COMUNICARE LA SCUOLA: COME E QUANDO FA NOTIZIA fileGiuseppe Richiedei, dell’Assessorato alla...

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L unedì 31 Marzo si è tenuto al Circolo della Stampa, nel Palazzo Serbelloni, da circa cin- quant’anni punto di riferimento per il gior- nalismo lombardo, il convegno: “Comunicare la scuola: come e quando fa notizia”. Il tema principale emerso dalla conferenza è stato che la ricerca di idee, di progetti e le atti- vità delle scuole non sono sottolineate dai quo- tidiani, mentre hanno più risalto cronache sul bullismo e sulla violenza. “Oggi, però” afferma Giansandro Barzaghi, Assessore all’Istruzione e all’Edilizia scolastica del Comune di Milano, “questi episodi sono simbolici: il bullo è considerato il leader da imi- tare”. Sostiene, inoltre, la possibilità che, dopo l’allagamento del liceo classico Parini, il fenome- no si possa espandere. Il mondo scolastico non è solo costituito da fatti negativi: “Il bullismo è la punta di un iceberg, la scuola riflette una società che ha perso il ricono- scimento dell’altro, senza valori e solidarietà, ma colma di individualismo e competitività sui deboli”. “Bisogna costruire una nuova mentalità e una nuova cultura, per riappropriarci dei valo- ri della convivenza democratica che aiuti i ragaz- zi a diventare idoli positivi in contrapposizione al fascino inquietante del bullo, ma il pro- blema”, secondo Barzaghi, “sono gli astanti: i ragazzi che assistono pas- sivamente”. In realtà esitono ben 61 progetti scolastici in tutta Milano, riguar- danti la legalità, i diritti, le pro- blematiche relazionali, i mec- canismi comunicativi che devono avere l’attenzio- ne che meritano con l’aiuto dei mass media. Segue l’intervento di Giuseppe Richiedei, dell’Assessorato alla Famiglia, alla Scuola e alle Politiche Sociali del Comune di Milano, che invita le scuole ad attuare iniziative per rafforzare i servizi scolastici e favo- rire la comunicazione. “La scuola di Milano - dice - è gran- de e qualificata e ci pone questo interrogativo: la scuola è solo oggetto di comunicazione o può diventare soggetto? I soggetti sono coloro che vogliono determinare la scuola, per questo è necessario un messaggio più efficace per creare un luogo di crescita che interagisca con il territorio. Tutti noi dovremmo impegnar- ci per rendere la scuola un luogo comune di incontro, stu- dio e divertimento: un sogget- to di comunicazione”. Interviene Pietro Modini, diri- gente tecnico del Ministero della Pubblica Istruzione, che ci ricorda come la violenza sia un ciclo di vita. Secondo il suo pensiero, molto arti- colato e ricco di termini molto ricerca- ti, “dobbiamo liberarci da alcune ideo- logie: non si devono colpevolizzare i media, perché questa negatività è diffusa: la frustrazione è caratteristica della società (non solo dei ragazzi). Ci pone una domanda singolare: chi sono gli adolescenti oggi? Che archetipi ci sono negli adolescenti?” Noi ragaz- zi - sempre secondo Modini - siamo persone che P arlamento della Repubblica italiana Legge 27 maggio 1991, n. 176 Ratifica ed esecuzione della Convenzione sui diritti del fanciullo, (New York 20 novembre 1989) Art. 1 Ai sensi della presente Convenzione si intende per fan- ciullo ogni essere umano avente un'età inferiore a diciott'an- ni (…) Art. 12 Gli Stati parti garantiscono al fanciullo capace di discernimento il diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa, le opinioni del fanciullo essendo debitamente prese in considerazione tenen- do conto della sua età e del suo grado di maturità. Art. 13 Il fan- ciullo ha diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprende la libertà di ricercare, di ricevere e di divulgare informazioni e idee di ogni specie, indipendentemente dalle frontiere, sotto forma orale, scritta, stampata o artistica, o con ogni altro mezzo a scelta del fanciullo. L'esercizio di questo diritto può essere regolamentato unicamente dalle limitazioni stabilite dalla legge (…) Art. 17 Gli Stati parti riconoscono l'importanza della funzione esercitata dai mass media e vigilano affinché il fanciullo possa accede- re a una informazione e a materiali provenienti da fonti nazionali e internazionali (...) LA CULTURA A SCUOLA DI SPORT L’ATTUALITÀ LA SCUOLA CHE VOGLIAMO GIOCHI SPAZIO LIBERO LA CITTÀ DEI RAGAZZI Il giornale dell’Agenzia dei Ragazzi 20 Novembre 1989 - Approvazione della Convenzione Internazionale dei Diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza numero 3 - MAggio 2008 Settore Politiche della Famiglia “Il 20 Novembre. La voce dei bambini e dei ragazzi: lo sviluppo dell’Agenzia dei Ragazzi” Progetto finanziato con Fondi L. 285/97 Con il patrocinio Ideato e promosso da Partner ARCIRAGAZZI COMUNICARE LA SCUOLA: COME E QUANDO FA NOTIZIA Una partecipazione democratica Molto spesso noi ragazzi ci lamentiamo della scarsa partecipazione che ci viene data in con- testi che ci riguardano. Generalmente veniamo considerati come “futuri” cittadini e non come cittadini di oggi. Nonostante sia un nostro dirit- to, sono ancora dif- fuse mentalità che, a differenza di ciò che viene detto nella Convenzione dei Diritti dei Ragazzi e delle Ragazze, non pro- muovono una parte- cipazione democra- tica fondata sul diritto di rappresentanza e finalizzato al coin- volgimento dei ragazzi e delle ragazze nelle scelte che li riguardano. Secondo noi dovrebbe essere adottata, all’interno della società una nuova cultura basata sulla valutazione dei ragazzi come soggetti umani aventi diritti , doveri e competenze. Perché tutto questo non resti solo una buona intenzione è stato deciso FRANCESCO VIDE’ 3C - Scuola Media Borsi gli alunni della classe 3° della scuola media di via Maffucci continua a pag 12 continua a pag 3 “Le cose che fanno domenica”, disegni della 1A e1B - Scuola Elementare Gabbro. INTERNAZIONALE

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Lunedì 31 Marzo si è tenuto al Circolo dellaStampa, nel Palazzo Serbelloni, da circa cin-quant’anni punto di riferimento per il gior-

nalismo lombardo, il convegno: “Comunicare lascuola: come e quando fa notizia”. Il tema principale emerso dalla conferenza èstato che la ricerca di idee, di progetti e le atti-vità delle scuole non sono sottolineate dai quo-tidiani, mentre hanno più risalto cronache sulbullismo e sulla violenza. “Oggi, però” afferma Giansandro Barzaghi,Assessore all’Istruzione e all’Edilizia scolasticadel Comune di Milano, “questi episodi sonosimbolici: il bullo è considerato il leader da imi-tare”. Sostiene, inoltre, la possibilità che, dopol’allagamento del liceo classico Parini, il fenome-no si possa espandere. Il mondo scolastico non è solo costituito da fattinegativi: “Il bullismo è la punta di un iceberg, lascuola riflette una società che ha perso il ricono-scimento dell’altro, senza valori e solidarietà, macolma di individualismo e competitività suideboli”. “Bisogna costruire una nuova mentalitàe una nuova cultura, per riappropriarci dei valo-ri della convivenza democratica che aiuti i ragaz-zi a diventare idoli positivi in contrapposizione

al fascino inquietante del bullo, ma il pro-blema”, secondo Barzaghi, “sono gliastanti: i ragazzi che assistono pas-sivamente”.

In realtà esitono ben 61 progettiscolastici in tutta Milano, riguar-

danti la legalità, i diritti, le pro-blematiche relazionali, i mec-

canismi comunicativi chedevono avere l’attenzio-ne che meritano conl’aiuto dei mass media.

Segue l’intervento diGiuseppe Richiedei,

dell’Assessorato alla Famiglia, alla Scuola ealle Politiche Sociali del Comune di Milano,che invita le scuole ad attuare iniziativeper rafforzare i servizi scolastici e favo-rire la comunicazione. “La scuola di Milano - dice - è gran-de e qualificata e ci pone questointerrogativo: la scuola è solooggetto di comunicazione o puòdiventare soggetto?I soggetti sono coloro chevogliono determinare la scuola,per questo è necessario unmessaggio più efficace percreare un luogo di crescita cheinteragisca con il territorio.Tutti noi dovremmo impegnar-ci per rendere la scuola unluogo comune di incontro, stu-dio e divertimento: un sogget-to di comunicazione”.Interviene Pietro Modini, diri-gente tecnico del Ministerodella Pubblica Istruzione, che ciricorda come la violenza sia unciclo di vita. Secondo il suo pensiero, molto arti-colato e ricco di termini molto ricerca-ti, “dobbiamo liberarci da alcune ideo-logie: non si devono colpevolizzare imedia, perché questa negatività è diffusa:la frustrazione è caratteristica dellasocietà (non solo dei ragazzi). Ci pone una domanda singolare:chi sono gli adolescenti oggi?Che archetipi ci sono negliadolescenti?” Noi ragaz-zi - sempre secondoModini - siamopersone che

Parlamento della Repubblica italiana Legge 27 maggio 1991, n. 176Ratifica ed esecuzione della Convenzione sui diritti del fanciullo,

(New York 20 novembre 1989)Art. 1 Ai sensi della presente Convenzione si intende per fan-ciullo ogni essere umano avente un'età inferiore a diciott'an-ni (…) Art. 12 Gli Stati parti garantiscono al fanciullo capacedi discernimento il diritto di esprimere liberamente la suaopinione su ogni questione che lo interessa, le opinioni delfanciullo essendo debitamente prese in considerazione tenen-do conto della sua età e del suo grado di maturità. Art. 13 Il fan-ciullo ha diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprendela libertà di ricercare, di ricevere e di divulgare informazioni e idee di ognispecie, indipendentemente dalle frontiere, sotto forma orale, scritta, stampata oartistica, o con ogni altro mezzo a scelta del fanciullo. L'esercizio di questo diritto puòessere regolamentato unicamente dalle limitazioni stabilite dalla legge (…) Art. 17 Gli Stati partiriconoscono l'importanza della funzione esercitata dai mass media e vigilano affinché il fanciullo possa accede-re a una informazione e a materiali provenienti da fonti nazionali e internazionali (...)

LA CULTURA

A SCUOLA

DI SPORT

L’ATTUALITÀ

LA SCUOLA

CHE VOGLIAMO

GIOCHI

SPAZIO LIBERO

LA CITTÀ

DEI RAGAZZI

Il giornale dell’Agenzia dei Ragazzi

20 Novembre 1989 - Approvazione della Convenzione

Internazionale dei Diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza

numero 3 - MAggio 2008

��

Settore Politiche della Famiglia

“Il 20 Novembre. La voce dei bambini e dei ragazzi: lo sviluppo dell’Agenzia deiRagazzi”Progetto finanziato con Fondi L. 285/97

Con il patrocinioIdeato e promosso da Partner

ARCIRAGAZZI

COMUNICARE LA SCUOLA:COME E QUANDO FA NOTIZIA

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Una partecipazione democratica

Molto spesso noi ragazzi ci lamentiamo dellascarsa partecipazione che ci viene data in con-testi che ci riguardano. Generalmente veniamoconsiderati come “futuri” cittadini e non comecittadini di oggi. Nonostante sia un nostro dirit-

to, sono ancora dif-fuse mentalità che,a differenza di ciòche viene dettonella Convenzionedei Diritti deiRagazzi e delleRagazze, non pro-muovono una parte-cipazione democra-tica fondata sul

diritto di rappresentanza e finalizzato al coin-volgimento dei ragazzi e delle ragazze nellescelte che li riguardano. Secondo noi dovrebbeessere adottata, all’interno della società unanuova cultura basata sulla valutazione deiragazzi come soggetti umani aventi diritti,doveri e competenze. Perché tutto questo nonresti solo una buona intenzione è stato deciso

FRANCESCO VIDE’ 3C - Scuola Media Borsi

gli alunni della classe 3°della scuola media di via Maffucci

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INTERNAZIONALE

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Ciao…dai ventuno bambini di sei anni che a settembrescorso hanno iniziato la scuola.“Avevamo paura il primo giorno perché non conosce-vamo le maestre e neanche i compagni, ma poi tuttoè diventato bello: abbiamo conosciuto le letterine,sono 21…come noi! Ora sappiamo scrivere in corsivo eda pochi giorni sappiamo fare i pensierini, ve ne man-diamo uno:A NOI PIACE LA SCUOLA (…e ricordate: scuolaè una parola capricciosa!).

2La scuola che vogliamo

A NOI PIACELA SCUOLA

Perchè avete scelto il laboratorio diricamo?Alessandro: Era un’attività nuova checi incuriosiva assai.Federico: Volevamo imparare qualchecosa che ci servisse anche in futuro.Che cosa avete provato, a fare unlavoro praticato solitamente dalledonne?A Sinceramente niente di particolare,ma è stato molto bello provare a fare

un lavoro che tempo fa era l’attivitàprincipale delle donne e delle bambine.F Ho provato una sensazione moltostrana che non avevo mai provatoprima. Come vi siete trovati con la professo-ressa Giannobi?A Io mi sentivo a mio agio, la prof. èstata molto comprensiva e gentile neimiei confronti.F Io molto bene, con me si è mostra-

A scuola di ricamo

La geografia, spesso, è ritenuta una materia molto noiosa. Per scredi-tare queste voci abbiamo pensato ad un modo originale per studiar-la: ci riuniamo in gruppi di 2 o più ragazzi e ragazze e studiamo geo-

grafia. Fin qui tutto normale, ma ora arriva il bello, ... infatti,dopo aver studiato, esponiamo a tutta laclasse, attraverso cartine e cartelloni danoi creati, i vari argomenti. Abbiamo studiato in questo modo moltipaesi: Canada, USA, Brasile, Messico,Argentina, Cile, Cuba, Africa e India. Trapoco ci saranno nuove lezioni dove“andremo” in Cina, Giappone, MedioOriente e Australia. Già negli anni scolasti-ci precedenti avevamo utilizzato questometodo per le regioni d’Italia e per glistati europei.

In queste lezioni ognuno è libero di viaggiare con la fantasia e con lacreatività: alcuni ragazzi si sono travestiti fingendo di essere argentini,cileni e cubani, altri, invece, hanno creato fantastici cartelloni con carti-ne, grafici e tabelle, altri ancora hanno mostrato alla classe foto e imma-gini interessanti sui vari paesi.È davvero divertente lavorare in questo modo! Per un’ora sei tu il pro-fessore ed è tuo compito spiegare alla classe geografia in modo esau-riente e creativo! Ora la nostra classe è animata da cartelloni coloratiche creano un ambiente allegro e vivace. Ci sono cartelloni realizzati con l’utilizzo delle tempere, altri ancora rap-presentano mappe concettuali, altri sono realizzati come puzzle e si pos-sono “montare” e “smontare” a piacimento ed infine ci sono ingrandi-menti di cartine prese da vari libri. Tutto questo alimenta in noi ragazzila voglia di studiare e di approfondire la geografia scoprendo nuoveideologie di pensiero, nuove culture e tradizioni, nuove religioni e nuovimondi. In questo modo mostriamo a tutti che la geografia non è noio-

sa, anzi, si potrebbe defini-re divertente!

Classe 1C - Scuola elementare di via Iseo - Istituto Comprensivo Don Orione

Una volta al mese facciamo lo Stop Day che consiste nel blocco delle lezioni “normali”,che sono sostituite da tre progetti: Parlamento, Tutor ed Educazione sentimentale...Quest’ultima è divisa in tre parti: per le prime è “Chi sono chi sei”; per le seconde“Giulietta e Romeo” e per le terze “Per saperne di più” o educazione sessuale.Nell’ultimo Stop Day, noi delle terze, siamo andati a vedere uno spettacolo teatrale“Angeli?”, che parla dei problemi adolescenziali; mentre le seconde hanno fatto varieattività come la seconda F che ha scritto delle poesie sull’amore.A noi questi tipi di attività piacciono molto perché sono interessanti e divertenti nello

stesso tempo.

Stop day

Un metodo divertenteper studiare la geografia

Matteo e Chiara 3A Scuola Media “Falcone Borsellino” IC “Arbe - Zara”

Dopo aver presentato i nostri laboratori ho voluto fare qualche domanda ai mieicompagni. Alessandro e Federico, che quest’anno hanno scelto il laboratorio diricamo.

Istituto Comprensivo Borsi

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Gli alunni delle classi 1B e 2B della scuola Media di via Maffucci

Anoi alunni di I e II B è stato proposto un pro-getto per la realizzazione di un videoclip.Ciascuna classe ha lavorato con la guida di

un media - educator di nome Francesco Menichella.Un videoclip è un breve filmato che accompagnaun brano musicale, come quelli che noi ragazzisiamo abituati a vedere su Mtv.Prima della realizzazione del videoclip abbiamoparlato della trasformazione e dell’evoluzione deimedia: dai giornali, alla radio, alla televisione e aivideogiochi. Inoltre ci siamo soffermati sulle diver-

se inquadrature che potevamo utilizzare per la rea-lizzazione del nostro lavoro, come ad esempio:“primo piano”, “figura intera”, “piano americano”,“campo lungo”. Abbiamo capito che ognuna diqueste ha una sua precisa funzione e non è indif-ferente usare l’una o l’altra!Dopo questo momento abbiamo ascoltato tre branimusicali ed è iniziata la parte più creativa e coin-volgente del progetto. Ogni classe ha scelto conuna votazione la canzone che piaceva maggior-mente. Ciascun alunno poi ha scritto i sentimenti,

i pensieri e le sensazioni che la musicasuscitava dentro di lui. Le idee sono statequindi riorganizzate in unastoria comune per ciascunaclasse. Il passo successivo èstata la realizzazione dellostory board, cioè abbiamotradotto il contenuto di cia-scuna storia in sequenze nar-rative e immagini, scegliendoanche le inquadrature piùadatte per ogni scena.Alla fine abbiamo assegnato aciascuno il ruolo che avrebbeinterpretato nel video. Dopo tutti questi faticosi maentusiasmanti passaggi abbia-mo finalmente iniziato le ripre-se: Ciak! Azione!ECCO IN ANTEPRIMA LE DUESTORIE!La nostra storia parla di unaragazza che cambia scuola enella nuova scuola è a disagio evede i suoi compagni anonimi eostili. La nuova alunna è moltotriste e se ne sta in disparte. È esclusa dal gioco,ma poi tutto cambia e …(I B)La nostra storia racconta di un ragazzo solo esenza amici che se ne sta sempre in disparte aguardare gli altri ragazzi che giocano insieme e sidivertono. Un giorno fa un sogno premonitore chegli cambia la vita e così… (II B)Per saperne di più e vedere il “frutto delle nostrefatiche” visitate il sito: www.agenziadeiragazzi.netE ORA SPAZIO ALLE NOSTRE IMPRESSIONI!Giulia I B: “È stato emozionante recitare nel ruolodella protagonista. In ogni scena c’ero io e questaè la prima volta che recito. Vorrei rifare questaesperienza! Inoltre questo progetto ci ha permesso

di capire quanto è dif-ficile e impegnativorealizzare un videoanche se dura soloqualche minuto.”Mattia II B: “La realiz-zazione del videoclipmi ha entusiasmato emi ha fatto moltodivertire, soprattuttoquando siamo diven-tati attori. Sono tri-ste all’idea che que-sta esperienza si siaconclusa”Davide I B:“Recitareè stato molto emo-zionante e diverten-te. Ho imparatotante cose da que-

sta esperienza e mi piacerebbe rifarla anche seall’inizio mi vergognavo, ma comunque è statobello”.

Ciak si gira! La scuola si trasforma in un set

ta molto paziente, soprattutto all’inizioquando non sapevo neanche da che partesi prendesse l’ago!E con i vostri compagni?A, F Molto bene all’inizio eravamo tuttidegli “incapaci” ma dopo avere capito ilmeccanismo sembravamo dei robottini pro-gettati per cucire! Avete scelto voi il ricamo o ve l’ha asse-gnato la professoressa?A, F Il ricamo l’abbiamo scelto noi. Avevamoun’ampia scelta tra molti esempi tratti da rivi-ste specializzate, portate dalla prof.È stato facile il vostro disegno?A No, il mio era molto difficile magrazie alla mia volontà e alla col-

laborazione dell’insegnante sarò in gradodi finirlo.F No, il mio era abbastanza complesso perme, soprattutto perché era la prima voltache provavo a ricamare. Avresti voluto continuare il laboratorio diricamo, o sei contento di averlo cambiato?A,F Mi sarebbe piaciuto continuarlo, maanche il laboratorio di Sinapsi e divertenteed istruttivo.

Ragazzi l’intervista è finita, grazie per lavostra collaborazione.

3La scuola che vogliamo

IC Borsi CALO’ ANDREA: intervistatore. MOLINARI ALESSANDRO e STROPPA FEDERICO. Intervistati.

di avviare nella nostra Zona 9 il percorso didattico istituzionale “verso il Consiglio di Zona deiRagazzi”, come momento di educazione alla partecipazione e alla manifestazione di problemie alla loro possibile risoluzione.All'interno delle scuole che hanno aderito a questo progetto hanno avuto luogo delle elezioniche hanno avuto come fine la nomina di un presidente e di un vice pre-sidente che andranno a costituire il Consiglio di Zona dei Ragazzi.Il giorno 4 febbraio 2008 tutti gli alunni delle classi prime, seconde eterze della nostra scuola, hanno partecipato alla votazione di due dele-gati, un ragazzo e una ragazza, per ogni classe.A loro volta, tutti i delegati si sono riuniti il giorno 21 febbraio, nelConsiglio dei Delegati, per eleggere un presidente, un vice presidente eun segretario.Il Consiglio dei Delegati è infatti un luogo dove i ragazzi si possono riu-nire per esprimere le loro opinioni, confrontare le loro idee e discutereliberamente per migliorare il contesto scolastico e cercare soluzioni aproblemi che li riguardano.Durante la prima seduta oltre all'elezione dei presidenti, si è chiesto aidelegati di esporre delle proposte e delle idee riguardanti la risoluzionedi problemi strutturali della scuola. Sono emerse richieste di sostituzionedi porte, finestre e banchi oppure il rifacimento di muri o di nuove strut-ture sportive all'interno dell'edificio scolastico.Lo scopo di questo progetto è giungere ad un “confronto fra le generazio-ni”, affinché si possa costruire una scuola-comunità nella quale possanocollaborare componenti ditutte le generazioni, dandocosì via a uno scambio trapensieri e desideri diversi.

�prosegue da pag 1

Sul giornale-web in www.agenziadeiragazzi.net trovate l’intervistacompleta alla Presidentessa del Consiglio dei Delegati dei Ragazzidella SMS Maffucci, Sofia Bernardini.

Le altre impressioni dei ragazzi della Scuola Media di via Maffucci sulsito www.agenziadeiragazzi.net alla pagina Quelli del 20-11/WEB

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Classe 2A – Scuola Media Leonardo da Vinci – Istituto Comprensivo Don Orione Milano

In veste di giornalisti provetti, abbiamo effet-tuato un sondaggio sulle abitudini alimentaridei ragazzi che frequentano la nostra scuola.

Abbiamo proposto loro un questionario di 13domande che riguardavano la prima colazione,la merenda di metà mattina e del pomeriggio, ilpranzo, la cena, il tipo di alimenti più consuma-ti e le proprie preferenze.Elaborati i risultati, abbiamo potuto rilevare chela maggior parte dei ragazzi della nostra scuola(67%) fa colazione al mattino e consuma preva-lentemente latte bianco e biscotti.L’alimento che molti preferiscono durante l’inter-vallo del mattino sono i cracker. Il 66% consuma la merenda pomeridiana e fa ilpranzo in compagnia dei propri genitori. Buona

parte dei ragazzi consuma un pasto completo,costituito da un primo e un secondo con contor-no. Purtroppo solo il 27% consuma abitualmen-te la verdura e il pesce viene mangiato media-mente solo una volta alla settimana.Abbiamo rilevato che alla domanda: Quantevolte consumi… la pasta viene preferita al risoe ai legumi. Il 55% degli intervistati durante i pastiprincipali beve acqua, solo il 20%bibite gasate e, un dato che ci ha piut-tosto sorpreso, è che il 5% dei nostricoetanei beve vino o birra (fortunata-mente si tratta di una percentualebassa).Il 10% si reca abitualmente al Mc

Donald’s e molti hanno dichiarato di mangiarevolentieri cibi stranieri. Visti i risultati possiamo dedurre che l’alimenta-zione della maggior parte dei ragazzi dellanostra scuola è sana e abbastanza varia. Un dato che riteniamo positivo!

L’uomo è ciò che mangia4L’attualità

Ciao, qui è Radio Rinascita che vi parla per raccontarvi un po’ di cose sullanostra scuola ma soprattutto per parlarvi della nostra radio.Innanzi tutto è un mezzo che usiamo noi ragazzi per imparare ad esprimer-ci, per comunicare con le persone in un mondo diverso dalla televisione,ma soprattutto per divertirci.Radio Rinascita è composta da 10 ragazzi 5 di 3° media e 5 di 2° media,uno per ogni sezione della scuola. Gli argomenti principali della radio sono:� Musica a tema che si occupa di scegliere un genere musicale e spiega-

re le sue origini e i suoi sviluppi, in seguito scegliamo delle canzonidel genere stesso.

� Notiziario che si occupa di intervistare persone e raccontare fatti� Radio dediche che si occupa delle dediche, scritte dai nostri visi-

tatori del sito o dai compagni di scuola, versoun’altra persona. Le persone posso-no decidere se allegare una canzo-ne o no.

Per permetterci il di svolgere il nostrolavoro, il laboratorio nel quale registria-mo è fornito di diverse postazioni compu-ter con installati vari software: “soundforge” e “do, re, mix”; il primo serve per montare

le tracce audio ed eliminare i rumori di sottofondo, il secondo invece, lousiamo per creare le sigle delle nostre trasmissioni, infatti, ha in memoriadelle registrazioni di migliaia di strumenti musicali e noi le mixiamo finchénon otteniamo il giusto risultato, abbiamo poi dei microfoni, un registra-tore digitale e due mixer audio.Quest’anno per aumentare le nostre esperienze radiofoniche siamo statiper ben 3 volte a Radio Cristal di Lecco dove abbiamo partecipato attiva-mente ai programmi parlando in diretta e lanciandoci nel mondo dei dj.

Ascoltateci siamo sul nostro sito www.rinascita-livi.it/studenti/radio.htme i nostri prodotti anche su www.agenziadeiragazzi.net, link radio web.Oppure scriveteci se siete interessati a fare la vostra radio scolastica e

a mettervi in rete con noi, sul blog www.radiorinascita.splinder.comA presto!

Su Radio Rinascita esclusiva dell’evento Scienza Under 18 ilprimo spazio strutturato di diffusione della Scienza prodottadagli studenti nelle scuole.Milano 13-14-15 maggio Acquario Civico MilanoTutto il programma su www.scienza-under-18.it

A cura di Marco Maiello Dj Homer 3A, Jim Sancez Dj Jak-B 3E, Adele De Giuli Dj Lele 2C, Filippo Di Gioia Dj Filo 2E (Scuola Media Rinascita-Livi)

RADIO RINASCITA

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Un’esperienza all’estero è sempre fonte di curiosità edinteresse e noi quest’anno ci siamo immersi per tre gior-ni in terra salisburghese e bavarese; prima di partire per

Dachau, ci eravamo documentati a scuola e avevamo lettodiverse testimonianze dei sopravvissuti ai campi di concentra-mento, ma sapevamo che sarebbe stato molto più coinvol-gente vedere “dal vivo” questi luoghi.Appena arrivati, l’assurda e paradossale scritta “Arbeit machtfrei” che vuol dire “Il lavoro rende liberi” si è spalancatadavanti ai nostri occhi pieni di compassione per le atrocitàche quelle povere vittime avevano dovuto subire ingiusta-mente. Il campo è apparso immenso e i nostri cuori batteva-no come quel pallido sole inframmezzato da nuvoloni neri edincombenti. Mentre camminavamo in silenzio e con passo lento in questagrande distesa di sassi, guardandoci attorno pensavamo allepersone che avevano vissuto in quel luogo di dolore, alla fati-ca estenuante del loro lavoro, al pianto per la perdita dei lorocari, alla fame e alle malattie infettive da cui molti furono con-tagiati. Siamo poi passati sull’altra estremità del fiume chedivideva una parte del campo circondato da filo spinato, perarrivare alla statua eretta in memoria di tutti i caduti, anchese non erano necessari lapidi o tombe, perché sembrava chetutta la terra contenesse le ceneri dei condannati. Siamoquindi passati al primo forno crematorio, al quale poi se neaggiunsero altri per la necessità di eliminare più rapidamentepossibile i numerosi morti che andavano aumentando nelcampo, dato che i prigionieri non erano più solo tedeschioppositori al regime di Hitler, come all’inizio, ma ebrei, preti,categorie definite “asociali”. Tutto ciò che avveniva nel campo era documentato minuziosa-mente dai “Kapò”, che però si preoccupavano di non far trape-lare nulla all’esterno ed ai contadini delle terre vicine intimava-no di occuparsi solo del loro lavoro e niente altro. Siamo poientrati in una baracca dove si trovava la camera a gas,che a Dachau non fu mai

usata, ma costruita come prototipoda ingegneri tedeschi che nehanno progettato e studiato il fun-zionamento. Dopo un’anticamera,che la guida ci ha spiegato dovevaessere riscaldata, siamo entrati inquesta stanza non particolarmentegrande che incuteva oppressione: ilsoffitto basso con i bocchettonidella doccia, muri grigi, assenza diluce, tranne che dalle fessure dacui avrebbe dovuto uscire il gas, sembrava che mancasse l’a-ria e noi un po’ ammassati in piedi ci guardavamo attorno enessuno osava parlare! Siamo quindi passati alla baraccadove i prigionieri dormivano (si fa per dire!), anche se era unaricostruzione, dava l’idea di come fossero sistemati, i letti dilegno a castello sormontati uno sull’altro formavano tre piani,abbiamo così immaginato il numero esorbitante di personeammassate come bestie in questa piccola stanza. Infine anco-ra più impressionante è stato il Museo che raccontava con effi-caci fotografie la vita nel campo, le testimonianze dei prigio-nieri, i metodi di lavoro e di tortura praticati dalle SS, gli atro-ci esperimenti scientifici praticati sulle persone trattate comecavie; ad esempio un uomo veniva immerso in una vascad’acqua ghiacciata e si calcolava quanto riusciva a resistere alfreddo prima di morire per assideramento.Tutti siamo rimasti molto colpiti da questa visita, che sicura-mente non è stata divertente, ma molto istruttiva, ci ha per-messo di riflettere su queste assurdità e brutalità e di dire anoi stessi e ai nostri coetanei con maggiore forza “MAIPIÙ”: IMPEGNAMOCI TUTTI A GARANTIREE DIFENDERE LA LIBERTÀ DICIASCUNO.

5La culturaPer non dimenticare

In visita al campo di “rieducazione” di Dachau Giulia Gazzoni, Davide Armani, Matteo Bezzola, Nicolas Hu 3C - SMS RODARI - Via Gabbro

Quando son solo in casa e solo devo restare

per finire un lavoro o perché ho il raffreddore

C’è qualcosa di molto facile che io posso fare:

è accendere la radio e mettermi ad ascoltare�

Amo la radio perchè arriva dalla gente entra nelle case

e ci parla direttamente e se una radio è libera

ma libera veramente

mi piace ancor di più perché libera la mente�

Con la radio si può scrivere leggere o cucinare�

Non c’è da stare immobili seduti lì a guardare� E forse proprio questo che me la fa preferire: è che con la radio non si smette di pensare�

Amo la radio perchè arriva dalla gente entra nelle case e

ci parla direttamente

e se una radio è libera ma libera veramente

mi piace anche di più perché libera la mente

AMO LA RADIOPartiamo da una storica canzonedi Eugenio Finardi per informarvi del meraviglioso progetto che stiamo seguen-do in collaborazione con il Museo della Scienza di Milano. Abbiamo studiato e analizzato le origini della radio e, presso il Museo abbiamoanche effettuato alcuni esperimenti.Ma la cosa più interessante del progetto è la realizzazione di una vera e propriatrasmissione radio!Tutto questo ci ha dato grande energia perché l’idea di fare, dal nulla, qualco-sa che altri potranno ascoltare, ci ha fatto sentire “importanti”, parte attiva diun gruppo.… insomma, poter fare una radio, e particolarmente una indirizzata ai giovani,è creare uno strumento per partecipare, per far sentire la propria voce. Metteremo sul sito web dell’Agenzia dei Ragazzi la registrazione della trasmis-sione per chi fosse curioso di ascoltare ciò che abbiamo creato.

Alice Picci- Federica Capuano- Melissa Gradani- Stefania Galbiati Classe 3D Iqbal Masih

Page 6: COMUNICARE LA SCUOLA: COME E QUANDO FA NOTIZIA fileGiuseppe Richiedei, dell’Assessorato alla Famiglia, alla Scuola e alle Politiche Sociali del Comune di Milano, che invita le scuole

E’un progetto sostenuto dall’AEM(l’Azienda elettrica milanese),strutturato come un percorso

didattico di apprendimento attraverso l’esperien-za motoria e i linguaggi artistici, volto a sensibi-lizzare gli alunni al tema dell’energia.Il progetto prevede 10 incontri e una visita alla

Casa dell’Energia. Si concluderà con una rappre-sentazione al Parco di Trenno.Ecco cosa hanno vissuto gli alunni nei primiincontri.Quando siamo arrivati al primo incontro conl’ORMA per il progetto Energia dei parchi, cihanno fatto dire la parola d’ordine, che era:”sono carica come una mina”. Così siamo potu-ti entrare. Abbiamo fatto dei giochi in movimento: nel primodovevamo stimolare il compagno toccandogli unaparte del corpo, se il compagno ci toccava laschiena noi dovevamo cadere facendo toccareterra per prima la schiena e poi le gambe.Abbiamo detto che cos’è secondo noi l’energia,definendola con tanti aggettivi.Gli esperti del laboratorio ci hanno fatto inter-pretare tutte le cose dette: scossa, tuono,cibo… attraverso dei movimenti; quando dice-vano STOP dovevamo diventare statue e mate-rializzare quel gesto. Ci hanno detto che STOPe altre parole che vedremo più avanti, sonoparole chiave e che per tutto c’è una causa eun effetto.Abbiamo poi preso un palloncino e ogni squadraci soffiava sopra facendolo muovere. Abbiamoprovato con una cannuccia e il palloncino anda-va più dritto. Infine ci siamo sdraiati tutti eabbiamo seguito un percorso dove il palloncinosi muoveva grazie all’aria che ciascuno di noi erain grado di produrre.Abbiamo notato che nel primo esperimento il pal-loncino andava dove voleva, nel secondo andavaun po’ dove volevamo noi, però gli mancava una

canalizzazione, mentre nell’ultimo gli abbiamodato un confine e andava benissimo.Nell’ultima attività abbiamo camminato a suon dimusica. Se la musica era bassa noi andavamopiano, se la musica era forte noi andavamo piùvelocemente.Scuola Elementare Successivamente siamo tornati nell’aula di musi-ca per il secondo laboratorio. Abbiamo detto laparola d’ordine e fatto il rito dell’ORMA. Dopoabbiamo parlato dell’atomo che è composto daneutrone, protone ed elettrone. Per capirlo beneabbiamo fato un gioco in cui un bambino stavafermo e faceva L’ATOMO, un altro bambino gira-va in senso orario e faceva IL PROTONE, che hauna carica positiva e l’altro stava all’esterno egirava in senso opposto, facendo L’ELETTRONE(che ha una carica negativa).Poi abbiamo fatto un gioco in cui ci passavamola palla stando in fila. Chi la prendeva si mette-va a capo fila e faceva ripartire il gioco, chesarebbe potuto continuare all’infinito.Con un altro gioco abbiamo capito che il nostrocorpo per avere energia ha bisogno di due poli.Quando i due poli sono lontani, l’energia arrivapiù lentamente, invece quando i due poli sonovicini l’energia arriva più velocemente. Un altrogioco era basato sulla conduzione: dovevamometterci in cerchio e stringere la mano ai com-pagni in successione e l’ultimo diceva STOP.Anche l’ultimo gioco era basato sulla conduzio-ne e lo scopo era appunto di farci capire che seil legame non è continuo l’energia non passa.Alla fine abbiamo fatto un ballo per salutarci.

Questo progetto, cheormai si tiene damolti anni a Milano e

negli ultimi tempi in altreparti d’Italia è un modoper far conoscere e pratica-re il bowling. Inizialmentetutti gli studenti dellascuola hanno partecipatoall’iniziativa, e poi a secon-

da del punteggio venivano selezionati per procedere a fasi più avanza-te. In questo articolo abbiamo intervistato il prof. di educazione fisicaAlberto Chiostra.Come è stato organizzato il “progetto bowling e scuola”?Il progetto ormai alla decima edizione ha sempre trovato grande con-senso da parte nostra è: un progetto che coinvolge moltissime scuo-le di Milano e provincia e che da qualche anno ha assunto caratterinazionali.Chi sono stati i promotori di questo progetto?

Per le informazioni in mio possesso il “padre” di questa iniziativa è il dot-tor Beranti il collaborazione con la federazione italiana gioco bowling ela U.I.S.P.Perché ha giudicato il progetto interessante?Perché da la possibilità a tutti gli studenti di provare gratuitamente (o quasiperché dall’anno scorso è chiesto un contributo di 2 euro una-tantum) ungioco che altrimenti difficilmente potrebbe essere conosciuto e diffuso.Lei pensa che il bowling farà più successo nei prossimi anni?Forse l’impegno, sostenuto dai centri bowling che ospitano tale iniziati-va porterà un ritorno pubblicitario che nel breve-lungo periodo dovrebbeportare nuovi appassionati a questa bellissima disciplina.Ha intenzione di aderire anche negli anni futuri?La nostra scuola ha aderito a questo progetto sin dai primissimi anni, percui se l’organizzazione rimarrà la stessa sicuramente aderiremo anchenegli anni futuri, soprattutto perché i nostri alunni partecipanti non man-cano di manifestare il loro giudizio positivo.

In caso di curiosità troverete il “Progetto bowling e scuola” sul sitowww.tuttobowling.it con classifiche risultati e molto altro.

SPORT

6La cultura

Sara Barione IV B, Alessandro Burga IV A, Scalia Giovanni IV B Scuola Elementare - Istituto comprensivo G.Borsi

L’energia dei parchi

Papa Giovanni Paolo IIIlaria Ferrara, Jioia Vidal - Scuola Iqbal Masil

Molti di noi ricordano Papa Giovanni Paolo II� come unpadre� una persona che incoraggiava tutti a vivere in unmondo via via più difficile� Ricordiamo il suo dispiacerenel dover interrompere le visite alle ��� parrocchie roma ne e che sopportava la malattia e il dolore fisico congrande pazienza e serenità� a lui dava fastidio l’insuffi cienza motoria� Noi crediamo che lui sia già Santo e spe riamo che ciò si possa comunicare ufficialmente a tutto ilmondo� Giovanni Paolo II� è stato il papa della vita� e loabbiamo seguito fino alla morte� Ha dato speranza� gioiae amore e ricordiamo una frase che ci è piaciuta� dettadal Cardinale Dziwisz: "Lui vi ha cercati e voi siete venutiper stare con lui� Lui parla al mondo tramite voi� Siatesempre� come lui vi ha chiamato� le "sentinelle del matti no"� Appena fu stato eletto Papa� si presentò alla folla diPiazza San Pietro e nel suo breve discorso egli si definìcome "il nuovo Papa chiamato da molto lontano" e conquesta frase superò le diffidenze degli Italiani che vede vano per la prima volta dopo lungo tempo un ponteficestraniero� che diceva: " Se mi sbaglio� mi correggete!"� Il � maggio ��� subì un attentato quasi mortale daparte di un killer professionista turco� che gli sparò duecolpi di pistola in piazza San Pietro� Wojty∏a fu prestosoccorso e sopravvisse� Due giorni dopo il Natale del���� volle andare in prigione per incontrare il suo atten tatore e dargli il suo perdono� I due parlarono da soli perlungo tempo e la loro conversazione è rimasta ancoraoggi privata� Il Papa disse poi dell’incontro: «Ho parlatocon lui come si parla con un fratello� al quale ho perdo nato e che gode della mia fiducia� Quello che ci siamodetti è un segreto tra me e lui»� Papa Giovanni Paolo II�morì serenamente nel suo appartamento dopo uno dei

pontificati più lunghi nella storiadella Chiesa cattolica� Ci ha gui dati per molto tempo in unmondo vastissimo� ci ha fattoridere� piangere e sperare� � � � � � ��

Progetto bowling e scuolaA cura di Andrea Matta e Michele Monadi (SMS Maffucci)

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Ero in camera mia a studiare i Greci, c’era un silenzio totale ma ad un certo puntosentii sbattere qualcosa sulla finestra. “Mi sembra un uccello”, pensai. In quel momen-to si aprì la finestra ed entrò un piccione con un biglietto d’oro nella zampa:

mi accorsi che era un piccione viaggiatore. Aprii il biglietto, pesava tantissimo, lessi:È un invito di Zeus! Mi sembrava di sognare, ma era tutta verità. Andai all’aeropor-to e salii su un aereo per Atene. Atterrata, mi accorsi di essere ai piedi dell’Olimpo,mi arrampicai fino in cima: non si vedeva niente! Tra la foschia intravidi Poseidonecon il tridente in mano ma non solo lui, anche tutti gli altri dei, ma non vidi Zeus.Chiesi ad Atena: “Dov’è Zeus?” Lei mi rispose: “Zeus non si fa mai vedere, ma tu chi

sei?” “Sono Bianca, mi ha invitata Zeus”. In quel momento Atena si mise in camminoe si fermò al tempio, lì Zeus mi guardò con una faccia sorridente e disse: “Ah, eccoti! Ti

presento a tutti gli dei!” Vidi Atena conelmo e armatura, che prima non avevo nota-

to, Poseidone con un vestito azzurro, Dionisocon una bottiglia in mano e Artemide che cac-ciava i conigli. Io mi domandavo che cosa cifacessi nell’Olimpo e Zeus rispose, come seavesse letto nel mio pensiero: “Oggi visiteremo

il Monte Olimpo.” Il tempio era fantastico,tutto d’oro tranne le colonne che erano dimarmo, dentro c’era il trono d’argento diZeus con decorazioni scolpite. Guardai l’o-rologio: solo le sei, avevamo ancora un’o-ra da passare insieme! Andammo a visi-tare il bosco dove Artemide cacciava: lefoglie degli alberi cambiavano coloreogni secondo: viola, rosso, verde, giallo.“È ora di mangiare” disse Zeus e miportò al banchetto. Io mangiai di tutto:pollo, patatine, frutta e dessert. Poi dissi:“Ora devo andare”. Salutai tutti e Zeus mi

regalò un cioccolatino che mi permetteva divedere sempre il Monte Olimpo.

“Così non ti dimenticherai di noi!” mi disse.Salii sull’aereo e tornai a casa.

Una giornata congli dei dell’olimpo

LEII suoi occhi correvano nel cielo�

lei tesseva dolci parolee delicate carezze d’amore�

Lei abbracciava la terra�a mani nude�

da essere umano�che in quel momento non era�

Il sorriso e il pianto� la portavano sopra il pensiero ripido�

e nel viaggio che faceva�nel tramonto si perdeva�

Questa e altre poesie compaiono sui due priminumeri del giornalino scolastico “La Gazzetta

del Fannullonè� dell’I�C�S� CAPPONI di via Pescarenico ��

Poes

iedi

Alice

Pino-

2ESC

.Medi

a Gemelli-ICS Capponi

LAPRIMAVERA

Vedo il sole mattutino albeggiare Sopra gli alberi di primavera in lontananza

Il suo bagliore illumina la mia stanzaE culla il mio risveglio

È impressionante la bellezza suaChe come la primavera

Riesce ad allontanare l’inverno

Le nevi cadute durante le fredde giornateSi sciolgono

E lasciano il posto Ai dolci fili d’erba

I bambini riaffollano le membra Dei campi da calcioE con il loro rumore

Immettono felicita’ nella gente

Mi basta osservare giu’ dalla mia finestraPer cogliere semplicemente il fatto che

È ormai primavera�

Emanuele La Sala, 2F

Sette: un numero che ricorre spesso. Sette sono le meraviglie del mondo,sette sono anche i re della mitica Roma, sette sono le fatiche di Ercole.Insomma un numero che fa storia. Fanno storia, nel loro piccolo, le altret-

tante vittorie dei “magnifici” otto della scuola Rodari di via Gabbro che il 15marzo hanno partecipato al Vigorelli al torneo provinciale di flag football: unosport non molto conosciuto, simile per certi versi al football americano, con l’ec-cezione delle bandierine poste sui fianchi, che servono per placcare l’avversa-rio. Non si gioca sul campo regolamentare, ma su una superficie che è poco piùgrande di un campo da pallacanestro. La palla inoltre non può essere presa acalci né sbattuta per terra quando si fa punto e viene assegnato quando ungiocatore raggiunge l'End Zone, rispettivamente la prima e l’ultima fascia delterreno di gioco, con l’aggiunta a scelta di uno o due punti supplementari. Finitala prima partita, senza neanche il tempo di riprendere fiato, ne abbiamo gioca-ta una seconda, stracciando letteralmente la squadra avversaria con il risultatofinale di 46-0. A fine match uno dei giocatori americani dei Rhinos è venuto adarci qualche consiglio sui placcaggi, anche perché la terza partita si profilavapiù difficile delle altre. “Sarà battaglia” ci siamo detti e così è stato per i primi

minuti, durante i quali eravamo forse troppo sicuri di noi dopo le due facili vit-torie, ma poi ci siamo riscattati vincendo con un buon margine di punti, graziead alcune mete fantastiche. Prima della quarta partita c’è stato un mini breakcon l’esibizione delle cheerleaders di altre scuole che ballavano veramentebene. Mancava l’ultima sfida prima del break, la partita contro la “Vico”. Eraprima nel girone insieme a noi. Questo sarebbe stato l’ultimo scoglio per lasemifinale e la finale. Così decisi, abbiamo giocato con intelligenza e siamo riu-sciti a mettere a segno qualche meta, forse anche grazie ad uno dei nostri puntiforti, la difesa, che ci ha permesso di subire solo due mete e abbiamo conti-nuato a combattere fino al fischio finale che ha sancito la nostra vittoria. ERA-VAMO IN FINALE! Il grande scontro si preannunciava difficile, poiché gli avver-sari della scuola statale Mombretto di Mediglia, proprio come noi, nel loro giro-ne non avevano perso neanche una partita. Il match, come previsto, è statomolto duro e combattuto: è iniziato con la palla agli avversari, ma noi siamoriusciti ad avere un vantaggio perché abbiamo subi-to strappato loro le flag, ora toccava a noi attacca-re, subito un passaggio in End Zone catturato danoi. Punto! Poi per un certo tempo nessuna delledue squadre è riuscita a fare punto, ma noi senzascoraggiarci abbiamo alla fine realizzato due fantasti-ci touch down e ci siamo così portati a casa il titoloe, ancora più importante, guadagnati il posto allefinali nazionali che si terranno a Parma il 30 aprile.

7La cultura

La gioia della vittoriaCampioni provinciali di flag footbool: gli imbattibili 8

Andrea Arisi e Davide Armani – Scuola media” Rodari” – 3Ca cura della Scuola Elementare Gabbro

BIANCA ANDREASI 5 B

Siamo andati all’Auditorium…Il � marzo siamo andati a vedere uno spettacolo dove c’era unsignore che interpretava Pinocchio e l’orchestra Verdi�Abbiamo disegnato Pinocchio che faceva le ombre cinesi� I sentimenti che abbiamo provato ascoltando l’orchestra sono:libertà e alcune volte tristezza� mentre guardando lo spettaco lo allegria� (Asia Poli, Mattia Pulzato, Feng Yang 5A) Lo spettacolo di Pinocchio ci è piaciuto molto perché oltre araccontare la storia di Pinocchio� ed essere quindi divertente�ha reso possibile l’ascolto di musica classica che� nessuno di noiha l’occasione di ascoltare� Noi ragazze prestavamo più atten zione alla musica e ai vari strumenti così che� qualche volta�perdevamo alcuni passaggi della storia� La scena che ci hamaggiormente colpito è stata quella delle ombre cinesi�Mentre gli strumenti che ci sono piaciuti di più sono: il violino�l’arpa e lo xilofono�(Ilaria Zabarella, Grazia Garcia Cortez, Nicole Colombo 5A)Alcuni di noi immaginavano già che lo spettacolo sarebbestato noioso! Questi alcuni commenti negativi: in corridoio si sentiva odore di medicina nel luogo dove guardavamo lo spettacolo faceva molto caldo i posti dove ci hanno messo erano troppo distanti e infine abbiamo atteso troppo fuori dal teatro prima

di entrare�(Ernesto Bovio, Marco Capillo, Simone Wu, Luigi Pisercchia 5B)

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Cruciverba Chiara Bignami Classe 1B della scuola media di via Maffucci

CRUCIGRAMMA di Martina 1A

Inserisci nel posto giusto le parole4 lettere 5 lettere 6 lettere 7 lettere 8 lettere 9 lettere 10 lettere 11 lettereFano Nervi Jesolo Albenga Molfetta Follonica Cesenatico Torvajanica

Olbia Lerici Camogli Oristano Ladispoli Policastro Ostia Lipari Cetraro Riccione Portofino SenigalliaPalmi Ortona Fregene Taormina Ponza Rimini Imperia Tirrenia

Sirolo Marsala Zoagli Rapallo

TellaroTrapani

UNISCI I PUNTINI8I giochi

Scuola Media “Falcone Borsellino” – IC “Arbe - Zara”

Scrivi i nomi delle figure nelle apposite caselle, troverai il cognome di un famoso navigatore.

martina Cornicia classe 1B della scuola media di via Maffucci

TROVA LE DIFFERENZE

martina Cornicia classe 1B della scuola media di via Maffucci

REBUS

Scuola Primaria Gabbro, classe 5B

1 2

3 4

5 6

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SOLUZIONI

DI CHEALBEROSEI?

9Spaziolibero

L’OROSCOPO DEGLI ALBERI

Sapete che esiste l’oroscopo degl’alberi? anche glialberi sono diversi tra loro, ognuno ha il suo carat-tere e, a seconda del periodo in cui siamo nati, noi

assomigliamo a un albero. L’hanno inventato i Celti tanto tempo fa... Vi siete mai chiesti sotto il segno di che albero sietenati? Se sì, adesso potete saperlo.

BARZELLETTA di SIMONE MARRANO 1C

Rebus

1 Occhiali da sole2 Ancora di più3 Note sul diario4 Orologio da tavolo5 Scarpe da tennis6 Scartare caramelle

BARZELLETTA di SIMONE MARRANO 1C

“Sai qual è il colmo per un pizzaiolo?”“Avere la figlia che si chiama Margherita!!!”

Chiara BignamiClasse 1B della scuola media di via Maffucci

Faggio: idealista-leader 22/12 Betulla: sociale- ottimista 24/6Quercia: leadership-pieno di energia 21/3 Ulivo: osservatore destinato al successo 23/9 Melo: incantatore dal 25/6 al 4/7

dal 23/12 al 1/1Olmo: idealista moralista dal 12/1al 24/1 15/7- 25/7 Cipresso: rustico e severo 25/1- 3/2

dal 26/7-al 4/8 Cedro: sempre alla ricerca del nuovo 14/8- 23/8

dal 9/2-al 18/2 Pino: perfezionista-raffinato 19/2- 29/2 dal 24/8- al 2/9 Salice: malinconico e poetico 1/3- 10/3 3/9- 12/9 Tiglio: bugiardo insoddisfatto 11/3- 20/3 13/9- 22/9Corniolo: osservatore molto intelligente 1/4- 10/4

4/10- 13/10 Pioppo: sensibile e pessimista 4/2- 8/2 1/5- 14/5

dal5/8 al 13/8dal 3/11 al 11/11

Frassino: grande fatalità 25/5- 3/6- 22/11- 1/12

Nocciolo: fantasioso 22/3- 31/3 24/9- 3/10 Castagno: campione di giustizia 15/5- 24/5 12/11-21/11 Fico: instabile e sensibile 14/6- 23/6 12/12- 21/12 Acero: insaziabile- cerebrale 11/4- 20/4 14/10- 23/10 Carpino: sofisticato esteta 4/6- 13/6 2/12- 11/12 Noce: grande organizzatore un po’ lunatico 21/4- 30/4

24/10- 2/11 Abete: bisbetico appassionato 2/1- 11/1

5/7- 14/7

Martina Levati per il gruppo Infobosco Scuola Media Falcone Borsellino - I.C. Arbe Zara

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La nostra zona è abitata da circa 85.000 per-sone ed è situata nella zona sud ovest diMilano, confinante con i comuni di

Buccinasco, Assago e Corsico e con i quartieriGiambellino e Torretta.È una zona ricca di chiese, come quella di SantaRita, luogo molto amato dai fedeli e con annes-so un oratorio in cui si ritrovano molti bambini

e ragazzi , quella diSs. Nazaro e Celso,risalente al XIV seco-lo, anche se c’è chisostiene che abbiaorigini ancora più anti-che, anche questo sipuò considerare unluogo di aggregazioneper noi giovani, perchél’oratorio ha un campodi calcio, di pallavolo edi basket e davanti c’èanche un grande parco

dove vanno a giocaretanti bambini, la parroc-chia di San Cipriano, conannessa una scuolamaterna e tante altre chie-se minori (S.ta Bernadetta,S.Maria ausiliatrice, ecc.).La nostra è una zona in cuisono presenti anche moltiparchi come Parco Teramo,il Parco di Via Tobagi eparco La Spezia e diversescuole, tra cui la nostra.

Il nostro quartiere è situato nella zona 6 asud-ovest di Milano. È una zona molto svilup-pata che si estende dalla Circonvallazione

della linea del filobus 90/91 ai quartieri dellaCirconvallazione ancora più esterna dove transi-ta l’autobus 95.Il nostro quartiere sorge in prossimità delNaviglio Grande, dove sorge la bellissimaChiesa romanica di San Cristoforo.La zona del Naviglio è ricca di storia; vi sor-gono anche piccole botteghe artigiane chelavorano ancora con metodi tradizionali.È anche un quartiere “verde”; ecco per esem-pio il parco di via Carlo Torre: è molto bello,con piste ciclabili e illuminato la sera da moltilampioni. I lavori per la realizzazione del Parcosono iniziati nel 2004 e sono finiti nel 2006.Ci piace perché ci si può fare una passeggiatae giocare. Oltre ai giardini, dove viviamo cisono scuole, asili, centri sportivi, negozi,ristoranti…Insomma è un quartiere molto bello, vivo,interessante a livello storico-culturale: consi-gliamo a chi non lo conoscesse di venire avisitarlo

Chissà perché quando si pensa alla scuola come edi-ficio viene subito in mente qualcosa di grigio, di cupo,di anonimo… Ma agli alunni della scuola media IqbalMasih è venuta un’idea splendida: “Perché non deco-

rare le pareti esterne, perché non rendere la nostra scuola vivace, accogliente???”.Pensa e ripensa…ed ecco l’illuminazione: “Invitiamo un writer che ci aiuti a realizzarequesto progetto!!!” Così, la scelta è caduta su Bros, ossia Daniele, un famoso writer,molto noto a Milano, un artista che non è facile da incontrare, ne’ da vedere in televisionetutti i giorni. Ed abbiamo dato il via al “PROGETTO WRITERS”. Ed il giorno 18 aprile 2007,non è stato un giorno qualsiasi.... Sul muro della scuola, arrampicato su una scala, sigaret-ta alla sinistra e bomboletta alla destra, ecco Bros intento a comporre uno dei suoi tantis-simi capolavori. Infatti, disegna sul muro, a sinistra della scuola, un murales che rappresen-ta il divieto dei telefonini a scuola, un robottino coloratissimo che, poco a poco, prende

forma… E’ fantastico!!!! E quando ha completato anche il“frontone” della struttura principale, la scuola è diventa-ta una meraviglia!! L’immagine della nostra scuola è dav-vero completamente cambiata!!! Ma è ancor più bello farciinsegnare da Bros ad utilizzare i colori: infatti ci offre lapossibilità di provare a disegnare sui pilastri dell’ingres-

so. Beh, non sono niente male… devo ammettere che non siamo alla sua altezza, ma cosìcolorati, i soggetti disegnati sono davvero belli!!!. Ma Bros non ci ha solo permesso di daresfogo alla nostra fantasia, perché, in effetti, abbiamo, insieme a lui, affrontato il discorsodei writers in modo più ampio, arrivando anche a trattare il fenomeno del bullismo. Siamo,infatti consapevoli, che molti ragazzi per fare i bulli imbrattano i muri cittadini, spesso anchedi edifici storici, con disordinate tracce lasciate da bombolette… Probabilmente la repres-sione non è l’unico mezzo per contenere il fenomeno “tag”; forse sarebbe meglio controlla-re il fenomeno restituendo al “writer” la sua primitiva qualità e, magari, offrendo spazi ade-guati da decorare a chi, tra loro, abbia mostrato padronanza delle tecniche e riveli cono-scenze artistiche,al contempo, educando gli adolescenti alla legalità. Grazie alla collabora-zione dell’artista Bros, mito riconosciuto, ammirato ed ascoltato dal nostro piccolo “popolo”,abbiamo cercato di restituire la scuola ai suoi veri protagonisti, NOI ALUNNI. Tutto questoper avere uno spazio più piacevole e qualche emozione in più da condividere!!!

10La città dei ragazzi

Simone Pugliese V B, Scuola Elem. “Pestalozzi”.

Ciao, mi chiamo Simone e vivo alla Barona,in via Lope de Vega. La mia zona è ampia;ci sono molte case e negozi. È una zona

abbastanza verde, infatti ci sono molte cascine ediversi giardini. Secondo me nella nostra zonadue punti di forza sono senz’altro le due ferma-te della Metropolitana di Famagosta e di Romolo.Romolo è una fermata importante perchè si trovamolto vicina all’Università I.U.L.M., LiberaUniversità di Lingue e Comunicazione.Altro punto di forza della mia zona è VialeFamagosta, parecchio usato perché consente diraggiungere molte strade cittadine di collega-mento.Un altro punto di forza è la presenza dell’ospe-dale S. Paolo, una casa di cura e un centro distudi universitari molto importante.E ora veniamo ai “dolori”!Secondo me un punto di debolezza della miazona è rappresentato dal canale dell’Olona,molto sporco e fetido, covo di ratti e zanzaregiganti oltre che di “rifiuti” di cittadini pocoeducati. La mia zona è anche ricca di storia! Ad esempioc’è la Cascina Carliona, famosa perché ci dormìNapoleone. In piazza Miani c’è un monumento ai

caduti per la libertà.

Alunni 5A Sc. El. Pestalozzi (ICS G.Capponi)

Il nostro quartiere

Scuola Media Iqbal Masil

Martina, Giulia; Aya, Clara, Susanna (5B – VC, Elementare Pestalozzi)

Una scuola a colori

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Le Olimpiadi sono una manifestazione sportiva nota nell’antica Grecia.Esse sono costituite da giochi e simboleggiavano la pace tra i varipopoli.

Il 6 aprile 1896 si celebrarono ad Atene i Giochi della Prima Olimpiadedell’Era Moderna.L’organizzazione dei giochi venne resa possibile solo dall’impegno e dallaperseveranza di un giovane barone francese, Pierre Fredi de Coubertin(1863-1937) un grande appassionato di sport.In molti cercarono di riprodurre le antiche olimpiadi greche, ma questi ten-tativi fallirono, per la mancanza di strutture adeguate.Nella prima Olimpiade e in alcune delle successive erano ammessi solo idilettanti, quindi parteciparono soprattutto studenti, marinai, impiegati epersone che praticavano sport come hobby.Le donne non potevano partecipare perchè Coubertin voleva rispettare latradizione classica; una donna greca Malpomene, di umili origini, tentò dipartecipare alla maratona, ma dato che non le fu consentito di correrenella gara maschile, corse da sola il giorno dopo, le fu rifiutato di entrarenello stadio, perciò finì il giro al suo esterno. Purtroppo non viene ricor-data nei medaglieri ufficiali, nonostante il suo gesto. Ricevettero un riconoscimento solo i primi due classificati: una medagliad’argento e una corona d’ulivo per il vincitore e una medaglia di bronzo euna corona d’alloro per il secondo classificato.Ora i premi sono tre: una medaglia d’oro per il vincitore, una medagliad’argento per il secondo classificato e una medaglia di bronzo per il terzoclassificato.E quest’anno chi vincerà le Olimpiadi di Pechino?La Cina è uno degli stati più antichi del mondo, e comincia a essere docu-mentata dal 2989 a.C. quando inizia la dinastia Hsia fondata dall’impera-tore Yu, poi ci furono gli Han (orientali e occidentali) che regnarono per 4secoli e spinsero i loro confini verso occidente.In seguito regnarono i Ch’in che abolirono la Feudalità e costruirono la

famosa GRANDE MURA-GLIA, ma non poterono resistere a invasionibarbariche.Successivamente i Tsang riunificarono il paese, i Song lottarono controTurchi e Mongoli.Le dinastie mongole saranno cacciate solo nel 1368 dalla Cina, dalla dina-stia dei Ming che trasferì la capitale da Nanchino a Pechino. Ad agosto Pechino sarà sede dei Giochi Olimpici 2008.In Cina il numero fortunato è l’8, e non a caso, i Giochi Olimpici prende-ranno avvio l’8 agosto del 2008 ed inizieranno alle 8 (non si sa se alle 8di mattina o di sera).In questi ultimi anni la Cina è diventata una delle maggiori potenze indu-striali, grazie all’aiuto di capitali e tecnici russi.Ha sfruttato le risorse del sottosuolo, le abbondanti materie prime. Si è inoltre diffuso il turismo, che grazie agli investimenti stranieri può con-tare su una struttura ricettiva in via di miglioramento.Le Olimpiadi sono ormai imminenti ma "al problema Tibet" non si trovauna soluzione. Il Tibet rivendica un’indipendenza che Pechino non è dispo-sta a concedere e continuano manifestazioni e scontri.I mass media riportano notizie che vogliono la sospensione dei giochiolimpici altre che vogliono la riappacificazione tra Cina e Tibet.A volere il boicottaggio ci sono ad esempio il presidente americanoGeorges W. Bush e il presidente francese Nicolas Sarkozy che minaccianodi non presentarsi all’inaugurazione dei giochi olimpici che si inizierannoil prossimo agosto.La maggior parte delle persone preferisce invece la seconda soluzione,cioè il trovare un compromesso tra Cina e Tibet, tem-poraneo o ancora meglio definitivo che permetta disvolgere tranquillamente i giochi. Noi ragazzi pensiamo che il boicottaggio sia ormai inu-tile, l’unica soluzione è una tregua tra Cina e Tibet.

Le Olimpiadi Otto otto duemilaotto, una data fortunata? 11Internazionale

SMS Maffucci.

Salisburgo è la quarta città austriaca ed èdivisa in due parti: la parte moderna e quel-la storica. Abbiamo iniziato la nostra visita

dal meraviglioso palazzo Mirabell, residenzaestiva degli arcivescovi-principi della città,costruito in stile barocco. È situato all’interno diun ampio giardino ornato alla francese e al cen-tro c’è una fontana circondata da quattro statueche rappresentano i quattro elementi naturali:terra, aria, fuoco, acqua. Dal giardino si vedevamolto bene l’austera fortezza medioevale chedomina la cittadina. Appena usciti abbiamo vistola casa dove Mozart ha vissuto per diversi anni,poi abbiamo camminato fino al fiume Saalach esiamo passati nella parte storica dove abbiamovisto il Duomo costruito nel 1600 su progettoitaliano. Nell’interno ci siamo soffermati al fontebattesimale dove Mozart è stato battezzato e

abbiamo ammirato i diversi organi che ven-gono ancora suonati durante le Messe: tuttosembra immerso nella musica a Salisburgo! Dopodichè siamo andati nella via principa-le dove tutte le insegne sono di ferro battu-to, molto caratteristiche e decorative, edogni negozietto sembrava un gioiellino: c’e-rano abiti tradizionali austriaci, ghirlandefloreali, oggetti in legno e soprattutto stu-pende pasticcerie, dove abbiamo potutoassaggiare le specialità del posto, le MozartKugeln, (“baci” o “sfere” di Mozart), ciocco-latini ripieni di marzapane e pistacchio. Abbiamo avuto l’impressione di trovarci in unacittadina molto caratteristica, che è piaciuta atutti e che ci ha dato la possibilità di cono-scere altre tradizioni. Come vorremmo essereancora tra quelle stradine tutti insieme!

Sulle tracce di MozartVisita all’artistica Salisburgo

Gianluca Mazzotti, Marco Quarta, Camilla Bolognesi, Emanuela Garcia, Giuseppe Palomba 3C – SMS Rodari

Page 12: COMUNICARE LA SCUOLA: COME E QUANDO FA NOTIZIA fileGiuseppe Richiedei, dell’Assessorato alla Famiglia, alla Scuola e alle Politiche Sociali del Comune di Milano, che invita le scuole

IIl viaggio nel suo signi-ficato etico è uno spo-stamento da luoghi

che siano distanti traloro; noi siamo ancoragiovani e abbiamo viag-giato molto poco, maanche una semplice gitafuori Milano di un sologiorno, può già avere ladimensione di un viaggio. La nostra insegnante di lettere ci racconta spes-so, durante le lezioni, episodi legati ai suoi viag-gi e noi restiamo a bocca aperta. Ci affascina perché capiamo quanto sia meravi-glioso conoscere altre culture, incontra-re persone con abitudini diverse dallenostre… ed è per questo che riteniamofaccia crescere ed aiuti le persone amigliorarsi nel confronto con gli altri. Ilviaggio è significativo e rimarrà semprecicatrizzato nel cuore, perché visitareuna città, un paese fuori dai propri con-fini è un’e-

sperienza indi-menticabile, inquanto attraver-sandola si notanole notevole diffe-renze tra i monu-menti, nello stile,nell’ordine e nellapulizia. Quelli indi-cati sono gli aspet-ti positivi del viag-gio, inteso comeesplorazione, ma

esistono anche i viaggi forzati imposti da autoritàcompetenti, come l’esilio, ovvero l’abbandonodella propria patria per sempre, pena inflitta amolti autori romantici

come Foscolo, che userà le sue opere comestrumento di disperazione anche per questomotivo. Oppure ci sono stati viaggi di lavoro forzato,come la tratta degli schiavi, dove gli schiavi nerivenivano deportati dall’Africa all’America perlavorare nelle piantagioni; infine il viaggio inte-so come percorso per conquistare colonie,come accadde durante l’imperialismo.Quindi il viaggio ha varie sfaccettature, alcunepositive, altre negative, ma rimane pur sempreil concetto che sono i viaggi a fare le persone,perché, anche se in modo negativo, arricchisco-no il viaggiatore che vede comunque realtàdiverse dalla propria.

CONFERENZASTAMPA DELL’AGENZIA

DEI RAGAZZIGiovedì 22 Maggio 2008 presso la Sala Alessi di Palazzo Marino, sede delConsiglio comunuale di Milano, verrà presentato questo nuovo numero dellanostra free press “Quelli del 20-11” e il progetto “Agenzia dei Ragazzi” inuna Conferenza stampa. La conferenza sarà gestita dalla redazione. Dopo i saluti dell’Assessore alla Scuola, Mariolina Moioli, verrà illustrato ilfunzionamento dell’Agenzia:

1) Cosa sono e come funzionano le redazioni locali2) Cos’è e come funziona la redazione centrale3) Cos’è e come funziona il sito internet del progetto4) Cos’è e come funziona la radio del progetto5) Sviluppo e prospettive future

Lettere a Quelli

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non abbiamo vissuto i temi della carenza e della mancanza delle cose, pertanto lenostre esigenze sono subito soddisfatte, anche se futili. Si susseguono discorsi interes-santi e coinvolgenti: Giovanni Moranti, direttore de “Il Giorno”, Piercesare Rivoltella,professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Alberto Palazzo, direttorede laradiodeglistudenti.it, una radio che trasmette musica fatta dagli studenti e in cuihanno anche spazio per confrontarsi.Offre molti spunti di riflessione l’intervento di Nicola Iannaccone, referente del progetto“Il 20 novembre: la voce dei bambini e dei ragazzi”, promosso da Arciragazzi e che rea-lizza la free-press “Quelli del 20-11”, scritta solo da alunni delle scuole elementari e medieche si sono messi in comune per realizzare un format a misura di bambino.Peccato che l’intervento degli operatori della scuola sia venuto per ultimo quando i rap-presentanti delle istituzioni e dei giornali nazionali se n’erano già andati quindi la voceche non è riconosciuta ancora una volta non è assolutamente emersa. Speriamo che la

prossima occasione che si presenterà a mag-gio sia più proficua per tutti

noi studenti.

Il giornale dell’Agenzia dei RagazziRedazione centrale: Via Adige, 11 – 2015 Milano, Tel. 02 54178247, Fax 02 54178222, E-mail: [email protected] Direttore responsabile: Antonio MonzeglioHanno collaborato a questo numero: Malena Trifiletti, Elisabetta Rossi, Nicola Iannacone,Tinoune Moise e Luca Morvilli (Altavia), Editore: Arciragazzi Comitato milanese, Via Adige ,11 - 20135 MilanoProgetto grafico: Studio Quasar (Carlo Bogani e Elena Montesi) - Stampa: Altavia Italia

Le Scuole di Milano che partecipano: Istituto Comprensivo “F. D’Assisi”, Istituto Comprensivo “Don Orione”, Scuola Secondaria di 1° Grado “Iqbal Masih-Primo Levi”, Scuola Secondaria di 1° grado “Via Maffucci-Pavoni”, Istituto Comprensivo “Rossari-Castiglioni”, Istituto Comprensivo “Arbe-Zara”,Istituto Comprensivo “Sorelle Agazzi”, Istituto Comprensivo “Gino Capponi”, Scuola Secondaria di 1° Grado “Rinascita-Livi”, Istituto Comprensivo “G. Borsi”, Scuola Secondaria di 1° Grado “B. Marcello”

Progetto: “Il 20 Novembre. La voce dei bambini e dei ragazzi: lo sviluppo dell’Agenzia dei Ragazzi”

Progetto realizzato da Arciragazzi. Equipe: Nicola Iannaccone (responsabile), Elisabetta Rossi, Malena Trifiletti, Giulia D’Souza, Raffaella Petrosino, Antimo Santoro, Antonio Monzeglio, Luigi Tartaglia, Domenico Colella.

�prosegue da pag 1

Classe 3 C e 3 D Iqbal Masih

“Le persone nonfanno i viaggi, sono i viaggi

che fanno le persone”John Steinbeck

12Internazionale

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con Oggetto: Lettera a Quelli del 20

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