COMUNE DI RAVENNA Arte, Dante e mare: ecco un tris che può ...€¦ · Cagliari, Lecce, Matera,...

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Eventi Lunedì 30 giugno 2014 Internazionalizzazione & Progetti Europei 11 “Delle 21 aspiranti iniziali, so- no rimaste ‘in gara’ Ravenna, Cagliari, Lecce, Matera, Peru- gia e Siena. Queste finaliste sa- ranno riesaminate nell’ottobre 2014, quando la giuria indiche- rà la città vincitrice - prosegue Cassani -. I costi previsti nel budget in caso di vittoria sa- ranno a carico degli enti locali, della Regione, dello Stato e di realtà private che intervengono nel finanziamento della mani- festazione. Nel dossier di preselezione per Ravenna si ipotizza un budget di 45 milioni, dei quali solo il 20% a carico del Comune. Non solo, nel caso in cui, dopo tutti gli sforzi, Ravenna non venisse nominata, si cercherebbe co- munque di realizzare almeno una parte dei progetti, perché riteniamo che siano fonda- mentali per il futuro della città”. Ravenna si candida a capita- le europea della cultura con il sostegno della Regione Emilia- Romagna, della Provincia di Ravenna, dei Comuni di Ri- mini, Forlì, Cesena, Faenza e Unione della Romagna faenti- na, Cervia, Russi e Unione dei comuni della Bassa Romagna. “Ravenna e le città della Roma- gna - nota Cassani - costitui- ■■ COMUNE DI RAVENNA / L’amministrazione ha presentato la sua candidatura a “Capitale europea della cultura” per il 2019 Arte, Dante e mare: ecco un tris che può conquistare tutti scono un unicum territoriale, ovvero un vissuto di storia e storie che, attraverso il per- corso di candidatura, ha l’am- bizioso obiettivo di portare ‘il sistema Romagna’ a emergere a livello nazionale ed euro- peo come macrolaboratorio di sperimentazione, capace di produrre cultura in maniera partecipata e sinergica. Non solo - prosegue Cassani - in- tendiamo stimolare un riequi- librio nel rapporto tra antico e contemporaneo, abbozzan- do un profilo di identità nel quale il passato viene reinter- pretato in modo innovativo, senza nostalgie e senza retaggi puramente conservativi, ma come base storicizzata e fonte di ispirazione di un futuro da costruire. Lo slogan della candidatura è ‘Mosaico di culture’: una me- tafora che ben si presta a dare l’idea dell’incontro tra la plu- ralità di forme ed esperienze che innerva il nostro territorio e il nostro tempo. Un mosaico da costruire ogni giorno, at- traverso il coinvolgimento dei cittadini, con attività artistico- culturali in tutta la Romagna”. Lo slogan è “Mosaico di culture”. Delle 21 aspiranti ne sono rimaste in lizza 6. A ottobre si conoscerà la città designata D opo essere stata per tre volte capitale del mondo antico, Ravenna si è candidata a “Capitale europea della cultu- ra” per il 2019, anno in cui tale titolo spetterà all’Italia, insieme con la Bulgaria. La città lavora a questo obiet- tivo dal 2007. Le ragioni di questa candidatura non si fon- dano soltanto sull’eccezionale persistenza di un patrimonio monumentale prestigioso, in- serito dall’Unesco nella World Heritage List. E nemmeno, in via esclusiva, su una pro- duzione culturale di livello internazionale, caratterizzata dalla relazione tra eredità cul- turale e istanze innovative, tra conservazione e creazione, tra ricerca identitaria e apertura al mondo. Ravenna si candida innanzitut- to perché si ritiene in grado di rappresentare in modo esem- plarmente efficace il nostro Pa- ese. La sua dimensione, la sua storia, le testimonianze artisti- che di cui è ricca, il legame con Dante e le origini della nostra lingua, il rapporto del territo- rio con l’acqua, delineano un modello di città in cui può ben specchiarsi l’identità italiana. Allo stesso tempo le sue ca- ratteristiche le consentono di interpretare in modo origina- le quel modello, enfatizzando quei tratti virtuosi che meglio possono metterla in relazione con l’Europa, offrendo un con- tributo positivo e costruttivo per il futuro europeo. Ma che cosa si intende esatta- mente per “Capitale europea della cultura”? “È un’iniziativa della Com- missione Europea che risale al 1985 - spiega Alberto Cassani, coordinatore della candidatura - Per un anno, la città ‘capitale’, che viene scelta attraverso mo- dalità che sono cambiate nel tempo, deve sviluppare un pro- gramma originale di iniziative e progetti culturali, anche per- manenti (ossia che vadano ol- tre il periodo del titolo), coin- volgendo il maggior numero di cittadini e con una forte at- tenzione alla loro dimensione europea. Non è quindi un ‘con- corso di bellezza’, ma una gara di progettualità: non serve re- digere un dépliant turistico che esalti e assembli quanto c’è già”. Una commissione internazio- nale ha selezionato le città che hanno presentato domanda: I l Progetto Powered (Project of Offshore Wind Energy: Research, Experimentation, Deve- lopment, che fa parte del programma di coope- razione territoriale eu- ropea Ipa Adriatico) ha un obiettivo di grande importanza strategica, tecnologica ed econo- mica per Italia, Albania, Croazia e Montenegro e per le loro imprese: verificare se vi siano le condizioni economi- che e ambientali per installare parchi per la produzione di energia eolica nel mare Adria- tico. Powered verifica, scientificamente e co- me studio preliminare, le condizioni di vento nell’Adriatico, per valu- tare l’eventuale fattibilità e competitività di gran- di impianti di energia eolica e le linee guida per la loro realizza- zione, con regole procedurali e amministrative omogenee e at- tenzione per compatibilità am- bientale e paesaggistica. Questo grazie all’installazione di un re- te di anemometri, su pali di al- tezza tra i 40 e i 60 metri, lungo le coste adriatiche. L’analisi dei I l progetto Bws, “Building Waste Sustainability: new capacities for sustainable waste management”, è stato finanziato con un contributo di 1,6 milioni di euro dal pro- gramma Ipa Adriatic Cbc. Capofila del progetto il Co- mune di Bushat in Albania, con la partnership di altre 3 amministrazioni comunali - il Comune di Kamez per l’Al- bania, il Comune di Bar per il Montenegro e il Comune di Macerata per l’Italia - e due realtà del territorio locale ma- ceratese, il Cosmari e la Co- operativa sociale Meridiana. Il progetto ha contribuito al processo di rafforzamento della Macro Regione Adria- tico-Ionica, nonché a quello più ampio di integrazione all’Unione Europea dei Pae- si che si affacciano sull’altra sponda dell’Adriatico. Nucleo centrale del progetto sono stati la promozione di servizi innovativi per la citta- dinanza attraverso lo scambio di expertise tecnica e gover- nativa, lo scambio di buone prassi tra governi e autorità locali, riassunto nel relativo Manuale di buone prassi, e l’attività di sensibilizzazione e coinvolgimento della popola- Il progetto coinvolge Italia, Albania, Croazia e Montenegro Finanziamento di 1,6 milioni di euro per il progetto Bws Powered, studiando la forza del vento Meno rifiuti, più integrazione in Ue dati scientifici di estrema pre- cisione raccolti servirà a verifi- care quali aree dell’Euroregione adriatica possiedono condizio- ni climatiche favorevoli per lo sfruttamento dell’energia eolica, dove è possibile investire con un sicuro rientro economico. Powered si propone di favorire un atteggiamento generale po- zione e dei ragazzi delle scuo- le di ciascun paese coinvolto. Il comune di Macerata, sup- portato dai partner italiani Cosmari e Meridiana, ha col- laborato alla formazione degli operatori dei diversi benefi- ciari (autorità competenti, in- dustrie, decision maker, Ong, insegnanti, comunità scienti- fica e pubblica) per la creazio- ne del know-how necessario per l’innovazione tecnologica della gestione dei rifiuti solidi integrati. In Albania e Monte- negro è stato testato un pro- getto pilota per la gestione del sitivo dell’Ue nei con- fronti dell’uso di energie rinnovabili in Adriatico, in particolare dell’eolico, per contrastare l’effetto serra e i cambiamenti climatici e favorire lo sviluppo di una nuova filiera produttiva e la creazione di occupazio- ne di elevata professio- nalità. I primi risultati delle analisi parrebbero confermare che in parte della costa italiana meri- dionale e in alcuni tratti di Croazia, Montenegro e Albania vi sarebbero condizioni favorevoli per lo sviluppo di parchi eolici in grado di garan- tire quote importanti di produzione energetica. Oltre che per la pro- duzione di energia, le aree produttive e i por- ti adriatici potrebbero diventare hub di produzione e di smistamento di componenti tecnologiche, come si sta spe- rimentando positivamente nel porto di Ravenna. sistema di smaltimento dei rifiuti, finalizzato alla realiz- zazione dei rispettivi piani in- tegrati per lo smaltimento dei rifiuti. Sono stati identificati i siti di smaltimento e proget- tata una discarica regionale per ogni paese partner; sono stati acquistati macchinari e cassonetti per la raccolta dei rifiuti urbani e inoltre è stata avviata una campagna per il riciclo dei rifiuti, sostenuta dall’insegnamento dell’educa- zione ambientale nelle scuole medie e superiori dei comuni partner. ■■ PROVINCIA DI RAVENNA / Un progetto europeo per l’energia ■■ COMUNE DI MACERATA / In Italia anche Cosmari e Meridiana sono partner I ragazzi delle scuole dei Comuni di Bar, Bushat, Kamez e Macerata che hanno partecipato al concorso per la realizzazione di favole e filmati sull’ambiente, come momento finale dei corsi di educazione ambientale realizzati dal progetto Porto Corsini, Ravenna: pala eolica sulla diga Foranea Nord Foto Chiappini Ravenna si è candidata a “Capitale Europea della Cultura” per il 2019 “Mosaico di culture”: una metafora che rappresenta l’incontro tra la pluralità di forme ed esperienze artistico- culturali

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EventiLunedì 30 giugno 2014 Internazionalizzazione & Progetti Europei 11

“Delle 21 aspiranti iniziali, so-no rimaste ‘in gara’ Ravenna, Cagliari, Lecce, Matera, Peru-gia e Siena. Queste finaliste sa-ranno riesaminate nell’ottobre 2014, quando la giuria indiche-rà la città vincitrice - prosegue Cassani -. I costi previsti nel budget in caso di vittoria sa-ranno a carico degli enti locali, della Regione, dello Stato e di realtà private che intervengono nel finanziamento della mani-festazione.Nel dossier di preselezione per Ravenna si ipotizza un budget di 45 milioni, dei quali solo il 20% a carico del Comune. Non solo, nel caso in cui, dopo tutti gli sforzi, Ravenna non venisse nominata, si cercherebbe co-munque di realizzare almeno una parte dei progetti, perché riteniamo che siano fonda-mentali per il futuro della città”.Ravenna si candida a capita-le europea della cultura con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Ravenna, dei Comuni di Ri-mini, Forlì, Cesena, Faenza e Unione della Romagna faenti-na, Cervia, Russi e Unione dei comuni della Bassa Romagna.“Ravenna e le città della Roma-gna - nota Cassani - costitui-

■■■ COMUNE DI RAVENNA / L’amministrazione ha presentato la sua candidatura a “Capitale europea della cultura” per il 2019

Arte, Dante e mare: ecco un tris che può conquistare tutti

scono un unicum territoriale, ovvero un vissuto di storia e storie che, attraverso il per-corso di candidatura, ha l’am-bizioso obiettivo di portare ‘il sistema Romagna’ a emergere a livello nazionale ed euro-peo come macrolaboratorio di sperimentazione, capace di produrre cultura in maniera partecipata e sinergica. Non solo - prosegue Cassani - in-tendiamo stimolare un riequi-librio nel rapporto tra antico e contemporaneo, abbozzan-do un profilo di identità nel quale il passato viene reinter-

pretato in modo innovativo, senza nostalgie e senza retaggi puramente conservativi, ma come base storicizzata e fonte di ispirazione di un futuro da costruire.Lo slogan della candidatura è ‘Mosaico di culture’: una me-tafora che ben si presta a dare l’idea dell’incontro tra la plu-ralità di forme ed esperienze che innerva il nostro territorio e il nostro tempo. Un mosaico da costruire ogni giorno, at-traverso il coinvolgimento dei cittadini, con attività artistico-culturali in tutta la Romagna”.

Lo slogan è “Mosaico di culture”. Delle 21 aspiranti ne sono rimaste in lizza 6. A ottobre si conoscerà la città designata

Dopo essere stata per tre volte capitale del mondo

antico, Ravenna si è candidata a “Capitale europea della cultu-ra” per il 2019, anno in cui tale titolo spetterà all’Italia, insieme con la Bulgaria. La città lavora a questo obiet-tivo dal 2007. Le ragioni di questa candidatura non si fon-dano soltanto sull’eccezionale persistenza di un patrimonio monumentale prestigioso, in-serito dall’Unesco nella World Heritage List. E nemmeno, in via esclusiva, su una pro-duzione culturale di livello internazionale, caratterizzata dalla relazione tra eredità cul-turale e istanze innovative, tra conservazione e creazione, tra ricerca identitaria e apertura al mondo. Ravenna si candida innanzitut-to perché si ritiene in grado di rappresentare in modo esem-plarmente efficace il nostro Pa-ese. La sua dimensione, la sua storia, le testimonianze artisti-che di cui è ricca, il legame con Dante e le origini della nostra lingua, il rapporto del territo-rio con l’acqua, delineano un modello di città in cui può ben specchiarsi l’identità italiana.Allo stesso tempo le sue ca-

ratteristiche le consentono di interpretare in modo origina-le quel modello, enfatizzando quei tratti virtuosi che meglio possono metterla in relazione con l’Europa, offrendo un con-tributo positivo e costruttivo per il futuro europeo.Ma che cosa si intende esatta-mente per “Capitale europea della cultura”?“È un’iniziativa della Com-missione Europea che risale al 1985 - spiega Alberto Cassani, coordinatore della candidatura - Per un anno, la città ‘capitale’, che viene scelta attraverso mo-

dalità che sono cambiate nel tempo, deve sviluppare un pro-gramma originale di iniziative e progetti culturali, anche per-manenti (ossia che vadano ol-tre il periodo del titolo), coin-volgendo il maggior numero di cittadini e con una forte at-tenzione alla loro dimensione europea. Non è quindi un ‘con-corso di bellezza’, ma una gara di progettualità: non serve re-digere un dépliant turistico che esalti e assembli quanto c’è già”.Una commissione internazio-nale ha selezionato le città che hanno presentato domanda:

Il Progetto Powered (Project of Offshore

Wind Energy: Research, Experimentation, Deve-lopment, che fa parte del programma di coope-razione territoriale eu-ropea Ipa Adriatico) ha un obiettivo di grande importanza strategica, tecnologica ed econo-mica per Italia, Albania, Croazia e Montenegro e per le loro imprese: verificare se vi siano le condizioni economi-che e ambientali per installare parchi per la produzione di energia eolica nel mare Adria-tico. Powered verifica, scientificamente e co-me studio preliminare, le condizioni di vento nell’Adriatico, per valu-tare l’eventuale fattibilità e competitività di gran-di impianti di energia eolica e le linee guida per la loro realizza-zione, con regole procedurali e amministrative omogenee e at-tenzione per compatibilità am-bientale e paesaggistica. Questo grazie all’installazione di un re-te di anemometri, su pali di al-tezza tra i 40 e i 60 metri, lungo le coste adriatiche. L’analisi dei

Il progetto Bws, “Building Waste Sustainability: new

capacities for sustainable waste management”, è stato finanziato con un contributo di 1,6 milioni di euro dal pro-gramma Ipa Adriatic Cbc. Capofila del progetto il Co-mune di Bushat in Albania, con la partnership di altre 3 amministrazioni comunali - il Comune di Kamez per l’Al-bania, il Comune di Bar per il Montenegro e il Comune di Macerata per l’Italia - e due realtà del territorio locale ma-ceratese, il Cosmari e la Co-operativa sociale Meridiana. Il progetto ha contribuito al processo di rafforzamento della Macro Regione Adria-tico-Ionica, nonché a quello più ampio di integrazione all’Unione Europea dei Pae-si che si affacciano sull’altra sponda dell’Adriatico. Nucleo centrale del progetto sono stati la promozione di servizi innovativi per la citta-dinanza attraverso lo scambio di expertise tecnica e gover-nativa, lo scambio di buone prassi tra governi e autorità locali, riassunto nel relativo Manuale di buone prassi, e l’attività di sensibilizzazione e coinvolgimento della popola-

Il progetto coinvolge Italia, Albania, Croazia e Montenegro Finanziamento di 1,6 milioni di euro per il progetto Bws

Powered, studiando la forza del vento Meno rifiuti, più integrazione in Ue

dati scientifici di estrema pre-cisione raccolti servirà a verifi-care quali aree dell’Euroregione adriatica possiedono condizio-ni climatiche favorevoli per lo sfruttamento dell’energia eolica, dove è possibile investire con un sicuro rientro economico. Powered si propone di favorire un atteggiamento generale po-

zione e dei ragazzi delle scuo-le di ciascun paese coinvolto. Il comune di Macerata, sup-portato dai partner italiani Cosmari e Meridiana, ha col-laborato alla formazione degli operatori dei diversi benefi-ciari (autorità competenti, in-dustrie, decision maker, Ong, insegnanti, comunità scienti-fica e pubblica) per la creazio-ne del know-how necessario per l’innovazione tecnologica della gestione dei rifiuti solidi integrati. In Albania e Monte-negro è stato testato un pro-getto pilota per la gestione del

sitivo dell’Ue nei con-fronti dell’uso di energie rinnovabili in Adriatico, in particolare dell’eolico, per contrastare l’effetto serra e i cambiamenti climatici e favorire lo sviluppo di una nuova filiera produttiva e la creazione di occupazio-ne di elevata professio-nalità. I primi risultati delle analisi parrebbero confermare che in parte della costa italiana meri-dionale e in alcuni tratti di Croazia, Montenegro e Albania vi sarebbero condizioni favorevoli per lo sviluppo di parchi eolici in grado di garan-tire quote importanti di produzione energetica. Oltre che per la pro-duzione di energia, le aree produttive e i por-ti adriatici potrebbero

diventare hub di produzione e di smistamento di componenti tecnologiche, come si sta spe-rimentando positivamente nel porto di Ravenna.

sistema di smaltimento dei rifiuti, finalizzato alla realiz-zazione dei rispettivi piani in-tegrati per lo smaltimento dei rifiuti. Sono stati identificati i siti di smaltimento e proget-tata una discarica regionale per ogni paese partner; sono stati acquistati macchinari e cassonetti per la raccolta dei rifiuti urbani e inoltre è stata avviata una campagna per il riciclo dei rifiuti, sostenuta dall’insegnamento dell’educa-zione ambientale nelle scuole medie e superiori dei comuni partner.

■■■ pROVINCIA DI RAVENNA / Un progetto europeo per l’energia ■■■ COMUNE DI MACERAtA / In Italia anche Cosmari e Meridiana sono partner

I ragazzi delle scuole dei Comuni di Bar, Bushat, Kamez e Macerata che hanno partecipato al concorso per la realizzazione di favole e filmati sull’ambiente, come momento finale dei corsi di educazione ambientale realizzati dal progetto

Porto Corsini, Ravenna: pala eolica sulla diga Foranea Nord

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Ravenna si è candidata a “Capitale Europea della Cultura” per il 2019

“Mosaico di culture”: una metafora che rappresenta l’incontro tra la pluralità di forme ed esperienze artistico-culturali