Come realizzare un e-commerce per il mercato internazionale - Smau 2014 - Quirino Picone -
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Quirino Picone [email protected] - 349 850 64 65
COME REALIZZARE UN
E-‐COMMERCE PER IL MERCATO INTERNAZIONALE
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Definisci il Tuo obiettivo
Domanda dell’agenzia: Qual è il vostro obiettivo per questo sito?
Vi abbiamo contattato per sviluppare un e-Commerce!
LA REALIZZAZIONE DI UNA
PIATTAFORMA è solo un MEZZO e
non il FINE!
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PUBBLICO
• A chi è rivolto il mio e-Commerce? • Qual è il profilo del mio cliente tipo? • Venderò solo online o farò da supporto alla
vendita presso un negozio fisico? • Venderò a clienti già conosciuti oppure
cercherò di acquisire nuovi clienti? • Venderò solo in Italia o anche all’estero (e
dove?)
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NEGOZIO TRADIZIONALE VS NEGOZIO ON LINE
Negozio tradizionale (Conversion Rate 55%)
Negozio online (Conversion Rate 2%)
vetrina scaffali corsie
prodotti scatole ed esposizione
commesso carrello cassa POS
raccolta punti e fidelizzazione
home page catalogo categorie
schede informative fotografie chat e FAQ
carrello procedura d’ordine pagamento on line
registrazione e newsletter
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BRAND TOUCHPOINTS
BRAND
Social Media Market
Place
Call Centre
Mobile
Personal Eventi/PR
Pubblicazioni
Prodotti e servizi
Advertising
Punto Vendita
Blog
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MOBILE: BUONA PENETRAZIONE IN ITALIA
Continua la crescita dell’eCommerce B2c in Italia: +17% nel 2014 e il valore delle vendite raggiunge quota 13,3 miliardi di euro. Gioca un ruolo chiave il Mobile Commerce: raddoppiano le vendite via Smartphone, pari a 1,2 miliardi di euro nel 2014, che, assieme a quelle via Tablet, incidono per il 20% dell’eCommerce. FONTE NETCOMM
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CASE STUDY – TRAFFICO – EXTERNAL TOOL - ITALIA KEYWORD: “LAMPADE FLOS“
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CASE STUDY – TRAFFICO – EXTERNAL TOOL - INGHILTERRA KEYWORD: “FLOS LAMPS“
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REGOLE IMPORTANTI • PAESE • CLIENTI (b2b – b2c – b2b2c) • COMUNICAZIONE • CULTURA • CONCORRENTI
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REGOLE IMPORTANTI • CUSTOMER SERVICE • VALUTA E OPZIONI DI
PAGAMENTO • CONVERSIONE • CANALI E CATEGORIE • CONTENUTI
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ATTENZIONE AI CAMBIAMENTI Dal 1° Gennaio 2015 cambieranno le regole per la tassazione IVA degli e commerce “diretti” di ovvero tutti quei negozi online in cui l’ordine, il pagamento e l’invio del prodotto avvengono tramite la rete informatica (principalmente si tratta di beni come: web hosting, software, file audio, foto, formazione online ecc..), a differenza degli e-commerce “indiretti”, in cui il bene viene recapitato al cliente tramite altri canali (posta o corriere).
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ATTENZIONE AI CAMBIAMENTI Gli utenti che acquistano online passeranno da essere soggetti passivi IVA ad attivi, determinando con il domicilio o il luogo di residenza le tasse imponibili sul bene acquistato. Pertanto i fornitori con sede in Italia quando venderanno i loro prodotti “non-materiali” a consumatori di altri Paesi (anche UE), dovranno applicare l’ IVA del Paese di destinazione.
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ATTENZIONE AI CAMBIAMENTI E’ stato inoltre introdotto il sistema del «Mini one stop shop» (Moss) per non pregiudicare gli operatori del settore costringendoli a registrarsi nei Paesi dei propri clienti. In questo modo, dal 1° ottobre 2014, per gli operatori è possibile versare l’imposta nel proprio Paese di origine, applicando però l’aliquota e le regole del Paese di consumo del servizio. (Fonte Il Sole 24 Ore)
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PIU’ TEMPO PER RIPENSARCI L’acquirente"digitale” ha più tempo a disposizione per restituire la merce se non è soddisfatto: 14 giorni, a decorrere dal momento in cui si riceve il prodotto, contro i precedenti 10. Inoltre, dopo aver comunicato la volontà di voler restituire la merce, il consumatore ha altri 14 giorni a disposizione per spedire i prodotti acquistati al negoziante. L'elemento più rilevante, però, è che nel momento in cui il consumatore dichiara di aver spedito la merce, il negoziante è obbligato nei 14 giorni successivi al ricevimento dell'informativa a restituire la somma.
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MAGGIORE TRASPARENZA Un altro cambiamento importante a tutela del consumatore è la maggiore trasparenza delle spese, con il negoziante che è obbligato a dichiarare i costi che il consumatore dovrà sostenere in caso di restituzione della merce. E se le spese non sono state palesate in anticipo, allora i costi di restituzione saranno a carico del merchant. In fase pre-contrattuale è richiesta la massima trasparenza con riferimento alla descrizione dei beni e servizi, all'identità del venditore e al prezzo del bene. Devono essere chiaramente indicate tutte le voci di spesa e anche le imposte, oltre alle diverse modalità di pagamento. Tutte informazione che se dovessero mancare darebbero un potere immediato di rivalsa al consumatore.
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