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1 Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 29 aprile 2015 RESOCONTO DELLA SEDUTA Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 15:00 Presiede la seduta il Consigliere Anziano Avv. Andrea COLOGNO Partecipa il Segretario Generale Dr. Antonio Sebastiano PURCARO All’appello risultano: PEZZONI Giuseppe – Sindaco Presente COLOGNO Andrea – Consigliere Presente FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere Presente MELLI Paolo – Consigliere Presente PIGNATELLI Gianluca – Consigliere Assente RISI Oreste - Consigliere Presente SGHIRLANZONI Giuseppe – Consigliere Presente CIOCCA Alessandro – Consigliere Presente FERRI Giulio – Consigliere Presente GIUSSANI Francesco – Consigliere Presente PREMOLI Maurizio . Consigliere Presente BORGHI Ariella – Consigliere Assente BUSSINI Simona – Consigliere Presente LINGIARDI Francesco – Consigliere Presente CIOCCA Daniela – Consigliere Presente MERISI Federico – Consigliere Presente MINUTI Luigi – Consigliere Presente e con la partecipazione degli Assessori: IMERI Juri Fabio – ViceSindaco Presente VAILATI Sabrina – Assessore Presente MANGANO Basilio Antonino - Assessore Presente ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – Assessore Presente NISOLI Alessandro – Assessore Presente Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’ordine del giorno.

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 29 aprile 2015

RESOCONTO DELLA SEDUTA Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 15:00 Presiede la seduta il Consigliere Anziano Avv. Andrea COLOGNO Partecipa il Segretario Generale Dr. Antonio Sebastiano PURCARO All’appello risultano: PEZZONI Giuseppe – Sindaco Presente COLOGNO Andrea – Consigliere Presente FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere Presente MELLI Paolo – Consigliere Presente PIGNATELLI Gianluca – Consigliere Assente RISI Oreste - Consigliere Presente SGHIRLANZONI Giuseppe – Consigliere Presente CIOCCA Alessandro – Consigliere Presente FERRI Giulio – Consigliere Presente GIUSSANI Francesco – Consigliere Presente PREMOLI Maurizio . Consigliere Presente BORGHI Ariella – Consigliere Assente BUSSINI Simona – Consigliere Presente LINGIARDI Francesco – Consigliere Presente CIOCCA Daniela – Consigliere Presente MERISI Federico – Consigliere Presente MINUTI Luigi – Consigliere Presente e con la partecipazione degli Assessori: IMERI Juri Fabio – ViceSindaco Presente VAILATI Sabrina – Assessore Presente MANGANO Basilio Antonino - Assessore Presente ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – Assessore Presente NISOLI Alessandro – Assessore Presente Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la trattazione dell’ordine del giorno.

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CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Cominciamo i lavori del Consiglio. Procediamo con l’appello. SEGRETARIO GENERALE: Pezzoni; Pignatelli, assente; Risi, non c’è; Cologno, presente; Fumagalli; Sghirlanzoni; Ciocca Alessandro; Melli, non c’è; Ferri; Premoli; Giussani; Lingiardi; Borghi, assente; Ciocca Daniela, assente; Bussini, assente; Minuti; Merisi, assente. 11 presenti, 6 assenti. La seduta è legale. Per la Giunta: Imeri, non c’è; Nisoli, c’è; Mangano; Prandina; Vailati, non c’è. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Perfetto. Procediamo, quindi, con il primo punto all’ordine del giorno: “Variante al Piano di governo del territorio (P.G.T.) n. 5 relativo al Piano delle Regole. Esame osservazioni ed approvazione definitiva”. La parola all’Assessore. ASSESSORE NISOLI: Buongiorno. Grazie, Presidente. Procediamo adesso all’esame delle osservazioni che sono pervenute alla variante al Piano delle Regole, che abbiamo adottato il 15 dicembre 2014, pubblicata poi nel mese di gennaio, e nei sessanta giorni della pubblicazione delle osservazioni sono pervenute 64 osservazioni da parte di cittadini e privati o anche di enti e associazioni interessate a questi ambiti. Osservazione n. 1 presentata dall’Immobiliare Mara S.r.l. Allora adesso vi distribuiamo per semplicità di lettura un fascicolo con tutte le schede di sintesi di ciascuna osservazione, per cui ci sarà l’osservante, la sintesi dell’osservazione e la controdeduzione tecnica. Inoltre c’è un estratto per cui si individua chiaramente dov’è la zona oggetto di osservazione ed è riportato anche l’articolo del Piano delle Regole, che eventualmente viene variato a seguito di accoglimento della osservazione. La prima: Immobiliare Mara S.r.l. riguarda l’ambito di progettazione unitaria n. 7, normati dall’articolo 24, situata in via Ezzelino da Romano. La richiesta degli osservanti chiede la suddivisione dell’ambito in relazione alle due proprietà immobiliari, che sono separate dalla via Ezzelino da Romano, e una possibilità edificatoria sul lotto di proprietà dell’immobiliare Mara di 7.000 metri cubi. La controdeduzione tecnica proposta dagli Uffici è di non accogliere la osservazione in quanto la variante, che abbiamo adottato apportata al Piano delle Regole, riguarda le aree individuate come ambiti di progettazione unitaria articolo 24 e consente, all’atto della formazione del piano attuativo, la possibilità di suddividere in subambiti, purché questi siano costituiti da una superficie minima catastale pari a metri quadrati 6.000, senza che ciò costituisca variante al piano attuativo. Soluzioni diverse potranno essere eventualmente valutate in sede di presentazione di piano attuativo in variante. Per cui la proposta di controdeduzione tecnica è di non accogliere la osservazione presentata. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Le votiamo una a una oppure è meglio presentarle tutte e poi le votiamo singolarmente? (Intervento fuori microfono) ASSESSORE NISOLI: Va bene. CONSIGLIERE LINGIARDI: Grazie, Presidente. No, è solo una questione tecnica. Si votano singolarmente, ma anche quelle

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che sono state o accolte o non accolte e che rientrano invece in un pacchetto più grosso? Voglio dire, come quella, la 18, dove c’è una, diciamo... (Intervento fuori microfono) Esatto. C’è scritto “accolta parzialmente”, ma noi dobbiamo votare quello che è stato stabilito nel parere dalla Seconda Commissione o ogni singola osservazione, anche quando c’è un pacchetto complessivo? CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Le osservazioni sono numerate. CONSIGLIERE LINGIARDI: Esatto. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: E votiamo, sono quaranta, quante sono? 64 votazioni più quella finale. CONSIGLIERE LINGIARDI: Quindi, ad esempio, scusate, tanto per capirci, la 18... CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: La risposta è articolata. CONSIGLIERE LINGIARDI: La 18, che ha dentro più osservazioni, be ha dentro, praticamente... CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Cioè è articolata in più... CONSIGLIERE LINGIARDI: si vota la 18 complessivamente od ognuna, una per una? CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Complessivamente. CONSIGLIERE LINGIARDI: Perché questo cambia molto le cose, ce ne sono alcune che possono essere all’interno accoglibili e altre no, anche da parte... però questa... cioè noi votiamo la proposta fatta in Commissione in buona sostanza, complessiva sul totale? CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Sì. CONSIGLIERE LINGIARDI: Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Prego. ASSESSORE NISOLI: Osservazione n. 2: Nembrini Fiorenzo. Riguarda la norma... (Intervento fuori microfono) CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

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No, le presentiamo prima tutte, poi facciamo la votazione. (Interventi fuori microfono) ASSESSORE NISOLI: Osservazione n. 2: Nembrini Fiorenzo, via Del Bosco. Riguarda le aree agricole produttive specializzate normate dall’articolo 3. Si chiede la possibilità di recuperare l’edificio tecnico, come definito dall’articolo 3, comma 6, delle NTA, avente superficie di metri quadrati 360 e non più utilizzato per l’attività agricola da oltre cinque anni, al fine di ricavare un appartamento di circa 200 metri quadrati, e quindi in misura superiore al 20% della superficie coperta esistente regolarmente autorizzata, senza demolire la restante parte che sarà mantenuta a magazzino. La controdeduzione tecnica: accoglibile parzialmente. Per superfici fino a 250 metri quadrati di SLP è ammesso il recupero di quanto autorizzato; per superfici superiori è ammesso il recupero fino a metri quadrati 250 di SLP; per il recupero dell’intera superficie autorizzata superiore a 250 metri quadrati di SLP è possibile la presentazione di un piano di recupero o permesso di costruire convenzionato. E accogliendo parzialmente questa osservazione, si modificano gli articoli 3.6, il 10 e 23.3. Simili a questa osservazione ci sono anche la n. 33 e la n. 54, che chiedono sostanzialmente la stessa cosa: di recuperare i vani, i volumi tecnici non destinati alla residenza. E per tutte e tre la risposta è identica a quella che... la controdeduzione tecnica è identica a quella che vi ho appena letto. Osservazione n. 3: Roberta Bargiggia, Federico Bargiggia, Chiara Bargiggia, Graziano Bargiggia e Gabriella Merlo. Area ed edificio classificati come articolo 36, aree residenziali, in via Caravaggio. Chiedono la modifica dell’articolo 36 con le seguenti integrazioni: 1) sia ammesso in ogni caso un ampliamento una tantum pari al 10% della SLP esistente alla data di adozione del PGT 23.12.2010, regolarmente autorizzata. Ciò per uniformità di criterio, viste le altre aree residenziali similari del Piano delle Regole; 2) sia ammessa anche la destinazione d’uso di attività ricettive (PR), oltre a quelle già previste. Questo in considerazione della vicinanza della struttura ospedaliera e del plesso scolastico per permettere di sviluppare idonea struttura per soggiorno temporaneo. Controdeduzione tecnica è di accogliere parzialmente: per quanto riguarda la prima richiesta, non accoglibile, la Giunta comunale, con delibera n. 92 del 6 luglio 2011, con la quale sono state individuate le linee guida per l’approvazione definitiva degli atti del PGT avevano manifestato l’assoluta contrarietà all’insediamento nell’area sud, compresa tra la ferrovia storica e la BreBeMi, di forme miste di edificazione. Pertanto, per questi motivi, gli edifici residenziali esistenti in tale comparto non sono stati compresi fra quelli che usufruiscono dell’ampliamento una tantum del 10%, invece concesso per le altre zone residenziali. Mentre per quanto riguarda la richiesta n. 2 è accoglibile: l’attività ricettiva non contrasta con le linee guida della delibera di Giunta Comunale 92/2011, si modifica quindi l’articolo 36. Osservazione n. 4: Riganti Nicolò per Polini Sonia e Polini Nadia Teresa. Aree agricole specializzate, articolo 3 Agr1, in via da Negri n. 9. La sintesi dell’osservazione: i richiedenti sono proprietari del mappale 8962, classificato dalla variante 5, parte come articolo 30, tessuto con prevalenza di edifici singoli sul lotto dove è ubicato l’edificio residenziale, edificato a seguito di rilascio del nullaosta del 29.07.1969 e parte come articolo 3, aree agricole produttive specializzate, dove sono ubicati dei fabbricati accessori realizzati con la concessione edilizia 355/89. Viene chiesto di classificare l’intero mappale come articolo 30, comma 3, accoglibile parzialmente. Verificate le concessioni edilizie con le quali è stata concessa la realizzazione del fabbricato accessorio destinato ad autorimesse, ripostiglio e portico e, considerato che tale fabbricato è a servizio dell’abitazione, e pertanto non vi è nuovo consumo di suolo agricolo, essendo già lo stesso stato trasformato con il rilascio dei due titoli abilitativi citati; si può accogliere la richiesta parzialmente, ampliando l’area già individuata come

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articolo 30, comma 3, includendo la strada privata di accesso al lotto e la parte di area interessata dal fabbricato accessorio autorizzato nell’anno 1989. Perché nella scheda vedete l’estratto vigente e la proposta con la modifica di perimetrazione. Osservazione n. 5: Riganti Nicolò per Bellan Ettore, via Premurana, 17. L’immobile è stato realizzato a seguito di rilascio nullaosta del 1963 e domanda di sanatoria per la costruzione di tettoia e dei magazzini e lievi difformità all’abitazione. Gli edifici non hanno mai avuto destinazione rurale, sono nati con destinazione residenziale, sono stati accatastati come abitazioni e pertinenze. Si chiede la modifica da ambiti agricoli (articolo 3) a tessuto con prevalenza di edifici singoli sul lotto articolo 30. Accoglibile parzialmente, verificato il nullaosta del ‘62, con la quale è stata concessa la realizzazione del fabbricato residenziale e la sanatoria, e pertanto non si verifica consumo di suolo agricolo, essendo già lo stesso stato trasformato con il rilascio dei titoli abilitativi citati; si può accogliere la richiesta individuando parte del mappale 12618 come articolo 30 limitatamente all’area occupata fino a 5 metri dalle pareti perimetrali dei fabbricati legittimi e legittimati. Anche qui c’è l’estratto su come si propone la modifica della tavola Piano delle Regole. Osservazione n. 6: Riganti Niccolò per Lucchesi Michele, via da Negri, area classificata come articolo 3, agricole produttive specializzate. Si chiede la possibilità di realizzare una casetta in legno amovibile da destinare ad abitazione. Non accoglibile ai sensi della norma transitoria, di cui all’articolo 5 dalla legge regionale 31/2014, fino all’integrazione del PTR e l’adeguamento del PTCP e alla definizione del PGT, che potrà essere adeguato alla prima scadenza del Documento di Piano; i Comuni possono approvare unicamente varianti del PGT e piani attuativi in variante che non comportino nuovo consumo di suolo. Pertanto la richiesta non può essere accolta. Identica a questa osservazione, che chiede quindi la trasformazione da ambito agricolo ad ambito edificabile, ci sono in totale nove osservazioni e per tutte la proposta è di non accoglierla, in quanto si ha consumo di suolo ed è in contrasto con la legge regionale 31/2014. Queste osservazioni sono: la n. 6, Riganti Nicolò per Lucchesi Michele; l’osservazione n. 7, Riganti Nicolò per Facchetti Emilio, Osanna, Alberto, De Capitani Angelo, De Capitani Natasha; l’osservazione n. 8, Facchetti Emilio, Facchetti Osanna, Facchetti Alberto, De Capitani Angelo e De Capitani Natasha, via Canonica; l’osservazione n. 9, Facchetti Emilio, Facchetti Osanna, Facchetti Alberto, De Capitani Angelo, De Capitani Natasha, sempre via Canonica; l’osservazione n. 10, Possenti Giampaolo, accesso da Castel Rozzone via Manzoni; l’osservazione n. 12 che è Santambrogio Andreina, via Pasturana; l’osservazione n. 14, Verdi Emilio in via Brignano; l’osservazione n. 16, Santambrogio Andreina, via Pigafetta; l’osservazione n. 17, Sonzogni Nadia, via Caravaggio; e l’osservazione n. 31 che è Santambrogio Roberto, via Mulitsch. Queste ricadono tutte nella... sono tutte in contrasto con la legge 31/2014. Osservazione n. 11 presentata da Lidl Italia S.r.l., area in via Bergamo, articolo 28, tessuto non residenziale. La società fa presente che nel vigente PGT sia il fabbricato esistente sia l’area di pertinenza dello stesso è individuata in modo errato e che nel PGT adottato, che ripropone la situazione planimetrica del PGT vigente, è possibile un ampliamento della superficie commerciale una tantum del 10%. Considerato che Lidl Italia ha necessità di ampliare e riqualificare architettonicamente il punto vendita di Treviglio, chiede: 1) la rettifica dell’errore grafico; 2) la possibilità di ampliare e riqualificare il fabbricato per una superficie pari al 20%, e di conseguenza che l’aria di inviluppo nella parte commerciale sia adeguatamente proporzionalmente aumentata; 3) la possibilità di costruire a confine con l’area di parcheggio di proprietà, che rimarrà sempre di proprietà della società, fatta salvo una piccola parte privata già servita ad uso pubblico. Controdeduzioni tecniche: è accoglibile. Allora il punto n. 1 accoglibile: l’attuale consistenza del fabbricato è stata definita dopo il volo aereo e la restituzione fotogrammetrica risale al 2006. Il

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PGT è stato fatto sulla base del volo aerofotogrammetrico del 2006. La Lidl ha realizzato il proprio punto vendita successivamente... ha realizzato un ampliamento del punto vendita successivamente, e pertanto nella tavola non è riportato correttamente. Il punto n. 2 è accoglibile per i motivi addotti, quindi si modifica l’articolo 28 del Piano delle Regole. E la tre è accoglibile: il fabbricato esistente è già posto sul confine dei parcheggi di proprietà di pertinenza dell’attività commerciale. E qui individuati sia gli estratti con la modifica all’azzonamento e l’estratto dell’articolo 28 con l’aggiunta in rosso della modifica. Osservazione n. 13: Riganti Nicolò per Manzoni Marco, Giuseppe Giacinto e Manzoni Elide, via Premurana, area classificata come articolo 3, agricole produttive specializzate. Si chiede la modifica della destinazione urbanistica per poter costruire una superficie definita di metri quadri 200 per la struttura agricola e metri quadrati 60 per l’abitazione del custode. Non accoglibile: trattasi di area a destinazione agricola, ancorché all’interno del PLIS è possibile realizzare costruzioni in funzione della conduzione del fondo agricolo, come richiesto nell’osservazione, purché la richiesta sia avanzata da un imprenditore agricolo. Altre destinazioni urbanistiche non possono essere consentite. Osservazione n. 15: Riganti Nicolò per Mondelli Italo, area in via Brignano. Si chiede la classificazione dell’intero mappale come articolo 33, tessuto produttivo isolato. Non accoglibile in quanto l’area non è stata oggetto di variante con questa variante al Piano delle Regole. Osservazione 18: Minini Francesco, Minini Fausto e Minini Fabio. L’area è in via San Maurizio, via Calvenzano e Baslini, individuata come ambito di progettazione unitaria n. 12, via Calvenzano San Maurizio. I proprietari osservano che nella proposta di variante n. 5 rispetto alla proposta di PII presentato: uno, viene abbassato l’indice territoriale da 0,37 a 0,3 metri quadrati su metro quadro; non si prevede la quota residenziale; non viene specificato se nei 12.000 metri quadrati di servizi sono compresi gli standard da cedere, comprese le quote a parcheggio, sia standard che pertinenziali, dei terziari previsti; quattro, permette una progettazione industriale non degna della porta sud di ingresso alla città; cinque, non localizza i servizi attorno e a salvaguardia della chiesa, elemento determinante nel PII; sei, localizza come vincolante la posizione della strada trasversale, già oggetto di contestazione per obsoleto utilizzo, poiché i piani industriali sono già collegati da quella a scorrimento veloce a sud. Errata posizione perché penalizza l’utilizzo del lotto. Problematica realizzazione per la penetrazione del terrapieno sotto la ex strada statale 472, pertanto impedito dal muro di contenimento in CA della pista ciclabile. La controdeduzione tecnica è di accogliere parzialmente in generale: la n. 1 non accoglibile, il Piano integrato di intervento presentato il 12 marzo 2009 non è mai stato approvato, stante il mancato completamento della documentazione necessaria e la mancata volontà al proseguimento dell’iter da parte dei proprietari; 2, non accoglibile, la Giunta comunale, con deliberazione 92/2011, con la quale sono state individuate le linee guida per l’approvazione definitiva degli atti del PGT, aveva manifestato l’assoluta contrarietà all’insediamento nell’area sud, compresa tra la ferrovia storica e la BreBeMi, di forme miste di edificazione; 3, non accoglibile, i parcheggi pertinenziali non sono compresi nei 12.000 metri quadrati di servizi, il reperimento della quota pertinenziale è disciplinato dall’articolo 14, titolo 2; 4, non accoglibile, le destinazioni previste dal piano attuativo sono, oltre a quelle industriale artigianale, per servizi, direzionali, turistico-ricettiva, esercizi pubblici e proprie attività commerciali. Pertanto la progettazione potrà prevedere degno ingresso alla porta sud della città; il 5 è accoglibile parzialmente, si integra il punto delle NTA inserendo al comma 2, dopo “aree per servizi” minima di 12.000 metri quadrati da reperire in loco, le parole “da individuarsi prevalentemente intorno alla chiesa di San Maurizio”; 5, accoglibile parzialmente, aggiungere al comma 2 la posizione della strada individuata nel Piano delle Regole attraversante il PA, che non è vincolante, risulta invece vincolante il posizionamento del varco tra l’area del piano attuativo e il PIP 1.

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Osservazione n. 19: Cornelli Giammarino per Cornelli Francesco Giuseppe, via delle Battaglie, area classificata come articolo 23 e in parte come articolo 3. Il richiedente fa presente che l’intero mappale 8264 è destinato a sedime dell’area cortilizia della cascina e su tale mappale è stata rilasciata concessione in sanatoria nel ‘98 per la costruzione di autorimessa. Accoglibile: trattasi di errore grafico, in fase di predisposizione dell’individuazione cartografica riguardante la destinazione urbanistica all’articolo 23 non è stata perimetrata l’area dove insiste l’autorimessa. Osservazione n. 20 presentato da Legambiente, osservazione di carattere generale. La sintesi della osservazione: 1) devono essere verificate le prescrizioni di cui all’articolo 2 delle disposizioni di attuazione del Documento di Piano, monitoraggio; 2) l’aver unificato la normativa esistente in ambito agricolo ed aver eliminato l’articolo 4, insediamenti in ambito agricolo, amplia la possibilità edificatorie e non consente di contenere il consumo di suolo, anche in funzione della prevenzione degli eventi di dissesto idrogeologico; 3) si richiede di riconfermare il manuale del restauro e l’articolo 18 del Piano delle Regole con particolare riferimento alla frazione Battaglie. Non si è tenuto conto che la corte ospita dei gelsi centenari, oggetto di riqualificazione e di un premio “Treviglio città del verde”; 4) si chiede uno studio più approfondito in relazione al trasferimento e alle capacità edificatorie, in particolare si osserva che deve essere verificato se gli ambiti di atterraggio siano strutturati a ricevere nuovo carico insediativo. Non sono quantificati in potenziale in percentuali possibili spostamenti; 5) sia mantenuta la destinazione di edilizia residenziale per l’affitto dell’area di via Sante Capitanio e Gerosa; 6) si chiede di mantenere nel Piano dei Servizi le aree di via Pietro Nenni e di via Colombo, le quali, passando alla disciplina del Piano delle Regole, vanno ad implementare il consumo di suolo da impermeabilizzare, sostituendosi ad aree verdi con dotazione già molto scarsa; 7) si chiede che anche per l’ambito 9 Bianchi debbano essere indicati parametri, indici edificatori, destinazioni e cessioni; 8) si rileva che l’ambito 11 Bonelli è l’unico ambito in cui in assenza di piano attuativo è consentito un ampliamento del 20% dell’esistente per ampliamenti e nuova costruzione. La controdeduzione tecnica è di non accogliere questa osservazione. Al punto 1 non accoglibile, come già controdedotto in sede di emissione del decreto di non assoggettabilità alla VAS, non si può affermare che la situazione attuale abbia subito incrementi delle criticità più puntuali e circoscritte emerse nel corso delle analisi per le schede delle aree di trasformazione; che peraltro sono state in parte spunto dal Documento di Piano in sede di valutazione di compatibilità con il PTCP. A maggior dettaglio si precisa che riguardo al Documento di Piano l’unico ambito di trasformazione approvato dal Consiglio comunale è l’AT1, suddiviso in sottoambiti: AT1A, il quale non è stato attivato, e pertanto non produce effetti né negativi né positivi; AT1B, il quale è stato adottato con riduzione delle possibilità edificatorie; AT1C, il quale è stato approvato con possibilità edificatoria del PGT; AT1D, il quale non è stato attivato e pertanto non produce effetti. Gli ambiti di progettazione unitaria articolo 24, gli ambiti di riqualificazione, gli ambiti di edilizia residenziale per l’affitto non sono stati attivati e pertanto non producono effetti, sia in negativo sia in positivo. N. 2 non accoglibile: l’unificazione delle normative del Piano delle Regole per la zona agricola con la possibilità di recupero della superficie coperta degli edifici, anche tecnici, esistenti e dismessi e in linea con i dettami dell’articolo 9, comma 4, della legge regionale 12/2005. Peraltro, nella variante al Piano delle Regole si è provveduto a ridimensionare le superfici classificate ex AL ed eliminato le superfici classificate AS. La possibilità di recuperare ad altri usi i fabbricati dismessi da almeno cinque anni oltre il limite massimo di metri quadrati 250 di superficie è consentito solo ed esclusivamente tramite piano di recupero, con le limitazioni previste dall’articolo 3 delle NTA. 3 non accoglibile: il manuale del restauro è stato inglobato nella normativa riguardante il nucleo antico e le frazioni, dove sono previsti i tipi di intervento per ciascun edificio. Per quanto

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riguarda la frazione Battaglie, occorre inserire l’articolo 9 delle NTA nel paragrafo “nucleo antico della frazione Castel Cerreto” le parole “e della frazione Battaglie”. Relativamente alla conservazione dei gelsi ultracentenari presenti nella corte della cascina Battaglie si ricorda la specifica destinazione disposizione del penultimo comma dell’articolo 12 delle NTA, nucleo antico delle frazioni: è fatto obbligo provvedere alla conservazione di pozzi, muri, pavimentazioni, piantumazioni storiche e di tutti gli elementi di arredo esistenti nelle aree libere (cortili, aie eccetera) aventi carattere di pregio ambientale. 4 non accoglibile: relativamente al trasferimento delle capacità edificatorie si fa riferimento al rapporto ambientale e al decreto di non assoggettabilità alla VAS, ove si indica la necessità che i trasferimenti volumetrici siano subordinati, nella fase di verifica degli interventi edilizi, alla presenza delle attrezzature e dei sottoservizi, atti a garantire la coerenza dei volumi insediabili con il sistema dei servizi urbani e di rete. 5 non accoglibile: l’area di via Santi Capitanio e Gerosa è pervenuta al privato tramite transazione di causa, l’edificazione individuato nella variante risulta essere inferiore alle capacità edificatorie previste nell’originaria destinazione del Piano dei Servizi. La 6 non accoglibile: l’area di via Pietro Nenni nel Piano dei Servizi originario è classificata come servizi prevalentemente costruiti con rapporto di copertura 65%. La variante, classificando l’area nel Piano delle Regole come tessuto produttivo omogeneo, riduce il rapporto di copertura al 60%. Non si implementa, pertanto, il consumo di suolo. L’area di via Colombo è ubicata nel quartiere nord caratterizzato da una buona presenza di aree verdi. Peraltro, stante la distanza da mantenere dalla linea ferroviaria e dalla viabilità esistente, l’edificazione dovrà essere contenuta in una limitata area di galleggiamento. 7 non accoglibile: l’articolo 24, punto 9, riguardante l’ambito 9 Bianchi riporta già parametri, gli indici edificatori, destinazioni, sistemazione e cessioni di aree per servizi ed interventi ammessi in assenza di PA. 8 non accoglibile: l’ambito 11 Bonelli è l’unico ambito di progettazione unitaria, ove esiste effettivamente un’attività produttiva in essere. La possibilità edificatoria concessa permette limitati ampliamenti senza modifica della destinazione d’uso esistente. Osservazione n. 21: Fama S.n.c., via Del Bosco, area classificata come tessuto non residenziale, articolo 28. Si richiede per il comparto Fama l’introduzione delle NTA di una specifica norma che salvaguardi l’accordo di permuta delle aree, previsto nell’accordo Baslini-Fama, relativamente alla realizzazione della nuova strada di collegamento tra il PII ex Baslini e la via del Bosco. Controdeduzioni tecniche: accoglibile parzialmente. Si riformula la nuova proposta con le precisazioni relative alla dismissione e sdemanializzazione della sede stradale di via di Mezzo ed alla cessione onerosa a Fama dell’area all’interno del PII ex Baslini, dopo la bonifica dell’area e la cessione all’Amministrazione comunale, all’area contrassegnata con apposito simbolo di proprietà ditta Fama, posto lungo la via del Bosco. Nella tavola P1H potranno essere aggregate come semplici aree cortilizie senza diritti volumetrici le seguenti porzioni di aree: a) porzione della via di Mezzo individuata con lettera B di proprietà comunale, la cessione potrà avvenire dopo la dismissione e conseguente sdemanializzazione e in permuta con la porzione di area individuata con la lettera A destinata dal PGT a strada di collegamento tra via Del Bosco e il PII Baslini, posta sul lato ovest della proprietà Fama; b) la porzione di area individuata in colore violetto nel Piano dei Servizi e in grassetto nel Piano delle Regole, compresa nel programma integrato intervento ex Baslini, la cessione a titolo oneroso potrà avvenire solo dopo la bonifica della stessa area e l’acquisizione da parte del Comune. Osservazione n. 22: Conte Edoardo, osservazione alle norme del Piano delle Regole. La sintesi: 1) chiede la modifica del parametro per la superficie edificabile da SLP a SU per il residenziale, come normato dalle leggi nazionali, mantenendo l’articolo secondo punto 5 SLP per insediamenti produttivi; 2) di inserire un nuovo articolo, nei gradi di intervento zone di recupero tipologiche ambientali, che sostituisca il quarto e quinto grado adottato. Per gli edifici gravemente obsoleti la ricostruzione dovrà perseguire tipologie affini al contesto, riproponendo

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immagini tipologiche tipiche di zona. Gli edifici storici demoliti dovranno essere ricostruiti a modello. La controdeduzione è di non accogliere, non accoglibile. 1 non accoglibile: il calcolo della superficie utile netta, anziché lorda, è attualmente previsto dalle vigenti normative con incentivo, solo nei casi di miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici. Il rinvio a tali disposizioni normative è già previsto dalle vigenti disposizioni del Piano delle Regole, pertanto si ritiene corretta questa impostazione che incentiva il risparmio energetico. 2 non accoglibile: la norma del grado quarto e grado quinto già contempla l’utilizzo di materiali che stiano all’interno di un corretto rapporto con l’ambiente, che necessariamente viene considerato al momento della progettazione. Una modifica normativa così consistente comporta uno studio di dettaglio degli edifici classificati in grado quarto e quinto e la conseguente ripubblicazione di una nuova adozione di variante. Osservazione n. 23: Poloni Diego chiede una modifica alla normativa. Si chiede di rivedere e modificare il comma 4 dell’articolo 37, aggiungendo nelle aree destinate all’assistenza alla viabilità, identificate da apposito retino, situate all’interno del perimetro del centro abitato ed erogata la distanza minima dalle strade, di cui al primo periodo dell’articolo 5.2, sempre che non interferiscano con il traffico veicolare; di modificare il punto 5.2 aggiungendo al quarto periodo gli ambiti stradali. Accoglibile parzialmente: considerato che risulta corretta la proposta di prevedere, sia per le aree destinate all’assistenza alla viabilità articolo 37 sia per le aree comprese nel perimetro del centro abitato, la stessa disciplina in merito alle distanze delle strade, già prevista per gli ambiti urbani consolidati, in quanto presente nel medesimo impianto urbanistico; si integra il quarto periodo del punto 5.2 delle disposizioni generali del Piano delle Regole e del Piano dei Servizi. Osservazione n. 24: Pescali Paolo, viale Filagno, via Buttinoni, area perimetrata come articolo 40, piani attuativi convenzionati in corso di attuazione. Si chiede di eliminare il segno grafico del perimetro dei piani attuativi convenzionati in corso di attuazione, poiché il piano di recupero Bella Venezia, seppure approvato dal Consiglio comunale, non è mai stato convenzionato. Accoglibile: eliminare il perimetro del piano attuativo per i motivi addotti. Osservazione n. 25 Venezia Palomar S.r.l., via Verga, area classificata come articolo 11, grado sesto, superfetazioni edifici da demolire. Si osserva che l’immobile insistente sull’area fu demolito con DIA del dicembre 2008. Il Piano delle Regole approvato norma l’area come articolo 20, edifici moderni con caratteri conformi, con possibilità edificatoria pari all’edificio demolito. In data 12.12.2014 è stato rilasciato permesso di costruire per l’edificazione di edificio a destinazione commerciale residenziale. La variante 5 classificare l’area come grado sesto, superfetazioni edifici da demolire. Si chiede di ripristinare la destinazione e le possibilità edificatorie del Piano delle Regole approvato. Accoglibile parzialmente: si propone di classificare l’area come grado quinto, zone di sostituzione edilizia, contraddistinta da apposito simbolo grafico e di introdurre la seguente norma all’articolo 10. Per l’ambito posto in via Verga, 21, attualmente demolito e contraddistinto da apposito simbolo grafico nella tavola P2, è ammesso l’intervento di nuova costruzione previsto dal permesso di costruire 85/2014, con possibilità di recuperare, sia in termini di superficie sia in termini di volume, quanto demolito a seguito di DIA del 2008. Qualora i lavori non venissero ultimati entro il termine di validità del citato permesso di costruire, il completamento delle opere potrà avvenire solamente previa presentazione di apposito piano attuativo. Osservazione n. 26: TB Group S.r.l. e Riboli Massimo, via Fara, area classificata come articolo 33, produttivo isolato. Poiché all’interno delle aree incluse negli ambiti di valorizzazione

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e progettazione paesistica, di cui all’articolo 66 del PTCP, sono ammessi interventi per il recupero e il riuso del patrimonio edilizio esistente, anche con limitati aumenti volumetrici, si chiede di specificare cosa si intende per “limitati ampliamenti volumetrici”, stante la possibilità edificatoria ammessa dal Piano delle Regole che consente un ampliamento di 3.625 metri quadrati. Non accoglibile: l’area, posta all’interno degli ambiti di valorizzazione e progettazione paesistica articolo 66, è priva di qualsiasi edificazione, pertanto non è possibile applicare la disposizione che riguarda il patrimonio edilizio esistente. La possibilità edificatoria di tale porzione di area può essere utilizzata solo sulla parte di area a sud esterna agli ambiti di valorizzazione e progettazione paesistica. Osservazione n. 27: Immobiliare Mara S.r.l., via Ezzelino da Romano, via Del Bosco. È ancora lo stesso osservante della n. 1 e riguarda sempre l’ambito di progettazione unitaria n. 7 di via Del Bosco. Chiede: uno, di individuare nell’ambito di progettazione n. 7 via Del Bosco nella parte ovest l’intera superficie dei mappali 16081 e 16084, e di attribuire almeno 2333,84 metri di SLP, anziché gli attuali 1846,92 di SLP. Accoglibile parzialmente. Punto 1 accoglibile parzialmente: considerato che l’area di cui ai mappali 16081 e 16084 è completamente circondata dalla viabilità esistente e, al fine di evitare la formazione di reliquati di difficile gestione, si propone di ridefinire il perimetro dell’ambito di progettazione unitaria lati ovest e sud, comprendendo tutta l’area dei suddetti mappali. L’area aggiunta all’ambito di progettazione unitaria in accoglimento della osservazione, il cui perimetro è individuato con linea blu, non concorre alla perequazione delle possibilità edificatorie, degli oneri di realizzazione, delle cessioni e/o monetizzazioni delle aree per servizi e per urbanizzazioni, che dovranno essere calcolate sull’originaria superficie dell’ambito, onde evitare penalizzazioni alle altre proprietà dovute all’aumento di superficie globale dell’ambito. In considerazione dell’accoglimento parziale dell’osservazione dovrà essere modificata la tavola. Il secondo punto non accoglibile: si confermano le possibilità edificatorie previste dall’ambito di progettazione n. 7. Osservazione n. 28: Radaelli Giovanni Cesare, angolo largo via I Maggio, viale Buonarroti. Si chiede: 1) inserire tra le destinazioni ammesse nell’articolo 28.3 anche la ricettiva alberghiera; 2) ristrutturazione e ampliamento con inserimento dell’attività ricettiva. Accoglibile parzialmente. Punto 1 accoglibile: si aggiunge la destinazione della ricettivo-alberghiera. 2 non accoglibile: la possibilità di cambio d’uso è ammessa solo previa presentazione di piano attuativo. Si prende spunto dall’osservazione presentata per aggiungere la possibilità di ammettere destinazioni ricettivo-alberghiere anche nelle aree classificate come articolo 27, tessuto con caratteri architettonici uniformi, anch’esse poste negli ambiti centrali e della corona periferica in quanto attività compatibili con la residenza. Osservazione n. 29: Santagiuliana Massimo e Scaramuzza Alberto, via San Giovanni Bosco, via Leoncavallo, edifici storici in ambito esterno al nucleo antico, articolo 22. Chiede: 1) la possibilità di edificare un nuovo fabbricato attualmente libero da costruzioni; 2) di costruire a confine con le vie San Giovanni Bosco e Leoncavallo; 3) indicare come indice di edificabilità 0,8 metro quadro su metro quadro, altezza 2 piani, rapporto di copertura 50%. Non accoglibile in quanto l’area non è stata oggetto di variante. Osservazione n. 30: Beati Ebe Maria per Immobiliare Due Erre S.a.s., via Grazia Deledda, via Martinelli, area classificata come articolo 22. Si chiede: 1) possibilità di demolire la tettoia condonata e rustico esistente che non risultano coerenti con gli altri fabbricati presenti, e che pertanto si trovano in pessime condizioni, con il recupero delle volumetrie per costruire un fabbricato a due piani accorpandolo al fabbricato storico; 2) la possibilità di costruire a confine con il mappale 4662, che è verde pubblico, anche il piano primo del nuovo edificio.

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Accolta parzialmente. 1 accolta parzialmente: la possibilità di demolizione e ricostruzione con diverso accorpamento è già prevista all’articolo 22. Si propone di modificare l’articolo 22 aggiungendo che, in caso di sostituzione edilizia con accorpamento delle volumetrie, il nuovo edificio dovrà avere altezza massima pari all’edificio storico esistente. 2 non accoglibile: la possibilità di costruzione a confine con le aree del Piano dei Servizi di proprietà comunale è già disciplinata dall’articolo 5.3, ultimo comma. Osservazione n. 32: fratelli Paolo per distilleria Fratelli, via Terni, via Monti, area classificata come articolo 28. Si chiede che l’area del mappale... (Intervento fuori microfono) L’abbiamo fatto prima. Area classificata come articolo 28. Si chiede che l’area di cui al mappale 7460 assuma la nuova destinazione urbanistica articolo 26, poiché l’edificio esistente su tale area è destinato parte a residenza e parte ad artigianato, e pertanto non congruente con la destinazione prevista. Accoglibile parzialmente: la richiesta riguarda un’area non di proprietà degli osservanti e non sottoscritta dalla proprietà del mappale 7460. Si propone di estrapolare il mappale 7460 dall’unica unità urbanistica formando un’altra unità urbanistica autonoma. Osservazione n. 33: Colombo Irene Adele, osservazione alle norme del Piano delle Regole relative al recupero dei fabbricati agricoli. Questa era da vedere... (Intervento fuori microfono) Sì, questa l’abbiamo... la risposta è uguale alla n. 2 che abbiamo visto prima e anche la 54. Osservazione n. 34: Albertini Stefano Maria, osservazione alle norme del Piano delle Regole. Si propone di modificare l’articolo 2.5 nella parte normante l’SLP relativa ai sottotetti, modificando il parametro dell’altezza massima di colmo con l’esclusione del calcolo della SLP da metri 2,40 a 2,70 e la modifica della pendenza massima 50%. Accoglibile parzialmente: la norma viene integrata con la specifica che il parametro dell’altezza massima di colmo per l’esclusione dal calcolo della SLP specificato metro 2,40 è da riferirsi esclusivamente ai nuovi edifici. Nel caso di interventi sul patrimonio edilizio esistente la superficie dei locali sottotetto, che non è stata considerata nel calcolo della volumetria superficie di progetto nei titoli abilitativi originari, è da ritenersi esclusa dal calcolo della SLP. Osservazione n. 35: Albertini Stefano Maria, osservazione alle norme. Si propone di modificare l’articolo 30 al comma 3.1, modificando il parametro dell’altezza da 6,50 a 8,50. Accoglibile parzialmente: si propone di modificare l’altezza da metro 6,50 a 7,50. Osservazione n. 36: Albertini Stefano Maria, osservazioni alle norme del Piano delle Regole. Si propone di modificare l’articolo 28 al comma 2 dei punti 2.1 e 2.2, modificando l’altezza da metri 13 a metri 16. Accoglibile parzialmente: si accoglie, si propone di accogliere parzialmente modificando il parametro dall’altezza solo al punto 2.2, interventi mediante formazione di PA, modificando l’altezza da 13 a 16 metri. Osservazione 37: Castelli Giancarlo, via Diaz, via 24 Maggio, articolo 26 e articolo 38. Si osserva che gli immobili non sono presenti nelle mappe del catasto del 1875-95 1931 e sulla cartine IGM del ‘31, mentre nella cartina IGM del ‘54 compare il solo edificio residenziale, e l’attuale conformazione planimetrica si rileva nel programma di fabbricazione del ‘57 e nelle mappe del 1962. Pertanto si chiede la rettifica della tavola eliminando l’individuazione “edifici di pregio storico testimoniale” in quanto non corrispondenti ai requisiti di storicità applicati alle altre parti del territorio. In subordine, che l’individuazione di edificio di pregio storico sia apposta solo all’edificio residenziale. Accoglibile: verificata la documentazione, si propone di eliminare l’individuazione di “edifici di pregio storico testimoniale”.

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Osservazione n. 38: Ranghetti Attilio, via Brignano, area classificata come articolo 3 e articolo 23. Si osserva che in data 12.12.2014 è stato rilasciato permesso di costruire, che prevede la costruzione di 4 unità abitative, ai sensi della previgente normativa del Piano delle Regole. Si chiede che per l’intero compendio immobiliare l’attribuzione di una destinazione urbanistica consona all’edificante intera area formata dai mappali di proprietà, considerando altresì il recupero ai fini abitativi dell’edificio rurale esistente. Accoglibile parzialmente: il sedime dell’edificio rurale esistente mantiene la destinazione prevista dalla variante 5 al Piano delle Regole, articolo 23, mentre la restante area viene classificata come articolo 30, con le possibilità edificatorie di cui al comma 3.3.1. Osservazione n. 39: Edilferri S.p.A., aree aventi accesso dal Comune di Castel Rozzone, via Manzoni, classificata come articolo 30. Si precisa che in sede di osservazione al PGT adottato il 23.12.2010 era stata presentata osservazione, chiedendo che l’area fosse classificata come articolo 35. Tale osservazione è stata accolta ma normata come articolo 36. La variante 5 norma il lotto come articolo 30. Si chiede che il lotto sia normato come articolo 31. Accoglibile per i motivi addotti. Osservazione n. 40: Scaravaggi Orietta, modifica normativa. Si propone di inserire nella normativa del nucleo antico, articoli 8, 9 e 10, la possibilità di: 1) allineare l’altezza di colmo con il colmo degli edifici confinanti, dando pendenza massima delle falde del tetto 35% ma mantenendo invariate le altezze di gronda; 2) realizzare la realizzazione di abbaini anche sul fronte strada con le seguenti caratteristiche: larghezza massima alle vetrine o agli androni del piano terra, falde di copertura collegate direttamente alla falda del tetto, colmo degli abbaini più basso di 50 centimetri rispetto al colmo della copertura, arretramento rispetto alla linea di gronda di 120 centimetri, finestre degli abbaini con medesima larghezza di apertura delle finestre sottostanti. Accoglibile parzialmente. 1 non accoglibile: non è possibile l’inserimento degli articoli citati né la possibilità di variazione dell’altezza del colmo fino al raggiungimento di quella dei colmi di edifici confinanti. Nei citati articoli riferiti ai gradi terzo, quarto e quinto esistono edifici con altezza non allineata con il contesto, edifici in grado secondo e terzo. Inserendo una norma del genere, non è controllabile l’effetto che porterebbe a un siffatto allineamento. 2 accoglibile parzialmente: estendere la possibilità di realizzare abbaini sul fronte strada solo nel nucleo antico e non nelle frazioni, definendo regole ben precise che determinano la loro tipologia, gli allineamenti rispetto alle aperture esistenti, le loro dimensioni e le caratteristiche architettoniche. Si modificano gli articoli 8 e 9 delle NTA del Piano delle Regole. Osservazione n. 41: Bergamini Fabio per ABR Costruzioni, area in via Aldo Moro, normata dall’ambito 24.8, ambito 8 viale Aldo Moro. Si osserva che la variante al Piano delle Regole ha ridotto il rapporto di copertura da 60% a 50, mantenendo invariata la SLP edificabile e le altezze. L’area è attraversata in diagonale della linea elettrica di RFI, che divide in due parti l’area di intervento, e che per il rispetto dei parametri le soluzioni progettuali comporterebbero un utilizzo pressoché totale del suolo. La possibilità di realizzazione di edifici a destinazione direzionale e ricettiva rende necessario il superamento dell’altezza massima prevista nell’ambito di metri 11, che pertanto, calcolata ai sensi delle NTA, comporterebbe un’altezza interna di circa metri 9. Si chiede di modificare il parametro delle altezze massime prevedendo altezza massima di metri 15 per gli edifici a destinazione produttiva e metri 32 per gli edifici a destinazione terziaria ricettiva. Accoglibile parzialmente: l’articolo 2.7 viene modificato prescrivendo che l’altezza massima prevista per i fabbricati con tipologia industriale e terziaria agricola sia calcolata con riferimento all’intradosso della soletta di copertura ed all’altezza massima di eventuale coronamento, che non dovrà superare i metri 2,50. Relativamente alla possibilità di realizzare edifici a destinazione terziaria ricettiva con altezza massima di metri 32, si demanda alla progettazione di maggior dettaglio del piano attuativo, dove dovranno essere esattamente

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individuati tali edifici ed effettuata una valutazione ambientale e paesaggistica sugli effetti di tale previsione in variante alle NTA del PGT. Osservazione n. 42: Ferri Maria Grazia, via Re di Puglia, area classificata come articolo 25 e 38. Si osserva che l’edificio, in passato adibito a stalle e deposito, non presenta alcun elemento di interesse storico da poter essere considerato di pregio storico testimoniale, come si evince dalle fotografie allegate. Si chiede la rettifica della tavola eliminando l’individuazione “edifici di pregio storico testimoniale”. Accoglibile: verificata la documentazione allegata all’osservazione, si propone di eliminare l’individuazione di “edifici di pregio storico testimoniale”. Osservazione n. 43: Gusmini Carla Elisabetta, via ai Malgari, classificata come articolo 26 e articolo 38. Si osserva che l’edificio, in passato adibito ad officina e deposito, non presenta alcun elemento di interesse storico da poter essere considerato di pregio storico testimoniale. Si chiede la rettifica eliminando l’individuazione “edifici di pregio storico testimoniale”. Accoglibile: verificata la documentazione allegata all’osservazione, si propone di eliminare l’individuazione di “edifici di pregio storico testimoniale”. Osservazione n. 44: Belloli Alba, via Zanda, parte articolo 8 grado terzo, parte articolo 9 grado quarto. Si osserva che l’edificio, pur facendo parte di un unico complesso immobiliare, è stato classificato con due norme differenti, inoltre anche la porzione a nord è stata raggruppata con l’edificio confinante appartenente ad altra proprietà. Da un’analisi degli elementi costruttivi interni ed esterni si evidenzia che le tre parti risalgono allo stesso periodo costruttivo. Si chiede che l’edificio sia classificato come unico complesso identificato come grado quarto. Accoglibile: verificata la documentazione allegata all’osservazione, si propone di modificare la tavola P2 relativamente all’unica classificazione grado quarto e modificare il perimetro dell’unità edilizia. Osservazione n. 45: Oggionni Alessandro Maria per società Fabbrica Immobiliare SGR S.p.A. Questa chiede la modifica sia del Piano delle Regole che del Piano dei Servizi. Per quanto riguarda la parte relativa al Piano delle Regole, che è l’immobile di viale Monte Grappa, n. 1, l’ex Pellicano, l’osservazione chiede al punto n. 3 – che riguarda il Piano delle Regole – che venga modificato l’articolo 28, comma 3, del Piano delle Regole con il seguente: in riferimento alla grande distribuzione per l’area sita in viale Monte Grappa individuata da apposita sigla GD, è ammesso un intervento di manutenzione ordinaria e straordinaria e ampliamento una tantum del 10% della SLP esistente alla data di adozione del PGT. Ogni ulteriore intervento potrà essere attuato solo mediante programma integrato di intervento esteso all’intero comparto. Potranno essere insediati impianti di distribuzione di carburanti per autotrazione all’interno delle zone definite GD, sempre nel rispetto delle normative di settore. Le eventuali strutture necessarie alla realizzazione di impianti di distribuzione carburanti, quali pensiline, box, uffici e cassa, non costituiranno SLP. Quattro, che venga inserito nell’articolo 2.5 delle NTA la seguente precisazione: “non costituiscono SLP manufatti necessari all’insediamento e al funzionamento delle stazioni di rifornimento carburante, tra cui pensiline, box, ufficio, cassa”. Accoglibile parzialmente. Punto 3 accoglibile parzialmente: la richiesta prevede un ampliamento del 10% della SLP esistente alla data di adozione del PGT. Relativamente all’insediamento di impianti di distribuzione carburante si precisa che l’articolo 28 delle NTA non vieta l’insediamento di tali impianti. 4 non accoglibile: la SLP degli impianti di distribuzione carburanti è sempre da computare. Anche l’ Osservazione n. 46 riguarda sia il Piano delle Regole che il Piano dei Servizi. Per quanto riguarda la parte relativa al Piano delle Regole, presentata da Maria Chiara Maier, via Vesture, parte come ambito 6 via Vesture, parte come articolo 23 Cascine. 2) Modificare la curvatura del collegamento di via Vesture con via Caravaggio in modo da mantenere lo spazio attualmente esistente tra edificio e strada; 3) si propone di aumentare al comma 4.3

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dell’articolo 23 la volumetria del 25% in luogo del 15%, con possibilità di demolizione e ricostruzione con spostamento all’interno del lotto, senza accorpare il nuovo volume all’edificio principale o di fronte allo stesso. Non accoglibile. Punto 2 non accoglibile: la progettazione esecutiva dell’ampliamento di via Vesture valuterà l’esatto andamento stradale. 3 non accoglibile: si ritiene congruo l’ampliamento del 15% delle possibilità edificatorie in caso di demolizione e ricostruzione dei corpi annessi e superfetazioni aggiunte in epoca moderna. Poiché tali interventi si rivolgono a riqualificare aree in cui sono compresi edifici storici, non risulta opportuno creare nuovi edifici posti su tali aree, su aree libere. L’intento dalla norma è quello di non snaturare la cascina storica lombarda. Osservazione n. 47: Guaita Anna Maria Margherita, via Torta. L’edificio ricade nell’articolo 22. Si chiede la rettifica della destinazione urbanistica da articolo 22, proponendo la nuova destinazione articolo 25. Tale richiesta viene avanzata poiché dall’analisi storica riportata nell’osservazione si evince che uno dei due fabbricati risale ad epoca successiva al 1931, mentre quello presente a tale soglia storica non sembra presentare caratteri di valore storico legati all’ambito urbano del vicino nucleo storico, ma bensì ha caratteristiche tipologiche e morfologiche legate più ad un contesto agricolo. Inoltre si fa presente che in data 18.03.2010 è stata presentata richiesta di permesso di costruire per ristrutturazione con utilizzo della superficie in ampliamento una tantum previsto dall’allora PRG. Non accoglibile: l’area non è oggetto di variante. Osservazione n. 48: Gorghelli Emilio, via Calvenzano, articolo 3. Si osserva che l’area in via Calvenzano nel Piano delle Regole è classificata come articolo 4.2.b produttivo isolato, mentre la variante 5 erroneamente la classifica come agricola. Si chiede di individuare l’area come articolo 33. Accoglibile: trattasi di errore grafico. Osservazione n. 49: Azzurra 2000 S.r.l. in via Beato Angelico, articolo 25. Si chiede la modifica puntuale del parametro di altezza per consentire la realizzazione dell’edificio gemello, come da pratiche edilizie già depositate nel 2007, 2008, 2010, 2011. Accoglibile: si modifica l’articolo 25 delle NTA. Osservazione n. 50: Marini Angelo e Pelanda Silvana, via Tasso, n. 19, articolo 22. Si chiede la rettifica da articolo 22 ad articolo 26. Tale richiesta viene avanzata perché dall’analisi storica riportata nell’osservazione si evince che la classificazione “edifici in ambito urbano” non sia coerente né con le caratteristiche dell’edificio né con la sintesi descrittiva contenuta nell’articolo di riferimento. Non accoglibile: area non oggetto di variante. Osservazione n. 51: Tura Duilio in via Matteotti. Si chiede il ripristino della potenzialità edificatoria legata ai fabbricati demoliti con autorizzazione 267 del settembre 1998 e relativa individuazione grafica del sedime dell’edificio demolito e classificazione urbanistica idonea alla sua ricostruzione. Accoglibile: si individua nelle aree P2 e P3 il sedime dell’edificio demolito classificandolo come articolo 19, ambiti soggetti a piano di recupero, contrassegnato con apposito simbolo e con possibilità edificatoria pari all’edificio demolito con autorizzazione edilizia. Osservazione n. 52: Balzer Giancarlo, osservazione di carattere generale. Si chiede di prevedere un ulteriore bonus di cubatura per aree già coinvolte dai bonus del 15% di SLP e superamento di massimo 3 metri d’altezza massima consentita per gli interventi che conseguano il miglioramento del rendimento energetico dell’edificio, nello specifico che consentano il raggiungimento almeno di classe C per chi fosse già... di classe C, invece per chi fosse già in classe C almeno della classe B (vedi esempio provincia di Bolzano).

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Non accoglibile: la proposta di variante già prevede per gli ambiti consolidati dei bonus volumetrici. Ulteriori bonus sono di fatto già previsti nella normativa vigente in tema di efficienza e risparmio energetico degli edifici, scomputo delle murature perimetrali, calcolo della SLP e superficie coperta piuttosto che deroga alle distanze, al raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla normativa. Osservazione n. 53: Eureka Società Cooperativa, osservazione alle norme del Piano delle Regole. Si chiede di prevedere una specifica integrazione alla disciplina delle aree agricole che dia la possibilità di insediare attività assimilabili all’allevamento, così da consentire la realizzazione del gattile; oppure, in via subordinata, l’espressa localizzazione nel Piano dei Servizi del gattile come servizio di pubblica utilità, aggiornando la relativa cartografia e normativa. Accoglibile: si integra l’articolo 3, comma 5, delle NTA aggiungendo la possibilità di ammettere in zona agricola l’attività per la custodia, allevamento, addestramento animali e pet-therapy anche da parte di soggetti non aventi titolo per l’edificazione in zona agricola, ai sensi dalla vigente normativa, purché tali attività siano gestite in forza di una convenzione con l’Amministrazione comunale finalizzata a garantire l’interesse pubblico della stessa. N. 54... (Intervento fuori microfono) Sì, Osservazione n. 54, sempre agricola, già vista alla 2. Osservazione n. 55, Vanoli Luigi, Vanoli Cristian e Vanoli Davide, via Pasturana, aree articolo 3. Si chiede di modificare i parametri urbanistici di parte dell’area, che era agricola, in vigenza di PRG, nel PGT vigente, articolo 4, AS, e nella variante 5 è stata riportata agricola 2, riconducendo le capacità edificatorie della zona agricola. Si chiede di individuare una porzione di 5.600 metri da inserire nell’articolo 30 con apposito contrassegno AS, con i parametri indice fondiario 0,2, altezza 7 metri, rapporto di copertura 50%, permeabilità 50%. Non accoglibile. La simbologia AS in questa variante è stata soppressa. Tutte le aree che nel vigente PGT erano destinate a tale attività sono state ricondotte alla loro effettiva destinazione agricola. L’area oggetto dell’osservazione non risulta essere edificata. Pertanto l’operazione di assegnazione della destinazione agricola è quella più consona ed in linea con il principio sopra esposto. Osservazione n. 56, Merati Ferruccio e Paolo Gatti, osservazione alle norme del Piano delle Regole. Si chiede di modificare gli articoli 3 e 23 del Piano delle Regole, che impongono la dismissione degli edifici in area agricole da almeno cinque anni, per poter effettuare i cambi di destinazione d’uso consentiti dalle norme, perché si ritiene che il disposto non favorisca interventi di recupero del patrimonio immobiliare delle cascine. Non accoglibile. Occorre specificare che la norma prevede il recupero di edifici in ambito agricolo nei seguenti casi: edifici tecnici, recupero ammesso se hanno perso la destinazione agricola da più di cinque anni; edifici storici, cascine, recupero sempre ammesso; edifici non storici edificati prima del 1980, il recupero è ammesso se hanno perso da più di cinque anni la loro destinazione agricola. Il termine dei cinque anni è un termine indicato che attesta la funzione a servizio di attività agricola che risulta quindi dismessa, per il quale lo stesso è stato edificato. Lo stesso strumento, lo stesso termine è già presente nello strumento urbanistico del Comune di Treviglio sin dagli anni ‘90 ed è utilizzato proprio come termine temporale per la dismissione di edifici costruiti a servizio di un’attività agricola, per i quali era consentita la possibilità di recupero. Osservazione n. 57, Bottinelli Enzo, osservazione alle norme del Piano delle Regole. Si chiede di emendare la definizione di “unità urbanistica”: “È definita unità urbanistica o parte di essa la proprietà catastale già frazionata alla data di adozione del PGT, 23.12.2010”.

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Non accoglibile. Le unità urbanistiche sono già definite graficamente nelle tavole del Piano delle Regole. Osservazione n. 58, Bottinelli Enzo, osservazione alle norme del Piano delle Regole. Si chiede di modificare la norma generale, articolo secondo, punto 5, superficie lorda di pavimento, modificando il disposto della superficie da calcolare per i vani seminterrati, specificando che per gli edifici esistenti gli 80 centimetri eccedenti rispetto alla quota zero si possono alzare a 150 centimetri e che l’altezza massima di metri 2,50 interna sia ottenuta anche con il nuovo vespaio. Accoglibile parzialmente. Il limite è di metri 0,80 nelle casistiche delle esclusioni dal calcolo della SLP per i vani seminterrati. Tuttavia la norma viene integrata con la specifica che le esclusioni dal calcolo della SLP si applicano agli edifici in progetto. Nel caso di interventi relativi al patrimonio edilizio esistente è esclusa dal calcolo della SLP anche la superficie dei locali destinati a spazi accessori o di servizio, interrati e seminterrati, indipendenti dalle loro caratteristiche dimensionali, a condizione che non siano considerati nella volumetria superficie di progetto nei relativi titoli abilitativi originari e mantengono tale destinazione a spazi accessori o di servizio. Osservazione n. 59, Mazzetta Paolo, osservazione alle norme. Si chiede di chiarire la norma generale, articolo secondo, punto 5, SLP, inserendo la possibilità di computare le superfici di vani interamente interrati di altezza superiore ai 2,50 già esistenti, non futuri, con i requisiti igienico-sanitari di legge e regolarmente autorizzati per uso commerciale. Accoglibile. Viene introdotta la specifica per gli edifici ricadenti nel nucleo del centro storico, delle frazioni Castel Cerreto e Battaglie. È ammesso l’utilizzo dei locali interrati e seminterrati esistenti e servizio delle attività economiche poste ai piani superiori, indipendentemente dalle loro caratteristiche dimensionali, nel rispetto delle norme urbanistiche di riferimento e delle ulteriori normative di riferimento igienico-sanitarie, nonché delle caratteristiche stilistiche, tipologiche e materiche degli stessi. Osservazione n. 60, Sefi S.r.l., via delle Battaglie e via Bergamo, ambito di progettazione unitaria n. 9, ambito Bianchi. Si chiede la modifica della disciplina normativa dell’ambito 9: 1) l’articolo 24.9, comma 4 della lettera c), “destinazioni residenziali in misura non inferiore al 10% della SLP ammessa” sia sostituito con “destinazioni residenziali in misura non superiore al 10% della SLP di effettiva realizzazione”; 2) all’articolo 24.9, al punto 4, circa i limiti percentuali relativi alle destinazioni produttive, direzionali e commerciali, sia riscritto il periodo: “i limiti percentuali di superfici delle categorie di utilizzazione produttivo-commerciali, direzionali e artigianali formeranno oggetto di puntuale specificazione in sede di definizione e approvazione dello specifico strumento di pianificazione attuativa di cui al precedente comma 3, segnalandosi che in caso di richiesta di rilascio di autorizzazione commerciale di grande struttura di vendita di dimensione superiore a metri quadrati 10.000 di superficie netta di vendita, in conformità a quanto disposto dalla disciplina regionale del settore commerciale, dovrà essere attivato, a corredo dell’istanza di rilascio del corrispondente titolo autorizzatorio commerciale, altresì il procedimento di accordo di programma secondo i termini e le modalità previste dalla vigente normativa nazionale e regionale”; chiede che la cartografia riporti la sigla GD; 3) si chiede di introdurre al comma 4 anche la possibilità di effettuare interventi di straordinaria manutenzione ai fini della conservazione degli immobili e delle attività esistenti. Accoglibile parzialmente. 1) non accoglibile. L’Amministrazione comunale intende sia ricavata la destinazione residenziale nella misura prevista. 2) non accoglibile. È già previsto dalla normativa adottata. 3) Accoglibile per i motivi addotti. Osservazione numero 61, Ferrario Roberto, delimitazione articolo 66 in via Fara. Rileva probabile erronea perimetrazione articolo 66 in corrispondenza dell’incrocio tra via Fara e Roggia Firone. Accoglibile come errore grafico.

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Osservazione n. 62, Ferrario Roberto, fabbricato in piazza Insurrezione - angolo viale De Gasperi. Eliminare la sigla MCO sull’edificio riclassificato. Accoglibile, trattasi errore grafico. Osservazione n. 63, Nicolini Paolo per ICIB S.r.l., area Industrie Bonelli, oggi ICIB. Ricade nell’ambito 11, Bonelli, più l’area esterna, classificata come articolo 33. Si chiede: 1) che la previsione di strada a prolungamento di via Blancanuca che attraversa lo stabilimento non venga realizzata qualora l’attività produttiva sia ancora in essere; 2) aumentare il rapporto di copertura al 70% il luogo del 50%; 3) inserire la destinazione residenziale tra quelle ammissibili. Si chiede, relativamente all’area esterna – 4) - che la previsione di strada che da via Casirate si collega con via Roggia Vignola, che attraversa la zona dove è attivo il depuratore, non venga realizzata qualora l’attività sia ancora attiva; 5) aumentare il rapporto di copertura al 70 in luogo del 60; 6) inserire la destinazione residenziale tra le destinazioni ammissibili. L’osservazione non è accoglibile. 1) Non accoglibile. La strada inserita nell’ambito dovrà essere realizzata a seguito approvazione P.A.. 2) Non accoglibile. Il rapporto di copertura previsto per il P.A. consente un giusto rapporto tra edificazione e area libera. 3) Non accoglibile. La Giunta, con delibera 92 del 2011, sono state individuate le linee guida per la approvazione del PGT, aveva manifestato l’assoluta contrarietà all’insediamento nell’area a sud compresa tra la ferrovia storiche e la BreBeMi di forme miste di edificazione. 4) Non è possibile legare la non realizzazione di una strada di pubblica utilità alla presenza di un’azienda. 5) Non accoglibile. Il rapporto di copertura previsto consente un giusto rapporto tra edificazione e area libera. 6) Non accoglibile. La Giunta, con delibera 92/2011, ha vietato le forme miste di edificazione dell’area fra la ferrovia e la BreBeMi. Osservazione numero 64, Riva Paolo per Lisca S.a.s., area di via Del Bosco - via Torriani, classificata come articolo 26. L’area è classificata in articolo 26, che prevede tra le destinazioni ammesse il commerciale fino alla media struttura di tipo 1. Si chiede di modificare la norma inserendo la possibilità di realizzare la struttura di tipo 2 laddove non ostino problematiche di tipo urbanistico e siano garantiti gli standard a parcheggio richiesti, come nel caso in specie. Controdeduzione tecnica: l’osservazione è pervenuta fuori termine. Si demanda al Consiglio comunale l’eventuale trattazione. Qualora l’onorevole Consiglio comunale voglia esaminare l’osservazione, si propone l’accoglimento. Le aree poste negli ambiti insediamenti centrali della corona, articolo 26, si trovano in adiacenza, a macchia di leopardo, alle aree classificate come articolo 27 e 28, pertanto con le medesime situazioni viabilistiche e di dotazione di servizi e di infrastrutture. Si propone di modificare l’articolo 26 delle NTA e di estendere tale possibilità anche alle aree classificate come articolo 25, ubicate anch’esse negli ambiti insediamenti centrali della corona periferica. ARCH. MORABITO: Sì, grazie. Avete avuto nella vostra documentazione una mia lettera in cui si integrava la relazione tecnica relativa alle correzioni materiali del Piano delle Regole, perché la Regione Lombardia, nell’esprimere il proprio parere di compatibilità al PTR nell’ambito di trasformazione n. 1, ha anche osservato che nella nostra normativa è giustamente inserito il sedime di occupazione dell’ex IPB, ma manca una normativa specifica. Quindi è arrivato questo parere nel Protocollo comunale dopo la convocazione del Consiglio comunale, quindi non ci è stato possibile inserirlo nella relazione. Si propone di inserire nel Titolo 2, “Norme riferite agli ambiti territoriali”, la specifica normativa che riguarda anche la salvaguardia del tracciato dell’ex IPB. Mentre nella relazione tecnica già in vostro possesso ci sono alcune modifiche da apportare perché, durante la modifica tra il PGT attualmente vigente e la proposta di variante, ci sono stati alcuni refusi. Una è la rettifica nella tavola P1-G di via Gera D’Adda, eliminare la sigla RS perché non è più

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cogente, non abbiamo più un articolo che riguarda la sigla della residenza isolata. La rettifica n. 2: nella legenda delle tavole P1 occorre inserire il perimetro del PLIS, che è stato inserito solamente nella legenda delle tavole del Piano dei Servizi. Poiché il PLIS è regolato ora dal Piano delle Regole, giustamente occorrerà inserire il perimetro. Rettifica n. 3: la Provincia e i colleghi del Servizio Sviluppo e Tutela della Città hanno fatto presente che durante le indagini relative all’area ex Mensa delle Ferrovie si è riscontrata una contaminazione del terreno, quindi occorre inserire il simbolo di area contaminata, che è la stella che vedete lì nella vostra documentazione. Rettifica 4: modifiche in legenda del riferimento dell’articolo 41, “Siti inquinati”, in luogo dell’articolo 45. Anche qui, quando si è trasposto dalla nuova cartografia, sono stati mantenuti gli articoli che non esistono più, quindi occorrerà passare dal 45 al 41. Stessa cosa per la rettifica n. 5: erroneamente è stato inserito come avvio del procedimento per la riqualificazione dell’elettrodotto Cassano Chiari una data sbagliata, 29.3.2014 invece di 29.4.2014. Rettifica n. 6: modifica in legenda sul riferimento dell’articolo 42 in luogo dell’articolo 48 in conseguenza alla nuova numerazione degli articoli delle Norme Tecniche del Piano delle Regole. Poi, rettifica n. 7: sono stati inseriti con carattere rosso gli elaborati prescrittivi e conformativi del Piano delle Regole e cancellati gli elaborati che non sono stati più riproposti nella variante n. 5. Anche qui, come potete vedere, la tavola P4 non è più compresa tra le tavole del Piano delle Regole, mentre la tavola P3, che riguarda il centro storico, è prescrittiva. Poi nell’ambito 9, Bianchi, e ambito 10, ex Foro Boario, è stata mantenuta la vecchia dicitura “aree a standard”, mentre è molto più corretto citare la nuova dizione di “aree per servizi”, quindi anche qui si propone la modifica della normativa sostituendo le due parole. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, architetto. A questo punto possiamo passare alla votazione delle osservazioni una ad una. Ci sono interventi sulle osservazioni? L’osservazione n. 1? Non ci sono interventi, per cui pongo... Prego, consigliere Minuti. CONSIGLIERE MINUTI: La modalità di presentazione delle osservazioni ha privilegiato l’efficienza, l’efficacia del nostro lavoro, e però il Presidente non può eliminare la controparte, e cioè l’attenzione non solo della Giunta, ma anche del Consiglio, intorno alle osservazioni, perché non possiamo, dopo l’illustrazione dell’Assessore, passare a votare le singole osservazioni. Dia un adeguato spazio anche agli interventi una per una. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Infatti ogni osservazione prevede la discussione e poi la votazione. CONSIGLIERE MINUTI: Molto bene. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Quindi adesso stiamo vedendo l’osservazione n. 1 ed è aperta la discussione sulla n. 1. CONSIGLIERE MINUTI:

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Sì, con lo stesso, però, criterio di efficienza, io, se mi consente, interverrei non solo sulla n. 1, interverrei sulla 1, 2, 3, 4, 5, in modo molto sintetico... CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Sì, sì, a ogni osservazione potrà intervenire tranquillamente. CONSIGLIERE MINUTI: Ma intervenivo prima per essere più efficace, per evitare di appesantire a mia volta il dibattito, anche se è vero, Presidente, ed è vero, signor Sindaco, che vi è poi lo spazio finale per la votazione complessiva, nella quale le osservazioni diciamo di natura politica, di natura programmatica, possono essere relegate. Mi consenta comunque un intervento di... CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Certo, ma ci mancherebbe. Prego. CONSIGLIERE MINUTI: ...di introduzione, ecco, ma anche per esprimere la gratitudine e l’apprezzamento per l’ottimo lavoro che è stato svolto, nei tempi e nel metodo. Ci è stata consegnata tutta la documentazione necessaria, soprattutto cartografica, per valutare il peso delle varianti. Le osservazioni sono assolutamente tecniche, oggettive e coerenti con la variante generale di cui queste ulteriori richieste di variante si sono inserite, in alcuni casi non avendo titolo di inserirsi, per cui vi è stata la proposta di eliminazione, di non accoglimento perché non pertinenti, perché non riguardavano la variante pubblicata; vi sono delle ulteriori correzioni e manutenzioni dovute proposte dai cittadini interessati, relativamente per esempio alla indicazione di edifici di pregio storico architettonico che in realtà tali caratteristiche non hanno, ce ne sono sei-sette casi. Le osservazioni non sono tutte uguali e mi è piaciuto che gli è stato dato il peso giusto all’argomento giusto, all’argomento giusto, e il peso coerente a osservazioni similari. Per esempio, laddove... una cosa sulla quale incentravo la mia attenzione anche nella fase di adozione della variante che poi abbiamo pubblicato e che ha portato questo risultato di oggi: per esempio, nell’area, nella zona sud l’area di San Maurizio, dove un po’ di edificazione per volta si va rivolta attraverso la via Blancanuca, che poi addirittura si propone di eliminare, e mi fa piacere che all’istanza di uno, plesso San Maurizio, si risponde: no, la strada va fatta perché è l’utile collegamento in sicurezza tra il PIP 1 e il PIP 2, e razionalità della intera area. E la stessa cosa la si dice all’osservante contiguo, che è la Bonelli, alla quale nessuno fa fretta di andar via, se però un giorno andasse forse è meglio perché un’area così importante con sei operai non è un equo utilizzo del territorio, ma il giorno che va via rispetti le previsioni di natura urbanistica, parte specificatamente riguardo alla viabilità, per realizzare la seconda tranche di questa strada che collega non solo ora il PIP 1 e il PIP 2 ma la importante localizzazione che questa Amministrazione ha deciso e che è l’area dalla Fiera, che mica può essere monca solo perché in mezzo ci sono delle situazioni che devono essere superate, ecco. Ho visto che, poi osservavo... no, non posso dire che cosa osservavo prima al Presidente perché entriamo in questioni di carattere... di battute di carattere privato. Però, insomma, ci sono le risposte giuste coerentemente a ciò che viene dal cittadino, a volte legittimamente, e quindi si propone in alcuni limitati casi l’accoglimento – e sono soltanto 16 in totale ma per delle buone ragioni – una parte più cospicua l’accoglimento parziale. Ed è bello che sia stata fatta l’articolazione delle istanze che peraltro non erano semplicissime, talora erano complesse e meritavano questa disgiunzione tra ciò che è accoglibile e ciò che non lo è, e questo è stato fatto in base al principio generale che non si deve più consumare territorio. Le istanze che pervenivano delle zone agricole di andare ad occupare altro territorio, anche quelle che le introducevano surrettiziamente attraverso modifiche normative, non solo attraverso le richieste specifiche di allargare una cascina, e quindi sono ben 17 gli accoglimenti parziali, ma vi sono 40 decisi non accoglimenti. E io che pure apprezzo che in momenti di

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grande crisi, se è possibile introdurre degli elementi di facilitazione e della ripresa, anche attraverso il mercato edilizio, dico c’è un limite, però, che è la filosofia che condividiamo. Le norme di legge che sono insuperabili e quindi il meccanismo nell’insieme credo che sia stato fatto, articolato correttamente. E bisogna dare atto ai nostri uffici: Treviglio è fortunata ad avere degli uffici con questa professionalità e con questa efficienza, e lo riprova anche la tempistica. Ho notato, però, anche, Sindaco, che ci sono dei segnali di interesse alla ripresa del mercato. Quando uno fa un’osservazione e dice: oh, ci provo da un po’ di tempo a realizzare un edificio gemello rispetto a un altro, mettetemi nelle condizioni di farlo; si risponde di sì. Anche se, per esempio, in via Beato Angelico l’edificio sulla Azzurra 2, no?, anche se non basta più un atto amministrativo a far costruire o a non far costruire. Abbiamo anche approvato dei piani attuativi, compresi questi nel centro storico, con una mentalità facilitante gli interventi di recupero. Però le regole dell’economia sovrastano le regole della burocrazia, oggi come oggi, in tempi di grave crisi. Tuttavia c’è questa manifestazione d’interesse. Ci sono due o tre cose che invece mi vedono con un occhio meno idilliaco. Per esempio, pensavo che si salvaguardasse quell’edificio demolito, che era la porzione in via Verga... perché non parli quando parlo io e parli solo quando parla la Borghi? Che è quello che pensavo funzionalmente potesse essere collegato all’ex Pretura, e magari per consentire il superamento delle barriere architettoniche senza massacrare l’edificio della Pretura. E lì è scappata, ci è stata sottratta in corsa perché ho visto alla fine dell’anno è stata presentata una richiesta di concessione edilizia, e come si fa ora che il proprietario in base alle norme vigenti ha il diritto di costruire? Bisognava lì usare molta diplomazia, tatto, non lo so, però temo che sia scappata quella situazione, quella situazione. Ho visto, insomma, degli altri interventi che rivelano che c’è una disponibilità a mettersi in gioco perché anche l’economia edilizia riprenda. E vedo che questo avviene, e mi collego all’intervento di ieri critico riguardo al bilancio sulle piccole cose: avviene nelle piccole, nelle medie e nelle grandi cose, nel centro e nell’estrema periferia. Tre osservazioni addirittura sono concretamente in Comune di Castel Rozzone. Voi sapete che il Comune di Treviglio ha la sovranità su alcune porzioni centrali di Castel Rozzone e arrivano da lì. Non lo so, quella è la casa Defendini in via Manzoni, vicino alla Chiesetta dei Morti e così via. Insomma, sono dei segnali che vanno incoraggiati, le risposte che sono positive. Mi fa riflettere un po’ invece l’intervento di natura... doveva essere logicamente di carattere artigianale industriale a sud di via Moro, che sarebbe in realtà il terzo PIP della città, perché per dimensione è consistente l’area a sud di via Aldo Moro, che è quel grande eliporto di 32 metri di larghezza, che conoscete tutti, e dove la richiesta è quella di costruire ad altezze che sono decisamente diverse rispetto a quelle ordinariamente lì, fino a 32 metri di altezza, ed è sì se l’edificio ha caratteristiche diverse da quella industriale. È ovvio, mica uno fa uno stabilimento di 32 metri. Ti sollecita una discussione e un approfondimento perché, ogni volta che ci sono interventi in altezza, noi che non ci siamo abituati ma non siamo però desueti a realizzare, a differenza dei nostri, degli abitanti della nostra frazione est Caravaggio, dove loro fanno le villette normali, villette a schiera, case basse, ma perché hanno tanto territorio, i trevigliesi costruiscono anche in altezza. E i 32 metri non sono fuori di testa, sono il limite del primo nostro strumento urbanistico, e sono i 10 piani di viale De Gasperi e così via. Tuttavia i 30 metri all’ingresso della città – lo vediamo all’ingresso di via Bergamo – lasciano un po’... si dovrebbe sviluppare l’altezza con gradualità, e allora magari si potrebbe prescrivere a livello attuativo una progettazione dal punto di vista delle altezze coerente omogenee per le aree contigue. E dico allora che l’accoglimento di questa osservazione a sud di via Moro poteva essere accompagnata da una prescrizione di progettazione dal punto di vista urbanistico correlata all’intervento di San Maurizio e all’intervento, che inevitabilmente ci dovrà essere, del centro del PIP n. 2, che è l’area più pregiata che rimane alla città. Queste erano le osservazioni di carattere generale. Sulla osservazione n. 2, fatta tutta questa premessa, preannuncio il mio voto favorevole alla... n. 1, scusate, favorevole alla proposta dell’Assessore. Quindi io voto sì a non accogliere la osservazione n. 1. Grazie. Scusate se l’ho fatta lunga, ma mi sembrava... non intervengo più

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poi approfonditamente nel prosieguo. Grazie, Presidente. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, consigliere Minuti. Quindi stiamo osservando la osservazione appunto n. 1. Ha chiesto di intervenire il consigliere Fumagalli. CONSIGLIERE FUMAGALLI: Grazie, Presidente. Sembrerà strano, visto il passato, ma appoggio completamente l’intervento del consigliere Minuti, che lo ritengo pertinente e non avrei, e non sarei riuscito a farne una migliore così preciso. Prendo l’occasione, come ha già fatto lui, per ringraziare i tecnici per tutto il lavoro che hanno fatto preciso, e soprattutto anche quei tecnici che non sono presenti in questo momento in Consiglio comunale e che sicuramente dietro hanno lavorato bene nello stesso modo. Un’occasione particolare soprattutto per non dimenticarci di ringraziare anche il nostro Assessore, che assieme a voi presumo abbia fatto un lavoro di squadra. Questo lavoro è stato possibile, anche perché nelle osservazioni precedenti, soprattutto come diceva il consigliere Minuti, legate al concetto del non consumo del territorio, è stato sviluppato un lavoro importante in centro storico, dove effettivamente il cambio di alcune norme ha dato la possibilità – anche se non sono i momenti giusti per fare nessun tipo di intervento edilizio – di aprire le porte a chi effettivamente, non volendo per forza consumare il territorio, può pensare invece con il tempo di riqualificarlo. E per noi è molto importante riqualificare un territorio, considerando che di aree edificabili pronte per poter iniziare ne abbiamo a sufficienza. Una buona notizia: il mercato sta riprendendo, i segnali ci sono, i segnali sono timidi ma ci danno la speranza che effettivamente non tanto siamo usciti dalla crisi, ma anche con l’abbassamento dei valori delle aree la gente è più predisposta a tentare degli investimenti e a metterli sul mercato a dei valori più bassi. Quindi assolutamente positivo il non consumo del territorio, quello che c’è è sufficiente ed effettivamente, secondo me, anche queste osservazioni hanno messo il piano sulla strada giusta. Grazie a tutti per il buon lavoro. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliere. Ci sono altri interventi sull’osservazione n. 1? Non ci sono interventi per cui pongo in votazione l’osservazione n. 1. La proposta della Giunta, Assessore? Non accoglimento questa? ASSESSORE NISOLI: Sì, esatto, la controdeduzione tecnica è di non accogliere l’osservazione. Chi è favorevole non accoglie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Chi è favorevole alla proposta della Giunta vota sì, chi è contrario vota no. Sono aperte le votazioni. Consigliere Ciocca. (Intervento fuori microfono) Ah, ok, perfetto. Sono chiuse le votazioni. 12 voti favorevoli, nessuno contrario. Passiamo all’osservazione n. 2. Quindi la osservazione 1 è respinta. Osservazione n. 2. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. Possiamo mettere in votazione l’osservazione n. 2. La proposta della Giunta è accoglimento parziale. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 10 voti favorevoli, 0 contrari, 3 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi, la consigliera Bussini, la consigliera Ciocca. quindi l’osservazione n. 2 è accolta parzialmente. Mettiamo in votazione l’osservazione... (Interventi fuori microfono)

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Allora siamo all’osservazione n. 3. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. Sono aperte le votazioni. La proposta della Giunta è accoglibile parzialmente. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. L’osservazione n. 3 è accolta parzialmente. Siamo all’osservazione n. 4. È aperta la discussione. Non ci sono interventi per cui possiamo mettere in votazione l’osservazione n. 4 e la proposta della Giunta è accoglibile parzialmente. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. Osservazione n. 5. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è accoglibile parzialmente. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli. La proposta è accolta parzialmente. Osservazione n. 6. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. Poniamo in votazione la osservazione n. 6. La proposta è non accoglimento. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. La osservazione non è accolta. Osservazione n. 7. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è non accoglimento. Sono aperte le votazioni. Consigliere Fumagalli. Grazie. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. L’osservazione 7 non è accolta. Osservazione n. 8. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta dalla Giunta è non accoglimento. 8, sì, n. 8. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. L’osservazione non è accolta. Osservazione n. 9. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta dalla Giunta è non accoglimento. Sono aperte le votazioni. Chi manca? Fumagalli, grazie. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessun contrario. La proposta non è... l’osservazione non è accolta. Osservazione n. 10. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta dalla Giunta è non accoglimento. Sono aperte le votazioni. Consigliere Risi, grazie. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. L’osservazione non è accolta. Osservazione n. 11. È aperta la discussione. La proposta della Giunta... qual è questo? (Intervento fuori microfono) Allora, ho visto, la proposta della Giunta è di accogliere l’osservazione n. 11. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 10 voti favorevoli, 3 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi, la consigliera Bussini e la consigliera Ciocca. Osservazione n. 12. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di non accoglimento. Sono aperte le votazioni. Consigliere Premoli, per favore. Grazie. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. L’osservazione non è accolta. Osservazione n. 13. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è non accoglimento. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, 0 contrario. L’osservazione non è accolta. Osservazione n. 14. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta dalla Giunta è non accoglimento. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni.

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13 voti favorevoli, nessuno contrario. L’osservazione non è accolta. Osservazione n. 15. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è non accoglimento. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. L’osservazione non è accolta. Osservazione n. 16. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta dalla Giunta è non accoglimento. Sono aperte le votazioni. Consigliere Fumagalli. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. La osservazione non è accolta. Osservazione 17. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è non accoglimento. Sono aperte le votazioni. Chi manca? Consigliere Minuti, grazie. Sono chiuse le votazioni. 12 voti favorevoli, 1 astenuto. (Intervento fuori microfono) Ah, non avevo visto. L’osservazione non è accolta. Osservazione n. 18. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è non accoglimento... no, scusate, accoglimento parziale. Sono aperte le votazioni. Consigliere Sghirlanzoni. Consigliere Minuti. Grazie. Sono chiuse le votazioni. 10 voti favorevoli, 3 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi, la consigliera Bussini e la consigliera Ciocca. L’osservazione è accolta parzialmente. Osservazione n. 19. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è accoglimento. (Intervento fuori microfono) 19, sì. La proposta è di accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Consigliere Minuti. Grazie. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. La proposta, l’osservazione è accolta. Osservazione n. 20. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta la Giunta è di non accoglimento. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 9 voti favorevoli, 4 contrari. Hanno votato contro il consigliere Lingiardi, la consigliera Bussini, la consigliera Ciocca, il consigliere Minuti. L’osservazione non è accolta. Osservazione n. 21. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta dalla Giunta è accoglimento parziale. Sono aperte le votazioni. Consigliera Bussini e consigliera Ciocca, grazie. Chi manca? (Intervento fuori microfono: “manchi tu”) Manco io, scusate. Guardo gli altri e non ho visto...! Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. L’osservazione è accolta parzialmente. Osservazione n. 22. Prego, consigliera Ciocca, non avevo visto. CONSIGLIERE CIOCCA D.: Solo per rilevare che noi concordiamo con il fatto che l’idea proposta da questa osservazione sia molto interessante. L’ufficio pone dei problemi di complessità di studi per riuscire a renderla applicabile e tuttavia noi confermiamo la valutazione positiva, e quindi voteremo in maniera difforme alla proposta della Giunta. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliera. Non ci sono altri interventi per dichiarazione di voto? Non ci sono dichiarazioni di voto. La proposta della Giunta è, come dicevo prima, di non accoglimento.

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Sono aperte le votazioni. (Intervento fuori microfono) 22, sì. Sono chiuse le votazioni. 9 voti favorevoli, 3 voti contrari. Hanno votato contro il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca e il consigliere Minuti. Osservazione n. 23. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è accoglimento parziale. Sono aperte le votazioni. Consigliere Sghirlanzoni. Grazie. Sono chiuse le votazioni. 9 voti favorevoli, 3 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca e il consigliere Minuti. L’osservazione è accolta parzialmente. Osservazione n. 24. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta... qual è la proposta sulla 24? (Intervento fuori microfono) Accoglibile, non avevo visto, grazie. La proposta è accoglimento. Sono aperte le votazioni. Consigliere Fumagalli. Sono chiuse le votazioni. 12 voti favorevoli, nessuno contrario. La proposta è accolta. L’osservazione è accolta. Osservazione 25. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta dalla Giunta è accoglimento parziale. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 9 voti favorevoli, 3 voti contrari. Hanno votato contro il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca, la consigliera Minuti... e il consigliere Minuti. Scusate! Osservazione n. 26. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di non accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 12 voti favorevoli, nessuno contrario. L’osservazione non è accolta. Osservazione n. 27. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere parzialmente. Sono aperte le votazioni. Prego, prego. Grazie. Sono chiuse le votazioni. 12 voti favorevoli, nessuno contrario. La proposta è accolta... l’osservazione è accolta parzialmente. Osservazione n. 28. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere parzialmente. Sono aperte le votazioni. Chi manca? Sono chiuse le votazioni. 12 voti favorevoli, nessun voto contrario. La proposta, l’osservazione è accolta parzialmente. Osservazione n. 29. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di non accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 12 voti favorevoli, nessuno contrario. L’osservazione non è accolta. Osservazione n. 30. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è accoglibile parzialmente. Sono aperte le votazioni. Consigliere Fumagalli. Mancava il Sindaco. Sono chiuse le votazioni. 9 voti favorevoli, 3 astenuti. Si è astenuto il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca e il consigliere Minuti. L’osservazione è accolta parzialmente. Osservazione n. 31. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di non accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Consigliere Premolì. Sono chiuse le votazioni. 12 voti favorevoli, nessuno contrario. La proposta è accolta parzialmente (rectius l’osservazione non è accolta).

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Osservazione n. 33... (Intervento fuori microfono) Questa era la 32. (Intervento fuori microfono: “siamo alla 32”) 32? (Intervento fuori microfono: “La 33”) 33? No, 32. Osservazione n. 32. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta dalla Giunta è di accogliere parzialmente. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 9 voti favorevoli, 3 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca e il consigliere Minuti. Osservazione 33. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere parzialmente. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 9 voti favorevoli, 3 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca e il consigliere Minuti. Osservazione 34. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere parzialmente. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 9 voti favorevoli, 3 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca e il consigliere Minuti. Osservazione n. 35. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere parzialmente. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 9 voti favorevoli, 3 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca e il consigliere Minuti. Osservazione n. 36. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere parzialmente. Sono aperte le votazioni. Chiuse le votazioni. 10 voti favorevoli, 2 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca. Osservazione n. 37. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Chi è che manca? Sono chiuse le votazioni. 12 voti favorevoli, nessuno contrario. Proposta 38. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere parzialmente l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Chi manca? Sono chiuse le votazioni. 10 voti favorevoli, 2 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi e la consigliera Ciocca. Si è inceppata la carta. (Intervento fuori microfono) Questa era la 38. Siamo alla 39 adesso, ok. Osservazione 39. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 12 voti favorevoli, nessuno contrario. Accogliere. Osservazione n. 40. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere parzialmente l’osservazione per cui sono aperte le votazioni. Consigliere Ferri. Consigliere Risi. Sono chiuse le votazioni. 9 voti favorevoli, 3 contrari. Hanno votato contro il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca e il consigliere Minuti. Per cui la proposta è accolta parzialmente. Osservazione n. 41. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta

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è di accogliere parzialmente l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Consigliere Fumagalli. Sono chiuse le votazioni. 9 voti favorevoli, 3 contrari. Hanno votato contro il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca e il consigliere Minuti. Per cui la proposta è accolta parzialmente. Osservazione 42. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Consigliere... perfetto. Sono chiuse le votazioni. 12 voti favorevoli, nessuno contrario. La proposta, l’osservazione è accolta. Osservazione 43. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Consigliere Fumagalli, grazie. Consigliere Ferri. Sono chiuse le votazioni. 12 voti favorevoli, nessuno contrario. L’osservazione è accolta. Osservazione 44. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 9 voti favorevoli, 3 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca e il consigliere Minuti. Per cui la proposta, l’osservazione è accolta. Osservazione 45. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere parzialmente. Sono aperte le votazioni. Chi manca? Sono chiuse le votazioni. 10 voti favorevoli, 2 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi e la consigliera Ciocca. L’osservazione è accolta parzialmente. Osservazione 45. È aperta la discussione. (Intervento fuori microfono) 46, scusate. 46. È aperta la discussione. Non ci sono osservazioni, non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere parzialmente. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. Quindi questa... (Interventi fuori microfono) Quindi 10 voti favorevoli, 2 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi e la consigliera Ciocca. Quindi non è accolta. (Interventi fuori microfono) SEGRETARIO GENERALE: La osservazione che intersecava tanto il Piano delle Regole quanto il Piano dei Servizi e qui c’è una disamina differente contenuta nei due fascicoli. La parte relativa – parlo della 46 – al Piano delle Regole la proposta è di non accoglimento. Mentre è diversa la votazione sulla parte relativa al Piano dei Servizi. Ma questo lo vediamo, si vota dopo. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Quindi siamo alla 47, giusto? Ok. Osservazione 47. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di non accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Consigliera Ciocca non ha votato. E il Sindaco, grazie. Consigliere Fumagalli. Chi manca? Consigliere Merisi, grazie. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. Questa è l’osservazione n 48. Allora è aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta è di accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. (Intervento fuori microfono)

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48, si, 48. Consiglieri Sghirlanzoni, Fumagalli, Risi, grazie. Sono chiuse le votazioni. 12 voti favorevoli, 1 contrario. Ha votato contro il consigliere Merisi. Osservazione 49. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Consigliere Sghirlanzoni, grazie. Sono chiuse le votazioni. 10 voti favorevoli, 3 voti contrari. Hanno votato contro il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca e il consigliere Merisi. Osservazione n. 50. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta è di non accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Consigliere Ferri, grazie. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. Osservazione 51. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 11 voti favorevoli, 2 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi e la consigliera Ciocca. Per cui l’osservazione è accolta. Osservazione 53. È aperta la discussione. Non ci sono interventi... (Intervento fuori microfono) Osservazione n. 52, scusate. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta è di non accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Grazie, Sindaco, per la sfiducia e la stima! Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. La proposta è non accolta. (Intervento fuori microfono) 50 non accolta. La n. 50? Non è accolta, sì. Osservazione n. 53. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Chi manca? Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. La proposta è accolta. Osservazione n. 54. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta dalla Giunta è di accogliere parzialmente l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 11 voti favorevoli, 2 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi e la consigliera Ciocca. Per cui l’osservazione è accolta parzialmente. Osservazione n. 55. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di non accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Chi manca? Consigliere Risi. Grazie. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. La proposta, l’osservazione non è accolta. Osservazione 56. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta dalla Giunta è di non accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Consigliere Ferri. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. La proposta non è accolta. Osservazione n. 57. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di non accogliere. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. L’osservazione non è accolta. Osservazione n. 58. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta dalla Giunta è di accogliere parzialmente. Sono aperte le votazioni. (Intervento fuori microfono)

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58, sì. Sono chiuse le votazioni. 11 voti favorevoli, 2 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi e la consigliera Ciocca. Osservazione n. 59. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Consiglieri Fumagalli e Risi, grazie. Sono chiuse le votazioni. 9 voti favorevoli, 1 voto contrario e 2 astenuti. Si sono astenuti i consiglieri... 3 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca e il consigliere Minuti. Ha votato contro il consigliere Merisi. Osservazione n. 60. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere parzialmente. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 12 voti favorevoli, 1 contrario. Ha votato contro il consigliere Merisi. Per cui l’osservazione è accolta parzialmente. Osservazione n. 61. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Consigliere Sghirlanzoni. Consigliere Merisi, grazie. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. L’osservazione è accolta. Osservazione n. 62. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Chi manca? Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. L’osservazione è accolta. Osservazione n. 63. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di non accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 12 voti favorevoli, 1 contrario. Ha votato contro il consigliere Merisi. Osservazione n. 64. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. (Intervento fuori microfono) Su questa? Ah, era quella che dovevamo decidere noi, è vero, è vero. Sì, era quella che era stata presentata fuori termine per cui il Consiglio deve decidere se discutere o meno nell’osservazione. Se non c’è nessuno che si oppone, si dà per accettata la discussione sull’osservazione. Prego, Consigliera. CONSIGLIERE CIOCCA D.: Io sono d’accordo sulla flessibilità. Vorrei che ci fosse sempre. Punto. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. Ne prendo atto. Prego, consigliere Fumagalli. CONSIGLIERE FUMAGALLI: Ritengo sia doveroso, anche per linearità con ciò che è successo nella discussione del 2011, di portare in discussione le osservazioni arrivate in ritardo. Lo abbiamo fatto allora, consiglio di farlo anche oggi. Grazie. Quindi il Consiglio... Prego, consigliere Merisi. CONSIGLIERE MERISI: Grazie, Presidente. Vorrei ricordare quello che è successo qualche mese fa su un certo tipo di discorso, che è arrivato dopo il termine ultimo di presentazione. Quindi va bene la flessibilità, essendo poi una cosa che abbiamo visto e rivisto, non è di particolare importanza come quella dell’anno scorso. Va bene anche per me discutere. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, consigliere Merisi. Prego, consigliere Lingiardi, si è prenotato.

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CONSIGLIERE LINGIARDI: Sì, io invece credo che la rigidità in questo senso debba essere mantenuta. Io non sono assolutamente d’accordo di votare questa osservazione. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Consigliere Ciocca. CONSIGLIERE CIOCCA A.: Io dovrei fare due interventi. Faccio il primo. È che mi sono accorto di aver votato un’osservazione dove avrei dovuto abbandonare l’Aula, mi sa che è la 27, perché alla prima dovevo abbandonare, sono andato via, ok. La seconda, adesso chiedo al Segretario se dobbiamo annullare o rifare quell’osservazione, chiedo scusa, però votando così una dietro l’altra mi è sfuggita. La seconda, già che facciamo... (Intervento fuori microfono) Sì perché ero incompatibile. Niente, il fatto invece di questa osservazione giunta comunque in ritardo, bisogna ribadire che lo spirito delle osservazioni è quello di coinvolgere sempre tutti gli enti, associazioni, cittadini, tutti compresi. Come diceva Fumagalli, è già capitato di accogliere osservazioni fuori termine e secondo me non è motivo di rifiuto oggi di non accogliere questa osservazione. A maggior ragione quando l’osservazione riguarda un interesse generale e non privato. Grazie. Resto in attesa per il primo quesito che ho fatto al Segretario. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Allora sull’osservazione 64 direi a questo punto, visti i pareri un attimino, come dire, vari, di porre in votazione, di fare votare il Consiglio sulla osservazione 64 presentata in ritardo, cioè se trattarla o meno. (Intervento fuori microfono) Sì, sì, sì. Quindi chi vota sì, ovviamente, è d’accordo nel trattarla, chi vota no, no. Quindi sono aperte le... (Intervento fuori microfono) Possiamo votare sulla... (Intervento fuori microfono: “ammissibilità”) Sì, quindi sono aperte le votazioni sull’ammissibilità della 64. Sono chiuse le votazioni. 11 voti favorevoli, 1 contrario, 1 astenuto. Ha votato contro il consigliere Lingiardi. Si è astenuta la consigliera Ciocca. Per cui passiamo a questo punto alla trattazione dell’osservazione n. 64. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta dalla Giunta è di accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Consigliere Risi. Consigliere Minuti, grazie. Sono chiuse le votazioni. 10 voti favorevoli, 1 contrario e 2 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi e la consigliera Ciocca. Ha votato contro il consigliere Merisi. Abbiamo esaurito le osservazioni. Resta da chiarire la questione dalla 27 del consigliere Ciocca. Se non c’è opposizione dal Consiglio, rivotiamo solo l’osservazione 27 per consentire al Consigliere... (Intervento fuori microfono) Però... perché lui ha votato, mentre in realtà avrebbe dovuto astenersi per cui è opportuno rivotare. Credo che anche rivotare non comporti nessun problema. (Interventi fuori microfono) Va beh, prendiamo atto della dichiarazione del Consigliere e a posto così. Abbiamo esaurito la trattazione delle osservazioni per cui è aperta la discussione sul punto 1 all’ordine del giorno. Invito i Consiglieri a prenotarsi, se vogliono intervenire. La discussione

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generale su tutte le osservazioni, prima della votazione del punto n. 1. Se ci sono Consiglieri che si vogliono prenotare. Prego, consigliere Minuti. CONSIGLIERE MINUTI: Volevo porre una domanda all’Assessore, magari, se necessario, con il supporto dei suoi tecnici. Ho notato in generale che non vi è più la corsa alla richiesta di inserimento di aree agricole tra quelle edificabili, da un lato perché si tratterebbe di richiesta vana, dall’altro lato, però anche perché a scoraggiare concretamente il processo di mutamento della destinazione d’uso sta anche il gravame fiscale della fiscalità comunale sulle aree edificabili. Quindi la domanda riguarda proprio il passaggio di alcune delle fattispecie che qui abbiamo esaminato nelle quali dalla destinazione residenziale, magari modesta, parziale, si passa a una destinazione agricola, e come funziona con l’IMU? Bisogna restituire al cittadino l’IMU che ha pagato? Questa è la domanda. La seconda: c’è un caso che è rilevante e che è anche interessante per la sua dimensione, dove io ho accolto naturalmente, come in generale ho accolto le proposte della Giunta. Direi che lo abbiamo fatto sommariamente tutti, qualche piccola discrepanza nel voto del primo banco è dovuta al fatto che la documentazione ci è pervenuta oggi, quella che ci mette concretamente nelle condizioni di pienamente esprimere il nostro voto. Però in generale abbiamo condiviso. Credo che anche la Giunta debba essere contenta del risultato della votazione di questa variante. Il caso, dicevo, significativo è quello che riguarda la vasta area a sud del plesso ospedaliero, che è circondata da una via bifida, che vi entra dentro e la costeggia anche, e che poi prosegue, quella via si chiama via Vesture, poi prosegue perché è bifida, perché non solo ha delle diverse biforcazioni – parla il toponomastico – ma che poi si ripropone più a valle, oltre l’autostrada, in passato, oltre la roggia Babbiona, anche nel Comune di Calvenzano, prosegue, la via che va a perdersi poi in aperta campagna. Quest’area qui di notevole dimensione è oggetto da diverso tempo di richieste di variante e da diverso tempo l’Amministrazione conferma la sua scelta, che deriva dal posizionamento: un’area che è attorno a rilevanti strutture di interesse generale (l’ospedale, la casa di riposo, le strutture scolastiche) viene destinata essenzialmente a servizi. Però l’essere destinata essenzialmente a servizi comporta due questioni, e da qui deriva la domanda: che l’essere destinata a servizi comporta l’asservimento, la soggiacenza a un vincolo, cioè il Comune dovrebbe a un certo punto acquistare le aree dei servizi e realizzare le previsioni dello strumento urbanistico. Caso contrario: questo asservimento decade. L’asservimento a servizi è comunque una fattispecie di carattere edificabile limitata, parziale, specifica ma edificabile e comporta comunque l’assolvimento della imposta municipale unica. D’altronde è impensabile che un privato, che ha un’area di quelle grandi dimensioni, possa realizzare dei servizi di interesse collettivo, addirittura, io immagino, di carattere sovracomunale. Ma come si può risolvere questa questione? Me la pongo così, non per... senza avere alcun interesse in gioco, ma soltanto perché me la vedo ritornare alla ribalta periodicamente senza alcuna possibilità di soluzione. Allora la domanda è quella relativa al pagamento dell’imposta, se legittima o non è legittima. La seconda è se la Giunta non intenda a un certo punto farsi carico della problematica, dal punto di vista della gestione del governo del territorio, nella sede che è più propria che è quella della variante generale dalla zona sud. Cioè che tenga presente questa problematica perché è assurdo che venga deputato a un singolo proprietario di forse qualche centinaio di migliaia di metri quadrati di aree di realizzare dei servizi, e per che cosa? Insomma, è una cosa un po’ complicata. E questo dal punto di vista della piccola eccezione in una regola generale per la quale confermo che, a mio avviso, sono state date le risposte appropriate, le risposte giuste ad ogni singolo caso che è stato qui prospettato. Ci sono state due questioni che meritavano qualche approfondimento, non lo abbiamo fatto: avevo accennato all’area sud di via Moro e la connessione nell’area industriale del PIP n. 1, e la connessione delle richieste di modifica della viabilità con l’eliminazione della strada previsionale

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Blancanuca nella porzione ad est, perché la strada Blancanuca già c’è ad ovest sotto il PIP n. 1. Credo che anche queste questioni qui possano essere poi affrontate in quello strumento urbanistico, per il quale ora che si è tolta di dosso questa problematica di carattere manutentivo la Giunta ha le mani libere per proporre invece una disciplina più organica di questa porzione di città, perché è impensabile che rimanga una porzione non disciplinata o addirittura disciplinata è umiliante dal preesistente strumento urbanistico, in cosiddetto “regime di salvaguardia”. La domanda comunque era quella lì. Poi però eravamo per dichiarazione di voto complessiva, Presidente? CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Qua è la discussione, dichiarazione voto è dopo. CONSIGLIERE MINUTI: Quindi anticipo, però, perché vi ho fatto perdere tempo, scusate, la dichiarazione di voto che è sulla... dichiarazione sulla... voto complessivo del processo della prima variante che abbiamo, il mio voto è favorevole. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliere. Se l’Assessore vuole rispondere. (Intervento fuori microfono) SEGRETARIO GENERALE: Quando vigeva l’ICI (ma non c’è più l’ICI), il DPR... il decreto legislativo 446/97 dava la possibilità ai Comuni, la facoltà, nei loro regolamenti di prevedere la possibilità di rimborso. Questa norma oggi non esiste più, quindi IMU si paga. No, non si paga. (Intervento fuori microfono) Certo. Però non ha più la possibilità, qualora il Comune l’avesse disciplinato, di chiedere in tutto o in parte il rimborso. (Intervento fuori microfono: “per quanto riguarda le destinazioni a servizio di carattere generale...?”) Sì, nel momento in cui non gli è vietato a lui dal piano di fare l’opera e poi affittarla al Comune o gestirla direttamente. Questa facoltà, questa previsione consente anche che quando il vincolo sia decaduto, dopo cinque sia decaduto, è possibile la reiterazione senza indennizzo, senza ristoro. Diversamente, se non c’è questa facoltà o questo divieto di fare lui l’opera al posto del pubblico, quando vado a reiterare, dovrei ristorare il fatto che il vincolo sia reiterato. Nel momento in cui il nostro piano non vieta al privato di fare lui l’opera in luogo e per conto del Comune nelle forme che la legge gli consente, tipo il contratto di disponibilità piuttosto che di gestirla lui, allora ha capacità edificatoria e quindi paga. Per l’anno prossimo l’IMU non c’è più, quindi vediamo cosa succederà l’anno prossimo. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Segretario. Si è prenotato il consigliere Lingiardi. CONSIGLIERE LINGIARDI: Grazie, Presidente. Anch’io ringrazio i tecnici per il lavoro, il grosso lavoro che hanno fatto. Devo, però, dire che il percorso di studio ed esame delle osservazioni non è stato un percorso lineare. Il giorno della Seconda Commissione consiliare, che doveva portare a trattare la questione, ci ha visto non partecipare per un semplice motivo: non c’erano le informazioni. Tutte queste osservazioni non erano nel sito a noi messo a disposizione e io ho anche scritto una mail al segretario e poi anche al Presidente, al Presidente del Consiglio. Non c’erano queste disposizioni nel Virtual Office, dove io vado di solito a prendere le osservazioni e tutta la documentazione per quanto riguarda le Commissioni Prima, Seconda e Terza. Non c’era

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assolutamente niente. Poi, va beh, abbiamo recuperato, è arrivato a casa il dischetto e ringrazio per il dischetto che è stato fatto. Si è recuperato ancora di più stasera che finalmente ha dato questo documento complessivo, che io ritengo un pochettino più leggibile rispetto al fazzolettone che è stato dato. Però questo non è stato un percorso lineare. Stasera – mi sembra di capire – andiamo all’approvazione definitiva della variante, giusto? Non stiamo facendo una votazione delle osservazioni, cioè l’abbiamo fatto, singolarmente, siamo entrati nella valorizzazione, nello studio, nell’esame, l’abbiamo fatto in gruppo. Alcune osservazioni le abbiamo accolte, altre, penso un po’ la maggior parte, le abbiamo accolte anche noi come le hanno accolte i tecnici, le ha accolte la Giunta, ad alcune ci siamo astenuti, ad alcune abbiamo detto di no perché subentrano questioni complessive, si rimanda al Consiglio. Quindi hanno detto: si rimanda al Consiglio, quindi vediamo che tipo di proposta viene riportata. Però stasera, mi sembra di capire, si va all’approvazione definitiva della variante 5 e noi già prima avevamo votato contro per le motivazioni, non le ripeto complessivamente tutte, ma a dicembre, quando è arrivata la variante 5, in buona sostanza, avevamo valutato negativamente l’eliminazione delle quote importanti destinate a edilizia residenziale convenzionata, ai nuovi indici di edificabilità che abbiamo appunto ampiamente discusso e contestato. Quindi il voto del Partito Democratico sull’approvazione definitiva – faccio già la dichiarazione di voto – sarà negativo. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliere. Si è prenotato il consigliere Ciocca. CONSIGLIERE CIOCCA A.: Anch’io colgo l’occasione per ringraziare, a nome mio personale e del gruppo della Lega Nord, tutti i tecnici che hanno preso parte alla stesura di queste norme tecniche, che in funzione della legge 12/2005 prendono il nome di “variante”, perché funzionano da variante allo strumento urbanistico. Sono delle norme, norme scritte bene, semplici e danno poca interpretazione, quindi dovrebbero facilitare il lavoro dei tecnici comunali, ma anche di coloro che stanno dall’altra parte. Volevo, però, indicare due note positive. La prima, che non è ancora stata sottolineata, o forse l’ha fatto l’assessore Nisoli prima, è che non c’è un metro cubo in più di nuova edificazione. La seconda è che nelle zone agricole la possibilità di recupero dei fabbricati dismessi è stata rivista, per fortuna, in difetto rispetto a quanto abbiamo adottato nel 2014. Infatti è stato istituito un vincolo relativo alla superficie lorda di pavimento e anche relativo all’altezza. Quindi va bene recuperare nelle zone agricole ma con moderazione. Quindi grazie ancora a tutti i tecnici per il lavoro svolto perché è stato un ottimo lavoro. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. se ci sono altri interventi. (Intervento fuori microfono) No, no, siamo ancora in discussione in quel momento qui. Se non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione e invito i Consiglieri per dichiarazione di voto. Non ci sono dichiarazioni di voto... prego, consigliera Ciocca. CONSIGLIERE CIOCCA D.: Mi sono distratta. No, volevo ricordare anch’io quanto ha già detto il consigliere Lingiardi. Noi oggi abbiamo dato delle risposte a dei cittadini che hanno fatto osservazione alla variante 5, ma il nostro parere sulla variante 5 rimane quello che abbiamo espresso nel momento in cui ha cominciato il suo iter. E sostanzialmente le questioni sono queste: noi non abbiamo condiviso né condividiamo la, praticamente, eliminazione totale del vincolo della destinazione edilizia

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convenzionata, che è stato proprio raso al suolo. È vero che il mercato oggi dice che è difficile piazzare edilizia di questo genere, tant’è che noi stessi abbiamo detto sì a togliere questo vincolo su un edificio già costruito, ma un conto è prendere una misura temporanea che vale per l’emergenza del comparto edilizio al momento, un conto è eliminare totalmente e da qui in avanti il vincolo. La seconda questione che non ci ha trovato concordi era l’aumento ad libitum del privato della trasformazione a commerciale, perché questo contrastata con quanto, per esempio, il consigliere Minuti sostiene, un aiuto al sostegno delle attività commerciali che sono all’interno della cerchia della circonvallazione. Il centro storico può essere nelle sue attività commerciali sostenuto con iniziative collaterali, ma, insomma, creargli troppa concorrenza in casa è forse sbagliato. La terza osservazione di fondo era quella che questa variante era cosa piccola, l’ha già detto Minuti ma lo ripeto. Noi abbiamo avuto in questi anni abbastanza uno stravolgimento, che ha degli aspetti positivi perché ci sono delle infrastrutture, ma degli aspetti negativi perché se all’oggettivo sconvolgimento ambientale creato da queste infrastrutture non si... cioè non si fa fronte sfruttandone l’aspetto positivo, allora, insomma, non facciamo un’operazione corretta. Dopo lo stralcio della zona sud avvenuto con l’insediamento di questa Amministrazione, abbiamo atteso invano finora un disegno della zona sud, che non è ancora arrivato. In presenza di trasformazioni che ci hanno portato a vent’anni dopo il Piano Regolatore Generale, non possiamo non avere degli strumenti urbanistici alternativi che consentano – dovesse capitare – di sfruttare positivamente per la città proposte che possano venire dal privato o dal pubblico. In questo contesto abbastanza complesso di valutazioni la nostra scelta era stata di non dare il nostro ok a una variante. Abbiamo fatto il nostro dovere di amministratori rispondendo alle istanze dei cittadini relative al piano adottato, ma noi sulla variante continuiamo a mantenere il nostro voto contrario. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliera. Se ci sono altri Consiglieri per dichiarazione di voto. Consigliere Minuti, prego. CONSIGLIERE MINUTI: Debbo, purtroppo, e chiedo scusa ai colleghi, reintervenire perché mi sono così accanito nella discussione di queste minime varianti e pensavo che fossero cosa a se stante rispetto invece alla loro origine, che è la variante n. 5 dello strumento urbanistico vigente; e quindi devo coerentemente assumere lo stesso atteggiamento che assunsi a suo tempo, e cioè che, pure apprezzando, erano tre votazioni complicate, per questo, quando le cose sono complicate si va un po’ in confusione, nelle tre votazioni che ci furono in quella... (Intervento fuori microfono) Cinque, addirittura, nel dicembre del 2014, beh, ma le mia passa’ (inc.), espressi un parere identico a quello dei miei compagni di primo banco, Lingiardi e la Ciocca, e coerentemente devo continuare ad esprimere, pur con gli apprezzamenti che ho fatto, il medesimo parere anche questa sera. Quindi non voto favore, ma devo votare contro. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliere. Ci sono altre dichiarazioni di voto? Non ci sono altre dichiarazioni di voto per cui possiamo porre in votazione il punto... SEGRETARIO GENERALE: Il testo viene messo in votazione tenendo conto anche delle necessità di rettifica che prima sono state illustrate in sede di apertura riguardo all’inserimento della normativa afferente al tracciato della IPB, come da progetto preliminare, giusto? Ok. In apertura... (Interventi fuori microfono)

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Vi è in distribuzione? Quindi approviamo, approvate il testo della variante così come integrato con la rettifica e la relazione illustrata in apertura. È chiaro? CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. Possiamo porre in votazione il punto n. 1 all’ordine del giorno. È aperta la votazione. Consigliere Minuti, grazie. Sono chiuse le votazioni. 9 voti favorevoli, 4 contrari. Hanno votato contro il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca, il consigliere Minuti e il consigliere Merisi. Passiamo al punto n. 2 all’ordine del giorno: “Variante al Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) n. 5 relativa al Piano dei Servizi. Esame osservazioni e approvazione definitiva”. La parola all’Assessore. ASSESSORE NISOLI: Adesso vediamo le osservazioni, invece, pervenute alla variante al Piano dei Servizi. Osservazione n. 1 pervenuta da Legambiente. È un’osservazione di carattere generale che riguarda il PLIS: 1) il PLIS viene ridotto a semplice perimetro rispetto alla vigente campitura che individua l’intero ambito come area di interesse strategico, lasciando solo un rimando che ne evoca la sua esistenza. La normativa proposta così conferma ciò che il PLIS è stato fino ad ora: una mera scatola vuota mai riempita di contenuti, senza fornire una caratterizzazione che dia senso al PLIS con un’apposita normativa, che ne disciplini la tutela, la fruizione e la gestione. Secondo punto: area Blister, nella normativa non vengono considerati gli aspetti di mitigazione ambientale e di compensazione, demandando tutto ad un planivolumetrico e ad una lottizzazione da definire, senza nessun richiamo alla tutela, alla mitigazione delle nuove strutture, all’impatto dei servizi e delle infrastrutture, né prescrizioni in merito alla delicata posizione in cui sorgerà tale struttura. Si fa notare contraddizione con il percorso verde, pista ciclopedonale di collegamento fra Roccolo e Bosco del Castagno in via avanzata di progettazione. 3) In merito all’eliminazione degli edifici rurali contenenti al loro interno porzioni di edifici storici viene sottolineato come si vada verso un’ulteriore svalutazione del patrimonio rappresentato da tale architettura rurale, che, viceversa, nell’originario PLIS ricostituiva l’asse portante per una rivitalizzazione delle attività agricole di prossimità. 4) Risulta incomprensibile lo svuotamento da ogni prescrizione dell’articolo 4 delle NTA. L’assenza di tali prescrizioni apre ad interventi totalmente privi di un progetto di territorio, che resta il cardine della creazione del PLIS, che, benché strumento non vincolante, garantiva, che potrebbe garantire in ogni caso un indirizzo in tal senso. La controdeduzione tecnica è di non accogliere l’osservazione. Punto 1, non accogliere: la normativa di riferimento del PLIS deve essere condivisa da tutti i Comuni che ne fanno parte. L’Assemblea dei Sindaci, dalla data di riconoscimento del PLIS ad oggi, non ha varato indirizzi riguardanti la tutela, la fruizione, modalità di intervento sull’esistente e sulla nuova costruzione da inserire in tutti i PGT dei Comuni aderenti. 2 non accoglibile: l’area non è oggetto di variante. Si rileva che la pista ciclopedonale è riferita ad uno studio di fattibilità non ancora concluso. 3 non accoglibile: gli edifici rurali contenenti parti storiche all’interno del PLIS sono stati ricatalogati e risultano aumentati di numero rispetto alla previgente individuazione, poiché sono state individuate altre cascine storiche prima non considerate, utilizzando le mappe IGM del 1931. A tutti gli edifici contenenti parti storiche è stata attribuita la classificazione di cui alla parte 2 “edifici storici in ambito esterno al nucleo antico”, articolo 23. 4 non accoglibile: le norme riguardanti le aree all’interno del PLIS non sono state riportate nelle NTA del Piano delle Regole.

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Osservazione n. 2: (L.A. Gestione) S.r.l., area di via Trento, Ambito 5.1 ENEL. Si chiede: 1) che le NTA del Piano dei Servizi prevedono la possibilità ai piani attuativi, di cui all’articolo 5, di essere suddivisi in subambiti in analogia al comma 3, articolo 24, Piano delle Regole; 2) che sia possibile utilizzare il capannone esistente nell’area per funzioni commerciali terziarie e produttive in attesa che si attui un intervento di riqualificazione. Controdeduzione tecnica: non accoglibile. 1 non accoglibile: la possibilità di suddividere i piani subambiti è già prevista dal comma 3 dell’articolo 5 del Piano dei Servizi nel rispetto dei diritti edificatori e della perequazione. 2 non accoglibile: il comma 3 già indica gli interventi edilizi e le attività economiche ammesse negli edifici esistenti in assenza del piano attuativo. Relativamente alla richiesta di inserire fra le attività ammesse anche il terziario commerciale si specifica che tale attività richiede verifica sulla fattibilità e dotazione di servizi che possono essere trattate solo in sede di piano attuativo. Osservazione n. N. 3: Nossa Benedetto, osservazione di carattere generale. Si chiede che nella variante sia introdotta la previsione di aree e/o zone da dedicarsi ad attrezzature di interesse comune destinate a servizi religiosi, in conformità al dettato del Titolo 3 della legge regionale 12, con particolare riferimento all’articolo 72. Non accoglibile: ai sensi dell’articolo 72 della legge regionale 12/2005, come sostituito dalla legge regionale 2/2015, le aree che accolgono attrezzature religiose o che sono destinate alle attrezzature stesse sono specificatamente individuate nel piano delle attrezzature religiose, atto separato facente parte del Piano dei Servizi, dove vengono dimensionate e disciplinate sulla base delle esigenze locali, valutate le istanze avanzate da tutti gli enti delle confessioni religiose di cui all’articolo 70. Osservazione n. 4: Ranghetti Massimo per società Metra 2000 e Ranghetti Attilio e figli, area di via Garzoneri, individuata come articolo 11, area 2 via Garzoneri. Si chiede: 1) inserire nell’articolo 11 del Piano dei Servizi la possibilità di realizzare edilizia residenziale convenzionata, anziché la sola edilizia per l’affitto; 2) stralciare dall’ambito la proprietà ad ovest. Non accoglibile: la normativa e l’area in oggetto non sono state oggetto della variante urbanistica. Osservazione n. 5: Lauriola Giovanni, area via don Minzoni, 62, classificata come polo logistico, area del polo logistico di rilevanza provinciale. Si chiede di integrare la norma sulle aree agricole prevedendo solo per gli edifici esistenti aventi destinazione agricola la possibilità di ampliamenti di SLP superficie coperta e SLP, eventualmente introducendo una norma di salvaguardia per l’esproprio dell’area. Non accoglibile: la normativa del PTCP disciplinante l’area dei nodi di interscambio, nel quale ricade l’area in questione e sul quale si applicano le disposizioni ivi previste, non è emendabile. Osservazione n. 6: Comitato Tutela Ambiente, Comitato Quartiere Geromina, Quartiere Castel Cerreto e Antonio Maraniello, area in via Geromina. Si chiede: 1) eliminazione della perimetrazione con asterisco in corrispondenza dell’area in via Geromina nella tavola del Piano dei Servizi; 2) soppressione del comma 2 dell’articolo 4 del Piano dei Servizi. Non accoglibile: l’oggetto dell’osservazione non è stato argomento della variante al Piano dei Servizi. Si precisa, tuttavia, che è in corso il procedimento di modifica alle previsioni dell’articolo 66 del PTCP. Osservazione n. 7: De Bernardi Maria, Zoboli Maria, De Bernardi Matteo, De Bernardi Silvia, area della Cascina Oldona. Si chiede di modificare la disciplina dell’ambito 7 del Piano dei Servizi, ammettendo anche altre destinazioni d’uso, non solo quella per servizi ma anche ricettiva, plurifunzionale, direzionale, artigianale e di servizio. I parametri edificatori rimangono quelli all’articolo 8 del Piano dei Servizi. Il mix funzionale verrà meglio identificato in sede di PA.

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Non accoglibile: la destinazione prevista è solo per servizi. Osservazione n. 8: Team S.p.A., area ex cava Vailata. Si chiede: 1) eliminare il divieto delle disposizioni generali relativo alla realizzazione di discariche su tutto il territorio comunale; 2) demandare la destinazione urbanistica dell’area all’esito del procedimento regionale di AUA; 3) demandare la formazione delle aree verdi interposte tra urbanizzabile BreBeMi all’attuazione del progetto della discarica, che già le prevede. 1 non accoglibile: la norma in questione recepisce la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale con delibera n. 99/2013. 2 e 3 non accoglibile: si conferma la previsione di verde parco, verde urbano e parco previsto nella variante al PGT, evidenziando l’inutilità di demandare a successivi atti tale previsione, qualora l’istanza di AUA avesse esito negativo. Osservazione n. 9: Francesconi Cinzia Anna Maria per Assanelli Carlo, area in via Brignano compresa nell’ambito di progettazione unitaria n. 5. Rileva errore grafico nella tavola P1I sull’area del signor Assanelli con retino dell’ambito n. 5: è riportata erroneamente la sigla SCI che non è congrua con le disposizioni dell’articolo 24, che prevede il reperimento di aree per servizi per la destinazione residenziale pari a metri quadrati 960. Accoglibile: trattasi di errore grafico. Osservazione n. 45, che era l’osservazione che abbiamo visto prima per quanto riguarda la parte relativa al Piano delle Regole, adesso vediamo la parte relativa al Piano dei Servizi: Oggionni Alessandro Maria per società Fabbrica Immobiliare SGR S.p.A., via Monte Grappa, 1, centro commerciale Pellicano. Si chiede: 1) che venga indicato nella cartografia del Piano dei Servizi che il comparto sia GD, grande distribuzione; 2) che venga eliminata l’indicazione C in cerchio bianco nella cartografia in quanto potrebbe generare confusione, essendo il singolo indicato presumibilmente alla cartografia fotogrammetrica. Non accoglibile 1: l’area è disciplinata dal Piano delle Regole, articolo 28, e pertanto non può trovare riscontro in riferimento nel Piano dei Servizi. 2 non accoglibile: il PGT nei suoi tre documenti è stato elaborato sul database topografico collaudato dalla Regione Lombardia. La lettera C inscritta in circonferenza nera sfondo neutro indica nel database topografico le attività commerciali. È riportata nella cartografia di tre documenti costituenti il PGT e non ingenera alcuna confusione, al pari dell’altra simbologia tipica del database. Osservazione 46: anche questa riguardava parte Piano delle Regole e parte Piano dei Servizi, richiedente Maria Chiara Maier, via Vesture, classificata come Ambito 6 e parte come articolo 23. Poiché l’ambito di riqualificazione n. 6 include una parte del mappale 16380, si chiede che tale porzione sia esclusa dall’ambito del Piano dei Servizi. Accoglibile: stante la modesta superficie inserita nell’ambito di riqualificazione n. 6, riperimetrare l’ambito escludendo tutto il mappale 16380. Ci sono alcune rettifiche che adesso vi illustrerà l’architetto Morabito. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Assessore. Prego, architetto. ARCH. MORABITO: sì, le rettifiche anche qui riguardano le tavole del Piano dei Servizi. Nel momento in cui sono state eliminate alcune previsioni è risultato che alcune sigle, che riguardavano il PLIS, sono rimaste ancora nella cartografia, invece di essere state eliminate. Quindi la rettifica da 1 a 12 riguarda le tavole P1A, P1B, P1C, P1D, P1G e si tratta di eliminare dalle tavole che ho nominato prima la sigla FD, che riguardava i parchi di scala urbana e territoriale, che non sono più trattati dal Piano dei Servizi ma vengono trattati dal Piano delle Regole. La stessa cosa è nella legenda eliminare questa dicitura FV perché non più cogente ed anche nell’articolo 2 del Piano dei Servizi. La rettifica n. 14 e 15 riguarda la simbologia di edifici rurali contenenti al loro interno porzioni di edifici storici, che prima erano trattati dal Piano dei Servizi

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ma adesso vengono trattati dal Piano delle Regole. Quindi si tratta di eliminare questa simbologia dalle tavole. Rettifica n. 16 riguarda la legenda del Piano dei Servizi: occorre rettificare l’articolo 4, comma 2.4, per un errore, si tratta di invece di mettere l’articolo 4, comma 2, e nella legenda abbiamo erroneamente inserito come servizi prevalentemente costruiti quelli che invece sono prevalentemente inedificati. E questa è la rettifica n. 16. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, architetto. Direi di procedere come abbiamo fatto prima per la votazione. Se c’è qualche Consigliere che vuole fare un intervento introduttivo oppure riserviamo a dopo la discussione sull’intero punto. Se non c’è nessuno, direi di procedere con la votazione dell’osservazione n. 1. Osservazione n. 1. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. Possiamo metterla in votazione. La proposta della Giunta è di non accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Consigliere Fumagalli, grazie. Chi manca? Ne manca uno. Consigliere Ciocca Alessandro. Risi, Ciocca. Grazie. Sono chiuse le votazioni. 8 voti favorevoli, 4 contrari. Hanno votato contro il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca, il consigliere Minuti e il consigliere Merisi. L’osservazione non è accolta. Osservazione n. 2. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di non accogliere l’osservazione n. 2. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 12 voti favorevoli, 1 voto contrario. Ha votato contro il consigliere Minuti. Per cui l’osservazione non è accolta. Osservazione n. 3. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. Poniamo in votazione... Prego, consigliere Lingiardi. CONSIGLIERE LINGIARDI: Grazie, Presidente. Questa osservazione è un’osservazione che è già stata ripetuta anche le altre volte, comunque si tratta appunto della questione di introdurre nel Piano di governo del territorio la previsione di aree e zone da dedicarsi ad attrezzature d’interesse comune destinate a servizi religiosi, in conformità del dettato del Titolo III della legge regionale 12/2005, quindi con particolare riferimento al primo comma dell’articolo 72 della stessa legge regionale. Qui non si intende indicare siti o comunque localizzazioni particolari rispetto appunto alla generalità, all’universalità degli intenti e degli interessi rappresentati circa appunto le attrezzature d’interesse religioso. Però l’attuale PGT – secondo l’osservatore e io sono assolutamente d’accordo – non rispetta la normativa richiamata e in questo caso sarebbe necessario integrare un vulnus giuridico. Il PGT limita oggettivamente il diritto all’esercizio di culto e in particolar modo per quelle confessioni religiose che, pur rispondendo in toto alla definizione del secondo comma dell’articolo 70 della legge regionale 12/2005 e pur appunto essendo praticate da numerosa parte della popolazione residente, non trova spazio per l’esercizio di un diritto ampiamente riconosciuto dalla Carta costituzionale e dalle leggi conseguenti. Per cui il nostro voto – lo dico già – sarà no rispetto alla decisione della Giunta. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliere. Se non ci sono altri interventi per dichiarazione di voto. Non ci sono dichiarazioni di voto per cui possiamo porre in votazione l’osservazione n. 3. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 10 voti favorevoli, 3 voti contrari. Hanno votato contro il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca e il consigliere Minuti. Per cui l’osservazione n. 3 non è accolta. Osservazione n. 4. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta dalla Giunta è di non accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Consigliere Sghirlanzoni, grazie.

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Sono chiuse le votazioni. Dodici 12 voti favorevoli, 1 voto contrario. Ha votato contro il consigliere Merisi. L’osservazione n. 4 non è accolta. Osservazione n. 5. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta dalla Giunta è di non accogliere per cui possiamo porre in votazione l’osservazione n. 5. Sono aperte le votazioni. Consigliere Fumagalli, grazie. Sono chiuse le votazioni. 10 voti favorevoli, 1 voto contrario, 2 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi e la consigliera Ciocca. Ha votato contro il consigliere Merisi... chiedo scusa, Minuti. L’osservazione n. 5 non è accolta. Osservazione n. 6. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta dalla Giunta è di non accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Consigliere Risi, grazie. Sono chiuse le votazioni. 9 voti favorevoli, 4 voti contrari. Hanno votato contro il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca, il consigliere Minuti e il consigliere Merisi. Per cui l’osservazione n. 6 non è accolta. Osservazione n. 7. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di non accogliere. È aperta la votazione. (Intervento fuori microfono) N. 7, sì. Consiglieri Risi e Sghirlanzoni, grazie. Sono chiuse le votazioni. 12 voti favorevoli, 1 astenuto. Si è astenuto il consigliere Merisi. Per cui l’osservazione n. 7 non è accolta. Osservazione n. 8. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di non accogliere l’osservazione. Sono aperte le votazioni. Consigliere Sghirlanzoni. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. L’osservazione non è accolta. Osservazione n. 9. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere. Sono aperte le votazioni. Consiglieri Fumagalli e Merisi, grazie. Sono chiuse le votazioni. 13 voti favorevoli, nessuno contrario. L’osservazione è accolta. Osservazione n. 45, che è quella collegata all’altra, questa è per la parte riguardante il Piano dei Servizi, per cui è aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di non accogliere. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 11 voti favorevoli, 2 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi e la consigliera Ciocca. Per cui l’osservazione non è accolta. Osservazione n. quaranta... sì, osservazione n. 46. È aperta la discussione. Non ci sono interventi. La proposta della Giunta è di accogliere. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 11 voti favorevoli, 2 astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi e la consigliera Ciocca. Abbiamo esaurito le votazioni per cui dichiaro aperta la discussione sul punto n. 2 all’ordine del giorno. Invito i Consiglieri a prenotarsi per intervenire. Non ci sono interventi. Prego, consigliere Minuti. CONSIGLIERE MINUTI: Questa seconda deliberazione, per certi aspetti, è più... è semplificata, intanto è un numero minore di osservazioni e sono quasi tutte di interesse collettivo; per altri versi, si presta a delle osservazioni non dico di carattere ideologico ma molto più impegnative rispetto alle piccole osservazioni di cui abbiamo parlato nella delibera precedente. E desidero sottolinearlo in particolare per quanto riguarda le osservazioni complesse presentate da Legambiente e quelle

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presentate dal Comitato, dove dal punto di vista formale voi avete ragione quando, contestando la mancata disciplina operativa del PLIS, dite ‘ma di che cosa stiamo discutendo se si tratta di una pura e semplice perimetrazione?’. Se l’Assemblea dei Sindaci non compie dei passi successivi perché questo strumento urbanistico di carattere sovracomunale abbia la dignità effettiva di strumento urbanistico cogente con le sue regole e in grado poi di produrre degli effetti concreti di tutela del territorio. Eh, lo so, ma questo è un discorso però tra sordi, voglio dire, abbiamo adottato, direi con convinzione, anni addietro l’introduzione di questo strumento, non appena la normativa ha consentito di farlo. L’orientamento era quello di fare una cosa molto più in grande: quello che Treviglio aderisse dando stabilità al Parco dell’Adda Nord. Ma parlo di precedenti Amministrazioni, era la mia proposta, ma non venne accolta dal Consiglio, addirittura si immaginò di fare una serie frastagliata di parchi di interesse comunale e io preferii che si facesse invece un piano organico sovracomunale, perché si tratta di aree assolutamente omogenee da Pontirolo, da Canonica Pontirolo fino ad Arzago d’Adda. Ogni Comune si attrezzava a fare degli interventi minimali sul proprio territorio, che avrebbero potuto essere viceversa degli interventi di carattere organico, come hanno fatto più a sud i Comuni dell’Area nord cremonese e in parte nell’area cremasca e si poteva, dopo la perimetrazione, fare il passo successivo, quello di attribuire le regole operative, atteso che era nel frattempo intervenuta la filosofia, da tutti accettata, che non si dovevano più sottrarre aree agricole per nuove urbanizzazioni. Ma allora queste aree agricole tuteliamole per ciò che esse sono e quindi occorre anche la disciplina delle aree agricole perché non siano delle aree di scarico delle deiezioni degli animali. Treviglio ha quasi trentamila maiali. Dove vanno le discariche dei maiali di Treviglio? Caravaggio ne ha venticinquemila. Qualcuno dice che se ne serve per produrre energia, bisogna anche verificarlo. Quel che è certo è che se non c’era una normativa certa che ci diceva di non occupare più aree agricole eravamo comunque nella necessità di dover salvaguardare tutte le aree agricole che ci sono, se non altro perché vi si effettui lì lo scarico delle deiezioni animali. Cioè mica alternative, per non parlare della disciplina dell’uso delle concimazioni, delle direttive europee che poi si applicano in ritardo ma che comunque arrivano poi al cappio delle sanzioni, che devono pagare i governi. Insomma, si è perso troppo tempo sul passaggio alla seconda fase del PLIS ed è per questo che io vi raccomanderei, oltre a quanto ho detto prima relativamente alla disciplina urbanistica della zona sud della città, di prendere in mano anche questa questione. Usate la vostra diplomazia, la vostra capacità di convincere anche le altre Amministrazioni, ma questo parco esca dal limbo, di modo che noi potremo in qualche altra occasione prendere per buoni i suggerimenti che ci fa Legambiente, avendo essi le gambe per camminare. La seconda questione che si pone qui l’ha affrontata Francesco Lingiardi, ed è l’osservazione di Belloli Benedetto di Castel Rozzone... (Interventi fuori microfono: “Nossa”) Nossa Benedetto di Castel Rozzone. Benedetto, sì, geometra, che è alto due metri e che ha lo studio in via dei Mille, e che è il figlio del fratello di Abramo, sì, lo zio si chiama Abramo, e che è il nipote del tabacchino che sta in fondo a via San Martino. E che pone una questione che bisognerà pur porsi prima o poi, cioè questa città è aumentata di quattromila abitanti, dopo una stasi troppo a lungo trascinatasi, e però questi abitanti non hanno tutti la nostra cultura, la nostra religione e occorrerà un bel giorno fare un piano perché tutti abbiano la possibilità di venerare il loro dio nelle condizioni più... nelle condizioni migliori. Perché fortunatamente si è spento il dibattito relativamente all’uso di via Vittorio Veneto, che era un dibattito pregnante negli anni scorsi, ma sapete come si è risolto, perché non c’è più il dibattito? Perché non ci sono più i residenti cristiani in via Vittorio Veneto, (inc.) cioè adesso c’è qualche, una prevalenza di residenti cinesi che vi esercitano un bordello al numero 44, primo piano e secondo piano. Perché c’è un via vai della Madonna, perché ci sono delle ragazze molto gradevoli e naturalmente sono andato fuori tema, lo riconosco, perché stavamo parlando di chiese e non di bordelli. La verità è che nessuno più protesta in via Veneto perché semplicemente via Veneto ha

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cambiato la popolazione che aveva, oltre che le destinazioni d’uso, il Sindaco, che è anche il capo effettivo della Polizia Municipale, prenda buona nota perché effettivamente che ci sia un bordello in via Veneto è intollerabile. Così com’è intollerabile lo scadimento della sicurezza in tutta questa porzione della città. Segnalo – così tanto per aggiungerne una – che la recinzione della nostra mensa dei poveri in via Roggia Vignola è stata in parte divelta le notti scorse e abbiamo dovuto mettere in sicurezza il sito perché questi piloni che sono stati divelti possono essere anche usati come ariete e spaccare le vetrate. Insomma, bisogna vigilare sul territorio. Ora l’aggiunta di luoghi di culto sul territorio non dico che ne migliora la sicurezza, ma può anche servire a rendere la città più coesa e a rendere la città più integrata. Lo segnalo come problema. Adesso la variante non si poneva, anche per le modifiche intervenute – l’ha detto anche il consigliere Lingiardi – alla legislazione regionale ultima. Il Consigliere Ciocca, che ha il dono della sintesi, bravo, Ciocca!, perché ha detto con poche parole i pregi della variante e in particolare ha sottolineato stavolta – ma adesso che mi ricordo l’aveva sottolineato già anche la volta scorsa – e cioè questa scelta politica ma che è una scelta legislativa, scelta che comunque viene assecondata, e quindi è positivo, di risparmiare le aree agricole. Però come la mettiamo con la contraddizione per la quale voi continuate a difendere lo smantellamento di una bella area agricola in Geromina per fare le stesse cose che si possono fare su aree già edificate? Altre volte parlò del centro Blister che richiede poi tutta una serie di urbanizzazioni, che una convenzione, a mio avviso frettolosa, ha posto tutte a carico dell’Amministrazione comunale e non sono urbanizzazioni da poco. Mi compiaccio che il Piano pluriennale delle opere pubbliche non le preveda per ora e quindi vi è sì una compromissione ma relativa, non di sostanza, solo in linea di principio per la difesa della iniziativa dei privati. Però quando io vedo davanti alla casa-albergo il vecchio complesso dalla Lepre, che ormai è stato depredato di tutto, tutti i sanitari, e prossimamente diventerà una grande casba, io dico che noi dobbiamo fare sì che gli immobili dismessi vengano riconvertiti. Altrimenti l’affermazione che dobbiamo salvaguardare le aree agricole è una bella affermazione, ma poi denota delle contraddizioni nei termini. La osservazione che in proposito ha fatto il Comitato per la tutela ambientale di Treviglio, insomma, qualche ragionevole motivo per essere perlomeno approfondito ce l’aveva. Per queste ragioni, ed anche per altre perché ho parlato già prima di questa grande area soggetta a servizi, ma in realtà con una previsione impossibilitata ad essere, a tradursi in realtà, in concretezza; per queste ragioni la mia valutazione su questo secondo gruppo di osservazioni, che riguardano il Piano dei Servizi, questa volta è stata un po’ più critica, ho dato più voti negativi che non voti favorevoli. Non solo per il minimo di disciplina di gruppo allargato ma anche perché concretamente gli argomenti affrontati si prestano a che l’Amministrazione, per lo meno, non li archivi dopo questa votazione nella quale prende atto che queste osservazioni non hanno giuridicamente le gambe per camminare, lo riconosco. Sono problemi che vengono sollevati e che debbono essere posti all’ordine del giorno. La mia raccomandazione è che voi compiate il gesto di umiltà, come ho fatto prima io cambiando platealmente opinione di voto, il gesto di umiltà di entrare nel merito di alcune di queste questioni e di proporci la vostra opinione. Convinceteci che avete ragione, io vi sosterrò, oppure valutate se la ragione sta da qualche altra parte. Nel frattempo, la votazione complessiva sulla variante relativamente a questa parte, ovviamente, non potrà che essere negativa. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliere. Prego, consigliera Ciocca. CONSIGLIERE CIOCCA D.: Posso parlare anche a tuo nome, Francesco Lingiardi, visto che abbiamo discusso prima esattamente su questi temi. In uno dei suoi migliori e sfolgoranti momenti di comunicazione al Consiglio comunale, Minuti mi ha preceduto ponendo l’accento su tre questioni, che stanno dentro questo pacchetto di

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osservazioni che abbiamo analizzato prima. È vero che ci sarebbero state le motivazioni tecniche per accogliere il parere della Giunta e dell’Amministrazione, però sono tre ambiti che pongono delle questioni che sono ineludibili. Io non credo che ci sia stata una volontà predeterminata, un po’ come certi insegnanti che non sono d’accordo sul contenuto di un tema e allora, siccome non possono dire che non sono d’accordo sul contenuto perché violerebbero la libertà di espressione, si attaccano all’h che manca, ecco, non credo che le cose stiano così. Però la posizione dell’Amministrazione su queste osservazioni è abbastanza chiara: parte da, diciamo, considerazioni di tipo tecnico per arrivare a negare delle questioni, che sono invece di altro tipo. I nostri tre no, nel senso i nostri tre voti contrari, alla proposta della Giunta sono stati appunto quelli che hanno riguardato la questione PLIS, la questione dell’area per attrezzature di interesse comune destinate a servizi religiosi e il famoso caso Blister. Io non ripeto quello che ha già detto Minuti perché nei contenuti siamo perfettamente d’accordo. Siamo d’accordo sul fatto che bisogna operare perché il PLIS esca dal limbo (uso una sua espressione); siamo d’accordo sul fatto che una città, non solo perché è cresciuta ma perché è una città sede di relazioni civili, ha il dovere di mettere a disposizione dei suoi cittadini di religione diversa da quella dominante un’area, più aree, una zona, come già era prevista nel precedente PGT, che sia dedicata ai servizi religiosi. È vero che c’è una legge regionale che ha messo un po’ i bastoni tra le ruote, soprattutto per una confessione religiosa, però è anche vero che questa legge regionale è sub iudice, quindi non sappiamo come andrà a parare. È vero che la questione di via Vittorio Veneto, dove c’è la moschea di Treviglio, non se ne parla più perché in parte sono stati normalizzati, diciamo, gli accessi con un lavoro di confronto ottenuto anche attraverso la mediazione culturale; alcune situazioni esplosive dal punto di vista del disturbo, insomma, della zona che oggettivamente dava la presenza di parecchie persone, se vi ricordate, sono stati organizzati turni, controlli da parte della Polizia locale, le cose poi si sono sistemate. Ma quella c’è, questa... come si chiama questa? Struttura religiosa anche se si chiama “Centro culturale”, così come l’aveva autorizzata l’Amministrazione Zordan. È anche vero però che mi pare legittimo che gli attuali frequentatori optino per una collocazione migliore. Non so se l’avete vista, ma insomma non è proprio il massimo della vita. Va beh, a parte che si può pregare Dio dovunque, comunque è legittima questa aspirazione. Ma non parliamo solo della moschea (usiamola questa parola), parliamo anche delle confessioni religiose di altri credenti a Treviglio che si riconoscono, per esempio, in altre chiese. È giusto riconoscere a tutti la possibilità di. Ecco, il fatto che il signor Nossa Benedetto chieda un’area destinata a servizi religiosi plurale la dice lunga sulla necessità che Carta Costituzionale alla mano – ma anche i nostri principi perché al di là del fatto che qualcuno li può conculcare però sempre principi e diritti dichiarati restano – pone una questione. Nessuno dice ‘risolviamola adesso’. Se oggi come oggi, con la legge regionale sulla testa, non è possibile, però è un problema, è un problema a cui va data una soluzione. Idem per il caso Blister. Sappiamo che c’è in corso tutta una questione in cui c’è di mezzo anche la Provincia, ma è giusto tentare di dare una risposta anche al Comitato Tutela Ambiente, ma anche ai comitati di quartiere della Geromina, di Castel Cerreto, che hanno sollevato il problema della incompatibilità con la zona di destinazione di una struttura di queste dimensioni, il cui insediamento è regolato da una convenzione che ha fatto sollevare parecchie perplessità. Quindi queste tre questioni, che stanno sotto il nostro no, sono questioni che questa città dovrà affrontare, con questa Amministrazione, con la stessa Amministrazione rinnovata, se avrà il successo che spera, con un’altra Amministrazione, però sono problemi della città, sono questioni aperte e saranno questioni da affrontare. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliera. La parola al Sindaco. SINDACO PEZZONI:

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Grazie, Presidente. Intervengo adesso anche per ringraziare per quanto riguarda lo svolgimento del punto precedente, innanzitutto, i tecnici che hanno collaborato sotto la guida dell’architetto Nisoli, l’Assessore. Volevo far notare che è un Piano di governo del territorio al novantacinque per cento per quanto riguarda la gestione di questo iter autarchico, tutto gestito in casa, non ci sono professionalità esterne, se non per la parte relativa al rapporto preliminare della VAS, e mi pare si debba dare onore al merito a tutti coloro che sono presenti in questa sede e in quest’Aula e a coloro che troviamo elencati nella frontespizio dei due documenti che abbiamo discusso. Mi sembra un ringraziamento non scontato alla luce anche della qualità, secondo me, dell’intervento che è stato fatto, delle osservazioni, della tipologia delle analisi che sono state effettuate e della documentazione che è stata prodotta a supporto delle decisioni del Consiglio comunale. Sulle questioni aperte sottolineo anch’io alcune possono essere risolte, secondo me, più velocemente, altre avranno un iter diverso. Quella delle aree di culto, secondo me, è una di quelle più difficoltose da portare avanti alla luce della normativa esistente. Quella per lo sviluppo della zona sud, di cui parlava però soprattutto nel precedente punto all’ordine del giorno il consigliere Minuti, ha, come si può dire?, per oggi... può essere affrontata, chiedo scusa, nel momento in cui arrivassero proposte o altre iniziative con gli strumenti che adesso consentono il superamento, diciamo, della pianificazione ‘vecchia maniera’ e penso che quest’Amministrazione, coerentemente con il mandato che si era data, arriverà a formulare una proposta che sia di supero rispetto al ripristino soltanto della normativa ex PRG. Sulle due questioni, diciamo, più vicine io ribadisco quanto era già stato esposto, ovvero che era possibile pensare a uno spostamento dell’insediamento relativo alla residenza socio-assistenziale nella zona della Geromina. È vero anche che l’iter travagliato che ha seguito questa pratica data da anni e l’individuazione dell’area data da anni. Non è un’invenzione di questa Amministrazione, né dell’Amministrazione precedente, ma ritorniamo ancora a due Amministrazioni fa. Mi pare sempre che siamo di fronte alla questione non tanto della possibilità o meno, ma nello specifico della quantità rispetto all’area. Io sono convinto del fatto che oggi di realizzazioni di questo genere, si provi a pensare a quella che stanno pubblicizzando adesso che è in corso di prospettazione a Bergamo nella zona del quartiere ex Cesalpinia, quindi con un’iniziativa privata e un gruppo immobiliare francese che fa da garante, dico va sullo stesso stile: appartamenti, diciamo, protetti con servizi convenzionati che in pratica realizzano una residenzialità lì in una zona secondo me un pochino meno pregiata per persone che hanno una certa età. L’analisi, qui scontiamo, secondo me, la incongruenza dei due piani e una previsione che questa stellina ci portiamo dietro da tempo, vediamo di risolvere con la procedura della variante in Provincia, siamo in attesa che si pronunci la Conferenza dei Comuni. L’iter è ripreso dopo l’insediamento della nuova Amministrazione provinciale. Ultima cosa, invece, riguardo al PLIS: da una parte, le critiche sulla mancata operatività le abbiamo condivise e mi pare che siano riportate anche da Legambiente; dall’altra, abbiamo riavviato il percorso in attesa del rinnovo dell’Amministrazione che abbiamo dovuto aspettare, e stiamo predisponendo la bozza di convenzione che abbiamo inviato già, mi pare, architetto Morabito, se non sbaglio, anche a tutti i Comuni che erano aderenti per una valutazione preventiva. Come ho già avuto modo di dire anche in un’altra sede, la convenzione che regola i rapporti tra Comuni è oggetto di valutazione ovviamente tra le Amministrazioni comunali. Il regolamento, invece, che poi avrà a che fare con la vita del PLIS sarà un regolamento unico, condiviso anche con gruppi, enti, associazioni all’interno di tutti i Comuni in maniera tale che possa essere quello strumento che è sempre mancato. Su Blister, quindi tornando indietro, i tempi non dipendono soltanto dal Comune di Treviglio. Sul PLIS idem, ma mi pare che ci sia stata un’accelerazione a partire da un paio di mesi a questa parte, perché abbiamo più volte sollecitato il Comune di Fara, che era capofila e che con questa Amministrazione ha scelto di passare il testimone della responsabilità, il capofilato, al nostro Comune.

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Nel merito, invece, di tutto il resto, dico, ringrazio ancora per il lavoro che è stato fatto e mi pare che con questa variante l’iter, diciamo, più impegnativo che avevamo per mettere mano agli strumenti umanistici della città di Treviglio, che è stato iniziato con una seduta di questo genere qui nell’agosto del 2011, appena ci eravamo insediati, abbia completato il percorso al settanta per cento, all’ottanta per cento, ci manca quello che dicevamo prima che comunque sono questioni aperte ma che tenteremo di portare se non a soluzione almeno a un avanzato stato di elaborazione, anche da parte di questa Amministrazione, pur essendo in fine di mandato. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Sindaco. Se non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione. Per dichiarazione di voto? Non ci sono dichiarazioni di voto per cui possiamo porre in votazione il punto n. 2 all’ordine del giorno, che comprende, come precedentemente, le rettifiche spiegate dall’architetto Morabito prima. Sono aperte le votazioni. Consigliere Fumagalli, grazie. Sono chiuse le votazioni. 9 voti favorevoli, 4 voti contrari. Hanno votato contro il consigliere Lingiardi, la consigliera Ciocca, il consigliere Minuti e il consigliere Merisi. Ha chiesto di intervenire il Sindaco. SINDACO PEZZONI: Prendo la parola in seguito a quello che ci eravamo detti in apertura di Consiglio comunale ieri con la comunicazione relativa alla formalizzazione di una solidarietà attraverso la votazione di una risoluzione, che è quella che vi ho proposto. Un errore: non era il mese di marzo ma era il mese di aprile quello in cui il testo è stato scritto, quindi il testo che avete a disposizione è mutato soltanto nella data. Era il 28 perché ieri era la data della proposta. Mi pare che, in pratica, si dia un formale momento di solidarietà nei confronti di Emilio Zanenga, si condanni l’uso della violenza fisica e verbale all’interno del dialogo civile, politico e amministrativo della nostra città. Si deplori quanto è accaduto sia in sede ufficiale di cerimonia, di manifestazione del mattino, che poi soprattutto gli strascichi che si sono avuti nel pomeriggio e nella sera, e ci si impegni a proseguire a garantire le condizioni per tutti di libertà di espressione del proprio pensiero, secondo i principi costituzionali e le leggi che ne regolamentano l’esercizio. Il consigliere Melli, che ieri ha avuto l’impossibilità di prendere parte all’ultima parte della discussione, aveva preannunciato il suo favore nei confronti della risoluzione, dei contenuti della risoluzione. La consigliera Ciocca mi ha consegnato prima una dichiarazione della consigliera Borghi relativa alla sottoscrizione anche da parte sua del testo della risoluzione, pur non essendo in Aula per ragioni di salute. Ci tenevo a far presente questa condivisione anche da parte di coloro che non c’erano. Il consigliere Merisi, pensando che il punto fosse discusso all’inizio, ha lasciato la sua disponibilità. Mi pare che essendo presente invece possa dire che cosa ne pensa. Tutto qui. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Sindaco. Invito il Consiglieri a intervenire sulla risoluzione presentata dal Sindaco. Prego, consigliera Ciocca. CONSIGLIERE CIOCCA D.: Grazie, grazie. È un atto doveroso su cui non si può dire molto. Io personalmente ritengo legittimo che si manifesti la propria opinione, anche quando questo avviene nella forma di una contestazione rumorosa. Però, una volta testimoniata la propria alterità, non è accettabile che si impedisca agli altri di parlare, a maggior ragione in una cerimonia civile che celebra, insieme con la Resistenza, la riconquista delle libertà politiche, tra le quali libertà di parola e libera espressione occupano un posto di primo piano. Non si può, quando se lo ricordano, scomodare Voltaire e la sua massima, che recita più o meno – adesso io non ricordo la dicitura corretta –:

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non sono d’accordo con quanto sostieni ma difenderò sempre il tuo diritto di sostenerlo. Non si può, dico, partire da questo presupposto e poi non riconoscerlo agli altri, anche se sono avversari politici. E a maggior ragione sono da respingere comportamenti come quelli che ha subito Emy Zanenga per il solo fatto di aver fatto il suo mestiere. Le idee non viaggiano sopra il pugni e il diritto di cronaca non si tocca. Se c’è chi ritiene che Treviglio non sia antifascista perché per due volte ci sono stati i presidi di Forza Nuova, sarà bene che abbia almeno alcune informazioni chiare. Noi, nel senso io, Ariella, Francesco, gliele abbiamo già date più di una volta. Il comune non può negare l’autorizzazione all’uso del suolo pubblico, se c’è il via libera da parte della Questura e della P.S. Casomai si può discutere la collocazione fisica, ma non il diritto ad avere, se si è forza riconosciuta e se non ci sono problemi di ordine pubblico, il diritto-dovere un luogo da cui rendere la propria testimonianza. Si può discutere sulla testimonianza, si può darle tutti i valori che si vuole, ma il diritto è diritto. È uno dei famosi vulnus della democrazia. Se la democrazia è diritto per tutti, una volta che si sta nell’ambito delle pratiche democratiche, questo diritto va riconosciuto, indipendentemente dai contenuti, una volta che non siano contenuti sovversivi o anticostituzionali. Ecco, quindi sarà bene chiarire questo. Però, a mio avviso, anzi, a nostro avviso, perché non parlo a titolo personale, è bene che il Comune di Treviglio ribadisca il proprio legame stretto con il 25 aprile e le istanze resistenziali, che sono testimoniate – lo citiamo ogni anno – dai suoi martiri, Giacomo Tiragallo e gli altri trevigliesi, che sono stati ricordati nel discorso della responsabile dell’ANPI, Ornella Ravaglia. Ecco, costoro hanno testimoniato in passato con le loro scelte di vita l’antifascismo trevigliese. Sarebbe bene riprendere questo discorso e rifare in modo, trovare il modo in cui questa città testimoni con un documento, con qualcosa – ancora non so bene come – la propria scelta di fortissimo legame con il 25 aprile e le istanze resistenziali. Penso che faremo in uno dei prossimi Consigli comunali una proposta in questo senso, anche per venire incontro alle sollecitazioni dell’ANPI, che ci sono pervenute più di una volta. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliera. Se ci sono altri Consiglieri che vogliono intervenire. Prego, consigliere Merisi. CONSIGLIERE MERISI: Grazie, Presidente. La prima cosa è che in quest’Aula, oltre a quanto ha scritto il Sindaco, che condivido pienamente, volevo portare i miei sentimenti di solidarietà e di vicinanza a Emy Zanenga, che conosco, come si dice, da una vita e che stimo da un punto di vista professionale. La seconda cosa in aggiunta a quello che ha detto la consigliera Ciocca: nei valori resistenziali, che il Comune di Treviglio deve ricordare, non ci sono solo – non è un’accusa però – non ci sono solo i martiri, quelli che hanno lasciato, ci hanno lasciato la pelle, ma ci sono anche quelli che sono tornati dai campi di concentramento con i segni sulla pelle, e sono anche queste le persone che hanno contribuito sessanta anni fa, settant’anni fa, scusate, a una guerra a cui non tenevano, a cui sono stati costretti a fornire il proprio operato nel bene e nel male. Non possiamo dimenticare queste persone. L’ultima di queste persone – io c’ho l’esperienza personale – l’ultima di queste persone era appunto Aurelio Pozzi, di cui si parlava l’altra sera. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliere. Prego, consigliere Giussani. CONSIGLIERE GIUSSANI: Grazie, Presidente. Noi, il 25 Aprile, sabato mattina, non eravamo in piazza Insurrezione a cantare “Bella ciao”, eravamo al mercato a spiegare ai trevigliesi, a chiarire ai trevigliesi, a far

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vedere tutto quello che c’è dietro piazza Setti, a metterli al corrente di tutte le palle che sono uscite ultimamente sulla stampa, sui volantini, tutta una serie di strumentalizzazioni da parte dall’opposizione. Per cui abbiamo preferito andare a parlare con la gente che a mettersi a cantare “Bella ciao”. Al mattino, a una certa ora, arriva la telefonata che il Sindaco sta per essere contestato, allora lasciamo il gazebo e andiamo in piazza Insurrezione, e lì vediamo dei ragazzotti, un gruppetto, veramente, veramente scalmanati, che urlavano, una cosa e l’altra, e – prima diceva la Ciocca – i principi, i principi ci sono, che sono quelli della democrazia, dove io ho un diritto, rispetto le regole e fintanto che un movimento non è fuorilegge quello può raccogliere le firme, può manifestare, può... ma nessuno ha il diritto di bloccare. E non sono d’accordo in modo, quando dice la Ciocca, può contestare in modo forte, no, perché a quel punto lì, se ci mettiamo ad alzare il livello, la cosa si mette male. Quello che è successo poi a Zanenga la sera è molto grave, quello poi lo vediamo un attimo più avanti. La Lega di manifestazioni ne fa tante. Siamo andati, il giorno della Madonna eravamo a Roma, di Treviglio trenta-trentacinque persone, eravamo in più di centomila, non è successo proprio niente. Qua quattro scalmanati, quattro scalmanati sono riusciti a rovinare la giornata alla città. Per cui è chiaro, è chiaro che queste cose non devono accadere. Quando siamo arrivati in piazza, la cosa che mi ha fatto specie non è stato il vedere quei ragazzotti lì che contestavano, non mi è piaciuto, però la cosa che più mi ha fatto schifo –e sottolineo la parola “schifo” – è vedere certe “signore” (dico “signore” fra virgolette perché sono di sesso femminile), che filmavano col cellulare, che applaudivano il comportamento di questi ragazzi. Signore di chiara appartenenza politica, di sinistra appartenenza politica. Per cui poi veniamo qua in quest’Aula a contestare e a dare la solidarietà. Un mese fa, venti giorni fa, è venuto a Treviglio... sono venuti a Treviglio due onorevoli del PD a spiegarci come dobbiamo affrontare la sicurezza a Treviglio, se dobbiamo mettere le telecamere, se dobbiamo assumere i vigili. Tutte cose che sappiamo anche noi, non c’è mica bisogno che arrivassero loro a spiegarcelo. La prossima volta, consiglierei a questi signori di fare un corso di formazione ai giovani perché ne hanno bisogno e un corso di recupero alle persone meno giovani, le quali dovrebbero essere le prime ad insegnare. Perché quando vediamo donne di sessant’anni, cinquant’anni andare a battere le mani di fronte a un comportamento assolutamente inqualificabile, ecco, c’è da farci un pensierino. Quello che è successo, secondo me, però deve essere un campanello d’allarme anche per le forze dell’ordine. Attenzione! Perché, vedete, la piazza stasera è tranquilla, ma per noi mettere assieme ventiquattro ore dopo due-tremila persone per fare la manifestazione era un giochino, però saremmo caduti nella logica di alziamo l’attenzione, alziamo i problemi e quando si comincia poi non si riesce più a sapere dove si arriva. Prima di fare il discorso ‘ma Treviglio deve ritornare”... Treviglio io penso che sia assolutamente democratica, a parte questi casi di alcuni gruppetti, ma poi a nessuno viene proibito di parlare, di esprimersi, di fare. Quante volte noi facciamo dei gazebo, ma non succede mai niente. Il discorso è politico, il discorso è chi c’è dietro, chi fomenta questi gruppi. E quando abbiamo visto, ripeto, quelle persone di chiara appartenenza politica, io qualche domanda me la faccio. Per cui Ciocca, prima di presentare in Consiglio carte che non hanno nessun valore, ecco, al vostro interno cercate di recuperare o comunque di formare una certa realtà, perché è da lì che si parte, è da lì che si parte. Grazie, ho finito. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. Prego, consigliere Sghirlanzoni. CONSIGLIERE SGHIRLANZONI: No, volevo dire questo nel senso che l’onorevole Daniela Ciocca auspica che ci siano dei momenti dove viene ribadito il legame tra Treviglio e i valori della Resistenza, e io son d’accordo nel senso che il fatto che ho trovato più sconcertante dell’episodio accaduto a Zanenga è che gli autori non si rendano conto di quanto sia stato fascista il gesto che hanno

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compiuto, cioè dalla contraddizione totale rispetto ai valori che dichiarano di voler tenere in alto. Cioè che era proprio il classico atteggiamento del fascista, cioè di quello che mena uno perché... addirittura proprio perché questo esprime la sua posizione, tra l’altro questo lo fa di mestiere, cioè è andato a firmare una cosa che loro facevano pubblicamente. L’hanno aspettato sotto casa! Qua siamo veramente a un livello... cioè a me quello che atterrisce di questo comportamento è proprio la stupidità! Cioè tu difendi i valori della Resistenza, cioè di chi è morto perché l’Italia avesse, ci fosse la possibilità di esprimersi liberamente e non si fosse... non ci doveva essere la tessera di partito per poter avere un lavoro, e poi cosa fai? La sera vai a prendere uno che campa del suo e che fa un lavoro meritorio e lo meni sotto casa perché ha postato un coso su Facebook! È veramente necessario fare un bel dibattito su cos’è la Resistenza, cioè ce n’è bisogno perché gli stessi portabandiera della Resistenza non si rendono conto della contraddizione. A me questa roba veramente mi atterrisce! Ben venga il dibattito sulla Resistenza! E ben venga, magari, anche un bel dibattito su cos’è oggi il nuovo fascismo, perché c’è stato un fascismo storico che è finito con l’impiccagione di Mussolini, e però il fascismo è un modo di pensare, non è solo dal ‘22 al ‘45. Il fascismo è un modo di pensare e di porsi nei confronti dell’opinione altrui ed è un fatto attuale, non è morto con la Resistenza cinquant’anni fa. Quindi, secondo me, se c’è un momento in cui ci si trova e si prova a capire che cosa vuol dire oggi, come dire, coi suoi valori della Resistenza e qual è il modus e l’habitat democratico a Treviglio e tra di noi, ben venga. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. Prego, consigliere Fumagalli. CONSIGLIERE FUMAGALLI: Grazie. Le cerimonie, le manifestazioni è giusto che vengano tranquillamente portate avanti. Devono essere autorizzate. Quella degli scalmanati del 25 aprile non era autorizzata e quindi questo è il primo lato fuori posto. Il nostro Sindaco, quel giorno, si accorse che lo guardavano in un modo strano e stranito e me ne chiese il perché. È ovvio che ognuno di noi vive il marciapiede in modo differente, un po’ più letterale e un po’ meno letterale. Ero preoccupato per un assalto alla sua persona. Chiamatemi “turibolo”, chiamatemi “le sue mutande”, chiamatemi come volete. Probabilmente abituato a vivere certe cose, indipendentemente dal fatto che possa avere tutti i giorni la camicia bianca, è un segno distintivo di quando si faceva fatica, di quando eravamo di sinistra. E questo è quello che mi ha lasciato la mia famiglia. Una cosa che riprendo – e faceva parte dell’intervento che volevo fare – era il concetto di “Resistenza”. Mio nonno era un sergente di cavalleria della Prima guerra mondiale ed aveva un cavallo che si chiamava Gianni. Me lo ricordo perché quando accendeva il camino mi raccontava questa storia. Era una sera fredda, dove alla sera prima per attenuare i morsi della fame il suo colonnello gli raccontò la storia di Ulisse e di come fece a far scappare i suoi amici dalla grotta di Polifemo. E a questo punto, prima di mandarli in battaglia, il suo colonnello continuava a gridargli “dobbiamo resistere! dobbiamo resistere!”. L’unica strada per poter scappare da quell’imbuto che veniva bombardato dei tedeschi era un pertugio. Si fece legare sotto il suo cavallo bianco e nella notte scappò, scappò e chiaramente, facendo il suo dovere, salvò i suoi compagni. Prima di scappare, si scolò mezza bottiglia di grappa per prendere il coraggio di riuscire a compiere quell’impresa. A differenza di questi scalmanati, che l’altro giorno, il 25 aprile, il giorno in cui la gente finalmente ha potuto cantare vittoria, bevevano la birra per prendere il coraggio per insultare Pezzoni e dirgli che era un fascista; dirgli che era un fascista per il semplice motivo che alla Fiber hanno licenziato le persone; dirgli che era un fascista semplicemente perché il Prefetto, autorizzando Forza Nuova, l’ha fatta arrivare a Treviglio. L’unica cosa – però questo è un fatto personale – che contesto alla consigliera Ciocca e alla consigliera Borghi, che erano presenti, ma non è legato proprio a una questione politica, io contro Daniela, io contro Ariella, no: contesto il fatto che se io fossi stato di sinistra, avrei

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strappato il microfono a Pezzoni e gliene avrei dette quattro sul muso. Perché quando si decide di rappresentare i cittadini bisogna avere anche il coraggio di presentarsi in questo modo in piazza. Poi è ovvio che contesto un fatto personale, non politico, e per fare queste cose bisogna avere il coraggio, bisogna avere. Non sono ragazzi, non sono ragazzi. Ho sentito anche un rappresentante di quelli che hanno fatto la Resistenza che la Resistenza non l’ha fatta per ovvie logiche d’età, che li ha chiamati “ragazzi”. Non sono ragazzi. Domani mattina vengono a prendere me? Benissimo, sono dei delinquenti, non sono ragazzi. Io non l’accetto! Non accetto una società così dove c’è anche mio figlio. Non possiamo rimanere sterili, sempre con la paura che chissà cosa succede. Pezzoni è andato avanti con una dignità incredibile a parlare, qualcun altro avrebbe abbandonato la scena, lasciando Treviglio sguarnita. Se ci fossero stati quattro di quelli che hanno fatto davvero la Resistenza, a pedate nel sedere li mandavano via. Mentre c’era qualcuno – e non voglio entrare in merito alle questioni politiche – ma che gli batteva le mani. Due settimane fa... scusate, quanto tempo ho? CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Cinque minuti. CONSIGLIERE FUMAGALLI: Ancora cinque minuti? Cinque minuti. Due settimane fa – vi chiedo la cortesia di darmi un minimo di tempo se vi interessa sentire anche l’ultimo pezzo sennò fermatemi – due settimane fa, in un incontro al TNT, organizzato dai Lions, sulla logica della violenza minorile, violenza sessuale minorile, sono saltati fuori tre fatti brutti che mi sono rimasti impressi. Per caso c’era anche il professor Pezzoni. Il primo: l’età in cui si comincia a violentare. C’è una percentuale che sposta a sedici anni. Si inizia a violentare a sedici anni! Due: i genitori che giustificano, quindi, la violenza... Daniela, evitare battute, non c’entri niente. Cerca di capire il momento particolare. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Prego, Consigliere. CONSIGLIERE FUMAGALLI: Primo: la violenza si comincia a sedici anni. Questi non erano più ragazzi, però hanno continuato. Le famiglie giustificano la violenza, tanto che cos’è successo? La terza cosa che mi ha colpito è stato il modo in cui la sociologa ha dato interpretazione alla parola – scusatemi ma è così – “puttana”, perché? Perché ha spiegato che era un modo particolare per offendere, denigrare, sminuire e cercare di abbattere la coscienza della donna. E questo intervento si conclude con un concetto di base: ci siamo dimenticati di creare la solidarietà alla Pinuccia Prandina, che è stata apostrofata in questo modo da questi signori, ho anche una foto con il dito puntato, dove l’hanno apostrofata in questo modo, quindi sminuendola, spogliandola, togliendole dignità. La Prandina è una stufona, ci sono dei momenti in cui non finisce più gli interventi, ma pensare che sia, a parte il cognome al plurale, pensata al singolare mi sembra proprio fuori posto. Perché non ha risolto il problema di un extracomunitario, che era sfrattato a causa del fatto che non aveva pagato un mutuo, e quindi questo si voleva suicidare, si voleva suicidare buttandosi dal piano rialzato di una casa, dove (Murta) si è slogato il braccio e se lo faceva cadere mica si faceva male. Perché non è riuscita nei tempi debiti a sistemarlo. Quindi dico: solidarietà a Emy, che è chiaro un intervento barbaro così è fatto solamente da vigliacchi, non sono maschi questi, gridano, imprecano e tutto, non li ho mai visti in giro uno a uno. Quando c’era il rischio delle manifestazioni, quando c’era il rischio dei linciaggi, chi si faceva avanti a uno a uno ce n’erano sempre pochi, e sicuramente non sono legati a questo tipo di resistenza. Grazie.

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CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. Prego, consigliere Lingiardi. CONSIGLIERE LINGIARDI: Grazie, Presidente. Non volevo intervenire perché mi sembrava già che il documento contenesse tutte le azioni di solidarietà al Sindaco, a Emy Zanenga, e adesso aggiungiamo anche all’assessore Prandina. Sappiamo che tutte le violenze sono inaccettabili, però questo tentativo, scusi, consigliere Giussani, di collegare questa questione col PD, ricordando un convegno dove c’era oltretutto anche il rappresentante degli Enti locali dalla Lega sulla questione sicurezza, io non lo accetto assolutamente. Lei se ne frega, però io non lo accetto questo collegamento. Stiamo a parlare... e poi il discorso “donne di chiara provenienza politica”. Stiamo parlando di persone, che sono intervenute in quella manifestazione, che sono dei violenti come possono essere i terroristi violenti di qualsiasi ordine (sinistra, destra, religiose eccetera), non si possono confondere le posizioni con chi invece fa della violenza una situazione personale e la usa assolutamente a sproposito. Noi stiamo dando la solidarietà alle persone e io non voglio assolutamente entrare nel merito di fare collegamenti o giustificazioni. La violenza fisica va condannata, la violenza verbale va condannata, così come va condannata, io penso, anche la violenza scritta. Tante volte si scrivono delle cose e si scrivono anche su Facebook delle cose che veramente offendono. Quindi io condanno questo tentativo di collegamento fra un partito e queste persone. Queste persone sono da condannare sempre: sono dei violenti e questi non devono assolutamente agire. Io voterò questo documento. Non volevo arrivare a dire questo perché qui già conteneva tutto. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliere. Prego, consigliera Ciocca. CONSIGLIERE CIOCCA D.: Io capisco che dei colleghi che sono sempre rinchiusi nel loro silenzio, così, di default, poi quando c’è un argomento che può infiammare gli animi parlino senza stare molto attenti a quello che dicono. E allora mi tocca rimettere alcune cose a posto, anche perché credo che se si va avanti così bisognerà dare solidarietà al Sindaco per come sta divenendo brutta questo momento di riflessione comune, che è anche un momento di progettualità educativa che si intende mettere in campo, uscendo completamente dallo spirito di questa roba qui. Io, diversamente dal solito, quando si tratta di un documento amministrativo, non gli ho fatto la TAC. Cioè ho visto quali sono i principi a cui fa riferimento, li condivido, non ho neanche chiesto di cambiare una virgola perché è importante, è importante che la città, attraverso i suoi rappresentanti, prenda le distanze da comportamenti sbagliati. Che poi qui, in maniera veramente miserevole, si tirino in ballo in maniera assolutamente indeterminata le ‘signore che sono di sinistra e che hanno applaudito’, ma le signore possono poi dire quello che gli pare; il problema è che le signore che ci sono qui, anche se si cerca di fare confusione, questi atteggiamenti non li hanno mai – mai – nemmeno vagamente né accettati né giustificati. Io ho scritto la mia dichiarazione guardando bene a quello che dicevo per stare dentro lo spirito di questa mozione, di questa dichiarazione di solidarietà che ci apprestiamo a votare. Però non posso accettare che si ricominci con la menata dell’album di famiglia per cui tutti quelli che si dichiarano anti qualche cosa allora fanno parte della mia famiglia, per cui io ne ho la responsabilità. Con alcuni di questi signori... ho cercato di spiegarlo al consigliere Fumagalli che mi è arrivato piombando dicendomi e gli ho detto ‘scusa, siamo qua io e la consigliera Borghi, insieme a tanti altri, ci hai visto ridere? Ci hai visto battere le mani? Ci hai visto dare solidarietà? Abbiamo assistito a un manifestazione di dissenso. Secondo noi, dopo che uno dissente la pianta e va avanti la cerimonia, e rispetta la cerimonia che si sta, come si chiama?, celebrando. Nessuno ha fatto nulla che giustifichi le uscite maligne, malevoli, scorrette – e mi fermo qui

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perché gli aggettivi potrebbero essere più pesanti – fatte dal Consigliere della Lega e adesso non mi ricordo più chi mi ha chiamato “onorevole”, è che io ritengo disonorevole fare queste considerazioni. Su fenomeni di questo genere, quando si tratta di avere lì della gente che noi abbiamo il diritto di richiamare al senso di realtà, di richiamare i valori che non si predicano ma si praticano anche, sennò non ha senso, e condivido le operazioni, non si fa dell’antifascismo usando metodi che antifascisti non sono, anzi, il contrario; quando noi abbiamo questa responsabilità, non possiamo fare queste confusioni. Noi qui – e parlo delle Consigliere donna – spesso siamo attaccate come persone, non per quello che diciamo. È un atteggiamento sbagliato. Il giochino è stato tentato anche stasera, abbastanza squallido perché le cose su cui noi richiamiamo l’attenzione, anche di questi giovani, sono troppo importanti per essere piegati a questi mezzucci qui. Io non ho sentito l’insulto all’assessore Prandina, non l’ho sentito, avrei preso le debite distanze, o magari le vicinanze perché in genere quando reagisco posso anche reagire avvicinandomi all’emittente l’insulto. Io e Pinuccia Prandina abbiamo tante differenze, spesso le sottolineiamo, ognuno con il suo stile espositivo, ma nessuna persona che fa un’attività pubblica e politica e anche lavorativa può essere attaccata in quanto donna. Qui queste robe bisogna cazziarle ogni volta che succedono. Non ne ho avuto l’occasione, ma in quest’Aula una volta l’ho fatto, se qualcuno se ne ricorda. Ed è il motivo per cui una volta chiedemmo solidarietà al Presidente Boldrini. Perché quando succedono queste cose – e succedono – allora si prendono le distanze sempre e comunque, non solo quando quello che è successo può servire ad altro. Chiudo perché non era prevista l’omelia, però vi invito correttamente, seriamente, nel rispetto della Resistenza, del 25 aprile, delle Autorità pubbliche che le hanno celebrate, del Presidente dell’ANPI, di tutti quelli che volete voi, di quelli che sono tornati dai lager e che in quell’occasione venivano ricordati – giustamente l’ha fatto notare Merisi – insieme ai partigiani; nel nome di queste persone, per favore, facciamo quello per cui la gente ci ha mandato qua: a testimoniare valori e a richiamarli quando questi sono offuscati. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliera, per l’intervento. Non ci sono dichiarazioni di voto perché è informale e quindi... (Intervento fuori microfono) Perché l’ho ritenuto opportuno io, le ho concesso la parola, per cui se non sono per fatti personali direi che possiamo ritenere chiusa la cosa. (Intervento fuori microfono) E qual è il motivo del fatto personale? (Intervento fuori microfono) Credo che sia opportuno mantenere un atteggiamento di serietà su questo argomento e non scadere in un dibattito sterile, dal mio punto di vista... (Intervento fuori microfono) Va bene, le chiarisca molto velocemente. Grazie. CONSIGLIERE GIUSSANI: Stia tranquilla, consigliera Ciocca, che io non mi sono mai permesso di chiamarla “onorevole” e neanche mai la chiamerò, è stato il mio collega dietro a usare questo termine. Per cui non l’ho chiamata “onorevole”. Poi che il consigliere Lingiardi non accetti non me ne può fregare di meno. Però dico è troppo facile tirare il sasso e poi nascondere la mano a venir qua a fare tanti discorsi, a insegnarci, perché a quel punto qua potevate tranquillamente, come ha detto il consigliere Fumagalli, intervenire e fermare quei vostri ragazzotti che erano lì, anziché battere le mani. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. Prego, consigliere Merisi.

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CONSIGLIERE MERISI: Grazie, Presidente. Volevo fare un minimo intervento di sintesi richiamando ancora la necessità sentita di solidarietà e di vicinanza a Emy Zanenga, al Sindaco, mi scuso con l’assessora Prandina ma effettivamente – lo dico, lei mi conosce – questo passaggio mi era sfuggito. L’estrema sintesi è questa: non è possibile che questo Consiglio sulle cose semplici si incarti e non è la prima volta. Sindaco, adesso mi consenta una battuta: la prossima volta metta la fiducia anche lei come qualcuno su queste cose e sia finita lì. Perché anch’io ne avrei da raccontare. Quello che mi ha raccontato la buonanima di mio padre, di quello che ha subito e le violenze fisiche e quant’altro. Non l’ho fatto, rispetto quello che ha detto il consigliere Fumagalli, il consigliere Sghirlanzoni, il consigliere Giussani, tutti. Il rispetto me l’ha insegnato mio padre, non vado in giro a sbandierarlo. Così è. Non incartiamoci, vi prego, colleghi. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, consigliere Merisi. A questo punto, direi, ritengo esaurito il dibattito per cui porrei in votazione la risoluzione presentata dal Sindaco. Sono aperte le votazioni. Grazie. Sono chiuse le votazioni. 14 voti favorevoli. La risoluzione è approvata all’unanimità. La parola al Sindaco. SINDACO PEZZONI: Vi ringrazio, nonostante, diciamo, alcuni picchi della discussione, sarà mia cura portarla personalmente a Emy e stringergli la mano a nome di tutti perché penso davvero che anche un gesto di vicinanza, oltre a quelli che magari si sono già dimostrati nel corso di questo periodo, gli faccia anche particolarmente piacere. Colgo la provocazione positiva che era nata dalla discussione e penso anch’io che ci sia la necessità di superare la politica dell’urlo o dell’abuso o della violenza, non soltanto fisica ma anche verbale che abbiamo visto dimostrata, e mi auguro che questa momento di discussione all’interno del Consiglio comunale possa costruire un punto di avanzamento nel dibattito politico della città, in maniera tale che poi possano essere anche operato quelle iniziative, a cui prima si faceva cenno. Vi ringrazio davvero per aver accolto la proposta di votazione della risoluzione in maniera tale che la città possa essersi, per il tramite del suo Consiglio comunale, espressa unanimemente rispetto ai principi contenuti nella risoluzione. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Sindaco. Prima di passare al punto n. 4, se siete d’accordo farei dieci minuti di pausa, visto, insomma, che abbiamo dato! Alle sette e mezza riprendiamo. La seduta è sospesa alle ore 19.23. La seduta riprende alle ore 19.41. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Riprendiamo i lavori del Consiglio. Il punto n. 3 all’ordine del giorno, che non ho sottomano: il rendiconto consuntivo al bilancio 2014. Passerei la parola al dottor Preti, membro del Collegio dei Revisori dei Conti. Prego, dottore. DOTT. PRETI: Buonasera. Ecco, io parlo a nome del Collegio dei Revisori e vi porto anche il saluto della dottoressa Ziboni e del dottor Gozzi, che non sono potuti intervenire questa sera per pressanti... per il pressante lavoro che hanno in questi giorni, d’altronde con i Comuni in quei giorni qua sapete anche voi che è un periodo un po’ particolare. Ecco, allora, noi abbiamo

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verificato la regolarità delle procedure per la contabilizzazione delle entrate e delle spese in conformità alle disposizioni di legge e dei regolamenti e tutte le altre cose che la legge ci richiede, che non sto qua a elencarvi, altrimenti starei qua a leggervi... Ecco, in particolare, vorremmo anche ringraziare la Ragioneria per la fattiva collaborazione, il dottor Cervadoro, la dottoressa Ciocca, la dottoressa Fortin, la dottoressa Meninno, e anche penso di aver dimenticato qualcuno, ma non vorrei dimenticarlo, la Parmeggiani in particolare, anche quella, che ci hanno supportato molto bene perché purtroppo le incombenze sono molte e ci richiedono una marea di dati, che loro ci forniscono tranquillamente. In particolare, per quanto riguarda il bilancio al 31.12.2014, non ci sono particolari cose da segnalare. Dico alcune voci così in generale. Per quanto riguarda le società partecipate, c’è stato il passaggio delle reti all’Anita, con una consulenza di 6.324.961 euro, che, diciamo, è la voce un attimino più grossa di tutte quelle che sono state l’anno scorso, sostanzialmente. Per quanto riguarda sempre le stesse partecipate, ci sono stati degli introiti da parte della Ygea di 162.000 euro. Ygea è partecipata al 100% dal Comune. Per quanto riguarda Anita, c’è stato un introito di 91.471 euro e per quanto riguarda la Cogeide di 36.591 euro, mentre per quanto riguarda oneri non ce ne sono stati. Altro, per quanto riguarda il Patto di stabilità, è stato rispettato. C’era un saldo di competenza mista di 926.000 euro contro un saldo obiettivo di 566.000, quindi è stato rispettato per 360.000 euro. Per quanto riguarda le spese del personale, queste sono diminuite in linea con gli anni precedenti. Per quanto riguarda l’incidenza degli interessi passivi, anche qui è stato rispettato quanto stabilito dal TUEL. Nel 2012 c’era un’incidenza del 7,75, nel 2013 del 5,89 e nel 2014 del 6,20. L’obiettivo massimo era l’8%, che è stato abbondantemente rispettato anche quello. Ecco, dopo altre voci, per quanto riguarda le altre voci, noi abbiamo utilizzato lo schema proposto dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e dall’Ancrel, che è l’associazione dei certificatori e dei revisori degli Enti locali. Quello più copioso, però, diciamo, il più completo per certi aspetti, è ultra completo, anche di più. Ecco, altre cose, diciamo, in particolare, non ci sono. Non risulta niente. Se c’è qualcosa eventualmente che volete domandare. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, dottore. Se siete d’accordo, farei presentare il rendiconto all’Assessore, poi facciamo le domande relative sia al dottore che ai vari Assessori. Prego, assessore Vailati. ASSESSORE VAILATI: Grazie, Presidente. Allora, ho preparato delle slide che riepilogano un po’ tutti i dati del rendiconto della gestione per l’esercizio 2014, rendiconto che ovviamente si è formato dal bilancio di previsione, da tutte le variazioni che poi sono intervenute durante l’anno. Direi che l’analisi principale riguarda il risultato di amministrazione. Cominciamo ad analizzare il risultato della gestione finanziaria. Come potete vedere dal prospetto, si parte con il fondo iniziale di cassa al primo gennaio 2014, che è di 5.497.000 euro. Si prendono in considerazione le riscossioni e i pagamenti. Si arriva ad un fondo cassa al 31 dicembre 2014 di 5.596.000 euro. Si prendono poi in considerazione tutti i residui attivi e passivi, indicando sia la parte residui che la parte di competenza, e arriviamo quindi a determinare l’avanzo di amministrazione contabile al 31.12 pari a 2.825.000 euro. La provenienza dell’avanzo. Con questo grafico si può vedere come il risultato dell’avanzo è stato determinato. Quindi abbiamo un risultato della gestione residui negativa, che è data dal fatto che sono stati eliminati più residui attivi rispetto ai passivi, e un risultato di gestione di competenza invece nettamente in positivo per 3.394.000 euro. Allora, il risultato della gestione di competenza viene evidenziato in questo prospetto, l’abbiamo visto anche prima nel grafico: prende in considerazione le entrate e le spese, quindi gli stanziamenti finali, gli accertamenti e gli impegni, gli scostamenti. Il risultato complessivo della gestione di competenza è, come dicevo prima, 3.394.000 euro. A sua volta il risultato di gestione di competenza si divide in gestione di parte corrente, è quindi un maggior dettaglio, e poi l’avanzo in parte di gestione straordinaria che vedremo poi dopo.

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Allora, per quanto riguarda la parte corrente, si prendono in considerazione tutte le entrate della gestione corrente, quindi le entrate ordinarie, le entrate straordinarie e poi si prendono in considerazione anche le spese correnti. Il risultato della gestione, non sto a leggervi i numeri, vi leggo solo i totali. Per quanto riguarda le entrate ordinarie, il totale degli accertamenti è di 27.204.000 euro, le entrate straordinarie 39.732, le spese correnti 25.451.000, e arriviamo ad avere un risultato di gestione di parte corrente di 1.792.000 euro. Qui vediamo, invece, l’avanzo di competenza di parte straordinaria. Qui vengono presi in considerazione gli investimenti, quindi la gestione degli investimenti, le entrate destinate a realizzare gli investimenti, che sono pari a 6.166.000 euro, le spese per investimenti 4.565.000 euro. Risultato gestione investimenti: 1.601.000 euro. Per un totale complessivo, sommando alla slide che abbiamo visto prima, il risultato precedente, di 3.394.000 euro. Qui vediamo la provenienza dell’avanzo nella gestione dei residui, il riaccertamento dei residui, la verifica della sussistenza dei presupposti per il mantenimento dei crediti e debiti dell’Ente. I residui passivi insussistenti sono pari a 1.584.000 euro, i residui attivi insussistenti 2.710.000 euro. L’avanzo dell’anno precedente che non è stato applicato sono 557.000 euro. Abbiamo, quindi, un saldo di gestione residui negativo di 568.000 euro. Volevo precisare che questo saldo negativo, che come avete visto è dato dalla riduzione dei residui attivi, è dato non principalmente dall’insussistenza ma più che altro dall’inesigibilità, perché, ovviamente, partendo dai residui più vecchi e analizzando quindi quali possono essere... cioè che possono risultare inesigibili, è stato fatto appunto lo stralcio. Con questo grafico a torta, invece, vediamo la composizione dell’avanzo di amministrazione. Allora abbiamo 365.000 euro di fondi per finanziamento di spesa corrente, destinati quindi a spese di investimento; fondi vincolati per 616.000 euro, che sono somme derivanti da contributi accertati non ancora impegnati da Regione Lombardia, dalla Fondazione Cariplo ed altri; poi abbiamo fondo rischi su contenzioso 750.000 euro, che sono accertamenti per sanzioni, per i quali, peraltro, è in corso un contenzioso e quindi sono vincolati all’esito appunto di questo. Poi fondi vincolati per spese di parte corrente 50.000 euro, che sono i mancati impegni per gli straordinari del personale, che quindi vengono vincolati proprio per questa funzione. L’avanzo libero di parte corrente residuale: 1.042.000 euro. Qui vediamo... allora qui si vede l’andamento storico dell’avanzo. Il trend è sempre crescente, come potete vedere soprattutto analizzando gli ultimi anni, passa, mettendo a raffronto il 2014 sul 2013, vediamo comunque che c’è stato un ulteriore incremento di 300.000 euro, dovuto un po’ dall’avanzo anche degli anni precedenti che non viene applicato, ma anche dal fatto che molte volte non può essere applicato per il discorso anche del rispetto del Patto di stabilità, che ci pone sempre vincoli anche per quanto riguarda l’applicazione dell’avanzo. Con questo istogramma, invece, si vede l’andamento, anche qui il trend crescente è ben raffigurato: si vede proprio nell’arco degli anni, a partire dal 2006 al 2014, com’è stata l’evoluzione, quindi l’evoluzione crescente. Ecco, l’andamento delle spese correnti per intervento. Allora, volevo prendere in esame gli ultimi due anni, quindi il 2013 e il 2014. Analizzando il 2014 rispetto all’anno precedente, quindi rispetto al 2013, si può riscontrare che quasi tutti gli interventi si riducono a livello di spesa, tranne gli interessi passivi perché tutti i mutui ormai sono andati a regime, e quindi si passa da 1.500.000 a 1.700.000, e le imposte e tasse che riguardano soprattutto l’IRAP sui dipendenti e l’IVA rispetto al pro rata, quindi sono comunque aumenti fisiologici. Riepilogo spese correnti. Allora, qui sempre suddivisi per intervento, si può vedere l’importo per ogni singola spesa, quindi per ogni singolo intervento, e la percentuale di incidenza. Come sempre, le spese più consistenti sono quelle relative al personale che influiscono per il 28,70%; le prestazioni di servizi che influiscono per il 51,27%, e poi, va beh, le altre a seguire, che hanno però delle percentuali comunque ridotte rispetto a queste due spese principali. Il totale della spesa corrente è pari a 22.948.000. Allora, riepilogo investimenti. Per quanto riguarda gli investimenti dell’anno 2014, qui li vedete raggruppati per funzione: la funzione 1, che la funzione generale di amministrazione, di gestione e di controllo per 1.225.000 euro (26,84%), che riguarda soprattutto interventi di

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manutenzione, interventi sull’edificio ex UPIM, l’acquisizione di aree del polo fieristico; va beh, per quanto riguarda questo il dettaglio mi sembrava doveroso, mentre per quanto riguarda le altre funzioni relative alla giustizia, cioè mi sembra che siano già molto ben specificate. Quindi gli interventi principali sono appunto: quelli sulla funzione 1; sulla funzione 5, che sono relative alla cultura e ai beni culturali per 602.000 euro; funzioni in campo della viabilità e dei trasporti per 1.479.000 euro; funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell’ambiente per 662.000 euro; e in campo dello sviluppo economico 225.000 euro. Il totale della spesa in conto capitale, come potete vedere, è di 4.565.000 euro. In questa slide possiamo invece vedere quali sono le fonti di finanziamento e l’impegno, e la parte appunto che è stata impegnata per le opere pubbliche. Le fonti di finanziamento sono suddivise tra: gli oneri urbanizzativi, che sono pari a 903.000 euro; le alienazioni, 1.404.000 euro; i contributi pubblici, 1.214.000; contributi da privati 472.000 euro; l’avanzo di amministrazione 2013, che è stato applicato, per 1.949.000 euro; i mutui, 131.000 euro. Il totale complessivo è pari a... il totale complessivo delle fonti di finanziamento è pari a 6.166.000 euro contro investimenti per 4.565.000 euro, che abbiamo visto comunque nella slide precedente e che quindi non starei ad elencarvi. Il risultato della gestione di competenza di parte investimenti è 1.601.000 euro. Allora, due parole anche per quanto riguarda il conto economico. Il conto economico riguarda i proventi della gestione e i costi della gestione. Ovviamente, nei proventi della gestione vengono indicati tutti quei proventi che sono caratteristici appunto dell’Ente locale, quindi proventi tributari, proventi da trasferimenti, da servizi pubblici, e sono pari a 30774.000 euro. I costi della gestione, quindi personale, acquisto materie prime eccetera eccetera, hanno un totale di 28.874.000 euro, con un risultato della gestione positivo pari a 1.900.000 euro. Aggiungiamo poi i proventi da aziende speciali partecipate, gli utili, che sono pari a 290.000 euro. Quindi il risultato della gestione operativa è di 2.190.000 euro. Abbiamo poi i proventi e gli oneri straordinari. Come già aveva evidenziato il revisore, la plusvalenza patrimoniale è quella che ha il valore più significativo. Questo valore è determinato dalla vendita delle reti del gas, e quindi dalla cancellazione dall’attivo patrimoniale del valore di queste reti, valore ovviamente al netto del fondo, e dall’iscrizione nel patrimonio della partecipazione, che ha un valore di circa 8.100.000 euro. Quindi la differenza tra il valore residuo e il valore della partecipazione ha determinato una plusvalenza. Quindi con i proventi e gli oneri il risultato economico dell’esercizio è pari a 4.108.000 euro. Due note anche per quanto riguarda l’indebitamento a medio e lungo termine. Allora abbiamo un indebitamento a tasso fisso, che è pari a 38 milioni di euro, un indebitamento a tasso variabile che è di 1.864.000 euro, e un indebitamento a tasso zero che è pari a 456.000 euro. Il totale dell’indebitamento è di 40.507.000 euro. Qui vediamo la composizione dell’indebitamento per tasso di interesse, quindi il 5% è un indebitamento a tasso variabile, l’1% è un indebitamento a tasso zero, e il 94% è un indebitamento a tasso fisso. Allora, questo grafico mi sembra invece molto più interessante, anche in virtù di quanto emerso ieri sera per quanto riguarda, appunto, la rinegoziazione dei mutui. Come vedete, c’è la suddivisione dell’indebitamento per tipologia di debito. Quindi il 58% del debito è rappresentato da un mutuo, e dai mutui con la Cassa Depositi e Prestiti. Per quanto riguarda il resto, invece, sono, diciamo, meno significativi, a parte il debito con l’Intesa, che è pari al 33%, poi abbiamo Finlombarda l’1%, Dexia 2%, BCC Treviglio tasso variabile l’1%, Banca Popolare di Bergamo 2, BCC Treviglio a tasso fisso un 3%. Questa è l’ultima slide e riguarda il trend di indebitamento, che, come vedete, è decrescente in virtù del fatto che la quota capitale dei mutui si riduce, in virtù del regolare pagamento di tutte le rate di mutuo che vengono appunto fatte annualmente. Allora, per quanto riguarda invece le relazioni, pensavamo di darle per lette e di dare spazio, quindi, ad eventuali domande. Gli Assessori sono qui, appunto, per rispondere, se ci sono domande nello specifico. Volevo... allora, dopo aver visto il rendiconto della gestione, e quindi il risultato del rendiconto della gestione, come vediamo, è un avanzo comunque di tipo fisiologico, volevo anche darvi

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due dati per quanto riguarda il riaccertamento straordinario dei residui. Come già avevamo detto in Commissione, successivamente all’approvazione del bilancio consuntivo, dobbiamo provvedere al riaccertamento dei residui. Il riaccertamento è un riaccertamento di tipo straordinario ed è un’operazione di tipo tecnico. Cosa succede? Si prendono i residui attivi e passivi alla data del 31.12.2014, quindi i residui che abbiamo visto, si applica il nuovo principio contabile, e cosa può succedere? Può succedere che i residui possono rimanere residui in quanto l’obbligazione giuridica è già sorta il 31 dicembre 2014; oppure devono essere reimputati negli anni in cui c’è l’esigibilità del debito del credito; oppure, ancora, se non corrispondono ad un’obbligazione giuridica, devono essere cancellati, o se comunque non si è ancora verificata l’obbligazione giuridica. Si ridetermina, quindi, l’avanzo all’1.01.2015. Per quanto riguarda, cioè parallelamente a queste operazioni, e quindi durante la reimputazione di questi valori, secondo i nuovi principi e secondo il nuovo bilancio, si crea, si genera anche un fondo pluriennale vincolato. I nuovi principi contabili chiedono anche, quindi, di fare una nuova analisi dell’avanzo, stabilendo quant’è la parte accantonata, quant’è la parte vincolata, quant’è la parte destinata o la parte libera. Allora, analizzando appunto il risultato di amministrazione al 31 dicembre, si verifica che il risultato di amministrazione al primo gennaio 2015 diventa 3.444.000 euro contro i 2.800.000, che abbiamo visto prima. Bisogna, però, come vi dicevo, rivedere l’avanzo e bisogna anche accantonare una parte di fondo crediti di dubbia e difficile esazione. Questo fondo crediti viene calcolato in base all’esame delle entrate degli ultimi anni, quindi si prendono in esame gli anni dal 2010 al 2014, si verifica la percentuale media di incasso e la percentuale di non riscosso. La percentuale di non riscosso determina il fondo. Vengono, poi, ovviamente anche determinante le parti che devono essere vincolate, ok? In virtù di questo nuovo riaccertamento, e quindi della fotografia che viene fatta all’1.01.2015 dei residui, si produce un disavanzo di amministrazione pari a 1.300.000 euro. Cosa vuol dire? Garantendo comunque tutti gli avanzi che devono essere vincolati, non si ha disponibilità di avanzo libero. Questa, come vi dicevo, è la fotografia all’1.01.2015. Purtroppo è la fotografia che molti Comuni, soprattutto di medie e grandi dimensioni, si troveranno ad avere. Questo perché? Proprio perché ci impongono, con una restrizione, con una rigidità nella norma, di ridurre le spese e soprattutto di non applicare più l’avanzo né alla parte investimenti né tanto meno alla parte ordinaria. Onestamente, chiuderei questa relazione dicendo che oggi più che mai, anzi, quest’anno più che mai, il bilancio dovrà essere un bilancio dinamico. Quindi dovranno essere fatte variazioni, dovranno essere fatti controlli mirati alla spesa, si andrà alla ricerca di nuovi contributi, comunque si farà in modo che la previsione di spesa diventi effettiva. Fortunatamente il bilancio, soprattutto nella parte entrate, è un bilancio comunque prudenziale. E personalmente mi auguro che qualcosa cambi perché già con il decreto ministeriale, con il decreto del MEF del 2 aprile 2015 hanno consentito ai Comuni di spalmare il disavanzo su trent’anni, anziché su dieci, proprio perché molti Comuni, soprattutto se l’entità dei residui è consistente, si troveranno ad avere un avanzo... un disavanzo d’amministrazione. Il fondo comunque può essere rivisto in virtù anche dei cambiamenti, che possono susseguirsi nell’arco del tempo per quanto riguarda le percentuali di incasso dei residui. Quindi saranno tutte operazioni tecniche che avranno un susseguirsi nell’arco dei mesi. Io ho concluso. Se ci sono domande, siamo qui a rispondere. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Assessore. Dichiaro aperta la discussione e invito i Consiglieri a porre le domande in principalità alla dottor Preti in modo tale che poi lo liberiamo, grazie, e anche agli Assessori. Prego, consigliere Lingiardi. CONSIGLIERE LINGIARDI: Grazie. Una domanda al revisore. Nella relazione del bilancio di previsione, a un certo punto, c’è una questione sul contratto di leasing, sui contratti di leasing, e si dice che...

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(Intervento fuori microfono) Sì. Si dice che non ha... non sono in corso al 31.12.2014 contratti di locazione finanziaria. Al 31.12 io sono d’accordo, però quando si fa un’analisi di preventivo bisogna scrivere che ci saranno, ormai sono già bene accertati, un leasing c’è, quello dei campi di via Bergamo, e quindi io credo che... non sto parlando di quello consuntivo, la relazione di previsione. È chiaro perché lei sta facendo un’analisi sulla previsione e penso che si debba inserire. Va beh, glielo dico, dico così, è stata una discussione che abbiamo fatto anche in Commissione, poi ognuno la interpreta un po’ questa questione. Ecco, una domanda che non so, faccio un’altra domanda che faccio un po’ a tutti e due: la questione del cambiamento, adesso si va verso appunto la contabilità economica, a quella delle società, capisco che c’è tutto questo percorso molto contorto, anche tutta la questione dei riaccertamenti dei residui attivi e passivi, cioè poi magari ne riparliamo perché ho fatto veramente fatica a capire cosa succede, perché questi principi contabili o si conoscono, evidentemente, poi nelle aziende si usano gli IAS, qui credo che siano dei principi contabili diversi, quindi evidentemente è un altro discorso. Ecco, però sulla questione del conto economico, che a volte faccio... cioè adesso con il conto economico sono più semplificato, ho visione più semplificata del conto economico rispetto alla modalità classica del Comune; ecco, sul conto economico vedo queste plusvalenze patrimoniali, che sono dovute alla questione delle reti del gas, che sono importanti perché quest’anno sono... va beh, tra una cosa e l’altra, il totale dei proventi sono 8 milioni, ma credo che le plusvalenze siano circa 6 milioni, sono 6 milioni, giusto? Abbiamo un risultato economico, quindi, nell’anno 2014 positivo per 4.100.000, ma è evidente che è il risultato di questa operazione qui, che c’è una volta, straordinaria, non la potremo vedere l’anno prossimo. Quindi io mi pongo la questione: l’anno prossimo, se dovremo andare a valutare, appunto, il bilancio del Comune di Treviglio senza queste plusvalenze, adesso è chiaro, c’è tutto un percorso da fare, ma senza queste minusvalenze qualche problema forse ci sarà perché se le togliamo, evidentemente, andiamo in negativo anche nell’anno 2014. Quindi questa è una questione, ne avete tenuto conto? Lo chiedo anche all’Assessore. So che queste regole sono talmente contorte che adesso che si fa, infatti è veramente fatica, penso anche voi, ad andare a riprenderle, però bisogna tenere conto di quello che sta succedendo, insomma. L’altra questione: ho guardato un po’ tutta la documentazione e devo dire che faccio sempre... riesco a capire l’insieme, quando vedo la relazione del Revisori, si fa sempre un po’ fatica ad andare a prendere i vari documenti, poi ci sono le varie relazioni degli Assessori, quella tecnica eccetera, però quella dei Revisori ha un certo percorso. E ho visto, però, anche degli altri documenti, tra cui quello del registro delle insussistenze e inesigibilità, ne ha parlato anche l’Assessore. Però, vedo, questi sono dei crediti, mi sembra di capire, che a volte sono anche dei crediti recenti perché vedo delle... sono stati messi nelle insussistenze alcuni crediti che riguardano 2012, in alcuni casi mi sembra anche 2013: ad esempio, proventi IMU anno 2013, altri fabbricati. Cioè mi sto chiedendo: questi sono crediti in buona parte che sono cancellati, no? Cioè ma abbiamo esperito tutte le azioni per tentare di recuperarli questi crediti? Questa è una domanda, credo, fondamentale, cioè, voglio dire, non perdiamo... penso che nel 2013 non so se le cartelle esattoriali sono state mandate, evidentemente, non ci sono state magari delle entrate e abbiamo un settore di avvocatura, abbiamo tutto un percorso da fare per recuperare. Cioè adesso voglio cercare di capire bene cos’è questa cartella di registro delle insussistenze e inesigibilità dell’esercizio 2014. Tenendo conto che in totale, poi capisco che ci sono quelli che dal 2007, 2007 li posso anche capire, ma in totale la cifra è piuttosto elevata: sono 2.837.000. Ecco, l’altra questione, parlavamo ieri sulla questione della rinegoziazione dei mutui. Ho visto che Cassa Depositi e Prestiti è abbastanza importante come cifra, quindi se c’è questo aspetto qui, è chiaro, bisogna prenderlo in considerazione, ci permette di avere più opportunità poi per il seguito, poi forse anche i Comuni possono interrompere il pagamento, forse degli interessi, non so se è così anche, però comunque questo è un discorso che si deve sicuramente affrontare.

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Sulla questione che si diceva ieri dell’indebitamento, essendo la percentuale degli interessi sull’attivo corrente, mi sembra di capire che era 6 e qualcosa per cento, se è il 20%, poi chiedevo al Sindaco: ma quanto si può per restare entro... quanti mutui si possono fare restando all’interno del 10%? (Intervento fuori microfono) Ecco, appunto, e va beh, il Sindaco ha detto 3 milioni, sarà un po’ di più sicuramente di 3 milioni rispetto a questo, un po’ di più, ecco, una questione che può essere interessante magari in seguito, in un’altra Commissione, magari I Commissione, poterlo vedere perché è interessante anche questo aspetto qui, dato che le risorse sono sempre meno e capire se usare la risorsa mutuo è preferibile piuttosto che fare, che ne so io, un BOC per determinate opere pubbliche, come sono stati fatti i buoni magari finalizzati un’opera particolare; magari, cioè in ristrettezze anche e opportunità nel fare investimenti questo potrebbe essere anche una modalità di proseguimento. Se invece si concede appunto di usare di più i mutui, abbiamo visto che ci sarà un motivo per cui hanno alzato la cifra, no? Evidentemente, sta spingendo magari anche su questo aspetto. Niente, questa... (Intervento fuori microfono) No, il totale della quota di indebitamento che era 8, mi sembra, è passata a 10, quindi... cioè se qualcuno l’ha pensata questa cosa evidentemente, perché permette a qualcuno di usarli, di farli questi mutui. Eh? (Intervento fuori microfono) Esatto, esatto, esatto. Ma difatti mi ricordo, no, alcuni anni fa dicevo eravamo proprio al limite, ma cosa succede adesso se usciamo? Invece poi man mano è salito. Va beh, non voglio adesso fare il discorso complessivo, erano dalle domande..., domande, delle questioni che pongo, che magari in alcuni casi possono essere ridiscusse e che comunque... ecco, se volete, magari, almeno sulle prime due-tre dare una risposta, vi ringrazio. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. Se ci sono altri Consiglieri che vogliono far domande. Ecco, allora chiederei cortesemente all’Assessore e al dottor Preti di rispondere in modo tale che poi lo lasciamo libero. ASSESSORE VAILATI: Sì, allora, per quanto riguarda la riduzione, come mi diceva, per l’anno 2013 di alcuni residui, cioè l’eliminazione di alcuni residui, io non ricordo una cifra consistente. In ogni caso, a volte, di sicuro sono esperite tutte le pratiche relative alla possibilità di recupero. A volte, però, c’è anche da dire che molti accertamenti magari non vanno nemmeno a buon fine per irreperibilità. In ogni caso, se vogliamo vedere un dettaglio, magari mi riservo di fornire i dati che sono stati richiesti. Poi la possibilità di indebitamento si aggira sui 3 milioni, 3 milioni e mezzo di euro, quindi l’importo comunque è quello. Se poi vogliamo magari fare dei calcoli più aggiornati in una prossima Commissione, posso anche fare una verifica ad oggi e vedere su un nuovo parametro del 10% quanto può essere il margine; e le valutazioni, come dicevo prima, le faremo comunque nell’arco del tempo, visto che la norma è sempre in evoluzione, visto che comunque le incertezze sono sempre tante, come dicevo prima, sarà sicuramente un bilancio dinamico, sicuramente ci troveremo comunque a verificare di volta in volta in base a come verranno poi variate o comunque in base appunto come sarà l’evolversi della situazione, e saranno tutte valutazioni che faremo. Per il momento non abbiamo preso in considerazione nessun indebitamento, se non invece la rinegoziazione dei mutui, che è un’operazione consentita e che stiamo appunto valutando quali sono poi i benefici. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Assessore. Dottore, se vuole aggiungere qualcosa.

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DOTT. PRETI: Diciamo, ha già detto abbastanza lei, per quanto riguarda la rinegoziazione dei mutui sicuramente è una cosa che sembra che venga fatta e vediamo che cosa... allora, le plusvalenze, allora, praticamente, è stata... quella della rete, praticamente, era indicata in bilancio. ASSESSORE VAILATI: Sì, beh, circa 4 milioni di euro. Circa 4 milioni di euro solo per le reti. DOTT. PRETI: No, erano 6 milioni le reti, se non sbaglio... ASSESSORE VAILATI: No, è la plusvalenza... (Intervento fuori microfono) DOTT. PRETI: 324.000. ASSESSORE VAILATI: Sì, è la plusvalenza. DOTT. PRETI: La plusvalenza delle reti, sì. 6.324.961. Allora, la plusvalenza è 6.324.961 per quanto riguarda il conferimento delle reti, era stato valutato se tenerle oppure se fare quest’operazione, che consisteva, praticamente, nell’avere una partecipazione nella... (Interventi fuori microfono) Sì, sì, no, 2015, adesso valuteremo e prestiamo attenzione sicuramente alle decisioni che verranno prese e, chiaramente, se ci fosse qualcosa che teoricamente non ci convincesse, sicuramente daremo un parere negativo come Collegio dei Revisori. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. L’Assessore vuole aggiungere qualcosa o possiamo...? ASSESSORE VAILATI: Sì, mi sono dimenticata prima di questo punto. Allora, il conto economico, ogni anno, ovviamente, può subire delle modifiche. È vero che l’effetto positivo di quest’anno è dato dalla plusvalenza che si è realizzata, soprattutto per quanto riguarda la vendita delle reti del gas. Però, se non ricordo male, l’anno scorso comunque partivamo già con un risultato della gestione negativo, e poi diventava positivo con la parte di proventi e degli oneri straordinari. Direi che già quest’anno un miglioramento c’è stato. Ovviamente, il conto economico, ogni anno, va visto parlando di formazione. Non è detto che l’anno prossimo, pur avendo magari meno plusvalenze o meno insussistenze, si possa comunque avere un risultato positivo. Ovvio che quest’anno influenza molto il risultato delle plusvalenze, ma come peraltro anche nei bilanci, anche nei bilanci aziendali, cioè le plusvalenze hanno sempre un certo peso. Ma per questo vengono in ogni caso considerate per il risultato positivo. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Assessore. Ringrazierei il dottor Preti, a questo punto, se non ci sono altre domande, per la sua presenza e per la spiegazione che ha dato. Lo ringrazio per essere intervenuto e proseguirei nel dibattito con i Consiglieri. Buonasera, dottore. Prego, invito i Consiglieri a prenotarsi.

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(Intervento fuori microfono) Dibattito, sì. Se ci sono domande agli Assessori, si possono fare unitamente al dibattito, diciamo, di natura politica. Prego, consigliere Lingiardi. CONSIGLIERE LINGIARDI: Grazie. Finito un attimo questo discorso un po’ sui numeri, un po’ vago magari, appunto, in Commissione potremmo dibattere di più e con po’ di interrelazione, qui in Consiglio si fa veramente fatica perché a volte c’è botta e risposta anche sulle questioni, qui non si riesce sicuramente a fare. Perché il registro delle insussistenze, di cui parlavo prima, appunto, l’Assessore diceva ‘no, non ci sono voci importanti’. Io, invece, lo guardavo, ne ho vista una e poi tassa rifiuti solidi urbani anno 2012, proventi, insussistenza 275.000 euro, 2012, cioè non è lontano anni luce, siamo qui. Ecco, sono queste cose che a volte si devono cercare di capire. Capisco, non è che dovete convincermi a votare un bilancio su questo, ma è evidente che quando un Consigliere si interessa un po’ di queste cose deve cercare anche di capire, no? Poi io ho un po’ questa modalità di cercare magari il pelo nell’uovo, che qui 275.000 euro non è tanto il pelo nell’uovo, e di fare magari controllo, com’è capitato anche in altre occasioni, dove magari i Revisori dei Conti non sono così, così attenti. Ecco, ci sono delle voci importanti, poi alla fine sono 2,8 milioni, quindi sono sicuramente delle voci importanti. Qui però stiamo attenti su queste cose qui perché è essenziale. Il discorso che si diceva prima, forse, io magari non l’ho visto, non l’ho guardato bene, ma bisogna cominciare a prospettare i budget e i conti economici anche di previsione andando a fare i conti su quello che c’è. Ecco, le plusvalenze è vero che nelle aziende ci sono, ma lavorano magari su portafogli di proprietà piuttosto che sulla parte finanziaria, cosa che non è caratteristica di un Comune, no? Caratteristica di un Comune è l’andamento classico della gestione, non è sicuramente quello di fare tutti gli anni progetti sulle reti e fare aggregazioni sulle reti. Capita una volta nella vita, poi magari ti capiterà fra dieci anni, o cose di questo genere. Comunque c’è tutto un aspetto, che, io capisco, sta cambiando velocemente, sta andando verso una contabilità che magari non si conosceva, che è una contabilità che però ti permette di fare delle valutazioni. Come il discorso che facevo ieri sulla questione dei fondi perché i conti economici sono importanti anche per accantonare poi dei fondi, che servono per le problematiche magari del futuro. Certo, votare un consuntivo in un percorso già fatto sa molto di ratifica, questa sera, evidentemente, lo sappiamo, lo facciamo tutte le volte. Mettere, quindi, come dire, una firma, un voto su quanto è già avvenuto è una cosa un po’, così, pleonastica, non si può più correggere niente, le cose sono già fatte. Per cui in questo momento la mia discussione non sarà tesa tanto su questi numeri, che sono poi un atto abbastanza burocratico, no? Nonostante qualche dubbio ce l’abbia all’interno, magari qualche cosa poi tratterò. Però appunto questa discussione, questo mio intervento sarà concentrato sulle cose fatte nell’anno 2014. Cosa ha fatto nell’anno 2014 questa Amministrazione? Ha fatto un percorso e quindi su quello mi concentrerò. Prima di arrivare a parlare dell’attività fatta nel 2014 dall’Amministrazione, ritorno appunto su questi numeri: l’avanzo di amministrazione, partiamo da lì perché poi alla fine è quello il concetto, cioè quanto hai operato e qual è il risultato alla fine. L’avanzo di amministrazione, che è 2,8 milioni, di cui di parte corrente 1,8 milioni circa. Se lo guardiamo così, questo avanzo di amministrazione di parte corrente è quasi il 50% della... più del 50% dell’addizionale IRPEF. L’addizionale IRPEF è 3 milioni e qui abbiamo il 65% che va in avanzo d’amministrazione. E questo è una questione, è una questione. Poi sono andato... per capire bene sono andato a guardare quanto era stato impegnato a fine anno, quanto c’ero impegnato a fine anno 2014 e quanto effettivamente poi è stato consuntivato: la differenza tra l’impegnato, ad esempio sulle spese correnti, è di 2,5 milioni, 2,5 milioni, cioè vuol dire che a un certo punto qualcuno ha detto stop, tutti gli impegni che sono stati fatti, zac-zac, tagliati via e portati a economie.

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È chiaro che poi c’è il discorso dei residui eccetera, ma questa è una questione importante, l’abbiamo detto anche ieri: il calcolo va fatto sui servizi sociali, sono 460.000 euro, sono numeri. E qui sta la forza di un’Amministrazione, e io, assessore Prandina, la forza anche di un Assessore che dice: non toglietemeli quei soldi lì, se c’erano era perché erano finalizzati a qualcosa. È su questo che io credo che un Assessore debba fare le battaglie in Giunta. Io le ho fatte le battaglie in Giunta per anni su questa cosa qui, veramente, eh, forse non ci credete, ma se la Giunta doveva durare mezz’ora andava avanti anche specialmente nel momento in cui avevamo davanti il PEG bisognava decidere dove tagliare, c’erano le lotte perché ognuno teneva... un po’ come il Governo, no? Quando il Ministro dice ‘no, non tagliatemi questo, tagliatemi quest’altro, il tesoretto, non so neanche se c’è il tesoretto. Però... cioè su questo è un po’ la sensibilità che dicevo ieri. E a me dispiace, 460.000, sono sicuro che quei soldi lì lei, Assessore, ha fatto sicuramente delle battaglie, però ha perso la battaglia, gliel’hanno tolti. Dopo io capisco, è dura, è dura, però glieli hanno tolti. Magari con conti economici in modo diverso quei 460.000 euro potevano essere accantonati per le questioni che dicevamo ieri. Perché il futuro sarà su questa cosa qua, sarà la battaglia dei sindaci, i sindaci faranno le battaglie su queste cose, alla fine, sui servizi, su che risposta possono dare alla gente, su qual è la risposta dei servizi sociali perché ormai... io capisco che magari anche politicamente a volte non interessa più parlare dei servizi sociali, e io mi scandalizzo su questa cosa qua. Cioè anche nei partiti non si parla più di servizi sociali. Si parlava, ai tempi della D.C., che l’Assessore ai servizi sociali era l’Assessore... era una potenza, era l’Assessore... non che lei non lo sia! Guardi, Assessore, però c’era l’aspirazione tutti a fare l’Assessore ai servizi sociali. Adesso credo che scappino! Ma bisogna ritornare ad investire in questo senso. E quindi ritorno sul mio, sulla questione che ho a cuore, evidentemente. Poi, va beh, c’era la questione della... i Revisori dei Conti avevano scritto a pagina 38 nella loro relazione che... adesso è andato, però riguarda noi, riguarda il Comune, si accennava allo stato patrimoniale dell’Ente, com’è accessibile a tutti, e l’elenco del patrimonio dell’Ente. Io l’ho chiesto più di un mese fa, non l’ho ancora ricevuto questo elenco di patrimonio perché è importante capire quante alienazioni si sono fatte, qual è il Piano delle alienazioni, ma quanto rimane lì come patrimonio disponibile e indisponibile, poi quello indisponibile, chiaramente, non si può mettere nel Piano delle alienazioni. Ma quant’è il patrimonio disponibile, invece, anche per capire quali sono le opportunità di investimento del futuro? E torniamo, però, alla questione 2014. Il percorso dell’Amministrazione nel 2014 è stato un percorso, che io ritengo travagliato, nel senso che è partito, ad esempio, con una società di trasformazione urbana, una STU che si è voluta creare, che aveva una finalità, che era quella trasformazione urbana, dove in qualche modo anche attrae dei privati; poi c’era la questione del 50%, 80%, voi avete messo, mi sembra, l’80% di opportunità io non ritengo che una STU debba dare più del 50% al privato, però la trasformazione urbana va nelle... cioè giostra nelle questioni, non tanto sui lavori pubblici ma quanto, ad esempio, c’è un terreno di un privato vicino magari a un’area dismessa. Allora si lavora con loro, si cerca di trasformare quest’area magari con qualche problematica e quindi è un’attività. Cioè la STU totale non è male, ma, secondo me, in questo momento si è andati verso un doppione, l’ho già detto, dei lavori pubblici e io questo non... come sapete, non l’ho apprezzato. Non l’ho apprezzato perché poi il secondo percorso era quello di Piazza Setti, evidentemente. Piazza Setti, io l’ho detto più volte, io credo che le esternalizzazioni si debbano fare solo in caso di economicità. Poi io capisco, signor Sindaco, ieri sera ha detto ‘sì, ma no, ma tratteremo sulla questione anche del flusso di entrata alla STU’, che riguarda appunto le tariffe dei parcheggi blu. Però è anche vero che se uno è un amministratore all’interno e non ha questa certezza, insomma qualche spavento magari gli può prendere. Io contestavo anche sulla Piazza Setti quegli utili che si fanno, quegli utili lì bisognava toglierli in quel momento, mandarli zero, poi si pagano le tasse sugli utili e abbiamo visto che c’è una patrimonializzazione importante alla fine del 2036, e poi ancora di più fino al 2050. Quindi l’economicità di un intervento di questo genere. E quindi le tre questioni fondamentali: perdiamo i soldi perché li diamo allo Stato; si patrimonializzata la STU, però con i soldi dei

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parcheggi blu; e l’altra questione, un doppione, secondo me, del settore Lavori pubblici. L’altra decisione, che è stata prese nel 214 e che ha un po’ di riscontro, evidentemente, ha riscontro nel 2015 è la questione dell’alienazione del Foro Boario, lo abbiamo già detto ieri. Ne abbiamo già parlato, però sto andando un po’ nel percorso che è successo nell’anno 2014. Poi c’è stata la variante 5, stasera abbiamo votato contro la chiusura dalla variante 5, e lì ho già detto la questione, appunto, dell’eliminazione di quote importanti di edilizia residenziale convenzionata e i nuovi indici di edificabilità che ci hanno poi fatto dare un voto negativo. Un’altra questione, a cui io ho avuto una particolare attenzione, è la questione della gestione della portineria al cimitero. Lì, va beh, prima il portinaio, poi l’aggiunta dell’attività di esumazione ed estumulazione, in qualche modo, si è rimediato, si è fatta una gara, ha vinto una cooperativa. Io credo che comunque la trasparenza paghi sempre, anche in questo senso c’è stato anche un risparmio importante di spesa e si è anche rimediato. L’altra cosa che non ci è piaciuta è stata la vendita delle case di edilizia residenziale pubblica, partendo da quelli di via 20 settembre fino a via Redipuglia. Noi crediamo che il patrimonio delle case comunali sia un patrimonio che è stato costruito nel tempo, in anni, è molto importante, dalle case comunali più quelle dell’ALER si raggiunge il 10% delle famiglie. È importantissimo: se teniamo conto che circa... la proprietà arriva all’88, mediamente, nell’Alta Italia, vuol dire che il Comune di Treviglio fa un’azione veramente importante. Tant’è vero che intorno a noi raramente si fanno i bandi per l’assegnazione dell’edilizia – parlo dei Comuni vicini – perché vengono qui a Treviglio a farlo. E io su questa cosa qui nell’Assemblea dei sindaci l’ho sempre detta. Tutti devono fare il bando di edilizia, ma non lo fa nessuno. Mi ricordo una volta, sono andato da Previdini e ho detto, eravamo a Caravaggio e ho detto: ma perché non lo fate? Quanti anni è che non state facendo il bando voi? Noi, ma non abbiamo le case. Eh grazie! No non avete le case, ce le avete le case, ma il bando si rinnova. Evidentemente la questione era ben più ampia. Però questa cosa qui penso che anche l’assessore Prandina lo abbia evidenziato. E tutti vengono perché sono tanti da fuori che entrano in questo bando. Però ho apprezzato anche il taglio del 30% dei canoni concordati, via Galilei, per agevolare la questione del disagio economico, e questo l’ho apprezzato perché era una questione che quando queste case sono state fatte, allora gli indici sull’affitto, che erano indici regionali, sono stati discussi già a suo tempo ed erano elevatissimi perché gli indici regionali partono dalla questione, dalle medie degli indici di tutta la Regione, compresa la questione di Milano, che naturalmente li faceva alzare. E quindi affitto convenzionato che erano un affitto quasi vicino a quello di mercato. E su questo so che avete fatto anche una azione in questo senso rispetto alla Regione, è stata un’azione sicuramente positiva. Poi, per quanto riguarda... leggevo un po’ così la relazione, il discorso della Polizia locale, l’ho detto anche ieri, ci sono stati 192 controlli per l’abbandono di rifiuti; io credo che siano troppo pochi, qui bisogna veramente intervenire, purtroppo ci si sporca le mani perché a volte bisogna tirare i sacchi, e cerca di capire chi ha provocato questa cosa qui. Capisco, è difficile, è difficile però bisognerà veramente intervenire perché è un degrado della città, lo si vede immediatamente. È la prima cosa che uno vede, se vede un sacchetto bianco in parte di una strada. Comunque tutte queste cose, questi percorsi che sono stati fatti, insomma, in qualche modo non sono... da noi sicuramente non sono stati tutti apprezzati, li abbiamo un po’ contestati eccetera. Capisco le difficoltà a quadrare l’anno 2015, però sulla questione veramente avanzo di amministrazione delle partite correnti, questo è una questione che dobbiamo prendere, che si deve prendere in considerazione. Vuol dire fare meno servizi, purtroppo, meno servizi e non si può mandare in avanzo d’amministrazione queste cifre così importanti. 2,5 milioni di differenza tra impegnato e consuntivo non è assolutamente... non è apprezzabile, non è apprezzabile. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliere. Se ci sono altri Consiglieri che vogliono intervenire nella discussione. Non ci sono Consiglieri che intervengono. Vuole intervenire l’Assessore per rispondere al

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Consigliere. Prego. ASSESSORE ZOCCOLI in PRANDINA: Grazie, Presidente. Ringrazio il consigliere Lingiardi per la pacatezza che ha usato nel rispondere, nel sottolineare la sua posizione e ringrazio anche per averci dato merito della riduzione del 30% dei canoni, non solo a canone concordato ma anche per le giovani coppie che soffrivano di un canone che era praticamente al libero mercato. Non sono più i tempi. Mi piacerebbe molto l’idea di un fondo: un fondo per il futuro, un fondo per l’emergenza, un fondo perché i mancati trasferimenti sono sempre più grandi. Ora, ho cercato anche di rimpolpare quel fondo di solidarietà, che ha creato lei con Comune e Fondazione, e né la Fondazione né il Comune, la Fondazione ancora meno perché se si doveva fare fifty-fifty, se venti li mettevo io, venti li doveva mettere la Fondazione. Non ci siamo riusciti. E questo potrà essere un discorso futuro perché lì si attingono subito delle risorse e si dà risposta immediata e non percorre, diciamo, l’iter farraginoso delle Commissioni, degli Uffici finanziari eccetera eccetera, che per dare risposta di un contributo ci vogliono venticinque-trenta giorni. Questa è la realtà. E questo fondo di solidarietà è veramente molto d’aiuto, vedremo se la Fondazione insieme a noi riuscirà a dare risposte migliori. Ha ragione su quanto riguarda l’economia, l’economia di più di 400.000 euro, però ci sono anche delle motivazioni, e sono tre le motivazioni. La prima è che in tutto il 2014 Risorsa Sociale ha onorato tutte le rette dei minori, e noi abbiamo 13 minori in comunità, 4 adulti, dove, insomma, onoriamo tutta... quella la facciamo noi, però questi 13 minori in più hanno coperto tutti gli affidi, insomma, andiamo intorno ai 200.000 euro. E abbiamo avuto veramente 200.000 euro, è stato un ossigeno quello di Risorsa Sociale. L’altra è che sono venute meno delle rette. Mi spiace dirlo, ci sono stati 4 decessi di persone che erano ricoverate in RSA fuori città e, insomma, sono venute meno le rette perché, ovviamente, se sono andati nelle braccia del Signore, la retta non si paga più. Altre piccole, per arrivare ai 400.000 euro, le faccio un esempio: è quello dell’assistenza educativa dei nidi, che per la prima volta nel 2014 non è stata necessaria, ma non è stata necessaria, grazie a Dio, perché non c’erano disabili presenti; cosa, invece, che nel preventivo ho dovuto mettere perché nel 2015 ci sono tre casi, dove bisogna accompagnarli con l’assistenza educativa. Ora, questa, non per giustificare, io avrei voluto tenerli, poi, sa, la variazione ultima, che è quella di novembre, è molto a ridosso alla fine dell’anno, e lì – glielo dico perché conosce bene il settore e mi comprende – e lì le determine, la liquidazione viene meno, insomma, a livello di... intorno, prima di Natale, diciamo. Per cui lì si ferma e va in economia quello che magari hai variato nel breve, a novembre, per cui imparerò a fare tutte le variazioni a settembre, così ho quello spazio poi per usarne le risorse. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Assessore. Invito i Consiglieri a prenotarsi per gli interventi. Se non ci sono interventi, dichiaro chiusa la discussione e invito i Consiglieri per dichiarazione di voto. Prego, consigliere Minuti. CONSIGLIERE MINUTI: Nell’intervento di ieri, piuttosto logorroico, giustamente richiamato dal Presidente, sono andato a nord-sud-est-ovest, e lo riconosco illegittimamente perché che senso aveva andare a sud-nord-est-ovest, su delle cifre di previsione. Io continuo a ritenere che giustamente si deve andare alla ricerca della verità, della sostanza delle cose ed esprimere i commenti appropriati sul bilancio dalla verità, che è il bilancio di fine esercizio. E quindi stasera è più pertinente. Però mi rendo conto, Presidente – mi rivolgo a lei perché gli altri sono scappati –... CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Sono qui apposta.

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CONSIGLIERE MINUTI: Mi rivolgo a lei, Presidente – che, in realtà, questa mia introduzione è del tutto teorica perché cammin facendo il bilancio consuntivo, il conto consuntivo è meno reale del bilancio di previsione. Qui si capovolge il mondo. Questo mi ha sconvolto, la illustrazione appropriata, anche con il ritmo giusto. Ha imparato a fare l’Assessore, all’inizio non lo sapeva mica fare! (Intervento fuori microfono) Devo dire che hai imparato anche bene. Mi ha sconvolto quando lei ci ha raccontato, beh, raccontato con pertinenza, il rapporto tra il preventivo e il consuntivo: che cosa gli consegniamo al preventivo 2015? Qualcosa da spendere o qualche debito da contrarre? Ma poi quando mi ha detto ‘eh, beh, un conto è il risultato finale al 31 dicembre e un conto è – dato opposto – il risultato al primo di gennaio, effettuata la operazione straordinaria di verifica dei crediti e dei debiti. Incominciamo a chiamarli così perché giustamente il Segretario ha detto che il bilancio, anche pubblico, sempre più si va nel privato, non vede più i residui attivi, somme accertate ma da portare a casa, e i residui passivi, i debiti da pagare. Ma, in realtà, in realtà, c’è in corso la transizione, da parecchio tempo, perché non c’è da meravigliarsi del fatto che si portino via 200.000 euro, 300.000 euro di un’entrata tributaria solo di un anno fa, di due anni fa, ma abbiamo istituito apposta, da qualche anno a questa parte i fondi svalutazione crediti e di quale consistenza nel bilancio 2015, che botta questi... e sono altrettanti rinvii della spesa questi fondi, e sono l’invito alla prudenza nella gestione ordinaria. Insomma, l’assunto per il quale il conto consuntivo era il bilancio della verità, e il preventivo era il bilancio delle promesse, delle ipotesi, poi non è più reale. E addirittura, in questa fase di transizione, vale per il conto consuntivo quello che l’Ariella Borghi, con molta pertinenza nei termini, ha definito riguardo al programma di mandato. Dice ‘ma cos’è quello? Parole difficili, sotto il vestito niente. Poi mettere tutto e il contrario di tutto. Sono preoccupato di questa cosa qui, e innanzitutto sono preoccupato di capire di che cosa stiamo discutendo. E allora accolgo l’invito di Lingiardi e del Sindaco di fare una Commissione ad hoc, due sedute di Commissione ad hoc, una di carattere tecnico e una di carattere politico, perché si ripristini la giusta valutazione, la metodologia giusta, perché noi non si debba incorrere in errori, tipo quello che io ho sempre fatto negando il giusto valore del cosiddetto “conto economico”. Perché, ma che cos’è il conto economico? Perché stiamo parlando di un’azienda, di un’azienda privata? E che mette in fibrillazione il Lingiardi perché dice ‘com’è? Ma è sempre stato in disavanzo il conto economico, adesso è in avanzo, però anche quando è in disavanzo, perché sono entrati i 6 milioni di euro della plusvalenza e l’anno prossimo ci sarà l’entrata straordinaria perché non si fa in tempo a impegnarla, e succederà come quest’anno: c’è questo avanzo di parte straordinaria, a formare l’avanzo è innanzitutto l’investimento intempestivo. Non le sto facendo una critica, anzi, la criticavo per la ragione opposta. Per cui non tutte le entrate straordinarie sono state impegnate, alcune sono andate a formare l’avanzo di amministrazione, vengono impegnate quest’anno. L’anno prossimo ci sarà l’entrata straordinaria del Foro Boario, saranno altri 5 milioni, e ci sarà ancora il conto economico attivo. Ma è bene o male che sia attivo? Vuol dire qualcosa che sia attivo o passivo? Ma il conto economico dell’Ente pubblico è l’equilibrio tra le entrate correnti e le spese correnti incrementate, naturalmente, delle quote di capitale di rimborso dei prestiti, basta. E il nostro bilancio è in pareggio economico, e abbiamo fortunatamente un grosso pareggio finanziario, un grosso pareggio di cassa... un grosso pareggio? Un grosso avanzo finanziario, un grosso avanzo di cassa, un grosso avanzo patrimoniale. E avremmo la possibilità di star qui a compiacerci dei risultati dei numeri, però prima facciamo quella riunione lì per capire che valore hanno quei numeri lì. Perché se dal 31 di dicembre al primo di gennaio passiamo da un avanzo a un disavanzo, io dico, quello che abbiamo applicato al bilancio preventivo del 2015 ha le gambe per camminare o non le ha? E allora due bei prospettini. (Intervento fuori microfono) Non l’abbiamo applicato, però abbiamo acclarato che è applicabile secondo tre-quattro categorie, che sono quelle del fondo per la svalutazione delle entrate straordinarie soggette a

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contenzioso, le sanzioni di cava e così via. Dobbiamo chiarirci le cose. Nel frattempo, dovremmo fare uno sforzo per non incentrare il nostro dibattito e la nostra considerazione semplicemente sui numeri, che abbiamo ragione di ritenere che sono astratti, perfettibili e in divenire, e continuare invece esprimere un giudizio sul bilancio di efficienza, di efficacia: cosa abbiamo fatto con il bilancio? Quanti servizi? Quali servizi si sono ridotti, si sono incrementati? Fare le valutazioni, settore per settore, che si devono fare per dire: abbiamo gestito uno strumento che ci lascia tranquilli, ci lascia relativamente tranquilli, nonostante queste grosse novità, e però i nostri cittadini lo sono altrettanto? Sono soddisfatti di ciò che abbiamo fatto? Potevamo fare qualitativamente e quantitativamente di meglio e di più. Ho visto il primo dato, che in ogni caso, in questi momenti difficilissimi, noi siamo nel nostro normale benessere. La fortuna che ci deriva dalla fedeltà fiscale dei trevigliesi, la fiducia che hanno nelle Istituzioni, per cui non dobbiamo svalutare più di tanto i nostri crediti perché alla fine la gente paga. Dalle restituzioni che il Comune fa ai cittadini, delle risorse che amministra non se ne perdono per strada, il cittadino ha indietro ciò che versa, di più rispetto a quello che avviene da altre parti. Si è partiti dal primo di gennaio avendo 5.500.000 euro dalla banca, al 31 dicembre c’erano 5.500.000. Se io devo valutare il mio bilancio da questi andamenti, faccio un po’ di fatica in più. Al primo del mese mi versano la pensione consistente per il lavoro che ho fatto, ma dopo quindici giorni incomincio ad annaspare. Certo che non è merito solo della gestione del Comune, è anche demerito del Patto di stabilità, che non ci consente di spendere con la velocità che vorremmo, di pagare i fornitori che vorremmo. Ieri ho ricordato questa pista ciclabile di via Brignano: le vogliamo pagare le aree ai contadini dopo cinque anni che ce le hanno messe a disposizione? Ma è un fatto che la spesa ha una dinamica che non è soltanto il frutto dalla nostra volontà, è il frutto delle regole. Però il fatto di avere – e lo posso dire io anche con un po’ di enfasi – che un conto è avere 5.500.000 euro in banca e un conto è avere 13 miliardi di debito, come c’erano quando amministravo io. Dovevamo discutere se starci dentro nell’anticipo di cassa di 13 o di 15 che altre condizioni, eroiche, quelle sì che erano eroiche. Fatta tutta questa discussione ancora teorica, propedeutica, io vedo che l’andamento del bilancio, dal punto di vista della dinamica e delle cifre, è stato corretto. Adesso si deve fare la revisione straordinaria, ma la revisione è implicita nei fatti: il fatto che i residui, e cioè i crediti da riscuotere, siano 17 milioni su un bilancio che ne ha riscossi 34 non indica di per sé una patologia; il fatto che i debiti, invece, che sono 20, sono comunque 3 in più dei crediti, e tuttavia sono supportati dalla liquidità che è consistente e da un patrimonio che è di venti volte tanto, perché è superiore ai 200 milioni di euro, che può essere monetizzato – e io continuo a ritenere monetizzato anche a valori più consistenti di quelli che noi abbiamo indicato nel programma delle alienazioni – insomma, ci lascia una certa tranquillità di manovra. Facciamo in modo che questa tranquillità di manovra si traduca in questo fine di mandato anche in una tranquillità per i nostri cittadini, che hanno molte più ambasce a gestire il loro bilancio quotidiano di quelle che abbiamo noi a gestire, fortunatamente, il bilancio del Comune di Treviglio. E detto questo, dovrei esprimere un voto a favore per un conto consuntivo così, ma per le ragioni in premessa, dette in premessa, che è un bilancio tutto da valutare, quelle cifre lì, ma ci sono degli specchietti delle allodole anche lì dentro; e allora, dico, devo dare un voto contrario e così non devo fare la dichiarazione di voto, Presidente, e stancarvi oltre quel che ho già fatto. Vorrei avere quelle due riunioni, però, grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliere. Se ci sono altre dichiarazioni di voto. (Intervento fuori microfono) Sì, siamo in dichiarazione di voto. (Intervento fuori microfono) No, no, no, siamo in dichiarazione... no, siamo in dichiarazione di voto. Era stato chiuso il dibattito, non c’erano stati altri interventi. Prego, prego, Sindaco. L’ho dichiarato che era chiuso il dibattito.

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SINDACO PEZZONI: Chiedo scusa, non avevo... mi ero assentato per fare una copia di un file che non ho trovato. Io volevo precisare una cosa, ringraziando anche per il clima di discussione su un documento, che generalmente, è vero, fotografa qualcosa che è già successo, per cui, dico, difficilmente passibile di miglioramenti. C’è la patologia oggi dell’avanzo di amministrazione, patologia che deriva dal fatto che ai ragionieri comunali si è dato il compito di Freddy Krueger. Diciamo che oramai hanno, come le Mani di forbice, la capacità, diciamo, di mettere la spesa del Comune sotto controllo, assumendosi poi anche loro da dirigenti o da funzionari responsabili la responsabilità di questa, pensiamo di tirare le redini e di comparire negli incubi degli Assessori, soprattutto degli Assessori di spesa. Io sono convinto, appunto, di questa cosa, lo dicevamo prima: ci sono alcune incongruenze dal momento in cui mi allenti il Patto di stabilità, ma mi costringi a mettere dei fondi particolarmente significativi. Proprio per questo motivo noi – lo dicevo – stiamo rincorrendo rapidamente le innovazioni, ci stiamo adeguando, però credo che – quello che avevamo annunciato anche ieri al consigliere Minuti – questa operazione, che poi qui fa un attimo o rivede il polso della questione, soprattutto dei residui, l’approviamo domani, ma poi entreremo nello specifico, dico, con qualche analisi più puntuale e più dettagliata all’interno delle sedute di Commissione che sono state richieste. Ringrazio anche per le osservazioni che vengono dal consigliere Lingiardi. Assicuro che i “litigi” miei nei confronti dell’Assessore ai servizi sociali sono frequenti, soprattutto quando si tratta di tagli di spesa. Però io ho l’aiuto di Freddy Krueger di sopra, che, in pratica, ha la possibilità di fare molto più di quanto non faccia il Sindaco del Comune di Treviglio. Il ringraziamento anche penso che sia doveroso alla ragioniera Parmeggiani. È stato l’ultimo conto consuntivo redatto dalla sua perizia. Credo che – è andata in pensione da poco – le si debba il merito... (Intervento fuori microfono) Da domani, è vero? È andata in pensione, in uscita, dico, da domani, penso che le si debba il merito del lavoro che ha fatto nel corso di questi anni per il Comune di Treviglio e in questo caso anche a Lisetta il ringraziamento per aver chiuso un anno, come si può dire?, economicamente tormentato ma penso ancora, come diceva il consigliere Minuti, di sostanza buona per il Comune di Treviglio. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, signor Sindaco. Prego, consigliere Giussani. CONSIGLIERE GIUSSANI: No, dispiace intervenire dopo il Sindaco. Era solo per dire che il nostro voto sarà favorevole. Però, a differenza di Minuti che dice sempre alla fine che voterà al contrario, noi facciamo sempre il contrario, Luigi. No, stasera abbiamo assistito a una grande lezione da parte di qualcuno, cosa devono fare gli Assessori, una cosa e l’altra, come bisogna impostare i Consigli. Ognuno faccia il suo ruolo. Quello che fa la Prandina penso che la Prandina lo sappia. La strategia di questa Amministrazione è chiara. La strategia di questa Amministrazione, in questi quattro anni, ha portato ad aver ereditato un bel cammello di (inc.) che si chiamava “ex Upim”, ma un bel cammello di qualche milione di euro l’abbiamo risolto senso vendere gioielli, di cui dopo parleremo. E siamo arrivati ad una situazione con tante opere fatte, con tante attività fatte e con una situazione economico-finanziaria assolutamente positiva. Magari qualcuno sperava che noi arrivassimo disastrati. Secondo me, sì, magari qualcosina di meglio si poteva fare sul bilancio, per dire, tutto questo avanzo si poteva evitare di investirlo. Però, secondo me, è meglio essere in attivo che avere dei debiti e poi ereditarli. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliere. Se ci sono altre dichiarazioni di voto. Prego, consigliera Ciocca.

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CONSIGLIERE CIOCCA D.: Con la sintesi che deriva dal fatto che siamo qui dalle ore quindici, quindi se sono ancora capace di fare una sottrazione, praticamente da sei ore e mezza, e con evidentemente... (Intervento fuori microfono) Ecco, con la pausa sì. Evidentemente con i toni abbassati di una situazione di confronto e di collaborazione, io, oltre ad annunciare, ovviamente, il voto negativo perché, è ovvio, avendo per tutto il 2014 rilevato più di una volta, così, la non condivisione di alcune scelte, e poi è chiaro che al consuntivo, che fotografa una situazione, noi non possiamo arrivare che con questa, diciamo, valutazione finale. Ecco, ciò non toglie il fatto che io sia contenta di verificare una volta in più, come ho verificato col bilancio di previsione, così col consuntivo, che continua la tradizione – del Comune di Treviglio chiunque amministri – di garantire alla città un bilancio sano. È un bilancio che investe quello che può, dipende dalle situazioni, ma un bilancio sano perché nessuno si augura che questo Comune abbia problemi finanziari. Perché se questo Comune ha problemi finanziari i problemi ce l’hanno i trevigliesi. E ognuno di noi, chi più chi meno, chi ai suoi, chi agli altri, chi a tutti, alla situazione dei trevigliesi ci tiene, ecco. Mi fa piacere che mi pare di aver capito che il Sindaco abbia dato l’ok, insieme all’Assessore, a questo momento di approfondimento sul bilancio chiesto da Minuti, perché, auto citandomi ogni tanto, come ho detto ieri, è ora che il problema bilancio – che è un problema che può diventare un’angoscia per i Comuni italiani in questo contesto di tagli e di futuro piuttosto incerto per tutti – è ora, è tempo che il bilancio da elemento tecnico di cui si parla a scadenze precise nel corso dell’anno diventi un momento di riflessione. Credo che un’ulteriore conoscenza e un’ulteriore messa a punto delle questioni, che i due tecnici del primo banco (tecnici ai miei occhi) hanno messo in campo e che ho rilevato anche negli interventi dell’Assessore e del Revisore dei Conti, questi problemi abbiano un momento di riflessione. Non ho capito bene quale sia la differenza tra riflessione tecnica e riflessione politica, comunque mi vanno bene tutte e due, ecco. Perché più si capisce di bilancio più ci si parla, perché ci si può anche parlare tra diversi, e più si arriva a delle soluzioni condivise meglio è per noi, per la nostra pressione anche, e per la nostra passione per la città. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliera. Se ci sono altre dichiarazioni di voto. Prego, consigliere Risi. CONSIGLIERE RISI: Ma sarò brevissimo. Ovviamente, il mio voto sarà favorevole. Nel 2014, appunto, penso che tutto quello che era stato preventivato è stato fatto, abbiamo avuto sul bilancio di amministrazione, questo avanzo di amministrazione, che sicuramente è un avanzo importante ma che ci aiuterà il prossimo anno ad andare avanti in tutto quello che è stato preventivato. Non abbiamo aumentato le tariffe perché abbiamo visto ieri, quindi, nonostante vi sia un aumento dei trasferimenti statali, siamo riusciti ad andare avanti nel nostro programma, l’abbiamo fatto quasi tutto. Abbiamo mantenuto i gioielli di famiglia, anticipo Giussani dicendo che non abbiamo venduto le farmacie, come preventivato, anzi, vedremo poi ora successivamente come sono andate. (Intervento fuori microfono) E quindi così accorciamo i tempi! CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Non era rivolto a lei, mi riferivo... prego, prego, continui pure, ci mancherebbe. CONSIGLIERE RISI: Niente, quindi, appunto, questo... quindi confermo appunto il mio voto favorevole, manca l’altro azzurro, ma c’è un nero-azzurro, interista rimasto, e quindi...! E quindi ringrazio appunto tutti gli Assessori per il lavoro svolto. Grazie.

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CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. La Presidenza è bianconera, come il consigliere Merisi, e ci auguriamo stasera che sia, come dire, di buon auspicio, ecco. Ci sono altre dichiarazioni di voto? Se non ci sono dichiarazioni di voto, pongo in votazione il punto n. 4 all’ordine del giorno. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 9 voti a favore, 5 voti contrari. Hanno votato contrari il consigliere Lingiardi, la consigliera Bussini, la consigliera Ciocca, il consigliere Minuti e il consigliere Merisi; a favore tutti gli altri. Dobbiamo votare anche l’immediata esecutività. Sono aperte le votazioni. Consigliere, ok. Sono chiuse le votazioni. 10 voti favorevoli, 4 voti contrari. Hanno votato contrario il consigliere Lingiardi, la consigliera Bussini, la consigliera Ciocca e il consigliere Merisi. Passiamo adesso al punto numero... 4 (o 5?) all’ordine del giorno, che è l’approvazione del bilancio di esercizio 2014 società controllata Ygea. (Intervento fuori microfono) No, è il 4. Questo era il 3. Quindi questo è il 4, non è il 5, infatti, sì, c’è stato un piccolo... sì, ma non era... ah, in quel senso, sì, è giusto per quello che è saltato. Ringrazio la dottoressa Ciocca e il dottor Manfredi per essere qui presenti a illustrare il bilancio della Ygea e cedo loro immediatamente la parola. Grazie. Ringrazio per la presenza, se vogliamo votare subito... DOTT. MANFREDI: Buonasera a tutti. Mi dispiace prendervi in un attimo di stanchezza dopo tante ore di Consiglio, ma spero che i miei quarantacinque minuti di relazione non vi stanchino ulteriormente. Ok, allora parlerei un attimo dell’andamento generale di Ygea. Quest’anno Ygea ha prodotto utili, così come l’anno scorso aveva prodotto utili per quasi 74.000 euro, quest’anno Ygea ha prodotto utili per 80.500 euro. È un risultato, a mio avviso, più che soddisfacente, considerando che quest’anno ci sono stati gravami fiscali per più di 12.000 euro rispetto all’anno scorso. Ante imposte il risultato, anziché 80.000 euro, era di 155.000 euro più o meno, e il dato con un utile delle farmacie ripartito per le due attività delle farmacie di 133.000 euro, che compensa una perdita del settore secondario pari a 53.000 euro, più o meno da imputare, perché il 75% il Centro Idro e per il 25% al Centro Diurno. Le farmacie hanno prodotto ricavi quest’anno rispetto all’anno scorso per più 235.000 euro. Nel dettaglio: l’incidenza delle farmacie è spostato, come sappiamo, di più, l’incidenza maggiore ce l’ha la farmacia principale, che è la farmacia n. 3, quella di viale Piave, che incide per il 37% nel fatturato, un 29% per la farmacia n. 1 del centro commerciale, il 28% della farmacia n. 2. Come avevo precedentemente annunciato, la farmacia n. 2 era rimasta un po’ arretrata rispetto alle altre due con una serie di ricavi minori stimabili più o meno per 60.000 euro rispetto all’anno precedente. Nei primi tre mesi del 2015 questo gap si è non solo annullato, ma, anzi, la farmacia di via Pontirolo n. 2 è cresciuta ulteriormente nel fatturato, e questo mi fa enormemente piacere. Ci sono un po’ di considerazioni, però, che potrei anche risparmiarvi. Faccio solamente un piccolo accenno. In Italia la spesa farmaceutica si è ridotta nel corso di quest’anno del 3,3%. C’è stato in Italia un aumento del numero delle ricette, solamente lo 0,4%. In Ygea in controtendenza c’è un aumento di quasi il 2,2% in più rispetto all’anno scorso. Il dato un po’ in controtendenza è che mentre in Italia sono più o meno 7,3 ricette per ognuno, per ogni pro capite, per ciò che riguarda Ygea questo dato si riduce solamente a 4,7 ricette. C’è un valore medio in Italia del 3,7% per ogni singola ricetta e in Ygea del quasi 4,5%, che poi si traduce più o meno in 66 centesimi per ognuna delle ricette. È un dato, è vero, peggiorativo rispetto alla media nazionale, ma un po’ migliore rispetto al 2013. Il numero degli scontrini in Ygea rispetto all’anno scorso è cresciuto del 6,5%, ma c’è stata una riduzione del valore più o meno del 3%. Tra le nuove voci che incidono in bilancio di sicuro c’è quella dell’allocazione degli studi medici,

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che ha portato 6.800 euro, non tantissimi in base alle potenzialità, ma si deve anche fare un’altra considerazione, ovvero che anche la possibilità di visite private extra ospedaliera si è ridotta enormemente, e questo va di pari passo, naturalmente, con la crisi generale. Pertanto – ne sono diretto testimone – a volte anche le visite in ospedale, per le quali è dovuto il semplice pagamento di un ticket, quindi fisso, non vengono eseguite dai singoli pazienti per mancanza, appunto, dei contanti. E questo è un dato, francamente, allarmante, al di là dell’allocazione degli studi di Ygea. Per ciò che riguarda la situazione della attività secondaria avevamo detto, come avevo precedentemente relazionato, che c’era una saturazione dei posti fino a settembre del 70%, a scapito di un 86% per l’anno precedente. Nel corso dell’anno, quindi per gli ultimi tre mesi, si è ridotto e stiamo più o meno raggiungendo le stesse percentuali dell’anno 2013, che insieme al 2012 è stato un anno un po’ particolarmente favorevole. C’è stata una riduzione degli utenti, soprattutto non residenti, e questo è da imputare, naturalmente, all’aperture dei nuovi centri diurni nei paesi vicini. Con le nostre tariffe non siamo in questo momento estremamente vantaggiosi nei confronti dell’offerta, soprattutto se raffrontati con le altre strutture. In futuro si spera di poter agire anche in questo ambito specifico per poter migliorare l’affluenza al nostro centro. Nel 2015 si è già partiti con quattro nuovi ingressi e questo è dovuto a una limitazione, all’abolizione di una limitazione che c’era precedentemente, ovvero la riduzione, la creazione di un nucleo per Alzheimer, all’interno di un nucleo protetto. È stata abolita questa barriera senza infrangere nessun tipo di norma, d’accordo con l’ASL. Per questo i 10 posti di nucleo protetto rimangono aperti anche eventualmente a 10 pazienti con l’Alzheimer. È stato fatto perché naturalmente è stato reso possibile da una nuova valutazione dei criteri di ammissione e di ammissibilità dei pazienti al centro. Le tariffe sono rimaste invariate rispetto all’anno scorso: per i residenti estremamente vantaggiose, 20 euro al giorno, a cui vanno aggiunti eventualmente i trasporti; per i non residenti si va invece dai 26 ai 34 euro al giorno in base alla difficoltà del paziente stesso, che si ripercuote quindi nel carico assistenziale. Alla relazione precedente avevo ipotizzato 50.000 euro di perdite rispetto all’anno precedente e di fatto si è verificato esattamente questa previsione. Quest’anno verrà ripresa la bella tradizione dell’Open Day, anzi, a metà maggio, credo, si farà appunto questa giornata di informazione, anche nei confronti della popolazione. Verranno invitati i medici di base. Naturalmente avremo estremamente piacere se ognuno di voi potesse passare per fare un saluto al Centro Diurno in questo giorno di apertura. Per ciò che riguarda il Centro Idrokin, posso invece dire con soddisfazione che ci sono stati maggiori ricavi stimati in 18.000 euro rispetto all’anno scorso. Questo è stato dovuto anche per la creazione di alcuni nuovi corsi, ma anche per l’apertura e per l’allocazione degli spazi delle palestrine per dei corsi esterni a Ygea stesso. Naturalmente, sui locali di Ygea in questo momento stanno affluendo anche delle società che prima utilizzavano degli altri spazi comunali. C’è stata una maggiore perdita di 12.000 euro per ciò che riguarda gli amministrativi, ma non è dovuto a nuovi costi, solamente a uno spostamento all’interno di Ygea stesso in una ripartizione differente dei costi del personale amministrativo. In ultimo, gli assistenti educatori. Tralascio di parlare qui, naturalmente, dei limiti imposti dal decreto legislativo 34/2014 sul contingentamento e sul numero massimo del 20%, il tetto limite del 20% sulle assunzioni a tempo determinato e indeterminato. Dico solamente che quest’anno su 58 utenti, in questo momento, 58 bambini, c’è stato un aumento del 4% di ore in più in base alle richieste dei vari Enti, senza assolutamente nessun tipo di disguido. Da quest’anno è stata creata la figura del coordinatore degli assistenti educatori. E mediamente, su quasi 900 ore mensili erogate non si riesce a coprire solamente un fabbisogno di 6 o 7 ore in base a quelle che sono le richieste della scuola, quasi sempre per richieste assolutamente intempestive. Una considerazione finale. Non spetta a me, naturalmente, cercare l’approvazione o meno del bilancio, però quest’anno Ygea ha avuto 80.000 euro di utili, 76.000 euro che sono state,

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diciamo, indirizzate al socio unico, quindi al Comune. In più, nel corso degli anni, da quest’anno in poi ci saranno quasi 80.000 euro in meno di rimborso da parte del Comune per il mutuo per la ristrutturazione della farmacia F3, dal 2015 in poi. Non ci sono più rimborsi per conti sociali, stimati fino al 2011, per 75.000 euro. E naturalmente sono sempre i 162.000 euro, definiamoli così, di dividendi. In pratica, Ygea riesce a ad avere, chiamiamoli così, dei ricavi per 600.000 euro totali ogni anno; eroga servizi utilissimi per la popolazione e di qualità molto, molto alta; e si fa carico di assicurare uno stipendio a 66 persone, 66 dipendenti, 66 famiglie. Vi chiedo scusa. Questa è una mia piccola considerazione, ma credo che al giorno d’oggi non sia neanche poco. Vi avevo promesso che sarei stato esaustivo, spero, mi auguro, o per lo meno veloce, e così è. Vorrei ringraziare tutto il personale amministrativo di Ygea che si prodiga francamente tutti i giorni per raggiungere questi obiettivi e la dottoressa Ciocca, che qui li rappresenta e li coordina. Vi ringrazio. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, dottor Manfredi, per l’illustrazione. Dichiaro aperta la discussione. Si è prenotato il consigliere Risi. CONSIGLIERE RISI: Grazie, Presidente. Intanto i complimenti per l’attività svolta. Ogni anno sta andando sempre meglio, anche se di poco, io penso che però il prossimo anno avremo dei risultati ancora più eclatanti. Una piccola considerazione che faccio anche collegandomi un po’ al problema della nostra RSA. In effetti, secondo me, ci sarà un aumento di persone che andranno presso il nostro Centro Diurno, perché stanno diminuendo le persone, invece, che entrano nelle RSA, legato al fatto dei costi elevati. Quindi le persone, le famiglie cercano di mantenere finché possono l’anziano a casa per cercare ovviamente di risparmiare dei costi. Solo due cose veloci. Il futuro dell’ambulatorio posto sopra: ci sarà una possibilità di allargamento, secondo voi? E l’altra cosa: cosa pensate di fare, per esempio, delle attività per motivare il personale? Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliere. Se ci sono altri Consiglieri che vogliono intervenire. Prego, consigliera Ciocca. CONSIGLIERE CIOCCA D.: Due o tre domande molto circostanziate. Mi hanno riferito che, come si chiama?, ci sono dei problemi di risposta delle farmacie comunali in occasione della richiesta di prodotti omeopatici. È solo, così, un caso che si è verificato oppure il servizio pubblico in questo settore lo ha... non so, nel servizio pubblico, non so, o è marginale o ci sono problemi dal distributore, o quello che è. La seconda cosa: diminuisce la spesa farmaci pro capite, come ci ha detto lei, però aumenterà l’offerta del servizio perché sta arrivando a conclusione, come si chiama?, l’iter che aumenterà il numero delle farmacie a Treviglio. Mi pare che sia prossima la scadenza di questo iter. In più ci sono delle farmacie private con un marketing, diciamo, abbastanza aggressivo. Io volevo semplicemente chiedervi se – è ovvio che il problema ve lo sarete posto – se avete già messo in campo qualche idea sul come far fronte dal punto di vista della concorrenza a questa situazione. L’ultima cosa: io non sono molto tecnico, però ho letto la, come si chiama?, la relazione del Revisore dei Conti e sono rimasta lì, cioè c’è una differenza notevole. È chiaro che il bilancio di previsione, o il consuntivo, è diverso dal bilancio di Ygea, però là ci si trovano degli elementi di riflessione e di indicazione e qui non mi pare molto. Volevo sapere se... cioè non è che lo dovete dire voi, però volevo rilevare che c’è questa differenza. Grazie.

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CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. Se ci sono altre domande, sennò darei la parola al dottor Manfredi per la risposta. Prego, consigliere Merisi. CONSIGLIERE MERISI: Grazie, Presidente. Anzitutto, mi unisco anch’io ai ringraziamenti del consigliere Risi, come penso di tutti i colleghi, per il lavoro svolto dall’Amministratore unico, dalla dottoressa Ciocca e, ovviamente, anche da parte di tutti i dipendenti. Avevo qualche domanda sul 2014, qualche auspicio per il 2014-2015, e un paio di considerazioni più generali, però brevissimo. La prima domanda è se per caso avete fatto un rapporto, uno studio su quando decade un brevetto, una licenza di un farmaco, tanto per stare Treviglio, la carbamazepina, di cui conosciamo gli effetti benefici, come Tegretol, e un po’ meno benefici nell’acqua di Treviglio e l’aumento potenziale del generico, quindi rispetto al decaduto. Uno è questo. Se avete fatto uno studio o comunque un’indagine, una riflessione, come si diceva prima, sull’eventuale consegna a domicilio per casi particolari, evidentemente. Poi se per caso invece come discorso consolidato mi pare di ricordare che anche in altra sede, vicino alla farmacia 2, per essere chiari, ci sono due medici di base, come ci sono di là, ma mi sembra di ricordare che l’affitto è ben più basso per altri motivi, perché era iniziato così, quello che è, volevo una conferma su questo. Per quanto l’Open Day, se ce lo ricordate, visto che anch’io ho una certa età, mi mandate una e-mail, o qualcosa, un invito comunque, quello che è. Se ci date, prima si accennava un doppio tavolo tecnico sul bilancio, se ci date un’informazione, quando sarà il momento, di quello che sta succedendo e di quello che evidentemente succederà. Mantovani l’ha detto l’altro giorno, quello che c’era prima della consigliera Ciocca, che a breve daranno le indicazioni. Viene fuori la classifica, insomma, tanto per essere chiari. E se per caso questa Amministrazione intende avvalersi del diritto di prelazione su una delle due future farmacie, potrebbe anche essere. Il Comune di Fara, ad esempio, ha detto: sì, va bene, ce la portiamo a casa – lasciamo stare il discorso politico – ce la portiamo a casa, però entro il 2017, entro il 2019, adesso non lo so. È tutto da vedere anche questo. Un’altra richiesta legata a quella di prima: farmaci nuovi e parecchio costosi avete il polso della situazione? Mi riferisco, ad esempio, al farmaco biologico per la psoriasi, che sembra che faccia miracoli, io li ho visti da vicino, il miracolo c’è, però non si capisce se ci sono dei danni, degli effetti collaterali un po’ pesanti, e soprattutto quali sono i ricavi. Anche perché sembra che anche nel caso specifico decada la licenza quest’anno per cui si abbassa notevolmente. Una “raccomandazione”: nel momento in cui – passatemi il termine, non vogliatemene ma l’ho già detto anche in precedenti Consigli – nel momento in cui andate a ridisegnare gli spazi per i dipendenti tenete conto del confort e dell’ergonomia. È una cosa particolarmente delicata in certi momenti. Chiudo associandomi a quello che ha detto lei, dottor Manfredi, l’ultima cosa che ha detto: non è da trascurare il pane quotidiano per le 66 famiglie, soprattutto con i tempi che corrono e avendo poi, come io per lavoro, un po’ il polso della situazione di tutte le farmacie della Bassa. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliere. Prego, consigliere Lingiardi. CONSIGLIERE LINGIARDI: Grazie, Presidente. Ma intanto, dottor Manfredi, le riconosco la passione con cui parla di questa società, quindi la vedo ben demotivato e questo le fa sicuramente onore. Anch’io intervengo sulla questione della relazione del Revisore dei Conti. È veramente una cosa... posso dirlo? Spero di non offendere nessuno, ma indecente. Cioè non si può scrivere: “il sottoscritto ritiene il lavoro svolto fornisca una ragionevole base per l’espressione del relativo giudizio professionale”. Io non ho capito niente. Cioè non c’è, a parte il bilancio, un numero.

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Cioè, voglio dire, un revisore deve dire quante volte ha fatto, si è presentato, le indagini che ha fatto, il giudizio sull’andamento. Cioè vedo... boh, non lo so, scusate. “A giudizio del sottoscritto, la relazione sulla gestione è coerente con il bilancio d’esercizio della società”. Ci mancherebbe che non lo sia. Ma è una cosa veramente incredibile! Al giorno d’oggi poi che i controlli dei revisori devono esserci e devono anche esprimere il giudizio, ma non solo un giudizio così di merito e dove si mette attività, passività, patrimonio netto, utile di esercizio, valore della produzione; ma anche un giudizio di altro tipo, cioè di cos’è avvenuto nella gestione, com’è stata condotta, quanti riscontri sono stati fatti, magari qualche statistica in più. Ecco, io su questo veramente questa cosa qui non la capisco. Però, va beh, è un giudizio mio su una questione magari tecnica, invece passo magari a qualche considerazione, qualche domanda. La prima domanda che faccio è quella: nell’evoluzione prevedibile della gestione avete parlato – forse ne avevamo accennato anche la volta scorsa – del marchio Ygea, magari se approfondisce ancora un po’ questa questione perché è interessante, evidentemente. La vendita dei prodotti a marchio Ygea, però, dovrebbe identificare anche un settore particolare, o forse era quello – ne abbiamo parlato magari un attimo anche in Commissione – quello Cosmesi, la Cosmesi. Ecco, però è un settore un po’ particolare, c’è molta concorrenza, l’ho pensata un po’ dopo questa questione qua, forse non è il settore principale a cui andare a immergersi, magari è quello che ha redditività maggiore, avete fatto delle valutazioni di questo genere. Ecco, magari parliamone un attimo di questa cosa qua. La seconda considerazione. È stato scritto: per quanto attiene alle politiche tariffarie la vostra società, cioè l’Ygea, si coordinerà con l’area sociale del Comune per la sperimentazione e l’applicazione del nuovo ISEE, che è il problema che ha sicuramente anche l’Assessore ai servizi sociali. Quindi tale passaggio sarà fondamentale per la verifica e la tenuta delle attuali tariffe dell’impatto al bilancio. Questo è veramente una cosa importante. Anche qui magari l’accantonare qualcosa per quando succederà? Perché il Centro Diurno, evidentemente, sul quale bisognerà appunto trovare una soluzione diversa, con l’ISEE penso perché adotterete l’ISEE, adesso non lo state adottando, lo adotterete per fasce, quindi non ci sarà più l’entrata classica attuale, quindi sarà sicuramente un problema riuscire a mantenere quei 398.000 euro di ricavi del Centro Diurno. Ecco, anche qui credo che magari tanti utili debbano, magari in futuro, purtroppo andare a sostenere questo ricavo, evidentemente. Questa è un’altra considerazione, poi anche qui se ne può parlare. L’altra questione era quella un po’ del centro diurno e delle ristrutturazioni un po’ interne. Magari quest’anno c’è stato un po’ di utile e si può investire anche in questo senso. Magari sono state fatte, io non l’ho letto, però l’edificio ha un percorso, una vita e quindi si usa, si usa molto, e quindi avrà bisogno anche di manutenzione interna. Mi ricordo, appunto, ne parlavamo due o tre anni fa su una traccia che era stata fatta, importante perché è stata una concertazione con chi ci lavorava su un percorso. So che qualcosa è stato fatto. Una alla Gru, ad esempio, per l’idrochinesiterapia per mettere... cioè ci sono alcune cose che sono state fatte, però credo che, insomma, il percorso sia sempre molto importante della manutenzione perché “manutenere” vuol dire tenere vivo un settore, tenere vivo un edificio e poi renderlo più accogliente agli anziani, e magari strutturare anche qualche novità per loro eccetera. Queste sono considerazioni, più che altro qualche domanda di carattere appunto tecnico sulla questione del marchio Ygea e poi la questione, appunto, del nuovo ISEE, che sarà un impatto sicuramente negativo perché si parte da scaglioni, e quindi da livelli bassi. Il basso reddito è chiaramente basso, basso contributo alle rette. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. Prego, consigliere Ciocca. CONSIGLIERE CIOCCA A.: Buonasera. Non l’ho fatto in Commissione, volevo approfittare per ringraziare la dottoressa Ciocca, che è stata veramente esaustiva in Commissione a illustrare il rendiconto della società

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Ygea. Ringrazio anche il dottor Manfredi per la sua presenza qui questa sera. Detto questo, però, voglio ricordare che un punto forte di questa maggioranza – rubo la parola a Giussani, spero che non si arrabbi però lo farò in modo pacato – un punto forte di questa maggioranza era la non alienazione delle farmacie comunali, e alla luce di questi 85.000 euro al netto delle imposte fiscali devo dire che ci abbiamo azzeccato. E se dovessi scegliere oggi se vendere una cosa o l’altra, preferirei vendere gli appartamenti vecchi e obsoleti, e magari con sopra l’eternit, di via 20 Settembre, che richiedono molti sacrifici in termini economici per la loro ristrutturazione, e tenermi le farmacie che offrono dei servizi comunali ai cittadini veramente, veramente utili. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliere. Se non ci sono altri interventi, darei la parola al dottor Manfredi per le risposte. DOTT. MANFREDI: Sì, allora, come la volta precedente risposi prima al consigliere Borghi per cavalleria, rispondo anche questa volta prima al consigliere Ciocca, alla consigliera Ciocca. Si parla innanzitutto di prodotti omeopatici. Di fatto, è vero, probabilmente non c’è... al momento le farmacie Ygea non sono fornitissime, si parla soprattutto della farmacia n. 3 perché la 2 è un’altra tipologia, è una farmacia un po’ più con una connotazione di quartiere, e la 1 è un servizio un po’ più takeaway di fatto perché si rivolge a un pubblico differente. L’idea di sviluppare anche questo settore è dovuta al fatto di poter portare qualche collega, qualche medico estremamente convinto della medicina omeopatica. Purtroppo – lo dico anche questo qua per esperienza vissuta – nel corso della laurea in medicina non c’è un percorso adeguato per la medicina omeopatica, è un qualcosa che si approfondisce secondo un certo credo, così come si approfondisce e si ha una certa visione olistica di tutta quanta la medicina. C’è chi crede nella medicina ayurvedica e una serie di altre discipline. L’obiettivo è quello di portare qualche collega estremamente convinto e anche esperto, un esperto qualificato in medicina omeopatica, medicina omeopatica che possa spingere anche questo settore, perché altrimenti diventa solo ed esclusivamente un... diverranno solamente dei costi in più senza avere poi la possibilità di poterli “smerciare”, è una parola brutta però di poterli smerciare. Considerando che i prodotti omeopatici hanno purtroppo delle scadenze molto più brevi rispetto a quelli che sono anche per la loro... ai farmaci, ai farmaci classici, e hanno un costo naturalmente maggiore. L’altra domanda era... naturalmente rispondo a entrambi, cioè non rispondo per lo meno sulla relazione del revisore, naturalmente non metto bocca assolutamente. Posso dire solamente una cosa: il revisore, di fatto, è qualcosa di esterno a Ygea, però si è rivelato – almeno per l’esperienza del mio percorso formativo, sapete, non è quello dell’Area economico o economico-finanziario – si è rivelato un valido aiuto anche per riuscire a raggiungere degli obiettivi, usufruendo, attingendo anche alla sua esperienza per poter avere anche dei parametri di valutazione reali e oggettivi per quello che è l’andamento della società. Tramutare poi effettivamente in numeri, questo naturalmente si evince dal nostro bilancio, non so quanto si evinca dalla relazione, però è stato di fondamentale importanza anche per me nella gestione numerica di Igea. La risposta al dottor Risi si aggancia alla consigliere Ciocca, sul fatto degli ambulatori. Inizialmente si pensava di portare, al di là dei medici di base, qualche grande prescrittore anche tra gli specialisti, però di fatto ormai lo sappiamo di grandi prescrittori non ce ne siamo, non ce ne siamo effettivamente. Quindi l’idea futura è quella di portare tante discipline in modo da avere una, diciamo, varietà assoluta anche di possibili medici, possibili specialità all’interno di Igea, ma di fatto di cavalli vincenti ormai il mercato ha illustrato in modo evidente che non ce ne sono più, se non quelli in ambienti ospedalieri. La maggior parte dell’azienda ospedaliera propugna l’attività intramoenia, perciò anche l’attività privata in ambito ospedaliero, e allora gli specialisti che decidono di rimanere fuori sono sempre meno rispetto al passato e Igea purtroppo fa i conti anche con questo.

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Si troverà di sicuro qualche altra soluzione per questo. C’è allo studio al momento qualcos’altro, ma preferisco non anticipare, perché voglio prima tradurlo in numeri un po’ più reali rispetto a semplicemente a quelle che sono le mie idee. Su ciò che riguarda le motivazioni personali, al di là dell’essere fieri di lavorare o meno in una società come Igea, di sicuro da quest’anno è stata reintrodotta una contrattazione di secondo livello, quindi, con un accordo sindacale che per quest’anno ha erogato premialità per i dipendenti pari a 22.000, quasi 23.000 euro. Penso che come motivazione per ognuno dei dipendenti sia abbastanza forte. Allora, sì, si parlava del marchio Igea. Inizialmente era il mercato della Cosmesi a aver stuzzicato un po’ di più da questo punto di vista. Leggevo poco fa proprio qui in sala d’attesa che una delle aziende collegate alle Intercos, che è francamente una multinazionale che è di sede a distanza Dovera, con quaranta dipendenti, ha chiuso. Probabilmente, ci sono i ricavi maggiori per la Cosmesi, però di fatto il mercato in questo momento si sta un po’ contraendo. L’idea era, il piano B, quello di utilizzare il marchio Igea per una serie di prodotti di uso comune, che possono essere semplicemente della boule dell’acqua calda, oppure dei termometri e quant’altro. Recentemente sono stato in visita alla Fiera del farmaco a Bologna e ho visto qualche idea. Nessuna mi ha stuzzicato in modo particolare, però probabilmente si arriverà almeno con qualche prodotto di base. Riguardo all’ISEE è un’incognita un po’ per tutti quanti, perché la condizione di disabilità non è, assolutamente, non va di pari passo per forza con quella di indigenza economica. Quindi è un po’ un’incognita e al momento non è facile poter prevedere i ricavi sulla base di quello, perché tutto sommato non è richiesto il dato economico alle famiglie che usufruiscono dei servizi di Igea al momento. Riguardo alle ristrutturazioni, allora di ristrutturazioni vere dell’edificio non ne sono state fatte. Sono state apportate una serie di tante piccole modifiche, che comunque contribuiscono e non poco al miglioramento del conforto anche interno. Da ultimo, sono stati fatti dei lavori intorno alla vasca del centro Idrokin con il rifacimento di un pezzo di linoleum che si era di fatto nel corso del tempo ammalorato, e quindi da questo alla sostituzione di alcuni impianti specifici idraulici, sia per l’Idrokin, che per il Centro Diurno, si inizia un po’ prima a provvedere a ciò che viene utilizzato tutti i giorni e poi alla programmazione eventualmente di qualcosa di futuro, semplicemente per l’abbellimento dei locali per gli ospiti. Riguardo alle richiesta del consigliere Merisi, allora, sulla consegna a domicilio si sta studiando un percorso. Anche da questo punto di vista, però, in questo momento c’è stata un po’ una contrattura, una contrazione, chiedo scusa, perché di fatto non è facile, nel senso che non sono delle società già specifiche che possono effettuare il servizio di pony express; si dovrebbe, allora, assumere qualcun altro con tutti i limiti che sappiamo, oppure affidare il servizio qualcuno di esterno con tutti i rischi che ne conseguono dal punto di vista della sicurezza, della privacy e quant’altro. L’idea, se si arriverà a fare qualcosa del genere, è l’utilizzo anche di qualche mezzo ecologico verde che possa raggiungere ogni singola abitazione, per portare i farmaci anche agli anziani. Però, al momento di fatto un progetto vero su carta non c’è. Sulla disparità degli affitti dei locali della farmacia numero due e la farmacia tre, quindi viale Piave e via Pontirolo, i locali di via Pontirolo di fatto non sono affidati a Igea e soprattutto i canoni erano stati stabiliti in un periodo molto precedente rispetto a quello attuale. In futuro, probabilmente, si arriverà a equipararli o ad avvicinarli, però al momento non è stato pensato neanche questo. Sulle nuove farmacie non saprei, francamente, al momento cosa rispondere. Sul comfort, invece, all’interno dei locali di Igea sono assolutamente d’accordo ma purtroppo anche da questo punto di vista lo spostamento degli uffici al primo piano ha fatto sì di essere costantemente con lavoro in corso, spostamenti e altro e non hanno consentito sempre una gestione adeguata dei locali fino, naturalmente, a lavori avvenuti, così com’è avvenuto adesso. In futuro, naturalmente, mi auguro non si verifichi più. (Ndt, intervento fuori microfono)

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Effettivamente, sì, come faceva notare la dottoressa Ciocca, gli affitti sono più alti, è vero, ma sono tutto compreso. Sono compreso le utenze e il servizio di pulizia. (Ndt, intervento fuori microfono) Decadenza del brevetto. Anche da questo punto di vista non ci sono chiare indicazioni dall’ASL, perché un sacco di farmaci sono usciti dal doppio canale, dalla distribuzione doppio canale. In questo momento le condizioni sono favorevoli, però basta un niente per variare delle norme del servizio farmaceutico dell’ASL, quindi del dottor Gambera, per poter cambiare tutto quanto. In questo momento la distribuzione diretta nelle farmacie sta portando degli utili maggiori, soprattutto nella farmacia numero due che è quella che ha una connotazione, diciamo, più favorevole nei confronti di questi farmaci. Spero di non aver saltato nulla. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, dottore. Se ci sono altri interventi o altre domande. Se non ci sono, darei la parola al Sindaco. SINDACO PEZZONE: Grazie, Presidente. Io desidero ringraziare tutto lo staff di Igea, a partire dall’amministratore unico, la dottoressa Ciocca, per il lavoro che è stato fatto e per i risultati che portiamo all’approvazione del Consiglio comunale. Domani c’è l’assemblea di Igea per l’approvazione del bilancio dopo la validazione in Consiglio comunale. Desidero sottolineare due cose significative. Il primo, il dottor Manfredi ci è passato sopra abbastanza in fretta, ma da quest’anno, anzi dall’anno scorso, siamo in grado in pratica di evitare il versamento di circa 70.000 euro l’anno per le quote sociali, per le quote di servizi sociali che l’Amministrazione comunale erogava negli anni scorsi a ripianamento di una perdita che generalmente caratterizzava questo ambito dei lavori con la convenzione che era stata approvata in precedenza. D’altro canto, abbiamo già chiesto alla società con la fame di soldi che abbiamo di dare al Comune di Treviglio la parte dell’utile distribuibile. Quindi meno 70 più 80 sono 150.000 euro che direttamente o indirettamente il Comune di Treviglio ricava dalla gestione 2014 di Igea, più quella bellissima operazione che è stata studiata ai tempi della trasformazione societaria che ha dato la possibilità di versare annualmente al Comune di Treviglio altri 150.000 euro, che sono in pratica la somma che entra annualmente, quindi 300.000 euro tra minori spese e maggiori entrate. Credo che sia una un punto significativo che fa superare anche molte delle questioni che si erano sviluppate negli anni scorsi. Sulla trasformazione della società in S.r.l. mi pare che c’abbiamo visto abbastanza anche se, il dottor Manfredi lo sottolineava prima, abbiamo adesso la questione di un accordo da sviluppare per quanto riguarda soprattutto coloro che sono assunti con contratto a tempo determinato e sottolineo però la disponibilità che c’è stata a superare la fase emergenziale e a garantire come minimo la chiusura dell’anno scolastico. Noi puntiamo molto sul fatto che gli assistenti educatori non vengano cambiati nel corso dell’anno. Abbiamo “rischiato” questa cosa. Domani in assemblea discuteremo anche di questa questione, in maniera tale poi da trovare una soluzione che tenga conto delle prioritarie esigenze dei ragazzi e d’altro canto del quadro normativo che ha a che fare con le società partecipate dell’Amministrazione comunale e per cui c’è anche il divieto di assunzione all’interno, diciamo, del perimetro dell’Amministrazione pubblica allargata. Sottolineo, e ci tengo anch’io a farlo, l’apprezzamento per il carico di entusiasmo che l’amministratore unico ci sta mettendo in questa fase anche complessa e la sua, come si dice, dedizione allo sviluppo di Igea, sviluppo che, è vero, ci sta facendo prospettare anche alcune forme di collaborazione con altri Comuni o con altre possibilità che si possono aprire, in maniera tale da andare avanti nell’ottimizzazione dei costi e nell’ampliamento delle capacità della società per la parte commerciale. Credo davvero che sia una strada da tentare, così come altre. Anche qui con la consapevolezza che prima di fare passi è opportuno fare valutazioni davvero significative e dall’altra con la

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capacità, però, anche di vedere se è possibile pensare a una società pubblica che entra anche e supera i confini del territorio del Comune di Treviglio, entra in relazione con altri Comuni vicini e con loro sviluppa quei servizi che sono tipici di questa società. Ecco, io ho già avuto modo di confrontarmi con l’amministratore in merito a questo, al momento si tratta soltanto diciamo di fasi di massima, quindi non c’è ancora niente di definito. Penso che, però, sia significativo e di questo va dato onore al merito, del fatto che il dottor Manfredi ci sta mettendo davvero una grande carica progettuale e penso che i risultati gli si stia vedendo. Questo mi consente di esprimere il mio apprezzamento totale per il lavoro fatto e l’augurio che si possa proseguire così anche per il corso di questo esercizio. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Sindaco. Se non ci sono altri interventi da parte dei Consiglieri… Prego, consigliere Merisi. CONSIGLIERE MERISI: Grazie, Presidente. Una provocazione magari un po’ forte, fuori da quello che è il nostro, mi consenta, campo formativo. Di sopra ci potrebbero stare le medicine alternative che di cui la normativa statale riconosce sette discipline, quindi ayurvedica, agopuntura e quant’altro. Però, c’è anche un’altra questione aperta che sta effettivamente crescendo, che sono tutte le discipline bionaturali. Diventa un po’ difficile mettere lì shiatsu, (inc.) plantare, watsu e quant’altro. Però, ad esempio, il watsu, che è lo shiatsu in acqua, e lei lo conosce bene, si potrebbe fare anche di là. L’altra questione, invece, io qui lo dico e qui lo ripeto, magari che questa Amministrazione ci pensi a portarsi a casa l’ulteriore farmacia dandolo in affitto. Quindi, adesso banalizzo e non voglio certo sostituirmi a voi, si prende un farmacista, gli si dà in affitto i locali, pur mantenendone la proprietà, bilanci e quant’altro. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliere. Se non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione. Per dichiarazione di voto. Prego, consigliera Ciocca. CONSIGLIERE CIOCCA: Approfitto della dichiarazione di voto per ringraziare l’amministratore unico di Igea e l’équipe che ha lavorato con lui e i dipendenti della società. A nessuno che sia vagamente normale viene in mente di augurare che una società a totale, come si chiama, proprietà pubblica vada in rosso, ma non se ne parla neanche. Se i risultati sono positivi, sono risultati positivi per il bilancio di Igea, per la sua possibilità di progettare altri servizi e quindi dato positivo nessuno lo mette in discussione. Vorrei, però, aggiungere due cose. La prima: che ci avrebbe confortato ulteriormente una relazione dei Revisori dei conti che avesse le caratteristiche precisate da Lingiardi. Perché serve a un Consigliere comunale, serve a un Consiglio comunale che l’organo di revisione operi puntualmente e precisamente, e non in maniera così vaga come quella relazione. Sicuramente ci sarà stata un’interrelazione tra voi e quindi ci sarà stato un rapporto di tipo positivo, ma il nostro è un altro ruolo e questa relazione a chi esercita il controllo serve. Volevo chiudere dicendo che noi apprezziamo la conduzione di questa società, apprezziamo che ci siano 80.000 euro di utile, però vogliamo ricordare che, insomma, siamo anche un po’ stanchi di ritornare su un passato laddove la decisione di vendere la parte commerciale delle farmacie era un’operazione di bilancio, può essere stata più o meno condivisa, più o meno apprezzata, ma lì era e lì è chiusa. Da adesso in poi c’è una società, questa società fa gli utili, bene, ci auguriamo che eserciti magari l’opzione sulla famosa farmacia destinata alla proprietà pubblica, perché se un’azienda comunale si sviluppa è un bene per tutti. Conclusione: ci asteniamo. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

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Grazie, Consigliera. Prego, consigliere Giussani, ha la parola. CONSIGLIERE GIUSSANI: Grazie, Presidente. Da adesso in poi la maggioranza, la Lega, decideranno cosa fare e come porsi sul passato, sul presente e sul futuro delle farmacie. Questo lo decidiamo noi. Ho capito stasera che, oltre a dover far fare il corso agli Assessori per come si devono comportare dovremo farlo fare anche a dei revisori dei conti. Però, come ha sottolineato prima il dottor Manfredi, e l’ha detto chiaramente, il risultato è stato grazie a una collaborazione fra tutte le realtà all’interno di Igea, a partire dall’amministratore unico, la dottoressa Ciocca, il revisore dei conti, i dipendenti tutti insieme. Per cui, che qualcuno vada a cercare il pelo nell’uovo dove non c’è, va beh, lo può fare, per l’amor di Dio, cioè che conta è il risultato di queste attività. Prima c’è stata una bella risata, però fate un passo indietro di cinque anni e ricordatevi se i sessantasei dipendenti di Igea ridevano con la prospettiva di perde il posto di lavoro o comunque di trovarsi per strada. Perché poi è facile ridere. Ho riso anch’io prima, perché il problema è superato, perché oramai si è sistemata, sta dando un utile e se quello che ha detto il Sindaco prima, 300.000 euro all’anno andranno avanti, in cinque anni di mandato diventano un milione e mezzo. Milione e mezzo che vuol dire? Che non è vero che si è perso di valore sulle farmacie, perché questo utile praticamente va tolto dal capitale che avremmo incassato. Più passa il tempo e più mi convinco che la scelta di non vendere le farmacie sia stata una scelta intelligente e lungimirante. Pertanto, ripeto, faccio complimenti a tutto lo staff e soprattutto al dottor Ciamponi, che stasera qualcuno ha cercato di mettere in discussione come Revisore dei conti. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Consigliere. Prego, consigliere Lingiardi, per dichiarazione di voto. CONSIGLIERE LINGIARDI: Grazie. Come al solito, il consigliere Giussani la mettere giù nel suo solito modo. Noi siamo dei Consiglieri, abbiamo bisogno degli strumenti, delle relazioni che devono fare i Revisori dei conti, poi dal primo gennaio 2015 anche il Comune di Treviglio avrà il controllo, ha il controllo delle società partecipate, e questo è un altro discorso importante che faremo in seguito. Abbiamo visto nell’anno 2014 cos’è successo se non si fanno i controlli, specialmente sulla SAB l’abbiamo visto. Non è detto che questo signore non abbia fatto i controlli. Vogliamo sapere quanti controlli ha fatto, come li ha fatti, lo deve scrivere in una relazione, è una relazione, è importante, un documento oltretutto che viene dato a tutti, al tutto il Consiglio, è allegato a tutte le relazioni. Serve sicuramente a Igea. Se ha lavorato bene lo dica, ma dica quante ispezioni ha fatto, dica quello che ha fatto, metta qualche valutazione e allora noi diciamo va tutto bene. Ma è importante questo aspetto qui. Siamo qui per fare i Consiglieri, facciamo i Consiglieri di opposizione ma il nostro compito è anche quello del controllo su quello che succede. Poi si continua a strumentalizzare la questione. Vendita delle farmacie, non è vendita del settore sociale, non è la vendita del settore sociale. Io sono stufo di dirla questa cosa. Continuate a parlare di chiarezza, verità, operazione verità, piazza Setti. Fate operazione verità anche su questa questione qua. Mi dispiace, perché io avrei voluto votare positivamente questa cosa. Non la voterò positivamente, mi dispiace. Mi dispiace, dottor Manfredi, veramente. Mi asterrò su quella questione qua. Spero che il mio Gruppo mi segua. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. Consigliere. Ci sono altre dichiarazioni di voto? Non ci sono dichiarazioni di voto. Per cui, pongo in votazione il punto n. 4 all’ordine del giorno. Sono aperte le votazioni… (Ndt, intervento fuori microfono) Sì, c’era stata quella questione lì. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. Dieci voti

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favorevoli, quattro astenuti. Si sono astenuti il consigliere Lingiardi, la consigliera Bussini, la consigliera Ciocca e il consigliere Minuti. Ringrazio anch’io il dottor Manfredi e la dottoressa Ciocca per l’intervento di stasera e passerei al punto n. 5 all’ordine del giorno: “Approvazione bilancio di esercizio 2014 società Trasformazione Urbana Treviglio Futura S.p.A.”. La parola all’assessore. ASSESSORE VAILATI: Sì, grazie, Presidente. Allora per quanto riguarda il bilancio della STU, volevo iniziare col dirvi che, come sapete, la società si è costituito il 19 giugno 2014, pertanto l’attività non è ancora iniziata. Quindi le spese che hanno generato nel bilancio al 31.12.2014 una perdita di 9.000 euro sono riferiti soprattutto a costi per la consulenza fiscale e la competenza del Collegio sindacale. Gli altri costi relativi alla Costituzione e all’acquisto di software e macchine d’ufficio elettroniche, quindi, del computer, sono stati inseriti nelle immobilizzazioni e solo per la spesa di costituzione, quindi il valore iniziale delle spese per l’atto notarile, eccetera, sono state ammortizzate, mentre le altre non essendo ancora in uso non è stata calcolata la quota d’ammortamento. Ho qui il parere dei revisori. Sostanzialmente, esprime parere favorevole al risultato del bilancio. Volevo dirvi anche prima che la società ha un capitale di 120.000 euro, quindi la perdita non determina nessun problema. C’era stata fatta la comunicazione relativa al nome corretto da inserire. Vi comunico che, comunque, la documentazione che adesso è agli atti riporta il nome corretto. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Assessore. E’ aperta la discussione. Invito i Consiglieri a prenotarsi per intervenire. Non c’è nessuno che vuole intervenire. Prego, consigliere Minuti. (Ndt, intervento fuori microfono) Va benissimo. CONSIGLIERE MINUTI: Ah, dovevo abbandonare l’Aula? (Ndt, intervento fuori microfono) Mi è venuta l’idea. Siccome è un bilancio che non è un bilancio, perché se l’attività è iniziata nella seconda metà dell’esercizio… Mi sarebbe piaciuto, invece, che ci fosse stato un bilancio di previsione pluriennale, perché a me questa vicenda che si sclerotizza su piazza Setti mi incattivisce, ancorché l’ho seguita con fasi alterne e va beh, fatta quella scelta lì, ma con tutte le cose che ci sono da fare a Treviglio mi sarebbe piaciuto avere una prospettiva di carattere pluriennale. Del resto voi vi ricandidate alle elezioni. Quindi la prossima volta se ci sarà il bilancio pluriennale… (Ndt, intervento fuori microfono) Sì, ma era fatto di zeri. (Ndt, intervento fuori microfono) Quali erano gli interventi? La Fiera. Questo intendo dire. Per bilancio… (Ndt, intervento fuori microfono) Io chiedo un bilancio pluriennale che vada oltre l’intervento asfittico di piazza Setti, che ha qualche cosa di più rilevante; mi piaceva che ci fosse, l’avevo detto in quell’occasione. Per esempio l’aliquota… Ma persino il Sindaco era d’accordo. La riqualifica dell’area ferroviaria. (Ndt, intervento fuori microfono) Ma il ruolo delle minoranze è stimolare la maggioranza a realizzare, non soltanto la contestazione. Non è che mi ero svegliato in quel momento lì. Solo questo riesco a dire. Il voto, naturalmente, è negativo perché non condividiamo quello che era lì. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO:

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Grazie. Se non ci sono altri interventi, darei la parola al Sindaco. SINDACO PEZZONI: Grazie, Presidente. Sì, anch’io sottolineo il fatto che questo è un bilancio di avvio. Alla fase di start-up della società non ha ancora visto la sua esplicitazione concreta, che invece è arrivata… non aveva visto, chiedo scusa, al termine dell’esercizio 2014 la sua esplicitazione concreta, che sta arrivando adesso a regime nel momento in cui è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando per la realizzazione della progettazione definitiva ed esecutiva dell’intervento e si stanno muovendo tutti i passi relativi al rispetto delle normative e a tutte, come si dice, le disposizioni che prevedono poi la piena operatività della società. Abbiamo, comunque, già nel momento in cui avevamo presentato la società, non dimentichiamoci anche che è neonata, dico, per cui giugno dell’anno scorso, quindi diciamo che ha avuto una crescita abbastanza rapida. Avevamo prospettato questo primo intervento. Le altre questioni, non tanto sulla fiera perché oramai si era fatta una scelta diversa, inizialmente l’avevo sottolineato anch’io ma ci sono le altre possibilità di intervento, saranno inserite nella programmazione che dovremo presentare entro il termine del mese di novembre, se non sbaglio, in cui in pratica anche la società prende questa visione di prospettiva triennale per quel che riguarda gli interventi che saranno oggetto di futura realizzazione. Ovvio che qui gioca molto di più anche l’alea del futuro elettorale. Dico, mi auguro che la società comunque sappia proporsi come significativa artefice della trasformazione urbana, con gli interventi che potrà realizzare anche grazie alla provvista finanziaria di cui si è dotata recentemente. Io ringrazio in questa sede l’amministratore unico, Basilio Mangano, che è anche Assessore ai lavori pubblici. Domani ci sarà l’assemblea della società e vedremo anche la soluzione della continuità per quel che riguarda la chiusura della fase di start up della società e quindi la gestione di questo periodo in cui il bando è stato pubblicato e ci sono ancora da compiere gli adempimenti relativi alla formazione della Commissione giudicatrice dei progetti che verranno presentati e all’appalto e alla consegna dei lavori, come da verbale che verrà redatto poi dalla Commissione secondo i criteri del bando che è già stato pubblicato. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Sindaco. Visto che non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione. Per dichiarazione di voto. Non ci sono dichiarazioni di voto. Per cui, pongo in votazione il punto n. 5 all’ordine del giorno. E’ aperta la votazione. Consigliere Risi. E’ chiusa la votazione. Nove voti favorevoli, cinque voti contrari. Hanno votato contro il consigliere Lingiardi, il consigliere Bussini, consigliera Ciocca, il consigliere Minuti e il consigliere Merisi. Passiamo al punto n. 6 all’ordine del giorno: “Recepimento codici etici sui temi dell’abuso di alcol e del gioco d’azzardo patologico promossi dall’ASL di Bergamo”. La parola all’Assessore Prandina. ASSESSORE PRANDINA: Grazie, Presidente. Certo, è penalizzante dopo sette ore di Consiglio avere una deliberata da proporre. Ma chi, però, ha presenziato alla III Commissione ha avuto modo di sentire l’audizione del dottor Biffi, che come dirigente dell’ASL è stato così molto analitico nel rappresentare, anche con delle slide, il progetto dei due codici etici, che come sapete dallo scorso mese si doveva deliberare sui due codici etici dell’ambito, prodotti dall’ambito e prodotti dal tavolo sviluppo comunità che ha lavorato molto, ma l’ASL ha pensato di accorpare dei codici etici, sia sull’alcol, che sul gioco d’azzardo, di alcuni ambiti farli propri e presentarli, diciamo, su tutta la provincia, su tutti i quattordici ambiti. Tutti sapete che il problema del gioco d’azzardo ha numeri ormai molto importanti. L’ambito, l’Amministrazione, il terzo settore, la politica in generale se ne fa carico con buone prassi e con interventi atti a sensibilizzare un fenomeno in forte crescita, a sensibilizzare non il fenomeno ma quanto ad una deterrenza.

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Per cui, si chiede di deliberare recependo i due codici, il primo che trovate in allegato è il codice sull’autoregolamentazione del gioco d’azzardo, il secondo codice che è diviso in tre tronconi è quello dell’abuso di alcol, diviso in codice per la somministrazione di bevande alcoliche presso i pub e i bar, il secondo troncone, diciamo così, nei locali invece di divertimento notturno, per cui discoteche e discopub, il terzo codice etico di regolamentazione è per le feste estive. Proprio sulle feste estive, e poi mi taccio, così non ritorniamo più il 4 di maggio, è quello in seconda pagina, lo trovate sulla delibera, è quello di impegnare l’Ente in ulteriori azioni non contenute nei codici etici. Questo è l’impegno, ma vale a dire che ci sono degli obblighi, degli obblighi che andremo a deliberare e questi obblighi prevedono l’esposizione del codice etico laddove ci sono feste popolari, piuttosto che di partito, dove il Codice etico sarà esposto agli avventori, ben visibile. Questo è un obbligo, perché è sul suolo pubblico. Differente, invece, è l’esposizione, la richiesta di esposizione del Codice contro il gioco d’azzardo. La frase dice proprio: sensibilizzare i gestori di locali con slot-machine e videolottery all’esposizione del Codice etico per la prevenzione alla ludopatia nelle sale e negli spazi allestiti generalmente per il gioco. Aggiungo anche che il Sindaco ed io abbiamo incontrato degli studenti dello Zenale Buttinone, insieme al referente di Libera che sta facendo un bel lavoro con questi ragazzi e mi sembra anche che, insomma, con grande entusiasmo si preoccupano, nel senso si occupano prima della prevenzione. Insieme abbiamo pensato, spero di racimolare nelle pieghe del bilancio qualche risorsa, perché ci piacerebbe, così, fare una specie di concorso dove i ragazzi produrranno un manifesto con, che so, una frase ad effetto, insomma la fantasia e la creatività a loro non manca, dove far capire anche così palesemente alla città che l’Amministrazione, tutta, si sta preoccupando e occupando di questo grosso problema sociale. Per cui, io spero anche di poter, così, eguagliare Bergamo, Bergamo città, che attraverso i suoi mezzi pubblici, che noi non abbiamo, farà una pubblicità palese su questo contrasto alla ludopatia, al gioco d’azzardo in generale. Ho pensato, e spero di riuscirci, almeno di apporlo sugli scuolabus che girano tutta la città. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Assessore. Dichiaro aperta la discussione. Prego, consigliera Bussini. CONSIGLIERE BUSSINI: Sì, grazie. Abbiamo apprezzato il lavoro svolto, eravamo presenti tutti noi della minoranza in III Commissione, abbiamo anche comunque consentito che la Commissione si svolgesse nonostante non ci fosse il numero legale, perché era presente il responsabile dall’ASL che ha esposto il progetto e il Codice etico. Abbiamo discusso, abbiamo apprezzato. Il nostro voto sarà favorevole. Avevamo in quella sede evidenziato alcune, così, questioni. Mi viene in mente la questione dei bar in affitto, i locali pubblici comunali che hanno ancora, invece, la presenza delle macchinette, delle slot-machine; ecco, questo va un po’ in contrasto tra ciò che si predica e ciò che poi, invece, si fa concretamente. Quindi noi sollecitiamo a risolvere questa contraddizione che non può esistere, perché se da un lato apprezziamo ed è apprezzabile nella cittadinanza una presa di posizione così forte, una lotta che io riconoscono nell’Assessore, dall’altra parte cerchiamo di risolvere questa questione. Poi un’altra cosa che avevo evidenziato era il fatto che la scuola, parlo per la mia scuola Tommaso Grossi, sta seguendo un progetto di istituto che è il “Life skills”, che è un progetto regionale, vede un impegno grossissimo da parte degli insegnanti e ha coinvolto tutte le classi prime. C’è un progetto di prevenzione e si inizia a prevenire proprio con bambini di dieci-undici anni, molto piccoli, parlando anche di cose - avevamo discusso anche con - abbastanza da grandi, diciamo, però la filosofia è quella di iniziare molto presto.

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Ecco, io avevo chiesto in quella sede però mi dicevano, giustamente l’Assessore e il Sindaco, se eventualmente questo progetto si possa inserire nel POF territoriale o se non in toto qualcosa, perché noi l’abbiamo applicato, siamo alla fine del primo anno ed è andato molto bene, ecco. Lo riproporremo penso l’anno prossimo, però è un costo, un costo non tanto economico ma proprio di ore, di impegno. Però, io credo che proprio ne valga veramente la pena. Poi sono studi certificati e i risultati sono comprovati, perché è una ricerca americana che dà delle garanzie. Tra l’altro, ci dicevano che inseriranno da quest’anno oltre alla lotta alla dipendenza da alcol, da fumo e da droghe, anche un libretto apposito per il gioco d’azzardo, perché studi dicono che anche quello, appunto, è un’emergenza sociale, ecco. Questa era la mia richiesta che avevo fatto in Commissione. Il Sindaco non era presente. Se è possibile accoglierla oppure, insomma, parlarne in altra sede. Comunque il nostro voto sarà favorevole. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. Prego, consigliera Ciocca. CONSIGLIERE CIOCCA: Sì. Io volevo solo una precisazione. Siccome leggo nel testo della delibera che viene recepito e fatto proprio l’articolo sub 5, Codice etico dell’ASL di Bergamo, che a sua volta recepisce le indicazioni con tutto il protocollo d’intesa dell’ambito e poi nella seconda… (Ndt, intervento fuori microfono) Non lo so. (Ndt, intervento fuori microfono) Non so, io ho scaricato questa qui, non lo so. No, comunque, adesso io preciso qual è la questione, poi se è già risolta tanto di guadagnato. Volevamo chiedere se, visto che l’allegato sub 3 e l’allegato sub 2 contiene delle ulteriori precisazioni, soprattutto nell’ambito di comunità, rispetto a queste dipendenze, se era sottinteso che il codice etico sub 5 e sub 6 contiene, nel senso che fa proprie, anche le indicazioni degli altri due codici citati. Solo questo. Dico già da subito che, comunque, il nostro voto, il mio, sarà favorevole. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. Prego, Assessore. ASSESSORE PRANDINA: E’ una sottolineatura che aveva fatto anche la consigliera Borghi in sede di Commissione, solo che noi stiamo adottando il Codice etico e i corollari dell’ASL, che è nient’altro che un assemblaggio dei nostri. Forse è più particolareggiato il nostro d’ambito, però capite che non si possono… la proposta della consigliera Borghi era addirittura di approvarli tutti e due. Non è possibile, anche perché diciamo che è una cosa provinciale di tutti e quattordici ambiti e ci dobbiamo anche adeguare. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, Assessore. Prego, Sindaco, a lei la parola. SINDACO PEZZONI: Grazie, Presidente. Io ringrazio coloro che si sono spesi per la realizzazione anche di questo impegno. La scorsa seduta del Consiglio comunale avevamo rinviato, in un modo o in un altro, all’approvazione in questo Consiglio comunale. Ringrazio l’ASL che su invito abbastanza pressante si è fatta partecipe dei lavori della Commissione e ha garantito la presenza dell’estensore poi principale del Codice etico. Volevo sottolineare due cose. La consigliera Bussini evidenzia, come si può dire, un’incongruenza. Noi adesso quando affittiamo locali pubblici mettiamo come condizione

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contrattuale la non impossibilità di installare videolottery, slot-machine e altre cose. C’è sempre, comunque, però, da far salvo i contratti che sono molto spesso già stati stipulati dai gestori che anche erano in locali pubblici e che avevano attivato questo tipo di attività, che hanno anche delle significative penali in caso di rescissione anticipata dei contratti. Quindi la scelta, diciamo, dell’Amministrazione è: nel momento in cui c’è la più vicina delle scadenze, o quella del contratto di locazione, o quella del contratto per la gestione, di fare in modo tale che si sciolgano questi oneri e ci si regoli di conseguenza. Non possiamo penso che chiedere a un gestore di pagare 12.000 euro di penale per ogni anno di rescissione anticipata. Questo è quello che viene generalmente chiesto per ciascuna macchinetta a ciascun gestore. Faccio presente che in questo ci aiuta la legge che Regione Lombardia ha approvato ieri, perché Regione Lombardia all’unanimità nel Consiglio regionale ha approvato la nuova legge sulle ludopatie che riporta all’interno il meccanismo del perimetro della lontananza dei luoghi, come si può dire, pubblici, quindi da scuole, eccetera, eccetera, e equipara le nuove installazioni ai rinnovi contrattuali. Quindi entra nella logica anche lei di riduzione progressiva e di allontanamento dai posti sensibili, con questo processo che avevamo cercato di attivare anche all’interno del nostro Comune. Quindi, da una parte, una legge più stringente, molto più stringente, quella di Regione Lombardia, che ci aiuta sicuramente in questa battaglia. L’importante, credo, è che poi si solleciti anche da parte nostra il Governo centrale a tener conto di questa sensibilità, in maniera tale che la delega sui giochi che era in corso di discussione e che qualche vulnus lo stava prospettando in merito di rispetto, diciamo, delle decisioni locali venga invece attutita e si tenga conto, nonostante il gettito che verrà a mancare per le casse dello Stato nel momento in cui si riducono le macchinette, tenga conto di queste indicazioni locali. Ultima osservazione. Mi è arrivata la comunicazione anche dalla dirigente scolastica in merito alla questione delle (inc.) skills, ne ho messo a conoscenza l’Ufficio istruzione e vediamo, visto che c’è la possibilità comunque di articolare una parte di interventi all’interno del POF territoriale con progetti diciamo concordati con le singole scuole, di avere una quantificazione anche economica per far proseguire il progetto. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, poniamo in votazione il punto n. 6 all’ordine del giorno. Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. Quattordici voti favorevoli, nessun voto contrario. Veniamo all’ultimo punto, che è la mozione, il 7, presentata dal consigliere comunale Merisi per studio sul traffico in viale Piave. CONSIGLIERE MERISI: Grazie, Presidente. Do il testo per letto. La richiesta che faccio è per uno studio del traffico su viale Piave. Ho due aggravanti, mettiamola così, che si sono succedute in questi ultimi dieci giorni: uno è che l’attuale fermo lavori per motivi tecnici, sicuramente, in viale Piave comporta un aggravamento del traffico dal punto di vista di rumore, perché le fasce, il taglio della strada si è in pratica abbassato di quelle due dita per l’assestamento e quindi il passaggio dei camion e dei mezzi provoca quello che c’era prima, risolto poi con della gomma nei tombini. E l’altra cosa, invece, che è decisamente preoccupante, questa è una notizia fresca di oggi, è un rapporto shock dell’OMS: 600.000 morti all’anno in Europa, quasi 33.000 solo in Italia a proposito di inquinamento, morti che costano al nostro Paese ben 97 miliardi di dollari all’anno, cioè il 4,7% del PIL. Siamo messi bene, se vogliamo, rispetto ad altre nazioni, però, ecco, anche questo secondo me nel nostro piccolo è un argomento di preoccupazione. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. La parola all’assessore Mangano.

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ASSESSORE MANGANO: Grazie, Presidente. Ringrazio anche il consigliere Merisi per darmi l’opportunità per comunicare al Consiglio che questo problema, che era stato già sollevato circa un anno e mezzo fa in un’interpellanza unita al consigliere Minuti, circa l’attenzione da mettere sul traffico su viale Piave e prendere delle decisioni in merito alla messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali. Noi, l’Amministrazione su questo ha già provveduto, nel senso che con il bando della sicurezza stradale 700.000 euro che sono in corso di investimento, i lavori sono iniziati dal mese di febbraio, se non erro, sono stati già messi i plinti, realizzati i plinti in quasi tutte le realtà di Treviglio e per quanto riguarda viale Piave sono stati tutti i passaggi pedonali, che sono nove, lungo l’asse che va da viale De Gasperi fino al largo la Marmora, e quindi sono nove, quindi tutti i nove attraversamenti pedonali saranno messi in sicurezza, sono stati realizzati i plint e quindi i corpi illuminanti verranno installati da qua a qualche mese, perché stanno ultimando tutti i lavori legati alla viabilità, quindi alla struttura. Per quanto riguarda, invece, la questione dello studio del traffico abbiamo già avviato l’iter per affidare l’incarico al Centro Studi Traffico di Milano, che è quello che aveva già realizzato lo studio per la circonvallazione interna. Questo studio per noi era, abbiamo preso lo spunto anche dal dibattito che c’era stato in Consiglio comunale e anche a seguito di un’assemblea pubblica che si era tenuta presso la Cassa Rurale con degli architetti trevigliesi. Pertanto, per quanto riguarda lo studio del traffico noi faremo fare delle rilevazioni tra la circonvallazione interna, cioè da piazza Insurrezione alla stazione centrale e poi dall’incrocio, dal semaforo di viale De Gasperi al largo la Marmora. Per noi questo è anche molto importante, perché verranno rilevati, quindi si userà lo stesso metodo che è stato già fatto per la circonvallazione interna, quindi ci saranno le interviste, la violazione e poi la fase statica e dinamica, tutto l’iter sarà quello, anche perché c’è un problema in più, che nel momento in cui verrà aperto il sottopasso di via Redipuglia è chiaro che l’incrocio semaforico sarà maggiormente intasato, perché alcuni mezzi pesanti andranno in quello. Allora ci siamo portati avanti, per cui nell’incarico c’è una soluzione anche per quanto riguarda gli incroci semaforizzati. Pertanto la mozione, diciamo, è già in itinere, è in fase di affidamento, per cui stiamo già facendo quello che lei chiede. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie, assessore Mangano. Ha chiesto di intervenire il Sindaco. SINDACO PEZZONI: Alla luce della relazione dell’Assessore, chiedo al Consigliere se è possibile trasformare la mozione in raccomandazione. Penso che i dati che abbiamo a disposizione, le cose che sono in corso di effettuazione e gli studi che abbiamo comunque già provvisto ad affidare allo studio traffico di Milano penso che diano il riscontro obiettivo delle cose che si stanno facendo in relazione alla doppia sollecitazione. Diciamo che questa sarebbe una sorta di richiamo rispetto alla mozione che era già arrivata in Consiglio comunale un anno e mezzo fa a doppia firma. Io chiederei che si facesse una raccomandazione. Visto che le cose le stiamo facendo, eventualmente, chiedo all’Assessore di mandare poi una comunicazione a mano a mano che si va avanti, di mese in mese, sugli step operativi, in maniera tale che anche il Consigliere possa essere soddisfatto. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Prego, consigliere Merisi. CONSIGLIERE MERISI: Grazie, Presidente. Ringrazio il Sindaco e ringrazio l’Assessore per la sollecita risposta che mi è stata data e per l’inizio di un percorso, a questo punto posso tranquillamente dire condiviso. Sindaco, mi consenta però la battuta, è una battuta: non facciamo come il Regolamento di

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Polizia mortuaria, che se non c’è nessuno che chiede voi vi impegnate e noi… Io il 28 luglio chiederò all’Assessore magari un incontro, magari anche qui. Quindi sono d’accordo con la proposta. Trasformiamola in raccomandazione. Grazie. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. Non abbiamo ancora finito, c’è la consigliera Ciocca. CONSIGLIERE CIOCCA: Solo per una richiesta. Quando ne parleremo in Commissione di questo, dopo che saranno stati fatti gli studi sul traffico, magari possiamo vedere anche un problemino legato all’attuale semaforo che c’è in via Curletti, perché l’attraversamento pedonale di quel tratto è abbastanza lungo da un lato all’altro di via Curletti. Crea dei problemi - lo so perché li vedo - a madri con passeggino e a persone che non sono particolarmente veloci. E la seconda cosa, così potremo vedere, perché è fatto in due rate quasi, così potremo anche vedere che soluzione sarà data alla viabilità in via Curletti, perché passandoci i camion non so se l’attuale calibro dei due sensi dalla strada sarà sufficiente. Vedremo in Commissione. (Ndt, intervento fuori microfono) Va bene. CONSIGLIERE ANZIANO COLOGNO: Grazie. Dichiaro chiusi i lavori del Consiglio. ALLE ORE 22.36 TERMINA LA SEDUTA IL CONSIGLIERE ANZIANO IL SEGRETARIO GENERALE F.to Andrea COLOGNO F.to Antonio Sebastiano PURCARO

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