Conservazione Sostitutiva e Digitale e Fatturazione Elettronica - Ing. Nicola Savino
Comune di Monte San Savino Provincia di Arezzo prelim Art. 22 CMss04_BcMss05 F.to.pdfLa variante...
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Comune di Monte San Savino
Provincia di Arezzo
Variante alle vigenti previsioni dei comparti edificatori "C Mss 04" e "Bc Mss 05" posti in via de' Procacci, Monte San Savino
Documento preliminare per la verifica di assoggettabilità
alla Valutazione Ambientale Strategica
(Art. 22 L.R. 10/2010 e ss.mm.ii.)
2
Documento preliminare per la verifica di assoggettabilità (Art. 22 L.R. 10/2010 e
ss.mm.ii.)
Indice
1. Premessa metodologica 4
2. I contenuti della Variante al Regolamento Urbanistico 6
2.1 Descrizione sintetica della disciplina che interessa il comparto "C Mss 04" 6
2.2 Descrizione sintetica della disciplina che interessa il comparto "Bc Mss 05" 7
2.3 Descrizione dei contenuti della proposta di Variante 8
3.Verifica di coerenza con gli strumenti urbanistici sovraordinati 13
3.1 Verifica di coerenza con il PIT 13
3.2 Verifica di coerenza con il PTCP 14
3.3 Verifica di coerenza con il Piano Strutturale 15
4 Verifica di coerenza con i Piani di settore 16
4.1 Verifica di coerenza con il Piano Comunale di Classificazione Acustica 16
4.2 Verifica di coerenza con il Piano di Bacino del Fiume Arno 16
4.3 Verifica di coerenza con la presenza del vincolo paesaggistico 17
5. Valutazione degli effetti ambientali - Aspetti ambientali e territoriali 18
5.1 Suolo 18
5.1.1 Geologia 18
5.1.2 Geomorfologia , caratteri e uso attuale del suolo 18
5.1.3 Consumo del suolo e riduzione dell’impermeabilizzazione 19
5.2 Aria 20
5.2.1 Emissioni acustiche e clima acustico 20
5.2.2 Emissioni in atmosfera 20
5.2.3 Inquinamento luminoso 20
5.3 Acqua 20
5.3.1 Acque superficiali 20
5.3.2 Acque sotterranee 20
5.3.3 Elementi di pericolosità idraulica nell’area in esame 21
5.3.4 Approvvigionamento idrico 21
5.3.5 Smaltimento dei reflui 21
5.4 Il paesaggio 21
5.4.1 Implicazioni paesaggistiche 21
5.4.2 I vincoli sovraordinati 22
3
5.4.2.1 Vincolo paesaggistico 22
5.4.2.2 Vincolo idrogeologico 22
5.4.2.3 Aree protette e parchi 22
5.5 Il patrimonio storico-architettonico 22
5.5.1 Presenza di beni architettonici e culturali 22
5.6 Flora e fauna 23
5.6.1 Flora 23
5.6.2 Fauna 23
5.7 Rete infrastrutturale 23
5.8 Rifiuti 23
6. Valutazione delle possibili alternative 24
7. Bilancio degli impatti ambientali 25
8. Esame della assoggettabilità della Variante a VAS 29
4
1. Premessa
Le recenti modifiche alle procedure di valutazione ambientale introdotte con la L.R.
6/2012 hanno abrogato il procedimento di Valutazione Integrata e reso obbligatoria, per
il Piano strutturale e il Regolamento Urbanistico, la procedura di VAS come regolata
dalla L.R. 10/2010 e ss.m.ii. Infatti, l’art. 11 della L.R. 1/2005 recita che ‘gli strumenti
della pianificazione territoriale e gli atti di governo del territorio sono assoggettati al
procedimento di valutazione ambientale strategica (VAS) nei casi e secondo le modalità
indicate dalla L.R. 10/2010.’
L’art. 5 bis, comma 1 della L.R. 10 assoggetta in ogni caso a VAS il Piano strutturale e il
Regolamento Urbanistico, mentre per le varianti agli stessi specifica (lett. g) che esse
sono soggette a VAS ‘nei casi previsti dalla vigente legge regionale’. Non essendo indicata
nell’art. 5 bis, tale previsione deve necessariamente essere contenuta nell’art 5 – Ambito
di applicazione. In tale articolo si specifica che devono essere assoggettati
obbligatoriamente a VAS:
1) piani e programmi che riguardino i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico,
industriale, dei trasporti. della gestione dei rifiuti e delle acque, delle
telecomunicazioni, del turismo, della valutazione e gestione della qualità dell’aria,
della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli. e contestualmente
riguardino progetti sottoposti a VIA o a verifica di assoggettabilità a VIA;
2) piani e programmi che riguardino siti designati come zone di protezione speciale per
la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza
comunitaria per la protezione degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatica.
Inoltre l’art. 5 comma 3 stabilisce che debba essere eseguita una verifica di
assoggettabilità a VAS per i piani e programmi di cui al comma 2 che determinano l’uso
di piccole aree a livello locale, per le modifiche ai piani e programmi di cui al comma 2, e
per i piani e programmi diversi da quelli di cui al comma 2, che definiscono il quadro di
riferimento per l’autorizzazione dei progetti.
Mentre, dunque, per il Piano Strutturale e il Regolamento Urbanistico la VAS deve essere
effettuata obbligatoriamente, per le varianti (che, anche se non rientrano nei casi di cui
ai punti 1) e 2), definiscono pur sempre il quadro di riferimento per l’autorizzazione dei
progetti), deve essere eseguita volta per volta una verifica per stabilire se, data la
5
consistenza e la natura delle modifiche, sia necessario esperire o meno la procedura di
VAS.
Si è reso quindi necessario sottoporre la presente Variante a verifica di assoggettabilità
con le procedure di cui all’art. 22 della L.R. 10/2010.
Il presente documento innanzitutto descrive in modo sintetico il contenuto e gli obiettivi
della Variante al Regolamento Urbanistico vigente. Procede poi a una verifica di
coerenza della Variante con gli strumenti urbanistici sopraordinati e con i Piani di
settore; contiene inoltre un esame dello stato delle risorse ambientali in rapporto alla
Variante e agli effetti attesi della stessa. Successivamente, sulla base dei criteri stabiliti
dalla normativa vigente, viene esaminata l'assoggettabilità della Variante alla VAS,
descrivendo le caratteristiche degli impatti, i rischi per la salute umana e per l'ambiente,
l'entità ed estensione nello spazio degli impatti, il valore e la vulnerabilità delle aree
coinvolte, il rapporto tra gli impatti e le aree o paesaggi riconosciuti come protetti a
livello nazionale, comunitario o internazionale. In conclusione si esprime e si motiva la
proposta di non assoggettabilità alla VAS della Variante di cui all’oggetto.
6
2. I contenuti della Variante al Regolamento Urbanistico
Di seguito si illustrano sinteticamente le caratteristiche, gli obiettivi e i criteri
informatori della presente proposta di variante al Regolamento Urbanistico, che
interessano i comparti edificatori individuati quali "C Mss 04" e "Bc Mss 05", tra loro
limitrofi.
Estratto di Regolamento Urbanistico - Tav. 1/A
In particolare viene fatta una descrizione del vigente dispositivo normativo che
interessa le due zone urbanistiche, la modifica che si propone, comunque nel rispetto dei
del quadro normativo vigente, e le conseguenze che acquisirebbe nel contesto
territoriale ed ambientale.
2.1 Descrizione sintetica della disciplina che interessa il comparto "C Mss 04"
Il Regolamento Urbanistico del Comune di Monte San Savino è stato approvato
nell'attuale stesura con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 8 del 03.04.2009.
Il comparto "C Mss 04" è una scheda di progetto della pianificazione comunale che
investe un'area di 24.710mq posta sul lato nord occidentale di via dei Procacci, sulla
quale insistono più proprietari.
L'area di trasformazione prevede una S.U.C. ammissibile pari a 5.500mq ai sensi
dell'articolo 8 della Norme Tecniche di Attuazione del Regolamento Urbanistico, con
specifiche dotazioni di standard a parcheggio, quali un minimo di 55 posti auto, oltre a
verde pubblico attrezzato.
7
I dispositivi normativi prevedono la realizzazione di edifici i cui fronti dovranno
attestarsi sulla viabilità principale, con altezza massima di 7,50mt e due piani fuori terra.
Estratto dalla disciplina della perequazione Scheda "C Mss 04"
2.2 Descrizione sintetica della disciplina che interessa il comparto "Bc Mss 05"
Il comparto "Bc Mss 05" è regolato dai dispositivi di cui all'articolo 19 delle NTA del RU,
ovvero aree di trasformazione e recupero urbano.
La specifica scheda normativa appartenente alla disciplina della perequazione dispone
su questo comparto che si estende per 7.613mq un indice territoriale pari a 0,20mq su
metro quadrato di SUC ai sensi dell'art. 8 della NTA del Regolamento Urbanistico.
La normativa di riferimento non prevede specificità in merito a standard a parcheggio o
verde pubblico.
Localizzato adiacente alla zona "C Mss 04", ha valore di giunzione tra quest'ultima e il
tessuto edificato esistente sul versante nord di via dei Procacci.
8
Estratto dalla disciplina della perequazione Scheda "Bc Mss 05"
2.3 Descrizione dei contenuti della proposta di Variante
L'ampiezza dell'area del comparto "C Mss 04" congiuntamente alle difficoltà contingenti
del mercato immobiliare, dell'accesso al credito per le imprese e per i privati, ha
comportato difficoltà nel far si che le parti in causa, trovassero un accordo unitario al
fine di presentare un piano attuativo delle previsioni urbanistiche, nel rispetto dei
dispositivi normativi vigenti.
Parimenti il comparto "Bc Mss 05" ha incontrato le medesime difficoltà operative pur
operando su scala ridotta rispetto all'adiacente scheda perequativa.
La collocazione in fregio alla provinciale dei Procacci, e l'orografia del terreno dei due
comparti sopra esposti, apre comunque ad individuare soluzioni alternative che possano
procedere distintamente rispetto agli attori coinvolti.
Nel rispetto di quanto enunciato dall'articolo 5 della NTA del RU (Modalità di attuazione
del Regolamento Urbanistico), è facoltà dell'amministrazione, al fine di favorire
l’attuazione dei processi di trasformazione previsti dallo strumento urbanistico, dividere
9
in sub comparti di dimensioni inferiori a quelle definite nei perimetri individuati dalle
schede norma a condizione che i nuovi sub comparti originati abbiano carattere di
organicità sia rispetto ai processi di trasformazione che per quanto riguarda la
dotazione infrastrutturale.
Tale è la condizione con la quale, i proponenti proprietari di parte delle aree ricomprese
nelle schede normative "C Mss 04" e "Bc Mss 05", Società Ape S.p.a. (C.F. 00275000354)
con sede in Montecchio Emilia (RE), IDB S.p.a. (C.F. 03074460233) con sede in San
Martino Buon Albergo (VR) e Luna Nova S.r.l. (C.F. 01748630512) con sede in Marciano
della Chiana (AR), chiedono la suddivisione in sub comparti tali da affrancarsi dai
limitrofi proprietari ed allo stesso tempo attuare in modo separato ed autonomo,
attraverso comparti organici, le previsioni urbanistiche sul territorio interessato.
Individuazione dei sub-comparti "C Mss 04/A" e "C Mss 04/B"
La variante proposta è finalizzata pertanto alla modificazione delle vigenti schede di
Regolamento Urbanistico e la formazione di nuove previsioni sui terreni ivi inclusi.
Nello specifico il comparto "C Mss 04" che coinvolge gli immobili meglio identificati
catastalmente al NCT di Monte San Savino Fg. 18 particella 74 (parte), Fg. 58 particelle
C Mss 04/A
C Mss 04/B
10
376 (parte) - 908 (parte) - 909 (parte) - 910 (parte) verrebbe opportunamente
frazionato e suddiviso in due sottocomparti tali da risultare quasi equivalenti in termini
di superficie, una posto a sud, di proprietà dei richiedenti della variante ed indicato
come "C Mss 04/A" di 12.055mq, l'altro più a nord indicato"C Mss 04/B" di 12.655mq.
I quantitativi edificabili vigenti vengono proporzionalmente suddivisi tra i due comparti
formatisi dal frazionamento della scheda originaria, assegnando al primo 2.683 mq di
SUC ed al secondo i rimanenti 2.817mq di SUC, fermo restando il rispetto delle
prescrizioni intese anch'esse proporzionalmente ripartite con 27 posti auto a parcheggio
a servizio del comparto "A" e 28 a carico del comparto "B".
Il tessuto viario andrebbe ad uniformarsi in linea con l'esistente fronteggiante via de
Procacci, e il verde pubblico viene disposto a formare corti verdi a servizio degli
immobili di progetto.
Parimenti al comparto su menzionato, la variante che interessa la zona "Bc Mss 05"
modifica la scheda vigente, formando due sotto zone "Bc Mss 05/A" e "Bc Mss 05/B",
funzionali all'attuazione delle previsioni del Regolamento Urbanistico.
Individuazione dei sub-comparti "Bc Mss 05/A" e "Bc Mss 05/B"
11
Il comparto interessa le particelle meglio identificate catastalmente al NCT di Monte San
Savino Fg. 58 particelle 5 - 1002 - 878 (parte) - 435 (parte) - 743 (parte).
Bc Mss 05/B
Bc Mss 05/A
12
La suddivisione in due sotto comparti consente di mantenere il continuum aedificandi
lungo via dei Procacci, senza formazioni di vuoti non programmati dal vigente
Regolamento Urbanistico.
Sulla via de Procacci affaccia il comparto "Bc Mss05/A", di 5.311mq di proprietà della
società Ape S.p.a., mentre il comparto "Bc Mss05/B", consistente dei restanti 2.302mq,
resta comunicante con la strada comunale di Oliveto.
Mantenendo gli stessi indici fondiari previsti l'uno sviluppera circa 1.062mq di SUC,
l'altro 460mq di SUC, fermo restando la validità di tutti i dispositivi normativi della
scheda "BC Mss 05", originaria.
Foto area
13
3. Verifica di coerenza con gli strumenti urbanistici sovraordinati
3.1 Verifica di coerenza con il PIT Nel nuovo PIT (Piano di Indirizzo Territoriale) approvato con D.C.R. n. 72 del 24.07.2007
e implementato nel 2009 (D.C.R. n. 32 del 16.06.2009), la Regione Toscana ha definito il
‘la città policentrica" quale fattore essenziale della qualità del territorio toscano, tutelato
dal meta-obiettivo n. 1 del paragrafo 6.3.1 del Documento di Piano (Integrare e
qualificare la Toscana come “città policentrica”.) e ha fissato le norme per la sua
valorizzazione.
Ai sensi dell'art. 4 del titolo II della Disciplina di Piano la città "policentrica toscana"
viene individuata quale invariante strutturale dello Statuto. In tal senso si definisce
come di seguito:
La Toscana si configura nel presente Piano di indirizzo territoriale come una “città
policentrica” ai sensi e ai fini di cui al paragrafo 6.3.1 del Documento di Piano. Il sistema
policentrico degli insediamenti della Toscana e la loro integrazione in un contesto
territoriale unitario costituisce un fattore fondamentale dell’identità regionale e come tale
un valore tutelato dal presente statuto di questo Piano.
Dette norme vengono estrinsecate negli articoli successivi della Disciplina di Piano, in
particolare si asserisce che:
[Art. 4 c. 3] Ai fini della qualificazione della “città policentrica toscana” nell’insieme urbano
e rurale da cui gli insediamenti del territorio regionale traggono la loro riconoscibilità,
questo Piano persegue la definizione ad opera dei Comuni mediante i rispettivi strumenti
di governo del territorio, dello ”statuto della città toscana” ai fini di cui al paragrafo 6.3.1
del Documento di Piano.
Inoltre statuisce che:
[Art. 4 c. 4] La Regione sostiene comunque il miglioramento costante delle componenti
territoriali, insediative e tipologiche della “città policentrica toscana”, mediante modalità
e stili edificatori, manutentivi, abitativi, infrastrutturali e di forme di mobilità e
accessibilità che ne privilegino la sostenibilità sociale e ambientale sotto i profili
energetico, idrico, di trattamento dei rifiuti e che favoriscano le sperimentazioni e le
applicazioni delle più moderne acquisizioni scientifiche e tecnologiche in materia.
In particolare tra le prescrizioni correlate di cui all'art. 10 bis si definisce che:
[c. 3.] Gli strumenti della pianificazione territoriale dei comuni dettano prescrizioni e
direttive per la disciplina degli interventi di trasformazione e riqualificazione perseguendo
14
la qualità dei paesaggi urbani, anche di nuova formazione, e privilegiano, allo scopo, la
costituzione di luoghi di relazione, socialità e condivisione dei significati che quegli stessi
luoghi assumono per la cultura civica.
La variante, senza implementare i quantitativi edificabili, persegue l'obiettivo di dividere
in sub comparti organicamente funzionali ai dispositivi del Regolamento Urbanistico,
due schede normative che altrimenti non troverebbero attuazione, in forza della
contingente situazione economica finanziaria che affligge il settore edilizio in
particolare.
Pertanto non modificando quelle che sono le previsioni generali del Regolamento
Urbanistico è possibile dichiarare la conformità della presente proposta con le direttive
del PIT sopra riportate.
3.2 Verifica di coerenza con il PTCP della Provincia di Arezzo
Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Arezzo, approvato con DCP n.
189 del 13.12.2000, localizza l'area nord-orientale fronteggiante via de Procacci quale
fondovalle largo A2 e assente di tessitura agraria a maglia fitta.
Estratto Tavola 1 del quadro conoscitivo del P.S. - Tipi e varianti del paesaggio agrario
La tavola di coerenza con i dispositivi del P.T.C.P. B08/B del quadro programmatico
propositivo del Piano Strutturale definisce la zona interessata dai comparti sopra
menzionati quale ambito di crescita degli insediamenti prevalentemente residenziali con
insediamenti recenti prevalentemente residenziali.
15
Estratto Tavola B08/B del quadro programmatico propositivo del P.S. - La Coerenza con il
P.T.C.P.
3.3 Verifica di coerenza con il Piano Strutturale
Il Piano Strutturale del Comune di Monte San Savino stabilisce, ai sensi dell'Art. 3.2.1.3
gli ambiti della crescita degli insediamenti prevalentemente residenziali che, definiscono,
in linea generale i processi di crescita ipotizzati dal P.S., i quali dovranno in ogni caso
garantire:
- adeguate prestazioni per la sicurezza e vivibilità degli insediamenti, con particolare
riferimento al traffico veicolare ed alla difesa dall’inquinamento acustico;
- la possibilità di utilizzo pedonale dei vari centri ed il collegamento ciclabile di quelli
di pianura;
- spazi collettivi, del verde pubblico e delle altre attrezzature e servizi come luoghi
centrali dello sviluppo e non marginali e centrifughi ;
- la dotazione di adeguati parcheggi sia di tipo privato che pubblici.
Il Regolamento Urbanistico nelle vigente schede normativa "C Mss 04" e "Bc Mss 005" ha
garantito tali obiettivi, che vengono confermati nella divisione in sub-comparti dei
medesimi, non andando ad incidere la variante sui dispositivi generali dettati dallo
strumento vigente.
In tal senso la variante al Regolamento Urbanistico non interferisce con il Piano
Strutturale e risulta con esso in piena coerenza.
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4. Verifica di coerenza con i Piani di settore
4.1 Verifica di coerenza con il Piano Comunale di Classificazione Acustica
Nel Piano Comunale di Classificazione Acustica la zona inclusa dai due sub comparti
derivati ricade in Classe acustica IV, così definita:
CLASSE IV- Aree ad intensa attività umana:
rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta
densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali ed uffici e con
presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e
di linee ferroviarie; le aree portuali; le aree con limitata presenza di piccole industrie;
La variante proposta non modifica la destinazione d'uso stabilita dal Regolamento
Urbanistico, in tal senso la proposta depositata risulta compatibile con la classificazione
di P.C.C.A., senza limitazioni o prescrizioni.
Tav. 1 - Zona Ovest del P.C.C.A.
4.2 Verifica di coerenza con il Piano di Bacino del Fiume Arno - Stralcio Assetto
Idrogeologico
Lo studio geologico-idraulico del comune di Monte San Savino risulta coerente con i
dispositivi del D.P.G.R. 26/R/2007.
L'area interessata dai due sub comparti derivati dalla variante ricade in pericolosità
idraulica medio-elevata 3b che viene così definita:
Vi rientrano le aree protette da opere idrauliche per le quali sono verificate entrambe gli
assunti:
• risultano in posizione morfologica sfavorevole;
• aree soggette a esondazione.
17
Per questa classe di pericolosità idraulica, in fase di attuazione delle previsioni, si dovrà
allegare allo Strumento Urbanistico uno studio che definisca lo stato di manutenzione delle
opere idrauliche e dei corsi d’acqua per mezzo sia di elaborati grafici, topografici e
fotografici ed ogni altro elaborato che attestanti lo stato di perfetta efficienza.
Lo studio dovrà essere esteso per almeno un tratto di 150 m a monte ed a valle rispetto la
proiezione dell’intervento sul tracciato del corso d’acqua; le indagini dovranno essere
sviluppate, inoltre, ai fini dell’individuazione e perimetrazione di tutte le aree soggette a
fenomeni di ristagno attraverso il reperimento di informazioni in loco e/o per mezzo di
indagini di archivio.
Tav. G.10 del Piano Strutturale - Pericolosità Idraulica
Lo studio di fattibilità allegato al Regolamento Urbanistico dimostra una pericolosità
media I.2 pertanto senza particolari vincoli.
La carta dei vincoli allegata al quadro conoscitivo del Piano Strutturale non segnale la
presenza del vincolo Idrogeologico.
4.3 Verifica di coerenza con la presenza del vincolo paesaggistico
L'area è assente dalla presenza di vincoli di carattere paesaggistico riconosciuti ai sensi
del D.Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii. (Codice dei Beni Culturali)
18
5. VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI
Per una valutazione degli effetti attesi della Variante si sono prese in considerazione le
risorse essenziali del territorio allo scopo di stimare l'entità e la qualità delle modifiche
che il Piano stesso potrà apportare allo stato dell'area e al contesto.
La premessa di ogni valutazione è comunque collegata alla natura della variante, ovvero,
la suddivisione in due sub comparti di ciascuna delle due schede norma perequative di
cui in premessa, oggi vigenti con il Regolamento Urbanistico.
Aspetti ambientali e territoriali
Le risorse essenziali da prendere in considerazione, previste dal Piano Strutturale e dal
Regolamento Urbanistico, sono: il suolo, l'aria, l'acqua, il paesaggio, il patrimonio
storicoarchitettonico, la flora e la fauna, la rete infrastrutturale.
5.1 Suolo
5.1.1 Geologia
Dal punto di vista della Geologia lo strumento urbanistico vigente evidenzia che il suolo
interessato dai due sub comparti derivati è caratterizzato da depositi alluvionali.
L'analisi litotecnica definisce un suolo costituito da depositi lenticolari eterogenei
(ghiaie eterometriche ed argille) le cui caratteristiche sono condizionate dalle condizioni
di contorno.
La natura della variante non è incidente sulla struttura geologica dell'area interessata, in
fase di studio geologico-tecnico degli interventi saranno approntate le giuste soluzioni
tecniche alle fondazioni degli edifici.
5.1.2 Geomorfologia, caratteri e uso attuale del suolo
La zona inclusa dai due sub comparti derivati è interessata da pericolosità geologica
bassa G.2:
Aree, le cui condizioni di stabilità sono da considerare buone, costituite da terreni con
buone caratteristiche geotecniche in cui non sono presenti indizi geomorfologici attivi ed
in cui i fenomeni pregressi sono ormai da considerare stabilizzati; i dubbi che comunque
permangono potranno essere fugati successivamente alla conduzione della campagna
geognostica di supporto alla progettazione edilizia.
Gli interventi edilizi dovranno essere pianificati nel rispetto del quadro normativo, pur
non presentando condizioni o criticità non note nel momento della loro attuazione.
19
Tav. G.7 del Piano Strutturale - Pericolosità Geomorfologica
Per quanto riguarda le caratteristiche del terreno in ordine alla problematica relativa
alla bonifica delle aree inquinate, si fa presente che il terreno in oggetto non è
interessato dalle prescrizioni di cui all’art. 9, comma 3 della L.R. 25/98 in quanto, alla
luce dei criteri elencati nell’Allegato A al D.M. 16.05.1989, non rientra fra le aree
interessate da attività minerarie in corso o dismesse, da attività industriali dismesse, da
rilasci accidentali o dolosi di sostanze pericolose, da discariche non autorizzate, da
operazioni di adduzione e stoccaggio di idrocarburi e di gassificazione di combustibili
solidi, da spandimento non autorizzato di fanghi e residui speciali o tossici o nocivi.
5.1.3 Consumo del suolo e riduzione dell'impermeabilizzazione
La proposta di variante non incide sui parametri complessivi delle schede norma "C Mss
04" e "Bc Mss 05" già definiti dal Regolamento Urbanistico.
La suddivisione in due sub comparti, presumibilmente porterà ad attuazioni
differenziate degli uni rispetto agli altri, pur nel rispetto degli attuali indici edificatori,
salvo la decadenza delle attuali previsioni urbanistiche.
Il contesto di inserimento del Piano Strutturale è comunque quello di ambito di crescita
degli insediamenti prevalentemente residenziali con insediamenti recenti prevalentemente
residenziali. Il Regolamento Urbanistico, quale attuazione delle previsioni del P.S.,
comporta una riduzione del suolo inedificato coerente con gli obiettivi statutari
preventivamente definiti.
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5.2 Aria
5.2.1 Emissioni acustiche e clima acustico
Come premesso al paragrafo 4.1, e fermo restando che dovranno essere rispettati i limiti
di emissione stabiliti per la classe acustica individuata dal Piano Comunale di
Classificazione Acustica, non si riscontrano particolari criticità in ordine al punto in
oggetto.
5.2.2 Emissioni in atmosfera
La destinazione d'uso prevalentemente residenziale dei comparti originari e dei sub
comparti derivati non prospetta particolari criticità in ordine alle emissioni in atmosfera
risultando le stesse di tipo domestico.
5.2.3 Inquinamento luminoso
I comparti interessati prevedono di attestarsi su una viabilità pubblica che già gode di
un impianto pubblico attestato proprio su di essa.
L'implementazione delle opere di urbanizzazione comporterà conseguente un aumento
dell'attuale tratta, anche a servire le viabilità ed i parcheggi ivi previsti.
Le previsioni urbanistiche vigenti mirano ad incrementare il tessuto edilizio esistente ,
ampliando l'abitato di Monte San Savino, in una zona comunque già di fatto urbanizzata.
Per le finalità della variante, la localizzazione dei comparti ed in virtù del quadro
normativo di riferimento dettato dalla L.R. 37/2000 (Norme per il contenimento
dell'inquinamento luminoso) e successivi provvedimenti attuativi, non si prevedono
particolari criticità in ordine a problematiche di inquinamento luminoso.
5.3 Acqua
5.3.1 Acque superficiali
La modifica dello stato dei suolo previsto dai comparti originari e dai sub comparti
derivati con la variante proposta, avrà un incidenza sulla regimazione del sistema
attuale di acque superficiali, che, in fase di studio dei piani attuativi conseguenti, dovrà
portare ad un corretto incanalamento delle acque a dispersione e di un attento recupero
delle acque meteoriche per fini domestico/irrigui dei resedi di pertinenza.
5.3.2 Acque sotterranee
Per quanto detto al punto precedente, si ritiene che non vi sia in prospettiva alcun
impatto significativo sul sistema delle acque sotterranee.
21
5.3.3 Elementi di pericolosità idraulica nell'area in esame
Come già esposto la zona interessata dai comparti originari e dai sub comparti derivati
ricade in area a pericolosità idraulica medio-elevata 3b ai sensi dello studio geologico
condotto durante la stesura del Piano Strutturale.
Lo studio di fattibilità del Regolamento Urbanistico, condotto ai sensi del D.P.G.R.
26/R/2007, ha diversamente stabilito una pericolosità media I.2 (Tav. G.I, 10/1a Monte
San Savino), pertanto senza particolari vincoli, per cui non si rilevano criticità in ordine
alla pericolosità idraulica dell'area.
5.3.4 Approvvigionamento idrico
La zona è asservita dall'acquedotto in carico al gestore di zona. La variante proposta non
da luogo a modificazioni tali da creare criticità su questa componente ambientale.
L'attuazione dei sub comparti interessati comporterà un incremento delle opere di
urbanizzazione in tal senso.
5.3.5 Smaltimento dei reflui
La zona è asservita di fognatura pubblica in carico al gestore di zona. La variante
proposta non da luogo a modificazioni tali da creare criticità su questa componente
ambientale.
L'attuazione dei sub comparti interessati comporterà un incremento delle opere di
urbanizzazione in tal senso.
5.4 Il paesaggio
5.4.1 Implicazioni paesaggistiche
Le previsioni urbanistiche vigenti già prevedono la trasformazione dello stato dei suoli e
del paesaggio incluso dentro i comparti edificabili.
La formazione di sub comparti alle schede normative originarie "C Mss 04" e " Bc Mss
05", non riduce la trasformazione dello stato dei luoghi ma la limita ai comparti, che
organicamente risultano funzionali alla loro realizzazione e coerenti con gli obiettivi del
Regolamento Urbanistico.
L'area interessata è comunque una zona pianeggiante, peri-urbana, soggetta a
trasformazione edilizia, inclusa tra due viabilità comunali, via de Procacci e via di
Oliveto, priva di emergenze paesaggistiche di rilevanza particolare.
Ulteriori interventi su parte dell'edificato mirano ad una pieno recupero e
riqualificazione del patrimonio edilizio che, con la vigente normativa, appaiono
22
penalizzati per essere oggetto di un progetto ad ampio respiro edilizio.
5.4.2 I vincoli sovraordinati
5.4.2.1 Vincolo paesaggistico
L'area interessata dalla Variante non risulta assoggettata ad alcun vincolo paesaggistico
tra quelli indicati dal D.lgs. 42/2004.
Estratto Tavola V1 del Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale Vincoli paesaggistici
5.4.2.2 Vincolo idrogeologico
L'area oggetto di Variante non è ricompresa fra quelle soggette al vincolo idrogeologico
di cui alla L.R. 39/2000.
5.4.2.3 Aree protette e parchi
L'area oggetto di Variante risulta esterna ai Siti di Importanza Regionale (SIR) di cui alla
L.R. 56/2000 e al sistema dei parchi e aree protette di cui alla L.R. 49/95.
5.5 Il patrimonio storico-architettonico
5.5.1 Presenza di beni architettonici e culturali
l comparti originari e i sub comparti derivati non interessano beni architettonici o
culturali vincolati ai sensi della ex 1089/39.
23
5.6 Flora e fauna
5.6.1 Flora
La proposta di variante urbanistica non da luogo a particolari situazioni di criticità né
particolari interferenze nei riguardi dell'assetto attuale della flora del luogo risultando
assente di coltivazioni di pregio quali olivo o vigne. I terreni, attualmente asserviti a
seminativo, saranno trasformati in linea con le previsioni dei vigenti strumenti
urbanistici, localizzando per i singoli comparti, aree a verde pubblico da dimensionare in
base agli standard urbanistici previsti.
5.6.2 Fauna
Non si registra alcuna criticità in ordine alla fauna locale.
5.7 Rete infrastrutturale
In considerazione degli obiettivi della variante proposta, non si registrano interferenze
con la rete infrastrutturale esistente, di fatti i comparti originari e i sub comparti
derivati, andranno ad attestarsi su una viabilità pubblica, dalla quale articoleranno la
viabilità di smistamento all'interno delle area di trasformazione.
5.8 Rifiuti
In termini di rifiuti solidi urbani, la suddivisione in sub comparti non consegue ad
ulteriori criticità, in ordine al loro incremento e smaltimento, che sarà effettuato a carico
del gestori di zona, attraverso gli appositi punti di raccolta che saranno definiti
all'interno dei comparti in sede di approvazione dei singoli piani attuativi.
24
6. Valutazione delle possibili alternative
Esaminando in via speditiva le possibili alternative alla variante delle schede normative
"C Mss 04" e "Bc Mss 05", che prevede la formazione di due sub comparti per ciascuna
previsione vigente del Regolamento Urbanistico ovvero "C Mss04/A" e "C Mss 04/B" per
una, "Bc Mss 05/A" e "Bc Mss 05/B" per l'altra, si ritiene opportuno far presente quanto
segue:
obiettivo della variante è il superamento dell'impasse operativa che ha impedito ed
impedisce nel far si che tutte le parti in causa, trovassero un accordo unitario al fine di
presentare specifici piani attuativi delle previsioni urbanistiche, nel rispetto dei
dispositivi normativi vigenti delle singole schede perequative su indicate.
In tal senso, ad oggi, non si prefigura la possibilità di una Alternativa zero (ovvero
nessun intervento) in quanto, al perdurare delle condizioni sopra esposte, non si
riuscirebbe ad approvare gli strumenti attuativi volti all'esecuzione degli interventi con
rischio di decadenza delle previsioni del vigente Regolamento Urbanistico.
Per quanto esposto in narrativa alla presente relazione, in coerenza con l'art. 5 ultimo
paragrafo delle NTA del RU, si vanno a formare sub comparti tali da avere carattere di
organicità sia rispetto ai processi di trasformazione, sia per quanto riguarda la dotazione
infrastrutturale.
Pertanto si ritiene che il bilancio complessivo rispetto alla possibilità di non apportare la
modifica urbanistica proposta per i comparti "C Mss 04" e "Bc Mss 05", sia da
considerarsi senz'altro di segno positivo.
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7. Bilancio degli impatti
Il bilancio dei possibili impatti viene definito attraverso le interrelazioni delle
componenti del progetto e quelle ambientali ovvero stimando la probabilità di impatto
di ciascuna componente progettuale sulle singole componenti ambientali e verificando
le eventuali criticità sulle medesime al fine di apportare correzioni.
Tale bilancio viene condotto in tre fasi:
1. definizione della matrice di interrelazione fattore di impatto con le componenti
ambientali;
2. definizione dei criteri di significatività degli impatti;
3. stima degli impatti;
1) Matrice di interrelazione tra i Fattori di impatto/Componenti Ambientali
Le componenti della Variante alle vigenti previsioni dei comparti edificatori "C
Mss 04" e "Bc Mss 05" posti in via de' Procacci, da tenere in conto sono le
seguenti:
∗ [A]: Impatto delle trasformazioni edilizie conseguenti la creazione di sub
comparti edificatori identificati quali "C Mss 04/A" e "C Mss 04/B", "Bc Mss 05/A"
e "Bc Mss 05/B", e la loro attuazione.
Le componenti ambientali da tenere in conto per la fase di esercizio sono le
seguenti:
∗ Atmosfera e qualità dell’aria (aria)
∗ Ambiente Idrico (acqua)
∗ Suolo
∗ Sottosuolo
∗ Flora e vegetazione
∗ Fauna
∗ Emissioni acustiche (rumore)
∗ Interferenze elettromagnetiche (Em)
∗ Paesaggio
∗ Rifiuti
2) Criteri di significatività degli impatti
Gli impatti di cui tenere conto sono: reversibilità, durata, resilienza, pericolosità.
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Al fine di uniformare il criterio di analisi viene definita una scala di giudizio
qualitativa equiparata con valori di grandezza compresi tra 0 e 1.
Reversibilità: (reversibilità delle eventuali conseguenze provocate sull’ambiente):
Impatto reversibile 0
Impatti irreversibile 1
Durata: (durata degli effetti e delle eventuali conseguenze provocate
sull’ambiente):
Breve durata 0
Media durata 0,5
Lunga durata 1
Resilienza: (capacità delle componenti ambientali ad assorbire le eventuali
conseguenze provocate sull’ambiente senza perdere le proprie
caratteristiche):
Bassa resilienza 0
Media resilienza 0,5
Lunga resilienza 1
Pericolosità: (eventuali conseguenze provocate sull’ambiente e sull’uomo che
risultino dannose):
Pericolosità nulla 0
Pericolosità bassa 0,25
Pericolosità media 0,5
Pericolosità alta 1
1) Stima degli impatti
Ai fini della stima degli impatti viene introdotta anche una variabile dicotomica
dummy che assume due soli valori:
dummy = 0, se non si verifica un evento;
dummy = 1, ovvero l’evento si verifica.
Reversibilità Durata Resilienza Pericolosità Dummy Somma Peso
relativo
Reversibilità 1,0 0,5 0 1 2,50 0,3125
Durata 1,0 0,5 0 1 2,50 0,3125
Resilienza 0,5 0,5 0,0 1 2,00 0,250
Pericolosità 0 0,0 0 1 1,00 0,125
Dummy 0 0 0 0 0
TOTALE 8,00 1,00
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Impatto delle trasformazioni edilizie conseguenti la creazione di sub comparti
edificatori identificati quali "C Mss 04/A" e "C Mss 04/B", "Bc Mss 05/A" e "Bc Mss
05/B".
grandezza della componente progettuale indicata per la singola componente di progetto = Gi
Componente
ambientale Reversibilità
peso relativo
0,3125
Durata
peso relativo
0,3125
Resilienza
peso relativo
0, 250
Pericolosità
peso relativo
0, 125
Impatto
ambientale
IP
Gi Gi Gi Gi
Aria 0 0 0 0 0
Acqua 0 0 0 0 0
Suolo 1 1 0,50 0 0,750
Sottosuolo 1 1 0,50 0 0,750
Flora 0 0 0 0 0
Fauna 0 0 0 0 0
Rumore 0 0 0 0 0
Em 0 0 0 0 0
Paesaggio 1 1 0 0 0,625
Rifiuti 0 0,50 0,50 0 0,281
A questo punto è necessario operare attraverso un operazione di
normalizzazione dei valori ottenuti al fine di consentire un esatto confronto tra diversi
parametri ambientali, facendo uso del procedimento di standardizzazione, convertendo i
dati di impatto potenziale relativo attraverso la formula:
IPtotNorm= (IPtot,rel-IPtot,rel_min)/( IPtot,rel_max- IPtot,rel_min)
Il parametro di normalizzazione IPtotNorm è un valore compreso tra 0 e 1 e la
probabilità di impatto del progetto sulle componenti ambientali è ottenuto mediante la
definizione dei seguenti valori/soglia:
IPnorm < 0,50 Bassa probabilità di impatto
IPnorm compreso tra 0,50 e 0,75 Media probabilità di impatto
IPnorm > 0,75 Alta probabilità di impatto
Pertanto acquisito quale valore IPtot,rel_min il valore 0 e quale valore
IPtot,rel_max il valore 0,750 i valori normalizzati delle componenti ambientali sono i
seguenti:
Componente
ambientale
Impatto ambientale
Normalizzato
Considerato equivalenti le componenti
ambientali interessante in virtù delle procedura
di normalizzazione, la sommatoria degli
IPtotNorm divisa per il numero di componenti
aria 0,000
acqua 0,000
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Suolo 1 fornisce un valore di Impatto Potenziale della
trasformazione pari a 0,321 ovvero un valore
che indica una bassa probabilità di impatto
ambientale sulla sommatoria delle componenti
ambientali interessate.
Le criticità maggiori sono individuate dalle
trasformazioni del suolo, ed dall'incremento dei
rifiuti conseguenti alla realizzazione di
interventi edilizi legati ai comparti edificatori.
Nessuna delle operazioni in atto assume un
grado di pericolosità per la salute umana.
Sottosuolo 1
Flora 0,000
Fauna 0,000
rumore 0,000
em 0,000
Paesaggio 0,833
Rifiuti 0,375
Totale 3,208
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8. Esame della assoggettabilità della Variante a VAS
In relazione ai contenuti della Variante alle vigenti previsioni dei comparti edificatori "C
Mss 04" e "Bc Mss 05" posti in via de' Procacci proposta, e degli effetti ambientali attesi, si
possono trarre le seguenti conclusioni rispetto ai criteri di verifica di assoggettabilità
alla VAS di cui alla L.R. 10/2010 e ss.mm.ii. (Allegato 1 e art. 22):
- La variante non genera impatti significativi o rilevanti per le loro caratteristiche
di probabilità, durata, frequenza, reversibilità e cumulabilità;
- La variante comporta una modifica a 2 schede normative vigenti "C Mss 04" e "Bc
Mss 05" generando per ciascuna di esse due sub comparti da attuare in modo
separato ed autonomo gli uni dagli altri. Ciascun comparto è tale da avere
carattere di organicità sia rispetto ai processi di trasformazione che per quanto
riguarda la dotazione infrastrutturale;
- La variante non introduce rischi significativi per la salute umana, trattandosi di
interventi comunque coerenti con la vigente disciplina urbanistica e non modifica
gli obiettivi delle schede perequative originarie;
- La variante non riguarda od interessa in alcun modo aziende a rischio e con
produzioni insalubri o pericolose;
- Con la variante in oggetto non è da prevedersi il superamento dei livelli di qualità
ambientale o dei valori limite;
- Il quadro conoscitivo ambientale risulta adeguatamente aggiornato ed
approfondito e sono comunque previste le ordinarie indagini di approfondimento
in fase esecutiva;
- Per quanto riguarda l'uso intensivo del suolo, la Variante non determina
riduzione di terreni ad uso agricolo a favore di interventi edilizi, trattandosi di
aree già localizzate nel vigente Piano Strutturale come ambiti di crescita degli
insediamenti prevalentemente residenziali con insediamenti recenti
prevalentemente residenziali cosi confermato dalle schede perequative del
Regolamento Urbanistico;
- La Variante non interessa aree vulnerabili o di valore naturale o culturale;
- La Variante non riguarda aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello
nazionale, comunitario o internazionale, aree ZPS, SIC, SIR;
- Non si modifica il PS né i parametri del RU, e non si varia in modo significativo il
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quadro di riferimento per progetti ed altre attività, né per quanto riguarda
l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative né attraverso la
ripartizione delle risorse;
- Non si introducono modifiche che influenzano in modo significativo altri piani o
programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati, rispetto al quadro delineato
dagli strumenti vigenti;
- Le modifiche introdotte non sono rilevanti rispetto all'attuazione della normativa
comunitaria nel settore dell'ambiente.
Per le ragioni sovraesposte, considerato che la variante proposta di fatto introduce una
modifica di tipo minore, che non comporta impatti con caratteri critici né significativi
per quanto riguarda gli aspetti di cui al comma 2 dell'Allegato 1 della L.R. 10/2010, e
considerato quanto evidenziato nei precedenti paragrafi, si ritiene di poter affermare
che la variante alle vigenti previsioni dei comparti edificatori "C Mss 04" e "Bc Mss 05"
posti in via de' Procacci non determina nuovi significativi impatti sull'ambiente, né rischi
per la salute umana o per lo stesso ambiente od impatti su aree e paesaggi riconosciuti
come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale.
Di conseguenza si ritiene non necessario assoggettare a Valutazione Ambientale
Strategica la Variante al Regolamento Urbanistico di cui trattasi.
Il tecnico incaricato
Arch. Alessio Bartolozzi