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Liceo Statale Scientifico e Linguistico “Galileo Ferraris” con opzione di “Scienze applicate” Via Mascherpa, 10/A – 74121 TARANTO - C.F. 90172400732 TEL.: 099/7797819 - FAX 099/7701679 - Succ. Lago di Como 099/7369374 - Succ. S. Teresa 099/7796919 www.liceoferraris.gov.it ; e-mail [email protected] ; PEC: [email protected] PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA del Liceo Scientifico “G. Ferraris” Triennio 2010 - 2013 Annualità 2012 - 2013 ALLEGATO 6 AL P.O.F. COMPETENZE CHIAVE: concetti, strategie e strumenti per la loro valutazione e certificazione Approvato dal Collegio dei Docenti con delibera 25 febbraio 2011, n. 12

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Liceo Statale Scientifico e Linguistico “Galileo Ferraris” con opzione di “Scienze applicate”

Via Mascherpa, 10/A – 74121 TARANTO - C.F. 90172400732

TEL.: 099/7797819 - FAX 099/7701679 - Succ. Lago di Como 099/7369374 - Succ. S. Teresa 099/7796919 www.liceoferraris.gov.it; e-mail [email protected]; PEC: [email protected]

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA del Liceo Scientifico “G. Ferraris”

Triennio 2010 - 2013

Annualità 2012 - 2013

ALLEGATO 6 AL P.O.F.

COMPETENZE CHIAVE:

concetti, strategie e strumenti per la loro valutazione e certificazione

Approvato dal Collegio dei Docenti con delibera 25 febbraio 2011, n. 12

COMPETENZE CHIAVE: concetti, strategie e strumenti

per la loro valutazione e certificazione 1. IL NUOVO OBBLIGO DI ISTRUZIONE Dal 1° settembre 2007 è entrato in vigore l’obbligo d’istruzione elevato a 10 anni in base alla legge 26 dicembre 2006, n.296, articolo 1, comma 622 (come modificato dall’articolo 64, comma 4 bis del Decreto Legge 25 giugno 2008. n. 112, convertito con modificazioni con la Legge 6 agosto 2008, n. 133.. Il nostro sistema scolastico ha così compiuto un passo molto importante per allinearsi con i sistemi degli altri Paesi dell’Unione Europea. Considerare il biennio iniziale della scuola secondaria superiore come “dell’obbligo”, conferisce a questa fase tanto delicata per lo sviluppo degli studenti in piena adolescenza un carattere di ambivalenza:

- per un verso “biennio di indirizzo”, in quanto pur sempre inserito in un percorso quinquennale specifico;

- per altro verso “biennio unitario”, in quanto al termine di esso – conclusivo appunto del periodo dell’obbligo di istruzione - tutti i giovani dovrebbero essere entrati in possesso di un bagaglio di conoscenze, abilità e “competenze chiave” almeno con un sufficiente livello di padronanza, essendo supportati da adeguati livelli motivazionali, al fine di iniziare la vita “post-obbligo” e, quindi, l’età adulti, nella condizione di essere in grado di continuare ad apprendere, per tutta la vita (long life learning, capacità di apprendimento permanente).

In tale contesto, rinnovato e finalmente allineato a quello europeo e, più generalmente, dei “Paesi OCSE”, il termine cruciale è quello di “competenze chiave”. 2. LE COMPETENZE CHIAVE E LA “RACCOMANDAZIONE” DELL’UNIONE In questi ultimi anni, infatti, nel mondo occidentale si è centrata l’attenzione, più che sulle sole conoscenze e abilità acquisite, sulla capacità di valorizzarle in compiti e problemi sia interni alla scuola, sia esterni a essa, che abbiano un qualche carattere di novità e/o di complessità, maggiore rispetto a quanto affrontato nell’esperienza precedente. Ciò al fine di consentire realmente il possesso di capacità di apprendimento permanente a tutti i cittadini dell’Unione, con la capacità di limitare i rischi di emarginazione e, nello stesso tempo, di contribuire alla creazione di quello spazio di conoscenza il più competitivo del Pianeta, che l’Unione si è data con la Strategia di Lisbona (a partire dal Consiglio Europeo del marzo 2000). Lo sfondo di riferimento, ineludibile, è stato fornito dalla “Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio” del 18 dicembre 2006, relativa alla definizione delle “competenze-chiave per l’apprendimento permanente”, il cui dispositivo è opportuno riportare qui:

“Il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea RACCOMANDANO: che gli Stati membri sviluppino l’offerta di competenze chiave per tutti nell’ambito delle loro strategie di apprendimento permanente, tra cui le strategie per l’alfabetizzazione universale, e utilizzino le “Competenze chiave per l’apprendimento permanente – Un quadro di riferimento europeo”, riportate in allegato quale strumento di riferimento per assicurare che:

1. l’istruzione e la formazione iniziale offrano a tutti i giovani gli strumenti per sviluppare le competenze chiave a un livello tale che li prepari alla vita adulta e costituisca la base per ulteriori occasioni di apprendimento, come anche per la vita lavorativa;

2. si tenga debitamente conto di quei giovani che, a causa di svantaggi educativi determinati da circostanze personali, sociali, culturali o economiche, hanno bisogno di un sostegno particolare per realizzare le loro potenzialità educative;

3. gli adulti siano in grado di sviluppare e aggiornare le loro competenze chiave in tutto l’arco della loro vita con un’attenzione particolare per gruppi di destinatari riconosciuti prioritari nel contesto nazionale, regionale e/o locale, come le persone che necessitano di un aggiornamento delle loro competenze;

4. (… sull’istruzione e formazione permanente degli adulti…) 5. (… forti nessi tra offerta d’istruzione e formazione politiche sociali e dell’occupazione…)”

Si vedrà in seguito quale sia la classificazione delle competenze chiave definita nell’allegato alla Raccomandazione, e quali problemi da essa scaturiscano.

C1) Comunicazione nella madrelingua C2) comunicazione nelle lingue straniere C3) competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia C4) competenza digitale C5) imparare ad imparare C6) competenze sociali e civiche C7) spirito di iniziativa e imprenditorialità C8) consapevolezza ed espressione culturale.

Nella “Raccomandazione” dell’Unione a corredo di ciascuna competenza è posta una lista di conoscenze ed abilità di riferimento ad essa, ed anche un insieme di “atteggiamenti/motivazioni” (attitudes) che ne consentono, quali altrettante condizioni-motori fondamentali, il reale sviluppo da parte del giovane studente. 3. IL NUCLEO DEL CONCETTO DI COMPETENZA Ma cosa si intende, in breve, con “competenza”? La domanda si pone preliminarmente alla definizione di “competenza chiave” ovvero “competenza d’indirizzo” ovverosia essa concerne in primo luogo il “tipo genere” da identificare prima di passare alla successiva definizione delle possibili specie e delle sottospecie di competenze. Si riportano alcune definizioni, tra le tante esistenti: alcune apodittiche, altre più argomentative.

Intendiamo per competenza una “combinazione di conoscenze, abilità e motivazioni appropriate al contesto” [“in particolare, poi, le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione”] (Allegato alla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio, 18 dicembre 2006)

““Competenze” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia” (Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli, come citato e fatto proprio dal Documento tecnico allegato al D.M. 139/2007)

Quando si valutano competenze, “si tratta di accertare non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con ciò che sa” (Mario Castaldi, Valutare le competenze. Percorsi e strumenti, Roma, Carocci, 2009, pag. 27)

Al di là delle differenze, emerge quale punto focale del concetto che possedere una competenza significa sapere affrontare, in qualche misura, il “nuovo”; significa sapere fronteggiare situazioni almeno in parte inedite rispetto a quelle in cui si è situato l’apprendimento precedentemente realizzato.

In altri termini, si possiede una competenza quando si è in grado di sfruttare il sapere acquisito in “contesti di novità” e non come semplice applicazione/ripetizione di quanto appreso. Essere “competenti” (sia pure a livelli sufficienti) vuol dire essere (almeno un poco) “esperti”: dotati di una certa flessibilità applicativa e, senza dubbio, di un livello di comprensione della materia studiata, che permetta di “procedere oltre l’appreso”. In tal senso, costruire competenze chiave significa mettere/essere in grado di sviluppare processi di apprendimento permanente. Affinché uno studente diventi “competente”, relativamente ad un dato ambito di conoscenza/operatività, devono essere realizzate alcune condizioni necessarie: 1) l’allievo deve riuscire a possedere un bagaglio di conoscenze e abilità (in modo per ben più che sufficiente), poiché senza una discreta padronanza di esse è vano sperare che riesca ad “andare oltre” esprimendo una competenza certificabile; in concreto, la strada che porta la scuola a volere/dovere certificare delle competenze può essere percorsa soltanto potenziando in modo deciso la capacità degli studenti di studiare in modo efficace!

2) diventa fondamentale, di conseguenza, perseguire strategie di insegnamento volte costantemente non solo a fare apprendere, ma a “meta-apprendere”, cioè ad “apprendere ad apprendere” (deutero-apprendimento); corollario di tale condizione necessaria è che ciascun docente deve prefiggersi di dedicare spazio didattico, entro il peculiare quadro della programmazione individuale, alle suddette strategie; 3) a loro volta, le capacità di deutero-apprendimento sono intimamente connesse all’insieme delle motivazioni a farlo. Si rimanda a questo riguardo all’elenco di “attitudes” elencate puntualmente nell’allegato alla Raccomandazione del 18 dicembre 2006.

Insomma: per diventare “competente” uno studente deve studiare di più, e deve studiare meglio! Ma un siffatto processo virtuoso non può avvenire spontaneamente: anche questo è compito assegnato agli insegnanti, che devono non soltanto insegnare ad apprendere qualcosa, ma insegnare a COME apprendere qualcosa. E, per essere efficaci, insegnare MOTIVANDO ad apprendere.

Tutto ciò comporta una profonda rivisitazione delle programmazioni, delle prassi didattiche, delle modalità relazionali, delle forme di accertamento e certificazione: si tratta di un percorso di cambiamento che il Liceo “G. Ferraris”, per scelta del Collegio dei docenti, ha intrapreso con decisione sin dall’anno 2008. 4. LA CLASSIFICAZIONE DELLE COMPETENZE CHIAVE NELLA PROPOSTA DELL’U.E. Il “quadro di riferimento europeo” delinea, come noto, otto competenze chiave, relative a:

C1) comunicazione nella madrelingua C2) comunicazione nelle lingue straniere C3) competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia C4) competenza digitale C5) imparare ad imparare C6) competenze sociali e civiche C7) spirito di iniziativa e imprenditorialità C8) consapevolezza ed espressione culturale.

Deve essere chiaro in partenza come tale classificazione non possa in alcun modo venire interpretata come un insieme di “entità” mutuamente disgiunte, quanto piuttosto come un insieme di nodi (knots) all’interno di un reticolo, collegati tra loro da numerosi “ponti” (links). O anche, ricorrendo alla metafora dell’ologramma, ciascuna competenza chiave sarà vista come la parte di un

tutto nella quale è possibile scorgere il tutto stesso, sia pure, di volta in volta, a partire un punto di vista particolare (quella specifica competenza, e non un’altra). Ciò precisato, e in vista degli sviluppi successivi, teorici e operativi (ossia connessi alle effettive operazioni con cui “valutare” competenze) osserviamo che: a) L’area – o asse – dei linguaggi comprende certamente C1) e C2): ma “quanto” della C8 ricadrà in tale asse? E che dire dei “linguaggi” mediante i quali si costituiscono le discipline scientifiche? E la padronanza competente dei linguaggi della multimedialità sarà forse disgiunta e distinta dalla competenza tecnologica o, anche, dalle competenze sociali e civili? Queste domande non fanno altro che rimarcare quanto abbiamo appena sottolineato: ogni classificazione delle competenze, stante la loro natura d’insieme reticolare, non può mai essere intesa in modo univoco e definitivo; si tratta, piuttosto, di uno strumento utile ma limitato, e dunque da non assolutizzare alla stregua di un feticcio capace di fornire risposte ultime chiare e definite. b) La C3) accorpa in un tutt’uno “competenza matematica” e “competenze di base in campo scientifico e tecnologico”; in realtà, per quante connessioni esistano tra la “competenza analitica” e le “competenze scientifiche empiriche”, si tratta di una fusione abbastanza forzata, che la classificazione italiana per “assi” provvederà a scindere. c) La C4), viceversa, potrebbe essere annoverata tra le competenze scientifico-tecnologiche, sebbene il suo carattere di processazione delle informazioni ne giustifichi anche una separazione autonoma. d) C6) sono definite “competenze sociali e civiche”, piuttosto che “storico-sociali” (sarà questo il nome dato al quarto “asse” secondo la scelta fatta dal Ministero nel 2007, per sottolineare la valenza in termini di cittadinanza attiva nel presente, più che di competenza storica rivolta, in quanto tale, maggiormente verso il passato. Ciascuna competenza viene poi illustrata in dettaglio, con riferimento alla tripartizione insita nella definizione sopra riportata: riferita, cioè, a conoscenze, ad abilità, e ad “attitudes” (atteggiamenti e motivazioni). In tal senso, ogni competenza è simile ad uno sgabello a tre gambe: essa non è nessuna delle tre gambe, ma non esiste senza tutte e tre le gambe. Presuppone e l’una e l’altra e l’altra, ma non può essere ridotta a nessuna delle tre.

Una competenza è simile ad uno sgabello a 3 gambe

5. METACOMPETENZA: “IMPARARE AD IMPARARE” (DEUTERO-APPRENDIMENTO) (cfr. POF, sezione III, 4.4) La quinta competenza dell’elenco proposto dall’Unione è davvero speciale: si tratta di “imparare ad imparare” (o deutero-apprendimento).

Non sono tutte uguali !

Invero nell’elenco delle competenze chiave, una è diversa da tutte le altre, perché rappresenta una competenza di secondo livello: “apprendere ad apprendere”. Essa svolge il ruolo di competenza motrice di tutte le altre. Nello stesso tempo, si costruisce e rafforza nella concretezza dell’apprendimento di “altre cose”: cioè, ogni processo di deuteroapprendimento non si realizza in astratto, ma sempre contestualmente ad un processo di apprendimento di primo livello. Si può imparare COME imparare soltanto mentre si impara QUALCOSA. Ma non è vero il contrario: non sempre, mentre si impara qualcosa, si impara ad imparare! Con la conseguenza, drammatica, che sia chi insegna sia chi impara perda immani quantità di tempo e sperimenti un acuto senso di frustrazione. Con consequenziale calo di motivazione, calo di efficienza dell’apprendimento, e così via, sviluppando un circolo vizioso. Non ci si stupisca se, alla fine, la scuola pare girare a vuoto e gli allievi, dopo tredici anni sui banchi! ancora non sanno scrivere e fare di conto… Pertanto la scuola non può trascurare di operare, coscientemente e razionalmente, nel verso dell’introduzione nell’insegnamento di metodologie e motivazioni atte ad accrescere l’efficienza dell’apprendimento. D’altronde è l’esplosione dei saperi - in corso da diversi secoli e negli ultimi anni divenuta sempre più accentuata - ad imporre da tempo che la scuola non solo e non tanto dia in pasto “pesci” cognitivi e operativi alle menti dei suoi allievi, ma fornisca “reti” per pescare, ora e per tutto l’arco della loro vita. La scuola, gli insegnanti, devono perciò dedicare quote del loro tempo-scuola a fornire, in modo meditato e consapevoli, “attrezzi per pescare” il sapere ossia, fuori di metafora: strumenti di deutero-apprendimento. In particolare, scendendo sul piano operativo della vita scolastica giornaliera, ogni docente del Biennio operante all’interno del Liceo “G. Ferraris”, senza che ciò possa ledere in alcun modo la libertà d’insegnamento, è vincolato dalle decisioni Collegiali a:

a) esigere che ogni alunno tenga costantemente dinnanzi a sé un quaderno o, almeno, un foglio, sul quale fissare qualche elemento della lezione cui sta dando vita insieme al docente ed ai compagni;

b) dedicare sistematicamente una quota di tempo, per ogni unità oraria di lezione, al “fissaggio” di elementi significativi della lezione, in vista anche della loro più efficiente rielaborazione domestica; che si tratti della tecnica delle parole chiave (key-words), delle mappe concettuali, della dettatura di frasi più rilevanti, ecc., ciò che rileva è che si tratta di un obbligo stabilito collegialmente;

c) controllare che gli stimoli di deutero-apprendimento, forniti nel senso di quanto specificato al punto b), si traducano in azioni e scritti reali;

d) fornire elementi di mnemotecniche adeguati, in funzione del contesto specifico d’apprendimento;

e) impegnarsi nel controllo dialogico delle modalità di applicazione domestica, sia in termini di quantità che di qualità, che gli studenti hanno prodotto in assenza dell’insegnante.

Tale strategia non lede in alcun modo la libertà d’insegnamento, in quanto è decisamente orientata ad aumentare l’efficacia dei processi di apprendimento nonché a costruire capacità di apprendi-mento permanente. 6. LA “VIA ITALIANA” ALLA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE: GLI ASSI CULTURALI Si è già visto come testo fondamentale per un approccio ampio alle competenze chiave (o competenze di base) sia la “Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio” del 18 dicembre 2006, insieme all’allegato “Competenze chiave per l’apprendimento permanente – Un quadro di riferimento europeo”. La “Raccomandazione” e il suo allegato sono contenute in un importante fascicolo prodotto dall’ANSAS, che ogni operatore ed anche ogni utente della Scuola Secondaria Superiore farebbe bene a tenere costantemente sulla propria scrivania. Esso è integralmente consultabile in rete all’indirizzo: http://www.indire.it/db/docsrv/PDF/istruzione_obbligo/obbligo_istruzione_6sett07.pdf Il suddetto documento contiene altresì il Decreto Ministeriale 139/2007, con il quale il Ministro dell’Istruzione dell’epoca, Fioroni, fissò le coordinate di quella che potremmo chiamare la “via italiana alle competenze”. Tale approccio sostituisce al quadro europeo un diverso schema concettuale, fondato su QUATTRO “assi culturali”, delineati dettagliatamente nell’allegato al decreto. Anche questo allegato è un documento assai rilevante, al punto da venire richiamato dallo stesso DPR 122/2009 – il testo unico delle norme sulla valutazione degli allievi – nonostante si tratti di testo normativo di rango inferiore a quello di una legge. E’, comunque, possibile stabilire in certa misura una corrispondenza tra il modello “a 8 competenze chiave” dell’Unione e quello a “4 assi culturali” del Ministero del nostro Paese ( figura). Detti “assi culturali” sono: Asse dei LINGUAGGI (suddiviso in: lingua italiana, lingua straniera, altri linguaggi) Asse MATEMATICO Asse SCIENTIFICO-TECNOLOGICO Asse STORICO-SOCIALE. Testo di riferimento fondamentale è l’Allegato al citato DM 139/2007; anche perché esso è ripreso integralmente dai decreti emanati dal Ministro Gelmini, succeduto nel 2008 a Fioroni.

7. ALCUNI LIMITI DELLA “VIA ITALIANA” ALLA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Non si fa torto alla verità affermando che, in misura non trascurabile, i processi d’insegnamento nella scuola secondaria superiore italiana esprimono tuttora un’impostazione antica, incentrata: a) sulla trasmissione di conoscenze (spesso preconfezionate e non invece acquisite mediante processi di reperimento/costruzione) b) sullo sviluppo di abilità tramite addestramento (ossia in ambiti predeterminati e ripetitivi) a scapito della costruzione progressiva di competenze, attraverso più adeguati e rinnovati processi d’insegnamento-apprendimento. Si sta affermando che esula da tale impostazione, o comunque resta ancora assai marginale, che i processi d’insegnamento/apprendimento debbano porsi quale finalità rilevante, sebbene non esclusiva, lo sviluppo di “competenze”. L’approccio per “assi culturali” è più vicino alla formulazione di giudizi in chiave settoriale-disciplinare, piuttosto che allo sviluppo-valutazione-certificazione di competenze in ottica collegiale da parte del consiglio di classe, ossia interdisciplinare o, ancora meglio, transdisciplinare. E a riprova di quanto sia difficile per il mondo della scuola superiore muoversi nel verso dello sviluppo-valutazione-certificazione di competenze, si può osservare che le stesse “Indicazioni nazionali” seguite alla riforma ordinamentale del 2010 risentono molto più della antico approccio “per programmi”, che pure si vuole superare con le “indicazioni”, che non di quello nuovo, e certamente problematico, “per competenze”. Comunque, al principio del 2010, il Decreto Ministeriale 27 gennaio 2010, n. 9, riprendendo in modo fedele il dettato e l’allegato del Decreto Ministeriale 22 agosto 2007, ha definito con precisione come debba realizzarsi l’obbligo di certificazione delle competenze acquisite nell’assolvimento dell’obbligo: si tratta delle modalità cui anche la nostra Scuola, come tutte le altre in Italia, deve attenersi a partire dalla tarda primavera 2011, al fine di produrre corretta certificazione delle competenze manifestate, e quindi possedute, dai nostri studenti al termine della classe Seconda. Il Decreto, il “Modello” che ne costituisce in allegato parte integrante, e alcune “Indicazioni” di corredo, sono consultabili on line presso: http://www.indire.it/lucabas/lkmw_file/obbligo_istruzione///dm_9_27_gen_2010.pdf http://www.indire.it/lucabas/lkmw_file/obbligo_istruzione///certificato_obbligo.pdf http://www.indire.it/lucabas/lkmw_file/obbligo_istruzione///ind_naz_cert_obbligo_12.04_2010.pdf Ne segue che al termine dell’a.s. 2010-2011, così come di quelli successivi, tutti i consigli delle seconde classi sono impegnati, in tutta Italia, in un doppio regime di valutazione, degli apprendimenti e delle competenze, certamente molto impegnativo. 8. IL DOPPIO REGIME VALUTATIVO: VALUTARE APPRENDIMENTI, CERTIFICARE COMPETENZE Per quanto riguarda i riferimenti normativi, sullo sfondo si pone ovviamente il DPR 22/6/2009, n. 122, ossia il vigente testo unico sulla valutazione degli alunni, del quale, in premessa, giova ricordare alcuni passaggi salienti.

“La valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche.” (art. 1, comma 2, 1° periodo) “La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni.” .” (art. 1, comma 3, 1° periodo) “Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del piano dell’offerta formativa.” (art. 1, comma 5)

“Al termine dell’anno conclusivo (…) dell’adempimento dell’obbligo d’istruzione (…) la scuola certifica i livelli d’apprendimento raggiunti da ciascun alunno, al fine di sostenere i processi d’apprendimento, di favorire l’orientamento per la prosecuzione degli studi, di consentire gli eventuali passaggi tra i diversi percorsi e sistemi formativi e l’inserimento nel mondo del lavoro.” (art. 1, comma 6) “Per quanto riguarda il secondo ciclo d’istruzione vengono utilizzate come parametro di riferimento, ai fini del rilascio della certificazione di cui all’articolo 4 del Decreto del Ministro della Pubblica Istruzione 22 agosto 2007, n. 139, le conoscenze, le abilità e le competenze di cui all’allegato del medesimo decreto.” (art. 8, comma 2) “Le certificazioni delle competenze concernenti i diversi gradi e ordini dell’istruzione sono determinate anche sulla base delle indicazioni espresse dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema d’istruzione (INVALSI) e delle principali rilevazioni internazionali” (art. 8, comma 5)

L’intero testo normativo è reperibile presso: http://www.edscuola.it/archivio/norme/programmi/regvalutazione.pdf 9. IL CAMMINO DEL LICEO “FERRARIS” SULLA STRADA DELLA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE Ma il Liceo “Ferraris” non si è trovato colto di sorpresa dall’avvicinarsi del nuovo appuntamento i tale appuntamento valutativo. Invero, già al principio dell’a.s. 2008/9 il Collegio dei docenti istituì una “commissione nuovo obbligo scolastico” (delibera n. 19 dell’8 ottobre 2008), i risultati della quale furono presentati in un pomeriggio seminariale, circa un anno dopo. A ciò seguì la modifica del paragrafo del P.O.F. denominato “Curricolo, competenze e nuovo obbligo d’istruzione” (attuale paragrafo 4 della Sezione II), l’introduzione dei paragrafi 4.2 (“Competenze-chiave ed assi culturali”), 4.3 (“Apprendere ad apprendere”) e 4.4 (““Architettura” del biennio del nuovo obbligo d’istruzione”) della Sezione III, nonché dell’importante Allegato 6 al P.O.F. (“Biennio del nuovo obbligo d’istruzione”) approvato all’unanimità dal Collegio con delibera 14 ottobre 2009, n. 8 e dal Consiglio d’istituto con delibera 1° dicembre 2009, n. 68. Si tratta di testi meditati, che la nostra Scuola ha prodotto grazie ad un processo serio e graduale di assimilazione del concetto di competenze-chiave, e ciascuno dovrà padroneggiarli. Nel corso dell’anno scolastico 2010-11 la Commissione P.O.F. ha elaborato, su impulso del Dirigente, ed il Collegio dei docenti ha approvato, il modello di valutazione “esteso”, esposto qui di seguito, corredato da una “matrice operativa” che consenta di pervenire ad una certificazione delle competenze il più possibile innovativa, collegiale ed oggettiva.

10. IL MODELLO NAZIONALE DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE E LE RELATIVE “INDICAZIONI” MINISTERIALI Come si è visto, a partire dal termine dell’anno scolastico 2010-2011, il consiglio di classe di ciascuna classe seconda deve formulare, per ciascun alunno, oltre alla consueta valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti espressa con votazione decimale ed alla valutazione decimale della “condotta”, una valutazione delle competenze di base che troverà codificazione in un corrispondente modello di certificazione. E’ dunque certamente opportuno che tutti riportare gli elementi proposti sinteticamente dal Ministero per mezzo delle seguenti “indicazioni”: testo per certi versi scarno, la sua consultazione resta doverosa.

Indicazioni (ministeriali) per la certificazione delle competenze relative all’assolvi-mento dell’obbligo di istruzione nella scuola secondaria superiore Premessa I saperi e le competenze, articolati in conoscenze e abilità, con l’indicazione degli assi culturali di riferimento, sono descritti nel documento tecnico allegato al regolamento emanato con decreto del Ministro della pubblica istruzione n. 139 del 22 agosto 2007. Nel quadro della complessiva riforma del sistema educativo di istruzione e formazione, l’obbligo di istruzione indica “una base comune”, alla quale si riferiscono gli ordinamenti del primo e del secondo ciclo, necessaria a tutti gli studenti per proseguire con successo gli studi, costruire il proprio progetto personale e professionale, per svolgere un ruolo attivo nella società. La certificazione dei saperi e delle competenze acquisite dagli studenti nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione nelle istituzioni scolastiche e nelle strutture formative accreditate dalle Regioni è prevista all’art. 4, comma 3, del citato regolamento. La certificazione è uno strumento utile per sostenere e orientare gli studenti nel loro percorso di apprendimento sino al conseguimento di un titolo di studio o, almeno, di una qualifica professionale di durata triennale entro il diciottesimo anno di età. Il relativo modello è strutturato in modo da rendere sintetica e trasparente la descrizione delle competenze di base acquisite a conclusione del primo biennio della scuola secondaria superiore, con riferimento agli assi culturali che caratterizzano l’obbligo di istruzione (dei linguaggi; matematico; scientifico-tecnologico e storico-sociale), entro il quadro di riferimento rappresentato dalle competenze chiave di cittadinanza, in linea con le indicazioni dell’Unione europea, con particolare riferimento al Quadro Europeo dei titoli e delle qualifiche (EQF). La certificazione delle competenze di base La valutazione delle competenze da certificare in esito all’obbligo di istruzione, «è espressione dell'autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche» (articolo 1, comma 2, del D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122) ed è effettuata dai consigli di classe per tutte le competenze elencate nel modello di certificato, allo scopo di garantirne la confrontabilità. Il modello adottato costituisce una prima risposta alle esigenze di trasparenza e comparabilità dei risultati conseguiti dagli studenti, a seguito della valutazione condotta collegialmente dai consigli di classe sulla base delle proposte dei singoli insegnanti e dei risultati di misurazioni valide e affidabili. I consigli di classe utilizzano le valutazioni effettuate nel percorso di istruzione di ogni studente in modo che la certificazione descriva compiutamente l’avvenuta acquisizione delle competenze di base, che si traduce nella capacità dello studente di utilizzare conoscenze e abilità personali e sociali in contesti reali, con riferimento alle discipline/ambiti disciplinari che caratterizzano ciascun asse culturale. Allo scopo di evitare l’automatica corrispondenza tra livelli di competenza e voti numerici, i consigli di classe rendono coerenti, nella loro autonomia, i risultati delle predette valutazioni con la valutazione finale espressa in decimi di cui all’articolo 1, comma 3, del decreto ministeriale n. 9/2010 soprarichiamato. Per l’accertamento delle competenze, un utile riferimento può essere costituito anche dalla documentazione messa a disposizione dal Compendio INVALSI sulle prove PISA-OCSE. Le rilevazioni degli apprendimenti effettuate periodicamente dall’INVALSI, secondo quanto stabilito dalla direttiva del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, rendono disponibili strumenti di valutazione e metodologie di lavoro oggettive utili alla comparabilità delle certificazioni e forniscono anche una informazione analitica, in termini di valutazione di sistema dei risultati di apprendimento dei singoli studenti per ciascuna istituzione scolastica. Il modello di certificato Il modello di certificato, che è unico sul territorio nazionale, contiene la scheda riguardante competenze di base e relativi livelli raggiunti dallo studente in relazione agli assi culturali, con riferimento alle competenze chiave di cittadinanza, di cui all’allegato 1 al Regolamento n. 139 del 22 agosto 2007. I consigli delle seconde classi della scuola secondaria superiore, al termine delle operazioni di scrutinio finale, compilano per ogni studente la suddetta scheda, che è conservata agli atti dell’istituzione scolastica. La definizione per livelli di competenza è parametrata secondo la scala, indicata nel certificato stesso, che si articola in tre livelli: base, intermedio, avanzato. Ai fini della compilazione delle singole voci del modello di certificato, si precisa che il raggiungimento delle competenze di base va riferito a più discipline o ambiti disciplinari. Nel caso in cui il livello base non sia stato raggiunto, è riportata, per ciascun asse culturale, la dicitura “livello base non raggiunto”. La relativa motivazione è riportata nel verbale del consiglio di classe nel quale sono anche indicate le misure proposte per sostenere lo studente nel successivo percorso di apprendimento. Ai fini dell’adempimento dell’obbligo d’istruzione da parte degli alunni diversamente abili si fa riferimento a quanto previsto dal citato Decreto 22 agosto 2007 n. 139, art. 3, c. 1, e le indicazioni contenute nelle “Linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità” di cui alla nota prot. n. 4274 del 4 agosto 2009. 11. LIMITI DEL “MODELLO DI CERTIFICAZIONE ” NAZIONALE E IDEAZIONE DI UN “MODELLO ESTESO” Il “modello” di certificazione fissato dal DM 9/2010 presenta alcuni limiti evidenti.

In primo luogo, esso è “unico nazionale”. Da tale impostazione, connotata in modo rigido e centralistico, derivano sia la facile confrontabilità esteriore degli esiti certificati da ciascuna scuola rispetto all’intero territorio nazionale sia, dall’altro, un possibile latente attrito con il principio dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche. In secondo luogo, il Modello, in quanto perfettamente conforme a quanto specificato dal Decreto Ministeriale del 2007, sovrappone di necessità lo schema ad “assi culturali” a quello europeo delle “otto competenze chiave”, con il risultato di suggerire, forse, implicitamente, una valutazione delle competenze orientata maggiormente sulle singole discipline che non su processi di trasversalità transdisciplinare, come l’impostazione comunitaria tenderebbe invece a favorire. Inoltre, vi sono ambiti disciplinari completamente trascurati dal modello ministeriale (per esempio la certificazioni di competenze più direttamente afferenti alle scienze motorie, disciplina che, come noto, concorre ormai con tutte le altre su di un piede di assoluta parità). Sfugge poi totalmente all’impostazione attuale la rilevanza della metacompetenze “imparare ad imparare”: anch’essa certificabile (altrimenti non sarebbe neppure una competenza!) e, come già sottolineato, fondamentale per tutte le altre, quasi come un sole radiante. Per ovviare a tale situazione insoddisfacente e deficitaria, il Collegio dei docenti del Liceo “Ferraris” ha approvato, con la delibera 25 febbraio 2011, n. 11, un “modello esteso” di certificazione che, lasciando intatto e riconoscibile il nucleo intangibile unico nazionale, lo estende. Si riporta il modello esteso di certificazione adottato, con gradualità crescente, in esito all’obbligo di istruzione per gli anni scolastici 2010-11 e 2011-12. Esso comprende: a) le 16 sub-competenze chiave fissate in sede nazionale b) 4 sub-competenze chiave volute dal Collegio relativamente alla fine dell’a.s. 2010-11 c) altre 8 sub-competenze chiave volute dal Collegio in vista della fine dell’a.s. 2011-12. Ma le case non si fanno dal tetto verso le fondamenta! Pertanto è chiaro che i dipartimenti disciplinari dovranno riformulare le proprie programmazioni in maniera tale da potere effettivamente sviluppare e realmente valutare e certificare l’insieme di tali competenze chiave. 12. MATRICE OPERATIVA PER LA COMPILAZIONE DEL MODELLO DI CERTIFICAZIONE (Allegato 2 alla delibera Collegio dei docenti 25 febbraio 2011, n. 11) Il modello di certificazione delle competenze chiave in esito all’obbligo di istruzione è corredato da una “matrice operativa” specificante: a) le materie che concorrono alla determinazione delle varie competenze chiave b) i docenti referenti per ciascuna competenza, che obbligatoriamente formulano una valutazione rispetto ad essa c) gli indicatori e le prove mediante i quali valutare le diverse competenze. Si riporta detta “matrice operativa”. Modalità concrete di utilizzo della matrice operativa sono le seguenti:

1) Entro il 20 maggio la Scuola predispone il “Registro delle competenze” degli alunni di ciascuna classe seconda, costituito da tante copie della matrice operativa quanti sono gli alunni della classe.

2) Tra il 20 e il 31 maggio i docenti “referenti per competenza” sono tenuti ad inserire nel Registro tutte le valutazioni di loro spettanza. Nel medesimo periodo, anche gli altri docenti inseriscono le loro valutazioni di competenza, ogniqualvolta abbiano gli elementi per farlo. Il registro resta a disposizione per la consultazione da parte degli insegnanti del consiglio di classe sino alla data di effettuazione dello scrutinio conclusivo.

3) In sede di scrutinio conclusivo il docente coordinatore, sulla base delle proposte di valutazione di livello inserite nel Registro delle competenze della classe, propone al consiglio i livelli sintetici di valutazione.

APPENDICE PROVE OCSE-PISA di riferimento 1) Come sono strutturate le prove PISA (18 pagine) http://www.invalsi.it/invalsi/rn/odis/doc/modulo2.ppt 2) Esempi di prove elaborate da docenti e formatori nell’ambito del progetto “Competenze di base” (27 pagine) http://www.invalsi.it/invalsi/rn/odis/doc/modulo3.pdf 3) Compendio delle prove (246 pagine) http://www.invalsi.it/invalsi/rn/odis/doc/Compendio_prove.pdf PROVE INVALSI di riferimento (Esame di Stato conclusivo 1° ciclo) A.S. 2009-2010 http://www.invalsi.it/esamidistato0910/documenti/Fascicolo_Italiano.pdf http://www.invalsi.it/esamidistato0910/documenti/Fascicolo_Matematica.pdf http://www.invalsi.it/esamidistato0910/documenti/griglia_correzione_prova_nazionale.pdf http://www.invalsi.it/esamidistato0910/documenti/Guida_alla_lettura_Matematica_PN0910.pdf http://www.invalsi.it/snv0910/documenti/Qdr_Italiano.pdf http://www.invalsi.it/snv0910/documenti/Qdr_Matematica.pdf A.S. 2008-2009 http://www.invalsi.it/esamidistato0809/documenti/Prova_nazionale_2009_italiano.pdf http://www.invalsi.it/esamidistato0809/documenti/Prova_nazionale_2009_matematica.pdf http://www.invalsi.it/esamidistato0809/documenti/griglie_correzione_prova_nazionale.pdf http://www.invalsi.it/esamidistato0809/documenti/griglie_correzione_prova_nazionale.pdf http://www.invalsi.it/snv0809/documenti/QDR%20ITALIANO.pdf http://www.invalsi.it/snv0809/documenti/QdR_Matematica.pdf A.S. 2007-2008 http://www.invalsi.it/EsamiDiStato/risultati/Fascicolo1_Stampa.pdf (prova di matematica) http://www.invalsi.it/EsamiDiStato/risultati/Fascicolo2_Stampa.pdf (prova di italiano) http://www.invalsi.it/EsamiDiStato/risultati/griglia_correzione_italiano.pdf http://www.invalsi.it/EsamiDiStato/risultati/griglia_correzione_matematica.pdf http://www.invalsi.it/EsamiDiStato/risultati/quadro_mat.pdf http://www.invalsi.it/EsamiDiStato/risultati/quadro_ita.pdf http://www.invalsi.it/EsamiDiStato/risultati/Commento_mat.pdf http://www.invalsi.it/EsamiDiStato/risultati/Commento_ita.pdf

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

LICEO STATALE SCIENTIFICO E LINGUISTICO

“GALILEO FERRARIS” - TARANTO

CERTIFICATO delle COMPETENZE DI BASE

acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione N° _________

IL DIRIGENTE SCOLASTICO VISTO il regolamento emanato dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (ex Ministro della Pubblica Istruzione) con decreto 22 agosto 2007, n. 139; VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122; AI SENSI del decreto emanato dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca 27 gennaio 2010, n. 9; VISTA la delibera del Collegio dei docenti 25 febbraio 2011, n. 11 (“Modello “esteso” di certificazione delle competenze in esito all’obbligo d’istruzione”); VISTI gli atti d’ufficio;

CERTIFICA

che lo/la studente/ssa

_______________________________________________ (cognome)

_______________________________________________

(nome)

nato/a il ……/……/……, a ……………………………………………………… Stato …………………. iscritto/a presso questo Istituto nella classe ………….. sezione ……………………………. nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione, della durata di 10 anni,

HA ACQUISITO

le competenze di base di seguito elencate.

COMPETENZE DI BASE E RELATIVI LIVELLI RAGGIUNTI

LIVELLI

ASSE dei linguaggi LINGUA ITALIANA ● Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispen-

sabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti

● Leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo

● Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi

LINGUA STRANIERA ● Utilizzare la lingua inglese per i principali scopi comunicativi ed

operativi

Mostrare interesse per la diversità culturale ed avere curiosità per la comunicazione interculturale

ALTRI LINGUAGGI ● Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole

del patrimonio artistico e letterario

● Utilizzare e produrre testi multimediali

Fruire criticamente dei linguaggi dei mass-media

Utilizzare strumenti di comunicazione prosodici e non verbali

Utilizzare ed elaborare le informazioni sensoriali e propriocettive per svolgere compiti motori articolati e finalizzati

ASSE matematico-logico

● Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica

● Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni

● Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi

● Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico

Ricercare motivazioni per argomentare in modo corretto e dimostrazioni per fondare affermazioni vere

ASSE scientifico-tecnologico

● Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla real-tà naturale e artificiale e riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e di complessità

● Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza

● Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate

Utilizzare criticamente le informazioni disponibili ed i mezzi di comunicazione interattivi

ASSE storico-sociale-civile

● Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto tra aree geografiche e culturali

● Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente

● Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio-economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio

Mostrare tolleranza, esprimere e comprendere diversi punti di vista, negoziare con la capacità di creare fiducia

Mostrare solidarietà per gli altri e interessarsi alla soluzione di problemi che riguardano la/le comunità in cui si vive

ASSE metodologico-motivazionale

Organizzare il proprio lavoro in modo razionale ed efficace

Manifestare curiosità di apprendere, creatività e spirito d’iniziativa

Interagire con gli altri cooperando per risolvere problemi di vario tipo (non solo cognitivo)

Esprimere consapevolezza del proprio processo di apprendimento

NOTE 1) Il presente certificato ha validità nazionale, relativamente alle voci contrassegnate con il simbolo ● che corrispondono a tutte e sole le competenze previste dal modello unico nazionale definito dal D.M. 9/2010.

2) Le voci contrassegnate con il simbolo completano il modello di certificazione rilasciato dal Liceo “G. Ferraris”, secondo la delibera Collegio dei docenti 25/2/2011 n. 11.

3) Le competenze di base relative agli assi culturali sopra richiamati sono state acquisite dallo studente con riferimento alle competenze chiave di cittadinanza di cui all’allegato 2 del regolamento citato in premessa (1. imparare ad imparare; 2. progettare; 3. comunicare; 4. collaborare e partecipare; 5. agire in modo autonomo e responsabile; 6. risolvere problemi; 7. individuare collegamenti e relazioni; 8. acquisire e interpretare l’informazione).

4) Livelli relativi all’acquisizione delle competenze di ciascun asse: 1 = Livello base: lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di possedere conoscenze ed abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali

Nel caso in cui non sia stato raggiunto il livello base, è riportato il simbolo N = “livello base non raggiunto”, con l’indicazione della relativa motivazione

2 = Livello intermedio: lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni note, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite

3 = Livello avanzato: lo studente svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche non note, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità. Sa proporre e sostenere le proprie opinioni e assumere autonomamente decisioni consapevoli. Li _____________ il ________________

IL DIRIGENTE SCOLASTICO Dott. Prof. Marco Dalbosco

Liceo Statale Scientifico e Linguistico “Galileo Ferraris” con opzione di “Scienze applicate”

Via Mascherpa, 10/A – 74121 TARANTO - C.F. 90172400732

TEL.: 099/7797819 - FAX 099/7701679 - Succ. Lago di Como 099/7369374 - Succ. S. Teresa 099/7796919

www.liceoferraris.gov.it; e-mail [email protected]; PEC: [email protected]

MATRICE OPERATIVA per la compilazione del Modello esteso di certificazione delle competenze chiave, in esito all’obbligo di istruzione (All. 2 Del. Col. Doc. 25/2/11, n. 11)

Descrittore competenza chiave

Ital

iano

Latin

o

Ingl

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Sto

ria

e G

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Mat

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ica

Fisi

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Sci

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Nat

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LIV

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l mod

ello

)

Indicatori e prove

ASSE DEI LINGUAGGI

LINGUA ITALIANA

● A1 Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispen-sabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti

*

● A2 Leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo

*

● A3 Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi

*

LINGUA STRANIERA

● A4 Utilizzare la lingua inglese per i principali scopi comunicativi ed operativi X X * X X X X X X X X X

A5 Mostrare interesse per la diversità culturale ed avere curiosità per la comunicazione interculturale

*

ALTRI LINGUAGGI

● A6 Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario

* * * * X X X * X X X X

● A7 Utilizzare e produrre testi multimediali

*

A8 Fruire criticamente dei linguaggi dei mass-media

* X

A9 Utilizzare strumenti di comunicazione prosodici e non verbali * * *

A10 Utilizzare tecniche di base di esercizi a corpo libero e tecniche sportive di base X X X X X X X X X X * X

ASSE MATEMATICO-LOGICO

● B1 Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica X X X X * X X X X X

● B2 Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni X X X X * X X X X X X

● B3 Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi X X X X * X X X X

● B4 Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevol-mente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni spe-cifiche di tipo informatico

X X X * X X X

B5 Ricercare motivazioni per argomentare in modo corretto e dimostrazioni per fondare affermazioni vere

*

* D.G.E./D.E.A = Discipline Giuridico-Economiche/Ecologico-Ambientali solo per il Liceo Scientifico di Base con caratterizzazione corrispondente

● Competenze obbligatorie: da certificare secondo il modello unico nazionale previsto dal DM 9/2010 Competenze aggiuntive: da certificare sin dal termine dell’a.s. 2010-11 (delibera Collegio docenti 25/2/2011, n. 11) Competenze aggiuntive: da certificare solo dal termine dell’a.s. 2011-12 (delibera Collegio docenti 25/2/2011, n. 11) Le caselle indicate con il bordo rafforzato sono a cura dei docenti referenti di competenza (con *) oppure di tutti i docenti della classe.

Descrittore competenza chiave

Ital

iano

Latin

o

Ingl

ese

Sto

ria

e G

eog.

Mat

emat

ica

Fisi

ca

Sci

enze

Nat

ur.

Dis

. E

St.

Art

e

D.G

.E.

*

D.E

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*

Sci

enze

Mot

orie

Ins.

Rel

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LIV

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a tr

ascr

iver

e su

l mod

ello

)

ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO

● C1 Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla re-altà naturale e artificiale e riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e di complessità

X X X X * X X X X

● C2 Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza X X X X * X X X X

● C3 Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate

*

C4 Utilizzare criticamente le informazioni disponibili ed i mezzi di comunicazione interattivi

*

ASSE STORICO-SOCIALE-CIVILE

● D1 Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimen-sione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sin-cronica attraverso il confronto tra aree geografiche e culturali

* X

● D2 Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente

*

● D3 Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio-economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio

X X * X X X X X X

D4 Mostrare tolleranza, esprimere e comprendere diversi punti di vista, negoziare con la capacità di creare fiducia

D5 Mostrare solidarietà per gli altri e interessarsi alla soluzione di problemi che riguardano la/le comunità in cui si vive

ASSE METODOLOGICO-MOTIVAZIONALE

E1 Organizzare il proprio lavoro in modo razionale ed efficace

E2 Manifestare curiosità di apprendere, creatività e spirito d’iniziativa

E3 Interagire con gli altri cooperando per risolvere problemi di vario tipo (non solo cognitivo)

E4 Esprimere consapevolezza del proprio processo di apprendimento