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COMUNE DI SISSA TRECASALI DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2017 - 2019

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COMUNE DI SISSA TRECASALI

DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE

2017 - 2019

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Sommario

PREMESSA__________________________________________________________ 4 INTRODUZIONE AL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE_______________ 5 SEZIONE STRATEGICA (SeS)______________________________________________ 7 SeS – Analisi delle condizioni esterne______________________________________ 12

1. Obiettivi individuati dal Governo___________________________________ 12 2. Valutazione della situazione socio economica del territorio______________ 29

SeS – Analisi delle condizioni interne______________________________________ 32 1. Organizzazione e modalità di gestione dei servizi pubblici locali___________ 32 2. Indirizzi generali di natura strategica________________________________ 33 3. Disponibilità e gestione delle risorse umane__________________________ 43 4. Coerenza e compatibilità presente e futura con le disposizioni del patto

di stabilità interno e con i vincoli di finanza pubblica____________________ 45 5. Gli obiettivi strategici_____________________________________________ 46

Missioni_______________________________________________________ 46 SEZIONE OPERATIVA (SeO)______________________________________________ 50 SeO – Introduzione____________________________________________________ 50 SeO – Parte prima e Parte seconda – Analisi per missione _____________________ 52 Analisi delle risorse______________________________________________ 52 Analisi della spesa_______________________________________________ 57 SeO – Riepilogo Parte seconda___________________________________________ 73 Risorse umani disponibili__________________________________________ 73 Piano delle opere pubbliche________________________________________76 Piano delle alienazioni____________________________________________ 78

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PREMESSA

La programmazione di bilancio è il processo di analisi e valutazione che, comparando e ordinando coerentemente

tra loro le politiche e i piani per il governo del territorio, consente di organizzare, in una dimensione temporale

predefinita, le attività e le risorse necessarie per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo

economico e civile delle comunità di riferimento.

Il processo di programmazione, si svolge nel rispetto delle compatibilità economico-finanziarie e tenendo conto

della possibile evoluzione della gestione dell’ente, richiede il coinvolgimento dei portatori di interesse nelle forme

e secondo le modalità definite da ogni ente, si conclude con la formalizzazione delle decisioni politiche e

gestionali che danno contenuto a programmi e piani futuri riferibili alle missioni dell’ente.

Attraverso l’attività di programmazione, le amministrazioni concorrono al perseguimento degli obiettivi di finanza

pubblica definiti in ambito nazionale, in coerenza con i principi fondamentali di coordinamento della finanza

pubblica emanati in attuazione degli articoli 117, terzo comma, e 119, secondo comma, della Costituzione e ne

condividono le conseguenti responsabilità.

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INTRODUZIONE AL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (DUP)

Il DUP è lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali e consente di

fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario le discontinuità ambientali e organizzative.

Il DUP costituisce, nel rispetto del principio del coordinamento e coerenza dei documenti di bilancio, il

presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione.

Entro il 31 luglio di ciascun anno la Giunta presenta al Consiglio il Documento Unico di Programmazione (DUP),

che sostituisce, la relazione previsionale e programmatica.

Il DUP si compone di due sezioni: la Sezione Strategica (SeS) e la Sezione Operativa (SeO). La prima ha un

orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo, la seconda pari a quello del bilancio

di previsione.

La Sezione Strategica sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato di cui all’art. 46 comma 3 del

decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e, con un orizzonte temporale pari al mandato amministrativo,

individua gli indirizzi strategici dell’Ente. In particolare, la SeS individua le principali scelte che caratterizzano il

programma dell’Amministrazione, da realizzare nel corso del mandato amministrativo, in coerenza con il quadro

normativo di riferimento, nonché con le linee di indirizzo della programmazione regionale, compatibilmente con i

vincoli di finanza pubblica.

Nel corso del mandato amministrativo, la Giunta Comunale rendiconta al Consiglio Comunale, lo stato di

attuazione del programma di mandato.

Tra i contenuti della sezione, si sottolineano in particolare i seguenti ambiti:

- analisi delle condizioni esterne: considera gli obiettivi individuati dal Governo alla luce degli indirizzi e delle scelte contenute nei documenti di programmazione comunitari e nazionali, nonché le condizioni e le prospettive socio-economiche del territorio dell’Ente. Si tratta quindi di delineare sia il contesto ambientale che gli interlocutori istituzionali, più specificatamente il territorio ed i partner pubblici e privati con cui l’ente interagisce per gestire tematiche di più ampio respiro. Assumono pertanto importanza gli organismi gestionali a cui l’ente partecipa a vario titolo e gli accordi negoziali raggiunti con altri soggetti pubblici o privati per valorizzare il territorio, in sostanza gli strumenti di programmazione negoziata; - analisi delle condizioni interne: l’analisi riguarderà le problematiche legate all’erogazione dei servizi e le conseguenti scelte di politica tributaria e tariffaria nonché lo stato di avanzamento delle opere pubbliche. Si tratta di indicare precisamente l’entità delle risorse destinate a coprire il fabbisogno di spesa corrente e d'investimento. Si porrà inoltre attenzione sul mantenimento degli equilibri di bilancio nel tempo, sia in termini di competenza che di cassa, analizzando le problematiche legate ad un eventuale ricorso all’indebitamento ed i possibili vincoli imposti dal patto di stabilità.

La Sezione Operativa ha carattere generale, contenuto programmatico e costituisce lo strumento a supporto del

processo di previsione definito sulla base degli indirizzi generali e degli obiettivi strategici fissati nella Sezione

Strategica del Documento unico di programmazione.

In particolare, la Sezione Operativa contiene la programmazione operativa dell’ente avendo a riferimento un arco

temporale sia annuale che pluriennale.

Il contenuto della Sezione Operativa, predisposto in base alle previsioni ed agli obiettivi fissati nella Sezione

Strategica, costituisce guida e vincolo ai processi di redazione dei documenti contabili di previsione dell’ente.

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La Sezione operativa del documento unico di programmazione è redatta, per il suo contenuto finanziario, per

competenza con riferimento all’intero periodo considerato, e per cassa con riferimento al primo esercizio, si

fonda su valutazioni di natura economico-patrimoniale e copre un arco temporale pari a quello del bilancio di

previsione.

La Sezione operativa supporta il processo di previsione per la predisposizione della manovra di bilancio.

La Sezione operativa individua, per ogni singola missione, i programmi che l’ente intende realizzare per

conseguire gli obiettivi strategici definiti nella Sezione Strategica. Per ogni programma, e per tutto il periodo di

riferimento del Documento unico di programmazione, sono individuati gli obiettivi operativi annuali da

raggiungere.

Per ogni programma sono individuati gli aspetti finanziari, sia in termini di competenza con riferimento all’intero

periodo considerato che di cassa con riferimento al primo esercizio, della manovra di bilancio.

La SeO si struttura in due parti fondamentali:

Parte 1: sono illustrati, per ogni singola missione e coerentemente agli indirizzi strategici contenuti nella SeS, i

programmi operativi che l’ente intende realizzare nel triennio 2016-2018, sia con riferimento all’Ente che al

gruppo amministrazione pubblica.

Il contenuto minimo della SeO è costituito:

a) dall’indicazione degli indirizzi e degli obiettivi degli organismi facenti parte del gruppo amministrazione pubblica;

b) dalla dimostrazione della coerenza delle previsioni di bilancio con gli strumenti urbanistici vigenti;

c) per la parte entrata, da una valutazione generale sui mezzi finanziari, individuando le fonti di finanziamento ed evidenziando l'andamento storico degli stessi ed i relativi vincoli;

d) dagli indirizzi in materia di tributi e tariffe dei servizi;

e) dagli indirizzi sul ricorso all’indebitamento per il finanziamento degli investimenti;

f) per la parte spesa, da una redazione per programmi all’interno delle missioni, con indicazione delle finalità che si intendono conseguire, della motivazione delle scelte di indirizzo effettuate e delle risorse umane e strumentali ad esse destinate;

g) dall’analisi e valutazione degli impegni pluriennali di spesa già assunti;

h) dalla valutazione sulla situazione economico – finanziaria degli organismi gestionali esterni;

Parte 2: contiene la programmazione in materia di personale, lavori pubblici e patrimonio. In questa parte sono

collocati:

- la programmazione del fabbisogno di personale al fine di soddisfare le esigenze di funzionalità e di

ottimizzazione delle risorse per il miglior funzionamento dei servizi, compatibilmente con le disponibilità

finanziarie e i vincoli di finanza pubblica;

- il programma triennale delle opere pubbliche 2016-2018 e l’elenco annuale 2015;

- il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari.

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SEZIONE STRATEGICA (SeS) La sezione strategica del documento unico di programmazione discende dal Piano strategico proprio

dell’Amministrazione che risulta fortemente condizionato dagli indirizzi contenuti nei documenti di

programmazione nazionali (legge di stabilità vigente).

In particolare, la sezione individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e con gli obiettivi generali

di finanza pubblica, le principali scelte che caratterizzano il programma dell’amministrazione da realizzare nel

corso del mandato amministrativo e che possono avere un impatto di medio e lungo periodo, le politiche di

mandato che l’ente vuole sviluppare nel raggiungimento delle proprie finalità istituzionali e nel governo delle

proprie funzioni fondamentali e gli indirizzi generali di programmazione riferiti al periodo di mandato.

Gli obiettivi strategici sono ricondotti alle missioni di bilancio e sono conseguenti ad un processo conoscitivo di

analisi strategica delle condizioni esterne all’ente e di quelle interne, sia in termini attuali che prospettici e alla

definizione di indirizzi generali di natura strategica.

Con deliberazione di Consiglio Comunale n. 15 del 12.06.2014, avente ad oggetto: “Comunicazione da parte del

Sindaco delle avvenute nomine dei componenti della Giunta e presentazione ed approvazione degli indirizzi di

governo” vengono espresse le principale scelte che caratterizzano il programma dell’Amministrazione da

realizzare nel corso del mandato amministrativo e che vengono di seguito riportate:

I NOSTRI VALORI La fusione dei Comuni di Sissa e Trecasali nell’unico Comune di Sissa Trecasali, rappresenta un’opportunità per tutto il territorio. Con il continuo taglio dei trasferimenti statali, con la crisi economica che mette in difficoltà le famiglie, il ruolo di un Comune responsabile è quello di saper offrire servizi, opportunità, supporto e prospettive ai cittadini e alle attività produttive e commerciali del territorio. Crediamo in un Comune che sia inclusivo e partecipato, un Comune che sia la casa di tutti i cittadini e che, grazie ad essi ed INSIEME a loro, possa vincere la sfida di divenire il nuovo Comune di Sissa Trecasali. Un Comune teso verso un futuro di solidarietà e di sviluppo sostenibile e capace di interpretare un ruolo da protagonista nella Bassa. Promuoveremo uno sviluppo che valorizzi il Territorio e le sue risorse. Abbiamo, infatti, un Comune che è attraversato da due fiumi, il Taro ed il Po e che include zone di pregio paesaggistico come i Fontanili di Viarolo e i Boschi di Maria Luigia di Coltaro; Comune arricchito dalla prestigiosa Rocca dei Terzi di Sissa, che deve essere restituita in tutto il suo splendore ai cittadini ed inserita nel circuito dei “Castelli del Ducato di Parma e Piacenza”. Volgeremo anche attenzione alla Fornace di laterizi di Gramignazzo, importante esempio di architettura industriale dell’Ottocento che intendiamo valorizzare trasformandola in una struttura turistico-museale, al Museo Cantoni di Coltaro, a cui vogliamo garantire tutto il sostegno possibile e a tutte le altre collezioni del Comune. Vogliamo promuovere una vera green-economy basata sul turismo fluviale (porto di Torricella e Boschi di Maria Luigia) ed ambientale (anello ciclo pedonale: cicloTaro, cicloPo e cicloLorno). Ambiente e territorio Crediamo fortemente nel lavorare per lasciare alle future generazioni un territorio che sia armonico e sostenibile rispetto alla qualità di vita delle persone che ci vivranno. Per questo riteniamo che lo sviluppo del Comune dovrà essere contenuto in parametri di qualità, armonicità, vivibilità.

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- ribadiamo la nostra contrarietà alla bretella autostradale TI-BRE senza contrapporre lavoro e tutela del

territorio. Contestualmente ci assumeremo l’impegno politico di promuovere azioni volte alla riconversione del progetto, affinché le risorse economiche vengano utilizzate per soluzioni di mobilità alternativa (trasporto ferroviario) conformi alle direttive comunitarie dell’Unione Europea. Se prevarrà la volontà di realizzare il primo stralcio, faremo in modo che ogni lavoro in Sissa Trecasali sia svolto secondo la scrupolosa osservanza delle norme in materia di sicurezza ambientale e lavorativa e istituiremo una commissione di vigilanza TI-BRE. fondamentale ripartire dall’esistente, puntando sulle riqualificazioni urbane , per ridurre al minimo il consumo di suolo e rivitalizzare i centri dei paesi. Il nuovo piano urbanistico prevedrà consumo suolo pari a zero rispetto agli attuali piani vigenti: per le aree classificate e inutilizzate verrà prevista la redistribuzione su tutto il territorio. Ci impegneremo per garantire anche l’attività edilizia (con il relativo indotto di fornitori e professionisti) favorendo con previsioni ad hoc il recupero degli edifici esistenti . Consumo zero nel nostro comune non sarà associato a minori manutenzioni e minore lavoro, al contrario sarà il riflesso di un modo nuovo di intendere il rapporto con la nostra storia ed il nostro futuro.

- proseguiremo politiche di prevenzione idrogeologica con gli enti preposti, al fine di salvaguardare il territorio e risolvere in modo definitivo il grave problema del ponte sul Taro a Gramignazzo.

- destineremo risorse alla manutenzione e al potenziamento dei servizi nei parchi pubblici. - proseguimento delle azioni rivolte a migliorare la qualità dell’aria e il servizio di raccolta differenziata anche

attraverso l’introduzione della tariffa puntuale. Scuola e cultura Riteniamo centrale il nostro impegno per la scuola pubblica, perché è lo strumento fondamentale per la formazione del cittadino come soggetto cosciente dei propri diritti, dei doveri civici e di relazione sociale, pur proseguendo uno spirito collaborativo con la scuola privata presente nel territorio Oggi la scuola ha un ruolo determinante nei percorsi integrativi tra culture differenti che sono a valore di tutta la comunità. La qualità della scuola pubblica deve esprimersi anche nella qualità delle sedi, che sono una priorità. La fusione di Sissa Trecasali ci affida un patrimonio scolastico importante. Proseguiremo nella collaborazione puntuale con l’istituto comprensivo per affrontare e dare risposta alle esigenze del mondo scolastico attraverso investimenti pubblici e partecipazione ai progetti che coinvolgono docenti e studenti.

- realizzazione nuova scuola Primaria a Trecasali. - proseguimento nell’impegno per ampliare gli orari ai servizi 0-6 anni. - riqualificazione energetica della sede centrale dell’istituto comprensivo di Sissa Trecasali. - nuovi locali mensa, ristrutturazione palestra e locali accessori scuola Primaria di Sissa - organizzazione e messa a disposizione di spazi anche permanenti dedicati a mostre ed eventi. - ampliamento delle attività e dei servizi connessi alla biblioteca comunale.

Trasporto pubblico e viabilità

- adeguamento e potenziamento orario linea 23 su tutto il territorio comunale. - riqualificazione urbana con particolare attenzione alla sicurezza di pedoni e ciclisti anche attraverso la

costruzione di marciapiedi nei centri abitati sprovvisti. - messa in sicurezza degli incroci pericolosi presenti sulle nostre strade. - azioni preventive volte alla riduzione della velocità nei centri urbani.

Lavori pubblici

- recupero integrale della Rocca dei Terzi a Sissa - riqualificazione pubblica illuminazione con lampioni a LED - riqualificazione energetica scuola media consortile con impianto elettrico a pompa di calore

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- rimozione amianto negli edifici comunali e ad uso dell’amministrazione con inserimento di pannelli fotovoltaici

- riqualificazione area piscina Coltaro - ampliamento e adeguamento strutturale dei complessi cimiteriali

Associazione e volontariato Il ruolo del volontariato oggi è più che mai importante e fondamentale per la crescita del territorio, la coesione sociale e la promozione delle tradizioni locali delle frazioni, per questo ribadiamo il nostro impegno nel supportare, attraverso il dialogo e la collaborazione, tutte le associazioni presenti. Il nuovo comune è composto di territori e frazioni con una storia alle spalle assai lunga e consolidata che intendiamo valorizzare e sviluppare. Lo statuto del nuovo comune riconoscerà ai territori ed alle associazioni uno spazio privilegiato. Allo stesso tempo il comune confermerà e svilupperà il rapporto di collaborazione e sostegno con le associazioni storiche che sono il vanto del nostro territorio. Il nuovo comune sarà una piccola federazione unita e forte ma anche autonoma ed auto organizzata.. Per questo nessun territorio è stato trascurato nella formazione della lista, e per questo nessun territorio resterà inascoltato. Politiche sociali Crediamo che senza giustizia sociale non ci sia libertà. Il Comune deve avere in mano la regia: deve gestire i processi di partecipazione, indicare le priorità, costruire reti, promuovere cultura della salute e del benessere. Le politiche sociali non le consideriamo un costo, ma un investimento, perché la loro azione tocca bisogni e diritti fondamentali. Vogliamo attuare una vera politica di supporto alle famiglie, aiutandole in questa fase di forte difficoltà economica adottando ogni iniziativa possibile. Crediamo nella pluralità delle famiglie, parità dei diritti e dei doveri per tutte le comunità affettive e di vita che vogliano essere riconosciute dall'amministrazione comunale (casa, assistenza, scuola, cultura, sport). La società, in continua evoluzione, è caratterizza, oggi, da forme di legami affettivi e di vita stabili e durature, estranee all’istituto del matrimonio, ed è doveroso che il Comune promuova e tuteli i diritti costituzionali attinenti alla dignità ed alla libertà delle persone, contrastando ogni forma di discriminazione, in particolare quelle riferite agli orientamenti sessuali. Adotteremo il registro delle coppie di fatto del Comune. Siamo consapevoli che il futuro dei nostri servizi in campo sociale è legato alle politiche del distretto. Nessun comune da solo è oggi in grado non soltanto di elevare ma neppure di garantire gli attuali livelli di assistenza per i minori, i disabili e gli anziani. Per questo oggi noi giocheremo un ruolo più attento, più forte e più risoluto all’interno del distretto nell’interesse dei servizi e non soltanto del bilancio comunale. Il nostro ente non è più soltanto la periferia del distretto ma è anche e soprattutto un ente capace di mettere in campo risorse e professionalità in grado di condizionare le politiche distrettuali. Per questa ragione è nostra intenzione:

- confermare un settore servizi alla persona concentrato sulla gestione dei servizi e delle politiche anche distrettuali;

- sottrarre a tale settore ogni diversa tipologia di attività ed in primo luogo quelle non intimamente connesse con le attività sociali – culturali ed educative.

Particolare attenzione verso la nostra casa di riposo Don Prandocchi affinché ci sia continuità nell’erogazione dell’alta qualità del servizio e tutela dei lavoratori presenti. Sostegno e adeguamento del servizio di assistenza domiciliare. Valuteremo azioni risolutive come quella concretizzata a Trecasali per rispondere, come amministrazione, alle esigenze inerenti la presenza del medico di base su tutto il territorio. Politiche giovanili Metteremo in opera un vero e proprio Patto Educativo tra tutti i soggetti e i luoghi che accolgono o organizzano attività per i giovani cittadini. Daremo sostanza ai progetti che sosterremo con fondi certi, in modo da dedicare parte del Bilancio in stabilità pluriennale.

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Ci proponiamo la continuità dei progetti esistenti e di successo che attualmente coinvolgono i ragazzi, come il progetto pluriennale “Officina” e il “Progetto Oratori”. Ci impegniamo a stimolare l’aggregazione presso i paesi del nostro Comune dei ragazzi adolescenti, favorendo l’associazionismo auto-organizzato e la concessione di spazi. Favoriremo l’accesso a bandi di finanziamento e a collaborazioni coi territori e i progetti sovra-comunali. Sport e tempo libero Ci sarà continuità nel sostenere l’attività delle associazioni sportive riconoscendone il ruolo di aggregazione e prevenzione, soprattutto per i ragazzi. Dedicheremo in modo stabile una parte del Bilancio alla promozione della pratica sportiva, sia essa continuativa oppure attraverso singoli eventi e competizioni. Promuoveremo e preserveremo la gestione degli impianti sportivi da parte delle stesse società, singole o consorziate, che organizzano gli eventi e la pratica sportiva da parte di bambini, giovani e adulti. Costruzione campo sintetico e copertura tribuna campo sportivo a Trecasali. Realizzazione nuova palestra polivalente. Forte impegno legato alla promozione delle iniziative e manifestazioni che si svolgono sul territorio con l’intento di migliorare la partecipazione e l’accesso degli sportivi. Lavoro ed attività produttive

- riteniamo centrale il sostegno delle attività agricole ancora presenti nel territorio. Siamo convinti che un patrimonio fatto di lavoro e cultura, da sempre insediato, possa essere soggetto attivo nel mantenimento e preservazione delle risorse naturali e useremo tutti i canali possibili, compreso quelli della Unione Europea, per mantenere e allargare la presenza agricola nel comune.

- riteniamo che si debba proseguire nel sostegno a quelle imprese che fanno della tutela ambientale un elemento caratterizzante del proprio “fare impresa”, per questo sosterremo tutte le aziende che presenteranno investimenti mirati oltre che al miglioramento della produttività anche al rispetto del territorio e alle certificazioni ambientali.

- forte sarà l’impegno al fine di valorizzare la Spalla cruda di Palasone, per darle i palcoscenici e la notorietà che merita. Essendo parte della zona di produzione del culatello di Zibello valorizzeremo e promuoveremo il prodotto, non solo attraverso il sostegno alla scuola di norcineria ma anche tramite il massimo supporto a quelle micro imprese artigianali e commerciali che vorranno investirci.

Tariffe e tributi Le tasse locali sono da tempo al centro dell’attenzione. Noi garantiamo una politica fiscale equa, trasparente e professionale. Siamo convinti che il contenimento della pressione fiscale sia alla base della riduzione del fenomeno evasivo ed elusivo. Per questo sul versante delle politiche fiscali il nostro impegno è quello di:

- confermare le aliquote migliori per la tassazione del reddito; - confermare le aliquote migliori per la tassazione degli immobili con finalità produttive. - confermare l’applicazione dell’aliquota base per le prime case.

E’ inoltre nostra volontà creare un ufficio specializzato nella gestione delle entrate tributarie che sia: - a disposizione dei cittadini e dei professionisti almeno 2 volte alla settimana nei periodi ordinari e fino a 4

nei periodi più vicini alle scadenze fiscali verso il comune; - che curi tutti gli adempimenti con tempestività e rigore in modo da evitare la necessità di ricorrere a

controlli generalizzati e (spesso) iniqui o addirittura sbagliati. Sicurezza e protezione civile Potenziamento di ogni forma di tutela e prevenzione rivolta al problema dei furti nelle case e della sicurezza del cittadino in generale attraverso il potenziamento della nostra struttura di polizia municipale oltre a sostenere e collaborare con tutte le forze dell’ordine preposte.

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Proseguiremo l’azione di ri-sagomatura e adeguamento dei canali di scolo e di bonifica affinché il nostro territorio diventi sempre più sicuro e capace di affrontare gli eventi atmosferici straordinari. L’Unione e le gestioni associate. La fusione ha permesso a questo territorio di rimanere autonomo. Valuteremo, secondo le disposizioni regionali e nazionali, le gestioni associate con riguardo esclusivo all’interesse dei cittadini ed all’efficacia delle proposte. Non aderiremo spontaneamente ad enti sovra comunali se non sarà certo il vantaggio sia economico che di efficienza organizzativa. Semplificazione nei rapporti cittadino amministrazione Da almeno 20 anni sentiamo parlare di semplificazione ma non siamo ad oggi riusciti a vederne gli effetti. Il nostro impegno è quello di dare alla semplificazione del rapporto tra cittadini e comune una veste nuova. Sarà nostro impegno utilizzare la tecnologia per permettere ai cittadini di dialogare da casa con il comune senza essere costretti a girare da un ufficio all’altro. Nell’arco del mandato ci impegniamo:

- a strutturare l’ufficio entrate (sia tributarie che tariffarie) in modo tale che il cittadino acceda alla propria posizione da casa ed in ogni momento per controllare l’operato del comune, chiedere spiegazioni ed eventualmente contestarlo.

- Ad attivare tutte le forme di pagamento e riscossione on line oggi disponibili - A sviluppare la tecnologia dello sportello unico. - A destinare una parte importante dei contributi in conto capitale (450.000,00 euro nei primi 3 anni) alla

finalità portare il comune nella casa dei cittadini e non viceversa. Partecipazione e trasparenza I cittadini devono poter esercitare il loro diritto alla partecipazione informata su tutti i temi e le scelte fondamentali di governo del Comune. Per questo riteniamo che ogni scelta che abbia una valenza strategica e che non sia frutto dell’applicazione del programma amministrativo per cui siamo chiamati a governare, debba passare attraverso percorsi di discussione e condivisione con i cittadini, associazioni, comitati riconosciuti come soggetti portatori di interessi collettivi come previsto dalla legge regionale “partecipazione è legge”. Parimenti crediamo che sia valore mettere i cittadini nella condizione di disegnare il Comune del Futuro, favorendo il decentramento anche attuando percorsi partecipati sul Bilancio e sui Piani Urbanistici. La trasparenza impone in primo luogo di rendere note le spese del comune ed i costi sostenuti, a partire dai costi della politica. Progetti speciali partecipati ……. “Il paese che vorrei”

- Sala cinema Sissa - Area ex fornace Gramignazzo - Porto fluviale Torricella - Parco Maria Luigia Coltaro - Vecchia sede comunale Trecasali - Area verde Ronco Campo Canneto - Accorpamento di Viarolo e riprogettazione urbana - Promozione di marketing territoriale anche con le altre amministrazioni pubbliche della Bassa con tutte le

sue peculiarità enogastronomiche storiche e ambientali affinché diventi un “marchio” turistico riconosciuto.

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SeS - Analisi delle condizioni esterne

1. Obiettivi individuati dal Governo Vengono qui riportati gli obiettivi individuati dal Governo per il periodo considerato anche alla luce degli indirizzi e

delle scelte contenute nei documenti di programmazione comunitari e nazionali.

QUADRO SINTETICO DEL CONTESTO ECONOMICO E FINANZIARIO DI RIFERIMENTO

CONTESTO INTERNAZIONALE ED EUROPEO Per quanto riguarda il contesto europeo ed internazionale, il quadro di insieme in cui si muove la Legge di Bilancio 2017, ha subito negli ultimi mesi alcune significative modifiche. E’ Innanzitutto migliorata la congiuntura delle economie emergenti; si sono manifestati segnali di recupero sul commercio mondiale; sono stati rilevati primi segnali di ripresa dei prezzi di materie prime. Con riferimento in particolare alle nuove caratteristiche dello scenario internazionale per le economie avanzate – tra cui l’area euro – sono stati messi in evidenza i seguenti andamenti. La possibilità di una riattivazione del commercio mondiale unitamente ad una ripresa delle esportazioni delle economie avanzate, l’aumento del prezzo del petrolio che potrebbe produrre aumenti (pur se contenuti) dell’inflazione; l’interruzione degli effetti positivi della caduta dei prezzi delle commodities sui consumi; gli effetti delle politiche monetarie sui mercati immobiliari. In questo rinnovato contesto i dati del terzo trimestre 2016, confermano il quadro di una modesta ripresa a livello internazionale ed europeo. Ciò è anche il risultato della reazione delle banche centrali rispetto all’instabilità dei mercati emergenti verificatisi all’inizio dell’anno e intensificatosi dopo il referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea (Brexit). Basti ricordare che la banca centrale degli Stati Uniti (Fed) ha rinviato ulteriormente il secondo rialzo dei tassi di interesse, mentre la Banca Centrale Europea (Bce) ha continuato con il programma di acquisto titoli intrapreso negli ultimi anni (Quantitative easing - Qe) e la Banca del Giappone, infine, ha rivisto al rialzo il target d’inflazione e indicato un obiettivo sui tassi a lunga durata. In prospettiva si ritiene che la crescita dell’economia mondiale, venuta meno la fase più acuta delle tensioni sui mercati, possa continuare – ed è una notizia positiva – anche se la sua dinamica rimarrà modesta ed esposta a una serie di rischi crescenti, di natura economica e politica allo stesso tempo, che minacciano da vicino paesi avanzati e paesi emergenti. Anche l’inflazione si prevede possa registrare un relativo incremento, pur modesto, rimanendo ancora lontana dalle dinamiche medie auspicate dalle Banche Centrali (intorno al 2%). In questo quadro è probabile che la Fed potrà avviare la normalizzazione della sua politica monetaria già a partire dal prossimo anno, mentre la Bce dovrebbe estendere il Qe anche oltre il marzo 2017. Una tale divaricazione delle politiche monetarie europea ed americana è destinata ad avere ripercussioni sui mercati valutari, contribuendo ad un relativo deprezzamento del cambio dell’euro rispetto al dollaro nella prima parte del 2017. Con riferimento all’Eurozona, si prevede un proseguimento della sua dinamica di crescita, ma a ritmi modesti (1,5 – 1,6%), la pari di quanto verificatosi nel 2016. Nonostante le politiche fiscali siano oggi moderatamente espansive per l’area europea nel suo complesso, ciò non è sufficiente a mitigare l’onere affidato alla politaca monetaria non convenzionale (Qe) della Bce che, da sola, sta sostenendo da tempo la ripresa in corso, pur non riuscendo a rilanciare efficacemente la crescita. C’è un vuoto di domanda aggregata oggi in Europa ed è stato osservato che per colmarlo servirebbe una politica di forte rilancio agli investimenti a livello europeo, al di là del Pino Junker, che comunque verrà prolungato al 2020 ma che presenta limiti oggettivi. Un fatto rilevante è l’acuirsi delle divergenze fra le performance dei paesi membri dell’area euro: da un lato, il miglioramento delle prospettive del commercio mondiale finirà per sostenere in misura maggiore la Germania, mentre la Spagna e l’Irlanda proseguiranno a crescere a tassi accelerati in linea con quanto è avvenuto nel 2016;

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dall’altro, alcuni paesi dell’area mediterranea – tra cui l’Italia – continueranno a registrare dinamiche di crescita inferiori alla media restando ulteriormente indietro rispetto al reso dell’area euro. Su questo sfondo europeo ed internazionale di significativi mutamenti ed elevata incertezza, si è discusso il contenuto della Legge di Bilancio 2017, che verrà dettagliatamente illustrata nel paragrafo successivo sulla base di quanto evidenziato in merito nella relazione della Corte dei Conti .

CONTESTO NAZIONALE

1. Premessa

Con la legge di bilancio 2017 trovano una prima applicazione le tre riforme dell’ordinamento contabile intervenute nel 2016 in attuazione sia dell’art. 15 della legge 243/2012 sia delle deleghe previste dalla legge di contabilità 196/2009. La conseguenza è una rivisitazione profonda della struttura su cui si cala la decisione di bilancio, in particolar modo per la sezione seconda del relativo disegno di legge, nonché del connesso apparato documentativo. Lo sforzo prodotto dal Governo è notevole, anche considerando sia il breve lasso di tempo per l’implementazione delle citate novelle normative sia lo stesso carattere sperimentale di alcuni istituti, come l’unità elementare del bilancio costituita dall’azione, all’interno di una ristrutturazione complessiva contrassegnata da rilevanti novità, tra cui, per esempio, la corrispondenza tra centro di responsabilità e programma. Si tratta di temi su cui la Corte ha già, peraltro, avuto modo di esprimersi in varie audizioni. Nel nuovo quadro normativo ha trovato accoglimento la richiesta, avanzata anche dalla Corte, di rendere più dettagliate ed analitiche le informazioni contenute nella relazione tecnica che accompagna la legge di bilancio. Ma, sul punto, i documenti oggi all’esame presentano ancora limiti. Superata la fase di avvio è da auspicare, dunque, che si possa contare su un quadro informativo più approfondito, anche per consentire una costante opera di monitoraggio e un efficace controllo successivo quale l’ordinamento affida alla Corte dei Conti. 2. La politica di bilancio per il 2017: il quadro di riferimento

In occasione dell’esame della Nota di aggiornamento del Def 2017, la Corte ha avuto modo di sottolineare come il nuovo quadro programmatico presentato dal Governo, pur confermando la volontà di proseguire il riequilibrio strutturale dei conti pubblici (con il raggiungimento di un sostanziale pareggio nel 2019), procrastinasse il percorso di adesione alle prescrizioni comunitarie. Il documento, approvato dalle Camere lo scorso 12 ottobre, non presentava, infatti, i miglioramenti dei saldi strutturali richiesti dalla Commissione al momento dell’esame del Def; inoltre, alla previsione di interventi straordinari a sostegno della messa in sicurezza del territorio veniva associato un effetto neutrale sui saldi, in ragione del carattere temporaneo degli interventi stessi. La Corte osservava come, in ogni caso, l’estensione del disavanzo avrebbe inciso sulla dinamica del debito, allungando i tempi per il rientro, anche sotto questo profilo, nei limiti richiesti dalle regole europee. Il disegno di legge di bilancio, che dà attuazione alla programmazione economico-finanziaria esposta nella Nota di aggiornamento del Def, conferma l’orizzonte pluriennale per le spese di messa in sicurezza degli edifici e, al contempo, il ruolo delle misure di entrata a carattere temporaneo che hanno portato a prefigurare nel documento programmatico di bilancio (DPB) un peggioramento nel 2017 di circa 7 miliardi del saldo strutturale (dall’1,2 al 1,6 per cento del Pil); un dato su cui si è concentrata la dialettica con la 3. 3.

- Commissione europea In un contesto macroeconomico che continua ad essere connotato da elementi di incertezza interni e internazionali, lo scorso 15 ottobre il Governo ha trasmesso alla Commissione europea il DPB per il 2017 con il quale ha delineato, sulla scorta della Nota di aggiornamento del Def 2016 (Nota), il quadro macro-contabile entro cui si iscrive la legge di bilancio oggetto della presente Audizione. Il DPB conferma, in larga misura, l’impianto macroeconomico della Nota:

prospetta una crescita del Pil che, grazie anche agli stimoli delle politiche di bilancio, è quantificata all’1 per cento nel 2017 e intorno all’1,2 per cento nella media del successivo biennio;

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conferma un graduale miglioramento del mercato del lavoro, soprattutto in termini di riduzione del tasso di disoccupazione;

delinea una ripresa del ritmo di crescita dell’inflazione, (nell’ordine dell’1 per cento nel 2017, dallo 0,1 nel 2016), grazie al recupero della domanda interna e nonostante la disattivazione, per il prossimo anno, delle clausole di salvaguardia relative all’aumento dell’Iva;

rivede leggermente al rialzo il valore nominale del prodotto interno lordo del 2017 e 2018, in conseguenza di un più dinamico “prezzo implicito” (variazioni del deflatore più pronunciate per 1 decimo e 2 decimi rispettivamente) indotto da più favorevoli ragioni di scambio (maggiore crescita dei prezzi alle esportazioni rispetto ai prezzi alle importazioni).

- I saldi di finanza pubblica Per quanto riguarda i principali saldi della finanza pubblica, il DPB sconta la scelta del Governo di esercitare, nella misura di 3 decimi, l’opzione per la quale aveva chiesto e ottenuto dal Parlamento, il 12 ottobre scorso, l’autorizzazione ad innalzare fino ad un massimo di 4 decimi di Pil (dal 2 al 2,4 per cento) il rapporto indebitamento/Pil; e ciò al fine di poter gestire al meglio le emergenze legate agli eventi sismici e ai migranti. Di conseguenza, l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche (AP) viene ora programmato per il 2017 al 2,3 per cento del Pil (2,4 nel preconsuntivo 2016) per poi sostanzialmente azzerarsi nel 2019; l’avanzo primario passa da un preconsuntivo 2016 dell’1,5 per cento all’1,4 per cento invece che all’1,7 indicato nella Nota e si rafforza negli anni a venire (fino al 3,2 per cento nel 2019); il rapporto debito/Pil, stimato precedentemente al 132,5 per cento nel 2017 sale ora al 132,6 per cento in conseguenza del maggior deficit, ma scende fino al 126,7 per cento nel 2019. L’elemento di maggiore novità offerto dal DPB non sembra stare tanto nella revisione dei saldi nominali quanto di quelli strutturali, aggiustati cioè per gli effetti del ciclo economico e delle misure una tantum e/o non permanenti. Mentre infatti nella Nota di inizio ottobre si prefigurava la possibilità di avere per il 2017 una sensibile riduzione su base annua del deficit nominale (dal 2,4 al 2 per cento in rapporto al Pil) e la stabilizzazione di quello strutturale su un livello dell’1,2 per cento, ora, alla luce della effettiva composizione della manovra, si prevede una sostanziale stabilizzazione del deficit nominale e, al contempo, un peggioramento del saldo strutturale per 4 decimi di prodotto. Il fatto che, rispetto a quanto prefigurato dalla Nota le variazioni del deficit strutturale siano addirittura più pronunciate di quelle del deficit nominale (rispettivamente 4 e 3 decimi di punto) è da ricondurre alla composizione complessiva della manovra nei termini di seguito meglio esposti.

- L’indebitamento Con riguardo al debito, la Corte dei Conti, in sede di esame della Nota di aggiornamento, aveva potuto osservare come non vi fosse in quel documento alcun riferimento alle implicazioni del deficit aggiuntivo né sulla sua dinamica, né sul rispetto della regola europea. Il DPB affronta il punto e prospetta, per il 2017, una revisione al rialzo del rapporto debito/Pil di un solo decimo di punto rispetto alla Nota (a fronte dei 3 decimi di maggiore deficit) scontando, da un lato, un rialzo del valore del Pil nominale (il denominatore) pari a 1,7 miliardi e, dall’altro, una riduzione dei fattori che fanno variare il debito al di là dell’impulso esercitato su di esso dal nuovo deficit. Quanto all’aderenza alla regola del debito, la Corte, in sede di Audizione sulla Nota, nel sottolineare la scelta del Governo di posticiparne il pieno rispetto dal 2017 al 2018 - e con riferimento all’approccio forward looking, cioè con riguardo al dato del 2020 - aveva osservato come, una volta considerato il deficit aggiuntivo, i margini per un suo rispetto anche ritardato, cioè nel 2018, fossero comunque relativamente stretti; questa valutazione richiama, in linea con quella sul percorso di aggiustamento programmatico strutturale, l’esigenza di un’attenta vigilanza.

3. La composizione della manovra

La manovra proposta dal Governo con la legge di bilancio e con il DL 193/2016 raggiunge i 29 miliardi nel primo anno, i 22,4 miliardi nel 2018 e i 24,6 miliardi nel 2019 (tavola 1). Nel valutare la composizione della manovra così come desumibile dal quadro riassuntivo contenuto nella relazione tecnica vanno tenuti presenti due aspetti in particolare. Come è noto, parte delle risorse a copertura della manovra finanziaria derivano dalle misure assunte con il decreto-legge 193 ad essa collegato. Le entrate che non hanno trovato un utilizzo immediato nel decreto sono state destinate al Fondo per gli interventi di politica economica (FISPE) per essere in seguito utilizzate a copertura di nuovi interventi in sede di legge di bilancio. Nell’allegato 3 al disegno di legge la riduzione del Fondo concorre alla copertura e costituisce una minor spesa corrente. La regolazione contabile, pur corretta, non consente di apprezzare il carattere effettivo della copertura

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attivata. Nell’esame della manovra si sono pertanto considerati tali fondi secondo la loro natura iniziale, riclassificando la voce tra le entrate tributarie. Inoltre, tra le misure previste particolare rilievo assume dal 2018 la modifica della tassazione dei redditi delle imprese individuali (IRI). Nel ricostruire l’impatto della riforma, l’allegato 3 riporta sia il minor gettito complessivo riferibile a tale tipo di reddito nella legislazione attuale, sia il maggior gettito previsto con il nuovo regime proposto. Nella lettura della manovra si è ritenuto opportuno considerare per tale provvedimento solo l’impatto netto previsto. Nel 2017 la riduzione delle entrate rappresenta oltre il 57 per cento della manovra, soprattutto per il peso delle risorse necessarie per l’abolizione della clausola Iva. A maggiori spese correnti, pari a poco meno di 10 miliardi, va il 34 per cento delle risorse complessive. Al netto degli importi relativi alla clausola, la dimensione degli interventi flette a circa 14 miliardi e la composizione muta significativamente: il peso delle minori entrate è del 9,4 per cento mentre le maggiori spese correnti assorbono oltre il 72 per cento dell’intervento complessivo. Nel 2018 e nel 2019 (non ancora interessati dalla eliminazione della clausola) la dimensione degli interventi passa a 22,4 e 24,5 miliardi e la composizione si presenta più equilibrata: le minori entrate costituiscono poco più del 30 per cento degli impieghi, a fronte di una spesa corrente che si mantiene in valore assoluto sui livelli iniziali, mentre quella in conto capitale cresce ad oltre 7 miliardi nel 2019 (circa il 29 per cento delle risorse complessivamente previste). Nel 2017 la copertura della manovra è assicurata, per pressoché un pari importo, da maggiori entrate e dalla variazione in aumento dell’indebitamento. La riduzione di precedenti voci di spesa contribuisce per poco meno del 18 per cento. Nel 2018 l’aumento delle entrate consente una flessione dell’indebitamento. Nel 2019 la riduzione delle spese assicura oltre il 35 per cento della manovra complessiva. Le misure sulle entrate comportano, dunque, una riduzione netta di gettito per poco più di 4,7 miliardi nel 2017 (a cui corrisponde tuttavia una crescita di oltre 10 miliardi al netto della clausola) mentre nel biennio successivo la variazione netta è in aumento rispettivamente di 3,7 e 4,9 miliardi. Le spese presentano un incremento netto di circa 7 miliardi nel 2017 (5,2 miliardi di spesa corrente e 2 miliardi di quella in conto capitale). Nel biennio successivo l’aumento è maggiore: poco meno di 11 miliardi nel 2018 e 8 miliardi nel 2019, soprattutto per l’aumento più contenuto della spesa in conto capitale.

- La manovra per macro-obiettivi La composizione della manovra per macro-obiettivi. Prima di passare ad un esame delle principali aree di intervento e delle relative coperture, può essere utile un seppur rapido accenno alla composizione degli impieghi per macro-obiettivi.

Nel 2017 le risorse destinate all’eliminazione degli aumenti previsti di Iva e accise rappresentano quasi il 53 per cento delle risorse mobilitate. Al netto della clausola Iva, pensioni, enti territoriali, pubblico impiego, istruzione e sanità assorbono nel 2017 oltre il 50 per cento delle risorse. In tale anno agli interventi per le pensioni è riservata la quota maggiore (21 per cento che scende al 13,5 per cento nel 2019). Di particolare rilievo sono poi, nel 2017, le risorse destinate agli enti territoriali (oltre 1,8 miliardi, pari al 13,2 per cento degli impieghi) a cui si aggiungono quelle dirette al settore della sanità e dell’assistenza (complessivamente poco meno di 2 miliardi, pari al 14 per cento). Al pubblico impiego sono riservati fondi per 1,6 miliardi nel 2017 (11,7 per cento) che salgono ad 1,9 miliardi nel biennio successivo. Ad un variegato insieme di interventi a favore dell’istruzione, soprattutto universitaria, nonché al personale vanno 1,1 miliardi nel 2017 (8,3 per cento) che crescono a 1,4 miliardi nel 2019. Nel biennio successivo assumono, infine, maggiore rilievo le misure soprattutto di carattere fiscale dirette al sostegno della crescita e alla promozione di investimenti delle amministrazioni pubbliche (rispettivamente 5,3 e 3,5 miliardi nel 2019 corrispondenti al 21,5 e al 14,2 per cento degli impieghi complessivi).

- Le coperture La copertura della manovra è assicurata, per quanto riguarda le spese, dalla riduzione degli importi destinati alla sanità (1,1 miliardi nel 2017 che salgono a 4 nel 2019) e dalla razionalizzazione delle spese previste per le Amministrazioni centrali (oltre 700 milioni annui nel triennio). A tali principali interventi si aggiungono le misure di riduzione disposte su numerosi fondi, tra cui quello per le esigenze indifferibili (965 milioni nel 2017). La rilevanza di tali somme in termini di copertura dipende naturalmente dalla effettiva spendibilità (al di là del loro “valore facciale”) ad esse attribuita in termini di contabilità economica nazionale.

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Di particolare rilievo nel 2019 è, poi, l’apporto delle riprogrammazioni di spese in conto capitale riconducibili, essenzialmente, a due voci: i trasferimenti alle FFSS e le somme destinate al Fondo per le politiche comunitarie. Dal lato delle entrate, alla copertura della legge di bilancio contribuiscono le risorse derivanti dalle misure di contrasto dell’evasione fiscale disposte con il DL 193/2016. Si tratta di oltre 4,2 miliardi nel 2017 e nel 2018 e di 3,3 miliardi nel 2019. Di rilievo sono poi gli importi attesi dalla revisione del regime agevolativo ACE (1,7 miliardi nel 2017, 1,5 nel 2018 e 1,4 nel 2019). Un apporto particolare (oltre il 30 per cento delle maggiori entrate) è quello derivante da misure una tantum quali la voluntary disclosure e l’asta per i diritti d’uso delle frequenze a banda larga: rispettivamente, 1,6 e 2,1 miliardi nel 2017. Concorre, infine, alla copertura il gettito conseguente alla maggiore crescita economica attesa nel quadro programmatico: 350 milioni nel primo anno che salgono a 2,2 miliardi a fine triennio. 4. Gli interventi sulle entrate

La manovra sulle entrate si caratterizza per le elevate dimensioni e per un’ampia articolazione. La compongono quasi sessanta tipologie di misure, distribuite fra il disegno di legge di bilancio e il decreto-legge collegato, in cui agli interventi a sostegno della crescita si accompagnano disposizioni destinate al contenimento del livello di indebitamento netto. Per il 2017 le risorse movimentate si commisurano a 11,4 miliardi di maggiori entrate, per oltre i due quinti riconducibili al decreto, e a 16,5 miliardi di minori entrate, interamente ascrivibili all’articolato della legge di bilancio. L’effetto netto è quello di un aumento dell’indebitamento, di poco superiore a 5 miliardi. Nell’insieme del triennio 2017-2019, l’impatto sull’indebitamento sarebbe, invece, migliorativo per poco meno di 2 miliardi: da un lato, infatti, nel più ampio arco temporale risulterebbero sostanzialmente dimezzati gli effetti di minor gettito riconducibili alla legge di bilancio; dall’altro, continuerebbero a manifestarsi in misura pressoché immutata i positivi effetti sulle entrate generati sia dal DL 193/2016, sia dall’articolato del ddl. Come si desume dal dettaglio degli interventi, la platea dei contribuenti interessata è molto ampia. Misure incentivanti coinvolgono sia il versante dell’offerta (attraverso sgravi contributivi, riduzioni di aliquota e abbattimenti d’imponibile, varo di nuovi regimi agevolativi), sia quello della domanda (sorretta da nuove o più estese forme di detassazione, da esoneri contributivi e da sterilizzazioni di onerosi prelievi in materia di Iva e accise). Le attività imprenditoriali sono destinatarie di numerosi benefici: misure ad ampio spettro dirette ad accelerare nuove iniziative di investimento (super e iper tassi di ammortamento, nuovo regime di tassazione IRI a favore delle imprese individuali, specifiche agevolazioni per start-up, fondi e casse previdenziali) si combinano con norme attente alle esigenze di specifiche categorie di operatori (i lavoratori autonomi, gli imprenditori agricoli, gli agenti di commercio, le società che gestiscono fondi di investimento, i coltivatori diretti, il settore della pesca, il settore dei trasporti marittimi e fluviali, il trasporto aereo). Sul reddito disponibile delle famiglie, d’altra parte, impattano una serie di altre misure: l’innalzamento della no tax area per i pensionati, che completa il processo di avvicinamento alle detrazioni d’imposta fruite dai lavoratori dipendenti; la previsione di agevolazioni sulle tasse universitarie a favore degli studenti indigenti; l’ampliamento della detassazione dei premi di produttività, anche in chiave di rilancio della contrattazione aziendale. Non ultima, poi, è la cancellazione di 15,1 miliardi di aumenti automatici Iva (per il 2017) e di 0,2 miliardi di accise (per il 2017 e 2018) recati dalle due clausole di salvaguardia introdotte con le leggi di stabilità 2015 e 2014. Infine, pur conservando natura temporanea, risultano dilatate – nella durata e nella dimensione – le agevolazioni relative ad una serie di spese (ristrutturazione edilizia e connesso acquisto di mobili, riqualificazione energetica, rafforzamento di misure antisismiche): tutte misure tradizionalmente idonee a sostenere la spesa delle famiglie e l’industria delle costruzioni. Misure che, nell’architettura della manovra 2017, rispondono anche ad altri due obiettivi: contrastare l’evasione fiscale e contributiva, facendo leva sul c.d. “conflitto di interessi”; sollecitare misure di difesa del suolo in chiave anti sismica.

- Gli interventi di copertura Gli interventi di copertura adottati sul versante delle entrate si concentrano in larga parte su misure finalizzate al contrasto dell’evasione fiscale e su misure una tantum (tavola 4). E’ nel decreto- legge che risultano allocati i principali interventi finalizzati al recupero di evasione: sia quelli di portata strutturale (la trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate di fatture e corrispettivi, il potenziamento della riscossione e i nuovi controlli sui depositi fiscali ai fini Iva dovrebbero assicurare quasi 1,6 miliardi nel 2017 e ben 8,5 nel triennio 2017-19); sia quelli con effetti di gettito temporalmente limitati (la comunicazione trimestrale

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dei dati contabili riepilogativi delle liquidazioni periodiche Iva e la definizione agevolata dei carichi della “riscossione iscritti a ruolo” sono accreditati di un maggior gettito di 2,7 miliardi nel 2017, che diventano 4,8 nell’arco del triennio 2017-19). Ma interventi destinati ad avere significative ricadute sul fronte del recupero di evasione e di crescita della tax compliance si rinvengono anche nell’articolato del ddl di bilancio. Alla ricordata detraibilità delle spese di ristrutturazione e riqualificazione degli immobili e alle norme antielusive in materia di depositi doganali sono associate maggiori entrate dell’ordine di 1,7 miliardi nel triennio 2017-19. Ad esse si aggiungerebbe il maggior gettito atteso dalle entrate una tantum nel 2017: riapertura dei termini della Voluntary disclosure (1,6 miliardi), pagamento in via anticipata e in unica soluzione dei contributi dovuti dai titolari delle frequenze radio (oltre 2 miliardi) e proventi per la concessione del superenalotto (100 milioni nel biennio 2017-18).

- Conclusioni Una manovra tanto ampia e articolata richiede alcune considerazioni. Sul piano generale, la Corte dei Conti ha in diverse occasioni richiamato i limiti dei mezzi di “copertura” affidati al contrasto dell’evasione, che per loro natura scontano margini di incertezza e mal si rapportano a maggiori spese o a sgravi fiscali certi. Come la Corte ha avuto modo di sottolineare nel Rapporto 2015 sul coordinamento della finanza pubblica, “delle 56 misure che negli ultimi sette anni sono state intestate al contrasto dell’evasione, solo per una si dispone di una puntuale consuntivazione, mentre per oltre la metà non si è in grado di avere neppure un aggiornamento delle previsioni iniziali a suo tempo definite”. Le nuove modalità di comunicazione dei dati Iva (trasmissione trimestrale telematica dei dati di tutte le fatture emesse nonché di quelle ricevute e registrate e comunicazione dei dati contabili riepilogativi delle operazioni di liquidazione dell’imposta) e il loro uso da parte dell’Agenzia delle entrate per stimolare il rispetto degli obblighi fiscali (incrocio, rilevazione di eventuali discrepanze e comunicazione al contribuente, con l’invito a regolarizzare la propria situazione ovvero a dare spiegazioni) potrebbero incidere in modo strutturale sull’azione di contrasto dell’evasione. A tale intervento è attribuito un maggior gettito di oltre 9 miliardi per il triennio 2017-19. Tuttavia, l’esclusione da tali novità del settore delle vendite al dettaglio non consente di intercettare l’evasione che avviene a valle del processo di produzione e distribuzione dei beni e dei servizi. Il contrasto dell’evasione da riscossione assume un ruolo fondamentale ai fini delle coperture della manovra. La c.d. “rottamazione” delle cartelle esattoriali del quindicennio 2000-2015 dovrebbe assicurare 2,7 miliardi fra il 2017 e il 2019: un risultato che troverebbe il suo volano nelle favorevoli condizioni offerte ai contribuenti morosi (azzeramento delle sanzioni e degli interessi moratori). Effetti strutturali (483 milioni a partire dal 2018) sono invece fatti derivare dall'internalizzazione della funzione di riscossione nell'Agenzia Entrate e dall'accoglimento delle raccomandazioni OCSE e FMI in ordine all'accesso e all'utilizzo degli stessi dati disponibili per l’attività di controllo e di accertamento. Al riguardo, occorre chiedersi quali saranno le modalità di copertura delle spese di funzionamento della "nuova" riscossione " (circa 1 miliardo, per metà rappresentate dal costo dei circa 8 mila dipendenti), fin qui coperte dal sistema di aggi e rimborsi che tanto peso ha avuto nello scioglimento di Equitalia. Così come occorre verificare in quale misura la "nuova" funzione di riscossione potrà contare sugli " adeguati poteri in linea con le migliori pratiche internazionali" auspicati da OCSE e FMI, considerato che gli ultimi anni hanno portato ad un progressivo ridimensionamento dei poteri assicurati ad Equitalia.

Le clausole di salvaguardia che fanno leva sulle entrate continueranno ad esercitare i propri effetti, riproponendo la questione di future sterilizzazioni. Quella che riguarda l’Iva, presenta dimensioni crescenti nel 2018 e nel 2019 (rispettivamente poco meno di 20 miliardi e oltre 23 miliardi) a seguito della sterilizzazione prefigurata per il 2017 dal ddl di bilancio. Ad essa si aggiunge l’eventualità di una manovra nel caso in cui la riapertura dei termini per avvalersi della procedura di collaborazione volontaria non consenta la realizzazione integrale del maggior gettito da essa atteso (1,6 miliardi); un’eventualità prevista dall’art. 86 del ddl di bilancio. Le prenotazioni e le anticipazioni di gettito implicite in diverse misure del ddl di bilancio (maggiorazioni su ammortamenti, rendita integrativa temporanea anticipata, proroga rideterminazione valore di acquisto dei terreni e delle partecipazioni, rivalutazione dei beni d’impresa, riapertura termini per assegnazione di beni ai soci) potrebbero inoltre riflettersi su entrate di pertinenza di esercizi futuri. L’estensione di meccanismi di contrasto all’evasione, basati sul versamento dell’Iva all’Erario da parte del cliente-Pubblica amministrazione, in luogo del fornitore, consente di ridurre i rischi di evasione ma potrebbe alterare il meccanismo che governa la liquidazione dell’Iva (detrazione imposta da imposta), accelerando i flussi di gettito

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che affluiscono all’Erario e costringendo i contribuenti in credito a ricorrere a compensazioni e rimborsi per recuperare l’eccedenza d’imposta vantata. L’esempio più significativo è rappresentato dallo Split payments, introdotto dalla legge di stabilità 2015: stime condotte nell’ambito dell’Agenzia delle entrate sono pervenute alla conclusione che, nel primo anno di applicazione, il nuovo istituto avrebbe permesso di recuperare 2,2 miliardi di evasione ma avrebbe anche esposto i contribuenti a recuperare tardivamente oltre 5 dei 7,3 miliardi affluiti direttamente all’Erario. Il fenomeno risulta in accentuazione nel 2016: nei primi 8 mesi dell’anno l’Iva da split payment ha toccato un livello (circa 7 miliardi) quasi uguale a quanto registrato per l’intero 2015 e rappresenta il 10 per cento del gettito complessivo dell’imposta sugli scambi interni. In questo solco si colloca la misura introdotta dal DL 163 che, nel regolare il funzionamento dei Depositi fiscali ai fini Iva, prevede che l'imposta dovuta all'atto dell'estrazione dal deposito IVA, ai fini dell'utilizzo o commercializzazione, sia assolta direttamente dal gestore, in nome e per conto del soggetto estrattore. Quest'ultimo non potrà operare alcuna compensazione (con l'imposta a suo credito) e recupererà l'IVA versata dal gestore attraverso modalità ordinarie (rimborso...). Si realizzerebbero così due risultati: a) contrasto a eventuali frodi, il solo tenuto in conto dalla relazione tecnica al ddl di bilancio, che stima un maggior gettito strutturale di 200 milioni annui; b) anticipazione di gettito futuro, considerato che il versamento dell'imposta all'erario da parte del gestore interesserà altri 3,8 miliardi di Iva dei 4 complessivi relativi ai 30 miliardi di merci introdotta nei depositi fiscali e oggetto di successiva estrazione. 5. Gli interventi sulla spesa

- La razionalizzazione della spesa Come ricordato in precedenza, nella copertura della manovra il ruolo assegnato alla riduzione della spesa è limitato, soprattutto se si guarda al 2017, anno nel quale l’insieme dei tagli previsti è al di sotto del 20 per cento della copertura totale. Va, tuttavia, osservato che la legge di bilancio affronta tematiche e avanza proposte con riguardo ad interventi che, pur in assenza di effetti quantitativi di brevissimo termine (e, in ogni caso, di difficile valutazione), vanno nella direzione della necessaria razionalizzazione della spesa pubblica. Ciò vale, soprattutto, per le disposizioni in materia di efficientamento della spesa per acquisti (art. 60 del ddl) che, nel solco già tracciato negli anni precedenti, ripropongono – soprattutto per le amministrazioni centrali dello Stato - l’obbligo di fare ricorso al sistema degli acquisti centralizzati attraverso la Consip e, parallelamente, riducono gli spazi di autonomia, ormai circoscritti ai beni e servizi che, per le loro caratteristiche intrinseche, non trovano corrispondenza nelle convenzioni Consip. Inoltre, la norma fa riferimento alla messa a punto di “nuovi strumenti di acquisto centralizzato di beni e correlati servizi, anche mediante modelli organizzativi, che prevedano l’acquisizione di beni durevoli e la concessione dell’utilizzo degli stessi da parte delle amministrazioni o dei soggetti pubblici interessati”. La disposizione in questione ha, al momento, un carattere meramente “esplorativo” e, dunque, è comprensibile la scelta di non proporre in legge di bilancio alcuna quantificazione dei possibili benefici economici che ne deriveranno, almeno per il 2017. Si tratta, tuttavia, di una via di sperimentazione di nuovi modelli organizzativi nelle procedure di acquisto che appare, in prospettiva, suscettibile di risultati interessanti. L’impostazione di fondo delle disposizioni è che un sistema accentrato, che mira a rendere più omogenei prezzi e procedure di acquisto di beni e servizi, corrisponda meglio alla finalità strategica di riacquisire un più stretto controllo della spesa pubblica da parte dello Stato. In questa direzione si collocano: - la conferma del MEF come principale soggetto “titolare” della definizione della policy nonché “regolatore”, ma adesso anche gestore, nel settore degli acquisti di beni e servizi delle pubbliche amministrazioni, in parallelo con quanto avviene per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in materia di lavori e opere pubbliche; - la centralità della Consip come principale stazione appaltante pubblica con elevate capacità di analisi del mercato e al tempo stesso di gestione diretta delle procedure di individuazione dei fornitori (attorno alla Consip, che ha una vocazione generalista, di fatto “ruotano” gli altri soggetti aggregatori che sono per lo più concentrati in ambito regionale e su settori specifici come e soprattutto quello della sanità); - il progressivo allargarsi del raggio di azione delle politiche di gestione degli acquisti (e della relativa spesa pubblica) anche attraverso il tavolo dei soggetti aggregatori dall’ambito centrale e statale a quello locale (tuttavia con sensibili difficoltà di coinvolgimento dei Comuni di medie e grandi dimensioni). In termini generali, va, tuttavia, ricordato che il modello fortemente accentrato incarnato dal Provveditorato Generale dello Stato, a causa delle sue asserite inefficienze, era stato abbandonato tra la fine degli anni novanta e l’inizio del duemila in favore di una più diretta gestione degli acquisti da parte delle singole amministrazioni.

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Va anche tenuto presente che la tendenza a privilegiare le grandi aggregazioni a livello di sistema - sia sotto il profilo della domanda che dell’offerta – potrebbe restringere il ruolo delle piccole e medie imprese fornitrici, per le quali le prospettive di mercato permarrebbero solo in settori di nicchia individuabili per tipologia merceologica (beni e servizi che non trovano corrispondenza nelle convenzioni) e/o per valore (beni e servizi acquistati “sotto soglia” sul MEPA). In positivo, vi è tuttavia da sottolineare che dal nuovo contesto potrebbero derivare effetti di stimolo verso forme di aggregazione e di conseguente crescita dimensionale delle imprese. Infine, il sistema delle convenzioni non sempre si adatta a tutte le amministrazioni (specie se di piccole dimensioni) e non consente di soddisfare le diversificate esigenze; la qualità dei beni e dei servizi è stata spesso criticata; alcune aree merceologiche sembrano quasi monopolizzate da un numero ristretto di fornitori; sarebbe soprattutto necessaria una stima oggettiva dei risparmi effettivi che, con riferimento alle disposizioni già da anni operanti, si sono realizzati sulla spesa delle amministrazioni.

- Le disposizioni su lavoro e pensioni Di rilievo sono gli interventi in materia di lavoro e pensioni: nel triennio 2017-19 essi impegnano risorse per oltre 11 miliardi, si sostanziano soprattutto in maggiori spese e tendono a consolidarsi nel biennio 2018-19. In un quadro che contempla misure che vanno dalla detassazione dei premi di produttività ad aiuti, attraverso il contributo a fondi di solidarietà, a processi di riconversione e riqualificazione settoriale, si evidenziano come particolarmente importanti i provvedimenti di carattere più propriamente previdenziale i quali coinvolgono risorse finanziarie che, sempre nel triennio, assommano ad oltre 10 miliardi (tavola 5).

Riguardo alla manovra previdenziale occorre preliminarmente ricordare che tra il 2011 e il 2015 le rendite da pensione sono aumentate del 6 per cento, molto più dei redditi da lavoro dipendente del settore privato (+1,3 per cento) e in chiara controtendenza rispetto ai redditi dei lavoratori pubblici, ridottisi del 4,8 per cento (grafico 1). Più in generale, con riferimento al conto del reddito disponibile delle famiglie italiane, la quota delle prestazioni sociali è salita nel periodo dal 30 al 33 per cento (grafico 2), a fronte di un non soddisfacente andamento della massa reddituale che ha risentito non solo della stagnazione delle retribuzioni unitarie dei lavoratori attivi, ma anche del calo dell’occupazione. Rispetto a tali andamenti, la legge di bilancio interviene in modo articolato sulla normativa previdenziale, rispondendo a diversi obiettivi: vengono apportati ulteriori correttivi alla riforma Fornero, si adeguano livelli di trattamento considerati troppo bassi, vengono rivisti alcuni meccanismi che regolano le gestioni separate, sia modificando le aliquote contributive per i lavoratori autonomi, sia eliminando gli ostacoli al cumulo dei contributi versati ad enti previdenziali diversi. Si tratta di misure che riconoscono il permanere in campo previdenziale di complessità che non si esauriscono nelle pur prioritarie esigenze di sostenibilità di lungo periodo, ma che si ricollegano ad almeno altri due principi cui deve corrispondere un buon sistema pensionistico: quello dell’adeguatezza delle prestazioni erogate e quello della neutralità rispetto al funzionamento del mercato del lavoro (decisioni dal lato dell’offerta, scelte in tema di mobilità settoriale, ecc.). Del fatto che si sia voluto rispondere a queste complessità si ha immediata contezza osservando la composizione della manovra, che pone al primo posto per risorse impegnate l’aumento della quattordicesima mensilità riconosciuta ai trattamenti più bassi. La misura, essenzialmente destinata a percettori di pensioni calcolate con il metodo retributivo, comporta 800 milioni annui di maggiore spesa e costituisce oltre un quarto dell’intera manovra previdenziale; ciò anche a seguito della decisione di estendere l’accesso alla quattordicesima ai trattamenti fino a 2 volte il minimo, che comporta il coinvolgimento di 1.250.000 nuovi soggetti (a seguito della misura, la platea dei fruitori della mensilità aggiuntiva sale a 3.375.000 pensionati). Nella stessa direzione va la decisione di ampliare la detrazione spettante per i redditi da pensione, la cui dimensione viene inoltre unificata laddove in precedenza era riconosciuta in misura maggiore ai soggetti con più di 75 anni di età. Il costo posto a carico del bilancio dello Stato per questa misura è pari, a regime, a poco meno di 250 milioni di euro. Questi interventi sono evidentemente motivati dalla volontà di assicurare un trattamento economico dignitoso a un numero quanto più ampio possibile di persone e, in tal modo, si affida alla politica previdenziale una funzione più ispirata ad equità sociale che a criteri di equivalenza attuariale che improntano il sistema pensionistico propriamente detto. Rientrano ugualmente in un principio di tutela sociale i provvedimenti mirati a facilitare l’accesso alla pensione per i lavoratori precoci e per chi svolge mansioni usuranti. Le due misure comportano un aumento di spesa che sale dai 440 milioni del 2017 ai quasi 700 milioni del 2019.

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- L’anticipo pensionistico Di significato diverso è il provvedimento sull’anticipo pensionistico, cosiddetto APE, che si propone di ridurre il grado di rigidità della normativa introdotta con la riforma Fornero. In realtà, nella sua costruzione generale, l’APE pone limitati oneri a carico della finanza pubblica. Quello che viene proposto è, infatti, un meccanismo che consente di fruire di un anticipo pensionistico temporaneo, sotto forma di prestito bancario, che verrà restituito dallo stesso percettore una volta maturati i requisiti ordinari per l’uscita dal mercato del lavoro. Il contributo pubblico è contemplato, da un lato, sotto forma di credito di imposta riconosciuto per le spese per interessi e assicurazione affrontate dal soggetto che decide di anticipare il proprio pensionamento, fino a un massimo di 3 anni e 7 mesi e comunque non prima di aver compiuto i 63 anni; dall’altro, come esborso per la costituzione di un apposito Fondo di garanzia, con una dotazione iniziale di 70 milioni. La misura non altera i meccanismi sottostanti alla determinazione delle prestazioni, nel senso che non accresce le entrate pensionistiche fruite dai soggetti nell’arco della propria vita, limitandosi a consentirne una spalmatura su un numero maggiore di anni. Il coinvolgimento del sistema bancario permette di realizzare il finanziamento di tale anticipo tramite il mercato, piuttosto che il bilancio pubblico. A differenza di quanto rilevato per le precedenti misure, l’APE non costituisce quindi un miglioramento dei trattamenti pensionistici, quanto uno strumento volto ad accompagnare scelte di vita non dettate da calcolo economico e che non trovavano riconoscimento nella normativa Fornero.

Torna invece nell’alveo degli interventi di tutela sociale la seconda “gamba” dell’APE, denominata appunto “sociale” e i cui oneri sono a carico della finanza pubblica. Con essa il diritto all’anticipo pensionistico viene riconosciuto, nuovamente, a categorie considerate svantaggiate (disoccupati non più coperti da altre forme di indennità, invalidi diretti o con un parente in stato di invalidità, lavoratori che svolgono mansioni usuranti). L’accesso all’APE sociale è condizionato da un limite massimo di spesa fissato in 300 milioni per il 2017, 609 milioni per l 2018 e quasi 650 milioni per il 2019. Tendono a crescere nel tempo gli impegni finanziari relativi ad altre misure quali la salvaguardia (l’ottava) per gli esodati (da 134 a 346 milioni nel triennio, ma con le risorse per il rifinanziamento del Fondo che calano nel tempo), la riduzione delle aliquote per gli aderenti alla gestione separata (da 108 a 293 milioni) e l’abrogazione delle penalizzazioni sulla ricongiunzione di versamenti effettuati a gestioni diverse (da 23 milioni nel 2018 a 57 milioni nel 2019). A tal riguardo, se la salvaguardia completa un disegno già attivo da tempo per meglio gestire le fasi di transizione lasciate aperte dalla riforma Fornero (e che peraltro può fare affidamento sui consistenti risparmi ottenuti sugli stanziamenti degli anni passati), le altre due misure, per quanto limitate nelle risorse che mobilitano, appaiono significative dal punto di vista dell’equità di trattamento fra tipologie di lavoratori. In particolare, viene eliminato l’aumento di contribuzione previsto a legislazione vigente: un innalzamento delle aliquote per la gestione separata al 29 per cento nel 2017 e al 33 per cento a partire dal 2018. L’aliquota contributiva per i lavoratori autonomi aderenti a tale gestione è ora fissata permanentemente al 25 per cento. Occorre ricordare che la legislazione non è mai intervenuta a ripristinare l’originaria proporzione fra contributo dovuto e rivalsa ex art. 2, legge n. 335/95, mai aumentata rispetto all’originario 4 per cento (riconosciuta a fronte di un contributo allora dovuto pari al 12 per cento). Il venir meno del percorso di equiparazione ai livelli di contribuzione dei lavoratori dipendenti, riconoscendo la diversa natura dei due versamenti contributivi (per la maggior parte a carico del datore di lavoro nel caso dei dipendenti, per la maggior parte a carico proprio per gli autonomi) riapre, tuttavia, il tema della promessa pensionistica per questa tipologia di lavoratori e, in prospettiva, il problema dell’adeguatezza dei futuri trattamenti pensionistici di natura interamente contributiva Con la rimozione degli ostacoli al cumulo dei versamenti assicurativi effettuati presso diversi istituti di previdenza, da un lato, si sana una situazione di svantaggio per i soggetti che non abbiano una carriera lavorativa stabile, situazione sempre più comune nell’economia italiana; dall’altro, si rimuove un disincentivo alla mobilità dei lavoratori tra settori diversi, caratteristica che nei prossimi anni impronterà inevitabilmente il funzionamento del mercato del lavoro e delle nostre economie. La misura si caratterizza per un sostanziale riconoscimento dei diritti acquisiti, nel senso che il cumulo è ora ammesso anche se il lavoratore ha maturato il diritto autonomo al trattamento pensionistico in una delle forme assicurative coinvolte ed anche ai fini del pensionamento anticipato, due condizioni che prima non lo consentivano.

- Conclusioni In conclusione, le misure previdenziali adottate con la legge di bilancio paiono prevalentemente improntate a ragioni di equità sociale, che hanno fatto propendere per un parziale ridimensionamento della normativa vigente, introdotta con la riforma Fornero e centrata sulle esigenze di sostenibilità finanziaria ed equivalenza attuariale.

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Come sempre nel caso di interventi che hanno natura di correzione al margine dell’impianto normativo, sono compresenti costi e benefici. I primi riguardano principalmente il riconoscimento di una serie di eccezioni alla regola generale, che aprono la strada per potenziali future, ulteriori, frammentazioni della platea dei pensionati. I secondi attengono invece al contributo dato al miglioramento del tenore di vita di soggetti che fruiscono di redditi oggettivamente bassi. Per la restante parte, la manovra è composta da provvedimenti che si propongono di sanare alcuni elementi di rigidità o di non equità del sistema e che paiono prendere atto dell’opportunità di rivedere alcuni dei trade-off connessi alla materia previdenziale.

Nell’insieme, si rappresenta l’esigenza di garantire la compatibilità di interventi legati all’equità sociale con la complessiva sostenibilità dei conti pubblici, obiettivo che ha, peraltro caratterizzato, con diverse accentuazioni, la lunga stagione delle riforme previdenziali.

- Le misure in materia di istruzione In linea con le indicazioni della recente Nota di aggiornamento, la legge di bilancio prevede interventi importanti, anche da un punto di vista finanziario, intestati al “capitale umano”. L’insieme variegato di misure – in parte contenute nell’articolato del ddl (Capo V) e in parte derivanti dalle riprogrammazioni e dai rifinanziamenti della seconda sezione della legge di bilancio – risulta dell’ordine di 1,1 miliardi nel 2017, per poi assestarsi intorno a 1,3 miliardi nel biennio successivo. Nel 2017 gli importi maggiori riguardano la proroga del c.d. “bonus cultura” (290 milioni) destinato, nelle intenzioni, a favorire la spesa per attività culturali (come acquisto di libri, ingresso ai musei, cinema e teatri), attraverso la corresponsione appunto di un bonus pari a 500 euro ai giovani italiani e stranieri presenti in Italia e che nel 2017 compiranno diciotto anni. Si tratta di un intervento introdotto dalla legge di stabilità per il 2016 ma non ancora avviato nell’attesa del regolamento recante i criteri e le modalità di fruizione del beneficio, pubblicato, infine, solo nel mese di ottobre 2016.

Oltre alle incertezze sulle modalità di applicazione, che sono alla base del ritardo dell’avvio dell’iniziativa, non appare agevole valutare in quale misura l’accesso ad attività culturali possa realmente “isolare” gli effetti aggiuntivi attribuibili all’incentivo. Seguono, poi, le misure di rifinanziamento delle deleghe per la c.d. “buona scuola” (250 milioni) e quelle per il “rafforzamento dell’autonomia scolastica” (140 milioni, che salgono a 400 milioni nel 2018 e nel 2019). In particolare, nell’ambito di tale ultima categoria di interventi, le risorse sono destinate a finanziare l’incremento della dotazione organica complessiva del personale docente delle istituzioni scolastiche, così come rideterminata in attuazione della legge n. 107/2015. Superiore ai 100 milioni è, infine, la dimensione stimata per la proroga del finanziamento del piano di ripristino del decoro e delle funzionalità degli edifici scolastici (c.d. “Scuole belle”), per la quale sono stanziati 128 milioni limitatamente al 2017; uno stanziamento che dovrebbe consentire il mantenimento dei livelli occupazionali esistenti e quantificati in sede di adozione del DL n. 42/2016. Tra le altre misure intestate al capitale umano, si rinviene la norma che introduce una no tax area per gli studenti universitari meritevoli e con un indicatore ISEE al di sotto dei 13.000 euro. Il minor gettito previsto (40 milioni nel 2017) sarà compensato da un pari incremento del Fondo di finanziamento ordinario delle Università (ripartito in proporzione al numero degli studenti beneficiari), ma anche dalla possibilità, attribuita agli atenei, di determinare liberamente gli importi delle tasse e dei contributi non solo nei confronti degli studenti c.d. fuori corso, ma anche con riferimento agli studenti iscritti ai corsi di laurea magistrale e a quelli che appartengono ad un nucleo familiare con un ISEE superiore a 25.000 euro. In una situazione che prevede ancora che le borse di studio e i prestiti d’onore siano finanziati principalmente dallo Stato, la legge di bilancio 2017 ha, da un lato, previsto un incremento del Fondo integrativo statale (FIS) per il finanziamento del diritto allo studio (50 milioni) al fine di consolidare, a decorrere dal 2017, il livello di finanziamento raggiunto nel 2016 e ha, dall’altro, rinviato ad un nuovo decreto la determinazione dei fabbisogni finanziari regionali allo scopo di consentire la ripartizione del FIS nelle more dell’emanazione del decreto di definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP). La verifica dei risultati fino ad oggi conseguiti con il Fondo segnala un numero ancora elevato di studenti risultati idonei che, per indisponibilità di risorse, non hanno ottenuto i benefici. Sul punto, inoltre, si è constatata – anche in mancanza della definizione dei costi e dei fabbisogni standard – una forte sperequazione tra Regioni: la percentuale delle domande non soddisfatte indica, infatti, che sono solo cinque le Regioni ove, nell’anno accademico 2014-15, tutte le istanze sono state accolte.

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Un ultimo pacchetto di disposizioni, contenute nella legge di bilancio 2017 e dirette a favorire lo sviluppo delle attività di ricerca e valorizzare le attività di supporto allo svolgimento delle stesse, prevedono l’incremento di 25 milioni della dotazione finanziaria del Fondo ordinario per gli enti di ricerca (FOE) da destinare al “sostegno delle attività di ricerca a valenza internazionale” e intervengono in materia di semplificazione, abrogando, senza maggiori oneri per la finanza pubblica (come confermato dall’andamento dei trasferimenti allo Stato rilevati nella omogenea redazione dei conti consuntivi delle università), una serie di specifiche norme di contenimento della spesa.

- Le spese per il pubblico impiego La legge di bilancio per il 2017 segna una ripresa di un politica moderatamente espansiva in materia di pubblico impiego, dopo il protrarsi per oltre otto anni, a partire dal decreto-legge n. 112 del 2008, di severe misure di contenimento. Per il 2016, la Nota di aggiornamento stima un incremento dei redditi da lavoro dipendente di quasi un punto percentuale, in relazione al previsto rifinanziamento del Fondo per l’attuazione del piano straordinario di assunzioni nella scuola e all’erogazione del contributo straordinario in favore del personale del comparto sicurezza-difesa (960 euro lordi annui per ciascun addetto per una spesa totale di 510,5 milioni). Tali effetti incrementali sono peraltro bilanciati, da un’accentuata ulteriore riduzione dovuta all’inasprimento della normativa sul blocco delle assunzioni. Per l’intero periodo 2017-2019, il rapporto tra la spesa per redditi da lavoro dipendente e il Pil resta comunque al di sotto del 10 per cento. L’articolo 52 del disegno di legge integra le risorse già stanziate nella legge di stabilità per il 2016 per i rinnovi contrattuali (300 milioni, finanziati, peraltro, attraverso l’inasprimento delle misure di contenimento delle assunzioni) con ulteriori disponibilità pari, complessivamente, a circa 1,5 miliardi per il 2017 e circa 1,9 a partire dal 2018 ed a regime, da destinare complessivamente a tre distinte finalità:

aumentare le disponibilità per la contrattazione collettiva per il triennio 2016-2018; finanziare assunzioni in deroga alla normativa sui vincoli in relazione a specifiche esigenze rappresentate dalle

diverse amministrazioni per garantire il funzionamento di attività particolarmente rilevanti, sulla base di criteri selettivi;

approntare le risorse necessarie al riordino delle carriere del personale del comparto sicurezza-difesa. In termini di impatto sull’ indebitamento netto occorre tener conto degli oneri riflessi in termini di maggiori entrate fiscali e contributive quantificati in 482 milioni per il 2017 e in 700 milioni a regime. L’articolo non specifica i criteri di riparto delle risorse complessivamente stanziate, demandando tale operazione ad un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Al riguardo la Corte osserva, con riferimento alla prima delle finalità indicate, che l’accordo quadro del 30 aprile 2009 sull’assetto delle relazioni sindacali nel pubblico impiego, sinora peraltro mai sperimentato, ipotizzava incrementi retributivi pari all’andamento stimato dell’inflazione nel periodo di riferimento, misurata attraverso l’indice IPCA, depurato dal prezzo dei prodotti energetici importati, limitati alle sole componenti stipendiali della retribuzione. Applicando le predette regole, l’onere a regime dei rinnovi contrattuali risulterebbe di circa 1,7 miliardi. Più volte, inoltre, si è richiamata l’attenzione sulla necessità che con la nuova contrattazione venga avviato il processo di riequilibrio delle componenti accessorie della retribuzione, in favore di istituti volti ad incentivare il merito individuale ed il recupero di produttività delle diverse amministrazioni. Sarà, pertanto, opportuno che il citato decreto di riparto contenga specifiche indicazioni e destini specifiche risorse in tal senso e che il successivo atto di indirizzo per la contrattazione dia all’ARAN vincolanti principi per le trattative. Modesti sembrano, i margini per l’effettuazione delle assunzioni in deroga, tenuto conto della retribuzione media dei dipendenti del settore statale (circa 32.000 euro lordi annui, cui vanno aggiunti gli oneri riflessi pari al 38,4 per cento). Gli oneri previsti per il riordino delle carriere del personale militare non sono espressamente quantificati dall’articolo 8 della legge delega n. 124 del 2015. La relazione tecnica, attesa anche l’ampiezza dei criteri per l’esercizio della delega, rinvia tale quantificazione all’esito della emanazione dei previsti decreti legislativi. Risulta peraltro, quantificato in 510 milioni annui, l’onere per il bonus previsto dall’articolo 1, comma 972 della legge di stabilità per il 2016.

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Con di disegno di legge di bilancio sono, infine, stanziate ulteriori risorse - 140 milioni nel 2017 e 400 nel 2018 - finalizzate all’incremento dell’organico dell’autonomia scolastica.

- Il sostegno agli investimenti Gli interventi a sostegno degli investimenti muovono su tre linee principali: preservare l’operatività di strumenti che hanno dimostrato la loro utilità per le piccole e medie imprese, ma introducendo, per quanto riguarda sia le misure di carattere finanziario che quelle di stimolo fiscale, una maggiore attenzione agli investimenti nelle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC); rafforzare la promozione di nuove iniziative imprenditoriali; garantire la funzionalità degli strumenti di accesso al credito. Si tratta, considerando anche le somme stanziate per il Fondo di garanzia dal DL 193/2016, di circa 4,4 miliardi, di cui 1,2 miliardi nel 2017, 1,3 miliardi nel 2018 e circa 2 miliardi nel 2019.

Ulteriori risorse a sostegno degli investimenti deriveranno dagli interventi a valere sul Fondo per il rilancio degli investimenti e dello sviluppo del Paese previsto all’art. 21 e destinato alle attività industriali ad alta tecnologia e a sostegno delle esportazioni, per il quale sono previste nel triennio 2017-2019 risorse per complessivi 6,1 miliardi. Si tratta di sviluppi coerenti con le analisi che attribuiscono i ritardi nell’accesso alle TIC rispetto alle principali economie europee, alle caratteristiche dimensionali del sistema produttivo italiano e un più diffuso svantaggio competitivo nell’ancora limitato utilizzo di tali tecnologie per la penetrazione commerciale. Le limitate disponibilità finanziarie richiederanno una attenta valutazione della effettiva utilità di sistemi agevolativi che, pur arricchendosi di nuove e più mirate finalizzazioni, continuano a interessare una ampia platea di beneficiari. Nel caso della Nuova Sabatini è prevista una riserva pari al 20 per cento (112 milioni di euro) all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica aventi come finalità la realizzazione di investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification (RFID). Con riferimento a tali tipologie di investimento il contributo è concesso con una maggiorazione pari al 30 per cento della misura massima ivi stabilita (tenuto conto dei limiti delle intensità massime di aiuto previste dalla normativa comunitaria applicabile in materia di aiuti di Stato). Una più mirata focalizzazione degli interventi potrebbe attribuire maggiore efficacia alle misure assunte. Resta poi necessaria una più attenta verifica dei risultati ottenuti attraverso strumenti come gli iper ammortamenti, che non sembrano aver conseguito nel recente passato, gli esiti sperati in termini di accelerazione degli investimenti.

- Le misure per il Servizio Sanitario Nazionale La legge di bilancio introduce misure di rilievo per il settore sanitario, intervenendo sui livelli di finanziamento del fabbisogno cui concorre lo Stato, sugli acquisti di farmaci innovativi e oncologici, sulle regole relative ai tetti di spesa farmaceutica e sui conseguenti regimi di pay-back, nonchè sul processo di adeguamento delle strutture informative. Nel complesso le misure previste mirano a consentire una gestione migliore del servizio ma anche ad ottenere una maggiore appropriatezza prescrittiva e responsabilizzazione dei soggetti che operano nel settore.

Con l’Intesa Stato–Regioni dell’11 febbraio scorso per gli anni 2017 e 2018 gli importi previsti erano rispettivamente pari a 113.063 milioni di euro e 114.998 di euro. Essi sono rideterminati rispettivamente in 113.000 milioni e 114.000 milioni di euro per il prossimo biennio ed in 115.000 milioni per l’anno 2019. Dal 2017 nell’ambito del livello del finanziamento del SSN sono ricomprese le risorse per la costituzione di un Fondo di 500 milioni di euro annui, per il concorso al rimborso alle regioni per l'acquisto dei medicinali innovativi, nonché di un Fondo di pari importo per il concorso alle regioni del rimborso dei farmaci oncologici innovativi Per superare le criticità per la realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) regionale si prevede l’utilizzo dell’infrastruttura e dei dati delle prestazioni già esistenti nel Sistema Tessera Sanitaria evitando duplicazioni di spese per la realizzazione a livello regionale delle medesime infrastrutture e rendendo disponibile ai FSE e ai dossier farmaceutici regionali i dati relativi alle esenzioni dell’assistito, prescrizioni e prestazioni erogate di farmaceutica e specialistica a carico del Servizio sanitario nazionale, certificati di malattia telematici, prestazioni di assistenza protesica, termale e integrativa. Ciò consentirebbe un potenziamento delle informazioni ai fini dell’erogazione delle prestazioni sanitarie in modo tempestivo e completo ma anche un efficientamento dell’impiego delle risorse evitando esami ripetuti e perseguendo l’appropriatezza nelle cure. Per conseguire una maggiore efficienza ed efficacia dei servizi sanitari regionali si dispone l’aumento in via sperimentale per l’anno 2017 della quota premiale di un ulteriore 0,1 per cento, collegandone l’erogazione al raggiungimento degli obiettivi contenuti in un programma annuale di miglioramento e riqualificazione di determinate aree del servizio sanitario regionale, definito anche sulla base delle valutazioni operate dal Comitato per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) in ordine all’erogazione dei LEA.

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Si introduce poi un rafforzamento della disciplina dei Piani di rientro degli Enti del SSN, rendendo più stringente la selezione degli Enti: l’obbligo di predisporre un Piano di rientro scatta a fronte di uno scostamento del 5 per cento o pari a 5 milioni di euro in valore assoluto, rispetto allo scostamento del 10 per cento o di 10 milioni di euro ora previsto. Viene quindi attuata una revisione dei meccanismi che regolano il sistema di gestione della spesa farmaceutica attraverso i tetti alla spesa territoriale (spesa convenzionata + distribuzione diretta e per conto di classe A) e ospedaliera. Essi sono rivisti al 7,96 per cento (del fabbisogno compressivo) per la spesa farmaceutica convenzionata territoriale (contro il precedente 11,3) e al 6,89 per cento per spesa farmaceutica ospedaliera e a distribuzione diretta (contro il precedente 3,3 per cento). Il provvedimento mira a consentire una maggiore tracciabilità dei dati, utile anche al fine di ridurre i contenziosi con le aziende farmaceutiche in materia di payback, che nell’ultimo periodo hanno registrato un notevole aumento. In sostanza fermo restando il complessivo onere a carico del Servizio sanitario nazionale, risponde alle esigenze di un più efficace monitoraggio dei consumi e di tracciabilità dei medicinali nell’ambito della distribuzione finale. Infine nell’ambito del finanziamento del SSN è prevista una specifica finalizzazione per il concorso al rimborso alle regioni per l’acquisto dei vaccini previsti dal Nuovo Piano Nazionale Vaccini (NPNV) e per il concorso agli oneri derivanti dai processi di stabilizzazione e assunzione del personale. Nonché misure per armonizzare la disciplina delle procedure pubbliche di acquisto di farmaci biologici a brevetto scaduto Nel 2017 il finanziamento non muta, quindi, in misura significativa gli importi previsti in base all’Intesa del febbraio scorso. Essi sono ridotti di soli 63 milioni. La correzione netta cresce a circa un miliardo per il 2018 e a poco meno di 3 miliardi a partire dal 2019. Nell’accordo di febbraio scorso il riferimento al quadro macroeconomico del Def 2015 aveva portato a rivedere gli importi del finanziamento sanitario con ipotesi più favorevoli di quelle che si sono poi effettivamente realizzate. Ciò ha consentito di riassorbire con minor affanno i tagli operati con la finanziaria per il 2016 che le regioni hanno deciso di concentrare sulla sanità. Alla revisione della spesa per 2.352 milioni già considerata nel quadro del Def 2015, sono seguite le ulteriori riduzioni previste per il 2016 (per oltre 2 miliardi con corrispondente riduzione del fabbisogno sanitario nazionale standard) e la decisione, maturata in occasione dell’approvazione dell’Intesa Stato Regioni dello scorso 11 febbraio, di prevedere che, dei risparmi richiesti alle Regioni dalla legge di stabilità 2016, gravino sul settore sanitario 3.500 milioni (dei 3.980 milioni) nel 2017 e 5.000 milioni (sui 5.468 milioni) nel 2018. Appare congrua la scelta del Governo di non operare nel 2017 una correzione del finanziamento, a ragione degli andamenti inferiori registrati in termini di crescita nominale del Pil, ma di vincolare tale somma ad una delle principali cause di crescita della spesa (i farmaci innovativi). Il ricorso a fondi potrebbe, tuttavia, come avvenuto in passato, esporre al rischio di un immobilizzo delle risorse. Per evitare tale possibilità dovrebbe essere valutata la opportunità di prevedere meccanismi compensativi tra i fondi a fronte di un diverso assorbimento delle risorse. Il vincolo di destinazione di parte delle risorse e la revisione del sistema dei tetti per la spesa farmaceutica richiederà, tuttavia, un maggiore impegno nel controllo dell’appropriatezza nell’attività prescrittiva. Tale necessità è rafforzata dalla prevedibile riduzione dell’onere che era trasferito sulla filiera produttiva attraverso i meccanismi del payback e dalla sottoposizione di un’ulteriore quota del finanziamento al meccanismo premiale in base ad obiettivi attribuiti dal nuovo Comitato LEA. Come è noto, il funzionamento dei meccanismi che regolano il payback è diverso nel caso dell’assistenza farmaceutica territoriale e in quella ospedaliera. Nel primo caso lo sforamento rispetto al tetto previsto (l’11,35 per cento del finanziamento) è totalmente a carico degli operatori privati (aziende farmaceutiche, grossisti e farmacisti); nel secondo caso lo sforamento del tetto (3,5 per cento del finanziamento) è per il 50 per cento a carico delle aziende farmaceutiche e per la restante quota delle regioni. Va inoltre osservato come nel caso del payback sulla farmaceutica convenzionata gli importi che derivano dalla procedura di ripiano sono assegnati per il 25 per cento alle regioni in proporzione allo sforamento registrato e per il restante 75 per cento il base alle quote di accesso al finanziamento; mentre quelli relativi all’ospedaliera sono destinati in funzione dello sfondamento. Con l’inclusione proposta dalla legge di bilancio della spesa per farmaci di classe A in distribuzione diretta tra quelli ospedalieri (nel 2015 oltre 4,4 miliardi circa un quarto della spesa complessiva) e non più tra quelli territoriali e la conseguente modifica delle quote previste per i tetti di spesa (da 11,35 a 7,96 per cento per la territoriale e da 3,5 a 6,89 per cento per l’ospedaliera) si ridimensiona l’onere per il payback per le imprese da un lato (oggetto di un forte confronto con i governi nazionale e regionali), mentre si rafforza il compito di valutazione dell’appropriatezza prescrittiva delle strutture ospedaliere. Coerenti con il percorso di efficientamento del comparto sono, infine, le disposizioni che mirano ad accelerare la messa a punto di strumenti in grado di gestire al meglio l’assistenza al cittadino (Fascicolo sanitario elettronico) e

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quelle dirette a rafforzare i meccanismi che portano alla definizione dei piani di rientro nei confronti di aziende con rilevanti squilibri finanziari strutturali. La legge di stabilità 2016 ha disposto che le Regioni individuino le strutture di ricovero, con squilibri finanziari o difformità nella fornitura dei servizi, da sottoporre a piani di rientro. Le strutture di ricovero e cura (AO, AOU, IRCSS) che presentano uno scostamento tra costi e ricavi pari o superiore al 10 per cento (almeno 10 milioni di euro) e/o il mancato rispetto dei parametri relativi a volumi, qualità ed esiti delle cure, devono presentare un piano di rientro di durata non superiore al triennio, contenente le misure necessarie al conseguimento dell’equilibrio economico-finanziario e patrimoniale e al miglioramento della qualità delle cure o all’adeguamento dell’offerta, al fine di superare ciascuno dei disallineamenti rilevati. Le regioni, una volta verificata l’adeguatezza delle misure previste, approvano il Piano (nel caso delle regioni in piano di rientro, verificandone la coerenza anche con i programmi operativi regionali) e dispongono che, per garantire l’equilibrio del SSR, la Gestione sanitaria accentrata iscriva nel proprio bilancio una quota di fondo sanitario regionale corrispondente alla somma degli scostamenti negativi di cui ai piani di rientro degli enti da corrispondere nel caso di verifica positiva del procedere del piano. Dal 2017, specifici Piani di rientro sono previsti anche nel caso di squilibri riconducibili alle aziende sanitarie locali e ai relativi presidi a gestione diretta, ovvero ad altri enti pubblici che erogano prestazioni di ricovero e cura, individuati da leggi regionali.

- Le misure per gli enti territoriali Numerose sono le disposizioni, non solo di contenuto esclusivamente finanziario, previste con la legge di bilancio che riguardano le amministrazioni territoriali. Esse intervengono su più aspetti e sono volte a semplificare e a superare le difficoltà gestionali che si sono tradotte finora in frequenti frizioni tra livelli di governo. A questo fine sono destinate, ad esempio, le misure che accelerano gli iter di definizione dei criteri di determinazione e di riparto del fondo di solidarietà comunale, che semplificano le modalità di raccolta dei dati necessari alla definizione dei fabbisogni standard e, soprattutto, quelle che recepiscono gli accordi conclusi con le regioni a statuto speciale a chiusura di contenziosi. Di particolare rilievo finanziario sono, invece, le misure che, da un lato, prevedono la creazione di due fondi (di cui uno con una dotazione di risorse per circa 970 milioni) le cui finalità e i cui beneficiari (oltre che i criteri e le modalità di riparto) sono demandate ad un successivo provvedimento del Governo e, dall’altro, nel dare attuazione alla recente modifica della legge 243, puntano ad imprimere nuovo impulso alle spese di investimento delle amministrazioni locali. Superato definitivamente il Patto di stabilità interno, le nuove regole per il concorso delle autonomie territoriali agli obiettivi di finanza pubblica sono già contenute nella legge di attuazione del principio costituzionale dell’equilibrio di bilancio; l’art. 65 del ddl non rileva, quindi, tanto sotto il profilo della definizione del saldo obiettivo, quanto piuttosto sotto altri due aspetti: la esplicita finalizzazione di tali regole al rilancio degli investimenti e l’introduzione del sistema sanzionatorio e premiante che la legge rinforzata aveva demandato a successiva legge dello Stato. In questa sede l’attenzione viene focalizzata sul primo aspetto. Quattro sono le misure a questo fine previste:

l’inclusione del fondo pluriennale vincolato (FPV) di entrata, al netto della quota riveniente da ricorso ad indebitamento, nel saldo tra entrate e spese finali di competenza (comprensive degli impegni rinviati agli esercizi successivi e quindi contabilizzati nel fondo pluriennale di spesa);

il mantenimento nel fondo pluriennale vincolato di spesa 2016 delle risorse accantonate nel fondo 2015 per finanziare le spese per lavori pubblici contenute nei quadri economici e quelle per procedure di affidamento diretto già attivate, ma non utilizzate nel 2016 (tali risorse vengono quindi riportate nel FPV di entrata del 2017, purché il bilancio di previsione venga approvato entro il 31 gennaio e l’ente sia in possesso del progetto esecutivo dell’investimento e del cronoprogramma di spesa);

la non inclusione ai fini del saldo di finanza pubblica degli stanziamenti al fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE);

la possibilità di utilizzare avanzi di amministrazione e risorse da indebitamento oltre il limite dell’equilibrio di finanza pubblica attraverso il meccanismo del patto nazionale di solidarietà. In particolare, sono assegnati dallo Stato agli enti locali spazi finanziari nei limiti di 700 milioni annui dal 2017 al 2019 per realizzare spesa di investimenti con utilizzo dell’avanzo di amministrazione degli esercizi precedenti e ricorso all’indebitamento. La spesa deve riguardare per 300 milioni interventi nell’edilizia scolastica e per la

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restante quota investimenti finalizzati ugualmente all’edilizia scolastica e non soddisfatti dalla precedente quota, interventi anti-sismici sugli immobili, prevenzione del rischio idrogeologico. Con riguardo alle prime tre misure, in diverse occasioni la Corte ha sottolineato l’effetto espansivo della spesa legato al funzionamento dei fondi nell’ambito del saldo obiettivo. L’inclusione del FPV (ed il mantenimento per un ulteriore anno delle risorse accantonate) e l’esclusione invece del FCDE non finanziato da avanzo di amministrazione (e degli altri fondi destinati a confluire nel risultato di amministrazione) creano delle “zone cuscinetto” che permettono agli enti di conseguire più facilmente il saldo obiettivo e, compatibilmente con gli equilibri di bilancio, di effettuare spesa con avanzo di amministrazione o con debito. L’effetto derivante dall’inclusione del FPV è quantificato nella relazione tecnica in maggiori pagamenti in conto capitale per 304 milioni nel 2017, 296 milioni nel 2018 e 302 milioni nel 2019; l’effetto espansivo derivante dalla non considerazione del FCDE non è quantificato. Le prime evidenze sulla base delle informazioni contenute nella banca dati del Patto/equilibrio con riferimento ai bilanci di previsione 2016-2018 mostrano per i comuni un accantonamento al FCDE effettivamente consistente e pressoché costante nel triennio (superiore ai 2 miliardi), in grado di assicurare uno spazio finanziario utilizzabile a fini di investimento; per quanto riguarda invece il FPV, questo risulta molto elevato nel 2016, sia in entrata che in spesa, tanto che il saldo risulterebbe più che capiente rispetto all’avanzo di amministrazione destinato a spesa di investimenti realizzato nel 2015 e quindi utilizzabile nel 2016; tuttavia negli esercizi successivi la forbice tende a restringersi in misura considerevole determinando addirittura un saldo negativo. Qualora le previsioni dei comuni dovessero essere confermate, l’assottigliamento del FPV di entrata potrebbe mettere a rischio la realizzabilità degli effetti positivi sulla spesa per investimenti. La capacità del meccanismo di imprimere un’accelerazione agli investimenti non trova sin qui conferma nei pagamenti effettuati dalle amministrazioni nei primi 9 mesi del 2016. Nonostante, infatti, i dati previsionali mostrassero le condizioni più favorevoli a che il nuovo saldo di finanza pubblica consentisse al sistema di esprimere tutto il proprio potenziale di spesa, la traduzione in termini di maggiori pagamenti per spesa in conto capitale non risulta al momento centrata, anzi, i dati Siope al terzo trimestre dell’anno evidenziano un calo rispetto al 2015 del 5 per cento. Quanto alla quarta misura tesa a rilanciare gli investimenti locali, l’introduzione di uno strumento di concessione di spazi finanziari senza compensazione ha sicuramente un valore incentivante, che accresce il grado di realizzabilità degli effetti in termini di indebitamento netto. A differenza, infatti, dei patti di solidarietà nazionale e regionale che regolano lo scambio dei margini di spesa in eccesso, senza indurre un aumento della spesa complessiva del comparto, ma solo una redistribuzione più aderente alle effettive esigenze di ciascun ente, con questo nuovo strumento gli spazi sono concessi a livello centrale e, non essendo condizionati da compensazioni, hanno un effetto espansivo sulla spesa (stimato nella RT in 245 milioni nel 2017, 435 milioni nel 2018 e 405 milioni nel 2019). Le informazioni provvisorie sugli obiettivi di saldo per il 2016 del comparto Comuni inducono a rafforzare la valutazione positiva su tale misura (tavola 6). Nel primo anno di applicazione del nuovo regime ed in assenza del patto verticale incentivato (strumento che aveva rappresentato un sostegno fondamentale per contrastare l’arretramento degli investimenti negli anni del Patto), le nuove intese regionali previste dalla legge 243/2012 stentano ad avere un ruolo significativo nel nuovo sistema degli equilibri. Nel 2016 gli spazi messi a disposizione dai comuni nell’ambito regionale superano di poco i 100 milioni, mentre sul piano nazionale si fermano a circa 60 milioni. La compensazione regionale verticale non arriva a 32 milioni a fronte di quasi 800 milioni ceduti nel 2015 ai comuni tra Patto verticale incentivato e ordinario. Ciò considerato, desta qualche interrogativo l’inquadramento del meccanismo nell’ambito dei patti nazionali di cui all’art. 10 c. 4 della legge n. 243/2012. Infatti la norma richiamata pone due condizioni per il ricorso al patto nazionale: la prima, che le esigenze degli enti non siano state già soddisfatte dai patti regionali; la seconda, che venga comunque mantenuto l’equilibrio del complesso degli enti territoriali. Condizioni che non sembrano richieste dal nuovo strumento previsto dal comma 23 dell’art. 70 (e replicato al c. 33 per le regioni); questi “patti” , in primo luogo, precedono temporalmente le intese regionali e quindi prescindono dalla verifica della capacità del sistema territoriale di soddisfare tutti i fabbisogni di spesa espressi e, in secondo luogo, sono collegati alla misura degli effetti in termini di indebitamento netto, che non andrebbero considerati laddove fossero previste misure compensative atte a salvaguardare l’equilibrio del comparto. Il meccanismo sembra assimilabile, piuttosto, alle esclusioni di spesa concesse anche dalla legge di stabilità per il 2016 per l’edilizia scolastica, la bonifica di siti inquinati ed altre esigenze specifiche (commi 441,713,716,750), ma la regola che disciplina l’equilibrio di bilancio degli enti territoriali e che è contenuta nella legge rinforzata, non

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prevede che il legislatore possa intervenire sulle voci che concorrono alla determinazione del saldo di finanza pubblica. 6. Considerazioni conclusive La preoccupazione di non incidere in senso negativo sulle prospettive del Paese ha spinto il Governo a muovere in direzione di un’ulteriore revisione della strategia di fiscal policy e degli obiettivi di convergenza verso l’equilibrio strutturale di bilancio. Una revisione funzionale a consolidare la ripresa, ma anche ad accelerare un processo di adeguamento delle infrastrutture pubbliche e del patrimonio abitativo privato, la cui urgenza è stata resa più evidente dai recenti fenomeni sismici che hanno colpito il paese. Non possono, infatti, sottacersi la perdurante drammaticità e le peculiari modalità osservate nei recenti eventi sismici, che appaiono sì eventi eccezionali, ma i cui effetti devono considerarsi proiettati in anni a venire. Conseguentemente, il Paese ha di fronte a sé l’esigenza di riordinare le priorità complessive dell’azione pubblica. E’ in questo contesto e in relazione alle incertezze del quadro macroeconomico e alle consistenti eredità negative dei conti pubblici, che la manovra oggi all’esame richiede una particolare attenzione. Nonostante le modifiche previste con la Nota abbiano dato al quadro macroeconomico tendenziale un profilo di maggiore prudenza, almeno per quello che riguarda l’anno in corso e il prossimo, si era osservato in quella sede, che permanevano potenziali elementi di fragilità che si riflettono sul percorso programmatico di finanza pubblica. In particolare, una domanda internazionale che risultasse, specie nel medio periodo, meno favorevole di quanto prefigurato, incidendo sulle prospettive delle nostre esportazioni e quindi sulla crescita del prodotto, si ripercuoterebbe anche sui conti pubblici. Con la legge di bilancio, il Governo conferma sia la scelta di disattivare per il 2017 gli inasprimenti di pressione fiscale derivanti dagli incrementi di Iva già in legislazione (clausole di salvaguardia), sia la volontà di ottenere ulteriori margini di flessibilità, spingendo nella direzione del sostegno della domanda interna. Oltre al mancato aumento dell’Iva, si prevede di intervenire sia a sostegno della crescita che con misure di carattere sociale e previdenziale in linea con quanto prefigurato nella Nota di aggiornamento del Def. Ciò avviene essenzialmente attraverso nuove spese e in misura ridotta (almeno nel 2017) con minori entrate (oltre a quelle già scontate a legislazione vigente). Sul fronte delle coperture emergono taluni elementi di problematicità che inducono a qualche approfondimento. Le maggiori spese sono compensate per meno della metà da tagli di precedenti autorizzazioni. Nel 2018, a fronte di aumenti di spesa superiori ai 15 miliardi solo 4,5 provengono da corrispondenti riduzioni. Nel 2019 il contributo della revisione della spesa si fa più consistente, ma garantisce poco più del 50 per cento delle maggiori uscite, facendo riferimento a rimodulazioni e slittamenti di spesa di cui è utile un attento monitoraggio. Alla luce di un quadro così complesso, la Corte esprime, quindi, l’avviso che il permanere di vincoli stringenti per la finanza pubblica consigli di guardare alla programmazione per il prossimo triennio con particolare attenzione e cautela, accompagnando le misure proposte con scelte volte a ridurre le conseguenze che ne possono derivare per i conti pubblici, specie in un contesto che vedrà un probabile ri-orientamento della intonazione della politica monetaria e, quindi, il venir meno dei suoi positivi riflessi sul servizio del debito. A tal fine sarebbe opportuno, innanzitutto, un attento monitoraggio dell’efficacia delle misure volte al recupero di gettito fiscale. Le scelte operate con la legge di bilancio si muovono su un terreno oggettivamente difficoltoso poiché, nel passato, non sempre i risultati sono stati all’altezza delle attese. Prevedere prudentemente un esame in corso d’anno può consentire di dare consapevolezza del progredire di un processo di revisione del rapporto tra amministrazione e cittadini, attraverso adeguati momenti di messa a punto e verifica. Potrebbe valutarsi, poi, la possibilità di un collegamento più stretto tra maturazione delle coperture e attivazione di impegni di spesa, agendo sui tempi di avvio di determinati interventi (e in alcuni casi condizionando le realizzazioni al concretizzarsi dei gettiti attesi). I limitati margini finanziari per interventi a sostegno delle famiglie e delle situazioni di disagio consiglierebbero, poi, un più esteso riferimento, nella definizione delle misure, alle condizioni economiche complessive (ISEE). Uno strumento importante per consentire di orientare al meglio le risorse disponibili. Infine, i tempi sembrano maturi per un impegno particolare in direzione di investimenti privati nel processo di adeguamento infrastrutturale del Paese, aprendo spazi al mercato garantendo, però, necessariamente gli accessi con una puntuale e rigorosa regolazione e un adeguato ricorso a strumenti di selezione degli stessi.

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CONTESTO REGIONALE

1. Premessa

Per l’Emilia Romagna viene stimata una crescita di PIL superiore a quella nazionale nel 2016 e, a distanza di un anno dalla firma del Patto per il Lavoro, grazie alle politiche anti-cicliche della Regione, si sono raggiunti importanti risultati, primo fra tutti l’aumento dell’occupazione con 35 mila occupati in più del primo trimestre 2016, rispetto allo stesso periodo del 2015. Sul versante interno, per quanto attiene il contesto istituzionale della Regione, è ormai compiuto il progetto con cui la Giunta ha riorganizzato la struttura tecnica regionale con l’intento di rafforzare gli elementi di semplificazione, trasparenza e ottimizzazione delle risorse. Il nuovo modello organizzativo, per quanto attiene le strutture apicali e le posizioni dirigenziali, ha portato al dimezzamento delle Direzioni Generali della Giunta (da 10 a 5) ed alla riduzione delle Posizioni Dirigenziali di Servizio (da 97 a 86, – 11%). Per quanto attiene il riordino territoriale, la Regione parallelamente all’applicazione della Legge Regionale 13/2015, in attuazione della c.d. “Legge Delrio”, ha rafforzato il sistema delle Unioni di Comuni e proseguito il percorso che attiene alle Fusioni di Comuni (8 quelle attuali, con la soppressione di 22 Enti che si sono uniti, e 6 i nuovi procedimenti in corso che riguardano altri 16 Comuni della Regione).

2. Gli obiettivi e i risultati attesi

Il DEFR contiene 93 obiettivi strategici di programmazione distinti in 5 aree: - istituzionale - economico - sanitario e sociale - culturale e territoriale. Per ciascun obiettivo sono descritti i risultati attesi. I 14 obiettivi afferenti l’area istituzionale comprendono il rafforzamento di un sistema di governance delle partecipazioni regionali 8con l’impegno della Regione a concluderne il percorso di razionalizzazione) e dell’azione di coordinamento della finanza regionale e locale che ha visto sbloccare risorse, senza ulteriori aggravi sulla finanza pubblica, oltre 1 miliardo di euro negli ultimi 5 anni raccordando fabbisogni e disponibilità espresse da Comuni e Province ed assegnando disponibilità finanziarie. Oltre ai 24 obiettivi strategici dell’area economica che riguardano turismo, commercio, ricerca, innovazione e investimenti, lavoro, formazione, competitività, agricoltura ed energia), anche per l’area sanità e sociale sono previsti 24 obiettivi strategici con politiche a favore delle famiglie, dell’infanzia, dei giovani, per il contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, per l’integrazione e per il contrasto alle politiche di genere ed alle pari opportunità oltre che il governo del Servizio Sanitario Regionale, delle sue eccellenze, per le politiche di prevenzione e promozione della salute, per la non autosufficienza ma anche per la continua ricerca di ottimizzazione della gestione finanziaria e della rete ospedaliera. Otto sono gli obiettivi previsti nell’ambito dell’area culturale per il diritto allo studio, per la valorizzazione del sistema bibliotecario, dei musei, dello spettacolo, della cultura cinematografica, per la promozione dello sport e dell’aggregazione giovanile. Infine, 23 sono gli obiettivi sviluppati per l’area territoriale, per la sicurezza delle città e la promozione della legalità. Per la tutela delle foreste, della qualità dell’aria e delle acque, per la sicurezza del territorio e per il miglioramento della mobilità regionale.

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Valutazione della situazione socio economica del territorio Di seguito viene riportata la situazione socio-economica del territorio e della domanda di servizi pubblici locali

anche in considerazione dei risultati e delle prospettive future di sviluppo socio-economico.

Popolazione

I dati sulla consistenza e sulle variazioni registrate dalla popolazione residente nel COMUNE DI SISSA TRECASALI,

vengono dettagliatamente specificate nel bilancio demografico 2016 dell’Ente, che viene allegato al presente

documento.

Territorio Superficie in Kmq 72,72 RISORSE IDRICHE * Fiumi e torrenti 2

STRADE * Statali Km. * Regionali Km. * Provinciali Km. * Comunali Km. * Autostrade Km.

0,00 0,00

36,00 107,00

0,00

PIANI E STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI * Piano regolatore adottato Si X No del. G.R. n. 12-12116 del 14/09/2009 * Programma di fabbricazione Si No X * Piano edilizia economica e popolare Si No X PIANO INSEDIAMENTI PRODUTTIVI * Industriali Si No X * Artigianali Si No X * Commerciali Si No X Esistenza della coerenza delle previsioni annuali e pluriennali con gli strumenti urbanistici vigenti (art. 170, comma 7, D.L.vo 267/2000) Si X No Se si, indicare l’area della superficie fondiaria (in mq.) 0

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Strutture operative

Tipologia

Esercizio precedente 2016

Programmazione pluriennale

2017 2018 2019 Asili nido n. 2 posti n. 42 42 42 42 Scuole materne n. 2 posti n. 182 182 182 182 Scuole elementari n. 3 posti n. 520 520 520 520 Scuole medie n. 1 posti n. 312 312 312 312 Strutture per anziani

n. 2 posti n. 108 108 108 108

Farmacia comunali n. 0 n. 0 n. 0 n. 0 Rete fognaria in Km. bianca nera mista

65,00 51,40

0

65,00 51,40

0

65,00 51,40

0

65,00 51,40

0 Esistenza depuratore Si X No Si X No Si X No Si X No Rete acquedotto in km. 68,10 68,10 68,10 68,10 Attuazione serv.idrico integr.

Si X No Si X No Si X No Si X No

Aree verdi, parchi e giardini n. 57 ha 14,7

n. 57 ha 14,7

n. 57 ha 14,7

n. 57 ha 14,7

Punti luce illuminazione pubb. n.

2035 2035 2035 2035

Rete gas in km. 65 65 65 65 Raccolta rifiuti in quintali 9412 9412 9412 9412 Raccolta differenziata Si X No Si X No Si X No Si X No Mezzi operativi n. 5 5 5 5 Veicoli n. 15 15 15 15 Centro elaborazione dati Si No X Si No X Si No X Si No X Personal computer n. 40 40 40 40 Altro

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Economia insediata:

I dati sono desunti dalle categorie merceologiche risultanti dal ruolo rifiuti - Anno 2016 -

Attività Numero

Aziende agricole 35 Uffici – Agenzie – Studi professionali 57 Banche 5 Negozi di abbigliamento – Cartolerie - Ferramenta 15 Edicole – Farmacie - Tabacchi 7 Supermercati – Generi Alimentari 16 Ortofrutta – Pescherie – Fiori e Piante 6 Bar – Caffè - Pasticcerie 14 Ristoranti – Pizzerie - Trattorie 12 Agriturismi 6 Attività Artigianali 39 Carrozzerie – Officine - Elettrauto 10 Falegnami – Idraulici - Fabbri 36 Parrucchieri - Barbieri 8 Attività Industriali 7

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SeS – Analisi delle condizioni interne

1. Organizzazione e modalità di gestione dei servizi pubblici locali In sintesi i principali servizi comunali sono gestiti attraverso le seguenti modalità:

Servizio Modalità di gestione Soggetto gestore

TRASPORTO SCOLASTICO APPALTO TRAVELBUS MENSE SCOLASTICHE APPALTO CAMST ASILO NIDO (Mensa) APPALTO CAMST ASILO NIDO (Gestione) APPALTO KALEIDO’S MENSE SCOLASTICHE APPALTO CAMST SOSTEGNO SCOLASTICO APPALTO PRO.GES

Elenco degli organismi ed enti strumentali e società controllate e partecipate Gli enti partecipati dall’Ente sono i seguenti:

Denominazione Attività svolta % di parte-cipaz

Capitale sociale al 31/12/2014 Note

IREN SPA Gestione della rete di distribuzione gas del territorio e gestione servizio di raccolta e smaltimento rifiuti

0,0006% 1.276.225.648 E’ stata mantenuta la partecipazione, in quanto gestisce servizi istituzionali dell’ente

Emiliambiente spa Esercizio delle attività relative alla gestione del servizio idrico integrato

5,31% 673.408 E’ stata mantenuta la partecipazione, in quanto gestisce servizi istituzionali dell’ente

Lepida spa Gestisce servizi per lo sviluppo delle reti a banda larga delle pubbliche amministrazioni

0,002% 60.713.000 E’ stata mantenuta la partecipazione, in quanto gestisce servizi istituzionali dell’ente

Parmabitare scrl Realizza programmi costruttivi volti al soddisfacimento delle esigenze abitative delle famiglie, secondo le priorità individuate dal Comune

0,8% 100.000 E’ stata richiesta la liquidazione della quota, in quanto non gestisce servizi istituzionali dell’ente

ParmaInfrastrutture Nasce da Iren spa con l’obiettivo di gestire in autonomia le reti di sottoservizi del ciclo idrico integrato

0,005% 13.541.635 Liquidata definitivamente nel corso del 2016

Società attracchi parmense

Gestione attracco sul Po 2,4% 98.000 Liquidata definitivamente nel corso del 2016

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Il ruolo del Comune nei predetti organismi è, da un lato quello civilistico, che compete ai soci delle

società di capitali e da un altro lato quello amministrativo di indirizzo politico e controllo sulla gestione

dei servizi affidati ai medesimi.

Gli interventi normativi emanati sul fronte delle partecipazioni in società commerciali e enti detenuti

dalle Amministrazioni pubbliche, sono volti alla razionalizzazione delle stesse e ad evitare alterazioni o distorsioni

della concorrenza e del mercato così come indicato dalle direttive comunitarie in materia. Il Comune, oltre ad

aver ottemperato a tutti gli obblighi di comunicazione e certificazione riguardanti le partecipazioni, monitora

costantemente l’opportunità di mantenere le stesse in base al dettato normativo di riferimento.

Con deliberazione di C.C. n. 22 del 27.07.2015 è stato approvato il piano operativo di razionalizzazione

delle società partecipate del Comune, ai sensi dell’art. 1, comma 612 della legge n. 190/2014, in cui sono

state verificate le ragioni del mantenimento o meno delle stesse.

Nel 2016, con deliberazione di C.C. n. 23 del 02.05.2016. si è proceduto all’approvazione della relazione sui

risultati conseguiti in merito all’attuazione del Piano operativo di razionalizzazione, trasmessa alla competente

Sezione Regionale della Corte dei Conti.

2. Indirizzi generali di natura strategica

a. Investimenti e realizzazione di opere pubbliche Il Comune al fine di programmare la realizzazione delle opere pubbliche sul proprio territorio è tenuto ad adottare

il programma triennale e l'elenco annuale dei lavori sulla base degli schemi tipo previsti dalla normativa.

Principali investimenti programmati per il triennio 2017 – 2019

Opera Pubblica 2017 2018 2019

Riqualificazione Pubblica Illuminazione – II stralcio 450.000,00

Lavori di adeguamento piscina 300.000,00

Lavori di ristrutturazione Scuola Media 700.000,00

Lavori di messa a norma Bar “lo Storione” 210.000,00

Costruzione nuova Scuola Elementare di Sissa 3.000.000,00

Manutenzione straordinaria strade 300.000,00 100.000,00

Ristrutturazione, consolidamento ed ampliamento

cimiteri di Sissa, Ronco C.C. e Coltaro

200.000,00 300.000,00

Lavori di riqualificazione Piazza Roma – loc. Sissa 300.000,00

Completamento anello ciclabile del territorio 2.500.000,00

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Totale 1.450.000,00 3.710.000,00 3.200.000,00

b. I programmi ed i progetti di investimento in corso di esecuzione e non ancora conclusi I principali programmi in corso di esecuzione sono:

- Costruzione nuova scuola primaria di Trecasali che sarà ultimata entro marzo 2017;

- Riqualificazione della Pubblica Illuminazione comunale con sistema LED telecontrollato, il cui I stralcio è

già stato terminato nel corso del 2016. Il II stralcio sarà ultimato entro la fine del 2017;

- Recupero del torrione della Rocca dei Terzi di Sissa, con fruibilità parziale al pubblico;

- Recupero dell’ultimo piano di Palazzo Pizzetti in Trecasali, che sarà ultimato nel corso del 2017.

- Il progetto per la costruzione dei marciapiedi nelle varie frazioni è stato approvato ed è stata indetta la

relativa gara nel corso del 2016, con inizio dei lavori nella primavera del 2017.

c. Tributi e tariffe dei servizi pubblici Gli obiettivi strategici dell’Amministrazione in questo ambito sono stati definiti in modo preciso. A seguito della fusione e della necessità di unificare la tassazione, l’impegno preso nei confronti dei cittadini era

stato quello di:

- confermare le aliquote più basse fra i due Comuni per la tassazione del reddito;

- confermare le aliquote più basse fra i due Comuni per la tassazione degli immobili.

Imposta Unica Comunale (IUC) La legge di stabilità 2014 ha istituito l’Imposta Unica Comunale che comprende:

- L’Imposta Municipale Propria (IMU), di natura patrimoniale, dovuta dal possessore dell’immobile, con

esclusione delle abitazioni principale;

- Il Tributo per i Servizi Indivisibili (TASI), a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile;

- La Tassa sui Rifiuti (TARI), destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a

carico dell’utilizzatore

Imposta municipale propria:

Con delibera del Commissario Prefettizio n. 11 del 07.05.2014, sono state stabilite le aliquote dell’IMU,

tenendo conto delle aliquote più basse dei due Comuni, in particolar modo per quello che riguardava le

attività produttive (cat. D) e che sono state poi riconfermate per il 2015 e per il 2016.

Per il 2017, il gettito è stato calcolato sulle medesime aliquote, che si intendono pertanto riconfermate.

La finanziaria 2016 ha stabilito l’esenzione dei terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatori diretti,

imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola, il cui gettito è stato compensato da

trasferimenti erariali e non ha consentito alcun aumento delle aliquote.

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Anche nella Legge di Bilancio 2017 è previsto il blocco degli aumenti di tributi e delle addizionali rispetto ai

livelli del 2015.

CATEGORIE ALIQUOTE

– Aliquota Abitazioni principali (categorie catastali A/1, A/8 e A/9) e relative pertinenze nel numero e nei limiti di legge

4 per mille

– Aliquota abitazione non principale e relative pertinenze 9,60 per mille – Aliquota categorie C/2 - C/6 - C/7 (non pertinenze di abitazioni principali) 9,60 per mille – Aliquota categoria A/10 8,60 per mille – Aliquota categoria B 8,60 per mille – Aliquota categoria C/1 8,60 per mille – Aliquota categorie C/3 - C/4 - C/5 8,60 per mille – Aliquota categoria D/5 8,60 per mille – Aliquota immobili ad uso produttivo – gruppo catastale D di cui: – Quota dovuta allo Stato 7,6 per mille – Quota dovuta al Comune 1,0 per mille

8,60 per mille

– Aliquota categoria D (esclusi D/5) – Quota allo Stato 7,6 per mille – Quota al Comune 1,0 per mille

8,60 per mille

– Terreni Agricoli 8,60 per mille – Terreni agricoli - coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali

iscritti nella previdenza agricola 9,60 per mille

- Aree edificabili 8,60 per mille – Detrazione per Abitazione Principale e relative pertinenze per le quali

continua ad applicarsi l’imposta (Categorie A/1 - A/8 e A/9)

Euro 200,00=

Addizionale comunale all’IRPEF L’Addizionale Comunale all’IRPEF è stata prevista dal D.lgs. n. 360/1998, in base al quale i comuni possono

variare l’aliquota fino a un massimo dello 0,8 per cento anche differenziata in funzione dei vari scaglioni di

reddito IRPEF nonché introdurre soglie di esenzione per particolari categorie di contribuenti.

Dopo la fusione è stata applicata, con delibera di C.C. n. 32 del 11.09.2014, riconfermata anche per gli anni

2015, 2016 e da riconfermare per l’anno 2017, l’aliquota dello 0,7 per cento del Comune di Trecasali (più

bassa di quella applicata dal Comune di Sissa pari allo 0,8%) ed introdotta una soglia di esenzione di euro

13.000,00.

La Legge di Bilancio 2017 conferma il blocco degli aumenti di tributi e delle addizionali rispetto ai livelli del

2015.

TASI La Legge di Stabilità 2014, che ha istituito l’imposta, ha definito che le aliquote TASI devono essere

determinate rispettando, in ogni caso il vincolo in base al quale la somma delle aliquote TASI e IMU, per

ciascuna tipologia di immobile, non sia superiore all’aliquota massima consentita dalla legge statale per l’IMU

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al 31.12.2013, fissata al 10,6 per mille e ad altre minori aliquote, in relazione alle diverse tipologie di

immobile.

Per la prima casa l’aliquota TASI non poteva eccedere il 2,5 per mille.

Per i fabbricati rurali strumentali, l’aliquota TASI non poteva eccedere l’1 per mille.

Con delibera di C.C. n. 24 del 01.09.2014, sono state stabilite le aliquote TASI 2014, riconfermate poi anche

per il 2015 e 2016 e che saranno riconfermate anche per il 2017.

Nel corso del 2015, con delibera di G.C. n. 42 del 23.03.2015, son stati aggiornati i valori di stima delle aree

fabbricabili ai fini IMU, con una abbattimento dal 10% al 20% a secondo delle varie tipologie e classificazioni.

La legge finanziaria 2016 ha esentato dall’imposta le abitazioni principali, con eccezione delle categorie A/1

– A/8 – A/9, il cui gettito è stato compensato da trasferimenti erariali e non ha consentito alcun aumento

delle aliquote.

Anche nella Legge di Bilancio 2017 è previsto il blocco degli aumenti di tributi e delle addizionali rispetto ai

livelli del 2015.

– Aliquota Abitazioni principali categoria A (ad eccezione della categoria A/10)

e relative pertinenze nel numero e nei limiti di legge 2 per mille

– Aliquota abitazione non principale e relative pertinenze 1 per mille – Aliquota categorie C/2 - C/6 - C/7 (non pertinenze di abitazioni principali) 1 per mille – Aliquota categoria A/10 (Uffici) 1 per mille – Aliquota categoria B 1 per mille – Aliquota categoria C/1 1 per mille – Aliquota categorie C/3 - C/4 - C/5 1 per mille – Aliquota categoria D 1 per mille – Terreni Agricoli Esclusi per legge

(L. n. 68/2014, art. 2, comma 1, lett. f)

– Fabbricati strumentali all’agricoltura 1 per mille – Aree edificabili 1 per mille – Aree “verde privato” Suc 4 (Rue Sissa) 1 per mille

TARI

La Legge di Stabilità 2014 ha introdotto il tributo sulla componente relativa alla gestione dei rifiuti (TARI), in

sostituzione della TARES.

Il gettito TARI deve assicurare la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio del servizio, ad

esclusione del trattamento dei rifiuti speciali o non assimilabili.

La TARI è determinata per tutte le superfici, compreso le aree scoperte, in quanto suscettibili di produrre

rifiuti.

La Delibera di C.C. n. 8 del 27.04.2015, riconfermava le tariffe già approvate nel 2014.

Per l’anno 2016, nonostante la legge finanziaria preveda la possibilità di un aumento, il gettito TARI è stato

calcolato senza l’aumento delle tariffe;

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Per l’anno 2017, la Legge di Bilancio prevede la possibilità di aumentare le tariffe, sulla base dell’approvazione

del piano finanziario da parte di ATERSIR,

L’art. 1, comma 683 della legge n. 147 del 2013 dispone che: “ il Consiglio Comunale deve approvare, entro il

termine fissato da norme statali per l’approvazione del bilanci odi previsione, le tariffe della TARI in conformità

al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, redatto dal soggetto che svolge il servizio stesso

ed approvato dal consiglio comunale e da altra autorità competente a norma delle leggi vigenti in materia”

In caso di ritardi da parte di ATERSIR il Comune non può comunque approvare autonomamente il piano

finanziario predisposto dal proprio gestore, in base a quanto precisato dalla Corte dei Conti, sezione regionale

di controllo dell’Emilia-Romagna.

L’art. 1, comma 169 della legge n. 296 del 2006 prevede che gli enti locali: ”deliberano le tariffe e le aliquote

relative ai tributi di loro competenza entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di

previsione. Dette deliberazioni, anche se approvate successivamente all’inizio dell’esercizio purchè entro il

termine innanzi indicato, hanno effetto dal 1° gennaio dell’anno di riferimento. In caso di mancata

approvazione entro il suddetto termine, le tariffe e le aliquote si intendono prorogate di anno in anno”

Pertanto, considerando ad oggi il termine ultimo per l’approvazione dei bilanci 2017 è fissato dal Decreto

Legge n. 244 del 18.04.2016 (Decreto Milleproroghe) al 31 marzo 2017, entro tale data dovranno essere

approvate le tariffe.

Va infine precisato che le tariffe TARI possono essere variate entro il 30 luglio 2017, in sede di verifica degli

equilibri, per quanto previsto dall’art. 193 del TUEL, con ulteriore precisazione che tale termine non può

essere utilizzato per le tariffe TARI corrispettivo, in quanto slegate dagli equilibri di bilancio.

L’avvio delle procedure per la raccolta puntuale nell’ottobre 2016, che deve essere ancora completato dal

gestore, pur non facendo prevedere un aumento generalizzato delle tariffe, che saranno commisurate

all’effettivo conferimento da parte degli utenti del rifiuto residuo attraverso un rilevatore elettronico, e non

essendo ancora stato approvato il piano finanziario da ATERSIR, ci obbliga, per il momento, a riconfermare le

tariffe del 2016, in attesa di approvarle definitivamente entro il 31 marzo 2017 (termine ultimo di

approvazione del bilancio di previsione).

PER LE UTENZE DOMESTICHE (n) componenti nucleo

abitativo TF (€/mq) TV(€/N) (*)

1 0,404 115,445 2 0,474 207,802 3 0,530 230,891 4 0,575 253,980 5 0,620 334,792

> 5 0,656 392,515 (*) Quota variabile per nucleo familiare. Nella quantificazione del tributo dovuto per una singola unità abitativa la tariffa variabile dovrà essere moltiplicata per 1

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PER LE UTENZE NON DOMESTICHE

Cod. Attività Produttive TF (€/mq) TV (€/mq) Tariffa (€/mq)

1 Musei, biblioteche, scuole, associazioni, luoghi di culto 0,261 0,78 1,041

2 Cinematografi e teatri 0,274 0,803 1,077

3 Autorimesse e magazzini senza alcuna vendita diretta 0,382 1,124 1,506

4 Campeggi, distributori carburanti, impianti sportivi 0,464 1,503 1,967

5 Stabilimenti balneari 0,318 0,952 1,270

6 Esposizioni, autosaloni 0,229 0,814 1,043

7 Alberghi con ristorante 0,764 2,262 3,026

8 Alberghi senza ristorante 0,541 1,611 2,152

9 Case di cura e riposo 0,617 1,835 2,452

10 Ospedali 0,821 0 0,821

11 Uffici, agenzie, studi professionali 0,674 2,008 2,682

12 Banche ed istituti di credito 0,356 1,154 1,510

13 Negozi abbigliamento, calzature, libreria, cartoleria, ferramenta e altri beni durevoli

0,63 1,631 2,261

14 Edicola, farmacia, tabaccaio, plurilicenze 0,821 2,019 2,840

15 Negozi particolari quali filatelia, tende e tessuti, tappeti, cappelli e ombrelli, antiquariato, commercio all’ingrosso

0,528 1,562 2,090

16 Banchi di mercato beni durevoli 0,496 1,467 1,963

17 Attività artigianali tipo botteghe: parrucchiere, barbiere, estetista 0,942 2,781 3,723

18 Attività artigianali tipo botteghe: falegname, idraulico, fabbro, elettricista

0,560 1,652 2,212

19 Carrozzeria, autofficina, elettrauto 0,662 1,732 2,394

20 Attività industriali con capannoni di produzione 0,426 1,262 1,688

21 Attività artigianali di produzione beni specifici 0,522 1,539 2,061

22 Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie,pub 3,080 9,101 12,181

23 Mense, birrerie, amburgherie 3,086 9,127 12,213

24 Bar, caffè, pasticceria 2,316 6,842 9,158

25 Supermercato, pane e pasta, macelleria, salumi e formaggi, generi alimentari

1,317 3,898 5,215

26 Plurilicenze alimentari e/o miste 1,317 3,900 5,217 27 Ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio 3,856 11,407 15,263

28 Ipermercati di genere misti 1,743 5,151 6,894 29 Banchi di mercato generi alimentari 4,403 13,027 17,430 30 Discoteche, night club 0,853 2,524 3,377

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Imposta sulla Pubblicità, Diritti sulle pubbliche affissioni: Nel corso del 2014, è stato completamento rivisto ed aggiornato, sulla base della normativa vigente e per uniformare

i due precedenti regolamenti dei due Comuni, il regolamento dell’Imposta sulla Pubblicità e del Diritto sulle

Pubbliche Affissioni con delibera di C.C. n. 38 del 11.09.2014.

Con delibera di G.C. n. 96 del 29.07.2014, sono state approvate le tariffe del servizio, riconfermate anche per il 2015,

2016 e che saranno riconfermate anche per il 2017.

COSAP Nel corso del 2014, è stato approvato il Regolamento per la disciplina dei canoni di occupazione di spazi e aree

pubbliche (COSAP), così come regolamentato dal Comune di Trecasali, con delibera del Commissario Prefettizio n. 13

del 23.05.2014.

Con il medesimo atto sono state determinate anche le relative tariffe, riconfermate anche per il 2015 e 2016 e che

saranno riconfermate anche per il 2017.

Particolare attenzione è stata posta per l’esenzione dal canone di occupazione di suolo pubblico per le

manifestazioni promosse sul territorio e patrocinate dal Comune.

Servizi pubblici

Sin dall’inizio della fusione dei due Comuni, l’Amministrazione ha cercato di uniformare rette e tariffe dei servizi

pubblici all’importo più basso, in un’ottica di tutela dei redditi di lavoratori e pensionati cittadini del Comune.

Per il 2016, dopo aver operato l’omogeneizzazione delle tariffe, ed aver effettuato le nuove gare per l’appalto dei

vari servizi, con aggravio di costi per alcuni di essi. L’Amministrazione ha deciso l’aumento dell’1% delle varie tariffe,

il cui schema è ricavabile dalla delibera di G.C. n. 197 del 29.12.2015, sempre comunque in un’ottica di contenimento

dei costi.

Per il 2017 non sono previsti aumenti per queste tariffe.

d. La spesa corrente con specifico riferimento alla gestione delle funzioni fondamentali anche con riferimento alla qualità dei servizi resi e agli obiettivi di servizio

Le missioni rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti dalla singola amministrazione.

Tali attività utilizzano risorse finanziarie, umane e strumentali ad esse destinate. Viene indicato come "spesa

corrente" l’importo della singola missione stanziato per fronteggiare il fabbisogno richiesto dal normale

funzionamento dell’intera macchina operativa dell’ente. Si tratta di mezzi impegnati per coprire i costi dei redditi

di lavoro dipendente e relativi oneri riflessi, imposte e tasse, acquisto di beni di consumo e prestazioni di servizi,

utilizzo dei beni di terzi, interessi passivi, trasferimenti correnti, ammortamenti ed oneri straordinari o residuali

della gestione di parte corrente.

La spesa corrente, con riferimento alla gestione delle funzioni fondamentali, risulta ripartita come

segue:

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Previsioni Cassa Previsioni Previsioni2017 2017 2018 2019

MISSIONE 01 Servizi istituzionali generali di gestione 2.433.440,08 2.883.677,13 2.271.418,49 2.261.418,49

MISSIONE 02 Giustizia 0,00 0,00 0,00 0,00MISSIONE 03 Ordine pubblico e sicurezza 152.159,00 179.698,30 152.159,00 152.159,00MISSIONE 04 Istruzione e diritto allo studio 1.021.059,90 1.181.308,00 1.021.059,90 1.008.959,90

MISSIONE 05Tutela e valorizzazione dei beni e delle

attività culturali46.000,00 48.525,15 46.000,00 42.000,00

MISSIONE 06 Politiche giovanili, sport e tempo libero 53.000,00 67.134,45 53.000,00 53.000,00

MISSIONE 07 Turismo 78.900,00 146.392,69 78.900,00 76.900,00

MISSIONE 08 Assetto del territorio ed edilizia abitativa 34.500,00 67.282,59 34.500,00 31.500,00

MISSIONE 09Sviluppo sostenibile e tutela del

territorio e dell’ambiente1.250.988,54 1.521.193,11 1.250.988,54 1.250.988,54

MISSIONE 10 Trasporti e diritto alla mobilità 369.617,00 475.221,35 324.617,00 314.617,00MISSIONE 11 Soccorso civile 8.200,00 8.200,00 8.200,00 8.200,00

MISSIONE 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia 1.046.195,00 1.231.384,65 1.046.195,00 1.046.195,00

MISSIONE 13 Tutela della salute 0,00 0,00 0,00 0,00MISSIONE 14 Sviluppo economico e competitività 0,00 0,00 0,00 0,00

MISSIONE 15Politiche per il lavoro e la formazione

professionale0,00 0,00 0,00 0,00

MISSIONE 16Agricoltura, politiche agroalimentari e

pesca0,00 0,00 0,00 0,00

MISSIONE 17Energia e diversificazione delle fonti

energetiche290.600,00 428.109,69 290.600,00 290.600,00

MISSIONE 18 Relazioni con le altre autonomie locali 0,00 0,00 0,00 0,00

MISSIONE 19 Relazioni internazionali 0,00 0,00 0,00 0,00MISSIONE 20 Fondi e accantonamenti 131.065,00 131.065,00 115.106,00 116.106,00MISSIONE 50 Debito pubblico 254.008,00 254.008,00 265.693,00 277.376,00MISSIONE 60 Anticipazioni finanziarie 1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00MISSIONE 99 Servizi per conto terzi 1.740.165,00 1.822.834,86 1.740.165,00 1.740.165,00

Totale generale spese 9.909.897,52 11.446.034,97 9.698.601,93 9.670.184,93

Missioni Denominazione

Si può dare seguito ad un intervento che comporta un esborso solo in presenza della contropartita finanziaria. Ciò

significa che l'ente è autorizzato ad operare con specifici interventi di spesa solo se l'attività ha ottenuto la richiesta

copertura. Fermo restando il principio del pareggio, come impiegare le risorse nei diversi programmi in cui si articola

la missione nasce da considerazioni di carattere politico o da esigenze di tipo tecnico.

Una missione può essere finanziata “autofinanziata”, quindi utilizzare risorse appartenenti allo stesso ambito

oppure, nel caso di un fabbisogno superiore alla propria disponibilità, può essere finanziata dall'eccedenza di risorse

reperite da altre missioni (la missione in avanzo finanzia quella in deficit).

e. La gestione del patrimonio Il conto del patrimonio mostra il valore delle attività e delle passività che costituiscono, per l’appunto, la situazione

patrimoniale di fine esercizio dell'ente. Questo quadro riepilogativo della ricchezza comunale non è estraneo al

contesto in cui si sviluppa il processo di programmazione. Il maggiore o minore margine di flessibilità in cui si

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innestano le scelte dell'Amministrazione, infatti, sono influenzate anche dalla condizione patrimoniale. La presenza,

nei conti dell’ultimo rendiconto, di una situazione creditoria non soddisfacente originata anche da un ammontare

preoccupante di immobilizzazioni finanziarie (crediti in sofferenza), o il persistere di un volume particolarmente

elevato di debiti verso il sistema creditizio o privato (mutui passivi e debiti di finanziamento) può infatti limitare il

margine di discrezione che l’Amministrazione possiede quando si appresta a pianificare il proprio ambito di

intervento. Una situazione di segno opposto, invece, pone l'ente in condizione di espandere la capacità di

indebitamento senza generare preoccupanti ripercussioni sulla solidità della situazione patrimoniale. Riportiamo nei

prospetti successivi i principali aggregati che compongono il conto del patrimonio, suddivisi in attivo e passivo.

Attivo Patrimoniale 2015 Denominazione Importo Immobilizzazioni immateriali 0,00 Immobilizzazioni materiali 32.698.520,17 Immobilizzazioni finanziarie 416.104,02 Rimanenze 0,00 Crediti 2.767.180,33 Attività finanziarie non immobilizzate 0,00 Disponibilità liquide 1.055.086,97 Ratei e risconti attivi 0,00

Passivo Patrimoniale 2015 Denominazione Importo Patrimonio netto 22.130.454,45 Conferimenti 7.703.065,82 Debiti 7.103.371,22 Ratei e risconti 0,00

f. L’indebitamento con analisi della relativa sostenibilità e andamento tendenziale nel periodo di mandato

Il limite di indebitamento è stabilito nella percentuale del 10% del totale dei primi tre titoli dell’entrate del

penultimo esercizio approvato (2015), per i tre esercizi del triennio 2017 - 2019.

L’andamento del debito residuo dell’indebitamento nel triennio, sarà il seguente:

Composizione del passivo

Patrimonio netto Conferimenti Debiti Ratei e risconti

Composizione dell'attivo

Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materialiImmobilizzazioni finanziarie RimanenzeCrediti Attività finanziarie non immobilizzateDisponibilità liquide Ratei e risconti attivi

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2015 2016 2017 2018 2019 Residuo debito

- Mutui - Obbligazioni

5.858.871,89

277.750,00

6.206.595,87

252.500,00

5.813.118,40 227.250,00

5.902.521,40 202.000,00

5.963.805,40 176.750,00

Nuovi prestiti per mutui 690.000,00 0,00 500.000,00 500.000,00 300.000,00 Prestiti rimborsati

- Mutui - Obbligazioni

342.276,02 25.250,00

393.477,47

25.250,00

410.597,00 25.250,00

438.716,00 25.250,00

466.833,00 25.250,00

Estinzioni anticipate - - - - - Altre variazioni (meno) - - - - - Debito residuo

- Mutui - Obbligazioni

6.206.595,87 252.500,00

5.813.118,40 227.250,00

5.902.521,40 202.000,00

5.963.805,40 176.750,00

5.796.972,40 151.500,00

g. Gli equilibri della situazione corrente e generali del bilancio ed i relativi equilibri in termini di cassa

Il consiglio comunale, con l'approvazione politica di questo importante documento di programmazione,

identifica gli obiettivi generali e destina le conseguenti risorse di bilancio. Il tutto, rispettando nell'intervallo di

tempo richiesto dalla programmazione il pareggio tra risorse destinate (entrate) e relativi impieghi (uscite).

L'Amministrazione può agire in quattro direzioni ben definite: la gestione corrente, gli interventi negli

investimenti, l'utilizzo dei movimenti di fondi e la registrazione dei servizi per C/terzi. Ognuno di questi comparti

può essere inteso come un'entità autonoma. Di norma, le scelte inerenti i programmi riguardano solo i primi due

contesti (corrente e investimenti) perché i servizi C/terzi sono semplici partite di giro, mentre i movimenti di

fondi interessano operazioni finanziarie di entrata e uscita che si compensano.

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3. Disponibilità e gestione delle risorse umane Il piano del fabbisogno del personale per il triennio 2014/2016 è stato redatto ai sensi dell’art. 91 del D.Lgs.

267/2000 e dell’art. 39 della Legge n. 449/1997.

Con delibera di G.C. n. 168 del 28.11.2014, è stato redatto il piano triennale delle azioni positive ex art. 48 del D.Lgs.

n. 198/2006, con allegato il “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma della Legge n. 246 del 28

novembre 2015”.

La dotazione organica del Comune di Sissa Trecasali, dopo un assetto provvisorio risultante dalla sommatoria dei

posti coperti alla data del 31 dicembre 2013 nei Comuni di Sissa e Trecasali, al momento dell’intervenuta fusione, è

stata rideterminata in modo definitivo con deliberazione n. 167 del 28 novembre 2014, che ha approvato anche il

paino del fabbisogno del personale a norma dell’art. 39 della legge 30 dicembre 1997 n. 449.

Tale dotazione comprendeva 43 posti di cui 4 a tempo parziale e 6 vacanti.

Il nuovo assetto è stato elaborato e trasmesso all’organo di Revisione per prescritto parere a fine 2016, che verrà

rilasciato non appena verificatane la perfetta congruità con i dati presenti negli schemi del bilancio finanziario 2017 –

2019.

Il nuovo assetto organizzativo prevede di passare a 44 posti di cui 4 a tempo parziale e 7 vacanti, dei quali:

- n. 37 posti coperti a tempo pieno: di cui n. 4 posti con rapporto di lavoro a tempo parziale;

- n. 7 posti vacanti.

Esso non presenta eccedenze ai sensi dell’art. 6, comma 6 del D.Lgs n. 165/2001

L’amministrazione nella gestione della dotazione organica e del personale ha confermato l’indirizzo già adottato

dalle amministrazioni dei due ex Comuni ispirato al principio del contenimento della spesa ed all’esternalizzazione

delle funzioni.

Le previsioni di spesa garantiscono il rispetto dei vincoli di finanza pubblica in tema di spesa di personale.

Con l’entrata in vigore della Legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di stabilità 2016), all’art. 1, comma 229 si

stabilisce che a partire dal 2016 i Comuni istituiti a decorrere dall’anno 2011 a seguito di fusione nonché le unioni di

Comuni possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite del 100% della spesa

relativa al personale di ruolo cessato dal servizio nell’anno precedente, fermi restando i vincoli generali

sulla spesa di personale.

Le stesse norme sono state riconfermate con la Legge di Bilancio 2017.

Nei prospetti che seguono vengono illustrate e comparate la dotazione organica vigente al 1° gennaio 2016 e quella

che entrerà in vigore nel 2017:

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Dotazione organica suddivisa per contingente di categoria alla data del 01.01.16

Categorie Posti in dotazione organica Posti in servizio D 11 10 C 20 17

B3 4 3 B1 5 4 A 3 3

TOTALE 43 37 Dotazione organica suddivisa per contingente di categoria prevista nel nuovo assetto di prossima approvazione per il 2017:

Categorie Posti in dotazione organica Posti in servizio D 11 10 C 22 18

B3 3 3 B1 5 4 A 3 2

TOTALE 44 37

Le Posizioni Organizzative sono state conferite ai sotto elencati Funzionari: Settore Dipendente

I – Affari Generali e Istituzionali

Giudice Ugo

II – Servizi al Cittadino

Dicò Maristella

III – Servizi Finanziari

Storci Rosanna

IV – Opere Pubbliche e Patrimonio

Bertozzi Gabriele

V - Urbanistica e Ambiente

Delsante Paola

Decreto di nomina del Sindaco: prot. n. 1838 del 25 febbraio 2015

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4. Coerenza e compatibilità presente e futura con le disposizioni del patto di stabilità interno e con i vincoli di finanza pubblica

A seguito della sottoscrizione del “Fiscal Compact” (trattato sulla stabilità, coordinamento e governance dell’Unione

economica e monetaria), l’Italia e gli stati membri dell’Unione europea si sono impegnati a introdurre nei propri

ordinamenti il principio del pareggio di bilancio.

Per dare seguito a questo impegno nel nostro paese è stata approvata la legge costituzionale n. 1/2012 che

introduceva il principio generale, secondo il quale tutte le amministrazioni pubbliche devono assicurare l’equilibrio

tra entrate e spese di bilancio e la sostenibilità del debito, nell’osservanza delle regole dell’Unione Europea in

materia economico-finanziaria.

Successivamente con la legge 243/2012 (disposizioni per l’attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi

dell’art. 81, sesto comma della Costituzione), sono stati disciplinati i principi e le regole di bilancio riferite a tutte le

pubbliche amministrazioni.

Il pareggio di bilancio, così come previsto originariamente dalla legge 243/2012, presentava tuttavia elementi di

criticità tali da rendere poco flessibile l’attività amministrativa degli enti territoriali.

La legge 28 dicembre 2015, n, 208 (Legge di stabilità 2016) ha previsto nuove regole di finanza pubblica per gli enti

territoriali che vanno a sostituire la disciplina del patto di stabilità interno degli enti locali.

Il 13 settembre 2016 è entrata in vigore la legge 164/2016, con la quale sono state introdotte modifiche di rilievo agli

artt. 9, 10, 11, 12, e 18 della legge 243/2012.

Con esse si introducono importanti margini di flessibilità nella gestione dei bilanci degli enti.

La legge di bilancio 2017 ha ulteriormente corretto gli obiettivi di finanza pubblica a cui devono attenersi gli enti

locali, con ulteriori agevolazioni che riguardano in particolare l’utilizzo del Fondo Pluriennale Vincolato.

Gli enti in fusione non sono stati esentati come nel 2016 dal rispetto del pareggio di bilancio, e, pertanto oggi detto

pareggio deve essere dimostrato da un prospetto allegato al bilancio di previsione 2017 – 2019 e monitorato in corso

d’anno con specifiche certificazioni ministeriali.

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5. Gli obiettivi strategici

Missioni La Sezione Strategica del Documento Unico di Programmazione viene suddivisa in missioni e le stesse sono

riconducibili a quelle presenti nello schema di bilancio di previsione approvato con Decreto Legislativo 118/2011

opportunamente integrato dal DPCM 28 dicembre 2011.

La nuova struttura di bilancio è composta da novantanove missioni, non tutte di competenza degli Enti Locali, a loro

volta suddivise in programmi come meglio quantificati in sede di Sezione Operativa.

Di seguito si riportano l’analisi delle singole missioni.

In ambito strategico si posso ricondurre le seguenti argomentazione delle singole missioni tratte dagli “indirizzi di

governo” in cui sono espresse le principali scelte che hanno caratterizzato il programma dell’Amministrazione.

MISSIONE 01 – SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE

- Mantenere una buona efficienza dei servizi comunali ai cittadini;

- Semplificazione nei rapporti cittadini – amministrazione;

- Mantenimento delle tariffe più basse applicate dai due ex Comuni prima della fusione;

- Partecipazione e trasparenza.

MISSIONE 03 – ORDINE PUBBLICO E SICUREZZA

- Miglioramento di ogni forma di tutela e prevenzione rivolta al problema dei furti nelle case e della sicurezza

del cittadino in generale attraverso il potenziamento della nostra struttura di P.M. oltre a sostenere e

collaborare con tutte le forze dell’ordine preposte.

MISSIONE 04 – ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO

- Interventi per migliorare la qualità delle sedi scolastiche:

- Realizzazione nuova scuola primaria a Sissa;

- Interventi di ristrutturazione nell’Istituto Comprensivo di Trecasali;

- Nuovi locali mensa, ristrutturazione palestra e locali accessori scuola primaria di Sissa.

MISSIONE 05 – TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI.

- Promuovere uno sviluppo che valorizzi il territorio e le sue risorse ed i personaggi illustri nati o transitati nel

territorio;

- Valorizzazione della cultura del libro, della poesia e della letteratura, con organizzazione di incontri con i

bambini;

- Percorsi turistici per la scoperta di chiese e dimore minori e musei presenti nel territorio.

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MISSIONE 06 – POLITICHE GIOVANILI, SPORT E TEMPO LIBERO.

- Continuità di progetti già esistenti come il progetto pluriennale “Officina dei giovani” e il “Progetto Oratori”;

- Continuità nel sostenere l’attività delle associazioni sportive riconoscendone il ruolo di aggregazione e

prevenzione, soprattutto per i ragazzi, promuovendo la gestione degli impianti sportivi da parte delle stesse

società.

MISSIONE 07 – TURISMO.

- Promuovere uno sviluppo che valorizzi il territorio e le sue risorse;

- Promuovere una vera “green economy” basata sul turismo fluviale (Porto di Torricella – Parco “Boschi Maria

Luigia”) ed ambientale (Anello ciclo pedonale: ciclo-Taro, ciclo-Po e ciclo-Lorno);

- Valorizzazione dell’area “Boschi M. Luigia” con rifacimento piscina e costruzione area camper in zona

golenale.

MISSIONE 08 – ASSETTO DEL TERRITORIO ED EDILIZIA ABITATIVA.

- Riqualificazione delle aree urbane, per ridurre al minimo il consumo di suolo e rivitalizzare i centri dei paesi;

- Perseguimento politiche di prevenzione idrogeologica con gli enti preposti, per la salvaguardia del territorio

e per risolvere in modo definitivo il grave problema del ponte sul Taro a Gramignazzo;

- Proseguimento delle azioni rivolte a migliorare la qualità dell’aria;

- Adozioni di varianti parziali agli strumenti urbanistici per la riduzione della capacità edificatoria e favorire il

recupero del patrimonio edilizio esistente.

MISSIONE 09 – SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE.

- Proseguimento delle azioni volte a migliorare la raccolta differenziata con l’introduzione dal 2017 della

tariffazione puntuale;

- Incentivazione della raccolta differenziata dei rifiuti ed organizzazione di serate informative in tema di

compostaggio;

- Ampliamento della stazione ecologica di San Quirico per la realizzazione di un “centro per la riparazione ed il

riuso”.

MISSIONE 10 – TRASPORTI E DIRITTO ALLA MOBILITÀ.

- Adeguamento e potenziamento orario “Linea 23” su tutto il territorio comunale;

- Riqualificazione urbana con particolare attenzione alla sicurezza dei pedoni e ciclisti anche attraverso la

costruzione di marciapiedi nei centri abitati sprovvisti e manutenzione delle strade;

- Completamento interventi di riqualificazione energetica alla Pubblica Illuminazione.

MISSIONE 11 – SOCCORSO CIVILE.

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- Adeguamento al piano di protezione civile con l’ausilio della struttura sovracomunale competente ed il

coordinamento dei gruppi di volontariato;

- Proseguimento di verifiche e adeguamenti dei canali di scolo e di bonifica affinché il nostro territorio diventi

più sicuro e capace di affrontare gli eventi atmosferici straordinari.

MISSIONE 12 – DIRITTI SOCIALI, POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA.

- Confermare un settore “Servizi alla persona” concentrato sulla gestione dei servizi e delle politiche anche

distrettuali;

- Attivazione di forme di collaborazione pubblico-privato per definire percorsi di reinserimento lavorativo o

comunque di tirocinio formativo;

- Attivazione procedure per la selezione dei giovani da avviare al Servizio Civile;

- Supporto anche economico ad iniziative per l’età evolutiva formative e di conciliazione vita/lavoro.

MISSIONE 17 – ENERGIA E DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI ENERGETICHE.

- Riqualificazione e risparmio energetico, già attuate dai 2 precedenti Comuni con la costruzioni di impianti

fotovoltaici di consistenti dimensioni

MISSIONE 20 – FONDI E ACCANTONAMENTI. In tale missione viene inserito il fondo crediti di dubbia e difficile esazione che è stato definito secondo quanto

previsto dalla normativa e altri Fondi istituiti per le spese obbligatorie o impreviste successivamente all’approvazione

del bilancio.

MISSIONE 50 e 60 – DEBITO PUBBLICO e ANTICIPAZIONI FINANZIARIE. La missione cinquantesima e sessantesima vengono così definita dal Glossario COFOG:

“DEBITO PUBBLICO – Pagamento delle quote interessi e delle quote capitale sui mutui e sui prestiti assunti dall'ente e

relative spese accessorie. Comprende le anticipazioni straordinarie.

ANTICIPAZIONI FINANZIARIE – Spese sostenute per la restituzione delle risorse finanziarie anticipate dall'Istituto di

credito che svolge il servizio di tesoreria, per fare fronte a momentanee esigenze di liquidità.

Tali missioni evidenziano il peso che l’Ente affronta per la restituzione da un lato del debito a medio lungo termine

verso istituti finanziari, con il relativo costo, e dall’altro del debito a breve, da soddisfare all’interno dell’esercizio

finanziario, verso il Tesoriere Comunale.

Le presenti missioni si articolano nei seguenti programmi:

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Missione 50

Stanziamento Cassa Stanziamento Stanziamento2017 2017 2018 2019

01 Quota interessi ammortamento mutui e prestiti obbligazionari

254.008,00 254.008,00 265.693,00 277.376,00

02 Quota capitale ammortamento mutui e prestiti obbligazionari

435.847,00 435.847,00 463.966,00 492.083,00

Programmi

Missione 60

Stanziamento Cassa Stanziamento Stanziamento2017 2017 2018 2019

01 Restituzione anticipazione di tesoreria 1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00

Programmi

L’art. 204 del T.U.E.L. prevede che l’ente locale possa deliberare nuovi mutui nell’anno 2017 solo se l’importo degli

interessi relativi sommato a quello dei mutui contratti precedentemente non supera il 10% delle entrate correnti

risultanti dal rendiconto del penultimo anno precedente.

LIMITE PREVISTO INCIDENZA INTERESSI2015 7.164.054,04 2017 254.008,00 716.405,40 3,55%2016 8.097.565,61 2018 265.693,00 809.756,56 3,28%2017 7.875.202,93 2019 277.376,00 787.520,29 3,52%

ENTRATE CORRENTI INTERESSI PASSIVI

Altro elemento di esposizione finanziaria potrebbe essere l’accesso all’anticipazione di cassa. Per l’anno 2017 il

budget massimo consentito dalla normativa è pari ad € 1.791.013,51 come risulta dalla seguente tabella.

Titolo 1 rendiconto 2015 4.593.120,97Titolo 2 rendiconto 2015 773.445,53Titolo 3 rendiconto 2015 1.797.487,54

TOTALE 7.164.054,043/12 1.791.013,51

LIMITE MASSIMO ANTICIPAZIONE

MISSIONE 99 – SERVIZI PER CONTO TERZI.

Con tale missione termina il raggruppamento del bilancio dell’Ente locale. E’ di pari importo sia in entrata che in

spesa ed è ininfluente sugli equilibri di bilancio poiché generatrice di accertamenti ed impegni autocompensanti.

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SEZIONE OPERATIVA (SeO)

La sezione operativa ha il compito di ricondurre in ambito concreto quanto enunciato nella sezione strategica.

Data l’approvazione del Bilancio di previsione 2017 – 2019 i dati finanziari, economici e patrimoniali del presente

Documento Unico di Programmazione sono coerenti con quanto approvato in quella sede.

In particolare per ciò che riguarda quanto proprio della parte prima sia in ambito di entrata che di spesa si propone

una lettura dei dati di bilancio in base alle unità elementari dello stesso così individuate dal legislatore delegato:

Parte Entrata: Titolo - Tipologia

Parte Spesa: Missione - Programma

SeO – Introduzione Parte prima La parte prima della sezione operativa ha il compito di evidenziare le risorse che l’Ente ha intenzione di reperire, la

natura delle stesse, come vengano impiegate ed a quali programmi vengano assegnate.

Il concetto di risorsa è ampio e non coincide solo con quelle a natura finanziaria ma deve essere implementata anche

dalle risorse umane e strumentali che verranno assegnate in sede di Piano Esecutivo di Gestione e Piano delle

performance.

Parte seconda Programmazione operativa e vincoli di legge

La parte seconda della sezione operativa riprende ed approfondisce gli aspetti della programmazione in materia

personale, di lavori pubblici e patrimonio, sviluppando di conseguenza tematiche già delineate nella sezione

strategica ma soggette a precisi vincoli di legge. Si tratta dei comparti del personale, opere pubbliche e patrimonio,

tutti interessati da una serie di disposizioni di legge tese ad incanalare il margine di manovra dell'amministrazione in

un percorso delimitato da precisi vincoli, sia in termini di contenuto che di procedimento. L'ente, infatti, provvede ad

approvare il piano triennale del fabbisogno di personale, il programma triennale delle OO.PP. con l'annesso elenco

annuale ed infine il piano della valorizzazione e delle alienazioni immobiliari. Si tratta di adempimenti propedeutici

alla stesura del bilancio, poiché le decisioni assunte con tali atti a valenza pluriennale incidono sulle previsioni

contabili.

Fabbisogno di personale

Il legislatore, con norme generali o con interventi annuali presenti nella rispettiva legge finanziaria (legge di stabilità),

ha introdotto specifici vincoli che vanno a delimitare la possibilità di manovra nella pianificazione delle risorse

umane. Per quanto riguarda il numero, ad esempio, gli organi della pubblica amministrazione sono tenuti alla

programmazione triennale del fabbisogno di personale, compreso quello delle categorie protette.

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Anche se con gli spazi limitati attualmente previsti dal legislatore, si può ipotizzare una ripresa delle assunzioni a

tempo indeterminato, per effetto della scadenza del termine del 31.12.2016 che era fissato dalla legge n. 190/2014

per la limitazione delle capacità assunzionali dal 2015 al 2016 alle assunzioni di personale a tempo indeterminato a

seguito dell’assorbimento del personale in sovrannumero degli enti di area vasta e della attestazione del

Dipartimento della Funzione Pubblica, per il quale nella gran parte tali dipendenti sono stati riassorbiti.

Le capacità assunzionali dettate dalla legge di bilancio 2017 per le Pubbliche Amministrazioni sono le seguenti:

- Per gli Enti non soggetti al patto di stabilità (cioè comuni fino a 1000 abitanti, unioni di comuni, comuni in

fusione e comunità montane) si prevede la sostituzione dei cessati o utilizzazione del 100% dei risparmi di

spesa del personale cessato;

- Per le Pubbliche Amministrazioni in generale si prevede l’utilizzazione del 25% dei risparmi di spesa del

personale cessato;

- Per le Province e città metropolitane si prevede il divieto di assunzioni a tempo indeterminato.

Rispetto al 2016 si deve evidenziare che non è stata riproposta la deroga per gli enti con un rapporto tra spesa di

personale e spesa corrente inferiore al 25% che consentiva loro di utilizzare fino al 100% dei risparmi derivanti dalle

cessazioni.

Programmazione dei lavori pubblici

La realizzazione di interventi nel campo delle opere pubbliche deve essere svolta in conformità ad un programma

triennale e ai suoi aggiornamenti annuali. I lavori da realizzare nel primo anno del triennio sono compresi nell’elenco

annuale che costituisce il documento di previsione per gli investimenti in lavori pubblici e il loro finanziamento.

L'ente locale deve pertanto analizzare, identificare e quantificare gli interventi e le risorse reperibili per il

finanziamento dell'opera indicando, dove possibile, le priorità e le azioni da intraprendere per far decollare il nuovo

investimento, la stima dei tempi e la durata degli adempimenti amministrativi per la realizzazione e il successivo

collaudo. Vanno inoltre stimati, ove possibile, i relativi fabbisogni finanziari in termini di competenza e cassa. Nelle

eventuali forme di copertura dell'opera si dovrà fare riferimento anche al finanziamento tramite l’applicazione nella

parte entrata del bilancio del Fondo Pluriennale Vincolato.

Valorizzazione o dismissione del patrimonio

L’ente approva l’elenco dei singoli beni immobili ricadenti nel proprio territorio che non sono strumentali

all'esercizio delle funzioni istituzionali e che diventano, in virtù del loro inserimento nell'elenco, suscettibili di essere

valorizzati o, in alternativa, di essere dismissioni. Viene così redatto il piano delle alienazioni e delle valorizzazioni

immobiliari da allegare al bilancio di previsione, soggetto poi all’esame del consiglio. L'avvenuto inserimento di

questi immobili nel piano determina la conseguente riclassificazione tra i beni nel patrimonio disponibile e ne

dispone la nuova destinazione urbanistica. La delibera di consiglio che approva il piano delle alienazioni e delle

valorizzazioni costituisce variante allo strumento urbanistico. Questa variante, in quanto relativa a singoli immobili,

non ha bisogno di ulteriori verifiche di conformità con gli eventuali atti di pianificazione di competenza della

provincia o regione.

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SeO - Parte prima e Parte seconda - Analisi per missione

Analisi delle risorse Nella sezione operativa ha rilevante importanza l’analisi delle risorse a natura finanziaria demandando alla

parte seconda la proposizione delle risorse umane nella trattazione dedicata alla programmazione in

materia di personale.

Tra le innovazioni più significative, rilevanti ai fini della comprensione dei dati esposti in questa parte, si

rileva la costituzione e l’utilizzo del fondo pluriennale vincolato (d’ora in avanti FPV). Il FPV è un saldo

finanziario, costituito da risorse già accertate in esercizi precedenti destinate al finanziamento di

obbligazioni passive dell’Ente già impegnate, ma esigibili in esercizi successivi a quello in cui è accertata

l’entrata.

Il fondo garantisce la copertura di spese imputate agli esercizi successivi a quello nel quale sono assunte e

nasce dall’esigenza di applicare il nuovo principio di competenza finanziaria potenziato, rendendo evidente

la distanza temporale intercorrente tra l’acquisizione dei finanziamenti e l’effettivo impiego di tali risorse.

Le entrate sono così suddivise:

Stanziamento Cassa Stanziamento Stanziamento 2017 2017 2018 2019

Utilizzo avanzo presunto di amministrazione

0,00 0,00 0,00 0,00

Fondo pluriennale vincolato spese correnti 130.376,59 0,00 0,00 0,00

Fondo pluriennale vincolato spese in conto capitale

0,00 0,00 0,00 0,00

TITOLO 1Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa

4.608.078,93 5.590.939,91 4.608.078,93 4.608.078,93

TITOLO 2 Trasferimenti correnti 1.090.137,00 1.126.997,10 1.090.137,00 1.089.837,00TITOLO 3 Entrate extratributarie 2.176.987,00 2.939.533,84 2.124.187,00 2.124.187,00TITOLO 4 Entrate in conto capitale 870.000,00 2.786.199,95 3.220.000,00 2.720.000,00

TITOLO 5 Entrate da riduzione di attività finanziarie 0,00 53.232,12 0,00 0,00

TITOLO 6 Accensione prestiti 500.000,00 1.058.795,56 500.000,00 300.000,00TITOLO 7 Anticipazione istituto tesoriere 1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00TITOLO 9 Entrate per conto terzi e partite di giro 1.740.165,00 1.770.520,49 1.740.165,00 1.740.165,00

12.115.744,52 16.326.218,97 14.282.567,93 13.582.267,93Totale

Titolo Descrizione

Di seguito si riporta il trend storico dell’entrata per titoli dal 2014 al 2019 con la nuova classificazione dei

titoli previsti dal 2016 in base alla normativa sulla sperimentazione contabile:

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Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento 2014 2015 2016 2017 2018 2019

Fondo pluriennale vincolato spese correnti 0,00 141.113,37 213.569,86 130.376,59 0,00 0,00

Fondo pluriennale vincolato spese in conto capitale

0,00 646.186,39 958.625,30 0,00 0,00 0,00

TITOLO 1Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa

5.251.787,85 4.593.120,97 4.697.244,43 4.608.078,93 4.608.078,93 4.608.078,93

TITOLO 2 Trasferimenti correnti 805.139,95 773.445,53 1.183.572,18 1.090.137,00 1.090.137,00 1.089.837,00TITOLO 3 Entrate extratributarie 1.634.973,47 1.797.487,54 2.216.749,00 2.176.987,00 2.124.187,00 2.124.187,00TITOLO 4 Entrate in conto capitale 463.905,02 502.434,86 2.099.288,00 870.000,00 3.220.000,00 2.720.000,00

TITOLO 5 Entrate da riduzione di attività finanziarie 1.000,00 0,00 141.790,00 0,00 0,00 0,00

TITOLO 6 Accensione prestiti 199.000,00 270.000,00 2.440.000,00 500.000,00 500.000,00 300.000,00TITOLO 7 Anticipazione istituto tesoriere 0,00 0,00 1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00TITOLO 9 Entrate per conto terzi e partite di giro 559.986,74 923.722,41 1.740.165,00 1.740.165,00 1.740.165,00 1.740.165,00

8.915.793,03 9.647.511,07 16.691.003,77 12.115.744,52 14.282.567,93 13.582.267,93

Titolo Descrizione

Totale

Si evidenzia che le cosiddette entrate di finanza derivata hanno subito notevoli variazioni a causa di

continui cambiamenti normativi negli ultimi anni.

In particolare, le Entrate extra – tributarie hanno subito un aumento notevole per l’introduzione, nell’anno

2015, della risorsa relativa all’Iva a credito per i servizi commerciali, con l’introduzione della normativa

relativa allo “splyt payment”.

ENTRATE 2016

fpv-s pc1,28%

fpv-s pcc5,74%

TITOLO 128,14%

TITOLO 27,09%TITOLO 3

13,28%

TITOLO 412,58%

TITOLO 50,85%

TITOLO 614,62%

TITOLO 75,99%

TITOLO 910,43%

fpv-spc fpv-spcc TITOLO 1 TITOLO 2 TITOLO 3

TITOLO 4 TITOLO 5 TITOLO 6 TITOLO 7 TITOLO 9

Al fine di meglio comprendere l’andamento dell’entrata, si propone un’analisi della stessa partendo dalle

unità elementari in bilancio quantificate in cui essa è suddivisa presentandone un trend storico

quinquennale.

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Le entrate di natura tributaria e contributiva erano in precedenza codificate in maniera diversa; per

ragioni di omogeneità dei dati e per permetterne il necessario confronto si propone la collocazione del

dato contabile con la nuova codifica propria dal 2016 in avanti.

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento

2014 2015 2016 2017 2018 2019

Tipologia 101 - Imposte, tasse e proventi assimilati 4.536.197,15 4.156.754,47 4.057.671,93 4.019.671,93 4.019.671,93 4.019.671,93

Tipologia 104 - Compartecipazioni di tributi 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Tipologia 301 - Fondi perequativi da Amministrazioni Centrali 715.590,70 436.366,50 639.572,50 588.407,00 588.407,00 588.407,00

Tipologia 302 - Fondi perequativi dalla Regione o Provincia autonoma

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Totale 5.251.787,85 4.593.120,97 4.697.244,43 4.608.078,93 4.608.078,93 4.608.078,93

Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa

Le entrate da trasferimenti correnti, pur rientranti tra le entrate di parte corrente, subiscono notevoli

variazioni dovute dall’applicazione dei dettati delle diverse leggi di stabilità che si susseguono negli anni e

dei relativi corollari normativi a loro collegate.

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento

2014 2015 2016 2017 2018 2019

Tipologia 101 - Trasferimenti correnti da Amministrazioni pubbliche

805.139,95 749.519,15 1.176.177,18 1.054.137,00 1.054.137,00 1.053.837,00

Tipologia 102 - Trasferimenti correnti da Famiglie 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Tipologia 103 - Trasferimenti correnti da Imprese 0,00 23.926,38 7.395,00 36.000,00 36.000,00 36.000,00

Tipologia 104 - Trasferimenti correnti da Istituzioni Sociali Private

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Tipologia 105 - Trasferimenti correnti dall'Unione Europea e dal Resto del Mondo

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Totale 805.139,95 773.445,53 1.183.572,18 1.090.137,00 1.090.137,00 1.089.837,00

Trasferimenti correnti

Le entrate extra-tributarie raggruppano al proprio interno le entrate derivanti dalla vendita e

dall’erogazione di servizi, le entrate derivanti dalla gestione di beni, le entrate da proventi da attività di

controllo o repressione delle irregolarità o illeciti, dall’esistenza d’eventuali interessi attivi su fondi non

riconducibili alla tesoreria unica, dalla distribuzione di utili ed infine rimborsi ed altre entrate di natura

corrente.

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Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento

2014 2015 2016 2017 2018 2019

Tipologia 100 - Vendita di beni e servizi e proventi derivanti dalla gestione dei beni

1.501.980,56 1.541.320,39 1.515.499,00 1.510.137,00 1.510.137,00 1.510.137,00

Tipologia 200 - Proventi derivanti dall'attività di controllo e repressionedelle irregolarità e degl

3.335,80 2.582,31 50.250,00 50.250,00 50.250,00 50.250,00

Tipologia 300 - Interessi attivi 2.496,37 1.000,00 1.000,00 1.000,00 1.000,00 1.000,00Tipologia 400 - Altre entrate da redditi da capitale 370,84 370,84 300,00 300,00 300,00 300,00

Tipologia 500 - Rimborsi e altre entrate correnti 126.789,90 252.214,00 649.700,00 615.300,00 562.500,00 562.500,00

Totale 1.634.973,47 1.797.487,54 2.216.749,00 2.176.987,00 2.124.187,00 2.124.187,00

Entrate extratributarie

Le entrate in conto capitale raggruppano al proprio interno le entrate derivanti da tributi in conto capitale,

da contributi per gli investimenti e da alienazioni di beni materiali ed immateriali censiti nel patrimonio

dell’Ente.

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento

2014 2015 2016 2017 2018 2019

Tipologia 100 - Tributi in conto capitale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Tipologia 200 - Contributi agli investimenti 150.000,00 177.918,00 1.849.288,00 650.000,00 3.000.000,00 2.500.000,00

Tipologia 300 - Altri trasferimenti in conto capitale 221.000,00 148.374,42 20.000,00 20.000,00 20.000,00 20.000,00

Tipologia 400 - Entrate da alienazione di beni materiali e immateriali 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Tipologia 500 - Altre entrate in conto capitale 92.905,02 176.142,44 230.000,00 200.000,00 200.000,00 200.000,00

Totale 463.905,02 502.434,86 2.099.288,00 870.000,00 3.220.000,00 2.720.000,00

Entrate in conto capitale

Di seguito si riportano le Entrate relative al Titolo sesto – Accensione di prestiti) e al Titolo settimo –

Anticipazioni da istituto tesoriere/cassiere.

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento 2014 2015 2016 2017 2018 2019

Tipologia 100 - Emissione di titoli obbligazionari

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Tipologia 200 - Accensione prestiti a breve termine

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Tipologia 300 - Accensione mutui e altri finanziamenti a medio lungo termine

199.000,00 690.000,00 2.440.000,00 500.000,00 500.000,00 300.000,00

Tipologia 400 - Altre forme di indebitamento

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Totale 199.000,00 690.000,00 2.440.000,00 500.000,00 500.000,00 300.000,00

Accensione Prestiti

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento 2014 2015 2016 2017 2018 2019

Tipologia 100 - Anticipazioni da istituto tesoriere/cassiere 0,00 0,00 1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00

Totale 0,00 0,00 1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00

Anticipazioni da istituto tesoriere/cassiere

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In conclusione, si presentano le entrate per partite di giro.

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento 2014 2015 2016 2017 2018 2019

Tipologia 100 - Entrate per partite di giro 413.094,33 809.237,08 1.405.165,00 1.405.165,00 1.405.165,00 1.405.165,00

Tipologia 200 - Entrate per conto terzi 146.892,41 114.485,33 335.000,00 335.000,00 335.000,00 335.000,00

Totale 559.986,74 923.722,41 1.740.165,00 1.740.165,00 1.740.165,00 1.740.165,00

Entrate per conto terzi e partite di giro

L’aumento negli stanziamenti delle partite di giro dal 2014 al 2015 è dovuto all’introduzione, tra le ritenute erariali, della risorsa relativa allo “splyt payment” per i servizi non commerciali, di cui è stato inserito il relativo capitolo anche in uscita.

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Analisi della spesa La spesa è così suddivisa:

Stanziamento Cassa Stanziamento Stanziamento 2017 2017 2018 2019

TITOLO 1 Spese correnti 7.169.732,52 8.623.200,11 6.958.436,93 6.930.019,93TITOLO 2 Spese in conto capitale 1.770.000,00 5.012.910,59 4.120.000,00 3.420.000,00

TITOLO 3 Spese per incremento attività finanziarie 0,00 0,00 0,00 0,00

TITOLO 4 Rimborso Prestiti 435.847,00 435.847,00 463.966,00 492.083,00

TITOLO 5Chiusura Anticipazioni ricevute da istituto tesoriere/cassiere

1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00

TITOLO 7 Uscite per conto terzi e partite di giro 1.740.165,00 1.822.834,86 1.740.165,00 1.740.165,0012.115.744,52 16.894.792,56 14.282.567,93 13.582.267,93

Titolo Descrizione

Totale

Di seguito si riporta il trend storico della spesa per titoli dal 2014 al 2019 con la nuova classificazione dei

titoli previsti dal 2016 in base alla normativa sulla sperimentazione contabile:

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento 2014 2015 2016 2017 2018 2019

TITOLO 1 Spese correnti 7.045.806,10 6.348.129,53 7.593.684,92 7.169.732,52 6.958.436,93 6.930.019,93TITOLO 2 Spese in conto capitale 863.904,70 1.114.753,19 6.490.305,41 1.770.000,00 4.120.000,00 3.420.000,00

TITOLO 3 Spese per incremento attività finanziarie 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

TITOLO 4 Rimborso Prestiti 351.770,00 367.526,02 418.728,00 435.847,00 463.966,00 492.083,00

TITOLO 5 Chiusura Anticipazioni ricevute da istituto tesoriere/cassiere

0,00 0,00 1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00

TITOLO 7 Uscite per conto terzi e partite di giro 559.986,74 923.722,41 1.740.165,00 1.740.165,00 1.740.165,00 1.740.165,008.821.467,54 8.754.131,15 17.242.883,33 12.115.744,52 14.282.567,93 13.582.267,93

Titolo Descrizione

Totale 13.582.267,93

Al fine di meglio comprendere l’andamento della spesa si propone la scomposizione delle varie missioni nei

programmi a loro assegnati e il confronto con i dati relativi al rendiconto 2014 e 2015.

Si evidenzia che i dati non sono del tutto confrontabili a causa della diversa collocazione di diverse voci nel

nuovo bilancio armonizzato e delle variazioni apportate al bilancio a seguito della definizione del fondo

pluriennale vincolato.

Gli esercizi 2018 e 2019 vengono considerati di mantenimento di quanto previsto per l’anno precedente per la parte

corrente, mentre, per la parte in conto capitale, si prevede di contrarre nuovi mutui (euro 500.000,00 per il 2017,

euro 500.000,00 per il 2018 ed euro 300.000,00 per il 2019) la cui somma rientra negli spazi naturali del pareggio di

bilancio (euro 510.773,27).

Il Rimborso dei Prestiti (Titolo 4) viene adeguato nel 2018 e 2019 ai nuovi mutui che si intendono contrarre.

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MISSIONE 01 – SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE PARTE 1

La missione viene scomposta nei seguenti programmi con il seguente andamento finanziario per quanto riguarda la

spesa corrente:

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento2014 2015 2016 2017 2018 2019

01 Organi istituzionali 177.694,12 146.715,13 171.050,00 144.250,00 144.250,00 144.250,0002 Segreteria generale 880.846,86 866.069,55 1.109.146,05 1.031.809,08 896.432,49 886.432,4903 Gestione economico finanziaria e programmazione

197.924,08 162.333,80 191.189,00 176.629,00 191.071,00 191.071,00

04 Gestione delle entrate tributarie 116.455,58 83.400,10 367.113,00 380.976,00 380.976,00 380.976,00

05 Gestione dei beni demaniali e patrimoniali

95.260,03 132.818,12 167.191,92 147.100,00 144.100,00 144.100,00

06 Ufficio tecnico 331.175,81 356.746,14 397.039,52 375.189,00 389.902,00 389.902,00

07 Elezioni – anagrafe e stato civile 140.304,79 120.667,12 175.987,00 175.987,00 123.187,00 123.187,00

08 Statistica e sistemi informativi 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

09 Assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

10 Risorse umane 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0011 Altri servizi generali 550.000,00 0,00 500,00 1.500,00 1.500,00 1.500,00

Totale 2.489.661,27 1.868.749,96 2.579.216,49 2.433.440,08 2.271.418,49 2.261.418,49

Programmi

Spese di investimento

100.000,00

340.000,00

300.000,00

Obiettivi della gestione corrente

- Vengono mantenuti i livelli di servizio precedenti, con l’avvenuta stabilizzazione nel 2016 di una nuova unità

nell’Ufficio Segreteria;

- Nell’ambito della semplificazione nei rapporti cittadino – amministrazione, si è proceduto alla attivazione di

una piattaforma di front- office per l’accesso gratuito, in via telematica, ai dati non sensibili e allo stato

dell’iter delle pratiche edilizie del nuovo Ente;

- Si continua a migliorare la dimensione della trasparenza, attraverso la collaborazione di tutti i dipendenti che

curano procedimenti amministrativi, con pubblicazione della modulistica e di tutti gli atti informativi riferiti

ai tributi di interesse per gli utenti;

- Sono in via di ultimazione le procedure necessarie per pervenire alla tariffazione della raccolta puntuale dei

rifiuti, che l’amministrazione intende iniziare dal 2017, con ampliamento del front-office per la necessaria

collaborazione con il gestore del servizio e per soddisfare le esigenze di informazione dei cittadini e la

compilazione della modulistica per le agevolazioni.

-

Obiettivi della gestione in conto capitale.

- Si prevedono interventi al patrimonio Comunale per euro 100.000,00 nel 2017, euro 340.000,00 nel 2018 e

300.000,00 nel 2019, così ripartiti:

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- ANNO 2017:

- Euro 40.000,00 per lavori di messa a norma impianti elettrici del Bar “lo Storione”, finanziati con Spese

Correnti (Contributo dello Stato per fusione);

- Euro 60.000,00 per sistemazione ultimo piano Palazzo Pizzetti con scala antincendio e finiture esterne,

finanziato con Spese Correnti (Contributo dello Stato per fusione);

- ANNO 2018

- Euro 210.000,00 per rifacimento terrazzo e abbattimento barriere architettoniche del Bar “lo Storione”,

finanziati con Spese Correnti (Contributo dello Stato per fusione);

- Euro 80.000,00 per consolidamento strutturale dell’ex Municipio di Trecasali per adeguamenti normativi e di

agibilità dell’immobile, finanziati con Spese Correnti (Contributo dello Stato per fusione);

- Euro 50.000,00 per lavori presso il cinema di Sissa, con sistemazione interna ed esterna dell’edificio,

finanziati con Spese Correnti (Contributo dello Stato per fusione);

- ANNO 2019

- Euro 300.000,00 per lavori di riqualificazione in Piazza Roma – Loc. Sissa, con rifacimento della

pavimentazione, finanziati con Spese Correnti (Contributo dello Stato per fusione).

MISSIONE 03 – ORDINE PUBBLICO E SICUREZZA PARTE 1

La missione viene scomposta nei seguenti programmi con il seguente andamento finanziario per quanto riguarda la

spesa corrente:

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento2014 2015 2016 2017 2018 2019

01 Polizia locale e amministrativa 107.295,08 115.489,29 133.975,87 152.159,00 152.159,00 152.159,0002 Sistema integrato di sicurezzaurbanaa

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Totale 107.295,08 115.489,29 133.975,87 152.159,00 152.159,00 152.159,00

Programmi

Obiettivi della gestione corrente:

- Nel corso del 2016 si è provveduto ad organizzare un presidio territoriale attivo, con controlli stradali,

controllo prevenzione furti e presenza e presidio delle aree in occasione di eventi pubblici.

Poiché si è rilevata una grave carenza di organico rispetto al numero degli abitanti, nel corso del 2016 una

nuova unità è stata assunta in comando e stabilizzata dal gennaio 2017 e non si esclude la convenzione del

servizio con qualche comune limitrofo.

MISSIONE 04 – ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO PARTE 1

La missione viene scomposta nei seguenti programmi con il seguente andamento finanziario per quanto riguarda la

spesa corrente:

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Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento2014 2015 2016 2017 2018 2019

01 Istruzione prescolastica 55.795,94 69.172,15 67.587,17 64.000,00 64.000,00 64.000,0002 Altri ordini di istruzione non universitaria

171.789,18 186.591,88 194.484,84 165.500,00 165.500,00 160.500,00

04 Istruzione universitaria 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0005 Istruzione tecnica superiore 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

06 Servizi ausiliari all'istruzione 732.368,03 721.820,65 773.269,25 791.559,90 791.559,90 784.459,90

07 Diritto allo studio 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Totale 959.953,15 977.584,68 1.035.341,26 1.021.059,90 1.021.059,90 1.008.959,90

Programmi

Spese di investimento 700.000,00 3.000.000,00

Obiettivi della gestione corrente:

- Si è provveduto alla revisione delle norme di accesso e dei sistemi tariffari dei servizi educativi,

conseguentemente alla fusione, con particolare attenzione al contenimento delle tariffe nella fase di

omogeneizzazione dei sistemi tariffari. Il contenimento delle tariffe resta obiettivo del triennio.

Obiettivi della gestione in conto capitale:

I principali programmi in corso di esecuzione o già conclusi sono:

- Costruzione nuova scuola primaria di Trecasali;

- Messa a norma scuola materna;

- Riqualificazione energetica e strutturale scuola secondaria di primo grado “Carlo Alberto dalla Chiesa.

Si prevedono nel triennio 2017 - 2019 interventi al patrimonio comunale per euro 700.000,00 nel 2017 ed euro

3.000.000,00 nel 2018, così ripartiti:

ANNO 2017:

- Euro 700.000,00 per lavori di ristrutturazione Scuola Media, con rifacimento facciate, adeguamenti termici,

recinzioni ed altri interventi esterni, finanziati per euro 350.000,00 con Spese Correnti (Contributo dello

Stato per fusione) e per euro 350.000,00 con contrazione di un mutuo.

ANNO 2018:

- Euro 3.000.000,00 per la costruzione di una nuova Scuola Elementare in loc. Sissa, con il rifacimento

completo dell’immobile, secondo le norme antisismiche e di risparmio energetico, finanziando l’intervento

con Contributo Regionale non ancora concesso.

MISSIONE 05 – TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI. PARTE 1

La missione viene scomposta nei seguenti programmi con il seguente andamento finanziario per quanto riguarda la

spesa corrente:

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Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento2014 2015 2016 2017 2018 2019

01 Valorizzazione dei beni di interesse storico

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

02 Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale

27.060,17 33.709,52 51.627,00 46.000,00 46.000,00 42.000,00

Totale 27.060,17 33.709,52 51.627,00 46.000,00 46.000,00 42.000,00

Programmi

Obiettivi della gestione corrente:

- L’Assessorato competente intende promuovere la cultura attraverso l’esaltazione delle principali festività

nazionali con organizzazione di meeting, concerti e rappresentazioni teatrali che abbiano come fine ultimo la

conoscenza del vero significato di queste giornate.

- Un altro impegno prioritario dell’Amministrazione è quello di ricordare i personaggi illustri nativi o transitati

sul nostro territorio.

- Altro punto forte sarà la stagione cinematografica itinerante estiva ed invernale, rivolto quest’anno in

particolare ai bambini, oltre alla lettura di novelle e spettacolo di burattini.

- In questa Missione vengono finanziate le iniziative gestite direttamente dal Comune ed anche i contributi ad

Enti ed Associazioni che organizzano manifestazioni, a valenza culturale, come il “Padus Amoenus” e vari

concerti lirici e vocali, a cui il Comune concede il patrocinio.

L’obiettivo dello stanziamento di risorse a favore delle suddette Associazioni scaturisce dal volere

dell’Amministrazione di fornire ai propri cittadini una “varietà culturale”, tra cui scegliere durante l’anno.

- Nella presente Missione vengono anche finanziate le spese relative alla gestione delle sale civiche.

L’Amministrazione si pone come obiettivo la riorganizzazione della gestione del teatro – cinema “Giordano

Ferrari”, burattinaio di Sissa e l’emanazione di un bando per la gestione di:

- Stagioni cinematografiche;

- Concorso lirico internazionale “Rinaldo Pelizzoni”;

- Mostra dei Ferrari;

- Serata all’opera estiva

Nel 2017, a trent’anni dalla scomparsa di Giordano Ferrari, a cui questa Amministrazione ha voluto intitolare la sala

cinema sita in loc. Sissa, l’Assessorato alla Cultura intende organizzare una mostra pittorica (fotografica e artigianale)

sulla famiglia Ferrari, che ha iniziato la propria attività nel nostro territorio.

Inoltre, grazie alla collaborazione di alcuni membri della famiglia (Daniela e Giordano) e all’aiuto degli artisti del

territorio, iscritti al “Censimento Artisti”, si allestirà l’ingresso e la zona bar (Sala Luciano Ferrari) con foto, scritti e

quadri riguardanti la famiglia Ferrari.

Altro importante obiettivo sarà quello di riportare le spoglie del pittore Francesco Scaramuzza, che si trovano

attualmente nel cimitero di Parma, presso il cimitero di Sissa.

In ultimo l’Assessorato intende valorizzare la cultura del libro, della poesia e della letteratura mediante

l’organizzazione di incontri animati rivolti ai bambini (Progetto “Book – Crossing e Arci Book), avvalendosi della

collaborazione della Biblioteca “Tonna”, del Centro per le Famiglie – Distretto di Fidenza e Cooperativa Gruppo

Scuola.

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Il periodo individuato è compreso fra il 20 marzo 2017 (Festa della Letteratura e della Poesia) e il 23 aprile 2017

(Giornata Mondiale del Libro).

MISSIONE 06 – POLITICHE GIOVANILI, SPORT E TEMPO LIBERO. PARTE 1

La missione viene scomposta nei seguenti programmi con il seguente andamento finanziario per quanto riguarda la

spesa corrente:

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento2014 2015 2016 2017 2018 2019

01 Sport e tempo libero 50.817,60 51.680,96 57.893,69 53.000,00 53.000,00 53.000,0002 Giovani 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Totale 50.817,60 51.680,96 57.893,69 53.000,00 53.000,00 53.000,00

Programmi

Obiettivi della gestione corrente:

- Nella presente Missione sono previste le spese di manutenzione e funzionamento degli impianti sportivi a

carico dell’Ente ed i contributi alle Società Sportive che li gestiscono.

L’amministrazione si pone infatti l’obiettivo di promuovere e preservare la gestione degli impianti sportivi da

parte delle stesse società, singole o consorziate, che organizzano gli eventi e la pratica sportiva da parte di

bambini, giovani e adulti.

MISSIONE 07 – TURISMO. PARTE 1

La missione è composta dal seguente programma con il seguente andamento finanziario per quanto riguarda la

spesa corrente:

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento2014 2015 2016 2017 2018 2019

01 Sviluppo e valorizzazione delturismo

56.478,24 31.415,04 113.100,00 78.900,00 78.900,00 76.900,00

Totale 56.478,24 31.415,04 113.100,00 78.900,00 78.900,00 76.900,00

Programmi

Spese di investimento 300.000,00 60.000,00

Obiettivi della gestione corrente:

- Nella presente Missione sono finanziate tutte le spese per manifestazioni turistiche gestite direttamente dal

Comune nonché i contributi per feste pubbliche da erogare alle associazioni locali.

All’interno della presente Missione viene finanziata la manifestazione “November-Porc”, dedicata

prevalentemente ai salumi tipici della zona, in stretto collegamento con l’Associazione “Strada del Culatello

di Zibello”, di cui il Comune fa parte.

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Nel nostro territorio il turismo infatti, oltre che dalle bellezze naturalistiche e storiche del territorio, prende

impulso anche dalle varie iniziative per la valorizzazione dei nostri prodotti eno-gastronomici tipici.

Nel 2017 il Comune prevede di gestire direttamente il “November Porc”, affidando però l’organizzazione

delle manifestazioni ludiche legate all’evento ad associazioni locali.

L’amministrazione ha finanziato, nel corso del 2016, un progetto di promozione turistica denominata

“Percorsi di Storia e Ricettività”, che si propone di creare un sistema di comunicazione e informazione

turistica con il ricorso a moderne tecnologie.

E’ stata installata una rete cartellonistica connessa ad un sistema internet di accesso alle informazioni di

almeno 20 luoghi di interesse storico-artistico presenti sul territorio, a cui gli utenti si possono collegare

direttamente.

Obiettivi della gestione in conto capitale:

- Si prevedono nel triennio 2017 - 2019 interventi nel parco turistico “Boschi M. Luigia” di Coltaro per euro

300.000,00 nel 2017 ed euro 60.000,00 nel 2018, così ripartiti:

ANNO 2017:

- Euro 300.000,00 per lavori di adeguamento piscina, con rifacimento totale dell’impianto e dei servizi

accessori, finanziati con Contributo Regionale ancora da concedere;

ANNO 2018:

- Euro 60.000,00 per la costruzione di un’area camper attrezzata in zona golenale.

MISSIONE 08 – ASSETTO DEL TERRITORIO ED EDILIZIA ABITATIVA. PARTE 1

La missione viene scomposta nei seguenti programmi con il seguente andamento finanziario per quanto riguarda la

spesa corrente:

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento2014 2015 2016 2017 2018 2019

01 Urbanistica e assetto del territorio 15.389,96 28.780,21 62.650,00 32.000,00 32.000,00 29.000,00

02 Edilizia residenziale pubblica e locale e piani di edilizia economico-popolare

3.718,78 182,57 5.817,43 2.500,00 2.500,00 2.500,00

Totale 19.108,74 28.962,78 68.467,43 34.500,00 34.500,00 31.500,00

Programmi

Obiettivi della gestione corrente:

- Interventi di pulizia e disinfestazione delle aree pubbliche, volti a garantire la massima sorveglianza igienica

del territorio, oltre che a prevenire ed alleviare il più possibile eventuali molestie e disagi arrecati alla

cittadinanza;

- Collaudi delle opere di urbanizzazione, aventi lo scopo di verificare, dal punto di vista strutturale e

dimensionale, l’idoneità e la correttezza di tali interventi;

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- Stipula di convenzioni per la gestione delle aree di interesse naturalistico presenti sul territorio, con

particolare riferimento al raggiungimento degli obiettivi e delle misure di salvaguardia e protezione delle

peculiarità ambientali ricomprese all’interno dei Siti S.I.C. – Z.P.S. appartenenti alla “Rete Natura 2000”

denominati “IT4020022 - SIC-ZPS - Basso Taro” e IT4020017 - SIC-ZPS – “Aree delle risorgive di Viarolo, Bacini

di Torrile, Fascia golenale del Po”;

- Adozione e successiva approvazione di varianti parziali agli strumenti di pianificazione urbanistica

attualmente vigenti, nell’intento di dare risposta alle mutate esigenze della cittadinanza e di tutte le realtà

sociali e produttive del territorio, mediante l’analisi delle proposte di modifica pervenute

all’Amministrazione Comunale in seguito alla pubblicazione e alla divulgazione di uno specifico avviso,

contenente la descrizione dei principali indirizzi operativi specificatamente preposti dal Comune di Sissa

Trecasali, quali la massima sostenibilità ambientale e territoriale nelle scelte operate, la coerenza con le

previsioni ed i vincoli ambientali e territoriali riportati nei piani sovraordinati, la riduzione della capacità

edificatoria di aree attualmente edificabili, l’individuazione di azioni volte a favorire il recupero del

patrimonio edilizio sparso;

- Prosecuzione del progetto di riordino archivistico delle pratiche edilizie ed attivazione di una piattaforma per

l’accesso gratuito in via telematica ai dati non sensibili e allo stato dell’iter delle pratiche edilizie, al fine di

migliorare l’efficienza dell’azione del Comune nel recupero delle stesse in fase di espletamento delle

richieste di accesso agli atti e di portare alla progressiva dematerializzazione, assicurando una maggiore

efficacia ed efficienza della gestione.

MISSIONE 09 – SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE. PARTE 1

La missione viene scomposta nei seguenti programmi con il seguente andamento finanziario per quanto riguarda la

spesa corrente:

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento2014 2015 2016 2017 2018 2019

01 Difesa del suolo 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0002 Tutela valorizzazione e recupero ambientale

106.420,00 98.667,47 125.506,49 108.591,00 108.591,00 108.591,00

03 Rifiuti 1.116.783,89 1.078.201,74 1.135.397,54 1.135.397,54 1.135.397,54 1.135.397,5404 Servizio Idrico integrato 2.000,00 5.100,52 8.000,00 7.000,00 7.000,00 7.000,0005 Aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica e forestazione

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

06 Tutela valorizzazione delle risorse idriche 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

07 Sviluppo sostenibile territorio montano piccoli Comuni

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

08 Qualità dell'aria e riduzione dell'inquinamento

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Totale 1.225.203,89 1.181.969,73 1.268.904,03 1.250.988,54 1.250.988,54 1.250.988,54

Programmi

La missione contempla molteplici interventi legati alla gestione del verde pubblico, al sistema idrico integrato e al ciclo dei rifiuti solidi urbani.

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Obiettivi della gestione corrente:

- Incentivazione della raccolta differenziata dei rifiuti ed organizzazione di serate informative in tema di

compostaggio e “buone pratiche” per la riduzione degli stessi, al fine di garantire il più possibile la massima

sostenibilità ambientale in termini di riutilizzo ed oculatezza nell’impiego di materie prime e risorse naturali,

risparmio energetico e riduzione dell’inquinamento atmosferico;

- Adesione al processo partecipativo regionale denominato “composharing”, la cui realizzazione è stata

affidata, mediante bando per manifestazione di interesse, all’associazione WWF di Parma, che ha proposto

un progetto calato sul territorio dei Comuni di Sissa Trecasali, San Secondo parmense, Sorbolo e Mezzani,

nell’ intento di introdurre importanti benefici di carattere ambientale quali l’incremento dei quantitativi di

frazione organica avviati a compostaggio domestico, la riduzione complessiva dei quantitativi di rifiuti

organici da smaltire e del numero di svuotature dei cassonetti verdi e dei contenitori dell’umido, il

miglioramento dei processi di compostaggio domestico, attraverso la consulenza, il controllo ed il

monitoraggio presso le utenze, la notevole diminuzione dei costi di gestione dei rifiuti, per effetto della

riduzione dei rifiuti verdi e di quelli umidi.

- Introduzione, nel servizio di raccolta “porta a porta” dei rifiuti, della tariffazione puntuale, che, per quanto

concerne le ricadute in termini di sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente, costituirebbe un

“incentivo” verso il cittadino, a produrre il minor numero possibile di rifiuto, contribuendo pertanto ad

ottenere un aumento complessivo nella percentuale di raccolta differenziata, oltre che un abbattimento dei

costi di gestione del servizio;

- Valutazione della possibilità di ampliare la stazione ecologica attrezzata sita in località San Quirico, mediante

la realizzazione di un “centro comunale per la riparazione ed il riuso”, che implicherebbe ricadute positive a

livello ambientale, come il contrasto ed il superamento della cultura dello “spreco delle risorse2 e dell’ “usa

e getta2 e la diminuzione di quantitativi di materiale altrimenti destinato allo smaltimento, senza tralasciare

altri effetti come l’introduzione di nuove forme di lavoro o il supporto a fasce sensibili di utenti, consentendo

una possibilità di acquisizione di beni di consumo usati ancora funzionanti ed in condizioni di essere

efficacemente utilizzati per gli usi, gli scopi e le finalità originarie dei beni stessi.

MISSIONE 10 – TRASPORTI E DIRITTO ALLA MOBILITÀ. PARTE 1

La missione viene scomposta nei seguenti programmi con il seguente andamento finanziario per quanto riguarda la

spesa corrente:

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Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento2014 2015 2016 2017 2018 2019

01 Trasporto ferroviario 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0002 Trasporto pubblico locale 42.258,03 53.667,00 57.883,76 58.200,00 58.200,00 58.200,0003 Trasporto per vie d'acqua 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0004 Altre modalità di trasporto 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0005 Viabilità e infrastrutture stradali 386.121,03 449.855,02 458.100,12 311.417,00 266.417,00 256.417,00

Totale 428.379,06 503.522,02 515.983,88 369.617,00 324.617,00 314.617,00

Programmi

Spese di investimento 670.000,00 520.000,00 2.820.000,00

Obiettivi della gestione corrente:

- Nella presente Missione, oltre alla manutenzione ordinaria delle strade comunali, sono previste le spese per

l’ intero anno di ampliamento dell’orario della linea 23 (programma 02), anche nella frazione di Coltaro e le

spese per i consumi di energia elettrica della pubblica illuminazione (programma 05), che, a seguito del

previsto intervento di riqualificazione energetica con sostituzione delle lampade esistenti con lampade a

LED, ad alto risparmio energetico, dovrebbero comportare un risparmio di consumi del 30% nel 2017 e del

50% una volta completato il secondo stralcio di interventi con la sostituzione delle lampade in tutti i punti

luce del territorio comunale.

Obiettivi della gestione in conto capitale:

- Nel 2017 sono previsti:

- Interventi straordinari alla Pubblica Illuminazione per euro 450.000,00, di cui euro 350.000,00 finanziati da

Spese Correnti (Contributo dello Stato per fusione” ed euro 150.000,00 finanziati con mutuo da assumere;

- Realizzazione di opere di urbanizzazione per euro 200.000,00, finanziate con proventi di

concessioni edilizie, che verranno utilizzati prioritariamente per euro 25.000,00 per il finanziamento del

Centro del Riuso nella stazione ecologica di S. Quirico e per euro 45.000,00 per l’asfaltatura e la sistemazione

dello stradello di Ronco Campo Canneto.

- Realizzazione di parchi e parcheggi pubblici, per euro 20.000,00 finanziate con proventi di

monetizzazione da parcheggi e aree verdi.

- Nel 2018 sono previsti:

- Interventi di manutenzione straordinaria strade per euro 300.000,00, finanziati con mutuo da assumere;

- Realizzazione di opere di urbanizzazione per euro 200.000,00, finanziate con proventi di

concessioni edilizie

- Realizzazione di parchi e parcheggi pubblici, per euro 20.000,00 finanziate con proventi di

monetizzazione da parcheggi e aree verdi.

- Nel 2019 sono previsti:

- Interventi di manutenzione straordinaria strade per euro 100.000,00, finanziati con Spese Correnti

(Contributo dello Stato per fusione;

- Completamento anello della pista ciclabile del territorio per euro 2.500.000,00, finanziato con Contributo

Regionale, ancora da concedere;

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- Realizzazione di opere di urbanizzazione per euro 200.000,00, finanziate con proventi di

concessioni edilizie

- Realizzazione di parchi e parcheggi pubblici, per euro 20.000,00 finanziate con proventi di

monetizzazione da parcheggi e aree verdi.

MISSIONE 11 – SOCCORSO CIVILE. PARTE 1

La missione viene scomposta nei seguenti programmi con il seguente andamento finanziario per quanto riguarda la

spesa corrente:

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento2014 2015 2016 2017 2018 2019

01 Sistema di protezione civile 3.552,00 6.797,80 8.200,00 8.200,00 8.200,00 8.200,0002 Interventi a seguito di calamità naturali

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Totale 3.552,00 6.797,80 8.200,00 8.200,00 8.200,00 8.200,00

Programmi

Obiettivi della gestione corrente:

- Adeguamento del piano di protezione civile con l’ausilio della struttura sovracomunale competente, per

fronteggiare le emergenze, eventualmente studiando un meccanismo di reperibilità per il personale

dipendente del comune, che possa coadiuvare e coordinare i gruppi di volontariato.

Nella presente Missione sono previste le spese assicurative ed il contributo annuale da corrispondere

all’Associazione di Protezione Civile locale.

MISSIONE 12 – DIRITTI SOCIALI, POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA. PARTE 1

La missione viene scomposta nei seguenti programmi con il seguente andamento finanziario per quanto riguarda la

spesa corrente:

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento2014 2015 2016 2017 2018 2019

01 Interventi per l'infanzia e i minori e per asili nido

359.270,18 362.502,48 379.303,72 378.000,00 378.000,00 378.000,00

02 Interventi per la disabilità 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0003 Interventi per gli anziani 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0004 Interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale

0,00 0,00 1.500,00 500,00 500,00 500,00

05 Interventi per le famiglie 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0006 Interventi per il diritto alla casa 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0007 Programmazione e governo della rete dei servizi sociosanitari e sociali

700.579,59 634.339,54 655.943,52 605.980,00 605.980,00 605.980,00

08 Cooperazione e associazionismo 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0009 Servizio necroscopico e cimiteriale 67.039,02 65.246,20 61.558,88 61.715,00 61.715,00 61.715,00

Totale 1.126.888,79 1.062.088,22 1.098.306,12 1.046.195,00 1.046.195,00 1.046.195,00

Programmi

Spese di investimento 200.000,00 300.000,00

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La Missione contempla molteplici interventi legati alla gestione dei servizi per l’infanzia e asili nido, le spese legate

alla gestione da parte del Distretto Sanitario dei vari servizi sociosanitari e sociali e le spese relative alla gestione dei

servizi cimiteriali

Obiettivi della gestione corrente:

- Sono stati messi n campo, nel 2015 e nel 2016, interventi “sperimentali” per il Comune (quali i voucher), a

sostegno dell’occupazione di fasce deboli e l’amministrazione ritiene di consolidare tale esperienza anche

nel 2017, nonché di attivare ogni forma di collaborazione pubblico – privato per definire percorsi di

reinserimento lavorativo o comunque di tirocinio formativo.

Particolare attenzione è posta all’età evolutiva, sia con supporto economico a progetti destinati

all’ampliamento delle offerte formative e di conciliazione vita / lavoro, sia con servizio apposito di durata

pluriennale (“Officina dei giovani di Sissa Trecasali”) interamente a carico del bilancio Comunale, destinato

alla fascia 11 – 20 anni, con finalità di socializzazione / aggregazione / prevenzione di dipendenze / devianze.

Nel 2017, subordinatamente all’approvazione da parte della Regione Emilia –Romagna dei progetti

presentati a fine 2016 dal Comune e del mantenimento delle norme attualmente in vigore, sono previste

procedure per la selezione di giovani da avviare al Servizio Civile, nell’ambito dei Settori istruzione –

Ambiente.

Obiettivi della gestione in conto capitale: Nel 2018 e 2019 sono previsti:

- Interventi di ristrutturazione, consolidamento e ampliamento dei cimiteri di Ronco Campo Canneto, Sissa e

Coltaro rispettivamente per euro 200.000,00 e per euro 300.000,00, finanziati con mutui da assumere.

MISSIONE 17 – ENERGIA E DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI ENERGETICHE PARTE 1

La missione è composta dal seguente programma con il seguente andamento finanziario per quanto

riguarda la spesa corrente:

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento2014 2015 2016 2017 2018 2019

01 Fonti energetiche 265.209,44 215.673,24 300.600,00 290.600,00 290.600,00 290.600,00

Programmi

Obiettivi della gestione corrente:

- Nella presente Missione sono previste le spese relative alla gestione degli impianti fotovoltaici dei due Ex

Comuni di Sissa e Trecasali.

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Occorre sottolineare che le spese effettive sono quelle della manutenzione (euro 10.000,00), e dell’Iva a

nostro carico per gli incentivi riconosciuti dal GSE e che vengono pagati direttamente alla ditta che gestisce

l’impianto (euro 120.000,00).

Le altre spese sono compensate da entrate di pari importo e riguardano i corrispettivi per la produzione di

energia che vengono introitati dal Comune e versati direttamente alla ditta che gestisce gli impianti, a fronte

di un canone di concessione fisso annuale versato al Comune.

MISSIONE 20 – FONDI E ACCANTONAMENTI. PARTE 1

La missione viene scomposta nei seguenti programmi:

Programma Descrizione 01 Fondo di riserva 02 Fondo crediti di dubbia e difficile esazione

Fondo di riserva per le spese impreviste Il Fondo di riserva deve essere previsto per un importo non inferiore allo 0,30 e non superiore al 2 per cento del

totale delle spese correnti inizialmente previste in bilancio.

Il Fondo crediti di dubbia e difficile esazione nasce in sede di bilancio di previsione tramite l’accantonamento a

tale fondo dei crediti di dubbia e difficile esazione.

In sede di bilancio di previsione, i passi operativi necessari alla quantificazione dell’accantonamento da inserire in

bilancio sono i seguenti:

a) individuare le categorie d’entrata stanziate in sede di programmazione, che potranno dar luogo a crediti di dubbia

e difficile esazione;

b) calcolare, per ogni posta sopra individuata, la media tra incassi ed accertamenti degli ultimi cinque anni;

c) cumulare i vari addendi ed iscrive la sommatoria derivante in bilancio secondo le tempistiche proprie del

medesimo principio contabile applicato.

L’armonizzazione dei nuovi sistemi contabili stabilisce che le entrate di dubbia e difficile esazione devono essere

accertate per il loro intero ammontare ma allo stesso tempo occorre stanziare nelle spese un accantonamento a

titolo di fondo svalutazione crediti che, non potendo essere impegnato confluirà nell’avanzo di amministrazione

come quota accantonata vincolata.

Non richiedono accantonamento al Fondo:

- i trasferimenti da altre amministrazioni pubbliche;

- i crediti assistiti da fideiussione

- le entrate tributarie.

La scelta è lasciata al singolo ente che deve, comunque, dare adeguata motivazione.

Nel primo esercizio di applicazione della nuova contabilità è possibile stanziare in bilancio una quota almeno pari al

70% dell’importo dell’accantonamento quantificato nel prospetto riguardante il fondo allegato al bilancio.

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Andamento finanziario:

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento2014 2015 2016 2017 2018 2019

01 Fondo di riserva 0,00 0,00 4.105,65 51.136,70 37.177,70 38.177,7002 Fondo svalutazione crediti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,0003 Altri fondi 1.741,54 0,00 92.193,00 79.928,30 77.928,30 77.928,30

Totale 1.741,54 0,00 96.298,65 131.065,00 115.106,00 116.106,00

Programmi

Obiettivi della gestione corrente:

- Il Fondo di Riserva è stato correttamente calcolato tra lo 0,3 ed il 2% del totale delle spese correnti, così

come previsto dall’art. 166, comma 1 del D.lgs. 267/2000;

- Tra gli altri fondi sono previsti:

- Fondo di Riserva per le spese impreviste, che è stato calcolato nei limiti di quanto stabilito dall’art.

166, comma 2-bis del D.Lgs. n. 267/2000 (50% della quota minima del fondo di riserva), ed è

riservata alla copertura di eventuali spese non prevedibili (euro 14.000,00);

- Fondo crediti di incerta esigibilità, calcolato al 100% sulla media tra incassi ed accertamenti delle

entrate che possono dar luogo a crediti di incerta o difficile esazione degli ultimi 5 anni (euro

74.928,30).

- Altri accantonamenti per eventuali interessi su pagamenti per euro 5000,00 nel 2017 ed euro 3.000,00 nel

2018 e 2019.

MISSIONE 50 – DEBITO PUBBLICO. PARTE 1

La missione viene scomposta nei seguenti programmi con il seguente andamento finanziario per quanto riguarda la

spesa corrente:

Stanziamento Cassa Stanziamento Stanziamento2017 2017 2018 2019

01 Quota interessi ammortamento mutui e prestiti obbligazionari

254.008,00 254.008,00 265.693,00 277.376,00

02 Quota capitale ammortamento mutui e prestiti obbligazionari

435.847,00 435.847,00 463.966,00 492.083,00

Programmi

Obiettivi della gestione corrente:

- Il pagamento degli interessi dei mutui che l’amministrazione intende contrarre nel triennio rientra nei limiti

previsti dall’art. 204 del T.U.E.L., il quale prevede che l’ente locale possa deliberare nuovi mutui solo se

l’importo degli interessi relativi sommato a quello dei mutui contratti precedentemente non supera il 10%

delle entrate correnti risultanti dal rendiconto del penultimo anno precedente.

La prevista la contrazione di nuovi mutui nel 2017 per euro 500.000,00 e nel 2018 per euro 500.000,0 per i

seguenti interventi:

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ANNO 2017:

- Euro 350.000,00 per lavori di ristrutturazione Scuola Media;

- Euro 150.000,00 per interventi straordinari alla Pubblica Illuminazione;

ANNO 2018:

- Euro 300.000,00 per manutenzione straordinaria strade;

- Euro 200.000,00 per ristrutturazione e ampliamento cimiteri;

comporterà un aumento della spesa per interessi, oltre che un aumento della quota capitale, rispetto al

2017, per complessivi euro 39.804,00 nel 2018 ed euro 79.604,00 nel 2019.

MISSIONE 60 – ANTICIPAZIONI FINANZIARIE PARTE 1

La missione è composta dal seguente programma con il seguente andamento:

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento2014 2015 2016 2017 2018 2019

01 Restituzione anticipazione di tesoreria

0,00 0,00 1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00 1.000.000,00

Programmi

Obiettivi della gestione corrente:

- nella presente Missione sono finanziate le spese sostenute per la restituzione delle risorse finanziarie

anticipate dall'Istituto di credito che svolge il servizio di tesoreria, per fare fronte a momentanee esigenze di

liquidità.

Sono compensate da una corrispondente entrata ed incidono sulle spese di bilancio per gli interessi che

comporta l’entità e la durata dell’anticipazione di cassa da parte del tesoriere.

Insieme alla restituzione delle quote di interessi e di capitale per i mutui in ammortamento costituisce un

altro elemento di esposizione finanziaria.

Per l’anno 2017 il budget massimo consentito dalla normativa è pari ad € 1.791.013,51, come già

esposto più sopra, nella Sezione Strategica.

Il Comune di Sissa Trecasali non ha usufruito di anticipazioni di cassa dal momento della fusione ad oggi.

MISSIONE 99 – SERVIZI PER CONTO TERZI. PARTE 1

La missione viene scomposta nei seguenti programmi con il seguente andamento finanziario:

Rendiconto Rendiconto Stanziamento Stanziamento Stanziamento Stanziamento2014 2015 2016 2017 2018 2019

01 Servizi per conto terzi - Partite di giro 559.986,74 923.722,41 1.740.165,00 1.740.165,00 1.740.165,00 1.740.165,0002 Anticipazioni per il finanziamento del sistema sanitario nazionale

0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Totale 559.986,74 923.722,41 1.740.165,00 1.740.165,00 1.740.165,00 1.740.165,00

Programmi

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Obiettivi della gestione corrente:

- nella presente Missione vengono finanziate :

- il versamento delle ritenute previdenziali e assistenziali del personale;

- il versamento delle ritenute erariali;

- il versamento all’erario dell’IVA relativa ai servizi istituzionali relativa all’introduzione dello splyt

payment;

- le anticipazione del servizio economato;

- altre spese per servizi conto terzi.

L’aumento delle partite di giro dal 2014 al 2015 è dovuto all’introduzione, tra le ritenute erariali,

della risorsa relativa allo “splyt payment” per i servizi non commerciali (euro 1.000.000,00), di cui è

stato inserito il relativo capitolo anche in uscita nel 2015. Nel 2016, vista la reale incidenza di

queste ritenute, è stata ridotto a 600.000,00, come già evidenziato anche nella Sezione Strategica.

Sono comunque spese di cui è prevista la corrispondente entrata e non incidono negli equilibri di

bilancio.

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SeO - Riepilogo Parte seconda

Risorse umane disponibili La programmazione del fabbisogno di personale che gli organi di vertice degli enti sono tenuti ad approvare, ai sensi

di legge, deve assicurare le esigenze di funzionalità e di ottimizzazione delle risorse per il miglior funzionamento dei

servizi compatibilmente con le disponibilità finanziarie e i vincoli di finanza pubblica.

La dotazione organica, con i relativi posti coperti e vacanti, di seguito elencata, rappresenta uno strumento per

rappresentare le risorse umane disponibili:

Nomi Settori Cat. economica / Cat. giuridica

I Settore - Affari generali e Istituzionali

GIUDICE UGO P.O. RESPONSABILE DI SERVIZIO D1 – D5

CAMPANINI PATRIZIA Segreteria-Contratti-Archivio-Turismo-Protocollo C1 – C4

GEMMA MARZIA Segreteria-Contratti-Archivio-Turismo-Protocollo C1 – C5

BERNARDI SONIA Segreteria-Contratti-Archivio-Turismo-Protocollo C1 – C5

VACANTE Segreteria-Contratti-Archivio-Turismo-Protocollo C

ZANELLATO G.CARLO Segreteria-Contratti-Archivio-Turismo-Protocollo A1 – A3

Totale 6

GRANDINETTI LUCA Polizia Municipale C1 – C1

ALONGI GIUSEPPE Polizia Municipale C1 – C2

RUOTOLO ADOLFO Polizia Municipale C1 – C2

VACANTE Polizia Municipale C

ALBI LUCIA

(In comando nel corso del 2016 ed assunta dal

01.01.2017)

Polizia Municipale C

Totale 5

Servizi Demografici SEGRETARIO COMUNALE PASTORE FELICE ANTONIO

RESPONSABILE DI SERVIZIO

DALLATOMASINA ANDREA Servizi Demografici C1 – C4

CATTABIANI OMBRETTA Servizi Demografici C1 – C5

BERNAZZOLI EMANUELA Servizi Demografici B1 – B5

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SIMONE GIOVANNI Servizi Demografici B3 – B7

Totale 4

Settore II – Servizi al Cittadino

DICO’ MARISTELLA P.O. RESPONSABILE DI SERVIZIO D1 – D4

FERSINI BARBARA Sportello sociale e riscossione rette dei servizi socio - educativi C1 – C5

DALLASALDA EMANUELA Assistente sociale D1 – D3

FONTANA PAOLA Assistenza scolastica - Biblioteca C1 – C5

VACANTE (Cessato nel corso del 2015)

Sportello Sociale B3

Totale 5

Settore III – Servizi Finanziari

STORCI ROSANNA P.O. RESPONSABILE DI SERVIZIO D1 – D5

MAMBRIANI MONICA Personale - Contabilità C1 – C5

VACANTE (L’assunzione è prevista nel

2° sem. 2017) Tributi - Contabilità C

ANNUITI ROBERTA Tributi D1 – D1

FERRARI ROSANNA Tributi C1 – C5

Totale 5

Settore IV - Lavori Pubblici e Patrimonio BERTOZZI GABRIELE P.O.RESPONSABILE DI SERVIZIO D1 – D4

BONOLI PAOLO Lavori pubblici e patrimonio D1 – D1

MANTOVANI RAFFAELLA Lavori pubblici e patrimonio D1 – D2

GRASSI MIRKA Lavori pubblici e patrimonio C1 – C3

VACANTE Lavori pubblici e patrimonio D

VACANTE (L’assunzione è prevista nel

2° sem. 2017) Lavori pubblici e patrimonio C

PEDACCHIO FRANCESCO Servizio informatico C1 – C1

GRANARA ANNA RITA Coordinamento amministrativo B3 – B6

MALVISI CINZIA Protocollo A1 – A5

LAZZARIN GIORGIO Squadra operai B3 – B7

MARI ANDREA Squadra operai B1 – B4

SABIONETA GABRIELE Squadra operai B1 – B5

PATTINI MASSIMILIANO Squadra operai B1 – B5

VACANTE (Cessato nel corso del 2016)

Squadra operai A1 – A2

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VACANTE (Cessato nel corso del 2015)

Squadra operai B

Totale

15

Settore V – Urbanistica e Ambiente

DELSANTE PAOLA P.O.RESPONSABILE DI SERVIZIO D1 – D1

ROSSI ALESSANDRO Urbanistica - Ambiente D1 – D2

TAGLIAVINI SARA Urbanistica - Ambiente C1 – C1

SQUARCIA ADALBERTO Urbanistica - Ambiente C1 – C2

BERIGAZZI PAOLA Commercio C1 – C5

Totale 5

I prospetti seguenti indicano l’incidenza delle spese del personale rispetto le spese correnti.

6.400.000,006.600.000,006.800.000,007.000.000,007.200.000,007.400.000,007.600.000,00

2016

2017

2018

2019

7.593.684,92

7.039.355,93

6.958.436,93

6.930.019,93

Spese correnti

1.400.000,00 1.420.000,00 1.440.000,00 1.460.000,00 1.480.000,00 1.500.000,00

2016

2017

2018

2019

1.498.268,42

1.433.288,52

1.462.443,52

1.462.443,52

Spese per il personale

19,73%

19,99%

21,02% 21,10%

2016 2017 2018 2019

Incidenza

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Piano delle opere pubbliche La politica dell’Amministrazione nel campo delle opere pubbliche è tesa ad assicurare al cittadino un livello di

infrastrutture che garantisca nel tempo una quantità di servizi adeguata alle aspettative della collettività. Il tutto,

naturalmente, ponendo la dovuta attenzione sulla qualità delle prestazioni effettivamente rese. Il comune, con

cadenza annuale, pianifica la propria attività di investimento e valuta il fabbisogno richiesto per attivare nuovi

interventi o per ultimare le opere già in corso. In quel preciso ambito, connesso con l’approvazione del bilancio di

previsione, sono individuate le risorse che si cercherà di reperire e gli interventi che saranno finanziati con tali mezzi.

Le entrate per investimenti sono costituite da alienazioni di beni, contributi in conto capitale e mutui passivi,

eventualmente integrate con l’avanzo e il FPV di precedenti esercizi, oltre che dalle possibili economie di parte

corrente. È utile ricordare che il comune può mettere in cantiere un'opera solo dopo che è stato ottenuto il

corrispondente finanziamento. Per quanto riguarda i dati esposti, la prima tabella mostra le risorse che si desidera

reperire per attivare i nuovi interventi mentre la seconda riporta l'elenco delle opere che saranno realizzate con tali

mezzi.

Denominazione ImportoAvanzo 0,00FPV 0,00Risorse correnti 400.000,00Contributi in C/Capitale 870.000,00Mutui passivi 500.000,00Altre entrate 0,00

Principali investimenti programmati per il triennio 2017 - 2019

Opera Pubblica 2017 2018 2019

Riqualificazione Pubblica Illuminazione –

II stralcio

450.000,00

Lavori di adeguamento piscina 300.000,00

Lavori di ristrutturazione Scuola Media 700.000,00

Lavori di messa a norma Bar “lo

Storione”

210.000,00

Costruzione nuova Scuola Elementare di 3.000.000,00

Finanziamento degli investimenti

Avanzo FPV Risorse correnti Contributi in C/Capitale Mutui passivi Altre entrate

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Sissa

Manutenzione straordinaria strade 300.000,00 100.000,00

Ristrutturazione, consolidamento ed

ampliamento cimiteri di Sissa, Ronco

C.C. e Coltaro

200.000,00 300.000,00

Lavori di riqualificazione Piazza Roma –

loc. Sissa

300.000,00

Completamento anello ciclabile del

territorio

2.500.000,0

0

Totale 1.450.000,00 3.710.000,00 3.200.000,0

0

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Piano delle alienazioni

Il Piano delle alienazioni viene stato redatto in conformità con quanto disposto dall'art. 58 Decreto Legge 25 giugno

2008 n.112, convertito in Legge 133/2008, con il quale il legislatore impone all'ente locale, al fine di procedere al

riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare, l'individuazione in apposito elenco di singoli beni

immobili ricadenti nel territorio di competenza, non strumentali all'esercizio delle proprie funzioni istituzionali,

suscettibili di valorizzazione ovvero dismissione.

La ricognizione degli immobili è operata sulla base della documentazione esistente presso gli archivi e uffici dell’ente.

L’iscrizione degli immobili nel piano determina una serie di effetti di natura giuridico –amministrativa previsti e

disciplinati dalla legge.

Il primo prospetto che segue riporta il patrimonio dell'ente, composto dalla somma delle immobilizzazioni

immateriali, materiali e finanziarie, dai crediti, rimanenze, attività finanziarie, disponibilità liquide e dai ratei e

risconti attivi. In questo ambito (attivo patrimoniale), la parte interessata dal piano è quella delle immobilizzazioni

materiali. L'accostamento tra queste due poste consente di valutare l'incidenza del processo di vendita rispetto al

totale del patrimonio inventariato. Il secondo prospetto riporta invece il piano adottato dall'ente mostrando il valore

delle vendite previste per ogni singolo aggregato, quindi fabbricati non residenziali, residenziali, terreni ed altro.

L’ultimo indica separatamente anche il numero degli immobili oggetto di vendita nel triennio.

Denominazione ImportoFabbricati non residenziali 2,00Fabbricati residenziali 1,00Terreni 2,00Altri beni 0,00

Piano delle Alienazioni 2017-2019

Attivo Patrimoniale 2015

Denominazione Importo

Immobilizzazioni immateriali 0,00

Immobilizzazioni materiali 32.698.520,17

Immobilizzazioni finanziarie 416.104,02

Rimanenze 0,00

Crediti 2.767.180,33

Attività finanziarie non immobilizzate 0,00

Disponibilità liquide 1.055.086,97

Ratei e risconti attivi 0,00

Valore totale alienazioni

Fabbricati non residenziali Fabbricati residenziali Terreni Altri beni

Composizione dell'attivo

Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materialiImmobilizzazioni finanziarie RimanenzeCrediti Attività finanziarie non immobilizzateDisponibilità liquide Ratei e risconti attivi

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Stima del valore di alienazione (euro)

Tipologia 2016 2017 2018

Fabbricati non residenziali

700.000,00 700.000,00 700.000,00

Fabbricati Residenziali 45.000,00 45.000,00 45.000,00

Terreni 380.000,00 380.000,00 380.000,00

Altri beni - - -

Totale 1.125.000,00 1.125.000,00 1.125.000,00

Unità immobiliari alienabili (n.)

Tipologia 2016 2017 2018

Non residenziali 2 2 2

Residenziali 1 1 1

Terreni 2 1 1

Altri beni 0 0 0

Totale 4 4 4