COMPAGNA DELLE ISOLE Bilanci positivi per la nuova realtà, … · Eventi 6 Fare impresa al Sud...

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Eventi Lunedì 9 dicembre 2013 6 Fare impresa al Sud I l giudizio secco del sinda- co delle Isole Egadi (Favi- gnana, Marettimo, Levanzo) Giuseppe Pagoto: “Un anno fantastico per le mie isole: da giugno, inizio del mio man- dato di primo cittadino, a novembre. Punte di presenze che superano il 20% rispetto alle stagioni precedenti, vuoi perché molti turisti hanno disertato le spiagge nordafri- cane per motivi contingenti; vuoi per le scelte mirate di un particolare tipo di cliente, il bilancio è positivo e confi- diamo nel futuro prossimo. A dire il vero, nella crescita esponenziale del flusso tu- ristico ha influito molto la disponibilità dell’ex Siremar, oggi Compagnia delle Isole, a raddoppiare i servizi con un aliscafo in più rispetto al passato. Anche gli altri però, hanno fatto la loro parte, se- gno che la concorrenza giova. Trovo particolarmente im- portante il cambio di gestione in casa Siremar. E registro in giro che sono state apprezzate le novità: la puntualità e l’effi- cienza della flotta.” Da anni, il principe dei gior- nalisti sportivi italiani, Ita- lo Cucci, ha eletto l’Isola di Pantelleria come residenza abituale. Per i trasferimenti usa spesso l’aereo ma è an- che assiduo passeggero della Compagnia delle Isole. Per anni s’è lamentato dei servizi della ex Siremar, oggi ha cam- biato idea: “Va molto meglio. Adesso, mi sono accorto che c’è più attenzione per il viag- giatore. Dal nuovo manage- ment privatistico mi attendo molto, certamente molto di più di quanto potesse offrir- mi la gestione pubblica”. Sulla tratta Trapani-Pantelleria, la Compagnia delle Isole utiliz- za attualmente la nave veloce “Pietro Novelli” in sostituzio- ne della gemella “Paolo Vero- nese”. Una passione antica per le Isole Eolie quella di Car- men Lasorella, presidente di Rai Net. “Le amo tutte e per ragioni diverse, da Vulcano a Stromboli, da Salina a Filicu- di, da Alicudi a Lipari passan- do per Panarea. Mi muovo in macchina da Napoli, talvolta anche in moto. E poi a secon- da di come gira mi fermo in qualche posto o proseguo. C’è solo l’imbarazzo della scelta: mare cristallino, cibo incre- dibile, macchia mediterranea e persino terme en plein air. Pasqua al sole del Mediterraneo Da Napoli in nave e in aereo su Catania, Comiso, Trapani o Palermo, ecco il paradiso a portata di mano Cambia la gestione della compagnia ed è... tutta un’altra storia Totalmente rinnovata, la flotta messa in ginocchio dalla precedente gestione pubblica. Il management ha dato priorità alla sicurezza e alla qualità dei servizi. E ora il morale dei dipendenti è… in salita D opo un inverno di lavoro e di preocupazioni, una vacanza fuori stagione è quello che ci vuole. A due passi da ca- sa, ecco il paradiso a portata di mano: le Isole Eolie, sette gem- me incastonate nello splendo- re del mare Tirreno; le Egadi dalle bianche scogliere splen- didamente selvagge; le Pelagie a loro modo uniche nel cuore del Mediterraneo. E poi Ustica e Pantelleria, dai profumi anti- chi come la loro storia. A Pasqua ma anche poco pri- ma e poco dopo. Per godersi il mare incontaminato e fantasti- che abbuffate di pesce, senza la ressa della stagione canonica. E perchè no, a costi accessibili e alla portata di tutti. Da Napoli, una nave veloce della Compagnia delle Isole, in sole sei ore vi collega a Lipa- ri, Milazzo, Salina, Panarea, Stromboli, Vulcano. In aereo, la scelta è più ampia: Catania, alle falde dell’Etna, dista da Milazzo 130 km (tutta auto- strada), dove ci si può imbar- care su frequentissimi aliscafi con cui proseguire per le sette sorelle, appunto le Isole Eolie. Trapani, estremo lembo della Sicilia occidentale, costituisce la testa di ponte per Favigna- na, Marettimo e Levanzo, ma anche Pantelleria, che offrono tante prelibatezze tipiche della millennaria tradizione ittica e rurale, conserve e vini di altis- sima qualità. L’aeroporto di Palermo è l’ap- prodo per chi volesse raggiun- gere Ustica che rimane una destinazione molto ricercata dagli appassionati del mondo subacqueo. Infine, l’aeroporto di Comiso, gettonatissimo dalle compa- gnie low cost provenienti dal nord Europa: da qui è davvero facile il trasferimento a Por- to Empedocle da cui si salpa quotidianamente per Linosa e Lampedusa. Q uattordici mesi dopo, un’altra storia. Della vecchia Sire- mar, Gruppo Tirrenia, dismessa per scelta governativa e poi andata all’asta rimane poco, perché con la nuova gestione affidata a una spa composta da imprenditori campani e della Sicilia, la nuova compagine ha cambiato pelle e soprattutto cuore. Ne parliamo con il comandante Bartolo Santamaria, fi- licudiano doc, una carriera in Siremar, iniziata nel 1982, di cui conosce storia e prospettiva. Oggi è terzo ufficiale all’apice della Compagnia delle Isole, apprezzato per l’umanità e la competen- za. “Sono stati anni particolari - dice -. Anni in cui abbiamo assistito alla crescita e al declino di una flotta importante com- posta da dieci navi e altrettanti aliscafi. Non mancavano risorse e forse ce n’erano troppe, mancava però il giusto coinvolgimento del management. Così, poco alla volta, senza cure adeguate, la società si avviò lentamente verso il fatale epilogo. Arrivò l’am- ministrazione controllata e da qui il fallimento: seicento e più famiglie in gravi difficoltà, un futuro incerto”. Un anno fa è arrivata la Compagnia delle Isole. Gente del me- stiere che ci ha messo soldi, coraggio e passione. Avranno fiutato l’affare? “Secondo me, hanno corso un grande rischio. Perché la flotta negli ultimi anni non era stata curata come si doveva. Qualche natante addirittura fuori servizio”. Ma poi è successa “una vera rivoluzione. Il nuovo management s’è rimboccato le maniche, lavorando sullo spirito di appartenenza del personale, a quel punto molto demotivato, e su un programma preciso: eli- minare le criticità della flotta; rimettere in sesto navi e aliscafi; migliorare la qualità dei servizi. In sintesi: puntare sulla sicurez- za e sulla puntualità”. Certo non è stato facile procedere nel piano di restyling senza compromettere la programmazione dei collegamenti fra Cam- pania, isole Eolie, Egadi e Pelagie. “È stato possibile grazie a un piano razionale di interventi e facendo ricorso a mezzi in affitto temporaneo - spiega Santamaria -. In un anno siamo riusciti a movimentare tutti i cantieri siciliani per rimettere in perfetto stato, motori e scafo, sofisticati apparati elettrici e quant’altro è utile per la navigazione tranquilla. Pensi che su qualche nave abbiamo totalmente sostituito i motori con altri di ultima ge- nerazione, guadagnando in prestazioni e impatto ambientale”. ■■ COMPAGNA DELLE ISOLE / Bilanci positivi per la nuova realtà, che ha dimostrato efficienza e puntualità Successo di un rilancio in grande stile Sempre più numerosi i vip innamorati di queste isole, ora soddisfatti del servizio Una biglietteria dell’ex Siremar Alessandro Seminara, a.d. Compagnia delle Isole Il comandante Bartolo Santamaria Un aliscafo della Compagnia Baganti nel “perciato” di Pollara (Salina) Comodissimo il traghetto da Napoli: sei ore di riposo in cuccetta e all’alba sono al- le Eolie, con il sole nascente dietro quelle isole d’incanto. Quest’estate m’è capitato di viaggiare sulla nave dell’ex Siremar con i vecchi regnanti del Belgio diretti a Salina con una comitiva di giovani artisti belgi. Se mi chiede se ho no- tato differenze tra il viaggio di quest’anno e i precedenti, beh… la mano del privato si nota: puntualità, cortesia e poi, mi piace questo nuovo acronimo ‘Compagnia delle Isole’. Va aggiunto che ho pre- notato on line, per tempo e dal salotto di casa”. Si dice Eolie e si pensa non solo a mare, natura, sole ma anche al cibo. Con Lucio Ber- nardi, chef internazionale, si sceglie il top: a Lipari, “Da Filippino” vanta cento anni di storia, di fianco allo splen- dido museo. Con Bernardi si va sul sicuro: sapori della tradizione eoliana, prodotti di famiglia, odori unici. “La stagione 2013 s’è messa be- ne, meglio del previsto data la crisi generale - afferma lo chef -. Hanno aiutato il clima che ha prolungato l’estate. E i trasporti, più efficienti del passato e meglio organizzati”. Per anni impegnato a regi- strare denunce e contestazio- ni, polemiche e quant’altro, Elio Desiderio è un giorna- lista a tutto tondo. Desiderio vive fra porto Empedocle e Lampedusa e conosce nei particolari la storia dei rap- porti fra la grande isola pe- lagica e la Siremar: “Mai stati sereni - dice -, anzi piuttosto conflittuali: da una parte si chiedevano servizi più pun- tuali, efficienti, allargati; dall’altra si dava il massimo possibile compatibile con le infrastrutture. Il porto lam- pedusano, però, è quello che è; la nave dedicata non può andare oltre i limiti imposti dalla sicurezza. Ne sono de- rivati screzi e strumentaliz- zazioni: sia sotto la gestione Siremar che con quella della Compagnia delle Isole. Oggi i rapporti restano uguali, an- che se i trasporti navali sono notevolmente migliorati. Del- la Compagnia delle Isole sono stati apprezzati gli sforzi per potenziare i servizi. Insom- ma, con la “nuova Siremar” va molto meglio, ma ci sono da rivedere le infrastrutture, vecchie e peggiorate da 30 an- ni di usura”.

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EventiLunedì 9 dicembre 20136 Fare impresa al Sud

Il giudizio secco del sinda-co delle Isole Egadi (Favi-

gnana, Marettimo, Levanzo) Giuseppe Pagoto: “Un anno fantastico per le mie isole: da giugno, inizio del mio man-dato di primo cittadino, a novembre. Punte di presenze che superano il 20% rispetto alle stagioni precedenti, vuoi perché molti turisti hanno disertato le spiagge nordafri-cane per motivi contingenti; vuoi per le scelte mirate di un particolare tipo di cliente, il bilancio è positivo e confi-diamo nel futuro prossimo. A dire il vero, nella crescita esponenziale del flusso tu-ristico ha influito molto la disponibilità dell’ex Siremar, oggi Compagnia delle Isole, a raddoppiare i servizi con un aliscafo in più rispetto al passato. Anche gli altri però, hanno fatto la loro parte, se-gno che la concorrenza giova. Trovo particolarmente im-

portante il cambio di gestione in casa Siremar. E registro in giro che sono state apprezzate le novità: la puntualità e l’effi-cienza della flotta.”Da anni, il principe dei gior-nalisti sportivi italiani, Ita-lo Cucci, ha eletto l’Isola di Pantelleria come residenza abituale. Per i trasferimenti usa spesso l’aereo ma è an-che assiduo passeggero della Compagnia delle Isole. Per anni s’è lamentato dei servizi della ex Siremar, oggi ha cam-biato idea: “Va molto meglio. Adesso, mi sono accorto che c’è più attenzione per il viag-giatore. Dal nuovo manage-ment privatistico mi attendo molto, certamente molto di più di quanto potesse offrir-mi la gestione pubblica”. Sulla tratta Trapani-Pantelleria, la Compagnia delle Isole utiliz-za attualmente la nave veloce “Pietro Novelli” in sostituzio-ne della gemella “Paolo Vero-

nese”. Una passione antica per le Isole Eolie quella di Car-men Lasorella, presidente di Rai Net. “Le amo tutte e per ragioni diverse, da Vulcano a Stromboli, da Salina a Filicu-di, da Alicudi a Lipari passan-do per Panarea. Mi muovo in

macchina da Napoli, talvolta anche in moto. E poi a secon-da di come gira mi fermo in qualche posto o proseguo. C’è solo l’imbarazzo della scelta: mare cristallino, cibo incre-dibile, macchia mediterranea e persino terme en plein air.

Pasqua al sole del MediterraneoDa Napoli in nave e in aereo su Catania, Comiso, Trapani o Palermo, ecco il paradiso a portata di mano

Cambia la gestione della compagnia ed è... tutta un’altra storiaTotalmente rinnovata, la flotta messa in ginocchio dalla precedente gestione pubblica. Il management ha dato priorità alla sicurezza e alla qualità dei servizi. E ora il morale dei dipendenti è… in salita

Dopo un inverno di lavoro e di preocupazioni, una

vacanza fuori stagione è quello che ci vuole. A due passi da ca-sa, ecco il paradiso a portata di mano: le Isole Eolie, sette gem-me incastonate nello splendo-re del mare Tirreno; le Egadi dalle bianche scogliere splen-didamente selvagge; le Pelagie a loro modo uniche nel cuore del Mediterraneo. E poi Ustica e Pantelleria, dai profumi anti-chi come la loro storia.A Pasqua ma anche poco pri-ma e poco dopo. Per godersi il mare incontaminato e fantasti-che abbuffate di pesce, senza la ressa della stagione canonica. E perchè no, a costi accessibili e alla portata di tutti.Da Napoli, una nave veloce della Compagnia delle Isole, in sole sei ore vi collega a Lipa-ri, Milazzo, Salina, Panarea, Stromboli, Vulcano. In aereo, la scelta è più ampia: Catania, alle falde dell’Etna, dista da

Milazzo 130 km (tutta auto-strada), dove ci si può imbar-care su frequentissimi aliscafi con cui proseguire per le sette sorelle, appunto le Isole Eolie.Trapani, estremo lembo della Sicilia occidentale, costituisce la testa di ponte per Favigna-na, Marettimo e Levanzo, ma anche Pantelleria, che offrono tante prelibatezze tipiche della millennaria tradizione ittica e rurale, conserve e vini di altis-sima qualità.L’aeroporto di Palermo è l’ap-prodo per chi volesse raggiun-gere Ustica che rimane una destinazione molto ricercata dagli appassionati del mondo subacqueo.Infine, l’aeroporto di Comiso, gettonatissimo dalle compa-gnie low cost provenienti dal nord Europa: da qui è davvero facile il trasferimento a Por-to Empedocle da cui si salpa quotidianamente per Linosa e Lampedusa.

Quattordici mesi dopo, un’altra storia. Della vecchia Sire-mar, Gruppo Tirrenia, dismessa per scelta governativa e

poi andata all’asta rimane poco, perché con la nuova gestione affidata a una spa composta da imprenditori campani e della Sicilia, la nuova compagine ha cambiato pelle e soprattutto cuore. Ne parliamo con il comandante Bartolo Santamaria, fi-licudiano doc, una carriera in Siremar, iniziata nel 1982, di cui conosce storia e prospettiva. Oggi è terzo ufficiale all’apice della Compagnia delle Isole, apprezzato per l’umanità e la competen-za. “Sono stati anni particolari - dice -. Anni in cui abbiamo assistito alla crescita e al declino di una flotta importante com-posta da dieci navi e altrettanti aliscafi. Non mancavano risorse e forse ce n’erano troppe, mancava però il giusto coinvolgimento del management. Così, poco alla volta, senza cure adeguate, la società si avviò lentamente verso il fatale epilogo. Arrivò l’am-ministrazione controllata e da qui il fallimento: seicento e più famiglie in gravi difficoltà, un futuro incerto”.Un anno fa è arrivata la Compagnia delle Isole. Gente del me-stiere che ci ha messo soldi, coraggio e passione. Avranno fiutato l’affare? “Secondo me, hanno corso un grande rischio. Perché la flotta negli ultimi anni non era stata curata come si doveva. Qualche natante addirittura fuori servizio”. Ma poi è successa “una vera rivoluzione. Il nuovo management s’è rimboccato le maniche, lavorando sullo spirito di appartenenza del personale, a quel punto molto demotivato, e su un programma preciso: eli-minare le criticità della flotta; rimettere in sesto navi e aliscafi; migliorare la qualità dei servizi. In sintesi: puntare sulla sicurez-za e sulla puntualità”.

Certo non è stato facile procedere nel piano di restyling senza compromettere la programmazione dei collegamenti fra Cam-pania, isole Eolie, Egadi e Pelagie. “È stato possibile grazie a un piano razionale di interventi e facendo ricorso a mezzi in affitto temporaneo - spiega Santamaria -. In un anno siamo riusciti a movimentare tutti i cantieri siciliani per rimettere in perfetto stato, motori e scafo, sofisticati apparati elettrici e quant’altro è utile per la navigazione tranquilla. Pensi che su qualche nave abbiamo totalmente sostituito i motori con altri di ultima ge-nerazione, guadagnando in prestazioni e impatto ambientale”.

■■■ COMPAGNA DELLE ISOLE / Bilanci positivi per la nuova realtà, che ha dimostrato efficienza e puntualità

Successo di un rilancio in grande stileSempre più numerosi i vip innamorati di queste isole, ora soddisfatti del servizio

Una biglietteria dell’ex Siremar

Alessandro Seminara, a.d. Compagnia delle Isole

Il comandante BartoloSantamaria

Un aliscafo della Compagnia

Baganti nel “perciato” di Pollara (Salina)

Comodissimo il traghetto da Napoli: sei ore di riposo in cuccetta e all’alba sono al-le Eolie, con il sole nascente dietro quelle isole d’incanto. Quest’estate m’è capitato di viaggiare sulla nave dell’ex Siremar con i vecchi regnanti del Belgio diretti a Salina con una comitiva di giovani artisti belgi. Se mi chiede se ho no-tato differenze tra il viaggio di quest’anno e i precedenti, beh… la mano del privato si nota: puntualità, cortesia e poi, mi piace questo nuovo acronimo ‘Compagnia delle Isole’. Va aggiunto che ho pre-notato on line, per tempo e dal salotto di casa”.Si dice Eolie e si pensa non solo a mare, natura, sole ma anche al cibo. Con Lucio Ber-nardi, chef internazionale, si sceglie il top: a Lipari, “Da Filippino” vanta cento anni di storia, di fianco allo splen-dido museo. Con Bernardi si va sul sicuro: sapori della tradizione eoliana, prodotti di famiglia, odori unici. “La stagione 2013 s’è messa be-ne, meglio del previsto data la crisi generale - afferma lo chef -. Hanno aiutato il clima che ha prolungato l’estate. E i trasporti, più efficienti del

passato e meglio organizzati”.Per anni impegnato a regi-strare denunce e contestazio-ni, polemiche e quant’altro, Elio Desiderio è un giorna-lista a tutto tondo. Desiderio vive fra porto Empedocle e Lampedusa e conosce nei particolari la storia dei rap-porti fra la grande isola pe-lagica e la Siremar: “Mai stati sereni - dice -, anzi piuttosto conflittuali: da una parte si chiedevano servizi più pun-tuali, efficienti, allargati; dall’altra si dava il massimo possibile compatibile con le infrastrutture. Il porto lam-pedusano, però, è quello che è; la nave dedicata non può andare oltre i limiti imposti dalla sicurezza. Ne sono de-rivati screzi e strumentaliz-zazioni: sia sotto la gestione Siremar che con quella della Compagnia delle Isole. Oggi i rapporti restano uguali, an-che se i trasporti navali sono notevolmente migliorati. Del-la Compagnia delle Isole sono stati apprezzati gli sforzi per potenziare i servizi. Insom-ma, con la “nuova Siremar” va molto meglio, ma ci sono da rivedere le infrastrutture, vecchie e peggiorate da 30 an-ni di usura”.