COMUNE DI GRUMO NEVANO -...

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Via Vittorio Emanuele II, cond. Antinea - 81055 - Santa Maria Capua Vetere (Caserta) Dr. Marcello Monaco 0823 845735 338 4838580 E-mail: [email protected] DR. MARCELLO MONACO CHIMICO Autorizzazioni Ambientali Sicurezza e igiene del lavoro – Haccp Emissioni in atmosfera – Amianto Consulente ADR COMUNE DI GRUMO NEVANO PROVINCIA DI NAPOLI COMMITTENTE: SOFER S.A.S. Sede Legale ed Operativa :via Principe di Montemiletto 9 – Grumo Nevano (NA) OGGETTO: VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE ai sensi ART. 23 del D.Lgs. 152/06 (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI) DESCRIZIONE: RELAZIONE DI PROGETTO ELABORATO: R-1 DATA: NOVEMBRE 2015 IL TECNICO: DOTT. MARCELLO MONACO

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Via Vittorio Emanuele II, cond. Antinea - 81055 - Santa Maria Capua Vetere (Caserta)

Dr. Marcello Monaco 0823 845735 338 4838580 E-mail: [email protected]

DR. MARCELLO MONACO CHIMICO

Autorizzazioni Ambientali Sicurezza e igiene del lavoro – Haccp

Emissioni in atmosfera – Amianto Consulente ADR

COMUNE DI GRUMO NEVANO

PROVINCIA DI NAPOLI

COMMITTENTE:

SOFER S.A.S. Sede Legale ed Operativa :via Principe di Montemiletto 9 – Grumo Nevano (NA)

OGGETTO:

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE ai sensi ART. 23 del D.Lgs. 152/06 (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

DESCRIZIONE:

RELAZIONE DI PROGETTO

ELABORATO:

R-1 DATA: NOVEMBRE 2015

IL TECNICO:

DOTT. MARCELLO MONACO

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

.

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INDICE PREMESSA ......................................................................................................................... 3

RICHIEDENTE ................................................................................................................... 3

REQUISITI DEL DIRETTORE TECNICO .................................................................... 3

LOCALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO .......................................................................... 4

VARIAZIONE CHE SI INTENDE EFFETTUARE ....................................................... 4

DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE FISICHE E TECNICHE DELLE

OPERE PRINCIPALI E ACCESSORIE PROPOSTE, NONCHE’ DELLE

TECNOLOGIE ADOTTATE.............................................................................................. 5

DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DI PROCESSO E

DI FUNZIONAMENTO ..................................................................................................... 7

DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLE AREE AL SERVIZIO DELL’IMPIANTO

CON INDICAZIONE ANCHE GRAFICA DELLE RISPETTIVE SUPERFICI ....... 9

CAPACITA’ DELL’IMPIANTO (IN TONS E MC ) ................................................... 11

STOCCAGGIO MASSIMO CONTEMPORANEO ED ULTERIORI

PRECISAZIONI SULLE MODALITÀ DI GESTIONE .............................................. 13

CARATTERISTICHE DELLA PAVIMENTAZIONE ................................................... 15

DESCRIZIONE DEL CICLO DI LAVORAZIONE .................................................... 15

CAPACITÀ DI TRATTAMENTO GIORNALIERO ..................................................... 32

PRODOTTI OTTENUTI DALL’ATTIVITÀ DI RECUPERO ..................................... 34

MODALITÀ DI GESTIONE DELLE MPS ................................................................... 34

GESTIONE DELLE ACQUE DI SCARICO ................................................................ 36

RISERSE UTLIZZATE E LORO APPROVVIGIONAMENTO ................................. 37

DESCRIZIONE DELLA VIABILITÀ D’ACCESSO ................................................... 38

ALLEGATI

1. Schede tecniche attrezzature utilizzate

a. Scheda tecnica pressocesoia

b. Scheda tecnica pressa

c. Scheda tecnica spelacavi

d. Scheda tecnica impianto recupero rame da cavi

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V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

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PREMESSA

Oggetto della presente relazione tecnica è la descrizione delle

caratteristiche progettuali, costruttive e gestionali dell’impianto

SOFER S.a.s., dedito ad attività di recupero rifiuti pericolosi e non .

L’attività di cui in argomento sarà effettuata nell’impianto

ubicato in via Principe di Montemiletto,9 - ex località Trivio Della

Maddalena - Grumo Nevano (Na).

RICHIEDENTE

Ditta: SOFER S.a.s. con sede legale ed operativa in via Principe di

Montemiletto, 9 - ex località Trivio della Maddalena -80028 Grumo

Nevano (NA) CF 03216500631/P.IVA 01281201218.

Amministratore Unico: Graziano Pasquale nato a Frattamaggiore

(NA) il 11/12/1977, CF GRZPQL77T11D789T, e residente a

Sant’Arpino (CE) in via Federico Fellini.

REQUISITI DEL DIRETTORE TECNICO

Il Direttore Tecnico è il sig. Graziano Pasquale, che ha maturato

esperienza come Direttore Tecnico di impianto di gestione rifiuti.

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LOCALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO

Il sito dove verrà svolta l’attività è localizzato nel Comune di

Grumo Nevano (NA) in via Principe di Montemiletto 9 - ex località

Trivio Della Maddalena, censito al Catasto al Foglio n° 1, particella

1197.

Tale area non ricade in aree vincolate ai sensi degli articoli

136, 142 e 157 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42

(Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10

della legge 6 luglio 2002, n.137), e successive modifiche, nonché

in ambiti sottoposti a misure di salvaguardia e protezione

ambientale derivanti da specifici disposti normativi (aree protette,

siti di importanza comunitaria, zone speciali di conservazione, zone

di protezione speciale, aree soggette ad interferenze con attività

produttive con presenza di sostanze pericolose, aree con presenza

naturale di amianto, aree vulnerabili ed altro).

VARIAZIONE CHE SI INTENDE EFFETTUARE

L’impianto in oggetto è già autorizzato, tramite

Autorizzazione Unica Ambientale rilasciata dal Comune di Grumo

Nevano con prot. n. 12459 del 28/10/2015, a svolgere attività di

messa in riserva (R13) di rifiuti non pericolosi ai sensi dell’art. 216

del D.Lgs. 152/06 ed a scaricare in pubblica fognatura come da

art.124 del D.Lgs. 152/06 .

La società intende modificare il ciclo di lavorazione ed, in

particolare:

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introducendo l’attività di recupero (R12-R4) per i rifiuti

metallici non pericolosi (in parte già autorizzati in sola

R13);

introducendo l’attività di recupero (R12-R4) per i rifiuti

costituiti da RAEE (in parte già autorizzati in sola R13);

aggiungendo l’attività di recupero cavi non pericolosi

(già autorizzati in sola R13) con l’installazione di una

linea di trattamento;

introducendo l’attività di recupero R12 per i rifiuti non

metallici non pericolosi (in parte già autorizzati in sola

R13);

aggiungendo rifiuti pericolosi in solo stoccaggio;

diminuendo il quantitativo totale dei rifiuti da trattare

(che passano da 60000 tons/anno a 54300

tons/anno).

DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE FISICHE E

TECNICHE DELLE OPERE PRINCIPALI E ACCESSORIE PROPOSTE, NONCHE’ DELLE TECNOLOGIE ADOTTATE

Il sito oggetto della Valutazione Impatto Ambientale ha una

superficie totale di mq. 3600 circa così suddivisa:

Palazzina uffici in muratura portante ed elementi metallici,

caratterizzato da un piano fuori terra, di circa 121 mq avente

accessi indipendenti da area a cielo libero.

In tale piano sono presenti:

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il servizio igienico;

l’ufficio amministrativo;

area deposito;

area vendita;

antibagno;

spogliatoio.

Piazzale esterno che sarà suddiviso nelle seguenti aree:

zona ingresso;

zona di manovra;

zona di conferimento iniziale;

pozzo e gruppo di pressurizzazione vicino l’ingresso,

coperto da tettoia;

cassoni per lo stoccaggio di rifiuti sul lato destro con le

tipologie corrispondenti indicate;

n. 2 aree di stoccaggio rifiuti metallici ferrosi nella parte

centrale;

area coperta da tettoia sul lato sinistro, adibita in

sequenza ad officina, stoccaggio rifiuti pericolosi,

bonifica RAEE, deposito temporaneo rifiuti prodotti,

trattamento cavi;

n.2 cassoni per lo stoccaggio dei rifiuti metallici non

ferrosi antistanti la tettoia;

n.5 cassoni per lo stoccaggio dei cavi di fianco all’area

trattamento cavi elettrici;

area stoccaggio MPS di circa 65 mq.

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Per esattezza si riportano la presenza di pesa all’entrata, un

cassone utilizzato per deposito materiale e due magazzini posti

lungo il lato destro a partire dall’ingresso.

L’ingresso è garantito da un cancello scorrevole. L’aerazione

e l’illuminazione di tutti i locali sono garantiti da climatizzatori o

aerazione naturale, da impianti di illuminazione o luce naturale.

Il piazzale ha dimensioni tali da consentire un'agevole

movimentazione dei mezzi e delle attrezzature in ingresso ed in

uscita; esso è ricoperto da pavimento industriale dotato di sistema

di raccolta delle acque di prima pioggia che confluiscono in un

impianto di depurazione riportato nella planimetria impiantistica

allegata (Layout PL2).

L’area dell’impianto è interamente recintata su quattro lati

con muro in c.a. .

L’acqua per i servizi igienici sarà assicurata grazie ad

opportuno allaccio della rete idrica all’acquedotto comunale.

DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DI PROCESSO E DI FUNZIONAMENTO

L’impianto in argomento consta essenzialmente delle

seguenti unità impiantistiche:

n. 1 impianto di trattamento cavi (premacinatore, mulino e

deposito plastica da cavi );

n. 1 pressocesoia;

n. 1 pressa;

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n. 15 cassoni di circa 30 mc posti sul piazzale e dedicati allo

stoccaggio dei seguenti rifiuti:

metalli ferrosi (4) e non ferrosi (5);

rifiuti costituiti da cavi (5);

pneumatici e camere d’aria;

n. 6 cassoni da 1 mc posti sul piazzale all’aperto, adiacenti ai

precedenti, così suddivisi:

n.1 cassone per imballaggi e vetro di scarto;

n.1 cassone per carta e cartone;

n.1 cassone per legno;

n.1 per la plastica;

n.2 cassoni per deposito temporaneo;

n. 12 cassoni da 1 mc per lo stoccaggio di metalli non ferrosi sotto

tettoia in posizione quasi centrale;

n. 4 cassoni per limatura e trucioli e n. 2 cassoni per materiali non

ferrosi sempre da 1 mc posti in posizione adiacente ai precedenti

all’aperto;

n. 11 contenitori di 1 mc dedicati allo stoccaggio (lateralmente

sotto la tettoia, nell’area adiacente l’officina) dei rifiuti pericolosi in

particolare di batterie, cavi, filtri olio, olio, imballaggi, tubi

fluorescenti, rifiuti metallici pericolosi;

n. 6 contenitori di circa 1 mc posti sotto tettoia e dedicati allo

stoccaggio dei Raee;

deposito temporaneo plastica da cavi e big bags per plastica, posti

sotto tettoia, adiacenti l’area trattamento cavi;

area stoccaggio MPS sul piazzale esterno in fondo, di circa 65 mq;

n.2 aree di stoccaggio in cumuli rifiuti metallici ferrosi sul piazzale

esterno, nell’ area centrale, di 116 mq e 44 mq.

n. 1 pesa bilico;

n.1 sollevatore a gasolio;

n.1 caricatore;

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n.1 impianto di depurazione delle acque di scarico, interrato;

n. 1 pozzo a tenuta per la raccolta dei reflui provenienti dai servizi

igienici degli uffici di circa 8 mc.

n.1 rilevatore portatile di radioattività.

DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLE AREE AL SERVIZIO DELL’IMPIANTO CON INDICAZIONE ANCHE GRAFICA DELLE RISPETTIVE SUPERFICI

Le superfici per lo stoccaggio dei rifiuti in ingresso si dividono

in aree all’aperto ed aree coperte da tettoia.

La prima, situata all’aperto, si trova alla destra dell’ingresso, ed è

costituita da:

n. 3 cassoni da 30 mc per lo stoccaggio di metalli non

ferrosi;

n. 4 cassoni da 30 mc per lo stoccaggio di metalli ferrosi;

n. 1 cassone da 30 mc per lo stoccaggio di pneumatici e

camere d’aria

n. 4 cassoni da circa 1 mc per lo stoccaggio di legno,

plastica, carta e cartone, imballaggi e vetri di scarto;

n. 2 cassoni da circa 1 mc con funzione di deposito

temporaneo.

La seconda, adiacente alla precedente e situata ancora all’aperto,

è parzialmente delimitata da muratura. Essa comprende

n. 2 aree di per lo stoccaggio di metalli ferrosi;

n. 1 area per il conferimento iniziale.

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La terza, in fondo sul lato sinistro, situata anch’essa all’aperto,

comprende:

n. 1 area di stoccaggio MPS di circa 65 mq;

n.5 cassoni da 30 mc per lo stoccaggio di cavi;

La quarta, sotto tettoia, è suddivisa in :

area trattamento cavi (solo il pre-macinatore è situato al

di fuori dell’area coperta da tettoia);

area deposito temporaneo rifiuti prodotti ( big bags e

deposito temporaneo di plastica proveniente dai cavi);

area per trattamento e bonifica RAEE;

area per lo stoccaggio di rifiuti pericolosi secondo i codici

indicati in planimetria PL1;

officina;

n. 2 cassoni da 30 mc all’aperto per lo stoccaggio di

metalli non ferrosi, di fronte l’area di deposito temporaneo

citata.

La quinta, a sinistra rispetto all’ingresso principale, è costituita

da:

area sotto tettoia, dedita allo stoccaggio dei metalli non

ferrosi;

area uffici e servizi adiacente.

Tutte le aree permettono la separazione dei rifiuti dal suolo

sottostante. Si sottolinea che i cassoni mobili utilizzati posseggono

adeguati requisiti di resistenza in relazione alle proprietà chimico-

fisiche ed alle caratteristiche dei rifiuti contenuti. Gli stessi cassoni

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V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

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sono a tenuta stagna e dotati di copertura amovibile atta ad

impedire ogni contatto dei rifiuti stoccati con l’acqua piovana.

CAPACITA’ DELL’IMPIANTO (IN TONS E MC )

Schema Di

Flusso Cer Descrizione

Modalità di

stoccaggio Attività

Quantità

Tonns/a

nno

1 GESTIONE RIFIUTI METALLICI FERROSI

100210 Scaglie di laminazione

Area impermeabilizzata

su piazzale Cassoni da 30 mc

R13-R12-R4 12000

120101 Limatura e trucioli di

materiali ferrosi

120102 Polveri e particolato di

materiali ferrosi

150104 Imballaggi metallici

160106

Veicoli fuori uso, non

contenenti liquidi né

altre componenti

pericolose

160117 Metalli ferrosi

160122 Componenti non

specificati altrimenti

170405 Ferro e acciaio

191001 Rifiuti di ferro e acciaio

191202 Metalli ferrosi

200140 Metallo

200307 Rifiuti ingombranti

2 GESTIONE RAEE PERICOLOSI E NON

160214

Apparecchiature fuori

uso, diverse da quelle di

cui alle voci da 160209*

a 160213*

Cassoni da 1 mc R13-R12-R4 3000

160216 Componenti rimossi da

apparecchiature fuori

uso, diversi da 160215*

200136

Apparecchiature

elettriche ed elettroniche

fuori uso, diverse da

quelle di cui alle voci

200121, 200123

e200135

160209* Trasformatori e

contenitori contenenti

PCB

160210*

Apparecchiature fuori uso contenenti PCB o da

essi contaminate,

diverse da quelle di cui

alla voce 160209

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

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12

160213*

apparecchiature fuori

uso, contenenti

componenti pericolosi

diversi da quelli di cui

alle voci 160209 e 160212

160215*

componenti pericolosi

rimossi da

apparecchiature fuori

uso

200123* apparecchiature fuori

uso contenenti

clorofluorocarburi

3 GESTIONE RIFIUTI METALLICI NON FERROSI NON PERICOLOSI

110501 Zinco solido

Cassoni da 30 mc Cassoni da 1 mc

R13-R12-R4 9000

120103 Limatura e trucioli di

materiali non ferrosi

120104 Polveri e particolato di

materiali non ferrosi

150104 Imballaggi metallici

170401 Rame, bronzo, ottone

170402 Alluminio

170403 Piombo

170404 Zinco

170406 stagno

170407 Metalli misti

191002 Rifiuti di metalli non

ferrosi

191203 Metalli non ferrosi

200140 Metallo

200307 Rifiuti ingombranti

4 GESTIONE RIFIUTI COSTITUITI DA CAVI NON PERICOLOSI

170411 Cavi, diversi da quelli di

cui alla voce 170410 Cassoni da 30 mc R13-R12-R4 21000

5 GESTIONE RIFIUTI NON PERICOLOSI NON

METALLICI

150103 imballaggi in legno

Cassone da 30 mc Cassoni da 1 mc

R13-R12 3000

170201 legno

200138 legno, diverso da quello

di cui alla voce 200138

160103 pneumatici fuori uso

150102 imballaggi in plastica

160119 plastica

170203 plastica

200139 plastica

150106 imballaggi in materiali

misti

150101 imballaggi in carta e

cartone

200101 carta e cartone

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150107 imballaggi in vetro

160120 vetro

170202 vetro

200307 Rifiuti ingombranti

TOTALE 48000

Schema di flusso Cer Descrizione Modalità di

stoccaggio Attività

Quantità

Tonns/anno

6 GESTIONE RIFIUTI PERICOLOSI

130208* altri oli per motori,

ingranaggi e

lubrificazione

Cassoni da 1

mc R13-D15

1500

150110*

Imballaggi contenenti

residui di sostanze

pericolose o contaminati

da tali sostanze

900

160107* Filtri dell’olio

1500

160601* Batterie al piombo

1500

170409* Rifiuti metallici

contaminati da sostanze

pericolose

300

170410*

Cavi, impregnati di olio,

di catrame di carbone o

di altre sostanze

pericolose

300

200121* tubi fluorescenti ed altri

rifiuti contenenti

mercurio

300

TOTALE 6300

STOCCAGGIO MASSIMO CONTEMPORANEO ED ULTERIORI PRECISAZIONI SULLE MODALITÀ DI GESTIONE

Per i rifiuti non pericolosi aventi codice CER a specchio sarà

prevista analisi chimica e/o merceologica prima che gli stessi siano

accettati in impianto.

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V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

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Quantità stoccaggio massimo contemporaneo: 787,2 tonns

di cui Rifiuti non pericolosi ~768 t

Rifiuti pericolosi ~19,2 t

Con la precisazione che:

In assenza di vincoli di ordine tecnico è consentita la

compensazione nelle quantità programmate per le diverse

tipologie di rifiuti autorizzate a condizione che non sia mai

superata, in nessun momento, la quantità totale massima

autorizzata ne’ la quantità massima di rifiuti pericolosi autorizzata,

significando che è possibile aumentare solo quella dei rifiuti non

pericolosi a scapito di quella dei rifiuti pericolosi, nei limiti

complessivi.

Per quanto attiene alla miscelazione dei rifiuti, si confermano

tutte le prescrizioni contestualizzate rispetto alle ultime modifiche

introdotte al D.lgs. 152/2006 mediante il D.Lgs. 205/2010. A tal

proposito si riporta per completezza quanto testualmente indicato

all’interno del succitato D.Lgs. 205/2010:

Articolo 187 (Divieto di miscelazione di rifiuti pericolosi)

1. È vietato miscelare rifiuti pericolosi aventi differenti caratteristiche di

pericolosità ovvero rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi. La

miscelazione comprende la diluizione di sostanze pericolose.

2. In deroga al comma 1, la miscelazione dei rifiuti pericolosi che non

presentino la stessa caratteristica di pericolosità, tra loro o con altri

rifiuti, sostanze o materiali, può essere autorizzata ai sensi degli articoli

208, 209 e 211 a condizione che:

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

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a) siano rispettate le condizioni di cui all'articolo 177, comma 4, e

l’impatto negativo della gestione dei rifiuti sulla salute umana

e sull’ambiente non risulti accresciuto;

b) l’operazione di miscelazione sia effettuata da un ente o da un’impresa che ha ottenuto un’autorizzazione ai sensi degli articoli 208, 209 e 211;

c) l’operazione di miscelazione sia conforme alle migliori tecniche disponibili di cui all’articoli 183, comma 1, lettera nn).

CARATTERISTICHE DELLA PAVIMENTAZIONE

Nei centri di raccolta rifiuti le pavimentazioni ricoprono un ruolo

fondamentale, in quanto non solo devono resistere nel tempo al

traffico di mezzi pesanti, ma anche sopportare forti aggressioni

chimiche ed evitare le contaminazioni di falda.

Nel caso specifico è già presente pavimentazione in cls

industriale con opportune resistenze meccaniche e chimiche.

DESCRIZIONE DEL CICLO DI LAVORAZIONE

Circa i dettagli tecnici delle attrezzature ed apparecchiature

da installare, si riportano in allegato le specifiche tecniche delle

attrezzature da utilizzare.

Circa poi le modalità gestionali dell’attività in oggetto si

riporta di seguito la descrizione.

I rifiuti, giunti all’impianto vengono sottoposti ad una

operazione di controllo, per la relativa accettazione, nella piazzola

di conferimento iniziale; le verifiche effettuate in questa fase sono

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

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di estrema importanza in quanto propedeutiche ed imprescindibili

per l’accettazione del rifiuto conferito che viene consentita solo

allorquando siano state soddisfatte le seguenti condizioni

operative:

- Conformità dei rifiuti rispetto alla descrizione riportata nei

formulari di accompagnamento di cui all’art 190 del Dlgs

152/06;

- Corretta compilazione del formulario rifiuti;

- Conformità dei rifiuti rispetto alla eventuale classificazione

analitica allegata al formulario di accompagnamento;

- Eventuale conformità del rifiuto conferito al documento di

omologa ed autorizzazione al conferimento dello stesso,

emesso dal responsabile di gestione dell’impianto.

La piazzola di conferimento iniziale è pavimentata con

cemento industriale.

Una volta accettato, il rifiuto viene collocato nelle specifiche

zone e strutture di stoccaggio ben delimitate nelle planimetrie di

progetto.

I rifiuti vengono avviati a n. 6 diversi tipi di trattamento, a

seconda del codice cer, delle caratteristiche fisiche, delle capacità

impiantistiche e delle esigenze commerciali.

Le tipologie di trattamento sono

1. gestione rifiuti metallici ferrosi non pericolosi;

2. gestione RAEE;

3. gestione rifiuti metallici non ferrosi non pericolosi;

4. gestione rifiuti costituiti da cavi non pericolosi;

5. gestione rifiuti non metallici non pericolosi;

6. gestione rifiuti pericolosi.

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

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Di seguito saranno descritti i 6 processi di trattamento con i

relativi lay-out.

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

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1 GESTIONE DEI RIFIUTI METALLICI FERROSI NON

PERICOLOSI

Tutti i rifiuti ferrosi in ingresso sono gestiti in modalità di

messa in riserva R13, selezione e cernita R12, recupero R4.

La selezione e cernita (R12) è effettuata sia manualmente

che con mezzi mobili meccanici per allontanare i materiali estranei

quali carta, plastica, legno etc.

I rifiuti trattati in R13 e/o R12 per questa tipologia sono

avviati interamente o solo in parte all’ operazione di recupero R4

(possono essere accettati in impianto anche direttamente in

attività R4). Infatti alcuni rifiuti ferrosi possono avere

caratteristiche tali da poter essere utilizzati per produrre “End of

Waste” (adatta ad essere destinata all’industria metallurgica)

rispondente alle specifiche del Regolamento 333/2011/UE.

Essi, dopo la fase di conferimento, sono avviati alla fase di

pressocesoiatura e/o pressatura per la produzione di End of Waste

che sono stoccati nella zona dedicata allo stoccaggio MPS (in

cumuli). Le operazioni di recupero (R4) sono realizzate

esclusivamente su area impermeabile.

Gli scarti provenienti dalle operazioni di recupero sono

depositati nell’area indicata in planimetria (deposito temporaneo).

Inoltre per definire le corrispondenze con le specifiche al

Regolamento 333/2011/UE, le End of Waste (ex materie prime

secondarie) prodotte dall’attività di recupero saranno

periodicamente analizzate per le verifiche di propria competenza.

Nella pagina successiva viene riassunto lo schema a blocchi

per questa fase.

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

19

SCHEMA DI FLUSSO TRATTAMENTO RIFIUTI METALLICI FERROSI

CER 100210 120101 120102 150104 160106 160117 160122 170405 191001 191202 200140

Recupero R4 presso il proprio impianto

rifiuti metallici da sottoporre a recupero

scarti Selezione e cernita

Deposito temporaneo

1

Conferimento a terzi autorizzati

Recupero presso altri impianti

Conferimento presso impianti di recupero e/o smaltimento

Conferimento ad utilizzatori finali

End of Waste (ex MPS)

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

20

GESTIONE RAEE

Una sezione dell’impianto è dedicata alla gestione delle

apparecchiature elettriche ed elettroniche pericolose e non, le

quali, in fase di messa in riserva, sono stoccate in cassoni a tenuta

nell’area sotto la tettoia laterale come evidenziato in planimetria.

I Raee sono poi disassemblati nella zona “trattamento e

bonifica Raee” dove le apparecchiature sono smontate

manualmente e le parti sono divise a seconda delle caratteristiche

fisiche e chimiche: in particolare viene effettuata l’asportazione di

parti mobili delle apparecchiature quali sportelli, componenti e

cablaggi elettrici, guarnizioni in pvc e/o gomma, parti in cristallo,

in acciaio, in plastica, schede elettriche ed elettroniche, pile,

batterie, oli anche contenenti PCB, parti contenenti CFC, tubi

catodici etc.

Si precisa che il tipo di gestione dei Raee previsto

nell’impianto è organizzato come stabilito dall’allegato VIII del

D.lgs. 49/2014 e le modalità sono conformi a quanto stabilito

nell’allegato VII del succitato decreto.

Nella pagina successiva viene riassunto il lay-out per questa

fase.

2

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

21

SCHEMA DI FLUSSO GESTIONE RAEE

CER 160214 160216 200136 160209* 160210* 160213* 160215* 200123*

apparecchiature prive di imballaggio

scatole in plastica, cartone, pellicola, polistirolo etc

Conferimento a smaltimento/recupero

R13 Selezione e cernita

Deposito temporaneo

2

Disassemblaggio RAEE attività R12 e/o R4

Rifiuti pericolosi e non e/o MPS prodotti dall’attività di disassemblaggio

Rifiuti destinati a recupero e/o MPS destinati ad utilizzatori finali

scarti

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

22

3 GESTIONE DEI RIFIUTI METALLICI NON FERROSI NON

PERICOLOSI

Tutti i rifiuti metallici non ferrosi non pericolosi in ingresso

sono gestiti in modalità di messa in riserva R13, selezione e

cernita R12 ed eventuale R4.

La selezione e cernita (R12) è effettuata sia manualmente

che con mezzi mobili meccanici per allontanare i materiali estranei

quali carta, plastica, legno etc.

Nel caso faccia solo attività di messa in riserva R13 e

selezione e cernita R12 le operazioni consistono nell’asportazione

delle sostanze estranee (qualora presenti) e la successiva cernita

manuale. Alla fine del processo i rifiuti sono stoccati nell’area

dedicata a tale tipologia.

Inoltre per definire la qualità del rifiuto con le specifiche

normative la ditta provvederà periodicamente ad eseguire le

verifiche di propria competenza.

I rifiuti trattati in R13 e/o R12 per questa tipologia sono

avviati interamente o solo in parte alla operazione di recupero R4

(possono essere accettati in impianto anche direttamente in

attività R4). Infatti alcuni rifiuti non ferrosi possono avere

caratteristiche tali da poter essere utilizzati per produrre “End of

Waste” (adatto ad essere utilizzato nell’industria metallurgica)

rispondente alle specifiche del Regolamento 333/2011/UE e del

Regolamento 715/2013/UE.

Essi, dopo la fase di conferimento, selezione e cernita sono

eventualmente avviati alla fase di pressocesoiatura, pressatura

per la produzione di End of Waste che sono stoccati nella zona

dedicata allo stoccaggio MPS (in cumuli). Le operazioni di recupero

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

23

(R4) destinati al riciclo, sono realizzate esclusivamente su

superficie impermeabile.

Gli scarti provenienti dalle operazioni di recupero sono

depositati nell’area indicata anch’essa in planimetria.

Inoltre per definire le corrispondenze con le specifiche del

Regolamento 333/2011/UE e del Regolamento 715/2013/UE UNI-

EN 333/2011 delle End of Waste (ex materie prime secondarie)

prodotte dall’attività di recupero la ditta provvede periodicamente

ad eseguire le verifiche di propria competenza.

Nella pagina successiva viene riassunto lo schema a blocchi

per questa fase.

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

24

SCHEMA DI FLUSSO GESTIONEO RIFIUTI METALLICI NON FERROSI

CER 110501 120103 120104 150104 170401 170402 170403 170404 170406 170407 191002 191203 200140 200307

Recupero R4 presso il proprio impianto

rifiuti metallici da sottoporre a recupero

scarti Selezione e cernita

Deposito temporaneo

3

Conferimento a terzi autorizzati

Recupero R4 presso altri impianti

Conferimento presso impianti di recupero e/o smaltimento

Destinato ad utilizzatori finali

End of Waste (ex MPS)

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

25

GESTIONE RIFIUTI COSTITUITI DA CAVI

Questi rifiuti sono stoccati in 5 cassoni ubicati all'esterno

prima di essere avviati alla fase di recupero effettuata con un

apposito impianto di trattamento dei cavi.

L'impianto (vedi scheda allegata – allegato 1) è in grado

di separare

i metalli ferrosi;

i metalli non ferrosi;

l’involucro esterno in gomma o plastica.

L’impianto di triturazione dei cavi è un impianto che consta

essenzialmente delle seguenti apparecchiature connesse tra loro in

cascata:

1. Premacinatore dotato di rialzo;

2. Nastro di carico (senza deferrizzatore) con tramoggia di carico;

3. Nastro dosatore;

4. Nastro di carico con deferrizzatore;

5. Mulino a lame rotanti;

6. ZIG-ZAG;

7. Polverizzatore con inverter e trasporto pneumatico;

8. Separatore ad aria;

9. Filtro abbattimento polveri a 32 maniche con elettroventola.

I cavi provenienti dall’area di selezione e cernita saranno

caricati nel premacinatore che consiste in un mulino azionato da

un motore elettrico. Esso provvederà ad una prima fase di

macinazione dei cavi. Gli spezzoni di cavi saranno allontanati dal

premacinatore con il nastro di carico e successivamente il nastro

dosatore gestirà i quantitativi da mandare a valle della catena.

4

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

26

A questo punto, grazie alla presenza di un tamburo

magnetico sul nastro di carico con deferrizatore, saranno eliminate

le componenti ferrose presenti nel materiale pretriturato.

Il materiale deferrizzato verrà allora introdotto all’interno del

mulino a lame rotanti dove subirà una grossolana macinazione

finalizzata alla separazione del conduttore (rame) dall’isolante

(plastica o gomma). Il materiale frantumato passerà poi

attraverso lo ZIG-ZAG che separerà il cavo capillare da quello

rigido. Una divisione di questo genere consentirà la divisione tra

materiale leggero e pesante evitando che quest’ultimo passi nel

polverizzatore sforzando inutilmente il componente.

Dopo la selezione realizzata dallo ZIG-ZAG, il polverizzatore,

utilizzando la tecnologia della macinazione a secco mediante un

passaggio del materiale tra lame e corazze dentate, “impallinerà”

il materiale al fine di migliorare la separazione successiva.

I granuli di materiale verranno a tal proposito introdotti in un

separatore ad aria in grado di separare il rame dalla plastica e altri

materiali che hanno peso specifico diverso tra loro.

Le polveri ottenute da questa lavorazione saranno abbattute

mediante l’uso di un apposito filtro a maniche con elettroventola.

Nella pagina successiva viene riassunto il lay-out per questa

fase.

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

27

SCHEMA DI FLUSSO GESTIONE RIFIUTI COSTITUITI DA CAVI

CER 170411

Scarti (plastica e gomma)

Conferimento ad impianti smaltimento/recupero

Deposito temporaneo

Impianto di trattamento

(trituratore cavi)

Recupero R4 presso il proprio impianto

End of Waste/Ex M.P.S. (rame, alluminio e metalli ferrosi)

4

Punto di emissione E1 Messa in riserva, selezione e cernita

Vendita

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

28

5 GESTIONE DEI RIFIUTI NON PERICOLOSI

Tutti i rifiuti non pericolosi in ingresso sono gestiti in modalità

di messa in riserva R13 e selezione e cernita R12.

In questa fase i rifiuti sono stoccati all’interno di cassoni di

varie dimensioni ubicati all'aperto sul piazzale.

La selezione e cernita (R12) è effettuata sia manualmente

che con mezzi mobili meccanici per allontanare eventuali materiali

estranei.

Nella pagina successiva viene riassunto il lay-out per questa

fase.

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

29

SCHEMA DI FLUSSO GESTIONE RIFIUTI NON PERICOLOSI

CER 150103 170201 200138 160103 150102 160119 170203 200139 150106 150101 200101 150107 160120 170202 200307

conferimento ad impianti di recupero

deposito temporaneo R12 selezione e cernita

5

R13 messa in riserva e/o selezione e cernita scarti

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

30

6 GESTIONE DEI RIFIUTI PERICOLOSI

Tutti i rifiuti pericolosi in ingresso sono gestiti solo in

modalità di messa in riserva R13.

In questa fase i rifiuti sono stoccati all’interno di cassoni posti

su superficie impermeabile al di sotto della tettoia.

Nella pagina successiva viene riassunto il lay-out per questa

fase.

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

31

SCHEMA DI FLUSSO GESTIONE RIFIUTI PERICOLOSI

CER 130208* 150110* 160107* 160601* 170409* 170410* 200121*

Messa in riserva (R13)

6

Conferimento presso impianti di recupero

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

32

CAPACITÀ DI TRATTAMENTO GIORNALIERO

Si riporta di seguito una tabella riepilogativa contenente, per

ogni singolo ciclo di lavorazione, i dati relativi alla capacità di

trattamento giornaliero in riferimento alla dotazione impiantistica,

alle ore di lavoro e al numero di operai.

Si precisa che l’intero impianto lavorerà 8 ore/giorno utilizzando

circa 5 operai.

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

33

CICLO DI LAVORAZIONE SUPERFICI DI GESTIONE

DEDICATE, MACCHINARI ED ATTREZZATURE

CAPACITÀ MASSIMA DI STOCCAGGIO

(RIF. DGR 81/2015)

CAPACITA’ IMPIANTISTICA

QUANTITATIVI RICHIESTI DALLA

SOFER 300 GG

LAVORATIVI/ANNO

1 GESTIONE RIFIUTI

METALLICI FERROSI Superficie di stoccaggio (160 mq)

4 Cassoni (120 mc )

280 mc/g

84000 mc/a

Pressocesoia + pressa ~100 t/giorno

30.000 t/a

30.000 t/a 25.000 mc/a

2 GESTIONE RAEE 6 Cassoni (6 mc) 6 mc/g

900 mc/a

Disassemblaggio con attrezzature manuali

10 t/g 3.000 t/a

3.000 t/a 2.500 mc/a

3

GESTIONE RIFIUTI METALLICI NON FERROSI NON PERICOLOSI

5 Cassoni ( 150 mc ) 150 mc/g

45000 mc/g

Pressocesoia + pressa ~100 t/giorno

30.000 t/a

30.000 t/a

25.000 mc/a

4

GESTIONE RIFIUTI COSTITUITI DA CAVI

NON PERICOLOSI 5 Cassoni (150 mc)

150 mc/g

45000 mc/g

Linea trattamento cavi ~70 tonn/giorno

21.000 t/a

21.000 t/a 21.000 mc/a

5

GESTIONE RIFIUTI NON PERICOLOSI NON

METALLICI

6 Cassoni (6 mc) 1 Cassone (30 mc )

36 mc/g

10800 mc/g

Nessun impianto 3.000 t/a

3.000 mc/a

6 GESTIONE RIFIUTI

PERICOLOSI 11 Cassoni ( 11 mc )

11 mc/g

3300 mc/a

Nessun impianto 3.300 t/a

3.300 mc/a

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

34

PRODOTTI OTTENUTI DALL’ATTIVITÀ DI RECUPERO

PRODOTTI FINALI DESTINAZIONE FINALE

“End of waste“ ex MPS Utilizzatori

finali

Rifiuti non pericolosi Impianti di recupero o smaltimento

Rifiuti pericolosi Impianti di recupero o smaltimento

MODALITÀ DI GESTIONE DELLE MPS

Una volta ultimate le operazioni di recupero (R4), le ex MPS

prodotte saranno stoccate all’interno di un’area appositamente

adibita sul piazzale esterno in attesa di essere conferite agli

utilizzatori finali. Per completezza si riporta nel seguito il dettaglio

di alcune delle normative di riferimento in materia di “END OF

WASTE” (ex MPS).

END OF WASTE

LE NORME

Le norme europee (in vigore)

Direttiva Parlamento europeo e Consiglio Ue 2008/98/Ce

Articolo 6 — Cessazione della qualifica di rifiuto

Regolamento Commissione Ue 715/2013/Ue

Criteri per determinare quando i rottami di rame cessano di essere considerati rifiuti ("end of waste")

Regolamento Commissione Ue 1179/2012/Ue

Criteri per determinare quando i rottami vetrosi cessano di essere considerati rifiuti ("end of waste")

Regolamento Consiglio Ue 333/2011/Ue

Criteri per determinare quando alcuni rottami metallici cessano di essere considerati rifiuti ("end of

waste") — Ferro, acciaio e alluminio

Le norme europee (in cantiere)

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

35

Proposta di regolamento recante i criteri "end of waste" per la carta recuperata

Presentata dalla Commissione il 9 luglio 2013 (Com/2013 502 finale) — Attualmente sotto esame del

Parlamento europeo

Le norme italiane

Dlgs 3 aprile 2006, n. 152

Articolo 184-ter — Cessazione della qualifica di rifiuto

Articolo 184-quater - Utilizzo dei materiali di dragaggio

Dm Ambiente 14 febbraio 2013, n. 22

Regolamento recante disciplina della della cessazione della qualifica di rifiuto di determinate tipologie

di combustibili solidi secondari (Css)

Documentazione complementare

Linee guida Commissione Ue giugno 2012

Linee guida sull'interpretazione delle disposizioni chiave della direttiva 2008/98/Ce sui rifiuti — Testo

in inglese

Comunicazione 21 febbraio 2007, Com (2007)59 definitivo

Comunicazione interpretativa sui rifiuti e sui sottoprodotti

DA "MPS" AD "END OF WASTE", LA DISCIPLINA "TRANSITORIA"

LE NORME

La norma transitoria

Dlgs 3 aprile 2006, n. 152

Articolo 184-ter, comma 3

Dm Ambiente 5 febbraio 1998

Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero

Dm Ambiente 12 giugno 2002, n. 161

Individuazione dei rifiuti pericolosi che è possibile ammettere alle procedure semplificate

Dm Ambiente 17 novembre 2005, n. 269

Individuazione dei rifiuti pericolosi provenienti dalle navi che è possibile ammettere alle procedure

semplificate

Dl 24 giugno 2014, n. 91

(cd. "Competitività")

Dl 6 novembre 2008, n. 172

Articolo 9-bis (misure urgenti di tutela ambientale)

Prassi

Nota MinAmbiente 7 marzo 2013, n. 18563

Attività di recupero inerti in procedura semplificata — Dm 5 febbraio 1998

Nota MinAmbiente 31 agosto 2011, n. 26749

Chiarimenti sull'attività di recupero dei rifiuti inerti

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

36

GESTIONE DELLE ACQUE DI SCARICO

Gli scarichi sono così gestiti:

1. quelli dei servizi igienici confluiscono in vasca a tenuta

a svuotamento periodico tramite ditte autorizzate;

2. le acque piovane ricadenti sulle tettoie confluiscono in

un pozzetto di raccolta per poi essere recapitate

direttamente nel collettore fognario comunale.

3. le acque di piazzale confluiscono, tramite un sistema di

raccolta, in un impianto di depurazione per poi essere

scaricate depurate dalle sostanze inquinanti nel

collettore fognario comunale.

CHIARIMENTI SULLE EMISSIONI IN ATMOSFERA

Nel ciclo produttivo è prevista emissione dal camino annesso

all’impianto di trattamento di recupero dei cavi per il quale si

provvederà ad ottenere idonea autorizzazione alle emissioni in

atmosfera: esso è provvisto di filtri a maniche con elettroventola

per l’abbattimento delle polveri.

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

37

RISERSE UTLIZZATE E LORO APPROVVIGIONAMENTO

Le risorse utilizzate sono acqua ed energia elettrica.

Approvvigionamento elettrico

Verrà stipulato regolare contratto con il fornitore al fine di

provvedere all’approvvigionamento delle utenze. E' prevista la

produzione di energia tramite un gruppo elettrogeno che andrà ad

alimentare l'impianto di triturazione dei cavi. Il fabbisogno viene

riassunto nella tabella seguente:

ZONA POTENZA ASSORBITA

impianto trattamento cavi 20 kW (alimentato da gruppo

elettrogeno)

pressocesoia (alimentata da motore a gasolio)

spelacavi 3 kW

Pressa 22 kW

locale dissassemblaggio Raee 1 kW

uffici (condizionamento, riscaldamento,

collegamento pesa) 4 kW

Le macchine saranno servite in bassa tensione: si

realizzeranno quadri elettrici di zona: nel caso di posa di più cavi

nello stesso scavo o cunicolo saranno tenute in considerazione sia

le distanze minime da mantenere per i cavi a diversa tensione di

isolamento e sia la necessità di alternanza della posizione dei cavi

al fine di ridurre al minimo gli effetti di mutua induzione.

L’alimentazione dei servizi quali ad esempio l’impianto di

riscaldamento e/o condizionamento degli uffici avverrà tramite

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

38

linee dedicate attestate direttamente sul quadro generale e

collegate in modo da garantire il funzionamento dei sistemi di

sicurezza anche in caso di funzionamento dell’interruttore di

emergenza.

Il livello di illuminamento sarà conforme alle disposizioni di cui

alla norma UNI-EN 12464 e alla norma UNI 10819.

Approvvigionamento idrico

Il processo produttivo non necessita utilizzo di acqua.

Considerando anche i consumi dovuti ai servizi igienici la richiesta

è soddisfatta per mezzo dell’allaccio all’acquedotto comunale.

DESCRIZIONE DELLA VIABILITÀ D’ACCESSO

L’impianto è sito in un’ area agricola del Comune di Grumo

Nevano in una zona di facile accesso, lontano dal centro abitato e

su strade di grande viabilità; in particolare l’impianto, situato a

breve distanza dalla S.P. per Frattamaggiore dista:

2,0 km dall'Asse Mediano (tempo di percorrenza in

normali condizioni di traffico 3 minuti);

6 km dall'A1 (tempo di percorrenza in normali condizioni

di traffico 10 minuti).

L’ingresso aziendale ha un ampio spazio, tale da consentire

manovre agevoli a tutti i veicoli entranti ed uscenti dall’impianto

della SOFER S.a.s. .

Il Tecnico

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

39

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

ALLEGATO

SCHEDA TECNICHE ATTREZZATURE

SIMILARI UTILIZZATE

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

SCHEDA TECNICA PRESSOCESOIA

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

SCHEDA TECNICA PRESSA

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

SCHEDA TECNICA SPELACAVI

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

SCHEDA TECNICA

IMPIANTO RECUPERO RAME

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)

SOFER S.A.S. RELAZIONE PROGETTO DEFINITIVO

V.I.A. (IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI)