Comunicare il sociale: l’informazione sociale alleata ai mass media

Gaia PeruzziScienze della Comunicazione

Uffici relazioni con il pubblico

e uffici stampaLe definizioni “classiche” della comunicazione sociale

Assimilarsi al mass media, farsi una appendice specialisticaper divulgare l’informazione sociale al grande pubblico

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una regione del Sud Italiauna regione del Sud Italia

una testata giovaneuna testata giovane

un obiettivo ambiziosoun obiettivo ambizioso

L’informazione sociale di massa

Alleata, appendice, prodotto dei media mainstream

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2008

“Comunicare il sociale è nato da un obiettivo completamente diverso rispetto alla maggior parte dei prodotti di comunicazione sociale, che è quello di rendere notiziabile il settore sociale attraverso un percorso di formazione, da giornale di terzo settore a giornale di massa”.

Luca Mattiucci

Sulle spalle del gigante

l’eccellenza nel campo dell’informazione generalista

il secondo quotidiano più venduto del territorio

l’orientamento a sviluppare un contenitore sociale

un target trasversale di lettori

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Un magazine dedicato al sociale

Csv Napoli: redazione, stampa, invio alle associazioni,

pubblicazione su Internet

Corriere del Mezzogiorno: distribuzione sul territorio in allegato con Sette

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un prodotto di comunicazione esterna

la possibilità di arrivare al grande pubblico

il primo inserto specializzato sul sociale,

curato da uno dei soggetti più accreditati sul territorio

Le statistiche

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6.000 copie - Napoli

8.000 copie - Provincia di Napoli

24.000 copie - Regione Campania

librerie Feltrinelli e Ubic-ex Mondadori, sportelli della pubblica amministrazione dedicati al Terzo Settore.

48.000 copie - Campania, Puglia, Molise, Basilicata

60.000 copie - distribuzione mensile Centro - Sud Italia

novembre 2009

gennaio 2010

mesi restanti del 2010

da novembre 2010

prima metà del 2011

2012

Un nuovo modello di giornalismo sociale

L’informazione sociale divulgata attraverso l’inclusione nei mass media:

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fare della comunicazione sociale un’area specialistica

ribaltare i sentimenti di autoreferenzialità e diffidenza

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il punto di vista di esponenti

del Terzo Settore

formato A5 tascabile

Mediamorfosi inclusive 1/4

la formula monografica

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testata compattata

Taglio basso per il titolo principale

richiami ai titoli principali

Taglia maxi

Mediamorfosi inclusive 2/4

Mediamorfosi inclusive 3/4

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la varietà delle rubriche

l’eterogeneità delle voci

un caleidoscopio di box

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Mediamorfosi inclusive 4/4

Un altro genere di giornalismo sociale 1/2

Non un giornalismo di buone notizie, ma una specializzazione del giornalismo tradizionale:

“Il giornalismo, quello vero, non è solo vetrina. È approfondimento, studio, analisi, ricerca, sistematizzazione e interpretazione di un fenomeno, spesso e volentieri accompagnato da una denuncia che metta in risalto sia il tratto negativo quanto il risvolto positivo nel complesso”.

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Un altro genere di giornalismo sociale 2/2

“Quindi, il giornalista sociale deve essere innanzi tutto un buon giornalista, un bravo giornalista. E viene da sé che per essere un giornalista sociale, proprio per le difficoltà che si hanno nel dover confezionare notizie particolari, dove spesso bisogna cacciare a forza la notiziabilità stessa dell’evento, devi essere molto professionale, più professionale degli altri”.

Luca Mattiucci

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Una redazione ibrida

l’editore: un Centro di servizio per il volontariato

la redazione: personale con esperienze comprovate di giornalismo,

età tra i 29 e i 33 anni

le firme occasionali: penne note dell’editoria sociale e del giornalismo “generalista”

le sentinelle: colleghi che avvertono il team napoletano quando fiutano notizie di interesse

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Gli ingredienti principali

Il sociale come punto di vista: che, sull’argomento in questione, riesce a illuminare l’interesse per una categoria svantaggiata o disagiata, l’aspetto di servizio, il risvolto umanitario o solidale.

Il ricorso alle organizzazioni del Terzo Settore: le fonti di sapere più avanzato e aggiornato su questioni sociali, sanitarie, ambientali, culturali

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