Come aiutarci l’abilità mercatino di Attivando un RID natale In Posta · 2013. 12. 18. · il...

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l’abilità novembre 2013 - anno 3 numero 2 IN QUESTO NUMERO: • Natale a L’abilità 15 anni di un viaggio tra emozioni e sfide • vita a La casa di L’abilità il mio primo Natale • testimonianze Regalare sollievo • il progetto Roddi, un gioco innovativo per i bambini con autismo • il CDD incontra Pomeriggio con... Gastone • la nuova sede Un luogo magico di piacere e di bellezza Come aiutarci Direttore responsabile Eva Schubert Coordinamento Laura Borghetto Hanno collaborato Laura Borghetto, Elisa Ferrari, Pier Gaggianese, Paolo Meucci, Elisa Rossoni, Camilla Veronese Crediti fotografici Archivio L’abilità Progetto grafico e impaginazione Studio Grafica&Immagine www.graficaimmagine.com Periodico semestrale dell’associazione L’abilità onlus - Via Pastrengo, 16/18 20159 Milano - © L’abilità Stampa: Graphicscalve spa Località Ponte Formello Vilminore di Scalve BG Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 538 del 7.11.2011 Il grande mercatino di LO SHOPPING SOLIDALE DI L’ABILITà ONLUS Natale 28 novembre - 1° dicembre Dalle 10.30 alle 20.00 Showroom Elisa Gaito Via Marcona 3 (ang. Viale Premuda) Milano Abbigliamento | accessori e bijoux | home decor giochi, libri e DVD | vintage | delikatessen e tante altre sorprese. L’abilelotteria. Partecipa anche tu e vinci meravigliosi premi. Promuovila tra i tuoi amici richiedendoci uno o più blocchetti. Estrazione 1°dicembre 2013 I blocchetti sono disponibili presso la sede di via Pastrengo, n.18. Regolamento su www.labilita.org Scegli il RisodiAmor di L’abilità nel tradizionale sacchetto di tela e sostieni le nostre attività. Il riso dei bambini fa diventare grandi. Per informazioni: L’abilità Onlus via Pastrengo, 18 - 20159 Milano tel 02 66805457 [email protected] www.labilita.org Scegli il nostro Natale per dare a questa festa il suo significato più vero. Attivando un RID Donazione continuativa tramite domiciliazione bancaria, compilando e inviando, per posta, fax o e-mail, a L’abilità Onlus, il modulo preposto disponibile online sul sito: www.labilta.org In Posta con il bollettino postale qui unito: conto corrente n. 14642466 IBAN: IT91 H076 0101 6000 0001 4642 466 In Banca CARIPARMA - Ag.3 Milano IBAN: IT 30 Q 06230 01630 0000 433 22 323 Con Carta di Credito online in modo sicuro direttamente sul nostro sito Internet: www.labilta.org Con il 5x1000 Codice fiscale 97228140154 Dove siamo Spazio genitori Uffici via Pastrengo 18 (angolo Cola Montano) 20159 Milano tel./fax 02 66805457 [email protected] Spazio gioco via Pastrengo 16 20159 Milano tel./fax 02 66805457 [email protected] L’officina delle abilità - CDD Via Mac Mahon 92 20155 Milano tel. 02 39430041/3 [email protected] La casa di L’abilità - Comunità Via Cipro 8 20137 Milano tel. 02 39431697 [email protected]

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  • l’abilitànovembre 2013 - anno 3 numero 2

    in questo numero:• Natale a L’abilità15 anni di un viaggio tra emozioni e sfide• vita a La casa di L’abilitàil mio primo Natale• testimonianze Regalare sollievo • il progettoRoddi, un gioco innovativo per i bambini con autismo • il CDD incontraPomeriggio con... Gastone• la nuova sedeUn luogo magico di piacere e di bellezza

    Come aiutarci

    Direttore responsabile Eva SchubertCoordinamento Laura BorghettoHanno collaborato Laura Borghetto, Elisa Ferrari, Pier Gaggianese, Paolo Meucci, Elisa Rossoni, Camilla Veronese Crediti fotografici Archivio L’abilitàProgetto grafico e impaginazioneStudio Grafica&Immaginewww.graficaimmagine.com

    Periodico semestrale dell’associazione L’abilità onlus - Via Pastrengo, 16/18 20159 Milano - © L’abilitàStampa: Graphicscalve spaLocalità Ponte Formello Vilminore di Scalve BGAutorizzazione del Tribunale di Milano n. 538 del 7.11.2011

    Il grande mercatino di

    Lo ShoppIng SoLIdaLe dI L’abILItà onLuS

    natale28 novembre - 1° dicembreDalle 10.30 alle 20.00Showroom Elisa GaitoVia Marcona 3(ang. Viale Premuda) Milano

    Abbigliamento | accessori e bijoux | home decorgiochi, libri e DVD | vintage | delikatessene tante altre sorprese.

    L’abilelotteria. partecipa anche tu e vinci meravigliosi premi.Promuovila tra i tuoi amici richiedendoci uno o più blocchetti.

    estrazione 1°dicembre 2013

    I blocchetti sono disponibili presso la sede di via Pastrengo, n.18.

    Regolamento su www.labilita.org

    Scegli il Risodiamor di L’abilità nel tradizionale sacchetto di tela e sostieni le nostre attività. Il riso dei bambini fa diventare grandi.

    Per informazioni:L’abilità onlusvia pastrengo, 18 - 20159 Milanotel 02 66805457 [email protected] www.labilita.org

    Scegli il nostro Natale per dare a questa festa il suo significato più vero.

    Attivando un RID Donazione continuativa tramite domiciliazione bancaria,compilando e inviando, per posta, fax o e-mail, a L’abilità Onlus, il modulo preposto disponibile online sul sito: www.labilta.org

    In Posta con il bollettino postale qui unito: conto corrente n. 14642466 IBAN: IT91 H076 0101 6000 0001 4642 466

    In Banca CARIPARMA - Ag.3 Milano IBAN: IT 30 Q 06230 01630 0000 433 22 323

    Con Carta di Credito online in modo sicuro direttamente sul nostro sito Internet: www.labilta.org

    Con il 5x1000Codice fiscale 97228140154

    dove siamoSpazio genitori Uffici

    via Pastrengo 18 (angolo Cola Montano)20159 Milano tel./fax 02 66805457 [email protected]

    Spazio giocovia Pastrengo 16

    20159 Milano tel./fax 02 66805457 [email protected]

    L’officina delle abilità - CDD Via Mac Mahon 92

    20155 Milano tel. 02 39430041/3 [email protected]

    La casa di L’abilità - Comunità Via Cipro 8 20137 Milano

    tel. 02 39431697 [email protected]

  • l’abilità Vita a La casa di L’abilità24 dicembre 2012 ore 10.00, via Cipro.Come sempre c’è una scena, un palcoscenico. Nella casa tutti i bambini sono svegli, in fibrillazione. Hanno già fatto colazione, si sono lavati e sono vestiti di tutto punto, perché è giorno di festa e di grandi attese. È Natale, ci saranno i regali, la festa, si dice in giro che arriverà anche Babbo Natale .. Già dal giorno prima i bimbi hanno addobbato le stanze, le finestre e il salone, e hanno preparato con le loro mani dolcetti, salatini e spiedini di frutta perché se è festa bisogna brindare insieme. I volontari iniziano ad arrivare alla spicciolata e la casa si riempie perché deve essere la festa della casa e di tutti quelli che in questo anno faticoso, intenso, emozionante, l’hanno abitata.Se c’è un palcoscenico ci

    Il mio primo Natale a La casa

    desiderano e ci chiedono di fare. Così noi proviamo ad imparare la lezione e nell’ultima riunione di équipe l’ordine è preciso: guai a chi dice che Babbo Natale non esiste.

    24 dicembre 2012 ore 11.30, via Cipro.Si cambia scena.Gli spazi della casa si svuotano. Quello che era backstage diventa palcoscenico e i bambini vengono accompagnati nel salone. Lo spazio gioco è vuoto, c’è solo un grande tappetone al centro, è tutto buio, illuminato solo da tante fiammelle.I bambini entrano lenti, il tempo si ferma, l’agitazione e il rumore diventano silenzio, stupore, magia.

    l’abilità

    Testimonianze

    di Pier Gaggianese

    deve essere un backstage; negli spazi dello spazio gioco silenziosamente e di nascosto c’è un lavorio di adulti. C’è chi prepara gli ambienti con luci e candele, chi impacchetta gli ultimi regalini, chi prepara macchine fotografiche, musica e video, e chi, col rituale di un samurai, si traveste da Babbo Natale.C’è la magia del Natale nell’aria e tutti sono un po’ agitati.Noi crediamo che la magia debba essere rispettata e salvaguardata, o meglio debba essere protetta, ostinatamente contro chiunque teorizzi e predichi realismo (sia esso pedagogista o meno non importa). Se ascoltiamo davvero i bambini questo ci insegnano, questo

    Regalare sollievo di Camilla Veronese

    editoriale

    Un altro Natale si avvicina. Natale n. 15 a L’abilità. Perché il 19 ottobre scorso L’abilità ha compiuto 15 anni.

    Natale n. 1... ricordo volti, frasi, sensazioni che mi hanno accompagnato negli anni a venire. Del primo Natale soprattutto ricordo la voglia di cominciare. Di ricominciare. Di scavare dentro alle persone, nei bambini, nella città.Cercare L’abilità. Ricerca di senso, esplorazione tra sguardi e parole, dentro le vite degli altri, dei genitori, dei bambini.

    Natale n. 2, 3, 4... Cercare L’abilità all’interno di storie dove è facile perdersi, di dolori che spesso ci travolgono, di una umanità dignitosa e solidale o, altre volte, maledettamente sorda e incapace, indifferente. Scoprire che si possono costruire luoghi belli e possibili.

    Natale n. 5, 6, 7...Cercare L’abilità nella scuola, nell’educazione, nella comunità. Momenti esaltanti, in cui mi è sembrato che L’abilità potesse cambiare il mondo e momenti invece terribilmente frustranti dove tutto sembrava immobile, persino peggiorare. Dove la scuola diventava spesso corridoio e l’educazione del bambino con disabilità un diritto non riconosciuto. Scoprire che educare è possibile, sempre, ad ogni costo.

    Natale n. 14. Sotto l’albero una nuova sede, progetti nuovi, nuovi volontari e nuovo calore.L’abilità cresce ancora. Scoprire nuove lingue e nuove culture.

    Natale n. 15. Sta arrivando. Non sappiamo che cosa ci aspetta.La ricerca continua. C’è ancora molta strada da fare. Da inventare e da scoprire.Questo è il nostro augurio di Natale. Cercare L’abilità. Scoprire la Magia.

    I bimbi si siedono a terra e gli adulti, tantissimi adulti, (volontari, operatori) stanno in piedi in cerchio intorno a loro in un grande abbraccio.Bussano alla porta, entra un omone vestito di bianco e rosso con un grosso sacco sulle spalle: è davvero Natale!Ricordare e raccontare questi momenti, il mio primo Natale a casa di L’abilità, mi dà l’occasione ancora una volta di ringraziare tutti quanti abitano questa casa e, giorno dopo giorno, nell’apparente “banalità” del quotidiano la fanno diventare focolare nelle relazioni, nell’accoglienza, nella comprensione e nella pazienza.Perché solo abitandola tutti insieme è possibile ogni tanto fermarsi e fare festa, e cercare di proteggere la grazia di ogni magia.

    La mia collaborazione con L’abilità è cominciata lo scorso gennaio con l’impegnativo ruolo di ricercare fondi.Da allora, la disabilità per me è divenuta una realtà concre-ta, non più una vaga notizia letta sul giornale o ascoltata in televisione, peraltro molto di rado.

    Ricordo i primi giorni di lavoro, con le classiche paure di entrare in un mondo fino ad allora considerato con tenero distacco, una realtà con le proprie definizioni e spiegazioni che nulla avevano a che fare con quanto da me incontrato sino ad allora.

    Per fare bene il mio lavoro, mi sono detta, devo conosce-re e dialogare con tutte queste “storie” che compongono il mondo e l’anima di L’abilità, perché raccogliere fondi non è solo questione di numeri, è soprattutto questione di cuore.

    Mi è bastato davvero poco tempo per rendermi conto che non esiste nulla di davvero distante o di totalmente estra-neo. Perché anche la disabilità si racconta e si vive attraverso un sorriso, attraverso la sofferenza, attraverso il coraggio o la paura.

    È proprio in questa ricerca di “storie” che ho incontrato Ma-

    nuela, la mamma di Alberto, 11 anni e affetto da una grave forma di autismo.

    I genitori di Alberto hanno co-nosciuto L’abilità 3 anni fa e da un anno partecipano al servizio di sollievo dell’associazione.

    I servizi di sollievo sono tutti quegli in-terventi che offrono momenti di riposo alle famiglie di bambini con disabilità. Obiet-tivo del servizio di sollievo, quindi, è “regalare” ai genitori la possibilità di vivere nel modo migliore la quotidianità, recuperando al sabato o durante il weekend una dimensione di relax per sé e gli altri figli.

    La prima cosa che Manuela mi dice è: il sollievo è il servizio più fantastico che c’è. E lo dice con gli occhi lucidi e un sorri-so così sincero da farmi sentire veramente orgogliosa di fare parte della squadra di L’abilità.

    Il tempo - continua Manuela – quando hai un figlio con di-sabilità, viene vissuto malissimo, tutta la famiglia si muove

    in funzione delle necessità di Alberto e a risentirne è non solo la serenità di coppia ma anche la tranquillità di Caro-

    la, la sorella maggiore di Alby. I primi sabati

    mattina senza Alberto ci sentivamo persi, vuoti.

    Anche oggi, quando Alberto non c’è, ci ritrovavamo tutti e 3

    a parlare di lui. Ma con una tran-quillità diversa. Siamo nuovamente tutti

    ugualmente protagonisti della nostra famiglia. Chiedo a Manuela di mostrarmi una foto di Alberto perché mi piacerebbe raccontare la sua storia. Mi risponde con or-goglio negli occhi: per me questo è Alby! E mi mostra tutti i lavoretti realizzati da suo figlio a scuola (vedi foto). Natale è alle porte – continua Manuela – possiamo organiz-zare un mercatino nella scuola di Alberto e raccogliere fondi per L’abilità. A questo punto sono io ad avere gli occhi lucidi e a non sentirmi sola.

  • Roddi, un gioco innovativo per i bambini con autismo

    Nel dicembre 2012 ha preso il via il progetto Roddi, nato da un’importante partnership fra L’abilità, l’Istituto Neurologico Besta di Milano e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (Istituto di Bio-robotica).Roddi, sorta di acronimo dalla complessa dicitura inglese del progetto (New Robotic Platform for Rehabilitation of Children with Pervasive Developmental Disorders and Cognitive Impairments) è il nome della piattaforma di gioco che sarà utilizzata per esplorare, in maniera multidisciplinare, le difficoltà e le potenzialità nella relazione dei bambini affetti da autismo. Il progetto si è classificato primo, su un totale di oltre 2000 progetti presentati al bando Giovani Ricercatori 2010 del Ministero della Salute. Roddi coinvolge dai 10 ai 20 bambini che frequentano lo Spazio Gioco di L’abilità. Dopo un primo anno di progettazione, creazione e finalizzazione del gioco, i bambini da settembre vengono osservati dagli operatori durante le attività di gioco. In un momento successivo saranno coinvolti nel gioco con Roddi, con l’obiettivo di facilitare e stimolare la relazione tra bambino, gioco e educatore. La piattaforma robotica stimolerà il bambino attraverso diverse modalità sensoriali che verranno modulate in base alle sue reazioni. Il supporto del team di ingegneri e designer sta contribuendo a rendere il gioco particolarmente attraente, ma contemporaneamente flessibile e adattabile alle esigenze del bambino e dell’educatore.La novità del progetto è quella di concentrarsi su un aspetto deficitario dell’autismo, quello della relazione, integrando la prospettiva strettamente medico-riabilitativa con una prospettiva pedagogica. Il gioco non viene utilizzato quindi solo per creare una relazione con un robot, ma come mediatore sociale per i promuovere la relazione tra bambino e educatore e migliorare le abilità di interazione sociale.

    Fattore fondamentale per la buona riuscita dello studio

    della piattaforma è rappresentato dall’integrazione delle diverse competenze del gruppo di ricerca, che già nella fase di progettazione ha visto la collaborazione di medici, psicologi, pedagogisti, ingegneri e designer.

    La condivisione del progetto con le famiglie di L’abilità e la loro motivazione a partecipare è un elemento imprescindibile per il buon esito del progetto. Pertanto i genitori verranno coinvolti attivamente nel processo di progettazione del gioco e nella fase di valutazione. La loro conoscenza del bambino sarà essenziale per il team di lavoro per avere un quadro più completo del “funzionamento” del bambino nel suo contesto naturale.

    * Ricercatore della Fondazione Ircss Istituto Neurologico Besta di Milano. Con A. Giovannetti e M. Cerniauskaite, (Fondazione Ircss Besta), F. Cecchi, C. Laschi e P. Dario (BioRobotics Institute Sant’Anna) ha sviluppato il progetto a cui collaborano attivamente Carlo Riva, direttore di L’abilità, e l’equipe dello Spazio Gioco.

    Da settembre lo Spazio Gioco si è trasferito nella nuova sede di via Pastrengo. Non ci siamo allontanati di molto dalla sede storica, siamo rimasti sempre nello stesso quartiere, l’Isola. Sono rimaste l’intenzionalità educativa e la passione che animano questo servizio dell’associazione, ma proprio la passione per i bambini e per il gioco ci ha spinti ad ampliarci, a migliorarci e introdurre tante novità.Per iniziare, lo spazio. La nuova sede, uno spazio di 100 metri quadri senza barriere

    Il progetto

    di Paolo Meucci *

    Pomeriggio con... GastoneLo scorso 28 giugno per L’officina delle abilità è stato un giorno speciale: abbiamo aperto le porte agli ospiti della Casa di Gastone, un centro di accoglienza per persone senza dimora che si trova all’interno dell’Opera don Guanella, nello stesso edificio che ospita anche il nostro CDD.In questi anni abbiamo “condiviso” con loro alcuni spazi e ci siamo incrociati, senza però conoscerci. A maggio gli ospiti della Casa di Gastone hanno espressamente chiesto di poter trascorrere un pomeriggio con i bambini del CDD.La proposta è stata ben accolta e qualche settimana prima abbiamo incontrato Sara, l’assistente sociale che ha condotto il percorso, per pensare insieme come organizzare il pomeriggio: un breve momento di presentazione, un canto insieme, la condivisione di un’attività

    in tre sottogruppi e, infine, la merenda in giardino.Quel giorno c’era molta trepidazione: i bambini, con le loro agende e le foto con i nomi degli ospiti, aspettavano agitati e curiosi il suono del campanello. Appena entrati, anche i dodici ospiti erano molto emozionati. Avevano preparato per noi “Azzurro”, che abbiamo cantato tutti insieme in un clima molto sereno e allegro. Al momento dell’appello sono stati chiamati anche loro per nome e sono stati assegnati ai gruppi di bambini come “maestri”: giardinieri, pizzaioli e pittori. Insieme abbiamo piantato, cucinato e dipinto, imparando a “fare”, ma soprattutto a stare bene con persone nuove.Ogni ospite ha portato le sue abilità, la sua storia e i suoi desideri incontrando le abilità, le storie e i desideri dei bambini.

    La giornata si è conclusa una lunga tavolata in cui grandi e piccoli hanno gustato le pizze appena sfornate e le torte portate dagli ospiti.È stato un pomeriggio di grande partecipazione e integrazione: i bambini hanno incontrato adulti nuovi e hanno potuto sperimentarsi nella relazione con gli altri. Gli ospiti hanno trascorso una giornata in cui si sono sentiti importanti e responsabili: in un momento della vita in cui si è soli, abbandonati, con poche risorse, essere accanto a qualcuno che ha bisogno di te può far incominciare a riscoprire la propria dignità e autostima. Pur all’interno di una vita difficile e talvolta dolorosa, gli ospiti han saputo mettere a frutto le loro esperienze per fare un pezzo di strada insieme ai bambini.Una festa per tutti per allargare insieme gli orizzonti.

    La nuova sede

    Un luogo magico di piacere e bellezza di Elisa Rossoni

    architettoniche, si compone di quattro stanze molto luminose, ognuna dipinta con un colore che ne identifica la specificità della sua funzionalità. Ogni stanza è, infatti, connotata in modo chiaro e preciso per rendere prevedibile l’ambiente e aiutare i bambini ad orientarsi. C’è uno spazio per il gioco psico-motorio e simbolico, un’ampia cucina dove condividere il momento della merenda o dove diventare cuochi

    l’abilità

    e preparare gustose pizzette, biscotti dalle forme bislacche e giocare con nuovi sapori e odori. C’è poi la stanza della pittura dove dipingere, manipolare, creare, sporcarsi e sperimentarsi con il tornio per la lavorazione della creta. Ma la grande novità del nuovo Spazio gioco è una stanza appositamente creata per offrire ai bambini la possibilità di rilassarsi, tranquillizzarsi e fare esperienze sensoriali secondo la filosofia

    Snoezelen. È un ambiente tranquillo, accogliente e profumato dove giocare con la luce, la musica, gli odori e i sensi stimolando o calmando il bambino attraverso esperienze percettive piacevoli.Oltre allo spazio di gioco per i bambini c’è anche uno spazio per i genitori, un luogo dove potersi rilassare e sedere su comodi divanetti in attesa dei bambini, dove poter sorseggiare

    un caffè o una tisana e dove poter incontrare altri genitori o confrontarsi con gli operatori.Poi, il tempo. Tutti i pomeriggi i bambini avranno la possibilità di trascorrere un tempo ludico e di piacere in cui poter riscoprire il diritto e il piacere del gioco, spesso dimenticato o sommerso dall’affollarsi delle attività scolastiche e riabilitative. Secondo un calendario organizzato in base alle peculiarità di ognuno, i bambini potranno divertirsi a piccoli gruppi o in un rapporto uno-a-uno con gli operatori. Si alterneranno

    momenti di gioco scelti spontaneamente dai bambini ad attività strutturate e laboratori che non saranno orientati ad un obiettivo didattico o terapeutico ma offriranno ai bambini la possibilità di vivere e immergersi in un’esperienza vitale e di piacevolezza. È nel piacere che il bambino con disabilità ha la possibilità di fare esperienze concrete e fondamentali, ha la possibilità di sperimentare abilità sconosciute, di giocare i suoi limiti in un contesto protetto e più accettabile, può alleggerire, nella dimensione immaginaria e “magica” del gioco, la realtà della disabilità superando l’isolamento a cui va incontro quando si misura sempre e solo con i suoi limiti.I materiali. Ogni stanza dello Spazio Gioco è stata arredata con cura e attenzione per creare un ambiente piacevole e

    Il Cdd incontra

    di Elisa Ferrari

    attraente, stabile e chiaro in cui il bambino sappia cosa aspettarsi. Non sono presenti troppi stimoli che potrebbero creare confusione e ansia impedendo al bambino di concentrarsi e iniziare a giocare. I giocattoli sono scelti e pensati per favorire le possibilità di gioco di ognuno, alcuni sono creati dagli stessi operatori con materiali di riciclo o materiali non strutturati per adattarli alle esigenze e ai bisogni di ogni bambino e aprire alla possibilità di dar vita a molteplici e svariati scenari di gioco.Ed ora, le persone. Una nuova équipe di educatori, ampliata e arricchita da esperienze e competenze differenziate (due educatrici, due neuropsicomotricisti dell’età evolutiva e una pedagogista), apriranno ogni giorno il sipario al teatro del gioco, allestiranno la scena dentro cui si muoveranno i bambini e saranno presenti con tutto il loro corpo e la loro mente per sostenere e accompagnare ogni bambino lungo il suo percorso educativo. La postura dell’educatore in gioco è discreta e attenta, si pone in umile ascolto dei messaggi che il bambino cerca di comunicare per cercare la modalità comunicativa adeguata per permettere la comprensione e lo svolgimento del gioco.E per finire, o forse per ricominciare, i bambini. Lo scorso anno, circa cinquanta bambini, hanno frequentato con passione e costanza le due sedi dello Spazio Gioco. Quest’anno accoglieremo nella nuova sede ognuno di loro e tanti altri bambini che vorranno condividere uno spazio e un tempo di gioco.

    La piattaforma robotica prevederà, tra i suoi giochi, l’innovazione e/o l’automatizzazione di una pista del trenino, uno dei giochi più amati dai nostri bambini

  • Roddi, un gioco innovativo per i bambini con autismo

    Nel dicembre 2012 ha preso il via il progetto Roddi, nato da un’importante partnership fra L’abilità, l’Istituto Neurologico Besta di Milano e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (Istituto di Bio-robotica).Roddi, sorta di acronimo dalla complessa dicitura inglese del progetto (New Robotic Platform for Rehabilitation of Children with Pervasive Developmental Disorders and Cognitive Impairments) è il nome della piattaforma di gioco che sarà utilizzata per esplorare, in maniera multidisciplinare, le difficoltà e le potenzialità nella relazione dei bambini affetti da autismo. Il progetto si è classificato primo, su un totale di oltre 2000 progetti presentati al bando Giovani Ricercatori 2010 del Ministero della Salute. Roddi coinvolge dai 10 ai 20 bambini che frequentano lo Spazio Gioco di L’abilità. Dopo un primo anno di progettazione, creazione e finalizzazione del gioco, i bambini da settembre vengono osservati dagli operatori durante le attività di gioco. In un momento successivo saranno coinvolti nel gioco con Roddi, con l’obiettivo di facilitare e stimolare la relazione tra bambino, gioco e educatore. La piattaforma robotica stimolerà il bambino attraverso diverse modalità sensoriali che verranno modulate in base alle sue reazioni. Il supporto del team di ingegneri e designer sta contribuendo a rendere il gioco particolarmente attraente, ma contemporaneamente flessibile e adattabile alle esigenze del bambino e dell’educatore.La novità del progetto è quella di concentrarsi su un aspetto deficitario dell’autismo, quello della relazione, integrando la prospettiva strettamente medico-riabilitativa con una prospettiva pedagogica. Il gioco non viene utilizzato quindi solo per creare una relazione con un robot, ma come mediatore sociale per i promuovere la relazione tra bambino e educatore e migliorare le abilità di interazione sociale.

    Fattore fondamentale per la buona riuscita dello studio

    della piattaforma è rappresentato dall’integrazione delle diverse competenze del gruppo di ricerca, che già nella fase di progettazione ha visto la collaborazione di medici, psicologi, pedagogisti, ingegneri e designer.

    La condivisione del progetto con le famiglie di L’abilità e la loro motivazione a partecipare è un elemento imprescindibile per il buon esito del progetto. Pertanto i genitori verranno coinvolti attivamente nel processo di progettazione del gioco e nella fase di valutazione. La loro conoscenza del bambino sarà essenziale per il team di lavoro per avere un quadro più completo del “funzionamento” del bambino nel suo contesto naturale.

    * Ricercatore della Fondazione Ircss Istituto Neurologico Besta di Milano. Con A. Giovannetti e M. Cerniauskaite, (Fondazione Ircss Besta), F. Cecchi, C. Laschi e P. Dario (BioRobotics Institute Sant’Anna) ha sviluppato il progetto a cui collaborano attivamente Carlo Riva, direttore di L’abilità, e l’equipe dello Spazio Gioco.

    Da settembre lo Spazio Gioco si è trasferito nella nuova sede di via Pastrengo. Non ci siamo allontanati di molto dalla sede storica, siamo rimasti sempre nello stesso quartiere, l’Isola. Sono rimaste l’intenzionalità educativa e la passione che animano questo servizio dell’associazione, ma proprio la passione per i bambini e per il gioco ci ha spinti ad ampliarci, a migliorarci e introdurre tante novità.Per iniziare, lo spazio. La nuova sede, uno spazio di 100 metri quadri senza barriere

    Il progetto

    di Paolo Meucci *

    Pomeriggio con... GastoneLo scorso 28 giugno per L’officina delle abilità è stato un giorno speciale: abbiamo aperto le porte agli ospiti della Casa di Gastone, un centro di accoglienza per persone senza dimora che si trova all’interno dell’Opera don Guanella, nello stesso edificio che ospita anche il nostro CDD.In questi anni abbiamo “condiviso” con loro alcuni spazi e ci siamo incrociati, senza però conoscerci. A maggio gli ospiti della Casa di Gastone hanno espressamente chiesto di poter trascorrere un pomeriggio con i bambini del CDD.La proposta è stata ben accolta e qualche settimana prima abbiamo incontrato Sara, l’assistente sociale che ha condotto il percorso, per pensare insieme come organizzare il pomeriggio: un breve momento di presentazione, un canto insieme, la condivisione di un’attività

    in tre sottogruppi e, infine, la merenda in giardino.Quel giorno c’era molta trepidazione: i bambini, con le loro agende e le foto con i nomi degli ospiti, aspettavano agitati e curiosi il suono del campanello. Appena entrati, anche i dodici ospiti erano molto emozionati. Avevano preparato per noi “Azzurro”, che abbiamo cantato tutti insieme in un clima molto sereno e allegro. Al momento dell’appello sono stati chiamati anche loro per nome e sono stati assegnati ai gruppi di bambini come “maestri”: giardinieri, pizzaioli e pittori. Insieme abbiamo piantato, cucinato e dipinto, imparando a “fare”, ma soprattutto a stare bene con persone nuove.Ogni ospite ha portato le sue abilità, la sua storia e i suoi desideri incontrando le abilità, le storie e i desideri dei bambini.

    La giornata si è conclusa una lunga tavolata in cui grandi e piccoli hanno gustato le pizze appena sfornate e le torte portate dagli ospiti.È stato un pomeriggio di grande partecipazione e integrazione: i bambini hanno incontrato adulti nuovi e hanno potuto sperimentarsi nella relazione con gli altri. Gli ospiti hanno trascorso una giornata in cui si sono sentiti importanti e responsabili: in un momento della vita in cui si è soli, abbandonati, con poche risorse, essere accanto a qualcuno che ha bisogno di te può far incominciare a riscoprire la propria dignità e autostima. Pur all’interno di una vita difficile e talvolta dolorosa, gli ospiti han saputo mettere a frutto le loro esperienze per fare un pezzo di strada insieme ai bambini.Una festa per tutti per allargare insieme gli orizzonti.

    La nuova sede

    Un luogo magico di piacere e bellezza di Elisa Rossoni

    architettoniche, si compone di quattro stanze molto luminose, ognuna dipinta con un colore che ne identifica la specificità della sua funzionalità. Ogni stanza è, infatti, connotata in modo chiaro e preciso per rendere prevedibile l’ambiente e aiutare i bambini ad orientarsi. C’è uno spazio per il gioco psico-motorio e simbolico, un’ampia cucina dove condividere il momento della merenda o dove diventare cuochi

    l’abilità

    e preparare gustose pizzette, biscotti dalle forme bislacche e giocare con nuovi sapori e odori. C’è poi la stanza della pittura dove dipingere, manipolare, creare, sporcarsi e sperimentarsi con il tornio per la lavorazione della creta. Ma la grande novità del nuovo Spazio gioco è una stanza appositamente creata per offrire ai bambini la possibilità di rilassarsi, tranquillizzarsi e fare esperienze sensoriali secondo la filosofia

    Snoezelen. È un ambiente tranquillo, accogliente e profumato dove giocare con la luce, la musica, gli odori e i sensi stimolando o calmando il bambino attraverso esperienze percettive piacevoli.Oltre allo spazio di gioco per i bambini c’è anche uno spazio per i genitori, un luogo dove potersi rilassare e sedere su comodi divanetti in attesa dei bambini, dove poter sorseggiare

    un caffè o una tisana e dove poter incontrare altri genitori o confrontarsi con gli operatori.Poi, il tempo. Tutti i pomeriggi i bambini avranno la possibilità di trascorrere un tempo ludico e di piacere in cui poter riscoprire il diritto e il piacere del gioco, spesso dimenticato o sommerso dall’affollarsi delle attività scolastiche e riabilitative. Secondo un calendario organizzato in base alle peculiarità di ognuno, i bambini potranno divertirsi a piccoli gruppi o in un rapporto uno-a-uno con gli operatori. Si alterneranno

    momenti di gioco scelti spontaneamente dai bambini ad attività strutturate e laboratori che non saranno orientati ad un obiettivo didattico o terapeutico ma offriranno ai bambini la possibilità di vivere e immergersi in un’esperienza vitale e di piacevolezza. È nel piacere che il bambino con disabilità ha la possibilità di fare esperienze concrete e fondamentali, ha la possibilità di sperimentare abilità sconosciute, di giocare i suoi limiti in un contesto protetto e più accettabile, può alleggerire, nella dimensione immaginaria e “magica” del gioco, la realtà della disabilità superando l’isolamento a cui va incontro quando si misura sempre e solo con i suoi limiti.I materiali. Ogni stanza dello Spazio Gioco è stata arredata con cura e attenzione per creare un ambiente piacevole e

    Il Cdd incontra

    di Elisa Ferrari

    attraente, stabile e chiaro in cui il bambino sappia cosa aspettarsi. Non sono presenti troppi stimoli che potrebbero creare confusione e ansia impedendo al bambino di concentrarsi e iniziare a giocare. I giocattoli sono scelti e pensati per favorire le possibilità di gioco di ognuno, alcuni sono creati dagli stessi operatori con materiali di riciclo o materiali non strutturati per adattarli alle esigenze e ai bisogni di ogni bambino e aprire alla possibilità di dar vita a molteplici e svariati scenari di gioco.Ed ora, le persone. Una nuova équipe di educatori, ampliata e arricchita da esperienze e competenze differenziate (due educatrici, due neuropsicomotricisti dell’età evolutiva e una pedagogista), apriranno ogni giorno il sipario al teatro del gioco, allestiranno la scena dentro cui si muoveranno i bambini e saranno presenti con tutto il loro corpo e la loro mente per sostenere e accompagnare ogni bambino lungo il suo percorso educativo. La postura dell’educatore in gioco è discreta e attenta, si pone in umile ascolto dei messaggi che il bambino cerca di comunicare per cercare la modalità comunicativa adeguata per permettere la comprensione e lo svolgimento del gioco.E per finire, o forse per ricominciare, i bambini. Lo scorso anno, circa cinquanta bambini, hanno frequentato con passione e costanza le due sedi dello Spazio Gioco. Quest’anno accoglieremo nella nuova sede ognuno di loro e tanti altri bambini che vorranno condividere uno spazio e un tempo di gioco.

    La piattaforma robotica prevederà, tra i suoi giochi, l’innovazione e/o l’automatizzazione di una pista del trenino, uno dei giochi più amati dai nostri bambini