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MagnaMagna: “Iniziative del genere danno ossigeno al centro storico e se impostate in questo modo stimolano noi esercizi commerciali a continuare a investire sui prodotti tipici di qualità”. Per Angelo Palombi di TrediciGradi: “Abbiamo allestito la nostra postazio- ne in piazza don Gargiuli puntando sulla qualità. Non a caso abbiamo messo a disposizione dei visitatori un giudice sensoriale per guidarli nella degustazione degli oli e negli abbina- menti con i piatti tipici”. Giovanna Russo di Ejelo sottolinea: “Vini, for- maggi, biscotti con le nocciole, mar- mellate sono stati i prodotti più richiesti dai turisti, talvolta meravigliati di trova- re a Viterbo così tante golosità”. Sulla stessa lunghezza d’onda Stefano Pallotta, direttore della Cooperativa Zootecnica: “Siamo molto contenti della sinergia che si è creata tra noi e la Camera di Commercio con il Marchio Tuscia Viterbese perché con- sente di partecipare a iniziative del genere, dalla forte connotazione pro- mozionale. Nel nostro stand sono tran- sitate migliaia di persone alle quali abbiamo fatto assaggiare le nostri carni bovine e alcuni prodotti locali che vendiamo nei nostri punti vendita a Viterbo e provincia”. Soddisfazione è stata espressa anche da Paola Cimetta di Tuscia Doc: “Ai turisti non abbiamo solo proposto de- gustazioni, ma abbiamo offerto loro informazio- ni turistiche e in alcuni casi li abbiamo aiutati anche a trovare posto in alberghi e agriturismi”. Commenti positivi sono giunti inoltre dai rappresentanti della Cooperativa “Ape Regina” di Acqua- pendente che ha colto l’occasione per promuovere anche la Riserva naturale del Monte Rufeno e dell’Enoteca pro- G rande successo a San Pellegrino in Fiore per il percorso enoga- stronomico “GustaVagando”, proposto dalla Camera di Commercio di Viterbo. Sabato e domenica ancora degusta- zioni di prodotti tipici di qualità del Marchio Tuscia Viterbese per la “Città a Colori” dell’Ass. “Viterbo con Amore”. Rafforzare il legame tra eventi e pro- dotti tipici per rendere più attrattivo il territorio: è quanto emerge chiaramen- te dopo il grande successo suscitato da GustaVagando”, il percorso enoga- stronomico proposto dalla Camera di Commercio di Viterbo in occasione di San Pellegrino in Fiore. Un itinerario articolato in otto tappe – da piazza del Plebiscito a piazza San Lorenzo, pas- sando per piazza don Maria Gargiuli, piazza della Morte e piazza San Carluccio – dove dal 30 aprile al 3 maggio rappresentanti istituzionali, turisti e bongustai hanno apprezzato le prelibatezze dei prodotti tipici di qua- lità del Marchio Tuscia Viterbese e ammirato le originali produzioni arti- gianali della ceramica artistica. “Manifestazioni come San Pellegrino in Fiore – commenta Ferindo Palom- bella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo – rappresentano le occasioni ideali per far conoscere il nostro territorio e le sue eccellenze del Marchio Tuscia Viterbese. Un’oppor- tunità che con GustaVagando abbiamo saputo cogliere attraver- so uno sforzo progettua- le e organizzativo ripa- gato da un consistente ritorno promozionale ed economico per il centro storico, gli esercizi com- merciali, gli artigiani e i produttori agroalimentari che partecipano al pro- getto del Marchio Tuscia Vierbese”. Una riflessione condivisa anche dagli espositori, come Julia Caresta del Mensile informativo edito dalla Camera di Commercio di Viterbo Direttore responsabile Franco Rosati Autorizzazione del tribunale di Viterbo n. 2 del 27-3-1948 via Fratelli Rosselli 4, tel. 0761 2341, fax 0761 345755, www.vt.camcom.it anno IX numero 5 maggio 2009 1 SOMMARIO Con i prodotti tipici di qualità l’e- vento ci guadagna. Obbligo di registrazione tele- matica per atti di trasferimento quote. Nasce a Viterbo lo Sportello per il Microcredito sociale riservato alle donne. 7 a Giornata dell’Economia. Polos 2008 - Rapporto sull’eco- nomia della Tuscia viterbese. Scadenza pagamento diritto an- nuale 2009. A “Nitriti di primavera” successo per i prodotti a Marchio Tuscia Viterbese. Guida 2009 per il marchio Tuscia Viterbese. Anche le Carni lavorate nel mar- chio collettivo Tuscia Viterbese. SPE A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2, d e b - Viterbo vinciale della Tuscia Viterbese che hanno presentato i vini DOC e IGT delle 25 aziende vitivinicole aderenti. Molto apprezzato si è rivelato l’abbi- namento di prodotti tipici e artigianato, con sei imprese specializzate nelle ceramiche artistiche: Artistica di Viterbo, Mirabilia e Anna Cirioni di Civita Castellana, Ceramiche di Elena Urbani di Bomarzo, Mastro-fattutto di Canino e Viterterra. I prodotti tipici del Marchio Tuscia Viterbese sono stati ancora protagonisti sabato 9 e dome- nica 10 maggio, in occasione della Città a Colori, manifestazione organiz- zata dall’Associazione “Viterbo con Amore” che ha interessato l’intero cen- tro storico allestito con stand per la degustazione in piazza San Carluccio (Ejelo), piazza della Morte (Magna Magna) e piazza don Mario Gargiuli (Tredici-Gradi) Con i prodotti tipici di qualità l’evento ci guadagna

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MagnaMagna: “Iniziative del generedanno ossigeno al centro storico e seimpostate in questo modo stimolanonoi esercizi commerciali a continuare ainvestire sui prodotti tipici di qualità”.Per Angelo Palombi di TrediciGradi:“Abbiamo allestito la nostra postazio-ne in piazza don Gargiuli puntandosulla qualità. Non a caso abbiamomesso a disposizione dei visitatori ungiudice sensoriale per guidarli nelladegustazione degli oli e negli abbina-menti con i piatti tipici”. GiovannaRusso di Ejelo sottolinea: “Vini, for-maggi, biscotti con le nocciole, mar-mellate sono stati i prodotti più richiestidai turisti, talvolta meravigliati di trova-re a Viterbo così tante golosità”. Sullastessa lunghezza d’onda StefanoPallotta, direttore della CooperativaZootecnica: “Siamo molto contentidella sinergia che si è creata tra noi ela Camera di Commercio con ilMarchio Tuscia Viterbese perché con-sente di partecipare a iniziative delgenere, dalla forte connotazione pro-mozionale. Nel nostro stand sono tran-sitate migliaia di persone alle qualiabbiamo fatto assaggiare le nostricarni bovine e alcuni prodotti localiche vendiamo nei nostri punti vendita aViterbo e provincia”. Soddisfazione èstata espressa anche da Paola Cimettadi Tuscia Doc: “Ai turisti non abbiamo

solo proposto de-gustazioni, maabbiamo offertoloro informazio-ni turistiche e inalcuni casi li

abbiamo aiutatianche a trovare posto in alberghi e

agriturismi”. Commenti positivi sonogiunti inoltre dai rappresentanti dellaCooperativa “Ape Regina” di Acqua-pendente che ha colto l’occasione perpromuovere anche la Riserva naturaledel Monte Rufeno e dell’Enoteca pro-

Grande successo a San Pellegrinoin Fiore per il percorso enoga-stronomico “GustaVagando”,

proposto dalla Camera di Commerciodi Viterbo.

Sabato e domenica ancora degusta-zioni di prodotti tipici di qualità delMarchio Tuscia Viterbese per la “Città aColori” dell’Ass. “Viterbo con Amore”.Rafforzare il legame tra eventi e pro-dotti tipici per rendere più attrattivo ilterritorio: è quanto emerge chiaramen-te dopo il grande successo suscitato da“GustaVagando”, il percorso enoga-stronomico proposto dalla Camera diCommercio di Viterbo in occasione diSan Pellegrino in Fiore. Un itinerarioarticolato in otto tappe – da piazza delPlebiscito a piazza San Lorenzo, pas-sando per piazza don Maria Gargiuli,piazza della Morte e piazza SanCarluccio – dove dal 30 aprile al 3maggio rappresentanti istituzionali,turisti e bongustai hanno apprezzato leprelibatezze dei prodotti tipici di qua-lità del Marchio Tuscia Viterbese eammirato le originali produzioni arti-gianali della ceramica artistica.

“Manifestazioni come San Pellegrinoin Fiore – commenta Ferindo Palom-bella, presidente della Camera diCommercio di Viterbo – rappresentanole occasioni ideali per far conoscere ilnostro territorio e le sue eccellenze delMarchio Tuscia Viterbese. Un’oppor-tunità che con GustaVagando abbiamosaputo cogliere attraver-so uno sforzo progettua-le e organizzativo ripa-gato da un consistenteritorno promozionale edeconomico per il centrostorico, gli esercizi com-merciali, gli artigiani e i produttoriagroalimentari che partecipano al pro-getto del Marchio Tuscia Vierbese”.

Una riflessione condivisa anchedagli espositori, come Julia Caresta del

Mensile informativo edito dalla Camera di Commercio di ViterboDirettore responsabile Franco Rosati Autorizzazione del tribunale di Viterbo n. 2 del 27-3-1948via Fratelli Rosselli 4, tel. 0761 2341, fax 0761 345755, www.vt.camcom.itanno IX numero 5 maggio 2009

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SOMMARIO

�Con i prodotti tipici di qualità l’e-vento ci guadagna.

�Obbligo di registrazione tele-matica per atti di trasferimentoquote.

�Nasce a Viterbo lo Sportello peril Microcredito sociale riservatoalle donne.

�7a Giornata dell’Economia.�Polos 2008 - Rapporto sull’eco-

nomia della Tuscia viterbese.�Scadenza pagamento diritto an-

nuale 2009.�A “Nitriti di primavera” successo

per i prodotti a Marchio TusciaViterbese.

�Guida 2009 per il marchio TusciaViterbese.

�Anche le Carni lavorate nel mar-chio collettivo Tuscia Viterbese.

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vinciale della Tuscia Viterbese chehanno presentato i vini DOC e IGTdelle 25 aziende vitivinicole aderenti.Molto apprezzato si è rivelato l’abbi-namento di prodotti tipici e artigianato,con sei imprese specializzate nelleceramiche artistiche: Artistica diViterbo, Mirabilia e Anna Cirioni diCivita Castellana, Ceramiche di ElenaUrbani di Bomarzo, Mastro-fattutto diCanino e Viterterra. I prodotti tipici delMarchio Tuscia Viterbese sono statiancora protagonisti sabato 9 e dome-nica 10 maggio, in occasione dellaCittà a Colori, manifestazione organiz-zata dall’Associazione “Viterbo conAmore” che ha interessato l’intero cen-tro storico allestito con stand per ladegustazione in piazza San Carluccio(Ejelo), piazza della Morte (MagnaMagna) e piazza don Mario Gargiuli(Tredici-Gradi)

Con i prodotti tipici di qualità l’evento ci guadagna

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Debutta a Viterbo giovedì 21 maggio loSportello Microcredito sociale dellaFondazione Risorsa Donna, grazie all’ac-

cordo siglato con il Comitato per laPromozione dell’Imprenditoria Femminiledella Camera di Commercio di Viterbo. Ogniprimo e terzo giovedì del mese lo Sportello,nella sede dell’Ente camerale in via FratelliRosselli n. 4, le donne aspiranti o neo impren-ditrici interessate a realizzare un progetto di lavoro autonomoe a qualificarsi professionalmente potranno ricevere informa-zioni per l’accesso al microcredito sociale.

L’iniziativa prevede la divulgazione e l’implementazione delmicrocredito sociale come strumento innovativo di educazionealla gestione del risparmio ed opportunità di formazione e dicrescita anche personale per soggetti in difficoltà nell’accessoal credito che intendono, singolarmente o in associazione traloro, sviluppare attività economiche o progetti finalizzatiall’occupabilità.

“In una fase delicata come questa – dichiara FerindoPalombella, presidente della Camera di Commercio diViterbo – l’imprenditoria femminile si rivela ancora più debo-le e la possibilità di ricorrere a uno strumento concreto e diret-to come il microcredito per avviare nuove attività può rivelarsi

una valida al-ternativa perfavorire l’ac-cesso al credi-to”.

“Del resto –aggiunge Pao-la Barbieri,presidente del-

la Fondazione Risorsa Donna - il microcredito hadimostrato essere uno strumento molto efficacenella lotta all’esclusione sociale, in particolaredelle donne, fornendo loro una concreta oppor-tunità di auto impiego”.

Gli importi finanziabili partono da un minimo di 2milaeuro ad un massimo di € 35mila per i progetti di microimpre-sa e da un minimo di 500 euro per i progetti di occupabilitàconsistenti in percorsi formativi che garantiscano uno sboccooccupazionale. La partecipazione economica della richieden-te è compresa tra il 5-10% del valore del progetto e la restitu-zione dell’importo finanziato può avvenire fino a 5 anni ad untasso di interesse EuroIRS (attualmente pari a 4.50% circa) +0.50%. La concessione del prestito è condizionata alla fre-quenza obbligatoria di un breve corso di formazione gratuito.Per informazioni:

Comitato Imprenditoria Femminile della Camera diCommercio di Viterbo, K. Santantonio, telefono 0761.234449; Fondazione Risorsa Donna, telefono 06.57289655,[email protected].

partecipazioni di cui all’articolo 36, co.1-bis, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112,convertito con modificazioni, dallalegge 6 agosto 2008, n. 133, nonchéal contestuale pagamento telematicodell’imposta dagli stessi liquidata esono altresì responsabili ai sensi dell’ar-ticolo 57, co. 1 e 2, del T.U. delle dispo-sizioni concernenti l’imposta di registro,di cui al D.P.R. 26 aprile 1986 n. 131.

Con provvedimento del Direttoredell’Agenzia delle Entrate sono stabiliti itermini e le modalità di esecuzione pervia telematica degli adempimenti di cuial co. 10-bis.

Provvedimento del Direttoredell’Agenzia delle Entrate del1/4/2009 pubblicato sul sitowww.agenziaentrate.gov.it indata 2/4/2009: Definizione delle modalità e deitermini per l’effettuazione per viatelematica degli adempimenti dicui all’art. 16, co. 10-bis, del D.L.29/11/2008, n. 185, convertito,con modificazioni, dalla legge28/01/2009 n. 2.

Dal 1° giugno 2009 i professionistiincaricati, abilitati ai sensi del-l’articolo 31, co. 2-quater, Legge

340/2000, sono obbligati, ai sensidell’articolo 16, co. 10-bis, Legge 2/2009, a chiedere la registrazione pervia telematica, degli atti di trasferimen-to delle partecipazioni sociali, nonchéa disporre il pagamento telematicodelle relative imposte autoliquidate.

L’atto di trasferimento delle partecipa-zioni trasmesso all’Agenzia delle Entrateper la registrazione oltre a soddisfare irequisiti di forma (PDF/A-1) deve esserefirmato digitalmente dal professionistaincaricato, dalle parti contraenti e deverecare la marcatura temporale appostaal momento dell’ultima firma digitaledelle parti. I professionisti incaricati sonoresponsabili ai sensi dell’articolo 57, co.1 e 2, del T.U. delle disposizioni concer-nenti l’imposta di registro, di cui alD.P.R. 26 aprile 1986 n. 131.

Camera di Commercio di ViterboANNO IX - NUMERO 5 MAGGIO 2009

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Obbligo di registrazione telematica per atti di trasferimento quote S.r.l. senza intervento notarile Ex art. 36 co. 1-bis L. 6/8/2008 n. 133

I professionisti sprovvisti dell’abilita-zione al servizio telematico Entrateldell’Agenzia delle Entrate devono pre-sentare apposita domanda all’UfficioTerritorialmente competente. Il profes-sionista incaricato dovrà dichiarare gliestremi di registrazione nella modulisti-ca informatica presentata ai fini dell’i-scrizione dell’atto nel registro delleimprese e dimostrare l’assolvimentodell’imposta di registro allegando laricevuta di registrazione rilasciata dalcompetente Ufficio del Registro.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Art. 16, co. 10-bis, 10-terLegge 28/01/2009 n. 2

Gli intermediari abilitati ai sensi del-l’art. 31, co. 2 quater, della legge24/11/2000 n. 340, sono obbligati arichiedere per via telematica la registra-zione degli atti di trasferimento delle

Nasce a Viterbo lo Sportello per il Microcredito sociale riservato alle donne Il progetto nasce

dall’accordo tra laFondazione Risorsa Donna e il Comitato per la Promozionedell’ImprenditoriaFemminile della Camera di Commercio di Viterbo.

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La presentazione del nono rapporto sull’Economia della Tuscia Viterbese si colloca in un momento difficile, sicuramenteil più difficile degli ultimi ottant’anni. Siamo tutti testimoni della pesante crisi mondiale che, partendo dai mercatifinanziari, ha travolto tutta l’economia reale ponendo in alcuni momenti seri dubbi sulla capacità di reazione

dell’attuale sistema economico.Analizzando i dati raccolti è di tutta evidenza che ci troviamo ad affrontare una situazione che non si può certo dire

rosea. Anche se gli effetti della crisi si sono sentiti meno che in altre parti d’Italia e soprattutto del mondo, gli imprendi-tori del territorio vivono una consistente difficoltà, che è testimoniata dalle risposte che hanno dato in merito alle perfor-mance imprenditoriali. La provincia di Viterbo, quindi, rimane meno sensibile agli shock esogeni per il modello di svi-luppo perseguito, mostrando una dinamica in cui, per il momento, l’incidenza della crisi sembra soprattutto rimarcarele difficoltà strutturali e gli squilibri socio economici, squilibri già emersi nel corso delle scorse edizioni degli Osservatorieconomici e che possiamo brevemente elencare: la contenuta capacità competitiva, la difficoltà di creazione della ric-chezza, l’innovazione ancora poco marcata, la terziarizzazione di tipo tradizionale, la rilevanza del mercato localerispetto a quello nazionale ed internazionale, le difficoltà del mercato del lavoro, i deficit infrastrutturali, un tessutoimprenditoriale troppo frammentato e basato sulla micro e piccola impresa. La Tuscia necessita, quindi, di un processodi innovazione del circuito economico, attualmente più basato sui settori tradizionali e meno sull’apporto di compartipiù aperti all’esterno. Si devono dare subito delle risposte per essere pronti nel momento in cui si avvierà la ripresa pernon stare nuovamente a guardare la fase espansiva dell’economia.

ACCESSO AL CREDITO

Uno dei primi punti che vorrei toccare è quello del credito. La crisi finanziaria internazionale si è inserita in un con-testo in cui da alcuni mesi erano stati introdotti i criteri di valutazione derivanti dal protocollo di Basilea 2. Il risultato èche le imprese hanno spesso riscontrato una rigidità del mondo creditizio, in termini di condizioni di accesso, eroga-zione e flessibilità del fido e, come sempre, di costi.

Occorrono, dunque, interventi volti a una maggiore flessibilità e accessibilità del sistema creditizio, soprattutto perquelle imprese di piccole dimensioni che faticano a trovare un corretto rating per ottenere l’accesso al credito.Fondamentale in questo senso è l’attività dei Consorzi Fidi. L’Ente camerale quest’anno ha compiuto un deciso sforzoraddoppiando lo stanziamento per il 2009 con un impegno finanziario di mezzo milione di euro a favore dei ConsorziFidi. Una misura, questa, che potrebbe dare risultati ancora più incisivi se, come auspichiamo, venisse creato unCoordinamento provinciale dei Consorzi Fidi che da una parte svolga un ruolo più significativo in termini contrattualicon gli istituti di credito e dall’altra abbia il compito di monitorare e indirizzare le attività dei singoli Consorzi, senzasostituirsi ad essi, in modo da rendere pienamente efficace ed efficiente l’utilizzo di tutte le risorse e far sì che la leva mol-tiplicatrice possa esplicare appieno i suoi effetti.

IL DISTRETTO CERAMICO: INNOVAZIONE ED INTERNAZIONALIZZAZIONE

Un altro tema che desidero toccare riguarda la situazione del Distretto della ceramica di Civita Castellana, uno deifiori all’occhiello del nostro territorio e considerato a livello nazionale il primo polo produttivo dell’arredo bagno.Purtroppo i dati confermano la grave entità della crisi che sta attraversando questo comparto, gravità espressa in piùoccasioni dagli stessi imprenditori e dalle rappresentanze sindacali (fortemente orientato all’estero con un’incidenza pro-vinciale del 44%). Nonostante tutto ciò ci conforta la reattività imprenditoriale che ha puntato tutto su innovazione einternazionalizzazione, aspetti indispensabili per aggredire nuovamente i mercati. In tal senso è necessario non lasciar-si sfuggire la grande opportunità offerta dalla Regione Lazio di aderire al Bando sull’innovazione previsto dal POR,mettendo a frutto la progettualità distrettuale condivisa che ha visto coinvolti Camera di Commercio e Provincia, di con-certo con le Associazioni di categoria e i Sindacati confederali, in modo da far fruttare al meglio i 16 milioni di europrevisti. Al tempo stesso sull’export abbiamo bisogno di un’iniziativa forte che possa garantire uno sguardo permanentesui mercati internazionali e assicuri servizi adeguati alle imprese. I tempi per la costituzione di un Consorzio sull’Exportdella Tuscia Viterbese sono maturi e su questo versante dovremo cominciare a lavorare.

7^ giornata dell’economia – 8 maggio 2009Sintesi dell’intervento del Presidente Palombella

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AGRICOLTURA: PUNTARE SU QUALITÀ E AGGREGAZIONE

Per quel che riguarda l’agricoltura siamo da sempre in prima linea nel proporre forme di sinergia e di aggregazio-ne che possano consentire il superamento della frammentazione delle nostre imprese, in una logica di filiera, in mododa far diventare i nostri prodotti (che siamo sicuri sono di eccellenza) maggiormente disponibili e vendibili sul mercato.

Gli strumenti che stiamo mettendo in campo, con gli altri attori istituzionali, sono ormai noti: dai Progetti Integrati diFiliera (ben 9 sono quelli approvati dalla Regione Lazio) ai Progetti Integrati Territoriali, quanto mai importanti per valo-rizzare il settore primario del nostro territorio; dal Distretto agroalimentare dei Monti Cimini, che sta diventando final-mente realtà, alla crescita esponenziale degli agriturismi. Alle opportunità comunitarie e regionali possiamo aggiunge-re anche quelle locali, quali è il Marchio Tuscia Viterbese, questo strumento di marketing territoriale avviato in sordinaqualche anno fa dalla Camera di Commercio è divenuto oggi il principale riferimento provinciale delle produzioni tipi-che di qualità con ben 133 aziende aderenti.

Sul fronte della tutela della tipicità e qualità dobbiamo continuare a insistere sul Marchio Tuscia Viterbese comple-tando il paniere dei prodotti locali, ampliando il numero di aziende ed estendendo i controlli previsti dai disciplinari.Allo stesso tempo è necessario compiere insieme uno sforzo per giungere alla nascita dei Consorzi di Tutela per i pro-dotti DOP e IGP, per favorire l’incontro dei produttori e sviluppare percorsi promozionali interni ed esterni adeguati,lasciando comunque all’Ente camerale la funzione di controllo e garanzia. E a proposito di Consorzi noto con piacereil moltiplicarsi di esperienze di aggregazione tra aziende del comparto agroalimentare e non solo.

TURISMO

Un’altra grossa risorsa per il nostro territorio è il turismo, anzi i turismi come mi piace dire, e la ricettività, che neces-sita anch’essa di essere maggiormente al passo con i tempi tenendo presenti le nuove esigenze dei viaggiatori. Oggi ilturista non sceglie solo un luogo dove soggiornare, ma il suo ambiente, le tradizioni, la cucina, gli eventi culturali, le bel-lezze artistiche, le terme. Tutti elementi che da soli non bastano a determinare l’attrattività di un territorio ma necessita-no di essere (uso un’espressione impropria ma che rende bene l’idea) eventizzati, ovvero pensati considerando la frui-bilità turistica.

Da qui la necessità di un collegamento più stretto delle strutture ricettive con e tra tutti i diversi soggetti organizzato-ri quali sono Enti locali e associazioni, in modo da favorire la promozione territoriale da parte di Regione, Provincia eCamera di Commercio attraverso un adeguato calendario di manifestazioni. Nel frattempo con alcune strutture ricettiveabbiamo già stretto una forte collaborazione che dovrebbe portare a incrementare il flusso di informazioni e a stimola-re la proposta di pacchetti turistici ad hoc. In tal senso la funzione di internet è fondamentale. Alcune ricerche riporta-no che il 40% dei turisti prenotano attraverso i siti web e il fenomeno è in forte crescita. Ebbene la sfida che ci attende,anche se siamo in ritardo, è quella di aiutare le nostre imprese a innovare il loro posizionamento su internet perché dob-biamo “arrenderci” a questa realtà: o sai stare sul web o si rischia di perdere ulteriori posizioni.

L’AEROPORTO

Quanto finora detto, è chiaro che, deve integrarsi con il miglioramento della capacità competitiva del territorio attra-verso un sistema di nuove infrastrutture e l’ammodernamento e adeguamento di quelle esistenti: da quelle viarie e fer-roviarie a quelle immateriali e di servizio. Ma in questo contesto non si può non concentrare l’attenzione sull’aeroporto,in quanto, con la realizzazione dello scalo regionale, si attiverebbe un moltiplicatore economico in grado, non solo dicontrastare la crisi, ma anche di ridefinire il modello di sviluppo economico della provincia, con un deciso incrementodel livello di competitività territoriale. L’importanza che diamo a questa infrastruttura è corroborata dalle indicazioni chevengono dalle imprese, le quali valutano che la realizzazione dello scalo aeroportuale della Tuscia consenta un decisoincremento nella capacità di attrazione dei turisti, oltre a un significativo miglioramento nella mobilità e nei trasporti. Aciò si aggiunga come, secondo le imprese intervistate, la realizzazione di un’eccellenza infrastrutturale, come uno scalointernazionale, porti alla costituzione di un solido indotto produttivo in grado di alimentare la domanda sul territorioanche attivando investimenti esterni alla provincia.

Ovviamente queste potenzialità per realizzarsi dovranno essere tradotte in realtà dalle istituzioni, in primis, da entilocali e associazioni di categoria, dall’imprenditoria e dal mondo universitario.

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LA RICCHEZZA PRODOTTANon tutti i territori hanno subìto la crisi che ha aggredito i mercati nazionali ed internazionali allo stesso modo, infat-

ti, l’attuale ciclo congiunturale ha permesso una parziale compensazione del deficit strutturale di parte del Paese (preva-lentemente la ripartizione meridionale e qualche area svantaggiata delCentro Italia) rispetto alle economie più avanzate (Centro-Nord).

La Provincia di Viterbo è stata una delle province a beneficiare mag-giormente dell’attuale scenario economico presente sui mercati. Infatti,anche nel 2008, a differenza di quanto registrato a livello nazionale (-1,0%) e regionale (-0,1%), si rileva una crescita comunque sostenuta del Pil (+1,9% a prezzi costanti) che prosegue iltrend dell’anno precedente (+1,8% tra il 2006 ed il 2007).

Variazione annue del PIL in provincia di Viterbo, nel Lazio ed in Italia, a prezzi costanti(in %; 2003-2008)

SINTESI RAPPORTO SULL’ECONOMIA DELLA TUSCIA VITERBESE 2008

...dinamica del PIL positiva: + 1,9%

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2002/2001

2003/2002

2004/2003

2005/2004

2006/2005

2007/2006

2008/2007

Viterbo LAZIO ITALIA

Il livello di ricchezza procapite che, al 2008, è associabile alla provincia di Viterbo risulta pari a 21.526 euro, ovveropiù di quanto rilevato nell’anno precedente (21.190 euro). Tuttavia, la crescita rilevata durante l’ultimo anno risulta in lineacon quella nazionale per via dell’incremento demografico che ha accompagnato, con analoga intensità, la crescita delprodotto interno lordo. Non a caso, il numero indice del prodotto interno lordo procapite (numero indice Italia=100) èrimasto stabile (N.I. 81,9).

Rimane, comunque, positivo il bilancio di medio-lungo periodo considerando come, al 2003, lo stesso indicatore risul-tasse inferiore a quello osservato per il 2008 (18.378 con un numero indice pari a 79,3).

LA DINAMICA DELLE IMPRESE

Da una prima lettura dei dati relativi alla crescita del numero di imprese registrate in provincia di Viterbo, si evince unasostanziale tenuta del sistema imprenditoriale di fronte alle difficoltà scaturite dalla crisi economica esplosa in autunno.

Quanto alla struttura del tessuto imprenditoriale della Tuscia l’agricoltura, continua ad avere un ruolo primario assor-bendo il 38,5% delle imprese attive, anche se in consistente calo negli ultimi anni, seguita dal commercio che assorbe il22,7% delle imprese, in leggero aumento rispetto ai dati dell’anno precedente. Un numero di imprese importanti ancheper il settore delle costruzioni, che ha proseguito anche nel 2008, seppur in tono minore, la crescita evidenziata tra il2003 ed il 2007, arrivando ad un peso pari al 14,0% delle imprese attive in provincia di Viterbo. Il settore delle attività

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manifatturiere assorbe il 7,1%, dato di gran lunga inferiore al corrispondente nazionale (12,1%) e al suo interno com-prende due eccellenze quali l’industria ceramica del Distretto industriale di Civita Castellana e l’industria alimentare e dellebevande. Il settore delle attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca, con il settore degli alberghi e ristoranti, assor-

bono il 10% circa delle imprese della Tuscia. Questi due settori pur registran-do significative variazioni in aumento, sia nel breve che nel medio periodo,non riescono a colmare il divario che li separa dalla media nazionale e dallerealtà più evolute della Regione e della Nazione.

Confrontando le varie forme giuridiche, si evince come il tessuto produttivoprovinciale viterbese sia particolarmente concentrato nella micro e piccolaimprenditoria che lo rende particolarmente fragile nel rapporto con i mercati.

Infatti, il sistema imprenditoriale della Tuscia si compone per oltre il 75% da ditte individuali, dove la figura dell’impren-ditore è basilare per il successo o l’insuccesso dell’impresa. L’incidenza di tali imprese mostra, nell’ultimo anno, una varia-zione negativa di un punto percentuale (-1,1% tasso di variazione medio annuo tra il 2003 ed il 2008). Una contrazio-ne strettamente collegata all’ispessimento imprenditoriale della Tuscia, testimoniato da un importante crescita del pesodelle società di capitale, passato dal 5,3% del 2003 all’8,3% del 2008. Rimane comunque lontano il dato dell’Italia nelcomplesso, dove il peso delle società di capitale è giunto al 16,5%.

Numerosità delle imprese attive in provincia di Viterbo e tasso di variazione medio annuo per natura giuridica(Anni 2003-2008)

Società di capitale Società di persone Ditte Individuali Altre forme TotaleValori assoluti

2003 1.840 4.808 27.618 572 34.8382008 2.855 5.053 25.873 629 34.410

Valori (%)

2003 5,3 13,8 79,3 1,6 100,02008 8,3 14,7 75,2 1,8 100,0

Tasso di variazione medio annuo

2008/2003 7,6 0,8 -1,1 1,6 -0,2

IL COMMERCIO ESTERO

Passando al commercio con l’estero, i risultati annuali dell’export della provincia di Viterbo registrano una variazionenel 2008 rispetto al 2007 del -6,5% in controtendenza rispetto ai dati regionali che vedono crescere l’export del +2,5%e comunque peggiore del dato nazionale rimasto stabile nel periodo.

Lo scenario del commercio estero provinciale, oltre ad essere problematico strutturalmente a causa del peso della microe piccola impresa che caratterizza il tessuto economico, ha subìto in questo caso ilcontraccolpo dello sfavorevole ciclo congiunturale nazionale ed internazionale, par-ticolarmente penalizzante nel secondo semestre del 2008.

La disaggregazione dei dati per settore economico mostrano come il settore deiprodotti della lavorazione dei minerali non metalliferi è quello che ha risentito di piùdella crisi internazionale con una contrazione dell’export del -8,3%, complessa anche la situazione per i prodotti alimen-tari la cui contrazione nell’export è stata del -19,7%, mentre per gli altri prodotti manifatturieri (compresi i mobili) è stata

più contenuta -2,4%. Tiene l’agricoltura con un aumento del 2,3%. Per glialtri settori si registra una diminuzione generalizzata anche se occorre con-siderare che i volumi di scambio sono scarsi. Tra i pochi settori in contro-tendenza quello dei prodotti chimici che mette a segno un +49,6% e dellameccanica con un buon +43,8% e con volumi ragguardevoli (5,5% dell’ex-port provinciale).

L’Europa con il 73,4% dell’export si conferma il principale mercato di riferimento per le imprese della Tuscia, anche seva segnalato il crescente peso che i continenti e le Aree emergenti stanno acquisendo nel commercio internazionale. Nel2008 c’è stata una diminuzione dell’export verso il Vecchio Continente pari al -11,4%, con una flessione particolarmentesentita verso la Spagna del -24,2% (1° paese per destinazione dei prodotti ceramici), verso la Francia del -5,7%, e dellaGermania del -14,4%. Tra i paesi Europei le uniche variazioni positive si hanno per la Svizzera (+1,1%), per la Lituania

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La distribuzione dei settori economici e l’evoluzione

strutturale dell’imprenditoria

L’export in calo...

...si conferma il ruolo strategicodell’Est Europa

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(+85,6%) e per la Russia +32% i cui volumi di scambio stanno acquisendo una discreta importanza.Gli Stati Uniti diventano il terzo paese più importante per il nostro export +5,7%. Cresce il peso del mercato asiatico

+15,5%, crescita che si riflette anche nel contesto internazionale che si è orientato verso le aree emergenti. Da evidenziareil crescente volume di export verso il Medio Oriente in particolare Emirati Arabi con un valore più che raddoppiato in unsolo anno e giunto ad oltre 8 milioni di euro.

Esportazioni della provincia di Viterbo per settore di attività economica (Anni 2007, 2008 e Var% 2008/2007)

Composizione Var %2007 2008 (%) 2008 2008/2007

AGRICOLTURA 28.750.194 29.401.362 9,2 2,3PRODOTTI DELLA PESCA 0 0 0,0 0,0MINERALI ENERGETICI E NON ENERGETICI 2.208.305 2.543.042 0,8 15,2PRODOTTI ALIMENTARI, BEVANDE E TABACCO 47.871.051 38.418.186 12,1 -19,7PRODOTTI DELLE IND. TESSILI E DELL’ABBIGLIAM. 9.659.441 8.876.848 2,8 -8,1CUOIO E PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E SIMILARI 1.618.647 818.284 0,3 -49,4LEGNO E PRODOTTI IN LEGNO 5.903.429 4.835.897 1,5 -18,1PRODOTTI DELL’EDITORIA E DELLA STAMPA 1.037.763 512.996 0,2 -50,6COKE, PRODOTTI PETROLIFERI RAFFINATI 394.636 216.671 0,1 -45,1PRODOTTI CHIMICI E FIBRE SINTETICHE E ARTIF. 2.359.248 3.529.917 1,1 49,6ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 16.679.167 13.392.307 4,2 -19,7PRODOTTI DELLA LAV. MINERALI NON METALLIFERI 152.393.516 139.814.919 44,0 -8,3METALLI E PRODOTTI IN METALLO 20.428.678 19.933.858 6,3 -2,4MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI 11.229.670 16.150.469 5,1 43,8MACCHINE ELETTRICHE ELETTR. ED OTTICHE 7.928.754 7.447.693 2,3 -6,1MEZZI DI TRASPORTO 2.359.691 2.575.641 0,8 9,2ALTRI PRODOTTI DELLE INDUSTRIE MANIFATT. 28.595.031 27.896.706 8,8 -2,4TOTALE MANIFATTURIERO 308.458.722 284.420.392 89,4 -7,8ENERGIA ELETTRICA,GAS E ACQUA 0 0 0,0 0,0ATTIVITA’ INFORMATICHE 1.483 0 0,0 -100,0ALTRI SERVIZI 917.157 1.744.128 0,5 90,2

TOTALE 340.335.861 318.108.924 100,0 -6,5

IL MERCATO DEL LAVOROL’andamento del mercato del lavoro della provincia di Viterbo conferma la fragilità strutturale già dimostrata in passa-

to. Il tasso di disoccupazione dal 2007 al 2008 è aumentato dal 9,6% al 10,1%, con un aumento sia della disoccupa-zione maschile arrivata al 7,8% sia di quella femminile il cui tasso è pari al 13,8%. Il tassodi occupazione è in crescita dal 52,4% al 55,5% ma permangono evidenti differenze conil dato del Lazio che è del 60,2%, quello Italia è del 58,7%.

Rimane anche in questo caso elevato il gap tra iltasso di occupazione maschile che è del 70,1% e quel-

lo femminile del 40,8%, con insoddisfacenti opportunità di lavoro per le donne nellaTuscia.

La debolezza del sistema occupazionale della Tuscia è confermata anche dal tassodi attività, pari al 61,8%, inferiore al 65,1% del Lazio e al 63,0% italiano.

tasso di occupazione tasso di disoccupazionemaschi femmine Totale maschi femmine Totale

Viterbo 70,1 40,8 55,5 7,8 13,8 10,1Rieti 67,6 45,4 56,6 5,6 9,2 7,1Roma 73,1 52,5 62,6 5,5 9,1 7,0Latina 69,4 39,8 54,5 6,4 11,8 8,5Frosinone 65,9 37,1 51,5 7,5 12,4 9,3LAZIO 71,8 49,0 60,2 5,9 9,7 7,5ITALIA 74,4 51,6 58,7 5,5 8,5 6,7

il mercato del lavoro femminile in difficoltà

cresce il tassodi disoccupazione

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LA CRISI E LA CONGIUNTURAIn relazione all’indagine congiunturale realizzata presso un campione di 450 imprese della provincia emerge una

situazione piuttosto complessa per l’imprenditoria viterbese. Si può innanzitutto dire che la provincia per il suo speci-fico modello di sviluppo, anche secondo gli stessi imprenditori, ha risenti-to meno della crisi rispetto ad altri territori maggiormente integrati con imercati internazionali. Infatti, è stato chiesto alle imprese di valutare l’im-patto della crisi sulle sull’attività dell’impresa in base ad una scala che vada 1 (impatto minimo) a 10 (impatto massimo). Dalle risposte, è possibi-le comprendere come l’impatto della crisi sulle imprese di Viterbo sia statoinferiore alla media degli altri territori analizzati con la stessa metodologia dall’Istituto Tagliacarne, sia per quantoconcerne il 2008 (valutazione Viterbo 4,9, media degli altri territori 5,8), sia nelle aspettative per il 2009 (6,0 Viterbo,media altri 6,4). Ciononostante l’indagine ha messo in luce anche un problema di irrigidimento del credito, verifica-

to per oltre 1/3 delle imprese intervistate. Il peggioramento delle condi-zioni di accesso al credito si esplica, soprattutto, in un’inadeguatezzadell’ammontare concesso dalle banche (57,8%), nell’eccessiva richiestadi garanzie patrimoniali (51,7%) ed in un aumento del costo del dena-ro (42,9%), tutte fattispecie che rischiano di ingessare le attività delleimprese a corto di liquidità. Per far fronte a questa minore capacità diindebitamento, le strategie temporanee utilizzate dalle imprese, consi-

stono principalmente nel ritardare i pagamenti ai fornitori (49,0%) ed in un utilizzo di finanziamenti a breve termineattraverso lo strumento dello scoperto bancario (32,7%). Si tratta di operazioni che, pur risolvendo il problema con-tingente instaurano un “effetto domino” che si può ripercuotere su tutte le filiere produttive presenti in provincia diViterbo.

Focalizzando l’attenzione sulle performance imprenditoriali,si evince come il quadro economico provinciale risulti in pro-gressiva difficoltà, registrando dinamiche negative di tutti gliindicatori congiunturali nel corso del 2008. Inoltre, le previsio-ni relative al 2009 indicano ulteriori flessioni delle variabili diriferimento. Scendendo nel dettaglio, risulta, innanzitutto, doveroso evidenziare la contrazione intervenuta, nel 2008rispetto al 2007, nei livelli produttivi provinciali (-11,5%) ma ha interessato in misura rilevante anche il riassorbimen-to degli ordinativi (-10,1%) e del fatturato (-8,5%). In tale scenario, si distingue il dato riguardante l’occupazione cherisulta essere la variabile meno influenzata nel confronto con il valore del 2007 (-1,9%) e caratterizzata da aspetta-tive contenute di flessione nel 2009 (-2,9%).

Nel distinguo settoriale, il risultato peggiore risulta quello delle costruzioni e dei servizi che denunciano un fattura-to in calo rispettivamente del 10,2 e del 10,1%. In quest’ultimo caso sono i servizi diretti alle imprese quelle più in dif-ficoltà (terziario avanzato -12,4% e trasporti -15%). Anche il manifatturiero registra una flessione del fatturato piut-tosto pesante (-9,5%), soprattutto per il tessile-abbigliamento (-16,7%) e legno-mobilio (-15,6%); anche la meccanica(-10,2%) e la lavorazione ceramica (-8,9%) contribuiscono al risultato complessivo. Assolutamente migliore il dato delcomparto estrattivo che ha evidenziato una lieve flessione, -1,3%. I settori meno colpiti, anche se comunque negativisono l’ agricoltura con un -7,2%, ed il commercio, -5,1%.

Il dato favorevole è che per far fronte all’attuale congiuntura, ed alla con-seguente contrazione dei livelli di attività, una quota significativa del tessutoproduttivo provinciale ha deciso di puntare sugli investimenti. Si segnala lavolontà dell’imprenditoria locale di reagire alla fase discendente del cicloeconomico mediante un incremento, nel 2008 rispetto al 2007, delle risorsefinanziarie destinate all’attività di investimento (+5,5%, per la provincia nel

suo complesso), con dinamiche difformi a livello settoriale. Infatti, la crescita dei flussi di investimento, nel 2008, risul-ta essere principalmente ad appannaggio del settore manifatturiero (+12,7%),seguito dal commercio (+8,0%) e dai servizi (+5,5%), mentre più contenuto è il datodell’agricoltura (+2,3%) e soprattutto delle costruzioni (-0,7%).

Come già accennato le previsioni per il 2009 appesantiscono ulteriormente ilquadro congiunturale, va comunque evidenziato che l’indagine è stata effettuata loscorso mese di febbraio, momento peggiore della crisi e del bombardamentomediatico sulla forza della crisi internazionale.

In particolare, costruzioni e manifatturiero, assistono ad una flessione del volume di affari nel corso del 2009 (-19,7%; -16,3%), mentre più contenute risultano le stime inerenti il settore agricolo (-11,7%), il commercio (-11,6%) edi servizi (-11,3%). Per il turismo gli imprenditori prevedono un anno nero, complice la crisi internazionale, con un fat-turato in calo del 21,3%. L’unica nota positiva viene dal comparto della ceramica, che per il 2009 ha previsto unacrescita del fatturato dell’1,7%.

La contenuta esposizionealla crisi della Tuscia...

...un terzo delle imprese ha riscontrato un irrigidimento

nei rapporti con le banche

Le dinamiche congiunturali denuncianouna battuta d’arresto nel 2008

...nuovo impulso nell’attività di investimento

L’apnea continuanel 2009

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Anche per il 2009 si ravvisano importanti stime di aumento degliinvestimenti del sistema economico provinciale (+11,2%). Si segnala,pertanto, la presenza di un nucleo di imprese che, nonostante le diffi-coltà congiunturali sin qui evidenziate, intende incrementare, nel corsodel 2009, le risorse finanziarie destinate all’attività di investimento,accrescendo così la propria competitività e rafforzando il proprio posizionamento sul mercato.

L’AEROPORTO COME RISORSA ECONOMICAL’impatto economico occupazionale di un aeroporto è dato dalla somma di 4 componenti: effetto diretto, effetto indi-

retto, effetto indotto ed infine quello catalitico o dinamico. A questi effetti permanenti andrà aggiunto l’impatto tempora-neo ma non trascurabile inerente gli investimenti iniziali. Le nuove stime ipotizzate all’inizio dell’anno 2009 da Enac eAeroporti di Roma Spa, prevedono che l’aeroporto di Viterbo entrerà a regime nel 2014, momento in cui si concluderàla delocalizzazione di Ciampino. Il punto di partenza dello scalo viterbese si attesterà quindi sui 4,5 milioni di passeg-geri con un prevedibile sviluppo a 9 milioni di passeggeri annui, secondo una valutazione prudenziale, nel 2020.

In base alle considerazioni effettuate ed alle stime preventive della società ADR di ENAC ed ENAV, si ipotizza unaspesa d’investimento complessiva pari a circa 300 milioni di euro per la realizzazione, in particolare, delle infrastruttu-re aeroportuali e delle infrastrutture e degli impianti di assistenza al volo ed opere collegate interne all’aeroporto. Nonsi prende in considerazione la spesa per opere viarie e ferroviarie che ad oggi non appaiono facilmente stimabili siacome tempi che come costi. Questi 300 milioni di euro, in via prudenziale, generano un 40% di valore aggiunto relati-vo al settore delle costruzioni ed indotto per un ammontare totale di 120 milioni di euro con 1680 addetti da impiega-re per circa 2 anni.

Tra gli effetti economico-occupazionali duraturi si sono stimati quello diretto (generato direttamente dalla nascita e dalfunzionamento dell’aeroporto nell’area di riferimento e negli immediati dintorni in termini di occupazione e di reddito),quello indiretto (generato dalle imprese che forniscono beni e servizi alle strutture ed alle attività aeroportuali in sensolato) e quello indotto (generato sull’economia locale dalla spesa dei redditi e dei profitti ricavati dall’impatto diretto edindiretto della struttura aeroportuale). Per quello catalitico (effetto generato per l’economia dell’area in cui si realizza l’ae-roporto attraverso l’analisi del ruolo propulsore che l’aeroporto svolge per fattori quali: gli investimenti provenienti dal-l’esterno dell’area e per il turismo) si sono fatte delle considerazioni per lo più qualitative anche se è stata fatta una stimadi massima per la ricettività aggiuntiva che l’aeroporto può determinare.

Per quanto riguarda il futuro scalo viterbese gli effetti sull’occupazione e sul valore aggiunto sono stati stimati sullabase delle due ipotesi già considerate da ADR ed ENAC e cioè 4,5 milioni di passeggeri all’entrata a regime e 9 milio-ni di passeggeri (nell’ipotesi più prudenziale) nel 2020, numeri realistici vista la chiusura, per lo meno ai voli low cost,dell’aeroporto di Ciampino.

Impatto economico occupazionale sul territorio provinciale 4,5 e 9 milioni di passeggeri4,5 milioni di passeggeri 9 milioni di passeggeri

Valore aggiunto Valore aggiunto(migliaia di Euro) Occupati (migliaia di Euro) Occupati

Effetti diretti 123.864 2.400 212.537 4.295Effetti indiretti 38.398 1.008 65.887 1.804Effetti indotti 50.301 1.431 86.311 2.561Effetti totali 212.563 4.839 364.735 8.660

Nell’orizzonte temporale 2014-2020, per le ipotesi presentate l’impatto totale misurabile in provincia di Viterboandrà da un minimo di 4.839 ad un massimo di 8.660 occupati (da un +4,2% ad un +7,5% di occupati rispetto aldato 2008) e da 212,563 milioni di euro a 364,735 milioni di euro di valore aggiunto (da un +3,6% ad un +6,3%di valore aggiunto in più rispetto al 2007).

I meccanismi dell’impatto catalitico di un aeroporto sono i più vari. Per esempio può influenzare le decisioni azien-dali di localizzazione di una attività economica in una determinata località comportando la realizzazione di nuoviinvestimenti provenienti anche da più parti del mondo ovvero può garantire un migliore andamento e l’espansione diimprese già esistenti favorendone le esportazioni anche attraverso il flusso di passeggeri/clienti, migliorando nel con-tempo la possibilità di accesso ai mercati esteri. Anche la competitività economica dell’area migliora in quanto la for-nitura di servizi alle persone e alle imprese sarà più efficiente.

Una stima del potenziale turistico sul versante delle presenze nel territorio è stata realizzata partendo da altri ter-ritori presi a riferimento, in primis Bergamo e Pisa che sono le strutture aeroportuali che più si avvicinano a quellorealizzando di Viterbo. Una volta verificata una correlazione positiva piuttosto forte tra aumento delle presenze regi-strate nelle due province ed incremento dei passeggeri in transito nei rispettivi aeroporti è stato stimato il numero dellepresenze aggiuntive che si possono registrare su un territorio per ogni milione di passeggeri in transito.

Prosegue la crescita degliinvestimenti nel 2009

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Impatto economico occupazionale sul turismo provinciale

AnnoPresenze Spesa complessiva Valore aggiunto Addetti aggiuntivituristiche (in euro) attivato previsti

aggiuntive (in euro)

2014 140.000 6.300.000 4.725.000 1032020 320.000 14.400.000 10.800.000 235

A queste stime andrebbero aggiunti i costi per somministrazione extra aeroporto e le altre spese dei visitatori, valoriche non sono stati considerati per carenza di dati ma che rappresentereb-bero comunque un’altra opportunità economica per il territorio.

Queste previsioni formulate dall’ufficio studi della Camera di Commerciodi Viterbo sembrano confermate anche dalle risposte degli imprenditori dellaTuscia. Infatti, alle imprese è stato chiesto di valutare quanto la realizzazio-ne dell’infrastruttura aeroportuale nella Tuscia e il relativo indotto incideranno sulle attività delle imprese, con particolare rife-rimento al potenziale moltiplicatore economico. Le imprese viterbesi, infatti, valutano che la realizzazione dello scalo aero-portuale della Tuscia consenta un deciso incremento nella capacità di attrazione dei turisti (da 1 a 10: media 6,9), con par-ticolare riferimento alle imprese del settore delle costruzioni (7,5), del commercio, dei servizi (entrambe 7,1). A ciò si aggiun-ga come, secondo le imprese intervistate, la realizzazione di un’eccellenza infrastrutturale, come uno scalo internazionale,porta alla costituzione di un solido indotto produttivo in grado di alimentare la domanda sul territorio, soprattutto per le impre-se delle costruzioni (6,9) e per le società per azioni (9). Secondo gli imprenditori anche il sistema della mobilità e dei tra-sporti beneficerà dello scalo, così come, anche se in maniera più ridotta il flusso delle esportazioni.

Valutazione di incidenza della realizzazione dell’aeroporto sui fattori economici della provincia (da 1 minima a 10 massima: media)

Flussi turistici Esportazioni Mobilità e trasporti Indotto produttivo

Agricoltura 6,7 5,8 6,6 6,1Manifatturiero 6,6 5,3 6,5 5,8Costruzioni 7,5 6,6 7,2 6,9Commercio 7,1 6,0 7,2 6,3Servizi 7,1 5,8 7,0 6,5Totale 6,9 5,8 6,8 6,2

L’analisi di impatto dell’aeroporto sulle attività di impresa indica come la piena attività dell’indotto conferirà un incre-mento del volume di affari delle imprese pari al +11,6%; ne beneficeranno soprattutto le imprese dei servizi (+15,5%) equelle con oltre 50 addetti (+16,9%). L’incremento dell’occupazionee degli investimenti dichiarato dagli imprenditori locali lascia pen-sare che l’attrattività dell’area, in termini sociali ed economici, nebeneficerà sensibilmente, attivando un circuito virtuoso di ulterioriinvestimenti che, probabilmente, si rifletteranno sul tenore di vita,sull’occupazione e sugli stili di consumo dei residenti. Secondo lestime delle imprese locali, infatti, anche l’occupazione beneficerà dell’indotto aeroportuale a pieno regime (+8,2%) conpunte rilevanti sempre per quelle dei servizi e per quelle più strutturate.

Infine, anche per gli investimenti è previsto un aumento del +9,7%, con punte nei servizi (+13,4%, per lo più turismo etrasporti) e nelle imprese con oltre 50 addetti (+10,3%) ed in quelle più piccole (+10,2%).

In altri termini, anche per gli imprenditori, l’aeroporto mobiliterà una serie di risorse molto consistente ed in manieratrasversale in tutta l’economia locale.

Capacità dell’indotto aeroportuale di incidere sui principali indicatori congiunturali secondo le dichiarazioni delle imprese di Viterbo per settori economici (in %)

Fatturato Occupazione InvestimentiManifatturiero 10,5 7,9 9,1Costruzioni 11,5 8,2 9,8Commercio 10,4 7,8 7,7Servizi 15,5 10,8 13,4Agricoltura 11,1 6,5 9,2Totale 11,6 8,2 9,7

L’Aeroporto come misuradi politica economica

Performance imprenditoriali in forte crescita con l’Aeroporto

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Si comunica che con D.M. del 19.05.2009 pubblicatosulla Gazzetta Ufficiale è stato determinato, ai sensi del-l’art. 18 della legge 580/1993, il diritto annuale dovu-

to alle Camere di commercio per l’anno 2009 sia dalleimprese iscritte o annotate nel Registro delle Imprese al 1°gennaio 2009, sia dalle imprese iscritte o annotate in corsod’anno. L’impresa che ha trasferito la propria sede da unaprovincia ad un’altra deve pagare solo a favore dellaCamera di commercio dove era iscrittaal 1° gennaio 2009. Il decreto confer-ma le misure già previste per l’anno2008. Il versamento deve essere effet-tuato in un’unica soluzione nel termineprevisto per il versamento del primo acconto delle imposte suiredditi, vale a dire entro il 16 giugno 2009 (ovvero entro i30 giorni successivi con la maggiorazione dello 0,40% a tito-lo di interesse corrispettivo, versato in centesimi, con arroton-damento matematico in base al terzo decimale), esclusiva-mente con modalità telematiche mediante modello F24 online. A norma dell’art. 8 del D.M. 359/2001, sono in corsodi recapito alle imprese le note informative relative agliimporti dovuti, alle modalità di versamento ed alla scadenzadel pagamento. Si precisa che il Ministero dello SviluppoEconomico, con nota prot. n. 19230 del 03 marzo 2009, hafornito istruzioni sulla individuazione dei righi del modelloIRAP 2009, sulle modalità di calcolo e sul metodo di arro-tondamento da applicare per la determinazione ed il versa-

mento del diritto annuale. Gli importi dovuti, come fissati daldecreto, le informazioni relative al calcolo del singolo tributoed il testo della nota ministeriale sopra indicata sono disponi-bili sul sito della Camera di commercio, all’indirizzowww.vt.camcom.it.

Regolarizzazione tardivo o omesso pagamento anno 2008

Le imprese che hanno omesso (o versato parzialmente) ildiritto annuale dell’anno 2008 potranno usufruire, entro il16 giugno 2009, del ravvedimento operoso di cui all’art. 6del D.M. n. 54/2005 per regolarizzare la propria posizione

contributiva versando, oltre all’importoomesso, la sanzione ridotta pari al 6% e gliinteressi calcolati in base al tasso legalematurati dal termine di scadenza del paga-mento – 17.06.2008 - e sino al giorno in cui

si effettua il versamento. Il ravvedimento è consentito purchèla violazione non sia già stata constatata. Ai fini del perfe-zionamento del ravvedimento, il diritto dovuto, la sanzioneridotta e gli interessi legali devono essere versati contestual-mente. E’ possibile compensare l’importo del solo dirittoannuale con gli eventuali crediti della stessa natura e conquelli vantati per altre tipologie di tributi, ma non è possibi-le compensare né gli interessi né le sanzioni per tardivo odomesso versamento.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito dellaCamera di commercio di Viterbo all’indirizzowww.vt.camcom.it o rivolgersi direttamente all’ufficio dirittoannuale: telefono 0761-234433/43/08, e-mail: [email protected].

Scadenza pagamento dirittoannuale 2009

...entro il 16 giugno 2009

Formaggi, salumi, nocciole, dolci e vino. Sono solo alcuni dei prodotti tipici diqualità del Marchio collettivo Tuscia Viterbese promossi dalla Camera di Commercio di Viterbo in occasione di Nitriti diPrimavera, la fiera nazionale del cavallo italiano, in programma a Tuscania dal 22 al 24 maggio.

In un’apposita area attrezzata gli esercizi commerciali Tuscia DOC di Caprarola e la Cooperativa ZootecnicaViterbese, hanno proposto la degustazione e vendita delle prelibatezze della Tuscia, suscitando grande apprezzamentoda parte dei visitatori. “Abbiamo creduto fin dall’inizio in questa manifestazione – ha dichiarato Ferindo Palombella, pre-sidente della Camera di Commercio di Viterbo – che è cre-sciuta di anno in anno divenendo un qualificato punto di rife-rimento non solo per il mondo equestre ma anche per le tan-tissime persone provenienti da ogni parte d’Italia che amanogli animali e la vita all’aria aperta. Un’opportunità straordi-naria di visibilità per il nostro territorio e per le nostre pro-duzioni, con ricadute immediate in termini economici”. Nell’Area Tuscia Viterbese i prodotti in degustazione sono delleaziende: Olio DOP Canino di Frantoio Arturo Archibusacci di Canino e Azienda Agricola La Poppetta di Farnese; OlioDOP Tuscia di Società Agricola Sciuga di Montefiascone, Azienda Agricola Gisella ed Elena Ascenzi di Viterbo e FrantoioBattaglini di Bolsena; miele di Tusciapi di Viterbo; Formaggi di Radicetti di Cellere, Il Fiocchino di Piansano, Alta TusciaFormaggi di Bagnoregio, Chiodetti di Civita Castellana e Italformaggi di Capodimonte; Carni di Cooperativa ZootecnicaViterbese e Bonicar di Viterbo; Dolci di Pasticceria Garibaldi di Viterbo, Azienda Agrituristica La Vita di Caprarola,Specialità dolciarie Lamagna Ilaria di Viterbo, Balsi Paola di Tessennano e Sini Sara di Vetralla; Vini DOC e IGT diTerre Etrusche di Cellere, Villa Puri di Bolsena e Cantina Oleificio Sociale di Gradoli.

A “Nitriti di primavera” successo per i prodottitipici di qualità del Marchio Tuscia Viterbese

La Camera di Commercio di Viterbo alla Fiera nazionale del cavallo italiano per promuovere le

eccellenze agroalimentari del territorio

Page 12: Con i prodotti tipici di qualità l’evento ci guadagna · D ebutta a Viterbo giovedì21 maggio lo Sportello Microcredito socialedella Fondazione Risorsa Donna, grazie all’ac-cordo

Camera di Commercio di ViterboANNO IX - NUMERO 5 APRILE 2009

Con la realizzazionedel disciplinare delleCarni lavorate, approvato

dalla Giunta camerale dello scorso16 aprile, si completa e si integra per ilmarchio collettivo l’intera filiera carni della Tusciaviterbese, in parte già compresa con l’elaborazione deldisciplinare delle carni fresche elaborato negli scorsianni.

Per le carni lavorate le specie prese in considerazio-ne sono quelle dei suini e dei bovini, comprendendoanche razze più selvatiche ed inusuali, quali cinghiali ebufali.

La gamma di prodotti da contrassegnare con il mar-chio collettivo è vasta: si va dai salumi ai prosciutti, dallaporchetta alla mortadella e, comunque, sono compresitutti i prodotti assimilabili ai precedenti.

Questo perché nel disciplinare si sono voluti premia-re i prodotti tradizionali e tipici presenti nel territorio dadiverso tempo e che rappresentano il frutto di elabora-zioni artigianali che mostrano varianti importanti anchea distanza di pochi chilometri, ed anche le nuove pro-

duzioni, realizzateattraverso tecniche pro-duttive ed igienico-sanitarie sicuramentediverse rispetto aquelle del passato.

Alla base di tutto,comunque, sussiste

l’obbligo che gli animali devono provenire esclusiva-mente da allevamenti della provincia di Viterbo, dopoaver ivi sostato per un periodo di tempo congruo affin-ché le carni possano aver beneficiato dei vantaggi offer-ti da una sana alimentazione costituita prevalentementeda foraggio fresco.

Ulteriori elementi di qualità introdotti nel disciplinaredi produzione è quello del divieto d’uso di antibiotici, senon a fini esclusivamente terapeutici, e dei promotoridella crescita.

Il soggetto a valle della filiera, cioè il trasformatorefinale, per acquisire e mantenere il marchio collettivoper la propria azienda deve garantire per tutti i pro-cessi a monte, affinché i propri fornitori perseguano laparte di disciplinare che spetta loro.

Èstata pubblicata lo scorso mese di aprile lanuova Guida del marchio collettivo Tuscia

Viterbese.L’impostazione grafica (tranne la copertina) ed

editoriale è rimasta pressoché simile a quella dell’edizione preceden-te, mentre è aumentato il numero di pagine per l’inserimento della descrizione di nuovi

prodotti (carni lavorate, cavolfiore bian-co e cavolo broccolo romanesco) e dinuovi servizi turistici (agriturismo) e perl’allungamento dell’elenco delle impreselicenziatarie, giunte al lusinghiero nume-ro di 133.

Ulteriori novità introdotte nella Guida sono state la sezione dedicata alle Feste della Tuscia, nella qualevengono illustrate le Feste del Vino, della Castagna, dell’Olio, tutti eventi promossi e coordinati dallaCamera di Commercio e dalla provincia di Viterbo, e l’elenco degli esercizi commerciali specializzati nellavendita dei prodotti a marchio Tuscia Viterbese e tipici locali.

Marchio collettivo

Tuscia Viterbese

Guida 2009

Da un’antica terra un nuovo modello di qualità

Anche le Carni lavorate nel marchio collettivo

Tuscia Viterbese

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