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PISL “Le Città dei Castelli” – Lavori di completamento del recupero e rifunzionalizzazione del Castello e recupero urbanistico del percorso di collegamento con il quartiere Chianalea. Relazione Tecnica Generale Pag. 1 di 16 COMUNE DI SCILLA (Provincia di Reggio Calabria) RELAZIONE TECNICA GENERALE INDICE: 1. PREMESSA; 2. ANALISI STORICA E PAESAGGISTICA; 3. INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED URBANISTICO; 4. STATO DEI LUOGHI 5. INTERVENTI PREVISTI; 6. VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE E COMPATIBILITA’ PAESAGGISTICA 7. INTERFERENZE E CRITICITA’ ; 8. ELENCO ELABORATI; 9. STIMA DEI COSTI; 10. CONCLUSIONI.

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PISL “Le Città dei Castelli” – Lavori di completamento del recupero e rifunzionalizzazione del Castello e recupero urbanistico del percorso di collegamento con il quartiere Chianalea.

Relazione Tecnica Generale Pag. 1 di 16

COMUNE DI SCILLA (Provincia di Reggio Calabria)

RELAZIONE TECNICA GENERALE

INDICE:

1. PREMESSA;

2. ANALISI STORICA E PAESAGGISTICA;

3. INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED URBANISTICO;

4. STATO DEI LUOGHI

5. INTERVENTI PREVISTI;

6. VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE E COMPATIBILITA’ PAESAGGISTICA

7. INTERFERENZE E CRITICITA’;

8. ELENCO ELABORATI;

9. STIMA DEI COSTI;

10. CONCLUSIONI.

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1. PREMESSA

La presente Relazione Tecnica Generale descrive gli interventi per il recupero urbanistico del percorso di

collegamento tra il Castello e il quartiere di Chianalea finanziati nell’ambito del PISL “Borghi di Eccellenza-Le Città

dei Castelli” da parte della Regione Calabria Dipartimento 3-Programmazione Nazionale e Comunitaria Settore I, in

attuazione del POR Calabria FESR 2007/2013 - Linea d’intervento 8.2.1.4.

I lavori riguarderanno interventi di tipo puntuale di restauro architettonico di tipo conservativo sugli elementi

costruttivi e artistici facenti parte del patrimonio del quartiere storico di Chianalea, elemento distintivo incastonato

nella splendida cornice del paese di Scilla.

Nella Progettazione Esecutiva, approfondendo gli aspetti del Progetto Definitivo, verrà posta particolare attenzione

ai fabbisogni e alle esigenze dell’ Ente e della collettività fruitrice, assicurando l’ ottenimento di un’ opera volta alla

valorizzazione del sito nel rispetto dei vincoli urbanistici, ambientali e paesaggistici che influiranno sulle scelte

progettuali.

2. ANALISI STORICA E PAESAGGISTICA

Castello Ruffo

Arroccato su una rupe granitica che si protende verso il mare, il castello dei Ruffo di Scilla domina le due baie di

Marina Grande e Chianalea. Sullo sperone roccioso, che per la sua posizione strategica dominante sullo Stretto di

Messina, fu fortificato fin dal V secolo a.C., vennero edificati, probabilmente tra il IX e l' XI secolo d.C., il monastero e

la chiesa dei padri basiliani. Il maniero, conquistato dai Normanni intorno al 1060, passò poi sotto il controllo degli

Svevi, degli Angioini, quindi degli Aragonesi, ma tutti confermarono ai monaci il possesso del luogo, senza

modificarne sostanzialmente i privilegi. Nel 1424 i padri basiliani si allontanarono da Scilla, e il castello, passato dal

1533 sotto il controllo di Paolo Ruffo, fu ampliato e ulteriormente fortificato. I Francesi lo occuparono nel 1806, e

qualche decennio più tardi Garibaldi, sbarcato a Scilla con la spedizione dei Mille, proprio dalla rocca sventolò il

tricolore. Il terribile sisma del 1908 distrusse gran parte dell’ antica struttura del Castello. Data la posizione

dominante della fortezza sullo Stretto di Messina, nel 1913 al suo interno vi venne costruito un faro. Poi durante il

periodo fascista alcuni ambienti vennero divisi in appartamenti destinati a impiegati e funzionari pubblici. Nell’

ultimo trentennio il castello è stato utilizzato come ostello della gioventù, ma oggi, dopo un nuovo restauro, è stato

destinato a diventare un centro culturale per convegni e mostre. Imponente e ben conservato il maniero affascina

per la straordinaria bellezza della scala e del corridoio d’ ingresso, e per le intricate segrete.

Il Castello costituisce il genius loci della cittadina di Scilla, ed è sicuramente uno degli elementi più caratteristici e

tipici del paesaggio dello Stretto. L’ edificio presenta una pianta irregolare con parti databili a diverse epoche ma che

nel complesso conservano tutt’ oggi la configurazione abbastanza omogenea di una fortezza dotata di cortine,

torrioni e feritoie. L’ ingresso è preceduto dal ponte che conduce all’ edificio il cui ambiente principale è

caratterizzato dal portale di pietra costruito con arco a sesto acuto, su cui campeggiano lo stemma nobiliare dei Ruffo

e la lapide che celebra il restauro del castello eseguito nel XVI secolo, segue un cortile con scalone esterno che porta

all’ ingresso della residenza baronale dotata di ampi saloni, essendo stata di proprietà di una delle più ricche e

importanti casate del regno di Napoli. Nella zona sud un corpo di fabbrica con sei vani coperti con volta a botte oggi

rappresenta il piano terra dell’ antico castello. Nella zona centrale si articolano due edifici di recente costruzione

adibiti a residenza dei guardiani del faro. La gradinata esterna poggia su volte a botte e su due vani coperti da volte a

crociera. Nella zona nord-est dopo degli interventi della Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici e

Ambientali sono stati ritrovati una galleria di difesa, le cisterne, le fondazioni dell’ antica residenza baronale e della

cappella. Dal punto di vista costruttivo il manufatto subì numerose trasformazioni per cui sono riscontrabili

murature in pietrame sbozzato e mattoni, murature di mattoni, pietre squadrate per archi ed elementi decorativi,

volte in pietrame all’ interno.

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Chianalea

L’ altro luogo oggetto d’ analisi è il quartiere di Chianalea, il più antico borgo di Scilla il cui nome deriva da “piano

della galea”, ma è chiamato anche Acquagrande o Canalea, perché le piccole case che sorgono direttamente sugli

scogli sono separate le une dalle altre da piccole viuzze, simili a canali, che scendono direttamente nel mare Tirreno.

Viene denominata “la piccola Venezia” per il modo in cui le case sono situate: poggiate completamente sull’ acqua.

Sullo “Scaro Alaggio” che offre l’approdo alle barche dei pescatori, si impone per armonia architettonica il Palazzo

Scategna. Proseguendo per le piccole viuzze di Chianalea si possono osservare antiche fontane e chiese.

Tutto ciò è vigilato dall’ austero Castello dei Ruffo che sovrasta e domina il borgo dei pescatori di Chianalea.

3. INQUADRAMENTO TERRITORIALE E URBANISTICO

L’ area oggetto dell’ intervento è situata nel quartiere di Chianalea nel Comune di Scilla, area a carattere residenziale

densamente popolata della paese; essa è compresa, tra l’ Area Portuale a Nord, lo svincolo autostradale della SA-RC a

Est, in parte dalla S.S. 18 ed in parte dall’ area della linea ferroviaria Battipaglia - Reggio Calabria a Sud, ed il Castello

Ruffo a Ovest.

L’ epoca di costruzione degli edifici del quartiere risalgono per lo più all’ inizio del secolo scorso con l’ alternanza di

fabbricati più antichi; l’ edificazione è composta per lo più da edifici residenziali mono e bifamiliari a due-tre piani f.t.

Di notevole pregio storico artistico si distinguono il Castello Ruffo, il Palazzo Scategna e Villa Zagari, oltre che le

fontane storiche Canalello, Ruffo, San Clemente e Tre Canali, spicca anche l’ architettura religiosa con le Chiese di

Maria SS. Di Portosalvo e di San Giuseppe.

Sull’ area in oggetto oltre al Castello e la rupe sulla quale si arrocca, elemento urbanistico di notevole importanza è il

Porto.

L’ accesso all’ area può avvenire dal centro amministrativo del paese per mezzo della S.S. 18, dalla Lungomare di

Scilla attraverso il Porto e da Nord, in direzione Bagnara, attraverso lo svicolo della SA-RC e la S.S. 18.

La morfologia del borgo dal punto di vista altimetrico si articola su salti di quota considerevoli nel raggio di circa 80

mt, passando da quota mare, sul quale le case praticamente si adagiano, a quota di circa +40,00 mt s.l.m. allo sbocco

sulla S.S. 18.

L’ area di Chianalea è identificata dal P.R.G. vigente nel Comune di Scilla in zona di Piano Particolareggiato – Piano di

Recupero.

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4. STATO DEI LUOGHI

Dal Castello Ruffo di Scilla attraverso la S.S.18 si arriva al quartiere di Chianalea, che attraverso la via Chianalea

appunto e la via Zagari, proseguendo per la via Tre Canali si estende fino al mare, qui si interseca con via Grotte e la

via Annunziata.

Sulla via Grotte le abitazioni private si snodano fino all’area del Porto, mentre la via Annunziata si articola fino alla

Fontana Canalello, da qui inizia la via De Marco fino alla Chiesa di San Giuseppe.

La pavimentazione è in acciottolato di fiume, l’illuminazione in mensole e lanterne in stile di ghisa.

Le problematiche riscontrate nell’ analisi dei luoghi riguardano:

- I vicoli costituenti i percorsi del Borgo, nei punti in cui non sono delimitate dalle abitazioni, sono fiancheggiati da

bassi muretti in pietra e laterizio che nel corso degli anni sono stati modificati (aggiunta di intonaco, cordoli in

cemento) o hanno subito danni causati dall’ usura del tempo e dalla mancata manutenzione di tipo ordinario e

straordinario e crolli che ne hanno modificato le altezze e le sezioni originarie.

- Sono presenti altresì, altri muri in cls costruiti in epoche recenti a sostituzione dei muretti in pietra originari, ma

che presentano già fenomeni di degrado.

- Sul primo tratto di via Chianalea troviamo quattro archi in pietra e laterizio che necessitano di interventi di

restauro architettonico e di bonifica sulle zone adiacenti.

- Nella scalinata di collegamento tra via Chianalea e via Grotte il parapetto che delimita la prima rampa è

realizzato in mattoni pieni di epoca recente e si presenta pericolante ed inappropriato dal punto di vista estetico

rispetto al contesto, con un’altezza inferiore ai limiti di sicurezza.

- Le ringhiere e le recinzioni installate lungo i percorsi risalgono per la maggior parte ad epoche differenti e si

discostano le une dalle altre per dimensioni materiali e geometrie, quelle con rilevanza storico artistica versano

in un pessimo stato di conservazione e necessitano di interventi di restauro.

- Il sottopassaggio del sagrato della Chiesa di Maria SS. di Porto Salvo presenta rilevanti problemi d’infiltrazione

dovute alla presunta mancanza d’impermeabilizzazione del pavimento del sagrato stesso. Necessita altresì di

interventi di restauro e risanamento sulle pareti e sul soffitto.

- Il vicolo adiacente la Chiesa di San Giuseppe presenta un’ errato sistema di pendenze per il convogliamento delle

acque meteoriche, facendole defluire verso il muro della chiesa e non verso la caditoia della rete acque bianche

presente a valle, con conseguenti problemi di umidità per la stessa Chiesa.

- I muraglioni di sostegno in c.a. di via Grotte e del Porto ed altri manufatti incidenti sui percorsi necessitano di

interventi di risanamento dall’ umidità e, dal punto di vista estetico e di decoro urbano andrebbero uniformati ai

muri in pietra esistenti attraverso un rivestimento.

- Alla fine della scalinata di collegamento tra via Chianalea a e via Grotte è presente un acuto problema di

convogliamento delle acque bianche che nei periodi di forte pioggia provoca notevoli disagi per la popolazione

residente.

- Percorrendo la via Grotte, in un piccolo vicolo che scende a mare sono presenti due archi di pregevole rilevanza

architettonica e storica che versano in condizioni di degrado dettato dall’ usura del tempo e necessitano di un

urgente intervento di restauro e consolidamento

- Le mensole, i pali e le relative lanterne della pubblica illuminazione necessitano di interventi di manutenzione

dovute alla assenza di interventi manutentivi e alla vicinanza al mare, ed nei casi più gravi di usura necessitano

di una sostituzione. Sulla linea elettrica aerea di pubblica illuminazione si riscontrano mancanze di cassette di

derivazione, fune di sostegno del cavo aereo, e canaline metalliche a protezione del cavo che sale dal pozzetto

elettrico alle mensole. I proiettori che illuminano la rupe del Castello risultano obsoleti e da come segnalato dall’

Ufficio Tecnico comunale presentano consumi energetici rilevanti. L’ illuminazione dell’ accesso Nord del Borgo,

nell’ area del Porto presenta pali stradali in acciaio, inefficienti per prestazioni luminose e in un pessimo stato di

conservazione; 5 pali di questi non risultano più nella loro sede poiché completamenti divelti.

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- Si riscontra la carenza di elementi di segnaletica e arredo urbano lungo i percorsi a segnalazione delle vie e degli

elementi di pregio storico artistico (fontane).

- Nell’ area del Belvedere e del costone sottostante, si evidenziano fenomeni di degrado a causa di apparati

radicali, vegetazione infestante e materiale di ogni tipo; l’area del Belvedere manca in alcuni tratti di parapetto

in legno con conseguente pericolo di caduta per i fruitori. Interventi di bonifica e pulizia necessitano su altre

zone all’ interno del Borgo.

- Dai sopralluoghi effettuati rilevante è la presenza di fenomeni di degrado sulla fontane storiche, che dovranno

essere oggetto di interventi di restauro, principalmente causati dall’azione erosiva dell’atmosfera marina e da

fenomeni di degrado conseguenti allo stato di abbandono in cui versano.

5. INTERVENTI PREVISTI

La progettazione esecutiva prosegue sullo studio del sito per la conoscenza delle problematiche da affrontare, con

riferimento agli aspetti amministrativo-urbanistici, storico-artistici, ambientali e normativi.

Lo studio progettuale ha richiesto la preliminare conoscenza di una vasta serie di fattori e fenomeni di natura storica,

antropica, geomorfologica ed urbanistica, spesso così intimamente connessi tra loro da rendere difficile il confine tra

gli stessi, al punto da fondersi in svariate situazioni.

Sulla base dei dati a disposizione, le linee guida da seguire nelle fasi progettuali consistono nel:

- Valorizzare le opere oggetto dell’intervento attraverso interventi puntuali e mirati che si articoleranno negli

step di ristrutturazione, restauro, allestimento, implementazione servizi e realizzazione nuove opere;

- Redigere un progetto che garantisca che le opere siano realizzate non solo nel rispetto dei requisiti

qualitativi e prestazionali, ma che rispetti i tempi prestabiliti e rientri nelle previsioni di spesa indicate.

Il filo conduttore concatenante gli interventi sulle opere da realizzare sarà quello della valorizzazione dell’ esistente

conservandone le caratteristiche storico-architettoniche qualificanti e mettendole in relazione con alcuni elementi

contemporanei in grado di esaltarne la matrice artistica.

L’ intervento per il recupero del percorso di collegamento tra il Castello e Chianalea sarà di basso impatto ambientale

e seguirà una linea comune nelle scelte progettuali e dei materiali da utilizzare, in armonia con il contesto ed in

sinergia con i luoghi ospitanti.

Il presupposto nell’ intenzione progettuale sarà quello di riuscire ad ottenere un intervento di recupero dei luoghi

compiuto e completo ma non traumatico agli occhi delle utenze, che rilanci questi spazi urbani, oggi non sfruttati al

pieno delle proprie potenzialità e che possa servire da volano per interventi futuri per il resto del paese.

Gli interventi previsti nella progettazione esecutiva si articoleranno come segue:

MURETTI DA RESTAURARE

I muretti che costeggiano le vie di Chianalea saranno restaurati e riportati all’autenticità del loro stato originario

tramite l’eliminazione delle aggiunte, modifiche e superfetazioni occorse nel corso degli anni; su di essi saranno

effettuati interventi di:

Spicconatura degli intonaci ammalorati per riportare a faccia vista gli elementi costruttivi della muratura, conci

di pietra calcarea e laterizi, la spicconatura verrà effettuata con accorgimenti tali da preservare e non

danneggiare gli elementi architettonici sottostanti e verrà completata con una spazzolatura finale degli stessi;

Eventuali lesioni riscontrate sulle murature saranno ricucite tramite l’innesto di scaglie di pietra e malta;

Eventuali mancanze o danneggiamenti sugli elementi costitutivi della muratura, pietre e mattoni pieni, saranno

riprese con la tecnica del scuci-cuci portata a termine a perfetta regola d’arte con spazzolatura e lavaggio finale;

Sarà effettuato sui nuovi prospetti a faccia vista un intervento di scarnitura delle vecchie malte ammalorate

completato con successiva spazzolatura;

I muretti, che nel corso degli anni hanno subito crolli e danneggiamenti che hanno portato alla riduzione della

loro altezza originaria, saranno sopraelevati con muratura di pietrame calcareo in scaglioni sbozzati e malta per

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restituire agli stessi (che svolgono la funzione di parapetti sulle vie del Borgo) un’altezza utile alle condizioni di

sicurezza, per impedire cadute dall’alto per i fruitori.

Superiormente sarà eseguito un cordolo in cemento debolmente armato, con ferri di ripresa che si innesteranno

nella muratura di sopraelevazione, che verrà sagomato con superficie superiore curva "profilo a schiena d'

asino" per il deflusso delle acque meteoriche; esso verrà rifinito sulle facce con intonaco e tonachino, posato in

opera negli idonei spessori, di tipo fibrorinforzato e deumidificante sulla base dei canoni bioedili e del restauro

architettonico, esclusivamente a base di calce idraulica;

Su tutte le superfici a faccia vista sarà compiuta la colmatura e la stilatura dei giunti murali con stucco adesivo a

elevata traspirabilità a base di calce idraulica, rispondente ai canoni della bioedilizia;

I trattamenti finali saranno effettuati con pulizia superficiale delle superfici in pietra e laterizio con uso di

idropulitrice e successivo trattamento di risanamento e consolidamento dell’involucro murario a faccia vista

mediante l’applicazione in solvente a base silossanica adatta per la finitura antipolvere della pietra esente da

effetto lucido.

MURETTI IN CLS DA INTONACARE O RIVESTIRE

I muretti in cls presenti sui percorsi e costruiti in epoche recenti verranno anch’essi sopraelevati al fine di

raggiungere l’altezza utile (Htotale= 1,00 mt) per svolgere la funzione di parapetto; anch’essi verranno completati

con un cordolo sagomato con superficie superiore curva "profilo a schiena d' asino" per il deflusso delle acque

meteoriche.

Alcuni di essi saranno rifiniti sulle facce con intonaco e tonachino, posato in opera negli idonei spessori, di tipo

fibrornforzato e deumidificante sulla base dei canoni bioedili e del restauro architettonico, esclusivamente a

base di calce idraulica;

Altri saranno rivestiti con listelli di laterizio di tipo anticato e sabbiato che riprodurranno le murature di mattoni

pieni a faccia vista utilizzati un tempo sui percorsi di Chianalea.

ARCHI DA RESTAURARE SU VIA CHIANALEA

Sui quattro archi del tratto iniziale di via Chianalea ricavati nella muratura sarà effettuato un intervento di restauro

di tipo conservativo tramite:

Spicconatura degli intonaci ammalorati per riportare a faccia vista gli elementi costruttivi della muratura, conci

di pietra calcarea e laterizi, la spicconatura verrà effettuata con accorgimenti tali da preservare e non

danneggiare gli elementi architettonici sottostanti e verrà completata con una spazzolatura finale degli stessi;

Eventuali lesioni riscontrate sulle murature saranno ricucite tramite l’innesto di scaglie di pietra e malta;

Eventuali mancanze o danneggiamenti sugli elementi costitutivi della muratura, pietre e mattoni pieni, saranno

riprese con la tecnica del scuci-cuci portata a termine a perfetta regola d’arte con spazzolatura e lavaggio finale;

Sarà effettuato sui nuovi prospetti a faccia vista un intervento di scarnitura delle vecchie malte ammalorate

completato con successiva spazzolatura;

Su tutte le superfici a faccia vista sarà compiuta la colmatura e la stilatura dei giunti murali con stucco adesivo a

elevata traspirabilità a base di calce idraulica, rispondente ai canoni della bioedilizia;

La cornice in cls dell’arco più piccolo, il quarto di via Chianaela nel senso della discesa, verrà rivestita con listelli

di laterizio dello spessore di cm 2,5 posti in opera con idoneo collante; inoltre in corrispondenza dello stesso

arco saranno inglobati, per questioni di decoro urbano, delle tubazioni che lo fiancheggiano a tutt’ altezza,

attraverso una controparete in lastre di cemento che verrà finita con intonaco a base di calce;

I trattamenti finali saranno effettuati con pulizia superficiale delle superfici in pietra e laterizio con uso di

idropulitrice e successivo trattamento di risanamento e consolidamento dell’involucro murario a faccia vista

mediante l’applicazione in solvente a base silossanica adatta per la finitura antipolvere della pietra esente da

effetto lucido;

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Inoltre le aiuole presenti alla base degli archi saranno ripristinate mediante la ricostruzione dei muretti in

mattoni pieni che le contengono;

Verrà previsto un intervento di illuminazione della nicchia degli archi attraverso faretti incassati di tipo puntuale

con tecnologia a LED.

SCALINATA DI COLLEGAMENTO TRA VIA CHIANALEA E VIA GROTTE

Il parapetto costeggiante la prima rampa della scalinata realizzato in mattoni pieni di recente fattura, si presenta

pericolante e inappropriato dal punto di vista estetico rispetto al contesto, verrà demolito e ricostruito con

un’altezza, idonea per la sicurezza dei fruitori, di mt 1,00 in muratura a doppia testa in mattoni pieni anticati e

sabbiati.

RINGHIERE E RECINZIONI

Il primo intervento riguarderà i lavori di rimozione delle ringhiere e delle recinzioni lungo i percorsi, che si

presentano sotto le più disparate geometrie e materiali, esse saranno rinnovate con un unico stile,

uniformandole per linee e materiali alle ringhiere esistenti presenti sull’area aventi caratteristiche di rilevanza

storico artistica (nella fattispecie la ringhiera installata nell’area della Chiesa della S.S. Maria di Porto Salvo) . Le

nuove ringhiere verranno realizzate in ferro battuto zincato a caldo e verniciato con smalto di colore nero,

secondo le geometrie che riprodurranno fedelmente le ringhiere sopracitate (come da disegno allegato).

L’altro intervento sulle ringhiere in stile di rilevanza storico artistica sarà costituito dal loro restauro tramite la

sabbiatura dello strato ammalorato (arrugginito), la successiva stuccatura, e la loro verniciatura con smalto

previa preparazione con pittura antiruggine.

SOTTOPASSAGGIO SAGRATO CHIESA DI MARIA SS. DI PORTO SALVO

Il sottopassaggio del sagrato della Chiesa di Maria SS. di Porto Salvo presenta rilevanti problemi d’infiltrazione

dovute alla presunta mancanza d’impermeabilizzazione del pavimento del sagrato stesso.

Si interverrà per cui con la rimozione della pavimentazione e del relativo massetto, per ridefinire le pendenze per lo

smaltimento delle acque meteoriche, tramite la formazione del nuovo massetto opportunamente impermeabilizzato

tramite la stesura di malta bicomponente cementizia a doppio strato, sul quale verrà posato il nuovo pavimento in

piastrelle di cemento vibrocompresso identiche a quelle del resto della piazza.

Per l’esecuzione di questa lavorazione sarà compiuta la messa in sicurezza del sottopassaggio sottostante, per

incolumità dei lavoratori, tramite la puntellatura del solaio in voltine di laterizio poggianti su travi in acciaio e, per

diminuire il sovraccarico incidente sullo stesso solaio si provvederà a porre in opera, per la pavimentazione del

sagrato, un massetto di tipo alleggerito a base di argilla espansa.

Inoltre sulle pareti e sul soffitto del sottopassaggio si interverrà con gli stessi trattamenti di restauro e risanamento

effettuati sui muri in pietra, come sopra descritto.

RIFACIMENTO DELLA PAVIMENTAZIONE VICOLO CHIESA DI SAN GIUSEPPE

Sarà rimosso il pavimento del vicolo, composto da vecchi selci in pietra alla romana, per la ridefinizione delle

pendenze per il deflusso delle acque meteoriche, si porrà in tal modo rimedio ai problemi di umidità che interessano

il muro della Chiesa, dovuta all’attuale errata pendenza della strada verso il muro stesso e di conseguenza si andrà a

migliorare il sistema di convogliamento delle acque bianche verso la caditoia di scarico.

L’intervento complessivamente sarà composto dal rifacimento della pavimentazione con un nuovo lastricato di

pietra calcarea che avrà pendenza tale da convogliare le acque verso il centro della strada, al culmine della quale sarà

reinstallata la caditoia di scarico che migliorerà la raccolta delle acque stesse; in corrispondenza del muro della

Chiesa verrà realizzato, inoltre, al di sotto del piano del calpestio, uno scannafosso in cls debolmente armato in grado

da mitigare i problemi di umidità di risalita sul muro della Chiesa, areando la murazione contro terra della Chiesa

stessa.

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RIVESTIMENTO DEI MURI DI SOSTEGNO CON PIETRA RICOSTRUITA

I muri in c.a. presenti nell’area del Porto e in via Grotte, oltre ad altri manufatti in cls presenti sulla seconda rampa

della scalinata che collega via Chianalea a via Grotte ed in via De Marco saranno rivestiti di lastre di pietra ricostruita

ecologica ad opera incerta composta da una mescola di cementi e inerti leggeri, di forme, dimensioni e tonalità

adeguate al contesto, dello spessore variabile da cm 3 a cm 7, opportunamente posata con idoneo collante con

tecnica di doppia spalmatura e adeguatamente stuccata nei giunti. Prima della posa andrà valutato adeguatamente il

fondo tramite la spicconatura degli intonaci ammalorati o la rasatura di collante completo di rete in fibra di vetro; il

rivestimento verrà opportunamente protetto installando una copertina in pietra dotata di gocciolatoio sulla testa del

muro da rivestire.

RIDEFINIZIONE DELLE QUOTE PER IL CONVOGLIAMENTO DELLE ACQUE METEORICHE

Nello slargo sul quale sbarca l’ ultima rampa della scalinata, che da via Chianalea porta a via Grotte, in

corrispondenza dell’accesso alle vicine abitazioni, per migliorare il deflusso naturale delle acque meteoriche si

interverrà sezionando il terreno, ridefinendone così le quote, abolendo la griglia presente sulla quale confluivano le

acque che per caduta sopraggiungono dalla scalinata.

Gli interventi riguarderanno la demolizione del pavimento in acciottolato, del relativo massetto e della rampa di

scale che incide sull’area in oggetto, successivamente attraverso operazioni di scavo verrà abbassato il livello dello

slargo sul quale sbarca la rampa ad una quota inferiore di quella di accesso delle abitazioni, ciò permetterà un

naturale deflusso delle acque dall’area delle abitazioni presenti verso la sottostante via Grotte. Tale modifica

comporterà la riconfigurazione della rampa di scale in modo tale da poter servire le quote ottenute tramite l’aggiunta

di nuovi gradini. Quest’ intervento comporterà di conseguenza l’abbassamento della quota della rete fognaria ed il

relativo spostamento della condotta e del pozzetto esistente. Inoltre, a sostegno della nuova rampa di scale verrà

realizzato un muro in cls debolmente armato che verrà rivestito in pietra ricostruita; la nuova pavimentazione

dell’area ottenuta e della nuova scala verrà realizzata come la preesistente in acciottolato coadiuvato da cordoli in

pietra per i gradini, il tutto su idoneo massetto di cemento.

L’intervento di ridefinizione delle quote comporterà anche la rimozione del palo di illuminazione e del relativo plinto

presenti sull’area e la conseguente installazione di un nuovo palo completo di plinto e lanterna, del tutto identici a

quelli già presenti nel Borgo, completo di pozzetto elettrico e chiusino in ghisa.

Il muro in pietra sottostante la quota dell’ attuale piano di calpestio sarà trattato con tutti gli interventi descritti

sopra per gli altri muretti.

INTERVENTI MURO VIA DE MARCO CHIESA DI SAN GIUSEPPE

Il muro in cls contro terra, attiguo alla Chesa di San Giuseppe, ammalorato sugli intonaci, verrà ristrutturato con

prodotti (intonaco e tonachino), posati in opera negli idonei spessori, di tipo fibrorinforzato e deumidificante sulla

base dei canoni bioedili e del restauro architettonico, esclusivamente a base di calce idraulica.

Superiormente, la ringhiera in ferro verrà restaurata tramite la carteggiatura dello strato ammalorato (arrugginito) e

la verniciatura con smalto previa preparazione con pittura antiruggine, mentre le colonnine in mattoni pieni

verranno idropulite e consolidate con interventi di scuci-cuci.

RESTAURO ARCHI IN MATTONI PIENI VICOLO A MARE

Prima di intervenire, per questioni di sicurezza dell’ incolumità dei lavoratori e di tutela dell’ opera architettonica, si

supporterà attraverso l’uso di centine e puntelli, l’ intradosso degli archi, dopodiché si interverrà tramite la

spicconatura dell’ intonaco sull’ estradosso degli archi prestando attenzione nell’ esecuzione alla salvaguardia degli

elementi architettonici di pregio, si proseguirà con la scarnitura delle vecchie malte ammalorate con successiva

spazzolatura, le lesioni riscontrate sulle murature saranno ricucite tramite l’innesto di scaglie di pietra e malta,

mancanze o danneggiamenti dei mattoni pieni, saranno riprese con la tecnica del scuci-cuci, si procederà con la

colmatura e la stilatura dei giunti murali con stucco adesivo a elevata traspirabilità a base di calce idraulica,

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rispondente ai canoni della bioedilizia; i trattamenti finali saranno effettuati con idropulizia e successivo trattamento

di risanamento e consolidamento dell’involucro murario a faccia vista mediante l’applicazione in solvente a base

silossanica adatta per la finitura antipolvere ed esente da effetto lucido.

INTERVENTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE

Gli interventi di pubblica illuminazione riguarderanno:

La manutenzione dei pali e delle mensole artistiche e delle relative lanterne attraverso:

- pulizia a fondo mediante spazzole metalliche, spatole, stracci, tela abrasiva e idonei solventi non grassi;

- stuccatura eventuale di tutte quelle parti per le quali si renda necessario tale intervento;

- applicazione di due mani di fondo;

- applicazione di due mani a finire di smalto.

Integrazione, nelle parti carenti, di cassette di derivazione come quelle già installate, di cordino in acciaio di

sostegno al cavo della linea area della pubblica illuminazione, integrazione e/o sostituzione del cavo di rame

stagnato della linea aerea e protezione del cavo elettrico di salita dai pozzetti agli organi illuminanti con canalina

metallica in acciaio.

Sostituzione delle mensole e dei corpi illuminanti in ghisa installati a parete, ormai danneggiati in maniera

irreparabile, con dei nuovi perfettamente identici;

Sostituzione dei proiettori, installati su palo esistente nell’area del porto, con nuovi proiettori a LED,

intervenendo così con azioni di miglioramento dell’ illuminazione della rupe di Chianalea, riducendo

l’inquinamento e la dispersione luminosa e apportando notevoli benefici di risparmio energetico con tecnologie

all’ avanguardia;

Rimozione dei vecchi pali stradali in acciaio, presenti nell’ area del porto, in corrispondenza dell’ accesso Nord al

quartiere di Chianalea, ormai fortemente degradati ed in parte mancanti, che verranno sostituiti tramite

sfilaggio, con nuovi pali in acciaio zincato a caldo fissati al plinto di fondazione esistente, del diametro alla base

di 10,2 cm ed un’ altezza di 6,00 mt, sui quali verrà innestata una cima curva, in fusione di alluminio dell’altezza

di circa 30 cm, sulla quale verrà installato un corpo illuminante con tecnologia a Led in fusione di alluminio, con

schermo in vetro piano temperato trasparente. Le sorgenti LED avranno una durata stimata: 80.000h ed un’

efficienza minima dei singoli LED > di100 lm/W.

Il tutto per un totale di n. 21 pali.

Trovandoci a ridosso di un’area di mare la resistenza alla corrosione dovrà essere garantita attraverso il test in

nebbia salina che dovrà dare risultati superiori a 1.500 ore.

Si otterrà così un notevole miglioramento dal punto di vista illuminotecnico dell’area, riducendo l’inquinamento e la

dispersione luminosa e apportando notevoli benefici di risparmio energetico con tecnologie all’ avanguardia (come

da verifica illuminotecnica allegata).

ARREDO URBANO

Gli interventi di arredo urbano riguarderanno la fornitura di:

- N. 6 panchine doppia seduta con braccioli in fusione di ghisa da tassellare a pavimento nell’area del Belvedere,

della Chiesa di San Giuseppe e dell’area del Porto;

- N. 4 cestini portarifiuti in ghisa delle dimensioni idonee per essere installati lungo il percorso senza intralciare il

passaggio dei mezzi negli stretti vicoli di Chianalea;

- N. 3 portabiciclette in acciaio zincato da installare a pavimento e da collocare negli accessi al quartiere di

Chianalea (S.S. 18, Via De Marco e Porto);

- N. 4 paline in ghisa per segnaletica da installare a pavimento complete di targa in pietra con indicazione delle

vie, e n. 6 targhe in pietra da fissare ai muri;

- N. 4 paline e stendardo da istallare nell’area delle fontane artistiche per la descrizione della storia e

dell’architettura delle stesse;

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- N. 25 dissuasori di sosta da tassellare sulla banchina del Porto.

INTERVENTI DI BONIFICA AREE DEGRADATE

Si interverrà sull’area del Belvedere e sul costone sottostante, i quali presentano evidenti fenomeni di degrado,

necessitano per cui di azioni di bonifica e pulizia attraverso la rimozione di apparati radicali, la potatura di esemplari

arborei e la pulizia delle pareti attraverso il taglio di vegetazione infestante; altresì gli stessi interventi dovranno

essere eseguiti in altre aree critiche presenti lungo i percorsi.

L’area del Belvedere verrà messa in sicurezza attraverso la realizzazione di una staccionata in legno nei punti in cui

manca.

Su di un’altra area degradata presente a ridosso della Fontana della Sirena verrà ricostruito il muro in pietra crollato

oltre che l’intervento di bonifica come sopra descritto.

INTERVENTI SULLE FONTANE

Le fontane saranno oggetto di interventi di restauro principalmente causati dall’azione erosiva dell’atmosfera

marina e da fenomeni di degrado conseguenti allo stato di abbandono in cui versano. Pertanto è stata effettuata

un’attenta analisi del degrado, mediante mappatura puntuale per ciascuna fontana, con la definizione degli interventi

più adeguati per ciascuna problematica individuata.

Fontana Canalello

Detta anche Chianalello, questa fontana è forse una delle più antiche del borgo di Chianalea. È collocata sul lato nord

dell’ingresso di Via Annunziata, provenendo dalla SS 18. Situata in un vano ricavato al di sotto di una copertura

voltata a botte di mattoni pieni, con spalle in pietrame, presenta un notevole stato di degrado, aggravato dalla sua

vicinanza al mare.

Generalmente la presenza del cloruro di sodio, dei solfati di calcio e magnesio e del cloruro di magnesio

sull’idrossido di calcio presente nelle malte e nei cementi, causa un aumento di volume dei composti cristallini,

provocandone la disgregazione. La presenza dell’acqua di mare, seppur non a contatto diretto, in seguito all’azione di

trasporto delle particelle saline da parte degli agenti atmosferici, contribuisce ad aggravare i fenomeni di degrado

causati dalle variazioni termiche.

Nel caso della fontana Canalello la situazione si è aggravata anche a causa del processo di filtrazione dell’acqua che

fuoriesce dalla stessa e che deriva direttamente dalle formazioni rocciose che si possono intravedere dall’apertura

incorniciata sul lato sinistro. La fuoriuscita continua di acqua genera fenomeni consistenti di umidità di risalita

capillare, che sommandosi a quella proveniente dal mare, crea uno stato di degrado persistente. Nonostante nel

corso degli anni siano stati effettuati numerosi interventi in tal senso, il degrado purtroppo sembra permanere ed

essere fonte di notevole danno all’apparato murario.

Questa fontana sembra si possa fare risalire al Settecento, per i materiali presenti, o forse anche prima, ma sono

anche evidenti gli interventi che si sono susseguiti nel corso degli anni: in ultimo la chiusura dei due canali presenti

lateralmente a quello principale, alla quota di calpestio e il rifacimento della pavimentazione in porfido. In mattoni

pieni, presenta una terminazione superiore curvilinea che accentua il motivo decorativo della trabeazione, ricavata

mediante un gioco di sporgenze e rientranze, quasi a simulare un portale di dimensioni ridotte che racchiude la

fontana vera e propria. Questo motivo decorativo ricorre spesso nell’architettura tipica del luogo.

Un piccolo arco inserito tra due paraste sormonta un elemento lapideo dal quale fuoriesce l’acqua. Un bacile in

granito sporgente dalla parete viene utilizzato per la raccolta delle acque. A fianco, un altro motivo ad arco inquadra

una piccola apertura ricavata nella parete dalla quale è possibile scorgere la parete in pietra retrostante, grazie alla

quale l’acqua viene filtrata e poi convogliata nella fontana. La parete di fondo è poi rivestita da un paramento in

pietra in opus incertum, in cui prevalgono gli elementi di pezzatura maggiore. Sono evidenti i punti di ricucitura della

muratura, probabilmente eseguita nel corso degli anni da maestranze locali, al presentarsi di situazioni di degrado.

Gli elementi in laterizio introdotti in fase di risarcitura mostrano come la parete abbia mostrato più volte segnali di

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cedimento: è per questo motivo che si rende necessaria una revisione del paramento murario, anche al fine di

inserire elementi di maggiore dimensione nella parte più bassa per garantire maggiore stabilità al fondo.

Assieme alla fontana Tre Canali, la fontana Canalello è caratterizzata dal sistema di captazione delle acque dalla

formazione rocciosa retrostante.

Sono stati pertanto individuati i seguenti degradi:

- Deposito superficiale: accumulo di uno strato di materiali estranei generati dall’azione del vento e dalla mancanza

di manutenzione

- Patina biologica: riscontrabile nella parte bassa della fontana stessa, legata a fenomeni di risalita capillare di

umidità e di drenaggio provenienti dalla parete in pietra retrostante;

- Disgregazione dei giunti di malta tra i laterizi: nella fontana stessa e nella volta in mattoni, a causa dell’umidità;

- Distacco dell’intonaco: nella parte inferiore della fontana, sulle strutture recenti realizzate a protezione delle altre

due sorgenti di acqua;

- Efflorescenze: macchie di colore chiaro evidenti soprattutto nell’intradosso della volta, causate dal ristagno di

umidità

- Mancanza: dei sedili in pietra precedentemente installati e del telaio della nicchia laterale.

Interventi

Gli interventi su questa fontana consistono innanzitutto in un’accurata pulizia della volta a botte che protegge la

fontana: la pavimentazione, ma anche i muri di imposta in pietra, presentano uno strato di deposito superficiale,

dovuto per lo più all’assenza di manutenzione e all’azione continua degli agenti atmosferici, che verrà rimosso

mediante idropulitrice o sabbiatrice a bassa pressione. La volta il mattoni pieni, inoltre, verrà interessata da un

trattamento anti sale e dalla colmatura e stilatura dei giunti, corrosi dall’azione dell’umidità e dallo stillicidio

dell’acqua attraverso l’intradosso.

Per la parete di fondo, in cui si trova la fontana vera e propria, è prevista la pulizia del deposito accumulato, insieme

alla revisione e al restauro del paramento murario comprendente scarnitura delle vecchie malte ammalorate con

l'onere della salvaguardia dei tratti in buono stato di conservazione e ad interventi parziali di scuci-cuci qualora si

generassero dei fenomeni di disgregazione successivi all’impiego di idropulitrice.

La fontana vera e propria sarà interessata da un primo intervento di pulitura a bassa pressione, e dalla successiva

colmatura e stilatura dei giunti corrosi: la parte inferiore sarà inoltre oggetto di un intervento devitalizzante da

attacchi biologici a base di specifici formulati scarsamente solubili in acqua, e dal risanamento e consolidamento del

paramento murario.

Per quanto riguarda gli interventi di più moderna manifattura sono previsti: la spicconatura dell’intonaco e il

rifacimento dello stesso. Inoltre, verranno poste in opera nuove sedute, e verrà effettuata la revisione dell’infisso

della piccola finestra, con sostituzione del vetro che protegge la parete retrostante. Un sistema di illuminazione a led

verrà installato al posto dell’attuale, non funzionante.

Fontana Ruffo

Procedendo sempre da nord, la fontana Ruffo è collocata dopo la Canalello, anch’essa ricavata in una nicchia nel

muro, al di sotto di una piccola volta a botte in mattoni, di più modeste dimensioni, con spalle in pietrame. La sua

denominazione deriva dalla presenza di stemmi araldici identificabili con quelli della famiglia Ruffo di Scilla.

La fontana è collocata in un catino, inquadrato da due lesene in pietra, forse di reimpiego, terminanti con un motivo

decorativo vegetale: queste sostengono un arco a tutto sesto sopra il quale corre una trabeazione.

Il basamento, realizzato secondo la tradizione locale moderna, in graniglia, si apre al centro per far posto alla vasca

in granito, probabilmente di antica origine. Sulle lesene, due bacili in marmo bianco di carrara, sono stati utilizzati

come vasi per piante. In mezzo, la fontana vera e propria è sormontata da una trabeazione curvilinea, che termina in

due supporti, sormontati da due stemmi araldici, in stucco armato. Nel catino, una conchiglia, il cui significato si può

ricondurre alla trazione marinaresca del borgo, ma anche a origini più antiche legate alla simbologia del mare e della

vita.

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La presenza di armature nelle modanatura fa pensare a pesanti interventi di restauro o comunque ad un recupero

moderno di elementi in pietra provenienti da altre strutture più antiche.

Si presenta in discreto stato di conservazione, con forme di degrado che coinvolgono sia la fontana stessa che la volta

a botte che la contiene.

Sono stati pertanto individuati i seguenti degradi:

- Mancanza: di piccole parti individuata nello stemma di destra;

- Disgregazione dei giunti di malta tra i laterizi della volta in mattoni, a causa di infiltrazioni di acque meteoriche e

non;

- Degrado antropico, legato ad interventi di restauro non regolamentati che hanno finito per alterare il carattere

originario della fontana;

- Efflorescenze: macchie di colore chiaro dovute all’azione di microrganismi presenti nella volta in mattoni e nella

parte basamentale, dovuta all’azione delle infiltrazioni di acqua e dalla risalita capillare dell’umidità;

- Macchie da Sali di rame e ferrosi: probabilmente legate alla presenza di ferro di armatura presente nella fontana;

- Patina biologica: legata a fenomeni di risalita capillare di umidità e di drenaggio provenienti dalla parete in pietra

retrostante;

- Deposito superficiale: accumulo di uno strato di materiali estranei generati dall’azione del vento e dalla mancanza

di manutenzione, soprattutto localizzato in corrispondenza delle parti lapidee;

- Disgregazione dell’intonaco della parte centrale della fontana dovuto all’uso di materiali non compatibili che

soffrono dell’azione dell’atmosfera marina, pregna di umidità e sali, probabilmente frutto di interventi di restauro

non regolamentati;

- Distacco dell’intonaco: nelle parti terminali della fontana, lungo le modanature superiori, a causa delle infiltrazioni

della volta e il basamento, dovuto all’azione dell’umidità di risalita.

Interventi

Per la ricchezza della decorazione di questa fontana si rende necessaria una serie di interventi che mira a preservare

il notevole apparato decorativo in stucco.

Data la posizione all’interno di un piccolo vano voltato, è prioritario intervenire non solo sulla fontana stessa, ma

anche sul piccolo ambiente in cui è collocata. La volta, come per la fontana Canalello, sarà oggetto di intervento di

pulizia mediante idropulitrice sulle pareti di sostegno, mentre per l’intradosso, si rende necessario un trattamento

antisale che blocchi l’azione corrosiva dell’umidità. Per lo stesso motivo è prevista la colmatura e stilatura dei giunti

dei mattoni della ghiera esterna.

Parte basamentale: a causa di fenomeni di disgregazione e distacco sulla base in graniglia, verrà effettuata la

spicconatura e successiva realizzazione di nuovo strato di intonaco con materiali compatibili con quelli esistenti. Si

prevede inoltre la rimozione di interventi di restauro realizzati con materiali incompatibili e il ripristino

dell’intonaco. Per quanto riguarda la presenza di umidità di risalita si rende necessario intervenire con trattamento

antisale dopo accurata pulizia del supporto. La patina biologica presente sarà sottoposta a trattamento biocida a

base di specifici formulati scarsamente solubili in acqua e pulitura.

Parte centrale: Fenomeni di disgregazione diffusa dell’intonaco comportano il rifacimento dello stesso, previa

spicconatura, con l’impiego di materiali più idonei al substrato. Inoltre, è prevista la pulitura delle parti in pietra

mediante spazzolatura e lavaggio con soluzioni apposite. Le parti mancanti in stucco saranno restaurate, con ripresa

fedele del modellato. La presenza di macchie di Sali ferrosi sulle parti in pietra necessita di apposito restauro per la

rimozione dei residui deturpanti. La patina biologica presente sarà sottoposta a trattamento biocida a base di

specifici formulati scarsamente solubili in acqua, pulitura ed eventuale restauro delle parti in stucco

Parte superiore: a causa di fenomeni di distacco, verrà effettuata la spicconatura e successiva realizzazione di nuovo

strato di intonaco con materiali compatibili con quelli esistenti. La presenza di umidità dovuta allo stillicidio

dell’acqua dalla volta sarà trattata con barriera antisale dopo accurata pulizia del supporto. La patina biologica

presente sarà sottoposta a trattamento biocida a base di specifici formulati scarsamente solubili in acqua, pulitura ed

eventuale restauro delle parti in stucco.

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Fontana San Clemente

Successivamente alla fontana Ruffo, proseguendo verso sud, si incontra la fontana San Clemente, detta anche “del

Mascherone” per la presenza di una maschera in pietra dalla quale sgorga l’acqua. Collocata in posizione laterale, a

differenza delle due fontane precedenti non gode di uno spazio delimitato: solo un gradino, infatti, la separa dal

piano stradale.

Rispetto alle fontane finora trattate possiede una struttura molto semplice: una nicchia aperta all’interno di una

parete, incorniciata da una semplice modanatura ad arco, terminante con una trabeazione lineare. Nel catino è

collocato il mascherone in pietra che dà il nome alla fontana e la vasca in granito per la raccolta dell’acqua.

Interamente intonacata, presenta notevoli tracce di umidità che impongono un intervento sull’intera superficie.

Anche la parte retrostante, intonacata, denota un degrado esteso, meritevole di intervento approfondito.

La rimozione dell’intonaco nella parte frontale della fontana, potrebbe far emergere elementi decorativi in pietra

nascosti dall’intervento moderno di rifacimento dell’intonaco, secondo quanto riferito dagli abitanti della zona.

Nel dettaglio sono presenti i seguenti degradi:

- Patina biologica largamente presente nella parte posteriore della fontana, dovuta all’azione diretta di agenti

atmosferici sull’intonaco privo di qualsiasi protettivo;

- Deposito superficiale sulle parti lapidee per azione agenti atmosferici e per fenomeni di inquinamento, dovuti alla

sua collocazione sul piano stradale;

- Efflorescenze in prossimità della parte basamentale per fenomeni di risalita capillare dell’acqua.

- Distacco dell’intonaco generalizzato, dovuto all’uso di materiali impropri a contatto probabilmente con superfice

muraria non compatibile, a seguito dell’esposizione ad agenti atmosferici.

Interventi

Gli interventi verteranno soprattutto sulla spicconatura dell’intonaco presente, al fine di mettere in evidenza

l’eventuale presenza di muratura in pietrame sottostante e di elementi decorativi in pietra, come riferito da più fonti.

Sarà necessario quindi ripristinare l’intonaco previo trattamento antisale, laddove verrà ritenuto opportuno in fase

di esecuzione dei lavori. Si provvederà inoltre alla pulizia delle parti in pietra mediante soluzione idonea, previa

spazzolatura.

Fontana Tre Canali

Questa fontana si trova in uno slargo, cui si arriva mediante una delle scalinate che collegavano il borgo di Chianalea

alla strada statale, in prossimità dell’incrocio tra la via Annunziata e la via che conduce alla Chiesa Matrice e al

Castello.

Probabilmente di origini antecedenti all’800, la fontana presenta una struttura muraria in pietrame e laterizi, di

manifattura locale, cui probabilmente, in una fase successiva, sono stati aggiunti gli elementi lapidei dei tre

mascheroni e del motivo decorativo soprastante. La pavimentazione è di recente realizzazione, così come altri

interventi di dubbia funzionalità, che hanno permesso l’uso improprio della fontana.

Al di sopra di una struttura muraria mista, sono state collocate le grandi vasche per la raccolta dell’acqua, alle spalle

delle quali sorge un altro muro intonacato, probabilmente dello stesso materiale di quello sottostante, su cui sono

stati collocati alcuni elementi lapidei: al centro un mascherone sopra il quale un motivo decorativo in pietra, che

simula la coda di un pesce, reca incisa la data A.D. 1610, sormontato da uno stemma araldico; ai lati,

simmetricamente, due maschere di dimensioni minori. L’acqua originariamente doveva sgorgare da questi tre

elementi infissi nella parete: oggi l’acqua è convogliata mediante un tubo esterno, di recente inserimento.

La fontana versa in uno stato di degrado e abbandono notevoli: soprattutto si notano patine biologiche e vegetazione

infestante nella parte retrostante, che contiene un serbatoio, probabilmente a causa dell’incuria e dell’azione degli

agenti atmosferici.

Per quanto riguarda lo stato di degrado si possono individuare:

- Patina biologica largamente presente nella parte posteriore della fontana, dovuta all’azione diretta di agenti

atmosferici e al tasso di umidità costante che non consente una corretta asciugatura della struttura muraria;

- Deposito superficiale sulle parti lapidee per azione agenti atmosferici e per fenomeni di inquinamento;

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- Distacco dell’intonaco nella parte frontale della fontana, per la presenza di notevole umidità;

- Disgregazione dell’intonaco della parte frontale della fontana dovuto all’uso di materiali non compatibili che

soffrono dell’azione dell’atmosfera marina, pregna di umidità e sali, probabilmente frutto di interventi di restauro

non regolamentati e al mancato convogliamento delle acque;

- Degrado antropico, legato ad interventi di restauro non regolamentati mediante la sovrapposizione di intonaco nel

tentativo di consolidare la muratura nella parte sottostante della fontana.

Interventi

L’intervento prioritario consiste nella rimozione della vegetazione infestante che ricopre la parte retrostante della

fontana, al fine di mettere in luce lo strato sottostante e valutare un intervento mirato.

Per quanto riguarda la fontana vera e propria è necessario dapprima effettuare un intervento di scarnitura di malte

non compatibili, apposte in tempi recenti sulla parte sottostante, al fine di valorizzare la muratura in pietrame misto

con laterizi. L’area verrà inoltre interessata da un intervento di pulitura con trattamento biocida a base di specifici

formulati scarsamente solubili in acqua e di risanamento e consolidamento del paramento murario.

A causa di fenomeni di disgregazione e distacco sulla parte superiore della fontana, verrà effettuata la spicconatura e

successiva realizzazione di nuovo strato di intonaco con materiali compatibili con quelli esistenti, previa verifica

dello stato di conservazione del paramento murario sottostante, che eventualmente richiederà ulteriori interventi di

consolidamento e/o scuci-cuci e/o antisale. Si rende necessaria anche la rimozione di un tubo in pvc, installato per

convogliare l’acqua proveniente dalla fontana non più funzionante.

Si provvederà infine alla pulizia delle parti in pietra mediante soluzione idonea, previa spazzolatura.

Fontana Della Sirena

Di moderna costruzione, sorge in posizione rientrata rispetto all’asse viario, in un piccolo slargo ricavato tra gli

edifici. Al di sopra di un gradino, il basamento rivestito in mattoni e pietra, sostiene la vasca anch’essa in pietra, con

fughe grossolanamente riempite che accentuano lo stato di degrado in cui versa la fontana. La parte superiore

presenta una sorta di scoglio realizzato in cemento, che sostiene una statua in terracotta smaltata raffigurante una

sirenetta che reca una conchiglia dalla quale dovrebbe uscire l’acqua. Dietro questa composizione una valva di

mollusco in stucco armato funge da quinta al motivo ornamentale.

Lo stato di degrado evidenzia la necessità di alcuni interventi legati alla presenza di:

- Macchie da Sali di rame e ferrosi sul rivestimento della ceramica della statua, per l’azione continua dell’acqua che

scorre dalla conchiglia;

- Disgregazione dell’intonaco della parte superiore della fontana dovuto all’uso di materiali non compatibili che

soffrono dell’azione dell’atmosfera marina, pregna di umidità e sali, e degli agenti atmosferici;

- Vegetazione infestante, alla base della statua;

- Distacco dell’intonaco nelle parti laterali della fontana, per l’uso di materiali non idonei all’atmosfera umida e

pregna di salsedine;

- Deposito superficiale sulle parti in pietra per mancanza di manutenzione.

Interventi

L’intervento principale consiste nel restauro delle parti di modellato in stucco, relativi alla conchiglia posta alle

spalle della statua. Ulteriori interventi riguardano: il restauro per la rimozione delle macchie di Sali ferrosi presenti

sulla Sirenetta; la rimozione della vegetazione presente alla base della statua stessa; il rifacimento dell’intonaco e

tinteggiatura previa spicconatura dell’esistente sulle vasche porta-piante laterali.

Si provvederà infine alla pulizia delle parti in pietra mediante soluzione idonea, previa spazzolatura.

Fontana Del Porto

Incastonata nel muro di sostegno a ridosso della rupe del Castello, la sorgente sgorga direttamente dalla roccia, più

che un vero e proprio restauro sulla stessa si interverrà con operazioni di restyling per la sua riconfigurazione.

Interventi

- Taglio del muro in cls al fine di ottenere una cornice più degna ed importante per la fontana stessa;

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- Scarnitura delle malte presenti sulla roccia facente parte della rupe del Castello restituita dal taglio del muro, e

successivo lavaggio e spazzolatura con spazzole di saggina;

- Colmatura e la stilatura dei giunti murali con stucco adesivo a elevata traspirabilità a base di calce idraulica,

rispondente ai canoni della bioedilizia;

- Illuminazione attraverso l’istallazione di un incasso a LED nel muro in cls;

- Rivestimento con lastre di pietra della cornice della Fontana;

- Istallazione di un rubinetto ornamentale in ottone.

6. VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE E COMPATIBILITA’ PAESAGGISTICA

Le opere da realizzare sono di basso impatto ambientale per cui non necessitano di particolari procedure o iniziative

da porre in essere, ma esigono semplicemente un filo conduttore costante, nelle scelte progettuali e nei materiali da

utilizzare, in armonia con il contesto ospitante.

Gli interventi non turbano le caratteristiche ambientali e paesaggistiche del territorio circostante, in quanto le

lavorazioni restituiranno in maniera fedele, attraverso interventi di restauro conservativo, lo stato originario delle

opere in oggetto, sia negli elementi costruttivi che nei materiali, inoltre le opere realizzate ex novo riprodurranno

esattamente gli elementi già esistenti.

Da come sviluppato in precedenza, nel recupero urbanistico dei percorsi del Borgo, saranno utilizzati gli elementi

caratterizzanti l’ architettura del posto che non creerà alcuna dissonanza, nei materiali ed i colori, con i caratteri

tipici dei paesaggio circostante.

Alla luce di quanto descritto gli interventi di riqualificazione paesaggistica si integrano perfettamente in quelli che

sono i caratteri ambientali, artistici e storici del contesto, senza turbare l’ equilibrio tra elemento naturale -il mare-

ed elemento costruito, consolidatosi nel corso dei secoli.

7. INTERFERENZE E CRITICITA’

Essendo Chianalea un quartiere residenziale con molte attività commerciali, ed essendo un punto di attrazione per i

turisti, i lavori in questo luogo dovrebbero non essere svolti preferibilmente nel periodo estivo, tenendo conto dell’

aumento esponenziale della popolazione residente e fruitrice per effetto del turismo.

Nella programmazione delle varie fasi di lavoro, si dovrà tener conto di alcune interferenze, dovute principalmente

alla natura dell’ insediamento di Chianalea. In primo luogo, le lavorazioni saranno effettuate all’ interno del centro

abitato, che con le sue caratteristiche, vie molto strette, preclude la normale circolazione in concomitanza di lavori. L’

organizzazione delle varie aree interessate dagli interventi, dovrà essere tale da non interferire inoltre, con la

massiccia presenza turistica che nei mesi estivi dell’ anno affollano il piccolo centro.

Lo svolgimento dei lavori risulterà condizionato da:

situazioni non prevedibili per mancanza di riferimenti per le reti dei sottoservizi attivi;

praticabilità incostante e discontinua del campo di lavoro in termini di tempo;

necessità di opere provvisionali di mantenimento dell’attuale rete di servizi durante l’esecuzione;

necessità di realizzare l’opera nel più breve tempo possibile;

necessità di comporre rapporti con privati residenti e titolari di attività commerciali.

L’ opera verrà realizzata nel pieno centro dell’ abitato in una zona che può raggiungere un alto tasso di criticità per la

viabilità e la presenza di abitazioni in soluzione continua nell’area.

Durante la fase lavorativa dovranno essere osservate tutte le precauzioni atte a ridurre al minimo il rischio e disagio

per gli abitanti, esercenti e utenti, per consentire in ogni caso la massima possibilità di lavoro a tutti.

La soluzione percorribile sarà sicuramente quella di lavorare per compartimenti e stralci.

Per l’ esecuzione dei lavori previsti in progetto, per quanto è stato possibile accertare , non esistono espropri di aree

private.

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8. ELENCO ELABORATI

R-01 Relazione Tecnica Generale A-01 Inquadramento Territoriale Sc. 1:5000/2000/1000 A-02 Planimetria degli Interventi con Rilievo Fotografico Scala 1:500 A-03 Planimetria degli Interventi con Simulazioni Grafiche Scala 1:200 A-04 Restauro Fontana Ruffo Scala 1:20 A-05 Restauro Fontana Canalello Scala 1:20 A-06 Restauro Fontana San Clemente Scala 1:20 A-07 Restauro Fontana Tre Canali Scala 1:20 A-08 Restauro Fontana della Sirena Scala 1:20 A-09 Particolari Costruttivi Scale Varie M-01 Piano di Manutenzione dell’ Opera S-01 Piano di Sicurezza e Coordinamento (Relazione, Analisi Rischi e Fascicolo) S-02 Elenco Prezzi Unitari e Computo Metrico Estimativo per la Sicurezza S-03 Cronoprogramma delle Lavorazioni (Diagramma di Gantt) C-01 Elenco Prezzi Unitari e Analisi Nuovi Prezzi C-02 Computo Metrico Estimativo C-03 Quadro dell’ Incidenza Percentuale della Manodopera C-04 Quadro Economico P-01 Capitolato Speciale d’ Appalto e Schema di Contratto P-02 Capitolato Speciale per la Sicurezza

9. STIMA DEI COSTI

Il computo metrico estimativo è stato redatto facendo riferimento al Prezzario Regionale delle Opere Pubbliche dell’

anno 2013 vigente presso la Regione Calabria, al Prezzario per la Conservazione ed il Restauro delle Opere d’Arte e

dei Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria 2013 del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione

Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria, coadiuvati dall’ analisi dei nuovi prezzi scaturita da un

attento esame dei prezzi di mercato.

Per un lettura dettagliata dei costi (lavori, costo della manodopera, oneri per la sicurezza, somme a disposizione della

stazione appaltante e ammontare totale dell’ intervento) si rimanda al Computo Metrico Estimativo ed al Quadro

Economico allegati facenti parte integrante del Progetto Esecutivo.

10. CONCLUSIONI

Il presupposto nell’ intenzione progettuale è stato quello di riuscire ad ottenere un intervento di recupero urbano

compiuto e completo, non traumatico agli occhi della cittadinanza, ma semplice e concreto, nel massimo rispetto

della storia del sito.

Il recupero di questi spazi urbani, oggi poco valorizzati seppur incantevoli sarà da stimolo ai proprietari degli edifici

antistanti per recuperare e ristrutturare gli stessi.

Gli interventi sopra elencati si concretizzeranno in una sorta di apparato parallelo al fine di realizzare un’ intervento

univoco che restituisca continuità tra l’ edificio del Castello ed il percorso che lo unisce al suggestivo quartiere di

Chianalea e l’ elemento naturale maestoso che è il mare.

Il Progettista