Comunicazione A il suo inguaribile ottimismo, alla fine vincente, ha saputo coinvolgere e contagiare...

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A Comunicazione Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 - Anno secondo - numero 3 - OTTOBRE NOVEMBRE 2008 Periodico di cultura e informazione a cura dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna

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AComunicazioneRegistrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 - Anno secondo - numero 3 - OTTOBRE NOVEMBRE 2008Periodico di cultura e informazione a cura dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna

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hanno collaborato

COMUNICAZIONERegistrazione Tribunale di Bologna

n. 7734 del 19.02.2007Anno secondo - numero 3

ottobre novembre 2008

Legale RappresentanteCiro De Sio

Direttore ResponsabileBiagio Cunsolo

Coordinatore EditorialeSandra Amovilli

RedattoriPierluigi De RosaSimone Mirasolo

Antonella PellegrinoDaniele Venturi

Giovanna Zannini

Responsabile Progetto GraficoGiorgio Bertuzzi

StampaIn proprio

Pasqualino Angellotti - Luca Dantoni - Antonino Di Geronimo

Claudio Di Giuseppe - Giuseppe FloraCesare Frisoni - Maurizio Giambrone

Aldo La Mendola - Fedele Liscio Fabio Lodolini

Sara Portolan - Domenica PositanoMaria Antonietta Sassani

Silvia Vallino

SOMMARIO

Editorialedi Ciro De Sio

L’inaugurazione del 1° asilo nido della P.A. di Bolognadi Antonella Pellegrino

L’intervista a Sergio Cofferatidi Biagio Cunsolo

A Parma e a Reggio Emilia 2 nuovi sportelli EquitaliaRedazione

Progetto Fiscalis: la visita dei funzionari spagnoli in Emilia Romagnadi Pierluigi De Rosa e Simone Mirasolo

Dirigenti e funzionari dell’Agenzia come relatori al progetto formativo dei commercialisti di BolognaRedazione

L’Ufficio mobile dell’Agenziadi Pierluigi De Rosa e Simone Mirasolo

Disposizioni antielusivedi Antonino Di Geronimo

Il 6° piano della DRERdi Biagio Cunsolo

Riflettori sull’Ufficio di Riminidi Biagio Cunsolo e Giovanna Zannini

Il Direttore dei Lavori degli Uffici dell’Emilia-Romagnadi Biagio Cunsolo

Una scuola specialedi Maria Antonietta Sassani

Selezione Master Berliridi Giovanna Zannini

Claudio Di Giuseppe, vice campione italiano di nuoto in acque libereRedazione

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Lo scorso primo ottobre abbiamo celebrato, insieme ad illustri ospiti, la partenza di un’iniziativa, l’asilo aziendale “L’isola dei Tesori”, che vede l’Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna all’avanguardia anche per quello che concerne la cura e l’attenzione che qual-siasi aggregato produttivo, pubblico o privato che sia, ha il dovere di prestare nei confronti dei propri colla-boratori e, per quanto possibile, nei confronti degli altri componenti il tessuto sociale in cui si trova ad operare.

Insieme al sindaco Cofferati, al comandante regionale della Guardia di Finanza generale Delle Femmine, ed al nostro Direttore Centrale Girolamo Pastorello – per citarne solo alcuni – ed insieme a tutto il personale della Direzione, con rappresentanze provenienti anche dagli Uffici, abbiamo celebrato, nell’ambito del più ampio processo di riorganizzazione degli uffici di Bologna, l’apertura dell’asilo aziendale, secondi in Italia tra gli Uffici dell’Agenzia e, credo, primi in Bologna tra le aziende pubbliche e private.

Il nido aziendale è una struttura ideata e realizzata principalmente per venire incontro alle esigenze di quella parte del personale, i nostri giovani, ma anche i meno giovani dato che anch’io fino a due anni fa avrei potuto usufruirne con una figlia che ha appena compiuto quattro anni, che spesso, ma non solo, lontani dai luoghi di origine e, quindi, privi di qualsiasi riferimento di parentela, hanno difficoltà logistiche ed economiche nel programmare la cura e l’assistenza dei propri figli minori per il tempo di prestazione dell’attività lavorativa. Non tragga in inganno la circostanza che attualmente dei sedici posti a nostra disposizione ne siano occupati solo tre. Altre iscrizioni sono previste per l’inizio dell’anno e, credo, il numero si incrementerà ancora a seguito dell’imminente immissione in servizio negli Uffici di Bologna di ulteriori e consistenti nuove unità lavorative, per lo più di giovane età.

E’ una struttura fortemente voluta dai dirigenti che si sono succeduti nella guida della Direzione, e tra que-sti sicuramente l’impulso più incisivo e determinante è stato quello dato dal dottor Villiam Rossi, che mi ha preceduto nell’incarico per ben cinque anni, dal 2001 al 2006, che ha avuto il merito di raccogliere e condividere le sollecitazioni delle altrettanto merite-voli responsabili del comitato pari opportunità, dot-toressa Giovanna Bonarini e signora Maria Antonietta Sassani. Al dottor Rossi, come alle signore del comitato, vanno pertanto tributati i ringraziamenti maggiori.

Ma pari ringraziamenti, ho sentito l’esigenza di tri-butare, nel mio discorso introduttivo, anche a coloro che materialmente, con il loro impegno e la loro pro-fessionalità, hanno consentito la realizzazione e l’avvio dell’iniziativa.

Mi riferisco, per l’ Agenzia, al dottor Francesco Vasta, responsabile dell’Ufficio Risorse Materiali della Direzione, ed ai suoi collaboratori. Il dottor Vasta è stato il vero artefice, il regista, di tutta l’opera-zione che consentirà tra l’altro, con la riorganizzazione logistica degli Uffici di Bologna, un rispar-mio annuo di quasi 2 milioni di euro. Ha avuto il pregio di non scoraggiarsi mai in occasione dei tanti momenti di difficoltà, che via via determinavano o facevano paventare un ritardo nella conclusio-ne dei lavori. Con il suo inguaribile ottimismo, alla fine vincente, ha saputo coinvolgere e contagiare chi tra noi dubitava sul rispetto dei tempi, ma non certo sul risultato finale. Il risultato finale è sotto gli occhi di tutti e non poteva essere migliore di quello che è; ricevo continuamente complimenti per la bellezza, la fun-zionalità e l’originalità dei locali e delle attrezzature dell’asilo, complimenti che per il dottor Vasta sono il miglior riconoscimento della bontà e dell’efficacia della sua azione.

Infine, mi è parso doveroso rivolgere un sincero rin-graziamento a tutto il personale della Direzione Regio-nale, per la pazienza dimostrata nel sopportare i disagi derivanti dai lavori di ristrutturazione dell’immobile; così come ringrazio il personale degli Uffici locali di Bologna coinvolti nella riorganizzazione, e le organizzazioni sindacali che li hanno rappresentati e li rappresentano nei confronti della Direzione, per aver compreso attraverso la dia-lettica a volte dura del confronto i motivi, anche se a volte non condivisi, che stanno alla base della de-cisione dell’amministrazione di ridurre da quattro a tre gli uffici di Bologna. E’ una riorganizzazione che comporterà dal 2009 un risparmio annuo sui fitti passivi di circa due milioni di euro, a fronte della quale, approfittando della presenza del dottor Pasto-rello, ho pubblicamente perorato la richiesta avanzata dai sindacati di destinare a beneficio del persona-le coinvolto, se possibile nell’immediato, una quota parte del risparmio conseguito, quota da definire con apposita contrattazione.

La cerimonia del 1° ottobre non ha voluto comunque essere un festeggiamento fine a se stesso (sono consapevo-le, infatti, del momento di aspro confronto sindacale) ma invece la celebrazione di un successo, di un traguar-do raggiunto che apporterà benefici e vantaggi a chi presta la propria attività lavorativa nell’ambito degli Uffici dell’Agenzia di Bologna ed ad un certo numero di famiglie del quartiere.Per questo motivo vi sono ancora più grato.

Ciro De Sio

Editoriale

Il nido aziendale è una struttura ideata e realizzata principalmente per venire incontro alle esigenze di quella parte del personale, i nostri giovani, ma anche i meno giovani dato che anch’io fino a due anni fa avrei potuto usufruirne con una figlia che ha appena compiuto quattro anni, che spesso, ma non solo, lontani dai luoghi di origine e, quindi, privi di qualsiasi riferimento di parentela, hanno difficoltà logistiche ed economiche nel programmare la cura e l’assistenza dei propri figli

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Ecco finalmente, il tanto atteso taglio del nastro per l’Isola dei tesori: il primo asilo del pubblico impiego a Bologna, istituito presso la nostra Direzione regio-nale. Il nido, operativo già dallo scorso 15 settembre è stato infatti inaugurato ufficialmente il 1° ottobre. La cerimonia di inaugurazione si è tenuta nei loca-li della nuova mensa aziendale posta al piano terra della struttura di via Marco Polo 60. Vi hanno preso parte, oltre a tutti colleghi della Direzione, il Sin-daco di Bologna Sergio Cofferati; l’Assessore Scuola

Formazione e Politiche delle differenze del Comu-ne di Bologna, Maria Milli Virgilio; il Comandan-te della G.d.F., Gen. Vincenzo Delle Femmine; il Comandante Prov.le della G.d.F. di Bologna, Col. Piero Burla; il Comandante del Nucleo di P.T., Piero Iovino; il Direttore centrale del Personale, Girolamo Pastorello; alcuni colleghi della Direzione centrale Amministrazione; i rappresentanti delle altre Agen-zie Fiscali dell’Emilia-Romagna; il Presidente del quartiere Navile, Claudio Mazzanti; i rappresentanti

Taglio del nastro per “l’Isola dei Tesori”

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del Provveditorato alle Opere Pubbliche e quelli del-la ditta appaltatrice dei lavori; i rappresentanti del-le OO.SS nazionali e regionali; i rappresentanti del Comitato Pari Opportunità dell’Agenzia delle En-trate; i dirigenti e i referenti della comunicazione dei 25 uffici locali; le rappresentanze dei quattro Uffici di Bologna; nonché gli addetti della carta stampata e delle le tv locali. Nella sala gremita hanno avuto luogo i discorsi di rito: sul piccolo podio, predisposto per l’occasione, si sono avvicendati il Direttore regionale, che ha par-lato del nido aziendale come di una struttura ideata e realizzata principalmente per venire incontro alle esigenze del personale e dei più giovani in particola-re, spesso lontani dai luoghi di origine, che devono far fronte alle difficoltà logistiche ed economiche. Ha aggiunto, inoltre, che l’asilo “è una struttura for-temente voluta dai dirigenti che si sono succeduti nella guida della Direzione, e tra questi sicuramente l’impulso più incisivo e determinante è stato quello dato dal dottor Villiam Rossi”.Il Direttore centrale del Personale si è soffermato sul-l’importanza dell’iniziativa in quanto “frutto di una collaborazione tra enti, una collaborazione all’inter-no e all’esterno dell’Agenzia, una collaborazione an-data al di là dei moduli tradizionali, in uno spirito di servizio. Tre i tratti caratterizzanti: economia dei costi, attenzione per la trasparenza, inserimento nel-la riorganizzazione degli uffici”. Cofferati nel suo intervento ha definito l’asilo azien-dale non come “antica idea filantropica dell’impre-sa nei confronti dei suoi dipendenti, ma per ripro-porre un’idea modernissima di collaborazione e di azione forte finalizzata alla coesione sociale”. L’asilo, per il Sindaco di Bologna si inserisce all’interno di

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un’azienda ideale che non si isola dal contesto, ma pensa ai propri dipendenti e contemporaneamente affronta i problemi del territorio nel quale è collo-cata. Da segnalare, infine, l’intervento conclusivo del re-sponsabile delle Risorse Materiali della Direzione regionale, Francesco Vasta, che ha emozionato i pre-senti e, in particolare, i suoi stretti collaboratori con parole accorate di ringraziamento rivolte a quanti hanno contribuito alla realizzazione dell’ambizioso progetto.In seguito, una piccola rappresentanza guidata dal Direttore regionale si è recata nel luogo dove è av-venuto il taglio del nastro ad opera del Sindaco di Bologna. Cofferati poi, dopo la benedizione di Don Nildo Pirani (fratello del già Direttore regionale Giorgio Pirani) si è intrattenuto qualche minuto con i bimbi ospiti del nido. La cerimonia si è conclusa in modo conviviale con un ricco e coreografico buffet durante il quale colle-ghi ed invitati si sono salutati.

Antonella Pellegrino

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Due domande a Sergio Cofferati

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Ha visitato il nido dei piccoli “agenti”, è rimasto soddisfatto?“ il nido è bellissimo, i bambini che lo frequentano ne trarranno senz’altro vantaggio”.

Quale futuro, secondo lei, attende questi bam-bini?“ Il futuro i bambini se lo costruiscono insieme alle loro famiglie se riescono ad andare per tanti anni a scuola iniziando a far bene proprio dai primissimi passi”.

L’Agenzia delle Entrate è felice di ospitare questi piccoli, ma quando questi diverranno adulti pen-sa che saranno contenti degli “agenti” genitori?“Questo lo vedremo quando saranno grandi, comunque penso che i bambini debbano essere messi in condizioni di crescere serenamente, di apprendere il più a lungo possibile e poi decideranno loro della loro vita. Guai se dovessimo immaginare adesso che saranno dipendenti dell’Agenzia delle Entrate”.

Speriamo che esista ancora l’Agenzia delle En-trate!“Esisterà, esisterà”.

Nel corso della cerimonia di inaugurazione, cui hanno preso parte le autorità cittadine, i vertici dell’amministrazione finanziaria, il personale e i genitori dei primi bimbi iscritti, il Sindaco Sergio Cofferati ha sottolineato la funzione sociale dell’asilo aziendale:“luogo in cui sono accolti i bambini delle mamme che lavorano, ma anche luogo in cui il territorio e l’azienda stanno insieme, utilizzando le risorse a disposizione e lavorando per garantire a tutti lo stesso livello di qualità”.“L’idea guida – ha continuato Cofferati – è quella di un welfare aggiornato, che non separa più il luogo della produzione di beni e servizi dalla città, dal quartiere, ma ne fa tutt’uno”.

Biagio Cunsolo

Ai bambini dell’asilo nido sono dedicati ben 350 metri quadrati di spazio all’interno (tra area nanna, area pappa, area giochi, servizi) e 280 all’esterno.Il pacchetto formativo, a seguito di bando, è stato aggiudicato dalla Cooperativa Aloucs (leggi scuola al contrario) di Bologna.

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Progetto Fiscalis: la visita dei funzionari spagnoli in Emilia Romagna

Si è conclusa il 17 ottobre la visita alla Direzione regionale Emilia-Romagna dei due funzionari del-l’Agencia Tributaria, l’amministrazione tributaria spagnola, nell’ambito del progetto “Fiscalis”, che dal 1988 consente lo scambio di esperienze tra le diverse amministrazioni tributarie europee.I funzionari, Vicente Gomez e Josè Hernandez, han-no intrapreso il percorso pratico-formativo lo scorso 13 ottobre con un tour all’interno della Direzione regionale, proseguito nei giorni successivi, durante

il quale alcuni funzionari, in rappresentanza degli uffici di appartenenza, hanno illustrato attività, proce-dure e organiz-zazione interna delle diverse aree operative.Una giornata è stata poi dedica-ta alla visita del-l’Ufficio di Bo-logna 2, presso

il quale i funzionari spagnoli hanno avuto l’occasione di avvicinarsi ai servizi di assistenza e informazione offerti ai contribuenti e di conoscere le modalità di controllo sulla dichiarazione dei redditi.L’ultima giornata è stata dedicata a un confronto su analogie e differenze tra le due amministrazioni tri-butarie: nel caso spagnolo, i punti di contatto supera-no nettamente gli elementi di diversità, anche grazie al simile impianto normativo-amministrativo e alla “vicinanza” culturale tra i due Paesi.“Per prima cosa, ringrazio per l’attenzione ricevuta durante quest’esperienza; dal punto di vista tecnico, è stato molto istruttivo conoscere come si possono realizzare le stesse cose in maniera diversa, talvolta anche migliore” – ha affermato Josè Hernandez.“E’ stato molto gratificante il confronto con i colleghi italiani, sia dal punto di vista umano che da quello professionale; credo che questo scambio di esperienze sia molto utile per allargare le proprie conoscenze. Sono molto felice di avere avuto questa possibilità, in un ambiente accogliente, senza incontrare alcuna difficoltà. Per quanto riguarda le modalità di lavoro, ritengo che ci proponiamo il medesimo obiettivo, con strumenti simili” - sono state le parole di Vicente Gomez.

Pierluigi De Rosa e Simone Mirasolo

E’ stata siglata la convenzione per la partecipazione di dirigenti e funzionari dell’Agenzia delle Entrate, in qualità di relatori, al Progetto formativo organizzato dalla Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna. Il progetto formativo, con ricorrenza annuale, si inserisce nella programma-zione formativa della Fondazione. L’Agenzia assicure-rà la partecipazione dei propri dirigenti e funzionari, in qualità di relatori, ad almeno due convegni che saranno inseriti nell’ambito del progetto.Gli incontri si terranno nei mesi di gennaio e maggio 2009.

Partecipazione di Dirigenti e Funzionari dell’Agenzia delle Entrate, in qualità di relatori, al progetto formativo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna

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Coinvolgere i Co-muni nella lotta all’evasione fisca-le, attraverso uno scambio struttura-to di informazioni tra amministrazio-ne finanziaria ed enti locali: questo l’obiettivo del Pro-tocollo d’intesa siglato il 16 ottobre dal Direttore Regionale dell’Agen-zia delle Entrate Emilia-Romagna, Ciro De Sio, e dal Direttore dell’Associazione Na-zionale Comuni Italiani Emilia-Romagna, Antonio Gioiellieri.Il Protocollo, di durata biennale, prevede la defini-zione di programmi di recupero dell’evasione con la partecipazione diretta dei Comuni, che trasmettono all’Agenzia delle Entrate informazioni utili per av-viare gli accertamenti fiscali. In particolare, il compi-to del Comune sarà quello di segnalare ai funzionari del fisco i soggetti che evidenziano una rilevante ca-pacità contributiva (ad esempio, il possesso di beni di lusso in assenza di redditi dichiarati) e situazioni in cui si manifestano possibili comportamenti evasi-vi, soprattutto nei settori del commercio, delle libere professioni, dell’edilizia e delle residenze fittizie al-l’estero.Per la concreta attuazione dell’accordo è istituito un gruppo di lavoro, formato da esperti delle due parti, con compiti di monitoraggio e coordinamento: tra questi, rientra l’organizzazione di un ciclo di semina-ri tenuti da esperti dell’Agenzia delle Entrate, rivolti al personale dei comuni già impegnato nelle attività di controllo.“La firma del Protocollo – ha dichiarato De Sio - rappresenta per noi un punto di partenza, il primo passo verso una collaborazione strutturata con gli enti locali, concepita come modalità operativa e non come convergenza occasionale di interessi. La lotta all’evasione, che resta l’obiettivo prioritario, ci offre in questo modo la possibilità di radicare la nostra presenza sul territorio, attraverso sinergie con le altre istituzioni”.“Il Protocollo - ha sottolineato Antonio Gioiellieri - permette a tutti i Comuni della regione di mettere a punto la collaborazione con gli Uffici dell’Agenzia

delle Entrate. In tal modo, attraver-

so ANCI Emilia-Ro-magna, vengono sem-

plificati gli adempimenti necessari per strutturare la

cooperazione tra Comuni e Agenzia delle Entrate con-tribuendo alla qualifica-zione delle competenze

professionali della pubblica amministrazione e allo svi-luppo di quel lavoro di incro-cio dei dati tra amministra-

zioni pubbliche, che è la condizione per migliorare i servizi modernizzandone l’organizzazione e i processi di lavoro per perseguire l’equità e la trasparenza nel rapporto tra istituzioni pubbliche e cittadini”.

Redazione

Agenzia Entrate e ANCI Emilia Romagna contro l’evasione fiscale:Siglato a Bologna il protocollo d’intesa

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“Il Fisco mette le ruote” è il nome della nuova campa-gna di comunicazione dell’Agenzia delle Entrate per “avvicinare” l’amministrazione al cittadino, anche al di fuori delle sedi istituzionali.Il camper dell’Agenzia, attrezzato come un vero e proprio front office, ha girato quasi tutte le regioni d’Italia: partendo dal Piemonte nel mese di marzo, ha

poi fatto tappa in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Puglia per arrivare, nel mese di set-tembre, anche in Emilia-Romagna ed in particolare a Riccione, dal 16 al 19 e a Formigine, dal 23 al 26. Il tour è poi proseguito in Toscana e in Umbria, per

terminare in Campania.L’iniziativa prende spunto da “Il Fisco in Piazza” (1997-2003) e “Il Fisco tra la gente” (2003-2005), con le quali l’amministrazione finanziaria, esempio per molte altre organizzazioni che hanno poi im-portato il modello, ha sperimentato nuove forme di relazione con il cittadino/contribuente, consapevole dell’importanza della diffusione di una cultura fisca-le per una maggiore tax compliance.L’obiettivo de “Il Fisco mette le ruote” è quello di agevolare i cittadini nell’assolvimento degli adem-pimenti tributari, promuovendo nei comuni in cui non sono presenti Uffici dell’Agenzia, i servizi di as-sistenza e informazione, tra i quali, la trasmissione telematica del modello Unico 2008, il rilascio del codice fiscale e della partita Iva, il duplicato della tessera sanitaria, l’abilitazione ai servizi telematici, la registrazione dei contratti di locazione, i rimborsi.Il carattere itinerante del progetto consente di rea-lizzare una più capillare e concreta azione sul terri-torio, veicolando l’immagine di un’amministrazione vicina (anche fisicamente) al contribuente. Da “osservatori partecipanti” le due settimane tra-scorse “in camper” hanno dimostrato che, nella maggior parte dei casi, i cittadini apprezzano le ini-ziative di apertura della pubblica amministrazione, evidenziando l’utilità di una postazione a portata di mano e chiedendo una presenza stabile dell’Agenzia in tutti i comuni. L’impressione è stata conferma-ta anche dai risultati dei questionari di gradimento somministrati agli utenti, che hanno valutato posi-tivamente il carattere innovativo dell’evento, la velo-cità nell’erogazione dei servizi e, soprattutto, la pro-fessionalità e la disponibilità del personale. In effetti, per il successo dell’iniziativa è stato determinante il contributo dei dirigenti e dei colleghi degli Uffici di Rimini (Cesare Frisoni, Francesco Benedettelli, Matteo Di Lucchio, Paolo Giorgi, Marco Palazzini, Nicoletta Romano) e di Modena (Giovanna Alessio, Stefania Arabia, Antonio Attanasio, Maria Cristina Mazzei, Giuseppe Ruggieri, Sara Solaro) che, insie-me all’area di staff – comunicazione (i sottoscritti, Antonella Pellegrino, Tiziana Sabattini) hanno reso possibile tutto ciò.

Pierluigi De Rosa e Simone Mirasolo

Il Fisco mette le ruote: L’Agenzia delle Entrate come Stranamore

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Iniziativa seminariale in materia di norma antielusiva

Il Settore Controlli Fiscali della Direzione Centrale Accertamento dell’Agenzia delle Entrate, in colla-borazione con l’Ufficio formazione della Direzione Centrale del Personale, ha programmato per le pros-sime settimane un ciclo di tre seminari sulla norma antielusiva contenuta nell’art. 37-bis del D.P.R. n. 600 del 1973. I seminari si terranno a Mestre dal 7 al 9 ottobre, a Napoli dal 28 al 30 ottobre e a Genova dall’11 al 13 novembre.Nelle tre giornate in cui si articolano gli incontri verranno principalmente affrontate le tematiche già trattate nella metodologia di controllo predispo-sta dal Settore nel mese di ottobre 2007 (nota n. 158749 del 10 ottobre 2007) e diramata a tutti gli uffici dell’Agenzia.La metodologia ha rappresentato il risultato di un’at-tività di monitoraggio realizzata durante l’anno 2006 e protrattasi anche nel 2007 dei rilievi formulati da nuclei di verifica delle direzioni regionali nella spe-cifica materia.Al monitoraggio hanno operato due gruppi di lavoro costituiti presso le sedi di Roma e di Milano dell’Uf-ficio Soggetti di grandi dimensioni che hanno esa-minato i rilievi sulla base della rispettive competenze territoriali e hanno redatto per ciascun rilievo una scheda di valutazione che ha focalizzato l’attenzione sui punti nevralgici che caratterizzano l’applicazione della norma.Dalle analisi effettuate sono emersi alcuni punti cri-tici che sono stati successivamente oggetto di indica-zioni operative nella nota metodologica.La metodologia fornisce quindi in modo consequen-ziale le indicazioni per il verificatore relativamente a ciascuna fase del controllo seguendo l’ordine logico tracciato dalla norma e attribuendo la corretta pon-derazione a ciascuno dei seguenti passaggi:

presenza di una delle operazioni di cui al 3° comma dell’art. 37-bis;individuazione degli atti, fatti e negozi costi-tuenti il disegno elusivo;requisito dell’aggiramento di obblighi o divieti;requisito del risparmio d’imposta;requisito dell’assenza di valide ragioni economi-che;contraddittorio con la parte.

•••

Nel corso del seminario saranno, inol-tre, affrontate le relazioni tra la norma in oggetto e altri istituti o norme dell’ordi-namento nonché alcune problematiche operative di rilievo e in particolare:

i rapporti con le norme antielusive speciali;il rapporto con la disci-plina dei prezzi di trasfe-rimento;la presenza di interpel-li antielusivi e del-l’interpello disap-plicativo, di cui all’art. 37 bis, comma 8 del DPR n. 600 del 1973.

In conclu-sione saran-no fornite alcune in-d i c a z i o n i operati-ve inerenti la verbalizzazione dei rilievi che spesso, come è risultato dall’attività di monitoraggio, è stata sottovalutata. A tale proposito sono state individua-te alcune informazioni considerate essenziali e altre considerate opportune ai fini di una corretta formu-lazione dei rilievi.

I seminari vedranno la partecipazione attiva di deci-ne e decine di funzionari provenienti da tutta Italia. Si tratta di una modalità certamente non nuova per l’Agenzia delle Entrate, di mettere a fuoco temi cen-trali nell’ambito delle proprie attività istituzionali; modalità che da sempre ha mostrato una significa-tiva efficacia, arrecando nel tempo un marcato mi-glioramento della qualità dell’azione amministrativa. Ricordiamo le iniziative sulla fiscalità delle banche, sul consolidato nazionale e, più di recente sul tran-sfer price.

Anche questa volta ci aspettiamo (e lavoreremo per) un risultato positivo.

Antonino Di Geronimo

Formazione

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Si è svolta dal 6 all’8 ottobre, presso la nuova sala riunioni della Direzione Regionale dell’Emilia Ro-magna, la terza edizione del corso “Studi di setto-re: dall’invito al contraddittorio all‘atto di adesione - profili normativi e metodologici”. Le precedenti edizioni si sono tenute dal 24 al 26 giugno, sempre presso la Direzione Regionale, e dall’8 al 10 luglio nei locali dell’Ufficio di Bologna 2. Ho avuto il piacere di far parte dello staff dei docenti, insieme ai colleghi Beatrice Zarri e Daniela Stefano della Direzione Regionale, Carlo Rausa dell’Ufficio di Bologna 3, Domenica Ruffa dell’Ufficio di Fiden-za e Marcella Romano dell’Ufficio di Cesena.I tre corsi, di tipo specialistico, hanno visto la parte-cipazione di oltre sessanta colleghi funzionari di tutti gli uffici della regione ed hanno riscosso, con nostra ampia soddisfazione, un notevole consenso da parte dei partecipanti. In particolare è stata apprezzata la formula innovati-va del corso, che prevedeva momenti di pura teoria

alternati ad esercitazioni pratiche nelle quali i fun-zionari, suddivisi per gruppi di lavoro, sono stati chiamati a risolvere “casi reali”, mettendo a frutto le indicazioni e gli insegnamenti acquisiti nel corso dei tre giorni.Il corso è stato progettato dalla Direzione Centrale Accertamento – Ufficio Studi di Settore, presso cui il sottoscritto, insieme agli altri docenti, ha frequen-tato lo scorso mese di maggio l’apposito Corso per Formatori, articolato in quattro giornate di studio ed esami.La finalità che il corso si prefiggeva era quella di fornire gli strumenti per una maggiore efficienza e proficuità nell’utilizzo degli studi di settore quale metodo di determinazione analitico-presuntiva dei ricavi o compensi. Gli studi di settore, lo sappiamo, in passato non hanno avuto un impatto “morbido” su contribuenti e commercialisti: sono stati spesso attaccati dalla dottrina ed hanno trovato talvolta re-sistenza nelle stesse Commissioni tributarie di me-rito. Pertanto era necessario innanzitutto rinsaldare la fiducia, da parte di noi addetti ai lavori, nei con-fronti dello strumento “studi di settore”, al fine di conoscerne il funzionamento, i meccanismi e le po-tenzialità, anche alla luce degli ultimi affinamenti e delle sensibili modifiche apportate con l’introduzio-ne degli indicatori di coerenza, previsti dall’art. 10-bis della legge 146/98 inserito dalla legge Finanziaria per il 2007.Alla parte teorica, della quale non possiamo fare a meno perché è il presupposto su cui si fondano e trovano piena legittimità i nostri atti, è stata però affiancata quella pratica. Il corso ha cercato di af-frontare concretamente le problematiche derivanti dall’utilizzo degli studi di settore, sia per quanto concerne l’attività di accertamento posta in essere nei nostri uffici, sia per quanto riguarda l’attività di verifica esterna (accessi brevi, controlli mirati). Ed allora sono stati esaminati in aula i momenti salienti dell’iter di accertamento e di controllo: la selezione dei soggetti, l’esame delle posizioni, la centralità del contraddittorio nell’accertamento da studi di setto-re, l’adesione, l’accertamento, l’accesso presso la sede dell’impresa o lo studio del professionista, l’impor-tanza della motivazione degli atti, la conoscenza del-la procedure informatiche di ausilio alle specifiche attività.Il concetto di “valenza probatoria” degli studi di

“Full immersion” negli studi di settore

Formazione

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Anche quest’anno la convenzione stipulata tra la Di-rezione regionale dell’Emilia Romagna e la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna consen-tirà ad alcuni nostri colleghi di partecipare, a titolo gratuito, al Master di 2° livello in diritto tributario “Antonio Berliri”. Infatti, in virtù di tale convenzio-ne, l’Agenzia delle Entrate sopporterà interamente le spese di iscrizione all’anno accademico 2008/2009, per i vincitori della selezione interna.Il Master, istituito nell’anno accademico 2001/2002, cura la formazione di specialisti legali in diritto tribu-tario italiano ed europeo; in questi anni ha “specia-lizzato” 47 funzionari della nostra Amministrazione.In vista dell’inizio della prossima edizione, l’Ufficio Formazione ha organizzato la selezione di 29 can-didati: il 20 ottobre, 18 funzionari si sono presen-tati alla prova di ammissione e si sono cimentati nell’elaborazione di due testi scritti, a scelta tra i tre argomenti tecnici proposti dalla Commissione esa-minatrice. Queste le tracce, sviluppate entro il tempo concesso di tre ore:

“Il giudicato nell’ordinamento processuale na-zionale: funzione, limiti, efficacia e rilevabilità. Ipotesi particolari: giudicato esterno e giudicato interno nel processo tributario. Illustri il candi-dato le distinte ipotesi e specifichi le modalità ed i tempi per dedurre la relativa eccezione.L’identificazione del reddito d’impresa in base al Tuir. Con riferimento ad alcuni casi ai margini, come ad esempio l’attività di fotografo o di me-diatore immobiliare o di investigatore privato, illustri altresì il candidato quando l’esercizio di tali attività costituisce reddito d’impresa.L’accertamento sintetico: ambito applicativo e potenzialità come strumento di prevenzione e contrasto all’evasione. La “ratio legis” sottesa al

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comma 4 dell’articolo 38 del D.P.R. 29/9/1973 n 600 come efficace sintesi dei concetti di reddi-to entrata e reddito prodotto.”

La correzione dei 36 testi ha permesso alla Commis-sione di selezionare i candidati da sottoporre al pre-visto colloquio motivazionale, per la nomina degli ammessi.Al termine della procedura di selezione, l’elenco dei funzionari partecipanti al Master verrà pubblicato nella nostra Intranet regionale, alla pagina della For-mazione.

Giovanna Zannini

settore, sancita dal legislatore e ribadita più volte dall’amministrazione finanziaria (da ultimo nella cir-colare 5 del 23/1/2008 dell’Agenzia delle Entrate), è stato il punto di partenza da cui prendere le mosse per un esame delle esperienze comuni dei funzionari e per sottolineare l’importanza dell’analisi delle criti-cità che possono emergere dall’applicazione degli stu-di, con particolare riferimento all’attenzione che deve essere posta nell’esame delle situazioni rappresentate dal contribuente in sede di contraddittorio, anche in nome di un concetto di trasparenza già da parecchio tempo sostenuto dalla nostra Agenzia. I partecipanti, nella maggior parte dei casi già da tempo coinvolti in questo tipo di attività negli uffici

di appartenenza, hanno seguito il corso con atten-zione ed interesse, apprezzando particolarmente il momento del confronto e della risoluzione dei casi concreti, oggetto delle esercitazioni di gruppo. Personalmente, mi ritengo molto soddisfatto dell’ini-ziativa e di questa mia esperienza di docenza. Natu-ralmente spero di aver assolto il compito affidatomi in modo soddisfacente e ringrazio l’Ufficio Governo dell’Accertamento delle nostra Direzione Regionale per la fiducia accordatami. Voglio ringraziare altresì i colleghi e tutti i partecipanti con i quali spero ancora di condividere altri importanti e piacevoli momenti di confronto.

Maurizio Giambrone

Selezione Master in diritto tributario

Formazione

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Il sesto piano della Direzione Regionale

in rilievo

Gli aeroplani che sorvolano Bologna, possiamo benissimo dire che costituiscono il 6° piano della Direzione Regionale dell’Emilia Romagna, infatti è proprio in prossimità della zona dove è ubicato il nostro immobile che quasi finisce la fase di atter-raggio di questi benedetti bolidi poi, dopo averci spettinato un tantino, toccano pista nel vicinissi-mo aeroporto Guglielmo Marconi.Diversamente, in fase di decollo le nostre chiome si scompigliano meno, forse colpa dell’aeroplano che con la punta in alto fa meno impressione ri-spetto a quello proiettato con la fusoliera in basso e pertanto in fase di decollo subiamo un pò meno il disturbo acustico, ma risentiamo senz’altro quello dell’inquinamento atmosferico, basti vedere la scia nera che viene lasciata al momento del decollo.Comunque o in fase di decollo o in fase di atter-raggio, una cosa è certa, il dipendente della Di-rezione Regionale dell’Emilia Romagna si trova sempre il carrello delle ruote dell’aeroplano bene in vista.Tutto dipende da quale lato soffia il vento, se sof-fia favorendo l’atterraggio degli aerei dal lato est della nostra struttura, allora diventa anche facile poter notare come un Boing 737 o 747 faccia più fatica a mantenere la rotta rispetto ad un super 80, la foto scattata dimostra come l’Euroflay sia più spostato verso destra e possiamo confermare che

subito dopo il nostro scatto il Boing fletta vistosamente.Il 6° piano della Direzione Regionale (aerei sopra le nostre teste), è stato co-munque in passato ancora più a stretto contatto con i dipendenti della DRER infatti, quando la pista dell’aeroporto Guglielmo Marconi era più corta di quella attuale, il piazzale antistante la nostra struttura era diventato il pre-pi-sta del Marconi, meno male che non abbiamo mai trovato nessun aereo par-cheggiato dopo le 18.30, forse sarebbe rimasto dentro fino all’indomani.Scherzi a parte, dobbiamo purtroppo affermare che quotidianamente siamo costretti a convivere con questa realtà e le cose in futuro non miglioreranno.Infatti, a breve il traffico aereo dell’ae-roporto di Bologna, aumenterà note-volmente “grazie” alla presenza di nu-merose compagnie Low Cost, favoren-

do così l’incremento del livello di inquinamento acustico ed atmosferico cui noi dipendenti della DRER non potremmo sfuggire.La prima ad arrivare a Bologna, sarà la compagnia Low Cost più importante d’Europa, la Ryanair che dal 27 ottobre trasferirà ben 7 rotte interna-zionali da Forlì a Bologna, “un progetto” come lo ha definito Giuseppina Gualtieri, presidente del-l’aeroporto Marconi di Bologna “che crea le con-dizioni per un importante sviluppo all’economia del territorio e all’incoming turistico; rafforzando così il ruolo di Bologna come gateway europeo”.Inoltre è previsto nei prossimi 5 anni un amplia-mento di rotte che porterà lo scalo bolognese, grazie alla nuova compagnia low cost, ad ave-re un incremento di passeggeri che va dai primi 700.000 che si registreranno nel 2009 fino a 2 milioni di passeggeri in più che si prevedranno nel 2013, per un totale di ben 7 milioni circa di passeggeri annui che transiteranno al Marconi di Bologna.Per noi che guarderemo il tutto dal basso verso l’alto non ci resta, che augurare ...buon viaggio a tutti e ben venuti a bordo del 6° piano della Direzione Regionale!

Biagio Cunsolo

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RiminiUfficio di Rimini o di “Bari3”?

Raggiungere Rimini, in treno o in auto, rievoca l’antica meraviglia della scoperta del mare, negli scorci che si aprono tra un palazzo e l’altro. Per chi ha il mare nel cuore, l’Ufficio di Rimini è il più appetibile, in Emilia Romagna. L’Adriatico è lì, appena oltre le case, a delimitare una terra rigogliosa e amena. Sarà forse per amore del mare che la maggioran-za dei circa 160 dipendenti dell’Ufficio è di origi-ne pugliese, o meglio, barese? O sarà forse per la presenza della linea adriatica, che consente un con-tinuum geografico tra le due regioni e serve quasi da trampolino di lancio per chi viaggia tra la terra d’origine e la terra d’adozione?Di questo Ufficio “di transito” ci parla il suo Diret-tore, Cesare Frisoni, nell’accoglierci nel suo studio, al secondo piano dello stabile che ospita l’Agenzia delle Entrate. Il Direttore ci ha rilasciato un’intervista “emozio-nata”, in cui si percepisce l’animo affettuoso del riminese legato sia al territorio, sia al contingente umano che vi è insediato.Circa centoventottomila abitanti, distribuiti in un’area che comprende i comuni di Bellaria, Catto-lica, Coriano, Gemmano, Misano Adriatico, Mon-daino, Montecolombo, Montefiore, Montegridol-fo, Marciano di Romagna, Poggio Berni, Riccione, Rimini, Saludecio, San Clemente, San Giovanni in Marigna- no, Santar-cangelo di Romagna, Torriana e Verucchio. Un a m p i o territorio prevalen- t e m e n t e collinare che, per l’Agenzia, ha come unico ri- f e r i m e n t o l’Ufficio di via Macanno.

Il dottor Frisoni ci ha parlato anche della recentissi-ma esperienza dell’”ufficio mobile”, stanziato per tre giorni a Riccione, nell’ottica di avvicinare l’Agenzia delle Entrate alla popolazione residente e ai turisti. Della nuova positiva avventura del “fisco su ruote” troverete un resoconto in questo stesso numero.L’idea dello sportello decentrato è piaciuta anche ai responsabili del Comune di Riccione, che stanno già prendendo in considerazione l’opportunità di alle-stire uno spazio per l’apertura settimanale ai contri-buenti. L’Ufficio di Rimini è ben dimensionato, sia come risorse umane, sia a livello logistico, ma qualche supporto in più sarebbe auspicabile e, per questo, saranno benvenuti i funzionari assunti al termine del prossimo tirocinio formativo.Il Capo Area controllo, Giuseppe Flora, non ci ha nascosto che l’attività di accertamento e verifica, in territorio romagnolo, presenta difficoltà maggiori e caratteristiche differenti rispetto alle tipologie di controllo presenti in area nazionale. Questo perché la vicinanza territoriale con la Repubblica di San Ma-rino favorisce la speculazione fiscale, oltre a celare e incentivare fenomeni elusivi o fraudolenti, peculiari dei territori “di frontiera”.

Proprio su questo argomen-to è voluto inter-

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venire il dottor Flora, attraverso l’articolo pubblicato nelle pros-sime pagine.Sul territorio riminese insisto-no importanti imprese, attive soprattutto nel settore turistico-balneare (alberghi, discoteche, stabilimenti balneari), affiancate da industrie metalmeccaniche, manifatturiere e commerciali. Accanto agli imprenditori ita-liani, da alcuni anni, si stanno moltiplicando quelli stranieri, con una spiccata presenza di cinesi, bengalesi e pakistani. L’allargarsi delle attività di im-port-export sta evidenziando un incremento del commercio “in nero”.Per quanto riguarda l’Area Ser-vizi, il suo responsabile, Anto-nio Della Peruta, ci ha parlato dell’attività di assistenza e in-formazione ai cittadini, resa tra-mite il servizio puntuale dei 18 sportelli di front office. Di essi, 16 sono sempre funzionanti e due, di “panchina”, entrano in attività solo all’occorrenza. Nei momenti più intensi, quando l’afflusso degli utenti aumenta, “entrano in gioco” anche i col-leghi impiegati al back office. Lo spirito di collaborazione è sempre vivo, sia tra colleghi del-l’Area servizi (una cinquantina circa), che, trasversalmente, ver-so l’Area controllo.Il dottor Della Peruta si ritiene molto fortunato, per il fatto di poter contare su eccellenti “gregari”. Grazie alla loro dispo-nibilità, tutti i giorni alle 8.45 gli sportelli sono coperti. Così l’Ufficio è pronto a “scendere in

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campo” garantendo la massima efficienza. “E’ un ottimo gioco di squadra” anche per il respon-sabile, che mutua il proprio linguaggio da quello sportivo. Non per nulla, la squadra dell’Ufficio di Rimini è titolare di ben tre Campionati sociali di calcetto!Abbiamo chiesto al dottor Della Peruta se il contri-buente riminese si distingue per caratteristiche parti-colari; ci ha risposto che sì, solitamente è un utente molto autonomo, che preferisce improvvisare, fare da sé.Per questo il servizio dell’Ufficio è incentrato soprat-tutto sull’informazione e assistenza, piuttosto che sulla compilazione delle dichiarazioni da inviare per via telematica.Per citare qualche numero, a settembre l’invio di UNICO si attestava sulle 923 unità compilate dal di-chiarante, contro le 236 approntate dai dipendenti. L’utenza è, come al solito, varia ed eterogenea: pro-fessionisti, associazioni di categoria, affezionati clien-ti privati, locali ed extracomunitari (“tanti!”), e… turisti, che approfittano dei tempi di attesa ridotti e del servizio veloce, reso “in tempo reale”. Il merito di tanta solerzia va anche alla “polifunzio-nalità” dei colleghi, estesa a tutti i livelli, sia nei con-fronti dei contribuenti, sia tra colleghi.Ci siamo chiesti se l’allocazione dell’Ufficio non sia un po’ scomoda, essendo in posizione decentrata rispetto al centro storico e alle spiagge, ma il Capo Area servizi ci ha assicurato che l’ampio parcheggio è in grado di soddisfare le esigenze di un pubblico nutrito e che, quindi, l’affluenza è sempre intensa. Tenendo conto del bacino di utenza, che è di almeno 128.000 residenti più numerosi turisti, si può ben comprendere lo sforzo, teso all’’efficienza, dei colle-ghi!Tanto che quando, alla fine dei momenti più impe-gnativi e stressanti, al momento della valutazione del-le attività, il dottor Della Peruta le dichiara “giornate senza spargimento di sangue”, il Direttore si chiede stupito: ”Nemmeno un rivoletto?”Ma l’Ufficio di Rimini è così: ufficio di frontiera, è vero, ma con un’ampia apertura al nuovo.

Giovanna Zannini

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Cesare Frisoni

L’Ufficio mobile dell’Agenzia delle Entrate (cam-per) ha iniziato il suo tour emiliano romagnolo da Riccione, quali sono state le novità che avete riscontrato nel supportare questo evento?“Quando la d.ssa Amovilli mi ha prospettato la par-tecipazione all’evento “Il fisco mette le ruote” non ho nascosto un attimo di smarrimento, pensando a come l’iniziativa sarebbe venuta ad impattare con la “routine” quotidiana dell’Ufficio e quindi alla solleci-tazione ulteriore che si prospettava nell’impiego del-le risorse umane per la terza settimana di settembre (prevista in calendario per l’evento).A cose appena fatte riconosco che ogni timore era infondato: all’interno dell’Ufficio la partecipazione è stata spontanea (ho utilizzato quattro collaboratori, più il Responsabile di Rete, più anche un sesto colle-ga quale autista del camper ). La novità è stata vissuta con slancio ed interesse, senza paura del confronto: gli operatori coinvolti hanno saputo trasferire positi-vamente nella sede volante in Riccione il loro solido retroterra di esperienza agli sportelli.L’approccio con gli incuriositi utenti è stato franco ed immediato ed ha costituito la logica attuazione sul campo di quel profilo di “servizio” e di “relazione” che contraddistingue parte della missione istituzio-nale della nostra Agenzia.Credo che il tutto abbia contribuito a rafforzare – in concreto – il senso d’identità dei partecipanti, che ho visto infine quasi rammaricati per la brevità del-l’esperienza”.

Un camper itinerante per offrire assistenza fiscale ai contribuenti nelle località che non ospitano uffici dell’Amministrazione. Qual è stata l’im-pressione degli utenti del posto?“Sul versante degli utilizzatori dello sportello mobile (predisposto, ricordo, per i seguenti servizi: informa-zioni su compilazione 730, assistenza per compila-zione e trasmissione UNICO, chiarimenti in materia di Comunicazioni e Cartelle, registrazione contratti locazione, rilascio CF, P.Iva e duplicati Tessera sani-taria, abilitazioni ai servizi telematici) ho colto un succedersi di sensazioni e reazioni diverse da parte dei cittadini. Nell’ordine: curiosità, approccio inda-gatorio, richieste specifiche, soddisfazione finale per i riscontri avuti.Il gradimento espresso nei questionari somministrati ai fruitori testimonia, senza voler enfatizzare, un at-

teggiamento di condivisione, al quale si è associato non di rado l’auspicio di veder consolidata l’espe-rienza in futuro, così da assicurare stabilmente “in zona” una serie di servizi cui con frequenza il cittadi-no deve confrontarsi”.

I comuni dell’Emilia Romagna scendono in cam-po nella lotta all’evasione fiscale, partono così le prime iniziative in regione per attuare la norma della Finanziaria 2006 e le recenti disposizioni contenute nel piano straordinario dei controlli, che vedono la partecipazione degli enti locali al fianco dell’Agenzia delle Entrate nel contrasto ai fenomeni evasivi. Cosa ne pensa in merito? Quali sono i criteri di partecipazione alla lotta all’evasione che insieme al Comune di Rimini verranno adottati?“Questo è il prossimo concreto filone della nostra attività di contrasto e prevenzione: dare attuazione a quanto previsto dal Provvedimento del Direttore dell’Agenzia del 3 dicembre 2007 in ordine alla par-tecipazione dei Comuni all’accertamento. Ambiti d’intervento, modalità di trasmissione dei dati e ri-conoscimento ai Comuni stessi di quote di parteci-pazione ai maggiori incassi da accertamento sono già stati regolati dal provvedimento in questione.Lo strumento non è del tutto nuovo ed il ricordo va all’epoca dell’ormai dimenticato art. 44 del DPR 600 (titolato appunto “Partecipazione dei Comuni all’accertamento) e fa riaffiorare alla memoria, anche mia personale, i confronti con funzionari designati dai Consigli comunali nel quadro della Commissio-ne per l’esame delle proposte di integrazione degli imponibili accertati.

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Nel tempo tali “passaggi accertativi” si sono dap-prima rallentati, per poi cadere in completo disuso. Tornano ora in auge con la definizione di forme collaborative meglio calibrate e soprattutto con la messa a punto di funzionalità informatiche (attra-verso il sistema SIATEL) per sveltire il dialogo tra strutture locali dell’Agenzia e Comuni. Credo che in breve tempo il meccanismo possa mettersi in moto con proficuità”.

L’elaborazione, da parte dei Comuni, di una vera e propria attività di “intelligence” investi-gativa che fornisca agli uffici dell’Agenzia delle Entrate le cosiddette “segnalazioni qualificate”, non pensa che possa essere la base per poter bene operare insieme?“L’attività di intelligence dei Comuni costituisce un arricchimento notevole, soprattutto sul versante della determinazione del reddito attribuibile sinte-

ticamente ai contribuenti. I Comuni, per la struttu-rata e diffusa c o n o s c e n z a del proprio territorio, ve-rosimilmente operano da una posizione pr iv i l eg i a ta di osservazio-ne che potrà c o n s e n t i r e l’emersione di situazioni sin-

tomatiche di fenomeni evasivi [penso agli elementi di capacità contributiva (per la praticabilità - come accennato - di accertamenti sintetici), penso all’eva-sione nel settore immobiliare, o ancora ai redditi di

natura speculativa da lottizzazioni e da cessione di aree fabbricabili]. In ogni caso il tutto consentirà un allargamento del magazzino di dati per controlli in-crociati e per percorsi virtuosi che potranno condur-re a solide e ben motivate riprese impositive.Ricordo in proposito un passaggio della recente “manovra finanziaria” d’estate (DL 112, art. 83) che prevede per i prossimi anni una pianificazione straor-dinaria di controlli di tipo “sintetico”: è evidente che l’apporto dei Comuni in tale ambito potrà trovare un’appropriata e pregnante collocazione”.

Dirigere l’Ufficio delle Entrate di una delle più rinomate città turistiche, cosa comporta?“Posso sintetizzare le implicazioni connesse alla spe-cificità turistico-balneare di questa città come segue: presenza di attività estive caratterizzate sovente da fenomeni di “lavoro sommerso”, alta presenza sta-gionale di extracomunitari inseriti in maniera non sempre trasparente nel tessuto economico, accelera-

zione estiva delle attività economiche.Nello specifico ricordo che durante lo sorso anno abbiamo partecipato, d’intesa con l’Ufficio Anali-si e Ricerca della DR, ed unitamente ad altri Uffici aventi competenza sulle zone balneari della regione, all’”Operazione D.A.N.C.E” (acronimo di Disco-teche Accessi Notturni Contrasto Evasione) che ha avuto come obiettivo il controllo di discoteche e lo-cali notturni”.I locali visitati durante due successivi blitz serali e notturni sono stati complessivamente sei, con esiti positivi in termini di rilevazione di violazioni per mancata emissione scontrini ovvero per presenza (in due casi) di lavoratori irregolari.In generale gran parte dell’attività di presidio del ter-ritorio (accessi brevi) è incentrata nel periodo estivo, quando più alto è il numero di esercizi aperti e più significative le punte di presenza.Anche nelle linee guida individuate per la predispo-sizione del piano di accertamenti d’iniziativa si è na-turalmente privilegiato il “settore dei servizi” al cui

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Sono direttore dell’Ufficio locale dell’Agenzia Entra-te in Rimini dal 7 febbraio 2007.Il ritorno come dirigente nella mia città natale – dove ho lavorato anche quale funzionario dell’AF (Ufficio Distrettuale delle Imposte Dirette) per quasi vent’anni – ha significato una sorta di coronamento professionale della mia esperienza lavorativa.Ho ritrovato la soddisfazione - dopo anni di vita da pendolare e dunque dopo chilometri e chilometri di treno - di inforcare l’immancabile bicicletta e di-rigermi da casa, attraverso i parchi della città verso l’Ufficio di via Macanno, dominato dalla collina di Covignano e, più in lontananza, dal profilo “minac-cioso” (dal punto di vista geografico e “fiscale”) del Monte Titano (Repubblica di San Marino).Ho trovato, nella per me nuova struttura, una squa-dra lavorativa giovane e vivace, capace di lavorare con quella professionalità e quella grinta che il no-stro lavoro, sempre più ispirato ad obiettivi e strate-gie sfidanti, richiede.

A voler tracciare un breve ritratto del mio percorso professionale ricordo le seguenti tappe.Primo traguardo di lavoro: ho superato – mentre ero “Alpino della Brigata Cadore” – un Concor-so per Consigliere nella Ragioneria Generale dello Stato. Quindi esordio professionale in Roma (stava finendo l’anno di grazia 1975), venti mesi di lavoro “ministeriale” lontano dalle radici romagnole, fino al superamento del concorso, cui nel frattempo ho par-tecipato, per Vicedirettori nell’AF: siamo nei primi mesi del 1977. Il concorso era su base regionale e na-turalmente mi sono candidato per la mia Regione. Prima destinazione nella nuova amministrazione:

Cesena, Ufficio Imposte Dirette. Dopo oltre due anni sono stato trasferito in Rimini. Dall’80 al 97 ho trascorso quasi 18 anni quale funzionario di que-sta città, da ultimo ricoprendo l’incarico di Capo del Reparto Enti e Società.Con la riforma dell’AF e l’avvio degli UUEE sono stato destinato quale Capo Area controllo al Secondo Ufficio di Bologna, dove ho vissuto la stressante (ma per altro verso affascinante) sfida dell’avvio del nuovo assetto organizzativa della nostra amministrazione.Dopo due anni e mezzo di tale esperienza sono tor-nato al di qua del Rubicone (non è un caso che mi chiami Cesare) destinato, quale direttore, al soppri-mendo Ufficio IIDD di Cesena.Segni del destino: avevo lasciato quell’Ufficio il 15 dicembre 1979 quale giovane funzionario e vi tor-navo il 16 dicembre 1999 (dopo vent’anni spaccati) come direttore.Incaricato dell’avvio dell’Uffico Entrate nella stes-so città (4 ottobre 2000) ho poi retto tale struttura dirigenziale di seconda fascia per quasi 7 anni, fino all’attuale destinazione in Rimini.

Vedo realizzato perciò – come detto in premessa – un traguardo professionale ed umano, sul quale pende purtroppo il peso di un incerto futuro nel quadro dell’ennesima ristrutturazione che sembra interessa-re l’Agenzia: ma questo è un discorso sull’avvenire e lo lascio cadere, sperando comunque in prospettive positive, memore del detto che “meglio essere otti-misti ed avere torto, che essere pessimisti ed avere ragione”. Quindi chi vivrà vedrà.

Cesare Frisoni

L’excursus lavorativo di Cesare Frisoni

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interno sono compresi – tra gli altri – servizi turisti-co alberghieri, somministrazione alimenti e bevande (bar e ristoranti) e commercio.

...e dirigere l’Ufficio di “Bari 3”?“Bella domanda. Effettivamente talvolta ho la sensa-zione di dirigere “Bari 3”.I pugliesi sono ben 38 nella compagine di questo Uf-ficio e l’accento che echeggia per stanze, corridoi e scale è frequentemente quello foggiano, barese o del Salento, con buona pace dell’idioma romagnolo lo-cale, messo decisamente in minoranza. Davvero sem-bra di essere in uno degli “uffici pugliesi” più grandi d’Italia, ancorché in “zona extraterritoriale”.Giulio Cesare diceva ai suoi tempi che l’Italia si estende dal Rubicone al Fortore. Identificava dunque

nelle Romagne e nella Puglia una sorta di terre estre-me della sua patria. Ecco, forse i validi collaboratori di Puglia scendendo in Romagna da contrade più nordiche hanno la sensazione di rientrare nei confini domestici, come se affacciandosi in Adriatico sentis-sero già i profumi della loro terra d’origine.Sono oramai talmente immedesimato in questo “sta-tus geografico” che ogni qual volta ricevo una convo-cazione dalla DR faccio mente locale per prendere il treno nella direzione giusta (Bologna e non Bari).In definitiva posso chiudere rallegrandomi di avere una compagine lavorativa molto positiva e vivace, nella quale la componente pugliese vanta una pre-ponderante e qualificata incidenza”.

Biagio Cunsolo

I pugliesi sono ben 38 nella compagine di questo Ufficio e l’accento che echeggia per stanze, corridoi e scale è frequentemente quello foggiano, barese o del Salento, con buona pace dell’idioma romagnolo locale, messo decisamente in minoranza. Davvero sembra di essere in uno degli “uffici pugliesi” più grandi d’Italia, ancorché in “zona extraterritoriale”.

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E’ noto che l’evasione fiscale in Italia è fenomeno assai diffuso; non si sottrae ad esso il territorio del ri-minese laddove la ricchezza prodotta per effetto delle varie attività svolte viene spesso sapientemente na-scosta, avvalendosi sia dei meccanismi elusivi offerti dalla normativa sia utilizzando canali non propria-mente ortodossi.Rimini e provincia si caratterizzano soprattutto per le attività legate al turismo, per l’attività alberghiera e ristoratrice, per quella balneare cui si aggiungono, per la gioia del mondo giovanile e non solo, le at-tività del “ divertimento (discoteche, pub, ecc..) “, che riscuotono un indubbio successo a livello inter-nazionale.Le espressioni della economia locale, ovviamente, non si esauriscono nelle attività sopra richiamate, risultando sviluppate altre realtà legate al settore manifatturiero ed al commercio; in particolare, l’im-prenditoria presenta aspetti di eccellenza nel settore della produzione delle macchine per la lavorazione del legno, degli infissi, della nautica, della ceramica, nonchè del tessile - abbiglimento, le cui aziende go-dono di fama che va al di là dei confini nazionali.Come si può facilmente immaginare, si tratta di real-tà che esprimono un potenziale economico di grande interesse, che merita particolare attenzione da parte delle istituzioni deputate a verificare la correttezza

dei comportamenti fiscali e non dei vari operatori.Limitandomi all’aspetto squisitamente fiscale, non scopro nulla di nuovo se affermo che le difficoltà che si incontrano quotidianamente nello svolgere il de-licato compito di contrasto all’evasione sono le più varie: una normativa spesso farraginosa, peraltro in continua evoluzione, che apre ampi squarci ad in-terpretazioni diverse e che non favorisce la certezza del diritto; un sistema di giurisdizione tributaria che non offre garanzia di massima affidabilità a causa del-la composizione degli organi giudicanti che vedono farne parte soggetti provenienti dalle più disparate professioni; la scarsità di senso civico che caratterizza parte della collettività che ravvisa nel nostro operare più una ingiustificata intrusione che un lavoro a be-neficio di tutti. A tutto ciò, come se non bastasse, si aggiunge una difficoltà di natura, direi, territoriale per la vicinanza della Repubblica di San Marino, ridente paese che si adagia lungo i pendii del Monte Titano. Famosa in tutto il mondo quale terra di libertà, ha assunto nel corso degli anni una connotazione di paradiso fiscale, con ciò attirando forme di investimento, a volte, al limite del lecito. Il particolare regime fiscale di cui gode favorisce un sistema di delocalizzazione o di esterovestizione che, in assenza di una convenzione per evitare le doppie imposizioni, risulta estrema-mente penalizzante per l’erario italiano. Da qui gli sforzi, direi titanici, che il locale Ufficio della Agenzia delle Entrate deve fare per fronteggiare il fenomeno delle triangolazioni e dei trasferimenti di ricchezza nei noti forzieri degli istituti bancari sammarinesi.E’ una lotta impari, che non sarà più tale quando il governo sammarinese consentirà allo stato italiano, ovviamente a condizioni di reciprocità, di conoscere i nominativi di coloro che costituiscono la compagi-ne delle società anonime che operano nei vari setto-ri commerciali; di accedere, con adeguati sistemi di garanzia, ai conti correnti aperti da cittadini italiani nelle locali banche che, per essere uno Stato di qual-che decina di migliaia di persone, forse sono un po’ troppe; riprendo, al solo fine di far comprendere il fenomeno, un dato riportato di recente su un quoti-diano specialistico, secondo cui la raccolta bancaria sammarinese sfiora i 15 miliardi di euro a fronte di circa 30.000 abitanti (questi sammarinesi sono dav-vero ricchi!!!). Sono convinto che gli interventi da me auspicati non si realizzeranno se non in un lontano futuro, per cui

Sforzi “titanici”

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non illudiamoci che gli sforzi, cui prima accennavo, per frenare i tentativi di aggirare le maglie del fisco italiano, non dovranno continuare; anzi dovranno intensificarsi per effetto di una globalizzazione impe-rante che non lascerà respiro se non adeguatamente affrontata.Non voglio con questo criminalizzare un paese a noi vicino perchè agevola, o meglio non si attiva per evitare i fenomeni sopra descritti, intendo soltanto evidenziare un problema che rende particolarmente arduo il lavoro di chi quotidianamente si adopera a tutela degli interessi della collettività, fatica, peraltro, a volte vanificata anche da pronunce giurisdiziona-

li che non possono non destare qualche perplessità. Nel concludere queste brevi note finalizzate a descrivere, sia pure in maniera molto sintetica, le realtà operative del territorio riminese su cui vigila l’oc-chio del fisco e le difficoltà che quest’ultimo incontra nella sua quotidiana opera di prevenzione e contrasto all’evasio-ne, mi sia consentita

una chiosa finale che valga come auspicio: il feno-meno dell’eva-sione fiscale in Italia potrà con-siderarsi supe-rato quando il nostro costante impegno sarà accompagnato da una rinnovata coscienza collettiva, vale a dire dalla consapevolezza da parte di tutti dell’alto valore etico e sociale dell’art. 53 della nostra Carta costituzionale. Giuseppe Flora

Nell’ambito delle iniziative “in rosa” intraprese a livello locale, nella scorsa stagione, segnaliamo una simpatica esperienza che ha coinvolto alcune colleghe dell’Ufficio di Rimini.Animate da spirito goliardico e da una sana dose di competizione sportiva, abbiamo creato una squadra di pallavolo battezzata, per l’appunto, “Lady Volley”.Al fine di reperire una palestra adeguata che ci ospitasse e, al contempo, “ufficializzare” l’impegno reciprocamente assunto, ci siamo tesserate con l’Unione italiana sport per tutti (UISP), sede di Rimini, che ci ha messo a disposizione una struttura bella e accogliente dove allenarci il giovedì sera, con la relativa copertura assicurativa.A dire il vero, non ci siamo fatte mancare, a fine incontro, gli squisiti dolcetti fatti in casa, di volta in volta, da una di noi.Ci sarebbe piaciuto che l’iniziativa fosse stata estesa a livello regionale per dare vita, così, anche nell’ottica delle cosiddette pari opportunità, ad una alternativa femminile al torneo di calcetto.Chissà che in futuro non si riesca a concretizzare tale speranza...Nel frattempo, le irriducibili proseguiranno questa

Un contributo in rosa dall’Ufficio di Rimini

bella esperienza con un vero e proprio allenatore federale e, chissà, che un domani l’Ufficio di Rimini non possa vantare una campionessa tra i master…

Silvia Vallino

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sotto la lente

Chiamatemi Nicla, non Domenica per favore!... Eccomi qua, ho paven-tato per mesi questo mo-mento, ma i colleghi della redazione mi hanno “sim-paticamente” imposto di scrivere un articolo su di me… Chissà perché si pensa che il referente della comunicazione non possa intimidirsi di fronte a tale richiesta?Cominciamo dalla presen-tazione: anzitutto chiama-temi Nicla, non Domeni-ca per favore, perché è il solo nome nel quale mi

riconosca; nome peraltro italianissimo – e lo sottoli-neo in quanto diverse volte mi son sentita chiedere se fosse un nome straniero, o sono dovuta ricorrere allo spelling!Nata nella provincia di Bari 29 anni fa, lascio la Puglia nel 2004 per cominciare quest’esperienza in Emilia Romagna.Quando ho iniziato ero tra i funzionari più giovani in regione, e se questo sia un bene o un male me lo saprà dire solo il tempo… Talvolta ancora mi chiedo se non sarebbe stato più comodo fare la “bamboc-ciona”! Per me, come per tanti colleghi, vincere questo con-corso non ha significato solo trovare un lavoro, ma anche trasferirmi in una nuova città e cominciare a vivere da sola lontano da una famiglia che fino ad allora era stata la mia bambagia.Sostanzialmente ho dovuto imparare a crescere, rica-vandone però la mia piccola grande soddisfazione di avere un’occupazione stabile e di essere indipendente già a 25 anni in questa “era del precariato”.E come ogni cambiamento, anche questo ha portato con sé tanti nuovi stimoli, sebbene all’inizio natu-ralmente qualche difficoltà non sia mancata - o for-se più di qualcuna! - difficoltà comunque superate anche grazie alla presenza di nuovi amici, colleghi e

non, che condividono le mie stesse esperienze.Ho trascorso il primo anno a Piacenza, e devo confes-sare che conservo un bellissimo ricordo sia dell’ufficio che di tutti i colleghi piacentini, dirigenti compresi, i quali hanno riservato a noi c. f. l. un’accoglienza molto calorosa, a dispetto delle fredde temperature padane!Ciononostante, sarà stata la nebbia, sarà stata la no-stalgia del mare… nel gennaio 2006 sono a Rimini, città che per ironia della sorte mi accoglie proprio in una giornata di nebbia!Quanto all’aspetto professionale, sono laureata in economia e sin dai primi tempi in amministrazio-ne ho lavorato in area controllo, sebbene marketing e comunicazione siano sempre state le mie materie preferite durante gli studi.Proprio per questo è stato per me naturale candi-darmi al ruolo di referente appena saputo del posto vacante qui a Rimini… Certo non mi sarebbe mai passato per la mente di spodestare la storica figura di Giorgio Bertuzzi a Piacenza!Indubbiamente, la comunicazione in PA è profon-damente diversa rispetto a quanto studiato, tuttavia rimane un modo per imparare qualcosa di nuovo, fare nuove conoscenze negli incontri a Bologna o nei corsi a Roma, e – perché no? - diversificare le attività in ufficio, che talvolta possono risultare monotone… sebbene questo non si dovrebbe dire!È pur vero che quando i diversi impegni si sovrap-pongono sembrerebbe quasi di non farcela, e a tratti mi chiedo perché abbia scelto spontaneamente di ri-coprire anche questo ruolo.Fondamentalmente, però, cerco di cogliere gli aspetti positivi della nostra professione: in primis, per me c’è la possibilità di conciliare l’orario d’ufficio con le esigenze della vita privata.Approfitto infatti del tempo libero per dedicarmi agli interessi più svariati, che non ho potuto coltivare du-rante gli studi: dai balli latino americani, alla palla a volo, al corso di scrittura – non è evidente in questo articolo? – all’equitazione, alla lettura, ai viaggi… senza dimenticare ovviamente i lunghi week end esti-vi passati quasi interamente ad oziare in spiaggia!

Domenica Positano

Il referente della comunicazione

Ho trascorso il primo anno a Piacenza, e

devo confessare che conservo un

bellissimo ricordo sia dell’ufficio

che di tutti i colleghi piacentini, dirigenti compresi,

i quali hanno riservato a noi c. f.

l. un’accoglienza molto calorosa, a

dispetto delle fredde temperature padane!

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contributi

Causa i lavori di ristrutturazione della nostra sede, la biblioteca della DRER è attual-mente inagibile, in attesa però di riproporsi con un nuovo “look” più confortevole e funzionale ricor-diamoci un tanti-no della sua pre-ziosa importanza.E’specializzata in diritto tributario, fiscalità in gene-rale ed economia, ma non mancano settori dedicati al diritto civile, commerciale, diritto pubblico, amministrativo, in-formatica, codici e raccolte di leggi, quotidiani, bol-lettini ufficiali della regione e gazzette ufficiali (dal 1925 in poi). E’ nata per raccogliere, gestire e conservare le pubbli-cazioni inerenti l’attività dell’Agenzia, ma si propone come punto di riferimento per gli utenti della Dire-zione Regionale e degli uffici locali nelle ricerche di documentazione sugli aspetti giuridici, economici e fiscali di competenza, seguendo con speciale atten-zione le esigenze connesse all’informazione ed all’ag-giornamento professionale in questa sede.Il patrimonio della biblioteca, che potrebbe apparire modesto in ragione dei fabbisogni, pur contando più di 5.000 monografie, 32 periodici correnti, le raccolte cessate, banche dati scelte tra le più com-plete in commercio in materia fiscale e giuridica, è costituito in parte dal “fondo storico” e in parte da quello “corrente”, che pur risentendo dell’esiguità dei mezzi a disposizione e del più diffuso uso di in-ternet, è ritenuto adeguato.Si prevede che al termine dei lavori la biblioteca sarà ubicata in un’ampia e confortevole sala al primo pia-no della Direzione Regionale e consisterà nell’area di lettura e di consultazione diretta del fondo corrente, in una postazione dedicata dalla quale sarà possibi-le accedere al nostro catalogo in versione elettroni-ca ed alle banche dati, in un’area riservata dove sarà

ubicato il “fondo storico” e le pub-blicazioni “rare”, consultabili su richiesta. Il patrimonio bi-bliografico sarà collocato con il criterio dello scaffale aperto, seguendo l’ordine di classificazione del catalogo per materie, secondo un tesauro creato ad hoc.La collocazione e la classificazione

sono le indicazioni espresse in cifre e numeri con-venzionali che identificano la posizione a scaffale di ciascuna monografia in biblioteca.I periodici, diversamente, saranno collocati per ordi-ne alfabetico di testata, gli ultimi due anni in consul-tazione nella sezione periodici e le annate pregresse in appositi spazi, le pubblicazioni ufficiali saranno distinte in sezioni proprie ed in ordine cronologico.Periodicamente l’elenco dei libri e dei periodici viene aggiornato e pubblicato nel link della biblioteca per facilitarne la consultazione. I servizi che normalmente offre la nostra biblioteca sono: assistenza all’utenza nella ricerca, prestito lo-cale (riservato ai colleghi della direzione e degli uffici locali) e consultazione assistita, catalogo in intranet e nella banca dati dedicata, messa a disposizione di banche dati specialistiche, raccolta delle segnalazioni per l’acquisizione di pubblicazioni di particolare in-teresse di studio, predisposizione annuale del piano degli acquisti, rapporti e convenzioni con le case edi-trici e con librerie specializzate.Le pubblicazioni in Intranet sono: Pagine in biblioteca, Prospetto settimanale dei perio-dici, Catalogo dei periodici, Catalogo dei libri, con-venzioni con librerie, case editrici.Le risorse umane attualmente consistono in una uni-tà: la scrivente.Infine suggerisco di leggere Pagine in Biblioteca.

Sara Portolan

La Biblioteca della Direzione Regionale

E’ nata per raccogliere, gestire e conservare le pubblicazioni inerenti l’attività dell’Agenzia, ma si propone come punto di riferimento per gli utenti della Direzione Regionale e degli uffici locali nelle ricerche di documentazione sugli aspetti giuridici, economici e fiscali di competenza, seguendo con speciale attenzione le esigenze connesse all’informazione ed all’aggiornamento professionale in questa sede.

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L’ingegnere Fabio Lodolini è Direttore dei Lavori e Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzio-ne nei lavori di manutenzione ordinaria degli im-pianti tecnologici degli immobili sede degli Uffici dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna. Appartiene al Nucleo Tecnico Interregionale N.5 dell’Agenzia delle Entrate delle Marche.

In cosa consiste il suo coordinamento e cosa è cambiato per gli uffici dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna?Intanto dobbiamo fare una premessa cioè dire che cosa è cambiato all’interno dell’Agenzia. Prima la gestione della manutenzione era affidata in toto ad una società (Manuten- coop) tramite contratto di servizi. Oggi dopo alcuni anni di analisi si è fatta una scel- ta all’in-

t e r n o d e l -

l’Agenzia passando ad un appalto di lavori ed uti-lizzando professionalità presenti al suo interno per i ruoli tecnici necessari. Dal 2005 l’Agenzia ha creato i Nuclei Tecnici che hanno iniziato ad operare con questo appalto di lavori centralizzato, diviso per lot-ti coincidenti con singole regioni o gruppi di esse. Con l’accentramento e con l’utilizzo dell’appalto per lavori l’Agenzia ha dovuto predisporre figure tecni-che quali RUP, Direttori Lavori, Direttori Tecnici, Progettisti, Coordinatori della Sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione e i Collaboratori Am-ministrativi così come la legge sugli Appalti Pubblici prevede. Nel far questo si sono raggiunti due scopi: 1) appalto accentrato con costi enormemente conte-nuti, 2) controllo durante tutta la vigenza contrattua-le da parte di figure professionali interne all’Agenzia

e quindi con motivazioni ed interessi decisamente diversi da come avveniva prima. L’interesse dell’Am-ministrazione diviene così fondamentale. Con tali scelte di professionalità presenti nell’Agenzia si do-vrebbe raggiungere lo scopo principale, ovvero avere una manutenzione degli impianti puntuale, efficace e garantendo il bene nel tempo. Per far questo la leg-ge obbliga, ove presente, l’utilizzo di risorse interne e questo ha fatto l’Agenzia, garantendo alle figure par-tecipanti, ognuno nel proprio ambito e nelle proprie competenze e responsabilità civili e penali un ritor-no economico previsto dalla legge che non supera il 2% del costo contrattuale ed in esso già computato. (Oggi nuove disposizioni legislative riducono tale importo allo 0.5% depauperando e svalutandone la professionalità rispetto ad un professionista esterno e non valutando l’impossibilità dell’amministrazione

di farne ricorso se vi sono tecnici interni). In tale ambito generale si innesta la manutenzione degli impianti tecnologici presenti negli uffici della

Regione Emilia Romagna. Come prima fase si è provveduto ad un com-puto puntuale, mai fatto prima, di tutti gli impianti da sottoporre

a manutenzione e su questa la ditta vincitrice dell’appalto do-vrà effettuare la manutenzione derivante da disposti di legge o necessità secondo una calenda-rizzazione degli interventi in-dicati in un cronoprogramma (sottoscritto dalle parti) per ogni manufatto e per ogni uffi-

cio dell’Agenzia.

Mi pare di capire che ormai con le nuove dispo-sizioni i direttori degli uffici locali non dovranno più rivolgersi all’Ufficio Risorse Materiali della Direzione Regionale?Non è proprio così. Infatti mentre la gestione della manutenzione ordinaria dipende dalle regole con-trattuali e quindi viene “gestita” dal RUP (Respon-sabile Unico del Procedimento) e dal DL (Direttore dei Lavori) e la Direzione Regionale interviene solo al momento della liquidazione degli stati di avan-zamento lavori, diversamente per gli interventi co-siddetti straordinari, che esulano l’ordinarietà ma che comunque sono necessari per mantenere gli im-pianti funzionanti, il Direttore dei Lavori e cioè il

Intervista all’ing. LodoliniIl Direttore dei lavori degli uffici dell’Agenzia Entrate Emilia-Romagna

l’intervista

da sinistra Luca Dantoni. Aldo La Mendola, Fabio Lodolini

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sottoscritto interviene per esprimere un parere tecni-co/economico. Compete all’Ufficio Risorse Materiali affidare l’intervento tecnico.

La ditta aggiudicataria dei lavori di manuten-zione per gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna è la LENDER spa di Pado-va. Come fa questa ditta ad essere capillarmente presente in tutta la regione e pronta ad intervenire ad ogni richiesta?È una ditta che già era operante nel centro-nord. A seguito dell’aggiudicazione dell’appalto ha proceduto ad affidare in sub-appalto la manutenzione di alcune tipologie di impianti, vedasi antincendio – spegni-mento – elettrico ed impianti elevatori, a ditte pre-senti in maniera capillare sul territorio e mantenendo per se la manutenzione del caldo/freddo. Nulla toglie che possa intervenire comunque con proprio perso-nale anche per i servizi sub-appaltati, avendo inter-namente tutte le professionalità necessarie. Inoltre, va tenuto in considerazione che le visite periodiche sono anticipatamente programmate per zona mentre gli interventi su “chiamata” vengono evasi dando ad ognuno di essi un livello di priorità.

Come mai è stato necessario redigere un piano di sicurezza e coordinamento denominato “in fase di esecuzione ed interferenze tra le varie attività”?Essendo la manutenzione ordinaria un contratto la-vori và applicata la norma sui cantieri temporali e mobili che prevede un’analisi dei rischi di interferen-za tra le varie imprese presenti in cantiere. Nel nostro

caso ovviamente abbiamo un’impresa nel vero senso del termine con i sui subappaltatori e un’impresa “sui generis” che è l’ufficio con le sue attività il suo organico cui si aggiunge un terzo soggetto: l’utenza. Proprio per queste contestualità è necessario valutare i Piani Operativi di Sicurezza delle singole imprese (POS) con il Documento di valutazione dei rischi ed il Piano di Emergenza dell’Ufficio (DVR) al fine di evitare rischi per l’incolumità delle persone e delle cose redigendo da parte del Coordinatore in fase di Progettazione e del Coordinatore in fase di Esecuzio-ne regole e disposizione nel primo caso di carattere generale nel secondo mirate alle singole realtà di can-tiere, ovvero ufficio. Tali norme saranno ancor più stringenti con l’entrata in vigore del D.Lgs. 81/2008 che valuta qualsiasi interferenza comprese anche le ditte di pulizia, consegna merci, facchinaggio…

E’ vero che gli uffici dell’Agenzia vengono deno-minati “cantieri di lavoro”?E’ vero, nel senso che ogni Ufficio è un cantiere aper-to per tutta la durata del contratto di lavoro. Va da se che nella realtà siamo di fronte ad un cantiere ano-malo perché non opera tutti i giorni per la durata di apertura dell’ufficio ma solo nelle giornate previste dal cronoprogramma.

Da chi è composto il presidio tecnico di pronto intervento da lei diretto?Oltre al sottoscritto il team è composto dai colleghi Aldo La Mendola e Luca Dantoni.

Biagio Cunsolo

l’intervista

Claudio Di Giuseppe, collega di Bo-logna 2, è il vice campione italiano di nuoto, settore mezzo fondo (gare la cui lunghezza non deve superare i 4,999 m), svolto in acque libere (mari o laghi), categoria masters.Di Giuseppe partecipando ad 8 gare, ha spiccato la sua migliore performance ri-spettivamente nelle acque di Marina di Ravenna, Fano, Isola del Giglio,Cagliari-Poetto e Sestri Levante.La somma dei migliori punteggi conse-guiti nelle 8 gare (3 + le migliori 5 so-pra menzionate), gli hanno permesso di classificarsi al secondo posto nella classi-fica nazionale della sua categoria.

Claudio Di Giuseppe, vice campione italiano di nuoto in acque libere

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Pari opportunita’

La penultima riunio- ne del nostro Comitato è sta- t a davvero particolare, gra-zie a due gentili ospiti che, raccontandoci una loro esperienza lavorativa, ci hanno introdotto in un mondo altrettanto particolare: quello delle prigioni.Anna Grazia e Marina sono due professo-resse di un istituto tecnico cittadino che svolgono attività didattica insegnando ai detenuti del carcere di Bologna, in corsi di scuola media superiore.Nel loro intervento, ricco di conte-nuti e umanità, un ampio spazio è stato dedicato alla presenza delle donne che gravitano intorno a questo micro - cosmo impregnato di sof-ferenza, dove la vita scorre con regole proprie e dove spesso le miserie materiali e spirituali si sommano pesantemente.Ed ecco prendere forma, nel racconto delle nostre amiche, tante figure femminili, vive e reali anche se talvolta costrette in ruoli apparentemente secondari.Al primo posto vi sono le detenute: poche (circa cinquanta su di un totale di oltre mille internati) e per la maggior parte accusate di reati minori.Così poche che la sezione femminile ha classi ele-mentari e di media inferiore, ma non corsi di livello più alto, presenti invece nelle sezioni maschili.Anna Grazia e Marina, quindi, insegnano solo a uo-mini adulti e inseriti in un contesto molto comples-so, tanto che ambedue hanno dovuto superare non poche difficoltà.Non è facile affrontare la realtà carceraria senza una adeguata formazione psicologica, superare il senso di solitudine e di distacco che assale quando dietro di te si chiudono i cancelli di ingresso o la porta del-

l’aula nella sezione di alta sorveglianza, realizzare che spesso la violenza e la sopraffazione sono le uni-

che regole di vita, misurar-si con le scarse risorse e con la burocrazia.Eppure, la mag-

gior parte dei docenti sono donne e questo la dice lunga

sul senso di responsabilità e sulla forza morale che le sorregge.

Ma vi sono anche altre figure femmi-nili a cui spesso non si pensa.

Per esempio, le sorveglianti e il loro lavoro, che le costringe a vivere, senza alcuna colpa,

in un ambiente creato per scontare condanne.Oppure, le donne che hanno parenti detenuti, che subiscono pesantemente le conseguenze di eventi cui sono del tutto estranee. Il loro ruolo è quello di aiutare il coniuge o il parente in carcere, tanto che - a volte - si arriva a celebrare matrimoni nell’imminen-za dell’arresto o di una condanna solo per assicurare all’uomo l’assistenza della moglie durante e dopo la detenzione di lui.Non ultime, le donne vittime di reati o parenti delle vittime, delle quali - passato l’interesse del momento - nessuno si ricorda e nessuno si preoccupa.Un mondo femminile che ha una vita difficile, spesso aggravata da incomprensioni e solitudine. Eppure è proprio dalle donne che giungono tanti segnali positivi e le nostre amiche insegnanti ne sono un bell’esempio.Capaci di una lucida critica alle strutture organizza-tive (da loro viste come funzionali soprattutto al loro stesso mantenimento, tese più alla repressione che ad una vera rieducazione) e fermamente convinte della

Una scuola specialeQuando un’esperienza didattica diventa più che mai un’esperienza di vita

...quando abbiamo chiesto ad Anna

Grazia e a Marina quali effetti abbia

avuto sulla loro vita l’esperienza

didattica in carcere, la risposta è stata

così ricca di valori etico-sociali da non richiedere

commenti: avere meno pregiudizi,

non giudicare, considerare i

detenuti come “persone”, che pur dovendo

pagare il loro debito alla società restano comunque degne di rispetto,

comprendere la sofferenza,

apprezzare la vita che si conduce da

persone libere, valorizzare l’utilità

sociale del loro lavoro.

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Pari opportunita’

necessità di punire i colpevoli, ma pronte a recepire con grande sensibilità i lati positivi del lavoro che svolgono.La classe vista come luogo privilegiato, le lezio-ni seguite con interesse, l’approccio rispettoso con i docenti (che spesso costituiscono - per i detenuti - l’unico contatto con il mondo esterno), l’integra-zione che si realizza in aula anche fra soggetti di et-nie e culture diverse, sono tutti segni evidenti di un reciproco coinvolgimento che va ben oltre le ore di scuola.Basti pensare che, quando abbiamo chiesto ad Anna Grazia e a Marina quali effetti abbia avuto sulla loro vita l’esperienza didattica in carcere, la risposta è stata così ricca di valori etico-sociali da non richie-dere commenti: avere meno pregiudizi, non giudica-

A Parma e a Reggio Emilia 2 nuovi sportelli Equitalia

Lo scorso 10 ottobre sono stati istituiti 2 nuovi spor-telli di Equitalia nei locali degli Uffici di Reggio Emi-lia e Parma.L’inaugurazione si è tenuta alle ore 11.00 presso l’Uf-ficio dell’Agenzia delle Entrate di Reggio Emilia e alle ore 13 in quello di Parma.All’evento hanno partecipato il Direttore regionale dell’Agenzia, Ciro De Sio, il coordinatore regionale di Equitalia, Mauro Ciri, i direttori dell’Agenzia del-le Entrate di Parma e Reggio Emilia, i vertici locali della Guardia di Finanza, dell’Inps e dell’Agenzia del Territorio, le autorità locali e i rappresentanti degli ordini professionali.Il servizio, attivato già nella stessa giornata dell’inau-gurazione, fornisce consulenza e informazioni su car-telle di pagamento, procedure di riscossione in corso, modalità di pagamento e dilazione.Presso la postazione di Equitalia, inoltre, il contri-buente può presentare richieste di dilazione, istanze di rimborso in conto fiscale ed effettuare anche paga-menti, solo con carta di credito e bancomat.Gli sportelli, istituiti nei locali dell’Ufficio di Via Borsellino 32 a Reggio Emilia e di Via Quarta 6/1A a Parma, effettuano i seguenti orari:

Reggio Emilialunedì dalle 08,45 alle 12,45giovedì dalle 08,45 alle 12,45 e dalle 14,30 alle 16,30

Parmalunedì dalle 08,45 alle 12,45 e dalle 14,30 alle 16,30mercoledì dalle 08,45 alle 12,45

re, considerare i detenuti come “persone”, che pur dovendo pagare il loro debito alla società restano comunque degne di rispetto, comprendere la soffe-renza, apprezzare la vita che si conduce da persone libere, valorizzare l’utilità sociale del loro lavoro.Credo che nulla si debba aggiungere, se non un sin-cero ringraziamento alle nostre ospiti.Grazie di aver accettato il nostro invito e di averci dedicato tempo e attenzione, ma soprattutto gra-zie per aver condiviso con noi la vostra esperienza, che sicuramente ci ha arricchito di conoscenze e di umanità, facendoci comprendere che, troppo spesso, l’indifferenza ci impedisce di vedere nella sua pienez-za il mondo che ci circonda.

Maria Antonietta Sassani

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Punto e a capo

Prosegue la nostra rivisitazione delle regole sulla semplificazione della scrittura. In questa tappa pro-poniamo alcuni suggerimenti sull’uso corretto della punteggiatura e del lessico.

L’uso appropriato della punteggiatura contribuisce notevolmente alla chiarezza di un testo. Poiché le frasi brevi rendono il testo più leggibile, consigliamo di usare frequentemente il punto e il punto a capo. Inoltre:

la virgola non va usata all’interno di blocchi uni-tari (soggetto – verbo – complemento);

i due punti servono a introdurre elenchi, spiega-zioni, chiarimenti;

il punto e virgola è usato solitamente nei periodi lunghi;

le virgolette sono usate di norma per isolare le citazioni. Sono spesso utilizzate per attribuire alle parole sensi particolari, diversi da quelli co-munemente in uso;

i trattini e le parentesi servono per isolare incisi all’interno della frase. E’ preferibile evitarli, per-ché gli incisi spostano l’attenzione di chi legge dagli elementi principali della frase a quelli se-condari.

Quando abbiamo l’esigenza di fornire molte infor-mazioni, possiamo utilizzare una struttura di elenchi puntati o numerati. Le liste puntate migliorano la leggibilità e la comprensione, chiariscono la sequen-za e la relazione tra le idee e i fatti esposti nel testo. Inoltre, consentono di non utilizzare frasi subordina-te, che potrebbero essere di difficile comprensione.Si usano gli elenchi numerati quando c’è una priorità delle voci, dalla più importante alla meno importan-te. Per essere chiara e leggibile, la lista deve essere elabo-rata secondo il principio del parallelismo:

parallelismo nel contenuto: tutte le voci devono essere omogenee, riferirsi cioè alla stessa classe di informazioni o di dati;

parallelismo grammaticale: o tutti sostantivi o tutti verbi, o tutti con l’articolo o tutti senza;

parallelismo visivo: tutte le voci della lista devo-no essere introdotte dallo stesso simbolo grafico ed essere di lunghezza abbastanza simile.

Le liste possono avere più livelli e quindi ogni voce può avere varie sottovoci: due livelli vanno benissi-mo, di più creano confusione e vanificano del tutto il principale obiettivo di una lista, cioè la chiarezza. Ricordare comunque che:

ogni livello deve essere rientrato rispetto al pre-cedente;

ogni livello deve avere il suo simbolo grafico, ben riconoscibile rispetto a quello degli altri;

il livello superiore deve avere un simbolo grafico visivamente più forte.

Le parole di uso quotidiano sono brevi, concrete e descrivono cose reali prima che concetti. Quando ci rivolgiamo a un pubblico ampio e indif-ferenziato abbiamo la necessità di attingere a parole che appartengono al vocabolario corrente (il Voca-bolario di base della lingua italiana contiene circa 7.000 parole). Inoltre, le persone con disabilità del-l’udito possiedono un vocabolario limitato e faticano a padroneggiare i tantissimi sinonimi presenti nella lingua italiana.Quindi, non è buona norma moltiplicare i sinonimi per lo stesso concetto. Le ripetizioni indicano che si sta ancora parlando dello stesso argomento; questo contraddice ciò che ci hanno insegnato in ambito scolastico, ma limita le possibilità di confusione. E’ quindi sconsigliabile usare:

parole e formule dotte, arcaiche e letterarie;

grecismi e latinismi;

locuzioni solenni;

termini stranieri (quando esiste un termine cor-rispondente nella lingua italiana).

appunti di scrittura 6

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appunti di scrittura 6

Le parole tecnico-specialistiche possono apparire ai non esperti completamente incomprensibili. Quando è possibile, usare parole di uso comune al posto di termini tecnici. Quando è inevitabile usare termini tecnici, è neces-sario fornire una breve spiegazione la prima volta che vengono usati nel testo. Quando si tratta di testi lunghi, che contengono numerosi termini tecnici, può essere utile fornire un glossario che spieghi il significato delle parole prin-cipali.Se si usano sigle e acronimi, perché i testi risultino chiari, è preferibile usare poche abbreviazioni e si-gle, soprattutto quando queste sono poco comuni, oppure tipiche di alcuni tipi di testo e di linguaggi settoriali.Per quanto riguarda il modo di scrivere le sigle, non esiste una norma valida in assoluto e osservata da tut-

ti: tutto maiuscolo, tutto minuscolo, lettera iniziale maiuscola e le altre lettere minuscole, con o senza i puntini separatori, sono tutte variazioni possibi-li. La tendenza attuale porta a scrivere le sigle e gli acronimi soltanto con la prima lettera maiuscola; ad esempio: Bot, Csm, Enea, Usl, Confesercenti, Con-findustria, ecc.

Piccola bibliografia:

Bice Mortara Garavelli “Prontuario di punteg-giatura” - Editori Laterza – 2003

Tullio De Mauro “Guida all’uso delle parole” Editori Riuniti - 1997

a cura di Giovanna Zannini

due righe, un libro

Rossella MiloneLa memoria dei viviEinaudi editore

Ho letto questo libro d’un fiato trovando nei tre racconti in esso contenuti momenti straordinari di riflessione e commozione.Sono storie di donne colte in momenti particolari della vita quando si impongono scelte dolorose per le quali occorre coraggio e per le quali pesa un senso di solitudine ineluttabile.Ai aiutare le protagoniste sta la memoria, sta la con-sapevolezza della struggente bellezza di un passato fatto sì di errori e debolezze, ma anche di entusiasmi

e vittorie importanti, arriva la matura consape-volezza che l’essenza della vita è proprio nel suo magico e intricato fluire, la consapevolezza che solo nell’essere fermi e rinunciatari comincia a germogliare la fine.La scrittrice è brava e misurata nell’affrontare temi così complessi, ed il linguaggio mirabilmen-te coniuga rigore, complessità, profondità man-tenendosi nel contempo godibile e di non aspra fruizione.Ho amato questo libro perché è riuscito a dir-mi sulla vita, sull’amore, sull’amicizia, sul tempo cose davvero non banali riuscendo per un atti-mo ad allontanarmi davvero dalla ordinarietà del quotidiano.

Fedele Liscio

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