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Elezioni amministrative della Città di Besana in Brianza 25 Maggio 2014 PROGRAMMA ELETTORALE PER IL MANDATO COMUNALE 2014-2019 Coalizione del candidato Sindaco della Città di Besana in Brianza ALCIDE RIVA REALIZZIAMO IL DOMANI, INSIEME! SCEGLI CONTINUITA’ E INNOVAZIONE Gruppi di liste della coalizione: - Con Alcide Riva - Lega Nord - Noi Besana Domani – CENTRODESTRA LISTA CIVICA - Giovani Besanesi

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Elezioni amministrative della Città di Besana in Brianza

25 Maggio 2014

PROGRAMMA ELETTORALE

PER IL MANDATO COMUNALE 2014-2019

Coalizione del candidato Sindaco della Città di Besana in Brianza

ALCIDE RIVA

REALIZZIAMO IL DOMANI, INSIEME! SCEGLI CONTINUITA’ E INNOVAZIONE

Gruppi di liste della coalizione:

- Con Alcide Riva

- Lega Nord

- Noi Besana Domani – CENTRODESTRA LISTA CIVICA

- Giovani Besanesi

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Programma Amministrativo 2014-2019

Candidato Sindaco ALCIDE RIVA

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In riferimento a quanto dichiarato nel presente Programma, è auspicio comune delle liste che mi sostengono che venga accolto dalla Comunità tutta, non solo come raccolta di proposte, condivisa e strutturata, ma, soprattutto come risposta aperta ai bisogni della cittadinanza e presupposto di ricerca per il miglioramento continuo, nell’ottica del “bene comune”.

Alcide Riva

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Programma Amministrativo 2014-2019

Candidato Sindaco ALCIDE RIVA

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“Anche le città credono di essere opera della mente o del caso,

ma, né l'una, né l'altro bastano a tener su le loro mura.

D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie,

ma la risposta che dà a una tua domanda.

O la domanda che ti pone obbligandoti a rispondere...”

Italo Calvino

PREMESSA

Assieme alla coalizione che mi sostiene, presento un programma essenziale nella forma e chiaro nei contenuti fondamentali, come si chiede a chi si candida per la guida della comunità in un momento carico di incertezze ed inquietudini. Ringrazio le elettrici e gli elettori per l’esperienza straordinaria che mi e ci hanno consentito di vivere in questi cinque anni come giunta comunale ed esprimo assoluta fiducia nella loro capacità di scegliere, il prossimo 25 Maggio, la proposta migliore per il futuro. Ringrazio le forze politiche della mia coalizione, con la quale mi impegno a lavorare collegialmente, rispettando e valorizzando il loro ruolo.. Ringrazio soprattutto le donne e gli uomini che hanno accettato di candidarsi nelle nostre liste, assicurando così al comune progetto la ricchezza di tante sensibilità culturali e sociali e mettendo la propria persona e la propria credibilità al servizio della comunità. Si tratta di una coalizione fortemente innovativa, che va ben oltre gli esclusivi schemi nazionali e si configura come una proposta originale, costruita a Besana e per Besana, composta da forze politiche a matrice nazionale ed a matrice territoriale che hanno avuto il coraggio di intraprendere una via nuova di collaborazione per corrispondere all’interesse della Comunità Besanese. Rivolgo un appello sincero affinché chiunque abbia competenze e proposte da mettere a disposizione del nostro percorso, si faccia avanti ed assicuri il suo contributo di idee e di disponibilità. Il nostro progetto richiede l’apporto dei migliori talenti della Comunità. Solamente con il protagonismo e la partecipazione di molti, infatti, riusciremo a:

• tenere unita la nostra comunità;riconoscere i veri bisogni delle persone e delle famiglie, i bisogni più tradizionali, ma anche quelli più nuovi.; • far rinascere la passione per una politica rispettosa dei principi di sobrietà e trasparenza e innervata di rigore morale;condividere la visione di Besana tra vent’anni, quella dei nostri figli, e orientare su di essa tutte le energie pubbliche e private della comunità, sentendosi pienamente partecipi di una scommessa unificante.

Un territorio si interpreta, guardando avanti, verso quello che vogliamo essere ed avere. Non c’è futuro senza scommessa, facendo pesare troppo il timore di perdere quello che già si è e si ha. Compito della politica è perciò aprire prospettive di sviluppo pur in un mondo dove trovare spazio è certamente più difficile e meno scontato che in passato. Per questo vogliamo una Besana che pensi e lavori, considerando le opportunità che ancora ci sono, e sono molte, piuttosto che soppesando, rimanendone prigioniera, i timori e le paure di chi guarda solo al presente. Vogliamo investire i prossimi cinque anni per promuovere uno sviluppo che sia al tempo stesso crescita economica, inclusione sociale, rispetto per il territorio, nuovo benessere per tutti e contemporaneamente che attivi solidarietà per chi è più debole. Per questa ragione, prima di indicare i punti programmatici con i quali vogliamo distinguere il nostro progetto di Comunità, intendiamo evidenziare cinque progetti trasversali intorno ai quali chiamare a raccolta le migliori energie di Besana in Brianza.

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• Sviluppare l’economia.

Ci concentreremo su competitività, produttività, ricerca e innovazione. Lo sforzo sarà quello di rendere visibile e coordinato l’insieme degli strumenti a disposizione del territorio, puntando su una governance adeguata per cultura e organicità.

• Sviluppare la competitività territoriale. Lavoreremo per l’efficienza del sistema Besana dal punto di vista della qualità della burocrazia, dell’integrazione dei servizi, della messa in circuito di tutte le risorse del nostro territorio.

• Sviluppare le risorse umane. Garantiremo un investimento straordinario per promuovere la scoperta e la valorizzazione dei talenti a partire dalla scuola materna e proseguendo con le scuole primarie.

• Sviluppare l’inclusione sociale. Punteremo su nuove misure a favore delle fasce più deboli e presteremo particolare attenzione alla “fascia centrale” delle nostre famiglie, che fatica sempre di più a rapportarsi con la caduta del potere di acquisto di stipendi e salari.

• Sviluppare la risorsa territoriale. Perseguiremo una visione unitaria di investimento sul territorio, che sappia declinare utilizzo e tutela intelligente, tenendo conto che il pregio ambientale, a Besana in Brianza, è una risorsa da giocare in modo nuovo ed originale. Cinque anni per crescere insieme lungo le strade dello sviluppo e della responsabilità, che possano fare di Besana in Brianza un territorio che guarda al futuro, ma che conosce e ama il passato da cui proviene. Siamo consapevoli che il nuovo si costruisce con l’immaginazione e con il coraggio, ma anche reinvestendo quello che oggi siamo, perché possiamo godere non solo dei risultati che abbiamo prodotto direttamente, ma anche di quelli che hanno prodotto coloro che ci hanno preceduto. Saldare passato e futuro è il compito di una buona politica che guarda al proprio territorio come ad un patrimonio da rispettare, da coltivare e da far evolvere con l’impegno e con l’entusiasmo di un’identità sempre a due facce: quella che i nostri padri ci hanno trasmesso e quella che noi vogliamo ancora costruire.

Cap. 1 INTENDIAMO CHIARIRE E RENDERE TRASPARENTI I NOSTRI PRESUPPOSTI DI FONDO

1.1. I Principi ispiratori

La nostra politica indica e vuole la Città di Besana in Brianza unita al proprio interno, convinta della validità di quei principi, opportunità, responsabilità e comunità, che vogliono dire garanzia di pari opportunità per ognuno, una cittadinanza responsabile e una comunità aperta. Una Besana capace di affermare la speranza contro la paura, l’alleanza contro la divisione, il coinvolgimento contro l’esclusione, le vie della cooperazione contro quella dell’individualismo sfrenato. La filosofia sottesa alle nostre idee è fondata sui cambiamenti, sui progetti, sui programmi, sui principi, sull’audacia di sperare e di credere. Credere che si possa mantenere vivo quello che è il bene più prezioso: il senso di essere una comunità.

1.2. I paradigmi e le sfide sottesi alle leve di sviluppo della nostra comunità

Benessere, crescita economica, sicurezza, costo della vita, servizi per anziani e giovani, partecipazione sono i temi che, a vario titolo, compongono la costellazione dei bisogni espressi dai cittadini della Città di Besana in Brianza. Per la definizione del programma non ci siamo limitati a cogliere la scala delle priorità avvertite, ma abbiamo cercato di penetrare il clima di fondo, di cogliere le aspirazioni sotto traccia che determinano e alimentano i bisogni della comunità.

I temi guida che hanno ispirato la declinazione del presente programma, sono:

1. Serenità. Il tema rinvia al ben-essere di singoli e gruppi e al ben- vivere urbano; esso include 3 sfide: quella della sicurezza (economica, sociale, ambientale e urbana), del contenimento del costo della vita, del contrasto al disagio abitativo e occupazionale.

2. Cura. Il tema rinvia al concetto di cura della persona e dell’ambiente in cui vive (città); esso include 3 sfide: la priorità di investire nel sociale (prevenzione e contenimento del disagio sociale); il contrasto dell’emarginazione e delle nuove povertà; la valorizzazione dell'ambiente urbano (inquinamento, verde, arredo urbano) e della sua vivibilità (traffico).

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3. Identità. Il tema dell'identità coinvolge più fattori, tra i quali lo sviluppo del senso civico, la valorizzazione del capitale sociale e la promozione dell’immagine della citta� all'interno e all'esterno della realtà locale.

4. Vitalità. Il tema della vitalità si rivolge a tutte quelle azioni che tendono a rendere luminoso l'agire amministrativo, a proiettarlo verso la città, per infondere un senso di vivacità, energia, partecipazione e dinamismo. Tale tema include due sfide: la ridefinizione dei rapporti tra amministratori e amministrati, con un nuovo sistema articolato di partecipazione, l'offerta culturale e le opportunità di incontro.

5. Futuro. Il tema coinvolge più fattori e più sfide: la priorità delle politiche per i giovani e la scuola; la capacità di progettare e sostenere nuovi processi di crescita economica locale tesi ad inaugurare una nuova stagione di crescita imprenditoriale; la necessita di incrementare le forme di trasformazione urbana condivisa, armonizzando piccole e grandi opere urbane. Il bisogno di futuro si configura come un percorso relazionale fondato sulla condivisione e la gestione del cambiamento sullo sviluppo e l'investimento in capitale umano, sulla creazione di nuove forme di economia e solidarietà locale e, soprattutto, di legami generazionali.

Cap. 2 - INTENDIAMO RIORGANIZZARE LA MACCHINA AMMINISTRATIVA E LA SPESA PUBBLICA PER CRESCERE E STARE VICINO AI CITTADINI

2.1. Un'organizzazione pubblica al servizio della comunità

La riorganizzazione della macchina pubblica è un passo necessario per far corrispondere la struttura e i servizi forniti alle esigenze della comunità e degli impegnativi obiettivi che ci proponiamo. Essa deve essere posta in relazione e al servizio della comunità che richiede qualità, tempestività, minori costi e coerenza alla funzione pubblica. Al fine di accrescere efficienza e rendimento istituzionale, valorizzare le professionalità e le capacità presenti ed introdurre la metodologia di lavoro per progetti, favorendo nel contempo l’integrazione inter-professionale e settoriale.

2.2. La semplificazione delle procedure e lo snellimento burocratico

In questo contesto agiremo per:

- snellire le procedure: si tratta di costruire nuove e semplici procedure burocratiche con la riduzione degli adempimenti per le imprese e i cittadini, l'annullamento delle sovrapposizioni documentali;

- promuovere modalità di finanziamento a favore di “progetti mirati” stabilendo criteri per i progetti di qualità e di valore territoriale, capaci cioè di aggregare soggetti diversi, pubblici o privati, in connessione tra loro;

- promuovere la cultura del lavoro per progetti, al fine di favorire il perseguimento di obiettivi condivisi; sviluppare logiche d’intervento integrate, collaborazioni e sinergie tra uffici afferenti a settori diversi; promuovere strumenti di lavoro comuni;

- migliorare l’integrazione tra i diversi uffici comunali, anche attraverso la messa in rete dei dati a disposizione degli stessi , al fine di incrementare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa;

- potenziare il servizio SUAP, al fine di ridurre i termini per la consegna di certificati, di progetti e lavori; evitare code e sprechi di tempo per i cittadini; semplificare le procedure; favorire il dialogo tra amministratori e imprese del territorio.

2.3. La razionalizzazione della spesa e l’orientamento a non sprecare risorse

La prossima Giunta Comunale si troverà costretta ad operare in un contesto di minori risorse finanziarie, principalmente a causa dei consistenti tagli di gettito statale. Al fine di massimizzare le risorse disponibili e garantire i servizi essenziali alla comunità, intendiamo continuare nella razionalizzazione della spesa pubblica, evitare lo spreco di risorse ed ottenere risparmi.

In particolare, intendiamo perseverare nelle seguenti linee:

- analisi dei fabbisogni dei singoli servizi, al fine di migliorarne la funzionalità, in una logica di contrazione della spesa. Nel corso del nostro mandato 2009-2014, tale strategia d’intervento ha consentito di rivedere il servizio trasporti, il servizio mensa, il servizio rifiuti, il servizio calore, la gestione del Centro sportivo e la manutenzione degli edifici pubblici, delle strade e del verde, consentendo una minore spesa ed un migliore servizio a favore della cittadinanza;

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- efficentamento della macchina comunale. Nel corso del nostro mandato 2009-2014, tale strategia d’intervento ha consentito la riduzione del costo del personale dal 27% al 20% della spesa corrente del bilancio (meno 600 mila euro annui)

- ri-orientamento delle risorse, secondo logica di risultato e su progetti integrati; - attivazione di iniziative di partenariato pubblico-privato sociale, per il perseguimento di fini istituzionali di

interesse pubblico.

Cap. 3 INTENDIAMO PROMUOVERE L’ADOZIONE DELL'AGENDA DIGITALE PER LA CITTÀ DI BESANA IN BRIANZA E COSTRUIRE LA “CITTÀ TRASPARENTE”

3.1. Le principali misure istituzionali e operative

Ci proponiamo di:

- potenziare il servizio Sistema Informativo al fine di evitare code e sprechi di tempo per i cittadini; semplificare le procedure; aumentare l’informazione ; favorire il rispetto del principio della trasparenza della PA; sistematizzare l’offerta territoriale, favorire il dialogo tra amministratori e cittadini;

- costruire la “Città Trasparente” aperta e partecipata, mediante: a) il miglioramento della trasmissione in streaming su internet delle sedute del Consiglio comunale; b) l’implementazione e sperimentazione di strumenti di partecipazione diretta dei cittadini e delle loro forme

associative che potranno interagire con gli organismi deliberanti per presentare proposte in sede di Consiglio Comunale;

c) la realizzazione del Bilancio sociale della Città di Besana in Brianza, quale strumento reale che permette di favorire la comprensione della macchina amministrativa.

- implementare l’open data, con l'obiettivo di rendere pubblici i dati della P.A. comunale, con formati aperti e strumenti che ne facilitino la consultazione. Sarà creata anche una piattaforma per proporre idee e petizioni da parte dei cittadini; quelle più popolari saranno discusse dalla Giunta comunale con l'adozione di specifici provvedimenti;

- promuovere e diffondere le nuove tecnologie, ogni giorno in ogni settore; ci sentiamo impegnati a realizzare riforme e a promuovere iniziative, dirette a portare l’innovazione e i suoi vantaggi al centro delle nostre vite attraverso l’alfabetizzazione digitale;

- operare il marketing territoriale, al fine di favorire l’attrattività locale: etichetteremo tutte le risorse artistiche, ricreative e paesaggistiche della Città di Besana in Brianza con codici comprensibili a smartphone e tablet, rendendo così accessibili informazioni direttamente ai turisti.

Cap. 4 - INTENDIAMO COSTRUIRE UN’IDEA FORTE E PROPOSITIVA DI CULTURA, CI SENTIAMO IMPEGNATI NELLA VALORIZZAZIONE DEI SAPERI, DELLA CREATIVITÀ E DELL'ARTE. È UNA CONDIZIONE PER IL FUTURO DEI GIOVANI

4.1 La cultura, fattore di identità e di sviluppo

Noi siamo convinti che sulla cultura non solo è necessario, ma persino strategico investire. Sappiamo che la tutela del nostro patrimonio artistico, delle nostre eccellenze nel campo dell’arte, della musica e della letteratura, rappresentano elementi imprescindibili dell’identità della Città di Besana in Brianza, sui quali puntare per il rilancio della nostra comunità. In Europa, le “industrie” creative producono il doppio della ricchezza prodotta dall’industria automobilistica, la cultura deve avere un ruolo di fattore di sviluppo sociale e anche occupazionale. Occorrono misure complesse ed è necessario avviare una vera rivoluzione nel rapporto tra sviluppo e cultura. Non è più auspicabile, né sostenibile che le risorse per realizzare la “Cultura” provengano solo dal finanziamento pubblico. È necessario che i privati siano messi in condizione di entrare e di restare, con le loro risorse, nel mondo della cultura. Ed è necessario concepirla come un elemento che può contribuire allo sviluppo non solo ideale, ma anche materiale della società: attraverso una gestione oculata dei finanziamenti, stimolando l’afflusso di risorse da altri canali; promuovendo la competizione e premiando il merito; attraverso meccanismi trasparenti. Selezione dei progetti in modo tale da poter impostare una strategia di razionalizzazione e promozione degli investimenti, pubblici e privati, ed essere determinanti per il consolidamento di una sfera pubblica, per la crescita reale e per la rinascita dell'occupazione.

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4.2. Da: “La cultura in fondo a tutto” A: “La cultura prima di tutto”

Intendiamo concorrere ad elevare ulteriormente le eccellenze dell'offerta culturale e corrispondere alla domanda del pubblico. I principali assi del nostro intervento saranno i seguenti:

- far conoscere e valorizzare i beni culturali (materiali ed immateriali): non può esserci valorizzazione dei beni culturali senza una loro conoscenza; una collettività consapevole delle proprie ricchezze ambientali, culturali, paesaggistiche, storiche e letterarie si adopera anche per la loro tutela e valorizzazione; serve la conoscenza del patrimonio che possediamo, per il “turista” e il cittadino; servono metodi innovativi per migliorare la divulgazione delle informazioni (sviluppo applicativo delle nuove tecnologie di comunicazione);

- promuovere la creatività, non solo tutelare e valorizzare, ma anche favorire l’espressione artistica, per non inaridire le sorgenti creative che rappresentano la vitalità della Città di Besana in Brianza;

- mettere in rete e digitalizzare il patrimonio bibliotecario; la biblioteca costituisce una ricchezza dal valore inestimabile; mettere questo patrimonio in rete e renderlo disponibile al maggior numero di utenti possibile è un obiettivo strumentale dell’accrescimento culturale della nostra città;

- valorizzare la Biblioteca quale luogo di promozione culturale, anche attraverso il potenziamento delle iniziative già in essere;

- potenziare i luoghi della cultura: le esperienze de “L’Ippogrifo Azzurro” già attivate sono importanti, ma necessitano di un ri-orientamento strategico, per dar vita ad un “Centro Studi”, attraverso cui organizzare l’offerta culturale, valorizzare esperienze di cooperazione fra i diversi soggetti del territorio e istituti assimilati, raccordare al meglio le politiche culturali locali e le politiche di sviluppo locale, favorire una progettualità adeguata ed integrata;

- favorire lo sviluppo del sistema culturale locale e delle connesse reti culturali; si tratta di aumentare la capacità di coinvolgimento della comunità locale per favorire l’integrazione e il coordinamento dell’offerta culturale e per organizzare un’offerta qualificata e soprattutto integrata, capace di rispondere alle esigenze di molteplici gruppi omogenei (dalle scuole, alle associazioni culturali, etc.) anche attraverso la pubblicizzazione degli eventi sul sito web dell’amministrazione comunale;

- promuovere attività e proposte culturali partendo dall’imprescindibile legame tra cultura, istruzione, ricerca e università, sostenendo in primis le iniziative capaci di attrarre fondi nazionali/regionali e rinnovando il rapporto con il mondo dell’associazionismo affinché si sviluppino logiche di rete e di complementarietà dell’offerta culturale; in questo percorso intendiamo sostenere i programmi di area vasta (vs Distretti culturali ) e di valenza pluriennale; in quest’ottica risulta prioritario avviare con il Consorzio di Villa Greppi, a cui aderiamo, una riflessione tesa a restituire alla cultura una posizione di primato nel suo orizzonte di politica a favore della cittadinanza; attenzione verrà prestata agli eventi della nostra tradizione poiché rappresentano punte di diamante dell’attività di un territorio culturalmente propositivo (es. festival bandistico, festival della canzone, notte in rosa, festival artisti di strada, cinema d’estate, fiere, concerti etc.);

- promuovere progetti meritevoli in campo scientifico e umanistico. L’innovazione oggi, passa anche e soprattutto per le idee. È dunque necessario valorizzare i progetti migliori e consentire a chi li ha ideati di trovare un canale – pubblico o privato – per attuarli. È compito e responsabilità delle istituzioni fare di tutto per promuovere l’attività del singolo, sia con iniziative proprie, sia avviando una collaborazione virtuosa con quelle realtà, emerse dall’associazionismo e dei cosiddetti “incubatori di impresa” che nascono proprio con questo obiettivo;

- attivare tirocini (stage) di formazione ed orientamento al lavoro in collaborazione con gli Istituti Universitari della provincia di Milano, al fine di

1. trasferire il capitale umano dal mondo accademico a quello produttivo, creando un flusso di capacità di analisi, di visione e di scelte strategiche;

2. contribuire a valorizzare la laurea e il dottorato di ricerca in Storia e Conservazione dei Beni Culturali; favorire una rinnovata consapevolezza del ruolo della cultura, dell'alta formazione e della ricerca per la competitività non solo imprenditoriale, ma anche territoriale con attenzione alla valorizzazione del patrimonio artistico, archeologico e ambientale;

- consolidare la cultura teatrale, cinematografica e audiovisiva. Consideriamo il teatro ed il cinema risorse capaci di fissare nel tempo la memoria del pensiero, della cultura e dell'identità besanese. Con questa convinzione di fondo abbiamo stipulato una convenzione quinquennale con la Parrocchia di Besana e, in un’ottica di continuità e di miglioramento continuo,intendiamo pianificare al meglio, di concerto con la comunità Pastorale, lo sviluppo delle attività, che vogliamo garantire in forma continuativa lungo tutto l’arco dell’anno;

- fare un “Concorso di idee” per una struttura permanente per ospitare auditorium, spazio espositivo, spazio feste nei pressi della piazza di Besana.

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Cap. 5 – INTENDIAMO PROMUOVERE LA SCUOLA COME LUOGO DI FORMAZIONE GLOBALE DELLE PERSONE

5.1. L’orizzonte a cui tendere

Oggi più che mai la scuola costituisce una frontiera educativa su cui convergono tensioni e dinamiche che hanno origine nella complessità del nostro sistema sociale. Si richiedono alla scuola sfide educative inedite tanto da accentuare ancor di più il suo carattere di laboratorio per la vita, con una sua sacralità che le deriva dal fatto di essere tempo e luogo di trasformazione e di crescita fisica e spirituale delle giovani generazioni, il futuro dell’umanità. Essa è un luogo protetto che custodisce e accompagna, che contiene, ma non costringe. Un tempo sospeso che consente ai diversi ritmi di crescita di dispiegarsi secondo diverse modalità.

Nei nostri pensieri, la scuola è pensata come un orizzonte che avanza nel tempo e nello spazio e asseconda la crescita della persona fin dai primi anni di vita, in quanto riteniamo che essa detenga un potenziale di espansione e di risorse che determina l’identità della persona. È luogo di incontro con l’altro, di dialogo, di disciplina e di lavoro. È acqua sorgiva per tutti quei sentimenti capaci di tessere relazioni sociali pacifiche.

La scuola per sua natura lavora su diverse dimensioni temporali che toccano la vita di una persona: il passato come memoria (radici), il presente come esistenza (realtà), il futuro come immaginazione (ali).

Alla base del nostro orientamento vi è la volontà di narrare e di riflettere intorno ad un’idea di scuola aperta al mondo, che diventa sistema educativo in un ambiente sociale di appartenenza. Una scuola radicata nella comunità di appartenenza, con un forte legame con le istituzioni locali e con un progetto di collaborazione con le realtà territoriali.

In altre parole, una organizzazione con un’idea di sussidiarietà come sfondo generatore per la costruzione della propria identità; con un’idea di persona come punto di riferimento per lo sviluppo di nuova cittadinanza; con un’idea di rendicontazione sociale come impegno di responsabilità e cura verso il bene comune. In questo senso, l'istruzione e la formazione non sono solo funzionali alla vita, ma sono “strumenti per la vita”.

5.2. Le "nostre" quattro scuole

Quando una società affronta il tema dell’istruzione e della formazione, conduce una riflessione su ciò che si prefigge di ottenere, quindi sul suo stesso futuro. Con questa convinzione di fondo, per rispondere alla sfida del tempo e corrispondere al nostro obiettivo della Città della conoscenza e della formazione continua, ci proponiamo di rafforzare e qualificare la scuola da diversi punti di vista:

- scuola inclusiva: nell'ambito delle nostre competenze e prerogative, garantiremo il supporto per attivare percorsi formativi integrati, dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria e secondaria . Intendiamo assicurare dispositivi di accoglienza e di accompagnamento nelle varie fasi della vita per dare concretezza al "lifelong learning” per valorizzare ogni persona con strategie didattiche “su misura”; una delle nostre priorità sarà assicurare l’attenzione al superamento delle disuguaglianze nelle opportunità di accesso al sapere, ed ai processi formativi;

- scuola di qualità: per perseguire una scuola adeguata alle sfide del terzo millennio, riteniamo necessario lavorare su tre assi fondamentali:

a) scuola europea: la scuola è chiamata a rivedere la qualità e la struttura del proprio insegnamento; l'Europa dà le direttive ed individua nuovi obiettivi didattici e competenze, dando una impostazione fortemente dinamica del nuovo apprendere; un pacchetto di competenze che puntano sull'apprendimento delle lingue secondo un processo che, partendo dalle lingue dell'ambiente familiare e sociale, si estende alle lingue straniere di più vasta circolazione (inglese, francese, tedesco, spagnolo e cosi via); intendiamo sostenere le iniziative di scambio (di lingua e di cultura) con i Paesi Europei e la cooperazione internazionale, con l’obiettivo del mantenimento di uno stretto contatto con gli istituti culturali europei; b) scuola dinamica: è la scuola che desideriamo sostenere (con fondi che assicurino continuità dell'esperienza), ovvero la scuola che si confronta con i diversi linguaggi, da quello musicale, teatrale fino alla pratica e familiarizzazione con le tecnologie digitali e massmediali; c) scuola aperta: è una scuola che attiva una proficua collaborazione e sinergia tra il mondo dell’istruzione, il mondo del lavoro, le autonomie locali e le diverse organizzazioni territoriali, per contribuire all’innovazione del sistema formativo. .

- scuola sicura: intendiamo realizzare la coibentazione degli edifici, la riqualificazione della palestra della scuola primaria di secondo grado (progetto già finanziato e verrà eseguito a breve);

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- scuola efficiente: intendiamo definire una strategia condivisa con le differenti realtà presenti nel territorio, per valorizzare le relazioni tra diverse fasce generazionali, offrendo contemporanea occasione di crescita formativa, ma anche di scambio di esperienze e di competenze.

5.3. La Città della conoscenza e della formazione continua

Il nuovo ruolo dell'istruzione e della formazione richiede una scuola di qualità, da realizzare attraverso la razionalizzazione e l'ottimizzazione di tutte le risorse disponibili, la centralità dell'investimento educativo e formativo, per meglio corrispondere alle attese e alle aspirazioni degli studenti e delle loro famiglie e alla valorizzazione del lavoro degli insegnanti.

Intendiamo concorrere ad elevare ulteriormente le eccellenze dell'offerta scolastica, perseguendo i seguenti macro-obiettivi:

- diffondere la cultura della qualità nelle scuole, rendendo l'intera società civile consapevole e partecipe del processo di trasformazione che fa della scuola una leva strategica per lo sviluppo del Paese e delle comunità locali;

- promuovere i servizi rivolti alla popolazione da zero a sei anni, garantendo più opportunità, flessibilità, integrazione, ma soprattutto sostenendo l’individuazione e la coltivazione dei talenti sin dalle età iniziali. Investire di più e meglio fino a sei anni significa diminuire potenzialmente le disparità future;

- sostenere l’innovazione didattica e sperimentare nuove modalità di rapporto educativo con gli allievi a rischio di esclusione sociale; potenziare l’offerta di periodi di studio all’estero e iniziative specifiche per i talenti di eccellenza;

- promuovere e incentivare i livelli di qualità nelle scuole, offrendo occasioni e strumenti di confronto e scambio tra le nostre scuole ed esperienze attuate in altri contesti;

- favorire una cultura aperta alle innovazioni; - facilitare la collaborazione con i diversi soggetti presenti sul territorio, le istituzioni, per identificare, valorizzare e

utilizzare efficacemente le risorse disponibili e per promuovere un migliore riconoscimento delle proprie potenzialità e dei propri risultati;

- sperimentare e realizzare modelli di alternanza scuola-lavoro.

5.4. Il potenziamento dell’offerta formativa

Intendiamo esercitare fino in fondo le nostre competenze, per meglio intervenire nei vari ambiti con l’obiettivo di promuovere una scuola inclusiva e, sul piano di sistema, sostenere l’intera esperienza di apprendimento

Le principali iniziative che intendiamo intraprendere, migliorando i contributi, i processi e gli ambienti, riguardano i seguenti campi:

- sostenere l’adozione delle nuove tecnologie: doteremo tutte le classi delle lim; - utilizzare le nuove tecnologie per l’apprendimento della lingua inglese: sarà disponibile una piattaforma che

permetterà il collegamento in video-conferenza con scuole di pari grado della Comunità Europea; - favorire esperienze gemellaggio - sostenere il diritto allo studio; continueremo a contribuire al finanziamento del POF. (Abbiamo aumentato la

dotazione economica del 30%); - continuare a sostenere le famiglie meno abbienti del territorio con tariffe agevolate (esempio, tariffe agevolate

mensa); - promuovere progetti di cittadinanza attiva: la dimensione del servizio, l'attenzione ai problemi della comunità, il

coinvolgimento pratico ed operativo in azioni di solidarietà debbono far parte del bagaglio comune di ogni giovane; - favorire l’integrazione degli allievi disabili attraverso progetti di insegnamento modulare individualizzato e/o

particolari percorsi di carattere laboratoriale; - promuovere progetti integrati istituti scolastici- amministrazione comunale e territorio;; - promuovere l’esperienza del servizio civile.

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Cap. 6 - INTENDIAMO PROMUOVERE E SOSTENERE LA CULTURA E LA PRATICA DELL'ATTIVITÀ SPORTIVA E MOTORIO RICREATIVA

6.1. I presupposti di partenza

La diffusa pratica sportiva concorre ad innervare la società, a fornire modelli universali positivi e ad elevare gli standard di benessere. I buoni livelli di pratica sportiva raggiunti a Besana sono il risultato del lavoro, della passione e della dedizione quotidiana di numerosi volontari. Cresce il numero delle persone che si dedicano all'attività fisica e alla pratica sportiva, così come aumenta la complessità che contraddistingue anche la società locale e ciò richiede un continuo “adattamento” di comportamenti istituzionali e strutture. Se la scuola rappresenta un soggetto essenziale che permette di trasferire valori e cultura propri dello sport, alle istituzioni viene richiesto di ripensare alla dotazione e alla qualità del capitale fisso sociale costituito da impianti, strutture e servizi, e di riflettere sui fabbisogni espressi dalle società sportive presenti su territorio.

6.2. Lavorare su una situazione favorevole, sul protagonismo del volontariato

La nostra scelta di qualificare il sistema sportivo locale si pone su una direttrice di fondo che vede nel sostegno al modello di welfare di comunità, oggi più che mai in corso di trasformazione, il fine principale. La concezione di pratica sportiva si incardina ancora una volta da un lato su un’idea di sport come integrazione, salute, socialità, benessere e dall’altro sull’idea che occorra evidenziare il coinvolgimento, la co-progettazione, il protagonismo sociale e quel valore aggiunto che il mondo dell’associazionismo e del privato sociale, in una corretta logica di sussidiarietà, può mettere in campo.

Siamo convinti che in una prospettiva di politiche di inclusione, di sano stile di vita, di socialità, lo sport diventi una risposta perché, correttamente praticato, è qualità di vita per tutti.

La situazione delle pratiche sportive a Besana in Brianza è positiva e ricca di prospettive. I risultati ottenuti sul piano della partecipazione e dell’agonismo rappresentano i tratti più evidenti frutto dell'attività alimentata principalmente dalle società sportive del territorio, che rappresentano una solida base per continuare il lavoro e proporre nuove sfide.

Fermo restando l’autonomia delle società sportive, nell'ambito delle competenze proprie dell’amministrazione comunale, intendiamo:

- svolgere una funzione attiva di promozione della pratica sportiva e dell'attività fisica assieme alle associazioni del territorio, al fine di condividere e co-finanziare progetti e iniziative tesi a:

a) realizzare manifestazioni ed eventi che sappiano esprimere un grande coinvolgimento giovanile; b) sostenere iniziative volte a garantire la massima diffusione della pratica sportiva nelle scuole di ogni ordine e grado

del territorio; c) promuovere l'attività motoria delle persone anziane come metodo di socializzazione e di prevenzione di patologie; d) promuovere lo sport come strumento di conoscenza e dialogo, rispetto delle regole e solidarietà, per contrastare

devianza e marginalità sociale; e) effettuare la manutenzione delle strutture sportive con particolare riferimento alla riqualificazione della palestra della

scuola primario di secondo grado (medie) il cui intervento è finanziato, così da progetto esecutivo, per metà con risorse proprie del comune già previste nel bilancio 2014 e per la restante parte con fonti di finanziamento regionale.

Cap. 7 - INTENDIAMO PROMUOVERE E INCENTIVARE LO SVILUPPO DEL VOLONTARIATO QUALE ESPRESSIONE DELLA LIBERA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLA VITA E ALLO SVILUPPO DELLA COMUNITÀ

7.1. Dalla “cittadinanza attiva” un elemento di stabilizzazione alla coesione sociale

Parlare e lavorare sul volontariato non è un compito facile. E’ un fenomeno difficile da definire, un tema genuinamente traversale, che ha un impatto su una vasta gamma di strategie politiche e sui cittadini in generale. Riconosciamo che il volontariato – basato su valori quali la solidarietà, la partecipazione attiva– rappresenta la concretizzazione della cittadinanza attiva, del diritto di partecipare “a”, di amministrazione condivisa. Al suo interno si è soliti raggruppare soggetti organizzativi di natura privata, ma volti alla produzione di beni e servizi a destinazione pubblica o collettiva, le cui attività si esprimono soprattutto in un insieme di relazioni, che s’instaurano tra più soggetti, con implicazioni di natura motivazionale, culturale, valoriale ed etica.

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Le reti relazionali (cioè l’insieme delle relazioni interpersonali a disposizione di ogni persona) rappresentano una risorsa fondamentale sia del capitale sociale, sia della coesione sociale. Il capitale sociale è una risorsa che mette radici nelle reti relazionali alle quali appartengono le persone e nelle quali si riconoscono. In questi termini il capitale sociale è rappresentato dalle relazioni sociali di cui dispone la persona, per raggiungere il suo benessere, per realizzarsi. Le reti relazionali alle quali appartengono le persone rappresentano una risorsa ulteriore rispetto al capitale economico e sociale. La fiducia reciproca, l’elevata partecipazione associativa e una diffusa cultura civica hanno un impatto positivo sul benessere e sulla coesione sociale. Ogni volta che le relazioni si rafforzano o si indeboliscono, si rafforza e si indebolisce il capitale sociale di una comunità. Una famiglia che si costituisce o che si dissolve, un’associazione di volontariato che nasce o che termina la sua attività incidono sul capitale sociale e sulla sua tenuta nel tempo.

Riconosciamo l’intero terzo settore come fattore determinante alla crescita del benessere collettivo e siamo convinti che il volontariato e la partecipazione civica crescano nella misura in cui vengono riconosciuti dalle istituzioni come interlocutori paritetici con cui co-progettare iniziative per il bene comune e risposte ai bisogni della società, pur nel rispetto dei diversi ruoli e responsabilità.

7.2. La solidarietà come valore fondante la comunità

La crisi che stiamo vivendo non è solo economica e finanziaria, ma anche sociale, politica e culturale. Ecco perché i valori che esprimono il terzo settore ed il volontariato in particolare, possono essere la chiave per la coesione e l'irrobustimento delle comunità locali.

Parlare di volontariato sociale è, in realtà, parlare di solidarietà sociale. Il nostro intento è quello di rimettere la solidarietà al centro della politica e della società, del rapporto tra cittadini ed istituzioni, tra le persone. La solidarietà è il nostro bene comune, quello che in una comunità garantisce la promozione dell’eguaglianza e della giustizia, della ridistribuzione della ricchezza, dell’impegno, della partecipazione democratica dei cittadini, nel rispetto dei diritti e dei doveri di ciascuno.

Crediamo che la solidarietà non sia semplicemente comportamento individuale e sociale, né tanto meno beneficenza o aiuto, ma un principio ispiratore della politica, dei rapporti economici, dei rapporti tra le persone. Solidarietà è rifiuto dell’indifferenza, della passività, dell’isolamento, dell’egoismo. La solidarietà per noi non è il comma o la cifra di un “capitolo di bilancio”, ma un principio fondante di una buona politica, di un’economia umana, di una società aperta, di una comunità tra eguali. Una buona società si fonda su due concetti fondamentali: il riconoscimento dell'esistenza dell'altro e una virtuosa coesistenza volta alla promozione sociale e umana di ciascuno. Solidarietà e cittadinanza su scala locale sono, nella nostra prospettiva, i due comportamenti individuali e collettivi alla base di politiche, che abbiano come obiettivi i diritti, i doveri, la giustizia, l’eguaglianza.

7.3. Le principali misure istituzionali e operative nel breve e medio periodo

La vera sfida che ci proponiamo è quella di riuscire a tradurre in atti e strumenti il “valore politico del volontariato”, per riscoprire il senso stesso dei valori su cui si fonda quest’impegno, che rappresenta il principale promotore della coesione sociale e motore dell’“economia del dono”, la cui importanza va ben al di là della sua capacità economica. A tal fine, intendiamo:

- sostenere e promuovere l'integrazione pubblico-privato sociale nelle attività e nei progetti: un’occasione per utilizzare al meglio le risorse disponibili;

- accompagnare le esperienze all'unione; per fare in modo che il "basso" sia più efficace è necessario implementare le reti e il coordinamento delle attività, in primo luogo laddove le circostanze lo richiedono;

- concorrere a superare il localismo e l’autoreferenzialità; nel rispetto dell'autonomia di ogni soggetto e associazione; si tratta di promuovere uno sforzo congiunto nella costruzione di relazioni e progetti comuni;

- incentivare i ragazzi a dedicarsi al volontariato e sensibilizzare i cittadini sull’importanza e il valore del volontariato sociale;

- rafforzare l'inclusività del volontariato e delle sue potenzialità, per essere un mezzo di emancipazione, inclusione sociale e cittadinanza attiva;

- promuovere il contributo dei volontari e delle organizzazioni di volontariato nella lotta alla povertà ed all’esclusione sociale;

- avviare un tavolo di confronto permanente tra amministrazione comunale, terzo settore e volontariato sociale, quale contesto per un confronto fattivo sull’impostazione delle politiche che coinvolgono o hanno riferimento l’area sociale e socio-culturale della Città di Besana in Brianza e spazio di opportuna relazione e di possibile raccordo con le rappresentanze dell’ente locale;

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- mappare e censire gli edifici pubblici (ex-scuole, etc), in previsione di razionalizzare gli spazi destinati alle associazioni.

Cap. 8 - INTENDIAMO AGIRE SUL SISTEMA PER INVESTIRE IN COESIONE E SVILUPPO SOCIALE

8.1. Nuove prospettive di politica sociale

I diritti sociali rappresentano per tutti noi un’importante conquista, che si è progressivamente concretizzata nella seconda metà del secolo scorso, con l’approvazione di specifici provvedimenti nell’ambito pensionistico, sanitario, scolastico e socio-assistenziale. Questa tipologia di diritti, differentemente da quelli di libertà e da quelli politici, ha richiesto nel corso degli anni un impegno attivo dello Stato e lo stanziamento di adeguate risorse economiche. Ora corriamo il rischio che tutte queste conquiste siano messe in discussione, poiché i cambiamenti demografici, sociali, economici, il debito pubblico ed la crisi economico-finanziaria evidenziano la difficoltà della sostenibilità economica del nostro sistema di welfare.

Il nostro programma parte dalla constatazione che gli interventi sociali non possono essere considerati per definizione improduttivi, poiché quando sono finalizzati al reale sviluppo della persona e non alla mera assistenza, sono fondamentali per garantire la coesione e lo sviluppo del capitale sociale. Di fronte a questa situazione le uniche soluzioni proposte a livello nazionale, anche a causa del debito pubblico e della situazione economica, sono individuate nei tagli alla spesa dedicata al welfare. Il principale problema da affrontare, secondo noi, non può però essere limitato al chiedersi come ridurre le risorse, ma deve invece riguardare le condizioni del rendimento delle diverse politiche, così da potenziarne i risultati a parità di risorse investite.

8.2. La filosofia sottesa alla nostra idea di Welfare

Riteniamo che oggi v'è la necessità di una politica volta a porre realmente la persona al centro della società e dell’economia, così che l’economia, la finanza e il lavoro siano a servizio della persona e non viceversa. Riconoscere la centralità della persona, vuol dire considerarla nella sua unitarietà e non in modo frammentato, ossia come semplice imprenditore, lavoratore, consumatore, disoccupato, genitore, ecc. Una politica capace di abbandonare gli obiettivi particolaristici, risultato delle pressioni esercitate dai diversi gruppi organizzati, per valorizzare l’economia sociale (associazioni, cooperative e fondazioni) e soprattutto capace di concentrare gli sforzi sulla produzione dei beni comuni riconoscendo il ruolo sussidiario di una società civile oggi informata e capace di attivare reti, per risolvere autonomamente i propri problemi.

Sarà un compito dell’intera Giunta comunale attivare le politiche che possono così contribuire allo sviluppo del capitale sociale richiedendo il coinvolgimento dei cittadini, delle diverse forme di rappresentanza delle categorie economiche, sociali, imprenditoriali, del privato sociale e delle associazioni della nostra Comunità.

8.3. Una nuova politica

Il Programma ivi presentato è nella continuità amministrativa dei cinque trascorsi, ma vuole imprimere un ulteriore cambiamento, poiché l'intento che abbiamo è quello di modificare la tradizionale politica della redistribuzione delle risorse, oramai non più sostenibile sotto il profilo economico, per introdurre una nuova politica che oltre a redistribuire, si pone l’obiettivo di moltiplicare le risorse attuando interventi che comportano non solo risparmio di spesa, ma l'incremento del suo rendimento, grazie a forme di coproduzione che da professionale diventano sociale.

Come primo obiettivo ci poniamo quello di potenziare il rendimento delle prestazioni erogate, ossia erogare prestazioni efficaci con minori risorse. Il secondo obiettivo è quello di mettere in campo progetti, che consentano realmente di passare da un welfare considerato unicamente come costo, ad un welfare che invece diventa investimento. Per fare questo è necessario promuovere progetti di sviluppo sociale. Progetti capaci di produrre un risultato maggiore delle risorse investite, in cui le risorse pubbliche utilizzate siano trasformate in risorse di pubblica utilità. Per conseguire questo obiettivo sarà quindi necessario misurare metodicamente gli input (le risorse economiche, umane, ecc.) e gli output (le risorse economiche, la responsabilizzazione e soprattutto il beneficio sociale che si realizza ben oltre la sfera individuale). Ogni progetto di sviluppo sociale dovrà così dimostrare un doppio rendimento. Il primo che guarda agli effetti della prestazione erogata sulla persona e il secondo che guarda alla capacità del progetto di creare risultati per la comunità e quindi capitale sociale. Un progetto di sviluppo sociale deve quindi anche rigenerare, rendere e responsabilizzare. In particolare un progetto rigenera quando mette a disposizione della collettività le competenze acquisite, rende quando quello che viene messo a disposizione ha un valore economico e responsabilizza quando i cittadini concorrono a realizzare attività a servizio della comunità. Questo secondo

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risultato di tipo collettivo o sociale richiede anche un ripensamento dei diritti sociali, poiché questi devono essere intesi come diritti a corrispettivo sociale. “Quello che ricevo è per aiutarmi e per mettermi in condizione di aiutare. Sono diritti condizionati, ma non dai limiti delle risorse a disposizione, ma dalla mia e nostra capacità di rigenerare le risorse a vantaggio di tutti. E’ la condizione necessaria perché ogni persona possa rivendicare il diritto alla libertà dalla dipendenza assistenziale, dall’aiuto, che non riconosce dignità e capacità”. Questo non tanto per ricompensare l’aiuto economico ricevuto, ma per favorire la responsabilizzazione dell’utente e conseguentemente la vita della comunità.

8.4. Dal mero assistenzialismo, alla generatività sociale

Per cultura e tradizione l’assistenza sociale è caratterizzata da interventi di sostegno delle responsabilità e capacità. Ha la missione di ridurre le differenze, le disuguaglianze che ostacolano lo sviluppo delle potenzialità di ogni persona. Le finalità costituzionali di questa scelta guidano la gestione dei sistemi locali di welfare. In particolare l’assistenza sociale ha un compito fondamentale: dare aiuto a chi si trova nel bisogno, promuovendo le capacità e accompagnando. A volte questo obiettivo ha reso necessaria la separazione degli interventi di aiuto e sostegno, alle persone e famiglie in difficoltà, dall’azione di promozione e sviluppo sociale del territorio e dei suoi abitanti. In certi casi lo sviluppo sociale è stato vissuto in contraddizione con lo sviluppo economico. Una socialità positiva, più inclusiva e solidale non è un costo, ma condizione necessaria allo sviluppo sostenibile, a servizio di tutti, non solo dei più deboli.

In Italia buona parte delle risorse dell’assistenza sociale sono destinate a trasferimenti economici e non a servizi. Su scala nazionale il rapporto tra trasferimenti e servizi è di 9 a 1. Il 90% delle risorse è utilizzato per trasferimenti monetari e solo il 10% è trasformato in servizi alle persone e alle famiglie (Dati ISTAT). Questo è un indicatore di quanto la concezione riparativa abbia prevalso, portando le politiche sociali a chiudersi dentro un orizzonte assistenziale. La promozione e lo sviluppo sociale non sono diventate un obiettivo su cui investire e a cui dedicare impegno e risorse.

La questione in gioco è l’idea stessa di assistenza sociale. Finché viene intesa come costo e non come investimento, non potrà dare il proprio contributo allo sviluppo sociale. Ci viene così a mancare la possibilità di produrre capitale sociale, misurabile in termini di integrazione per tutti, di occupazione di welfare, di valore economico, di socialità più inclusiva, a vantaggio di tutti anche dei più deboli. La misura degli esiti per le persone e le famiglie potrà incentivare un migliore utilizzo delle risorse a disposizione, potenziando il loro rendimento. La nostra scelta è di investire in questa direzione..

Gli ostacoli principali sono anzitutto nella positiva tradizione di sviluppo e qualificazione dei servizi comunali. Un sistema che ha dato buoni frutti può darne ancora di più? È il salto di qualità necessario, per potenziare il rendimento sociale di quanto facciamo, a parità di risorse investite. La domanda “ce la faremo?” assume un significato ancora maggiore in questo momento, a fronte delle razionalizzazioni a tutti i livelli, che inducono gli enti locali a ridurre l’impegno e a non a investire su un terreno, che è invece cruciale per lo sviluppo locale. In questo momento di crisi, non ci siamo chiesti come ridurre le risorse per il sociale, ma come potenziare il loro rendimento, così da incrementare i risultati, a parità di risorse investite.

In questo sforzo ci guida una consapevolezza. La domanda sociale delle persone e delle famiglie in difficoltà è cresciuta e deve essere governata. Come? Chiedendo a tutti, anche agli aiutati, un concorso di responsabilità e capacità. Il nostro programma di sviluppo del capitale sociale e della coesione sociale della città è una piattaforma strategica per scelte condivise, che non riguardano solo gli attori tradizionali (operatori sociali, volontariato organizzato, associazionismo di impegno sociale, cooperazione sociale), ma alla quale possono e devono contribuire anche le famiglie e le imprese in quanto espressioni del capitale sociale della città, necessarie per affrontare questa sfida. Esso è incontro di responsabilità, che si allarga a tutti i soggetti che hanno a cuore lo sviluppo sociale, economico, umano della città. Incontro di responsabilità significa prima di tutto incontro di idee, capacità e risorse. Lo sguardo va quindi ben oltre il campo delle risorse comunali. È impegno e investimento, per passare da un welfare come costo a un welfare di investimento, generativo di ulteriori risorse.

Il Programma di sviluppo del capitale e della coesione sociale della città di Besana in Brianza fa propria questa missione: favorire un incontro tra centri di responsabilità cointeressati solidalmente. La verifica sistematica degli esiti potrà alimentare e valorizzare le responsabilità necessarie per raggiungerli.

8.5. I nostri valori e traguardi

Il nostro programma per la coesione e lo sviluppo sociale, per diventare strumento della città, punta su collaborazioni istituzionali e sociali. Entrambe sono finalizzate a considerare i servizi alla persona come investimento per la comunità, benessere per chi li riceve, occupazione di welfare, per chi è chiamato ad erogarli.

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Significa considerare i servizi alle persone e alle famiglie un onere produttivo di beni relazionali, di interesse generale, che migliorano il capitale sociale della città. Sono obiettivi che ci chiedono il passaggio verso servizi sociali che:

a) promuovono valore sociale; b) verificano i propri esiti, non soltanto la quantità produttiva e la qualità di processo; c) incrementano il rendimento della spesa; d) valorizzano il concorso al risultato grazie agli apporti delle persone e delle famiglie.

A questi traguardi ci guida la convinzione che i servizi sociali comunali non possono costruire innovazione da soli. Le azioni settoriali separate, anche eccellenti, faticano a promuovere nuova socialità, ed ad incrementare il capitale sociale, non rendono più di quanto hanno dimostrato di poter fare. Politiche sociali basate sul concorso di responsabilità e capacità possono invece preparare un futuro più responsabile. È un passo necessario per contrastare le passività che alimentano la dipendenza assistenziale. Vanno contrastate a tutti i livelli, visto che per creare valore sociale è necessario il concorso dei fruitori dei servizi messi a loro disposizione.

È una sfida per tutti. Ogni persona e famiglia possono e devono contribuire al superamento dei problemi, senza negare speranza alle nuove generazioni. Bisogna anzitutto testimoniare che questo futuro è possibile.

8.6. Una programmazione responsabile dei risultati

Una programmazione che vuole essere “nuova” privilegia la verifica e il monitoraggio delle responsabilità.

Nella città della persona e dell’aggregazione sociale, nella città sicura e a misura di bambini e anziani, nella città laboratorio di nuova socialità, ogni persona è risorsa e soggetto. È un “dato da cui partire” e un “potenziale da realizzare”, con progetti basati sul concorso di tutte le capacità.

Chi si concentra su questo obiettivo non si chiede “di cosa dispongo”, ma “quanto meglio possiamo diventare”, “quanto valore possiamo generare, con le risorse a disposizione”. È un salto di mentalità e un diverso modo di intendere le politiche pubbliche, per uno sviluppo umano più solidale. Questo è possibile quando la solidarietà non entra in campo “dopo i problemi”, ma “prima”, a servizio di tutti. Intervenire “insieme” non significa soltanto prevenire, ma investire, generare valore per affrontare i problemi in modo efficace.

Sappiamo che “non possiamo incrementare il valore sociale senza di noi” e con questo dichiariamo il limite positivo dei servizi comunali. Sono risorsa tecnica e politica a disposizione della città, ma non possono bastare senza l’apporto di tutti. È il compito primario dei servizi comunali, sollecitare il “concorso al risultato”, con l’integrazione di tutte le capacità fatte di persone, famiglie, organizzazioni solidali. Ognuna potrà conferire i propri valori, per una cittadinanza più solidale. Sotto questa luce i fattori professionali e non professionali rappresentano il punto di partenza necessario, per far incontrare e creare valore misurabile. Le variabili “risorse personali e comunitarie” non mancano. Senza condivisione di responsabilità le azioni progettuali non diventeranno generative di ulteriore capitale sociale. Continueranno a consumare risorse pubbliche senza rigenerarle e senza metterle a servizio di ulteriori traguardi. Consapevoli di questa criticità, con il nostro programma, intendiamo accompagnare l’attuazione dello stesso, misurando in modo sistematico il doppio rendimento dei progetti: come vantaggio dei beneficiari e come incremento del capitale sociale della città.

8.7. Le condizioni per la coesione e lo sviluppo sociale

Il benessere sociale delle persone, delle famiglie e della comunità non sono indipendenti e sono condizionati. Da che cosa?

La risposta è che non dipendono soltanto dalle risorse del sistema integrato dei servizi sociali, sanitari, educativi. Sono altri i settori e i centri di responsabilità che possono contribuire: il mondo produttivo, del lavoro, dell’associazionismo, del volontariato, possono migliorare in modo sostanziale la qualità delle relazioni nella nostra città. L’intervento dell’ente locale concorre a questo risultato, mentre attiva e coinvolge tutti i soggetti in percorsi condivisi di sviluppo sociale. Il nostro programma per la coesione e lo sviluppo sociale li assume come finalità principale. È azione e risorsa necessaria per promuovere le responsabilità e incrementare il valore sociale, chiedendosi come far fruttare le risorse a disposizione. La condizione necessaria è il concorso al risultato da parte di quanti hanno a cuore lo sviluppo solidale della città.

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8.8. L’intendimento: costruire “Infrastrutture di responsabilità”

A questo fine un problema da affrontare fin da subito è “come integrare responsabilità e risorse istituzionali e sociali”, così da ottenere un duplice rendimento a vantaggio delle persone e della città. La questione strategica principale non è “cosa posso fare con le risorse che ho a disposizione”, ma piuttosto “cosa possiamo fare, con capacità e risorse più grandi dei fattori produttivi a disposizione del Comune”.

La strada da percorrere è ben identificabile: la tutela dei diritti, la promozione dei doveri, l’incontro delle capacità. Il problema è come ridurre la distanza tra diritti e doveri, come non giustificare i diritti, senza doveri. Se non sarà così, il prezzo da pagare sarà molto alto: la solitudine di una cittadinanza individualista e non abbastanza sociale. È un traguardo che richiede non di investire soltanto nella programmazione, ma di collegare il “dire” con il “fare”, sviluppando attuazione diffusa: dalle istituzioni e dai cittadini. Insieme possono costruire gli esiti del proprio impegno, interessati alla sostanza e non soltanto alle procedure e alla qualità di processo e senza impatto sociale. Per questo bisogna investire in infrastrutture di responsabilità, guardando al rendimento delle risorse. È energia umana e vitale, necessaria per costruire nuova cittadinanza, più solidale e responsabile.

8.9. Innovazioni di contenuto e di strategia

Il nostro programma guarda oltre i binari tradizionali della pianificazione sociale, per identificare e promuovere strategie di investimento, consapevoli che la complessità non può essere semplificata. Il primo passo sarà quindi il coinvolgimento di soggetti sociali esterni all’amministrazione e rappresentativi della comunità locale. Sono interlocutori importanti, necessari non solo per la realizzazione del programma, ma anche per incrementare le sue risorse. Possono infatti garantire responsabilità a fasatura variabile, tenendo conto della natura dei risultati attesi e delle volontà per conseguirli. È necessario parlarsi, utilizzando percorsi amministrativi per facilitare il concorso al risultato. Servono tempi certi, tracciabilità delle responsabilità, trasparenza. A questo possono e devono contribuire le verifiche di rendimento e di esito. Potrà contribuire anche il supporto conoscitivo e tecnico dell’amministrazione, così da garantire attuazione, grazie alla partecipazione e al coinvolgimento della comunità locale.

Le ultime considerazioni evidenziano che, con il nostro programma, si sviluppa una relazione particolare tra dimensione istituzionale e dimensione sociale. Insieme caratterizzano e qualificano i processi decisionali e attuativi. La loro coesistenza permette di meglio capire le istanze di tutti, di valorizzare le risorse, di migliorare l’appropriatezza e, soprattutto, di incrementare la fiducia, con persone più responsabili dei propri esiti e delle ricadute sociali del proprio operato.

Saranno necessari cambiamenti nelle prassi esistenti. Sarà fondamentale riconoscere la volontà costruttiva di tutti, a livello istituzionale, tecnico-operativo e comunitario, per valorizzare le differenze e le competenze.

8.10. Come concepiamo il sistema interno all’amministrazione comunale

Il nostro programma per la coesione e lo sviluppo sociale allarga sostanzialmente i traguardi che l’amministrazione intende perseguire a livello sociale. Si tratta di avviare azioni unitarie tra settori diversi dell’amministrazione comunale: la cultura, la sicurezza urbana, la mobilità, la casa (…).

Ogni traguardo da raggiungere dovrà rendere visibile il valore generato con le risorse comunali a disposizione, cioè con le capacità messe in gioco dalla “propria” amministrazione. Il fatto stesso di poter prefigurare gli esiti, significa ridurre le linee separate, che nel tempo si connettono tra loro. Si potrà in questo modo facilitare l’incontro delle responsabilità necessarie per il raggiungimento dei risultati attesi. Sarà così più facile rendicontare gli esiti, sapendo che prefigurarli significa anche poter meglio chiedere conto a chi ne aveva responsabilità.

Gli obiettivi strategici sono sostanzialmente due: 1) integrazione funzionale tra i servizi comunali, senza che questo comporti modificazioni organizzative e strutturali; 2) incontro di responsabilità con i cittadini, con la loro capacità di trasformarsi da “fruitori” di servizi a “coproduttori” di risposte, non solo per sé stessi, ma per l’intera comunità besanese. La prima azione da attivare è quindi comunicativa. Il messaggio da cui partire è “i nostri servizi devono imparare a garantire un doppio rendimento”: (a) per i beneficiari (le persone che accedono ai servizi locali) e (b) per la comunità (che deve poter riconoscere il loro valore aggiunto e misurare l’incremento del proprio capitale sociale). I traguardi potranno essere letti in termini di accessibilità, maggiore fruizione dei luoghi, socialità migliorata, mobilità facilitata, riduzione della paura, più fiducia,

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riqualificazione degli spazi, riduzione del deficit di partecipazione. Misurare significa quantificare, dare senso agli sforzi congiunti, riconoscere l’apporto dei fattori produttivi propri e di altri, verificando il valore ottenuto.

8.11. … e il sistema esterno: il coinvolgimento della comunità

Dire coinvolgimento della comunità, significa chiedersi se e come, questo può tradursi in esperienza quotidiana. Coinvolgimento significa anzitutto partecipazione e condivisione. Questo è fondamentale per la vita sociale e politica della città sia nella fase programmatoria ma anche essere parte attiva anche dopo, con le azioni che vengono dopo la fase programmatoria, passando dal dire al fare, assumendosi responsabilità da socializzare.

La strada è impegnativa.

Non si tratta soltanto di sostenere decisioni dell’amministrazione pubblica, ma di agire per il bene comune e di tutti. Non può essere conseguito solo con “atti” amministrativi e concertazioni, ma anche e soprattutto con “azioni” attuative di esiti, da raggiungere insieme. Partecipazione è valore da aggiungere, concorso al risultato, condivisione di responsabilità: sulle scelte e sugli esiti. Richiede un cambio di mentalità. Non è facile, visto che partecipare significa esserci, prendere parte, fare in modo corresponsabile. Condivisione significa visione congiunta, unitaria: sui traguardi e sulle azioni. Significa anche condividere il rischio del cambiamento. La città ne ha bisogno e il coinvolgimento della comunità ha necessità di mentalità rinnovate, capaci di nuove pratiche sociali, da “praticare” insieme. Il capitale di partenza non è poco e compone una piattaforma da arricchire e consolidare a vantaggio di tutti.

8.12. La nostra Agenda per il Sociale

- Intendiamo investire nelle nuove generazioni ed essere promotori del loro futuro

“La nostra sfida più bella. Allevare il futuro”.

I giovani sono la parte più preziosa e importante della nostra comunità e il fatto d’essere attenti alle loro necessità è la naturale conseguenza di una convinta scelta strategica che intendiamo adottare. I giovani rappresentano, soprattutto nelle società a rapido invecchiamento come la nostra, lo specchio futuro del Paese. E l’immagine che lo specchio riflette, suscita inevitabilmente preoccupazione per le prospettive dei nostri figli. I giovani sono oggi una risorsa rara, perché la popolazione giovanile si è ridotta in modo consistente negli ultimi vent’anni, ma sono anche una risorsa sprecata in quanto spesso confinata ai margini della vita economica, politica e sociale delle nostre comunità. E’ luogo comune parlare dei giovani come il futuro del nostro Paese, per noi, essi rappresentano il presente con cui interloquire e confrontarsi. Perché se la politica è disattenta alle esigenze delle nuove generazioni non potrà pianificare, programmare e contribuire alla costruzione di una società a loro misura. La transizione dei giovani all’età adulta (e ai ruoli correlati) rappresenta uno degli aspetti più problematici e complessi della nostra società e costituisce uno dei focus delle più recenti politiche per i giovani, che si trovano ad interrogarsi su come accompagnare i giovani a diventare adulti e ad essere autonomi. L'Autonomia dei giovani si può leggere in termini di crescita identitaria, culturale e sociale, di autodeterminazione e capacità di pensiero autonomo, e anche in termini di emancipazione economica, soprattutto attraverso il lavoro. La cura, il sostegno e la promozione delle nuove generazioni sono per noi elementi fondamentali e strategici, che intendiamo perseguire con forza per promuovere uno stato di benessere generale, che consenta ai giovani di divenire cittadini attivi. Offrire informazioni, creare opportunità, accogliere sollecitazioni sono gli obiettivi che intendiamo realizzare e favorire per incoraggiare il territorio a lavorare per crescere. Ci proponiamo di:

- potenziare tutte le opportunità che stimolino la partecipazione dei giovani alla vita civile e alla assunzione di responsabilità nei confronti della comunità, anche attraverso il servizio civile volontario o la condivisione di esperienze formali o informali, di cittadinanza attiva;

- sviluppare competenze trasversali e/o specifiche utili anche per l'accesso al mondo del lavoro;

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- agevolare l’accesso dei giovani al credito, al mondo del lavoro e alla casa; - attivare percorsi di animazione imprenditoriale; - aprire una stagione straordinaria di promozione dell’associazionismo giovanile sotto ogni forma e con tutti gli attori

disponibili sul territorio; offrire ai giovani occasioni per maturare capacità di difesa rispetto ai nuovi pericoli derivanti dagli stili di vita che rischiano di diffondersi (uso di droghe e di alcool; cattiva alimentazione; deficit di consapevolezza nell’uso delle nuove tecnologie);

- stimolare la partecipazione e il protagonismo dei giovani attraverso il sostegno a proposte progettuali secondo un'ottica "Giovani per Giovani";

- promuovere collaborazioni e sinergie tra associazioni, organizzazioni e istituzioni del territorio, con l'obiettivo di favorire la nascita di sinergie tra le diverse realtà che si occupano del mondo giovanile, nel comune intento di offrire un servizio e una occasione di crescita;

- favorire l'attivazione e l'impegno di gruppi di giovani sul territorio a partire da istanze per loro significative, valorizzando il loro ruolo di interlocutori e risorsa per la comunità locale;

- realizzare attività di informazione, indirizzo ed orientamento nell’ambito delle politiche giovanili attraverso la creazione di una pagina web in continuo aggiornamento;

- aumentare le occasioni di discussione tra le istituzioni pubbliche e i giovani; - costruire una conoscenza condivisa, sistematica ed organizzata, della condizione giovanile, attraverso l'analisi dei

principali mutamenti e della complessa segmentazione della realtà giovanile della città; - attivare percorsi, progetti ed iniziative di educazione alla cittadinanza attiva lavorando sulla conoscenza e la

comprensione del proprio mondo – dal locale al globale -, sulla consapevolezza del valore e delle conseguenze delle proprie azioni rispetto alla collettività e sull'importanza di assumersi responsabilità e di impegnarsi in prima persona a favore della comunità anche attraverso la promozione dell'associazionismo giovanile, del volontariato, di esperienze di impegno civico;

- lavorare sulla tutela ambientale e sulla valorizzazione delle risorse naturali per favorire uno sviluppo e stili di vita sostenibili, a partire dalla sensibilizzazione di ragazzi e giovani rispetto all'ambiente in cui vivono. Nello sviluppare progettualità sulla sostenibilità ambientale.

- Intendiamo investire nella Famiglia, cellula base dell’essere Comunità

Alcuni indicatori segnalano una situazione di crisi e fragilità (bassa natalità, diminuzione dei matrimoni, aumento dei divorzi), altri dati parlano di una sostanziale tenuta del reticolo familiare, vissuto come generatore e manutentore di relazioni. Certamente la composizione sempre più articolata delle comunità e fenomeni generali quali la globalizzazione e la crisi economica corrodono il senso di appartenenza e l'adesione a valori condivisi e riconosciuti, proponendo per contro un relativismo sociale, che rende meno visibili regole e modalità condivise di convivenza. Abbiamo scelto di porre la famiglia non come un singolo tema tra gli altri, ma come un orizzonte di cui tenere conto nell'affrontare le politiche sociali nel territorio. Si tratta di un approccio per cui il rapporto tra Amministrazione e cittadini è assunto come incontro tra relazioni, per affrontare problemi e scoprire nuove opportunità. Ci proponiamo di:

- avviare interventi strutturali tesi a innovare i modelli gestionali, i modelli organizzativi, i sistemi tariffari, le modalità di coinvolgimento degli attori locali e delle famiglie e a valorizzare la sussidiarietà e la valutazione delle politiche a sostegno della famiglia;

- rafforzare, sperimentare e ricercare politiche di conciliazione “tra tempi di cura e tempi di lavoro”, tramite azioni di raccordo dei tempi sociali, interventi di coordinamento dei servizi di interesse pubblico e di organizzazione dell’offerta dei servizi in base agli orari;

- avviare, di concerto con le parrocchie e le associazioni del territorio, misure e interventi specifici a contrasto della povertà alimentare e materiale (es. attivazione di esperienze nella logica dello scambio-baratto);

- adottare modelli di tariffe espressamente a sostegno del nucleo familiare (es. politica tariffaria della mensa scolastica);

- sostenere la pratica dell’Affidamento Familiare attraverso la promozione e la valorizzazione delle risorse spontanee ed associative del territorio, contribuendo così a diffondere una cultura di apertura e disponibilità alla solidarietà ed al mutuo aiuto, tra persone e famiglie, che favorisca forme di cura, educazione ed accoglienza a favore di minori e famiglie in stato di grave difficoltà temporanea;

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- sviluppare la volontà di lavorare in rete, sia dentro, sia fuori i confini dell’amministrazione, attivando sinergie tra “pubblico-pubblico ” di natura inter-settoriale ed inter-istituzionale e tra “ pubblico-privato ” coinvolgendo attivamente le organizzazioni for-profit e no-profit;

- sostenere e promuovere il lavoro sociale orientato all'attivazione di reti, formali ed informali (dislocate sulle varie frazioni), che si occupino di sostenere la famiglia, anche attraverso l’utilizzo di spazi pubblici per migliorare i circuiti di solidarietà (per gli aspetti educativi, la cura e l'assistenza) e accrescere le opportunità di incontro;

- dare continuità al “Centro estivo comunale”, quale servizio a favore della famiglia e dei tempi di cura e dei tempi di lavoro.

- contenere e ridurre il numero di singoli e/o nuclei residenti in stato di povertà alimentare e materiale, attraverso specifici interventi e/o misure - non meramente assistenziali e incardinate in un continuum d’azioni tese all’inclusione sociale tout court - tesi a promuovere lo sviluppo del soggetto in stato di povertà ed emarginazione e lo sviluppo di una comunità solidale ed inclusiva;

- favorire l’accesso al credito a nuclei familiari e persone che si trovano in temporanea situazione di difficoltà finanziaria e necessitate a far fronte a determinate spese (sanitarie, assistenziali, scolastiche, abitative...), mediante l’attivazione di convenzioni con gli istituti bancari locali, ai quali l’amministrazione comunale assicura l’abbattimento degli interessi passivi in ordine al prestito erogato.

Abbiamo scelto di dedicare una riflessione e dunque una sezione ad hoc ai due macro problemi lavoro e casa, in virtù della rilevanza e della complessità della materia, dell’impatto che tali problematiche determinano a livello comunitario e della loro trasversalità rispetto all’orizzonte delle politiche sociali. Da un punto di vista sociale si sta assistendo alla crescita di fenomeni d’incertezza e precarietà, che accrescono e diversificano i rischi sociali: precarizzazione, emarginazione sociale, deprivazione ed indigenza, stigmatizzazione, etc. Il contenimento di tali rischi è affidato alla combinazione tra una più efficiente offerta di protezione sociale e un accesso alle opportunità di formazione e lavoro che li qualifichi come i principali vettori di promozione, d’inclusione, di sviluppo. Per tali motivazioni abbiamo arricchito l’agenda delle misure di welfare e sostenuto il pieno intreccio tra politiche del lavoro, della casa e politiche sociali. In particolare, pur riconoscendo che le competenze specifiche dell'Amministrazione comunale rispetto al tema del lavoro non sono dirette, ma ugualmente spinti dalla volontà di contribuire al contrasto d’impoverimento e di esclusione sociale cui, sempre più spesso, sono esposti singoli e famiglie (ed in particolare quelle monoparentali) del territorio, ci proponiamo di:

- costituire, in collaborazione con la Provincia, un fondo di garanzia per la promozione di start-up giovanili e non solo; - contrastare la disoccupazione mediante il potenziamento di interventi mirati di formazione e di accompagnamento

all’inserimento lavorativo; - studiare e sperimentare nuove forme per favorire l’emancipazione dallo stato di bisogno in cui una persona/famiglia

può trovarsi in una determinata fase della propria vita con riferimento ad un progetto di integrazione sociale e lavorativa pensato per tamponare situazioni di difficoltà contingente dalle quali è possibile affrancarsi;.;

- avviare sinergie inter-istituzionali e inter-settoriali per l’Accompagnamento al Lavoro e il sostegno dell’occupabilità delle persone che si trovano in condizione di forte svantaggio, attraverso la costruzione di programmi personalizzati per l’integrazione socio lavorativa (Provincia) e l’inclusione sociale. Soggetti attivi degli interventi sono, non solo le persone, ma anche le aziende e le associazioni del territorio;

- fornire sostegno nell'affrontare i problemi di occupazione e reddito attraverso il potenziamento della stabilità abitativa, in particolare relativamente ai costi di mantenimento di un'abitazione;

- costituire gruppi Auto Mutuo Aiuto (AMA), per favorire la fuoriuscita dallo stato di isolamento e marginalità sociale.

In considerazione dei sempre maggiori rischi riguardanti la perdita dell'abitazione, da parte di singoli e famiglie ci proponiamo di:

- promuovere il Affitto Riscatto – Accordo con Banche e costruttori per facilitare le giovani coppie nell’acquisto della casa sul patrimonio edilizio esistente (invenduto);

- costituire un Osservatorio del mercato edilizio, sia pubblico, sia privato, per monitorare e quindi valutare gli aggiustamenti in progressi e favorire l’incrocio tra domanda e offerta;

- continuare l’esperienza del fondo di garanzia per i proprietari che decidono di affittare alloggi ad prezzo moderato garantendo l’abitazione a quella fascia di popolazione che si colloca oggi a metà strada fra l’edilizia sociale e l’edilizia di mercato; ovvero alle persone che non rientrano nei requisiti economici del primo caso, ma nel contempo che non possono accedere, per le limitazioni economiche poste, al secondo;

- promuovere esperienze di coabitazione e di accoglienza anche nell'ottica di ottimizzare l'utilizzo delle risorse;

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- razionalizzare l’utilizzo degli alloggi comunali; - verificare la possibilità di individuare attività di interesse collettivo all'interno delle quali possano essere coinvolti

attivamente gruppi di famiglie, ad es. attraverso l'attivazione delle Banche del tempo o di Gruppi di Acquisto Solidale nelle frazioni.

- Intendiamo essere sostenitori degli anziani

L’allungamento del tempo di vita, problema e opportunità, pone alla singola persona e alla comunità l’esigenza di far emergere tutto il potenziale insito in questa fase in modo che venga pensata e vissuta come età da scoprire e inventare. Una fase in cui ognuno possa dare spazio alla propria creatività, alla conoscenza, alla formazione continua, riappropriandosi della capacità di organizzare il proprio tempo e quello da condividere con altri.

A Besana in Brianza la vita si svolge con un ritmo meno intenso di quello dei grandi agglomerati urbani, accelerato e sovraffollato, l’ambiente fisico è ancora ricco di spazi verdi, esistono comunque condizioni di emarginazione e di isolamento, in modo particolare, per gli anziani.

Le relazioni interpersonali, quelle instaurate all’interno della sfera intima, più o meno ristretta, quelle definite di “mondo vitale”, che una volta costituivano il luogo privilegiato di solidarietà, di sicurezza, di senso di appartenenza, hanno subito un profondo cambiamento. Oggi la richiesta di aiuto ai vicini o agli amici, è legata prevalentemente ad una relazione di scambio ed è vissuta come una perdita di autonomia o come una richiesta di “favore”.

Le esperienze già in atto dimostrano che l’anziano immesso in una rete sociale e in uno spazio di stimoli cognitivi ed affettivi, tendenzialmente si riappropria della capacità di riscoprirsi persona ricca di risorse, salvaguardando, anche, la continuità della vita nella sua abitazione e nella sua comunità. In questi contesti si sviluppano altresì più facilmente anche le relazioni di solidarietà, di amicizia e azioni spontanee di volontariato. Fondamentale, in questo senso, è il ruolo agito dall’associazionismo, che già oggi si connota come primario ed attivo nella salvaguardia dell’integrazione sociale di molti anziani; i numerosi volontari, infatti, contribuiscono a compensare l’indebolirsi delle reti primarie e secondarie “naturali”, a strutturare azioni positive contro quell’isolamento e quella solitudine che costituiscono un vero fattore di rischio di malattia e di ricorso al sistema formale di cure e, a praticare una politica di “riduzione del danno” nelle situazioni di cronicità e di patologie conclamate.

Ci proponiamo di:

- favorire la permanenza a domicilio delle persone anziane sole (senza reti parentali) e parzialmente autosufficienti;lanciare una serie di iniziative destinate a sviluppare le attività per le persone anziane sul piano del volontariato, della vita di relazione anche attraverso il sostegno e la promozione delle attività dell’A.AN.P.B.E;

- prevenire e ridurre i rischi di istituzionalizzazione per le persone anziane non autosufficienti, parzialmente non autosufficienti o affette da patologie invalidanti. Si ritiene infatti, che la possibilità di offrire una adeguata risposta alle esigenze degli anziani, in un’ottica di miglioramento della loro qualità della vita, non possa prescindere da un forte supporto alla domiciliarietà ed alla famiglia;

- promuovere il benessere personale e sociale, rafforzando competenze individuali, potenziando o stimolando la nascita di abilità manuali-artistiche, creative, intellettive, ancora inespresse, sviluppando una rete di relazioni personali e sociali idonee a migliorare qualitativamente la vita dell’anziano;

- predisporre una serie di politiche e potenziare i servizi diretti a sostenere gli anziani temporalmente non autonomi o stabilmente non autonomi, garantendo per i primi un successivo reinserimento nella zona della maturità attiva ed assicurando ai secondi un insieme di aiuti diretti a loro e alle loro famiglie per meglio affrontare le malattie di lunga durata o le situazioni invalidanti permanenti;

- attivare, di concerto con le associazione del territorio, l’iniziativa “Il Telefono Amico” al fine di offrire alle persone anziane della comunità un numero di telefono da chiamare per trovare un aiuto per le piccole commissioni, informazioni e ascolto, accompagnamento e compagnia;

- mantenere gli ambulatori medici in frazione; - sollecitare l’Asl affinchè vengano potenziati i servizi nell’ex-ospedale Viarana; - potenziare il servizio di trasporto (autoamica) e i trasporti verso gli ospedali.

- Intendiamo dare continuità al nostro impegno a favore dell’inclusione sociale delle persone con disabilità

Esiste senza alcun dubbio un fortissimo mutamento sociale e culturale, al quale si è assistito in particolare negli ultimi anni, nel modo di percepire la disabilità. Un mutamento profondo che si è verificato sia all’interno, che all’esterno di questo mondo

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così articolato e complesso. All’interno, cambiando il modo disabili con cui le persone con disabilità stessi percepiscono e vivono la propria condizione, le proprie relazioni sociali, le possibilità di realizzarsi o di costruirsi un futuro. All’esterno, sradicando pregiudizi e paure, e creando una società più aperta, più disponibile, in grado di riconoscere diritti e bisogni una volta impensabili per le persone con disabilità. Non è più inconsueto, infatti, sentir accostare concetti come disabilità e sport, disabilità e tempo libero, disabilità e informazione. La tematica dell’integrazione dei disabili, nelle molteplici dimensioni, scolastica, sociale e lavorativa, è molto rilevante per l’estrema eterogeneità e complessità degli ambiti di intervento. I bisogni di coloro che vivono in condizioni di handicap e di sofferenza fisica e/o psicofisica sono infatti numerosi e diversificati, e grande deve essere, di conseguenza l’impegno della comunità affinché vengano create le condizioni per migliorare l’adattamento e la qualità della vita di queste persone. Ed è proprio l’integrazione il tema centrale del nostro programma a favore delle persone con disabilità; integrare le persone disabili è una grande sfida, che può essere vinta puntando sulla competenza e sulla collaborazione tra i diversi soggetti del territori;. Occorre fare spazio alla ricchezza della differenza, adeguando il noto, gli ambienti, la prassi, di volta in volta, in base ad ogni specifica singolarità. Con queste convinzioni di fondo e in un’ottica d’integrata, nel breve medio periodo ci proponiamo di:

- sensibilizzare i cittadini sui temi legati alla non discriminazione e all’integrazione; - sostenere azioni concrete per favorire le pari opportunità e l’inclusione sociale; - promuovere i diritti dei bambini e dei giovani con disabilità ( es. giochi nei parchetti); - fornire accesso a servizi di assistenza e sostegno di qualità (servizio SAD); - proseguire nella realizzazione di iniziative specificamente rivolte alle persone con disabilità tenendo conto delle loro

specifiche esigenze; - favorire l’inserimento lavorativo di persone disabili; - fare il piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) e facilitare la mobilità delle persone disabili (es.

analizzare la vivibilità dei percorsi pedonali); - potenziare i servizi di trasporto sociale a favore delle persone con disabilità psico-fisico.

Cap. 9 - INTENDIAMO SOSTENERE LO “SVILUPPO DEL TERRITORIO”

L’obiettivo del nostro Programma per lo sviluppo locale sostenibile è quello di consolidare e aumentare il capitale sociale e di coagulare risorse, per la trasformazione fisica di un sistema di luoghi pubblici e privati che si rigenerano a nuova vita: la città storica, i quartieri, le ville e il paesaggio naturale. Il nostro programma intende rendere concreta la visione strategica della “città delle persone”: una comunità consapevole, in cui l’identità si radica in una storia, si coniuga al presente e al futuro. Come gruppo sosteniamo una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva della Comunità locale e alla base della nostra idea di sostenibilità vi è un modello di “economia del territorio”, che si fonda sul buon utilizzo dei patrimoni, dei beni comuni e sulla rigenerazione dell'esistente. Siamo impegnati a continuare a promuovere le misure di tutela e di salvaguardia del territorio, favorendo ed organizzando progetti d'eccellenza e di consolidamento anche nel campo dell'economia verde. Le azioni di governo del territorio saranno orientate a declinare il paradigma dello sviluppo sostenibile secondo una pluralità di azioni che investono le diverse politiche settoriali, i cui effetti sono rivolti a produrre un innalzamento della qualità dell’ambiente e delle condizioni di vita della popolazione che vive e lavora sul territorio. La nostra proposta è tesa a rendere reciprocamente coerenti e collegati la programmazione dello sviluppo e la pianificazione territoriale e si pone l’obiettivo di perseguire lo sviluppo ecologicamente orientato del territorio, in modo da rendere virtuosamente compatibili, crescita e qualità ambientale.

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9.1. La nostra Agenda per lo sviluppo territoriale

- Intendiamo sostenere uno sviluppo eco-sostenibile del territorio

Ci proponiamo di:

- valorizzare il patrimonio delle risorse naturali, storico-culturali e delle relative infrastrutture, per promuovere sviluppo, attrattività e competitività locale;

- segnare la rete di sentieri e viabilità delle zone verdi e boschive con particolare riferimento ai principali siti naturalistici (Parco della Valle del Lambro e Parco della Valletta) ed in collaborazione con le associazioni locali eseguire la manutenzione degli stessi;

- promuovere l’iniziativa “Besana Verde”: valorizziamo la città come “giardino” della Provincia di Monza; - riqualificare i parchetti pubblici siti nelle frazioni con eventuale previsione di spazio recintato per i cani; - potenziare e migliorare il sistema di raccolta differenziata e riqualificare la piattaforma ecologica . Introdurremo il

sistema Rfid, in altri termini, ogni cittadino conoscerà esattamente quanti rifiuti produce e, nel medio periodo, sulla base di questi dati potrebbero essere calcolate le nuove tariffe dei rifiuti;

- alimentare una nuova cultura della sostenibilità capace di formare i cittadini alle scelte consapevoli ed etiche nei consumi, negli stili di vita, nel risparmio energetico, nella riduzione e differenziazione dei rifiuti e, in genere, nel rispetto dell’ambiente;

- condividere idee e progetti per consentire alle amministrazioni una pianificazione efficace degli interventi a favore dell’ambiente;

- perseguire un uso responsabile delle risorse ambientali non rinnovabili ed energetiche promuovendo il risparmio delle risorse e lo sviluppo delle energie alternative. - Intendiamo sostenere lo sviluppo di una mobilità in grado di diminuire gli impatti ambientali

La mobilità è una parte importante della vita quotidiana, il numero degli spostamenti giornalieri, le distanze coperte e il ricorso all’automobile rappresentano spesso scelte obbligate. In questa prospettiva, sostenere uno sviluppo ecosostenibile del territorio, implica anche introdurre il tema della mobilità urbana. Accanto agli interventi già realizzati per la riduzione dell’emissione di CO2 e del miglioramento della qualità dell’aria(riduzione del numero di pullman da 8 a 5), intendiamo potenziare le esperienze già in atto.. Il nostro programma vuole altresì rappresentare un punto di partenza, una base per discutere e rilanciare le politiche urbane nel loro complesso, per consentire una pianificazione degli interventi che contempli e coniughi qualità della vita e rispetto per l’ambiente. Ci proponiamo di:

- realizzare percorsi protetti e sistemare i marciapiedi esistenti, al fine di favorire lo sviluppo di una Comunità a misura di Bambino;

- favorire l’autonomia dei bambini e delle bambine in generale e in particolare la mobilità all’interno dei quartieri, costruendo piccole esperienze urbane in collaborazione con le scuole dell’infanzia e primarie di primo grado del territorio (si ipotizza l’attivazione di percorsi di educazione stradale che prevedano anche la conoscenza dello spazio urbano da parte dei bambini e delle bambine, a partire dall’esperienza del proprio corpo nei luoghi più prossimi e conosciuti, poi dello spazio in relazione al tempo e delle loro reciproche influenze, allargando il territorio “toccato” all’intera città e alla sua storia);

- potenziare il piedibus; - promuovere l’utilizzo del servizio di “Car-Sharing Evai” già presente alla stazione di Besana; - promuovere e partecipare a tavoli con Regione Lombardia ed rfi (rete ferroviaria) al fine di studiare soluzioni per

ridurre i tempi di percorrenza della linea ferroviaria MMOL sia in direzione Milano sia in direzione Lecco; - sollecitare l’Ente provinciale affinché realizzi alcune rotatorie nei punti nevralgici del Comune; - completare il Programma di asfaltature e manutenzione delle strade; - ridurre il traffico mediante il rifacimento delle via Garibaldi e la realizzazione della rotonda presso l’incrocio a “5

frecce”. Si precisa che tali opere verranno realizzate nell’ambito del Piano di Lottizzo dell’area industriale di Balgano e, infine, che tale indirizzo trova la sua ragione d’essere negli esiti dello studio - sul piano del traffico nella parte nord di Besana, con particolare riferimento all’area di Balgano - realizzato dal Centro PIM. ;

- revisionare il servizio dei trasporti complessivo (auto amica e servizio taxibus), per facilitare la mobilità dei cittadini.

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- Intendiamo valorizzare i luoghi delle nostre tradizione e delle identità sociali

Ci proponiamo di:

- riqualificare i centri storici del capoluogo e delle frazioni privilegiando interventi finalizzati al “bello edilizio” (piano del colore);

- dare nuova vitalità, centralità e capacità attrattiva alle frazioni, affinché possano fare da punto di riferimento e volano per il territorio ed il suo sviluppo;

- rafforzare i processi partecipativi e partenariali con le finalità di promuovere lo sviluppo territoriale e favorire la coesione sociale attraverso progetti condivisi;

- verificare le reti dei servizi (gas, acqua, fognature, etc) nelle frazioni, al fine di sistemarle e migliorarle laddove carenti o inadeguate (ad esempio, Fr. Zoccorino);

- realizzare eventi culturali nelle frazioni quali occasioni per riqualificare siti, valorizzare il paesaggio urbano, dare nuovo slancio all’economia locale. Questi eventi saranno occasione per generare socialità, maggiori possibilità di svago, nuova percezione dei luoghi, incremento di reti comunitarie, del volontariato, della capacità organizzativa a livello locale, rafforzamento di partnership pubblico/privato/volontariato. - Intendiamo sostenere lo sviluppo economico e commerciale del territorio

Le attività del terziario commerciale (commercio al dettaglio, bar, ristoranti, artigianato di servizio, attività di intrattenimento, ecc.) possono rappresentare un fattore di promozione per la rivitalizzazione delle frazioni (anche attraverso la sperimentazione di nuove ed originali aggregazioni di attività) e contribuire al consolidamento dell’identità urbana. Lo spopolamento degli esercizi commerciali dai centri cittadini può creare notevoli danni sociali in quanto il tessuto urbano, senza la presenza di un adeguato numero di negozi che offrono servizi ed opportunità d'acquisto e di socializzazione, si impoverisce. Riteniamo che gli esercizi commerciali inseriti nei centri storici assicurino un presidio, aggreghino, rendano vivo ed animino i centri cittadini. Da qui la necessità di una partecipazione ai processi decisionali sempre più attiva, che non si limiti ad una consultazione superficiale per diventare, invece, occasione di reale trasposizione di bisogni ed esigenze nella costruzione del piano. Intendiamo perseguire con impegno un coinvolgimento attivo dei cittadini e dei “portatori di interessi” nel processo di pianificazione e nel contempo, promuovere una proficua partnership locale tra settori pubblico, privato e “sociale”. Ci proponiamo di:

- incentivare con benefici economici le attività commerciale che decidono di insediarsi in città; - diminuire i costi-oneri per l’ampliamento/costruzione nuove attività produttive e commerciali; - favorire il dialogo con gli esercenti per trovare insieme modalità nuove per far vivere la città; - promuovere azioni di miglioramento della qualità della vita incentivando processi di diversificazione delle attività

economiche, creando quindi nuove opportunità di lavoro e gettando i fondamenti per la crescita di un tessuto imprenditoriale;

- migliorare la competitività del settore agricolo per affermare la "tipicità", attivare e rafforzare le “filiere corte” (interventi volti ad incrementare la qualità delle produzioni locali). - Intendiamo preservare l’equilibrio fra insediamenti e paesaggio

l rapporto armonico con il paesaggio è uno dei caratteri fondanti l’identità della comunità. La salvaguardia e la tutela del territorio, congiuntamente all’arresto del consumo del suolo sono stati tra i principali obiettivi della nostra pianificazione comunale; a tal riguardo basta citare il dato di sintesi dei processi di urbanizzazione diffusa, realizzati dal 2004 al 2009, che hanno riversato sul nostro territorio 200.000 mq di cemento contro i 5000 mq del quinquennio 2009-2014 in cui abbiamo amministrato. Abbiamo vincolato la realizzazione delle nuove costruzioni a più stringenti limiti energetici e dunque al miglioramento della classe energetica. Siamo convinti che si deve armonizzare la tutela e la programmazione del territorio e si può conferire una nuova qualità agli spazi di vita e d’uso dell’urbanizzazione diffusa

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L’attuale fragilità del legame tra questi territori e chi li abita può infatti essere contrastata con piccoli interventi capaci di innescare processi virtuosi di ampia portata, perché rivolti a stimolare la reattività dei sistemi locali a reinventarsi e a rafforzare la loro capacità di organizzare nuove funzioni di interesse collettivo per spazi e strutture inutilizzate. Siamo convinti che la nostra comunità può rendersi più resiliente con progetti attenti ad attivare strategicamente competenze locali, trasformare problemi in opportunità di sviluppo e introducendo nuove risorse e nuovi attori nel contesto. Ci proponiamo di:

- avviare una riflessione con i proprietari dei complessi edilizi invenduti e le Banche del territorio, al fine di promuovere l' Affitto Riscatto per le giovani coppie sul patrimonio edilizio esistente (invenduto);

- mappare e censire gli edifici pubblici (ex-scuole, etc), in previsione di razionalizzare gli spazi destinati alle associazioni;

- implementare un piano di interventi strutturali e di manutenzione sugli edifici pubblici (coibentazione) al fine di ridurre gli sprechi energetici e aumentare l’efficienza;

- fare un “Concorso di idee” per una struttura permanente per ospitare auditorium, spazio espositivo, spazio feste nei pressi della piazza di Besana.

- implementare il piano PEBA (piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche); - revisionare il Regolamento Edilizio; - migliorare il sistema di illuminazione pubblica, in un’ottica di riduzione dei consumi, mettendo a sistema le azioni

derivanti dall’acquisizione della rete di illuminazione pubblica. Si precisa che, tra i diversi usi ipotizzabili, i pali della luce acquisiti, potranno essere utilizzati, per l’implementazione della rete WiFi nelle aree ad oggi scoperte.

Cap. 10 – INTENDIAMO RAFFORZARE E AUMENTARE LA SICUREZZA E LA RESILIENZA DELLA COMUNITÀ

10.1. La nostra agenda per la sicurezza del territorio

Riteniamo che la sicurezza sia una particolare qualità della relazione sociale, legata in modo indissolubile alla percezione della vita relazionale, di una corrispondenza piena tra dimensione individuale e dimensione collettiva. Occuparsi dello spazio pubblico della città per renderla più sicura significa dunque coordinare interventi di riqualificazione fisica con interventi di ricostruzione della rete delle relazioni sociali, in modo da innescare processi di coesione sociale e modalità di uso “positivo” del territorio. Quanto più un’area urbana si offre a chi l’attraversa, o la abita, come un’area vitale, ricca di legami sociali, e di reti di cooperazione e controllo informale, tanto più quell’area verrà percepita come sicura, cioè come un’area nella quale sentirsi liberi di muoversi e risiedere, e verso la quale nutrire fiducia e avere cura.

Il concetto di sicurezza urbana comprende due tipi di intervento: gli interventi di controllo della micro-criminalità e le politiche di rigenerazione urbana, tanto sotto il profilo del miglioramento dello spazio che di azione sociale. Con i primi rinviamo all’idea di sicurezza come controllo e riduzione della criminalità che si declina attraverso politiche maggiormente strutturate secondo le forme della prevenzione e di controllo del territorio. Con i secondi ci riferiamo, invece, a tutto ciò che ha a che fare con gli interventi diretti ad aumentare la vivibilità della città e fanno riferimento alle politiche di prevenzione sociale e comunitaria e oggi anche alle politiche di carattere ambientale, già trattate nei paragrafi precedenti. Agire introducendo misure efficaci come la videosorveglianza e i sistemi anti-intrusione di supporto al lavoro delle Forze dell’Ordine e della Polizia Municipale, al fine di contrastare quei fenomeni di microcriminalità nei luoghi più a rischio, e di promuovere azioni di sostegno agli operatori della scuola per prevenire fenomeni di bullismo, vandalismo e di ogni forma di prepotenza, sono i nostri obiettivi. Vogliamo fare rete con i soggetti che all’interno e all’esterno dell’amministrazione locale che hanno competenza e capacità di intervento sul problema individuato, facendo proprio il concetto di “sicurezza partecipata” e di “co-responsabilità”.

Ci proponiamo di:

- trasmettere alcuni comportamenti che i cittadini dovrebbero sempre tenere per prevenire furti e truffe a loro danno; - diffondere una cultura della legalità, basata sulla consapevolezza e sul buon esempio, la partecipazione, la

condivisione delle regole costituiscono il migliore stimolo per affrontare tutti insieme - cittadini e istituzioni - le questioni legate alla sicurezza ed alla vivibilità della nostra città;

- installare sistemi di video sorveglianza nei punti nevralgici della città collegate alle Forze dell’Ordine per potenziare una maggiore sicurezza;

- continuare a proporre corsi di sicurezza e difesa personale;

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- favorire l’attivazione di iniziative con giovani per il controllo del territorio in collaborazione con le Forze dell’Ordine.

Cap. 11 – INTENDIAMO SOSTENERE IL NOSTRO MOTTO “TASSE BASSE E AZZERAMENTO DEL DEBITO” In questi 5 anni i trasferimenti dello stato si sono azzerati. Lo stato ha introdotto una tassazione a livello locale che deve servire a recuperare le risorse per fornire i servizi ai cittadini. I cambiamenti normativi in questi anni sono stati molti, ci auguriamo di poter avere una legislazione tributaria stabile per poter meglio affrontare le sfide che l’amministrare pone. In questi anni abbiamo mantenuto la tassazione al livello più basso possibile, riducendo le spese. Il rapporto tra l’ufficio tributi locale ed il cittadino deve essere improntato all’equità e al dialogo. Ci proponiamo di:

- continuare nel mantenere la tassazione bassa, favorendo ove possibile sgravi a favore delle famiglie ed imprese; - continuare nel rendere facile il pagamento delle tasse con l’invio di moduli F24 o altro; - continuare nel recupero all’evasione ed elusione fiscale; - diminuire i costi-oneri per l’ampliamento/costruzione nuove attività produttive e commerciali.