Come ben sappiamo

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Page 1: Come ben sappiamo

Come ben sappiamo, l’Università Pubblica sta vivendo un periodo di assoluta difficoltà, economica e culturale, basti pensare ai tagli che sono stati fatti in questi anni a discapito dell’istruzione pubblica, ed una riforma dell’Università che ha stravolto l’organizzazione degli Atenei. Gli effetti di questi provvedimenti li stiamo vivendo sulla nostra pelle, la situazione del nostro corso di laurea - già precaria - è peggiorata negli ultimi tempi impedendoci di ricevere una corretta formazione. Per quanto riguarda la nostra sede universitaria i problemi strutturali sono molteplici: credevamo che, con il trasferimento presso la sede di Taranto Vecchia, avremmo avuto dei servizi prima assenti. Ad oggi invece ci ritroviamo in una struttura dove non abbiamo una nostra biblioteca, aule senza la strumentazione adeguata per il corretto svolgimento delle lezioni, nessuna aula informatica. Vi sono problemi anche di natura organizzativa: molti orari delle lezioni si accavallano, gli esami vengono posticipati senza regolare preavviso, i docenti fanno ricevimento in altre strutture (es. sede di Economia). Dal punto di vista della didattica ci viene fornita una preparazione incompleta, infatti non abbiamo laboratori di Archeologia. Questi problemi fanno si che la nostra sede universitaria venga vista come un esamificio. Gli studenti si recano in sede solo per frequentare le lezioni, e a volte nemmeno questo perché sono stanchi dei continui ritardi dei docenti e della disorganizzazione. A questo si aggiungono i problemi di segreteria. Per noi di Beni Culturali - la cui gestione delle carriere universitarie è affidata alla segreteria di Bari - si aggiunge il problema delle segreterie di Taranto. Queste funzionano male, il personale spesso non è in grado di risolvere i nostri problemi o di dare informazioni, ci viene riferito di recarci direttamente a Bari anziché trovare una soluzione per i nostri problemi. E’ inaccettabile che la città di Taranto, che ha delle radici storiche profonde, non abbia la possibilità di formare i propri giovani. Abbiamo bisogno di un corso di laurea in Beni Culturali che formi dei giovani capaci di far riscoprire l’arte e la cultura più antica di questa città. Siamo consapevoli che molti dei disservizi che constatiamo sono frutto di provvedimenti del governo centrale e della riforma dell’Università. Chiediamo però uno sforzo affinché vengano investiti più fondi da parte del Dipartimento dell’Antichità e del Tardoantico in favore del corso di laurea di Beni Culturali di Taranto. Noi subiamo quotidianamente dei disservizi che gli studenti che studiano a Bari non subiscono, pretendiamo un corso di laurea che possa offrire almeno il minimo indispensabile per una corretta formazione. Una didattica di qualità è il primo passo da seguire per poter fare di Taranto una vera e propria città universitaria. Non serve avere dei corsi di laurea “fotocopia” di quelli di Bari o Lecce, vogliamo dei corsi di laurea che permettano di formare studenti che, in futuro, con la formazione acquisita, possano risollevare le sorti della nostra città ma che permettano anche di creare delle figure professionali in grado di poter lavorare su tutto il territorio Italiano. Solo così Taranto sarà un Polo capace di attrarre studenti anche dalle altre città e regioni vicine, che oggi preferiscono studiare lontano da casa piuttosto che scegliere il Polo Jonico. Solo se cresce la popolazione studentesca Taranto può diventare una vera e propria città universitaria.