Colloqui dottrinali SOMMARIO

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Priorato Madonna di Loreto via Mavoncello, 25 - 47900 Rimini Tel. 0541-727767 - fax 0541-312824 - e-mail: [email protected] I l 26 ottobre scorso sono cominciati i colloqui teologici fra i rappresentanti della Fraternità San Pio X, e quelli del Vaticano. In questa prima riunione si sono evidenziate le maggiori questioni di carattere dottrinale che saranno trattate e discusse nel corso dei colloqui cioè: “le questioni relative al concetto di Tradizione, al Messale di Paolo VI, all’interpretazione del Concilio Vaticano II in continuità con la Tradizione dottrinale cattolica, ai temi dell’unità della Chiesa e dei principi cattolici dell’ecumenismo, del rapporto tra il Cristianesimo e le religioni non cristiane e della libertà religiosa” 1 . Tutti i temi insomma che da anni la Fraternità San Pio X ha messo in rilievo nella sua difesa della dottrina tradizionale, espressa dal magistero costante della Chiesa, contro gli errori contemporanei. Che finalmente si possa discutere a Roma di questi temi è un passo molto importante e tutti dobbiamo prendere a cuore di accompagnare queste discussioni dottrinali con la preghiera, in particolare la crociata di rosari lanciata dal nostro Superiore generale, per il trionfo del Cuore Immacolato di Maria. Trionfo che avverrà sicuramente con la fine di questa crisi terribile che attanaglia la Chiesa oggi, di cui queste discussioni mi sembrano essere un evento capitale. Poter discutere liberamente sull’ortodossia o meno del Concilio Vaticano II, analizzare i testi di un concilio pastorale imposto come dogmatico e praticamente come unica referenza magisteriale negli ultimi 40 anni, segna già la fine di un “mostro sacro”. Così lo percepiscono i suoi difensori che, promotori del dialogo in ogni direzione, appaiono spaventati da queste discussioni dottrinali. Padre Hünermann, che è stato professore all’università di Tübingen in Colloqui dottrinali Colloqui dottrinali Colloqui dottrinali Colloqui dottrinali Colloqui teologici Colloqui teologici Colloqui teologici Colloqui teologici (Don Pierpaolo Petrucci) (Don Pierpaolo Petrucci) (Don Pierpaolo Petrucci) (Don Pierpaolo Petrucci) .1 L’incarnazione L’incarnazione L’incarnazione L’incarnazione ............... ............... ............... ............... 2 Un ritorno degli Un ritorno degli Un ritorno degli Un ritorno degli anglicani anglicani anglicani anglicani (Don Mauro Tranquillo) (Don Mauro Tranquillo) (Don Mauro Tranquillo) (Don Mauro Tranquillo) .. .. .. ..3 L’apologetica. San Tommaso e L’apologetica. San Tommaso e L’apologetica. San Tommaso e L’apologetica. San Tommaso e l’Incarnazione l’Incarnazione l’Incarnazione l’Incarnazione ................ ................ ................ ................ 5 Sant’Antonio di Padova a Sant’Antonio di Padova a Sant’Antonio di Padova a Sant’Antonio di Padova a Rimini Rimini Rimini Rimini .......................... .......................... .......................... .......................... 6 L’Immacolata L’Immacolata L’Immacolata L’Immacolata Concezione Concezione Concezione Concezione .................... .................... .................... .................... 8 Notizie in breve Notizie in breve Notizie in breve Notizie in breve ............. ............. ............. ............. 9 L’orazione nella vita L’orazione nella vita L’orazione nella vita L’orazione nella vita contemplativa . contemplativa . contemplativa . contemplativa . ............ ............ ............ ............ 10 10 10 10 Sante messe di Natale Sante messe di Natale Sante messe di Natale Sante messe di Natale . 12 12 12 12 Prossimi appuntamenti Prossimi appuntamenti Prossimi appuntamenti Prossimi appuntamenti 12 12 12 12 SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO N. 70 N. 70 N. 70 N. 70 - Ottobre Ottobre Ottobre Ottobre-Novembre Novembre Novembre Novembre- Dicembre 2009 Dicembre 2009 Dicembre 2009 Dicembre 2009 Supplemento a Tradizione Cattolica Supplemento a Tradizione Cattolica Supplemento a Tradizione Cattolica Supplemento a Tradizione Cattolica Anno XX n°4 (72) Anno XX n°4 (72) Anno XX n°4 (72) Anno XX n°4 (72) Sant’Agostino

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Priorato Madonna di Loreto via Mavoncello, 25 - 47900 Rimini

Tel. 0541-727767 - fax 0541-312824 - e-mail: [email protected]

I l 26 ottobre scorso sono cominciati i colloqui teologici fra i rappresentanti della Fraternità San Pio X, e quelli

del Vaticano.

In questa prima riunione si sono evidenziate le maggiori questioni di carattere dottrinale che saranno trattate e discusse nel corso dei colloqui cioè: “le questioni relative al concetto di Tradizione, al Messale di Paolo VI, all’interpretazione del Concilio Vaticano II in continuità con la Tradizione dottrinale cattolica, ai temi dell’unità della Chiesa e dei principi cattolici dell’ecumenismo, del rapporto tra il Cristianesimo e le religioni non cristiane e della libertà religiosa”1. Tutti i temi insomma che da anni la Fraternità San Pio X ha messo in rilievo nella sua difesa della dottrina tradizionale, espressa dal magistero costante della Chiesa, contro gli errori contemporanei.

Che finalmente si possa discutere a Roma di questi temi è un passo molto importante e tutti dobbiamo prendere a cuore di accompagnare queste discussioni dottrinali con la preghiera, in particolare la crociata di rosari lanciata dal nostro Superiore generale, per il trionfo del Cuore Immacolato di Maria. Trionfo che avverrà sicuramente con la fine di questa crisi terribile che attanaglia la Chiesa oggi, di cui queste discussioni mi sembrano essere un evento capitale.

Poter discutere liberamente sull’ortodossia o meno del Concilio Vaticano II, analizzare i testi di un concilio pastorale imposto come dogmatico e praticamente come unica referenza magisteriale negli ultimi 40 anni, segna già la fine di un “mostro sacro”. Così lo percepiscono i suoi difensori che, promotori del dialogo in ogni direzione, appaiono spaventati da queste discussioni dottrinali. Padre Hünermann, che è stato professore all’università di Tübingen in

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���� L’incarnazioneL’incarnazioneL’incarnazioneL’incarnazione ............................................................2222

���� Un ritorno degli Un ritorno degli Un ritorno degli Un ritorno degli anglicanianglicanianglicanianglicani (Don Mauro Tranquillo)(Don Mauro Tranquillo)(Don Mauro Tranquillo)(Don Mauro Tranquillo) ........3333

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���� Notizie in breveNotizie in breveNotizie in breveNotizie in breve ....................................................9999

���� L’orazione nella vita L’orazione nella vita L’orazione nella vita L’orazione nella vita contemplativa .contemplativa .contemplativa .contemplativa . ................................................ 10101010

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Dicembre 2009Dicembre 2009Dicembre 2009Dicembre 2009 Supplemento a Tradizione Cattolica Supplemento a Tradizione Cattolica Supplemento a Tradizione Cattolica Supplemento a Tradizione Cattolica

Anno XX n°4 (72)Anno XX n°4 (72)Anno XX n°4 (72)Anno XX n°4 (72)

Sant’Agostino

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Germania, dopo aver affermato che “i testi del Concilio Vaticano II sono essenziali per la Chiesa” e che “le sue dichiarazioni sulla libertà religiosa, la libertà delle coscienze e l’ecumenismo ne fanno un evento di portata storica mondiale”, afferma che, con questi incontri, si prende “un cammino ad alto rischio”, che comporta “enormi difficoltà” poiché è come mettere i testi del concilio a disposizione dei membri della Fraternità che li considera come semplici istruzioni pastorali e non definizioni magisteriali. 2

L’edificio comincia a crollare. Coloro che lo hanno costruito ne sentono gli scricchiolamenti e

cercano di appuntellarlo come possono. Allo stesso tempo, teologi della vecchia scuola romana cominciano ad esprimersi pubblicamente senza paura su questi temi scottanti.3

La pietra è lanciata nello stagno della pacifica e supina accettazione del concilio e dell’autodemolizione della Chiesa che ha prodotto.

Don Pierpaolo Maria Petrucci 1. Comunicato della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, 26-10-2009

2. DICI n° 205, 14 novembre 2009

3. Mons. Gherardini: Concilio Ecumenico Vaticano II, un discorso da fare. Ed. Casa Mariana, Frigento, 2009

I n questo tempo di p r eparazi one a l Natale è importante

studiare e meditare i motivi profondi che hanno portato la SS. Trinità a realizzare uno dei più grandi misteri della nostra fede: l’Incarnazione del Verbo. Per questo non vi è niente di meglio che rivolgersi al “dottore comune” san Tommaso d’Aquino. Nella terza parte della sua Somma Teologica, all’inizio del trattato sul Verbo Incarnato, comincia a chiedersi se era conveniente che Dio si incarnasse (Q. 1 art.1). Molto interessante l’argomento di autorità che egli riporta nel suo “Sed contra”: ““““È convenientissimo che le realtà visibili mostrino quelle divine invisibili; per questo fine infatti è stato creato il mondo, come asserisce l‘Apostolo [Rm 1, 20]: «Le perfezioni invisibili di Dio possono essere contemplate con l‘intelletto nelle opere da lui compiute». Ma il mistero dell‘incarnazione, dice il Damasceno [De fide orth. 3, 1], «rivela insieme la bontà, la sapienza, la giustizia e la potenza di Dio: la bontà, poiché egli non disdegnò la debolezza della sua creatura; la giustizia, poiché fece sconfiggere il demonio proprio da colui che ne era stato vinto, e strappò l‘uomo dalla morte senza forzare la sua libertà; la sapienza, poiché trovò la soluzione più adatta in una situazione difficilissima; l‘infinita potenza o virtù, infine, poiché non c‘è nulla di più grande di un Dio fatto uomo». Era dunque conveniente che Dio si incarnasse”.

San Tommaso poi dà in maniera chiara la soluzione alla questione: “A ciascuna cosa è conveniente ciò che è secondo la sua natura: come all‘uomo il ragionare, essendo egli per sua natura ragionevole. Ma la natura di Dio è la bontà stessa, come spiega Dionigi [De div. nom. 1]. Perciò

conviene a Dio tutto ciò che è proprio della bontà. Ora, la bontà tende a comunicarsi, osserva ancora Dionigi [ib. 4]. Di conseguenza alla somma bontà si addice di comunicarsi alla creatura in modo sommo. E ciò avviene precisamente quando Dio «unisce a sé una natura creata in modo che una sola persona risulti di tre

elementi: il Verbo, l‘anima e la carne», come dice S. Agostino [De Trin. 13, 17]. È chiaro dunque che l‘incarnazione di Dio era conveniente”.

Meditiamo su questo amore infinito di Dio per gli uomini, per amarlo a nostra volta, così che la sua Incarnazione non sia vana per noi.

L’incarnazioneL’incarnazioneL’incarnazioneL’incarnazione

I sacerdoti e

le suore del

Priorato

Madonna di

Loreto

augurano a

tutti i lettori di

Veritas un

Santo Natale

ed un nuovo

anno ricco di grazie e benedizioni dal

Signore.

Ringraziano tutti i benefattori che

permettono la vita e l’apostolato del

Priorato e pregano il Signore di

ricompensare al centuplo la loro

generosità

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Un ritorno degli AnglicaniUn ritorno degli AnglicaniUn ritorno degli AnglicaniUn ritorno degli Anglicani

S i è molto parlato in questi ultimi giorni del ritorno di una porzione del mondo anglicano alla comunione con

Roma, con i suoi vari aspetti più o meno problematici.

Pochi, però, forse sanno che, seppure per qualche anno solamente, l’intera Inghilterra ritornò alla sottomissione al Pontefice Romano, sotto il regno della Regina Maria Tudor (1553-1558). Enrico VIII, che tra il 1531 e il 1534 aveva consumato la sua separazione dalla Chiesa Romana, aveva avuto dalla legittima moglie Caterina d’Aragona questa figlia, Maria, che fu educata da cattolica. Gli altri figli, nati dalle donne che Enrico pretese di sposare in seguito, naturalmente furono allevati nell’anglicanesimo: Edoardo, unico maschio, fu il primo a succedere al padre nel 1547: sotto di lui, che era un bambino, l’anglicanesimo fu imbevuto di idee protestanti e il calvinismo sbarcò in Inghilterra (mentre sappiamo che il padre tendeva a conservare per quanto possibile il dogma cattolico, pur nello scisma). Morto a 16 anni Edoardo, gli succedette la più anziana delle sorellastre, Maria appunto, che aveva continuato a professare la vera fede e che desiderava che il Regno tornasse in seno alla Chiesa. Fin dalla sua elevazione al trono questa fu la sua principale preoccupazione, provvedendo a trovarsi uno sposo cattolico nella persona del giovane Filippo II di Spagna, figlio dell’Imperatore Carlo V, che doveva così rafforzare la posizione di Maria.

In effetti non tutti nel Regno erano pronti a tale passo, anzi oltre ai predicanti luterani e calvinisti temevano il ritorno dell’antica religione soprattutto i possessori dei beni ecclesiastici rubati e venduti da Enrico VIII.

Non è qui la sede di esaminare tutte le complesse tappe del ristabilimento del cattolicesimo sotto Maria, ci preme solo di esaminare come furono affrontate in quell’occasione le difficoltà che dovevano inevitabilmente sorgere e come la Santa Sede si comportò di fronte a questa situazione.

Tra la fine del 1553 e l’inizio del 1554, prima ancora del ristabilimento ufficiale della sottomissione al Papa, la Regina e il Parlamento avevano soppresso le cerimonie protestantizzate, create sotto Edoardo VI (del tutto simili alla nuova liturgia di Paolo VI) in favore dei riti cattolici, e un ordine del consiglio regio aveva ordinato la ricostruzione degli altari abbattuti anche nelle campagne.

L’antico diritto canonico fu pure ristabilito con l’abolizione delle leggi ecclesiastiche di Edoardo VI: non avevano quindi più posto i preti ammogliati. Questi furono destituiti: circa un quinto del Clero fu colpito da tale misura, a Londra un quarto. Molti furono riammessi dopo aver fatto penitenza e rinviato le donne. Notiamo qui che si trattava in molti casi di sacerdoti ordinati prima dello scisma, i matrimoni dei quali erano del tutto invalidi. Comunque tale misura fu generale. Quanto ai Vescovi, quelli protestantizzati furono senz’altro dimessi; il problema era che per nominarne di nuovi era necessario l’assenso del Papa e quindi il ristabilimento pieno di relazioni normali tra il Regno e il Capo della Chiesa, come era nei voti più ardenti della Regina.

L’uomo che il Papa aveva incaricato di gestire la situazione come suo Legato era il Cardinal Reginald Pole, inglese, la cui famiglia era stata perseguitata ai tempi dello scisma per fedeltà al Pontefice, e che da lunghi anni viveva in esilio. Questi attendeva nei Paesi Bassi il momento opportuno per entrare in Inghilterra. Il Papa Giulio III, uno dei grandi artefici del Concilio di Trento, lo aveva scelto per le sue origini, le sue

Maria Tudor

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grandi capacità, la sua lealtà indiscussa alla Sede Romana e alla vera fede. La Regina inviò al Legato una lettera che presentava una lista di dieci o dodici candidati alle sedi vacanti; il Pole, munito delle facoltà opportune, anche per assolvere chi tra di essi si era macchiato di eresia, e avuta dagli stessi candidati la richiesta di riconciliazione e sottomissione, permise che si procedesse all’ordinazione di sei Vescovi; la Regina chiese poi al Papa con una lettera autografa di confermarli personalmente. Era il primo atto pubblico e ufficiale di riconoscimento dell’autorità di Roma. Giulio III lesse la lettera per cinque volte con le lacrime agli occhi davanti ai Cardinali in Concistoro.

All’arrivo del Legato in Inghilterra si opponeva ora solo il problema della restituzione dei beni ecclesiastici; il Pole fu munito di ampi poteri in materia, onde non richiederla in giustizia (benché egli pensasse che si dovesse chiedere sottomissione incondizionata, e solo dopo preoccuparsi dei beni; altrimenti si poteva dare impressione di mercanteggiare il ritorno alla Chiesa Romana); poi, essendosi concluso anche il matrimonio con Filippo II e risolte alcune difficoltà, il Pole poté partire per l’Inghilterra nel novembre 1554 per ufficializzare la riconciliazione del Regno con la Chiesa. Sbarcato a Dover e ricevuto con tutti gli onori e tra le acclamazioni del popolo, revocato il bando emanato contro di lui da Enrico VIII, il Cardinale entrò a Londra risalendo il Tamigi con un corteo di barche e tutte le insegne di Legato, accolto dalla Regina e dal Re.

Riunite le Camere in presenza dei Sovrani, il Pole annunciò i suoi poteri e la sua missione di riportare la pace spirituale, purché ammettessero i loro errori e abolissero tutto ciò che offendeva l’autorità del Papa. Poi tutti, compresi il Re e la Regina, si buttarono in ginocchio ed ottennero l’assoluzione in nome della Trinità. Un solenne Te Deum nella cappella reale chiuse la festa.

Due giorni dopo Pole fece il suo ingresso pubblico in Londra tra il generale entusiasmo, assisté a un pontificale, e mentre tornava a palazzo la folla si accalcava intorno a lui per avere la benedizione.

Poi il Cardinale promulgò i brevi che rendevano validi i matrimoni celebrati senza

dispense e altri atti; si dichiarò che i possessori dei beni ecclesiastici non sarebbero stati molestati; furono graziati i prigionieri politici e religiosi, tranne i predicanti protestanti; un’ambasciata era inviata a Roma per significare la sottomissione del Regno; il Papa inviò la Rosa d’oro alla Regina, lo stocco e il berrettone al Re. L’ambasciata arrivò a Roma appena dopo l’elezione di Paolo IV. Il partito anticattolico era però molto vivo, e tentò varie sedizioni. Le leggi penali contro gli eretici furono ristabilite, ma sui circa duecento condannati a morte per eresia ben pochi erano esenti da altri crimini, quali congiura e partecipazione a rivolte armate contro il governo. Tra questi, cinque vescovi eretici, compreso il

famoso Cranmer, che finse anche diverse ritrattazioni; nel contempo, in seguito a pubbliche dispute, molti si convertirono.

La Regina, per dare l’esempio, rinunciò spontaneamente ai beni ecclesiastici venuti in mano alla Corona, benché non fosse richiesto; per ordine di Paolo IV i chierici ordinati invalidamente dovevano farsi riordinare (Roma considerava già invalida la nuova forma dell’episcopato, inventata sotto Edoardo VI); altri sei Vescovi furono consacrati per riempire le sedi vacanti, con uomini dotti e provati, spesso provenienti da persecuzione (tutti tranne uno rimarranno fedeli al momento del ristabilimento del protestantesimo sotto Elisabetta); religiosi di vari ordini poterono riaprire i loro conventi e monasteri e ospedali; furono ristampati i libri liturgici andati distrutti sotto Edoardo VI e manuali di predicazione.

Purtroppo tale opera fu vanificata dalla maldestra politica di Paolo IV e dalla morte quasi contemporanea, nel novembre 1558, di Maria e del Card. Pole, che aveva ingiustamente perso la fiducia del Papa. La nuova regina, Elisabetta, figlia di Anna Bolena, che aveva finto di essere cattolica, riportò il protestantesimo, ma non poté farlo senza grande resistenza dei cattolici e dei Vescovi. Che il sangue di questi martiri porti di nuovo a un vero ritorno dell’Inghilterra alla fede di Pietro che aveva un tempo così valorosamente sostenuto.

Don Mauro Tranquillo

Papa Giulio III

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L’apologeticaL’apologeticaL’apologeticaL’apologetica

Q uesta parola, che deriva dal greco, significa difesa, dimostrazione. E’ quella p a r t e d e l l a t e o l og i a , d e t t a fondamentale, che ci porta e dimostra i

motivi di credibilità di tutta la Rivelazione, predicata da Cristo e propostaci dalla Chiesa. La credibilità si può definire come l’attitudine di una verità ad esser creduta, poiché si può sapere con segni certissimi (motivi di credibilità) che è rivelata da Dio. Questa proprietà ne genera un’altra chiamata “credentità” per cui una verità non solo è credibile, ma deve esser creduta in quanto appare come imposta al nostro assenso dalla autorità di Dio. In altre parole se Dio si rivela a noi con segni certi, constatabile dalla nostra ragione naturale, abbiamo l’obbligo di credere tutto ciò che ha rivelato.

L’uomo, prima di giungere all’atto di fede, e perché quest’atto sia prudente, deve essere sicuro che è Dio che ha parlato. Questo glielo indicano i motivi razionali di credibilità con cui può constatare come il credere alla parola di Dio sia pienamente conforme alla sua ragione.

In particolare si può dimostrare con la sola ragione l’esistenza di Dio, si può dimostrare che Dio ha parlato per mezzo di Gesù Cristo e che è stato affidato alla Chiesa il deposito della Rivelazione, insieme al potere di insegnarcelo con parola certa e infallibile.

Stabilito e provato questo con segni certissimi, l’uomo constata che la verità propostagli a credere dalla Chiesa non solo è credibile, ma deve essere creduta, perché è Dio stesso, verità infallibile, che gliela ha rivelata con la sua autorità. Perciò anche quando crede a un mistero che la sua ragione non arriva a comprendere, sa con certezza che è nella verità, perchè è sicuro che è stato rivelato da Dio. Quindi la sua fede è ragionevole.

L’Apologetica dimostra razionalmente i

fondamenti della fede. Però essa è come il fondamento estrinseco cioè esteriore della Teologia, la quale ha come fondamento intrinseco cioè interno e più diretto le fonti della Rivelazione fra cui principalmente la S. Scrittura e la Tradizione. Occorre non confondere questa dimostrazione naturale con l’ordine soprannaturale, necessario per credere a ciò che Dio ci ha rivelato e la Chiesa ci propone a credere (Fede). L’Apologetica prepara la via alla fede, togliendo gli ostacoli che si incontrano, ma per generare nell’animo la fede, oltre alla rispondenza volontaria dell’assenso dell’uomo, è necessario il concorso di Dio; ciò che Egli fa con la sua grazia.1

G.C.

1 Cfr. Somma di Teologia Dogmatica, Giuseppe Casali. Ed.

Regnum Christi, Lucca 1956.

Sant’Ambrogio

Elenco dei vincitori dell’estrazione a premiElenco dei vincitori dell’estrazione a premiElenco dei vincitori dell’estrazione a premiElenco dei vincitori dell’estrazione a premi Priorato Madonna di Loreto, 8 dicembre 2009Priorato Madonna di Loreto, 8 dicembre 2009Priorato Madonna di Loreto, 8 dicembre 2009Priorato Madonna di Loreto, 8 dicembre 2009

1. W.E. Hotel Carlton per due persone. N° 1175 Marisa Rao

2. Dizionario Enciclopedico 13 vol. N° 93 Luigi Carli

3. Ristorante Il lurido per 2 persone. Enrico Rossi 4. Set Macchina fotografica. Francesco Giovannini 5. Ristorante Belvedere, S. Giovanni in Galilea. N°

144 Alda Rondani 6. Mappamondo, ditta Zoffoli. N° 388 Alberto Cadel 7. Novissima Enciclopedia Universale. N° 74 Celsi

Enrico 8. Ristorante la Marianna, borgo S. Giuliano, per 2

persone. N° 114 9. Ristorante la Marianna, borgo S. Giuliano, per 2 persone. N° 33 Attilio Severini

10. Lettore DVD/DVX "Samsung" con porta USB. N° 90 Luigi Carli

11. Grande Dizionario Enciclopedico. Luca Rossi 12. 4 asciugamani spugna "Caleffi". N° 921 Celli 13. Servizio Tavola con 6 tovaglioli. N° 921

Mancinelli 14. Frullatore "Black & Deker". N° 412 Matteo

D’Amico 15. Radio sveglia digitale "Majestic". N° 406

Cicchetti 16. Giacca a vento. N° 354 17. Tuta calcio bambino+Kway. Ernesto Galvanini 18. Pallone nike. Maria Rondani 19. Tuta calcio bambino+Kway. N° 234 20. Tuta calcio bambino+ Kway. Vanessa

Ringraziamo calorosamente tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di q uesta estrazione a

premi.

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Sant’Antonio di Padova a RiminiSant’Antonio di Padova a RiminiSant’Antonio di Padova a RiminiSant’Antonio di Padova a Rimini

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L’Immacolata ConcezioneL’Immacolata ConcezioneL’Immacolata ConcezioneL’Immacolata Concezione

L’ 8 dicembre scorso abbiamo festeggia-to, come ogni anno, l’Immacolata Concezione ma in cosa consiste ques-

ta verità di fede, definita dal Papa Pio IX nel 1854?

La formula adoperata dal Papa è contenuta nel-la Bolla «Ineffabilis Deus», ed è questa: «La San-tissima Vergine, nel primo istante del suo conepi-mento, per singolare grazia e privi-legio di Dio onnipotente, in previ-sione dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano, fu preservata immune da ogni mac-chia di geccato originale». Questa formula si riallaccia agli approfon-dimenti teologici già espressi nella liturgia (Messa ed Ufficio) appro-vata da Sisto IV con la bolla «Cum praecelsa».

Cerchiamo di approfondire il senso di questa definizione. L'Autore (o causa efficiente), è Dio stesso, il quale, in previsione dei meriti Gesù Cristo, Salvatore del genere umano, concesse alla Ver-gine una tale singolare grazia e privilegio.

Il «soggetto» (o causa materiale) di un tale sin-golare privilegio fu la persona della Vergine (non già l'anima o il corpo) nel primo istante della sua esistenza come persona, ossia nell'istante in cui l'anima di Maria fu da Dio creata ed infusa al cor-po formato dai genitori di Lei, cioè (come si espri-mono i Teologi) nella sua «concezione passiva com-pleta» e non già nella sua «concezione atti-va» (l'atto generativo dei suoi genitori) o nella sua «concezione passiva incompleta» (prima cioè della creazione ed infusione dell'anima al corpo).

L'«oggetto» (o causa formale) è costituito dalla preservazione dal peccato originale e quindi nella presenza della grazia santificante fin da quel pri-mo istante dell'infusione dell'anima al corpo e del-la costituzione della persona.

Per ben comprendere questo punto essenziale, occorre tener presente che il singolare privilegio (e perciò unico, concesso a Maria soltanto) dell’Im-macolata Concezione si inserisce nella trama del mistero della creazione dei nostri progenitori, Ada-mo ed Eva, e del loro peccato di disobbedienza a Dio, con le disastrose conseguenze sia per loro che per tutti i loro discendenti. Iddio, infatti, diede al-l'uomo tre sorta di doni. I doni naturali, necessari per avere un essere umano (anima e corpo); i doni preternaturali, ossia, convenienti alla natura

umana, ma non dovuti alla medesima (l'integrità, cioè la sottomissione dell'appetito sensitivo all'ap-petito razionale; l'impassibilità, ossia l'immunità dal dolore; l'immortalità o immunità dalla morte); infine i doni soprannaturali, cioè superiori alla natura umana e del tutto indebiti (la grazia santi-ficante che lo rese figlio adottivo di Dio, partecipe della divina natura, erede del Cielo). Adamo rice-

vette da Dio tutti questi doni per sé e li avrebbe trasmessi, come in eredità, a tutti i suoi discendenti, a condizione però di rendere un libe-ro atto di sottomissione a Dio aste-nendosi dal frutto proibito. I nostri progenitori, messi alla prova, rifiu-tarono quest'atto di omaggio, di-sobbedendo, e così perdettero, per loro stessi e per tutti i loro discen-denti, i doni gratuiti, non dovuti (i doni soprannaturali cioé la grazia santificante, e i doni preternatura-li). Tutti i discendenti di Adamo perciò, invece di nascere con la gra-zia santificante, figli adottivi di Dio, nascono senza di essa, senza responsabilità personale e perciò vengono a trovarsi nella condizione

nella quale si trovano i figli di re spodestati o di ricchi falliti, non già per loro colpa, ma per colpa del loro padre, col quale sono solidali. Ciò premes-so, anche Maria, come discendente da Adamo per via di naturale generazione, avrebbe dovuto nas-cere senza la grazia santificante; avrebbe dovuto contrarre la colpa originale, la colpa ereditaria. Siccome però era destinata ad essere la degna abi-tazione del Figlio di Dio, venne da Dio stesso pre-servata dalla contrazione di una simile colpa, e perciò fin dal primo istante della sua concezione (l'istante in cui l'anima venne infusa al corpo) ebbe la grazia santificante. Venne quindi a trovarsi, per singolare privilegio di Dio, più o meno nella condi-zione stessa in cui si trovarono i nostri progenitori prima della loro disastrosa disobbedienza al pre-cetto divino.

Mentre quindi tutti gli altri uomini, per i meriti di Cristo Redentore, vengono liberati dalla colpa contratta (mediante il santo Battesimo), Maria ed Essa sola, fra tutti, fu preservata dal contrarla, e perciò è stata redenta da Cristo in modo più su-blime di quello con cui sono stati redenti tutti gli altri cioé con una redenzione preservativa. Mentre infatti tutti gli altri sono stati rialzati da Cristo dopo la caduta, Essa, ed Essa sola, è stata preser-vata dal cadere. Non si trattò, quindi, di una sem-

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plice immunità dalla colpa originale, ma di una immunità che rivestì il carattere di una preserva-zione. Ciò appare evidente dai documenti pontifici criticamente vagliati. Da essi si deduce che una tale preservazione non è semplicemente un non-

contrarre il peccato originale, ma include un'espli-cita relazione al male, ossia al peccato originale dal quale la Vergine fu preservata, di modo che l'avrebbe necessariamente contratto se non ne fosse stata preservata. Un'idea, questa, che appare assai chiara nella liturgia approvata da Sisto IV, nella Costituzione di Alessandro VII, nella Bolla «Ineffabilis Deus», negli «Oremus» della festa del-l'Immacolata Concezione in uso presso la Chiesa universale e nell'Enciclica «Fulgens Corona» di Pio XII.

Lo "scopo" (o causa finale) del singolare privile-gio fu perché Maria fosse una degna abitazione del Figlio dì Dio, una degna Madre di Dio, una degna Corredentrice del genere umano.1

G.R.

1 Cfr Dizionario di Mariologia, Editrice Studium – Roma 1961

G. Roschini

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La Croce in ItaliaLa Croce in ItaliaLa Croce in ItaliaLa Croce in Italia La sentenza della corte europea che ha decretato la rimozione dei crocifissi dalle aule scolastiche ha suscitato tante belle reazioni in Italia. Molti presidi hanno

chiesto di provvedere affinché tutte le aule abbiano il crocifisso. Nelle scuole di Parma c’è stata una vera e propria mobilitazione, nelle scuole elementari, alle medie ed alle superiori, i crocifissi sono stati appesi anche nelle aule che ne erano sprovvisti. A Imperia come a Sanremo e decine di altre città le amministrazioni comunali hanno dato ordine di portare il crocefisso dove non c’era. A Sassuolo, in provincia di Modena, il sindaco ha acquistato 50 crocifissi per gli istituti scolastici che ne fossero sprovvisti. A Trapani il presidente e gli assessori della giunta provinciale hanno pagato di tasca loro 72 crocifissi da portare nelle aule scolastiche dove il crocefisso manca. A Trieste il sindaco Roberto Dipiazza ha dichiarato "fintanto che sarò io il sindaco di Trieste nessun crocifisso verrà rimosso da alcuna scuola comunale, né tantomeno dagli uffici municipali". Il sindaco di Galzignano Terme in provincia di Padova ha emanato l’obbligo di affissione del crocifisso in tutti gli edifici pubblici, con tanto di multa di € 500 per i trasgressori. A Busto Arsizio in provincia di Varese, l’amministrazione comunale ha protestato contro la sentenza della Corte di Strasburgo, mettendo a mezz’asta la bandiera europea.Il sindaco di Loreto, in provincia di Ancona, qualora la sentenza di Strasburgo diventasse esecutiva, ha già pronta un’ordinanza per impedire la rimozione dei crocifissi. (6 novembre 2009 ZENIT.org)

Assai sorprendente invece la dichiarazione di Monsignor Aldo G i o r d a n o , O s s e r v a t o r e Permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa. Commentando la vicenda alla “Radio Vaticana”, ha affermato che la sentenza della Corte europea usa “una concezione di laicità in senso esclusivista: cioè, una laicità che tenda ad escludere, quindi una laicità che crea spazio vuoto”. Al posto di una laicità di questo tipo, che è “pericolosa” e “non attira”, c'è bisogno di “una laicità che crea spazio per tutti i contributi positivi, per il sociale, per l’uomo, per affrontare i grossi problemi dell’umanità”. (4 novembre 2009 ZENIT.org.). Difendere il Crocifisso in nome di una certa laicità è voler arrampicarsi sugli specchi. Il crocifisso ha il diritto di essere esposto e venerato nei luoghi pubblici, non in nome di “una laicità che crea spazio per tutti i contributi” ma perché Gesù Cristo è il Figlio di Dio morto per la nostra salvezza ed il solo che possa dare un senso alla sofferenze ed alla vita umana, questo avremmo voluto sentire da Monsignor Giordano. La dottrina liberale che, dal Concilio Vaticano II, influenza la vita della Chiesa, fa perdere di vista i veri argomenti ed il diritto di regnare di Gesù, Figlio di Dio e Redentore. Essa è già stata all’origine del Nuovo Concordato del febbraio 1984 che fa dell’Italia uno stato laico, cioè ateo. Meno male che gli italiani non lo sono ancora e si mostrano decisi a difendere le loro radici cristiane.

Maria SS. L’immacolata Concezione

Conferenza

Don Mauro Tranquillo

CD MP3

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€ 7 spedizione compresa

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La direttrice di una clinica La direttrice di una clinica La direttrice di una clinica La direttrice di una clinica abortista si converteabortista si converteabortista si converteabortista si converte

Abby Johnson, ex direttrice di un centro di Planned Parenthood negli Stati Uniti,

ha abbandonato questa organizzazione abortista dopo aver visto l'aborto di un bambino, e ora lavora con quanti pregavano per la sua conversione. La Johnson, 29 anni, ha lavorato per Planned Parenthood per otto anni fino a che ha visto, attraverso una trasmissione per ultrasuoni, un feto “strizzato” mentre veniva aspirato dal ventre materno nel settembre scorso. Il 6 ottobre ha lasciato il suo lavoro di direttrice del centro di Bryan (Texas) e si è recata alla Coalition for Life (Coalizione per la Vita), un gruppo pro-vita che in quel momento stava partecipando in varie città statunitensi alla campagna “40 Giorni per la Vita”.

“Negli ultimi mesi – ha confessato –, avevo visto un cambiamento nelle motivazioni dell'impatto finanziario degli aborti e sono arrivata davvero al punto di rottura dopo aver assistito a un aborto concreto attraverso gli ultrasuoni. Ho pensato soltanto 'Non posso più farlo', ed è stato come un flash che mi ha colpito”. La Johnson ha segnalato a FoxNews.com che attualmente riceveva istruzioni dai suoi capi regionali per incrementare il numero di aborti realizzati, per aumentare i profitti. “In ogni riunione si diceva: 'Non abbiamo abbastanza

denaro, dobbiamo aumentare gli aborti' – ha rivelato –. E' un affare molto lucrativo e per questo vogliono aumentare i numeri”. (ZENIT.org, 4 novembre 2009)

O Dio o morteO Dio o morteO Dio o morteO Dio o morte

L'Associazione Viktor E. Frankl sostiene che attualmente, i suicidi provocano quasi la metà di tutte le morti violente; in numeri, quasi un milione di vittime l'anno. Le morti per suicidio, infatti, sono superiori a quelle per omicidi e guerre sommate, e si calcola che circa l'1% della popolazione mondiale muoia per questa ragione, ha affermato lo psicologo aggiunto del Servizio di Ematologia dell'Ospedale Universitario La Paz di Madrid (Spagna), Javier Barbero. Interveniva sul tema: "Affrontare il lutto per suicidio", nel primo simposio dell'Osservatorio del Lutto dell'Associazione Viktor E. Frankl, svoltosi il 6 e il 7 novembre presso l'Ateneo Mercantile di Valencia sul tema "Suicidio e Vita”. (ZENIT.org,13 novembre 2009). Questa dichiarazione è una clamorosa sconfitta della società materialista del benessere, dove si vuole esiliare Dio dalla vita. L’uomo ha un’anima spirituale le cui esigenze non potranno mai essere colmate dai beni materiali. Egli è per natura un essere religioso e, senza Dio perde il senso stesso della vita.

1. Che cosa è la vita cristiana?1. Che cosa è la vita cristiana?1. Che cosa è la vita cristiana?1. Che cosa è la vita cristiana?

La vita cristiana è la vita umana vissuta in conformità agli insegnamenti di N.S. Gesù Cristo, secondo i quali dobbiamo ordinare tutte le nostre azioni a gloria di Dio, amandolo ed osservando le sue sante leggi. L'anima cristiana vive quindi "per Iddio".

2. Che cosa è la vita contemplativa?2. Che cosa è la vita contemplativa?2. Che cosa è la vita contemplativa?2. Che cosa è la vita contemplativa?

La vita contemplativa è una forma di vita cristiana in cui si intende vivere non solamente "per Iddio", ma anche "con Dio". Non è riservata ai religiosi, ma può essere vissuta benissimo anche nel secolo. Essa si concentra tutta nella ricerca dell'intimità divina e moltiplica perciò, durante il giorno, i così detti "esercizi spirituali". Questi sono specialmente esercizi di orazione, i quali devono essere accompagnati da esercizi di mortificazione, perché, dice santa Teresa di Gesù, grande Maestra della vita contemplativa, "orazione e comodità non vanno d'accordo".

3. Quale è il posto dell'orazione nella vita 3. Quale è il posto dell'orazione nella vita 3. Quale è il posto dell'orazione nella vita 3. Quale è il posto dell'orazione nella vita contemplativa?contemplativa?contemplativa?contemplativa?

Nella vita contemplativa l'orazione occupa il primo posto e, praticamente, la vita contemplativa è vita di orazione. Perciò gli Ordini contemplativi consacrano, molto tempo alla preghiera. Nella Regola del Carmelo, Ordine eminentemente contemplativo, il precetto centrale è quello dell'orazione continua: "Stia ognuno nella propria cella, meditando dì e notte nella legge del Signore e vegliando in orazione". Infatti i religiosi carmelitani hanno molti esercizi di orazione: due volte al giorno praticano l'orazione mentale, assistono alla Santa Messa, recitano l'Ufficio divino, attendono alla presenza di Dio durante il giorno, senza parlare degli esercizi personali di devozione. 4. Che cosa è l'orazione?4. Che cosa è l'orazione?4. Che cosa è l'orazione?4. Che cosa è l'orazione?

L'orazione è una conversazione con Dio, in cui noi Gli manifestiamo i desideri del nostro cuore. L'orazione può essere vocale o mentale.

L’orazione nella vita contemplativaL’orazione nella vita contemplativaL’orazione nella vita contemplativaL’orazione nella vita contemplativa

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5. Che cosa è l'orazione 5. Che cosa è l'orazione 5. Che cosa è l'orazione 5. Che cosa è l'orazione vocale?vocale?vocale?vocale?

L'orazione vocale è quella in cui noi recitiamo una formula che esprime i nostri desideri; come, per esempio, il Pater noster insegnatoci da Gesù nel quale noi facciamo a Dio sette domande. Noi recitiamo questa formula con l'intenzione di onorare Dio. Spesse volte non pensiamo particolarmente al senso delle parole che pronunciamo, ma questo non impedisce che la nostra sia orazione, purché la mente rimanga rivolta al Signore col desiderio di onorarlo. Con simile desiderio di render loro onore, l'orazione si può fare anche ai Santi. 6. Che cosa è l'orazione mentale?6. Che cosa è l'orazione mentale?6. Che cosa è l'orazione mentale?6. Che cosa è l'orazione mentale?

Questa consiste nel parlare a Dio "col cuore", non più con formule preparate o imparate a memoria, ma in modo spontaneo. 7. Che cosa diciamo a Dio nell'orazione 7. Che cosa diciamo a Dio nell'orazione 7. Che cosa diciamo a Dio nell'orazione 7. Che cosa diciamo a Dio nell'orazione mentale?mentale?mentale?mentale?

Anche in questa forma di orazione possiamo manifestare a Dio tutti i desideri che abbiamo in cuore; però, secondo gli insegnamenti di santa Teresa di Gesù, un'anima contemplativa preferirà dirgli che Lo ama, o che, almeno, desidera amarlo. 8. Perché parlare specialmente di amore 8. Perché parlare specialmente di amore 8. Perché parlare specialmente di amore 8. Perché parlare specialmente di amore con Dio?con Dio?con Dio?con Dio?

Perché l'amore è la sostanza della vita contemplativa. Secondo santa Teresa le anime contemplative devono divenire grandi amiche, amiche intime del Signore; e l'amore, appunto, fa fiorire l'amicizia e introduce nell'intimità. Inoltre, santa Teresa vuole che, andando all'orazione, siamo convinti che Iddio ci invita ad amarlo, e che noi andiamo a rispondere al suo invito. 9. Bisogna anche "pensare" nell'orazione?9. Bisogna anche "pensare" nell'orazione?9. Bisogna anche "pensare" nell'orazione?9. Bisogna anche "pensare" nell'orazione?

Non è possibile amare senza avere qualche pensiero sull'oggetto amato. Per amare Dio, bisogna pensare a Lui. Tuttavia il pensiero di Dio potrà variare molto, secondo i casi. Sarà una riflessione alquanto prolungata sull'amore di Dio per noi. ma potrà essere anche un semplice ricordo dell'amabilità del Signore e della sua bontà. Quindi, nell'orazione pensiamo soltanto per amare, per nutrire l'amore. Santa

Teresa infatti dice che l'orazione consiste "non nel molto pensare, ma nel molto amare". 10. Che cosa è l'amore?10. Che cosa è l'amore?10. Che cosa è l'amore?10. Che cosa è l'amore?

Vi è l'amore sensibile e vi è l'amore di volontà. L'amore sensibile consiste in un sentimento che ci porta affettuosamente verso una persona e ci fa provare piacere alla sua presenza o al ricordo di lei. L'amore di volontà consiste nel "voler bene" ad una persona, per libera scelta e determinazione della nostra volontà. Quando poi quest'amore prende tutta l'anima, allora si vuole appartenere alla persona amata e consacrare deliberatamente a lei tutta la

propria vita. 11. Quale è il vero amore in una persona 11. Quale è il vero amore in una persona 11. Quale è il vero amore in una persona 11. Quale è il vero amore in una persona umana?umana?umana?umana?

L'amore di volontà; perché la volontà è quanto in noi vi è di più personale. Nella volontà risiede la nostra libertà, e con questa appunto noi ci diamo a Dio. Per questo Iddio chiede all'uomo proprio il "dono della sua volontà". In questo dono totale consiste la piena consacrazione dell'uomo a Dio. L'amore sensibile è un complemento di importanza molto secondaria. Non dipende, del resto, da noi provarlo, mentre dipende da noi amare con la volontà. 12. Perché desideriamo naturalmente 12. Perché desideriamo naturalmente 12. Perché desideriamo naturalmente 12. Perché desideriamo naturalmente l'amore sensibile?l'amore sensibile?l'amore sensibile?l'amore sensibile?

Lo desideriamo per la sua dolcezza e perché ci apporta conforto e consolazione. Ma appunto perché spesso, nell'amore sensibile, cerchiamo noi stessi, mentre con l'amore di volontà cerchiamo Dio, Egli sovente sopprime in noi l'amore sensibile, per fare camminare più decisamente con la sola volontà. 13. Di quale amore dobbiamo amare Iddio 13. Di quale amore dobbiamo amare Iddio 13. Di quale amore dobbiamo amare Iddio 13. Di quale amore dobbiamo amare Iddio nell'orazione?nell'orazione?nell'orazione?nell'orazione?

Certamente d'un amore di volontà, essendo questo più importante. Se l'amore sensibile vi si aggiunge, invece di cercarvi il nostro compiacimento, profitteremo del suo aiuto per rafforzare la nostra volontà nel darci a Dio. Mancando l'amore sensibile proseguiremo con la sola volontà.

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Santa Gemma Galgani

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Supplemento a Tradizione Cattolica Anno XX n° 4 (72) - Tariffa Associazioni Senza fini di Lucro: « Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in

L. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 2 - DCB Rimini - Valida dal 18/05/00 ». Priorato Madonna di Loreto - Via Mavoncello, 25 - 47900 Rimini - Tel. 0541.72.77.67 ; Fax 0541.31.28.24- Dir. resp. don Giuseppe Rottoli - Aut. Trib. di Rimini n°249 del 2.7.1993 - Stampato in proprio. In caso di mancato recapito rinviare all’uff. CPO RIMINI per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere la relativa tariffa..

Prossimi appuntamentiProssimi appuntamentiProssimi appuntamentiProssimi appuntamenti - Dal 26 al 30 dicembre :Dal 26 al 30 dicembre :Dal 26 al 30 dicembre :Dal 26 al 30 dicembre : visite guidate a Roma per famiglievisite guidate a Roma per famiglievisite guidate a Roma per famiglievisite guidate a Roma per famiglie Permanenza al Permanenza al Permanenza al Permanenza al Priorato di Albano LazialePriorato di Albano LazialePriorato di Albano LazialePriorato di Albano Laziale - Fraternità San Pio X, tel. 06- 930.68.16 e-mail: [email protected].

---- Dal 27 al 31 dicembre: Dal 27 al 31 dicembre: Dal 27 al 31 dicembre: Dal 27 al 31 dicembre: vacanze natalizie per ragazzivacanze natalizie per ragazzivacanze natalizie per ragazzivacanze natalizie per ragazzi Informazioni al Priorato Madonna di Loreto, tel. 0541- 727767 e-mail: [email protected]. ---- Domenica 10 gennaio Domenica 10 gennaio Domenica 10 gennaio Domenica 10 gennaio, , , , riunione delle famiglie a Rimini. ---- Giovedì 28 gennaio, Giovedì 28 gennaio, Giovedì 28 gennaio, Giovedì 28 gennaio, giornata di ritiro sacerdotale a Rimini: 10.15, conferenza e ripetizioni liturgiche,11.30, Messa solenne, 12.30 pranzo.

NATALENATALENATALENATALE

Messa di Mezzanotte (ore 24.00)Messa di Mezzanotte (ore 24.00)Messa di Mezzanotte (ore 24.00)Messa di Mezzanotte (ore 24.00) - Rimini - Ferrara - Verona Messa del giornoMessa del giornoMessa del giornoMessa del giorno - Rimini (8.00 e 10.30) - Ferrara (10.30) - Lanzago di Silea (10.30) PomeriggioPomeriggioPomeriggioPomeriggio - Parma (17.30)

DDDDOMENICAOMENICAOMENICAOMENICA 27 D 27 D 27 D 27 DICEMBREICEMBREICEMBREICEMBRE 2009 2009 2009 2009 NNNNELLELLELLELL'O'O'O'OTTAVATTAVATTAVATTAVA DIDIDIDI N N N NATALEATALEATALEATALE

- Rimini (10.30 ma non alle 8.00) - Lanzago di Silea (10.30) - Ferrara (10.30) - Verona (18.00)

VVVVENERDÌENERDÌENERDÌENERDÌ 1 G 1 G 1 G 1 GENNAIOENNAIOENNAIOENNAIO 2010 2010 2010 2010 ---- O O O OTTAVATTAVATTAVATTAVA DIDIDIDI N N N NATALEATALEATALEATALE ((((DIDIDIDI PRECETTOPRECETTOPRECETTOPRECETTO))))

- Rimini (10.30 ma non alle 8.00) - Ferrara (10.30) - Lanzago di Silea (10.30) - Trento (18.00)

DDDDOMENICAOMENICAOMENICAOMENICA 3 G 3 G 3 G 3 GENNAIOENNAIOENNAIOENNAIO 2009 2009 2009 2009 SSSSANTOANTOANTOANTO N N N NOMEOMEOMEOME DIDIDIDI G G G GESÙESÙESÙESÙ

- Rimini (10.30) - Ferrara (10.30) - Bologna (17.30) - Lanzago di Silea (10.30) - Verona (18.00)

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- Rimini (10.30) - Ferrara (10.30) - Bologna (17.30) - Lanzago di Silea (10.30) - Verona (18.00)

Natale : Natale : Natale : Natale : Sante Messe celebrate dai sacerdoti Sante Messe celebrate dai sacerdoti Sante Messe celebrate dai sacerdoti Sante Messe celebrate dai sacerdoti

del Priorato Madonna di Loretodel Priorato Madonna di Loretodel Priorato Madonna di Loretodel Priorato Madonna di Loreto

14. Come potrò occuparmi per un'ora intera 14. Come potrò occuparmi per un'ora intera 14. Come potrò occuparmi per un'ora intera 14. Come potrò occuparmi per un'ora intera di questa conversazione amorosa col di questa conversazione amorosa col di questa conversazione amorosa col di questa conversazione amorosa col Signore?Signore?Signore?Signore?

Al principio della vita di orazione, molte anime vi incontrano grandi difficoltà e provano noia oppure sentono di dissiparsi. Bisogna quindi sapere che il "far orazione" è cosa che "si impara". Appunto per insegnare questo, i teologi carmelitani, dediti allo studio della vita di orazione, hanno costruito il loro "metodo di orazione mentale".

Don Giorgio è tornato… in piena forma!