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    “LAVORI DI DIFESA IDROGEOLOGICA E REGIMAZIONE DELLE ACQUE SUPERFICIALI IN LOCALITA’ VIGNE” PROGETTO ESECUTIVO (1° STRALCIO) - RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA

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    PREMESSA Il presente progetto prevede la realizzazione dei lavori di difesa idrogeologica e di regimazione delle acque superficiali in località Vigne, quindi nella parte di territorio confinata a valle della frazione di Pianture e tra il Villaggio Riviera e la frazione di Poiatte in Comune di Farra d’Alpago. Tali lavori sono stati inseriti dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, nel “Programma di interventi urgenti per la riduzione del rischio idrogeologico – Annualità 2008”, assegnando quindi al Comune di Farra d’Alpago un finanziamento di € 400.000,00. In attuazione al suddetto programma d’interventi, il Ministero ha inviato il Decreto di assegnazione del finanziamento al Comune di Farra d’Alpago in data 20/11/2008, con estremi di protocollo del Comune n. 7334 del 28/11/2008. L’affidamento dell’incarico di Progettazione, Coordinamento per la Sicurezza, Direzione dei Lavori e Contabilità, e per la redazione di uno studio specialistico inerente gli aspetti forestali, venne formalizzato in data 21/12/2009 con Determinazione Tecnica n. 92/OO.PP. Su indicazione dell’Amministrazione Comunale i lavori verranno eseguiti in due stralci funzionali. Oggetto della presente relazione tecnica illustrativa, sono quindi gli interventi previsti nella fase della progettazione esecutiva del primo stralcio funzionale dell’importo complessivo di € 278.200,00, che di seguito verranno esplicitati nel dettaglio. INTERVENTI PREVISTI IN PROGETTO Il presente progetto esecutivo, anche alla luce del finanziamento erogato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, prevede una serie di interventi volti alla difesa idrogeologica ed alla regimazione delle acque superficiali, da realizzarsi in località Vigne in Comune di Farra d’Alpago. In relazione ai lavori da eseguirsi nel primo stralcio, sulla base di ripetuti sopralluoghi condotti sui luoghi oggetto d’intervento, sono stati individuati in ordine di priorità 4 lotti operativi, che per semplicità denomineremo zona A, B, C e D. Le zone oggetto d’intervento sono ubicate (vedi TAV. 2 – Inquadramento Territoriale) in località Vigne, e confinate a nord e sud rispettivamente con il Villaggio Riviera e la frazione di Poiatte, ad est con la Strada di Costa Varola posta a valle della frazione di Pianture e ad ovest con la sponda sinistra del Lago di Santa Croce. Nella zona d’intervento, sono stati individuati due bacini idrografici, di cui uno più vicino all’abitato del Villaggio Riviera, caratterizzato da un territorio idrogeologicamente stabile con problemi di regimazione delle acque superficiali, mentre l’altro più prossimo alla zona di Poiatte presenta evidenti segni di dissesto idrogeologico, che necessita pertanto di interventi più radicali. Ulteriore obbiettivo del presente progetto, è il mantenimento della Strada di Costa Varola (strada bianca), il cui accesso avviene dal quinto tornante della strada Comunale per Mezzomiglio. Essa costituisce di fatto l’unica importante via di accesso alle superfici boscate della zona, ed alle opere realizzate nel 2004 allo scopo di regimare le acque superficiali e di emungere e smaltire le acque dal corpo di frana di Poiatte. La strada di Costa Varola, assume quindi un ruolo strategico, anche in relazione ai necessari interventi di manutenzione periodica del territorio, sia per la pulizia del bosco nei fondi privati, che per il mantenimento appunto della funzionalità delle opere pubbliche realizzate in passato (ad esempio le briglie sull’asta del Torrente Val de Pont). Dai sopralluoghi effettuati, la sede stradale in esame presenta due tratti della lunghezza di circa 15 e 25 ml con lievi cedimenti localizzati nella parte di carreggiata verso valle, la cui causa è attribuibile principalmente alla non corretta regimazione delle acque provenienti da monte, ed un tratto della lunghezza di circa 35 ml che poggia proprio su una nicchia di frana, con dei cedimenti considerevoli su entrambe le carreggiate dell’ordine dei 30 cm. Quest’ultimo tratto di strada ha già subito un intervento di manutenzione straordinaria nell’anno 2005, con realizzazione da parte del Comune di Farra d’Alpago, di un’opera di sostegno costituita da un’arcia in legname e pietrame, con alla base dei pali battuti di profondità non nota, che purtroppo non ha assolto al suo compito e sortito i benefici attesi. Il comportamento di tale opera

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    di sostegno e quindi la sua scarsa utilità, ha quindi spinto gli scriventi progettisti ad optare per un ulteriore intervento di stabilizzazione della sede stradale, che verrà eseguito nel secondo stralcio funzionale. Prima della redazione del presente progetto esecutivo, si è dovuto necessariamente effettuare un saggio con escavatore da 40 ql per stabilire con una certa precisione la profondità locale del corpo di frana. Sono state realizzate tre distinte trincee esplorative che hanno permesso di raggiungere un buon dettaglio del modello del sottosuolo. Dalle indagini eseguite è emerso un terreno incoerente di spessore di 2 m (deposito colluviale di vecchia frana) poggiante sul substrato roccioso disposto a frana poggio. Lungo la strada di Costa Varola, limitatamente alla zona d’intervento, sono state osservate una serie di opere dedicate alla captazione ed allo smaltimento delle acque meteoriche, costituite da trincee drenanti, pozzetti di captazione ed una canaletta di raccolta tipo “finsider” e tre tubazioni di attraversamento della sede stradale, che scaricano le acque captate immediatamente a valle lungo la linea di massima pendenza, con notevoli scompensi soprattutto nel bacino idrografico più vicino a Poiatte, ove è presente la zona instabile in frana che necessità degli interventi più radicali. Nella zona in esame si segnala inoltre, la presenza di terreni caratterizzati da un basso coefficiente di permeabilità. Tali terreni infatti a forte matrice argillosa giungono a saturazione in tempi molto brevi provocando dilavamento e scorrimento superficiale delle acque lungo le linee di massima pendenza. Gli interventi proposti, sono indirizzati a modificare l’attuale configurazione delle linee preferenziali di drenaggio a valle della Strada di Costa Varola, con la creazione di nuovi corsi d’acqua realizzati con opere di ingegneria naturalistica, quindi poco impattanti, che consentano di regimare correttamente le acque superficiali per convogliarle agli attraversamenti esistenti dislocati lungo la SP 422 e recapitarle al Lago di Santa Croce. Tutta la parte superiore della zona di frana, ubicata a valle della Strada di Costa Varola, dovrà essere stabilizzata con la realizzazione di trincee drenanti, atte ad estrarre dal corpo di frana la maggior quantità d’acqua possibile, per poi conferirla ai nuovi corpi idrici ricettori in progetto. Il bacino idrografico più prossimo all’abitato del Villaggio Riviera, caratterizzato da pendii stabili, presenta nella zona prossima alla sede stradale della SP 422 alcune abitazioni isolate, che necessitano a monte di un’opera di protezione (canale in terra), che capti le acque superficiali di ruscellamento. Le acque convogliate, andranno adeguatamente conferite alle opere esistenti, collocate in prossimità degli attraversamenti della SP 422. Le suddette opere, compresi gli attraversamenti, subiranno comunque un intervento di pulizia, atto ad eliminare gli eventuali depositi detritici ed a scongiurare futuri fenomeni di ostruzione. Gli interventi proposti nel presente progetto preliminare, sono stati suddivisi per area d’intervento, e di seguito esposti nel dettaglio. Per una maggiore comprensione degli interventi descritti, si veda l’elaborato grafico denominato TAV. 10 – Particolari costruttivi delle opere. Zona A: Tale zona d’intervento è ubicata nel bacino idrografico più prossimo all’abitato di Poiatte, ed è individuabile dalla fascia di rispetto relativa al maggiore dei corsi d’acqua presenti nel bacino, che recapita le acque alle opere esistenti (briglie con vasche di dissipazione), realizzate una ventina d’anni fa dai Servizi Forestali Regionali di Belluno. In concomitanza di importanti eventi meteorici di notevole intensità e media durata (12-24 ore), tali opere vanno puntualmente in crisi, provocando fenomeni di rigurgito lungo il tratto di collettore interrato riversando parte dell’acqua raccolta direttamente sulla sede stradale della SP 422. L’attraversamento è costituito da una tubazione in c.a. vibrocompresso del diametro di 80 cm. L’intervento mira alla realizzazione di una linea primaria di drenaggio della lunghezza di circa 302 ml, che raccolga le acque dell’attraversamento della strada di Costa Varola, per convogliarle lungo la linea di massima pendenza fino a monte dell’ultima briglia esistente.

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    Al nuovo corso d’acqua principale verranno convogliate le acque di due corsi d’acqua secondari presenti in zona, uno in sinistra orografica denominato A1 lungo 41,0 ml, ed uno in destra orografica denominato A2 della lunghezza di 155 ml circa. Il corso d’acqua esistente presenta un percorso irregolare, che in sede di progetto s’intende appunto rettificare, seguendo come detto la linea di massima pendenza.

    Foto n°1 – zona a monte delle briglie esistenti.

    Prima di iniziare i lavori è stato previsto il taglio delle piante d’alto fusto lungo una fascia di rispetto di circa 20 m posta a cavallo del corso d’acqua. Il manufatto prescelto per questo tipo di opera, è la canaletta in legname di larice avente sezione trasversale trapezia. La sezione dello stesso è stata calcolata per un evento meteorico caratterizzato da un tempo di ritorno di 20 anni. Il profilo longitudinale del corso d’acqua presenterà vari salti di fondo di altezza di 60 cm e 8 briglie in legname e pietrame (h=1,5 m), che consentiranno di dissipare energia lungo le varie livellette impostate a pendenza costante. Il corso d’acqua secondario ubicato in sinistra orografica (A1), ad accentuata pendenza verrà realizzato anch’esso con una canaletta in legname di larice, con gli stessi accorgimenti sopraindicati, mentre il corso d’acqua A2 ubicato in destra orografica, a pendenza più contenuta, sarà semplicemente costituito da un canale in terra a sezione trapezoidale. Le sponde dello stesso verranno consolidate e protette, mediante la formazione di manto erboso, realizzato mediante idrosemina di un biocomposto distribuito sul terreno in fasi diverse e costituito da: un miscuglio di sementi di specie erbacee preparatorie a funzione miglioratrice e di primo rinsaldamento. Zona B: Tale zona d’intervento è ubicata pochi metri a nord rispetto al corso d’acqua relativo alla zona A e nel medesimo bacino idrografico. Dal punto di vista idraulico, in caso di eventi meteorici critici, il corso d’acqua in esame presenta una portata dello stesso ordine di grandezza del precedente. Scopo del presente intervento è quindi anche la ridefinizione ed il riequilibrio delle portate dei due corsi d’acqua presenti nel medesimo bacino idrografico, assegnando (vedi relazione idraulica) una portata maggiore al collettore B. Tale scelta è giustificata anche dal fatto che l’attraversamento stradale esistente presenta una tubazione in c.a. vibrocompresso del diametro interno pari a 100

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    cm e quindi superiore al collettore A disposto a sud. Nella zona B sono localizzate varie aree di ristagno delle acque, in special modo nella zona a valle della strada di Costa Varola fino al limite di affioramento delle rocce. Questa zona si trova all’interno del corpo di frana, per cui dovranno necessariamente essere realizzate alcune trincee drenanti della profondità media di circa 2 m, allo scopo di emungere la maggiore quantità d’acqua possibile. Prima di iniziare i lavori è stato previsto il taglio delle piante d’alto fusto lungo una fascia di rispetto di 20 m circa posta a cavallo del corso d’acqua. Il corso d’acqua naturale esistente, presenta un percorso per alcuni tratti irregolare e tortuoso, che in caso di intense precipitazioni può cambiare addirittura sedime, con un conseguente regime idraulico casuale e caotico, che di fatto non fa che peggiorare le condizioni idrogeologiche dell’intera zona. In testa ad alcune trincee, verrà posizionata una canaletta d’acciaio zincato tipo “finsider”, allo scopo di captare le acque di ruscellamento superficiale presenti nella zona in esame.

    Foto n°2 – Zona a valle dell’attraversamento sulla SP 422.

    Sia le acque captate in profondità all’interno del corpo di frana, che le acque superficiali di ruscellamento, verranno indirizzate appunto al nuovo collettore in progetto denominato B. Anche in questo caso il manufatto prescelto per questo tipo di opera, è la canaletta in legname di larice avente sezione trasversale trapezia. La sezione dello stesso è stata calcolata per un evento meteorico caratterizzato da un tempo di ritorno di 20 anni. Il profilo longitudinale del corso d’acqua

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    della lunghezza di circa 406 ml, presenterà vari salti di fondo di altezza di 60 cm e 6 briglie in legname e pietrame (h=1,5 m), che consentiranno di dissipare energia lungo le varie livellette impostate a pendenza costante. Altre trincee drenanti verranno realizzate nella zona terminale del corso d’acqua per captare alcune venute d’acqua (piccole sorgenti). Anche in questo caso, l’intervento mira alla realizzazione di una linea primaria di drenaggio, che convogli le acque lungo la linea di massima pendenza fino all’attraversamento della Strada Provinciale n. 422. Come già evidenziato l’attraversamento è costituito da una tubazione in c.a. vibrocompresso del diametro di 100 cm. L’intervento in progetto si protrae anche a valle della sede stradale della SP 422, con la realizzazione di un cunettone (sezione trapezia) eseguito con pietrame posato nello spessore di cm 20-25 ad opera incerta, posto su letto di conglomerato cementizio, dello spessore non inferiore a cm 25, dosato a kg 300 di cemento tipo R325 per m³ di inerte. Tale opera si rende necessaria per ottenere la rettifica del tracciato esistente, migliorandone di conseguenza sia la capacità di portata che l’aspetto visivo della zona stessa posta in prossimità del Lago di Santa Croce. Le piante d’alto fusto presenti in zona, sono già state abbattute in occasione dell’Esercitazione di Protezione Civile dello scorso 10 aprile 2011. Zona C: La zona d’intervento C è ubicata appena a valle della Strada di Costa Varola, il cui tratto di circa 35 metri lineari si trova a giacere su un importante nicchia di frana, come si può evincere dalla relazione geologica redatta dal Dott. Luca Salti e dalla planimetria di rilievo in allegato al progetto.

    Foto n°4 – Cedimento tratto stradale con sedime sul corpo di frana.

    In tale tratto la sede stradale presenta un cedimento dell’ordine dei 30 cm, che coinvolge entrambe le carreggiate, come testimonia la foto sopra riportata. In particolare, come indicato nella carta geologica di dettaglio, la carreggiata di valle è segnata da un cedimento profondo lungo in totale 35m, e nella parte più deformata 15 m. Il continuo cedimento causa l’inacessibilità della strada ed è necessario consolidamento a lungo termine. Con un escavatore da 40 quintali sono state realizzate tre distinte trincee esplorative che

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    hanno permesso di raggiungere un buon dettaglio del modello del sottosuolo. La posizione delle trincee è indicata nella carta geologica di dettaglio (All.3). Dalle indagini eseguite è emerso un terreno incoerente di spessore di 2 m (deposito colluviale di vecchia frana) poggiante sul substrato roccioso disposto a frana poggio. La frana ha una larghezza complessiva di 35 m, una lunghezza lungo la linea di massima pendenza di circa 30-40 m, e uno spessore medio riscontrato di 2m. Il volume stimato della massa franosa è di circa 2500 mc. La frana è classificabile come “scivolamento rototraslativo” in quanto è caratterizzata da uno scivolamento principalmente traslativo lungo la superficie di contatto con le marne sottostanti. La massa però presenta delle deformazioni a componente rotazionale. Le velocità dinamiche sono medie in quanto si aggirano sull’ordine di qualche centimetro all’anno. Questo causa i continui cedimenti della carreggiata stradale.

    Foto n°5 – Trincea esplorativa sul corpo di frana.

    Lo scopo del presente intervento è quindi quello di preservare la funzionalità della strada di Costa Varola, realizzando due trincee drenanti della profondità di 2 metri, lungo la linea di massima pendenza allo scopo di captare ed allontanare di continuo le acque profonde presenti nel corpo di frana per consegnarle a valle ad una canaletta d’acciaio zincato tipo “finsider”, posata per captare ed allontanare anche le acque di ruscellamento.

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    Alle suddette trincee drenanti, verrà collegato il pozzetto esistente sul lato di monte della sede stradale in modo da smaltire correttamente tutte le acque meteoriche captate nella zona. Per maggiori dettagli si veda il particolare costruttivo delle opere in progetto. Zona D: La zona in esame è rappresentata dal bacino idrografico più prossimo all’abitato del Villaggio Riviera. Esso è caratterizzato comunque da pendii geologicamente stabili. Tale zona d’intervento, nella parte terminale (appena a monte della sede stradale della SP 422), presenta alcuni insediamenti abitativi isolati.

    Foto n°5 – Linea di drenaggio a valle della strada di Costa Varola.

    Tali abitazioni, in occasione di eventi meteorici critici sono minacciate dalle acque superficiali di ruscellamento, che vista l’estensione del bacino scendono verso valle in quantità considerevole. A tale proposito, in questa sede si propone d’intervenire con un semplice intervento di manutenzione straordinaria e di regimazione delle acque superficiali, che prevede la ricalibratura della linea principale di drenaggio costituita compluvio naturale in terra che scende localmente lungo la linea di massima pendenza per poi convogliare le acque alle opere esistenti posta a monte dell’attraversamento della SP 422, per poi scaricarle al vicino Lago di Santa Croce.

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    A monte degli edifici, verrà realizzata un’ulteriore opera di protezione anch’essa costituita da un canale in terra, atta a captare le acque superficiali di ruscellamento della parte superiore del bacino, per conferirle adeguatamente al corpo idrico ricettore in progetto. In questo modo, oltre alla corretta regimazione delle acque superficiali, si riuscirà ad alleggerire notevolmente il carico idraulico a cui sono soggette le opere di captazione collocate a tergo delle abitazioni, che puntualmente vanno in sofferenza.

    ELENCO CRONOLOGICO DELLE FASI LAVORATIVE E DELLE AT TIVITA’ PREVISTE

    Per una maggior comprensione del progetto, di seguito verranno indicate in ordine cronologico le fasi lavorative previste: 1) Decespugliamento e sramatura mediante asportazio ne degli arbusti e dei cespugli ed

    abbattimento degli alberi d’alto fusto, da eseguirs i in corrispondenza dei lotti operativi A, B e D;

    2) Lotto operativo A: a) Scavo per realizzazione linea principale di drenaggio A secondo tracciato di progetto; b) Scavo per realizzazione linee secondarie A1 e A2 secondo tracciato di progetto; c) Posa canaletta in legname linea principale di drenaggio A; d) Posa canalette in legname linea secondaria di drenaggio A1; e) Riprofilatura e sistemazione dei terreni con mezzi meccanici; f) Scavo per realizzazione linea secondaria A2 secondo tracciato di progetto; g) Posa geocomposito antierosione su sponda destra linea A2; h) Semina di specie erbacee per primo rinsaldamento su sponde A2; i) Riprofilatura e sistemazione dei terreni con mezzi meccanici; j) Sistemazioni a verde;

    3) Lotto operativo B: a) Scavo per realizzazione canale a sezione trapezia (selciatone) a valle dell’attraversamento

    della SP 422; b) Realizzazione del canale a sezione trapezia; c) Scavo per realizzazione linea principale di drenaggio B secondo tracciato di progetto; d) Posa canaletta in legname linea principale di drenaggio B; e) Realizzazione trincee drenanti nella zona a monte della SP 422; f) Realizzazione trincee drenanti a valle della strada di Costa Varola; g) Riprofilatura e sistemazione dei terreni con mezzi meccanici; h) Sistemazioni a verde;

    4) Lotto operativo C: a) Realizzazione delle trincee drenanti lungo linea di massima pendenza e collegamento a

    quelle realizzate al lotto operativo B; b) Reinterro con materiale proveniente dagli scavi; c) Riprofilatura dei terreni; d) Inerbimento delle scarpate con idrosemina;

    5) Lotto operativo D: a) Pulizia generale opere di captazione a monte SP422; b) Scavo per realizzazione linea principale di drenaggio D secondo tracciato di progetto; c) Scavo per realizzazione linea secondaria D1 secondo tracciato di progetto;

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    CONCLUSIONI

    Il presente progetto esecutivo, anche alla luce del finanziamento erogato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, prevede una serie di interventi volti alla difesa idrogeologica ed alla regimazione delle acque superficiali, da realizzarsi in località Vigne in Comune di Farra d’Alpago. Come già ampiamente descritto in premessa, nella zona d’intervento in esame, sono stati individuati due bacini idrografici, di cui uno più vicino all’abitato del Villaggio Riviera, caratterizzato da un territorio idrogeologicamente stabile con problemi di regimazione delle acque superficiali, mentre l’altro più prossimo alla zona di Poiatte presenta evidenti segni di dissesto idrogeologico, che necessitano pertanto di interventi più radicali. Considerata la vastità dell’area in frana e il consistente disordine idraulico che caratterizza il bacino idrografico in esame, sia per quanto concerne le acque superficiali che quelle profonde, si ritiene che il migliore intervento ipotizzabile in questa prima fase di progetto, sia un adeguamento idrogeologico con riordino degli assetti del bacino stesso. Solamente lungo la frana più attiva, ampiamente descritta nella relazione geologica – geotecnica redatta dal Dott. Luca Salti, si possono individuare delle opere di sistemazione anche di tipo strutturale con opere di sostegno e di contenimento della massa in frana. Preso atto di quanto osservato in campagna, si evince che risulta fondamentale intervenire con la sistemazione idraulica dei corpi idrici esistenti, partendo necessariamente da valle e procedendo verso monte, ovvero dalla SP 422 fino alla strada di Costa Varola, pianificando una sistemazione idraulica spinta fino alla cifra massima disponibile derivante dal finanziamento erogato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Tali interventi come detto verranno realizzati su indicazione dell’Amministrazione Comunale in due successivi stralci funzionali. La sistemazione del versante immediatamente a valle dell’abitato di Pianture, già tenuto comunque in costante controllo, avrebbe richiesto un dispendio di risorse economiche (anche in termini di indagini dettagliate) e periodi di monitoraggio indispensabili a definire il modello del sottosuolo. Visto il grado di urgenza per l’esecuzione dei lavori, le tempistiche necessarie allo svolgimento delle suddette indagini preliminari sarebbero state eccessivamente lunghe. La sistemazione idrogeologica della parte sommitale del versante, senza il completamento dei collettori di raccolta e convogliamento delle acque verso valle, avrebbe potuto anche causare dei peggioramenti nella dinamica generale del pendio. Si conclude quindi, che la situazione di instabilità rilevabile al di sotto di Pianture, potrà essere presa in esame con successivi fondi e finanziamenti. Gli interventi potranno essere collegati con quelli previsti nel presente progetto. Nel secondo stralcio funzionale, in base alle somme a disposizione, si procederà con il necessario completamento degli interventi nella zona D adiacente all’abitato del Villaggio Riviera e di consolidamento della strada di Costa Varola. Per intervenire con comodità ed efficacia nella zona d’intervento D, l’Amministrazione Comunale intende procedere con la creazione di una nuova viabilità d’accesso ai fondi, che dalla zona del Villaggio Riviera consenta ai mezzi di raggiungere i fondi privati, strategicamente proprio nelle vicinanze del corso d’acqua D1, che si localizza ad una quota intermedia del versante tra la SP422 e la Strada di Costa Varola. Questa pianificazione, è stata effettuata nell’ottica di migliorare ed incentivare i futuri interventi di manutenzione straordinaria del territorio.