COLOSSEO esec.-relazione tecnica-paesagg · Palatino e Colle Oppio, senza interruzione di processi...
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illuminazione che verrà realizzata ad una profondità massima di cm.30-40 rispetto ai livelli
di quota in superficie.
Pertanto qualora il Centro Servizi fosse realizzato successivamente alla esecuzione del
presente progetto, con conseguente deterioramento delle opere in situ, dovrà effettuarsi il
ripristino integrale degli interventi già realizzati sollevando il presente Dipartimento Tutela
Ambientale dai relativi oneri economici.
Si rappresenta che il Quadro economico del Progetto Definitivo (approvato dalle
Sovrintendenze preposte) contemplava un totale generale di Euro 918.944,95
(noventodiciottomilanovecentoquarantaquattro/95), successivamente in sede di definizione
dei finanziamenti dei progetti del Giubileo, approvati con delibera di Giunta Capitolina n. 98
del 03/06/2016, Allegato C Codice Intervento I.16.dec.LI.02 lo stanziamento previsto risulta
di Euro 901.070,00 (novecentounomilazerosettanta) pertanto non sono state computate le
operazioni di dislocamento dei reperti e dei conci in tufo presenti nelle aree oggetto degli
interventi progettuali, previste tra lavori in economia i cui importi necessariamente sono
stati decurtati.
RISPETTO PAESAGGISTICO E DELLE PREESISTENZE
Si elencano, di seguito, i parametri rispettati nella redazione delle linee guida di progetto,
ogni singolo atto da intraprendere è stato vagliato con attenzione, in particolare, non è stata
apportata alcuna modificazione di tipo:
- morfologico, quali sbancamenti e movimenti di terra significativi, eliminazione di tracciati
caratterizzanti riconoscibili sul terreno
- modificazioni della compagine vegetale (abbattimento di alberi, eliminazione di
formazioni riparali, ...)
- modificazioni dello skyline naturale o antropico (profilo dei crinali, profilo
dell'insediamento)
- modificazioni della funzionalità ecologica, idraulica e dell'equilibrio idrogeologico
- modificazioni dell'assetto percettivo, paesistico, scenico o panoramico
- modificazioni dell'assetto insediativo-storico
- modificazioni dei caratteri tipologici, materici, coloristici, costruttivi, dell'insediamento
storico urbano-paesaggistico
- modificazioni dei caratteri strutturanti del territorio, arredo vegetale minuto, ecc
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Non è stato apportato alcun tipo di alterazione del sito, per cui risulteranno riconoscibili
integrità e coerenza delle attuali relazioni funzionali, storiche, visive, culturali, simboliche,
ecologiche.
E’ stato rispettato il sistema del “corridoio ecologico”, ecosistema dei Fori, dei colli Celio e
Palatino e Colle Oppio, senza interruzione di processi ecologici e ambientali di scala vasta
o di scala locale in atto, in quanto non è stato previsto alcun intervento di eliminazione di
specie arboree presenti.
Rimarranno inalterate le relazioni visive, storico-culturali simboliche di elementi con il
contesto paesaggistico dell'area e con le componenti del sistema; vi sarà una perfetta
conservazione delle connotazioni costitutive preesistenti al progetto.
Tutti gli interventi previsti sono comunque sempre reversibili.
Le caratteristiche delle aree a verde che incorniciano la Piazza del Colosseo offrono
grande visibilità e suggestioni paesaggistiche che obbligano al rispetto delle preesistenze
archeologiche, valutazioni di impatto visivo, controllo degli sky lines, andamento orografico
dei diversi livelli di quota delle aiuole, osservazione di e da tutte le visuali prospettiche.
Il progetto intende valorizzare l’enorme potenziale del sito con il miglioramento della
“modalità” di fruizione, attualmente limitata alla presenza monumentale del Colosseo,
senza una visione “d’insieme” intesa come sistema urbano sinergico. Considerate quindi le
aree a verde non solo come ”coronamento”, ma “di completamento” del sito, si è passati
alla valutazione delle caratteristiche morfologiche dei vari affacci sulla piazza ritenendo
necessario studiare caso per caso interventi semplici con finalità volte alla gradevolezza
estetica e alla sicurezza e salvaguardia dei luoghi.
La necessità di mettere in sicurezza le aree d’intervento ha dettato molte delle proposte
presenti, come richiesto dalle Autorità Capitoline, in particolar modo la presenza di
recinzioni utilizzate come dissuasori o barriere per impedire sconfinamenti da parte degli
utenti della zona, spesso indisciplinati e incuranti del doveroso rispetto. In alcuni casi si è
ritenuto necessario porre le recinzioni, con il minor impatto visivo possibile, anche per
salvaguardare l’incolumità degli addetti alla manutenzione del verde: siamo in presenza di
terreni molto scoscesi, con pendenze che superano i 30° (cfr. area A).
A tal proposito si sottolinea che la tipologia studiata per le nuove recinzioni risponde alla
conformazione già esistente in situ, realizzata nel quadro dei lavori di impianto urbanistico
dell’area di via di San Gregorio, risalenti agli anni ‘30 (cfr. Relazione Storico-archeologica).
Il modello di recinzione è a croce di S. Andrea alternata a colonnotti in travertino, giocato su
varie altezze, ma conforme alle proporzioni architettoniche della tipologia a cui si ispira.
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A completamento della sistemazione paesaggistica si è voluto introdurre specie arboree
tipiche del luogo con citazioni di riferimento a Roma antica. Si è voluto dare risalto alle
rosacee, molto usate in epoca romana come comprovato dagli scavi di nord ovest nel
vicino Foro della Pace (cfr. immagine sottostante), dove si sono rinvenuti i semi della Rosa
gallica. Lo stesso Plinio parla delle varietà di questa Rosa (Milesia, Campana, Praenestina,
Cirenaica), che da uno studio mirato, anche in collaborazione con gli esperti del Roseto
Comunale, hanno dettato la scelta delle tipologie filologicamente più appropriate da mettere
a dimora nelle aree interessate dall’intervento (cfr. Relazione tecnica Opere a Verde).
I vari reperti archeologici, tratti di cornicioni, colonne, ecc. attualmente sparsi senza
apparente ordine, verranno risistemati sotto la supervisione di sovrintendenti preposti,
presso le zone dove sono posizionate le rose e le altre specie che costituiscono parterres
“a macchia”. E’ prevista l’illuminazione a livello del terreno con luce soffusa non invasiva e
nascosta dalle specie stesse, per offrire un’ immagine notturna molto suggestiva del sito in
tutti i suoi elementi finalmente percepiti come un “unicum” con l’Anfiteatro.
Roma Urbs Imperatorum Aetate – Ist. Topografia antica – Stralcio della ricostruzione di Francesco Scagnetti (1979)
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DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI NELLE VARIE AREE (consultare le tavole dei disegni e foto di riferimento) AREA A Questa zona ha una conformazione a forte pendio, fino a raggiungere l’inclinazione del
suolo oltre i 30°, attualmente arginato nella parte sottostante, quota Piazza del Colosseo,
da un muretto in mattoncini a cortina (dimensioni cm 28 x 14 x 3) faccia a vista poggiato su
una muratura in tufi sbozzati.
Recinzioni
Si propone di rialzare la parte in laterizio di cm 40 (anche per addolcire il pendio),
completarla con una copertina in travertino e posizionare una recinzione a croce di S.
Andrea di cm 55 di altezza. La scelta progettuale della recinzione permette di lasciare una
trasparenza visiva, ma nello stesso tempo rappresenta un efficace dissuasore per evitare
gli attuali “arrampicamenti” sul declivio.
In questa zona è presente anche un percorso asfaltato, attualmente chiuso, che parte da
Via Celio Vibenna e conduce fino all’affaccio, residuo della rampa pedonale di sud est che
collegava le quote tra quella superiore su Via Celio Vibenna e la sottostante Piazza del
Colosseo. La proposta è di fruire di questa zona, riaprendola al pubblico, dando quindi la
possibilità di accedervi per avere altre visuali prospettiche dell’area, previa messa in
sicurezza nel tratto in pendio dell’aiuola A, con il proseguimento della recinzione esistente
in colonnotti in travertino e ferro.
Opere in Pietra
Tutte le copertine in travertino ex novo, dove verranno posizionati i colonnotti in travertino
avranno dimensione di cm 75 con uno spessore di cm 10 e saranno assemblate tra loro
tramite ingallettatura, come già presente in loco.
La copertina in travertino (larga cm 50 e di spessore cm 10) da posizionare sul muro in
mattoncino e tufo lungo di Piazza del Colosseo proverrà dalla zona B del Viale Celio
Vibenna, dove si trova attualmente.
La scalinata tra Area A e Area B, inoltre, verrà completata da colonnotti in travertino, uguali
a quelli esistenti lungo Via Celio Vibenna, senza sostituzione delle copertine che sono già
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di dimensione cm 75, ma andrà creato un incasso adeguato (cm 3 o 4) per l’alloggiamento
dei colonnotti.
AREA B L’area si trova ad una quota superiore rispetto al livello stradale ed è perimetrata da muri in
sostruzione, in mattoncino faccia a vista copertine in travertino, per il contenimento del
terreno.
Recinzioni
Attualmente la zona è totalmente delimitata da una recinzione provvisoria in passoni di
castagno a croce di Sant.Andrea, per evitare situazioni di pericolo, dato che il salto di quota
raggiunge in alcuni tratti oltre i 2 metri. Questa sarà sostituita da una nuova recinzione in
ferro a croce di Sant’Andrea, con disegno identico a quella storica già esistente in situ:
verrà posizionata lungo i muri ed avrà un’altezza contenuta, cm 55, per non disturbare lo
skyline, ma permetterà di creare una barriera in caso di caduta accidentale dei soli addetti
alla manutenzione, essendo le parti in declivio non raggiungibili dai visitatori.
Nella discesa su via Celio Vibenna la recinzione proseguirà identica a quella esistente, in
colonnotti in travertino bocciardato (rinforzati alla base con un perno in ferro per l’incasso
sulla copertina) raccordati da tratti di recinzione in ferro a croce di S.Andrea.
Percorso e Belvedere
La zona superiore dell’area, attualmente interdetta all’utenza, è stata per lunghi anni meta
di numerosi turisti e coppie di sposi poichè da qui si gode di una magnifica vista
panoramica del Colosseo e di tutta l’area circostante. Per questa ragione il progetto
prevede la fruizione del sito con la realizzazione di un percorso paesaggistico, adatto anche
alle persone diversamente abili, che parte dalla quota dell’aiuola C su Via di S.Gregorio fino
a culminare nella sommità dell’area che si estende su un’ampia zona pianeggiante
perfettamente coincidente con la penultima curva di livello. Ciò permette di delineare lo
spazio del “Belvedere” in maniera del tutto naturale, semplicemente seguendo il bordo
dell’area in piano, perimetrandola con una recinzione a croce di S. Andrea, come peraltro
già esistente anche nel frontistante Palatino, ma visivamente più “leggera”, alta un metro
circa. Il “Belvedere” ospita anche il ceppo residuo dello storico pino che dominava la vista
dal lato sud del Colosseo fino al 2000 circa e si prevede di utilizzare l’invaso del ceppo
come contenitore-fioriera di piante tappezzanti che costituiranno un certo effetto visivo. La
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soluzione del Belvedere permette di raggiungere diversi obiettivi: la possibilità di godere di
un’ampia superficie panoramica (mq 450 circa) in sicurezza, una miglior fruizione e
valorizzazione di un’area di enorme rilevanza storico-paesaggistica, la riqualificazione
ambientale che si riflette conseguentemente su tutti i focus circostanti.
Il percorso parte dall’Area C su Via di San Gregorio con un invito di circa m 4.
La pavimentazione del percorso e del piano del “Belvedere” è costituita da un sottofondo di
massetto di cava di varia pezzatura, uno strato in materiale stabilizzato con leganti, tipo
“Bioland” un sistema drenante che permette di utilizzare bassi spessori di scavo, profilo a
“schiena d’asino” e buona compattezza (con aiuto anche di additivi naturali) per pendenze
più ripide, come riportato nelle tavole grafiche di riferimento all’ Area B la pavimentazione
verrà poi bagnata, rullata e compattata all’occorrenza, secondo indicazioni D.L. e
Sovrintendenze. Al centro della lunghezza del percorso, verrà realizzata una piccola
piazzola di disimpegno di forma ovoidale di dimensione circa m 3,50 x 4,50 per agevolare
un’eventuale manovra di inversione tra carrozzine o simili. La cromaticità del percorso è
tendente al crema chiaro. (cfr. particolare foto tav. 5 - Area B), il tutto sempre sotto le
indicazioni della D.L. e Sovrintendenze preposte. Il percorso sarà cigliato con tavole di
altezza cm 20, in castagno, o larice, secondo le indicazioni della D.L. che definirà anche la
quota di profondità per evitare che nel tempo il dilavamento naturale del terreno possa far
affiorare le tavole di contenimento, che al contrario, dovranno trovarsi possibilmente
sempre leggermente in sottosquadro rispetto al piano del percorso. L’area del cosiddetto “
Belvedere” avrà una pavimentazione uguale a quella del percorso con un impatto visivo
minimo, in armonia con tutta la zona verde in adiacenza ove è prevista una serie di
piantumazioni con tipologia di piante di rose ed altre autoctone alternate a specie scelte ad
hoc per varie caratteristiche, descritte più approfonditamente nella relazione vegetazionale.
Opere in Pietra
Il muro di contenimento in mattoncini faccia a vista del terrapieno, che si trova ad una quota
più elevata rispetto alla quota stradale di Via Celio Vibenna, è sormontato da una copertina
continua larga cm 50 che andrà rimossa e riposizionata, come già esposto, nella parte
sottostante dell’area A.
La nuova copertina sul muro sarà di cm 75, spessore cm 10 e sarà quindi necessario
compiere opere di abbassamento del terreno retrostante, per permettere l’alloggiamento
della nuova copertina, più larga di quella da sostituire. Potrebbe essere possibile anche
compensare sotto la nuova copertina, con alcuni ricorsi in mattoncini (identici a quelli
esistenti faccia a vista) dati i lievi dislivelli del terreno che si possono creare con la
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sostituzione della stessa. Il piano delle copertine è inclinato e per posizionare i nuovi
colonnotti bisogna prevedere un incasso di qualche cm per alloggiare i colonnotti, per una
maggior sicurezza e tenuta. Gli stessi colonnotti, inoltre, saranno dotati alla loro base anche
di un perno in ferro di dimensioni cm h=15 x10 per fissaggio sulla copertina.
AREE C e D
Si tratta di due lunghe aiuole che fiancheggiano l’asse stradale, via di S. Gregorio, che
giunge all’arco di Costantino, bordate da cigli in granito di larghezza 12 cm. All’interno
dell’aiuola sulla destra, la C, i numerosi reperti archeologici presenti verranno composti ed
armonizzati con specie vegetali e luci soffuse per una connotazione romantica.
Recinzioni
Le aiuole C e D attualmente si presentano molto aride e vengono regolarmente calpestate
dai visitatori della zona, i reperti svolgono un ruolo marginale e sono quasi irriconoscibili
sotto la vegetazione infestante,. Per questo motivo si prevede di evitare il calpestio delle
aiuole ponendo sul bordo, dietro il ciglio in granito, una recinzione in ferro di altezza cm 35,
con bassissimo impatto visivo ma efficace come dissuasore, a croce di S. Andrea studiata
sulla proporzione del modello della recinzione storica su Via Celio Vibenna.
Nella parte dell’aiuola C che affaccia sul percorso perimetrale del Colosseo è prevista una
recinzione con alternanza di piccoli tratti in muratura, con la stessa orditura dei muri
esistenti nell’area, che fungeranno da sedute (inesistenti in tutta l’area) e tratti di recinzione
in ferro alta cm 35, in una proporzione di 2 pieni (sedute in muratura) e 4 vuoti (recinzione).
Si è cercato di non “chiudere” con eccessiva frequenza degli elementi pieni la leggerezza
dei vuoti sull’immagine dell’ insieme ambientale. (cfr. Tav. 6 Aree C e D). L’aiuola
triangolare, racchiusa da questa recinzione a muretti, ha la parte centrale rilevata con
alcuni reperti che si intendono sistemare componendoli con gruppi di rose galliche e specie
vegetali ad altezza contenuta (max cm 30). La soluzione delle sedute-muretto risolve
parzialmente la necessità di fornire la Piazza del Colosseo di sedute ed arredi appropriati,
da studiare appositamente con un intervento mirato, data l’inesistenza di luoghi in cui
sostare ed ammirare in tranquillità l’intero sito.
Opere in Pietra
In queste aree le aiuole sono bordate da cigli in granito di dimensione di cm 12 di larghezza
e profondità incerta. Detti cigli andranno rimossi e riposizionati su un cordolo in cls (cm
20x30) davanti alle nuove recinzioni e mettendoli ad una quota adeguata in maniera da
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contenere il nuovo livello del terreno e le eventuali tracimazioni dovute ad eccessi idrici
nelle aiuole C e D.
Nell’aiuola C i muretti che saranno costruiti con funzione di sedute avranno la copertina in
travertino di cm 5, ma lo spessore potrebbe subire un lieve cambiamento nel caso la D.L. o
la Sovrintendenza decidessero di aumentarne lo spessore in corso d’opera secondo
l’inserimento nel contesto paesaggistico.
AREE E F G
In queste tre aree situate a nord ovest della Piazza del Colosseo sono presenti diverse
criticità.
Recinzioni
Le aiuole F e G sono attualmente delimitate da una sottile recinzione in ferro zincato non
verniciato, spesso divelta e deformata poichè utilizzata come seduta, si propone la stessa
tipologia di recinzione a croce di S. Andrea (realizzata per le aree A, B, C,D), con altezza
cm 55. Questo tipo di recinzione, più robusta della precedente, permette di uniformare
stilisticamente le recinzioni delle aree d’intervento ed inoltre rappresenta un buon
deterrente per impedire le frequenti invasioni delle aiuole. Si propone di sostituire con la
croce di S. Andrea bassa anche la recinzione dell’aiuola su Via dei Fori imperiali (non
compresa in questo progetto) realizzata ad archetti in ferro cuspidati, per armonizzare ed
identificare una tipologia in tutta la Piazza del Colosseo.
L’aiuola G si trova ad una quota elevata di cm 75 rispetto al piano di calpestio ed ha la
dimensione esatta a quella del basamento della nota statua di grandi proporzioni
dell’imperatore Nerone (cfr. Relazione storica): la recinzione che si trova attualmente
all’interno dell’area cinge tre lecci centrali. E’ previsto lo spostamento della recinzione nei
pressi del gradone perimetrale in blocchi di tufo, lasciando comunque l’attuale funzione
come seduta, sostituendone la tipologia con quella a croce di S. Andrea di altezza cm 35.
Questa operazione permetterà di evitare il continuo calpestio dell’aiuola che nel corso degli
anni ha fortemente inaridito l’aspetto del terreno.
L’aiuola E, attualmente sterrata, si trova ai piedi del Tempio di Venere a Roma ed accoglie
alcuni resti archeologici. Data l’assidua frequentazione del luogo da parte degli utenti, si
propone di pavimentare in selci l’area, evitando di utilizzare il prato che, sebbene più di
effetto, verrebbe ogni anno distrutto dalle persone che seguono le funzioni della Via Crucis
che si svolgono in quell’area.
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Opere in Pietra Area E
Qui è prevista la pavimentazione in selci che andrà uniformata, come tipologia di posa in
opera e dimensione dei materiali, e del tutto identica a quella esistente in Piazza del
Colosseo. L’attuale cigliatura in basalto, effettuata la nuova pavimentazione, andrà
riposizionata nella medesima posizione precedente
Opere in Pietra Aree F e G
In queste aree è presente una cigliatura, rispettivamente in basalto e peperino, che con la
nuova recinzione dovrà essere rimosa e riposizionata in loco davanti alle nuove recinzioni
con le dovute accortezze.
In alcuni tratti dell’aiuola F, ove mancante, andrà integrata la cigliatura in basalto di
dimensioni identiche a quella esistente
I conci in tufo dell’aiuola G che fungono da seduta, devono essere riposizionati in caso di
dissesti dovuti alle lavorazioni per far posto alla nuova recinzione a croce di S. Andrea di h
cm 35 che si trova immediatamente alle spalle della sopracitata seduta.
OPERE DI VALORIZZAZIONE
Aree B – C – D – E - F REPERTI STORICI PRESENTI NELLE AREE D’INTERVENTO
Nelle aree B – C - D – E – F sono presenti numerosi reperti archeologici, grossi tufi, ecc.
che in qualche caso andranno spostati per poter eseguire alcune lavorazioni. All’interno
dell’aiuola sulla destra, la C, che prosegue fino ad affacciarsi sulla piazza del Colosseo,
sono presenti numerosi reperti ammassati senza un apparente ordine. Il dislocamento, sarà
appositamente studiato dai progettisti, dalla D.L. e dai Sovrintendenti, che cureranno,
unitamente alla composizione di specie vegetali, in particolare rose galliche in varietà al fine
di favorire un sistema di valorizzazione storico paesaggistica dell’area. Lo spostamento
sarà a discrezione della D.L. e Sovrintendenze che decideranno anche le modalità
dell’operazione. Tali operazioni saranno eseguite sempre in presenza di un archeologo.
Gli oneri al momento non computati nel presente progetto, in attesa delle disposizioni delle
Sovrintendenze, saranno oggetto di successivi accordi.
PASSEGGIATA SU VIA CELIO VIBENNA
Sulla sommità dell’area, lungo Via Celio Vibenna, molto frequentata da turisti e passanti, si
prevede la piantumazione di specie di rosa del tipo più odoroso (cfr. Relazione Tecnica
Opere a Verde) per accompagnare con delizia la passeggiata sul percorso fino alla
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scalinata che conduce al percorso perimetrale del Colosseo. La scalinata, inoltre, verrà
completata da colonnotti in travertino, uguali a quelli esistenti lungo Via Celio Vibenna, con
recinzione in ferro di tipo e colore identici a quella attuale. Verranno eliminati i due oleandri
che impattano la visuale del Colosseo e sostituiti da gruppi di rose.
AREA SPECIALE
L’area D sarà di particolare rilevanza poiché ospiterà, oltre a tipologie di rose specifiche,
una zona al centro del prato con la collocazione delle rose vincitrici del “Premio
Internazionale Rose”, un premio che si tiene da 75 anni a Roma organizzato ogni maggio
dal Dipartimento di Tutela Ambientale in collaborazione con il Roseto Comunale. L’area
dovrà essere particolarmente curata nella sua realizzazione sotto la supervisione degli
esperti del Roseto Comunale e della D.L.
CARTELLINI CON SPECIFICHE SULLA TIPOLOGIA DELLA PIANTA
Accanto ad ogni tipologia di pianta presente nelle varie aree ( A B C D) saranno posizionati
cartellini, circa 60 in totale, studiati con apposita grafica, ad ingombro contenuto ma agevoli
per la lettura (dimensioni cm 30x 20 circa) con stampa su lastra metallica d-bond e cornice
in ferro zincato e verniciato con lo stesso colore delle recinzioni. I cartellini riporteranno
curiosità e cenni storici in lingua italiana, inglese e latino.
Il disegno dei suddetti sarà curato dai progettisti in collaborazione con le Sovrintendenze.
IMPIANTI
ILLUMINAZIONE
Particolare attenzione verrà apportata alla valorizzazione anche notturna dell’intervento,
con illuminazione progettata in collaborazione con gli esperti dell’ACEA Spa, studiata con
appositi proiettori che saranno posizionati nei parterres vegetali. Tutta la documentazione
tecnica è reperibile in una sezione a parte del presente progetto.
Nello specifico, in zone dove sono presenti le copertine in travertino (aree A e B) il terreno
dovrà trovarsi ad una quota sottostante all’aggetto delle copertine di circa cm 15 per
permettere l’alloggiamento nascosto dei proiettori e delle gabbiette antifurto di cui sono
dotati.
Il sistema luminoso scelto per i proiettori è a led della “Diamante Lighting” modelli: Jilspot 4
e Ghostbeam 4”, posizionati ad illuminare le piante di rose con una luce soffusa che non