COMUNE DI SAURIS i · 2014. 12. 3. · legge regionale 23 febbraio 2007, n. 5 (Riforma...
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PRGC del Comune di Sauris
Relazione Tecnica
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Comune di Sauris
Var. n25 al PRGC
Rapporto preliminare per la verifica di
assoggettabilità a VAS (comprensivo di verifica di significatività dell’incidenza
e valutazione degli aspetti paesaggistici)
Elab. 04
rev.3 29.09.2014
Elaborato modificato/integrato in recepimento alle disposizioni di cui alla DCC n. 32 del 29.09.2014 (delibera di approvazione) rispetto all’elaborato di cui alla DCC n. 15 del 14.07.2014 (delibera di adozione)
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Rapporto Preliminare per la verifica di assoggettabilità a vas
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Adozione
Approvazione
Il Sindaco
arch. Pietro Gremese
L’Ufficio Tecnico Comunale
dott. Guerrino Varutti
per.ind. Luca Chiaruttini
Progettisti
urbanista Raffaele Gerometta
urbanista Daniele Rallo
Il Valutatore Ambientale
ing. Elettra Lowenthal
Contributi specialistici
urbanista Giuseppe Segno
dott. for. Giovanni Trentanovi
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Rapporto Preliminare per la verifica di assoggettabilità a vas
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INDICE
1 INTRODUZIONE ....................................................................................................................................... 4
2 CARATTERISTICHE DELLA VARIANTE .............................................................................................. 5
2.1 Inquadramento territoriale ................................................................................................................................ 5
2.2 Caratteristiche della Variante al PRGC ........................................................................................................... 6
2.3 Piani e programmi influenzati dalla Variante al PRGC e di riferimento ......................................................... 7
2.4 Vincoli presenti nel territorio ............................................................................................................................. 16
2.5 Problemi ambientali pertinenti alla Variante .................................................................................................... 17
3 CARATTERISTICHE DEGLI IMPATTI E DELLE AREE CHE POSSONO ESSERE INTERESSATE 18
3.1 Schede valutative .............................................................................................................................................. 19
3.2 Verifica significativita’ incidenza sui siti della rete natura 2000 ...................................................................... 31
3.3 Valutazione degli aspetti paesaggistici ............................................................................................................ 43
4 BIBLIOGRAFIA CITATA E CONSULTATA ........................................................................................... 52
ALLEGATO: AMBITI DI VARIANTE .............................................................................................................. 54
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1 INTRODUZIONE
La Valutazione Ambientale Strategica o VAS è un processo di supporto alla decisione che è stato introdotto nello
scenario programmatico europeo dalla Direttiva 2001/42/CE del 27 giugno 2001 “Direttiva del Parlamento
Europeo e del Consiglio concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi
sull’ambiente”.
A livello nazionale i riferimenti normativi per la valutazione ambientale strategica sono riconducibili al Decreto
Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”, che riordina e modifica gran parte della
normativa ambientale. Per quanto riguarda la VAS, il D.Lgs. n. 152/2006 recepisce la Direttiva 2001/42/CE e ne
detta le disposizioni specifiche nel Titolo II della Parte II. L’entrata in vigore di tale Parte Seconda del D.Lgs. è stata
prorogata con diversi provvedimenti fino al 31 luglio 2007, data a partire dalla quale sono formalmente operative le
disposizioni normative ivi contenute; la versione originale del D.Lgs. è stata oggetto di repentine e sostanziali
modifiche da parte del legislatore nazionale.
La legge regionale 11/2005 della Regione FVG, antecedente al D. Lgs. 152/2006, recepisce la direttiva europea
2001/42/CE, relativa alla valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente. La stessa è stata
modificata successivamente dalla L.R. 13/2009. L’art. 3 riporta che “Al fine di promuovere uno sviluppo sostenibile e
assicurare un elevato livello di protezione dell'ambiente, la Regione, gli enti locali e gli enti pubblici, anche economici,
operanti sul territorio regionale, provvedono alla valutazione ambientale strategica (VAS) di piani e programmi aventi
effetti significativi sull'ambiente, ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale)”.
Gli articoli dal 4 al 12 sono stati abrogati dall’art. 34, comma 2, L. R. 13/2009.
La LR 16/2008 e s.m.i. definisce Norme urgenti in materia di ambiente, territorio, edilizia, urbanistica, attività
venatoria, ricostruzione, adeguamento antisismico, trasporti, demanio marittimo e turismo ed in particolare l’art. 4 da
alcune indicazioni sulla Valutazione Ambientale Strategica. I commi 2 e 3 riportano:
2. Ai sensi dell'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 152/2006, sono considerate piccole aree a livello locale:
a) le aree oggetto di varianti non sostanziali agli strumenti urbanistici comunali di cui all'articolo 63, comma 5, della
legge regionale 23 febbraio 2007, n. 5 (Riforma dell'urbanistica e disciplina dell'attività' edilizia e del paesaggio);
[…]
3. Per i piani urbanistici di cui all'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 152/2006, che determinano l'uso di
piccole aree a livello locale così come definite al comma 2 e per tutti i piani e varianti agli strumenti urbanistici
comunali di cui all'articolo 6, comma 3 bis, del decreto legislativo 152/2006, l'autorità' competente valuta, sulla base
della relazione allegata al piano e redatta dal proponente con i contenuti di cui all'allegato I della parte II del decreto
legislativo 152/2006, se le previsioni derivanti dall'approvazione del piano possono avere effetti significativi
sull'ambiente.
Essendo la variante n. 25 una variante non sostanziale il presente documento viene redatto a supporto della
procedura di verifica di assoggettabilità a VAS e viene strutturata secondo i contenuti di cui all’allegato I al D. Lgs.
152/06 e s.m.i.
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Il presente documento è comprensivo di Verifica di significatività dell’incidenza ecologica sui Siti Natura 2000 e di
valutazione degli aspetti paesaggistici.
2 CARATTERISTICHE DELLA VARIANTE
Il presente capitolo ha il compito di evidenziare i seguenti aspetti:
� In quale misura la Variante stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto
riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse;
� In quale misura la variante influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente sovraordinati;
� La pertinenza della Variante per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di
promuovere lo sviluppo sostenibile;
� Problemi ambientali pertinenti alla Variante;
� Rilevanza della Variante per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente (ad es. piani
connessi alla protezione delle acque).
2.1 Inquadramento territoriale
Sauris (Sauris in friulano, Zahre nel locale dialetto germanico) è un comune italiano di 421 abitanti della provincia di
Udine in Friuli-Venezia Giulia. È il comune più alto della regione (1212 m s.l.m.) ed è un'isola linguistica tedescofona.
Fa parte del club dei “Borghi autentici d'Italia” e dell'associazione “Alpine Pearls”. Confina a nord con Prato Carnico e
Vigo di Cadore (Regione Veneto, provincia di Belluno), a sud con i comuni di Forni di Sopra, Forni di Sotto ed
Ampezzo, ad est con Forni di Sopra ed ad ovest con Ovaro ed Ampezzo.
Regione Veneto
Inquadramento territoriale del comune di Sauris
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Il comune è formato da Sauris di Sotto (sede municipale) e Sauris di Sopra e dalle frazioni di Lateis, La Maina e
Field. Sauris di Sopra è detto localmente “Plotsn”, e Sauris di Sotto “Dörf”; sembra che il toponimo derivi da un
prelatino "savira", ossia "corso d'acqua". Zahre invece sembra che conservi il significato proprio di "zahre", cioè
lacrima.
Situato nella regione montana della Carnia in Val Lumiei, vanta nel suo territorio la presenza di un magnifico lago (il
lago di Sauris), un bacino artificiale tra i più grandi in Friuli, creato dallo sbarramento del torrente Lumiei. Le principali
cime che circondano Sauris e le sue frazioni sono: il Col Gentile (2.075 m), il Monte Tarondon (2.019 m), il Monte
Pieltinis (2.027 m), il Crodon di Tiarfin (2.413 m), il Monte Bìvera (2.474 m), il Monte Zauf (2.245 m), il Monte Tinisa
(2.080 m).
2.2 Caratteristiche della Variante al PRGC
La presente variante, ascrivibile alle varianti non sostanziali così come definite dall’art.63 della LR 5/2007, apporta
modifiche motivate da diverse esigenze ed opportunità così raggruppabili:
� variazioni azzonative e normative del PRGC, rientranti nella flessibilità e tali da non modificare la capacità insediativa dello stesso;
� aggiustamenti azzonativi ininfluenti sulla struttura di Piano e sull’insediabilità mirati alla precisazione cartografico-gestionale dello strumento;
� modifiche motivate dall’esigenza di adeguare la indicazione di Piano allo stato di fatto nei casi di piani attuativi.
La maggior parte delle modifiche ha evidenza trasparente ed attiene alla necessità di dare risposta ad esigenze dei
cittadini e ad aspetti puramente manutentivi del Piano.
Le modifiche si possono riassumere nei seguenti punti:
1. STRALCIATO (rif. DCC n. 15 del 14.07.2014)
2. Sauris di Sopra: trasformazione da lotto agricolo in zona E in lotto edificabile in zona B;
3. Sauris di Sopra: trasformazione da lotto agricolo in zona E in lotto edificabile in zona B;
4. Sauris di Sopra: trasformazione da lotto agricolo in zona E in lotto edificabile in zona B;
5. Laites: trasformazione da lotto agricolo in zona E in lotto edificabile in zona B;
6. La Maina: trasformazione da lotto agricolo in zona E in lotto edificabile in zona B;
7. Sauris di Sopra: nuovo ambito di edificazione su lotti sparsi in zona agricola;
8. Sauris di Sotto: trasformazione da lotto agricolo in zona E in lotto edificabile in zona B;
9. Sauris di Sotto: individuazione su un tracciato esistente di un percorso pedonale- cavalli- mountainbike
e viabilità agro-silvo pastorale con funzione turistica;
10. Sauris di Sotto PDL: allineamento normativo per il completamento del tessuto residenziale in presenza di un
PDL (PUA) scaduto nell’unica zona BC del territorio comunale;
11. Modifica normativa (*) per allineare gli interventi permessi sugli stavoli in Centro storico anche a quelli
ricadenti in altre zone omogenee, MODIFICATO (rif. DCC n. 15 del 14.07.2014);
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12. STRALCIATO (rif. DCC n. 32 del 29.09.2014)
13. Laites: stralcio di zona B in agricola;
14. Località Untervelt: nuova previsione di zona a servizi per deposito e stoccaggio di biomasse vegetali
15. Modifica normativa (*) per gli stavoli completamente o parzialmente demoliti con lo scopo di permettere la
ricostruzione fuori da aree a pericolosità idrogeologica salvaguardando il patrimonio storico - introduzione
della possibilità di realizzare strade private in zone E;
16. Località Ander Eibn: riperimetrazione della zona per la nuova edificazione su lotti sparsi in località Ander
Eibn, INSERITO EX NOVO (rif. DCC n. 15 del 14.07.2014);
17. Lateis: stralcio di zona B in agricola, INSERITO EX NOVO (rif. DCC n. 15 del 14.07.2014);
18. Recepimento del parere geologico n. 26/2014 prot. 0012701/P del 29.04.2014 (Servizio Geologico
Regionale), (rif. DCC n. 15 del 14.07.2014).
I punti con (*) sono riferiti a variazione normativa generale, non localizzabile cartograficamente. Quest’ultime sono
invece riportate nella carta seguente:
234
6
5
7 89 1014
17 13
16
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Localizzazione delle modifiche zonizzative e normative puntuali all’interno del territorio comunale
La Variante non ha Rilevanza per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente nè presenta
contenuti finalizzati a promuovere particolari politiche di sviluppo sostenibile.
2.3 Piani e programmi influenzati dalla Variante al PRGC e di riferimento
La variante in oggetto ha come scopo principale quello di porre delle variazioni al Piano Regolatore Generale
Comunale vigente e pertanto tale piano risulta essere quello influenzato principalmente dalle azioni messe in atto. A
livello comunale esiste anche il Piano di Classificazione Acustica predisposto nel 2012 in forma di bozza ed il Piano
Comunale di Telefonia Mobile, approvato con deliberazione consiliare n. 59 del 15.12.07.
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I piani e programmi sovraordinati di riferimento nel territorio comunale risultano essere i seguenti: � Piano Urbanistico Regionale Regionale (PURG) � Piano Territoriale Regionale (PTR) � Piano Regionale di Tutela delle Acque (PTRA) � Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) � Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR) � Programma Provinciale di Attuazione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Piano Urbanistico Regionale Regionale (PURG)
Il Piano Urbanistico Regionale Generale (PURG) è stato approvato con Decreto del Presidente della Giunta dd. 15
settembre 1978, n. 0826/Pres.
Il PURG stabilisce le direttive ed i criteri metodologici per assicurare unità di indirizzi ed omogeneità nei confronti
della pianificazione urbanistica di grado subordinato. In relazione a ciò, entro il quadro generale dell’assetto
territoriale della Regione, vengono indicati gli obiettivi per gli insediamenti edilizi, urbani e rurali, e per le attività
industriali, agrarie e terziarie da esercitarsi sul territorio.
Le previsioni del PURG costituiscono prescrizioni vincolanti per la pianificazione subordinata che incide sull’assetto
del territorio.
All’interno del territorio comunale sono presenti, tra gli altri, i seguenti elementi:
CATEGORIA PURG Elemento
AMBITI
Tutela ambientale
Boschivi
Silvo-zootecnici
Alta montagna
Agricolo-paesaggisitico
Demani sciabili
ATTREZZATURE Centro di appoggio in alta quota dei demani sciabili
COMPLESSI URBANISTICI DI CARATTERE
STORICO, ARTISTICO E MONUMENTALE Centri storici primari
ALTRO Zone delle malghe
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Estratto del PURG nell’area di Sauris
All’interno del territorio comunale sono inoltre presenti due ambiti di tutela ambientale, ossia:
� Bosco bandito di Lateis (A4);
� Monte Biviera (A13).
Ambiti di tutela ambientale del PURG
Piano Territoriale Regionale (PTR)
Il Piano Territoriale Regionale (PTR) di cui alla L.R. 5/2007 è stato adottato con DPReg. n. 0329/Pres. del 16 ottobre
2007, previa DGR n. 2401/Pres ma non è mai stato approvato; il Piano è stato successivamente revocato. In tale
sede fu però ribadita la validità dei documenti preparatori del PTR - Piano Territoriale Regionale approntati dagli
Uffici Regionali; si veda al proposito la LR 22/09 art. 1 comma 19 che riporta:
"La documentazione costituita da studi, analisi e documenti tecnici in possesso dell'Amministrazione regionale dal
1978, tra cui la documentazione tecnica contenuta nel Piano urbanistico regionale generale (PURG), nel Piano
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territoriale regionale generale (PTRG), nel Piano territoriale regionale strategico (PTRS) e nel Piano territoriale
regionale (PTR) adottato, puo' essere utilizzata nella formazione del Piano del governo del territorio."
Si riporta di seguito un estratto delle principali tavole del PTR, relativamente al territorio comunale; la Tavola 1A del
PTR “Aree soggette a vincoli di tutela”, individua i seguenti vincoli all’interno del territorio comunale: aree SIC,
vincolo idrogeologico, International Bird Areas.
Estratto della Tavola 1A del PTR “Aree soggette a vincoli di tutela”
La Tavola 3 del PTR “Aree di pregio naturalistico paesaggistico – Azioni di Piano” mostra le aree di pregio dal punto
di vista naturalistico e paesaggistico presenti nel territorio regionale. Nel territorio comunale il PTR individua quale
area di pregio naturalistico e paesaggistico buona parte della fascia centrale del territorio comunale, insieme ad una
serie di elementi minori quali pievi e laghi di interesse regionale.
Estratto della Tavola 3 del PTR “Aree di pregio naturalistico e paesaggistico”
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La Tav. 5a “Sistema delle Infrastrutture energetiche” evidenzia infine che nel territorio comunale non insistono
infrastrutture energetiche di rilevanza regionale.
Piano di Governo del Territorio (PGT)
Il Piano di Governo del Territorio è stato adottato, ai sensi della L.R. 22/2009 con DGR n° 1890 del 31/10/2012. Il
PGT è chiamato a garantire, contestualmente alle azioni settoriali da mettere in atto e alle finalità di ordine
economico, gli obiettivi prestazionali di integrazione territoriale e sociale (coesione), di miglioramento qualitativo
(tutela della salute e miglioramento dei livelli dei servizi), di salvaguardia delle risorse (sostenibilità).
Si riporta di seguito un estratto dell’ All. 20 “ Carta dei Valori - Sintesi delle componenti territoriali”, che individua,
all’interno del territorio comunale, i seguenti elementi:
� Nuclei e borghi storici;
� Insediamenti alpini e di fondovalle;
� Ambiti naturalistici prioritari e di connessione ecologica;
� Pievi ed abbazie.
Estratto dell’ All. 20 “ Carta dei Valori - Sintesi delle componenti territoriali”
Piano di Tutela delle Acque (PTRA)
Con Delibera n. 2000/2012 la Giunta Regionale ha approvato il Progetto di Piano di Tutela e individuato le Norme in
salvaguardia.
Il Piano Regionale di Tutela delle Acque definisce, sulla base dell’analisi conoscitiva dello stato delle acque in
Regione, le misure per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici e delle acque a specifica
destinazione, attraverso un approccio che integri sapientemente gli aspetti quantitativi della risorsa, come ad
esempio il minimo deflusso vitale ed il risparmio idrico, con quelli più tipicamente di carattere qualitativo.
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Estratto dei corpi idrici superficiali e relativa rete di monitoraggio nell’area di Sauris
Piano di Assetto Idraulico (PAI) dei bacini idrografici dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave e brenta-
bacchiglione
Il PAI è stato adottato con delibera del Comitato Istituzionale n.3 del 9/11/2012.
Il PAI è lo strumento conoscitivo, tecnico-operativo e normativo che individua e perimetra le aree fluviali e quelle di
pericolosità geologica, idraulica e valanghiva; stabilisce direttive sulla tipologia e la programmazione preliminare
degli interventi di mitigazione o di eliminazione delle condizioni di pericolosità; detta prescrizioni per le aree di
pericolosità e per gli elementi a rischio classificati secondo diversi gradi; coordina la disciplina prevista dagli altri
strumenti della pianificazione di bacino. Si riportano di seguito tre estratti, relativamente all’area di Sauris, della carta
di pericolosità geologica, idraulica e valanghiva.
Pericolosità geologica
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Pericolosità idraulica
Pericolosità valanghiva
Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti
Al fine di ottemperare a quanto richiesto dall’art. 22, comma 1, del D.Lgs. n. 22/97, che disponeva che “Le Regioni,
[…] nel rispetto dei principi e delle finalità di cui agli artt. 1, 2, 3, 4 e 5, […] predispongono piani regionali di gestione
dei rifiuti […]”, la Regione ha predisposto una serie di Piani regionali per la gestione dei rifiuti , suddivisi in varie
Sezioni.
Il Piano regionale di gestione dei rifiuti – sezione rifiuti urbani, approvato con Decreto del Presidente della Regione
19 febbraio 2001, n.044/Pres, è stato redatto sulla base di una analisi conoscitiva di riferimento del territorio, della
normativa, degli impianti e della produzione di rifiuti riferiti alla fine degli anni ’90.
La finalità principale del Piano vigente, così come riportato nelle Norme di attuazione del Piano stesso, è quella di “
programmare il servizio di gestione dei rifiuti urbani definendone la tipologia ed il complesso degli impianti tecnologici
di smaltimento e di recupero da realizzarsi nell'ambito del territorio regionale al fine di assicurare, in via prioritaria, la
difesa igienico-sanitaria della popolazione e la tutela ambientale, nonché favorire il recupero dei rifiuti e l’esercizio
economico ottimale degli impianti stessi, tenendo conto dell’obiettivo di assicurare la gestione dei rifiuti urbani non
pericolosi all’interno degli ambiti territoriali ottimali.”
Al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato, il Piano, tra le altre cose:
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a) individua in ogni provincia il bacino territoriale ottimale per la gestione dei rifiuti urbani, al fine di realizzare un
sistema organico regionale, flessibile e modulare, tenuto conto dell'ottimizzazione dei costi;
b) indica, per ogni bacino, il numero degli impianti tecnologici ed i sistemi di smaltimento e di recupero ritenuti ottimali
in relazione alla tipologia ed alle quantità dei rifiuti, all'ottimizzazione dei costi, alla sicurezza ambientale ed igienico-
sanitaria.
Sulla base delle indicazioni derivate dall’analisi conoscitiva eseguita, nel Piano regionale sono stati individuati 4
bacini territoriali ottimali, identificabili territorialmente con le quattro province, e sono stati fissati gli impianti
tecnologici atti al trattamento del rifiuto urbano. La provincia di Udine ricade nel bacino 2. Gli impianti tecnologici di
bacino sono:
1. impianto di compostaggio di Villa Santina (modificato per produrre compost di qualità);
2. impianto di compostaggio e produzione CDR di Udine (modificato per produrre compost di qualità e CDR
contestualmente all’attuazione della raccolta differenziata monomateriale);
3. impianto di selezione della frazione secca della raccolta differenziata dei rifiuti urbani di Rive d'Arcano;
4. impianto di compostaggio di S. Giorgio di Nogaro (modificato per produrre compost di qualità);
5. impianto di selezione della frazione secca dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani da realizzarsi in
località da definire nel Programma di attuazione della Provincia, nel rispetto delle previsioni sulla raccolta
differenziata riferite all’anno 2004 contenute nel presente Piano , oppure centro di raccolta, nel caso in cui la
raccolta differenziata sia organizzata presso le utenze per flussi separati monomateriali;
6. impianto per il recupero della frazione organica dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani da realizzarsi in
località da definire nel Programma di attuazione della Provincia, nel rispetto delle previsioni sulla raccolta
differenziata riferite all’anno 2004 contenute nel presente Piano.
Programma Provinciale di Attuazione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti
La Provincia di Udine ha approvato con Decreto del Presidente della Regione n. 03/Pres di data 9 gennaio 2004 il
Piano provinciale di attuazione del piano regionale per la gestione sezione rifiuti urbani della provincia di Udine.
Il Programma provinciale definisce gli strumenti e individua obiettivi che sono orientati a dare attuazione alle finalità
definite dal Piano Regionale e che possono essere così sintetizzati:
1. riduzione del volume di produzione dei rifiuti, mediante diffusione di comportamenti virtuosi da parte dei
cittadini e introduzione di nuove tecnologie da parte delle imprese produttrici di beni, di contenitori e di
imballaggi;
2. realizzazione di almeno un impianto di recupero e di smaltimento in ogni bacino o sottoambito, al fine di
garantire l'autosufficienza a livello territoriale;
3. progressiva dismissione delle discariche che non siano al servizio degli impianti di trattamento, che devono
essere in grado di procedere al recupero, riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti tal quali;
4. utilizzo in via prioritaria delle cave dismesse per la realizzazione di nuove discariche;
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5. organizzazione di sistemi di raccolta differenziata;
6. incentivazione di elevati livelli di raccolta differenziata fino al momento del conferimento da parte del
produttore;
7. realizzazione di impianto o impianti di termovalorizzazione della frazione secca;
8. realizzazione di un impianto di produzione di compost di qualità e di un impianto di selezione della frazione
secca della raccolta differenziata;
9. definizione di un sistema di tariffazione che garantisca il contenimento dei costi di trattamento e
smaltimento.
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2.4 Vincoli presenti nel territorio
All’interno del territorio comunale sono presenti i seguenti vincoli:
� Rete Natura 2000 (ZSC IT3320007 “Monti Bivera e Clapsavon”);
� Vincolo paesaggistico D.Lgs. 42/2004 (artt. 136 e 142 DLgs. 42/2004);
� Aree di valore ambientale del PURG (Monte Bivera “A13” e bosco bandito di Lateis “A4”);
� Vincolo idrogeologico (Legge regionale 9/2007).
Vincolo paesaggistico e Rete Natura 2000
Vincolo idrogeologico
Vincolo idrogeologico (Fonte: SIM – Sistema Informativo Montano)
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2.5 Problemi ambientali pertinenti alla Variante
L’analisi dei dati ambientali (clima, suolo, idrologia, biodiversità, paesaggio, inquinanti fisici, rischi naturali ed
antropici, ecc..) relativi al territorio comunale evidenzia alcuni aspetti sui quali la variante in oggetto potrebbe avere
una certa influenza o esserne parzialmente influenzata; questi aspetti sono sintetizzati nella seguente tabella:
TEMA CRITICITA’ Fonte del dato ed anno
Biodiversità Presenza di aree della Rete Natura 2000
(ZSC IT3320007 “Monti Bivera e Clapsavon”)
e di ambiti di interesse naturalistico in tutto
il territorio comunale e nei comuni
contermini. Il lago di Sauris inoltre è area
umida designata per il “International
Waterfowl Census (IWC)”. Si segnala inoltre
la presenza di due geositi regionali.
Regione FVG [2013]; Ministero
Ambiente [2013]; PGT Regione
FVG [2012].
Paesaggio Presenza di aree di pregio paesaggistico e di
vincoli ai sensi dell’art. 136 del DLgs.
42/2004.
Regione FVG [2012]; PTR Regione
FVG [2012]; PRGC vigente.
Stabilità
idrogeologica
Presenza di aree classificate a pericolosità
geologica elevata e molto elevata; presenza
di aree a pericolosità idraulica elevata;
presenza di aree soggette a caduta
valanghe.
PAI dei bacini idrografici dei fiumi
Isonzo, Tagliamento, Piave e
Brenta-Bacchiglione [2012].
Rischio sismico Il comune di Sauris, secondo la Delibera
della Giunta Regionale n. 845 del 6 maggio
2010, è stato classificato in zona 2 (alta
sismicità).
Regione FVG [2010]; Protezione
Civile FVG [2010].
Rumore Il Piano di Zonizzazione Acustica (in bozza)
del comune evidenzia la presenza di aree di
classe IV (Aree di intensa attività umana),
localizzata prevalentemente lungo una
fascia a cavallo con il confine comunale di
Forni di Sotto, partendo dall’impianto
idroelettrico di Pamelouche ed in alcune
aree puntuali a Sauris di Sopra e di Sotto. Si
segnala la presenza di un’ area di classe V
(aree prevalentemente industriali)
localizzata a Sauris di Sotto (loc. stavoli
Gostagh).
SIM – Sistema Informativo
Montano [2012].
Questi aspetti saranno complessivamente valutati al cap. 3.1, all’interno delle tabelline valutative.
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3 CARATTERISTICHE DEGLI IMPATTI E DELLE AREE CHE POSSONO ESSERE INTERESSATE
Il presente capitolo ha il compito di evidenziare i seguenti aspetti:
A. Probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti;
B. Carattere cumulativo degli impatti;
C. Natura transfrontaliera degli impatti;
D. Rischi per la salute umane o per l'ambiente;
E. Entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate);
F. Valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa:
1. delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale,
2. del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite dell'utilizzo intensivo del suolo.
In particolare, i punti D ed F considerano, al loro interno, le problematiche ambientali del territorio comunale emerse
al capitolo precedente (il punto D in merito principalmente al rischio idrogeologico ed al rumore, il punto F in
merito a biodiversità e paesaggio). Il giudizio di valore dell’area si è basato sulle indicazioni dei piani sovraordinati
(PURG, PTR, PGT), sulle carte di uso del suolo, degli habitat e delle aree naturalistiche presenti (SIM Comunità
Montana della Carnia, Regione FVG, ecc…).
Esempio di cartografia (Carta degli habitat, a sx; carta del valore ecologico a dx) utilizzata per l’analisi degli ambiti di variante ai
fini della valutazione del punto F
Gli aspetti relativi alla biodiversità, al paesaggio ed alla stabilità idrogeologica sono stati approfonditi rispettivamente
al cap. 3.2 (Verifica significatività incidenza sui siti della Rete Natura 2000), 3.3 (Valutazione degli aspetti
paesaggistici) e nell’allegato alla presente relazione (Allegato: ambiti di variante).
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3.1 Schede valutative
Si riportano di seguito, per ciascun ambito di variante, le considerazioni sintetiche relative agli aspetti sopra-elencati:
02 Sauris di Sopra: trasformazione da lotto agricolo in zona E in lotto edificabile in zona B
L’ambito subisce una variazioni di zona omogenea da E4 a B, per una superficie di 700 mq ed un volume
realizzabile di 1.400 mc.
Gli impatti potenziali sono principalmente riferibili a: a) perdita di suolo agricolo, b) rumore, c) produzione di
polveri e particelle inquinanti, d) diminuzione del valore paesaggistico e naturalistico dei luoghi.
A
Ad eccezione della pressoché totale irreversibilità della perdita di suolo agricolo (prati falciati) limitatamente
all’area in oggetto, gli altri potenziali impatti sono reversibili e temporanei, in quanto legati alle fasi di
cantiere dell’opera.
B
In un intorno di 120 m dall’area, sono previste altre tre trasformazioni di lotti agricoli, per cui è possibile vi
siano, in caso di simultaneità delle fasi di cantierizzazione, effetti cumulativi per quanto riguarda la
produzione di rumore e polveri. L’entità complessiva degli interventi rende comunque questi effetti non
significativi.
C Non si prevedono potenziali impatti transfrontalieri.
D Non si prevedono potenziali impatti per salute umana ed ambiente.
E Il potenziale impatto è circoscritto all’area di intervento.
F
L’area interessata è localizzata in un contesto già caratterizzato da edifici sparsi, al margine tra le aree
prative della conca di Sauris e le propaggini boscate contermini. Nonostante il contesto sia comunque di un
certo interesse agricolo-paesaggistico, le dimensioni dell’intervento non compromettono i valori naturalistici
e paesaggistici dei luoghi.
Ortofoto
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03 Sauris di Sopra: trasformazione da lotto agricolo in zona E in lotto edificabile in zona B
L’ambito subisce una variazioni di zona omogenea da E4 a B, per una superficie di 700 mq ed un volume
realizzabile di 1.400 mc.
Gli impatti potenziali sono principalmente riferibili a: a) perdita di suolo agricolo, b) rumore, c) produzione di
polveri e particelle inquinanti, d) diminuzione del valore paesaggistico e naturalistico dei luoghi.
A Ad eccezione della pressoché totale irreversibilità della perdita di suolo agricolo (prati falciati)
limitatamente all’area in oggetto, gli altri potenziali impatti sono reversibili e temporanei, in quanto legati
alle fasi di cantiere dell’opera.
B In un intorno di 120 m dall’area, sono previste altre tre trasformazioni di lotti agricoli, per cui è possibile vi
siano, in caso di simultaneità delle fasi di cantierizzazione, effetti cumulativi per quanto riguarda la
produzione di rumore e polveri. L’entità complessiva degli interventi rende comunque questi effetti non
significativi.
C Non si prevedono potenziali impatti transfrontalieri.
D Non si prevedono potenziali impatti per salute umana ed ambiente.
E Il potenziale impatto è circoscritto all’area di intervento.
F L’area interessata è localizzata in un contesto già caratterizzato da edifici sparsi, poco a nord dell’ aggregato
di Sauris di Sopra ed al margine delle aree prative della conca di Sauris e le propaggini boscate contermini.
Nonostante il contesto sia comunque di un certo interesse agricolo-paesaggistico, le dimensioni
dell’intervento non compromettono i valori naturalistici e paesaggistici dei luoghi.
Ortofoto
PRGC var. 25
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04 Sauris di Sopra: trasformazione da lotto agricolo in zona E in lotto edificabile in zona B
L’ambito subisce una variazioni di zona omogenea da E4 a B, per una superficie di 700 mq ed un volume
realizzabile di 1.400 mc.
Gli impatti potenziali sono principalmente riferibili a: a) perdita di suolo agricolo, b) rumore, c) produzione di
polveri e particelle inquinanti, d) diminuzione del valore paesaggistico e naturalistico dei luoghi.
A Ad eccezione della pressoché totale irreversibilità della perdita di suolo agricolo (prati falciati)
limitatamente all’area in oggetto, gli altri potenziali impatti sono reversibili e temporanei, in quanto legati
alle fasi di cantiere dell’opera.
B In un intorno di 120 m dall’area, sono previste altre tre trasformazioni di lotti agricoli, per cui è possibile vi
siano, in caso di simultaneità delle fasi di cantierizzazione, effetti cumulativi per quanto riguarda la
produzione di rumore e polveri. L’entità complessiva degli interventi rende comunque questi effetti non
significativi.
C Non si prevedono potenziali impatti transfrontalieri.
D Non si prevedono potenziali impatti per salute umana ed ambiente.
E Il potenziale impatto è circoscritto all’area di intervento.
F L’area interessata è localizzata in un contesto già caratterizzato da edifici sparsi, poco a nord dell’ aggregato
di Sauris di Sopra ed al margine delle aree prative della conca di Sauris e le propaggini boscate contermini.
Nonostante il contesto sia comunque di un certo interesse agricolo-paesaggistico, le dimensioni
dell’intervento non compromettono i valori naturalistici e paesaggistici dei luoghi.
Ortofoto
PRGC var. 25
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05 Laites: trasformazione da lotto agricolo in zona E in lotto edificabile in zona B
L’ambito subisce una variazioni di zona omogenea da E4 a B, per una superficie di 430 mq ed un volume
realizzabile di 860 mc.
Gli impatti potenziali sono principalmente riferibili a: a) perdita di suolo agricolo, b) rumore, c) produzione di
polveri e particelle inquinanti, d) diminuzione del valore paesaggistico e naturalistico dei luoghi.
A Ad eccezione della pressoché totale irreversibilità della perdita di suolo agricolo (prati falciati)
limitatamente all’area in oggetto, gli altri potenziali impatti sono reversibili e temporanei, in quanto legati
alle fasi di cantiere dell’opera.
B Non si prevedono potenziali impatti cumulativi.
C Non si prevedono potenziali impatti transfrontalieri.
D Non si prevedono potenziali impatti per salute umana ed ambiente.
E Il potenziale impatto è circoscritto all’area di intervento.
F L’area interessata è localizzata in un contesto già caratterizzato da edifici sparsi ed al margine delle aree
prative. Non si segnalano per l’area in esame e per le aree contermini particolari valori naturalistici e
paesaggistici che possano potenzialmente subire impatti negativi dall’intervento in oggetto.
Ortofoto
PRGC modificato
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06 La Maina: trasformazione da lotto agricolo in zona E in lotto edificabile in zona B
L’ambito subisce una variazioni di zona omogenea da E3/E4 a B, per una superficie di 575 mq ed un volume
realizzabile di 1.150 mc.
Gli impatti potenziali sono principalmente riferibili a: a) perdita di suolo agricolo, b) rumore, c) produzione di
polveri e particelle inquinanti, d) diminuzione del valore paesaggistico e naturalistico dei luoghi.
A Ad eccezione della pressoché totale irreversibilità della perdita di suolo agricolo (prati falciati)
limitatamente all’area in oggetto, gli altri potenziali impatti sono reversibili e temporanei, in quanto legati
alle fasi di cantiere dell’opera.
B Non si prevedono potenziali impatti cumulativi.
C Non si prevedono potenziali impatti transfrontalieri.
D Non si prevedono potenziali impatti per salute umana ed ambiente.
E Il potenziale impatto è circoscritto all’area di intervento.
F L’area interessata è localizzata in un contesto di pregio naturalistico e paesaggistico; l’ambito è però già
caratterizzato dalla presenza di edifici sparsi. Si ritiene pertanto che, date le dimensioni e la localizzazione
dell’intervento, non sussistano impatti potenzialmente negativi sui luoghi.
Ortofoto
PRGC modificato
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07 Sauris di Sopra: nuovo ambito di edificazione su lotti sparsi in zona agricola
L’ambito da E4 passa a E4 con individuazione di un “ambito per nuova edificazione su lotti sparsi” (mq. 2275)
integrativo rispetto a quelli individuati dalla Var. n. 18.
Gli impatti potenziali sono principalmente riferibili a: a) perdita di suolo agricolo, b) rumore, c) produzione di
polveri e particelle inquinanti, d) diminuzione del valore paesaggistico e naturalistico dei luoghi.
A Ad eccezione della pressoché totale irreversibilità della perdita di suolo agricolo (prati falciati)
limitatamente all’area in oggetto, gli altri potenziali impatti sono reversibili e temporanei, in quanto legati
alle fasi di cantiere dell’opera.
B In un intorno di 120 m dall’area, sono previste altre tre trasformazioni di lotti agricoli, per cui è possibile vi
siano, in caso di simultaneità delle fasi di cantierizzazione, effetti cumulativi per quanto riguarda la
produzione di rumore e polveri. L’entità complessiva degli interventi rende comunque questi effetti non
significativi.
C Non si prevedono potenziali impatti transfrontalieri.
D Non si prevedono potenziali impatti per salute umana ed ambiente.
E Il potenziale impatto è circoscritto all’area di intervento.
F L’area interessata è localizzata in un contesto già caratterizzato da edifici residenziali ed agricoli lungo
strada; nonostante il contesto sia comunque di un certo interesse agricolo-paesaggistico, le dimensioni
dell’intervento e la sua localizzazione non compromettono i valori naturalistici e paesaggistici dei luoghi.
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08 Sauris di Sotto: trasformazione da lotto agricolo in zona E in lotto edificabile in zona B
L’ambito subisce una variazioni di zona omogenea da E4 a B, per una superficie di 700 mq ed un volume
realizzabile di 1.400 mc.
Gli impatti potenziali sono principalmente riferibili a: a) perdita di suolo agricolo, b) rumore, c) produzione di
polveri e particelle inquinanti, d) diminuzione del valore paesaggistico e naturalistico dei luoghi.
A Ad eccezione della pressoché totale irreversibilità della perdita di suolo agricolo (prati falciati)
limitatamente all’area in oggetto, gli altri potenziali impatti sono reversibili e temporanei, in quanto legati
alle fasi di cantiere dell’opera.
B Non si prevedono potenziali impatti cumulativi.
C Non si prevedono potenziali impatti transfrontalieri.
D Non si prevedono potenziali impatti per salute umana ed ambiente.
E Il potenziale impatto è circoscritto all’area di intervento.
F Nonostante il contesto sia comunque di un certo interesse agricolo-paesaggistico, le dimensioni
dell’intervento e la localizzazione dello stesso (nelle aree contermini dell’edificio esistente e nei pressi di un
impianto di risalita) non compromettono i valori naturalistici e paesaggistici dei luoghi.
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09 Sauris di Sotto: individuazione su un tracciato esistente di un percorso pedonale- cavalli - mountainbike
e viabilità agro-silvo pastorale con funzione turistica Trattasi del recepimento all’interno della variante di una situazione de facto già esistente; viene infatti solamente
recepita la funzione turistica (Percorso pedonale/mountain-bike/cavalli con funzione turistica) della strada
all’interno del PRGC. Non si rilevano quindi effetti potenzialmente negativi.
A -
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10 Sauris di Sotto PDL: allineamento normativo per il completamento del tessuto residenziale in presenza di
un PDL (PUA) scaduto nell’unica zona BC del territorio comunale
La modifica normativa non incide sui parametri urbanistici generali del PRGC
essendo la stessa a tutti gli effetti puntuale (unica zona BC del PRGC) e
rientrando di fatto nella ratio legis per le disposizioni della Lr 5/2007
riguardanti le Varianti non Sostanziali; viene effettuata una variazione di indice
di fabbricabilità (IF) da 0,8 a 1,12, per un volume realizzabile di 931 mc (nuovo
volume rispetto alla capacità edificatoria data dalla Variante Generale - 4 lotti
ancora edificabili con una superficie complessiva fondiaria di 2.910 mq).
Gli impatti potenziali sono principalmente riferibili a: a) perdita di suolo
agricolo, b) rumore, c) produzione di polveri e particelle inquinanti, d)
diminuzione del valore paesaggistico e naturalistico dei luoghi.
A Ad eccezione della pressoché totale irreversibilità della perdita di suolo, limitato comunque ad aree di
scarso interesse agricolo e paesaggistico, gli altri potenziali impatti sono reversibili e temporanei, in quanto
legati alle fasi di cantiere dell’opera.
B Non si prevedono potenziali impatti cumulativi.
C Non si prevedono potenziali impatti transfrontalieri.
D Non si prevedono potenziali impatti per salute umana ed ambiente.
E Il potenziale impatto è circoscritto all’area di intervento.
F L’area interessata è localizzata in un contesto già caratterizzato da edifici residenziali e da una strada che
perimetra tutto l’ambito di intervento. Viste quindi le dimensioni dell’intervento e la sua localizzazione non
saranno compromessi i valori naturalistici e paesaggistici dei luoghi.
11 Modifica normativa per allineare gli interventi permessi sugli stavoli in Centro storico anche a quelli
ricadenti in altre zone omogenee
La modifica normativa rende ammissibile la realizzazione di abbaini negli stavoli anche nelle zone agricole (la
vecchia norma li rendeva possibili solo in zona omogenea B) nelle forme e con le caratteristiche tecniche definite
nelle norme. E’ ammessa inoltre la realizzazione sulle falde delle coperture esistenti di finestre a raso tipo “Velux”
a servizio di vani abitabili localizzati nel sottotetto in aggiunta o in alternativa all’abbaino; tale opportunità è
riservata solamente ai vani per i quali non sia possibile realizzare aperture efficaci sui timpani.
Gli unici impatti potenziali potrebbero riguardare il rumore e la produzione di polveri nella realizzazione degli
abbaini, oltre che sul valore ambientale dell’edificio.
A Il carattere puntuale dell’intervento rende i potenziali impatti praticamente nulli.
B Non si prevedono potenziali impatti cumulativi.
C Non si prevedono potenziali impatti transfrontalieri.
D Non si prevedono potenziali impatti per salute umana ed ambiente.
E Il potenziale impatto è circoscritto all’area di intervento.
F Gli interventi non compromettono i valori naturalistici e paesaggistici dei luoghi. Gli eventuali abbaini (ed
eventualmente le finestre “Velux”), viste le prescrizioni costruttive cui sono assoggettati, non
compromettono in nessun modo il valore ambientale dello stavolo, integrandosi completamente con le
caratteristiche strutturali dell’edificio stesso.
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13 Laites: stralcio di zona B in agricola
Per l’azione in oggetto (variazione della zona da B a E4 per una superficie di 180 mq) non si rilevano potenziali
impatti negativi.
A -
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14 Loc. Untervelt: nuova previsione di zona a servizi per deposito e stoccaggio di biomasse vegetali
La nuova zona a servizi prevede il ricavo di un’area atta al deposito e stoccaggio di cippato legnoso per
l’alimentazione della centrale a biomassa in assetto cogenerativo di proprietà comunale sita nella medesima
località (300 m. ad ovest rispetto alla nuova zona).
Gli impatti potenziali sono principalmente riferibili a: a) perdita di suolo agricolo, b) rumore, c) produzione di
polveri e particelle inquinanti d) diminuzione del valore paesaggistico e naturalistico dei luoghi.
A Ad eccezione della pressoché totale irreversibilità della perdita di suolo agricolo (prati falciati)
limitatamente all’area in oggetto, gli altri potenziali impatti sono reversibili e temporanei, in quanto legati
alle fasi di cantiere dell’opera.
B Non si prevedono potenziali impatti cumulativi.
C Non si prevedono potenziali impatti transfrontalieri.
D Non si prevedono potenziali impatti per salute umana ed ambiente.
E Il potenziale impatto è circoscritto all’area di intervento.
F L’ubicazione della zona risulta particolarmente adatta in quanto non visibile dalla viabilità provinciale n.73,
servita da viabilità esistente e vicina alla centrale a biomassa. Inoltre sono previste dalle norme di piano
opere di mimetizzazione (idonee barriere arboree-arbustive).
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Modifica normativa per gli stavoli completamente o parzialmente demoliti con lo scopo di permettere la
ricostruzione fuori da aree a pericolosità idrogeologica salvaguardando il patrimonio storico -
introduzione della possibilità di realizzare strade private in zone E
Attraverso questa modifica normativa, per stavoli parzialmente o completamente demoliti ricadenti in aree a
pericolosità idrogeologica, é consentita la ricostruzione entro il limite di 100 m dal sedime precedente, secondo
le informazioni dedotte dalla documentazione storica esistente ovvero secondo i modelli tipologici previsti dal
P.R.G.C. vigente, per un volume max pari a quello precedente. Inoltre viene permessa in zona E la realizzazione di
limitati tratti di viabilità a servizio dei fabbricati, purché compatibile con gli equilibri idrogeologici e valori
naturalistici e paesistici dell’area. Tale compatibilità dovrà comunque essere comprovata da relazione redatta un
tecnico abilitato in materia e presentata contestualmente al permesso di costruire.
Gli impatti potenziali sono principalmente riferibili a: a) perdita di suolo agricolo, b) rumore, c) produzione di
polveri e particelle inquinanti d) diminuzione del valore paesaggistico e naturalistico dei luoghi.
A Ad eccezione della pressoché totale irreversibilità della perdita di suolo agricolo (per lo più prati falciati)
limitatamente all’area in oggetto, gli altri potenziali impatti sono reversibili e temporanei, in quanto legati
alle fasi di cantiere dell’opera.
B Non si prevedono potenziali impatti cumulativi.
C Non si prevedono potenziali impatti transfrontalieri.
D Nel caso degli stavoli, la norma consente di mettere maggiormente in sicurezza i manufatti di pregio
architettonico da situazioni di instabilità idrogeologica, producendo, sotto questo aspetto, risvolti
potenzialmente positivi sia per l’uomo che per l’ambiente.
E Il potenziale impatto è circoscritto all’area di intervento.
F Nel caso degli stavoli, la localizzazione puntuale degli interventi e le tipologie costruttive previste, non
compromettono i valori naturalistici e paesaggistici dei luoghi. Nel caso della possibilità di realizzazione delle
strade private, vista l’entita (e le modalità di realizzazione) degli eventuali interventi, non si ritiene vi siano
potenziali effetti negativi.
16 Località Ander Eibn: riperimetrazione della zona per la nuova edificazione su lotti sparsi in località Ander
Eibn Viene variato (ridotto) l’ambito per nuova edificazione su lotti sparsi (riduzione da 15.825 mq a 12.650 mq per
una migliore attuabilità del rispettivo PAC). Per l’azione in oggetto non rilevano potenziali impatti negativi.
A -
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17 Lateis: stralcio di zona B in agricola
Per l’azione in oggetto (variazione della zona da B a E4 per una superficie di 2.163 mq) non si rilevano potenziali
impatti negativi.
A -
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3.2 Verifica significativita’ incidenza sui siti della rete natura 2000
3.2.1 Oggetto della valutazione di incidenza
Obiettivo del presente capitolo è l'identificazione dei possibili effetti che la Variante non sostanziale (ossia entro i
limiti previsti dalla flessibilità) del P.R.G.C. di Sauris potrà avere sui Siti Natura 2000 presenti nel territorio.
Le aree interessate non rientrano in Siti Natura 2000; i più prossimi si pongono a circa 1.3 km (SIC IT3230085
“Comelico - Bosco della Digola - Brentoni – Tudaio”, ZPS IT3230089 “Dolomiti del Cadore e del Comelico” e ZCS
IT3320007 “Monti Bivera e Clapsavon”) dagli ambiti oggetto di variante, mentre gli altri si pongono a distanze
maggiori di 2 km.
SIC IT3230085
ZPS IT3230089
ZSC IT3320007
ZSC IT3320008
ZSC/ZPS IT3310001
Inquadramento del territorio comunale nell’area vasta (Fonte: Geoportale Nazionale)
3.2.2 Aspetti procedurali e normativi
Normativa comunitaria e nazionale
In seguito alla definizione delle misure previste dalla Direttiva 92/43/CEE ("Direttiva Habitat”, adeguata dalla
97/62/CE), relativa alla tutela e alla conservazione degli habitat naturali, seminaturali, della flora e della fauna
selvatiche, e alla Direttiva 79/409/CEE, sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE, concernente la conservazione degli
uccelli selvatici, sono stati individuati sul territorio nazionale una serie di Siti di importanza comunitaria (S.I.C) e di
Zone di protezione speciale (Z.P.S.). Tali aree sono state identificate nell’ambito di “Bioitaly” (Biotopes Inventory of
Italy), un progetto di ricerca del Servizio Conservazione della Natura del Ministero dell’Ambiente, cui hanno aderito le
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Regioni, numerose istituzioni scientifiche, le associazioni ambientaliste e l’ENEA. Il progetto, finanziato dall’Unione
Europea, è stato avviato dal Ministero dell'Ambiente attraverso il Servizio Conservazione della Natura proprio in
attuazione della sopra citata Direttiva Habitat e in virtù della “Legge quadro sulle aree protette” (Legge 6 dicembre
1991, n. 394). L'obiettivo finale della Direttiva era quello di creare, entro l'anno 2000, una rete europea di zone
speciali di conservazione, denominata “Natura 2000”, attraverso la quale garantire il mantenimento e, all'occorrenza,
il ripristino di uno stato di conservazione soddisfacente dei tipi di habitat naturali e delle specie legate a tali ambiti.
La valutazione d'incidenza è il procedimento di carattere preventivo introdotto dall'articolo 6, comma 3 della direttiva
"Habitat", al quale è necessario sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un
sito o proposto sito della rete Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti e tenuto conto
degli obiettivi di conservazione del sito stesso.
In ambito nazionale la valutazione d'incidenza viene disciplinata dall'art. 6 del DPR 12 marzo 2003 n.120, (G.U. n.
124 del 30 maggio 2003) che ha sostituito l'art. 5 del DPR 8 settembre 1997, n. 357 che trasferiva nella normativa
italiana i paragrafi 3 e 4 della direttiva "Habitat". In base all'art. 6 del nuovo DPR 120/2003, comma 1, nella
pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei proposti
siti di importanza comunitaria, dei siti di importanza comunitaria e delle zone speciali di conservazione. Si tratta di un
principio di carattere generale tendente ad evitare che vengano approvati strumenti di gestione territoriale in conflitto
con le esigenze di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario. Il comma 2 dello stesso art. 6
stabilisce che vanno sottoposti a valutazione di incidenza tutti i piani territoriali, urbanistici e di settore, ivi compresi i
piani agricoli e faunistico-venatori e le loro varianti per individuare e valutare gli effetti che il piano può avere sul sito,
tenuto conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. Sono altresì da sottoporre a valutazione di incidenza
(comma 3), tutti gli interventi non direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione
soddisfacente delle specie e degli habitat presenti in un sito Natura 2000, ma che possono avere incidenze
significative sul sito stesso, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi. Ai fini della valutazione di incidenza, i
proponenti di piani e interventi non finalizzati unicamente alla conservazione di specie e habitat di un sito Natura
2000, presentano uno studio volto ad individuare e valutare i principali effetti che il piano o l'intervento può avere sul
sito interessato, redatto secondo gli indirizzi dell'allegato G al DPR 357/97.
Normativa regionale e Linee Guida
La Valutazione di Incidenza è regolata in Regione dalla Deliberazione della Giunta regionale n.2203 del 21.09.2007
"Nuovi indirizzi applicativi in materia di Valutazione di Incidenza", pubblicata sul B.U.R. n.41 dd.10.10.2007, che
sostituisce la precedente D.G.R. n. 2600 del 18 luglio 2002, con la quale erano stati definiti i primi indirizzi applicativi
in materia di Valutazione di Incidenza a livello regionale. In particolare, il punto 2 della delibera in vigore impone al
proponente di presentare al Servizio V.I.A., "unitamente all'istanza, il piano o il progetto e due copie dello studio di
incidenza con i contenuti di cui all'Allegato G del DPR 357/1997".
A livello metodologico, il percorso della valutazione d'incidenza è precisato dal documento "Linee guida di carattere
tecnico per la redazione degli studi di incidenza", redatto nel luglio 2006 dalla Regione Autonoma Friuli Venezia
Giulia, Direzione Centrale Ambiente e Lavori Pubblici – Servizio V.I.A., al quale fa riferimento la presente relazione.
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In coerenza con quanto espresso dai documenti tecnici elaborati dall'UE in tema di Valutazione d'Incidenza, la
procedura metodologica definita dalle citate linee guida prevede due livelli:
� Verifica di significatività dell'incidenza (Livello I - "Screening")
Il processo è volto all'individuazione delle relazioni potenziali tra P/P e sito Natura 2000, valutate
singolarmente o congiuntamente ad altri progetti o piani, al fine di identificare la significatività delle
incidenze sul SIC e/o ZPS.
Nel caso in cui si rilevi come l'azione o la previsione d'azione non determini effetti, o che gli stessi siano
trascurabili, il proponente attesta la mancanza di significatività dell'incidenza e non è necessario procedere
ad ulteriori fasi di valutazione.
� Valutazione di incidenza (Livello II: "valutazione adeguata")
Qualora le conclusioni delle analisi condotte al precedente Livello I abbiano dimostrato che esiste la
possibilità di una incidenza significativa del Piano/Progetto occorre svolgere analisi e valutazioni con
maggiore approfondimento.
3.2.3 Descrizione sintetica del piano
Localizzazione ed inquadramento territoriale Si rimanda al cap. 2.1 del presente elaborato. Descrizione degli obiettivi e delle azioni di Piano Si rimanda al cap. 2.2 del presente elaborato. Denominazione e codice dei Siti Natura 2000 interessati Come già evidenziato nel cap. 4.1, all’interno degli ambiti oggetto di variante ed in prossimità ad essi non insistono
Siti Natura 2000. I Siti maggiormente prossimi alle aree distano ca. 1.3 km; essi sono la ZSC IT3320007 “Monti
Bivera e Clapsavon”, che occupa buona parte dell’appendice occidentale del territorio comunale, il SIC IT3230085
“Comelico - Bosco della Digola - Brentoni – Tudaio” e la ZPS IT3230089 “Dolomiti del Cadore e del Comelico”.
Questi ultimi si trovano all’interno della Regione Veneto.
Come da dati riportati in letteratura (e.g. Dinetti 2000; Forman et al. 1997), oltre il km il possibile disturbo (polveri,
rumore) provocato da azioni antropiche fortemente impattanti (quali la costruzione di strade di veloce scorrimento) si
azzera. Per questo motivo, per il principio di precauzione, nella presente relazione si andranno ad approfondire i
potenziali effetti causati dalle aree oggetto di variante (relativamente alle modifiche localizzabili cartograficamente)
con i sopracitati siti, tralasciando i siti maggiormente distanti.
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Rapporto Preliminare per la verifica di assoggettabilità a vas
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2 34
6
5
789
1014
Ca. 1,3 Km
> 2,5 Km
SIC IT3230085
ZPS IT3230089
ZSC IT3320007
ZSC IT3320008
Localizzazione dei siti maggiormente prossime alle aree oggetto di variante e distanze relative
Aree naturali ai sensi della LR 42/1996 interessate
Non si segnalano aree naturali ai sensi della L.R. 42/1996 che interessino il comune di Sauris. Tra le aree naturali di
area vasta si segnala la presenza del Parco naturale Regionale delle Dolomiti Friulane, nei comuni di Forni di Sopra
e di Sotto. L’elevata distanza dai siti oggetto della valutazione esclude comunque qualsiasi possibile incidenza.
Destinazione urbanistica delle aree interessate Si rimanda al cap. 2.2 del presente elaborato. Vincoli esistenti in base alla normativa nazionale o regionale Si rimanda al cap. 2.5 del presente elaborato.
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Rapporto Preliminare per la verifica di assoggettabilità a vas
35
3.2.4 Descrizione sintetica dei siti natura 2000 interessati dal piano
I siti considerati al fine della presente verifica di significatività sono brevemente descritti di seguito: ZSC IT3320007 “Monti Bivera e Clapsavon”
Il Sito interessa i comuni di Sauris, Forni di Sopra e Forni di Sotto, in provincia di Udine. La superficie totale del sito è
di 1832,00 ha, con un’altitudine media di 1850 m s.l.m. Il sito è confinante con il SIC IT3230085 “Comelico - Bosco
della Digola - Brentoni – Tudaio” e la ZPS IT3230089 “Dolomiti del Cadore e del Comelico, i quali verranno descritti
ai paragrafi successivi.
Il sito è rappresentativo degli habitat submontani ed alpini in condizioni di conservazione da buone ad ottime. Il sito
include un sistema di rilievi calcarei e calcareo-dolomitici con vegetazione nemorale e prativa del piano montano e
subalpino. Si ha un’importante presenza di importanti detriti di falda con habitat glareicoli e concentrazione di specie
endemiche o rare quali: Valeriana supina Ard., Minuarta rupestris (Scop.) Schinz & Thell., Ranunculus seguieri Vill.,
Androsace helvetica (L.) All., Carex rupestris All. Vi sono inoltre aree umide subalpine (palude Resumiela). Da un
punto di vista faunistico, l’area ha rilevanza ornitologica elevata per ricchezza specifica; notevoli sono inoltre le
popolazioni di Salamandra atra e Martes martes.
La pressione antropica attuale è moderata; parte del sito è adibita a poligono militare e vi sono progetti di espansione
di impianti sciistici. Queste attività antropiche rappresentano le principali vulnerabilità del sito.
Di seguito si riporta la suddivisione degli habitat presenti:
Habitat presenti all’interno del Sito (Fonte: Regione Friuli Venezia Giulia 2012)
La tabella seguente riporta le specie presenti nel sito di cui all'Articolo 4 della Direttiva 2009/147/CEE ed elencate
nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE:
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Gruppo Specie Gruppo Specie
U Aegolius funereus U Gyps fulvus
U Alectoris graeca saxatilis U Lagopus mutus helveticus
U Aquila chrysaetos U Lanius collurio
U Bonasa bonasia U Pernis apivorus
U Bubo bubo U Picoides tridactylus
U Circaetus gallicus U Picus canus
P Cypripedium calceolus U Tetrao tetrix tetrix
U Dryocopus martius U Tetrao urogallus
I Euphydryas aurinia
U Falco peregrinus
U Glaucidium passerinum
Specie presenti nel sito di cui all'Articolo 4 della Direttiva 2009/147/CEE ed elencate nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE (U= uccelli; P= Piante; I= Invertebrati)
Monte Clapsavon (Fonte: Panoramio)
SIC IT3230085 “Comelico - Bosco della Digola - Brentoni – Tudaio”
Questo sito interessa i comuni di Lorenzago di Cadore, Santo Stefano di Cadore, Sappada e Vigo di Cadore, in
provincia di Belluno. La superficie totale del Sito è di 12085 ha. Il sito è confinante con la ZSC IT3320007 “Monti
Bivera e Clapsavon”, descritta in precedenza; il SIC inoltre è interamente incluso nella ZPS IT3230089 “Dolomiti del
Cadore e del Comelico”.
Il sito interessa la porzione nordorientale della provinciali di Belluno, con aree forestali di pregio, incluso il famoso
Bosco della Digola, e rilevante fertilità, associate a pareti dolomitiche e detriti. Di notevole rilevanza è, appunto, la
copertura forestale con boschi misti ricchi di abete bianco, ma sui versanti meridionali e più assolati anche pinete di
pino silvestre che pur non essendo incluse in Natura 2000 contribuiscono alla biodiversità formando mosaici con rupi
e detriti. La componente termofila, ancorché percentualmente poco rilevante, è assicurata dalla diffusione delle
mughete, variamente articolate e formanti associazioni con altre comunità. Nel complesso non sono da segnalare
presenze floristiche straordinarie, ad eccezione del sito torboso di Forcella Lavardet che iclude lembi di 7110* con
Andromeda polifolia e Carex pauciflora.
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Le principali vulnerabilità sono legate alla caccia, agli sport invernali ed alle esercitazioni militari.
Di seguito si riporta la suddivisione degli habitat presenti:
3% 1% 2%
20%
1%
3%
1%
6%
15%
1%1%
31%
14%
Tipologie di habitat
Altre superfici
3160
3220
3240
4060
4070
4080
6150
6170
6230
6430
6510
6520 Habitat presenti all’interno del Sito (Fonte: Regione Veneto 2012)
La tabella seguente riporta le specie presenti nel sito di cui all'Articolo 4 della Direttiva 2009/147/CEE ed elencate
nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE:
Gruppo Specie Gruppo Specie
U Accipiter gentilis U Falco peregrinus
U Accipiter nisus U Glaucidium passerinum
U Aegolius funereus U Gyps fulvus
U Aquila chrysaetos U Lagopus mutus helveticus
U Bonasa bonasia M Lynx lynx
U Bubo bubo U Milvus migrans
U Buteo buteo U Pernis apivorus
U Caprimulgus europaeus U Picus canus
U Charadrius morinellus U Tetrao tetrix tetrix
U Circaetus gallicus U Tetrao urogallus
P Cypripedium calceolus M Ursus arctos
U Dryocopus martius
Specie presenti nel sito di cui all'Articolo 4 della Direttiva 2009/147/CEE ed elencate nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE (U= uccelli; P= Piante; I= Invertebrati)
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Forcella Valgrande (a sx) e Monte Brentoni (a dx)
ZPS IT3230089 “Dolomiti del Cadore e Comelico”
Questo sito interessa una porzione assai significativa della provincia di Belluno (oltre il 20%). La superficie del sito è
di 70397 ha. Il sito include interamente i SIC IT3230006, IT3230031, IT3230060, IT3230078, IT3230080, IT3230085.
All’interno del sito vi è la Riserva Naturale Statale di Val Tovanella (L.394/91), per il quale esiste un Piano di gestione
(adottato).
Dal Comelico, che è tutto compreso nel sito, e che include anche formazioni silicatiche di antica origine,
proseguendo soprattutto, ma non solo, in sinistra Piave, attraverso rilievi di natura calcareo-dolomitica, si spinge
verso sud raggiungendo il Longaronese. La qualità paesaggistica è assicurata da gruppi montuosi affascinanti
(Cridola, Cima dei Preti, Duranno, Borgà), in alcuni tratti attigui al territorio protetto del parco Naturale delle Dolomiti
Friulane. Le aree di alta quota ancora frequentate dal pascolo si limitano al Comelico ed a pochi altri siti. Le
formazioni boscate risultano molto differenziate da nord a sud, secondo le profondità del suolo, il tipo di substrato e
l’esposizione delle correnti oceaniche. In tal senso la presenza del faggio è assai indicativa. Su una parte estesa di
territorio, in ambiente rupestre, sono nettamente prevalenti le cenosi a pino nero, habitat prioritario. In comelico,
soprattutto in terreni a buona capacità di ritenzione idrica, sono diffusi biotopi torbosi di eccezionale importanza.
Di seguito si riporta la suddivisione degli habitat presenti:
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PRGC del Comune di Sauris
Rapporto Preliminare per la verifica di assoggettabilità a vas
39
8%3%
13%
3%
5%
1%
5%
13%4%
3%
2%
28%
8%
2%
Tipologie di habitat
Altre superfici
3130
3140
3160
3220
3230
3240
4060
4070
4080
6150
6170
6210
6230
6410 Habitat presenti all’interno del Sito (Fonte: Regione Veneto 2012)
La tabella seguente riporta le specie presenti nel sito di cui all'Articolo 4 della Direttiva 2009/147/CEE ed elencate
nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE:
Gruppo Specie Gruppo Specie
U Accipiter gentilis U Gyps fulvus
U Accipiter nisus U Lagopus mutus helveticus
U Aegolius funereus U Loxia curvirostra
U Alectoris graeca saxatilis M Lynx lynx
U Anthus spinoletta U Milvus migrans
U Apus melba U Montifringilla nivalis
U Aquila chrysaetos U Nucifraga caryocatactes
A Bombina variegata U Parus ater
U Bonasa bonasia U Parus cristatus
U Bubo bubo U Parus montanus
U Buteo buteo U Pernis apivorus
U Caprimulgus europaeus U Picoides tridactylus
U Certhia familiaris U Picus canus
U Charadrius morinellus U Prunella modularis
U Cinclus cinclus U Ptyonoprogne rupestris
U Crex crex U Pyrrhocorax graculus
P Cypripedium calceolus U Tetrao tetrix tetrix
U Dryocopus martius U Tetrao urogallus
I Erebia calcaria U Turdus torquatus
U Falco peregrinus M Ursus arctos
U Glaucidium passerinum
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3.2.5 Breve descrizione di altri piani/progetti che insieme al piano in questione possono influire sui siti
natura 2000
Non si rilevano altri piani/progetti che possano influire sui siti in questione. 3.2.6 Descrizione dei singoli elementi del piano che possono produrre un impatto sul sito natura 2000
(singolarmente o congiuntamente con altri piani o progetti)
Le azioni di piano precedentemente descritte, come già detto, producono fattori di alterazione tipici dei cantieri per la
costruzione di edifici ed opere infrastrutturali e di urbanizzazione. In fase di cantiere essi comprendono le operazioni
di movimentazione dei sedimenti, le emissioni sonore associate alle lavorazioni previste e ai mezzi meccanici di
cantiere impiegati, le emissioni di gas combusti e polveri dovute al transito dei mezzi ed alla movimentazione degli
inerti e, infine, l’occupazione temporanea degli ambienti di cantiere. Nel corso della fase di esercizio, invece, le
potenziali fonti di pressione ambientale possono derivare dal manifestarsi delle emissioni associate all’esercizio delle
opere (produzione di rumore, reflui e rifiuti).
Al capitolo seguente si riporta la descrizione dell’ambito di influenza del Piano per i fattori perturbativi identificabili in
linea generale per la fase di cantiere e di esercizio, unitamente a considerazioni di carattere valutativo volte ad
individuare la possibilità del verificarsi di incidenze negative sui siti della Rete Natura 2000.
3.2.7 Descrizione degli eventuali impatti diretti, indiretti e secondari del piano sui siti natura 2000
Premesso che gli elementi del Piano sopra individuati possono potenzialmente produrre esclusivamente impatti di
tipo indiretto giacché le aree oggetto di trasformazione si pongono esternamente ai SIC/ZPS, si possono delineare
le seguenti valutazioni:
Generazione di rumore
La fase di cantierizzazione determina una interazione sulla fauna dovuta a fonti di rumore prodotte da attrezzature e
macchine utilizzate in cantiere per le operazioni di lavorazione materiali e trasporto. La tematica delle soglie
acustiche del disturbo sulla fauna indotto da sorgenti di tipo antropico costituisce un aspetto finora poco studiato;
dalla letteratura finora pubblicata, si evince che diverse specie di uccelli in diversi casi mostrano di potersi
apparentemente adattare a disturbi acustici regolari di intensità anche elevata (Dinetti 2009). Studi condotti sugli
effetti del traffico stradale sulla fauna hanno evidenziato che tutti gli uccelli degli ambienti boschivi mostrano un
declino in termini di densità di popolazione a circa 42 dB, mentre le specie legate agli ambienti prativi mostrano una
risposta a circa 48 dB. Le specie avifaunistiche più sensibili degli ambienti boschivi (es. cuculo) mostrano un declino
in termini di densità a 35 dB, mentre le specie più sensibili legate agli ambienti prativi rispondono a 43 dB (Forman
1998, Reijnen et al. 1995). In campo libero, in propagazione di una sorgente sferica, con il raddoppiare della
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distanza, il livello di intensità diminuisce di 6 dB. Si evidenzia che in ambiente esterno esistono una serie di fenomeni
che possono provocare variazioni anche molto rilevanti del livello sonoro rispetto alla situazione base. Al fine di
valutare la distanza alla quale deve trovarsi il ricevitore (nel caso in esame il ricevitore è la fauna che risente del
rumore prodotto dalle attività di cantiere, e.g. uccelli) per non risentire degli effetti della cantierizzazione, si assume
come rumore normalmente generato quello di un escavatore di piccola taglia che sprigiona, in media, una potenza
sonora di 100 dB.
Applicando la formula riportata in letteratura per il calcolo dell’attenuazione acustica (Spagnolo 2001), si ha che a
circa 225 m dalla sorgente puntiforme (cantiere) il livello di intensità sonora è ≤ a 42 dB. A questa distanza si ritiene
che la fauna ornitica non risenta delle attività di cantierizzazione. Per quanto riguarda specificatamente le
infrastrutture lineari (strade su tutte), Forman et al. (1997) riportano che il disturbo causato da una strada interessa
una superficie di circa dieci volte quella realmente occupata dalla strada e dalle banchine. Dinetti (2009) riporta una
media di circa 200 m per lato.
Effetti sulle acque e sul suolo
Si ritiene che per il fattore perturbativo in esame, l’area di analisi coincida con l’ambito di Piano, senza quindi
interferenze sui Siti Natura 2000.
Produzione di polveri e di particelle inquinanti
Per quanto riguarda gli impatti sull’aria delle particelle inquinanti dovute al traffico veicolare di opere infrastrutturali in
esercizio, è da tenere in considerazione la ventosità della zona in cui si realizza l’immissione. In ogni caso, i dati
riportati in letteratura mostrano una capacità di migrazione in aria dei principali componenti inquinanti che si estingue
entro i primi 100 m (Dinetti 2000).
Consumo di Suolo
Non viene previsto alcun consumo di suolo all’interno dei Siti della Rete Natura 2000.
Sulla base dei ragionamenti riportati, pur utilizzando un buffer cautelativo di 250 m (derivante dalla diffusione
massima di inquinamento acustico), non si rilevano elementi in contrasto con la tutela degli ambienti naturali dei Siti
Natura 2000 presenti nell’area vasta. I fattori perturbativi di Piano infatti sono trascurabili in conseguenza alla
distanza, localizzazione e mancanza di collegamento funzionale diretto tra i Siti Natura 2000 e l’ambito di influenza
del Piano.
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3.2.8 Individuazione dei cambiamenti che potrebbero verificarsi nel sito i