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COMUNE DI TUORO SUL TRASIMENO

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COMUNE DI TUORO SUL TRASIMENO

Progetto “Annibale al Trasimeno”

Per il Lago Trasimeno muove sempre più un flusso turistico alla ricerca tra Umbria e Toscana di percorsi che tengano insieme natura, storia, arte e tradizioni. Il Comune di Tuoro (PG) per rispondere a questa domanda ha presentato alla Regione Umbria un progetto per mettere in valore le qualità più significative del proprio territorio.

Il Comune di Tuoro, visto il successo delle iniziative culturali e dalle realizzazioni stabili già proposte negli ultimi decenni per la valorizzazione a fini culturali e turistico-didattici dei luoghi ove si svolse la famosa Battaglia del Trasimeno del 217 a. C., ha recentemente chiesto di reinvestire su questa idea -idea la quale ha già dimostrato la sua validità- onde adeguare l'offerta alle esigenze di un pubblico sempre più esigente e appassionato, composto in gran parte da studenti e da turisti, soprattutto stranieri. Questa iniziativa del comune laghigiano (come vedremo meglio in seguito con maggiore dettaglio) parte quindi da lontano. Promuovere a Tuoro sul Trasimeno un turismo di tipo culturale è stata una scelta coraggiosa di sviluppo che ha lasciato il segno nel nostro paesaggio: ha significato, a partire dagli anni '80 del Novecento, salvaguardare il più possibile le bellezze ambientali del territorio limitando l'occupazione e il consumo dello spazio, preferendo agli alberghi e al cemento, il recupero delle strutture esistenti, puntando su un diverso tipo di ricettività, sulle case vacanza, gli agriturismo, i campeggi. Il successo di questa scelta è presto detto. Tuoro ha aumentato notevolmente le proprie presenze turistiche; tra i comuni del lago partiva dagli ultimi posti, oggi ha raggiunto i primi.

La proposta del Comune di Tuoro è stata accolta dalla Regione Umbria e finanziata con i fondi Docup Obiettivo 2, 2000-2006, Misura 3.2, Codice C3, per la realizzazione di 4 percorsi di visita. Quello di maggiore interesse è il “Percorso storico-archeologico sulla Battaglia del Trasimeno”, rivisitazione e ampliamento di un itinerario analogo realizzato già nel corso degli anni '80 del Novecento, ormai inadeguato sia per il degrado subito dalle strutture espositive, sia rispetto alle novità emerse dagli studi più recenti.

Il percorso, che per comodità d'ora in poi chiameremo “Percorso Annibalico”, si snoda completamente entro la vallata nord-occidentale del lago, tra i colli e le rive del Trasimeno, interamente all'interno del territorio comunale. Si accede con facilità all'area di interesse, e in particolare alla SS 75bis del Trasimeno, ben raggiungibile dal raccordo autostradale Perugia-A1 (casello Valdichiana) utilizzando le uscite “Castiglione del Lago” e “Tuoro”.

Accompagnano il visitatore lungo il “Percorso Annibalico” n. 13 stazioni a tema, legate sia a momenti significativi dello scontro (come la “Sosta del Malpasso”, l'Area 2 “La trappola di Annibale”, l'Area 5 “L'attacco devastante della cavalleria punica”, l'Area 6 “La morte del console Flaminio”, l'Area 7 “Annibale dà il segnale di attacco” e l'Area 10 “La fuga dei seimila”), sia a varie tematiche di approfondimento: da quelle storico-militari (come l'Area 1 “Premesse alla battaglia”, l'Area 3 “L'esercito romano” e l'Area 4 “L'esercito cartaginese”), a quelle geografico-storiche (come l'Area 12 “Il Porto di Casa del Piano. Le oscillazioni storiche della linea di costa del Lago Trasimeno”), a quelle archeologiche (come l'Area 8 “Riferimenti archeologici”, l'Area 9 “Gli ustrina” e l'Area 11 “La colonna romana”).

Ogni stazione legata ai movimenti degli eserciti, si compone di tre allestimenti, inseriti in bacheche in legno massello di tre dimensioni diverse (cm 70x100, cm 140x100, cm 210x100), con copertura a spioventi.

Il primo pannello, a sinistra, presenta l'insieme dei “Percorsi tra natura, storia, arte e tradizioni del Comune di Tuoro sul Trasimeno”. I tracciati sono ben individuabili perché segnati su di un'immagine satellitare del territorio comunale ciascuno con un tratto di colore diverso. Il “Percorso Annibalico” è riconoscibile per il colore rosso. I numeri delle stazioni sono evidenziati

sulla mappa in bianco su sfondo del colore di riferimento. Nella sottostante legenda sono indicati con i rispettivi colori sia i 4 percorsi, sia i numeri delle rispettive stazioni con i titoli dei temi trattati in quattro lingue (italiano, inglese, francese e tedesco). Sono presenti su questo pannello generale anche informazioni relative alla tipologia dei percorsi stessi (da quello esclusivamente pedonale, a quello promiscuo pedonale e ciclabile, a quello promiscuo pedonale, ciclabile e veicolare). Ogni pannello generale presenta a fianco del numero relativo al tema trattato un indicatore caratteristico che segnala “dove si trova il visitatore”.

L'allestimento successivo è quello principale, dove viene illustrato l'argomento trattato nella stazione. Allo scopo è stato utilizzato un ricco corredo iconografico (foto, grafici, illustrazioni a colori…). Nel “Percorso Annibalico” vengono proposte soprattutto ricostruzioni illustrate di scene della battaglia, su grande formato, con l'ausilio di immagini in dettaglio. Testi generali consentono di seguire, passo passo, il racconto della battaglia stessa, dagli antefatti all'epilogo finale; dettagliate didascalie permettono di approfondire di volta in volta il tema trattato. Ovviamente i testi sono sempre in 4 lingue.

Il terzo allestimento offre la possibilità di mettere in relazione la pagina trattata nella stazione del “Percorso Annibalico” con le 4 teorie principali sulla Battaglia del Trasimeno: quella del Nissen (1867), quelle di Fuchs (1904) – Pareti (1912) – De Sanctis (1917), la teoria di Susini (1960) e quella di Brizzi – Gambini (2008). Nell'Area n. 2, che ha per titolo “La trappola di Annibale”, viene proposta un'analisi critica delle teorie precedenti tenendo conto delle conoscenze attualmente acquisite sulle oscillazioni storiche dei livelli del lago; sono state analizzate con più attenzione e completezza anche le fonti storiche principali mettendo a confronto i dati raccolti con opportune verifiche sul terreno.

Per chiarire meglio quanto esposto, si allegano in copia digitale un esempio di pannello generale dei percorsi ed alcuni esempi di pannelli d'area del “Percorso Annibalico”.

A questo tracciato principale, legato alla grande battaglia annibalica, si aggiunge quello di “Campo del Sole”, composto di due stazioni dedicate a questa “architettura di sculture”, carica di suggestioni, prodotta in progress, tra il 1985 e il 1989, da artisti di fama internazionale utilizzando la pietra arenaria locale. Il complesso, che si trova collocato presso le rive del Trasimeno a fianco del Lido di Tuoro “La Navaccia”, si compone di 27 colonne-sculture, disposte intorno ad una tavola centrale a formare una spirale del diametro di 44 m. L'opera è stata progettata da Pietro Cascella in collaborazione con Mauro Berrettini e Cordelia von den Steinen come luogo del ricordo e della meditazione che riassume in sé la memoria dello spessore storico del sito, ma anche la volontà di dialogo e di incontro, espressa idealmente dal desco centrale realizzato da Pietro Cascella. “Campo del Sole”, inserito com'è in un'area destinata a “verde pubblico attrezzato” è stato assunto realmente a luogo di frequentazione, ricordo, meditazione, distensione. La sua proposta è una realtà di incontro tra diversità, pregna di remote risonanze antropologiche mediterranee. L'intero complesso costituisce un eccezionale compendio della scultura del nostro tempo, nella molteplicità delle sue direzioni di ricerca, tante quanti sono gli scultori di generazioni e matrici culturali diverse che ne sono parte.

Segue poi il “Percorso tra natura e storia del castello di Vernazzano”, che consente la visita guidata, attraverso il transito per 7 stazioni tematiche, ai resti di questo abitato murato documentato a partire dalla fine del sec. XI: esso si trovava lungo la via principale che, nel Trecento, conduceva da Perugia a Cortona. L'attuale territorio comunale di Tuoro è punteggiato di castelli e fortilizi. Sino alla metà del secolo XVII esso costituì una frontiera piuttosto calda e ben fortificata a protezione del territorio e del Lago di Perugia. L'allestimento consente di leggere il processo di sviluppo e declino del castrum Vernazani. La sua collocazione lo rendeva pressoché inespugnabile. Era costruito sulle pendici del colle più alto che cinge la costa settentrionale del lago, sopra un alto sprone roccioso emergente dalla profonda valle del Torrente Rio, tributario del

Trasimeno, su di un pianoro con tre lati a picco sul precipizio. Il percorso di visita si snoda lungo un sentiero da cui è possibile godere anche delle bellezze naturali del luogo, rimasto intatto dopo l'abbandono del castello, che avvenne poco dopo la metà del Settecento. Vernazzano possedeva una cinta muraria esterna e più in alto una rocca che racchiudeva la chiesa parrocchiale e un'alta torre di guardia. Alla rovina dell'abitato, legata all'azione erosiva del torrente al piede dello sprone roccioso, si rispose con la costruzione di un nuovo villaggio, in posizione più sicura, realizzato sul finire del secolo XVIII intorno alla nuova chiesa parrocchiale dedicata allo stesso patrono, S. Michele Arcangelo. La torre di guardia del castello è la componente più caratteristica del complesso, con la sua pendenza incredibile di 13° circa sulla verticale. Interessanti gli interventi di ingegneria ambientale e le ardite soluzioni prodotte, tutte opere finanziate grazie a vari interventi regionali e comunali, per salvare la torre dalla rovina e per mettere in luce i ruderi dell'antico castello, che possedeva anche un abitato fuori le mura.

Ultimo, non certo per importanza, è il percorso dedicato all'Isola Maggiore del Lago Trasimeno. Oggi l'isola è un centro turistico assai frequentato (in quest'ultimo quinquennio ha raggiunto mediamente 150 mila visitatori ogni anno), nel quale si può soggiornare e tra l'altro gustare le specialità di pesce di lago. Questo lembo di terra ha avuto una continuità di insediamento che risale almeno al periodo etrusco-romano. Possiede, quindi, un patrimonio di tradizioni di grande interesse che si riflette nelle voci di lingua, nei caratteri degli abitanti, nelle architetture civili e religiose che racchiude. Degna di particolare attenzione è la grande tradizione peschereccia di questa comunità, che durante il Basso Medioevo e sino alla fine del Cinquecento fu il maggior centro peschereccio del lago, con una popolazione oscillante tra i 300 e i 600 abitanti. Il percorso di visita si compone di 9 stazioni a tema che presentano le emergenze architettoniche civili e religiose, ancora presenti nell'isola, compresi i luoghi francescani legati alla presenza di san Francesco durante la Quaresima del 1211. Gli allestimenti sono meno invasivi, adatti alle caratteristiche particolari del luogo. Un Centro di documentazione funge da introduzione alla visita del vero museo costituito dall'isola stessa. In esso sono presentate in piccoli spazi espositivi, alcune importanti opere d'arte, come la “Madonna col Bambino” del pittore senese Sano di Pietro, tavola centrale di un polittico (1465 ca.) che in origine sovrastava l'altare della pieve di San Michele Arcangelo, alla sommità dell'isola.

Il Centro offre notizie e ricostruzioni illustrate relative all'antico abitato, alle sue ben 5 confraternite devozionali ed assistenziali, e soprattutto al ciclo stagionale della grande pesca detta dei “tori”, in uso sul Trasimeno dal pieno alto medioevo sino alla fine del Cinquecento. Intorno alla metà del Quattrocento questa tecnica contava al Lago di Perugia ben 2000 impianti fissi di cattura, costituiti da enormi cumuli sommersi di fascine di quercia che servivano in inverno per attrarre i pesci (in particolare tinche, lucci e anguille). Le prede venivano catturate con una tecnica molto complessa, grazie a grandi reti da circuizione appese a palizzate di tronchi di cerro o castagno confitti tutt'intorno al mucchio, appunto il “toro” (dalla voce latina torus, con il significato originario di 'sporgenza, rigonfiamento').

Questa attività fu alla base della prosperità dell'Isola Maggiore. Lo stesso palazzo trecentesco che la tradizione lega al Capitano del Popolo di Perugia (sede del Centro di documentazione) dimostra i forti interessi che legavano la città del grifo a quest'isola del Trasimeno. È una prosperità di cui troviamo riflessi nella presenza ad Isola Maggiore, soprattutto fra Trecento e Cinquecento, di una ricca committenza che finanziò le opere d'arte conservate nelle sue chiese. Se le più antiche, ovvero i rilievi sulla facciata di San Salvatore, risalenti alla fine del XII secolo, sono connotate da un linguaggio romanico molto corsivo e semplificato, gli affreschi che costituiscono la prima fase decorativa della pieve di San Michele Arcangelo sono di tutt'altro tenore. Si mostrano, infatti, prontamente aggiornati sulle principali novità in fatto d'arte pubblicate tra fine Duecento e primo Trecento ad Assisi e Perugia, con chiari rimandi a Cimabue e a Giotto. A

questo proposito è significativo l'arrivo ad isola dei frati francescani, documentati qui dalla fine del XIII secolo, anche se il convento sarà costruito solo nel 1328 a spese del Comune di Perugia. Attorno alla metà del Quattrocento arriveranno sull'isola opere e pittori perfettamente informati del linguaggio rinascimentale, botteghe folignati, artisti perugini, marchigiani, senesi, prova di una congiuntura economica davvero favorevole.

Un altro valore tradizionale che l'isola propone è costituito dalle realizzazioni artistiche del cosiddetto “pizzo d'Irlanda”. Fu Elena, la figlia del Marchese Giacinto Guglielmi –la quale tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento fece erigere una lussuosa dimora ad Isola Maggiore in stile neo gotico, inglobando prima il convento francescano e poi la chiesa di San Francesco-, ad aprire una scuola di ricamo per le figlie dei pescatori. Questa tradizione è giunta sino ai nostri giorni ed ancor oggi è possibile vedere all'opera le isolane davanti all'uscio di casa e acquistare le varie realizzazioni di questa tradizione isolana lungo Via Guglielmi. Presso l'antica sede della Confraternita dei disciplinati è allestito un “Museo del merletto” dove è possibile ammirare una scelta delle più belle realizzazioni artistiche.

Tutti questi allestimenti sono stati completati e montati sul terreno, e sono quindi già fruibili al pubblico che li ha accolti con grande interesse. Questo esempio di museo diffuso, in particolare per la parte relativa ad una grande battaglia dell'antichità, è il primo in Italia. La presentazione ufficiale del progetto è stabilita per il giorno 15 di aprile p. v. a Tuoro sul Trasimeno. Presiederanno l'incontro il dr. Stefano De Caro, Direttore Generale per i Beni Archeologici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Presidente della Regione Umbria dr. ssa Maria Rita Lorenzetti.

La valorizzazione a fini turistici e didattici dei luoghi ove fu combattuta, nel 217 a. Cr., nel corso della Seconda Guerra Punica, la Battaglia del Trasimeno, come già accennato, è stata avviata con successo dal Comune di Tuoro sul Trasimeno già nella prima metà degli anni '80 con il contributo della Regione dell'Umbria, della Provincia di Perugia, dell'Azienda di promozione turistica del Lago Trasimeno, della locale Pro Loco e la partecipazione di docenti universitari di chiara fama e di studiosi locali.

Nel 1983/'84, sulla scia delle novità introdotte dagli studi del prof. Giancarlo Susini (1960) e del dibattito che ne seguì, vennero promosse a Tuoro alcune importanti iniziative nel corso del cosiddetto “Anno Annibalico” (avvio dei lavori l'11 settembre 1983 – conclusione dei lavori il 24 Giugno 1984). È utile ricordare come, durante quegli incontri, abbiano avuto luogo i qualificati interventi di studiosi di fama internazionale, come gli archeologi Francesco Roncalli da Montorio e Mario Torelli (Università degli Studi di Perugia), gli storici antichi Giancarlo Susini e Giovanni Brizzi (Università degli Studi di Bologna) e l'illustre studioso dell'Università di Tunisi M'hamed Hassine Fantar, alla presenza di M'hamed Sayah, Ambasciatore di Tunisia in Italia e di Mahmoud Maamouri, Ambasciatore della Lega degli Stati Arabi. Degne di nota furono certamente le presentazioni di due interessanti volumi riguardanti le guerre annibaliche. Il primo, di Gianni Granzotto, dal titolo Annibale, il secondo, di Giovanni Brizzi, dal titolo Annibale. Strategia e immagine, che diverrà un punto di riferimento per gli studiosi del generale cartaginese.

Sempre sulla base degli studi compiuti da Giancarlo Susini, con il contributo determinante del suo allievo Giovanni Brizzi, venne avviata in quegli stessi anni, nel territorio comunale, la realizzazione di un primo progetto di museo diffuso sul quale si è oggi tornati ad investire. Il progetto architettonico fu curato, con soluzioni interessanti e originali dall'arch. Silvano Carrai di Tuoro. Queste soluzioni, che utilizzano la pietra locale per l'accoglienza del pubblico nei luoghi di sosta, sono state recuperate e si sposano molto bene nella nuova realizzazione del “Percorso Annibalico” con le strutture in legno che fanno da supporto agli allestimenti.

Sono cresciute a Tuoro anche varie iniziative estive, con grande successo di pubblico, legate al tema Battaglia del Trasimeno e all'età romana in genere: da quelle teatrali, a quelle ludiche a quelle culinarie.

Il coinvolgimento della Tunisia nelle iniziative culturali legate agli studi annibalici portò, nell'anno 1986, alla stipula di un gemellaggio tra le città di Tuoro e di Lamta, l'antico porto romano di Leptis Minor. Questi contatti sono stati già ripresi ufficialmente e potranno dare nuovi frutti.

Il confronto tra gli storici sulla localizzazione del campo di battaglia del Trasimeno è rimasto nel tempo sempre aperto. Uno degli argomenti più dibattuti è stata la posizione della linea di costa del lago e i suoi livelli medi del periodo, un tema questo piuttosto arduo da affrontare senza avere a disposizioni dati archeologici di riferimento, viste le particolari caratteristiche di questo grande lago laminare. Il Trasimeno presenta, infatti, un'ampia superficie e una profondità piuttosto ridotta. Escursioni verticali di livello di pochissimi metri sono in grado di determinare movimenti notevoli della linea di riva. Recenti indagini geografico-storiche hanno permesso di segnare con buona approssimazione alcune antiche linee di costa. La posizione dei materiali archeologici emersi durante scavi e dragaggi compiuti lungo l'attuale fascia di bagnasciuga hanno indicato con buona approssimazione sia il livello medio delle acque del periodo che l'entità dell'interrimento intervenuto. Il lavoro che oggi è stato compiuto può giovarsi delle nuove scoperte ed offrire quindi una indicazione ormai definitiva sul luogo dello scontro.

Le nuove scoperte sui livelli storici del Trasimeno e il dibattito che ne è seguito hanno ridato slancio agli studi sulla Battaglia del Trasimeno. Il 3 dicembre 1995 a Tuoro è stato inaugurato un piccolo “Centro di documentazione permanente sulla Battaglia del Trasimeno e Annibale”, alla presenza del Sottosegretario al Ministero dei Beni culturali Carla Bonanni Guiducci. Il Centro ha cercato sin'ora di rispondere a due esigenze primarie: quella scientifica e quella divulgativa, procedendo gradualmente alla raccolta della bibliografia sull'argomento, alla presentazione su pannelli e su plastici delle ricostruzioni relative alle teorie principali, alla preparazione di materiale divulgativo.

Il progetto “Annibale al Trasimeno” prevede che questa realizzazione trovi a Tuoro una nuova e prestigiosa sede e un nuovo progetto con soluzioni adeguate e innovative. Questo ulteriore stralcio, finanziato dalla Regione Umbria attraverso i fondi Docup Obiettivo 2 – 2000 – 2006, Misura 3.2, Codice C4, è in corso di completamento.

La Fondazione filosofica intitolata a “Siro Moretti Costanzi”, in ossequio alle volontà dell'ultimo defunto proprietario prof. Teodorico Moretti Costanzi (già docente ordinario di Filosofia teoretica presso l'Università degli studi di Bologna e appassionato studioso di antichità e di storia locale) ha indicato al Comune di Tuoro alcuni spazi idonei presso la sua antica residenza. La collocazione al “Palazzo del Capra” della sede del Centro è certamente di grande prestigio. La dimora della famiglia Moretti-Costanzi, risalente al sec. XIII, sorge infatti in un'interessante area archeologica ed è immersa in un bellissimo parco chiuso da alte mura. La parte nobile del “Palazzo”, pur bisognosa di interventi urgenti di restauro, ha mantenuto intatto il suo fascino. Essa costituisce per le sue architetture e i documenti di vario genere che conserva, un museo in sé. La scelta compiuta assume grande significato perché, proprio in questo luogo, nasce il profondo interesse per gli studi sulla Battaglia del Trasimeno nella mente del suo ultimo proprietario, il conte prof. Teodorico Moretti Costanzi. Qui per ben due anni lavorò il prof. Giancarlo Susini alle sue “Ricerche sulla Battaglia del Trasimeno”, successivamente pubblicate nell'Annuario XI dell'Accademia Etrusca di Cortona nel 1960.

Questa residenza storica si trova sulle pendici occidentali del colle di Tuoro all'interno del circuito del “Percorso Annibalico”..

Gli studi sulla Battaglia del Trasimeno di Giancarlo Susini, a cui seguì nel 1961 un convegno internazionale di Studi Annibalici con sedi a Cortona, Tuoro e Perugia, posero allora le basi scientifiche essenziali per la realizzazione di questa iniziativa. Per queste ragioni il nuovo “Centro di documentazione sulla Battaglia del Trasimeno e Annibale” di Tuoro porterà il nome di questo grande studioso recentemente scomparso.

Una convenzione è stata recentemente stipulata tra l'Università degli Studi di Perugia, attuale proprietaria del bene, e il Comune di Tuoro, che ha destinato parte dei finanziamenti ottenuti al recupero della porzione nord del “Palazzo” interessata dall'intervento.

I lavori architettonici sono ormai terminati. Il Centro ha un suo accesso dedicato. Vediamo in dettaglio come si compone.

A) Presso l'ingresso è collocata una saletta di accoglienza per il pubblico con relativi servizi e biblioteca specializzata, bookshop…

B) Una costruzione autonoma è stata completamente restaurata e allestita a sala di proiezione e per piccole conferenze, seminari… Si sta ultimando, allo scopo, la realizzazione di un DVD dedicato alla Battaglia del Trasimeno. L'evento sarà ricostruito utilizzando, in modo propedeutico o alternativo al “Percorso Annibalico” (per coloro che non possono seguirlo), gli stessi mezzi che oggi consente la grafica computerizzata tridimensionale, mettendone in risalto l'aspetto emotivo, tecnico-militare, geografico-storico e storiografico.

C) All'interno dell'ala nord del “Palazzo” un ampio spazio a piano terra è dedicato al “Percorso di Annibale” e alle principali battaglie della Seconda Guerra Punica con un allestimento a pannelli illustrati con testi in quattro lingue.

D) Il primo piano del “Palazzo” è invece dedicato ad una realizzazione di notevole impatto sul pubblico: “La sala multisensoriale della battaglia del Trasimeno”. Essa consentirà di far rivivere allo spettatore i momenti drammatici della battaglia nei panni di un legionario romano. La sala multisensoriale è una soluzione innovativa, realizzata grazie all'integrazione di tecnologie hardware, software e di servizi. In particolare verrà allestita una sala delimitata, che con l'ausilio di tecnologie video, audio, olfattive e tattili, permetterà di raggiungere un'esperienza davvero unica. Solo indossando un paio di occhiali 3D ed entrando in quest'area si potrà dare vita ad un mondo virtuale: un concentrato di tecnologia all'avanguardia si trasformerà in uno spazio multisensoriale. Si marcerà insieme alla colonna romana attraverso lo stretto corridoio del Malpasso, ci si ritroverà nel mezzo dell'anfiteatro naturale, fin sotto la collina di Tuoro. I soldati si materializzeranno davanti agli occhi del visitatore nella loro tridimensionalità. Saranno riprodotti i suoni della natura, le grida gli effetti nebbia, lo spostamento d'aria dovuto all'attacco in massa dell'esercito e della cavalleria cartaginese, ai lanci di giavellotti e di pietre, ai colpi di spada, il tutto sincronizzato con le immagini in 3d proiettate in successioni rapide che catapulteranno da una parte all'altra del campo di battaglia lo spettatore nel ruolo di un legionario romano scampato alla morte.

Il nuovo Centro di documentazione di Tuoro ha l'ambizione, nel prossimo futuro, di costituire il nucleo centrale di un percorso modulare in cui si potranno seguire virtualmente tutte le battaglie e i momenti salienti della Seconda Guerra Punica, nel contesto di un circuito turistico-culturale e didattico molto più vasto che coinvolgerà (ce lo auguriamo) tutte le località interessate dal conflitto, in Spagna, Francia, Italia e Tunisia. Questo risultato potrà essere raggiunto gradualmente. Per quanto riguarda le sedi italiane possiamo contare sull'importante premessa maturatasi nel corso del Convegno (XX Anniversario Anno Annibalico 1983-1984) tenutosi a Tuoro il 25-26 Ottobre 2003 sul tema: “Uno aut summum altero proelio… Annibale e la guerra lampo”, con alla presidenza il prof. Giovanni Brizzi dell'Università di Bologna. In questa occasione è stato firmato un “Patto di Amicizia” tra tutte le principali località coinvolte nella “Campagna d'Italia” di Annibale [per la Battaglia del Fiume Ticino il Comune di Lomello (PV); per la Battaglia del Fiume Trebbia i comuni di Gazzola e Rivergaro (PC); per la Battaglia del Trasimeno il Comune di Tuoro sul Trasimeno (PG); per la Battaglia di Canne il Comune di Barletta (BA)], con la entusiastica partecipazione all'iniziativa dell'allora ambasciatore di Tunisia in Italia Mohamed Jegham, che ha garantito il pieno sostegno all'iniziativa e il coinvolgimento dei luoghi ove fu combattuta la Battaglia di Zama.

Quindi, proprio a “Palazzo del Capra”, dove fu dato avvio a quest'opera a più mani che ha

coinvolto nel tempo studiosi e amministratori appassionati, si torna a fare il punto ponendo solide basi, con affascinanti prospettive future. La realizzazione del progetto “Annibale al Trasimeno” per il Comune di Tuoro, non è, infatti, un punto di arrivo, ma un punto di partenza. La scorsa estate è stato presentato al pubblico un nuovo spettacolo teatrale legato alla battaglia annibalica dal titolo: “Flaminio, ovvero l'ospite inquieto (ombre d'Annibale)”. L'evento è stato presentato, al lume delle torce, sugli esterni affascinanti di “Palazzo del Capra” ed ha ricevuto consensi unanimi da parte del pubblico italiano e straniero (sintesi dei dialoghi erano tradotte in lingua inglese). I testi erano di Tommaso Urselli, la regia di Roberto Biselli, la consulenza scientifica di Giovanni Brizzi, Edoardo Mirri, Marco Moschini ed Ermanno Gambini. Hanno recitato gli attori della “Compagnia del Teatro di Sacco” di Perugia e giovani attori locali.

Se giungeranno adeguati finanziamenti a questo primo pacchetto potrebbero aggiungersi in futuro ulteriori realizzazioni. È innanzi tutto in programma la preparazione del nuovo sito internet del progetto che accoglierà in progress le novità prodotte. Si stanno già ponendo le basi per la futura realizzazione, in un terreno di proprietà comunale, posto lungo il tragitto del “Percorso Annibalico”, di alcune porzioni di un accampamento romano stabile e di uno temporaneo. Si pensa alla realizzazione di video-guide. Sono stati progettati percorsi di approfondimento su due livelli: quello scolastico elementare (da realizzare utilizzando la forma del fumetto) e un altro di livello superiore, con un corredo di informazioni, immagini e filmati adeguato al livello dei potenziali fruitori. La disponibilità di video-guide sulla Battaglia del Trasimeno potrebbe essere estesa anche a soggetti privati interessati (agriturismo, alberghi, campeggi, ecc.) che vedrebbero aumentare così l'offerta turistica delle proprie aziende.

La popolazione di Tuoro è sempre più partecipe e si sente coinvolta in queste iniziative. Vi è grande fermento per la preparazione delle attività estive. Nell'Agosto 2008 in particolare i giovani hanno prodotto 4 spettacoli teatrali all'aperto aventi per tema altrettanti episodi della Seconda Guerra Punica: “L'assedio di Sagunto”, “L'attraversamento del Fiume Rodano con gli elefanti”, “La battaglia del Fiume Trebbia”, “La Battaglia di Canne”.

Il responsabile scientifico del progetto “Annibale al Trasimeno” è il prof. Giovanni Brizzi (ordinario di storia romana presso l'Università di Bologna). Responsabile dell'organizzazione e del coordinamento è il dr. Ermanno Gambini dell'Università degli Studi di Perugia. Hanno lavorato agli allestimenti: per la parte grafica e per la produzione di materiali multimediali in 3D il grafico Ernesto Vigneri e l'Arch. Luca Palma di Perugia; per le ricostruzioni illustrate Donato Spedaliere di Cortona. Hanno collaborato per il percorso di “Campo del Sole” il prof. Enrico Crispolti; per il percorso di “Isola Maggiore” il dr. Mirko Santanicchia; per il “Percorso Annibalico” il dr. Giambattista Cairo e il dr. Riccardo Massarelli; per il percorso del castello di Vernazzano il prof. Carlo Cattuto. L'Arch. Paolo Mangano si sta occupando, insieme al prof. Brizzi, della progettazione dell'accampamento romano. Il progetto architettonico relativo a questo intervento e a quello sui percorsi esterni è stato curato dallo Studio Tecnico Vincenti di Foligno (PG).

Prof. Giovanni Brizzi

(Responsabile scientifico del progetto)

Dr. Ermanno Gambini

(Responsabile del coordinamento e dell'organizzazione de progetto)

Tuoro sul Trasimeno, 25 febbraio 2009