Come i grandi marchi utilizzano i fashion blogger cinesi e la cultura delle buste rosse

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Page 1: Come i grandi marchi utilizzano i fashion blogger cinesi e la cultura delle buste rosse

Fonte: www.jingdaily.com scritto da Giulia La Palma: un accento siciliano, un passaporto italiano, una laurea britannica, e 4 anni di esperienza nelle Strategie digitali in Cina, ha sviluppato business per Fireworks, un'agenzia di consulenza con sede a Shanghai specializzata nell'industria fashion e lusso. Lei ama parlare di social media cinesi e fare le lasagne, connettendosi con la gente.

COME I GRANDI MARCHI UTILIZZANO I FASHION BLOGGER CINESI E LA CULTURA DELLE BUSTE

ROSSE.

Han Huohuo, uno dei principali fashion blogger della Cina (Sina Weibo/Han Huohuo)

"Dunque, cosa pensi del Brand ?" ho chiesto alla ragazza cinese vestita molto stravagante che mi hanno appena presentato ad una delle feste della settimana della moda di Shanghai. "Non ne ho idea", ha risposto lei. "Sa come vanno queste cose - Lo vedo, faccio la foto, lo condivido e loro mi pagano. Nessuno mi ha detto di dover pronunciare il nome del brand." Più tardi ho scoperto che era una della KOLs, ovvero Key Opinion Leaders, invitata all'evento e incaricata di approvare il brand, una pratica, oggi, essenziale per qualsiasi strategia di marketing digitale. Infatti se da una parte cresce la domanda e conoscenza dei brand da parte dei consumatori cinesi, dall'altra aumenta anche il bisogno di opinioni e diversi punti di vista, proprio in una società in cui, il parere di altri è più importante del proprio. Proprio per questo è sotto i riflettori il fenomeno delle KOLS che, creano contenuti di qualità sotto pressione e richiesti sempre di più dai grandi brand.

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Fonte: www.jingdaily.com scritto da Giulia La Palma: un accento siciliano, un passaporto italiano, una laurea britannica, e 4 anni di esperienza nelle Strategie digitali in Cina, ha sviluppato business per Fireworks, un'agenzia di consulenza con sede a Shanghai specializzata nell'industria fashion e lusso. Lei ama parlare di social media cinesi e fare le lasagne, connettendosi con la gente.

COSA C'ENTRANO I KOLs? In un paese dove la diffusione dei media è pesantemente regolata e controllata, sempre più consumatori si rivolgono ai social media per trovare una guida e suggerimenti su stili e mode. Per diventare un esperto di stile sul mondo cinese di internet non sono richiesti requisiti o studi particolari: per influenzare il popolo cinese basta avere una cura consistente sui contenuti e dare opinioni molto forti che possono attirare l'attenzione di più di 500 milioni di utenti. Questo è piuttosto un compito arduo, in quanto il 40% dei consumatori on-line leggono e condividono recensioni positive sui prodotti, e il doppio di loro solo negli Stati Uniti. Anche mantenere la fedeltà dei fans è un compito difficile: come nel mondo reale delle celebrità, anche quello degli opinionisti è un mondo effimero, ed è compito delle aziende tenersi informati costantemente su internet riguardo a personaggi le cui opinioni possono influenzare ed avere un forte impatto commerciale. E si sforzano nel loro lavoro; recentemente, un marchio di moda francese Maje ha esaurito una gonna della sua ultima collezione in meno di 24 ore percheè un blogger molto influente aveva postato sul proprio account di Sina Weibo una foto di sè, indossando quella gonna. E' stato davvero sorprendente.

Viviandan Miu Miu

COSA FA LA DIFFERENZA IN CINA? Sfortunatamente, coincidenze fortunate non accadono spesso, e il potere di influenzamento va di pari passo con il prezzo o listino prezzi. Normalmente, i giornalisti ricevono una cifra standard - una "busta rossa" (che in Cina, significa, anche regalo, offerta!) in cambio di qualche articolo. Questa è una pratica infelice ma accettata che è applicata anche al mondo online, dove anche i bloggers hanno un listino prezzi standard che varia a seconda di diversi fattori, tra cui il numero dei fans che hanno sul proprio blog. I prezzi variano da 150 USD per condividere i propri contenuti fino a 5000USD per generare contenuti originali e promuovere dei prodotti. Pagare per avere opinioni che possono influenzare il pubblico, è un investimento prevedibile; tuttavia, nel mondo online, questo può essere più dannoso che utile. Se trattato come scambio commerciale, gli opinionisti possono perdere lentamente ogni tipo di "socialità", spontaneità ed onestà. qualità che li hanno fatti diventare popolari come fashion bloggers in primis. Pur di fare "business", i grandi brand in Cina dimenticano che per vincere il cuore dei loro consumatori, devono anche conquistare i cuori di coloro sulle quali i consumatori si fidano e seguono.

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Fonte: www.jingdaily.com scritto da Giulia La Palma: un accento siciliano, un passaporto italiano, una laurea britannica, e 4 anni di esperienza nelle Strategie digitali in Cina, ha sviluppato business per Fireworks, un'agenzia di consulenza con sede a Shanghai specializzata nell'industria fashion e lusso. Lei ama parlare di social media cinesi e fare le lasagne, connettendosi con la gente.

COME INGAGGIARE I BLOGGER CINESI NEL 2014 ? Oggigiorno, i consumatori cinesi sono molto attenti alla sofisticazione, al raffinamento e alla conoscenza. I fashion blogger sono spesso dei clienti ancora più esigenti che ricercano esperienze uniche e significative per distinguersi dalla massa. Dare semplicemente una "busta rossa" non è sufficiente. Recentemente, il blogger Peter Xu è stato invitato a partecipare all'apertura del negozio di moda francese Sandro che ha riaperto alle Gallerie Lafayette a Pecchino. Stavolta, con sua grande sorpresa, gli è stato chiesto qualcosa di diverso dal solito "avere una bella presenza e ri-postare le proprie foto sul proprio blog". Gli è stato chiesto di usare la nuova collezione per ricreare un look e uno stile diverso per uno shooting fotografico. Gli ospiti hanno poi condiviso dopo le loro foto tramite WeChat ed hanno poi a loro volta, potuto condividerlo sui propri social networks. Questo era un concetto semplice, ma che ha permesso agli ospiti di sentirsi coccolati e speciali, e l'esperienza del brand era reale e tangibile risultato dall'apertura di un negozio: 33% dei consumatori hanno effettuato gli acquisti dopo l'attività. Una volta che l'opinionista riesce a riconoscersi in un brand, questo diventa uno strumento importantissimo per portare dei buoni risultati al brand che supporta, ALCUNI SUGGERIMENTI CHIAVE; Le "buste rosse" per ingaggiare un KOLs da sole non bastano. I risultati dati dall'ingaggio di un opinionista sono meno soddisfacenti quando il brand stesso non è in grado di far vivere loro esperienze significative che lo facciano sentire proprio come “brand Ambassador”