COME EFFETTUARE UN CORRETTO POMPAGE IN SEMPLICI … · Non devi pensare al macro-movimento inteso...
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COME EFFETTUARE UN CORRETTO POMPAGE IN
SEMPLICI 4 STEP
IL POMPAGE DELL’ELEVATORE DELLA SCAPOLA
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Mi è capitato di discutere con una paziente che mi chiedeva di
continuare il suo percorso fisioterapico il quale consisteva
nell'allungarli il piccolo pettorale e l’angolare della scapola.
Quante volte avete sentito cose di questo genere?
Inutile dire che tale affermazione deriva da una visione terapeutica
prettamente meccanica attraverso la quale si cerca di correggere
una disfunzione o un atteggiamento viziato.
Ti ricordo che:
Meccanicamente l’angolare della scapola in sinergia con il
piccolo pettorale fa’ basculare la scapola in avanti, la porta
medialmente (scapola alata) e anteriorizza le spalle.
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Quante volte hai visto donne o bambini con atteggiamenti
viziati?
Ma ti sei mai chiesto cosa c’è dietro a questa postura?
Sicuramente saprai che un problema posturale o come nel caso
della mia paziente uno scollamento della scapola identificata come
scapola alata, può essere presente anche in caso di:
Gibbo costale il quale meccanismo d’azione è proprio la
rotazione delle vertebre.
Atteggiamento posturale di origine psico-emotivo
ricordiamo i compensi adottati dalle adolescenti per nascondere
un seno prosperoso.
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Alterazioni del sistema nervoso periferico
.Etc..
In questi casi sarebbe molto riduttivo ragionare in termini di
meccanica perché ripeto le cause possono essere anche somatiche,
culturali, etc..
Stando alle MODERNE LEGGI DELLA FISIOLOGIA UMANA, al di
là della tecnica manuale che si vuol adottare e che potrebbe trovare
una sua collocazione in un contesto terapeutico, bisogna che tu dia
a queste tecniche una nuova e corretta interpretazione.
Questa interpretazione ti consentirà di creare un ragionamento
clinico che ti consentirà di decidere se inserirla, se ne vale la pena,
e se è sufficiente per curare la disfunzione che hai davanti.
SE VUOI ESSERE ANCHE TU UN MODERNO FISIOTERAPISTA
DEVI ABBRACCIARE QUESTI 2 CONCETTI PRIMARI, OSSIA
1. Il dolore, il tono e la postura, potrebbero essere influenzati da
problematiche di tipo meccanico tessutale.
2. Al contrario, queste potrebbero essere alterati da fattori quali :
1. Cultura,
2. Caratteristiche genetiche,
3. Atteggiamenti psico-somatici
4. Caratteristiche funzionali del proprio SNC.
Tenendo bene in mente quest’ultimo punto, e logico quindi pensare
che la risposta terapeutica non sempre è strettamente legata alla
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meccanica ma al contrario molto spesso ti sarà capitato e ti
capiteranno di avere a che fare con pazienti alla quale il tessuto
non centra granché, bensì è solo vittima di altre cause.
Quindi la terapia non dovrà essere legata ad un muscolo, o ad un
nervo o ad una articolazione perché molto probabilmente starai
perdendo tempo.
SE SOLO ACCETTI QUESTA IDEA PUOI CONSIDERARTI CON
UN PIEDE NELLA NUOVA NEUROSCIENZA MODERNA.
Quindi la domanda che devi farti è:
Ha senso fare qualcosa nei tessuti?
E se scelgo di farlo cosa voglio ottenere?
Il POMPAGE MUSCOLARE è una tecnica dolce utilizzata da
alcune scuole di pensiero per allentare le tensioni fasciali
(alterazioni meccanico-tessutali).
Per altri invece (COME NEL MIO CASO) rappresenta una tecnica
dolce che stimola più tessuti quali la fascia, nervi, muscoli, ed é
capace di indurre attraverso un’azione meccanica un rilassamento
anche sullo stato di eccitazione del SNC.
Indipendentemente dalla spiegazione che si vuol dare a questa
tecnica tutti concordano sul fatto che la tensione che bisogna creare
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non deve essere violenta ma deve adeguarsi al cedimento che il
sistema o il tessuto ti offre in quel momento.
Il paziente non deve avvertire dolore.
VUOI SAPERE COME APPLICARLA?
Ricorda questa regola principale:
Durante la messa in tensione non devi forzare, non è un
tirare, ma devi rispettare quello che ti da il tessuto
TI SUDDIVIDO QUESTA TECNICA IN 4 STEP:
1) Appoggia le tue mani correttamente e delicatamente sulla
struttura che vuoi mobilizzare.
2) Metti in tensione la struttura che hai scelto di mobilizzare.
Durante la messa in tensione, ad un certo punto avvertirai una
barriera, un ostacolo. Questa barriera ti indica la massima capacità
che quel tessuto, in quel momento ha di estendersi e che quindi è il
punto in cui tu devi fermarti.
Se forzi e non rispetti questo limite otterrai per un meccanismo di
difesa solo un aumento del tono tessutale
Attraverso questa manovra il paziente non avvertirà pericolo ne
dolore, ma al contrario si rilasserà, sentirà il tessuto più libero
nonché meno dolente.
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Se il paziente è particolarmente stressato potrai addirittura vedere
il tuo paziente addormentarsi. Non preoccuparti!
3) A quel punto mantieni la messa in tensione per circa 20
sec.
4) Riaccompagna il ritorno elastico del tessuto senza lasciarlo di
botto.
COSA SUCCEDE IN REALTÀ CON QUESTA TECNICA?
Attraverso l’azione meccanica di “effetto pompa”, stimolerai il
drenaggio locale, stirerai tutte le strutture presenti in quel tessuto
ossia fascia, muscoli, nervi con tutti i loro recettori.
MA NON SOLO!
Attraverso questi recettori per riflesso indurrai uno stimolo anche al
SNC che produrrà un abbassamento netto del suo stato di
eccitazione.
L’effetto quindi che questa tecnica ha sul paziente non è solo
locale, ma bensì sistemica.
Accettate anche il fatto che la fuori qualcuno forse con doti speciali,
forse con doti allenate o forse frutto di una suggestione del proprio
credo, vi dirà che attraverso l’ascolto della fascia sono capaci di
avvertire blocchi o tensioni lontane dal distretto d’ascolto.
Ovviamente questa teoria non può essere e ne sarà mai reputata
scientifica, per alcuni non razionalizzabile.
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Infatti ognuno di noi, in base alla propria inclinazione logica può
scegliere di credere o non credere.
“Puoi spiegare la comparsa di luce improvvisa in una stanza buia
sia attraverso la teoria delle forze fisiche elettrostatiche, sia alla
presenza di un evento divino sovrannaturale”.
FISIOPROGRAM-INTENSIVE
Riprendendo il discorso iniziale della mia paziente:
Sai indicarmi dove è avvenuto l’errore?
Proprio cosi, l’errore sta nella falsa interpretazione della manovra.
Ricorda che una donna con il seno prosperoso con atteggiamento in
chiusura non ha come problema principale un`anomala meccanica
muscolare; la postura in questo caso è vittima di un problema
psico-emotivo, quindi va bene la manovra, sicuramente potrà
essere di aiuto, ma non sarà risolutiva.
Diversamente invece saranno i risultati se applicherai la stessa
manovra a pazienti anziani osteoporotici, a sportivi con stress
muscolari e in pazienti che attraverso manovre dolci gli si vuol
ridurre una condizione acuta.
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VEDIAMO ADESSO COME APPLICARE UNA TECNICA
POMPAGE SU QUESTI MUSCOLI:
Prima di tutto posiziona il paziente supino sul lettino.
Metti la tua mano cefalica sotto l’occipite come nella foto
Inclina il distretto cervicale in apertura ossia “stirando” il
muscolo elevatore della scapola. NON RUOTARE IL
DISTRETTO CERVICALE!
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Posiziona l’altra mano portandola sul solco delto-
pettorale (quella linea che divide il deltoide anteriore dal
pettorale) e porta il pollice sulla spina scapolare (non
sulla inserzione del muscolo ossia sull’ angolo supero-
mediale della scapola)
Adesso crea la tensione tra le 2 mani cercando di NON
muovere la mano posta sotto occipite, MA “spingendo” la
spina scapolare in basso attraverso un movimento lento,
graduale e progressivo.
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Questa operazione ti permette di poter basculare la scapola verso il
basso. Quindi il movimento che devi semplicemente fare è:
VERSO IL BASSO OSSIA CAUDALE.
Non devi pensare al macro-movimento inteso come spostare l’osso,
ma l’idea che devi avere è quella che devi percepire, e seguire il
rilassamento del tessuto quindi NON andare oltre la resistenza
tessutale, rispetta quello che ti da il tessuto!
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Arrivata alla resistenza massima mantieni la tensione 20
secondi e dopo di che riaccompagna lentamente il ritorno
elastico che la tensione avrà creato.
Ricorda che indipendentemente dal lato dolente o in
disfunzione il lavoro deve essere sempre simmetrico, quindi
fai la stessa cosa anche dall’altro lato.
Ti do un riferimento orientativo sul numero delle applicazioni ossia
effettua questo “ tira e molla” :
Non meno di 10 volte e non più di 20.
COMPLIMENTI!
Adesso sai come interpretare una manovra attraverso le
nuove leggi della neuroscienza moderna.
E come effettuare un corretto pompage al muscolo
elevatore della scapola.
Se hai voglia di confrontarti con me contattami pure sulla mia
pagina Facebook: FISIOPROGRAM
E se desideri avere aggiornamenti su nuovi articoli, eventi formativi
e tanto altro ricordati di:
ISCRIVERTI AL BLOG: FISIOPROGRAM-INTENSIVE.
IO SONO DALL’ALTRA PARTE DELLA RETE.
Buon lavoro.