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COMA sindrome clinica caratterizzata da una mancata risposta a qualsiasi stimolo esterno o bisogno interno.

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COMA

sindrome clinica caratterizzata da una

mancata risposta a qualsiasi stimolo esterno

o bisogno interno.

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Coscienza :

Consapevolezza di se e dell’ ambiente circostante. Aspetti della coscienza : Livello o vigilanza : contatto consapevole elementare con l’ ambiente esterno; Contenuto : integrazione di processi organizzati 

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Le alterazioni del livello di coscienza comprendono : 

1. Sonnolenza/sopore

2. Stupore

3. Coma

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La modificazione del contenuto si identifica con : Confusione : comportamento caratterizzato dalla perdita di chiarezza mentale; i sintomi di esordio sono disattenzione e disorientamento temporo-spaziale. Encefalopatia : associazione di turbe di livello e di contenuto della coscienza

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Fisiopatologia  

I correlati anatomici della coscienza si identificano con :

- sostanza reticolare ascendente, responsabile soprattutto del

livello di coscienza;

- emisferi encefalici, funzioni cognitive superiori e sede del

contenuto.  Qualsiasi noxa fisico-chimica che interessi direttamente o indirettamente tali strutture è in grado di causare coma.

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GLASGOW COMA SCALE

APERTURA OCCHI (E) MOTRICITA’ (M) RISPOSTA VERBALE (V)4 spontanea 6 obbedisce 5 orientata3 alla chiamata verbale 5 localizza il dolore 4 confusa2 allo stimolo doloroso 4 si sottrae al dolore 3 inappropriata1 assenza di apertura 3 ipertonia flessoria 2 incomprensibile 2 ipertonia estensoria 1 nessuna 1 nessuna risposta

E + V + M = 3 – 15< < 8 STATO DI COMA 8 STATO DI COMA

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Cause di Coma

-Danno esteso ad entrambi gli emisferi cerebrali

-Alterazioni cerebrali per stati tossici

-Lesioni del tronco encefalico che coinvolgono la SRA. Determinante biologica del coma : compromissione delle funzioni respiratorie cellulari.

Queste si basano su :

-Flusso ematico cerebrale, apporto di ossigeno, apporto di

glucosio

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Quando uno di questi tre elementi viene meno le riserve energetiche del neurone decrescono rapidamente.

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Comi da cause che colpiscono diffusamente il Sistema Nervoso Centrale :

 •Encefalopatie •Metaboliche•Ipoglicemia•chetoacidosi diabetica•stato iperosmolare•alterazioni elettrolitiche

•Endocrine•Ipertiroidismo ed ipotiroidismo•crisi ed insufficienza surrenalica•Insufficienza di organi : Encefalopatia epatica uremia / insufficienza renale

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• Encefalopatia ipertensiva• Encefalite, meningite• Ischemia cerebrale• Emorragia subaracnoidea• Ipossiemia, ipo-ipercapnia• Acidosi alcalosi• Sostanze Tossiche e farmaci• Sedativi del sistema nervoso centrale• Alcool• Monossido di carbonio ed altri inalanti• Sindrome neurolettica maligna• Cause ambientali • ipotermia - ipertermia• Stati carenziali : encefalopatia di Wernicke.

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Lesioni sopratentoriali :Emorragia intracerebraleEmatoma subdurale ed epiduraleInfarto cerebraleTumoreAscesso IdrocefaloLesioni sottotentoriali :Emorragia o infarto del troncoTumoreAscessoEmatoma subdurale o epidurale.

COMI STRUTTURALI LESIONI FOCALI DEL SNC

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Generalità sull’approccio al paziente in coma :

 

nel paziente in coma la stabilizzazione

la diagnosi e la terapia si sovrappongono e si conducono simultaneamente

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1. Stabilire la perdita di coscienza

2. Proteggere la colonna cervicale

3. Registrare i segni vitali

4. Tamponare eventuali emorragie. 

APPROCCIO INIZIALE

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Assicurare pervietà delle vie aeree (A)Provvedere ad una ventilazione adeguata (B)Sostenere il circolo (C)

Accesso venoso -prelievi per ematochimici generali e specifici-somministrazione di -tiamina , 100 mg, -glucosio 50% : 25-50 ml -naloxone : 2 fiale ripetibili.

APPROCCIO INIZIALE

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flumazenil

PUNTI FONDAMENTALI DA RICORDARE NELLA PRATICA CLINICA •L' intossicazione da bdz di solito è una urgenza ma raramente è una emergenza. •Lo diventa soprattutto in occasione di intossicazioni miste. •Nelle intossicazioni è lecito aspettarsi una sintomatologia tossica assai marcata per bdz molto sedative (Roipnol, Halcion) * Non bisogna utilizzare il flumazenil se si riscontrano le seguenti condizioni:

•Presenza di coma tossico non compatibile con una sindrome monomedicamentosa (chiarita anamnesticamente). •Presenza sull' ECG di allungamenti del tratto QT o di slargamenti del QRS ( suggestiva di intoss. da triciclici) •Presenza di agitazione, segni piramidali, midriasi che suggeriscono qualcosa di più complesso di una semplice intossicazione da bdz.

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Ricorda AEIOU : alcool,epilessia,ipoglicemia,oppio,urea  Ricorda TIP ASTA :trauma,infezione,psiche, avvelenamento,shock,tumore, ambiente (caldo,freddo,altitudine)  

Esegui un esame obiettivo accurato, pervieni alla diagnosi specifica ed organizza il trattamento appropriato.

TRATTAMENTO DELLE CAUSE PIU’ EVIDENTI

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Differenziale rapida

1. Profilo del paziente2. Coinvolgimento motorio3. Coivolgimento sensitivo4. Stato mentale5. Pupille6. Movimento degli occhi7. Tipo di respiro

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Profilo del paziente

Evento cerebro-cardiovascolare

Malattie vascolari note

Stati trombofilici

Inizio acuto (<8 ore)

Età generalmente > 50 aa

Insufficieza d’organo

Inizio subacuto (>8 ore, eccetto ipoglicemia)

Tutte le età, spesso > 60 aa

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Coinvolgimento motorio

Evento cerebro-cardiovascolare

Emiplegico o paraplegico

Insufficieza d’organo

Muove tutti gli arti eccetto che per l’ipoglicemia

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Coinvolgimento sensitivo

Evento cerebro-cardiovascolare

Variazioni uniterali della sensibilità al volto

emianestesia

Insufficieza d’organo

Non disturbi sensitivi

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Stato mentale

Evento cerebro-cardiovascolare

Obnubilato o agitato

Insufficieza d’organo

Fluttuante

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Pupille

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Pupille

Evento cerebro-cardiovascolare

Pupille fisse

Pupille dilatate

Horner’s

Insufficieza d’organo

Piccole

Normoreattive

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Movimenti oculari

Evento cerebro-cardiovascolare

DisconiugatiParalisi del III : ptosi palpebrale, strabismo divergente, midriasi. omolaterali

IV : diplopia verticale che è massima con il capo inclinato sulla spalla omolaterale

VI :L'occhio è intraruotato; si sposta all'esterno

lentamente, raggiungendo al più la linea mediana.

Deviazione asimmetrica

Insufficieza d’organo

Coniugati

In asse

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Respirazione

Evento cerebro-cardiovascolareRespiro apneustico :pausa di alcuni secondi dopo una inspirazione. Profonda)

Apnea centraleRespiro di Kussmaul: inspirazione profonda con breve pausa,

successiva espirazione rapida e con pausa.

Respiro Atassico:: caotico con interruzione e irregolarità di frequenza

ed intensità (preagonico e premortale).

Insufficieza d’organo

Normale

Iperpnea con brevi pause

Respiro di Cheyne-Stokes: alternarsi di apnea e periodi di aumento/diminuzione della frequenza respiratoria.

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RACCOGLI OGNI INFORMAZIONE POSSIBILE DAI FAMILIARI E DAI TESTIMONI E’ importante stabilire :-da quanto tempo si è manifestato il coma-modalità di esordio-sintomi prodromici-eventuali traumi-intossicazioni-malattie in atto ESEGUI UN ESAME OBIETTIVO PER EVIDENZIARE :-segni di percosse e traumatismo (cuoio capelluto, timpano, addome, pelvi ed ossa lunghe).

PAZIENTE STABILIZZATO

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ESAMINA ACCURATAMENTE :

cute : punture di ago, cianosi, pallore, eruzioni, disidratazione

odore dell’alito : alcool, acetone, materiale fecale, fetore epatico

auscultazione cardiaca : valutazione del ritmo e dei toni cardiaci.

addome : organomegalia, ascite, ecchimosi ai fianchi.

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ESEGUI ESAME NEUROLOGICO:

postura, stato mentale e risposta agli stimoli, tipo di respiro , automatismi, nervi cranici, pupille, movimenti oculari, riflesso corneale, asimmetria facciale, decerebrazione. 

Distingui i pazienti senza segni di lesione del tronco

encefalico da quelli con segni di lesione del tronco

encefalico ed imposta il relativo algoritmo

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NON SEGNI DI LESIONE TRONCALE

1) screening tossicologico

2) TAC cerebrale :

A) dimostrativa per :a) lesioni operabili (es. subdurali) : neurochirurgiab) lesioni inoperabili (es. Infarti bilaterali) : misure supportive

B) TAC cerebrale normale :

procedi con puntura lombare ed esame liquor

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SEGNI DI LESIONE TRONCALE 

A) Con sindrome da evidente erniazione (transtentoriale

cerebellare; centrale) :

1) consulta neurochirurgo

2) mannitolo al 20% 1g/kg IV  

B) senza sindrome da erniazione :

1) screening tossicologico

2) screening per coma metabolico : funzione epatica e renale,

EGA,elettroliti,calcio,ecc. ed inizia prontamente terapia 3) TAC cerebrale :a) lesione operabile (es emorragia cerebellare) : neurochirurgiab) lesione inoperabile (es. emorragia pontina) : misure supportivec) liquor normale : misure supportive

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ESAME LIQUOR CEFALORACHIDIANO :

a) Liquor normale (infarto cerebrale acuto): misure supportiveb) infezione trattabile (es meningite) : antibioticic) infezione non trattabile (encefalite erpetica) : misure supportived) sangue (es emorragia subaracnoidea) : misure supportive.  

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Appena il paziente è stabile procedi con angiografia :

a) angiografia normale : rivalutare gli angiogrammi

a1) normali : misure supportive

a2) aneurisma o malformazione arterovenosa : neurochirurgia se possibile

b) angiografia dimostrativa per aneurisma oppure malformazione arterovenosa : neurochirurgia se possibile

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IPOTERMIA

DEFINIZIONE L’ipotermia viene definita come una temperatura

centrale inferiore a 35° C

ASSIDERAMENTO

DEFINIZIONEL’assideramento viene definito come una

temperatura centrale inferiore a 34° C

La Temperatura corporea centrale viene stimata come temperaturarilevata mediante sonde per basse temperature (timpanica, esofagea, vescicale o rettale)

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FISIOPATOLOGIA

SNC

•COMPORTAMENTO•PRODUZIONE DI CALORE•VASOMOTILITA’•SUDORAZIONE

TEMPERATURA CORPOREA

TERMOCETTORICUTANEI E CENTRALI

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FISIOPATOLOGIA

1. I principali meccanismi con cui il corpo mantiene il calore sono : brivido, vasocostrizione e velocità del metabolismo

2. Quando i meccanismi di preservazione del calore sono sopraffatti, la dispersione di calore supera la capacità di produzione e si instaura l’ipotermia

3. Spesso il controllo della temperatura può essere alterato da malattia, in tal caso la temperatura centrale diminuisce indipendentemente dalla temperatura ambientale

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EPIDEMIOLOGIA

La maggior parte dei casi che si verificano nelle aree urbane sono dovute ad etilismo, abuso di droghe, infermità mentali, esacerbate da malattie croniche concomitanti

I soggetti anziani hanno un rischio maggiore di ipotermia perché hanno una ridotta capacità di produrre e trattenere calore.

L’ambiente in cui vive l’anziano può essere freddo anche se per un soggetto giovane è confortevole.

Nei soggetti anziani è prevalente la forma di ipotermia cronica o secondaria.

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CAUSE DI IPOTERMIA

1. AUMENTO DELLE PERDITE DI CALORE

2. DIMINUITA PRODUZIONE DI CALORE

3. ALTERAZIONI DELLA TERMOREGOLAZIONE

4. CAUSE VARIE

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CLASSIFICAZIONE ETIOPATOGENETICA

PRIMITIVE

• Cause accidentali : esposizione prolungate al freddo

SECONDARIE

• Cause che coinvolgono l’ipotalamo ed il SNC : incidente cerebrovascolare, trauma cranico, dissezione midollare, tumore cerebrale, encefalopatia di Wernicke, anoressia mentale, ipotermia periodica spontanea

• Cause metaboliche : insufficienza ipofisaria, tiroidea, surrenalica, ipoglicemia

• Cause tossiche : alcol, barbiturici, fenotiazine, monossido di carbonio, uremia

• Cause diverse : malnutrizione cronica, sepsi,digiuno prolungato.

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CLASSIFICAZIONE CLINICA

1. IPOTERMIA LIEVE : T = 32-35° C Sintomi : torpore, confusione mentale, amnesia,disartria, brividi,

perdita della coordinazione motoria, può esservi tachipnea

2. IPOTERMIA MODERATA : T = 29-32° C Sintomi : delirio, iporeflessia, brividi, possibile bradipnea e

bradiaritmia

3. IPOTERMIA SEVERA : T < 29° C Sintomi : perdita di coscienza, marcata rigidità, stato di shock,

apnea, areflessia

4. MORTE APPARENTE : T < 24° C, > 14 °C Sintomi : paziente incosciente, midriasi fissa, arresto

cardiorespiratotio (FV, asistolia)

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GESTIONE DEL PAZIENTE

•Valutazione iniziale appropriata• Inquadramento etiologico dell’ipotermia• Valutare l’urgenza e l’aggressività del trattamento• Pianificare il percorso diagnostico e terapeutico

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ANAMNESI

• individuare eventuale esposizione ad ambiente freddo• circostanze in cui si sono verificati sintomi• patogia di base (mentale,endocrina, renale, cutanea)• droghe (alcool, cocaina, oppiacei)• Malattie croniche debilitanti • sintomi confondenti : stato confusionale, disturbi del comportamento, vertigini, senso di freddo, dispnea, sintomi neurologici, poliuria • durata dei sintomi presenti al momento del ricovero• eventuali eccessive perdite di calore in precedenza

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ESAME OBIETTIVO

• Misurazione temperatura interna• Valutare se presente il riflesso del brivido• presenza di rigidità muscolare• valutare frequenza respiratoria• Ricercare segni di scompenso cardiaco : rantoli polmonari, turgore delle giugulari• Esame neurologico : livello di coscienza, deficit focali, segni meningei

ESAMI DI LABORATORIO E STRUMENTALI

Funzione renale, elettroliti, emocromo con striscio di sangue, amilasi, esame urine, tossicologici, E G A ( adeguare PaO2 e PaCO2 e pH alla temperatura corporea) ormonali, colturali, ECG, Rx torace, TAC se indicata

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ESAMI DI LABORATORIO

• aumento dell’ematocrito• ipoproteinemia• Iperglicemia iniziale seguita da ipoglicemia• ipopotassiemia• aumento delle amilasi• aumento transaminasi• Aumento CPK• alterazioni della coagulazione• acidosi mista

ESAMI STRUMENTALI

• Rx Torace : polmonite o focolai da ab ingestis• EGC : allungamento dell’intervallo P-R, QRS allargato, T invertite Onda J (di Osborne), aritmie pericolose• Ecografia addome per lesioni traumatiche e pancreatiche

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ONDA J DI OSBORNE

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OBIETTIVO INIZIALE

VALUTARE ATTENTAMENTE POLSO E RESPIROINIZIARE CPR SE NECESSARIORISCALDARE IL PAZIENTE : T > 30°C Rimuovere panni bagnati Somministrare bevande calde se il soggetto può bere Evitare alcool e caffeina Avvolgere il paziente con coperte di alluminio adesive e riporlo in un sacco a pelo COPRIRE LA TESTA Non utilizzare fonti di irradiazione di calore esterne Non praticare esercizio muscolare strenuo INVIARE IL PAZIENTE IN DEA CON AMBULANZA (118)

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TRATTAMENTO

Se il paziente non respira : intubareSe non ha polso: massaggio cardiacoSe in coma : determinare glicemia somministrare glucosio se ipoglicemico. Tiamina nel sospetto di alcolismo.Monitoraggio cardiaco : Defibrillare se necessario, profilassi o trattamento delle aritmie ipercinetiche con bretilio (dose iniziale 5 mg/Kg)Applicare sondino naso-gastrico e catetere vescicaleAccesso venoso per infondere fisiologica riscaldata a 45°C e ripristinare volemia efficaceOssigeno umidificato e riscaldato a 45° CLavaggio peritoneale Circolazione extracorporeaTRATTARE LA MALATTIA DI BASE SE IPOTERMIA SECONDARIA

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TIPI DI RISCALDAMENTO

1. LENTO : 18 – 30 kcal/h = 0.3 – 1.2 °C/h

2. MODERATO : 70 kcal/h = 3 °C/h

3. RAPIDO : > 100 kcal/h = 6 - 18 °C/h

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FENOMENO DELL’AFTER DROP

DEFINIZIONE : ulteriore decremento della temperatura interna associato a peggioramento clinico che siverifica in corso di manovre intese a ripristinare la temperatuta corporea

Cause : 1. riscaldamento delle estremità e conseguente immissione di sangue freddo e cataboliti acidi in circolo 2. riequilibrio tra tra temperatura periferica e centrale

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Definizione

La chetoacidosi diabetica è uno stato carenza assoluta o relativa di insulina aggravata dalla conseguente iperglicemia, disidratazione ed acidosi.

Si considera presente quando la glicemia è superiore a 300 mg/dl, sono presenti chetonemia e chetonuria, è presente acidosi (pH < 7,30)i bicarbonati plasmatici sono inferiori a 15 mEq/l.

CHETOACIDOSI DIABETICA

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# deficit di secrezione insulinica# il muscolo, il tessuto adiposo ed il fegato non captano il glucosio# gli ormoni della controregolazione aumentano la scissione dei trigliceridi, la proteolisi e la gluconeogenesi# la beta-ossidazione degli acidi grassi non esterificati aumenta la formazione dei corpi chetonici# acidosi per liberazione in circolo di idrogenioni da parte dei chetoacidi # l’incremento degli idrogenioni viene inizialmente tamponato dagli anioni HCO3-# la riduzione dei livelli circolanti di HCO3- Induce acidosi che viene corretta dalla respirazione( respiro di Kusmaul).# l’iperglicemia induce diuresi osmotica con perdita di elettroliti, disidratazione cellulare,ipovolemia,insufficienza renale che peggiora l’ acidosi.

FISIOPATOLOGIA

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CAUSE

Le cause principali della chetoacidosi sono :• infezioni (40%) pricipalmente UTI, • sospensione della terapia insulinica (25%) • diabete all’esordio (15%).

Altre cause sono le associazioni con:Infarto del miocardio, accidenti cerebrovascolari, interventi chirurgici, traumi, stress, gravidanze complicate.

Cause non determinate 20%

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SEGNI E SINTOMI

SEGNI CLINICI SINTOMI Cute secca e disidratata Sete Tachicardia Polidipsia Ipotensione arteriosa Poliuria-nicturia Respiro di Kussmaul Nausea Odore di frutta marcia dell’alito Vomito Ipotermia Astenia Ipotensione dei bulbi oculari Dolore addominale Sfregamenti pleurici Crampi muscolari Coma o Stato saporoso Anoressia o bulimia

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Messaggio chiaveL’approccio al paziente con chetoacidosi in extremis è o stesso che per ogni paziente in extremis. Il paziente in coma, specie se vomita richiede protezione delle vie aeree e sondino nasogastrico.Il paziente in shock ipovolemico richiede una vigorosa reidratazione con soluzione fisiologica piuttosto che supporto con amine pressorie.Altre possibili cause di shock vanno sempre ricercate soprattutto tra le emergenze addominali.

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Approccio al paziente :

- Valutare temperatura e caratteristiche della cute - ricercare presenza di# respiro di Kusmaul o alito acetonemico# considerare l’uso della telemetria cardiaca per monitorare ischemia e segni di ipokaliemia# valutare la sintomatologia addominale# alterazioni dello stato di coscienza # segni di deficit neurologico

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Controlli

Glucosio

Sodio

Potassio

pH

Chetonuria

Glicosuria

Batteriuria

Osmolarità plasmatica

Fosforo

BUN

Creatinina

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Immagini

RX toraceTC cerebrale

Monitoraggi

PVCECGPA

DIURESI

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TERAPIA

L’obiettivo della terapia è quello di :

• correggere la disidratazione,

• risolvere l’acidosi e la chetosi,

• normalizzare la glicemia,

• correggere la perdita di volume plasmatico e

di elettroliti.

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 La terapia della chetoacidosi diabetica si basa su quattro presidi fondamentali:

1- Reidratazione

2- Infusione di potassio

3- Terapia insulinica

4- Infusione di glucosio

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Reidratazione :

Somministrazione durante la prima ora di terapia 1000 ml di soluzione fisiologia (Na 0.90%) in pazienti con normale funzionalità cardiaca.

Nei pazienti anziani o con problemi cardiaci iniziare con 500 ml di fisiologica in attesa della determinazione della PVC.

Proseguire con fisiologica 500 ml/h in modo da somministrare 5 litri nelle prime 8 ore.

Se è presente ipersodiemia (Na > 155 mEq/l) si può usare salina ipotonica allo 0,45%). La velocità di flusso va regolata in base al polso,alla pressione arteriosa, alla diuresi ed allo stato mentale

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Messaggio chiave:

Una reidratazione eccessivamente aggressiva o eccessivamente

ipotonica può causare edema cerebrale specie nei bambini.

Basare la reidratazione sui livelli di sodio (diminuzione della sodiemia oraria tra 0,5 ed 1,0 mEq).

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Correzione dell’ipokaliemia e delle turbe elettrolitiche :Farmaco :Potassio: La grandezza del gradiente di potassio attraverso le membrane cellulari condiziona l’eccitabilità delle cellule nervose e muscolari (miociti compresi). Dosaggio Aggiungi 20-40 mEq di potassio cloruro ogni litro di salina se il potassio plasmatico è < 5.5 mEq/l. Si può anche usare una miscela di 2/3 di KCl e 1/3 di KPO4.Controindicazioni : iperpotassiemia da insufficienza renale o da uso di farmaci potassio-risparmiatori.PrecauzioniSe il potassio è inizialmente molto elevato si può procedere all’infusione di insulina contemporaneamente all’idratazione. Per valori di Potassio ematici superiori a 5.5limitare l’infusione di potassio a 10 mEq/hControlli : controllare potassiemia ogni una-due ore.

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Messaggio chiave :

Il deficit di potassio nella DKA è elevato anche se i sui livelli sierici risultanoparadossalmente normali a causa dell’acidosi che provoca un passaggio di ioni H+ dentro le cellule ed una fuoriuscita di K+.

Piccole variazioni di potassio possono avere effetto importanti sul ritmo cardiaco e sulla funzione miocardica.

Le variazioni rapide della potassiemia possono causare conseguenze che mettono in pericolo la vita .

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Terapia insulinica :

Farmaco : insulina . • Riduce i livelli di glucosio e previene l’ulteriore formazione di corpi chetonici,• Stimola l’ingresso intracellulare del potassio già dopo 20-30 minuti dalla sua somministrazione.DoseIniziale 0.1-0.15 U/Kg in bolo endovena (secondo alcuni opzionale)mantenimento: 0.1 U/Kg/h ev micropompa : 5-7 U/H. L’effetto previsto è una diminuzione della glicemia di circa 80 mg/dl ogni ora.controindicazioni : non dare insulina se presente ipokaliemia severa perchè può deplezionare ulteriormente di potassio

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Messagguo chiave :

Non cominciare l’insulina se il paziente è fortemente ipoteso, può esacerbare lo shock.

Iniziare idratazione e correzione dell’ipopotassiemia prima di infondere l’insulina.

Non interrompere precocemente l’infusione di insulina ma aggiungere glucosio all'infusione in modo da mantenere costante la concentrazione plasmatica di insulina intorno a 100 mU/l e, quindi di conservare gli effetti massimali sull'inibizione della lipolisi e della chetogenesi.

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Precauzioni :

Una volta raggiunti livelli di glicemia inferiori a 200 mg/dl somministrare glucosata 5% in fisiologica per prevenire ipoglicemia. Controlli :

controllare la glicemia ogni ora nelle prime 4 ore.Se la glicemia dopo la prima ora di terapia insulinica non si riduce, raddoppiare l’infusione di insulina.

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L’acidosi influenza negativamente la funzione cardiaca e causa vasodilatazione periferica ed ipotensione.

Il bicarbonato può essere somministrato quando il pH è < a 7.0o in presenza di iperkaliemia da insufficineza renale o farmaci

Dose: 40 mEq da infondere in 30 min e sospendere l'infusione quando il pH è arrivato a 7.1

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Farmaco:

Bicarbonato di sodio : l’uso del bicarbonato per correggere l’acidosi è controverso:

# il bicarbonato sposta il potassio dentro le cellule e può causare ipopotassiermia severa quando dato contemporaneamente all’insulina.# la permeabilità della barriera ematoencefalica alla CO2 è diversa da quella dello ione sodio e quindi una correzione precoce dell’acidosi può indurre una caduta del pH liquorale. questo può contribuire all’edema cerebrale.# la correzione rapida dell'acidosi induce una minore liberazione di O2 a livello tissutale causando ipossia.

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Problemi medico-legali

-Non diagnosticare altra malattia coesistente come -un ascesso rettale, -un ascesso pelvico, -polmonite e infarto miocardico silente.-Non diagnosticare un’altra causa di coma quando l’osmolarità è relativamente normale.

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IPOGLICEMIA

• Si considera presente

• quando la glicemia è inferiore a 50 mg/dl,

• sono presenti sintomi compatibili con la diagnosi,

• quando la risoluzione dei sintomi si verifica a seguito della somministrazione di glucosio.

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Fisiopatologia :

• la protezione nei confronti dell’ipoglicemia si instaura normalmente tramite :

• inibizione della secrezione insulinica• attivazione della secrezione di fattori

controregolatori (glucagone,cortisolo, ormone somatopropo e catecolamine) che aumentano la produzione di glucosio e ne diminuiscono l’utilizzazione periferica.

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I pazienti diabetici insulino trattati sono più

vulnerabili perchè l’ipoglicemia si manifesta in

eccesso di insulina circolante e con ridotta

risposta controregolatoria.

In essi è frequente l’ipoglicemia senza prodromi “ Ipoglicemia unawareness”

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Cause di ipoglicemia

• Le cause principali dell’ipoglicemia sono:

• sepsi, malnutrizione, digiuno protratto, problemi endocrini

( insulinoma, ipotiroidismo, insufficienza surrenalica)

• intossicazioni ( alcool, salicilati, barbiturici, litio, beta-

bloccanti, isoniazide, carbamato insetticida, )

• farmaci (insulina, ipoglicemizzanti orali, disopiramide,

metotrexate, fluexitina, mercaptopurina,fenilbutazone ecc.) ,

• malattie epatiche (glicogenosi).

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Cause di ipoglicemia

Altre cause da considerare :

• recenti interventi di chirurgia gastrica,

• ingestione di collutorio contenente alcool

o acqua di colonia (bambini),

• attività muscolare eccessiva,

• diarrea (bambini)

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Messaggio chiave : • L’ipoglicemia si verifica molto spesso nei

pazienti diabetici.

Considerare attentamente :

• Farmaci di nuovo impiego

• Variazioni recenti dello schema terapeutico

• Variazioni della dieta e/o dell’attività fisica

• Presenza di infezioni in atto.

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Segni e sintomi

Comprendono :

1. alterazioni del Sistema Nervoso Centrale :

• ridotta capacità di concentrazione• sensazione di fatica, di fame,• comparsa di allucinazioni• visione doppia ed offuscata, parestesie e confusione mentale• turbe del comportamento : il paziente si comporta come un automa e talvolta si

dimostra infastidito o aggredisce chi cerca di aiutarlo• possono manifestarsi emiplegia,afasia, convulsioni

2. e segni di stimolazione simpatica :

• sudorazione, • cardiopalmo, • ansia e tremore.

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Approccio al paziente

• - Valutare temperatura e caratteristiche della cute

• - ricercare presenza di :

# tachipnea, dispnea o edema polmonare# aritmie, tachicardia o bradicardia (nei neonati), iper o

ipotensione# disturbi del tratto gastroenterico: nausea,vomito, crampi

addominali# alterazioni dello stato di coscienza , perdita di coordinazione,

aggressività# segni di deficit neurologico

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Messaggio chiave:

Una rapida diagnosi e terapia deve essere

prontamente attuata in ogni caso di

sospetta ipoglicemia, indipendentemente

dalle cause che possono averla determinata.

Il trattamento ritardato può portare a • 1) sequele acute : coma, aritmie cardiache,

morte• 2) danni neurologici permanenti

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TERAPIA

Il trattamento dell’ipoglicemia è diretto a

correggere la mancanza di glucosio e ad

impostare il trattamento ulteriore della

causa che lo ha determinato.

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• Somministrazione di carboidrati per os :

• 300 grammi di carboidrati (1200 calorie)

sotto forma di succhi di frutta, merendine

o una tazza di latte con qualche biscotto

possono risolvere in genere un episodio

ipoglicemico di modesta entità in un paziente

diabetico.

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• Destrosio : monosaccaride assorbito dall’intestino. Somministrato per via orale è efficace nel ripristinare un valore glicemico normale, pu˜ tuttavia determinare iperglicemia.

• La somministrazione parenterale di destrosio si usa # nei pazienti che non sono in grado di ingerire carboidrati in misura

adeguata # quando sono presenti alterazioni dello stato mentale #quando si sospetta un sovradosaggio di farmaci ipoglicemizzanti.

• Dose : Bolo endovenoso : 1 g /Kg PC di soluzione al 50% ( in genere 30 - 75 grammi), proseguire con soluzione glucosata al 10% allo scopo di mantenere il livello glicemico sopra i 100 mg/dl.

• raccomandazioni : se il paziente ha meno di 8 anni usare glucosata al 25% ( in genere 0,5 - 1,0 gr/Kg/PC), nei neonati usare glucosata al 10% (1 - 2 ml/kg).

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• Glucagone : Accelera la glicogenolisi epatica, favorisce la gluconeogenesi e la lipolisi.

• E’ efficace nel trattamento delle ipoglicemie solo quando le scorte di glicogeno epatico sono sufficienti e quindi la dismissione di insulina da esso indotta non può peggiorare l’ipoglicemia.

• Il farmaco non è quindi efficace quando l’ipoglicemia è determinata da: alcool, malnutrizione, insufficienza surrenalica o insulinoma.

• Non deve essere somministrato nei casi di documentata ipersensibilità o nei pazienti in cui è stato diagnosticato un feocromocitoma.

• In gravidanza è utile, ma il rischio supera il beneficio. • Non è indicato nelle ipoglicemie secondarie a sovradosaggio di biguanidi. • Questo farmaco è utile quando il reperimento di un accesso venoso è problematico

• Dosi : Adulti 1-2 mg Bambini : 0,025 - 0,1 mg/Kg i.m o s.c. .• Inizio d’azione : dopo 10-20 minuti; • picco di risposta dopo 30 - 60 minuti;• ripetibile dopo 20 minuti. • Effetti collaterali può causare vomito; attenzione alla aspirazione di

materiale gastrico.

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Controlli

• controllare le glicemie ogni 15-30 min per almeno 2 ore

• Attenzione al Potassio :

Iperinsulinemia + stimolazione adrenergica

inducono riduzione della potassiemia che può

determinare aritmie pericolose specie nei pazienti in trattamento con digitale e diuretici.

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Problemi medico-legali

-Dimettere un paziente dopo un episodio di ipoglicemia che è probabilmente determinato da ipoglicemizzanti orali long acting.-dimettere un paziente in cui la causa di ipoglicemia non è stata prontamente identificata: può ripresentarsi nuovamente e con conseguenze.-Non diagnosticare l’ipoglicemia quale causa possibile di deficit neurologico focale

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Mixedema coma/crisi

Il coma o la crisi mixedematosa è una forma non comunedi ipotiroidismo scompensato pericoloso per la vita.

La mortalità è del 50% nei casi non prontamente riconosciuti e del 25% nei casi nei casi riconosciuti e trattati

immediatamente

Esso si verifica prevalentemente in donne anziane conipotiroidismo sconosciuto o non trattato ed è generalmentescatenato da eventi stressanti quali esposizione al freddo,infezioni, malattie sistemiche varie o assunzione di farmaci

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Conseguenze dell’ipotiroidismo

METABOLICHE: diminuito metabolismo di farmaciNEUROLOGICHE: alterazione dello stato mentale per• Riduzione del flusso ematico e dell’apporto di O2• Riduzione del metabolismo glucidico• Iponatriemia CARDIOVASCOLARI : Bradicardia con bassa portata, ischemia, aritmie,aumento delle resistenze periferiche. Aumento della permeabilità vasale con accumulo di liquidi nei tessuti e nel pericardio e deplezione di volumePOLMONARI: diminuita capacità di diffusione,versamento pleurico,ipoventilazione,ipossia e ipercapnia associataRENALI : ipofiltrazione per bassa gittata cardiaca e vasocostrizione, diminuzione Na/K Atasi e diminuzione di riassorbimento di Na ed escrezione di acqua con conseguente iponatriemiaGASTROENTERICHE: atonia gastrica, megacolon e ileo paralitico

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Fisiopatologia

Meccanismi di adattamento all’ipofunzione tiroidea:

Riduzione della velocità dei processi metabolici e ridottoconsumo di O2 deteminano vasocostrizione periferica chepreserva il mantenimento del calore interno.Riduzione del numero dei recettori beta con numero di recettori alfa conservato che mantiene ipertensione diastolica

Il mixedema coma /crisi è sostanzialmente una emergenza metabolica e cardiovascolare dovuta a una condizione in cuii meccanismi di adattamento all’ipofunzione tiroidea non sono in grado di controbilanciare gli stimoli indotti da un qualsiasi evento che richieda aumento dei livelli circolanti di ormoni.

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Fattori Precipitanti

1. Infezioni e malattie sistemiche2. Ambiente freddo3. Trauma4. Accidenti Cerebrovascolari5. Scompenso cardiaco congestizio6. Farmaci (tranquillanti, sedativi, anestetici,analgesici, narcotici, amiodarone, litio, fentoina)7. Emorragie tratto gastroenterico8. Ipoglicemia9. Ritenzione di CO2

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Sintomi in progressione:

astenia,intolleranza al freddo, stipsi e cute seccastato letargico,delirio, coma

Segni clinici:

ipotermia,assenza di febbre in corso di infezione Ipotensione o aumento della PA diastolica

Peggioramento delle disfunzioni a carico dei vari organi apparati

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Indagini di laboratorio

Ormoni tiroidei liberi bassi o non dosabiliTSH elevato o soppresso da farmaci (corticosteroidi)Iponatriemia e ipoosmolaritàCreatinina elevataGlicemia bassa (considera insuff. surrenalica)CPK elevate (muscolari + cardiache se IMA)Ematocrito inferiore al 30% (considera trasfusione per prevenire I.M.)EGA: ipossia con ipercapniaDeterminare cortisolemia prima di iniziare steroidi i.v.Eseguire pancolture per Identificare la sede di un processo Infettivo. Immagini RX torace per ricerca versamenti o segni di congestione da Scompenso cardiaco

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Approccio al paziente

Il paziente in coma mixedematoso va stabilizzato in ICU

interventi prioritari: :• Ventilazione meccanica in base a valori di EGA• Somministrazione immediata di ormoni tiroidei• Riscaldare con coperte ordinarie in ambiente caldo (non riscaldamento esterno rapido)• Somministrare idrocortisone a dose antistress• Trattare le infezioni associate• Corregere l’iponatriemia severa (Na < 120 mEq/l)

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• Altri interventi

• Correzione dell’ipoglicemia

• Corregere la deplezione di volume con glucosio

in fisiologica normale o ipertonica se iponatriemico

• Dosare i farmaci tenendo conto della funzione

renale e del metabolismo rallentato

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Messaggio chiave: Se il mixedema coma/crisi è considerato probabile, il trattamento deve

essere iniziato immediatamentesenza aspettare i risultati dei tests di

funzione tiroidea dal laboratorio

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TERAPIATerapia sostitutiva1. Somministrazione e.v. di ormoni tiroidei:FARMACO: Levotiroxina (Synthroid, Levoxil) :• Ha emivita lunga e può essere somministrata una volta al giorno• La dose iv corrisponde a 1/2 -2/3 della dose orale• Dose attacco 200-500 mcg • Dosi sucessive 50-100 mcg al di • Dosi ridotte in pazienti anziani o con insufficienza coronarica o IMA in atto, o aritmie ipercinetiche• Vantaggi : inizio di azione lento e protratto • Possibilità di monitorare livelli sierici• Svantaggi : la sua trsformazione in T3 dipende dalla attività deiodinasica che nel mixedema è ridotta Nei soggetti giovani con basso rischio cardiovascolare si può

associareT3 alla dose di 10 mcg ogni 8 h

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TERAPIA

Terapia sostitutiva1. Somministrazione e.v. di ormoni tiroidei:

FARMACO: T3 sintetico :• Ha emivita breve e deve essere somministrato tre volte al giorno• Ha inizio di azione rapido • Svantaggi : può determinare un brusco aumento della • domanda di ossigeno e peggiorare una cardiopatia sottostante. • Le sue concentrazioni tissutali sono fluttuanti.

Nei soggetti giovani con basso rischio cardiovascolare si può associare alla tiroxina alla dose di 10 mcg ogni 8 h

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TERAPIA

Terapia cortisonica:1. Somministrazione e.v. di corticosteroidi:

FARMACO: idrocortisone :• Ha inizio di azione rapido • Iniziare con 100 mg ogni 8 h• Sospendere senza scalare se la funzione corticosurrenale risulta normale

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TERAPIA

Terapia antibiotica :

1. Somministrazione e.v. di antibiotici ad ampio spettro:

• Passare a selettivi sulla scorta dell’antibiogramma

• Quando sepsi esclusa sospendere

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TERAPIA

Terapia ipovolemia

• Somministrazione e.v. di glucosio in fisiologica

• Limitare l’espansione di volume : paziente a rischio di scompenso cardiaco

• Se l’ipotensione non migliora con l’espansione di volume prudente trasfondere emazie concentrate

L’ipotensione è resistente ai farmaci usuali finchè non è iniziata la terapia sostitutiva e anti stress

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Complicazioni :

• Crisi surrenalica• Infarto miocardico all’inizio della terapia sostitutiva

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Errori :

1. Non considerare il coma mixedematoso in pazienti che si presentano con letargia, bradicardia,ipotermia e depressione respiratoria2. Non prevenire la crisi surrenalica con la somminostrazione di cortisonico3. Non considerare la sepsi4. Non monitorare ECG ed enzimi cardiaci sprattutto negli anziani5. Ritardare l’intubazione : valuta subito PaCO26. Non adeguare la dose di warfaina all’INR dopo correzione dell’ipotiroidismo

Consiglio: Chiedi consulenza di endocrinologo sempre e di altri specialisti secondo le patologie associate

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TIREOTOSSICOSI 

Definizione : condizione clinica causata da un eccesso di ormoni tiroidei circolanti.

La crisi tireotossica è una condizione acuta, estremamente severa (tasso di mortalità 20-30%)

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Etiologia

M. di Basedow Adenoma tossico

Struma multinodulare tossico

Terapia radiometabolica

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Fisiopatologia : 

     eccesso di ormoni tiroidei preesistente ignoto e/o non trattato

    fattori che ne elevano la sensibilità periferica

fattori che ne potenziano l’effetto biologico

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Fattori scatenanti :infezionitraumi

interventi chirurgiciinsufficienza epatica

chetoacidosiipoglicemia

tossiemia gravidicafarmaci : difenilidantoina, fenobarbital, carbamazepina, rifampicina, estrogeni,

Anticoagulanti, Amiodarone

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Quadro Clinico 

ipertermiaDolore toraqcico, tachicardia sinusale , fibrillazione striale,

scompenso cardiaco ad alta gittatasintomi neurologici di ipereccitabilità

delirio e psicosi, apatia, stupore e comasudorazione

algie addominali,vomito, diarrea,ittero

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Approccio al paziente : anamnesi :

patologia preesistente, farmaci,

fattori scatenanti

esame obiettivo : segni oculari,

palpazione del collo, polso PA differenziale

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Esami di laboratorio :

dosaggio ormoni tiroidei e TSH

emocromo profilo biochimico

EGA

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La terapia si può iniziare prima di conoscere il valore degli ormoni tiroidei quando il sospetto diagnostico in base ai dati dell’anamnesi e dell’esame obiettivo è fondato Il fattore scatenante può mascherare il quadro clinico di tireotossicosi Considerare l’ assunzione incongrua di farmaci contenti ormoni tiroidei 

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Diagnosi differenziale: 

sepsicolpo di calore

sindrome da astinenza alcolicasindrome maligna da neurolettici

ipertermia maligna

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Provvedimenti :

Non ritardare il trattamento quando il sospetto è fondatoConsidera la tireotossicosi nei pazienti ammessi per

disturbi acuti del comportamentoLa fibrillazione può essere refrattaria fin quando i valori di T3

sono elevati

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Trattare l’ipertiroidismo 

Inibire la sintesi degli ormoni tiroidei : Propiltiouracile : 600-1200 mg dose carico

200 – 250 mg/4-6h mantenimento (inibisce anche la conversione di T4 in T3)

Metimazolo 40-60 mg/6hOppure 20 mg ogni 4 ore

Per SNGEfetti entro 1 ora

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Bloccare la dismissione di ormoni tiroidei : Lugol gtt IV-VIII/ 6-8h (dopo PTU o MMI)

Acido iopanoico: 1 g /8h per prime 24hA seguire 500 mg/12h

Colestiramina Idrocortisone e v 250 mg/bolo 100 mg/8h Desametazone 2 mg e v / 5-8/h

IL TRATTAMENTO COMBINATO RIDUCE A VALORI ACCETTABILI I LIVELLI ORMONALI ENTRO 24-48 ORE

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Trattare l’ipertermia 

Paracetamolo Misure di raffreddamento corporeo

Evitare ASA

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Misure supportive

Idratazione adeguata 3-5 l cristalloidiElettroliti in base ai monitoraggi

Ossigeno supplementareTrattare l’aritmia atriale con propranololo

Propranololo 40-80 mg p.o. / 6h 1-2 mg e.v./ 5 min 5-10 mg/h infusione

Se Fibrillazione strialeDigitale e verapamile

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Errori :

1. Non considerare inizialmente la tireotossicosi in pazienti che si presentano con alterazioni del sensorio o in coma2. Non riconoscere la "thyrotoxicosis apathetic" che in alcuni pazienti anziani presenta con un'immagine clinica più come ipotiroidismo (prolungata durata dei sintomi,aumento di peso,problemi cardiaci, facies). Ci possono essere molto pochi segni e un alto grado di sospetto clinico è essenziale.

3. Inviare il paziente dallo psichiatra per agitazione psicomotoria

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FACIES

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Emergenze in corso di patologia surrenalicaEmergenze in corso di patologia surrenalica

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EFFETTI BIOLOGICI DEI GLICORTICOIDI

I GLICORTICOIDI • favoriscono la gluconeogenesi, la lipolisi e la dismissione di aminoacidi da parte del muscolo scheletrico e dell’osso. • regolano la risposta immunitaria• regolano la funzionalità dell’apparato gastroenterico • regolano il tono vascolare e l’efficienza contrattile del miocardio.

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Nel soggetto normale la secrezione

giornaliera di cortisolo è di 20-30 mg, ma

può aumentare di 10-12 volte in

condizione di stress.

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EFFETTI BIOLOGICI DELLA DEPRIVAZIONE DI STEROIDI SURRENALICI SUL SISTEMA

CARDIOVASCOLARE

La deprivazione acuta di steroidi surrenalici può determinare due tipi di risposta emodinamica : • shock con bassa portata cardiaca ed aumento

delle resistenze periferiche • shock con elevata portata cardiaca e ridotte resistenze periferiche

E’ evidente la somiglianza con quadri emodinamici che caratterizzano lo shock cardiogeno, lo shock ipovolemico e lo shock settico.

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La caratteristica dello shock surrenalico è quella di essere poco

responsivo alla espansione di volume ed ai farmaci vasopressori finchè non

viene iniziata la terapia con idrocortisone

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Fattori che possono riacutizzare l’ insufficienza surrenalica

• stress chirurgico• anestesia• perdita di volume plasmatico• trauma• asma bronchiale• ipotermia • alcool• infarto miocardico acuto• pirogeni• ipoglicemia• dolore• farmaci : morfina, barbiturici, cloropromazina.

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Segni clinici di insufficienza surrenalica

• magrezza

• ipotensione ortostatica

• iperpigmentazione cutanea • iperpigmentazione mucosa

• vitiligine

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Sintomi di insufficienza surrenalica

• astenia e affaticabilità

• anoressia

• sintomi gastroenterici : dispepsia, nausea, vomito, diarrea o stipsi, dolore addominale

• vertigini posturali

• artralgie e mialgie

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Parametri di laboratorio indicativi di insufficienza surrenalica

• iponatriemia

• iperkaliemia

• acidosi metabolica • azotemia prerenale

• ipoglicemia

• Linfocitosi - eosinofilia

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ESAMI STRUMENTALI E INDAGINI SPECIFICHE

• Rx torace

• T A C addome

• T A C cranio • E C G

• ACTH test

• Dosaggio ACTH plasmatico

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Cause che inducono emorragie del surrene

• setticemia

• gravidanza complicata

• trombosi idiopatica delle vene surrenaliche

• farmaci anticoagulanti

• venografia

• traumi

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Segni e sintomi di insufficienza surrenalica acuta

• disidratazione

• ipotensione, shock

• nausea e vomito

• dolore addominale tipo addome acuto

• ipoglicemia

• febbre inspiegata

• Ipotermia

• sopore o coma

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Terapia della insufficienza surrenalica acuta

PAZIENTE EMODINAMICAMENTE STABILE

• destrosio 5% in soluzione fisiologica

• idrocortisone 100 mg ogni 6 – 8 ore

PAZIENTE EMODINAMICAMENTE INSTABILE

• desametazone 4 mg e.v.

• idrocortisone 100 mg bolo

• idrocortisone 100 mg ogni 6 ore

• soluzione fisiologica ml 500 + 50 ml di glucosata al 40% :

3000 ml ogni 24 ore con controllo PVC

• dopamina se occorre

• ridurre progressivamente la dose di idrocortisone

• aggiungere fluoroidrocortisone acetato

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COPERTURA STEROIDEA IN INSUFFICENTI SURRENALICI

MALATTIE MINORI, STATI FEBBRILI O STRESS :

• aumentare di 2 - volte la dose di corticosteroide abituale

MALATTIE MODERATE CHE NECESITANO DI RICOVERO :

• idrocortisone 50 mg due volte al di

MALATTIE SEVERE CHE NECESITANO DI RICOVERO :

• idrocortisone 100 mg ogni 8 orePROCEDURE DIAGNOSTICHE IMPORTANTII : • idrocotisone 100 mg e.v. prima della manovraPROCEDURE CHIRURGICHE:• idrocotisone 100 mg e.v. prima della anestesia, dopo 100 mg ogni 8 h

Page 137: COMA sindrome clinica caratterizzata da una mancata risposta a qualsiasi stimolo esterno o bisogno interno.

Errori :

1. Non considerare l’ipocorticosurrenalismo nei pazienti che si presentano per affaticamento cronico,anoressia,nausea, vomito e diarrea, perdita inspegata di peso,disidratazione, ipoglicemia, ipotensione. 2. Non considerare che alcune infezioni quali l’HIV e la TBC possono dare insufficienza surrenalica.

3. Non considerare l’insufficienza surrenalica centrale nei soggetti con storia di intervento sull’ ipofisi, trattamento prolungato con corticosteroidi4. Non avvisare il paziente di portare un segno di riconoscimento della sua malattia in caso venisse trovato privo di coscienza