Come si esprimono gli aspetti di un‟identità individuale ... · “Italiani” da Bar Italia,...
Transcript of Come si esprimono gli aspetti di un‟identità individuale ... · “Italiani” da Bar Italia,...
Patricia Di Silvio, Tufts University
Exploring Course Themes: Personal and Public Identities
Identità privata e pubblica
Contesti:
Genere e sessualità
Storia e geografia
Identità ed integrazione
Gli italiani nel mondo
Lingue ed identità
Politica attuale e prospettive
Credenze diffuse e valori personali
Domande:
Come si esprimono gli aspetti di un‟identità individuale in varie circostanze?
Come influenzano la propria identità la lingua e la cultura?
Come si sviluppa nel tempo la propria identità?
Fonti:
“Molte Italie” da Insieme, Romana Habeković e Claudio Mazzola (McGraw-Hill,
1998)-Capitolo 1: pg. 9-11.
Intervista a Beppe Severgnini da UniversItalia, Daniela Piotti e Giulia De
Savorgnani (Alma Edizioni, Firenze 2006)-Unità 18: Mille e una Italia, pg. 207-
209.
“Italiani” da Bar Italia, Annamaria Di Francesco e Ciro Massimo Naddeo (Alma
Edizioni, Firenze 2002)-Capitolo 7: Italiani, pg. 52-58.
“Il porto, il fascino complicato di una frontiera liquida” da La testa degli italiani,
Beppe Severgnini (BUR Rizzoli, 2005)-Venerdì, Ottavo Giorno in Sardegna, pg.
181-185.
Salsicce di Igiaba Scego da Pecore nere. Racconti a cura di Flavia Capitani e
Emanuele Coen (Editori Laterza 2005)-pg. 23-36.
Domande sulla lettura “Molte Italie”
1. Perché nel titolo di questo articolo la parola Italia è al plurale?
2. Com‟è divisa l‟Italia? Che cos‟è un capoluogo?
3. Quanto distano Bologna e Firenze?
4. Qual è la caratteristica di Bologna che ti sembra più interessante?
5. Che cosa hai imparato di nuovo su Firenze da questo articolo?
6. Quali sono le maggiori città industriali italiane e in che periodo si sono sviluppate?
7. Perché molte persone dal Sud sono immigrate al Nord? Quali problemi ha
comportato il fenomeno dell‟immigrazione?
8. Quali sono le città più culturalmente attive?
9. Quali sono le contraddizioni principali che caratterizzano la città di Napoli?
10. Quali sono alcuni dei motivi che possono aver contribuito alle differenze fra le
varie regioni?
Punti di discussione sulla lettura “Molte Italia”
1. Ci sono singoli stati negli Stati Uniti che hanno diversità geografiche e climatiche
paragonabili a quelle della penisola italiana. Se sì, quali?
2. Ci sono delle regioni degli Stati Uniti in cui la geografia sembra influenzare molto le
abitudini dei suoi abitanti? Quali? Cercate di descrivere alcune di queste influenze.
3. Avete visitato alcune città straniere? Elencate le differenze che avete notato a
confronto con le città americane.
4. Potete pensare a due città degli Stati Uniti che sono molto diverse? In che modo
sono diverse? Perché?
5. In quale città fra quelle nominate nella lettura abiteresti e perché?
6. La lettura parla di alcuni stereotipi sui milanesi e sui napoletani. Ci sono
stereotipi anche sugli abitanti di diversi stati o regioni negli Stati Uniti? Quali?
Potete dare degli esempi?
Intervista a Beppe Severgnini da UniversItalia, Daniela Piotti e Giulia De Savorgnani
(Alma Edizioni, Firenze 2006)-Unità 18: Mille e una Italia, pg. 207-209. (NB: il testo
include il CD audio con i testi auditivi per I come Italia, prima e seconda parte.)
I. I come Italia, prima parte:
1. Quali sono le tre caratteristiche degli italiani che piacciono di più a Severgnini? Quali
sono le tre caratteristiche che gli piacciono di meno? Segna le caratteristiche con un «+»
o un meno «» accanto alle parole.
disciplina intelligenza opportunismo gioia di vivere
intuizione tolleranza indiviudalismo indulgenza
generosità creatività pigrizia gusto
superficialità genio umorismo capacità di arrangiarsi
2. Quale aspetto degli italiani, secondo Severgnini, è rimasto costante nel tempo?
L’attaccamento alla famiglia la rassegnazione al peggio l’ottimismo
3. Qual è l‟aspetto degli italiani che Severgnini ritiene nuovo?
La solidarietà il pessimismo l‟orgoglio civico l‟affidabilità
II. I come Italia, seconda parte:
Beppe Severgnini, un famoso giornalista, dà alcuni consigli a chi vuole visitare l‟Italia.
Rispondi alle domande nel modo più dettagliato possibile.
vocabolario:
imbrogliare = to tangle, confuse
camuffare = to disguise, mask
mandare in estasi e in bestia = to enrapture and infuriate
1. Quali sono due cose da non fare quando si arriva in Italia?
2. Quali sono invece due cose da fare?
3. Se gli italiani non ci fossero, bisognerebbe inventarli?
III. Espansione
1. Quando e come è avvenuto il tuo primo „incontro‟ con l‟Italia? Il tuo impatto con
l‟Italia è stato come te l‟aspettavi oppure hai avuto qualche sorpresa? Parlane con il tuo
compagno.
2. Un tuo amico italiano ha deciso di passare un periodo piuttosto lungo nel tuo paese.
Scrivigli una mail in cui gli dai dei consigli per aiutarlo a capire più profondamente la
realtà in cui si troverà a vivere.
Intervista a Beppe Severgnini (audioscript: I come Italia, seconda parte)
-Cito dal suo libro: “Dieci giorni fa avevate poche idee chiare. Ore ne avete molte e confuse. Buon segno.
Se l’Italia non vi lascia perplessi, vuol dire che vi ha imbrogliato.” Queste le parole con cui inizia l’ultimo
capitolo del suo libro. Capire l’Italia e gli italiani pare una missione quasi impossibile dunque. Che cosa
consiglia allora a chi voglia venire nel nostro paese per motivi di lavoro o di studio? Due cose da fare e due
case da evitare.
-Le cito le prime parole del mio libro che sono “Essere italiani è un lavoro a tempo pieno. Noi sappiamo
benissimo chi siamo e ci divertiamo a confondere chi ci guarda. L’Italia è un paese in cui spesso le virtù
sono camuffate dai difetti e vice versa.” Allora le due cose da non fare. La prima è assumere
l’atteggiamento, diciamo, di molti visitatori che trovano l’Italia pittoresca. L’Italia non è un’immensa
Toscana mentale che comincia a Tarvisio e finisce a Trapani. Non è un posto pieno di olivi, limoni, tovaglia,
quadri, fiaschi, tramonti e signori americani che bevono Chianti per aperitivo con un idraulico che si
chiama Luigi. Questa non è l’Italia. Questa è una parodia dell’Italia che è meglio lasciar perdere.
Il secondo errore da evitare è quello di arrivare e atteggiarsi ai giudici. Credo che i paesi vadano amati
prima di essere giudicati. E se un qualsiasi visitatore, tedesco, inglese o francese, di qualsiasi nazione,
arriva in Italia, deve prima amarla e poi giudicarla. Mai invertire questi due atteggiamenti. Altrimenti
diventa pericoloso e antipatico.
Due cose da fare. La prima l’ho già detta. Volere bene all’Italia che è una bambina bellissima, intelligente
ma estremamente indisciplinata e ci vuole pazienza ma nello stesso tempo amore. Una cosa non funziona
senza l’altra. E forse la seconda cosa da fare è prendere un po’ di tempo e evitare di trasformare questi
viaggi in Italia in corse disperate tra il Lago di Garda e Venezia, poi tagliare l’Italia e arrivare a Firenze,
scendere a Roma, e risalire frettolosamente verso il Brennero. Forse l’Italia ha bisogno di tempo.
Suggerisco di sedersi in una piazza, in un caffè, ordinare una birra e guardare. Gli italiani sono/vivono
all’aperto e una piazza italiana è la migliore università per imparare a conoscere questo paese che è un
paese, che come dicevo, manda in estasi e in bestia nel raggio di 100 metri, nel giro di 10 minuti, non
soltanto voi che ci venite a visitare ma anche noi che ci abitiamo.
-L’ultima domanda. Se gli italiani non ci fossero, bisognerebbe inventarli?
-Sì, però occorrerebbe un Dio con un grande senso dell’umorismo e una certa pazienza.
-Va bene. La ringrazio.
La testa degli italiani di Beppe Severnini (BUR Rizzoli, 2005)
Vantaggi del testo:
-capitoletti brevi, 5-10 pagine
-in forma giornalistica
-viaggio di dieci giorni attraverso l‟Italia: Milano, Firenze, Roma, Napoli, Sardegna,
Crema
-temi di vita contemporanea: alimentazione, abitazioni, monumenti, mezzi di trasporto, il
lavoro, la privacy, la televisione, ecc.
-tono ironico
Il porto, il fascino complicato di una frontiera liquida: “A Cagliari il porto è una forma di
diffida al mare.”
Cosa dovrebbe fare il governo italiano per garantire condizioni di vita dignitose
agli immigrati?
Percore nere. Racconti di Gabriella Kuruvilla, Ingy Mubiayi, Igiaba Scego, Laila Wadia
(a cura di Flavia Capitani e Emanuele Coen, Editori Laterza, 2005)
Vantaggi del testo:
-scrittrici di seconda generazione di immigranti
-racconti brevi, 15-20 pagine
-in forma diaristica
-un italiano contemporaneo
-personaggi giovani
Temi principali:
-cibo
-comportamenti
-lingua
-categorie di identità (nazionalità, razza, religione, genere)
-tabù
-essere sospesi tra due culture
Igiaba Scego, scrittrice migrante, nata in Italia da genitori Somali espatriati nel 1969
dopo il golpe di Siad Barre.
Salsicce: “Ti senti più italiana o più somala?”
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italiana?”