Comuni green: una mappa dell'Italia

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Comuni green: una mappa dell’Italia Summary: Complessivamente, l’analisi effettuata su 12 indicatori ambientali riferiti a 6 aree tematiche (acqua, aria, energia, rifiuti, trasporti, rumore) ha evidenziato un miglioramento, seppur marginale, degli standard di eco-sostenibilità dei comuni capoluogo negli ultimi anni; In particolare, tra il 2006 e il 2010 si è registrato un incremento dei valori medi relativi ad aspetti positivamente correlati alla qualità dell’ambiente urbano , quali la percentuale raccolta differenziata dei rifiuti (dal 23,6% al 31,6% del totale), la domanda di trasporto pubblico (da 215,4 a 228,6 passeggeri annui per abitante) e la percentuale di residenti connessi ad impianti di depurazione delle acque reflue urbane (dall’88,4% al 90,3%); Contestualmente, i valori medi relativi ad aspetti negativamente correlati alla qualità dell’ambiente urbano risultano in calo. Diminuiscono, in particolare, il numero di giorni di superamento del limite per il PM 10 (da 83 a 45), il consumo di acqua per uso domestico (da 71,3 a 66,7 m 3 per abitante) e la quantità di rifiuti urbani (da 622 a 610 kg per abitante); La dimensione demografica incide notevolmente sulle performance ambientali dei comuni capoluogo. Tale relazione è particolarmente evidente con riferimento ad indicatori quali: la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti (42,8% nei piccoli centri, 25,7% nei grandi comuni 1 ); la densità veicolare (563 veicoli per km 2 di superficie nei piccoli centri, 4.023 nei grandi comuni); il numero di giorni di superamento del limite per il PM 10 (35 nei piccoli centri, 69 nei grandi comuni); Attraverso una procedura di statistica multivariata, le informazioni relative ai 12 indicatori ambientali sono state sintetizzate in un unico Indice di eco-sostenibilità urbana. Su una scala di valori da 0 a 100, tale Indice risulta mediamente pari a 54,2, certificando la presenza di notevoli margini di miglioramento degli standard di qualità dell’ambiente urbano dei comuni capoluogo; A registrare le migliori performance sono i comuni medio-piccoli (valore-Indice medio di 55,3, valore massimo di 66,8 associato a Teramo) e medio grandi (valore-Indice medio di 54,7, valore massimo di 70,2 associato a Bolzano). Seguono i piccoli centri (valore-Indice medio di 53,1, valore massimo di 65,9 associato a Villacidro), mentre i grandi centri sono il fanalino di coda (valore-Indice medio di 48, valore massimo di 58,5 associato a Genova). 1 Piccoli centri (meno di 50.000 abitanti); Comuni medio-piccoli (tra 50.000 e 100.000 abitanti); Comuni medio-grandi (tra 100.000 e 500.000 abitanti); grandi centri (oltre 500.000 abitanti).

description

Ricerca del Centro Studi Socio-Economici della Pragma dedicato al tema dell'ecosostenibilità dei comuni capoluogo di provincia. 12 Indicatori ambientali afferenti 5 aree tematiche (acqua, aria, energia, rifiuti trasporti) e un Indice di Ecosostenibilità realizzato attraverso l'analisi delle componenti principali

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Comuni green: una mappa dell’Italia

Summary:

Complessivamente, l’analisi effettuata su 12 indicatori ambientali riferiti a 6 aree tematiche (acqua, aria, energia, rifiuti, trasporti, rumore) ha evidenziato un miglioramento, seppur marginale, degli standard di eco-sostenibilità dei comuni capoluogo negli ultimi anni;

In particolare, tra il 2006 e il 2010 si è registrato un incremento dei valori medi relativi ad aspetti positivamente correlati alla qualità dell’ambiente urbano, quali la percentuale raccolta differenziata dei rifiuti (dal 23,6% al 31,6% del totale), la domanda di trasporto pubblico (da 215,4 a 228,6 passeggeri annui per abitante) e la percentuale di residenti connessi ad impianti di depurazione delle acque reflue urbane (dall’88,4% al 90,3%);

Contestualmente, i valori medi relativi ad aspetti negativamente correlati alla qualità dell’ambiente urbano risultano in calo. Diminuiscono, in particolare, il numero di giorni di superamento del limite per il PM10 (da 83 a 45), il consumo di acqua per uso domestico (da 71,3 a 66,7 m3 per abitante) e la quantità di rifiuti urbani (da 622 a 610 kg per abitante);

La dimensione demografica incide notevolmente sulle performance ambientali dei comuni capoluogo. Tale relazione è particolarmente evidente con riferimento ad indicatori quali: la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti (42,8% nei piccoli centri, 25,7% nei grandi comuni1); la densità veicolare (563 veicoli per km2 di superficie nei piccoli centri, 4.023 nei grandi comuni); il numero di giorni di superamento del limite per il PM10 (35 nei piccoli centri, 69 nei grandi comuni);

Attraverso una procedura di statistica multivariata, le informazioni relative ai 12 indicatori ambientali sono state sintetizzate in un unico Indice di eco-sostenibilità urbana. Su una scala di valori da 0 a 100, tale Indice risulta mediamente pari a 54,2, certificando la presenza di notevoli margini di miglioramento degli standard di qualità dell’ambiente urbano dei comuni capoluogo;

A registrare le migliori performance sono i comuni medio-piccoli (valore-Indice medio di 55,3, valore massimo di 66,8 associato a Teramo) e medio grandi (valore-Indice medio di 54,7, valore massimo di 70,2 associato a Bolzano). Seguono i piccoli centri (valore-Indice medio di 53,1, valore massimo di 65,9 associato a Villacidro), mentre i grandi centri sono il fanalino di coda (valore-Indice medio di 48, valore massimo di 58,5 associato a Genova).

1 Piccoli centri (meno di 50.000 abitanti); Comuni medio-piccoli (tra 50.000 e 100.000 abitanti); Comuni medio-grandi (tra 100.000 e 500.000 abitanti); grandi centri (oltre 500.000 abitanti).

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OBIETTIVO E METODOLOGIA DELLA RICERCA

I temi dell’eco-sostenibilità e, più in generale, della diffusione di comportamenti e stili di vita compatibili

con l’esigenza di una maggior tutela e salvaguardia dell’ambiente e del territorio, hanno acquisito nel corso

degli anni una visibilità istituzionale e mediatica sempre maggiore, alimentata, anzitutto, dal crescente

interesse dell’opinione pubblica nei confronti delle problematiche ambientali.

L’obiettivo della presente ricerca è verificare in che misura il rinnovato impegno della società civile

rispetto alle tematiche sopra descritte si sia effettivamente tradotto in un miglioramento degli standard

di qualità dell’ambiente urbano (nelle sue diverse declinazioni), individuando gli elementi rispetto ai

quali si riscontra una maggiore eterogeneità territoriale.

In particolare, prendendo spunto dai risultati dell’indagine sugli Indicatori ambientali urbani pubblicata

dall’Istat nel luglio 20112, sono state analizzate le performance dei 116 comuni capoluogo rispetto a sei

aree tematiche, successivamente sintetizzate in un unico Indice di eco-sostenibilità. L’iter della ricerca si è

sviluppato su quattro fasi successive:

Fase 1 - Sintesi della base dati degli indicatori ambientali urbani di fonte Istat. Sono stati esclusi gli

indicatori che si limitavano a definire la presenza/assenza di un aspetto, senza fornire alcuna

evidenza numerica (ad esempio: adozione di teleriscaldamento, adozione di misure di

razionamento nell’erogazione dell’acqua);

Fase 2 - Ulteriore selezione degli indicatori ambientali urbani. Rimozione mirata delle variabili con

un numero elevato di “dati non disponibili” e l’accorpamento delle variabili con la stessa unità di

misura (ad esempio: raccolta selettiva, potenza dei pannelli fotovoltaici, etc…). Il risultato è un

elenco di 12 indicatori, equamente distribuiti tra aspetti correlati positivamente o negativamente

alla qualità dell’ambiente urbano (vedi tabella sotto).

Tab.1 - Indicatori ambientali urbani

Area tematica Unità di misura

Acqua % su totale popolazione

Aria numero per 100 km2 di superficie comunale

Energia m2 per 1.000 abitanti

Rifiuti % su totale rifiuti urbani

Rumore km2 per 10.000 km2 di superficie comunale

Trasporti numero passeggeri annui per abitante

Area tematica Unità di misura

Acqua m3 per abitante

Aria valore assoluto

Aria valore assoluto

Energia kWh per abitante

Rifiuti kg per abitante

Trasporti veicoli per km2 di superficie comunaleDensità veicolare

Giorni di superamento del limite per il PM10

Indicatore

Consumo di acqua per uso domestico

Inquinanti rilevati

Consumo di energia elettrica per uso domestico per abitante

Raccolta di rifiuti urbani

ASPETTI NEGATIVI

Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

Indicatore

ASPETTI POSITIVI

Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell'aria

Estensione dei pannelli solari termici installati sugli edifici comunali

Raccolta differenziata dei rifiuti urbani

Interventi di bonifica da rumore (barriere antirumore)

Domanda di trasporto pubblico

( valore assoluto)

Numero massimo dei superamenti del limite per il PM10

Raccolta differenziata dei rifiuti urbani

Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

Raccolta di rifiuti urbani

Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

Numero massimo dei superamenti del limite per il PM10

Raccolta differenziata dei rifiuti urbani

Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

( kg per abitante)

Raccolta differenziata dei rifiuti urbani

( % su totale rifiuti urbani)

Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

( % su totale popolazione)

Fonte: su dati Istat

2 http://www.istat.it/it/archivio/34473

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Fase 3 - Analisi fattoriale. Realizzazione di due analisi fattoriali, una per ciascuna macro-area

(aspetti positivi; aspetti negativi) che hanno portato all’ individuazione di 5 componenti principali

(assi fattoriali), in grado di sintetizzare le informazioni contenute nei 12 indicatori originari.

In particolare:

- relativamente agli aspetti positivamente correlati con l’eco-sostenibilità urbana, sono state

individuate due aree di sintesi: la componente 1, riferita alla domanda di trasporto pubblico, agli

interventi di bonifica da rumore e alla presenza di centraline fisse di monitoraggio della qualità

dell’aria; la componente 2, riferita all’estensione dei pannelli solari, alla raccolta differenziata dei

rifiuti e alla connessione della popolazione ad impianti di depurazione delle acque reflue;

- relativamente agli aspetti negativamente correlati con l’eco-sostenibilità urbana, sono state

individuate: la componente 3, riferita alla raccolta di rifiuti urbani e al consumo di energia

elettrica per uso domestico; la componente 4 riferita agli inquinanti rilevati e ai giorni di

superamento del limite per il PM10; la componente 5, riferita alla densità veicolare e al consumo

di acqua per uso domestico.

Tab.2 - Analisi fattoriale: matrice dei componenti (valori assoluti, anno 2010)

Indicatori Componente 1 Componente 2

Domanda di trasporto pubblico 0,76 -0,11

Interventi di bonifica da rumore (barriere antirumore) 0,66 0,24

Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell'aria 0,61 0,07

Estensione dei pannelli solari termici installati sugli edifici comunali -0,11 0,77

Raccolta differenziata dei rifiuti urbani 0,07 0,64

Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane 0,28 0,48

Indicatori Componente 3 Componente 4

2

Componente 5

3Raccolta di rifiuti urbani 0,85 -0,03 -0,05

Consumo di energia elettrica per uso domestico per abitante 0,84 0,02 0,15

Inquinanti rilevati -0,08 0,85 0,02

Giorni di superamento del limite per il PM10 0,07 0,83 0,13

Densità Veicolare -0,08 0,08 0,84

Consumo di acqua per uso domestico 0,18 0,07 0,81

ASPETTI POSITIVI

ASPETTI NEGATIVI

Fonte: su dati Istat

Fase 4 - Calcolo dell’ Indice sintetico di eco-sostenibilità urbana. I punteggi fattoriali associati a

ciascuna delle cinque componenti principali individuate nella fase 3 sono stati opportunamente

indicizzati3. L’indice sintetico di eco-sostenibilità è stato, quindi, calcolato come media dei valori-

indici associati a ciascuna componente.

3 Per i primi due assi (macro-area positiva) viene attribuito il valore 100 in corrispondenza del punteggio fattoriale più alto e il

valore 1 in corrispondenza del punteggio fattoriale più basso. Per i restanti tre (macro-area negativa) viene attribuito il valore 100

in corrispondenza del punteggio fattoriale più basso e il valore 1 in corrispondenza del punteggio fattoriale più alto.

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PERFORMANCE RELATIVE AI SINGOLI INDICATORI

L’analisi degli indicatori ambientali urbani ha evidenziato, anzitutto, un miglioramento, seppur marginale,

degli standard di eco-sostenibilità media dei comuni capoluogo tra il 2006 e il 2010, con:

un incremento dei valori medi relativi ad aspetti positivamente correlati alla qualità

dell’ambiente urbano, con specifico riferimento alla percentuale di raccolta differenziata dei

rifiuti (dal 23,6% al 31,6% del totale), alla domanda di trasporto pubblico (da 215,4 a 228,6

passeggeri annui per abitante) e alla connessione con impianti di depurazione delle acque reflue

urbane (dall’88,4% al 90,3% dei residenti). Sostanzialmente invariati risultano, viceversa, i valori

medi relativi al numero di centraline fisse di monitoraggio dell’aria, all’estensione dei pannelli solari

termici installati sugli edifici comunali e agli Interventi di bonifica da rumore;

Graf.1 - Aspetti positivamente correlati alla qualità dell’ambiente urbano

(valori medi assoluti, anni 2006-2010)

0 10 20 30 40

2010

2006

31,7

23,6

Raccolta differenziata dei rifiuti urbani

( % su totale rifiuti urbani)

205 210 215 220 225 230

2010

2006

228,6

215,4

( numero passeggeri annui per abitante)

Domanda di trasporto pubblico

Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

( % su totale popolazione)

0 20 40 60 80 100

2010

2006

90,3

88,4 Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell'aria

Indicatore

Estensione dei pannelli solari termici installati sugli edifici comunali

Interventi di bonifica da rumore (barriere antirumore)

2010

1,8 per 100 km2 di superficie comunale

0,8 m2 per 1.000 abitanti

0,3 km2 per 10.000 km2 di superficie comunale

Fonte: su dati Istat

una diminuzione dei valori medi relativi ad aspetti negativamente correlati alla qualità

dell’ambiente urbano, con specifico riferimento ai giorni di superamento del limite per il PM10 (da

83 a 45), al consumo di acqua per uso domestico (da 71,3 a 66,7 m3 per abitante) e alla raccolta di

rifiuti urbani (da 622 a 610 kg per abitante). In controtendenza il dato relativo alla densità

veicolare, in crescita dell’1,7% (da 706 a 718 veicoli per km2 di superficie comunale).

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Graf.2 - Aspetti negativamente correlati alla qualità dell’ambiente urbano (valori medi assoluti, anni 2006-2010)

0 20 40 60 80 100

2010

2006

45

83

( valore assoluto)

60 65 70 75

2010

2006

66,7

71,3

( m3 per abitante)

0 200 400 600 800

2010

2006

610

622

Consumo di acqua per uso domestico

Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

Numero massimo dei superamenti del limite per il PM10

Raccolta differenziata dei rifiuti urbani

Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

Raccolta di rifiuti urbani

Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

Numero massimo dei superamenti del limite per il PM10

Raccolta differenziata dei rifiuti urbani

Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

0 200 400 600 800

2010

2006

718

706

( veicoli per km2 di superficie comunale)

Densità veicolare

Raccolta differenziata dei rifiuti urbani

( % su totale rifiuti urbani)

Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

( % su totale popolazione)

( valore assoluto)

( kg per abitante)

Numero massimo dei superamenti del limite per il PM10

Raccolta differenziata dei rifiuti urbani

Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

Raccolta di rifiuti urbani

Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

Numero massimo dei superamenti del limite per il PM10

Raccolta differenziata dei rifiuti urbani

Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

( kg per abitante)

Giorni di superamento del limite per il PM10

I valori e le dinamiche registrate negli ultimi anni dai singoli indicatori ambientali urbani tendono, tuttavia,

a diversificarsi notevolmente in funzione della dimensione demografica dei comuni.

Suddividendo i capoluoghi di provincia in quattro classi dimensionali (meno di 50.000 abitanti, tra 50.000 e

100.000, tra 100.000 e 500.000, oltre 500.000) e calcolando per ciascuna di esse i valori medi degli

indicatori ambientali urbani, risulta, anzitutto, evidente come la percentuale di raccolta differenziata dei

rifiuti urbani tende a diminuire al crescere della dimensione demografica dei comuni, passando dal 42,8%

nei capoluoghi meno di 50.000 abitanti, al 25,7% nei capoluoghi con oltre 500.000 abitanti.

Un secondo primato dei piccoli capoluoghi riguarda il trend di crescita registrato dalla raccolta differenziata

negli ultimi anni (+14,8% tra il 2006 e il 2010, contro un più modesto +5,4% nei capoluoghi con oltre

500.000 abitanti).

Il comune capoluogo con la più alta percentuale di raccolta differenziata è Pordenone (78,6% dei rifiuti

urbani), seguita da Novara e Carbonia (rispettivamente 72,6% e 72,1% di differenziata). A tali comuni è

associato anche il primato nella rispettiva classe dimensionale di appartenenza, mentre tra le grandi

metropoli il miglior risultato è quello della città di Torino (43,3% di differenziata).

La migliore performance, in termini di crescita della raccolta differenziata di rifiuti urbani tra il 2006 e il

2010, è quella di Salerno (+62,6%).

La più bassa percentuale di raccolta differenziata riscontrata nelle grandi metropoli è riconducibile, in

massima parte, a fattori quali la maggior quantità di rifiuti urbani prodotti rispetto ai centri minori e i più

alti costi e le maggiori difficoltà logistico/organizzative legate alla realizzazione di un sistema integrato ed

efficiente di raccolta e smaltimento differenziato dei rifiuti.

Fonte: su dati Istat

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Graf.3 - Raccolta differenziata dei rifiuti urbani nei comuni capoluogo (media percentuale su totale rifiuti urbani, anni 2006-2010)

0 20 40 60

Oltre 500.000

100.000 - 500.000

50.000 - 100.000

Meno di 50.000

25,7

38,0

33,4

42,8

20,3

26,5

24,1

28,0

2006 2010 Miglior performance

2006-2010

Torino = 43,3

Novara = 72,6Torino = 43,3

Pordenone = 78,6Torino = 43,3

Carbonia = 72,1

Genova = +14,1

Salerno = +62,6

Avellino =+60,4

Oristano =+60,5

Un secondo aspetto positivamente correlato con il livello di eco-sostenibilità urbana e per il quale si

riscontra una notevole eterogeneità tra classi dimensionali dei comuni capoluogo è la domanda di trasporto

pubblico. Quest’ultima, che nei comuni con meno di 50.000 abitanti è mediamente di 31 passeggeri annui

per abitante, cresce esponenzialmente, fino a superare i 330 passeggeri annui per abitante nei comuni

con oltre 500.000 abitanti.

Le grandi metropoli hanno, inoltre, registrato una crescita più sostenuta della domanda di trasporto

pubblico rispetto al 2006, rimasta sostanzialmente invariata nei capoluoghi con meno di 100.000 abitanti.

Milano è il comune con la più alta domanda di trasporto pubblico (702 passeggeri annui per abitante

trasportati nel 2010), mentre nelle altre classi dimensionali i valori più alti sono stati riscontrati a Venezia,

Siena e Mantova (rispettivamente 648, 250 e 109).

Graf.4 - Domanda di trasporto pubblico nei comuni capoluogo

(media passeggeri annui trasportati per abitante, anni 2006-2010)

0 100 200 300 400

Oltre 500.000

100.000 - 500.000

50.000 - 100.000

Meno di 50.000

330

119

52

31

318

115

52

32

2006 2010 Miglior performance

2006-2010

Milano = 702

Venezia = 648

Mantova = 109

Milano = +71

Bolzano = +40

Pordenone = +30

Verbania = +20

Siena = 250

Anche in questo caso, i fattori che incidono sulla domanda di trasporto pubblico e che risentono della

dimensione demografica dei comuni capoluogo sono molteplici e includono, tra gli altri la maggiore

difficoltà di spostamenti a piedi nelle grandi aree metropolitane rispetto ai piccoli centri e la presenza,

Fonte: su dati Istat

Fonte: su dati Istat

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sempre nelle grandi metropoli, di un più alto numero di passeggeri dei mezzi pubblici non residenti (ad

esempio turisti).

Tra gli aspetti negativamente correlati con l’eco-sostenibilità, quelli per i quali si riscontra una maggiore

variabilità in funzione della dimensione demografica dei comuni capoluogo sono:

i livelli di inquinamento dell’aria, con specifico riferimento al numero medio di giorni in cui si è

registrato il superamento del valore limite per la protezione della salute umana previsto per il

PM10. Nonostante il calo generalizzato rispetto al 2006 (in media 47 giorni di superamento in

meno), tale numero rimane, infatti, decisamente più elevato nei comuni capoluogo con oltre

500.000 abitanti (69 giorni nel 2010), rispetto ai comuni di più piccole dimensioni (in media 34-35

giorni nei capoluoghi con meno di 100.000 abitanti). Nuoro e Matera sono, inoltre, gli unici comuni

capoluogo censiti nel 2010 con un solo giorno di superamento dei limiti di PM10, mentre nelle

altre due classi dimensionali i valori più bassi sono stati registrati a Genova e Andria

(rispettivamente 5 e 6 giorni di superamento);

Graf.5 - Giorni di superamento del valore limite previsti per il PM10 per la protezione della salute umana

(valore medio assoluto, anni 2006-2010)

0 50 100 150

Oltre 500.000

100.000 - 500.000

50.000 - 100.000

Meno di 50.000

69

57

34

35

136

97

67

70

2006 2010 Miglior performance

2006-2010

Genova = 5

Andria = 6

Genova = 5

Matera = 1

Genova = 5

Andria = 6

G enova = 5

Nuoro = 1

Genova = 5

Andria = 6

G enova = 5

Matera = 1

G enova = 5

Andria = 6

G e n o v a = 5

Palermo = -151

Siracusa = -166

Palermo = -151

Cuneo = -92

Palermo = -151

Siracusa = -166

Palerm o = -151

Sondrio = -106

Palermo = -151

Siracusa = -166

Palerm o = -151

Cuneo = -92

Palerm o = -151

Siracusa = -166

P a le rm o = -1 5 1

Sondri = -106

Palerm o = -151

Siracusa = -166

P a le rm o = -1 5 1

Cuneo = -92

P a le rm o = -1 5 1

S ira c u s a = -1 6 6

P a le r m o = - 1 5 1

la densità veicolare, rimasta sostanzialmente invariata in tutte le classi dimensionali tra il 2006 e il

2010, con valori medi compresi tra i 563 veicoli per km2 di superficie rilevati nei comuni

capoluogo con meno di 50.000 abitanti e gli oltre 4.000 veicoli per km2 di superficie rilevati nei

comuni capoluogo con oltre 500.000 abitanti. In quest’ultima classe dimensionale, il capoluogo

con la più bassa densità veicolare è Genova (1.880 veicoli per km2), mentre Torino è il comune che

ha registrato la migliore performance in termini di diminuzione della densità veicolare negli ultimi

anni. Il comune capoluogo con la più bassa densità veicolare in assoluto è Tempio Pausania (52

veicoli per km2), nella cui classe dimensionale la migliore performance è stata registrata da Gorizia

(12 veicoli per km2 in meno tra il 2006 e il 2010).

Fonte: su dati Istat

Page 8: Comuni green: una mappa dell'Italia

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Graf.6 - Densità veicolare nei comuni capoluogo (media veicoli per km2 di superficie comunale , anni 2006-2010)

0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000

Oltre 500.000

100.000 - 500.000

50.000 - 100.000

Meno di 50.000

4.023

1.107

598

563

4.007

1.088

584

554

2006 2010 Miglior performance

2006-2010

Genova = 1.880

Andria = 170

Genova = 1.880

Caltanissetta = 124

Genova = 1.880

Andria = 170

G enova = 1 .880

Tempio Pausania = 52

Genova = 1.880

Andria = 170

G enova = 1 .880

Caltanissetta = 124

G enova = 1 .880

Andria = 170

G e n o v a = 1 .8 8 0

Torino = -145

Genova = 1.880

Andria = 170

G enova = 1 .880

Caltanissetta = 124

G enova = 1 .880

Andria = 170

G e n o v a = 1 .8 8 0

Tempio Pausania = 52

G enova = 1 .880

Andria = 170

G e n o v a = 1 .8 8 0

Caltanissetta = 124

G e n o v a = 1 .8 8 0

A n d r ia = 1 7 0

G e n o v a = 1 .8 8 0

Cagliari = -45

Genova = 1.880

Andria = 170

G enova = 1 .880

Caltanissetta = 124

G enova = 1 .880

Andria = 170

G e n o v a = 1 .8 8 0

Tempio Pausania = 52

G enova = 1.880

Andria = 170

G e n o v a = 1 .8 8 0

Caltanissetta = 124

G e n o v a = 1 .8 8 0

A n d r ia = 1 7 0

G e n o v a = 1 .8 8 0

Varese = -33

Genova = 1.880

Andria = 170

G enova = 1 .880

Caltanissetta = 124

G enova = 1 .880

Andria = 170

G e n o v a = 1 .8 8 0

G enova = 1 .880

Andria = 170

G e n o v a = 1 .8 8 0

Caltanissetta = 124

G e n o v a = 1 .8 8 0

A n d r ia = 1 7 0

G e n o v a = 1 .8 8 0

Gorizia = -12

Siena = 250

Individuate le performance dei comuni capoluogo rispetto ai principali indicatori ambientali urbani oggetto

d’indagine, andiamo ora a descrivere i risultati relativi all’Indice sintetico di eco sostenibilità, realizzato

secondo le metodologie descritte nel primo paragrafo (fase 3 e 4 della ricerca).

L’ INDICE DI ECO-SOSTENIBILITA’ DEI COMUNI CAPOLUOGO

La presenza di una relazione tra gli standard di qualità ambientale dei comuni capoluogo e le dimensioni

demografiche degli stessi, già evidenziato nell’analisi dei singoli indicatori ambientali, trova ulteriore

riscontro nei valori assunti dall’Indice di Eco-Sostenibilità.

Su una scala di valori da 0 a 100, quest’ultimo è mediamente pari a 54,2 se si considera la totalità dei

comuni capoluogo. Tuttavia:

I grandi comuni (oltre 500.000 abitanti) sono il fanalino di coda, con un valore-Indice medio di 48

(6,2 punti in meno rispetto alla media nazionale) e un range di valori compreso tra 38,8 e 58,5

(rispettivamente Genova e Torino);

nei comuni medio-grandi (tra 100.000 e 500.000 abitanti), il valore-Indice è sostanzialmente in

linea con la media nazionale, con punti di minimo e massimo associati, rispettivamente, a Messina

(35,8) e Bolzano (70,2);

nei comuni medio-piccoli (tra 50.000 e 100.000 abitanti), il valore-Indice medio (55,3) è più elevato

sia rispetto alla media nazionale, sia rispetto alla media rilevata nelle altre classi dimensionali, e

compreso tra 38,2 (Chieti) e 66,8 (Teramo);

i piccoli centri (meno di 50.000 abitanti) sono caratterizzati da un valore-Indice medio di 53,1 (più

basso della media nazionale). L’intervallo di valori riscontrato in questa classe dimensionale è

piuttosto ridotto: Indice di eco-sostenibilità compreso tra 40,6 (Tempio Pausania) e 65,9

(Villacidro).

Fonte: su dati Istat

Page 9: Comuni green: una mappa dell'Italia

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Graf.7 - Indice di eco-sostenibilità dei comuni capoluogo (valori minimi, medi e massimi per classi dimensionali, anno 2010)

Grandicomuni

Comunimedio-grandi

Comunimedio-piccoli

Piccolicentri

30

40

50

60

70

80

Genova = 58,5

Torino = 38,3

48

Bolzano = 70,2

54,7

Messina = 35,8

Teramo = 66,8

Chieti = 38,2

55,3

Villacidro = 65,9

Tempio Pausania = 40,6

53,1

Valori medi Valori massimiValori minimi

La scomposizione dell’Indice complessivo ha, inoltre, evidenziato i punti di forza e di debolezza delle diverse

classi dimensionali dei comuni capoluogo rispetto all’obiettivo dell’eco-sostenibilità urbana.

In particolare, gli indicatori rispetto ai quali si riscontra una maggiore differenziazione del valore-Indice dei

punteggi fattoriali in funzione della dimensione demografica sono:

la domanda di trasporto pubblico, gli interventi di bonifica da rumore e le centraline fisse di

monitoraggio della qualità dell’aria, nell’ambito della quale i grandi comuni registrano le migliori

performance (valore-Indice 60,8), mentre i piccoli centri sono i più svantaggiati (valore-Indice

17,8);

la densità veicolare e il consumo di acqua ad uso domestico, nell’ambito della quale sono,

viceversa, i centri minori ad ottenere un punteggio medio più alto (valore-Indice 75,2) e i grandi

comuni i meno eco-sostenibili (valore-Indice 26,3).

Graf.8 - Indice di eco-sostenibilità dei comuni capoluogo per gruppi di indicatori

(valori medi per classi dimensionali, anno 2010)

60,8

36,6

19,6

17,8

Grandi comuni

Comuni medio-grandi

Comuni medio-piccoli

Centri minori

26,3

69

73,6

75,2

Grandi comuni

Comuni medio-grandi

Comuni medio-piccoli

Centri minori

Indicatori− Domanda di trasporto pubblico− Interventi di bonifica da rumore− Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell'aria

Indicatori− Densità Veicolare− Consumo di acqua per uso domestico

Fonte: su dati Istat

Fonte: su dati Istat

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Relativamente agli altri indicatori, si segnalano:

il minore scostamento del valore-Indice medio tra le quattro classi di ampiezza demografica dei

comuni capoluogo (meno di 20 punti);

il primato dei piccoli centri urbani rispetto all’estensione dei pannelli solari termici, la raccolta

differenziata, la popolazione connessa ad impianti di depurazione dell’acqua (valore-Indice 41,1);

il primato dei piccoli centri urbani rispetto alla raccolta rifiuti urbani e al consumo di energia

elettrica per uso domestico (valore-Indice 82);

il primato dei comuni medio-piccoli rispetto al numero di inquinanti rilevati, giorni di

superamento dei limiti previsti per il PM10 (valore-Indice 67,2).

Tab.3 - Indice di eco-sostenibilità dei comuni capoluogo per gruppi di indicatori

(valori medi per classi dimensionali, anno 2010) Grandi Comuni Comuni Piccoli

comuni medio-grandi medio-piccoli centri

− Estensione dei pannelli solari termici installati sugli edifici comunali

− Raccolta differenziata dei rifiuti urbani

− Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

− Raccolta di rifiuti urbani

− Consumo di energia elettrica per uso domestico

− Numero Inquinanti rilevati

− Numero massimo dei superamenti del limite per il PM 10

41,1

79,6 74,6 77 82

49,367,253,147,4

3

4

Componenti Indicatori

25,52 40,3 39,1

Fonte: su dati Istat

Page 11: Comuni green: una mappa dell'Italia

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Per saperne di più:

Eurostat: Statistiche ambientali http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/environment/introduction

Eurostat: Statistiche aree urbane http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/region_cities/city_urban/data_cities/database_sub1

Ispra: Banche dati http://www.isprambiente.gov.it/site/it-IT/Banche_dati/

Istat: Indicatori ambientali urbani http://www.istat.it/it/archivio/34473

Istat: Trasporti urbani http://www.istat.it/it/archivio/23027

Legambiente: Ecosistema urbano http://www.legambiente.it/contenuti/progetti-e-azioni/ecosistema-urbano

Ministero dell’Ambiente e del Territorio: Statistiche ambientali http://www.minambiente.it/home_it/menu.html?mp=/menu/menu_attivita/&m=Statistiche_Ambientali.html&lang=it