Comune di Piacenza - serviziosociale.info · Forum Europeo sulla Disabilità Il Forum Europeo sulla...

29
Comune di Piacenza

Transcript of Comune di Piacenza - serviziosociale.info · Forum Europeo sulla Disabilità Il Forum Europeo sulla...

Com

un

e di

Piac

enza

Direttore Responsabile: Pierpaolo ZucchettiEditore:

Comune Informa srl - società unipersonaleVia Cipro, 1 - BresciaP. Iva 02135590350

Testata: Guida del CittadinoAutorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia n. 939

del 23/01/1997

Supplemento al n. 29 della “Guida del Cittadino”

Data prima pubblicazione: Dicembre 2015Aggiornamento: ........ 2015

INI001231

2

Strategia Europeasulla disabilità 2010-2020 pagina 3

Accessibilità pagina 4

Partecipazione pagina 9

Uguaglianza pagina 16

Occupazione pagina 19

Istruzione e Formazione pagina 22

Protezione Sociale pagina 26

Salute pagina 30

Attuazione pagina 34

Diritti delle Persone con disabilità

3

Strategia Europea

Strategia europea sulladisabilità 2010-2020

Il 15 novembre 2010 l'Unioneeuropea ha adottato la nuovaStrategia europea per la disabi-lità 2010-2020, una strategiache promuove le pari opportu-nità per le persone con disabi-lità con l'obiettivo di mettereloro in condizione di esercitaretutti i loro diritti e di beneficia-re di una piena partecipazionealla società e all'economiaeuropea.

Le aree di intervento

Sono state individuate ottoaree di intervento: l'accessibili-tà, la partecipazione, l'ugua-glianza, l'occupazione, l'istru-zione e la formazione, la prote-zione sociale, la salute e le azio-ni esterne.

Accessibilità

Le persone disabili devonoavere accesso ai beni, ai servizie ai dispositivi di assistenza.Inoltre, deve essere assicuratoloro, su una base di uguaglianzacon gli altri, l’accesso ai traspor-ti, alle strutture, alle tecnologiedell’informazione e della comu-nicazione.

Partecipazione

Le persone con disabilità devo-no poter esercitare pienamentei loro diritti fondamentali legatialla cittadinanza dell'Unione.Questa strategia deve contribui-re a:• eliminare gli ostacoli alla

mobilità delle persone disabi-li, in qualità di individui, con-

sumatori, studenti, attori eco-nomici e politici;

• garantire la qualità dell'assi-stenza ospedaliera e dell’ac-coglienza in residenze specia-lizzate, grazie al finanziamen-to dei fondi strutturali;

• garantire l’accessibilità di orga-nizzazioni, strutture e servizi,inclusi quelli sportivi e culturali.

Uguaglianza

Occorre attuare una serie dipolitiche attive per promuoverel’uguaglianza a livello europeo enegli Stati membri. La Commissione garantirà inoltrela piena applicazione della legi-slazione europea in materia dilotta contro le discriminazionifondate sulla disabilità e, in par-ticolare, della direttiva2000/78/CE a favore della paritàdi trattamento in materia dioccupazione e di lavoro.

Occupazione

L’azione europea deve permet-tere un aumento del numerodei lavoratori disabili sul merca-to del lavoro aperto, in partico-lare attraverso l’elaborazione dipolitiche attive dell’occupazio-ne e il miglioramento dell’acces-sibilità ai luoghi di lavoro.È necessario inoltre agire in col-laborazione con le parti socialiper favorire la mobilità intrapro-fessionale (anche nei laboratoriprotetti), incoraggiare il lavoroautonomo e migliorare la quali-tà del lavoro.

Istruzionee formazione

Gli allievi e gli studenti disabilidevono disporre di un sistemad’istruzione accessibile e pro-grammi d’istruzione permanen-te. Di conseguenza, la strategiasostiene l’accessibilità dei siste-mi educativi generali, le misuredi accompagnamento indivi-duale e la formazione delle figu-re professionali del sistemaeducativo.Inoltre, occorre informaremeglio i disabili in merito allepossibilità di formazione e dimobilità, soprattutto nell’ambi-to dell’iniziativa Gioventù inmovimento e della strategiaIstruzione e formazione 2020.

Protezione sociale

I sistemi di protezione socialepossono compensare le dispari-tà di reddito, i rischi di povertàed esclusione sociale ai qualisono esposti i disabili. In questocontesto, è necessario valutarele prestazioni e la sostenibilitàdei sistemi di protezione socia-le, compresi i sistemi pensioni-stici, i programmi di alloggiosociale e l’accesso ai servizi dibase. La strategia incoraggial’utilizzo dei fondi strutturali el’adozione di misure nazionaliadattate.

Salute

Le persone con disabilità devo-no disporre di un accesso equoai servizi e alle strutture sanita-rie, compresi i centri di salutementale. Per garantire questoprincipio di uguaglianza, i servi-zi devono avere un prezzo

accessibile ed essere adeguatialle necessità specifiche dellepersone. Inoltre, particolareattenzione va dedicata alla salu-te e alla sicurezza dei lavoratoridisabili.

Azione esterna

L’UE si impegna a promuovere idiritti delle persone disabili alivello internazionale. Essa agi-sce soprattutto nell’ambitodella politica di allargamento, divicinato e di aiuti allo sviluppo,oltre che in seno a istanze inter-nazionali come il Consigliod’Europa e l’ONU.

Attuazione

La strategia si fonda sull’impe-gno comune delle istituzionidell’UE e degli Stati membri.Le loro azioni comuni puntano a:• sensibilizzare la società sulleproblematiche legate alla disa-bilità e a promuovere i diritti deidisabili;• sviluppare le possibilità difinanziamento europeo;• migliorare la raccolta e il trat-tamento dei dati statistici;• assicurare il monitoraggio del-l’attuazione della convenzionedelle Nazioni Unite negli Statimembri e in seno alle istituzionieuropee.

Forum Europeosulla Disabilità

Il Forum Europeosulla Disabilità(EDF) è un’Organizzazionenon Governativaindipendente che

rappresenta gli interessi di 80milioni di Europei con disabilità.EDF è l’unica piattaforma europeamessa in piedi da persone condisabilità e dalle loro famiglie. IlForum è una piattaforma leaderper i diritti dei disabili e si propo-ne per dare voce alle personecon disabilità in Europa. EDF èstato creato nel 1996 per esseresicuri che le decisioni riguardantile persone disabili siano prese“con” e “da” persone disabili.(Fonte: www.edf-feph.org)

Accessibilità al web

Accessibilità al web significa unsito internet o un servizio basatosul web (inclusi quelli per appa-recchi mobili) che sia facile dautilizzare, semplice da trovare,essenziale nel funzionamento enella interattività, il cui uso siasicuro e possa essere utilizzatoin modo indipendente anche dachi è disabile, garantendo quindila dignità di una persona disabi-le in ogni circostanza, inclusi icasi di emergenza. Questo nonesclude l’uso di dispositivi disupporto e di comunicazionealternativa per consentire l’ac-cessibilità a particolari gruppi dipersone con disabilità qundoquesto sia necessario.(Fonte: www.edf-feph.org)

Non Vedenti edInternet: le tecnologieassistive

IL DISPLAY BRAILLEIl display braille è una perifericaaggiuntiva che viene connessaalla porta seriale del PC e checonsente all’utente non veden-te di leggere le informazionivisualizzate sullo schermo riga

per riga.

PROGRAMMI DI SINTESI VOCALELa sintesi vocale è un sistemache permette ai non vedenti, diascoltare e quindi leggere ognitipo di testo semplicementeusando il computer; i contenuti,riconosciuti da un appositoscanner, vengono automatica-mente tradotti in suoni grazie alsoftware. La sintesi viene effet-tuata tramite la concatenazionedi unità fonetiche elementari,dette difoni, realizzate seguen-do le regole di pronuncia dellalingua italiana. La registrazionediretta dei difoni, e non quindila loro generazione artificiale,consente di ottenere un suonochiaro, pulito e molto compren-sibile. Un sofisticato algoritmopresiede alla corretta accenta-zione delle parole lette, mentrele abbreviazioni vengono letteper esteso. La sintesi della vocepuò essere controllata in mododa variare a piacere, l'espressivi-tà, l'altezza, la velocità ed ilvolume dal software.Il software di sintesi vocale dellaMicrosoft è gratuito e facilmen-te reperibile sul sito e disponi-bile in diverse lingue; inoltre siintegra perfettamente conWindows. Il software è costitui-to dal server Agent, dal modulodi sintesi vocale TextToSpeechdella L&A, di un software diriconoscimento vocale. Maggiori informazioni sul sitoMicrosoft: http://msdn.microsoft.com/wor-kshop/imedia/agent/default.asp

SCREEN READERUno screen reader è un softwa-re che "legge" il contenuto dinumerosi tipi di file supportati.Jaws (Job Access With Speek),ad esempio, abbinato ad unsoftware sintesi vocale, legge evocalizza tutto il testo cheappare sullo schermo ed inter-preta anche i piccoli simboli gra-fici. Sul sito dell'IBM è possibilescaricare una una versione trial diHome Page Reader 3 (http://www-3.ibm.com/able/hpr.html); que-

sto innovativo prodotto, estre-mamente semplice e di facileimpiego, consente a un nonvedente di navigare in modochiaro e comprensibile.Come parte integrante del siste-ma operativo Suse Linux 7.0 èstato sviluppato lo Screen rea-der Suse Blinux, un softwareche permette alle persone nonvedenti e ipovedenti di lavorarecomodamente con Linux. SuseBlinux non è una parte indipen-dente o una patch del softwa-re, ma piuttosto un cosiddettoprogramma che lavora in sotto-fondo. Un vantaggio di ciò èche Suse Blinux non compro-mette in alcun modo il funzio-namento del sistema e gli utiliz-zatori non vedenti e ipovedentidispongono dell'uso illimitato ditutte le applicazioni che lavora-no sulla console di Linux inmodalità testo. Per ulterioriinformazioni:http://www.suse.com.

INGRANDITORI DI SCHERMOCi sono in circolazione dei pro-grammi ingrandenti veramentevalidi come ZoomText, Magic,LPWin, Lunar, in grado di rispon-dere efficacemente alle esigen-ze di un utente ipovedente.Un ingranditore di schermo è unsoftware che permette di crea-re una finestra "lente" sulloschermo delle dimensioni volu-te e riposizionabile. Tale finestraingrandisce le zone dello scher-mo che l´utente attraversa con ilmouse. Tutti gli ingranditori dinuova generazione hanno unavasta gamma di strumenti dinavigazione, ingrandiscono icaratteri con l´effetto "smoo-thing" (levigando e raccordan-do le curve), dispongono diuna sintesi vocale per aiutare laconsultazione di lunghe paginetestuali. E si tratta di prodottiinseriti nel nomenclatore tariffa-rio, e quindi assolutamente gra-tuiti per l´utente finale.

GLI E-BOOK PER NON VEDENTIGli e-book per non vedentisono device di lettura capaci di"tradurre" i testi in formatiaccessibili, come la sintesi

vocale o il Braille. Fino ad oggi ilproblema maggiore è rimasto ilprezzo; macchine di questotipo, o comunque sufficiente-mente avanzate, possono arri-vare a costare sul mercato ame-ricano fino a 15mila dollari. Datempo al centro dell'attenzionedi diversi produttori, ancheMicrosoft, che già investepesantemente nel settore degliebook, ha iniziato a lavorarenella "nicchia" degli ebook con-tando di mettere in commerciouno strumento il cui prezzofinale si aggiri attorno ai 3-4miladollari.(Fonte:www.aib.it)

LIA, ebook store pernon - e ipovedenti

Immergersi nella lettura è unodei piaceri del tempo libero,ma quando la vista è compro-messa, trovare libri accessibilianche alle persone non veden-ti e ipovedenti diventa piutto-sto complicato. A dare unamano a chi soffre di disabilitàvisiva arriva il progetto LIA, rea-lizzato dall’Associazione italia-na editori in collaborazionecon il Ministero per i beni e leattività culturali.

CHE COS’È LIALIA – Libri Italiani Accessibili èuna piattaforma online, onegozio online di libri digitali,con un catalogo di partenza dioltre 2.500 libri, tutti accessibi-li a ciechi e ipovedenti. Su LIAsi trovano libri di tutti i generi eper tutti i gusti, romanzi, esor-dienti, saggi e bestseller, grazieall’accordo stipulato dall’AIEcon una quarantina di marchieditoriali italiani. I libri contrassegnati con il bol-lino LIA sono presenti non solosul sito del progetto, ma sullepiù importanti librerie in rete,dove i libri accessibili sonoappunto distinguibili tramitel’apposito simbolo.(Fonte: www.disabili-lavoro-casa.it)

Accessibilità al Web

4

Accessibilità

Turismo Accessibile

5

Manifesto per laPromozione delTurismo Accessibile

In attuazione dell’art 30 dellaConvenzione Onu sui diritti dellepersone con disabilità ratificatacon Legge n. 18 del 24/2/091. La persona nella sua accezio-ne più completa, con i suoi spe-cifici bisogni derivanti da condi-zioni personali e di salute (adesempio: disabilità motorie,sensoriali, intellettive, intolle-ranze alimentari, ecc.) è un cit-tadino ed un cliente che hadiritto a fruire dell’offerta turisti-ca in modo completo e in auto-nomia, ricevendo servizi ade-guati e commisurati a un giustorapporto qualità prezzo.2. L’accessibilità comporta ilcoinvolgimento di tutta la filieraturistica a livello nazionale elocale, a partire da:a. il sistema dei trasporti;b. la ricettività;c. la ristorazione;d. la cultura, il tempo libero e lo

sport3. L’accessibilità dei luoghi nondeve determinare la scelta dellavacanza: si deve poter scegliereuna meta o struttura turisticaperché piace e non perché essaè l’unica accessibile.4. È necessario pensare l’acces-sibilità come accesso alle espe-rienze di vita, ovvero andareoltre il concetto dello “stan-dard” valorizzando invece lacentralità della persona/clientecon bisogni specifici.5. L’informazione sull’accessibili-tà non può ridursi a un simbolo,ma deve essere oggettiva, det-tagliata e garantita, onde per-mettere a ogni persona di valu-tare in modo autonomo e certoquali strutture e servizi turisticisono in grado di soddisfare lesue specifiche esigenze.6. E’ necessario promuovereuna comunicazione positiva,che eviti l’uso di termini discri-minanti. Essa va diffusa in forma-ti fruibili per tutti, e attraversotutti i canali informativi e pro-

mozionali del mondo turistico.7. Poiché l’accessibilità riguardanon solo aspetti strutturali einfrastrutturali, ma anche i serviziofferti ai turisti, occorre promuo-vere la qualità dell’accoglienzaper tutti, ovvero incentivare uncambiamento culturale chegeneri profondi mutamenti deimodelli organizzativi e gestiona-li, ancora prima che strutturali.8. E’ necessario incentivare laformazione delle competenze edelle professionalità, basata suiprincipi dello Universal Design eche coinvolga tutta la filiera dellefigure professionali turistiche etecniche: manager, impiegati,aziende, imprese pubbliche eprivate. Occorre inoltre aggior-nare i programmi di studio degliIstituti per il Turismo, Tecnici,Universitari, dei Master e deiCentri Accademici a tutti i livelli.9. Le Autonomie Locali, ognunaper le proprie competenze evocazioni, hanno il compito diimplementare l’accessibilitàurbana, degli edifici pubblici edei trasporti locali, pianificandoinoltre periodiche azioni di veri-fica e di promozione delle pro-poste turistiche per tutti.10. Per realizzare e promuovereil turismo accessibile in una logi-ca di sistema si auspica la fattivacollaborazione tra gli Operatorituristici, le Autonomie Locali, gliEnti Pubblici, le Associazionidelle persone con disabilità e leOrganizzazioni del turismosociale.I principi ispiratori del Manifestosono approfonditi nel docu-mento “Istruzioni per l’uso delManifesto per la Promozionedel Turismo Accessibile”.

(Fonte: www.governo.it)

Vacanze per tutti conV4A®- Village for All

“A ciascuno la sua vacanza” èl’obiettivo primario di Village forall – V4A® Marchio QualitàInternazionale OspitalitàAccessibile. Tramite il portale di Village for all(www.villageforall.net) è infatti

possibile reperire tutte le infor-mazioni utili in merito alle strut-ture ricettive e non, che offronoservizi per portatori di disabilitàdi ogni genere: permanente otemporanea, motoria, limitazio-ni sensoriali (ciechi e/o sordi),allergie e intolleranze alimenta-ri, anziani, diabetici, dializzati,persone obese, ecc...Insommauna vacanza a portata di tutti almare o in montagna, in hotel,appartamento o agriturismo, invisita ad un museo o presso unostabilimento balneare...Le strutture proposte hannoottenuto il marchio di qualità esono oltre quaranta da sceglie-re in Italia e in Croazia.

(Per maggiori informazioni consultareil sito internet di V4A®-Village for Allwww.villageforall.net)

Diversamente Agibile

Il progetto “DiversamenteAgibile” nasce dalla mente diMaximiliano Ulivieri, 39 anni eaffetto da distrofia muscolarefin da piccolo. L’idea parte dalpresupposto che nessunomeglio di chi ne usufruisce puòrecensire un servizio. Nei suoiviaggi è capitato di ricercare sulweb strutture accessibili ai disa-bili, come hotel per il pernotta-mento, oppure informazioni suiluoghi della città da visitare che

non abbiano barriere architet-toniche, musei, attrazioni turi-stiche, bar e ristoranti, tutto ciòche un normale turista devesapere prima del viaggio. Le informazioni in internet cisono ma spesso risultanodispersive e alcune volte fuor-vianti e non sempre corrette. Ladispersione dipende dal fattoche non c’è un “luogo” comunein rete dove recuperare certeinformazioni, ci sono blog diragazzi disabili che raccontanoil suo viaggio, come il suo per-sonale, oppure nei siti specia-lizzati in hotel e turismo dove alsuo interno puoi fare una ricer-ca specifica per portatori dihandicap. Tutte queste infor-mazioni tuttavia sono solo deglispazi, non un contesto organiz-zato, competente e ottimizza-to soltanto al tipo di servizio. Inpiù spesso le informazioni nonsono ben precise e povere difoto dimostrative dell’agibilitàsicura di una struttura. Nonraramente capita di leggere“accessibile a disabile” e dopobreve conversazione telefonicarendersi conto che così nonera. L’accessibilità poi richiedemolte cose e capita che sianosoggettive, non sempre unastruttura che va bene a un disa-bile può andar bene a un altro,ma soprattutto il miglior giudi-zio che si può ricercare in que-sti casi è proprio quello deldisabile stesso, che certamenteha una capacità di analisi supe-riore, essendone l’utilizzatore. Questo vale anche per i per-

Accessibilità

Turismo Accessibile

6

corsi della città, per i mezzi ditrasporto ecc. Ecco l’idea direalizzare un sito/blog in cuiraccogliere tutte le esperienzedi persone disabili, con repor-tage scritti, fotografici e filmatidei loro viaggi, in modo da for-nire informazioni utili ad altridisabili che vogliono frequenta-re la stessa città. Così facendo sipotrà aiutare a capire se l’ac-cessibilità dei luoghi o dellestrutture “recensite” può andarbene per la propria disabilitàoppure necessita di maggioriinformazioni. (Fonte: www.diversamenteagibile.it)

Autismo FriendlyBeach

La riviera romagnola si è attiva-ta, prima in Italia, nel progettoFriendly Autismo Beach.L’intento primario è quello dioffrire a tutte le famiglie consoggetti autistici di vivere sere-namente il proprio soggiorno inRomagna. A tale scopo si ècreata una rete di strutture (sta-bilimenti balneari, alberghi, par-chi tematici, uffici pubblici, centrisportivi, ecc) preparate e forma-te per l’accoglienza delle perso-ne con autismo e attrezzate diconseguenza. Parte del persona-le coinvolto è inoltre rappresen-tato proprio da persone affetteda tale disturbo, appropriata-mente formate dall’associazioneRimini Autismo. Il progetto mette a disposizioneanche un team di educatoridisponibili ad ore per il sollievodelle famiglie. Tramite il sito inter-net www.riminiautismo.it è cosìpossibile organizzare la propriavacanza scegliendo non solo l’al-bergo di Rimini e Riccione ade-rente al progetto, ma anche lostabilimento balneare e contatta-re un educatore.

(Per maggiori informazioni consultareil sito internet www.riminiautismo.it)

Volare in aereo: regole, diritti e doveridel viaggiatore disabile

Facciamo il punto su legislazio-ne e regolamentazione in meri-to a viaggi aerei e viaggiatoricon disabilità o mobilità ridotta.La materia è disciplinata da undocumento, e precisamente ilRegolamento CE n. 1107/2006del 5 luglio 2006 valido in tuttaEuropa. Questo fornisce indica-zioni precise sull’assistenza aterra e su quella in volo.Vediamo più nel dettaglio qualisono i punti da tenere a menteper chi intende affrontare unvolo aereo:• RICHIESTA ASSISTENZA: il viag-

giatore deve far richiesta diassistenza entro le 48 oreprima della partenza, diretta-mente alla compagnia aerea,o alla agenzia di viaggio o altour operator al quale si èappoggiato. Sarà quindi curadi questi soggetti darnecomunicazione al gestoredegli aeroporti di arrivo, ditransito e di eventuale parten-za, che provvederà a fornireassistenza in aeroporto.

Secondo il regolamento, i nega-ti imbarchi o prenotazioni divolo possono verificarsi solo incasi eccezionali, ovvero quan-do non ci sia più posto per per-sona disabile nell'aeromobile,oppure per problemi legati allasicurezza. In alcuni casi il viaggiatore devepresentare il MEDIF (MedicalInformation Form), ovvero ilnulla osta del medico curante aviaggiare.• ARRIVO IN AEROPORTO: una

volta prenotata l'assistenza,sarà cura del viaggiatore pre-sentarsi in aeroporto entrol'orario comunicato dallacompagnia. Nel caso in cuinon ci siano state comunica-zioni di questo tipo, bisognapresentarsi al punto di chia-mata 2 ore prima del volo, oun'ora se si va direttamente alcheck-in. L'assistenza in aero-

porto viene fornita dal perso-nale del gestore aeroportua-le, che verrà a prendere lapersona al punto di chiamataappositamente predisposto,all'interno e all'esterno del-l'aeroporto. L'assistente,all'occorrenza, potrà aiutare ildisabile anche nelle operazio-ni di check-in, fino alla portad'imbarco.

• CARROZZINA, CANI DA ASSI-TENZA, AUSILI IN AEREO: ILREGOLAMENTO: il regolamen-to prevede che sia possibileimbarcare gratuitamente finoa due attrezzature per lamobilità. Occorre tuttaviainformare almeno 48 ore primala compagnia delle specificherelative alle dimensioni deldispositivo, al suo peso, ecc...

Anche nel caso del cane da assi-stenza occorre avvisare preven-tivamente la compagnia.L’animale potrà fare il viaggio convoi in cabina. E’ tuttavia necessario informarsibene sulle condizioni imposte aiviaggiatori con cane guida/assi-stenza, che possono andare dal-l'obbligo di certificato veterina-rio a quello di una fascetta iden-tificativa standard. Per qualunque necessità siconsiglia in ogni caso, primi diaffrontare un viaggio in aereo,di consultare i siti delle singolecompagnie aerre per verificareoggettivamente i servizi previstiper le persone disabili, a mobi-

lità ridotta, o con esigenzespeciali.

APP gratuita per viaggiatori disabili in volo

Da gennaio 2013, l’Enac - l’EnteNazionale per l’Aviazione Civile,ha reso disponibile per i passeg-geri disabili o con mobilità ridot-ta una app per avere sempre aportata di mano le principaliinformazioni sui regolamentiaerei. E’ possibile scaricarla gra-tuitamente su tre diversi sistemioperativi mobile: Apple, Androide Windows Phone, in italiano,inglese, spagnolo e francese. Sitratta di una sorta di guida multi-mediale dove trovare rispostealle domande e alle situazioni piùfrequenti da affrontare quando siviaggia, ovvero:• Cosa è l’assistenza speciale e

a chi è rivolta ? • Chi sono i passeggeri a mobili-

tà ridotta (PRM)? • A chi e quando si deve richie-

dere l’assistenza? • Chi fornisce l’assistenza in

aeroporto e in volo? • Cosa accade se l’assistenza

non è stata richiesta? • Cosa fare in caso di assistenza

negata o non adeguata.Non resta che augurarvi buonviaggio!

Accessibilità

Campagnaeuropeasulla libertàdi movimento

I trattati europei garantisconoalcuni diritti fondamentali:- Libertà di movimento delle

persone (tutti i cittadini di unostato membro europeo ha ildiritto di muoversi, lavorare,studiare e vivere in un altropaese membro)

- Libera movimentazione dellemerci (le merci prodotte inuno stato membro europeopossono essere vendute in unaltro stato membro a certecondizioni

- Libera fruizione dei servizi(tutti i cittadini hanno il dirittodi dare e ricevere servizi in unaltro stato membro.

Nonostante questo, le personecon disabilità non possono usu-fruire pienamente della lorolibertà di movimento ed hannodifficoltà ad accedere ai canalidi distribuzione delle merci edei servizi, alle stesse condizio-ni di un altro cittadino europeo.Le persone disabili non hannole stesse opportunità delle per-sone non disabili: essi infattiincontrano barriere nello stu-dio, nel cercare un lavoro, nelviaggiare, nel ricevere merci oservizi o semplicemente nell’ac-cedere alle informazioni.(Fonte: www.edf-feph.org)

Mobilità Solidale

La Costituzione Italiana, all’art.3stabilisce che:“Tutti i cittadini hanno paridignità sociale e sono egualidavanti alla legge […] È’ compi-

to della Repubblica rimuoveregli ostacoli di ordine economi-co e sociale, che, limitando difatto la libertà e l’eguaglianzadei cittadini, impediscono ilpieno sviluppo della personaumana e l’effettiva partecipazio-ne di tutti i lavoratori all’orga-nizzazione politica, economicae sociale del Paese.”La libertà di movimento è unadelle incombenze di cui loStato dovrebbe farsi carico alfine di garantire la piena auto-nomia della persona. Non sem-pre tuttavia le istituzioni pubbli-che sono in grado di gestire edorganizzare servizi di trasportodestinati ai cittadini disabili.Il progetto di “Mobilità Solidale”prevede la fornitura gratuita aglienti pubblici di autoveicoli perla mobilità dei cittadini diversa-mente abili. Il servizio ha pertanto il dupliceobiettivo di andare incontroalle necessità delle istituzionipubbliche e a quelle del cittadi-no con disabilità, impossibilitatoall’utilizzo di un mezzo proprioo di un trasporto pubblico.L’ente pubblico usufruisce di unservizio realmente gratuito edesonerato da qualsiasi onereestraneo alla semplice condu-zione e al rifornimento deimezzi.La partecipazione al progettodelle imprese locali tocca ilcuore dei cittadini e dei fruitoridel servizio, dando alla pubbli-cità veicolata dai mezzi di tra-sporto un particolare valoreetico e sociale. Il progetto“Mobilità Solidale” crea così ric-chezza morale nei soggetticoinvolti nel suo sviluppo, sod-disfacendo le esigenze di bilan-cio della pubblica amministra-zione e quelle dei cittadini indifficoltà.

Detrazione per lespese di eliminazionedelle barrierearchitettoniche

E' possibile fruire della detrazio-ne Irpef del 36% sulle spese di

ristrutturazione edilizia (50%per quelle effettuate nel perio-do 26 giugno 2012 - 30 giugno2013). Rientrano tra questespese quelle sostenute per l’eli-minazione delle barriere archi-tettoniche, riguardanti, adesempio, ascensori e montaca-richi, elevatori esterni all’abita-zione e le spese effettuate perla realizzazione di strumentiche, attraverso la comunicazio-ne, la robotica e ogni altromezzo tecnologico, favorisco-no la mobilità interna ed ester-na delle persone portatrici dihandicap grave (articolo 3,comma 3, L. 104/1992). Ladetrazione per l’eliminazionedelle barriere architettonichenon può essere fruita contem-poraneamente alla detrazionedel 19% a titolo di spese sanita-rie riguardanti i mezzi necessarial sollevamento del disabile. Ladetrazione del 19%, pertanto,spetta soltanto sulla eventualeparte di spesa eccedente laquota già agevolata con ladetrazione del 36% (o del50%).Per le prestazioni di servizi rela-tive all’appalto di questi lavori,è inoltre applicabile l’aliquotaIva agevolata del 4%, anzichéquella ordinaria del 21%.

“L’obiettivo della proposta dilegge è quello di allargarsi inmodo da interessare tutti i sititelematici dei settori pubblici ei siti che offrono servizi destina-ti alla cittadinanza. La propostaattuale è infatti limitata a settoripubblici cui appartengono sol-tanto 12 categorie. Le 12 cate-gorie stabilite sono un criterioobsoleto dal momento che ilpanorama offerto in rete si ènotevolmente incrementato dal2001, quando è stato definito ilcriterio stesso”.(www.agenziaentrate.gov.it)

Diritto alla libertàdi movimento:i montascale

Una barriera architettonica è unimpedimento agli spostamentidi una persona, anziana o disa-bile, dovuto al posizionamentoo alla tipologia di elementicostruiti dall'uomo. Le barrierearchitettoniche sono quindiqualcosa di strettamente legatoal concetto di libertà di muo-versi, un aspetto fondamentaleper la valutazione della qualitàdi vita di chiunque. Negli ultimianni la legislazione nazionaleed europea è stata pian piano

Libertà di movimento

7

Partecipazione

Libertà di movimento

8

migliorata fino a rendere obbli-gatorio l'adeguamento per unaserie di enti pubblici e privati aquesti principi di libertà dimovimento. Uno degli strumentipiù spesso utilizzati per l'abbat-timento delle barriere architet-toniche è l'installazione diminiascensori o montascale (oservoscala), impianti per il solle-vamento di persone impossibili-tate a salire autonomamente lescale o a superare ostacoli.I montascale devono risponde-re a specifiche normative sia perquanto riguarda gli aspetti edili-zi (normativa per il superamen-to delle barriere architettoni-che) sia per gli aspetti di pro-dotto (norme UNI).Queste indicazioni normativesono presenti in Italia da moltianni, proprio in corrisponden-za alla comparsa sul mercatodei primi prodotti e ausilidedicati all'abbattimentodelle barriere. La prima normaUNI in materia è infatti del1991, sostituita nel 2009 da

una norma più recente. La UNIEN 81-40:2009, versione uffi-ciale in lingua inglese dellanorma europea EN 81-40, spe-cifica i requisiti di sicurezzaper la costruzione, fabbrica-zione, installazione, manuten-zione e lo smontaggio di ser-voscala elettrici fissati allastruttura di un edificio.Nella legislazione italiana ilriferimento normativo per gliaspetti edilizi dei montascaleè contenuto nel DM 236/89,"Prescrizioni tecniche neces-sarie a garantire l'accessibilità,l'adattabilità e la visitabilitàdegli edifici privati e di ediliziaresidenziale pubblica sovven-zionata e agevolata, ai fini delsuperamento e dell'elimina-zione delle barriere architet-toniche". Il testo del Decreto Tecnico èstrutturato in due parti: alcuniarticoli più generali in cui ven-gono evidenziati i criteri pro-gettuali e altri articoli che con-tengono le specifiche tecniche.

L'ordinamento italiano regola-menta poi anche quelle chesono le "Disposizioni per favori-re il superamento e l'eliminazio-ne delle barriere architettoni-che negli edifici privati", Legge 9gennaio 1989, n. 13, che racco-glie le categorie che hannodiritto e le modalità per richie-dere i contributi per l'installa-zione di montascale o servosca-la nell'ottica di superamentodella barriere.Tali norme valgono per la pro-gettazione ed installazione diogni tipo di montascale, deltipo con poltroncina per perso-na seduta, con piattaforma perpersona in piedi o con piatta-forma per il trasporto di carroz-zine. Categoria a parte è poicostituita dai montascale mobi-li, ovvero privi di installazionefissa, che possono essere tra-sportati ed usati in particolareper il superamento di gradini odislivelli.I montascale si confermanoquindi un indispensabile ausilioper garantire a tutti una pienalibertà di movimento.(Fonte: www.disabili.com)

Genny, la prima e unicacarrozzina a due ruote

Si tratta di una novità assoluta,una carrozzina che permette dimuoversi con un semplice spo-stamento del proprio baricen-tro e lascia completamentelibere le mani. Abbiamo intervistato PaoloBadano, il suo ideatore.Paolo, com'è nata l'idea dellacarrozzina Genny?L'idea di Genny è nata da unamia esigenza, io sonoParaplegico da 15 anni, a segui-to di un incidente stradale e daallora sono sempre alla ricerca diuna maggiore autonomia.Da anni vedo il Segway, quelgeniale mezzo che permette adun uomo di spostarsi in piedi sudue ruote parallele, un giorno misono domandato: se è in gradodi portare in sicurezza un uomoin piedi su due ruote, perché

non potrebbe fare lo stesso conun uomo seduto? Quindi oltre un anno mezzo fa,non avendo trovato nulla incommercio di simile ne hoacquistato uno ed ho comincia-to ad adattarlo alle mie esigen-ze, con tutte le sicurezze e lemodifiche necessarie che mi per-mettano di fermarmi di salire escendere,e dopo oltre un annodi lavoro è nata Genny, oggi lamia compagna inseparabile.Genny è un mezzo che mi haletteralmente cambiato la vitaed ho capito immediatamenteche avrebbe potuto cambiarela vita a molti altri disabili.In cosa consiste la grandenovità di questa carrozzina adue ruote? E su quale tecnolo-gia si basa? Per quali patolo-gie e per quali attività è statatestata Genny?La novità è pressoché unica,poiché si passa per la primavolta nella storia da quattroruote a due ruote, e questonon è solo un fattore estetico,il quale ha la sua importanza, maè soprattutto un fattore funzio-nale, che grazie alla tecnologiaauto-bilanciante di Segway edin particolare al principio deigiroscopi e ai due motori elet-trici, riesce a stare in equilibriosu due ruote. Questo comporta la possibilitàdi spostarsi su qualsiasi terrenocome la sabbia, la neve e sustrade dissestare, senza il pro-blema classico di incastrarsi conle ruote anteriori. Essendo giàquesto di per sé una novitàassoluta per una sedia a rotelle,la sua caratteristica più incredi-bile è data dal fatto che non èdotata ne di acceleratore ne difreni, ma è semplicemente conminimi spostamenti delcorpo/busto avanti e indietroche si crea il movimento, miverrebbe da dire che Genny simuove praticamente con ilpensiero, una vera magia.Questo lascia spazio alla fanta-sia poiché credo che sia laprima volta al mondo che undisabile si possa spostare su

Partecipazione

Un montascale, ausilio indispensabile alla libertà di movimento

Libertà di movimento

9

una sedia a rotelle avendo lemani libere lasciando la libertàquindi di telefonare, tenere lafidanzato/a per mano, mangiareun gelato, bere, tenere unombrello, e perché no giocarea pallone... con la massimalibertà di riscoprire e di inven-tarsi cose nuove. Un altro latoche sto scoprendo utilizzandoGenny tutti i giorni, credo danon sottovalutare, è lo stuporeche vedo nel viso delle perso-ne che mi domandano comafaccia a stare in piedi su dueruote e non chiedendomi più,come succedeva solitamenteprima, che cosa mi fossi fatto,quindi questo mi induce apensare che non sia sparita lamia disabilità ma che sia sparitoil collegamento mentale chespesso si fa tra disabile e sediaa rotelle.Genny quindi è un rivoluziona-rio mezzo che è in grado di eli-minare molte barriere architet-toniche, ma è capace soprat-tutto di eliminare le barrierementali.Ritengo che Genny possa esse-re usata per diverse disabilità,siamo in corso di valutazione.L'utilizzo di questa carrozzinapermetterà probabilmente dieliminare l'esigenza di una car-rozzina diversa per l'interno eper l'esterno, per quali fondistradali è particolarmente indi-cata Genny? La mia invenzione, Genny, èpiaciuta moltissimo al DirettoreMarketing di Segway Italia"Tiziano Centulani" che avendosposato in pieno la mia causami ha fornito la disponibilità diun Segway I2 con una larghez-za notevolmente inferiore almodello da me utilizzato, que-sto, mi permetterà di realizzarea breve,una sedia con larghez-za simile alle sedie a rotelleconvenzionali. Genny è com-mercializzata e si possono tro-vare tutte le informazioni ariguardo sul sito:http://www.gennymobility.com

(Fonte: www.disabili.com)

Centri di mobilità FIATAutonomy

Sono strutture che offrono atutti i clienti disabili un aiutoconcreto per risolvere i pro-blemi relativi alla guida di unavettura adattata alle propriecapacità. In ogni Centro il clien-te può testare le proprie capa-cità motorie residue tramitespeciali simulatori, prendereconfidenza con i veicoli modifi-cati e chiedere il parere dimedici e fisioterapisti e deglioperatori dei centri stessi.I Centri di Mobilità realizzati daFiat Group Automobiles voglio-no garantire a tutti, concreta-mente e gratuitamente, la pos-sibilità di testare e migliorare laqualità del proprio movimento.I clienti disabili hanno a propriadisposizione simulatori di guidaper valutare con precisione lapropria capacità motoria resi-dua e vetture modificate perprovare la guida per la primavolta o per testare nuovi adatta-menti rispetto a quelli già posse-duti. Frequentando un Centro diMobilità il disabile può ottenereun attestato che può facilitare ilcompito di valutazione dellaCommissione medica localedurante la visita d'idoneità. Ilsimulatore di guida è una sofisti-cata strumentazione elettronicache valuta le capacità motorie,visive e cognitive della personadisabile e gli consente di pren-dere confidenza con le appa-recchiature che utilizzerà sullavettura. I simulatori sono dispo-nibili per le persone con disabi-lità sia agli arti inferiori che agliarti superiori.Per maggiori informazioni rivol-gersi a: Ufficio AutonomyTel. 011 0037456(Fonte: www.fiatautonomy.com)

EasyWay - L’app persegnalare i luoghiaccessibili a tutti

Molte strutture di pubblica utili-tà e di intrattenimento dellenostre città presentano ancoranumerose barriere architettoni-che, ma le tecnologie e lo spiri-to di partecipazione dei cittadi-ni possono offrire nuoveopportunità per superarle. Perdecidere se andare o meno inun determinato luogo, le perso-ne con disabilità devono sapereprima se la loro meta è accessi-bile oppure no.Il progetto EasyWay, sviluppatocon il supporto e l'esperienzadella rete associativa della FISH,vuole contribuire a migliorare leinformazioni a disposizione,dando a chi userà i dati la pos-sibilità di diventare a sua voltaun generatore di informazioniper tutta la comunità. In questaprima fase sono state fatte dellerilevazioni partendo dalle cittàdi Roma e Milano ma possiamocoprire tutta l'Italia. Il progettoinfatti consiste in un'applicazio-ne per smartphone e in un sito,due strumenti che ti consento-no di esprimere la tua valutazio-ne di accessibilità rispetto a unoo più punti di interesse.Affidiamo l'inserimento dellevalutazioni di accessibilità allacomunità degli utenti: ciascunopuò diventare protagonista eattivarsi in prima persona peraumentare e migliorare il nume-ro di informazioni. Per ogni punto di interesse chevuoi segnalare (ad esempio un

ristorante, un albergo, unmuseo ecc), puoi esprimere siauna valutazione di accessibilitàgenerale, sia una valutazionespecifica sugli spazi della strut-tura (Parcheggio; Entrata; Spaziinterni; ecc.) in relazione a unao più tipologie di disabilitàmotoria scelte in base alle tuecompetenze (carrozzina elet-tronica; carrozzina manualesenza accompagnatore; carroz-zina manuale con accompagna-tore; difficoltà di deambulazio-ne). Non è ancora attiva la rile-vazione e la segnalazione delleparticolari barriere esistenti perle persone con disabilità di tiposensoriale, ma l'obiettivo è dicrescere e migliorare giornodopo giorno. Oggi chi vuole consultare leinformazioni presenti nellabanca dati, può cercare unpunto di interesse nella città eleggere la valutazione di acces-sibilità che gli è stata attribuitada un altro utilizzatore.È importante che la comunitàdelle persone con disabilità, deiloro familiari, amici e operatorisi attivi in prima persona perarricchire le mappe di un nume-ro via via crescente di valutazio-ni di accessibilità.

(Fonte: www.fishonlus.it)

Partecipazione

Montagna accessibile:gli ausili

IL MONOSCIIl monosci consente allo sciato-re di essere completamenteindipendente: lo skilift, la seg-giovia e persino le piste più dif-ficili diventano accessibili.SportABILI ha in dotazionemonosci di diverse misure e pertutte le età: sia per adulti cheper bambini.

IL BISCIIl bisci, importato direttamenteda SportABILI dagli Stati Uniti,rappresenta un valido strumen-to che permette di sciare a tutti,grandi e bambini, con le piùvarie disabilità. L'uso del bisci èindicato per i disabili agli artiinferiori e superiori (tetraplegi-ci, tetraparetici, distrofiamuscolare, nanismo, atassia,displegia, sclerosi multipla, afa-sia, atrofia spinale, diparesi,cerebrolesi, disabili fisici e men-tali gravi, ecc.) che comunquesuperino una lesione di D5.Il bisci è dotato di un semplicemeccanismo di sollevamentoautomatico che rende semplicela salita in seggiovia.

Manubrio e rediniIl manubrio e le redini vengonousate dall'istruttore oltre cheper controllare la velocità e fer-mare il bisci, per impostare ocorreggere l'angolo, per i movi-menti di rotazione e quelli distabilizzazione dello sciatore.

Stabilizzatori Gli stabilizzatori possono com-pensare il deficit d'equilibrio,offrendo due punti aggiuntivi dicontatto con la neve.

IL DUALSKIIl dualski, per le sue particolaricaratteristiche – un monoscicon due sci – si adatta bene, aseconda delle capacità funzio-nali, a diversi tipi di disabilitàagli arti inferiori e superiori.La seduta permette ad ognipersona di trovare la migliorposizione. Lo schienale dellaseduta è regolabile in altezza aseconda della gravità dell'han-

dicap. La differente rigidità eregolazione degli elementi per-mette un più alto grado di sup-porto del corpo e aiuta i movi-menti della parte alta dello stes-so. Lo schienale mobile permet-te allo sciatore di regolare ilproprio angolo di seduta inavanti o indietro usando un pra-tico e resistente strap.Gli ammortizzatori, con unasospensione con molla inter-cambiabile disegnata apposita-mente per questo apparecchio,possono essere adattati aseconda del peso dello sciato-re. Ciò favorirà l'uso dell' appa-recchio da parte di molte per-sone. Il loro grande comfortanche su terreni accidentati èda attribuirsi alla loro flessibilità.

GLI STABILIZZATORIGli stabilizzatori sono indicatiper amputati, post polio, ecc.Questo ausilio garantisce la sta-bilità e l'equilibrio durante lediscese.

LA SLITTA PER IL FONDOLa slitta per il fondo è indicataper disabili fisici seduti, comeper il monosci (paraplegici,post polio, spina bifida, ampu-tazioni arti inferiori, ecc,) checomunque non superino unalesione di D5. L'ausilio per lo sci da fondo èideale per godere la montagnaed un salutare sport sulla neve. Iltelaio è superleggero.L'inclinazione dello schienale edella seduta si può regolaresecondo le esigenze del disabi-le garantendo così un comfortdi marcia. I bastoncini sono leg-germente piegati per un mag-gior contatto con la neve.(Fonte:www.predazzo.sportabili.org)

Il Powerchair Football

Il Powerchair Football è letteral-mente il calcio per disabili incarrozzina a motore elettrico. E’ uno sport ancora poco cono-sciuto e diffuso nel nostroPaese. Sport&Smile EventiSportivi di Montelupone (Mc) èl’unica realtà italiana impegnata

nell’organizzazione di manife-stazioni dedicate a questa disci-plina. E’ grazie a loro che si pos-sono reperire informazioni sulgioco.Le regole sono le stesse del cal-cio classico per normodotati; sigioca in 4 contro 4 e si deve faregol nelle due porte larghe 3 mt.Uniche differenze sono che nonesiste il fuorigioco e non vi deveessere mai il 2 vs 1 a meno di 3mt. dal punto ove si trova il pal-lone. Si gioca su carrozzine aquattro ruote tarate ad unavelocità non superiore ai 10Km/h, che devono essere dota-te, oltre che di speciale cinturadi sicurezza, anche di "guardfo-ot " per poter consentire al gio-catore di colpire,condurre,orientare la palla.Il pallone misura 13 pollici, sem-pre in cuoi come quello da cal-cio. Si può giocare all'interno(palestre o palazzetti), ocomunque in qualsiasi spazio cisia un campo da basket, poichéle misure del campo sono quel-le del parquet da pallacanestro.Le squadre comprendono unminimo di 6 giocatori (3 più unportiere) e possono includeresia uomini che donne di ognietà e grado di disabilità - chiara-mente non cognitiva. E' necessario essere in gradoalmeno di muovere il collo,anche leggermente, per poteragire con la vista periferica del

gioco (orientarsi e capire cosaaccade intorno). Per quantoriguarda l'età , ci si può avvicina-re al Powerchair Football già dai14 anni, fino ai 50-55.

(Fonte: www.sportsmile.it)

Libertà di movimento

10

Partecipazione

Partecipazione politica

11

Il diritto di voto el'accessibilità deiseggi elettorali

Esistono precise indicazioninormative per favorire l'eserci-zio del diritto di voto da partedelle persone con disabilità.

FARSI ASSISTERESecondo la normativa vigentesono da considerarsi "elettorifisicamente impediti", "i ciechi,gli amputati delle mani, gli affet-ti da paralisi o da altro impedi-mento di analoga gravità".Le persone con queste disabili-tà, e non con altre, possonoesercitare il diritto di voto conl'aiuto di un elettore della pro-pria famiglia o di un altro elet-tore, volontariamente sceltocome accompagnatore. LaLegge n. 17 del 5 febbraio2003 ha precisato che non ènecessario che l'elettore cherisulta quale accompagnatoresia iscritto nelle liste elettoralidello stesso comune dell'assi-stito. L'unico requisito richiestoper l'accompagnatore dell'elet-tore disabile è quello dellaiscrizione nelle liste elettorali diun qualsiasi comune italiano.Qualora la disabilità non sia evi-dente, oppure non sia nota alpresidente di seggio, deveessere richiesto uno specificocertificato rilasciato da medicidesignati dall'Azienda Usl. Taledocumento deve precisare che"l'infermità fisica impedisceall'elettore di esprimere il votosenza l'aiuto di altro elettore".Questi certificati devono essererilasciati immediatamente, gra-tuitamente e in esenzione aqualsiasi diritto o applicazionedi marche. Il certificato vienepoi allegato agli atti della sezio-ne elettorale. Nel caso del-l'elettore cieco può essere esi-bito, quale documento proba-torio, il cosiddetto "libretto dipensione" dal quale si evince lacecità accertata. È utile precisa-re che chi necessita di essereaccompagnato solo fino allacabina elettorale, ma poi è ingrado di esercitare autonoma-mente il voto, non occorre chepresenti alcun certificato.Nessun elettore può esercitare

la funzione di accompagnatoreper più di un disabile. Sul certi-ficato elettorale dell'accompa-gnatore è apportata un'apposi-ta annotazione dal presidentedel seggio nel quale egli haassolto tale compito.I comuni devono assicurare unservizio di trasporto pubblicoin modo da garantire il raggiun-gimento del seggio elettorale.

VOTARE IN UN'ALTRA SEZIONEQualora la propria sezioneelettorale sia inaccessibile, ildisabile con difficoltà o impedi-menti alla deambulazione puòvotare presso un'altra sezione,del proprio comune, priva dibarriere architettoniche. Neicomuni ripartiti in più collegi(senatoriali, collegi uninominali,collegi provinciali) o in occasio-ne dell'elezione degli organicircoscrizionali, la sezione scel-ta per la votazione deve appar-tenere al medesimo collegio oalla medesima circoscrizione,nei quali è compresa la sezionenelle cui liste l'elettore stesso èiscritto. Per sapere se la sezio-ne scelta corrisponde a questirequisiti è possibile rivolgersiall'Ufficio elettorale delComune o al presidente dellasezione stessa.Per poter essere ammesso alvoto, il disabile deve presenta-re, assieme al certificato eletto-rale, un'attestazione medicarilasciata, anche in precedenzaper altri scopi, dalla propriaAzienda Usl locale o copiaautentica della patente diguida speciale, purché dalladocumentazione esibita risultil'impossibilità o la capacità gra-vemente ridotta di deambula-zione. Nel caso non si dispongadi alcuna certificazione oppurenell'ipotesi in cui dalla certifica-zione non sia possibile evince-re con chiarezza che sussisteun'incapacità alla deambulazio-ne, è possibile richiedere -senza alcun costo - una visitaall'Azienda Usl di competenza.Le Aziende Usl nei tre giorniprecedenti la consultazioneelettorale, devono garantire inogni comune la disponibilità diun adeguato numero di mediciautorizzati e preposti per il rila-scio di queste certificazioni.

Sarà cura del presidente di seg-gio iscrivere il disabile nella listaelettorale della sezione e diprenderne nota nel verbale.

L'ACCESSIBILITÀDEI SEGGI ELETTORALILe disposizioni vigenti fornisco-no indicazioni circa l'accessibi-lità dei seggi elettorali.Gli arredi della sala di votazio-ne delle sezioni elettorali devo-no essere disposti in modo dapermettere agli elettori nondeambulanti di leggere il mani-festo contenente le liste deicandidati, di votare in assolutasegretezza, nonché di svolgereanche le funzioni di compo-nente di seggio o di rappresen-tante di lista e di assistere, ovelo vogliano, alle operazioni del-l'ufficio elettorale. Deve esserepredisposta almeno una cabinaper consentire agevolmentel'accesso agli elettori e deveessere previsto un secondopiano di scrittura, eventualmen-te ribaltabile, all'altezza di circaottanta centimetri, o un tavolomunito di ripari che garantiscala stessa segretezza. I seggidebbono essere poi raggiungi-bili anche dall'esterno, dovedeve essere segnalata l'accessi-bilità attraverso il simbolo dellacarrozzina, tramite percorsiaccessibili. I comuni devonoprovvedere al censimento dellebarriere esistenti nei locali adi-biti a seggi elettorali e devonointervenire di conseguenza alloscopo di evitare che si ripre-senti la stessa situazione nellefuture consultazioni. Su que-st'ultimo aspetto la normativanon precisa se l'interventodebba per forza consisterenella rimozione delle barrierearchitettoniche o nella scelta di

altra sede accessibile da adibi-re alle consultazioni elettorali.

VOTO A DOMICILIOPER I DISABILI GRAVISSIMILa Legge 22 del 27 gennaio2006, successivamamentemodificata dalla Legge 7 mag-gio 2009, n. 46, prevede lapossibilità di esercitare il dirittodi voto presso il proprio domi-cilio per alcune categorie dipersone affette da grave disabi-lità. Possono, ad oggi, votare alproprio domicilio:1. gli elettori affetti da gravissi-me infermità, tali che l'allonta-namento dall'abitazione in cuidimorano risulti impossibile,anche con l'ausilio dei servizi dicui all'articolo 29 della legge 5febbraio 1992, n. 104, cioèsiano “intrasportabili”. IlLegislatore sembra, quindi sot-tolineare, che il voto a domici-lio non possa essere richiestosolo perchè non c’è alcun servi-zio di accompagnamento alseggio;2. gli elettori affetti da graviinfermità che si trovino in con-dizioni di dipendenza conti-nuativa e vitale da apparecchia-ture elettromedicali tali daimpedirne l’allontanamentodall’abitazione in cui dimorano;in questo caso la sottolineaturaè sulla dipendenza continuativae quindi sul rischio per l’incolu-mità personale del Cittadino.Da sottolineare che, in nessunpassaggio, il Legislatore richie-de il possesso di certificati dihandicap (art. 3, Legge104/1992) o di invalidità. Ci siriferisce strettamente a infermi-tà gravi e, quindi, a situazionisanitarie anche non definitive.(Fonte: www.handylex.org)

Partecipazione

Partecipazione scolastica

12

PartecipazioneScolastica

Nonostante la presenza di unalegislazione avanzata in terminidi inclusione scolastica, le risor-se dedicate alle attività di soste-gno e integrazione degli alunnicon disabilità nella scuola ordi-naria risultano spesso inadegua-te. Nell’anno scolastico 2011-2012 circa il 9% delle famigliecon alunni con disabilità ha pre-sentato ricorso al Tribunale civi-le o amministrativo per ottenereun aumento delle ore di soste-gno. (Fonte: Istat 2013,“L’integrazione degli alunni condisabilità nelle scuole primarie esecondarie di primo grado stata-li e non statali. Anno scolastico2011-2012”).Nel Mezzogiorno gli alunni condisabilità risultano più svantag-giati. Nelle scuole primarie esecondarie di primo grado laquota di famiglie meridionali cheha fatto ricorso per le ore disostegno è circa il doppiorispetto a quella del Nord (nellascuola primaria rispettivamente12,7% e 6%; nella scuola secon-daria di primo grado rispettiva-mente 11,5% e 4,3%). (Fonte:Istat 2013, “L’integrazione deglialunni con disabilità nelle scuoleprimarie e secondarie di primogrado statali e non statali. Annoscolastico 2011-2012”). Al finedella realizzazione del progettoindividuale è molto importantegarantire la continuità del rap-porto tra insegnante di sostegnoe alunno con disabilità. Rispettoall’anno scolastico precedente

hanno cambiato insegnante disostegno il 41,7% degli alunnicon disabilità della scuola prima-ria e il 39,3% di quelli dellascuola secondaria di primogrado. (Fonte: Istat 2013,“L’integrazione degli alunni condisabilità nelle scuole primarie esecondarie di primo grado stata-li e non statali. Anno scolastico2011-2012”). Il supporto didat-tico fornito dall’insegnante disostegno dovrebbe essereaccompagnato dalla presenza difigure professionali che suppor-tino la socializzazione e l’auto-nomia del singolo. Gli alunni condisabilità totalmente non auto-nomi ricevono al Nord un nume-ro medio di ore settimanali diassistenza educativa culturale oad personam (AEC) circa dop-pio rispetto a quello registratonel Mezzogiorno (nella scuolaprimaria rispettivamente 12,3%e 5,1%; nella scuola secondariadi primo grado rispettivamente13,2% e 5,5%). (Fonte: Istat2013, “L’integrazione degli alun-ni con disabilità nelle scuole pri-marie e secondarie di primogrado statali e non statali. Annoscolastico 2011-2012”). Il pro-cesso d’inclusione scolasticadovrebbe prevedere una com-pleta partecipazione dell’alun-no con disabilità a tutte le attivi-tà della classe, anche se talepartecipazione potrebbe impli-care a volte una maggiore com-plessità organizzativa. Nellescuole primarie e secondarie diprimo grado quasi la metà deglialunni con disabilità non parte-cipa alle attività extrascolasticheorganizzate dalla scuola, e tale

fenomeno assume una maggioreconsistenza nel Mezzogiorno.(Fonte: Istat 2013,“L’integrazione degli alunni condisabilità nelle scuole primarie esecondarie di primo grado stata-li e non statali. Anno scolastico2011-2012”)

(Fonte: www.fishonlus.it)

Scuolabile

Insegnare giocando, e impararedivertendosi. Quale strumentoè migliore del gioco per inse-gnare qualcosa ai bambini?Ma ora non si tratta di insegnarloro la storia o la geografia, lenozioni o la cultura più tradizio-nale: bisogna abituarli ad unnuovo tipo di cultura, quellache scende in campo non soloa scuola, ma anche a casa e alparco giochi, in ogni momentodella giornata; una cultura chedeve formarsi adesso e che liaccompagni per tutta la vita.E' importante avvicinare i picco-li al mondo della diversità, cosìlontana da loro perchè cosìpoco conosciuta e troppospesso vista con timore anchedagli adulti. La disabilità è benpresente nella nostra società,tanto da coinvolgere il 15%delle famiglie italiane, costrettea traumatiche e sostanzialivariazioni nello stile di vita; mala disabilità è anche ricchezzaed è questo che si deve mostra-re ai piccoli: insegnare la diver-sità spiegandone le potenziali-tà. Nasce così l'idea di creareuna fiaba, che da sempre offreall'immaginazione nuove dimen-

sioni e possibilità ed è la formamigliore per suggerire al bambi-no che le difficoltà che ognunodi noi incontra nella vita posso-no essere affrontate. Inoltrenelle fiabe si incontra spesso iltema della diversità: ci sono sto-rie nelle quali si incontrano per-sonaggi molto piccoli, comePollicino, oppure sciocchi eincapaci e per questo derisi oignorati; a volte si incontranoprincipesse che non sanno par-lare, o eroi mostruosi: solo allafine, dopo numerosi prove, ilprotagonista viene riconosciutoe premiato. Continuando suquesta strada, anche nella lette-ratura contemporanea moltiscrittori utilizzano i loro raccon-ti per aiutare i bambini a com-prendere meglio gli altri e ilmondo della diversità.Ecco allora ScuolABILE, il primoprogetto completo che vuolecoinvolgere i bambini dellescuole elementari, gli insegnantie i genitori attraverso una cam-pagna di sensibilizzazione sumisura, realizzata con la colla-borazione di uno staff di psico-pedagogisti e dello scrittore perragazzi Luigi Dal Cin, e con ilpatrocinio della RegioneVeneto.

(www.disabili.com)

Partecipazione

Discriminazioni sul lavoro

13

Uguaglianza nel lavoro:una sfida continua

I più discriminati nel mondo dellavoro sono le donne, i migrantie le persone con disabilità.Queste le conferme dal terzorapporto dell'ILO (InternationalLabour Organization delleNazioni Unite) Equality at work:The continuing challenge.

LA DISABILITA' Stando ai dati dell'ILO la disabi-lità interessa circa il 10% dellapopolazione mondiale, circa470 milioni di persone in etàlavorativa. Negli stati Uniti, nel2007, il reddito medio di unapersona con disabilità con unlavoro a tempo pieno tutto l'an-no era di 34.200 dollari, rispet-to ai 40.700 dollari per le per-sone non disabili.Nel paesi in via di sviluppol'80% della popolazione condisabilità vive in povertà.

LE ALTRE DISCRIMINAZIONILe disuguaglianze salariali trauomini e donne persistono, pernon parlare della gravidanza edella maternità che continuanoad essere viste come un graveimpedimento. Le molestie ses-suali sono all'ordine del giorno.Le discriminazioni razziali sonofortissime, in particolare neiconfronti dei lavoratori migrantiche sono spesso esclusi dalsistema di protezione sociale,oltre che discriminati nell'ac-cesso al lavoro. In crescitaanche la discriminazione permotivi religiosi e per orienta-mento sessuale.

I PROVVEDIMENTI Il Rapporto denuncia chedurante i periodi di recessioneeconomica la tendenza è quel-la di dare meno spazio alle poli-tiche di lotta alla discriminazio-ne, anche se è difficile monito-rare e valutare l'impatto di que-ste stesse politiche, a causadell'assenza di dati. Per questo l'ILO raccomandaalcune misure indispensabili acontrastare la discriminazione:la promozione della ratifica uni-versale e dell'applicazione

delle due Convenzioni fonda-mentali sull'uguaglianza e lanon discriminazione; lo svilup-po e la condivisione di cono-scenze sull'eliminazione delladiscriminazione nell'impiego enelle professioni; lo sviluppodelle capacità istituzionali deicostituenti dell'ILO nell'attua-zione più efficace del dirittofondamentale di non discrimi-nazione nel lavoro; e il rafforza-mento dei partenariati interna-zionali con attori principali chesi occupano di uguaglianza. La Convenzione sull'uguaglian-za di retribuzione del 1951 e laConvenzione sulla discriminazio-ne del 1958 sono state ratificaterispettivamente da 168 e 169Stati, su un totale di 183 Statimembri dell'ILO. L'obiettivo è laratifica universale.

L'ILOOrganizzazione Internazionaledel Lavoro, è l'agenzia dellaNazioni Unite specializzata nelpromuovere la giustizia sociale, idiritti umani e quelli del lavorato-re internazionalmente ricono-sciuti. Formula gli standard minimiinternazionali delle condizioni dilavoro e dei diritti del lavoratoreattraverso la stipula diConvenzioni e Raccomandazioni. Libertà di associazione, diritto diorganizzazione, contratti colletti-vi, abolizione del lavoro forzato,uguaglianza di opportunità e ditrattamento sono i suoi obiettivi.

(Fonte: www.disabili.com)

Tribunale dei dirittidei disabili

IL TRIBUNALE DEI DIRITTI DEIDISABILI, unico nel suo genere,è nato nel 1999 per volontà diAnffas Onlus e della Nazionaleitaliana Magistrati. Persegue loscopo di fornire un aiuto con-creto di natura giurisprudenzia-le alle persone con disabilità edalle loro famiglie. Il Tribunale è divenuto negli anniuna realtà tangibile, un appun-tamento importante ed atteso,che dà un contributo autorevo-le e concreto affinché, ancheper le persone con disabilità,

l'uguaglianza dei diritti e la paridignità sociale siano condizionipienamente raggiunte e nonmeri dettami legislativi. Il Tribunale affronta, attraversopubblici dibattimenti che sisvolgono sul modello di quellireali, situazioni effettivamenteaccadute in cui sono stati viola-ti i diritti delle persone con disa-bilità e la loro dignità sociale. Oltre ai casi affrontati pubblica-mente durante le sessioni, scel-ti tra i più significativi, la segrete-ria giuridica del Tribunale esami-na ogni anno centinaia di altresituazioni particolari, svolgendoun lavoro costante e quotidia-no di consulenza tecnica.

L’ICT: lavoroe integrazione

L’integrazione sociale ha uneffetto positivo sulle personedisabili e di conseguenza anchesulla società. Il fatto di avere unhandicap, non esclude che lapersona possa dare un contri-buto alla comunità e alla fami-glia grazie alle proprie capacità. Le tecnologie ICT offrono l’op-portunità di facilitare l’appren-dimento di capacità tecniche econtribuiscono alla realizzazio-ne della persona disabile. Il ruolo delle tecnologie ICTdovrebbe iniziare nelle scuolecon la formazione degli studen-ti disabili. Il lavoro degli inse-gnanti e dei professionisti sidovrebbe concentrare su solu-zioni informatiche adeguate perogni esigenza individuale dellostudente disabile. Le tecnologieICT sono strumenti nell’ambien-te lavorativo delle aziende. Nel2008 è stato realizzato uno stu-dio dal Politecnico di Milano incollaborazione con laFondazione ASPHI Onlus peravere una visione d’insieme del-l’accessibilità, per le personedisabili, delle applicazioni ICTnelle aziende. L’analisi ha consi-derato un campione di 165responsabili risorse umane dimedie e grandi aziende. Sonostati esaminati due aspetti:

organizzazione aziendale perfavorire l’inserimento dipenden-ti disabili e livello di accessibilitàdei sistemi informativi.L’organizzazione aziendale èdiretta all’adempimento degliobblighi di legge con assunzionitramite il collocamento mirato. I dipendenti assunti hannovarie condizioni di disabilità edè stata rilevata una predomi-nanza di persone con disabilitàmotorie. I dipendenti disabilisono gerarchicamente dipen-denti dai responsabili risorseumane o dai capi del personalee hanno limitati rapporti con iresponsabili del settore infor-matico. Non è stata riscontratauna massiccia presenza di poli-tiche aziendali per favorire l’in-serimento del lavoratore disabi-le nell’ambito lavorativo. È stato dichiarato dalle aziendeun livello paritario tra lavoratorinell’accesso agli strumenti ICT,con un minimo divario digitale.Non sono stati rilevati particola-ri interventi sugli strumenti ICTper favorire l’utilizzo da partedei lavoratori disabili. La presenza di un sistema infor-mativo con un tale elevato livel-lo di accessibilità può avereanche una spiegazione diversa.Le persone disabili assuntehanno capacità tecniche chepermettono l’utilizzo degli stru-menti ICT presenti in azienda,senza particolari interventi,oppure i dipendenti disabilisvolgono mansioni che nonrichiedono l’utilizzo di tali stru-menti. In entrambi i casi non sipermette di far emergere il pro-blema e si sottovaluta la neces-sità del dipendente disabile.Sono stati riscontrati casi, inve-ce, di consapevolezza dellasituazione da parte dell’aziendae di reali interventi per arrivarea un’elevata accessibilità delsistema informativo. La conferma della presenza diuna bassa percentuale di tec-nologie di supporto per i lavo-ratori disabili, deriva anche daun’analisi di 1060 PMI.

(Fonte: meetinability.net)

Uguaglianza

Tutela dei diritti edelle libertà delle persone con disabilitàa livello internazionale

L'Unione europea è membrodella convenzione delle NazioniUnite che deve garantire il rispet-to dei diritti e delle libertà dellepersone con disabilità. Tale convenzione deve inoltreassicurare il loro benesseresociale e la loro protezione giu-ridica.

ATTODecisione 2010/48/CE delConsiglio, del 26 novembre2009, relativa alla conclusione,da parte della Comunità euro-pea, della convenzione delleNazioni Unite sui diritti dellepersone con disabilità.

SINTESIL'Unione europea (UE) ha ade-rito alla convenzione delleNazioni Unite sui diritti dellepersone con disabilità. Questa convenzione interna-zionale mira a garantire che lepersone con disabilità godanodi tutti i diritti umani e dellelibertà fondamentali.A tal fine, la convenzione sibasa su una serie di principi:• il rispetto per la dignità, l'au-

tonomia e l'indipendenzadelle persone;

• la non discriminazione;• la partecipazione e l'inclusio-

ne nella società;• il rispetto per la differenza e

l'accettazione delle persone;• la parità di opportunità;• l'accessibilità, soprattutto dei

trasporti, dell'informazione edelle comunicazioni, delleapparecchiature e dei servizipubblici nelle aree urbane erurali;

• la parità tra uomini e donne;• il rispetto per l'identità dei

minori con disabilità e per losviluppo delle loro capacità.

Gli Stati che hanno aderito allaconvenzione adottano tutte lemisure necessarie per garantireil progressivo rispetto di questiprincipi. Essi si impegnano inol-

tre ad agire a favore dei dirittieconomici, sociali e culturalidelle persone con disabilità.Inoltre, le persone con disabili-tà devono essere consultatedurante l'elaborazione e l'attua-zione della legislazione e dellepolitiche che le riguardano.

Protezione contro le discrimi-nazioniOgni forma di discriminazionefondata sulla disabilità è vietata,e le persone con disabilità rice-vono una protezione giuridicaeffettiva sulla base dell'ugua-glianza con le altre persone.La convenzione contiene dispo-sizioni specifiche relativamentea due gruppi di popolazione:• le donne con disabilità, che

sono soggette a discrimina-zioni multiple. Devono essereadottate misure per garantireil loro pieno sviluppo e la loroindipendenza;

• i minori con disabilità, chehanno diritto alla protezionedel loro superiore interesse incaso di decisioni che li riguar-dano e godono anche deldiritto di esprimere libera-mente le proprie opinioni e diricevere un aiuto adeguato.

Gli Stati parti alla convenzionesi impegnano a combattere glistereotipi e a fare conosceremeglio le capacità delle perso-

ne con disabilità.

Diritti riconosciuti dalla convenzioneLa convenzione afferma unaserie di diritti e di libertà chedevono essere riconosciuti allepersone con disabilità. Si trattain particolare:• del diritto alla vita;• della protezione in situazioni

di rischio e di emergenzaumanitaria;

• del riconoscimento della per-sonalità e della capacità giuri-dica, soprattutto al fine diaccedere alla proprietà e allalibera gestione finanziaria,sempre restando protettidagli abusi;

• dell'accesso alla giustiziaattraverso accomodamentiprocedurali;

• della libertà e della sicurezza;• del diritto di non essere sot-

toposti a tortura, a pene otrattamenti crudeli inumani odegradanti;

• del diritto di non essere sot-toposti a sfruttamento, violen-za e maltrattamenti;

• della protezione dell'integritàfisica e mentale;

• del diritto di circolare libera-mente, di scegliere il luogo diresidenza e la nazionalità;

• della vita indipendente e del-l'inclusione nella società;

• della mobilità personale, inparticolare attraverso appara-ti e tecnologie di supportoalla mobilità;

• della libertà di espressione edi accesso all'informazione;

• del rispetto della vita privata;• del rispetto del domicilio e

della vita familiare;• del diritto all'istruzione;• dell'accesso ai servizi sanitari,• dell'abilitazione e della riabili-

tazione, attraverso la pienarealizzazione del potenzialefisico, mentale, sociale e pro-fessionale;

• del diritto al lavoro, senzadiscriminazioni e in condizio-ni eque e favorevoli;

• del diritto ad adeguati livellidi vita e alla protezionesociale;

• della partecipazione alla vitapolitica e pubblica, compresele votazioni e le elezioni;

• della partecipazione alla vitaculturale e ricreativa, agli sva-ghi e allo sport.

Applicazione della convenzioneAzioni di cooperazione interna-zionale possono essere con-dotte a favore delle personecon disabilità, in particolare inpartenariato con le organizza-zioni internazionali e regionalicompetenti. Gli Stati prevedo-no uno o più punti di contatto

Discriminazioni culturali

14

Uguaglianza

Discriminazioni culturalinazionali per informare il pub-blico circa la convenzione. Essiistituiscono un meccanismoindipendente di monitoraggiodell'attuazione della conven-zione. La società civile deveessere pienamente coinvoltanel processo di monitoraggiodelle azioni. Infine, ogni Statodeve presentare un rapportodettagliato sulle misure preseper adempiere ai propri obbli-ghi, entro due anni dalla suaadesione alla convenzione.

ContestoLa Carta dei diritti fondamentalidell'Unione europea vieta qual-siasi discriminazione basata sulladisabilità (articolo 21).Riconosce inoltre il diritto dellepersone con disabilità all'auto-nomia, all'inclusione sociale eprofessionale e alla partecipa-zione alla vita della comunità(articolo 26). Il trattato diLisbona attribuisce alla Carta lostesso valore giuridico dei tratta-ti (articolo 6 del trattato sull'UE).

(Fonte: http://europa.eu)

Donna e disabile,discriminazione multipla

Restano ancora molte, troppe,le facce della discriminazioneche le donne con disabilità sitrovano a dover affrontare dallanascita o a causa di una malattiainvalidante, di un incidente sullavoro (...).In un mondo costruito peruomini e gestito da uomini,essere donna e avere una disa-bilità comporta una vita didiscriminazione multipla. Ledonne disabili sono sempre ecomunque donne, ma non sonomai riconosciute come tali. Nonbisogna credere che in Italia lacondizione di vita delle donnecon disabilità sia sicuramentemigliore rispetto ad altri Stati, néche la povertà economica e cul-turale in cui sono segregate ledonne disabili sia tipica dei Paesiin via di sviluppo", denunciaLuisella Bosisio Fazzi, consiglieredella Ledha (Lega per i dirittidelle persone con disabilità).

L'associazione sta progettandol'apertura di un Centro di tutelaantidiscriminatoria, a sostegnoanche dell'universo femminile, ingrado di diventare punto di rife-rimento regionale e nazionaleraccogliendo segnalazioni erichieste, offrendo informazionie consulenze."I dati ci dicono che le donnedisabili trovano con più difficol-tà lavoro, spesso devono rinun-ciare al desiderio di maternità e,in generale, subiscono piùdiscriminazioni rispetto aimaschi. Sono invisibili perché lepolitiche di genere non influen-zano la loro condizione e lepolitiche sulla disabilità nontengono conto del genere",insiste Bosisio Fazzi.Evidenziando che raramente ledonne disabili sono "considera-te in relazione alla femminilità,alla maternità, alla genitorialità,alla bellezza. Detengono il piùalto tasso di non impiego, sonopiù spesso escluse dai sistemieducativi; normalmente vengo-no dissuase dall'avere figli.Spetta a loro la percentuale piùelevata di violenze e abusi subi-ti, soprattutto alle donne conmalattie psichiatriche, disabilitàsensoriali e intellettive".Un quadro sconfortante. Perquesto la Ledha offre da tempoun servizio legale. "Anche acausa della scarsa informazionesul tema, le persone con disabi-lità e in particolar modo ledonne, sono ancora spesso vit-time di violenza», fa notare l'av-vocato Gaetano De Luca, cheha supportato la famiglia di unaragazza milanese con una disa-bilità di tipo intellettivo vittimadi violenza sessuale da partedell'autista che l'accompagnavaa scuola e al centro diurno:"Comprensibile la difficoltà deigenitori nel dover affrontare unprocesso e nel vedere la pro-pria figlia subire tutta una seriedi attività di indagine volte adaccertarne la credibilità e lareale capacità di poter percepi-re e rendersi conto di quanto leè accaduto. L'imputato infatti,durante il processo, ha piùvolte negato gli addebiti, ma

dopo il dibattimento è statocondannato a una pena di seianni".Se circa il 16 per cento delledonne europee è disabile, unrapporto del Parlamentodell'Unione denuncia che circal'80 per cento di quelle istituzio-nalizzate sono esposte al rischiodi violenza, spesso compiutaproprio dalle persone chedovrebbero prendersi cura diloro. E nella civilissima Germaniauno studio commissionato dalministero per la Famiglia rivelache migliaia di donne con disa-bilità intellettiva, rinchiuse in isti-tuti, hanno subito abusi sessuali.Al di là dei casi di cronaca, idiritti violati pongono l'urgenzadi un cambiamento culturale, diuna sterzata decisa nella menta-lità comune. Perché i pregiudizisono duri a morire. Approvatanel dicembre 2006, laConvenzione delle NazioniUnite sui diritti delle personecon disabilità (ratificata da unaventina di Paesi della Ue) auspi-ca che le donne non siano piùvittime della "discriminazionemultipla". Un concetto "resonoto dagli studi di Kimberly W.Crenshaw in riferimento alleesperienze di discriminazionevissute dalle donne nere inAmerica, che si è progressiva-mente esteso in altri ambiti",spiega la psicologa valdostanaLaura Elke D'Apolito, autrice diuna recente ricerca sulle donnedisabili: "In una società come lanostra, dove la sessualità è l'og-getto più frequente della comu-nicazione di massa, l'invisibilitàa cui sono costrette le donnedisabili in qualche modo è unaforma di negazione del lorodiritto alla sessualità. Sonoquasi invisibili all'interno deimedia, poiché il loro corpo èpercepito dalla società come‘poco desiderabile'". (LauraBadaracchi)

(Fonte: www.superabile.it)

"Abilità diverse. Stessavoglia di vita"

Prosegue l’attività delDipartimento Italiano per le PariOpportunità per informare esensibilizzare le cittadine e i cit-tadini sul tema della disabilità.In occasione della giornatainternazionale dei diritti dellepersone con disabilità parte,infatti, la nuova edizione dellacampagna di comunicazionedal titolo “Abilità diverse. Stessa voglia di vita”. Università,lavoro e sport sono i contestiall’interno dei quali i protagoni-sti dello spot partecipano allavita sociale di tutti i giorni. Lacoinvolgente familiarità dellesituazioni non lascia spazio aglistereotipi e ai pregiudizi secon-do i quali l’esistenza delle per-sone con disabilità ruota soloed esclusivamente intorno alladiversità. Riconoscendoci immediatamen-te nei giovani e nei bambinidella campagna ancor prima diintuire la loro condizione didisabilità percepiamo la stessavoglia di vita al di là delle barrie-re architettoniche o culturaliesistenti. Diffondere i temi legati alla disa-bilità, sensibilizzare l’opinionepubblica sui concetti di dignità,diritti e benessere delle perso-ne disabili, accrescere la consa-pevolezza dei benefìci che pos-sono derivare dall’integrazionedelle disabilità in ogni aspettodella vita sociale sono i princìpiispiratori della GiornataInternazionale dei diritti dellepersone con disabilità e devo-no entrare a far parte della vitadi tutti. “Dobbiamo creare delle societàche valorizzino la diversità el’inclusione”. (estratto del mes-saggio in occasione del 3dicembre 2012 del SegretarioGenerale dell’ONU Ban Ki-Moon).

(www.pariopportunita.gov.it)

Uguaglianza

15

Lavoro per i disabili

16

L'inserimentolavorativo dei disabili

Per promuovere l'inserimento el'integrazione lavorativa dellepersone disabili nel mondo dellavoro la legge prevede unaserie di servizi di sostegno e dicollocamento mirato. Il colloca-mento mirato è costituito da uninsieme di strumenti per la valu-tazione delle capacità lavorati-ve delle persone disabili finaliz-zata all'inserimento nel postoadatto attraverso:• attività di analisi di posti di

lavoro• forme di sostegno• azioni positive soluzioni di

problemi che possono insor-gere nei luoghi di lavoro.

Sono previste inoltre una seriedi agevolazioni contributive afavore delle imprese e degli entipubblici che assumono disabilicon determinate percentuali diinvalidità. La riforma del merca-to del lavoro introduce nuoveopportunità per favorire l'inseri-mento dei lavoratori svantaggia-ti attraverso:• convenzioni tra le Agenzie di

somministrazione e gli entipubblici

• incentivi per le aziende cheaffidano commesse alle coo-perative sociali che occupanosoggetti svantaggiati

• il contatto di inserimento.Le persone svantaggiate disoc-cupate che aspirano ad un'oc-cupazione conforme alle pro-prie capacità lavorative possonoiscriversi al collocamento obbli-gatorio presso il Centro per l'im-piego competente per territo-rio, nell'apposito elenco costi-tuito da un'unica graduatoria.

(Fonte: www.lavoro.gov.it)

Lavoratori disabili:doveri e agevolazioniper le aziende cheassumono

Per le aziende tenute ad assu-mere lavoratori appartenentialle categorie protette sonopreviste agevolazioni fiscali.

Si stima che nel nostro paesesolo il 16% dei disabili abbia unlavoro. Questo significa che il74% delle persone con disabili-tà non ha una occupazione, percirca 700 mila persone iscrittealle liste di collocamento obbli-gatorio.Non manca anche la tiratad'orecchi che l'Europa ha fattoall'Italia su questo fronte, doveabbiamo ricevuto la bocciaturadella Corte di Giustizia UE, laquale ritiene insufficienti glistrumenti messi in campo dalnostro paese per favorire l'oc-cupazione delle persone condisabilità , come realizzazionedei diritti di uguaglianza e inte-grazione.Premesso che la situazione e lacongiuntura economica senz'al-tro non aiutano, con un pano-rama desolante per tutti, èimportante che le aziende sap-piano che è tra i loro doveriquello di assumere personeappartenenti alle categorie pro-tette, come pure che sono pre-visti sgravi e agevolazioni.Ci sembra quindi utile ricordarequali sono questi obblighi equesti diritti, attingendo ancheai contenuti di una utile guidache abbiamo trovato sul web:Categorie protette- un grandepotenziale pubblicata da PagePersonnel.OBBLIGHI DELLE AZIENDE - Lalegge 68/99 stabilisce che leaziende con più di 15 dipen-denti debbano assumere alme-no un lavoratore appartennetealle categorie protette. La nor-mativa prevede un crescendodi queste assunzioni, con l'au-mentare dei dipendenti. Da 15 a35 dipendenti prevede l'assun-zione di una persona disabile,dai 36 ai 50 di due, da 51 a 150in una percentuale del 7% piùuno ecc. E' quindi fondamenta-le, per l'azienda, capire quantepersone disabili sia tenuto adassumere. Per farlo, va calcolatala percentuale, tenendo contoche nel computo vanno inserititutti lavoratori assunti con vinco-lo di subordinazione (compresiquelli con contratto a tempodeterminato fino a 9 mesi). Cisono alcune eccezioni, come i

lavoratori tramite cooperative, idirigenti, ecc.INCENTIVI PER LE AZIENDE -Assumendo un lavoratoreappartenete alle categorie pro-tette, oltre a inserire nel suoorganico una risorsa produttiva,l'azienda ha diritto di accederead alcune agevolazioni previstedalla legge (art. 13 legge68/99). Tra queste c'è la fiscaliz-zazione dei contributi previ-denziali e assistenziali per l'as-sunzione di lavoratori disabilicon ridotta capacità lavorativasuperiore al 79% fino a un mas-simo di 8 anni; stesso dicasi perl'assunzione di lavoratori conhandicap intellettivo e psichicoindipendentemente dalla per-centuale di invalidità .Abbassandosi la percentuale dicapacità lavorativa tra il 67 e79%, la fiscalizzazione arriva al50% per un massimo di 5 anni.Va ricordato inoltre che, nelcaso in cui l'azienda debbasostenere costi per facilitarel'inserimento lavorativo o illavoro stesso della personadisabile (con invalidità superio-re al 50%), è previsto un rim-borso parziale forfetario. Puòtrattarsi di interventi per elimi-nare le barriere architettoniche,ma anche per l'acquisto di tec-

nologie per facilitare il telelavo-ro del soggetto.SANZIONI - Per le aziende chenon rispettano l'obbligo diassunzione di lavoratori disabilisono previste delle sanzioni ditipo amministrativo, stabilite dalledirezioni provinciali del lavoro.Le sanzioni constano di:- 635,11 Euro (maggiorati di

Euro 30,76 per ogni giorno diritardo) in caso di ritardo nel-l'inviare il prospetto informati-vo che riporta il numero dilavoratori totali e i nominatividi quanti appartenenti allecategorie protette (ricordia-mo che il prospetto va inviatoentro il 31 gennaio di ognianno, ndr).

- Euro 62,77 al giorno per ognilavoratore non occupato, apartire dal 61 esimo giornodall'obbligo di assunzione, incaso di mancato adeguamen-to alla norma.

CHI HA DIRITTO AL COLLOCA-MENTO MIRATO - I soggetti chepossono essere iscritti alle cate-gorie protette, indi accedere alcollocamento mirato, devonoessere in possesso di una certi-ficazione che attesti e descrivale capacità residue al lavoro (lariduzione della capacità lavora-tiva deve essere almeno del

Occupazione

45%). L'attestazione viene rila-sciata dalla commissione perl'accertamento delle capacitàlavorative residue operante intutte le ASL, ai sensi della Legge68/1999. Hanno altresì diritto lepersone invalide del lavoro congrado di invalidità superiore al33%; persone non vedenti,persone non udenti; invalide diguerra, invalide civili di guerra einvalide per servizio, vedove,orfani, profughi ed equiparatiad orfani, nonché i soggettiindividuati dalla legge 407 del1998 (vittime del terrorismo edella criminalità organizzata).

(Fonte: www.disabili.com)

Job Disabilitorna in rete

Un'intervista che lascia intende-re un percorso ad ostacoli, mafascinoso e affascinante nellasfida: dare alle persone condisabilità una piattaforma all'in-terno della quale orientarsi eorientare per trovare il posto dilavoro più vicino alle proprieesigenze fisiche e personali.Dopo il lancio del nuovo JobDisabili, trasformazione del piùvecchio progetto "AgenziaLavoro Disabili", Daniele Regolo,l'imprenditore non udente diMacerata, spiega a SuperAbile.itil percorso fin qui fatto e leaspettative per il futuro. Giàpremiato nel 2012 nell'ambitodell'Italian round della Global

Social Venture Competition(Gsvc), premio internazionaleideato dalla Università diBerkeley per sviluppare ideeimprenditoriali a forte rilevanzasociale e basso impattoambientale, Job Disabili guardaal futuro con umiltà ma anchecon ambizione."La cosa più difficile - ha infattispiegato Daniele Regolo - èstato garantire l'accessibilità delsito. La Legge Stanca, benchéavanzata, non è applicata apieno. Mancano buoni esempicui affidarsi. La prima esperien-za di Job Disabili non era piena-mente accessibile. Mesi di lavo-ro per la seconda versione cidicono quanto sia difficile l'ac-cessibilità. Il punto di un buonsito non è la grafica, ma il suofunzionamento. La strada è questa: lo scopoinfatti è quello di aiutare vera-mente l'incontro tra domanda eofferta di lavoro". "In termini diaspettative - ha poi continuato-, ci muoviamo dalla nostraprima esperienza: oltre 2.900contatti di candidature perso-nali e 70 aziende accreditate.L'aspettativa è quella di supera-re l'idea di un sito che sostitui-sca un Ufficio di collocamento;vogliamo che Job Disabilidiventi un punto di riferimento.Anche per il collocamento.Raggiungere, cioè, il limbo dichi non viene mai chiamato". Ma cos'è Job Disabili e perché siarriva ad un'idea del genere è

quello che ci ha sempre resocuriosi di questo progetto. "JobDisabili - ha spiegato Regolo -sintetizza tutte le mie esperien-ze fallimentari in tema di lavoro.Questo progetto ha datosostanza a tutti i miei fallimenti:lavoravo in Asl a tempo indeter-minato. Burocrazia, disinteres-se, superficialità mi hanno collo-cato allo sportello. Io, nonudente, allo sportello? Mi sonolicenziato. La prima scelta adul-ta della mia vita. Sono diventatofacilitatore e questo desideroessere. Job Disabili vuole facili-tare appunto la vita di chi, aprescindere dalla disabilità, havoglia di mettersi in gioco. Da disabile so quanto è difficilelavorare e farlo in ufficio, siaesso pubblico o privato: regolee procedure non aiutano ainserirsi"."Nasciamo - ha poi concluso ilgiovane imprenditore marchi-giano - con un finanziamentoeuropeo. Oggi siamo una Srl. Lasquadra è in ampliamento, matutto funzionerà come un incu-batore: i migliori professionisticon disabilità si adopererannocon noi per arrivare ad unobiettivo comune. Ovvero, insi-stere sulla qualità delle personein quanto tali. Come del resto dice laConvenzione Onu sui dirittidelle persone con disabilità: ilcambio di visione è esemplare.E' l'ambiente a rendere le per-sone disabili. Aiutiamo dunquel'ambiente, in questo caso dilavoro, ad essere più accoglien-te e disponibile".

(Fonte: www.superabile.it)

Collocamento mirato

L’inserimento lavorativo e l’in-clusione sociale di persone condisabilità sono obiettivi fonda-mentali cui le istituzioni hannocercato di dare attuazione nelcorso degli ultimi anni. Tra gli strumenti più importantivi sono il collocamento mirato,da cui deriva l’istituto delleassunzioni obbligatorie, e gliincentivi per le assunzioni dipersone diversamente abili.

Misure finalizzate a rimuoveregli ostacoli e assicurare a tuttil’accesso al lavoro. Per avere indicazioni è possibilerivolgersi ai Centri per l’Impiegoterritoriali o chiedere supportoad una delle associazioni nazio-nali e locali impegnate nellatutela e nella promozione deidiritti dei disabili. Queste tema-tiche vengono trattate ancheda "SuperAbile", il Portaledell'Inail che coniuga sezionidocumentali costantementeaggiornate a servizi di consulen-za attraverso il call center800.810.810. Superabile è un"Contact Center Integrato"costituito principalmente da unportale di informazione e didocumentazione sulle temati-che della disabilità, aggiornatoquotidianamente, e da un servi-zio gratuito di consulenza tele-fonica, il call center SuperAbile800.810.810.Eventi sui territori regionaliinsieme all'animazione virtualesu canali multimediali di webradio/tv e social network com-pletano l'offerta di servizi e diopportunità agli utenti.

Aggravamento delladisabilità. Cosa dice lalegge

Vediamo cosa dice la leggerispetto al rapporto di lavorotra dipendenti con disabilità edatore di lavoro, in caso diaggravamento delle condizionidi salute o riorganizzazioneaziendale.La legge 68/99 sul cosiddettocollocamento obbligatorio pre-vede una serie di strumenti pertutelare il lavoratore con disabi-lità nell’accesso a una occupa-zione. La norma si applica apersone in età lavorativa affetteda minorazioni fisiche, psichi-che o sensoriali e ai disabiliintellettivi, che comportino unariduzione della capacità lavora-tiva superiore al 45 per cento;alle persone invalide del lavorocon un grado di invalidità supe-riore al 33 per cento; a quellenon vedenti o sorde; e agli inva-

Lavoro per i disabili

17

Occupazione

lidi di guerra, invalidi civili diguerra e per servizio.Oltre a regolamentare la que-stione delle quote di assunzioniobbligatorie (i datori di lavoropubblici e privati sono tenuti adassumere un numero di lavora-tori con disabilità a quote sca-glionate, secondo il numerototale di dipendenti), la leggedefinisce anche le eventualivariazioni di mansione, di ruoloo azienda a seguito di cambia-mento nelle condizioni di salutedell’interessato o dell’organiz-zazione interna. A questo pro-posito, cosa succede se suben-tra un aggravamento nelle con-dizioni del dipendente assuntotramite le categorie protette,tale da non essere più idoneo aquella mansione? Si deve ripas-sare per il collocamento miratoo l’azienda ha obbligo di asse-gnarmi ad altra posizione? E sel’azienda non lo può fare?Ci aiuta a inquadrare la situazio-ne il nostro Esperto Avvocato, ildottor Roberto Colicchia, chenella sua rubrica in disabili.coml’Avvocato Risponde, in unarisposta al quesito di un lettoreaffronta l’argomento.Il nodo della questione, ricordal’avvocato Colicchia, è all’art. 10comma 3 della l. 68/99 il qualedice che “…nel caso di aggrava-mento delle condizioni di salu-te … il datore di lavoro puòchiedere che vengano accerta-te le condizioni di salute deldisabile per verificare se, acausa delle sue minorazioni,possa continuare ad essere uti-lizzato presso l'azienda. … Gli

accertamenti sono effettuatidalla commissione di cui all'arti-colo 4 della legge 5 febbraio1992, n. 104, integrata a normadell'atto di indirizzo e coordi-namento di cui all'articolo 1,comma 4, della presente legge…. La richiesta di accertamentoe il periodo necessario per ilsuo compimento non costitui-scono causa di sospensione delrapporto di lavoro. Il rapportodi lavoro può essere risolto nelcaso in cui, anche attuando ipossibili adattamenti dell'orga-nizzazione del lavoro, la pre-detta commissione accerti ladefinitiva impossibilità di reinse-rire il disabile all'interno del-l'azienda...” Questo significache il rapporto di lavoro puòessere interrotto nel caso in cuivenga accertata dalle commis-sioni competenti la definitivaimpossibilità di reinserire il disa-bile all'interno dell'azienda.Inoltre si sottolinea che spettaal datore l'onere della provadella non ricollocabilità dellavoratore inabile. Continual’avvocato: “Secondo giurispru-denza, sia nel caso di aggrava-mento dello stato di salute chedi riorganizzazione aziendale,è necessario verificare se ildisabile possa essere adibitoad una diversa attività equiva-lente alle mansioni già assegna-te o anche a mansioni inferiori,attribuendo al datore di lavoroil cd. onere di repechage”. Aquesto proposito riporta il con-tenuto di una recente pronun-cia della Cassazione che, purnon riferendosi alle assunzioni

ex legge 68/99, ha ritenuto che“…II licenziamento dell'invalidoassunto in base alla normativasul collocamento obbligatoriosegue la generale disciplina nor-mativa e contrattuale sol quan-do è motivato dalle comuni ipo-tesi di giusta causa e giustificatomotivo, mentre quando èdeterminato dall'aggravamentodell'infermità che ha dato luogoal collocamento obbligatorio, èlegittimo solo in presenza dellecondizioni previste dall'art. 10,legge n. 482/1968, ossia la per-dita totale della capacità lavora-tiva o la situazione di pericoloper la salute e l'incolumità deglialtri lavoratori o per la sicurezzadegli impianti, accertati dall'ap-posita commissione medica; nelcaso in cui all'invalido risulti unacapacità lavorativa, inoltre, sus-siste in capo al datore di lavorol'obbligo di adibirlo a mansioniequivalenti o anche inferioricompatibili con il nuovo statodell'infermità, se la strutturaorganizzativa dell'azienda e la

situazione dell'organico azien-dale consentono…”Il lavoratore, dunque, potràessere licenziato solo qualora laCommissione accerti la definiti-va impossibilità di reinserire ildisabile all'interno dell'impresa,nonostante gli adattamenti ten-tati da quest’ultima alla propriaorganizzazione produttiva.Qualora quindi anche la solu-zione di un ricollocamento inazienda non possa esseremessa in atto, il lavoratore licen-ziato viene avviato presso altraazienda senza dover nuova-mente essere inserito nella gra-duatoria, come indicato nell'art.8 della legge 68/99 al cuicomma 5 è stabilito che “ lavo-ratori disabili, licenziati perriduzione di personale o pergiustificato motivo oggettivo,mantengono la posizione ingraduatoria acquisita all'attodell'inserimento nell'azienda”.

(Fonte: www.disabili.com)

Lavoro per i disabili

18

Occupazione

Diritto all’educazionee all’istruzione

L'istruzione è un’importante tra-mite per l'integrazione socialedella persona handicappata. Losi rimarca in diversi punti dellalegge 104/92. L'articolo 8, ad esempio, sotto-linea l'importanza di disporre diadeguate dotazioni didattichee tecniche, prove di valutazio-ne, e personale qualificato pergarantire alla persona con han-dicap il diritto allo studio.Necessario, poi, estendere l'at-tività educativa con proposteextrascolastiche.Istruzione come diritto dallascuola materna fino all'universi-tà, ribadisce l'articolo 12.Tra i commi, si prevede che perogni studente con handicapvenga realizzato un profilodinamico-funzionale. Questo,sulla base delle caratteristichefisiche, psichiche, sociali edaffettive dell'alunno, mette inrilievo sia le difficoltà di appren-dimento dovute alla situazionedi handicap, sia le possibilità direcupero, oltre alle capacitàindividuali che devono esseresostenute e rafforzate.Realizzato dagli operatori delleunità sanitarie locali assieme alpersonale insegnante specializ-zato della scuola, e con la colla-borazione dello studente edella famiglia, il profilo vieneaggiornato al termine dellescuole materna, elementare emedia, come pure periodica-mente durante le scuole supe-riori. Per gli studenti in età sco-lare e costretti temporanea-mente ad assenze perché rico-verati, si prevede l'organizza-zione di classi ordinarie qualisezioni staccate della scuolastatale. L'articolo 13, ribadendol'importanza del coordinamen-to tra scuole, servizi sanitari,socio-assistenziali, ricreativi eculturali, cita poi due casi inparticolare: l'integrazione nelleuniversità e negli asili nido. Nelcaso degli atenei, si stabilisce laprogrammazione di interventi

adeguati sia al bisogno dellapersona che al piano di studioindividuale. Si sottolinea anchel'importanza degli interpreti pervenire incontro agli studentisordi. Sussidi tecnici, didattici eservizi di tutorato vengono poiprevisti nelle università, nei limi-ti del loro bilancio e dellerisorse destinate alla coperturadi queste attività.Nel caso degli asili nido, si pre-vede che le unità sanitarie loca-li possano adeguarne l'organiz-zazione e il funzionamento peravviare precocemente il recu-pero e la socializzazione deibambini con handicap. A questo obiettivo contribuisceanche l'assegnazione di inse-gnanti e assistenti specializzati.La loro presenza, comunque,deve essere garantita nellescuole di ogni ordine e grado,come sottolinea l'articolo in piùpunti. Proprio al ruolo degliinsegnanti di sostegno e alleloro attività è dedicato l'articolo14. Si punta l'attenzione sull'im-portanza di un aggiornamentocostante in materia di handicap,come pure di un confronto tradocenti del ciclo inferiore esuperiore per agevolare l'espe-rienza scolastica dello studentedisabile. Gran parte dell'artico-lo, poi, fornisce indicazioni suipiani di studio che gli aspirantidocenti devono seguire peressere abilitati all'attività didatti-ca di sostegno.Sempre in fatto di organizzazio-ne, l'articolo 15 prevede l'istitu-zione di appositi gruppi di lavo-ro in ogni ufficio scolastico pro-vinciale, in ogni circolo didatti-co e negli istituti di scuolasecondaria di primo e secondogrado. I membri di questi grup-pi hanno il compito di collabo-rare nelle attività organizzateper integrare gli alunni con diffi-coltà di apprendimento. Perquanto riguarda la valutazionedello studente, l'articolo 16 sta-bilisce che nel piano educativoindividualizzato devono essereindicati per quali disciplinesiano stati usati criteri didatticiparticolari, e le eventuali attività

integrative e di sostegno.Lo stesso articolo si soffermapoi sugli esami del rendimentodello studente. Nella scuoladell'obbligo, si prevedonoprove corrispondenti agli inse-gnamenti impartiti e in grado divalutare il progresso dell'alunnoin rapporto al suo livello inizia-le. Nella scuola secondaria disecondo grado, sono consenti-te prove equipollenti e, nelcaso di quelle scritte, tempi piùlunghi. L'alunno, poi, può contare sullapresenza di assistenti per l'au-tonomia e la comunicazione, epuò utilizzare gli ausili necessa-ri. All'università prove equipol-lenti, tempi più lunghi e mezzitecnici sono consentiti previaintesa con il docente dellamateria d'esame e con l'ausiliodel servizio di tutorato. Scuola come avvio al lavoro: èquanto succede in particolarecon la formazione professiona-le. A questo tema è dedicatol'articolo 17, che sottolineacome gli appositi centri pubbli-ci e privati debbano tenere inconsiderazione le diverse capa-cità ed esigenze degli alunnihandicappati. Se questi nonpossono seguire gli ordinari

metodi di apprendimento,devono essere garantite loroattività specifiche, sulla baseanche del piano educativo indi-vidualizzato.(Fonte: www.disabili.com)

Dislessia, strumentitecnologici di supportoalla didattica

In tutto il mondo, sempre piùbambini e ragazzi mostrano diavere Disturbi Specifici diApprendimento (DSA), soprat-tutto dislessia. Non sono affetti da alcuna pato-logia, non hanno bisogno di curemediche, sono intelligenti e crea-tivi, però imparano in mododiverso. In Italia la loro specifici-tà è stata riconosciuta dalla L.170/10 e riguarda il 5% dellapopolazione scolastica. Ancorapiù alta è la percentuale neiPaesi anglosassoni. La nostra è infatti una lingua conpochi grafemi e fonemi e fra lafonologia e l'ortografia lasovrapposizione è pressochétotale; nell'Inglese, invece, afronte di 40 fonemi, vi sono1.120 grafemi; si tratta perciòuna lingua complessa per chi ha

Diritto all’Istruzione

19

Istruzione e Formazione

Diritto all’Istruzione

20

problemi con la lettura. Ildisturbo sembra essere dovutoad una neurodiversità, che con-sente di leggere e scrivere soloimpegnando al massimo capaci-tà ed energie. Poiché risulta dif-ficile leggere in maniera auto-matica, chi ha tale disturbo sistanca rapidamente, commetteerrori, rimane indietro, nonimpara. Occorre pertanto che sia segui-to in modo attento. Gli esperti dell'Istituto di ortofo-nologia sottolineano la necessi-tà di un corretto approccioterapeutico, che preveda inter-venti psicologici, di ambitospecialistico e didattico, inmodo da creare un contestomotivante e con competenzediffuse. (Fonte: www.disabili.com)

Centri per l’autismopresto in tutta Italia

Si chiamano "centri per l'auti-smo" e presto ci saranno inogni regione italiana: sono unadelle risorse messe in campodal ministero dell'Istruzioneper favorire l'inclusione scola-stica degli alunni autistici, attra-verso il lavoro di rete e la valo-rizzazione delle buone prassi. "Al primo sportello aperto aVicenza, entro il 31 dicembrese ne affiancheranno altri 6 o 7in altrettante città: Palermo,Bari, Napoli, Roma, Prato,Bergamo e Torino si affiancanoquelli di Palermo, Roma eTorino. A partuire da gennaio,tutti gli altri", annunciaGiovanna Boda, responsabiledella Direzione generale dellostudente del Miur. Obiettivo di questi sportelli èfavorire la condivisione delleconoscenze e delle buonepratiche in materia di autismo,a partire dalle esperienzematurate dagli insegnanti e afavore di altri docenti, maanche studenti e famiglie. "Crediamo che i migliori inse-gnanti per gli insegnanti sianogli insegnanti stessi - spiega

Boda - Sembra un gioco diparole, ma è così: il tutoraggiotra insegnanti è una risorsa pre-ziosa e da valorizzare. Ed è unadelle risposte che diamo aiproblemi della scuola in mate-ria di inclusione: non può esse-re certo l'unica, ma è indubbia-mente un buon punto di par-tenza".Ma come funziona, pratica-mente, uno sportello autismo?Un gruppo di insegnanti conuna particolare esperienza econoscenza sull'autismo facapo ad un Cts (CentroTerritoriale di Supporto all'han-dicap), aggiungendosi al grup-po di due o tre operatori spe-cializzati che già prestano lìservizio. Ciascuno di loro sirende disponibile per un certonumero di ore a settimana o almese. Quando giunge unarichiesta di aiuto da una scuo-la, perché un collega ha diffi-coltà a gestire una situazioneproblematica, due insegnantidel centro si recano lì, affianca-no il docente, svolgono insie-me un'osservazione sistematicae individuano soluzioni opera-tive molto semplici e mirate.Rimangono poi in contatto conil collega, assistendolo conconsulenze e, se necessario,ritornando sul posto.Successivamente, l'attività disportello potrà rivolgersi anchealle famiglie, divenendo unpunto di riferimento e di rac-cordo per la scuola, i genitori ei servizi socio-sanitari. In altritermini, l'obiettivo è creare, inogni regione, "pool" di inse-gnanti specializzati nell'auti-smo, che possano divenirepunto di riferimento per i col-leghi o le scuole che, trovan-dosi in difficoltà, abbiano biso-gno di essere aiutati.Lo sportello di Vicenza.Mentre si lavora per diffonderein tutta Italia l'esperienza deicentri per l'autismo, il primonato, quello di Vicenza, regi-stra risultati incoraggianti: coin-volge come operatori una ven-tina di insegnanti e offre consu-lenza a circa 80 consigli di clas-se, corrispondenti ad oltre il

30% del totale degli alunni conautismo che frequentano lescuole del territorio. Lo spor-tello ha costi molto contenuti(qualche migliaia di euro l'an-no), tutti coperti con fondiordinari.La storia inizia con i Cts.L'esperienza degli sportellinasce all'interno di quella deiCentri territoriali di supporto(Cts), nati nel 2006 con il pro-getto "Nuove tecnologie edisabilità": oggi questi centrisono 106, hanno una diffusio-ne a livello provinciale e sonodistribuiti su tutto il territorionazionale. Ciascuno di essi haricevuto, lo scorso nano, unfinanziamento di circa 11 milaeuro Hanno sede presso scuo-le polo e vi operano, in media,due docenti specializzati nelcampo delle nuove tecnologieper la didattica inclusiva.Obiettivo generale dei Cts è lacreazione di una rete territo-riale permanente, che consen-ta di raccogliere e diffonderele conoscenze e le risorse perla didattica inclusiva attraversole nuove tecnologie. I Cts, inol-tre, promuovono iniziative di

formazione sull'uso correttodelle tecnologie rivolte gli inse-gnanti e agli altri operatori sco-lastici, ai genitori e agli stessialunni disabili.

(Fonte: www.superabile.it)

Gita scolastica e studenti disabili

La scuola, lo diciamo sempre, èun momento importante nelquale gettare le basi dell’inte-grazione. Partecipare alla vitadi classe senza esserne separa-ti, abituarsi a condividere attivi-tà ludiche e formative con icompagni con disabilità, è ilmodo più naturale di crescerecon la consapevolezza che ladiversità fa parte della vita.Fanno parte di questi momentianche le gite scolastiche, pic-coli eventi che nel vissuto dellaclasse danno la possibilità dirafforzarne l’unione, con lacondivisione di esperienze aldi fuori dell’aula scolastica.Considerato ciò, va detto chetalvolta succede che proprio legite scolastiche siano gravatedi problemi di gestione pratica

Istruzione e Formazione

Diritto all’Istruzione

21

dell’alunno disabile, tali daimpedirgli di prendere parte aquesto importante momentoformativo, con il giusto disap-punto di genitori che, talvolta,pur di non far perdere al figliol’esperienza, si attivano percolmare le carenze della scuo-la. Ma quali sono i diritti deglistudenti con disabilità, quantoalle gite scolastiche? Cosa devegarantire la scuola in merito aquesto importante momentorelazionale dell’alunno e ditutta la classe? E’ necessario che lo studentesia accompagnato da un fami-gliare? L’eventuale costoaggiuntivo per il suo trasportoè a carico dell’intera classe? Suquesto torna utile un appro-fondimento del servizio legaledella Ledha - Lega per i dirittidelle persone con disabilità-,che proprio su questo mette inchiaro alcuni elementi. In pri-mis l’appello all'art. 3 dellaCostituzione Italiana e del prin-cipio di integrazione scolasti-ca, ribadendo il diritto deglialunni con disabilità a parteci-pare a viaggi di istruzione evisite guidate, esattamentecome tutti gli altri compagni,sulla base del principio diuguaglianza. Come fare, quindi,a garantire parità di diritti atutti gli studenti, anche nelcorso della gita scolastica?Innanzitutto partendo da unaorganizzazione che tengaconto delle esigenze e delledifficoltà dell’alunno con disa-bilità. Ricordiamo infatti che èla singola scuola a deciderecirca le gite d’istruzione, quin-di sarà necessaria una seriavalutazione circa il luogo davisitare, ma anche il trasportoda utilizzarsi, il programma divisite e l’accessibilità di spazi eservizi relativi. E’ quindi a capo dell’istituzionescolastica la messa in atto ditutti gli accorgimenti necessari(c.d. accomodamenti ragione-voli) a far sì che l’alunno conhandicap possa partecipare alviaggio d’istruzione. Se cosìnon fosse, si entrerebbe in

contrasto con l’articolo 2 dellaConvenzione Onu sui dirittidelle persone disabili, configu-randosi come discriminazione.Partendo quindi dall’organizza-zione del viaggio, chiariamosubito che, come ricordato daltesto di Ledha, la scuola nonpuò in alcun caso subordinareil diritto di partecipazione diun alunno con disabilità allapresenza di un suo familiareche lo accompagni. Questo significa che la scuolanon può pretendere che ci siaun famigliare ad accompagnarel’alunno. Può essere un familiare, manon è obbligatorio. Spettainfatti agli organi collegiali dellascuola designare un accompa-gnatore qualificato che puòessere un qualunque membrodella comunità scolastica(docenti, personale ausiliario,o familiari).

(Fonte: www.disabili.com)

Sostegno, come equando richiederlo

E’ infatti sempre compito dellascuola presentare richiesta dipersonale specializzato per l’in-tegrazione degli allievi disabili,individuando le ore necessarieper ciascun allievo. In caso di nuovi iscritti o nuovecertificazioni, dopo consensoformale da parte dei genitori,tale richiesta sarà attivata quan-tificando le ore in base alla dia-gnosi presentata dalla famigliaed alle indicazioni contenute inessa. In caso di allievi già certificati inprecedenza, essa si baserà sulladocumentazione già acquisitae, se vi è stato rinnovo, terràconto delle indicazioni fornitedalla diagnosi più recente. Inquesti ultimi casi, nella stesuradi tale richiesta, gli insegnantiforniscono indicazioni utili sullaclasse di appartenenza, sulledifficoltà dell’alunno e sui per-corsi di integrazione attivati, inmodo da individuare le ore disostegno necessarie.

Sarà poi compito del dirigentescolastico inoltrare le diverserichieste prodotte per ciascunallievo agli uffici scolastici dicompetenza.Cosa accade se diagnosi e cer-tificazione vengono prodottein ritardo, se vi sono nuoviiscritti, se cambia il numerodelle classi o vi sono modifichenella diagnosi? Dopo la finedelle lezioni, di solito a luglio,la scuola può eventualmentepresentare una rinnovatarichiesta di risorse all’ufficioscolastico, di integrazione delleore già assegnate complessiva-mente. Essa dev’essere motivata, indi-cando il cambiamento dei datipresentati nella prima fase. Inquesti casi, l’amministrazionevaluta le richieste sulla base delcontingente provinciale di cuidispone e assegna eventual-mente ulteriori risorse di soste-gno. Come orientarsi nel caso incui le ore di sostegno assegnatesiano infine non sufficienti? Le norme hanno nel tempoindividuato diversi parametricui attenersi, fino all’assegna-zione media di un insegnanteogni due alunni.

Oggi questo criterio non è sem-pre rispettato, soprattutto neicasi di disabilità di grado lieve omedio. La Corte Costituzionale,però, con sentenza n. 80/10 haritenuto questo criterio nonrispondente all’esercizio deldiritto allo studio per gli alunnicon disabilità di particolarerilievo e, pertanto, ha stabilito ildiritto all’assegnazione di ore inderoga. Negli ultimi anni, per-tanto, sono state numerose lefamiglie che hanno scelto dirivolgersi ai tribunali ammini-strativi per ottenere o riottene-re le ore di sostegno non asse-gnate. I tribunali si sono in tutticasi pronunciati accogliendo leloro richieste e, pertanto, lediverse circolari sugli organiciche si sono susseguite, si sonoormai adeguate a tale disposi-zione.Al momento, pertanto, gli allie-vi con grave disabilità hannodiritto all’assegnazione di undocente per tutte le ore delsuo servizio che, ricordiamo,sono 25 nella Scuoladell’Infanzia, 22 nella ScuolaPrimaria e 18 nella ScuolaSecondaria.

(Fonte: www.disabili.com)

Istruzione e Formazione

Politiche sociali

22

Politiche di assistenzadei disabili

La parola assistenza viene spes-so collegata solo alle prestazio-ni economiche ma non è così.Per assistenza s’intende unarete di interventi che, utilizzatianche in modo integrato traloro, siano di suppor to adun’azione di integrazionesociale per quei cittadini che, acausa delle loro condizioni psi-cofisiche, si trovino in situazionidi svantaggio. Con il termine assistenza socia-le ci si riferisce, quindi, all’insie-me delle attività e dei servizivolti a prevenire o ridurre situa-zioni di bisogno connesseall’età, a stati di svantaggio fisi-co e psichico o ad altre condi-zioni di emarginazione. Un’adeguata rete territoriale diservizi sociali è una condizionenecessaria per realizzare un’ef-fettiva integrazione delle per-sone handicappate nel quoti-diano ambiente di vita.L’assistenza sociale in favore deidisabili comprende, quindi,interventi integrativi e sostitutivial nucleo familiare (assistenzadomiciliare, affido, struttureresidenziali), interventi per faci-litare la vita di relazione (servizidi accompagnamento in sediinformative, trasporto scolasti-co, frequenza di centri sociali eeducativi, ecc.), interventi perparticolari situazioni di disagioeconomico e sociale (contribu-ti economici vari, assegnazionealloggi, ecc.). L’atteggiamentodell’Amministrazione Pubblica,del mondo politico e dellasocietà in generale è ancorasostanzialmente passivo rispet-to alla realtà dell’handicap cheinvece si evolve, si modifica, sitrasforma. Mentre si discute di prevenzio-ne, di diagnosi precoce, direcupero, di inserimento, men-tre si mettono a fuoco, insostanza, i problemi assisten-ziali del bambino e dell’adole-scente con handicap, il tettodell’età media di un’ampia

fascia di questi soggetti va pro-gressivamente alzandosi, grazieanche alle sempre maggioriconoscenze in campo medicoe riabilitativo.In una cultura contadina e inun sistema di famiglie patriarca-li, c’era la possibilità di unagestione “privata” del congiun-to handicappato adulto; il pas-saggio ad una civiltà industrialee postindustriale, alla famigliamononucleare hanno resoquesta pratica impossibile, ocomunque difficile, imponen-do per questi casi soluzioni“sociali”.Se in passato, per molti giovanidisabili giunti all’età adulta, lascelta dell’istituzione chiusa,del manicomio, della clinicaspecializzata era stata pratica-mente obbligata, oggi la batta-glia per la deistituzionalizzazio-ne dà i suoi frutti, anche se creainevitabilmente dei problemidiversi.La pianificazione dell'interven-to, la conoscenza approfonditadella realtà e dei soggetti suiquali si va ad incidere, sonoelementi fondamentali di unapproccio esemplare al proble-ma che soprattutto i responsa-bili del Servizio SanitarioNazionale dovrebbero adotta-re come schema di riferimentoper una politica corretta intema di handicap. L'interventopersonalizzato precoce, il ten-tativo di realizzare un percorsoeducativo finalizzato al raggiun-gimento di una ragionevoleautonomia, sono delle linee ditendenza valide in assoluto, epropedeutiche, in ogni caso,alla programmazione e allagestione della vita nell’età adul-ta. La svolta nella politica dell'-handicap può venire solo dallaformazione, dall'educazione,dall'informazione dell'opinionepubblica, da una strategia cor-retta e mirata che non puòcadere dall'alto, improvvisa-mente, ma deve venire pergradi, con un processo di matu-razione dal basso.

(Fonte: www.conosciamocimeglio.it)

I centri diurni: politi-che di inclusione odiscriminazione?

I centri diurni per handicappatinascono attorno alla fine deglianni Sessanta inizio degli anniSettanta: non solo l’istituziona-lizza zione in termini di ricove-ro, ma il sistema stesso di servi-zi specializzati per l’handicapconsolidatosi nel decennioprecedente (scuole speciali,laboratori protetti, centri riabi-litativi, ecc.) viene messo indiscussione e violentementeattaccato. Parallelo e separatorispetto al circuito per la “nor-malità”, tale sistema di serviziviene contestato in nome diuna concezione della riabilita-zione che non punta più sulversante igienicosanitario, masu quello sociale: quello checonta è la socializzazione cheha come mezzo principale, ecome fine, l’inserimento neiluoghi e nelle istituzioni dellavita quotidiana, luoghi e istitu-zioni che devono cambiaresotto il profilo delle strutturecome della cultura per adattar-si e accogliere chi fino a quelmomento era stato escluso inquanto ritenuto e vissuto come“diverso”. Inizialmente tali cen-tri hanno faticato a trovare unnome: centro gravi, centrodiurno, centro medico sociale,centro socioriabilitativo e tantealtre etichette che definivanoorganizzazioni e progetti diver-si, ma che con il tempo hannoassunto, pur nella originalità diciascuno, alcuni punti di conti-nuità. Attualmente i centri diur-ni sono strutture territoriali nonresidenziali previste per ospita-

re in ore diurne soggetti handi-cappati medio-gravi in etàpost-scolare, allorché si ritienesuperata la fase evolutiva, chepresentino condizioni di nonautosufficienza e pertantoabbiano bisogno di continuaassistenza e per i quali non siastato possibile l'inserimento allavoro "normale" o "protetto";nei centri diurni sono, quindi,ammessi i soggetti con disabilitàtali da comportare una notevo-le compromissione dell'autono-mia delle funzioni elementari, eper i quali siano stati esperititutti gli interventi di tipo riabili-tativosanitario e psico- socialeatti a garantire un reale inseri-mento in strutture rivolte allageneralità delle persone. Inesse si cerca di assicurare il pro-seguimento dell'iter socio - ria-bilitativo, attraverso un insiemeorganico di attività evitandol'istituzionalizzazione del sog-getto handicappato. Il centro diurno è strutturatocome una comunità di vita nellaquale ognuno trova i sostegnimateriali, relazionali ed affettiviper una vita “autonoma”,l’obiettivo principale è la cre-scita dei soggetti nella prospettiva di una progressiva ecostante socializzazione persviluppare, pur nella consape-volezza dei limiti oggettivi, lecapacità residue e di operare almassimo per il mantenimentodei livelli acquisiti. E’ una strut-tura intermedia , affinché nondiventi meta definitiva per chi vientra; aperta, affinché tutta lavita non si esaurisca all’interno,ma si ricerchino le forme possi-bili di esperienze e di collega-mento esterni; è, infine, unastruttura di appoggio alla vitafamiliare particolarmente

Protezione Sociale

Politiche sociali

23

necessaria per consentire dimantenere al proprio interno lapersona handicappata. Tali strutture devono esseredotate di diverse figure profes-sionali stabili: educatori, assi-stenti domiciliari e dei servizitutelari, infermieri, medici, checoncorrono, nell’ambito delleproprie competenze, a soddi-sfare i bisogni nella loro globali-tà, avendo come momento uni-ficante delle loro specificheprestazioni il progetto mirato epersonalizzato. Per esigenzediagnostiche e riabilitative pos-sono avvalersi di altri servizi delterritorio. Le prestazioni socio-educative- assistenziali sonoassicurate dagli educatori iquali, nel rispetto del principiodell’individualizzazione delprocesso educativo, orientanoi loro interventi a raggiungereun più adeguato rappor todella persona handicappatacon se stessa, con gli altri e conl’ambiente, e ad acquisire, perquanto ad ognuno è possibile,compor tamenti e funzioni indi-spensabili per la vita di tutti igiorni. L’azione educativa devecoinvolgere anche il nucleofamiliare per renderlo compar-tecipe del progetto e parteattiva nel realizzarlo. Si possono individuare più areein cui inserire una serie di attivi-tà diversificate, tali da soddisfa-re i principali bisogni dei sog-getti che frequentano i centri:- attività educative rivolte al

mantenimento e allo sviluppodelle capacità residue epotenziali dell’utente nell’au-tonomia personale;

- attività educative con signifi-cato prevalentemente psico-motorio;

- attività educative e di socia-lizzazione;

- attività educative con signifi-cato prevalentemente occu-pazionale;

- attività mirate al mantenimentodel livello culturale raggiunto;

- attività sanitarie.Per garantire prestazioni ade-guate e un soddisfacente rap-porto tra soggetti ed operatori,

il numero degli utenti nondovrebbe superare le 20 unità.Così come si è visto per l’assi-stenza domiciliare, anche il cen-tro diurno ha come fine princi-pale quello di mantenere il sog-getto handicappato nel suocontesto socio- ambientale.

(Fonte: www.conosciamocimeglio.it)

Babuska - Il nuovomondo dell'assistenzadomiciliare

Nasce da un progetto LaToVerde, associazione non profittoscana fondata da Laura Togni,un'idea pratica ed originale peraiutare tutti coloro che, per sestessi o per un familiare, devo-no avere a che fare con la ricer-ca di qualcuno che si occupi diassisterli a domicilio. Babuska.it è infatti il nuovo por-tale che vuole fare da connet-tore tra coloro che cercano unassistenza domestica e lebadanti in cerca di un impiego.Oltre a questo Babuska forni-sce, sempre completamentegratis, informazioni, notizie,consigli, riferimenti legislativi elegali nel delicato settore del-l'assistenza domiciliare.Il contesto tutto italiano in cui ènato il portale, è quello di unpaese in cui le persone bisogno-se di cura e sostegno sono inaumento, mentre diminuisce lapossibilità dei familiari di pren-dersi direttamente cura dei pro-pri cari. Nel nostro paese è infat-ti in crescita la percentuale dipopolazione non completamen-te autosufficiente per motivi lega-ti a stati di malattia, anzianità ohandicap, in un contesto socialein cui, il contemporaneo aumen-to delle famiglie monofamiliari,porta a dover delegare la cura dipersone care che possono averequeste difficoltà di autosufficien-za temporanee o permanenti. Difronte a questo fenomeno il set-tore dell'assistenza domiciliare inItalia si presenta ancora fram-mentato e destrutturato.Babuska nasce dall'incontro tral'idea di LaTo Verde e le compe-

tenze della software housebolognese CreativeIT, conl'obiettivo di mettere a disposi-zione uno strumento specializ-zato, avanzato, di facile acces-so ed utilizzo, consultabiledirettamente ed in autonomia,in qualsiasi momento e luogo.Mission del portale è infatti quel-la di applicare metodo e praticamanageriale ad un progetto cheha l'ambizione di contribuiresocialmente in modo importantein un ambito dove il margine dimiglioramento è sicuramente dirilievo. Babuska.it non è soltantoun sito, ma un nuovo mondodove s'incontrano domanda edofferta di lavoro per l'assistenzadomiciliare in Italia, il tutto com-pletamente gratuito. Il portale èaperto alle famiglie per una faci-le registrazione con possibilitàdi specificare il tipo di presta-zione ricercata e a badanti chepossono, non soltanto registrar-si per rispondere a offerte diimpiego, ma anche seguire tuttele novità e le informazioniimportanti del settore. È inoltre realizzato con un siste-ma avanzato di programmazio-ne e si avvale delle funzionalitàtipiche dei siti più diffusi come,ad esempio, la messaggisticainterna, moduli di registrazionepratici e veloci, un'interfacciagradevole ed intuitiva e unpotente motore di ricerca inter-no, myBabuska, che permettedi selezionare profili cherispondono ai propri criteri diricerca attingendo da un data-base di informazioni chiare,confrontabili, dettagliate edessenziali allo stesso tempo. Inquesto modo, la ricerca di per-sonale adatto alle proprienecessità diventa più agile emirata ed al contempo è possi-bile offre un servizio a coloro

che cercano lavoro comebadanti. Per informazioni: www.babuska.it

(Fonte: www.disabili.com)

Per una disabilitàsostenibile

Per lungo tempo la disabilità èstata considerata una caratteri-stica “anomala” dell’individuo,legata a menomazioni fisichee/o mentali. Per tale motivo lepersone con disabilità sonostate a lungo escluse dai pro-cessi del modello di svilupposocio-economico basato su cri-teri di “normalità”. A partire dalle prime riflessionisociologiche degli anni 60 egrazie alle spinte innovative deimovimenti organizzati dellepersone disabili il rapporto frasocietà e disabilità ha subìtouna rimodulazione progressiva.Si è passati dal concetto di han-dicap come svantaggio dell’indi-viduo ad un approccio alla disa-bilità di tipo bio-psico-sociale,che consente di valutare la fun-zionalità della persona, deman-dando agli Stati il compito divalorizzare le capacità dell’indi-viduo, promuovendone l’auto-nomia in ogni campo della vitasociale. Sotto questa prospetti-va l’esperienza italiana rappre-senta un’eccellenza solo inpochi campi. L’Italia rimane agliultimi posti tra i Paesi europeiper risorse destinate alla tutelae all’inclusione sociale dellepersone con disabilità. Si spen-dono 438 euro pro-capiteannui contro i 531 della mediaeuropea, ben lontani dai 754del Regno Unito. Al di là deldato economico puro, lo statodelle condizioni di vita dellepersone con disabilità nelnostro Paese è dato dai livellioccupazionali, dall’accessibilitàa tutti gli ambienti di vita e dallafruibilità dei servizi che, comemostrano le indagini esistenti,non sono ancora adeguati alledirettive europee.

(Fonte: www.ais-sociologia.it)

Protezione Sociale

On line la guida aidiritti e alle prestazioni sanitariee socio sanitarie

Un breve opuscolo per orien-tarsi rispetto al proprio dirittoalla salute, per quanto riguardal’accesso alle cure e alle presta-zioni socio sanitarie, anche ditipo residenziale."La Repubblica tutela la salutecome fondamentale diritto del-l’individuo e interesse della col-lettività”. L’articolo 32 dellaCostituzione Italiana pone quin-di la salute tra i diritti fonda-mentali, diritto erogato attraver-so l’assistenza del ServizioSanitario Nazionale, per tramitedelle Regioni e delle Aziendesanitarie locali. Diritti, appunto,che però talvolta i cittadini nonconoscono, e che per questopossono incontrare difficoltàdifficoltà nell’accesso alle curee alle prestazioni socio sanita-rie, anche di tipo residenziale.E’ il caso ad esempio di famigliecon persone anziane o nonautosufficienti che, una voltadimesse dall’ospedale, nonsanno come orientarsi per far sìche il diritto alle cure sia garan-tito al loro congiunto nelleforme previste dalla legge(ricordiamo che la cura puòavvenire a casa, in ospedale, instrutture di riabilitazione e lun-godegenza o in residenze sani-tarie non ospedaliere o socio-sanitarie come le RSA anziani).Per fare luce su ciò che spettadi diritto ai cittadini, è stataaggiornata la Guida ai diritti ealle prestazioni sanitarie esociosanitarie redatta da ungruppo di associazioni di volon-tariato della regione Marche.L’opuscolo contiene le normati-ve nazionali e regionali cheregolamentano l’organizzazio-ne e la modalità di erogazionedegli interventi, che possonoaiutare a orientarsi.LEGGI E SALUTE - L’opuscoloparte dalla legislazione italiana,ricordando che dagli anni 50 lo

Stato garantisce la cura dimalattie croniche e acute.Si riporta uno stralcio dellalegge 4 agosto 1955, n. 692 checita: «l’assistenza sanitaria deveessere fornita, indipendente-mente dalla sua durata, alle per-sone colpite da malattie specifi-che della vecchiaia» e successi-vamente altre norme: Decretodel Ministri del lavoro del 21febbraio 1956; Legge 12 feb-braio 1968 n. 132, articolo 29;legge 13 maggio 1978, n. 180.Si sottolinea, nell’opuscolo, chela legge 23 dicembre 1978, spe-cifica che le ASL sono obbligatea provvedere alla «tutela dellasalute degli anziani, anche alfine di prevenire e di rimuoverele condizioni che possono con-correre alla loro emarginazio-ne». Le prestazioni devonoessere fornite agli anziani, comea tutti gli altri cittadini, qualun-que siano «le cause, la fenome-nologia e la durata» delle malat-tie. La legge finanziaria 2003,all’articolo 54, ha confermato ilivelli essenziali di assistenzaindicati dal Decreto delPresidente del Consiglio deiMinistri 29 novembre 2001, rile-vando al comma 2 che “Le pre-stazioni riconducibili ai suddettilivelli di assistenza e garantitedal Servizio sanitario nazionalesono quelle individuate dall’al-legato 1” ovvero anche gli inter-venti di riabilitazione e di lungodegenza, nonché quelli relativialle attività sanitarie e sociosanitarie rivolte alle personeanziane non autosufficienti.DIMISSIONI E CONTINUITA’ DELLECURE – Ricordando il diritto allecure che possono essere eroga-te non solo in strutture ospeda-liere, nell’opuscolo ci si soffer-ma sul caso di dimissioni dal-l’ospedale di persone nonautosufficienti, raccomandandodi valutare con attenzione -soprattutto nel caso di instabili-tà clinica, malattie croniche oinvalidanti – le proposte formu-late dalla struttura ospedalieraper garantire la continuità dicura al malato. Segnala l’opu-scolo che “nel caso in cui venga

proposto il rientro al domicilioo in strutture residenziali socialio sociosanitarie ritenute inade-guate a garantire le cure neces-sarie (strutture che in tutto o inparte chiedono il pagamentodella retta di degenza) (…) ci sipuò opporre alle dimissioni o altrasferimento in altra strutturache appaia chiaramente inade-guata. Se l’ospedale o la casa dicura convenzionata insiste, ci sipuò opporre inviando airesponsabili sanitari una letteraraccomandata”. La guida illustrapoi le differenze tra ricoveroospedaliero in riabilitazione elungodegenza (quelle, perintenderci, per la fase postacuta della malattia) – le qualipossono essere pubbliche oprivate – e strutture residenzia-li extraospedialiere sanitarie esociosanitarie, sanitarie assi-stenziali e residenze protette.Su queste si specifica la regola-mentazione per quanto riguar-da il pagamento della retta.Per informazioni: www.grusol.it

(Fonte: www.disabili.com)

Diritto alla salute deidisabili: una Carta

La cooperativa sociale "Spescontra spem" ha redatto unaCarta per i diritti dei disabili inospedale. Il Policlinico Gemelli diRoma è stato il primo in Italia adadottarla.Da un'esperienza vissuta, da unastoria particolare è nato lo sti-molo per una riflessione di carat-tere universale. Da un caso di malasanità, omeglio di Sanità che non riesce atenere in considerazione lenecessità particolari di un mala-to, viene l'impegno in favore delriconoscimento di un diritto,quello alla salute, che deve esse-re garantito a tutti per un princi-pio di giustizia, come sancitodalla Costituzione italiana. 2milioni e 600 mila persone. Il 4,8per cento della popolazione.Sono gli italiani con disabilitàche, secondo l'Istat, vivono infamiglia. 190 mila sono invece lepersone ricoverate in istituto.

Quasi la metà di loro ha più di 80anni, ma i nosocomi italiani nonprevedono percorsi di cura per-sonalizzati, nonostante le perso-ne disabili si rechino in ospedaleil doppio delle volte delle perso-ne senza disabilità.Eppure un ospedale a misura didisabile sarebbe un ospedaleaperto a tutti, capace di soddi-sfare le esigenze particolari diogni paziente. Sono questi i pre-supposti che hanno guidato lacooperativa sociale "Spes contraspem" nella redazione di unaCarta per i diritti dei disabili inospedale, che per la prima voltaè stata adottata in Italia dalPoliclinico universitario Gemellidi Roma.

(Fonte: www.famigliacristiana.it)

Disabilità: una Cartaper abbatterele barriere sanitarie

In Italia le persone disabili vannoin ospedale il doppio dellevolte rispetto a quelle senzadisabilità, ma i nosocomi italiani,tranne iniziative isolate, nonprevedono percorsi di curapersonalizzati. Secondo i piùrecenti dati Istat, il 24,2% dellepersone disabili effettuanoalmeno un esame diagnosticocontro l'11,3% dei non disabili.E il 46% ha fatto una visita spe-cialistica a fronte del 23% deinon disabili. La mancanza dipercorsi di cura ad hoc rendepiù difficile diagnosticare lemalattie, con gravi conseguenze

Diritto alla salute

24

Salute

Diritto alla salute

25

sulla salute e sulla qualità dellavita di queste persone che inItalia rappresentano il 4,8%della popolazione (cioè sonocirca 2 milioni e 600 mila).Per riconoscere alle personecon disabilità il pieno diritto allecure ospedaliere e rendere lestrutture sanitarie adeguate alleloro esigenze fisiche, psicologi-che e sensoriali nasce la primaCarta dei diritti delle personecon disabilità in ospedale, rea-lizzata dalla Cooperativa socialeSpes Contra Spem e adottataper la prima volta in Italia dalPoliclinico Gemellidell'Università Cattolica diRoma, dove è stata presentata il7 marzo scorso.«Questo progetto, che nascedal caso concreto di una perso-na a noi cara, intende spingersidal particolare all’universale -spiega Luigi Vittorio Berliri, pre-sidente di Spes contra Spem -cioè ha come obiettivo ultimoaiutare il sistema sanitarionazionale a fornire le giuste econcrete risposte per tutte lepersone con disabilità.Auspichiamo che questa Cartavenga adottata da tutti gli ospe-dali italiani perché ogni struttu-ra sanitaria deve essere ingrado di predisporre misure epercorsi che siano a misura didisabili». Il documento è statosottoscritto da numerose asso-ciazioni nazionali attive nel set-tore della disabilità (Fish,Duchenne parent project,Sibilings, ABC-Bambini cerebro-lesi, Fantasia, Associazione per-sone Down e Disabili visivi) chehanno aderito all'iniziativa e haottenuto il patrocinio del mini-stero della Salute e dellaRegione Lazio. La Carta è suddi-visa in 14 articoli (dedicatiall’accesso in ospedale, aglistandard delle cure, alla sicu-rezza e ai diritti come utenti deiservizi) e affronta la problemati-ca del diritto alle cure con laconsapevolezza dei maggioribisogni di mediazione, empatia,privacy delle persone con disa-bilità. Distingue tra i concetti didisabilità e malattia, guarda alla

necessità della formazione delpersonale medico e infermieri-stico e alle esigenze dei disabilirispetto ai macchinari da utiliz-zare nella diagnostica. Si basasugli stessi diritti formulati nellaCarta europea dei diritti delmalato per sottolineare chenon esistono diritti speciali perle persone con disabilità, mache le loro limitazioni hannobisogno di strumenti e percorsiadeguati per essere rimosse.«Nello spirito della convenzioneOnu - chiosa Nicola Panocchia,medico del Policlinico Gemelli -la carta non propone nuovidiritti o diritti speciali per le per-sone con disabilità. Propone ilriconoscimento di un diritto,quello alla salute, che è un dirit-to di tutti i cittadini ma che, neifatti, spesso è difficile da esige-re per le persone con disabilità.Un diritto che deve esseregarantito, per un principio digiustizia, in tutte le Regioni ita-liane. Un ospedale a misura didisabile è un ospedale a misuradi tutti».

(Fonte: www.healthdesk.it)

Il Punto Unico diAccesso (PUA)

ll Punto Unico di Accesso (PUA)fornisce informazioni e racco-glie segnalazioni di necessità diassistenza sanitaria o socialeper disabili o non autosuffi-cienti.Il Servizio sanitario nazionaleassicura l’assistenza sanitaria esocio sanitaria alle persone condisabilità, fragilità e non auto-sufficienza. Quando le condi-zioni cliniche del soggetto lopermettono e il nucleo familiarepuò garantire adeguata disponi-bilità di presenza e comfortambientale, le cure sono offerteprioritariamente a domicilio; inalternativa, gli assistiti sonoospitati in strutture residenzialio semiresidenziali, accreditatedal Servizio sanitario regionaleper l’erogazione delle presta-zioni di cui hanno bisogno.Questo tipo di assistenza è, il

più delle volte, integrata conprestazioni sociali.Disabilità e non autosufficienzasono le definizioni più comuniper indicare la condizione dellepersone che presentano gravidifficoltà a interagire con il pro-prio ambiente a causa dellaperdita permanente, totale oparziale, delle abilità fisiche,psichiche, sensoriali, cognitive orelazionali necessarie a svolgerele azioni essenziali della vitaquotidiana senza l’aiuto di altri.Con il termine di “fragilità” sidefinisce una condizione disalute instabile e precaria,anche per la presenza di piùpatologie, che può rapidamen-te deteriorarsi a causa di eventistressanti, fisici o psicologici etrasformarsi in non autosuffi-cienza.

PUNTO UNICO DI ACCESSO (PUA)L’assistenza alle persone disabilie non autosufficienti ha subìtonegli ultimi tempi una evoluzio-ne che si è concretizzata nelpassaggio dal “curare” al “pren-dersi cura” della persona, nellacomplessità e globalità dei suoibisogni, con un'attenzione par-ticolare anche alla famiglia e alcontesto sociale di riferimento.È nato così il Punto Unico diAccesso (PUA), in alcuneRegioni è chiamato anche PuntoUnico di Accesso SocioSanitario (PUASS), che puòessere collocato presso ilDistretto sanitario oppure in

locali messi a disposizione dalComune (ex Segretariato socia-le), ed è il luogo a cui ogni cit-tadino può rivolgersi per otte-nere qualsiasi informazionerelativa alle prestazioni sanitarieerogate dalla Asl e ai servizisociali erogati dal Comune, oper segnalare la necessità diassistenza sanitaria e/o sociale.

(Fonte: www.salute.gov.it)

Umanizzazione deiservizi: come sonoi nostri ospedali?

Persone, non numeri. E' questoquello che a gran voce i cittadi-ni ricoverati richiedono agliospedali e alle strutture sanita-rie. Ferma restando la necessitàprioritaria di cure di qualità,l'aspetto dell'accoglienza e delservizio al degente non va sot-tovalutato né relegato alla finedella lista. Sentirsi accolti, poterporre domande al medico, nontemere di chiedere una spiega-zione in più, sono necessità chel'ammalato sente con unaurgenza di poco inferiore aquella della cura. In sostanza,riportare al centro il paziente,così come è giusto che sia.Partendo da questo presuppo-sto, è quindi utile vedere a chepunto sono i nostri ospedali suquesto fronte. A far luce sullasituazione, i risultati di unaricerca che ha rilevato la qualitàdei servizi di accoglienza delle

Salute

Diritto alla salute

26

strutture ospedaliere italiane,pubblicati in questi giorni.L'obiettivo di Agenas (Agenzianazionale per i servizi sanitariregionali) e dall'Agenzia diValutazione Civica diCittadinanzattiva, che hannoportato avanti lo studio, deno-minato Sperimentazione e tra-sferimento di modelli di empo-werment organizzativo per lavalutazione e il miglioramentodella qualità dei servizi sanitari,era quello di valutare la situa-zione attuale nel panoramanazionale, per poi declinare ilconcetto di "empowermentorganizzativo" per quello checoncerne la partecipazione deicittadini a un processo di cam-biamento. La ricerca, pubblicata nel nume-ro 32 di Monitor, la rivista diAgenas, evidenzia subito ladisomogeneità tra struttura estruttura, con differenze dazone e zone, pur confermandovalutazioni mediamente positi-ve. Scopriamo quindi - o neabbiamo la conferma - che ilnostro paese presenta una con-dizione molto differenziata,quanto a umanizzazione dellestrutture di ricovero. La ricercaha esaminato 54 strutture ospe-daliere di 16 regioni italiane,per lo più ospedali pubblici, e siè servita di 110 organizzazionidi cittadini per la rilevazione,tramite questionario, del livellodi qualità e umanizzazione deiservizi, dando un voto da 1 a 10rispetto ai 4 fattori presi in con-siderazione:- processi assistenziali e orga-

nizzativi orientati al rispetto ealla specificità della persona;

- accessibilità fisica, vivibilità ecomfort dei luoghi di cura;

- accesso alle informazioni,semplificazione e trasparenza;

- cura della relazione con ilpaziente e con il cittadino

La media generale delle singolevoci si attesta sulla sufficienza,con valutazioni che rincuorano,come il 7,12 per il fattore indi-cato come "Accessibilità fisica,vivibilità e comfort dei luoghi dicura"; 8,86 per la semplificazio-ne delle modalità di accessoalle prestazioni , 8,26 perl'orientamento e segnaletica deipercorsi. Ma i punti deboli nonmancano. Ad esempio, per ciòche riguarda il basilare rapportocol paziente, per il quale gliintervistati hanno indicato inmedia appena la sufficienza;malissimo per ciò che concerneil rispetto delle specificità lingui-stiche (4,62) e poco meglio perle esigenze di culto (6,12).Insufficiente la semplificazionedi uno dei processi più impor-tanti, come quello delle modali-tà di prenotazione, per le qualiil voto non raggiunge la suffi-cienza, attestandosi su un 5,21,poco accettabile. Cosa da sot-tolineare, ancora una volta, ildivario tra le "eccellenze" - construtture che, ad esempio allavoce "accessibilità fisica…"hanno raggiunto un 8,7 - e altre,piombate a un impietoso 3,6.Un dato su cui sembra utile sof-fermarsi, quello del fattore di"Cura della relazione con ilpaziente e con il cittadino". Sipotrebbe dire l'abc, il rapportoumano. Ebbene, in questo casoil voto medio è stato poco piùche sufficiente (6,89), con pic-chi degli estremi che vanno da10 a 2,1. Interessante notarecome la valutazione più altaall'interno di questa categoriase la sia aggiudicata la voce"assunzione di impegni nei con-fronti del cittadino", mentre lamaggiore carenza sia proprio alpunto "accoglienza e contattocol cittadino". Ora, al di là deidati, la cosa su cui concentrarsiè senz'altro la promozione delcittadino come soggetto attivoin questo processo di valutazio-ne. Un cittadino che, esprimen-dosi, diventa parte attiva diquella cittadinanza che è desti-nataria e al contempo motore

principale dei processi di orga-nizzazione e mobilitazione voltialla messa in atto di azioni stra-tegie differenziate per il benecomune.

(Fonte: www.disabili.com)

Animali terapeuti

Il termine pet therapy indicauna serie complessa di utilizzidel rapporto uomo-animale incampo medico e psicologico.Nei bambini con particolari pro-blemi, negli anziani e in alcunecategorie di malati e di disabilifisici e psichici il contatto conun animale può aiutare a soddi-sfare certi bisogni (affetto, sicu-rezza, relazioni interpersonali)e recuperare alcune abilità chequeste persone possono averperduto.La soddisfazione di tali bisogni,necessaria per il mantenimentodi un buon equilibrio psico-fisi-co, è uno degli scopi della pettherapy che offre, attraversoalcune Attività Assistite dagliAnimali (AAA), soprattuttoquelli detti d'affezione o dacompagnia, cui si riferisce il ter-mine pet nella lingua inglese,una possibilità in più per miglio-rare la qualità della vita e deirapporti umani.La pet therapy può anche con-tribuire, affiancando ed inte-grando le terapie mediche tra-dizionali, al miglioramento dellostato di salute di chi si trova inparticolari condizioni di disagio,attraverso Terapie Assistite dagli

Animali (TAA), interventi mirati afavorire il raggiungimento difunzioni fisiche, sociali, emotivee/o cognitive.È stato infatti rilevato da studicondotti già negli scorsi decen-ni e oggi comprovati da semprepiù numerose esperienze, che ilcontatto con un animale, oltre agarantire la sostituzione di affet-ti mancanti o carenti, è partico-larmente adatto a favorire i con-tatti inter-personali offrendospunti di conversazione, di ilari-tà e di gioco, l'occasione, cioè,di interagire con gli altri permezzo suo. Può svolgere la fun-zione di ammortizzatore in par-ticolari condizioni di stress e diconflittualità e può rappresen-tare un valido aiuto per pazien-ti con problemi di comporta-mento sociale e di comunica-zione, specie se bambini oanziani, ma anche per chi soffredi alcune forme di disabilità e diritardo mentale e per pazientipsichiatrici. Ipertesi e cardiopa-tici possono trarre vantaggiodalla vicinanza di un animale: èstato, infatti, dimostrato cheaccarezzare un animale, oltread aumentare la coscienza dellapropria corporalità, essenzialenello sviluppo della personalità,interviene anche nella riduzionedella pressione arteriosa e con-tribuisce a regolare la frequen-za cardiaca.Che si tratti di un coniglio, di uncane, di un gatto o di altro ani-male scelto dai responsabili diprogrammi di pet therapy, la

Salute

Diritto alla salute

27

sua presenza solitamente risve-glia l'interesse di chi ne viene acontatto, catalizza la sua atten-zione, grazie all'instaurazione direlazioni affettive e canali dicomunicazione privilegiati con ilpaziente, stimola energie positi-ve distogliendolo o rendendoglipiù accettabile il disagio di cui èportatore.I bambini ricoverati in ospedale,ad esempio, soffrono spesso didepressione, con disturbi delcomportamento, del sonno,dell'appetito e dell'enuresidovuti ai sentimenti di ansia,paura, noia e dolore determina-ti dalle loro condizioni di salute,e dal fatto di essere costretti alricovero, lontani dai loro fami-liari, dalla loro casa, dalle loroabitudini. Alcune recenti espe-rienze, condotte in Italia subambini ricoverati in repartipediatrici nei quali si è svolto unprogramma di Attività Assistitedagli Animali, dimostrano che lagioia e la curiosità manifestatedai piccoli pazienti durante gliincontri con l'animale consento-no di alleviare i sentimenti didisagio dovuti alla degenza,tanto da rendere più sereno illoro approccio con le terapie econ il personale sanitario. Leattività ludiche e ricreative orga-nizzate in compagnia e con lostimolo degli animali, il dareloro da mangiare, il prenderli inbraccio per accarezzarli e coc-colarli hanno lo scopo di riunirei bambini, farli rilassare e socia-lizzare tra loro in modo da sol-lecitare contatti da manteneredurante il periodo più o menolungo di degenza, migliorare,cioè la qualità della loro vita inquella particolare contingenza.Altre esperienze di AttivitàAssistite dagli Animali riguarda-no anziani ospiti di case di ripo-so. Si è osservato che a periodidi convivenza con animali è cor-risposto un generale aumentodel buon umore, una maggiorereattività e socievolezza, con-tatti più facili con i terapisti. Unmiglioramento nello stato gene-rale di benessere per chi spes-so, a causa della solitudine edella mancanza di affetti, sichiude in se stesso e rifiuta rap-

porti interpersonali.Nel campo delle TerapieAssistite dagli Animali, dove leprove di un effettivo migliora-mento dello stato di salute dialcuni pazienti si stanno accu-mulando nella letteratura scien-tifica, la pet therapy proponeco-terapie dolci da affiancarealle terapie mediche tradiziona-li e, attraverso un preciso pro-tocollo terapeutico, è diretta apazienti colpiti da disturbi del-l’apprendimento, dell’attenzio-ne, disturbi psicomotori, nevro-si ansiose e depressive, sindro-me di Down, sindrome di West,autismo, demenze senili di variogenere e grado, patologie psi-cotiche, ma anche a quantinecessitano di riabilitazionemotoria come chi è affetto dasclerosi multipla o reduce dalunghi periodi di coma.L’intervento degli animali, sceltitra quelli con requisiti adatti asostenere un compito cosìimportante, è mirato a stimolarel’attenzione, a stabilire un con-tatto visivo e tattile, un’intera-zione sia dal punto di vistacomunicativo che emozionale,a favorire il rilassamento e acontrollare ansia ed eccitazio-ne, ad esercitare la manualitàanche per chi ha limitate capa-cità di movimento, a favorire lamobilitazione degli arti superio-ri, ad esempio accarezzandol’animale, o di quelli inferioriattraverso la deambulazionecon conduzione dell’animale lacui presenza rende gli eserciziriabilitativi meno noiosi e più sti-molanti.Le attività di Pet Therapy sonocaratterizzate, tuttavia, da unagrande eterogeneità, sia perquanto riguarda il percorso for-mativo degli operatori, sia per latipologia degli utenti e le meto-dologie adottate. Il crescente interesse in materiae la mancanza di strumenti legi-slativi che regolino le terapiesvolte con l’ausilio degli animali,ha fatto sorgere la necessità dieffettuare da parte dell'IstitutoSuperiore di Sanità una ricogni-zione delle attività svolte a livel-lo nazionale. Il rapporto include i risultati di

un censimento delle terapie eattività assitite in alcune regioniitaliane e presenta alcuni esem-pi di attività svolte sul campo.Vengono esaminati i problemietici legati all’utilizzo degli ani-mali a fini terapeutici e di assi-stenza e suggerite linee guidaper una corretta pratica di que-ste attività.

(Fonte: www.salute.gov.it)

Realtà virtuale per lariabilitazione

La realtà virtuale a servizio dellariabilitazione. Sembra fanta-scienza, ma lo è solo in appa-renza. Perché in un futuro nontroppo lontano anche una per-sona con ridotta o nessunacapacità motoria potrebbebere un bicchiere d'acquasenza dover ringraziare nessu-no, se non un robot alter-egoche esegue i comandi del suocervello, senza neppure il biso-gno di un battito di ciglia. È aquesto ambizioso progetto chesta lavorando il gruppo direttodal professor Salvatore MariaAglioti, presso la FondazioneSanta Lucia di Roma, una diquelle eccellenze italianeall'avanguardia nella ricerca enella riabilitazione delle perso-ne che hanno subito lesioni spi-nali. La sperimentazione con-dotta all'interno del laboratoriodi Neuroscienze sociali e cogni-tive attivato dalla FondazioneSanta Lucia in collaborazionecon l'Università La Sapienza diRoma fa parte del progettoeuropeo Vere (VirtualEmbodiment and Robotic Re-Embodiment): attraverso unaCamera di realtà virtuale immer-siva i ricercatori lavorano affin-ché individui con deficit legati alesioni spinali possano gestireun avatar mediante l'attività delproprio cervello."Insieme al Collegio Sant'Annadi Pisa abbiamo costruito un'cave' dove studiare tutte lesensazioni visive e somaticheche portano alla possibilità diimmedesimarsi in un avatar e -successivamente - un robot",racconta Aglioti, che è profes-

sore di Psicologia e neuroscien-ze sociali presso La Sapienza ericercatore della FondazioneSanta Lucia. Fino ad ora la spe-rimentazione ha coinvolto circa20 persone, tra cui alcune conlesioni alla parte alta del midol-lo spinale, e quindi impossibili-tate a muovere le gambe e lebraccia. "Le persone si immer-gono nella realtà virtuale, imme-desimandosi in un personaggioche provano a muovere attra-verso la sola attività cerebrale -prosegue il ricercatore -. Oggiimparano a muovere un avatarma la speranza è che, alla finedel percorso, il personaggio vir-tuale verrà sostituito da unrobot". Un assistente personale,appunto, che potrebbe pren-dere un bicchiere d'acqua,accendere il televisore o scac-ciare una mosca in luogo di unuomo o di una donna da cuiverrà diretto con il solo atto delpensiero. Insomma, l'obiettivofuturibile è quello di arrivare ausare l'attività cerebrale persopperire a gravi problemi dimobilità. Un progetto di "asso-luta avanguardia" lo definisce ilricercatore, anche perché basa-to su una "tecnologia non inva-siva", che non usa elettrodi, mala sola forza del pensiero.Insomma, un'utopia chepotrebbe diventare realtà apatto - naturalmente - che laricerca venga sostenuta e finan-ziata. Ma anche un campo diapplicazione della realtà virtua-le a dir poco sterminato: si vadal contrasto alla violenza sulledonne mediante l'immedesima-zione dello stupratore nell'og-getto dello stupro al "giornali-smo immersivo", che consentesoprattutto ai reporter diretti inzone di guerra di testare in anti-cipo, e in ambiente virtuale, leproprie reazioni di fronte aipericoli. "Ma sono solo alcuniesempi - conclude Aglioti -.Perché l'uso della realtà virtualeimmersiva presenta davvero unventaglio incredibile di possibili-tà".

(Fonte: www.superabile.it)

Salute

Legislazione e attuazione

28

Disabilità e nonautosufficienza

Le iniziative promosse dalMinistero del Lavoro e dellePolitiche Sociali nel campo delladisabilità sono finalizzate, inparticolare, alla tutela e promo-zione dei diritti e delle pariopportunità per tutti, al rag-giungimento della piena inclu-sione sociale e della costruzio-ne di una "società per tutti",anche attraverso la rimozionedelle cause che impediscono olimitano l'accessibilità ai diversiambiti della vita delle persone.Tali iniziative sono definiteanche in attuazione della nor-mativa nazionale e degli impe-gni assunti in sede comunitariaed internazionale. Le principali attività sono indi-rizzate a:• Promuovere, sostenere e

coordinare progetti ed inizia-tive finalizzate all’inclusionedelle persone con disabilità,alla promozione dell’accessoa tutto per tutti, alla parteci-pazione attiva nello svilupposociale nonché a diffondereuna nuova cultura della disa-bilità, fondata sul riconosci-mento della pari dignità edelle pari opportunità pertutti.

• Assicurare la piena attuazionedella normativa in materia didisabilità, con particolare rife-rimento alla legge quadro 5febbraio 1992, n. 104 e suc-cessive modificazioni, allalegge 8 novembre 2000, n.328, alla disciplina sulla tutelagiuridica anche attraversoattività di assistenza e consu-lenza sull'applicazione dellenormative.

• Fornire supporto informativoad istituzioni e cittadini ancheal fine di verificare adeguatistandard di qualità e utilizza-bilità dei servizi socio-assi-stenziali.

• Curare le attività volte alla pre-disposizione di iniziative legi-slative nonché a promuovereanalisi e rapporti sulla condi-

zione delle persone con disa-bilità.

• Assicurare il raccordo con leorganizzazioni rappresentati-ve delle persone con disabili-tà, con le organizzazioni divolontariato, delle parti socia-li, e con le formazioni dellacittadinanza attiva per la pro-mozione e il coordinamentodi interventi in favore dellepersone con disabilità.

• Favorire lo scambio di buonepratiche, anche in raccordocon le regioni e gli enti locali,in materia di integrazionedelle persone con disabilità,assistenza, progetti innovativiper la vita indipendente,“dopo di noi”.

• Partecipare alle attività pro-mosse dall'Unione europea,dal Consiglio d'Europa, dalleNazioni Unite e da altri organi-smi internazionali nel campodella disabilità anche in colla-borazione con le competentiistituzioni di altri Paesi.

(Fonte: www.lavoro.gov)

Jobs Act: arrivano le “ferie solidali”

La Commissione Lavoro delSenato ha approvato l’emenda-mento presentato dalla LegaNord al testo del “Jobs Act” cheprevede che ciascun lavoratorepossa cedere i giorni di riposoin più al collega, madre opadre, che ha un figlio minoremalato o disabile. I giorni ceduti, prevede il testo,saranno eccedenti a quelli pre-visti dal contratto nazionale. Iltesto dell'emendamento preve-de il "riconoscimento, compati-bilmente con il diritto ai riposisettimanali e alle ferie annualiretribuite, della possibilità dicessione fra lavoratori dipen-denti dello stesso datore dilavoro di tutti o parte dei giornidi riposo aggiuntivi spettanti inbase al contratto collettivonazionale in favore del lavora-tore genitore di figlio minorecon necessità di presenza fisicae cure costanti per le particola-

ri condizioni di salute". Il prov-vedimento consentirà quindi atutti i dipendenti, sia del pub-blico che del privato, di regala-re giorni di riposo, ad esempio,ad un collega con un figlio affet-to da una grave patologia o dahandicap.Due quindi i “requisiti” richiestiper accedere a questa nuovapossibilità, ispirata al modellofrancese: per il “donatore”, lacondizione è che abbia ferie“eccedenti” rispetto al contrat-to nazionale di riferimento; peril “ricevente”, che abbia un figliominorenne gravemente malatoo disabile e bisognoso di curecostanti”. Se in Italia le ferie soli-dali rappresentano un inedito,altrove sono già realtà. È il caso per esempio dei nostrivicini transalpini, che pochi mesifa ha introdotto nel suo ordina-mento una norma praticamenteidentica. In Francia, la cosiddet-ta Legge Mathys, è nata in omag-gio ad un bambino di 10 annimalato di tumore. I colleghi del papà di MathysGermain, che aveva esauritotutte le sue ferie e i permessi percurarlo, organizzarono una col-letta dei giorni di riposo arretra-ti per permettergli di stareaccanto al figlio fino all'ultimo.Mathys morì il 31 dicembre del2009. Ma anche in Italia c'è statoun precedente: in Toscana unadonna, conducente di autobusin provincia di Pisa, che avevaterminato ferie e permessi acausa di una grave malattia, si èvista regalare dai suoi colleghioltre 250 giornate retribuite chele hanno permesso di curarsifino al suo rientro la primaverascorsa.

(Fonte: www.disabili.com)

I permessi lavorativi dalegge 104 per assistereun familiare disabile

Riassumiamo per punti gli ele-menti principali che la normaprevede in merito al diritto dibeneficiare di permessi retribui-ti dal lavoro per assistere unfamiliare con handicap grave.In occasione della recenterisposta del Ministero del Lavoro(interpello n. 19 del 26 giugno2014) a un quesito posto dalleassociazioni Anquaq e Cida,relativo ai permessi retribuiti perassistere un familiare con handi-cap in situazione di gravità,riprendiamo l’argomento riassu-mendo cosa sono i permessilavorativi retribuiti da Legge n.104/1992, chi può usufruirne, ecome si applicano.Cosa sono e come fare perottenere i permessi retribuiti,secondo la Legge n.104/1992per assistere un familiare congrave handicap?I permessi retribuiti per assistereun familiare con handicap sonouna agevolazione prevista dal-l’articolo 33 della Legge104/1992.Consistono in tregiorni di permesso mensile.La persona disabile oggetto diassistenza deve essere in pos-sesso di certificazione di handi-cap con anche connotazione digravità (articolo 3, comma 3,della Legge 104/1992), cheviene accertata dallaCommissione Medica dell’ASL dicompetenza. Non è quindi suf-ficiente la sola attestazione diinvalidità (anche totale).Condizione per la concessionedei permessi lavorativi, è che lapersona non sia ricoverata inuna struttura a tempo pieno

Attuazione

Legislazione e attuazione

29

Attuazione

(eccezione fatta per i casi in cuil’assistito debba sottoporsi avisite e terapie al di fuori dellastruttura, che non le eroga).Chi può richiedere i permessiretribuiti per assistere un fami-liare disabile?I permessi possono essererichiesti da un genitore, dalconiuge o familiare che assistaun parente o affine entro ilsecondo grado di parentela, oentro il terzo grado qualora igenitori o il coniuge della per-sona con handicap in situazio-ne di gravità abbiano compiutoi sessantacinque anni di etàoppure siano anche essi affettida patologie invalidanti o sianodeceduti o mancanti.Chi sono i parenti e affini entroil secondo e terzo grado cherientrano nei beneficiari deipermessi?I parenti entro il secondo gradosono genitori, figli, fratello esorella, nonni e nipoti (diretti).L’affinità è il vincolo che si creatra il coniuge ed i parenti dell’al-tro coniuge (es. suoceri, nuorae genero, cognati).I parenti entro il terzo gradosono i nipoti figli di fratelli/sorel-le, zii/e sia paterni che materni,bisnipoti e bisnonni. Gli affinisono gli zii/e del coniuge.Possono fruire più persone dipermessi per assistere lo stes-so familiare disabile?Il “referente unico” (vedi art. 24Legge 4 novembre 2010, n.183) prevede che non possanoessere erogati permessi a piùpersone, per assistere lo stessofamiliare, con eccezione per igenitori – anche adottivi, i qualipossono fruire dei permessialternativamente, per lo stessofiglio. Il referente può esserecambiato, presentando specifi-ca domanda.Può un lavoratore beneficiaredi permessi per assistere duefamiliari con handicap grave?Il lavoratore può chiedere per-messi per assistere più congiun-ti con handicap grave, solo nelcaso in cui si tratti di coniuge oparenti/affini entro il primogrado o entro il secondogrado, se i genitori o il coniuge

della persona disabile abbianocompiuto 65 anni di età oppu-re siano affetti da patologieinvalidanti o siano deceduti omancanti.Abbiamo quindi appurato che ipermessi lavorativi possonoessere utilizzati per prestareassistenza ai familiari con disa-bilità in stato di gravitàAlcune incombenze legateall’assistenza del familiare condisabilità possono non richiede-re ore, ma minor tempo. E’ quin-di possibile utilizzare i premessidal lavoro ex legge 104/1992 infrazioni di ore? Su questo è tor-nata proprio recentemente laLedha, Lega per i diritti dellepersone con disabilità, ricordan-do che la normativa vigente nonpreveda né escluda tale possibi-lità, che è invece disciplinatadagli enti previdenziali con cir-colari proprie, l'interpretazionedelle quali è, però, spesso con-trastante.Interpellata sul caso, il ServizioLegale LEDHA, nelle figuredell’Avv. Laura Abet e Avv.Giulia Grazioli hanno quindiesaminato la questione, desu-mendone che non risulta con-forme allo spirito dell'art. 33della Legge 104/1992 porre, apriori, un limite alla fruizione deipermessi retribuiti senzaammettere la fruibilità ancheper frazioni di ora.

(Fonte: www.disabili.com)

Agevolazioni e semplificazioni perpersone disabili: novità 2014

Il decreto legge n.90 del 24 giu-gno 2014 insieme alla circolaren.11 del 21 maggio 2014dell’Agenzia dell’Entrate hannointrodotto importanti novità inrelazione alle persone con disa-bilità. Tali novità vanno dallasemplificazione amministrativaad agevolazioni sul piano fiscale.

PERMESSI E CONGEDI LAVORATIVIIn tema di permessi lavorativi lanormativa prevede la necessità

della presentazione del verbaledello stato di handicap con con-notazione di gravità. Il decreto legge succitato haridotto da 90 a 45 giorni iltempo per ottenere la relativacertificazione, autorizzandoaltresì le commissioni mediche arilasciare il certificato provvisoriogià a fine visita (previa richiestamotivata dell’interessato e sesiano decorsi i 45 giorni dallapresentazione della domanda);inoltre, estende la validità del-l’accertamento provvisorioanche ai congedi retribuiti didue anni.

MINORI INVALIDIIl decreto legge dispone che ilminore titolare di indennità diaccompagnamento o di indenni-tà di comunicazione, al compi-mento della maggiore età, develimitarsi a presentare unadomanda amministrativa senzache sia più necessario una nuovavalutazione dell’invalidità civile.

CONCORSI PUBBLICILo stesso decreto dispone chein caso di concorsi pubblici unapersona con disabilità superioreo uguale all’80%, non è tenuta asostenere la prova pre-selettivaeventualmente prevista.

AGEVOLAZIONI AUTOLa circolare n.11/2014 delMinistero dell’Interno prevedel’aliquota del 4% di Iva anchenel caso in cui le persone condisabilità debbano acquistareuna nuova auto prima della sca-denza dei quattro anni in casodi furto. La normativa accorda agevola-zioni fiscali per i veicoli destinatial trasporto di persone condisabilità, come l’IVA al 4% almomento dell’acquisto, ladetrazione dell’IRPEF di partedella spesa sostenuta e l’esen-zione dal pagamento del bolloauto. La circolare summenziona-ta chiarisce che la persona condisabilità può avvalersi dientrambe le agevolazioni (siaIVA che IRPEF) a patto che alconcessionario vengano esibitela denuncia di furto del veicoloe il documento di registrazionedella perdita di possesso effet-tuata dal PRA.

In caso di acquisto di auto diret-to al trasporto di una personacon disabilità, in particolareminorenni, era previsto l’obbligodi adattare il veicolo. La recente circolare stabilisceinvece che nel caso di un mino-re con disabilità non è più obbli-gatorio adattare l’auto per poteraccedere agli incentivi; l’adatta-mento rimane obbligatorio per imaggiorenni con disabilità , non-ché per i titolari di patenti spe-ciali con obbligo di adattamentoalla guida.

PATENTI E RINNOVIIl Decreto Legge n.90/2014 pre-vede che nel caso in cui laCommissione Medica patenti spe-ciali certifica che il conducentepresenta una condizione di salu-te stabilizzata, i successivi rinnovidi validità della patente di guidapossono essere attuati senza pas-sare per l’accertamento dellaCommissione. La durata dellapatente tutta via rimane della vali-dità massima di 5 anni. Novità rile-vante è che nelle CommissioniMediche vi sarà per la prima voltaun rappresentante designatodalle Associazioni di persone diinvalidità esperto in materia.

MOBILITÀ: PARCHEGGIIl decreto legge modifica l’arti-colo 381 del Codice dellaStrada nella parte riguardante lagratuità dei parcheggi. La nuovadisposizione stabilisce che iComuni debbano prevedere,anche nell’ambito delle areedestinate al parcheggio al paga-mento gestite in concessione,un numero di posti destinati allasosta gratuita delle auto di per-sone con disabilità munite dicontrassegno. Tale indicazione in precedenzacostituiva solo una facoltà e nonun obbligo come lo è ora.

(Fonte: www.invalidi-disabili.it)