore dagli ospiti di Villa Iris II.
7
Eh nonna, se solo avessi ere-ditato un briciolo del tuo talento!
che invidia!
come ti senti? ultimamamen-
te fai più fatica vero? me l‘hanno
detto le infer-miere.
devi sfor-zarti un po’. non puoi lasciarglie-
la vinta!
E sono certo che
anche il tuo ridge direbbe
lo stesso, eheh!
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non devi mai perde-re le spe-
ranze.anche
per la tua gatta. vedrai
che la ri-troveremo
presto!
ti voglio bene non-na. e sappi
che per me il dipinto è bel-
lissimo!
PRINCESS ROYAL - testi e disegni Eleonora Businaro
Michiamo
MiraHo 18anni.
soffro di epilessia idiopatica.
è andatapeggiorando,
così i mieigenitori mi
hannoportata in
questaclinica.
sto seguendo una terapia
specializzata.Faccio
progressi lenti ma sembrafunzionare.
e lasperanza di miglio-
rare la mia vita è tutto ciò che mi
serveora.
ho co-nosciuto Ethel, 17 anni, che è disabi-le dalla nascita.
la trovo spesso
alla fine-stra che dà sull'altra
ala dell'edi-ficio.
pensavo fosse molto
sola, ma non ave-vo capito nulla di
lei.
ciao, cosa
guardi?
dàun'oc-chiata.
leannaffia ogni due giorni. quelle rosse
sono le "Magia Nera".
Le rose chiare si chiamano "Princess Royal", manon fanno molta sce-
na...
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proprio perché non te lo aspetti,
è un fattospeciale, resti
sorpreso.succede anche
con le persone.
... eppure sono le rose più
resistenti alle malattie.
ciò che non è
bello...
... ovistoso,
passa inos-servato.
mase ci
si sfor-za...
... di conoscere ciò che va oltre le apparenze, può diventare affasconante.
spesso te ne
accor-gi solo quando sei co-
stretto a cambiare punto di
vista.
il postno,ad esempio,l’avresti mai
detto che adora gli orologi da
taschino?
il signor paisley era un atleta, prima
dell’inci-dente.
ogni lunedìne ha uno
diverso, ma nessuno lo vede perché
a nesunointeressa.
non sono molte le
persone che si curano di approfondi-re un po’ le conoscnze.
quando ha terminato la
riabilitazione, ha partecipato alle olimpiadi e ha vinto un
bronzo.
Lily cadish è stata la musa di un fa-moso fotografo.
Nonostante il suo disturbo paranoide...e il signorgraaf mi hadetto che è
appassionato di free climbing, pur essendo
senza ilbracciodestro.
16
... èmagnifico.
seguimi,voglio por-tarti nella cappella
dell’istituto.
ora, guarda la
finestrella in grisaglia nell’angolo a sinistra.
è molto piccola...
ma esat-tamente a quest’ora viene col-
pita in pieno dalla luce
solare.
e lospetta-colo...
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hosentito
che sof-fri...
... di epiles-
sia... posso solo
immagina-re cosa provi.
ecco... quando ho una crisi
violenta...
potrei rischiare
un arresto cardiaco.
o sbat-tere la testa.
... so che potrei
soffocare.
poi, quan-do mi
ripren-do...
sono feliceanche solo di poter vedere,
sentire, toccare, respirare,
ricordare, e mi sento fortunata
di essereviva.
forse io, te, gli al-tri...
... sem-briamo deboli.
o sfortunati.ma credo che dietro l’appa-renza, noi... ... siamo molto forti,
proprio come dellepiccole Princess Royal
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OCCHI - testi e disegni Marco Mattia Biasolo
ho visto occhi chehanno sofferto i morsi
della fame.
nella mia vita ho incrociato molti sguardi.
occhi cheimploravano aiuto, per
le violenze subite.
occhi vitrei, inespressivi e freddi, intrappolati nel limbo della morte.
e poi, tutto a un tratto, il buio.
i miei occhi, stanchidi tutta questa sofferenza,
si sono chiusi.
un movimento involontariodi pochi secondi.
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e quando ho riaperto gli occhi, tutto era cambiato.
mi si è svelato un mondoincontaminato, privo delle sofferenze
e dei veleni dell’uomo.
il mio cuore, la mia mente,sono lontani dalla follia
dell’uomo. ora sono libero.
questa è la mia realtà.
IN ORESTE NOI CREDIAMO - testi e disegni Luigi Naldi
mannaggia, stare in mezzo ai matti è una
tortura.
anche tu fai la tua parte, sia chiaro.
fortu-na che la
signora gio-vanna è abba-
stanza forte da prenderti in
braccio.
se non era per lei,saresti ancora in corri-doio a saltellare da una
piastrella all’altra...
bea... stai facendo?
no, niente, continua pure, dicevi che mamma e papà non sono potuti
venire...
... esatto, e mi hanno inca-ricato di portarti questo.
Spero sia importante.
Studmuffin! adessoche ne ho quattro la mia collezione è com-
pleta! Grazie, Leo!
Prego. Vorrei proprio sapere cos’è questa tua mania del numero 4 ma, ogni volta che faccio
domande, mamma salta di palo in frasca...
Bah, Valla a capire... quan-te zollette ci vuoi nel te?
quattro.
chee
q
uante
lo credo che sei cosìpaffutella, diamine!!
che t’importa?dammene quattro.
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scordatelo! te ne daròdue e te le farai bastare!
no!! ne voglio
quattro, quat-
tro, quattro
quattro!!
bada, bimba, che lo fac-cio per il tuo bene!!
anch’io lo faccio per il tuo bene, scemo!! se non
mangio 4 zollette, tu morirai entro
6 mes!!
e... e questo chi tel’ha detto...??
oooh,stanne fuori, leo!
mamma si è più e più volte raccomandata di non dirti niente.
e invece me lo dirai, porco giuda!! sono stanco di esserne tenuto all’o-
scuro! sono tuo fratel-lo, perdio!!
avanti, parla!! chite lo fa fare?
se proprio vuoi saperlo... si chiama
oreste...
e chi sarebbe questo oreste??
beh, è un tipo peculiare, sai? si può dire che è sia il mio mi-
glior amico che il mio peggior
incubo...
non fa che minacciarmi di terribili disgrazie se non faccio ciò che dice, il che è piuttosto
buffo, perché...
... non ha la bocca, e nemmeno la testa! però
ha le orecchie attac-cate al collo, per cui riesce a sentirmi e a
controllarmi...
e... e tu... l’hai mai visto?
io? mai! però lo sento spesso...
hai presente quando non riesci a prendere sonno e senti il pulsare dei tuoi
timpani sul cuscino?
n-ne sei sicura...?
quelli sono i suoi passi...
assolutamente no!non sono nemmenosicura che esista!
so solo che il destinoè un puledro indomabile e chissà se, sta salatando
da una piastrella all’atra o fissando gli angoli del-
la stanza...
... non si reisca, almeno un po, a tenerlo imbrigliato?
m-mi sembra tutto un po’...... assurdo... assurdo?? che c’è di
così assurdo???
milioni di pesone hanno scelto di credere a un morto che parla, anche loro sono assurde??
io, come loro voglio solo certezze, e oreste, bene
o male , quelle certezze me le dà!
che alternativa ho? vivere una vita nell’ansia e nel
dubbio, magari imbottita di psicofamaci...
... quando bastaporonunciare due parole perché mi senta meglio?
pensaci, leonardo:ne vale la pena?
bene, è meglio che midilegui tra l’altro mamma e papà mi spettavano a casa
due ore fa...
gli dirò che ti ho trovata bene, sta’ in gamba,
sorellina
a presto, fratellone! puoi accendere la luce mentre esci?
s-sicuro!!... allora, buone cose e... etsero a ognuno di voi!!
a volte penso che ci provi gusto ad esserecosì maledettamente persuasiva!
non fraintendermi, gio: talvolta ore-
ste mi rende la vita impossibi-
le...
ma è pur sempre graziea lui se adesso ho
tanti amici!!
m-mabea...
oreste non si arrabbierà se ci abbrac-
ciamo?
eddai, riccardo,falla finita...
L’AQUILONE - testi Bruno Ugioli · disegni Valentina Centola
ho sognato di volare.
non avevo paura di cadere...
o di morire.
non avevo neppure pau-ra di vivere.
nel sonno, fra le braccia di morfeo,siamo tutti uguali.
ricchi, poveri, buoni e cattivi, vecchi e bam-
bini.
sani e malati.
e nei sogni siamo tutti meraviglio-samente folli.
come me, crediamo di poter volare, di essere
maghi o stregoni, diamarci per sempre...
...di potercontrollare la realtà con una
mano.
poi, al risveglio, ci ren-diamo conto di essere soltanto degli illusi. ciò che ci tiene legati
a lei non è che un te-nero filo sottile...
... mentre la nostra vita vaga lassù, molto più in alto, in balia del
vento e delle cor-renti del caso.
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questa mattinami hanno svegliato lerisate di un bambino.
ma non è stato leg-gero, era un suo-
no profondoo.
è sceso in un abisso dentro
di me.
il suo tremendo im-patto mi ha scosso.
così, come un bambino,stamane ho deciso di fare
a tutti uno scherzo.
appena è svanita la notte, mi sono cosparso della
polvere del nuovo sole...
e sono svanito nel nulla.
preoccupati si sono tutti messi subito a
cercarmi.
“non è possibile”,“Non è possibile”, diceva l’esercito di formiche,
con voci squillanti comeun’orchestra di ottoni.
il cortile, la cucina, le stanze e i corridoi, il
tetto, le scale, il dolce prato di margherite.
cercavano con gli occhi
qualcosa che non si
può vedere.
ma io ho fat-to una magia.
perché un giorno, legato al mio filo, io posso essere
un’àncora.
un giorno posso essere sano.un giorno posso essere malato.
un giorno posso essere fiore.e un altro posso essere pietra
e poi un giorno, quel filo può spezzarsi...
e io posso esse-re un aquilone.
30
IN SALUTE E MALATTIA... - testi e disegni Thomas Direnzo
può succedere che, per un motivo o per
un altro, le cose non funzionino.
spero solo che tu abbia capito perché
ti ho lasciata
eravamo così felici...
ora può baciare la
sposa.
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sì, l’ho capito. qualche mese
fa pensavo solo al nome che avremmo dato ai nostri
figli.ora invece...
quando ci siamo sposati ti hopromesso “in salute e malattia”
ed eccomi qui. Non ti abbandonerò,puoi giurarci.
però devi promettermi una cosa:non dire mai a nessuno dei nostri incontri,
a nessuno!
lo so,non sonostupida.
“cerca di direquello che loro
vogliono sentirsi dire”...lo avrai ripetuto un
milione di volte!
un’ultima cosa...
signorina capshaw, può entrare.la dottoressa la sta aspettando.
ora vai, prima che qualcuno ti veda.
32
come stai, sarah?
bene, grazie.
prima di tutto vorrei dirti che sono fiera di te. hai fatto passi da gigante nelle ul-time settimane.
l’hai più rivisto?
no, ormai èacqua passata.
bene, aggrapparti a luinon ti sarebbe di nessun
aiuto, anzi...
ne sono felice.è importante che
ritorni gradualmente alla tua vita di sempre e, in questo, famiglia, lavo-ro e amici ti saranno di
grande aiuto.
grazie a lei l’ho capi-to. ho realizzato che era arrivata l’ora di
voltare pagina.
33
ora, vuoi par-larmi di william, tuo
marito?
ehm...
il lutto a volte è molto difficile da superare,
psicologica-mente este-nuante, ma
parlarne è un passo neces-sario per la guarigione, per ripren-
dere una vita normale.
pensi di farcela,sarah?
non devi dimenticarlo, maaccettare il fatto che non c’è più, se non nei tuoi ricordi...
... un giorno... forse...
ce la farò...
34
VITA A PALAZZO - testi e disegni Francesco Guiotto
ah...
... che bella la
vita a palazzo!di Francesco W. Guiotto
ma??
che cosa succede?!
ma come?...
vuoi dire chenon ti ricordi
di me?
35
sono venutoa prendere iltuo posto!!!
ogginessuno me lo
impedirà!!!
prendete il ree portatelo via!!!
non si preoccupi,signore!
avanti,miei fedeli servitori!
oh no!!ma cosa fate?!
Fermi!!!nessuno potràsepararmi dal
mio trono!!
lasciatemi qui!!!
aiutooo!
aiutoooo!
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non temere,padre!
nessuno ti farà
del male!ci siamo noi
adesso! principi!!!Figli miei...
... sietearrivati!
mettete giù nostro padre! lasciateci!
iihaaaaa
aaaaaaa
non è finita!stavolta hai vinto tu,ma domani torneròe prenderò il tuo
posto!
è tutto ok, padre...
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vedo che tela passi bene qui,
eh?
sempre vicino alla solita finestra?
... e ancora litighicol signor mario per
questo posto!...
saràmio...
arrivederci,padre!!
torneremo prestoa trovarti!
ah...
che bella la vita a palazzo!
avere sempre qualcunopronto ad aiutarti...
è sempre più nel suo mondo, eh?
già...
... nei mo-menti di
bisogno!
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BIG MAN - testi e disegni Valerio Falgari
è difficile vederla scegliere il ragazzo sbagliato...
daniele è un porco...ma io non posso fare niente... sono grasso...
non mi frega niente!Adriaaaaanaaaa!
Adrianaaaaa!
eppure alla tivù dicono che si può fare...
sì, io posso!Sì, io posso!
e allora ci provo...
mi piace dalla 4^ elementare... una volta le ho prestato una penna...
grazie, tommi!
eh!
39
{uff!}{uff!}
{coff}{coff...}
{coff}{coff...}
{uff...}{uff...}
{uff...}{uff...}
{uff...}{uff...}
{uff...}{uff...}
{coff...}
{coff!}
{uff...}
ho mangia-to tanto a scuola,
mamma!
mi alleno e corrosu e giù dalle scale non mangio più sto male...
sono sempre grasso... schifoso...eppure non cambio...
da tempo non vado a scuola...i miei lavorano... non sanno...
non voglio dar loro preoccu-pazioni... ora scrivo a silvia
le scrivo perché sono brutto e non
ho avuto il coraggio di dirle tutto...
e continuo... continuo... continuo...
{coff!}
f...{coff!}fine!
io devo... porre fine.... a tutto questo dolore...
coff {coff coff!}
coff...
chi?! chi può?... piccolo ritardo... torno presto!
se quel giorno non mi avessero portato in clinica e aiutato...forse non sarei qui oggi...
ogni tanto mi vedo ancora grasso... ma poi vedo te... la mia stellina!
quante cose mi sarei
perso...
paapaaà!
grazie mamma...grazie papà...
vi voglio bene!
42
AGLI OCCHI DI LACIE - testi e disegni Carmine Cassese
è buio qua dentro, c’è odore dipolvere e di caramella sciolta, di
detersivi e scarpe vecchie...
ma finalmente sto perarrivare all’uscita...
uh, un micinodel cheshire! dov’è
l’uscita?bentornata,
alice!
dipendeda dove vuoi arrivare...
basta che arrivi da qualche parte...
da qualche parte ci arrivi
di sicuro.
da quella parte c’è la sala da tè, di là il
giardino.
non puoi evitarlo.io sono matto, e
anche tu!ma ionon voglio andare in
mezzo ai matti!
va’ ovunque vuoi. Tanto qui sono
tutti matti.
tsk! quella ha una rotella fuori
posto!anch’io?
il gatto delCheshire si dis-
solve...
devi esserlo. Altrimentinon saresti venuta qui!
chissà se davvero qui sono tutti
matti?
43
sei in ritardo, lacie.
ti va di parlarmidella tua infanzia?
temo ci sia un errore, signor cappellaio.
io sono alice e...
e volevoprendere del tè
con voi...
e sia, “alice”,
prendiamo del tè.
dimmi, alice, qual’è la differen-za tra un corvo e
uno scrittoio?
più tardi... finalmente cidivertiamo...
vai, alice, acchiappalo! Tanto il tuo tè per oggi
è finito!
fermati, bianconiglio!
vuoi un biscottino?
no.
no.
sicuro?bianconiglio!
Dove sei?
che curiosona!
la vita è come una scatola di
bscotti...
che bel giardino!...è meraviglioso!
bianconiglio?
scusi, signor bruco, ha visto passare un
bianconiglio? sonoalice.
sì, almeno credo.
chi esser tu?
no, non
è vero.
no, tu non sei alice.
ma intendo aiutarti.La sua tana si trova nel
luogo dove è iniziato il tuo viaggio.
graziemille, signor
bruco!
è stata davvero divertentequesta giornata...
ma chissà perché mi trattano tutti come se non fossi alice. come se fossi...
riscopro la mia identitànel riflesso di un piccolo
specchio sporco.
... un’altra persona...
mi accascio a terra e mi scopro acoprire il suono dei miei pensieri col
rumore dei miei singhiozzi.
la verità e i ricordidel mio passato assalgono
la mia mente.
ombre del passato mi passano attorno.
ho paura.
sto avendo un attaccod’ansia, c”$€$%o!!!
sto avendo un’attacco d’ansia.
devo calmarmi.mi rialzo
a stento...
a tentoni raggiungo i farmaci...valium e fLexiban porteranno quiete nel mio
corpo e nella mia mente. provo a dormire.
è buio, qui dentro.c’è odore di polvere edi caramella sciolta,
di detersivi e di scarpe vecchie...
ma domani uscirò da qui.
e sarò di nuovo alice!
46
La soddisfazione più grande, portata da questo progetto, è stata la copiosa affluenza di talenti.Il dispiacere maggiore è stato, d’altro canto, non poter premiare tutti.
Quando i responsabili di Villa Iris II ci hanno contattato, alla Scuo-la Internazionale di Comics, per esporre questo progetto e coin-volgerci in un’avventura impegnativa e carica di responsabilità, onestamente non sapevamo quanto quest’idea, che ha noi parve subito splendida, avrebbe smosso la fantasia degli aspiranti fu-mettisti.La degenza in una casa di cura e i problemi mentali sono argo-menti difficili da trattare. Come avrebbe reagito il gruppo di futuri autori che stavamo interpellando a questo concorso? Be’, avete appena potuto leggere il risultato.Dieci belle storie su tante che sono giunte alla nostra attenzione.Dieci interpretazioni tutt’altro che banali. Molto profonde e inte-ressanti.Il lavoro di gente che, insomma, ci rende orgogliosi di fare fumetti.Di lavorare con quello che troppo spesso ci si dimentica non esse-re un “genere” - quante volte viene usato il termine “fumetto” con scherno e derisione - ma un mezzo, con il quale poter parlare di qualunque cosa.Questi Autori l’hanno fatto.Autori con la “A” maiuscola... perché a quanto manca loro in espe-rienza e tecnica hanno supplito con argomenti e passione. Hanno dimostrato che il fumetto è uno strumento potente che può affrontare argomenti complessi con forza, serenità e profondità.Tutto sta nella dedizione a ciò che si vuole narrare.Indubbiamente alcuni dei racconti che avete potuto leggere ripor-tano echi autobiografici. Spesso è difficile rendersi conto di alcu-ne realtà senza esservi stati coinvolti personalmente o attraverso amici e parenti.Queste pagine però permettono a chiunque di avvicinarsi a tale realtà, con uno sguardo diverso. Disincantato e sognatore allo stesso tempo, realistico e speranzoso... niente affatto cinico, ma nemmeno fintamente buonista, che è uno dei problemi che più spesso avvilisce chi ha delle difficoltà fisiche o mentali.Sì, perché l’ipocrisia è sempre dietro l’angolo.Bisogna sollevare il velo che spesso ci copre gli occhi e guardare la realtà senza pregiudizi né luoghi comuni.Ed ecco che dei racconti a fumetti ci vengono in aiuto.Che strumento potente, nelle mani di un buon artigiano!Questo lavoro mi ha fatto felice, mi ha reso orgoglioso di insegnare tale mestiere e di aver conosciuto Autori tanto in gamba.Come, sono sicuro, avrà reso lieti voi di aver letto queste belle storie.
Manfredi Toraldo(insegnate di sceneggiatura presso
Scuola Internazionale di Comics)
POSTFAZIONE
47
UNA STORIA DI GRANDE RESPONSABILITÀLa Scuola Internazionale di Comics, Accademia delle Arti Figurative, Grafiche, Digitali e Letterarie, è nata nel 1979, fondata dal disegnatore Dino Caterini – a tutt’oggi Diretto-re Generale – uno dei più estrosi artisti italiani del fumetto, vero e proprio vulcano di idee e iniziative. La prestigiosa factory di nuovi talenti, nata come studio di Fumetto e di Sceneggiatura, ha ampliato nel tempo le sue capacità e le potenzialità fino a diventare un marchio di garanzia.
Negli anni l’Accademia ha incrementato la propria attivi-tà, inserendo nuovi corsi e consolidando e aggiornando i suoi programmi didattici che si sono estesi anche ai set-tori dell’illustrazione, della grafica, del cartone animato 2D e 3D, della grafica 3D, del web design. Con quasi 30 anni di esperienza nel settore della formazione, grazie ai suoi metodi di insegnamento e all’apertura alle diverse tenden-ze artistiche, ha formato figure altamente professionali, mirando a sviluppare l’aspetto creativo dei suoi studenti attraverso un lavoro di ricerca espressiva e di sperimen-tazione tecnica. Il risultato è una padronanza di strumenti e di metodi che permette agli allievi di esprimere al meglio il proprio talento.
IMPEGNO SOCIALE E ARTISTICOPer poter offrire la sua collaborazione alle Associazioni On-lus la Scuola Internazionale di Comics ha affiancato l’attivi-tà sociale a quella didattica con iniziative atte a finanziare e promuovere eventi culturali che coinvolgessero il pubblico.Ha sostenuto varie associazioni umanitarie e animali-ste come l’Unicef, con la mostra “Matite per la Bosnia” o Amnesty International con la mostra “Artisti del Fu-metto Contro la Pena di Morte”. Altre collaborazioni sono state intraprese con Animalisti Italiani, Emergency per il concorso “Matite per la Pace”, WWF, L.A.V. Lega Anti Vivisezione, Avis, Cospe per il progetto “RAR–risata an-ti-razzista”, e infine il concorso “Pazzi per il Fumetto” in collaborazione con Villa Iris II.
LA SCUOLA INTERNAZIONALE DI COMICS
48