Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale · curriculum scientifico di Liliana...

20
1 Nuovi contributi per le minoranze linguistiche storiche della Regione Friuli-V.G. Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale Sede Legale: via Pramollo 16, 33016 Pontebba tel.0428/90351 Sede operativa: via C. Caneva 25, 33013 Gemona del Friuli tel. 0432/971160 Notiziario a cura degli sportelli linguistici per la minoranza friulana, slovena, tedesca della Comunità Montana realizzato grazie ai fondi della Legge 482/99. Numero 6, dicembre 2007. Stampato in proprio. Legge 482/1999 “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”. Presentazione domande di contributo entro il 15/12/2007. Il Servizio identità linguistiche, culturali e corregionali all'estero (SILCE) della Regione Friuli Venezia Giulia rende noto che gli Enti Locali, le Aziende per i Servizi Sanitari e le Camere di Commercio possono presentare le domande di contributo ai sensi degli articoli 9 e 15 (uso delle lingue minoritarie nella Pubblica Amministrazione) della Legge 482/99 entro il prossimo sabato 15 dicembre 2007 . Gli articoli 9 e 15 della Legge finanziano esclusivamente progetti aventi l’obiettivo di garantire e agevolare l’uso delle lingue ammesse a tutela negli uffici della Pubblica Amministrazione. Possono essere finanziati pertanto diversi tipi di progetto, quali l’istituzione degli sportelli linguistici, la realizzazione della cartellonistica toponomastica e della segnaletica istituzionale plurilingue, la traduzione dei siti Web istituzionali, la traduzione degli atti e dei documenti, la comunicazione istituzionale e sociale nelle lingue Sommario: Nuovi contributi per le minoranze linguistiche 1 Centralità del resiano negli studi dialettolo- gici di area slavo- romanza 2 Lenghe furlane pai miedis; Orstchronik von Leopoldskirchen 3 Tausendjährige Geschichte des Tarviserwaldes 1007- 2007 4 Striis e striaments 5 Auguri degli sportelli linguistici 6 Notte di Natale in Val Resia. Creazione di un archivio audio-video a Palazzo Veneziano 7 Mostre dal cine furlan 8 Casa x l’Europa 9 Dall’Austria un collaboratore per caso 10 “Immigrate per questioni di cuore” 11 “Brez meje!”. Presentazione libro a Trasaghis 12 Krampus in Valcanale 13 Comune di Bordano. Presentazione libro del Prof. Bonamore 14 Rubrica “Da sportello a sportello” - ncontro con la minoranza occitana 15 ammesse a tutela (stampa, radio e tv, siti Internet); l’organizzazione di corsi di formazione nella lingua minoritaria per il personale dipendente (solo a livello sovracomunale). Ogni progetto deve garantire l’uso delle lingue ammesse a tutela negli uffici della P.A., promuovere l’uso delle lingue tra i dipendenti e l’utenza, assicurare pari dignità d’uso fra le lingue ammesse a tutela e quella italiana. Il modello da compilare può essere scaricato dal sito Internet della Regione: http://www.regione.fvg.it/ rafvg/societaculturasport/ areaTematica.act?dir=/rafvg/cms/ RAFVG/AT5/ Le domande vanno indirizzate al Servizio identità linguistiche, culturali e corregionali all'estero, in Via Volturno, 33100 Udine. Per qualsiasi informazione è possibile contattare il SILCE ai seguenti recapiti: tel. 0432/555800 e-email [email protected] (dott.ssa Marina Di Ronco), tel. 0432/555803 e-email [email protected] (dott.ssa Angeli Federica, Sportello linguistico).

Transcript of Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale · curriculum scientifico di Liliana...

1

Nuovi contributi per le minoranze linguistiche

storiche della Regione Friuli-V.G.

Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale

Sede Legale: via Pramollo 16, 33016 Pontebba tel.0428/90351 Sede operativa: via C. Caneva 25, 33013 Gemona del Friuli tel. 0432/971160

Notiziario a cura degli sportelli linguistici per la minoranza friulana, slovena, tedesca della Comunità

Montana realizzato grazie ai fondi della Legge 482/99. Numero 6, dicembre 2007. Stampato in proprio.

Legge 482/1999 “Norme in materia di tutela delle minoranze l i n g u i s t i c h e s t o r i c h e ” . Presentazione domande di contributo entro il 15/12/2007. Il Servizio identità linguistiche, culturali e corregionali all'estero (SILCE) della Regione Friuli Venezia Giulia rende noto che gli Enti Locali, le Aziende per i Servizi Sanitari e le Camere di Commercio possono presentare le domande di contributo ai sensi degli articoli 9 e 15 (uso delle lingue minoritarie nella Pubblica Amministrazione) della Legge 482/99 entro il prossimo sabato 15 dicembre 2007. Gli articoli 9 e 15 della Legge finanziano esclusivamente progetti aventi l’obiettivo di garantire e agevolare l’uso delle lingue ammesse a tutela negli uffici della Pubb l i ca A mmi n i s t r az i one . Possono essere finanziati pertanto diversi tipi di progetto, quali l ’ is t i tuzione degli sportel l i linguistici, la realizzazione della cartellonistica toponomastica e della segnaletica istituzionale plurilingue, la traduzione dei siti Web istituzionali, la traduzione degli atti e dei documenti, la comunicazione istituzionale e sociale nelle lingue

Sommario: Nuovi contributi per le minoranze linguistiche

1

Centralità del resiano negli studi dialettolo-gici di area slavo-romanza

2

Lenghe furlane pai miedis; Orstchronik von Leopoldskirchen

3

Tausendjährige Geschichte des Tarviserwaldes 1007-2007

4

Striis e striaments 5

Auguri degli sportelli linguistici

6

Notte di Natale in Val Resia. Creazione di un archivio audio-video a Palazzo Veneziano

7

Mostre dal cine furlan 8

Casa x l’Europa 9

Dall’Austria un collaboratore per caso

10

“Immigrate per questioni di cuore”

11

“Brez meje!”. Presentazione libro a Trasaghis

12

Krampus in Valcanale 13

Comune di Bordano. Presentazione libro del Prof. Bonamore

14

Rubrica “Da sportello a sportello” - ncontro con la minoranza occitana

15

ammesse a tutela (stampa, radio e tv, siti Internet); l’organizzazione di corsi di formazione nella lingua minoritaria per il personale dipendente (solo a livello sovracomunale). Ogni progetto deve garantire l’uso delle lingue ammesse a tutela negli uffici della P.A., promuovere l’uso delle lingue tra i dipendenti e l’utenza, assicurare pari dignità d’uso fra le lingue ammesse a tutela e quella italiana. Il modello da compilare può essere scaricato dal sito Internet della Regione: http://www.regione.fvg.it/rafvg/societaculturasport/areaTematica.act?dir=/rafvg/cms/RAFVG/AT5/ Le domande vanno indirizzate al Servizio identità linguistiche, culturali e corregionali all'estero, in Via Volturno, 33100 Udine. Per qualsiasi informazione è possibile contattare il SILCE ai seguenti recapiti: tel. 0432/555800 e-email [email protected] (dott.ssa Marina Di Ronco), tel. 0432/555803 e-email [email protected] (dott.ssa Angeli Federica, Sportello linguistico).

2

Mercoledì 7 novembre 2007, la dott.ssa Liliana Spinozzi ha tenuto presso l’Università degli studi di Udine una conferenza sulla “Centralità del resiano negli studi dialettologici di area slavo-romanza”. L’incontro, destinato agli studenti del corso di Filologia slava della Facoltà di Lingue e letterature straniere è stato organizzato dalla dott.ssa Roberta De Giorgi. L’appuntamento ha riscosso notevole interesse tra gli studenti, vista la presenza di circa una sessantina di persone tra cui due studentesse resiane. La conferenza si è aperta con l’intervento del professor Giorgio Ziffer, professore ordinario di Filologia slava, presso il Dipartimento di Lingue e Civiltà dell'Europa Centro-Orientale, che ha presentato la ricercatrice al numeroso e attento pubblico. Ha fatto seguito un breve discorso introduttivo della dottoressa De Giorgi, ricercatrice di Filologia slava, che, nell’introdurre il curriculum scientifico di Liliana Spinozzi Monai, ha messo in luce quanto la figura del famoso linguista polacco Jan Baudouin de Courtenay (1845-1929) sia stato, nei lavori della studiosa, il punto di partenza e di approdo. Tra il pubblico era presente anche il dottor Serena, membro del Comitato paritetico per le minoranze linguistiche. Stupita da tanta affluenza, la dottoressa Spinozzi Monai ha cominciato la sua esposizione

CENTRALITA’ DEL RESIANO NEGLI STUDI DIALETTOLOGICI 

DI AREA SLAVO – ROMANZA 

Una interessante lezione sul dialetto della Val Resia 

parlando proprio del linguista Badouin de Courtenay. Dopo questa premessa, ha fissato i confini geografici della Val Resia, fornendo una descrizione puntuale di tutta l’area relativa all’insediamento storico delle comunità slovene: il Tarvisiano, le valli del Fella, la Val Resia, la Val Torre e le Valli del Natisone. Agli studenti è stato inoltre distribuito del materiale cartaceo: cartine, grafici, schemi, ma anche estratti di fondamentali testi di linguistica e di storia, di Fran Ramovš, Aldo Madotto, Willem Vermeer ecc. Ha fatto una breve rassegna delle teorie più a c c r e d i t a t e r i g u a r d o l’insediamento degli sloveni nel Friuli. Ripercorrendo a grandi linee la storia resiana, la dottoressa si è soffermata su alcuni eventi rilevanti per lo studio delle varianti locali, quali la consegna dei possedimenti del Conte Cacellino, tra cui la Val Resia, al suo congiunto Federico Svatobar negli anni 1084-1086; e ha altresì sottolineato l’importanza del Monastero di San Gallo di Moggio Udinese, f o n d a m e n t a l e f o n t e d’informazioni in quanto sede di un importante archivio storico. Partendo poi dalla nota classificazione di Ramovš che prevede 7 gruppi dialettali sloveni per un totale di 46 varianti, la dottoressa ha iniziato il suo escursus sulla variante dialettale resiana, mettendone in luce particolarità e peculiarità.

A detta della dottoressa, il resiano è in assoluto la varietà più studiata nel mondo, per tempo dedicatovi, qualità e quantità degli studiosi. La conferenza si è conclusa con la proposta agli studenti, da parte della dottoressa De Giorgi, di una visita in Val Resia. La visita, in parte finanziata dall’Erdisu di Udine, grazie all’interessamento della dott.ssa Magda Uliana e del prof. Ferdinando Milano, si è svolta lunedì 12 novembre. Gli studenti, molti di loro per la prima volta, hanno potuto visitare la valle e conoscere qualche altro aspetto legato alla lingua e alle tradizioni, grazie anche alla collaborazione del Circolo Culturale resiano “Rozajanski Dum” che ha proposto un interessante e vivace programma culturale.  

 

Si ringrazia la dott.ssa Roberta De Giorgi per la gentile

collaborazione.

(a cura dello sportello minoranza linguistica slovena)

3

Al è chest il titul dal libri presentât joibe ai 8 di Novembar dai autôrs Paolo di Benedetto, Franco Fabbro e Dario Marin. Come che o savês, la Leç 482/99 pes minorancis lenghistichis e a permetût ancje interessants progjets di educazion sanitarie e promozion de salût tes lenghis regjionâls e in particolâr te lenghe furlane. Cheste Leç e à ancje cirût e studiât iniziativis par miorâ la cualitât de comunicazion pai operadôrs dai servizis sanitaris cun duncj i citadins, doprant in maniere coerente la lenghe materne. Cussì al salte fûr chest librut (non dome scrit par furlan, ma ancje par inglês) che e permetarà ai miedis di fevelâ par furlan cui lôr pazients. Un imprest che al va a insiorâ ancjemò di plui la lenghe

furlane. Vedin cemût che al comente cheste iniziative l’autôr Paolo di Benedetto, diretôr dal Dipartiment di Medisine Riabilitative dal IMFR – Gervasutta: “Al è cun grant plasê e sodisfazion che o presenti chest lavôr. La Leç 482/99 che e rivuarde lis normis par la tutele des minorancis lenghistichis in Italie, nus à dat la pussibilitât di finanziâ cetancj progjets cu la finalitât di puartâ la lenghe furlane ancje inte sanitât. Par chest motîf o vin organizât diviersis iniziativis di interès medic. O vin tacât, graziis ae colaborazion cu la Universitât di Udin e la associazion “La Nostra Famiglia”, cuntun cors di formazion, in lenghe furlane, di neurolenghistiche cliniche dal frut e dal adult.

Dongje o vin decidût di preparâ alc di gnûf e interessant. O vin svilupât cheste idee e o sin rivâts a produsi un piçul libri. La preparazion di chest librut , scrit par furlan e inglês, e je stade seguide di plui miedis, che si son confrontâts, a àn discutût, insome a àn cirût, graziis ae lôr esperienze direte cun pazients furlans, di produsi un lavôr sempliç ma coret. Il me ringraziament al va a dutis chestis personis”. (par cure dal sportel lenghistic

pe minorance furlane) Ve chì la copertine dal libri presentât.

LA LENGHE FURLANE PAR I MIEDIS How are you? “Cemût staial?”

”Ortschronik von Leopoldskirchen im Kanaltal”

Il manoscritto viene scorto ed acquistato presso un antiquario in Stiria, porta il titolo di ”Ortschronik von Leopoldskirchen im Kanaltal” ed è proprio a San Leopoldo in Val Canale che, grazie al signor Helmut Tributsch, nativo nella località protagonista della cronaca, il volume fa ritorno. Aveva compiuto il percorso inverso chissà quanti decenni fa, seguendo la sorte che spesso porta verso lo smarrimento definitivo preziose testimonianze che documentano il nostro passato. Invece la “Ortschronik von Leopoldskirchen”, un volume abbastanza consistente, dal fascino

speciale che solamente i libri vetusti emanano, è giunta così all’archivio del Museo Etnografico di Palazzo Veneziano. La traduzione integrale della cronaca di San Leopoldo è parsa doverosa sebbene già se ne conoscessero alcuni contenuti, in quanto la cronaca era stata trascritta dal fu parroco di San Leopoldo, don Stefano Battigelli, prima della scomparsa dell’originale. Grazie al fortunato ritrovamento è stato possibile dare pubblicazione anche ai numerosi documenti i cui originali erano stati allegati al

manoscritto, alle fotografie d’epoca, agli articoli tratti dai giornali del tempo: sono anche questi cimeli a rendere preziosa la “cronaca del paese di San Leopoldo” redatta da Josef e Martin Kowatsch, padre e figlio che furono entrambi insegnanti elementari a San Leopoldo. La presentazione del volume, curato da Raimondo Domenig, si è tenuta venerdì 9 novembre alle ore 18.00 presso il Palazzo Veneziano di Malborghetto.

(a cura dello sportello linguistico

per la minoranza tedesca)

4

Der g rosse Waldbes i t z Federaun, heute Tarviserwald, bildet, mit seinen 23.000 Hektaren, die wichtigste und greifbarste Spur des Bamberger fürstbischoflichen Besitzes im Kanaltal, welches bis 1919 zu Kärnten gehörte. Die Tausendjahrfeier von 1007, Jahr der Gründung des Bistums, und d ie tausendjähr ige Geschichte des Waldes, haben das Thema für verschiedene Herausgaben, kul ture l le , f ö r s t l i c h e , s p o r t l i c h e , v o l k s t ü m l i c h e u n d folkloristische Veranstaltungen gebildet, die in Laufe des Jahres, im Tal stattgefunden haben. Das etnographische Museum von Malborghetto, zusammen mit anderen Anstaltungen, hat an der Iniziative mit einer monographischen Ausstellung teilgenommen. Dargestellt wurden die geschichtlichen Zeitabschnitte, die seit tausend Jahre die Abwicklung des menschlichen Lebens streng verbunden mit dem Leben des Waldes, bezeichnet haben. Neben der sehr langen Bambergerzeit (1007-1759), hat die Ausstellung auch die österreichische-ungarische Periode, von Maria Therese bis zum Ersten Weltkrieg (1759-1918) und d ie neuere italienische Geschichte (von 1919 bis heute) in Betracht genommen. Der Wald wurde in dieser Schau zum Leitmotiv,

La mostra “Mille anni di storia della Foresta di Tarvisio 1007-2007” era visitabile a Malborghetto dal 1 agosto al 30 settembre 2007. Il grande possedimento forestale di Federaun, oggi foresta di Tarvisio, rappresenta, con i suoi 23.000 ettari, la testimonianza più tangibile del possedimento del Vescovado di Bamberga nella Valcanale, che fino al 1919 faceva parte della Carinzia.- Il millennio dal 1007, anno della fondazione del Vescovado, e la storia millenaria della foresta, hanno dato spunto a diverse p u b b l i c a z i o n i e d a manifestazioni di carattere culturale, sportivo, tradizionale e folcloristico, che nel corso di questo anno si sono tenute nella nostra valle. Qui sotto uno dei pannelli espositivi presenti a Palazzo Veneziano in occasione della Mostra.

zur Vertiefung der förstlichen T h e m e n i m L a u f e d e r Jahrhunderte, wie zum Beispiel die Verwendung des Holzes (Brennholz, Kohle, Bauholz, Merkantilholz ) und dann noch die Teilnahme der örtlichen Bevölkerung am Gewinn des Waldes, durch die “gnädigen” mittelälterlichen Konzessionen bis zu den Dienstbarkeitsrechte (Servi tutrechte) vom 20° Jahrhundert. Die Ausstellung deutete auch auf die etnisch-sprachliche Lage, auf die Wirtschaftslage (Bergwerke, Schmiede u.Hammerwerke), auf lokalen (Markt), regionalen und staatlichen (Zoll) Organisationen, sowie auf die religiösen Angelegenheiten. Zufrieden mit dem Zustrom der Ausstellungsbesucher, dankt die C o m u n i t à M o n t a n a d e l Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale besonders den Corpo Forestale dello Stato – Tarvisio, die Pfarrei St.Petrus und Paul von Tarvisio, dem Landesarchiv von Klagenfurt und dem Diözesan Museum von Fresach für die werte Zusammenarbeit.

MALBORGHETTO – PALAZZO VENEZIANO Die Ausstellung “Tausendjährige Geschichte des Tarviserwaldes 1007-2007” war vom 1.August bis zum 30 September 2007 in Malborghetto zu besuchen.

5

Il Museo Etnografico di M a l b o r g h e t t o , c o n l a co l laboraz ione d i a l t re istituzioni, ha contribuito ai festeggiamenti allestendo una mostra monografica sul tema della Foresta di Tarvisio, in cui sono stati rappresentati i diversi periodi storici che hanno contrassegnato, nel corso di questo millennio, la vita dell’ uomo in stretta simbiosi con la vita della foresta.- Oltre al lungo periodo bamberghese (1007-1759), nella mostra è stato preso in considerazione il periodo austro-ungarico, da Maria Teresa fino alla prima guerra mondiale ( 1759-1918) e la più recente storia italiana (dal 1919 ad oggi). La foresta ha avuto funzione di filo conduttore in questa mostra in cui sono stati approfonditi i temi quali il suo utilizzo da parte dell’ uomo nel corso dei secoli (legna da ardere, carbone, legname da opera, etc), dalle concessioni medievali ai diritti di servitù del 20. secolo. La mostra ha toccato inoltre temi riguardanti la situazione etnico-linguistica, la situazione economica ( miniere,attività delle fucine e dei magli), le organizzazioni locali, regionali, statali (le dogane) e religiose. Soddisfatta per l’affluenza dei visitatori, la Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale ringrazia in particolare il Corpo Forestale del lo Stato-Tarvisio, la parrocchia di S.Pietro e Paolo di Tarvisio, il Landesarchiv di Klagenfurt (AT) ed il Diözesan Museum di Fresach (AT) per la preziosa collaborazione.

(a cura dello sportello linguistico per la minoranza

tedesca).

I personaçs imagjinaris e i animâi fantastics des leiendis furlanis a tornin a vivi cul spetacul “Striis e striaments tal Friûl di Mieç”, in sene vinars ai 30 di Novembar, aes 20.30, a Coder di Sedean. Teatri dal event il cjast de cjase di pari David Maria Turoldo. L’incuintri si insuaze te rassegne “Puints” che, rivade ae seste edizion, e promôf cun incuintris, aprofondiments e spetacui la lenghe, la identitât e la autonomie furlane cuntune vualmade che e passe vulintîr i confins regjonâi par cirî altris esperiencis culturâls. Vie pai agns a “Puints” si à fevelât di l e t e ra tu re , d i popu i e minorancis, di viaçs ae ricercje d i a l t r i s iden t i tâ t s , d i insegnament plurilengâl, di d i r i t s l e n g h i s t i c s , d i autonomisim, di progjets pal Friûl di doman. La mani fes taz ion e je inmaneade dal Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean” e dal portâl de lenghe furlane www.lenghe.net, cul jutori de Regjon. “Vie pe serade - al spieghe il president dal Istitût, William Cisilino - cun leturis senichis, cjants e musichis dal vîf, si podarà jentrâ dentri tal univiers di rîts, usancis e mîts de civiltât agrarie furlane”. Protagonist un libri di publicazion resinte par cure di Guido Sut e Fausto Zof: “Friûl di Mieç. Miti, fiabe e leggende del Friuli storico”, editât di Chiandetti e promovût dal Istitût “Tellini. “Il test - al va indevant Cisilino - al è cetant impuartant stant che al met

plui di tresinte storiis (par furlan e talian), e al è il risultât di intervistis fatis a la popolazion di tredis comuns dal Friûl di Mieç. Aes fotos e ai disens di pitôrs dal puest, si alternin lis testemoneancis di personis in là cui agns che a àn tignût a ments la memorie dai rîts peâts a la anade agrarie, jenfri fûcs epifanics, benedizions, preieris, animâi fantastics e personaçs imagjinaris tant che lis aganis”. Il spetacul al vignarà presentât di Lorenzo Zanon, Assessôr ae culture dal Comun di Sedean, e di Luigi Geromet, president dal Istitût “Achille Tellini”. In sene, a lei bocons des storiis misteriosis e ferbintis dal Friûl di une volte, Doris D'Antoni, Giulia e Fiorella Di Benedetto, Loreta Zuccolo, Viviana Tosolini, Cinzia Sut, Silvia Zamparo e Giuseppe Morellato. Curadôr dal spetacul Fausto Zof, cu la regjie di Guido Sut e lis musichis di Giulio Gallo. Vinars ai 7 di Dicembar al sarà il secont apontament di “Puints” che al metarà adun esperts internazionâi in materie di lenghis minoritariis par pandi il lôr pont di viste su la gnove leç regjonâl pe tutele de lenghe furlane. Lûc e orari a restin simpri chei.

(par cure de redazion di Lenghe.net-il Portâl de Lenghe Furlane)

“Striis e striaments”: un spetacul al fâs tornâ a vivi i mîts de Civiltât furlane

Comunicât stampe

6

Gli Sportelli Linguistici per la minoranza friulana, slovena e tedesca della Comunità Montana

del Gemonese, Canal del Ferro e Valcanale

augurano a tutti i lettori:

Bon Nadâl e bon an!

Vesel Božič in srečno novo leto!

Ein frohes Weinachtfest und ein glückliches Neues Jahr!

Buon Natale e felice anno nuovo!

Merry Christmas and Happy New Years!

Joyeux Noël et bonne année!

Feliz Navidad y próspero año Nuevo!

Feliz Natal e próspero ano novo!

7

La sera del 24 dicembre, proprio durante la magica Notte di Natale, una Stella cometa di enormi dimensioni (circa 8 metri di lunghezza) annuncerà la festa più bella dell’anno scendendo da Püsti Gözd a quota 1.176 m.s.l.m. per raggiungere la parte più alta del paese di Stolvizza a 625 m.s.l.m. La discesa è resa possibile grazie al vecchio “filo a sbalzo” utilizzato, ancora oggi, per il trasporto veloce del legname dal bosco al paese. All’arrivo della lucente Stella, illuminata da oltre 800 lampadine, si animerà come per incanto un suggestivo presepe vivente composto da tanti animali e da una quarantina di comparse che animano la scena rappresentando i gesti antichi dei lavori di un tempo (il gerlaio, l’arrotino, lo stagnino, …). (a cura dello sportello minoranza

linguistica slovena)

Il tutto è reso ancora più suggestivo da una dolcissima colonna sonora e da piccoli giochi di luce d’acqua. Si replica nel tardo pomeriggio di Santo Stefano con una manifestazione dedicata ai bambini che potranno visitare più da vicino il presepe e le capanne e potranno divertirsi in compagnia del Mago Ursus grazie all’iniziativa “Un Angelo per ogni bambino”. La manifestazione si ripeterà anche nel pomeriggio del 6 gennaio 2008 con l’arrivo dei Magi. L’evento è presente nel circuito regionale “Giro Presepi” ed è organizzato dall’instancabile Associazione ViviStolvizza di Stolvizza di Resia che propone diverse iniziative, durante tutto l’arco dell’anno, per avvicinare i visitatori ed i turisti a questo piccolo angolo di Friuli. Visto il successo delle passate edizioni, anche per quest’anno si è deciso di riproporre il pacchetto t u r i s t i c o o r g a n i z z a t o dall’Agenzia Viaggi Liberamente di Fagagna che mette a disposizione un pullman da Udine fino a Resia, con varie fermate. Un modo semplice, economico e s i cu ro d i raggiungere Stolvizza per tutti coloro che non conoscono la strada o che vogliono sorseggiare qualche brulè in più! Durante le manifestazione natalizia non mancheranno animazioni e ristoro con bevande calde e dolci tipici delle feste, tra cui la gustosa “Dolce stella”. Per maggiori informazioni www.vivistolvizza.org

PALAZZO VENEZIANO-MALBORGHETTO

CREAZIONE DI UN

ARCHIVIO DI REGISTRAZIONI AUDIO-VIDEO

Per l’anno 2008, tra i vari progetti dell’Ufficio Cultura della Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale, c’è anche quello di creare un archivio d i registrazioni audio-video, anche in lingua o dialetto tedesco, inerente alle tradizioni della Valcanale. Dal momento che le vicissitudini storiche hanno fatto sì che molte persone originarie in quest’ area ed i loro discendenti si trovino attualmente a vivere in Carinzia, si è presentata la necessità di avere dei contatti oltre confine. A tale scopo ci siamo rivolti al Kanaltaler K u l t u r v e r e i n a u s t r i a c o chiedendo la collaborazione di questa associazione culturale, nella persona del signor Karl H.Moschitz, il quale si è dichiarato ben lieto di collaborare con noi creando i contatti a noi necessari per poter effettuare delle interviste. Alcuni fra gli iscritti del Kana l ta le r Kul turvere in ricordano ancora in prima persona molte cose inerenti alla loro vita nella Valcanale ed alle tradizioni popolari, e la loro testimonianza si fa via via più preziosa col passare inesorabile degli anni. A tutti loro anticipiamo il nostro sentito ringraziamento.

Dott.ssa Lara Magri

NOTTE DI NATALE IN VAL RESIA

Un Natale magico a Stolvizza!

8

MOSTRE DAL CINE FURLAN - X EDIZION COMUNICÂT PE STAMPE

La diesime edizion de Mostre dal Cine Furlan si davuelzarà li dal Visionario di Udin dai 17 ai 20 di Dicembar dal 2007.

Struturât intun mût diferent a pet des edizions precedentis, il festival nol varà sezions competitivis, ma une selezion (la selezion) des oparis plui interessantis e significativis produsudis in Friûl intai agns 2006 e 2007.

Une impostazion gnove che si adate cui mudaments che si son viodûts in chescj ultins timps tal setôr dal audiovisîf te nestre tiere.

Cun di fat, la Mostre, nassude tal 1988 tant che manifestazion competitive cun chê di stiçâ a di une produzion cinematografiche in lenghe furlane, in chê volte dibot inesistente, a pet di une produzion aromai consolidade, e à cumò di rinfuartî la sô funzion di promotore dal cine furlan. Dut câs, di là di chest, si è volût mantignî il premi "Mario Quargnolo" dantlu in mans, però, a di une comission esterne al festival stes, cu la incjarie di stazâ dute la produzion par furlan intai ultins doi agns.

Organizade dal Centro Espressioni Cinematografiche, cul contribût dal Comun di Udin e de Provincie di Udin, la diesime edizion de Mostre e

presentarà, dongje de selezion dai lavôrs par furlan, intun sezion clamade Dentri vie e dulintor, oparis par sloven, tant che Proti toku e Sešlavina spomina di Anja Medved e Nadja Velušček, Starmi cajt di Alvaro Petricig, L'uomo di Stregna di Paolo Rojatti (rimontât par cure di Alvaro Petricig) e un documentari ocitan (che al vignarà sottitulât par furlan pe ocasion) Made in païs di Eric Eratostène.

Un omaç al vignarà fat al regjist Marcello De Stefano cu la proiezion di doi dai siei films: Da un pugno d'erba e Cuintrileture part prime. Simpri sul cine di De Stefano il CEC publicarà, cun di plui e cul contribût de Provincie di Udin, il libri di Lara Meroi "Cine e identitâts culturâls, la opare di Marcello De Stefano".

Tra i events speciâi di cheste edizion, o podìn ricuardâ la proiezion di Elegia friulana di Fernando Birri, la presentazion di Peraulis ultin film di Bruno Beltramini, Sul troi par Lucau di Lauro Pittini e Plesaure Doll di Giorgio Milocco.

Pai plui piçui e in ocasion de jesside in DVD dal tierç volum di Omenuts (Little People dopleât par furlan par cure di Massimo Garlatti-Costa e editât

de Societât Filologjiche Furlane), a vignaran proietâts, in vierzidure dal festival, doi episodis dai simpatics personaçs animâts de Fisher Price.

Dongje dal volum sul cine di Marcello De Stefano, vie pe manifestazion al sarà ancje presentât e metût a disposizion il numar 6 de riviste di cine "Segnâi di lûs". Dai tancj contribût o volìn segnalâ chei di Lorenzo Codelli, Michele Federico, Carli Pup e De Stefano. Te riviste si podaran cjatâ intervistis cui protagoniscj dal cine tant che il diretôr de fotografie Bruno Beltramini, il filmmaker Alvaro Petricig e il documentarist ocitan Fredo Valla. Cun di plui si podarà cjatâ il test de gnove leç regjonâl sul cine e dutis lis novitâts su la produzion te nestre regjon, dongje dai festivals e dai apontaments sedi regjonâi sedi internazionâi.

Par finî, un catalic (bilengâl, furlan-talian) ilustrarà ducj i films che a saran presentâts in cheste edizion.

La jentrade ae manifestazion e sarà libare.

Centro Espressioni Cinematografiche

9

CAMPAGNA PER

L'ANNO EUROPEO DEL DIALOGO

INTERCULTURALE 2008

Con lo slogan "Insieme nella diversità", il 4 dicembre 2007 ha avuto inizio la campagna di c o m u n i c a z i o n e d e l l a Commissione europea relativa all'Anno europeo del dialogo in te rcu l tu ra le 2008 . In concomitanza all'evento sarà inoltre inaugurato il sito http://w w w . d i a l o g u e 2 0 0 8 . e u . Al Commissario europeo Ján Figel’, responsabile per l'istruzione, la cultura, la formazione e la gioventù si uniranno gli "ambasciatori europei per il dialogo interculturale", personalità di spicco dell'ambiente culturale in Europa e non solo. L'evento sarà animato dalla presenza di allievi delle scuole di Bruxelles di origini etniche diverse, in quanto espressione dei vantaggi che rappresenta la diversità, alla vigilia del 2008. Si tratta di u n ' i n i z i a t i v a c o n g i u n t a dell'Unione europea, degli Stati membri e della società civile europea. Le attività dell'Anno europeo beneficiano di un finanziamento di 10 milioni di euro, a sostegno della campagna di informazione, delle indagini e degli studi sul dialogo i n t e r c u l t u r a l e , d e l cofinanziamento di sette progetti europei di eccellenza e di 27 progetti nazionali – uno per ciascuno Stato membro – sul dialogo interculturale nell'UE.

VENTACLUB RICERCA

PERSONALE VentaClub, la società di gestione alberghiera del Gruppo Ventaglio cerca 800 giovani per la prossima estate per i propri villaggi. I requisiti sono: - età compresa fra i 19 e i 35 anni - predisposizione ai contatti umani - flessibilità e disponibilità a trasferimenti per lunghi periodi (minimo due mesi) Le selezioni si terranno a Milano, Roma, Padova, Catania, Bari e Firenze. Info più dettagliate sul sito http://www.ventaglio.com e cliccate su "Lavora con noi".

RICHIESTA INSEGNANTI IN

PERU'

STUDIO PEDAGOGICO CERCA INSEGNANTI PER

SCUOLA PRIVATA A LIMA – PERU’

In particolare, le figure richieste sono: - 3 insegnanti per la scuola dell’infanzia - 1 insegnante di matematica e scienze nella scuola media (classe di concorso A059) - 1 insegnante di scienze per la scuola superiore (classe di concorso A060) - 1 insegnante di materie letterarie e latino al liceo (classe di concorso A051)

S I T R A T T A D I U N I N S E G N A M E N T O P E R A L M E N O U N A N N O SCOLASTICO A PARTIRE DAL PROSSIMO MESE DI F E B B R A I O . PER PARTECIPARE ALLA SELEZIONE INVIARE IL C U R R I C U L U M A L SEGUENTE INDIRIZZO: s a r r a c i no e @ r a c i n e . r a . i t LA SELEZIONE AVVERRA’ ALL’INIZIO DEL MESE DI G E N N A I O D O P O U N P E R C O R S O D I P R E S E L E Z I O N E A T T R A V E R S O L A S U C C E S S I V A COMPILAZIONE DI UNA SCHEDA INFORMATIVA E R I A S S U N T I V A . Le risposte ai messaggi saranno inviati solamente all’indirizzo del mittente, non saranno considerati, per ragioni pratiche, altri indirizzi posti nel testo. Siete pregati inoltre di indicare nell’identità del messaggio di posta elettronica il vostro nome e non l’acronimo o il nickname, questo per avere la certezza di una mia risposta, in caso contrario in alcune occasioni non si è riusciti a risalire al soggetto dalle documentazioni a v u t e , m a n c a n d o l a corrispondenza fra il nome e l’indirizzo di posta elettronica. Grazie.

PER ULTERIORI

INFORMAZIONI SULLA SCUOLA: http://

www.ciar.edu.pe/raimondi/

10

Sabato 20 ottobre 07 una comitiva formata da un’associazione di donne di Moosburg AT, ha fatto visita al Museo Etnografico di Palazzo Veneziano. Come spesso accade, avevano richiesto una visita guidata ed inoltre la presenza di qualcuno che potesse parlare loro in tedesco, ed al momento dell’accoglienza nell’ingresso molte persone si sono presentate, dichiarando spontaneamente di avere le loro origini, più o meno lontane, in questa nostra Valcanale; i cognomi di alcune signore e signori non facevano che confermarlo. La visita al museo, in alcune di queste persone, ha suscitato sicuramente qualche cosa di più del semplice interesse che solitamente destano gli oggetti esposti nelle sale di PalazzoVeneziano; questi visitatori tramite le domande ed i commenti che hanno espresso, mi hanno dato la netta sensazione che l’inconsapevole esigenza di avere delle radici ed il piacere nel riscoprirle, probabilmente sono latenti in ciascuno di noi. Un signore, mentre il resto della comitiva già si dirigeva verso le sale del primo piano, si era soffermato davanti ad un

pannello su cui è riprodotta una foto scattata in una Ugovizza degli anni che furono, ad un gruppo di persone riunite attorno alla “ b r i n a ” ( t r a d i z i o n a l e composizione con rami di abete ornati da simboli con cui ad Ugovizza si portano gli auguri di buon anno nuovo di casa in casa). Quel visitatore, a sua volta ultrasessantenne, aveva scorto in quella foto il volto del padre ancora giovane, originario di Ugovizza ma trasferitosi a Moosburg molto prima che egli nascesse.- Dopo aver scattato delle fotografie al pannello ed aver chiesto di poter avere una copia della foto in questione, ha fornito i dati anagrafici del padre, indicazioni come ad esempio il nome in vulgo della sua casa natale ad Ugovizza e si è dichiarato felice di poter fornire al Museo del materiale fotografico relativo alla sua famiglia paterna. Saranno solo dei tasselli, forse poche tessere, ma comunque molto preziose per arricchire quel mosaico di lenta e paziente composizione che è l’archivio fotografico e documentale del Museo Etnografico di Palazzo Veneziano.

(a cura dello sportello per la minoranza linguistica tedesca)

XENA - BORSE LEONARDO PER

SVEZIA E UNGHERIA

SCADENZA: 15 DICEMBRE 2007 L'associazione Xena di Padova p r o m u o v e i l p r o g e t t o Alternative Tourism nell'ambito del Programma Leonardo, che offre 5 borse per stage di 14 settimane da impiegare in Svezia (4 borse) e Ungheria (1 b o r s a ) . R e q u i s i t i : 1. età 18 - 32 anni; 2. non aver partecipato a precedenti progetti "Leonardo d a V i n c i " ; 3. conoscenza della lingua inglese; non è requisito indispensabile, ma sarà valutata positivamente la conoscenza di altre lingue, a partire da quella del Paese di destinazione; 4. essere inoccupati, disoccupati alla ricerca di un impiego; sono ammessi sia diplomati sia laureati (se dopo il 2005). Sono esclusi gli iscritti a corsi u n i v e r s i t a r i ; 5. per la destinazione Ungheria: residenza nel territorio della provincia di Padova; per la destinazione Svezia, residenza i n I t a l i a . I candidati dovranno inviare il proprio CV con foto (in italiano e in inglese) e l'application form scaricabile dal sito. La d o c u m e n t a z i o n e d o v r à pervenire sia in formato elettronico a [email protected] che in formato cartaceo a Xena - via Citolo da Perugia 35 - 3 5 1 3 8 P a d o v a ( c o n l ' i n d i c a z i o n e " C A N D I D A T U R A ALTERNATIVE TOURISM"

DALL’AUSTRIA, COLLABORATORE PER…CASO

sulla busta). Sulla versione cartacea è necessaria la firma c o n l a d i c i t u r a s u l l ' a u t o r i z z a z i o n e a l trattamento dei dati ai sensi del D.Lgs 196/2003. Alle selezioni del 18 e 19 dicembre 2007 parteciperanno solo i candidati convocati in base al la c a n d i d a t u r a i n v i a t a .

P e r b a n d o c o m p l e t o , informazioni e candidature vedere http://www.xena.it oppure scrivere a [email protected] .

Tratto dal sito web ufficiale della Casa per l’Europa di Gemona del Friuli

www.casaxeuropa.org

11

12

L’Unione Europea ha scelto la data del 21 dicembre prossimo per celebrare ufficialmente l’ingresso della Slovenia nell’area Schengen. In occasione di questo storico evento, lungo tutta la fascia confinaria della nostra Regione sono previsti grandi festeggiamenti, a cominciare con la cerimonia ufficiale prevista il 21 dicembre presso il valico di Rabuiese-Skofije con la presenza di rappresentanti dei governi italiano e sloveno nonché la partecipazione del commissario europeo Barroso. Anche i Comuni di Chiusaforte, Lusevera, Resia, Tarcento e Tarvisio, in collaborazione con il Comune di Bovec, il Parco Naturale delle Prealpi Giulie e il Triglav Ski Narodni Park, organizzano una manifestazione dal titolo “E via il confine!”. Il programma per la manifestazione per l’ingresso della Slovenia nell’area Schengen si presenta particolarmente interessante e prevede il ritrovo dei partecipanti alle ore 18.30 del giorno 21 dicembre presso “l’Osteria da Gianna” a Uccea con gli interventi delle autorità e dei rappresentanti dei Parchi. Alle 19.30 è previsto il ritrovo al confine italiano del valico di Uccea dove i sindaci dei Comuni italiani sopramenzionati chiuderanno simbolicamente per l’ultima volta la sbarra del confine. Alle ore 20.00, allo stesso valico, ma da parte

slovena, toccherà al sindaco di Bovec compiere lo stesso gesto simbolico. Alle ore 21 è previsto un programma culturale al Kulturni Dom di Bovec con l’esibizione di gruppi corali e folkloristici. Alle ore 22.30 ci sarà la partenza per il Passo de Predil, dove alle ore 24.00 i sindaci solleveranno simbolicamente la sbarra e sanciranno così la caduta della frontiera con l’Est Europa. Con questo evento epocale, per i cittadini europei sarà possibile circolare liberamente attraverso 24 paesi. Infatti, oltre alla già nominata Slovenia, l’area Schengen verrà allargata agli altri 8 paesi appena accolti nell’Unione Europea: essi sono Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Estonia, Lituania, Lettonia, Malta.

(a cura dello sportello per la minoranza linguistica slovena)

Estendere alla Slavia

la Rai in sloveno

La ricezione dei programmi in lingua slovena nella Slavia friulana è stata al centro delle due giornate, dense di incontri con rappresentanti delle istituzioni laiche ed ecclesiastiche, recentemente a f f ronta te da i presidenti dell’Unione culturale economica slovena-Skgz, Rudi Pavšič, e della Confederazione delle organizzazioni slovene-Sso, Drago Š t o k a . Pavšič e Štoka sono stati dapprima ricevuti, presso la sede Rai di Saxa Rubra, dal direttore del servizio istituzionale della radiotelevisione italiana, Pierluigi Malesani, con il quale hanno parlato della situazione in cui versa la sezione slovena della Rai regionale nonché della mancata r i c e z i o n e d e i p r o g r a m m i radiotelevisivi nella provincia di Udine e, in parte, in quelle di Gorizia e T r i e s t e . Dopo aver sottolineato che la questione sarebbe dovuta essere stata risolta in base alla legge 103 del 1975, Štoka e Pavšič hanno chiesto che nella convenzione tra il governo e la Rai, accanto alle già citate province di Gorizia e Trieste, sia inserita anche la Slavia friulana. I due presidenti hanno, inoltre, auspicato nella futura applicazione della nuova tecnologia digitale alla programmazione in lingua s l o v e n a . All’incontro era presente anche il sottosegretario Miloš Budin, con il quale sono stati esaminati, in separata sede, i rapporti tra il governo italiano e la comunità slovena e i passi successivi da affrontare in tema di applicazione della legge di tutela. Pierluigi Malesani si è impegnato affinché venga garantita la ricezione dei programmi sloveni anche nelle zone d’ombra.

(estratto dell’articolo “Estendere alla Slavia la RAI in sloveno” tratto da DOM del 31.12.2007)

21.12.2007

BREZ MEJE!

13

All’imbrunire del 5 dicembre di ogni anno in Val Canale, nel cuore delle Alpi Giulie, si rinnova l’antico rito di San Nicolò e dei suoi mostruosi accompagnatori, i Krampus. Questi crudeli esseri appaiono come misteriosi spiriti silvestri, ricoperti di pelli; le loro facce sono coperte da maschere diaboliche e paurose, sormontate da alte corna, rosse, bianche o di colore naturale. Essi sono muniti di bastone e i fasci di bacchette tenuti in mano, nonchè di campanacci e catene coi quali preannunciano il loro arrivo.

La sera del 5 dicembre, all'imbrunire, si presentano accompagnando S. Nicolo', vescovo di Mira; passano per la via centrale del paese muniti di fiaccole accese e fasci di verghe, trainando un carretto sul quale troneggia il Santo. Sia il Santo che i Krampus vengono interpretati dai ragazzi del paese dopo un lungo ed appassionato lavoro di preparazione dei costumi, delle orride maschere e della “ coreografia” che ogni anno si arricchiscono di qualche particolare, grazie anche a materiali come le schiume po l iu re tan iche che ogg i sostituiscono la cartapesta o il legno.

Appar tene re a l “g ruppo Krampus” è probabilmente uno

dei modi rimasti alla gioventù di o g g i , d i s p e r i m e n t a r e l’aggregazione ed il senso di appartenenza al paese. Anche questa tradizione è andata evolvendosi col passare degli anni, ed oggi è praticamente scomparsa l’abitudine di ricevere la visita di San Nicolò e dei Krampus nella propria casa. La distribuzione dei doni, consistenti ancora in dolciumi, mandarini o frutta secca, avviene oggi nella piazza del paese od in altro luogo pubblico, ma resta tuttavia la meraviglia e l’inquietudine negli occhi e nel cuore dei più piccoli, e il senso di sfida alla paura di prendersi delle vergate, nei più grandi che si avviano verso l’età in cui entreranno, a loro volta, nei panni “pelosi” dei Krampus.

Una delle poche cose di cui si è a conoscenza è che questa manifestazione è legata al solstizio invernale. krampus, infatti, sono selvaggi, violenti e inferociti, e quindi in questa particolare serata danno sfogo a quelle forze che per tutto il resto dell'anno rimangono non liberate. Rincorrono, fra urla, mugugni e grida, i bambini, ragazzi ma anche adulti e i più anziani, spingono la gente, pesanti frustate e colpi di verga alle gambe di chiunque capiti tra i loro piedi.

La festa si svolge in tutti i centri

della Val Canale con orari diversi. Ad esempio a Pontebba il Krampus si chiama Spitz Parkli e viene solitamente celebrata l’8 dicembre. In Italia questa festa, oltre ad essere celebrata nel Tarvisiano, è molto diffusa anche in Alto Adige. Nel resto d'Europa, la sfilata avviene in molte altre zone di lingua tedesca, ma soprattutto in Baviera e Tirolo.

N e l l ’ i m m a g i n e un’inquietante maschera dei Krampus. Questa usanza, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, ha visto la celebrazione lo scorso 1. dicembre 2007 a Coccau del 1. grande raduno del nord-est che ha registrato la presenza di oltre 250 Krampus provenienti da 18 gruppi diversi della Val Canale, Carinzia, Slovenia e Alto-Adige.

LA TRADIZIONE DEI KRAMPUS IN VALCANALE

(a cura dello sportello linguistico per la

minoranza tedesca)

14

BORDAN

un Nadâl di suns, lûs e colôrs

Grandis gnovis chest an pal Nadâl e la fin dal an, si començarà lunis ai 24 di Dicembar cu la rivade a Bordan aes 2 e mieze daspò misdì di Santa Claus, po dopo barachins, petis e vin brulè par ducj. L'ultime dì di chest an 2007 aes 10 di sere grande veion in place cun musichis agns 70-80 e 90 e animazion. Zûcs, stuzigadôrs e tant altri par saludâ l'an che si ‘nt va e fiestezâ chel che al sta rivant. E a miezegnot…vignît e viodarês di persone! L'an 2008 si vierzarà uficialmentri aes 6 sore sere cul tradizionâl pignarûl alì dai lâcs artificiâi. Po dopo impensìn ducj che il 19 di Zenâr a Bordan al è avodât a Sant Antoni e duncje si passarà la zornade in ligrie cun musiche, mateçs e massime la famose disfide dal pâl de cucagne.

Pront il gnûf lunari pal 2008

Ancje chest an al è rivât, puntuâl come lis sisilis a Primevere, il calendari di Bordan. Pal 2008, il lunari al è stât avodât ae storie dai borcs dal paîs. Un scrit interessant, biel di viodi, e che nol segnarà dome il timp presint, val a dî

cuant che e scjât la assicurazion da machine, o l’apontament dal dentist, o cetancj straordenaris chi o vin fat sot paron, ma ogni mês al è fat di pueste par impensânus pûr il timp passât, la int che no je plui, lis nestris cjasis mudadis dal dut. In fats sul calendari o cjatarês bielis figuris di un mont che al è lât - pa plui part - sparît. Fotos che a mostrin un paîs intat, int legre, lavoradore, musis che nus cjalin te vite di ogni dì prime dal taramot. Un lunari che nus pant il passâ dal timp, dai agns, des etis, che nus passe il messaç che va ben si cori, ma no masse, parcè che dut al è destinât a passâ cu lis sôs cjossolis bielis e brutis. A slizerî il dut a son stadis zontadis bielis contis, barzeletis, datis impuartants pe vite di une volte e pe storie dal comun di Bordan e naturalmentri dôs notis su la storie dai borcs e dut chest voltât te variant locâl dal furlan. Biel imprest, duncje che a vâl la pene di picjâ e gjoldi dilunc l'an.

(par cure dal sportel di lenghe furlan dal Comun di Bordan)

“Lingue minoritarie, lingue nazionali,

lingue ufficiali

nella Legge 482/1999”

Daniele Bonamore, avvocato e docente di Diritto e di Filologia italiana in Università italiane ed estere, ha presentato il suo lavoro sulle lingue minoritarie lunedì 19 novembre 2007 n e l l ’ a u l a c o n v e g n i dell’Università di Udine. A l l ’ a p p u n t a m e n t o s o n o intervenuti anche la direttrice del Cirf, Piera Rizzolatti e Vincenzo Orioles, docente di Glottologia e linguistica all’ateneo friulano. La Legge 482/99 che dà attuazione all’articolo 6 della Costituzione offre all’autore lo spunto per una riflessione sullo status giuridico delle lingue minoritarie. L'opera analizza le singole disposizioni della Legge nella quotidianità della vita civile e sociale che coinvolge non solo i s ingo l i pa r l an t i l i ngue minoritarie, bensì coloro che sono espressione dell'autonomia (Regioni, Province, Comuni), oltre a politici e amministratori, giudici e Università, dirigenti, docenti e famiglie di scuole primarie e secondarie e, non ultimi, i cittadini dell'Unione Europea della quale fanno o faranno parte alcune delle lingue oggi tutelate. (a cura dello sportello per la minoranza linguistica friulana)

15

La Legge 482/99 tutela le minoranze linguistiche della nostra penisola. In molte altre regioni d’Italia sono presenti comunità linguistiche che formano il ricco e variegato patrimonio linguistico nazionale. Con questa rubrica, “Da sportello a sportello! La tutela delle lingue minoritarie nelle altre regioni italiane” è nostra intenzione entrare in contatto con queste realtà per avviare un proficuo scambio di idee e magari di collaborazione. In questo numero del notiziario dell’Ente abbiamo deciso di conoscere la realtà degli occitani grazie alla gentile collaborazione della nostre colleghe degli sportelli linguistici per la minoranza occitana della Comunità Montana delle Valli Chisone e Germanasca di Perosa Argentina (To).

PER ULTERIORI INFORMAZIONI:

Sportelli linguistici per la

lingua occitana Comunità Montana delle Valli

Chisone e Germanasca Via Roma, 22

10063 Perosa Argentina (TO) Tel +39 0121 802515 Fax +39 0121 802540

email:[email protected] www.chisone.germanasca.torino.it (sezione occitano) Ecco a voi l’articolo che le nostre colleghe ci hanno gentilmente inviato. Potrete scoprire le origini della lingua occitana, l’area nella quale questa lingua viene parlata, il territorio della Comunità Montana delle Valli Chisone e Germanasca, e inoltre informazioni sulla tutela delle minoranze linguistiche in Piemonte, i progetti realizzati dallo sportello per la lingua occitana, le attività e gli eventi programmati. Buona lettura!

Quali sono le origini dell’occitano?

La lingua parlata nelle nostre Valli e conosciuta comunemente con il termine patouà appartiene a l l ’ a r e a l i n g u i s t i c a d e l provenzale alpino, parte della più ampia famiglia del provenzale; questo, insieme con l’alverniate, il limosino, il linguadociano e il guascone, fa parte dell’area in cui si parla la l’occitano (lingua d’oc). A sua volta l’occitano, con il francoprovenzale e il francese ( l ingua d’oil) , forma i l r a g g r u p p a m e n t o d e l galloromanzo, inserito nella grande famiglia delle lingue romanze o neolatine.

Nell’immagine qui sopra la s u d d i v i s i o n e l i n g u i s t i c a al l ’ interno del la l ingua occitana.

Quando nacque il termine “occitano”?

Intorno al secolo XII, le lingue parlate in Francia erano la “lingua d’oc” nel Sud, la “lingua d’oil” nel Nord (“oc”, dal latino “hoc est”, e “oil” erano i termini rispettivamente utilizzati per dire “sì”). Fu proprio nel corso del Medio Evo che nacque il termine Occitania (foggiato a sua volta su “Aquitania”) per indicare il paese in cui veniva parlata la lingua d’oc; Occitani vennero dunque designati gli abitanti dei territori in cui si parla la lingua d’oc.

Ma chi e che cosa rese famosa questa lingua?

Tra i secoli XI e XIII i trovatori (troubadours in provenzale) - che potremmo definire i primi

Da sportello a sportello! La tutela delle lingue minoritarie lo sportello linguistico della Comunità Montana “incontra” le colleghe degli

sportelli linguistici per la minoranza occitana della Comunità Montana delle Valli Chisone

e Germanasca di Perosa Argentina (To)

16

veri e propri “cantautori” dell’Europa Moderna – diedero vita ad una nuova forma di poesia lirica che cantava di amore, morale, politica, guerra, valori feudali e militari; la sua diffusione fu tale che l’occitano stesso assunse una dignità letteraria capace di renderlo conosciuto in quasi tutta l’Europa Meridionale.

Dove si parla l’occitano?

L’Occitania, intesa come la zona in cui è parlata la lingua d’oc, copre una discreta area dell’Europa sud occidentale:

- nel “Midi” francese sono occitani 32 dipartimenti, con 12 milioni di abitanti ed una superficie di 192.000 kmq; - verso ovest, è occitana la Val d’Aran (situata nei Pirenei spagnoli), con i suoi 10.000 abitanti ed una superficie di 450 kmq; - verso est, sono occitane le valli alpine piemontesi tra il Colle di Tenda ed il Moncenisio, con 180.000 abitanti ed una superficie di 4.300 kmq

Nell’immagine l’area di diffusione della lingua d’oc.

Il frequente utilizzo delle varianti locali in famiglia, sul lavoro, o semplicemente durante il tempo libero, ha reso l’occitano una delle minoranze linguistiche più conosciute d’Europa: sono migliaia le persone che parlano la lingua d’oc e quelle che, pur non parlandola, la comprendono con facilità.

Le Valli Occitane Italiane

In Italia l’occitano è tuttora parlato correntemente in Alta Valle di Susa, Val Chisone, Val Germanasca, Val Pellice, Valle Po, Val Varaita, Val Maira, Val Grana, Valle Stura di Demonte, Val Gesso, Val Vermenagna, Valli Monregalesi e brigasco. Minoranze occitane sono inoltre presenti in Liguria (a Briga, Olivetta San Michele e Triora) e in Calabria, a Guardia Piemontese, ultimo residuo di lontani insediamenti valdesi del XIII secolo.

LA TUTELA DELLE MINORANZE

LINGUISTICHE IN PIEMONTE

REGIONE PIEMONTE

Il Settore Promozione Patrimonio Culturale e Linguistico ha avuto riconoscimento istituzionale nel

1998. Oltre a promuovere numerose attività culturali, si occupa di tutelare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio linguistico del Piemonte e di approvare progetti a sostegno delle lingue minoritarie presenti nella regione. La tutela regionale e nazionale di francese, francoprovenzale, occitano, piemontese e walser consente pertanto il potenziale impiego delle lingue stesse nell’amministrazione pubblica, nelle scuole e in numerosi corsi rivolti alla popolazione.

PROVINCIA

L’ Assessorato alla Cultura - Minoranze Linguistiche coordina progetti finalizzati allo studio delle minoranze linguistiche storiche della provincia di Torino, sostiene numerose iniziative culturali realizzate da Comuni, Comunità Montane, Associazioni e partecipa a progetti con Enti, Fondazioni, Istituti culturali

UNIVERSITÀ

Il Dipartimento di Scienze del Linguaggio e Letterature Moderne e Comparate dell’Università degli Studi di Torino si occupa della realizzazione di: Atlante Toponomastico del Piemonte Montano (A.T.P.M.) A t l a n t e L i n g u i s t i c o Etnografico del Piemonte Occidentale (A.L.E.P.O.)

17

COMUNITA’ MONTANA VALLI CHISONE E

GERMANASCA

La Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca è situata ad ovest di Torino su di una superficie interamente montana di 55.824 ettari. Comprende 16 Comuni e conta circa 20.000 abitanti, ha sede a Perosa Argentina, centro posto proprio alla confluenza delle due vallate e per questo un tempo cittadella fortificata al confine tra il Ducato di Savoia e il Delfinato. L’area in questione comprende i 16 comuni: Fenestrelle, Inverso Pinasca, Perosa Argentina, Pinasca, Porte, Pragelato, Pramollo, Roure, San Germano Chisone, Usseaux e Villar Perosa per la Val Chisone; Massello, Perrero, Pomaretto, Prali e Salza per la Val Germanasca. La superficie territoriale della Comunità Montana è di 55.824 ettari: per il 98% interamente montano e pianeggiante per l’esigua parte rimanente, dislocata per lo più nella bassa valle (Inverso Pinasca, Perosa Argentina, Pinasca, Pomaretto, S. Germano e Villar Perosa). Della parte montuosa, quasi il 65% è coperto da pascoli, il resto del territorio è formato da boschi con piante di alto fusto e da colture agrarie. Terra montana dunque, aspra , selvaggia, i cui abitanti hanno da sempre saputo lottare per la s o p r a v v i v e n z a , r e s t a n d o fortemente attaccati alla propria cultura e condividendo gli stessi valori linguistici e le stesse tradizioni, in un contesto ambientale difficile e non sempre ospitale. La montagna,

per le sue caratteristiche fisiche e la durezza della vita, ha inoltre prodotto vincoli di solidarietà che hanno profondamente segnato il carattere dei suoi abitanti e che è ancora possibile riscontrare analizzando il ricco patrimonio culturale tramandato nei secoli.

I COMUNI DELLA COMUNITA’ MONTANA

Tutti i Comuni della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca si sono identificati quale minoranza di lingua occitana e la Provincia di Torino li ha inclusi nella delimitazione di cui all’art. 3 della legge 15.12.1999, n° 482. Gli stessi Comuni hanno successivamente delegato la Comunità Montana Valli

Chisone e Germanasca per la formazione di un programma unico di Valle che li ponga in condizione di assolvere agli adempimenti della Legge 482/99. In questo modo la Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca intende, di concerto con le Associazioni che da anni operano sul territorio e con il supporto finanziario degli Enti preposti, proseguire un programma di salvaguardia, promozione e sviluppo delle lingue minoritarie, ben consapevole che una forte condivisione a livello territoriale è elemento essenziale ed irrinunciabile per il successo dell’iniziativa.

Due splendide immagini dei territori della Comunità Montana delle Valli Chisone e Germanasca.

18

SVIZZERA

LOMBARDIA NORD

FRANCIA LIGURIA

PIEMONTE

Torino

Milano

COMUNITA’

MONTANA VALLI

CHISONE

E GERMANASCA

LEGGE 482/99, AZIONI DI

TUTELA E VALORIZZAZIONE

DEL PATRIMONIO

LINGUISTICO E

PROMOZIONE CULTURALE.

La situazione linguistica odierna all’interno della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca vede una maggioranza di parlanti attivi nella fascia di età che parte dai 40/50 anni. Purtroppo le nuove generazioni raramente possiedono una competenza attiva della lingua. Pur comprendendola bene molto sovente non sono in grado di utilizzarla quotidianamente. Il progetto di promozione e tutela della minoranza linguistica occitana parte proprio da questo presupposto, cercando principalmente di comunicare alla popolazione l’importanza di continuare a parlare una lingua in grado di adattarsi alle esigenze di oggi. Nella Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca si è deciso di privilegiare gli sportelli sovracomunali: ne esistono tre uno ha sede presso la sede della Comunità Montana a Perosa Argentina, il secondo ha sede a

Pomaretto presso la sede dell’Associazione Amici della Scuola Latina ed ha competenza su tutti i Comuni della bassa Val Chisone e sulla Val Germanasca, il terzo ha sede a Roure ed ha competenza sui 4 Comuni dell’alta Val Chisone e sui due Parchi Regionali.

Progetto Anno 2007

Azioni già realizzate:

• Realizzazione di locandine e depliant di promozione degli sportelli linguistici, con orari e cosa offrono. • Realizzazione di una mostra itinerante della lingua occitana composta da 17 pannelli che spiega l’origine, l’area di diffusione della lingua occitana, oltre a sottolineare importanza di promuoverla e parlarla. • Realizzazione di un sito internet interamente in lingua occitana con sezioni dedicate ai sedici Comuni delle Valli. (www.chisone-germanasca.it sezione occitano). • Realizzazione di un adesivo dalla grafica giovane e accattivante per promuovere la lingua occitana nelle nuove generazioni.

Qui sopra l’adesivo realizzato dagli sportelli linguistici per la minoranza occitana. • Sono stati organizzati due corsi di cultura e lingua occitana dal titolo “Eisì noû parlën ousitan –lâ parola d’notrî caire”. Il secondo in programmazione è iniziato il 9 ottobre e gli argomenti sono: IL PAESAGGIO. L’aigo groso, lou riou, lou coumbâl. PASTORIZIA. La meirando. Fâ lou fén. Lou dalh. Lou râtèl. MERCANTI E ARTIGIANI. Lh’aize quë së fan a man: cavanh e bënna. La chansoun dâ cavanhaire. I LAVORI DEL LEGNO. Lî travalh dâ bôc. LA MINIERA. La tuno. LA VIGNA. La vinnho e lou vin. LA DONNA E LA MONTAGNA. La donno ën mountannho.

Qui a fianco è stata evidenziata l’area in cui opera la Comunità Montana delle Valli Chisone e Germanasca.

19

Tutte le lezioni, a cura dello Spor te l lo d i Pomaret to , prevedono, oltre agli interventi di approfondimento sui singoli argomenti, ampi spazi di conversazione “quotidiana” per consentire a coloro che ancora non conoscono l’occitano di poter iniziare a formulare frasi, utilizzare modi di dire e capire coloro che lo parlano.

Nell’immagine qui sotto un esempio di locandina realizzata dagli sportelli linguistici della Comunità Montana delle Valli Chisone e Germanasca.

Eventi:

Sportello linguistico itinerante

Abbiamo creato uno sportello itinerante che girando per le feste dei 16 Comuni delle Valli, presenta alla gente interessata le a t t iv i tà deg l i spor te l l i . All’azione, denominata “Lo sportello scende in piazza” viene affiancata l’esposizione della mostra itinerante e su alcune feste abbiniamo anche delle animazioni occitane per adulti e bambini…balli, danze, letture, recitazioni… Gli sportelli effettuano attività di animazione e di promozione della cultura locale legata alla parlata a livello locale, indispensabile per sensibilizzare la popolazione, anche mediante la realizzazione di attività in collaborazione con Enti ed istituzioni del territorio.

Quali azioni stiamo

portando a termine:

• Realizzazione di adesivi da distribuire ai vari negozi della valle con la scritta “Eisì noû parlën ousitan” (“qui si parla occitano”).

• Realizzazione di un libretto informativo da distribuire alle famiglie sull’importanza di parlare occitano ai propri figli, realizzato in collaborazione con gli Istituti Scolastici Comprensivi delle valli e con l’Università degli Studi di Torino.

• Realizzazione di un corso di occitano on-line.

Due immagini dello sportello linguistico itinerante.

20

Giornate della lingua e cultura occitana

Si sono tenute due giornate della lingua e cultura occitana, una a Roure in occasione del Raduno dei Gruppi Folkloristici del Nord Ovest d’Italia e una a Pomaretto, nel programma di entrambe un convegno sulla lingua e un workshop oltre ad alcuni attimi di animazione. Con questa iniziativa si vuole rendere la lingua minoritaria assoluta protagonista di una giornata in cui proporre eventi che possano coinvolgere diversi settori della popolazione: momenti di studio e riflessione alternati a spettacoli

Un’immagine della giornata della lingua e cultura occitana.

Comuni e 482/99

E’ stata inoltre destinata una pari quota ai sedici comuni e ai due parchi presenti sul territorio. Ognuno di essi è stato invitato ad indicare un progetto da realizzarsi con la somma stabilita; tra le altre cose: depliant di promozione degli sportelli linguistici, acquisto testi inerenti l’occitano come materiale didattico.

Sportelli linguistici nelle Valli Chisone e

Germanasca

COMUNITÀ MONTANA:

Via Roma, 22

10063 Perosa Argentina

Tel. 0121 802515

Fax 0121 802540

Email:[email protected] www.chisone-

germanasca.torino.it (sezione occitano

ORARI

lunedì dalle 8.30alle 12.45, mercoledì 8.30 alle 16.00

giovedì dalle 8.30 alle 12.45.

LA VALADDO

Ex casa comunale Villaretto Chisone.-Roure

tel. 346/9552568

E-mail [email protected] www.lavaladdo.it

ORARI:

Lunedì 15.00-18.00

Giovedì 9.00 – 12.00

AMICI DELLA SCUOLA

LATINA

Via Balziglia, 103 10060 Pomaretto

tel.: 0121 803684

E-mail

[email protected] www.alpimedia.it/scuolalatina

ORARI:

martedì e venerdì

dalle 14.00 alle 18.00

RINGRAZIAMENTI

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero per i testi e le fotografie: la dott.ssa Roberta de Giorgi dell’Università degli Studi di Udine, l’Associazione Vivi Stolvizza, la Commissione Pari Opportunità del Comune di Resia, il Centro Espressioni Cinematografiche, gli sportelli linguistici per la lingua occitana della Comunità Montana delle Valli Chisone e Germanasca (TO), lo sportello linguistico per la lingua friulana del Comune di Bordano, il S.I.L.C.E., la Redazion di Lenghe.net, la dott.ssa Lara Magri, il dott. Alessandro Oman.