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Compendio base di Teoria musicale 1 Compendio base di Teoria musicale La Musica La Musica pu essere definita, come l’Arte dei Suoni attraverso la quale si esprime un tipo di Linguaggio Universale. Esso composto da Segni e Simboli, i quali vanno tradotti in significati comprensibili. Da qui nasce la necessit dello studio teorico-pratico, imprescindibile per poter leggere, scrivere e suonare. La Musica riunisce in se, elementi strettamente teorici, e suoni veri e propri, ma non tutti i suoni possono essere considerati Musica. Per essere definita Musica sar necessario che si verifichino determinate caratteristiche. Suono Vibrazione acustica che determina uno stimolo del senso dell’udito, il suono viene prodotto da un’onda sferica generata dalla compressione e dall’espansione del mezzo di propagazione. Le caratteristiche acustiche sono: 1. altezza, dipendente dalla frequenza dell’onda, misurato in Hertz (Hz) essa la qualit che permette di distinguere se un suono acuto piuttosto che grave e dipende dalla frequenza dell’onda sonora che lo ha generato. In particolare: pi la frequenza di un’onda sonora elevata e pi il suono ci sembrer acuto, mentre pi bassa la frequenza e pi il suono ci apparir grave. 2. intensit legata all’ampiezza dell’onda ed misurata in decibel (decibel), la qualit che distingue i suoni in deboli o forti. Praticamente il volume del suono. Dipende dalla forza con cui i corpi sonori vengono eccitati e dalla distanza dell’ascoltatore dalla fonte sonora. La psicoacustica definisce volume la grandezza che misura la percezione dell’intensit musicale. 3. timbro, quella particolare qualit del suono che permette di giudicare diversi due suoni con uguale intensit e altezza. Il timbro rappresenta, dunque, quell’attributo della sensazione uditiva che consente all’ascoltatore d’identificare la fonte sonora, rendendola distinguibile da ogni altra. Esso dipende dalla proporzione tra i diversi suoni armonici che costituiscono il suono e che determinano la forma dell’onda 4. durata, prolungamento del S. nel tempo, misurato in ore, minuti, secondi, ecc La velocit del suono di circa 340 metri al secondo. Il campo di udibilit, vale a dire la soglia di frequenza al di sotto e al di sopra della quale il nostro orecchio non riesce pi a percepire suoni, compresa tra 20Hz e 20.000Hz. Si dicono infrasuoni le frequenze pi basse di 20 Hz e ultrasuoni quelle pi alte di 20.000 Hz. Il suono inoltre viene classificato come determinato se ha caratteristiche tali da permettere l’individuazione della frequenza e indeterminato se talmente ricco di armonici da rendere impossibile la percezione di quello fondamentale (che d l’altezza). Melodia e Armonia La melodia espressa con una successione di note ed quindi caratterizzata da una sequenza di altezze sonore (note) disposte ritmicamente. In un brano musicale, la melodia la struttura musicale pi identificabile. Le melodie spesso sono costruite su scale musicali. Il contrappunto lo studio della combinazione e sovrapposizione di melodie normalmente indipendenti. Si pu parlare di armonia quando due o pi suoni, emessi simultaneamente, suonano (bene) insieme, anche se una melodia senza accompagnamento pu comunque implicare un’armonia sottostante.

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Compendio base di Teoria musicale 1

Compendio base di Teoria musicale

La Musica

La Musica pu� essere definita, come l'Arte dei Suoni attraverso la quale si esprime un tipo di Linguaggio Universale.

Esso � composto da Segni e Simboli, i quali vanno tradotti in significati comprensibili. Da qui nasce la necessit�

dello studio teorico-pratico, imprescindibile per poter leggere, scrivere e suonare. La Musica riunisce in se, elementi

strettamente teorici, e suoni veri e propri, ma non tutti i suoni possono essere considerati Musica. Per essere definita

Musica sar� necessario che si verifichino determinate caratteristiche.

Suono

Vibrazione acustica che determina uno stimolo del senso dell'udito, il suono viene prodotto da un'onda sferica

generata dalla compressione e dall'espansione del mezzo di propagazione. Le caratteristiche acustiche sono:

1. altezza, dipendente dalla frequenza dell'onda, misurato in Hertz (Hz) essa � la qualit� che permette di

distinguere se un suono � acuto piuttosto che grave e dipende dalla frequenza dell'onda sonora che lo ha

generato. In particolare: pi� la frequenza di un'onda sonora � elevata e pi� il suono ci sembrer� acuto,

mentre pi� � bassa la frequenza e pi� il suono ci apparir� grave.

2. intensit� � legata all'ampiezza dell'onda ed � misurata in decibel (decibel), � la qualit� che distingue i suoni

in deboli o forti. Praticamente � il volume del suono. Dipende dalla forza con cui i corpi sonori vengono

eccitati e dalla distanza dell'ascoltatore dalla fonte sonora. La psicoacustica definisce volume la grandezza

che misura la percezione dell'intensit� musicale.

3. timbro, quella particolare qualit� del suono che permette di giudicare diversi due suoni con uguale intensit�

e altezza. Il timbro rappresenta, dunque, quell'attributo della sensazione uditiva che consente all'ascoltatore

d'identificare la fonte sonora, rendendola distinguibile da ogni altra. Esso dipende dalla proporzione tra i

diversi suoni armonici che costituiscono il suono e che determinano la forma dell'onda

4. durata, � prolungamento del S. nel tempo, misurato in ore, minuti, secondi, ecc

� La velocit� del suono � di circa 340 metri al secondo.

� Il campo di udibilit�, vale a dire la soglia di frequenza al di sotto e al di sopra della quale il nostro orecchio

non riesce pi� a percepire suoni, � compresa tra 20�Hz e 20.000�Hz. Si dicono infrasuoni le frequenze pi� basse

di 20 Hz e ultrasuoni quelle pi� alte di 20.000 Hz.

� Il suono inoltre viene classificato come determinato se ha caratteristiche tali da permettere l'individuazione

della frequenza e indeterminato se talmente ricco di armonici da rendere impossibile la percezione di quello

fondamentale (che d� l'altezza).

Melodia e Armonia

La melodia � espressa con una successione di note ed � quindi caratterizzata da una sequenza di altezze sonore (note)

disposte ritmicamente. In un brano musicale, la melodia � la struttura musicale pi� identificabile. Le melodie spesso

sono costruite su scale musicali. Il contrappunto � lo studio della combinazione e sovrapposizione di melodie

normalmente indipendenti.

Si pu� parlare di armonia quando due o pi� suoni, emessi simultaneamente, suonano (bene) insieme, anche se una

melodia senza accompagnamento pu� comunque implicare un'armonia sottostante.

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Pentagramma (o Rigo musicale)

Il primo e pi� importante elemento per poter leggere la Musica � il Pentagramma. Il Penta-(dal greco=cinque)e

gramma- (dal greco linea) esso � l'insieme di cinque linee orizzontali e di quattro spazi vuoti. Attraverso questa

rappresentazione grafica, le varie note vengono inserite negli appositi spazi vuoti oppure nelle linee. L'alternanza di

line-spazio, e quindi l'inserimento delle note in tutti i livelli disponibili, da luogo al concetto di scala ascendente o

discendente. La partitura musicale (o parte) � quindi un sistema grafico, attraverso il quale si leggono i nomi e le

altezze dei suoni (o note). Essa pu� essere esemplificata attraverso il Pentagramma (per gli strumenti monodici),

oppure attraverso l'Endecalineo (due Pentagrammi sovrapposti), per quanto riguarda gli strumenti polifonici

(Pianoforte, Arpa, ect.)

Le Chiavi Musicali

Il secondo elemento in ordine di importanza � la Chiave Musicale, essa � un simbolo che viene posto all'inizio di

ogni Rigo Musicale: Come nell'esempio precedente, la Chiave M. prende il nome di Chiave di Violino (o di sol),

infatti i due puntini posti alla sua destra, delimitano una sola linea (la seconda, contando dal basso). La nota inscritta

in questa seconda linea, prender� il nome di Sol. Questa � la chiave pi� utilizzata, ma ce ne sono anche delle altre.

Tipologie di Chiavi

Le Chiavi Musicali sono ripartite in tre differenti tipologie:

L'insieme di tutte le chiavi musicali, prende il nome di Setticlavio, (o chiavi antiche), esse venivano usate

anticamente ad uso principale delle voci (chiavi di Do) e degli strumenti (chiave di Sol e Fa).

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L'Endecalineo (endeca=undici/lineo=linea) � l'insieme di 11 linee e 10 spazi, e rappresenta la sovrapposizione di due

Pentagrammi. Esso da la possibilit� a strumenti polifonici di poter rappresentare l'intera gamma sonora, soprattutto

per ci� che riguarda l'estensione.

La Frazione Numerica

La Frazione Numerica � quel numero scritto subito dopo la Chiave Musicale, e deterimina i tempi e i valori di un

brano. Il Numeratore � la cifra che indica il numero dei tempi presenti all'interno di ciascuna misura, mentre il

denominatore (frazione) � il valore che si attribuisce a ciascun tempo. Nell'esempio a lato, possiamo capire che la

frazione corrispondente a 4/4, il numeratore � 4, e il denominatore 1/4. Quindi 4 saranno i Tempi presenti in ogni

misura, ed ogni Tempo equivarr� al valore di 1/4.

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Misura

Ogni brano musicale � il risultato dell'insieme di pi� Misure (o battute), che combinate insieme tra loro, esprimono

un significato melodico e armonico. La Misura � quello spazio di Pentagramma che va da stanghetta a stanghetta. Si

chiamano stanghette quei segmenti verticali che tagliano il pentagramma.

Ogni misura poi, si divide in tempi e suddivisioni. I tempi sono determinati dal numeratore della frazione numerica

(es. nel 2/4, ci sono due tempi), mentre le suddivisioni corrispondono alla met� di un tempo dato (es. nel 2/4, ci sono

due tempi e quattro suddivisioni)

Unit� di misura, tempo, suddivisione e durata

In gergo musicale, relativamente ai tempi e alle misure, si usano questo tipo di significati:

�� Unit� di misura: � un valore che basta da solo a formare una misura. Esempio: nel tempo di 4/4 l'unita di misura

sar� una semibreve (che vale 4/4).

�� Unit� di tempo: � un valore che basta da solo a formare un tempo della battuta. Esempio: nel tempo di 3/4 l'unita

di tempo sar� una semiminima (1/4).

�� Unit� di suddivisione: � un valore che basta da solo a formare una suddivisione. Esempio: nel tempo di 2/4 l'unita

di suddivisione di 1� grado, corrispondente alla croma (1/8).

� Unit� di durata: a differenza degli altri questo valore non dipende dal tempo della misura. � un valore che viene

deciso dall'esecutore o dall'autore di un brano per impostare il metronomo. Esempio: se all'inizio di un brano si

trova: "Ottavo = 120", significa che bisogna impostare il metronomo a 120 colpi al minuto e ogni colpo varr� un

Ottavo (croma, 1/8).

Le Note Musicali

Le Note M. sono dei segni che identificano un suono, la sua altezza (o frequenza) e la sua durata. Esse sono

composte da tre elementi;

1. la Cediglia(o Coda);

2. il Gambo;

3. la Testa

La Testa della nota � un cerchio (che pu� essere vuoto o pieno), il Gambo � una linea verticale che parte

dall'attaccatura della Testa, e la Cediglia � come una virgola unita all'estremit� del Gambo (quando si trovano due o

pi� note con la Cediglia, � usanza trasformarle in segmenti orizzontali. Sul Pentagramma, le note possono essere

scritte in due modi diversi; tagliati da una linea, oppure trovarsi tra una linea e l'altra (spazio).

Esempio di note inscritta sulla linea oppure inserita in uno spazio

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Regola per scrivere le note

Nell'ambito di un Pentagramma, tutte le note che occupano una posizione inferiore alla terza linea (contando dal

basso verso l'alto), verranno scritte con il Gambo in su (alla destra della nota, N. 1). Tutte le note che occupano una

posizione superiore alla terza linea, verranno scritte con il Gambo in gi� (alla sinistra della nota, N. 2). Questa regola

� stata introdotta per limitare, in questo modo, l'altezza del Gambo delle note, all'interno del Pentagramma, evitando

cos�, di confondere la scrittura.

Rispetto alla collocazione nel Pentagramma, ogni nota prender� una diversa altezza a seconda che venga posta in

alto o in basso. Le note acute (o alte) si troveranno in prossimit� della V linea, per proseguire anche sopra il

Pentagramma. Le note gravi (o basse) si troveranno in una posizione al di sotto della I linea. La diversa collocazione

delle note, da luogo quindi, ad una diversa frequenza vibrazionale delle stesse e viceversa.

Nota lunga e progressivamente sempre pi� corte

Pausa lunga e progressivamente sempre pi� corte

La durata di una nota e quindi, il suo

valore, viene stabilito dalla forma e in

base alle combinazioni tra i gambi e le

ceviglie delle note. Al valore di ogni

nota, corrisponde un analogo valore di

pausa, dato che la Musica � l'insieme

armonico di note e pause, eseguite in

un dato tempo. Le Pause sono

definibili come i silenzi che si possono

trovare tra una o pi� note.

Graficamente vengono scritte in

maniera diversa.

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Figure e Valori

Si chiamano Figure quei segni che comunemente chiamiamo "Note" e si differenziano nella forma e quindi nel

valore. I Valori sono quei numeri (attribuiti sotto forma di frazione) che rappresentano la durata di ogni Figura.

Attualmente esistono 7 Figure musicali con i relativi Valori e Pause, oltre alle combinazioni di Figure e Punti.

Le diverse figure musicali sono:

� : l'unit� di misura pi� grande � l'intero. La figura � chiamata semibreve e pu� avere il valore anche di

2/2, 4/4, 8/8 e 16/16

� : la minima esprime una durata della met� rispetto all'intero e pu� anche valere 2/4, 4/8 o 8/16

� : la semiminima esprime una durata di met� rispetto alla minima, quindi di un quarto dell'intero, oppure

di 2/8 o 4/16

� : la croma esprime la met� della durata della semiminima, quindi di un ottavo dell'intero, oppure di 2/16

� : la semicroma esprime una durata di un sedicesimo dell'intero

� : la biscroma esprime una durata di un trentaduesimo dell'intero

� : la semibiscroma esprime una durata di un sessantaquattresimo dell'interoI sopra descritti Valori, stanno tra loro in rapporto di PROGRESSIONE GEOMETRICA INVERSA, il che significa

che ad ogni passaggio dal livello superiore a quello inferiore, i valori sono dimezzati.

L'intero viene suddiviso in sottomultipli sempre pi� piccoli, in questo caso, fino alle trentadue biscrome di cui �

composto:

Le Pause sono dei segni che rappresentano un Valore di silenzio, che deve essere rispettato, e che viene posto tra una

o pi� Note. Ad ogni Figura musicale, corrisponde una relativa Pausa, cos� come indicato nello schema in basso:

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La Legatura

La Legatura � un segno (a forma di semicerchio) che unisce due o pi� note. Esistono tre tipologie di legature:

� la Legatura di Valore che unisce due o pi� note della stessa altezza

� la Legatura di Portamento che unisce due o pi� note di diversa altezza

� la Legatura di Frase che unisce tutte le figure all'interno di una Frase musicale

La Legatura di Valore ottiene l'effetto di sommare i valori, delle note interessate (una Figura del valore di 2/4, unita

ad una di 1/4, da luogo ad un'altra Figura del valore di 3/4, ect.).

La Legatura di Portamento invece, non ha alcun effetto sui valori, ma riguarda le articolazioni fra le note. In

presenza di questo tipo di Legatura, le note verranno eseguite il pi� strettamente possibile, senza minime interruzioni

di suono.

La Legatura di Frase ha lo stesso effetto di quella di Portamento, ma la sua durata, abbraccia, di solito 4 Misure,

(corrispondenti ad una Frase musicale).

Il Punto di Valore

Il Punto di valore � quel segno che, posto a destra di una nota, allunga la stessa, di met� del suo valore. Venne

introdotto per ottemperare alla mancanza dei valori da 3. Si trovano punti semplici, punti doppi e punti tripli. Il punto

semplice vale la met� della nota, il punto doppio, met� del primo, e il punto triplo, met� del secondo. (es., con tre

punti dietro ad una minima dal valore di 2/4, il primo punto varr� 1/4, il secondo 1/8, e il terzo 1/16).

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Il Tempo e il Metronomo

Il Tempo � un termine che ha diversi significati, a seconda dell'argomento trattato. Dal punto di vista metrico, il

tempo � riferito alla misura e alla frazione numerica. Infatti, come abbiamo visto, la frazione numerica indica nel suo

numeratore, il numero di tempi presenti in ogni misura, e il denominatore il valore da attribuire a ciascuno di essi. La

classificazione dei tempi � l'altro ambito dove si usa questo termine, a proposito di tempi semplici e tempi

composti. Il tempo pu� indicare anche l'andamento o indicazione agogica (Adagio, Andante, Allegretto, Allegro,

etc.)posta all'inizio di un brano, nonch�, indicazione del metronomo.

Il Metronomo � un mezzo meccanico o elettronico, che serve a scandire il tempo, al fine dello studio musicale. Esso

si basa sulla tencica dell'orologio a doppio pendolo, inventato dall'orologiaio di Asterdam, Dietrich Nilolaus Winkel,

poi modificato e brevettato da Johann Nepomuk Malzel nel 1816, in modo tale da ottenere anche l'effetto sonoro

(oltre a quello visivo ideato da Winkel). Se fissiamo un numero metronomico a 60=semiminima, significher� che in

un minuto si dovranno eseguire 60 semiminime, oppure una al secondo.

Indicazione Numeri di metronomo

Grave 40 - 44

Largo / Larghetto 44 - 50

Lento / Adagio 50 - 60

Andante / Andantino 60 - 80

Moderato 80 - 100

Allegretto / Allegro 100 - 126

Vivace 126 - 144

Presto / Prestissimo 144 - 208

All'inizio di ogni brano musicale (in alto a sinistra), viene indicato il tempo metronomico, valido normalmente per

tutta la durata dell'intero brano. Nell'esempio di Mozart Excerpt K33

l'indicazione di Andante Grazioso e di croma a 120, ci dice di eseguire una croma ogni mezzo secondo, oppure una

semiminima al secondo (infatti 120 � il doppio del secondo).

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Segni d'Espressione

La Dinamica

In musica, il termine dinamica concerne la gestione delle intensit� sonore (piano, forte, e tutte le gradazioni

superiori e interne) con le quali il compositore intende che il suo brano sia eseguito, e che normalmente annota in

partitura.Generalmente la dinamica viene annotata (si veda la voce semiografia) sotto il pentagramma con apposite

sigle in carattere corsivo, pi� precisamente chiamate segni di espressione oppure segni dinamici. Esse sono, dalla

minima alla massima dinamica: ppp (pi� che pianissimo), pp (pianissimo), p (piano), mp (mezzopiano), mf

(mezzoforte), f (forte), ff (fortissimo), fff (pi� che fortissimo). Eccezionalmente possono comparire pppp e ffff. Il

cambiamento di dinamica pu� essere improvviso (talvolta indicato esplicitamente con la sigla sub. - subito) oppure

progressivo. In questo caso si usano espressioni testuali come cresc. (crescendo, aumentando il volume) e dim.

(diminuendo), talvolta accompagnate da poco a poco. Spesso si preferisce notare delle "forcelle", ovvero coppie di

linee orizzontali che si allontanano (dipartendosi da un punto indicano un crescendo) o si avvicinano (chiudendosi in

un punto indicano il diminuendo).

L'Agogica

L'agogica (voce dotta dal tardo greco �������� agogik�s, aggettivo di ����� agog� "condotta, movimento") � il

complesso delle leggere modificazioni dell'andamento apportate ad un brano musicale durante la sua esecuzione per

ragioni squisitamente interpretative.

Il termine fu introdotto nella moderna terminologia musicale da Hugo Riemann, dove sta ad indicare anche la

disciplina che studia il fenomeno.

Le alterazioni del valore delle note e delle pause che costituiscono l'agogica spesso non sono indicate nel testo

musicale, o lo sono in modo generico, come nel caso del rubato. Anche indicazioni pi� precise, come accelerando,

rallentando, stringendo e ritardando, lasciano all'esecutore un ampio margine di discrezionalit�.

Le variazioni agogiche sono distinte da quelle dinamiche, che consistono nelle variazioni delle intensit� sonore.

Tuttavia, i due parametri sono spesso abbinati e interagiscono variamente, tanto nella pagina scritta, quanto nel

momento dell'esecuzione.

Segni d'Articolazione

Il termine indica il modo in cui i suoni di un brano musica sono concatenati tra loro, sia quando sono uniti

(vedi Legato) che quando sono separati (vedi Staccato).

Le pi� importanti forme d'Articolazione, si possono distinguere in:

1) Legato semplice, quando due o pi� note sono racchiuse sotto il segno di Legatura di Portamento o di Frase.

In questo caso, l'esecuzione delle note successive alla prima, deve avvenire senza alcuna discontinuit� di

suono:

2) Staccato legato, oppure legato sotto staccatura, quando sopra due o pi� note racchiuse sotto il segno di

legature di Portamento o di Frase, sono presenti dei puntini. In questo caso � presente una minima variazione

di suono tra una nota e l'altra:

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3) Staccato, quando le note sono libere da segni, in questo caso,la variazione tra un suono e l'altro �

leggermente pi� percettibile, rispetto allo Staccato legato:

4) Staccato corto, quando le note non hanno segni di legature ma presentano dei puntini sopra la testa, in

questo caso la discontiniut� tra una nota e l'altra � pi� evidente, tanto che si percepisce il valore di ciascuna

nota, come corrispondente a circa la met� dalla sua durata:

5) Staccato cortissimo, quando le note presentano dei triangolini neri rovesciati, posti sopra la testa, in questo

caso la discontiniut� tra una nota e l'altra � massima, tanto da riuscire a percepire soltanto il valore di 1/4,

rispetto al valore reale delle note:

Le Alterazioni

Le Alterazioni sono dei segni che servono ad alzare o abbassare l'altezza (o frequenza) delle note. Essi sono divisi in:

1) Diesis ( )che alzano le note di un semitono ascendente;

2) Bemolli ( ) che abbassano le note di un semitono discendente.

Per riportare le note al suo stato naturale, viene usato un segno che si chiama Bequadro ( ), esso annulla l'effetto

sia dei diesis che dei bemolle.

Per alzare o abbassare l'altezza delle note di 1 Tono, vegono usati i doppi segni del:

3) Doppio diesis ( , o pi� correttamente '�') per alzare le note di 1 tono;

4) Doppio bemolle ( ) per abbassare le note di 1 tono.

In questo caso, per riportare queste note alterate doppiamente, al loro stato naturale, si usa il segno del Doppio

bequadro ( ).

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Le Alterazioni, vegono poi suddivise in due distinte categorie, in base alla durata del loro effetto sulle note, si

dinstiguono:

a) Alterazioni Fisse o Costanti, le quali vegono poste subito dopo la Chiave e il loro effetto perdura per l'intero brano

musicale;

b) Alterazioni Transitorie o momentanee, le quali si possono trovare all'interno delle misure di un brano, ed hanno la

loro efficacia soltanto nell'ambito della misura in cui sono poste. Se viene alterara la prima nota di una misura, �

sottinteso che tutte le altre note uguali all'interno della stessa, siano ugualmente alterate.

I Tempi

I Tempi sono l'elemento metrico che differenzia i vari brani tra di loro. Essi si dividono in 2 grandi categorie:

1) I Tempi Semplici

Binari : (o tempi a due) - 2/1 (due interi) - 2/2 (due mezzi) - 2/4 (due quarti) - 2/8 (due ottavi)

Ternari : (o tempi a tre) - 3/1 (tre interi) - 3/2 (tre mezzi) - 3/4 (tre quarti) - 3/8 (tre ottavi)

Quaternari : (o tempi a quattro) - 4/1 (quattro interi) - 4/2 (quattro mezzi) - 4/4 (quattro quarti) - 4/8 (quattro

ottavi)

Quinari : (o tempi a cinque) - 5/2 (cique mezzi) - 5/4 (cinque quarti) - 5/8 (cinque ottavi)

Settenari : (o tempi a sette) - 7/2 (sette mezzi) - 7/4 (sette quarti) - 7/8 (sette ottavi)

Dai tempi semplici si ricavano i Tempi Composti, derivati dalla moltiplicazione di ogni tempo semplice per una

frazione fissa, che � 3/2. Infatti, mentre i tutti i tempi semplici hanno divisioni binarie (relativamente a ciascun

tempo), i tempi composti hanno suddivisioni ternarie.

2) I Tempi Composti

Binari : 6/2 (sei mezzi) - 6/4 (sei quarti) - 6/8 (sei ottavi) - 6/16 (sei sedicesimi)

Ternari: 9/2 (nove mezzi) - 9/4 (nove quarti) - 9/8 (nove ottavi) - 9/16 (nove sedicesimi)

Quaternari : 12/2 (dodici mezzi) - 12/4 (dodici quarti) - 12/8 (dodici ottavi) - 12/16 (dodici sedicesimi)

Quinari : 15/4 (quindici quarti) - 15/8 (quindici ottavi) - 15/16 (quindici sedicesimi)

Settenari : 21/4 (ventuno quarti) - 21/8 (ventuno ottavi) - 21/16 (ventuno sedicesimi)

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