Con Aruba, a lezione di cloud #lezione 21 - parte 1: 'Load balancer, la guida al suo utilizzo nel...

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#VenerdìDelCloud #lezione 21 - parte 1: Load balancer, la guida al suo utilizzo nel cloud

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L’ottimizzazione

di un’infrastruttura cloud computing

è uno step fondamentale,

poiché ogni azienda deve ottenere

sempre il massimo dalle risorse a propria disposizione.

Load Balancer nel cloud computing: cosa sono, come funzionano e come si configurano

per ottimizzare l'infrastruttura.

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Una fra le tante tecniche di miglioramento,

che risulta molto utile quando lavoriamo con

2 o più cloud server,

è il Load Balancer:

un vero e proprio bilanciatore che ci permette di

distribuire adeguatamente il carico di lavoro fra le

varie macchine disponibili.

Come?

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Smistando, ad esempio, il traffico in ingresso su quella che

al momento della connessione vanta il minor numero di accessi attivi.

Proprio per questo motivo,

un bilanciatore è quasi d’obbligo in tutti quegli

scenari in cui si dimostri necessario

gestire un alto volume di traffico (si pensi ad esempio ad un sito Web abbastanza frequentato)

che, tra l’altro, può subire dei picchi improvvisi.

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Dal sito Cloud.it, è possibile creare dei Load Balancer ad un costo mensile pari a 15€,

compatibili con gli algoritmi LeastConn e Source

in tutta semplicità.

Non ci crediamo?

Allestiamo un semplice caso di utilizzo:

2 cloud server (equipaggiati con Debian 6) e

un Load Balancer che ne gestisce il carico di lavoro.

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Tutto inizia con il login al Pannello di controllo di Cloud.it: digitiamo le credenziali e confermiamo cliccando su Accedi.

Iniziamo la creazione di un nuovo cloud server:

scegliamo un data center (ad esempio DC1-IT) e proseguiamo con Gestisci.

Nella nuova finestra, clicchiamo su Cloud Server: indichiamo in Nome un identificativo da assegnare al cloud server.

Spostiamoci poi in Hypervisor e specifichiamo quale utilizzare fra

Hyper-V, Low Cost Hyper-V e VMWare.

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Effettuata la nostra scelta, spostiamoci nella sezione SO/Template

e clicchiamo su Seleziona Template:

dalla finestra che appare, indichiamo il sistema operativo

da installare sul cloud server sul quale, in seguito,

il Load Balancer dovrà operare (nel nostro caso, Debian 6).

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è quella che verrà utilizzata per

stabilire nuove connessioni SSH con il cloud server!

Fatto ciò, possiamo concentrarci

sulla scelta delle risorse hardware:

il numero di CPU, la quantità di RAM e lo spazio su disco.

Raggiungiamo la sezione Account di gestione e indichiamo una

password da assegnare all’utente di amministrazione del sistema (root):

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Come sempre, tutto dipende dalle nostre reali esigenze,

sia in termini di performance che spazio.

Effettuiamo attentamente la nostra scelta, certi che in futuro sarà comunque

possibile variare la configurazione.

Non ci resta che ultimare la procedura di

creazione del cloud server

con un clic sul pulsante Crea Cloud Server e la conferma con OK.

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Ora passiamo al nostro obiettivo:

bilanciare il traffico su 2 cloud server con un Load Balancer.

Dunque, dobbiamo creare una seconda macchina uguale in tutto e per tutto a quella creata in precedenza.

Per questo motivo, in molte circostanze è conveniente

crearlo esportando il disco della macchina principale o,

in alternativa, appoggiarsi al servizio di Unified Storage.

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Al termine della creazione del secondo cloud server,

possiamo spostarci nel menu Gestisci e dare un’occhiata al menu verticale presente a sinistra dell’interfaccia grafica:

ricerchiamo la voce Bilanciatori

e clicchiamoci per aggiungerne uno all’infrastruttura di cloud computing appena creata.

Proseguiamo con Crea nuovo bilanciatore e iniziamo la procedura fornendo un Nome univoco.

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Spostiamoci nella sezione Server da bilanciare e indichiamo i due cloud server appena creati e sui quali il Load Balancer deve operare.

Grazie alla nostra soluzione,

è inoltre possibile

bilanciare

infrastrutture ibride,

formate da cloud server e server dedicati:

in tal caso, indichiamone

l’indirizzo IP.

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Spostiamoci in Crea regole.

Di cosa si tratta?

Affinché ogni bilanciatore possa funzionare correttamente, è necessario che sia configurato a puntino e, più nel dettaglio, devono essere

indicate per l’appunto delle regole da seguire.

Anzitutto, un algoritmo che può essere di tipo Source o LeastConn.

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L’algoritmo di tipo Source

dirige il traffico sui cloud server gestiti

basandosi sull’hash dell’indirizzo IP:

è una soluzione utile nel caso in cui sui due cloud server vengano stabilite

connessioni persistenti con protocollo TCP.

Nella maggior parte dei casi, ad esempio i server Web, però, le connessioni sono quasi sempre

HTTP o HTTPS, nel caso in cui si disponga di un certificato SSL valido.

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L’algoritmo di tipo LeastConn, invece,

dirige il traffico verso l’istanza di cloud computing che,

nel preciso momento della connessione,

registra un numero minore di connessioni attive.

Dal menu a tendina Protocollo

selezioniamo HTTP

e indichiamo la porta da utilizzare sul Load Balancer e sulla macchina,

verificando che su quest’ultima la porta assegnata risulti aperta.

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…nella prossima parte della lezione

vediamo come impostare le notifiche e il riepilogo informativo dei nostri bilanciatori …

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