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COLLEGIO NUOVO FONDAZIONE SANDRA E ENEA MATTEI PAVIA Nuovità Presentazione 3 Vetrina 3 Women’s Education Worldwide 2006 3 La qualificazione dei Collegi universitari 6 Il Collegio Nuovo nell’a.a. 2005-2006 8 La comunità collegiale 8 Le alunne neolaureate 9 Decane e collaboratrici nelle attività interne 10 Le nuove alunne 11 Il concorso 11 Posti gratuiti 15 Soggiorni e borse di studio pre-laurea all’estero 15 Perfezionamenti post-laurea all’estero 16 Ospiti illustri 16 Lavori in corso 16 Finanziamenti e donazioni 17 Attività culturali, didattiche e di orientamento 18 Conferenze e incontri con gli autori 18 Riunioni, convegni e corsi 18 Corsi riconosciuti e accreditati dall’Università 19 Attività di orientamento 25 Le attività dell’Istituto Universitario 27 di Studi Superiori di Pavia La Scuola in “Scienza e Tecnologia dei Media” 30 Comunicazione 31 Echi di stampa 32 Le attività della Conferenza dei Collegi Universitari 36 italiani Vita in Collegio 40 Feste collegiali 40 Successi e attività sportive 44 Gli incontri con gli autori visti da noi 47 Messaggio dalle Decane 56 Nuovità dalle Nuovine 57 Carriere e attività 57 Premi 60 Fiori d’arancio 61 Fiocchi rosa e azzurri C’è post@ per noi 62 Piccola antologia di scritti di alunne ed ex alunne 72 Avventure all’estero 72 Esperienze di lavoro 87 Vademecum per neolaureate 99 L’Associazione Alunne del Collegio Nuovo 102 SOMMARIO

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  • COLLEGIO NUOVOFONDAZIONE SANDRA E ENEA MATTEI

    PAVIA

    Nuovità

    Presentazione 3

    Vetrina 3Women’s Education Worldwide 2006 3La qualificazione dei Collegi universitari 6

    Il Collegio Nuovo nell’a.a. 2005-2006 8La comunità collegiale 8Le alunne neolaureate 9 Decane e collaboratrici nelle attività interne 10Le nuove alunne 11Il concorso 11Posti gratuiti 15Soggiorni e borse di studio pre-laurea all’estero 15Perfezionamenti post-laurea all’estero 16Ospiti illustri 16Lavori in corso 16Finanziamenti e donazioni 17

    Attività culturali, didattiche e di orientamento 18Conferenze e incontri con gli autori 18Riunioni, convegni e corsi 18Corsi riconosciuti e accreditati dall’Università 19Attività di orientamento 25Le attività dell’Istituto Universitario 27di Studi Superiori di Pavia

    La Scuola in “Scienza e Tecnologia dei Media” 30Comunicazione 31Echi di stampa 32Le attività della Conferenza dei Collegi Universitari 36italiani

    Vita in Collegio 40Feste collegiali 40Successi e attività sportive 44Gli incontri con gli autori visti da noi 47Messaggio dalle Decane 56

    Nuovità dalle Nuovine 57Carriere e attività 57Premi 60Fiori d’arancio 61Fiocchi rosa e azzurri

    C’è post@ per noi 62

    Piccola antologia di scritti di alunne ed ex alunne 72Avventure all’estero 72Esperienze di lavoro 87Vademecum per neolaureate 99

    L’Associazione Alunne del Collegio Nuovo 102

    SOMMARIO

  • A cura di Paola Bernardi e di Saskia Avalle

    Hanno scritto in questo numero: (in ordine di comparsa)

    Silvia PozziValeria GasperiGabriella PocalanaSabrina CanevaValeria CarossaIlaria AmbaglioIlaria BonoldiAgnese ScatignoIda SirgiovanniElisabetta ArfiniValentina FavalliMichela CottiniValeria FiaccadoriMaria Carmela PeraRosalba LemboMartina BorghiMichela BettoMarta DolzadelliAnna LanzaniValentina CapelliAnna SciulloAnna BaracchiElena CarraraFrancesca BosioLaura MeriggiFrancesca PietraSimona ArnaldiChiara RavezzaniChiara SaracciMichela SummaElisa BertazziniChiara CorsettiIrene CappellettiPaola PirovanoCecilia TrovatiBarbara PiraliLucia Botticchio

    Renato GrecchiPiera MolinelliYassamin MalekahamadiAntonella RemiaMaria BiennaHelga ZanottiHannelore Tyslik (Drotleff)Alessandra BoAnna RighettiSilvia MolteniFrancesca BonizzoniElisabetta ForcinitiSilvio BerettaMarina CerroneMarianna VologniRossana MottaLia Paola ZambettiClaudia ArisiViviana MasoeroNatalia LugliChiara MantoGiammarco SigismondiFederica MorraSilvia LorenziniMaria Paola FerrettiSimona ScaliaMaria Francesca NespoliChiara TosatoManuela ValsesiaViviana FascioloAlessandra CameriniRaffaella ButeraBarbara FalabrettiLivia CapponiAnna Carnevale BaragliaAnna Ingegnoli

    Si ringraziano per la collaborazione tutti coloro che hanno fornito notizie e in particolare, per la revisione finale, oltre a Ricciarda Stringhetti, Barbara Falabretti e Anna Sciullo.

    In copertina:Il nostro nuovo ingresso, Festa di maggio 2006

    Finito di stampare nel mese di ottobre 2006dalla Tipolito A/Z - Binasco (MI)

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    Per raccontare il viaggio nella penisola arabica,dove siamo andati, come Collegio Nuovo, a parteci-pare al secondo meeting (4-6 gennaio 2006) diWomen’s Education Worldwide, abbiamo scelto diintervistare la Rettrice con dieci domande, non di più!

    1. L’occasione, per cominciare….

    L’occasione è presto detta. Due anni fa il CollegioNuovo, unico tra i collegi femminili italiani, erastato invitato a partecipare alla prima conferenzaWEW presso il Mount Holyoke College in

    PRESENTAZIONE“Piccole Nuovine crescono”. Se “Nuovità” avesse un titolo che cambia ogni anno, questo sarebbesenz’altro il più adatto per l’edizione 2006. Il perché è subito detto. Mai come negli ultimi mesi tante Nuovine hanno raggiunto posizioni di vertice in ambito profes-sionale. Una per tutte: il ruolo di Full Professor all’Università di Oxford ottenuto da BarbaraCasadei. Non se ne abbiano a male le altre se è l’unica qui citata, ma Barbara, oltre a essere unadelle mitiche “ragazze del ’78”, si avventurò per Oxford da neospecializzata con una borsa post-lauream del Collegio! Insieme a lei sono davvero tante le Nuovine arrivate al top, con in più un’im-portante caratteristica: quasi sempre sono le uniche donne, circondate da soli uomini. Vi lasciamoil piacere di scoprirle nella rubrica delle “Carriere”. In quasi trent’anni di attività, dunque, il Collegio Nuovo può dire di aver ben seminato. E un pen-siero grato non può che andare alla nostra Fondatrice Sandra Bruni Mattei, di cui nel 2006 ricor-re il venticinquesimo della scomparsa. Era anche Lei una donna al vertice e sarebbe felice di vede-re che le “sue” studentesse le stanno al passo!L’anno trascorso ha visto ancora il Collegio Nuovo impegnato su tanti fronti, come sempre. Dalleattività culturali e accademiche sempre in crescita (più di 200 le ore dei corsi accreditatidall’Università che non ci hanno comunque impedito di offrire interessanti conferenze serali) alleattività sportive (il “Coppone” è tornato a casa!), dai nuovi contatti internazionali (abbiamo parte-cipato al secondo meeting dei college femminili più prestigiosi del mondo e ci siamo candidate perospitare il prossimo) ai tanti soggiorni all’estero (ci siamo in tutto il mondo e c’è anche qualcunoche dice che ormai siamo una lobby!), dalle diverse bellissime lauree ai risultati sfolgoranti negliesami. Del “dopo” Collegio Nuovo, cioè dei successi delle Nuovine, si è detto.Accanto a tutto questo, la vita di ogni giorno in Collegio, fatta di tante piccole cose. Il caffè nei cuci-nini per stare sveglie nei periodi d’esame e le camomille per calmare i nervi tesi dal troppo studio,le eterne chiacchierate a tavola accompagnate dai buoni cibi del cuoco, il sole in giardino, i prepa-rativi delle feste, gli allenamenti, le gare. Tutte occasioni per stare insieme e insieme crescere, quel-le che rendono così unica la vita di collegio. Troverete tutto ciò nelle pagine di questo nuovo numero di “Nuovità”, mai così corposo. Come ilCollegio e le Nuovine, anche “Nuovità” cresce. E c’è già stata qualche ex-alunna che ha suggeritodi farne due numeri all’anno…Non vi resta quindi che affrontare la lettura. E come noi essere grati a chi ci ha scritto (quest’annoabbiamo superato le 70 persone) e a chi l’ha particolarmente e amorevolmente curato (la bravissi-ma Saskia Avalle) e, obvious, a chi, a monte, ha reso possibile una tal messe di attività e notizie. Idocenti dei corsi, gli ospiti delle conferenze, il personale e soprattutto le Nuovine, di oggi e di ieri,ognuna coi suoi progetti e i suoi sogni nel cassetto pronti a realizzarsi presto e bene!

    P.B.

    VETRINA

    WOMEN’S EDUCATION WORLDWIDE 2006 I COLLEGI “NUOVI” DELLA PENISOLA ARABA

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    Massachussets. Erano presenti una quarantina dirappresentanti di college da tutto il mondo. Questaesperienza ci ha permesso non solo di verificare lapossibilità di stringere rapporti e alleanze, ma ci haribadito la necessità di promuovere alcune iniziati-ve, anche d’intesa con gli altri collegi membri dellaConferenza dei Collegi Italiani che puntano allapromozione della leadership femminile. Dagli Stati Uniti, il secondo appuntamento si è spo-stato appunto a Dubai presso il Dubai Women’sCollege (DWC), anche per incoraggiare la parteci-pazione di collegi dell’area asiatica e medio-orien-tale. E difatti quest’anno, oltre a Giappone, Corea,Arabia Saudita e Dubai, che già avevano presoparte al primo meeting negli Stati Uniti, c’eranoalcune nuove presenze da India, Filippine, Pakistan,Bangladesh, Bahrein… una rete che gira davverointorno al mondo!Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita sono paesi incui si sta molto lavorando per superare gli ostacoliche sinora hanno impedito alle donne di accedereall’istruzione universitaria. La mancanza di perso-nale locale qualificato, in paesi in così forte svilup-po, obbliga i governi locali a non disperdere lepotenzialità femminili in ambito lavorativo. È perquesto che sono previsti forti investimenti mirati adaumentare in pochi anni il numero delle universitàriservate alle ragazze… dove, per giunta, studiarenon costerà nulla.

    2. Dubai, Emirati Arabi Uniti: siamo in una realtàgià particolare, esclusiva, di per sé… Chi non asso-cia immediatamente a questa città le isolette artifi-ciali a forma di palma o l’albergo più lussuoso delmondo?

    Infatti: girare per Dubai è come visitare un cantiere.La città, quasi in esplosione (vedremo poi con qualieffetti a lungo termine, suggeriscono alcuni), ci pre-para all’ingresso nell’enorme campus del DWC.Nel mezzo della hall, una maquette già preannunciale grandi opere in costruzione: un auditorium conmille posti, un centro studenti…Non solo: Dubai è centro dello shopping e meta diturismo internazionale? Ebbene, nel DWC puoiprenotare i viaggi presso l’agenzia gestita dalle stu-dentesse, o fare acquisti in un negozio da loro diret-to. Questo rientra in un modello di apprendimentomolto pratico, basato sullo sviluppo di progetti (ilcosiddetto “project-based learning” su cui ha moltoinsistito il rettore Howard Reed). Oltre alle studentesse, abbiamo incontrato diverseex allieve, tra cui una che ora è responsabile delle

    Risorse Umane presso il Duty Free di Dubai eun’altra che fa la regista: sotto il velo tanta determi-nazione, entusiasmo, e impegno certo non differen-ti da quello delle colleghe europee o statunitensi...Non escludo che, accanto alla formazione in linguainglese, al fatto di essere abituati a lavorare in grup-po, la presenza di un Career Centre nel campus siaun ottimo stimolo, oltre che un efficace training.

    3. Se dovessimo riassumere in un’immagine il rap-porto tra città e college, quale sarebbe quella piùefficace?

    Senza dubbio questa: il motto del College,“Practicing the future”, sembra riflettersi su uno deigrattacieli dell’avveniristica avenue che porta versole spiagge affacciate sul Golfo Persico - sulla super-ficie specchiante dell’edificio, dritto verso il cielo,leggiamo: “We’ve set our vision higher”. E il DWCpunta senz’altro in alto.

    4. Benissimo, ma come è possibile realizzare tuttoquesto: strutture, servizi, strumenti…?

    Non dimentichiamoci della forza economica delgoverno degli Emirati Arabi Uniti; non dimenti-chiamoci della forza degli sponsor (Microsoft, Ibm,per citarne alcuni…), delle partnership con ilmondo dell’industria interessato a coltivare questescuole.Non sono neanche da sottovalutare le relazioniinternazionali molto curate sin dalla ‘base’: mentreeravamo al Convegno, un gruppo di studentesse delcollege statunitense di Mount Holyoke chiudeva unseminario di quattro giorni sui temi della leadershipcon le allieve del DWC.

    5. E l’esperienza in Arabia Saudita?

    Prima del Convegno di Dubai, ho visitato l’EffatCollege di Jeddah, dove ho anche illustrato l’attivi-tà del Collegio Nuovo. Questo college è più similealla nostra struttura, perché, a differenza del DWC,che è un’ottima scuola di avviamento alle profes-sioni tecnologico-scientifiche e commerciali, haanche il carattere della residenzialità, lo stesso valo-re aggiunto su cui anche noi puntiamo molto nellaformazione globale della persona.

    6. Ma se vogliamo fare un po’ di numeri, per capi-re le proporzioni…

    Certo: consideriamo che, stando ai dati del

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    Rapporto sullo sviluppo arabo (2003) illustratici dalrettore Reed, solo l’1,6 per cento della popolazioneha accesso a Internet e la spesa pubblica per la ricer-ca e lo sviluppo non supera il 2% del Pil. Bene: nel solo DWC, aperto otto anni fa (e che faparte di una rete di Higher Colleges of Technologyche conta 12 campus nel paese), più di 2000 studen-tesse sono impegnate principalmente nell’areadell’Information Technology e del Business, dellaMedicina e della Comunicazione. Tutto questoanche attraverso l’e-learning.L’Effat College, sebbene meno recente, è molto piùpiccolo: prepara circa 250 studentesse in BusinessAdministration, Informatica, Lingue e Pedagogia eoffre un curriculum nell’ambito del CiscoNetworking Academy System, impegnato nellosviluppo dell’ingegneria informatica. Non mancanoanche qui contatti con prestigiosi college e universitàamericane. Vi invito a visitare il suo sito web, èincredibile quanto abbiamo in comune! A partire dallavision: “Effat College is committed to excellence”.

    7. Dimensioni minori, residenzialità: che modellodidattico viene seguito?

    Le lezioni (tutte le docenti sono donne, per lo piùasiatiche e in gran parte provenienti da universitàamericane) si tengono in inglese, secondo il model-lo anglosassone basato sul confronto e la discussio-ne. A parte il lungo muro che lo circonda, il collegesembra in tutto e per tutto un campus americanocon aule, laboratori, piscina e campi sportivi, bar,biblioteca e spazi comuni. Ho incontrato giovanidonne in jeans e T-shirts che studiano insieme,prendono un caffè, chiacchierano e scherzano,fanno sport. Molte sono già sposate, anche con figli.Solo da poco tempo è consentito agli uomini dientrare, ma in questo caso le ragazze devono coprir-si con la abbaya, il lungo abito nero tradizionale, eil velo. Glielo ho visto fare con incredibile sveltez-za, appena si accorgevano della presenza di miomarito [a cui è stato chiesto un resoconto più detta-gliato che potete leggere più avanti, nella rubricaC’è post@ per noi, ndr]! Ma quello che più mi ha impressionato, e favore-volmente, è l’atmosfera serena che regna nel colle-ge. Niente a che fare con la tetraggine che ho avver-tito in altri paesi con le medesime tradizioni. AJeddah invece ho capito, incontrando le studentessee le responsabili del college, che, almeno lì, e inquel paese, le prospettive di un cambiamento per ledonne ci sono davvero, anzi sono incoraggiate. Si

    tratta solo di non correre troppo: sono le donne, perprime, a non volerlo.

    8. Quali rapporti ha già avviato il Collegio Nuovocon Dubai?

    L’anno scorso una nostra laureata in Giurisprudenza,Stella Abbamonte, ha partecipato al progetto“Insight: Dubai”; quest’anno è stata la volta di unanostra studentessa di Scienze Politiche, AlbertaSpreafico. Il progetto fa parte di un programma piùampio (Civic Concepts International), un’organizza-zione che riunendo più di 300 giovani di una quaran-tina di diversi paesi e portandoli a discutere insiemesu questioni di interesse comune, facilita lo scambiointerculturale, il che al giorno d’oggi ci pare essen-ziale. Per una “residenzialità” in senso globale, perintenderci!

    9. E la prossima conferenza del WEW?

    Certo, siamo agli inizi, per cui non ci sbilanciamotroppo. Ci siamo anche date un appuntamento inter-medio “virtuale”: c’è molto lavoro da fare, di cono-scenza reciproca, per raggiungere concreti risultati.Vogliamo anche coinvolgere maggiormente lenostre studentesse in questa iniziativa: la nostraidea di creare un raccordo tra le alunne di tutti i col-legi per sviluppare le possibilità di tutoring, cosìcome le iniziative sin qui da noi portate avanti(come i seminari sullo sviluppo delle competenze diruolo) sono state apprezzate.Nei discorsi dei testimonial scelti a Dubai, vorreiricordare che le sette regole enunciate da LubnaOlayan, direttore esecutivo dell’Olayan FinancingCompany, nominata dal magazine Forbes tra le 100donne più potenti al mondo, vanno al di là della pro-mozione della leadership femminile. All’inizio delsuo discorso, ci ha infatti un po’ spiazzate, puntualiz-zando subito: “I do not think in gender terms […] thefundamental leadership qualities that must be nurtu-red in women are not different than those for men”,ma ha precisato poi che a essere diverso è piuttostolo “style”. In questo è stata in linea con la propostadi Daniela Dodero, Associate partner di Accentureche era intervenuta il luglio scorso al nostro semina-rio Formare donne leader: la risorsa dei Collegi.

    10. Dopo gli Stati Uniti, e la penisola arabica, saràforse la volta dell’Europa… si tornerà nel VecchioContinente?

    Non nascondo che il Collegio Nuovo si è candidato

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    a ospitare la prossima conferenza nel 2008: sarebbeanche un bel modo di festeggiare il trentennaledella fondazione del Collegio e una bella occasioneanche per la città di Pavia.

    “We need Italy”: così ci ha salutato la principessaLoulwa Al Faisal, General Supervisor dell’EffatCollege, nonché figlia e nipote di re… Vogliamotenerne conto?

    Ritornati da Dubai, siamo andati nella Capitale perseguire, il 7 e 8 febbraio, alla Residenza RUI, ilcorso di formazione “La qualificazione dei CollegiUniversitari: gli obiettivi e gli strumenti”. Il corsoè stato organizzato, d’intesa con la ConferenzaPermanente dei Collegi Universitari legalmentericonosciuti, dalla Scuola di Management per leUniversità e gli Enti di ricerca, fondata dal MipPolitecnico di Milano e diretta dal prof. GiuseppeCatalano.Accanto all’indicazione delle ragioni teoriche eistituzionali per cui è necessario attivare un sistemadi qualificazione per i Collegi, il corso era volto aillustrare anche i principali strumenti operativi chepossono essere utilizzati: le procedure di accredita-mento dei corsi e delle strutture residenziali e i cri-teri contabili e amministrativi per una rappresenta-zione trasparente dell’utilizzo delle risorse. Il tuttoin un’ottica di miglioramento della qualità dei ser-vizi agli studenti.A raccontarci come è andata sarà questa voltaRicciarda Stringhetti, precisa ed efficiente nel con-tribuire, da oltre tre lustri, alla garanzia della qua-lità del Collegio Nuovo!

    1. Due i giorni con sei relatori: chi c’era?

    Oltre al Rettore dell’Università di Pavia, AngiolinoStella, alla Rettrice del Collegio Nuovo, PaolaBernardi, intervenuta in sostituzione del Direttoredello IUSS, Roberto Schmid in missione a Shanghaie a Giuseppe Catalano, c’erano Muzio Gola, delPolitecnico di Torino (specificatamente su problemidi certificazione e accreditamento con indicazioniprovenienti dal resto dell’Europa); OlimpiaMarcellini, Direttore generale per lo Studente e ilDiritto allo studio – MIUR (che ha insistito sul valo-re dei Collegi, un “gioiellino”…, nel panorama del-l’istruzione italiana); e, infine, Romano del Nord,dell’Università di Firenze (su questioni legate all’ac-creditamento delle strutture residenziali).

    2. Pavia era dunque ben rappresentata. GiuseppeCatalano ha più volte fatto cenno all’eccezionali-

    tà dell’esperienza pavese, in cui l’interazione col-legi e università, che fanno “sistema”, porta a unreciproco vantaggio. Ricordiamo brevemente que-sta eccezionalità come ci è stata raccontata dallaRettrice del Collegio Nuovo, nonché rappresen-tante in questa occasione del Consiglio direttivodello IUSS.

    Sì, una eccezionalità che, come ha detto ancheCatalano, contribuisce a smantellare il “tabù delmerito”. Ignorare questa dimensione è un errore, èun inganno. La Rettrice ha raccontato quali sonostate le tappe della creazione di una Scuola superio-re a ordinamento speciale come lo IUSS, cioèl’Istituto Universitario di Studi Superiori. Da sem-pre i Collegi a Pavia sono stati centri di attività cul-turali più o meno istituzionalizzate. Un ulterioresegnale della vitalità di Pavia è stata la costituzione,a metà degli anni Novanta, di un gruppo di lavoroimpegnato a realizzare un’idea sognata vent’anniprima. È su questo misto di tradizione e innovazio-ne (per non dire audacia: rileggetevi l’articolo usci-to sul “Nuovità” scorso!) che si fonda il valore diuna Universitas studiorum, nella direzione di unaResearch University, per citare un’espressione caraal Rettore Stella.

    3. Tra le ragioni teoriche e istituzionali per il corso,si può richiamare quello che è l’articolo 1, comma2 della Carta dei Collegi Universitari che recita: “ICollegi legalmente riconosciuti dal MIUR si distin-guono da qualsiasi altra struttura residenziale uni-versitaria per l’offerta formativa: il loro obiettivoprincipale è infatti quello di valorizzare lo studentecome persona, più che come risorsa o elemento delsistema”.

    Più semplicemente Catalano ha tradotto questo arti-colo con una bella immagine tratta dal mondo degliscacchi: lo studente è al centro del progetto forma-tivo, non è più “pedone”, ma “regina”; detto altri-menti, pensando al contesto economico, non è“cliente” ma “produttore”. L’immagine è particolarmente apprezzabile perchéindividua una corresponsabilità nel processo pro-

    LA QUALIFICAZIONE DEI COLLEGI UNIVERSITARIGLI OBIETTIVI E GLI STRUMENTI

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    duttivo della conoscenza: l’Università, e i Collegiinsieme, vengono responsabilizzati nella realizza-zione di “prodotti”, mentre lo studente riceve sì deiservizi che noi eroghiamo, ma allo stesso tempo cideve anche mettere il suo impegno, altrimenti c’èsolo dispersione di energia. E il suo impegno in chetermini si traduce? In termini di tempo e abilità. Ilfatto che i crediti formativi siano contabilizzati intempo (1 CFU corrisponde a 25 ore di studio) non èdi per sé negativo, sottolinea Catalano.

    4. Garanzia di qualità è anche disponibilità di ade-guati strumenti amministrativi, di una corretta dif-fusione delle informazioni da una parte e attivazio-ne di pratiche di valutazione (e autovalutazione,preliminare all’autoapprendimento) dall’altro. Dadove vogliamo cominciare?

    Dall’inizio! Strumenti adeguati sono non solo lacreazione di uno staff stabile e i report periodicisulle attività e i risultati ottenuti, non solo il coin-volgimento degli studenti nella progettazione e rea-lizzazione dei servizi – secondo il principio di sus-sidiarietà esposto da Catalano – tutte cose che comeCollegio siamo abituati a fare!Strumenti adeguati sono inoltre la valutazione e poila qualificazione, anche per accedere in maniera tra-sparente ai contributi MIUR. In base al DM del 29aprile 2003 il finanziamento ministeriale ai collegiè determinato, per un 20% che varia a seconda deglianni in base ai risultati, anche da criteri di riequili-brio e incentivazione. Sono premiati i collegi cheampliano le proprie strutture, quelli che hanno unamaggiore capacità di autofinanziamento e quelliche spendono di più in posti gratuiti, borse di stu-dio, perfezionamento post lauream, programmi dimobilità. Non solo, la quota di incentivazione pre-mia i collegi i cui studenti ottengono i miglioririsultati sia nel corso degli studi che nei tempi dilaurea e che organizzano corsi accreditati dalleUniversità di riferimento. Quindi non c’è solo unacontabilizzazione in termini di servizi cosiddettialberghieri (numero dei posti letto e dei pasti). Per icollegi di merito questo è importante.

    5. Quali proposte ha avanzato la Conferenza deiCollegi universitari per i criteri di finanziamento?

    Spiccano le percentuali che premiano la cooperazio-ne con le Università (corsi, attività culturali). IlMinistero ha dato indicazioni di privilegiare le attivi-tà di orientamento, coinvolgendo anche le scuolesuperiori, i corsi svolti in collaborazione con le

    Università, e anche i corsi di lingua e informatica.Questo ultimo punto in particolare è stato ricordatocome indicatore per il futuro anche da OlimpiaMarcellini, che ha sottolineato pure la valutazione deivoti di laurea e la capacità di promozione degli stage.

    6. Conti e accountability (ossia dare conto, assu-mersi responsabilità di fronte ai finanziatori e aglistakeholder). Come è possibile in un contesto che,al di là del denominatore comune, presenta varietàall’interno?

    Ecco il punto. Nel suo secondo intervento Catalanoè partito dall’art. 2423 del Codice civile, richiaman-do anche il principio contabile n. 11 del Consiglionazionale dei Dottori commercialisti: completezzae chiarezza dei dati, cui si aggiungono veridicità everificabilità dei dati. Ma non basta. Per i Collegi è necessario arrivare a una comparabi-lità dei dati di bilancio di gestione dei Collegi, perquesto i conti consuntivi dovrebbero essere redattiin modo omogeneo. Come fare? Si potrebbe pren-dere come riferimento le Università? Alla redazioneomogenea dei conti emanata dai decreti intermini-steriali fino al 1996, sostanzialmente disattesi, si èsostituito il Progetto SIOPE (Sistema informativodelle operazioni degli enti pubblici). Con questo sipropone un’“omogenea codifica” che permette dirilevare in modo comparativo voci importanti comerisorse per il funzionamento, trasferimenti direttiagli studenti, costi di gestione. Il Progetto SIOPE non coinvolge i Collegi come inostri che non sono pubblici, però potrebbe fornireutili linee guida soprattutto, avverte Marcellini, sesi assumono pochi indicatori e facilmente verifica-bili. Accanto a questo, uno strumento importante, difatto già adottato da collegi come Ceur, Arces e ilDon Mazza potrebbe essere la redazione del bilan-cio sociale, utile anche a livello di comunicazionecon gli stakeholder per acquisire consenso. AltriCollegi invece hanno proceduto ad accreditare leloro attività culturali e accademiche secondo lenorme della serie UNI EN ISO 9001. In quest’ulti-ma ottica si sta muovendo anche il Collegio Nuovo.Il Rapporto della Conferenza dei Collegi Universi-tari, presieduta nel 2005 dalla Rettrice PaolaBernardi e dal prof. Ignazio Romano Tagliaviadell’Arces, è un documento certo rappresentativodella situazione, ma anche operativo. Si tratta di unpasso verso il benchmarking inteso come strumen-to per aumentare la qualità e l’efficienza dei servizierogati puntando sugli standard delle strutture con-siderate migliori.

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    7. Un ultimo punto, tornando alla “regina”: 12 mq2

    per studente è il requisito minimo di spazio richie-sto dalla Legge 338/2000 che si occupa di residen-ze universitarie. Metri quadri che sono relativi soloall’area funzionale 1, anzi a una parte di essa(posto letto, servizio). Cosa suggerisce la 338 inquesto ambito?

    Ci sono cinque aree funzionali, si richiede di poten-ziare le AF2 e le AF3, ossia quelle aree relative aglispazi culturali (sale studio, riunione, biblioteca,auditorium, sale computer con accesso a Internet), ericreativi (palestre, sale musica, video, giochi…). Sirichiede inoltre di minimizzare i costi gestionali(così come di fare attenzione all’incidenza del

    cosiddetto ‘connettivo’ tra gli spazi funzionali) e diaumentare piuttosto quello di produzione iniziale.Tutto questo in un’ottica che vede i Collegi comestrutture a disposizione dell’intera comunità, comearee complementari capaci di attrarre risorse e pro-durne nuove. Al Collegio Nuovo, per questo aspet-to, siamo già a buon punto: i nostri spazi culturali ericreativi sfiorano infatti il 40% del totale (senza,ben inteso, contare il giardino!)Tutto ciò, si noti, è in linea con quanto auspicato dalsempre più stretto raccordo Università-Collegi apartire dal famoso protocollo d’intesa CRUI-CCUche sancisce la possibilità per i Collegi di promuo-vere e organizzare corsi universitari aperti e accre-ditati per tutti gli studenti, anche esterni.

    IL COLLEGIO NUOVO NELL’ANNO ACCADEMICO 2005 - 2006

    LA COMUNITÀ COLLEGIALE

    Il “grande balzo in avanti” del Collegio Nuovo,almeno per questo primo scorcio di secolo, ormai siè compiuto. Con la Sezione laureati arrivata a regi-me, la comunità collegiale nel 2005-06 ha fatto l’enplein con i 165 posti tutti occupati. Il gruppo piùnumeroso è naturalmente quello del Collegio dalquale, col turnover delle Erasmus, sono passatealmeno 120 studentesse. Una sessantina invece gliospiti transitati dalla Sezione: tra loro 11 ex-alunnee una quindicina di rappresentanti del cosiddetto“sesso forte”. Le 115 collegiali “stabili” si sonoripartite tra 107 alunne (di cui 10 iscritte alla laureamagistrale), 3 neolaureate o perfezionande e 5 stra-niere. Altre 6 straniere, studentesse, sono statedirottate in Sezione laureati causa l’overbooking inCollegio, mentre altre 7 sono state le ex-alunneall’estero (Europa e Stati Uniti) con posti di scam-bio o borse collegiali.Tra le 107 alunne è sempre in testa, con il 76%, ilsettore scientifico, sia pure con un lieve calo (4%)rispetto all’anno precedente, che deriva dal maggiorafflusso di matricole “umaniste”. Al solito la facol-tà maggioritaria, nonostante una diminuzione del3% rispetto al 2004-05, è Medicina con 43 alunne eil 40% del totale. La segue da lontano, poco più diun terzo, Lettere e Filosofia (15 alunne, 14%,+4,4%), che balza dalla quarta alla seconda posizio-ne superando Scienze, che con 14 alunne e il 13%retrocede di 2 punti, e Ingegneria che invece, con12 alunne e l’11%, ne cala di 4. Più lontane le posi-zioni delle altre Facoltà, tra cui “si salvano” soloScienze Politiche con 7 alunne (come nell’annoprecedente) e il 6,5% e Biotecnologie con 5 alunne

    (+1) e il 4,7%. Se invece si considerano i vari ambi-ti disciplinari, si nota che il gruppo medico-biologi-co copre il 54% dell’intera comunità (-2% rispettoal 2004-05); l’umanistico il 24% (+4%); lo scienti-fico-tecnico il 22% (-2%). Continua quindi, sia purein modo meno “drammatico” rispetto all’annoprima (-6%) il calo del settore scientifico-tecnico.Ma è un dato in linea con la situazione generaledelle Università in Europa. In dettaglio le 26 alunne del gruppo umanistico fre-quentano in 3 (3 l’anno precedente) Giurisprudenza,7 (7) Scienze Politiche, 1 (1) Economia, 13 (9)Lettere, 1 (0) Filosofia, 1 (1) Psicologia; le 24 delloscientifico-tecnico in 4 (3) Matematica, 2 (2) Fisica,2 (0) Chimica, 2 (2) Farmacia, 2 (4) CTF, 12 (14)Ingegneria; le 51 del medico-biologico in 43 (41)Medicina, 2 (2) Odontoiatria, 1 (2) ProfessioniSanitarie, 5 (4) Biotecnologie.Le 3 neolaureate-perfezionande in Collegio sonotutte del settore scientifico, mentre le 11 straniere,comprese le 6 che stanno in Sezione, sono per un64% dell’umanistico e per un 36% dello scientifico.Il settore scientifico prevale di molto anche inSezione, tra neolaureati/e.Migliorati ulteriormente i risultati accademici dellealunne, con un 49% che ha concluso tutti gli esamidell’anno entro settembre (+7%) e un 36% conmedia globale superiore a 29/30 (oltre le lodi). Inproposito, va considerato, a maggior gloria delleNuovine, che dal 2004-05 la media è calcolata subase globale e non più annuale. E ciononostante, 3conservano imperterrite la loro bella media del 30!Anche le laureande del 2004-05 si son fatte grandeonore: hanno chiuso in corso l’80% delle triennali,l’89% delle specialistiche a ciclo unico e il 100%

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    delle magistrali, complessivamente l’88% (+14%).E le lodi non sono mancate davvero, ben il 90%(+23%)! Il divario tra il Nord (dove risiede l’88% delle alun-ne) e il Centro-Sud (12%) è andato ampliandosiancora di un 4% anche nel 2005-06, pur in presen-za, ogni anno, di almeno un 20% di concorrenti pro-venienti dalle regioni centro-meridionali. Ma giocaprobabilmente a loro sfavore la diversa preparazio-ne fornita dalle scuole di provenienza, soprattutto incampo scientifico: infatti constatiamo che la mag-gior parte delle candidate proviene da licei classici.Tra le studentesse del Nord, tra cui comunque moltevengono da famiglie di origine meridionale, le lom-barde sono le più numerose con il 59% (come l’an-no precedente), seguite da piemontesi (15%, +2%)e liguri (7%, +1%); tra quelle del Centro-Sud leregioni più presenti sono la Puglia con il 4% (-2%)e l’Abruzzo stabile con il 3%. Le province più rap-presentate sono, al Nord, Pavia, Bergamo,Cremona, Varese, Imperia, Alessandria e Sondrio;al Centro-Sud, Foggia.Quanto alle 11 ospiti straniere, 8 arrivano da paesidell’Europa (Germania, Inghilterra, Francia,Svizzera, Monaco), 2 dall’Africa (Tunisia eNigeria), 1 dall’Asia (Libano). Ma, accanto a loro,sono passate per il Collegio (e la Sezione) diversealtre studentesse e neolaureate straniere, tra cui, perla prima volta, una thailandese.Per completare il quadro, qualche dato sulle profes-sioni dei genitori. Le variazioni non sono importan-ti: gli impiegati tra i padri (26%, +1%) e le inse-gnanti tra le madri (27%, -2%) rimangono in testa.A seguire, tra i padri, insegnanti (12%), medici(11%), operai, pensionati, commercianti e dirigenti(8%); tra le madri, casalinghe (23%), impiegate(19%), pensionate (8%), tutti con percentuali abba-stanza simili a quelle dell’anno precedente.

    LE ALUNNE NEOLAUREATE

    Chiuso con la bella lode in Matematica di MartaCasetti il ciclo delle lauree del vecchio ordinamen-to (quasi un segno: non dimentichiamoci che lanostra Fondatrice era anche lei una matematica conlode!), 20 altre Nuovine si son guadagnate l’allorodal settembre 2005 al luglio 2006. Di queste 20 lau-ree, 11 triennali, 7 specialistiche a ciclo unico e 2magistrali, 14% nel settore umanistico e 86% nelloscientifico. Ma quel che più conta: 86% in corso e70% con la lode!Complimenti quindi alle nostre neo-dottoresse:

    Vecchio ordinamento: • Marta Casetti in Matematica

    Lauree triennali: • Sara Grasso in Scienze Giuridiche • Francesca Peri in Scienze Politiche • Giovanna Lazzari in Lettere Moderne • Susanna Costanza in Fisica • Valeria Carossa in Scienze Biologiche• Anna Merlo e Letizia Diamante in Biotecnologie• Annalisa Labagnara in Professioni Sanitarie• Valentina Favalli in Ingegneria Biomedica• Edlira Dauti in Ingegneria Elettronica• Elena Sangalli in Ingegneria Informatica

    Lauree specialistiche a ciclo unico: • Anna Sciullo in CTF• Maria Merello, Giulia Nobili, Laura Scopesi

    e Mariangela Ventresca in Medicina• Sara Vogrig e Viola Cappelletti in Ingegneria

    Edile e Architettura

    Lauree magistrali: • Chiara Maria Colli in Ingegneria Elettronica• Rossana Motta in Ingegneria Biomedica

    Con loro festeggiamo anche Lisa Garzelli (Odonto-iatria) che è stata ospite straniera in Collegio per ben5 anni, e inoltre Chiara Cena, Antonella Grisolia,Veronica Riva e Marta Pedretti, tutte neo-dottoressein Medicina, che il Collegio l’hanno lasciato primadella laurea, ma che non l’hanno certo dimenticato(e viceversa).E ora qualche dedica sul frontespizio delle tesi. Cen’è per tutti i generi: da chi ringrazia il Collegio per-ché vi ha conosciuto il marito, chi è grato al giardi-niere perché la vista dei fiori le ha riposato gli occhistanchi per lo studio, chi ricorda il “fervorino” dellaRettrice quand’era matricola, chi ha imparato che lacosa che conta di più nella vita è la felicità…

    “Grazie Collegio Nuovo per avermi regalatomomenti indimenticabili, per aver segnato la miavita e la mia crescita e, soprattutto, per avermi fattoconoscere mio marito!”

    “Ringrazio il Collegio Nuovo per avermi accolta eofferto un ambiente sereno, confortevole e adegua-to ai miei impegni quotidiani di studentessa. Peraver favorito la mia crescita in un ambiente armo-nioso e di tolleranza per tutte le alunne straniere.Per avermi agevolato dal punto di vista economicoassegnandomi il posto gratuito… Ringrazio il giar-diniere per aver curato sempre il giardino delCollegio con tanto amore, cosicché potessi rilassar-

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    mi gli occhi ogni volta che non ce la facevo più astudiare!…”

    “All’amato Collegio Nuovo, alle mie compagne,alle future alunne dedico queste mie paginette che,seppur di poco conto, mi hanno insegnato, scriven-dole, che prima di ogni altro traguardo va persegui-ta con precisione, cura, passione la propria felicità,così da poter poi apprezzare meglio il sorriso altrui.”

    “Grazie a tutta la comunità del Collegio Nuovo, cheha riprodotto in ogni sua forma tutte le sfumaturedella struttura sociale, facendomi capire negli anni ilsenso profondo delle parole della Rettrice in occa-sione della Festa delle Matricole 2000: ‘Entrate nelCollegio come ragazze e ne uscirete come donne’.”

    DECANE E COLLABORATRICINELLE ATTIVITÀ INTERNE

    Decane, quest’anno, sono state Valentina Favalli (Ianno, Laurea specialistica di Ingegneria Biomedica,da Rivalta s/M) e Gabriella Pocalana (III anno,Matematica, da Mede Lomellina), interlocutriciattente e portavoce delle necessità della comunità.Come leggerete nel loro saluto, per ValentinaFavalli siamo al secondo mandato, anche della suarappresentanza delle studentesse del Collegionell’Associazione Alunne… un “accumulo” di cari-che condiviso comunque splendidamente conGabriella Pocalana che ha avuto occasione di parte-cipare ai lavori dell’Associazione. Di nuovo quest’anno la voglia di mondi stranieri,palpabile nell’ampiezza della rubrica Avventureall’estero, si è manifestata anche nei corsi interni dilingua: per il Francese abbiamo la nostra madrelin-gua, a dispetto del suo nome e cognome, ma a con-forto del termine ‘madrelingua’, Chiara Saracci; perl’Inglese si sono avvicendate Shirley Viggars e AliceRuffle; per il Tedesco Laura Peters e Melanie Lucks.Le neolaureate e le laureande hanno, come d’uso,guidato le matricole con il loro tutoring, aiutandolenon solo nella compilazione del piano di studi enella preparazione degli esami, ma favorendoneanche l’inserimento nella comunità collegiale. In biblioteca, mentre sono in previsione lavori diristrutturazione, continua l’informatizzazione delloschedario dei volumi, a cura di GiuseppinaGianesin, per inserire la biblioteca del Collegionella rete pavese: un buon numero di nuovi titoli,quasi duecento, è arrivato sul tavolo delle novità,grazie anche ai consigli delle Alunne. Visto il ritmo di crescita dei dvd (anche questi

    richiesti dalle Alunne), si è aggiunto un databasedegli audiovisivi. È forse un risultato dell’esperi-mento Cineforum, nonché delle lezioni di linguache si conducono anche davanti a un buon film ininglese o tedesco (senza sottotitoli!)?Assolutamente da non sottovalutare il ruolo delleresponsabili della Biblioteca: Irene Cappelletti, ViolaCappelletti, Anna Carnevale Baraglia, Lidia Motta eFrancesca Pegorer. Questo luogo non è solo un “con-tenitore” di libri e dvd che passano dal tavolo dellenovità agli scaffali, poi nelle mani delle Alunne, e poiancora al loro posto sullo scaffale, pronti per unnuovo giro. La Biblioteca è anche una sala studio, eper questo necessita di una cura comune particolare:luogo dove si consumano ed esorcizzano le ansieproduttive del pre-esame, terreno di confronto (fre-sco d’estate!) tra le Alunne, laboratorio di costruzio-ne di plastici non solo per l’esame di architettura, maanche per i preparativi dei festeggiamenti…Tra le attività interne, come infatti dimenticare lefeste? Ma di ciò, ampi resoconti negli scritti delleAlunne che sole possono restituire l’atmosfera diimprevisti e divertimento che contraddistingue ognievento.Festa è anche l’attività culturale delle conferenze,data l’informalità degli appuntamenti. Al tavolo deinostri ospiti illustri, nella cena che precede ogniincontro, sono venute parecchie Alunne che cosìhanno avuto la possibilità, davvero rara, di scam-biare qualche parola non solo con i conferenzieri.Hanno infatti avuto l’opportunità di conoscerenuove persone o di ritrovarle sotto altre vesti, o,ancora, di riscoprirsi meno timide di quello che cre-devano di essere. Festa è anche la possibilità di andare a teatro e aspettacoli musicali a Pavia e Milano, facendo cosìtesoro dei circa 150 biglietti che il Collegio mette adisposizione: a Elisa Bertazzini il compito que-st’anno di coordinarne la distribuzione. A Valentina Favalli (ancora!) è stata affidata lasupervisione della sala computer, con l’ausilio fon-damentale di Lucio Strazzi, Andrea Mutarelli eMatteo Bottiroli, per non citare la mano gentile diRicciarda Stringhetti e il tempo record di aggiorna-mento tecnico del sito, grazie ai buoni uffici diMassimiliano Pini. Sulla scia della loro presenza sulla home page delsito del Collegio, rinnovato l’anno scorso da GraziaBruttocao, non potevano non essere Maria CarmelaPera e Michela Cottini a prestarsi all’intervista dellatelevisione bavarese come testimoni della vita col-legiale, in un servizio sulla città di Pavia che verràtrasmesso la primavera prossima. Porte aperte in

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    Università ha visto l’intervento di Maria C. Pera(ancora!) e la collaborazione di Lidia Motta eMelanie Lucks nel tenere il banchetto informativo -e nel dirottare le “maturate” verso una visita inCollegio non solo virtuale. Qualcuna di queste reduci dalla Maturità, già losappiamo, oltre a essere venuta per il ProgettoOrientamento in Collegio nei mesi precedenti, cuihanno collaborato in diversa misura buona partedelle Alunne, ed essere tornata nel luglio afoso perPorte aperte in Università, ci ha detto: “Ci vediamoa settembre. Ci provo.” Non possiamo che esprime-re il nostro più vivo incoraggiamento, ricordandoche la competizione è leale e sportiva e si esprimenella serietà, nella disciplina e nei valori che si tro-vano anche nel capitanare squadre come quelle dipallavolo (Francesca Bosio), basket (ValentinaMagnani), calcetto (Michela Cottini). E affinché il corpus e la mens restino sani e equili-brati ci hanno pensato anche quest’anno la consu-lenza del prof. Remigio Moratti e della dott.Katerina Vjero.Tra qualche mese, quando leggerete queste righe, saràtempo di pensare agli auguri finali dell’anno solare,non accademico. Si prepari Alessandra Buniva, grafi-ca ufficiale, a continuare la tradizione; chissà che sor-presa farà, dopo il cartoncino augurale dell’annoscorso, con i fiocchi di neve in versione frattale.

    LE NUOVE ALUNNE

    Venticinque le nuove leve di cui si è arricchito ilCollegio Nuovo nel 2005-06, tutte matricole e 3 inmeno rispetto all’anno precedente. Medicina sbara-glia ancora tutte le altre facoltà con 9 iscritte e il36% del totale (ma va anche ricordato che le doman-de per questa facoltà restano sempre le più numero-se; l’ultimo anno erano il 38%), poi Lettere con 5(20%), Scienze Chimiche e Ingegneria con 2 (8%).A seguire, con una studentessa per facoltà, Filosofia,Scienze Politiche, Matematica, Scienze Biologiche,Fisica, Biotecnologie e CTF. In totale quindi il 28%per il gruppo umanistico e il 72% per lo scientifico,quasi come nell’anno precedente (29 e 71%). Danotare, sempre rispetto al 2004-05, l’assenza dellafacoltà di Giurisprudenza, il lieve calo di Medicina(da 11 a 9), la piccola risalita di Ingegneria (da 1 a2) e la ricomparsa di Filosofia, che da anni latitava,ma soprattutto il grande exploit (16%) di Lettereclassiche. Comunque un bel ventaglio di Facoltà!Quindici (60%) matricole, 4 dell’umanistico e 11dello scientifico, tutte quelle che ne avevano fattodomanda, sono state ammesse ai corsi ordinari

    dello IUSS. Erano state 24 (75%) nel 2005-06 equesto calo a dire il vero un po’ stupisce, dato che il2005-06 è stato, per lo IUSS, il primo anno da“riconosciuto”. Ventitre (92%) delle 25 matricole arrivano dal Nord,solo 2 (8%) dal Centro Sud. È davvero un peccatoquesto numero così basso, considerato anche che ledomande di ragazze dalle regioni centromeridionalinon erano mancate (21%). Le lombarde sono le piùnumerose, come sempre, con il 56%, più del doppiodelle piemontesi (24%) che le seguono a ruota. Leprovince più rappresentate sono invece Cuneo ePavia con 3 presenze, seguite da Bergamo, Sondrio,Como, Cremona e Alessandria con 2. Anche nelleprovenienze geografiche, come nelle facoltà fre-quentate, si registra quindi una certa varietà. Tra le31 nuove alunne, 18 (58%) provengono da liceiscientifici, 9 (29%) dai classici, le altre da linguisti-ci o magistrali; il 71% ha ottenuto il punteggio mas-simo di 100/100 alla maturità.Le domande presentate al concorso sono state 120,esattamente come nel 2004, di cui 2 per Laureamagistrale e 5 di studentesse iscritte al secondoanno, il 68% del settore scientifico e il 32% del-l’umanistico. Il 79% delle concorrenti proviene dalNord, con le lombarde al 54% del totale, il 21% dalCentro Sud, il 52% con maturità scientifica, il 32%con maturità classica, il 9% con maturità linguistica,il 66% con voto massimo di 100/100 alla maturità,un altro 26% con voto superiore a 90/100, tutti datimolto simili a quelli dell’anno precedente. A con-cludere le tre prove sono state 95 candidate, 2 inmeno rispetto al 2004; 85 le idonee. Un dato interes-sante è che quasi il 20% delle studentesse che hannopartecipato al Progetto Orientamento del 2004-2005hanno partecipato al concorso - di queste, un terzo,cioè 5 studentesse, sono state ammesse.La Commissione d’esame è stata presieduta dalprof. Giancarlo Mazzoli; con lui, che ha fatto pureda Commissario per Latino e Greco, i prof. SilviaIsella (Italiano), Giovanni Vigo (Storia), GiuseppeCospito (Filosofia), Maria Clara Cuccia (Biologia),Guido Montagna (Fisica), Annalisa Marzuoli(Matematica) e Luigi Fabbrizzi (Chimica), tuttidocenti dell’Università di Pavia.

    IL CONCORSO

    Ecco le quattro tracce su cui si sono esercitate lecandidate del concorso per l’anno 2005-2006:

    1. Caratteri e temi, momenti e autori del roman-zo, nel lento costituirsi di una tradizione let-teraria italiana a partire da I promessi sposi.

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    2. Il secolo che si è appena concluso ha cono-sciuto una progressiva emancipazione delledonne in molti paesi: la candidata esamini lemanifestazioni più evidenti di questo feno-meno, mettendone in luce anche gli elementidi incompiutezza.

    3. La candidata discuta un problema di vivointeresse attuale, che costituisce una sfidaper la scienza nell’ambito della biologia,chimica o fisica.

    4. Le nuove frontiere della biologia apronomolte possibilità nella prevenzione e nelladiagnostica, dalle analisi genetiche ai nuovivaccini biotecnologici, alle terapie con le cel-lule staminali. La candidata illustri alcunepossibilità di sviluppo per la tutela della salu-te e la salvaguardia ambientale, temi impor-tanti e con strette interrelazioni.

    Quest’anno c’è una novità, anzi due. Un concorso non è solo una prova d’esame in cuitutto finisce in un punteggio, una graduatoria coneliminati e olimpo delle migliori. L’idea è venutarileggendo i temi delle concorrenti, e uno di questi,non solo per la qualità dell’elaborato, ma anche perla traccia scelta è sembrato particolarmente azzec-cato per un collegio femminile. Per questo ve loproponiamo qui in lettura, e un grazie a Silvia Pozziche ha voluto concederci l’esclusiva!La seconda novità è che, ormai lo sappiamo, dalprossimo anno accademico 2006-2007 le “freschedi Maturità” non saranno più impegnate in un tourde force di Collegio in Collegio, per fare esamiscritti e orali, ma ci sarà una data unica per lo scrit-to, gestito dall’Istituto Universitario di StudiSuperiori di Pavia. Pensate: in un colpo solo, la can-didata concorre per l’ammissione alle prove orali intutti i Collegi dove vuole entrare, e, ovviamente,anche per un posto allo IUSS, se lo desidera. All’anno prossimo il resoconto su come andrà - perquest’anno rimane la nostalgia di quello chepotremmo chiamare un “addio, vecchio concorso”,firmato da Valeria Gasperi.

    Il secolo che si è appena concluso ha conosciutouna progressiva emancipazione delle donne in moltipaesi: la candidata esamini le manifestazioni piùevidenti di questo fenomeno, mettendone in luceanche gli elementi di incompiutezza.

    Il Novecento ha conosciuto, almeno per quel cheriguarda i Paesi occidentali, una progressiva eman-cipazione delle donne. Si tratta del risultato di unlungo e graduale processo iniziato già alla fine del

    Settecento e proseguito, con fasi alterne,nell’Ottocento.I primi segni di una volontà da parte delle donne diridefinire il proprio ruolo all’interno di una societàdominata dagli uomini si possono facilmente ritro-vare nella Dichiarazione dei diritti delle donne edelle cittadine stilata nel 1791 dalla saggista e pole-mista Olympe de Gouges (1748-1793). In essa la deGouges riprendeva gli articoli della Dichiarazionedel 1789, accostando al termine “uomo” quello di“donna”, rivendicando per le donne, oltre ai dirittifondamentali, il diritto della donna ad accedere atutte le cariche e a tutti gli impieghi, la comunionedei beni nel matrimonio, la libertà di pensiero e diopinione. I tempi per una simile rivoluzione socialenon erano, però, ancora pronti. Osteggiata da Marate Robespierre, contrari alla partecipazione delledonne alla vita pubblica, Olympe de Gouges, che siera offerta di difendere pubblicamente il re, venneprocessata e ghigliottinata con l’accusa di “averdimenticato le virtù che convengono al suo sesso”,accusa che ben illustra l’avversione da parte di unasocietà fortemente maschilista per il progetto diemancipazione femminile sostenuto dalla donna.Nonostante l’esito fallimentare del tentativo messoin atto dalla letterata francese le basi per l’emanci-pazione femminile e per la diffusione di una nuovaidea di donna erano state poste.Con l’Ottocento e con il diffondersi in Europa enegli Stati Uniti dell’industrializzazione le donnecominciarono a svolgere attività al di fuori dellacasa, luogo tradizionalmente loro assegnato, e aentrare nel mondo delle fabbriche e del lavoro,diventando così un elemento importante all’internodel sistema produttivo. Questo nuovo ruolo spinsele donne a riprendere la battaglia per vedere ricono-sciuti i propri diritti e per ottenere una legislazioneche le tutelasse nell’attività lavorativa.Per ottenere sostegno e aiuto in questa lotta, ledonne si appoggiarono a un altro movimento chemirava ad attuare una rivoluzione sociale, ovvero ilsocialismo.Un esempio della collaborazione fra donne e socia-listi è offerto dall’opera di Anna Kulisciov chesfruttò le opportunità offerte dall’organizzazionedel partito socialista per portare avanti le rivendica-zioni delle donne.Se da un lato i socialisti diedero spazio alle donneper esprimere le proprie idee e illustrare i propriprogetti di rinnovamento sociale, dall’altro essi simostrarono sempre cauti nel darvi il proprio appog-gio, temendo gli effetti sul mondo del lavoro di unaforte emancipazione femminile.

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    Le donne divennero così consapevoli che la loro erauna battaglia che dovevano vincere da sole.Nei primi anni del Novecento nacque in GranBretagna, per poi diffondersi in tutta Europa e negliUsa, il movimento delle suffragiste. Chiamatedispregiativamente “suffragette” dai loro detrattori,esse rivendicavano il diritto di voto per le donne.Le donne infatti mancavano ancora di una adeguatarappresentanza politica attraverso cui far valere ipropri diritti e ottenere una legislazione che le tute-lasse sia nello svolgimento dell’attività lavorativa,sia in relazione a questioni prettamente femminili,come quelle concernenti la maternità o l’indipen-denza economica dal padre o dal marito.Il movimento delle suffragiste incontrò forti resi-stenze da parte sia del mondo politico, sia, più ingenerale, della società.Le suffragiste, che scendevano in piazza per prote-stare, venivano arrestate e messe a tacere.A fare il gioco degli ambienti conservatori era spes-so anche l’eterogeneità delle posizioni che si regi-stravano all’interno del fronte femminile: da un latole donne della borghesia e dell’alta società voleva-no uscire dal mondo soffocante della casa, dall’al-tro le operaie, che conoscevano la dura realtà dellavoro in fabbrica, auspicavano invece un ritornodella donna nell’ambiente domestico. Nonostante queste difficoltà, in alcuni Paesi ledonne riuscirono a ottenere il diritto di voto. È ilcaso del Wyoming, primo Stato a riconoscere talediritto e di altri Stati europei (fra cui Gran Bretagnae Danimarca) che concessero il voto alle donne neiprimi anni del secolo scorso. Più difficile fu l’affer-marsi dell’emancipazione delle donne nell’Italiafascista e nella Germania nazista.In Italia Mussolini, che pure in un primo momentoaveva incluso nel suo programma la concessionedel diritto di voto, propose un’idea di donna distampo tradizionale. La donna è infatti, nella visio-ne fascista, l’angelo del focolare, moglie e madre,consolatrice dell’uomo e fulcro dell’intera famiglia.Vennero prese dal governo fascista misure che limi-tavano il lavoro delle donne al di fuori dell’ambien-te domestico (vennero precluse alle donne alcuneattività come ad esempio l’insegnamento) e cherendevano più difficile l’accesso agli studi (aumen-to delle tasse scolastiche). Nella Germania di Hitler la donna era considerataesclusivamente in relazione alla sua funzione ripro-duttiva. Le donne tedesche, ariane e geneticamentepure, dovevano diventare madri di individui chetenessero alto il nome della nazione. Queste due concezioni di donna erano destinate a

    cadere con il venir meno dei regimi che le avevanosostenute. Nel secondo dopoguerra si assiste all’af-fermarsi dell’emancipazione femminile in tuttol’Occidente. Si prenda in considerazione il casodell’Italia che, pur costituendo una situazione parti-colare, vede il presentarsi di fenomeni che riguarda-no tutti i paesi occidentali. Con la Costituzione del’48, le donne vedono riconosciuto il diritto di votoe la parità con gli uomini. Negli anni successivivengono presi importanti provvedimenti a tuteladell’accesso nel mondo del lavoro e della maternitàper dare consistenza reale ai principi enunciati dallaCostituzione. Viene inoltre elaborata una legislazio-ne equa in caso di divorzio, che non favorisca ilconiuge maschio; vengono creati opportuni mini-steri, come quello per le pari opportunità, con ilcompito specifico di eliminare le discriminazioninei confronti delle donne e di intervenire laddovequeste si verifichino. Grazie all’efficace legislazio-ne sociale, a una diffusa coscienza da parte delledonne dei propri diritti si può affermare che la bat-taglia intrapresa da Olympe de Gouges nel lontanoSettecento e continuata dalle suffragiste in tempipiù recenti è stata sostanzialmente vinta, almenoper quel che riguarda i Paesi occidentali.Al giorno d’oggi le donne occidentali godono di tuttii diritti, di libertà economica e sociale, possono acce-dere a qualsiasi attività lavorativa, entrare addirittu-ra nell’esercito, da sempre roccaforte dell’uomo.Ben diversa è però la situazione in altre aree delmondo. Nelle regioni più povere e arretrate le donnesono ancora oggetto di discriminazione. A causa diconsuetudini tribali o credenze religiose le donnenon godono di tutti i diritti, sono sottoposte all’auto-rità di un parente maschio che ne limita persino lapossibilità di spostarsi liberamente, sono spesso sco-raggiate negli studi verso i quali vengono indirizza-ti i figli maschi, sono sottoposte a pratiche che neledono l’integrità fisica (si pensi alla pratica dell’in-fibulazione, ancora diffusa in molti Paesi africani).La situazione, in alcuni casi drammatica, è però inlenta evoluzione.Soprattutto in seguito al diffondersi in tutto ilmondo del modello occidentale anche in questiPaesi stanno prendendo vita movimenti che miranoa rendere concreta l’emancipazione femminileattraverso una crescita della consapevolezza, daparte delle donne stesse, dei loro diritti e attraversola denuncia, anche mediatica, dei soprusi di cui lapopolazione femminile è oggetto.La strada è ancora lunga, ma i primi, timidi, segna-li di un cambiamento sono già visibili.

    Silvia Pozzi

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    Gli esami non finiscono mai? Ma dopo il Concorso d’ammissioneè tutta discesa

    Mi manca la possibilità del confronto con l’alternati-va, o “Concorso unificato”. Ho vissuto la cosacom’era concepita nel suo primo modello e ne houn’opinione soggettiva e, forse, datata. Dopo l’esa-me di Stato c’era l’agognato trasferimento in altracittà per seguire il cursus universitario e in moltivivevamo tra luglio e settembre una densa stagioned’attesa. Pavia in specie, sconosciuta se non per lescontate associazioni riso-nebbia, veniva a rappre-sentarsi nelle relazioni di cugini e zii già esperticome la Città dei Collegi. Collegi Universitari, sicapisce. Non la minaccia sempre pendente in capoal Giannino Stoppani [meglio conosciuto comeGian Burrasca, ndr] della situazione, ma signoriliresidenze i cui abitanti si davano a una nobile occu-pazione: studiare.Onestamente, poiché lo avevamo sempre fatto –magari poco – in casa, da amici o alla BibliotecaCivica, l’esibizione della “struttura”, delle “dota-zioni” in termini di sale studio, sale giornali, salecaffè ci lasciava interdetti. Come e quanto sarebbestato diverso studiare all’Università? Di questo, dairacconti dei cugini che uscivano da una festa dan-zante per entrare in un’altra, non si capiva nulla.Una parola desueta come “goliardia” aleggiavasempre in conversazioni poco utili a visualizzare ilfuturo. Riguardo allo scenario nel quale avremmo,in breve, insediato le nostre esistenze avevamoinformazioni poche e confuse. Né si osava, per rive-renza, chiedere di più a quelli che, per essersi“ambientati” (aggettivo caro alle madri), appariva-no come nebulose lontane, fisse in una forma diastratto equilibrio che non comprendevamo.Tra il diplomato e lo “studente universitario” c’èoggettivamente un po’ di distanza, e non sempre ècolmata in maniera armoniosa. Paradossalmente,chi resta nella propria città, senza subire il “trauma”dell’allontanamento e del famoso ambientamento inCollegio, deve aspettarsi un conto più salato, quan-to a traumi, più tardi nella vita e nella professione. Sostenere uno, o più, esami – “tentandole tutte” –presso i Collegi universitari non era una gara disalto alla siepe. Beh, anche questo. Nel volgere dipochissimi giorni un fuoco di fila di esami, e ognu-no con il suo bravo scritto, perché le cose si fan beneo non si fanno. In tutto questo, trovavano posto lenotti dormite in un Collegio o nell’altro, interrogan-dosi se proprio quello sarebbe stato il “Nostro”,quello giusto, quello che avremmo meritato.

    Al mattino la distanza, cui ho fatto cenno, risultavadi colpo vanificata. Nell’incontro, nel frangentedell’esame, l’Università mostrava facce, caratteri,conversazioni. Potrei scrivere come due parole delprofessor Magnino mi chiarirono le idee su Orazioche pure credevo d’amare (ma era amore da diplo-ma) e conoscere. Ancora, potrei scrivere delle ami-cizie nate in quei giorni di fatica, ma anche di tran-sizione verso il futuro “studiare”, che andava riem-piendosi di significato. Mi sono sempre chiestadove i professori trovassero la voglia, la fantasia, lasensibilità di dedicare a ognuno qualche parola, nonnecessariamente incoraggiante, ma scelta con curae pronunciata guardando dritto negli occhi. Nontutti lo facevano (consultavamo, assieme a fascino-si strilli sugli appuntamenti “goliardici” tra colle-giali, gli elenchi dei Buoni e dei Cattivi), ma lamaggior parte, davvero, sì. A Maria AntoniettaGrignani, cui avevo manifestato il proposito di par-lare di Umberto Saba, dissi, vergognandomene unsecondo dopo, che Trieste è “da sempre” un “portodi mare”. Peggio che banale, ma il sorriso amabiledi chi mi ascoltava fece il miracolo di correggerequello svarione e il rischio, che ho cercato di noncorrere più, di accontentarmi. Si arrivava in affan-no, con gli entusiasmi di quell’età, a incontri cheintuivamo importanti: verso di noi spirava unabenevolenza divertita e lieve, ricambiata in certicasi con la più becera delle curiosità. “Qual è il pro-fessore più bello? Quale il più elegante?” Mi perdo-neranno il professor Francioni e il professor Gabbase li consegno alla pagina con notazioni di questafatta. Nella loro evidenza non creano disarmoniacon tanto spessore professionale e sono certa chemolte lettrici sottoscriverebbero.Impressioni così forti, volti e figure, ma vorrei direpersonalità, poi rimaste pietre di paragone. Peccato,semmai sarà, per gli “esami unificati”, peccato perl’adrenalina di quei giorni figlia anche della varietàe dell’imprevedibile, cui non mi parrebbe bellorinunciare.Affrontare quelle prove, essere a colloquio con chi,da lì a poco, ti avrebbe tenuto lezione in aula, cifaceva crescere e comunicava il brivido della fattibi-lità. Non un esercizio sterile, perché avveniva in luo-ghi che già assumevano un’aria familiare, tra perso-ne nuove eppure più “vicine” per gusti e aspirazionidei vecchi compagni del liceo, in una condizioneche se da un lato ci stressava, dall’altro stimolavaprogetti e mete finalmente a portata di mano. A onor del vero, sono stata insofferentissima delleprove reiterate (che tentai “tutte”) e del successivoclima degli esiti, con il leit-motiv: “adesso almeno

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    ho un tetto sulla testa, e tu?”, strumentale esibizionedi nonchalance per qualcosa che invece s’era con-quistato nudis manibus. Ma ora penso che l’espe-rienza del Concorso (non necessariamente “unifica-to”: più chance, più successo) sarebbe da consiglia-re a tutti, perché ha il valore dell’esempio e perché èun transito delicato e impegnativo che prepara erisolve in misura sostanziale tutti quelli a venire.

    Valeria Gasperi

    POSTI GRATUITI

    Confermati per l’anno acc. 2005-2006 venti postiinteramente gratuiti - intitolati alla FondatriceSandra Bruni Mattei, all’ing. Enea Mattei e al prof.Aurelio Bernardi.

    Tutti gli altri posti sono semigratuiti: i contributiversati dalle alunne nell’anno 2005-2006 corrispon-dono infatti al 38,4% dei costi di mantenimento. Aiventi posti gratuiti riservati alle alunne italiane siaggiunge anche quello assegnato alle studentesseprovenienti (con posto di scambio) da Heidelberg,Mainz e New Hall per un totale di 23 posti.

    SOGGIORNI E BORSE DI STUDIOPRE-LAUREA ALL’ESTEROUndici (più due) le studentesse o neolaureate delCollegio che hanno trascorso un periodo all’esteronegli ultimi dodici mesi (e tra le destinazioni,comincia a spiccare la Spagna: sarà frutto dell’ac-cordo stipulato tra la Conferenza dei CollegiUniversitari e i Colegios Mayores?).

    I due posti per i corsi estivi di Mainz e Heidelbergnon usufruiti dalle Nuovine sono stati assegnati alledott. xxxxxx e xxxxxx, entrambe perfezionandedell’Università di Pavia.Globetrotter per motivi studio, nell’ultimo anno,anche altre quattro alunne. Iniziando dalla reteeuropea del Coimbra Group e del Socrates…

    ...per finire con gli Emirati Arabi Uniti e il DubaiWomen College, con cui il Collegio sta consolidan-do i rapporti.

    Ci prepariamo già al terzo appuntamento di InsightDubai dell’aprile 2007 e, anche in questa occasio-ne, il Collegio si rende disponibile a dare il suocontributo.Importante anche l’attività di volontariato e di coope-razione internazionale: dall’Inghilterra all’Etiopia.

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    PERFEZIONAMENTI POST-LAUREA ALL’ESTERO

    Sette le laureate cui il Collegio ha assegnato, nel-l’anno accademico 2005-06, borse di studio, contri-buti o posti di scambio per perfezionamento post-laurea all’estero:

    • Marina Cerrone: Elettrofisiologia cellulare(Syracuse, USA)

    • Lorenza De Caro: Beni culturali (Mainz,Germania)

    • Barbara Falabretti: Dottorato in Fisica, NewHall (Cambridge, UK)

    • Rossana Motta: Computer Science (Exeter, UK)• Maria Rota: Dottorato presso École Nationale

    des Ponts et des Chaussées (Parigi, Francia)• Maria Anna Vologni: Master in “European

    Advanced Interdisciplinary Studies”, Collegiod’Europa (Varsavia, Polonia)

    • Lia Paola Zambetti: Master in “Human MolecularGenetics”, Imperial College (Londra, UK)

    Le domande per i posti di scambio con l’Universitàdi Magonza e il New Hall di Cambridge vanno pre-sentate entro il 31 maggio di ogni anno; quelle perle borse di perfezionamento all’estero entro il 5 set-tembre; il 15 aprile scade il termine per il premio dilaurea “Prof. Aurelio Bernardi”, riservato a neolau-reati/e in Lettere dei Collegi Ghislieri e Nuovo.

    OSPITI ILLUSTRI

    Dal nostro piccolo fondo manoscritti, ecco gliscripta che manent dei nostri ospiti che sono venu-ti a illuminare le nostre serate:

    “In ricordo di una serata vivace e stimolante per illibro di Sebastiano Mondadori dedicato a Monicelliche manca come i grandi nei loro anni fuggenti.”Silvio Danese, 3 novembre 2005Seguono i ringraziamenti di Nuccio Lodato eSebastiano Mondadori; tra loro anche l’editore:“Grazie della magnifica serata. Tornare a Pavia è sem-pre un piacere”. Luca Formenton, 3 novembre 2005

    “Una grande capacità di ospitare è sinonimo digrandezza d’animo e amore per l’umano: caratteritipici dello spirito femminile. Grazie”. SalvatorePanico, con Rodolfo Saracci, Maria Teresa Tenconi,13 marzo 2006

    “Grazie di tutto. Con la speranza che non sia l’ulti-ma volta”. Morando Morandini, 4 aprile 2006

    “Grazie davvero della vostra attenzione. E del-l’amore per il cinema che si respira qui”. PaoloMereghetti, 4 aprile 2006

    “It was a pleasure for me to be in Collegio Nuovo.Thanks for the hospitality”. Stef Tijs, 6 aprile 2006

    “Calda l’atmosfera della sala/possibile forse anchel’intendersi/Il cuoco poi è fenomenale…/ e il pen-siero è sicuramente in fase di elaborazione”.Philippe Daverio, primavera 2006 [9 maggio] Segue il disegno a penna di Sandra Tenconi con ilcommento alla Rettrice committente: “Hai voluto le ortensiette! Un abbraccio e grazieper la serata”.

    “Felicemente tornato al Collegio Nuovo, dopo tantianni, medito di fermarmi in questo locus amoenus,perpetuamente in fiore”. Ernesto Ferrero, [13] giu-gno 2006

    E, in chiusura, un paginone catartico: “Agli amici/e [corretto poi in “–he, per la precisio-ne…”] del Collegio Nuovo: grazie per aver nutrito ilcorpo e la mente; grazie per aver allietato gli occhicon ragazze, insegnanti & affini; grazie per la splen-dida serata. Un abbraccio KATARTIKO! Ciao. P.s.Non siate frivoli…” Flavio Oreglio, 15 giugno 2006In un angolo, in basso a destra: “con amicizia”,siglato: Salvatore Veca.

    LAVORI IN CORSONon si è perso tempo, anche nell’ultimo anno, permantenere il Collegio sempre “nuovo”, e quinditenerlo al passo coi tempi e insieme riparare a qual-che magagna che la struttura, ormai quasi trenten-nale, inizia ad avere. In questo senso si è provvedu-to a sostituire gli ormai vetusti armadietti a spec-chio e le mensole dei servizi delle Alunne con altriin legno (verde, naturalmente) e a cambiare tutti icorpi illuminanti delle stanze e dei bagni. Non visembri poca cosa. Fate il conto di quante camere cisono in Collegio! C’è da dire che, davvero, l’aspet-to delle “stanze tutte per sé” è di molto migliorato. E poi, sempre in Collegio, un bel restyling anche insala tv, con la sostituzione delle vecchie (e un po’tristi) poltroncine di finta pelle color cuoio con altrepiù comode, ma soprattutto più belle, rosso fiam-mante, un bel divano verdino e anche una nuovatelevisione con lo schermo piatto. Che dire poi del nuovo impianto di irrigazione auto-matica realizzato in primavera nel giardino interno?Ci ha regalato un bel prato verde, che nell’estateinfuocata e siccitosa del 2006 è stato davvero una

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    meraviglia guardarlo, e poi… ha procurato anchequalche imprevista doccia notturna, oltre che rive-larsi pure un’arma imbattibile per mandare a casagli irriducibili la notte del Green Party!Novità anche in sala computer. L’accesso a Internetè stato regolato dando una propria password a ognialunna, in modo che ciascuna di loro abbia uno spa-zio personale sul server generale. In più è stata rea-lizzata, a grande richiesta, soprattutto delle “scien-tifiche”, una nuova postazione Linux e anche acqui-stata una nuova macchina.Per i grandi lavori, quelli che meno si notano, mache più sono necessari, si è dovuta invece attenderela fine di luglio, quando le Nuovine si sono decise afar fagotto per le vacanze estive. È vero che in annipassati hanno sopportato polvere e martello pneu-matico senza batter, o quasi, ciglio, ma mai le sisarebbe potute lasciare senz’acqua! Al loro ritorno,in settembre, troveranno una centrale termica tuttanuova, realizzata con tecnologie di ultima genera-zione, che, soprattutto, non le lascerà più al freddocome è capitato alcune volte nell’inverno scorso.Qualche lavoretto si è fatto anche in Sezione. Qui,per fortuna, tutto è nuovo, ma migliorare si puòsempre. È in tale ottica che sono state attrezzate, ditutto punto, altre due aule multimediali destinate aospitare i corsi universitari promossi dal Collegio,sempre in crescita. Per quest’ultimo lavoro, è arriva-to, provvidenziale, un contributo della FondazioneBanca del Monte di Lombardia. Sempre in Sezione,un’altra novità è la nuovissima saletta tv, realizzatain uno dei locali del secondo blocco che si affaccia-no sulla palestra. Se è vero che la tv è il focolare dioggi… dovrebbe far piacere a chi ha voglia disocializzare un po’.

    FINANZIAMENTI E DONAZIONI In attesa che il 5 per 1000 ci renda tutti più ricchi…il nostro principale sponsor è rimasto nel 2005ancora il MIUR. Grazie ai suoi contributi, sia quel-lo ordinario per le attività culturali sia quello per gli

    interventi edilizi, il Collegio ha potuto continuarefelicemente anche nell’ultimo anno nella sua attivi-tà istituzionale, visto che le rette delle Alunnecoprono, in totale, poco più del 38% dei costi digestione. Ed è stata davvero una grande soddisfa-zione ricevere, a fine anno, la bella notizia dell’au-mento del contributo ordinario a seguito dei risulta-ti del 2004: a determinarlo sia gli esiti delle Alunnequanto a tempi di esami e laurea, sia il numero e lavarietà delle attività accademiche accreditate pro-mosse dal Collegio. A colmare l’ultimo “buco” dibilancio, e a far dormire sonni tranquilli ai nostriamministratori, ha poi provveduto, come sempre, laFondazione Sandra e Enea Mattei.Altri graditissimi finanziamenti sono arrivati dallaFondazione Banca del Monte di Lombardia, utiliz-zati per allestire, in Sezione laureati, come si è detto,due nuove aule multimediali e, ancora, dalla BancaRegionale Europea, la “cassiera” del Collegio.Ma il 2006 ha visto affacciarsi anche un nuovosponsor con la multinazionale Accenture, che havoluto segnare la felice collaborazione avviata nel2004 sia con il versamento di una bella donazioneper le attività culturali del Collegio sia con l’offertadi un corso teorico e pratico di avviamento al lavo-ro riservato alle nostre studentesse degli ultimi annie agli altri alunni dei Collegi di merito di Pavia.Anche il prof. Stefan Delureanu e la consorte,Signora Victoria, hanno voluto lasciare una tracciagenerosa del loro attaccamento al Collegio conun’offerta (in dollari!) destinata ad aiutare le stu-dentesse in stato di maggior bisogno.Infine i libri per la biblioteca, di cui sono stati pro-dighi, tra gli altri, anche quest’anno i prof. EmilioGabba, Alberto Gigli Berzolari, Carla Riccardi eFernando Veniale. Che dire a tutti questi nostri amici? Un bel grazie,di certo, ma anche la promessa che la loro genero-sità sarà ripagata dal nostro impegno a fare sempredi più e meglio. E lo stesso impegno vale natural-mente per tutti quelli che indicheranno il CollegioNuovo come destinatario del loro 5 per 1000!

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    CONFERENZE E INCONTRI CON GLI AUTORI(organizzati dal Collegio e aperti al pubblico)

    • Incontro con Sebastiano Mondadori in occasionedella pubblicazione del suo volume La comme-dia umana. Conversazioni con Mario MonicelliCon la partecipazione di Nuccio Lodato e SilvioDanese – 3 novembre 2005

    • La salute femminile: nuove indicazioni per lasanità pubblicaInterventi di: Salvatore Panico (Università diNapoli), Rodolfo Saracci (CNR, Pisa) e MariaTeresa Tenconi (Università di Pavia) – 13 marzo2006

    • Cineforum: “Conflitti e confronti”Comitato organizzativo: Shirley Viggars, LauraPeters e Michela SummaProgramma: No man’s land; L’appartamentospagnolo; La sposa siriana; Train de vie; Furyo– Merry Christmas, Mr. Lawrence; Il mio grossograsso matrimonio greco – 14-16 marzo 2006

    • Radici cristiane e civiltà europea Lezione di Lucio Troiani, con la partecipazionedi Emilio Gabba – 28 marzo 2006

    • Cinema faccia a faccia. Dizionari e trame aconfrontoIncontro con gli autori Paolo Mereghetti eMorando Morandini“Arbitro”: Nuccio Lodato – 4 aprile 2006

    • Comunicare l’arte. Dalle Esposizioni aPassepARToutIncontro con Philippe Daverio – 9 maggio 2006

    • I migliori libri della nostra vita. Dalla Casa editrice Einaudi alla Fiera del librodi TorinoIncontro con Ernesto Ferrero, conduce CarlaRiccardi – 13 giugno 2006

    • Siamo una massa di ignoranti. Vogliamo parlarne?Incontro con Flavio Oreglio e Salvatore Veca –15 giugno 2006In collaborazione con la Casa editrice Bompiani.

    RIUNIONI, CONVEGNI E CORSI• Artrosi: I percorsi diagnostico-terapeutici (lo

    stato dell’arte) - Corso educazionale monote-matico ECM – 8 ottobre 2005

    Promosso dalla Cattedra e Unità Operativa diReumatologia dell’Università di Pavia edell’IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia,diretta dal prof. Carlo Maurizio Montecucco

    • The European Civil Protection: present condi-tions and future perspectives – 4 marzo 2006Organizzato dalla Provincia di Pavia,Assessorato Protezione Civile, in collaborazionecon il Dipartimento della Protezione Civile dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri e il patro-cinio della Regione Lombardia. Tra i presenti, ilresponsabile della Protezione Civile in Italia,dott. Guido Bertolaso

    • Mutilazioni genitali femminili: origine e conse-guenze – 30 marzo 2006 Introduzione dei lavori: Pinuccia Balzamo ePietro Claudio Rovescala - Interventi diMariangela Cisternino, Patrizia Sampaolo,Franco Viviani, Pia Grassivaro Gallo, LucreziaCatania, Isa Maggi, Catia Tamai

    • Una serata tra i bimbi della Moldova – 6 aprile2006Otto studenti di Pavia e Milano raccontanoun’esperienza di volontariato presso la casaInternat di Orhei, dove vengono ospitati 300bambini moldavi con handicap psichici e fisici –Coordinamento: Barbara Pirali

    • Corso annuale di aggiornamento in 8 giornate,organizzato dall’ANDI (Associazione NazionaleDentisti Italiani) – marzo - dicembre 2006.

    • Corsi organizzati nell’ambito dei Corsi ordinaridella Scuola Superiore IUSS – coordinati dalprof. Salvatore Veca:

    - Mente, cervello e funzioni motorie - prof. PaoloCrenna

    - Biomatematica: interazioni tra le scienze dellavita e la matematica - prof. Valeriano Comincioli

    - Nuove prospettive in diagnostica molecolare -prof. Maurizio Ferrari

    - Tecniche di analisi molecolare. Applicazionibiomediche - prof. Gerolamo Lanfranchi

    Coordinatore: prof. Luigi Manzo

    - La Scienza Cognitiva: dalla fisica della mente

    ATTIVITÀ CULTURALI, DIDATTICHE E DI ORIENTAMENTO

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    alla vita artificiale - prof. Eliano Pessa

    Coordinatore: prof. Vittorio Degiorgio

    CORSI RICONOSCIUTI E ACCREDITATI DALL’UNIVERSITÀ

    Quest’anno c’è un’altra “nuovità”: abbiamo scel-to di interpellare le Alunne non solo per il loropunto di vista sugli incontri con gli autori, maanche di chieder loro una testimonianza sui corsipromossi dal Collegio Nuovo e riconosciutidall’Università di Pavia. Questo anche per “darecredito” agli studenti… di qui la nuova rubrica,che scherzosamente abbiamo chiamato “Gli stu-denti accreditano”!

    COMUNICAZIONE DIGITALE E MULTIMEDIALE

    Sesta edizione, per il corso di Comunicazione digita-le e multimediale, le cui lezioni si sono tenute nelsecondo semestre, negli ormai tradizionali duemoduli di 30 ore ciascuno. Il primo, “Laboratorio dipragmatica multimediale: dalla cultura alle cose”, siè svolto dal 20 febbraio al 23 marzo 2006 ed è statotenuto dal prof. Roberto Bordogna, docente ESAS inSTM e membro IEEE (Institute of Electrical andElectronics Engineers) 1600.1 Working group. Ilsecondo modulo (dal 23 aprile al 3 giugno) ha avutoper tema “Integrazione dei media e sistemi museali”ed è stato affidato al prof. Fabio Bevilacqua, docen-te di Storia delle Scienze, e alla prof.ssa LidiaFalomo, docente di Tecnologia della ComunicazioneScientifica, entrambi dell’Università di Pavia. Lelezioni del primo modulo sono state integrate da altre20 ore di esercitazioni.Gli argomenti del corso e le prassi d’esame, modula-ti in base alle esigenze delle Facoltà, sono stati indi-cati dal Consiglio scientifico, presieduto dal prof.Virginio Cantoni (Università di Pavia), da rappresen-tanti di tutte le Facoltà che hanno mutuato il corso(oltre a Comunicazione Interculturale Multimedialee Ingegneria, anche Lettere, Economia e Scienze) edalla Rettrice.La maggior parte dei frequentatori proviene da CIMe Ingegneria. Interessanti i progetti sviluppati, dal-l’analisi sul marchio Ferrero al progetto di un sitoper un Collegio, dalla costituzione di un Centro poli-funzionale per animali (toeletta compresa!) allaristrutturazione di una biblioteca, alla redazione diuna nuova rivista femminile: per dettagli, visitate ilsito: http://www.unipv.it/cim/cdma/.Per l’anno acc. 2006-07 il programma sarà focaliz-

    zato sui “Media partecipativi” (blog, communityon line, forum, podcasting, esperienze come Worldlecture hall) e prevede una parte teorica e prope-deutica, affidata al prof. Bordogna, e un approfon-dimento monografico curato dalla prof.ssa Falomo. Il corso per l’anno acc. 2006-07 verrà accreditato(5 CFU) anche dal Corso di laurea in Fisica insostituzione di “Tecnologia della Comunicazionescientifica”.

    Gli studenti accreditano

    La comunicazione digitale e multimediale,agli occhi di una matematica

    Quando ho sostenuto l’esame, la prima domandache il prof. Bordogna mi ha rivolto è stata: “Lei stu-dia matematica?! Come mai ha deciso di seguirequesto corso?”Sul momento non ho capito che cosa trovasse distrano il professore nel fatto che una studentessa dimatematica (in realtà eravamo in tre) avesse sceltodi seguire un corso dal titolo “La comunicazionedigitale e multimediale”: in fin dei conti erano pre-senti anche futuri ingegneri informatici ed econo-misti, oltre agli studenti del corso di laurea in CIM(Comunicazione Interculturale Multimediale), per iquali si trattava di un corso obbligatorio.Quando però mi è stato chiesto di scrivere questoarticolo, per spiegare che cosa una matematica potes-se trovare di interessante in un corso simile, mi sonodetta che forse poteva apparire una scelta insolita.Mi sento di dire quello che allora risposi al profes-sore, cioè che mi aveva incuriosito il tema delcorso, in quanto di grande attualità e utilità, inoltresi presentava per me la possibilità di conoscere estudiare argomenti un po’ diversi rispetto al solito.L’occasione di confrontarsi con persone di diverseformazioni, con modalità differenti di affrontare lequestioni, si rivela infatti sempre molto stimolante.Inoltre (l’ho capito dopo aver seguito il corso) realiz-zare un progetto pratico, come un sito Internet,riguardante una realtà come la Protezione civile diVoghera, un’intervista per valutarne l’efficacia e lapresentazione dei risultati mi ha posto di fronte a unmetodo di lavoro completamente diverso rispetto aquello a cui sono abituata, frequentando un corso dilaurea più improntato alla trattazione teorica degliargomenti e meno agli aspetti pratici che ne derivano.In definitiva mi sento di ringraziare il CollegioNuovo, che, come sempre, propone corsi all’avan-guardia sia dal punto di vista culturale che da quel-lo dell’utilità effettiva per il mondo del lavoroodierno.

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    Inoltre ho trovato molto apprezzabile il fatto chevengano organizzati corsi che possono interessaretrasversalmente studenti di ogni corso di laurea, eche siano riconosciuti dall’Università con creditiformativi: questo è infatti un segno che “fare cultu-ra” è un concetto vasto che bisogna saper interpre-tare e mantenere al passo coi tempi.

    Gabriella Pocalana

    METODOLOGIE E TECNICHE DEL GIORNALISMO

    Il corso “Metodologie e tecniche del giornalismo”,promosso dal Collegio Nuovo e accreditato (3 CFU)dal corso di laurea in Scienze Politiche (con possi-bilità di inserimento in piano di studi per studentiinterfacoltà di CIM, come esame a libera scelta) èstato attivato per il primo anno in seguito all’appro-vazione del Consiglio di Facoltà di ScienzePolitiche e del Senato Accademico. L’approvazionead anno accademico iniziato, causata da motiviburocratici, ha fatto sì che pochi studenti hannoavuto la possibilità di inserirlo nei rispettivi piani distudio: una ventina gli effettivi frequentanti; molti isegnali di interesse da parte degli studenti di CIM,Scienze Giuridiche, Lettere e Filosofia, nonché dipersone già inserite nel mondo del lavoro.Le lezioni si sono svolte tra il 6 marzo e il 6 aprile2006 nell’aula multimediale della Sezione laureati;a inizio maggio gli esami orali, preceduti da unaprova scritta. Il corso di complessive 30 ore è stato tenuto daldott. Sandro Rizzi, giornalista, già caporedattore al“Corriere della Sera”, che ha proposto un approfon-dimento sui metodi e sulle tecniche utilizzabili nelgiornalismo, illustrando come nasce e si organizzaun quotidiano, il ruolo delle immagini e le tecnichedi diffusione della notizia, le fonti e gli archivi (diimmagini e informazioni), il rapporto della cartastampata con radio e televisione. La parte metodo-logica è stata arricchita dalla testimonianza diretta edalle esperienze di cinquant’anni di lavoro in Italiae all’estero. Le lezioni sono state integrate da mol-teplici esempi tratti dalla pratica reale, da una visi-ta guidata alla sede del “Corriere della Sera” e dauna lezione di Gian Luigi Astroni, segretario diredazione del medesimo quotidiano. Il Consiglio Scientifico, presieduto dal prof. FabioRugge (Preside della Facoltà di Scienze Politiche),è composto, oltre che dallo stesso prof. Rugge, dalprof. Arturo Colombo e, per il Collegio, dallaRettrice Paola Bernardi e dalla dott.ssa SaskiaAvalle. Come d’intesa, sarà mantenuta invariata,

    per il prossimo anno accademico, sia la docenza chela struttura del corso. Si prevede inoltre di far inter-venire professionisti di ufficio stampa e del giorna-lismo on line.

    Gli studenti accreditano

    Il Collegio Nuovo tra arte e comunicazioneQuello che sto per dirvi, cari studenti e studentesse,non vuole proporsi come il solito discorso di “pro-mozione” di un corso universitario. Vorrei presen-tarvi la mia esperienza seminariale presso ilCollegio Nuovo, del quale sono attualmente ospitein quanto studentessa Erasmus, non tanto sotto ilprofilo della quantità di materia formativa offerta-mi, ma piuttosto come un’opportunità di qualità peraprire una nuova finestra sul mondo che ci circonda.Vi chiederete dove voglia arrivare, giustamente.Provate a immaginare le vostre giornate senza infor-mazione e senza arte, per esempio senza musica négiornale. E ora, provate a pensare a quali personegiornalmente confezionano tutti questi prodotti dicui diamo scontata e onnipresente l’esistenza. I dueseminari che ho seguito, ovvero “Metodologie e tec-niche del giornalismo” (curato dal giornalistaSandro Rizzi) e “Semiotica delle arti” connesso alneonato “Laboratorio d’analisi della canzone d’artecontemporanea italiana” (tenuti dal prof. PaoloJachia) mi hanno offerto la possibilità di squarciareil velo di mistero che ci separa dal mondo dellacreazione dell’arte e della comunicazione.Sandro Rizzi, già caporedattore del celeberrimo“Corriere della Sera”, ha saputo proiettarci consemplicità nel mondo del giornalismo, stimolandola nostra attenzione e avvalendosi anche del raccon-to di alcuni aneddoti personali legati alla professio-ne. Il mondo dell’informazione, come tutti voisapete, si è radicalmente trasformato negli ultimidecenni grazie alla rapida innovazione tecnologicadei mezzi di comunicazione. Al giornalista curiosoe “podista” (di chilometri a piedi, fino a poco tempofa, se ne facevano e parecchi) munito di penna etaccuino, si è sostituito il “techno-giornalista” al cuiocchio è stata aggiunta, come un prolungamento, lamacchina fotografica digitale, e alla cui mano è col-legato in ogni momento e luogo il filo del mouse. Ilpersonal computer non è più un optional per i piùarditi appassionati della tecnologia ma un must, unaccessorio indispensabilissimo senza il quale sisarebbe automaticamente esclusi dal mondo.Insomma, la vecchia immagine del giornalista diprovincia non esiste più: la parola d’ordine è rinno-varsi, adattarsi, viaggiare e soprattutto trovare un

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    modo sempre nuovo di scrivere in grado di soddi-sfare le attese di un pubblico sempre più desiderosodi news specializzate. Rizzi è stato molto esaustivonel delinearci il quadro dell’ambiente giornalistico,al punto da portarci fisicamente in via Solferino aMilano, la sede del “Corriere della Sera”. Tra unalinotype e una rotativa ultimo modello abbiamoscoperto la fucina delle notizie, che con pochi euroogni giorno ci permette di acquistare sul banco del-l’edicola il nostro amato giornale.Il mondo però non è fatto di sole notizie, ma anchedi arte e di passione. I quadri non sono sempliciassemblaggi di macchie di colori e le canzoni perfortuna non sono solamente create dalla logica delcommercio. Esiste un’arte che ci “parla” così comeesiste una canzone di qualità che non mira a essereun semplice riempitivo mentre siamo fermi incolonna al semaforo. Paolo Jachia ci ha svelato gliingranaggi della canzone italiana che è evoluta dipari passo con la storia e la memoria nazionaledell’Italia e delle altre nazioni del mondo. Nonvoglio dilungarmi oltre su questo tema affascinante,per questo motivo vi assegno un compito: prendeteper esempio la canzone “L’aggettivo mitico” o “Ladonna cannone” del grande Francesco De Gregori eprovate a leggere i due testi separatamente dallamusica. Vi accorgerete che dietro a quelle parole sinasconde una particolare visione della vita e delmondo.

    Sabrina Caneva

    SEMIOTICA DELLE ARTI

    Seconda edizione e due novità per “Semiotica dellearti”, accreditato (5 CFU) dal corso di laurea inComunicazione Interculturale e Multimediale. Daquest’anno, infatti, anche il corso di laurea inLettere moderne ha accreditato il corso, che si inte-gra anche con un Laboratorio della canzone per cuisi rimanda alla relativa scheda. Le lezioni si sono svolte tra il 26 aprile e il 31 mag-gio 2006: in 30 ore il prof. Paolo Jachia, docente di“Semiotica generale” presso la Facoltà di Lettere eFilosofia dell’Università di Pavia, ha presentato informa essenziale i fondamenti storico-filosofici dellasemiotica generale e quindi ha approfondito lasemiotica delle arti (letteratura, teatro, fumetto, cine-ma, canzone, pittura) e della pubblicità, analizzandogli esiti più significativi di alcune delle fondamenta-li forme semiotiche della civiltà contemporanea.Oltre una cinquantina gli studenti frequentanti, lamaggior parte di CIM. Il Consiglio Scientifico presieduto dal prof.Giampaolo Azzoni (Presidente CIM) e composto

    dai prof. Silvana Borutti, Fabrizio Fiaschini, CarlaRiccardi, tutti dell’Università di Pavia, e dallaRettrice Paola Bernardi e dalla dott.ssa SaskiaAvalle per il Collegio Nuovo, ha deliberato dimantenere invariata, anche per il prossimo annoaccademico, sia la docenza che la struttura delcorso. Si ripresenterà la lettura semiotica di Ultimotango a Parigi, con la collaborazione di GabriellaPozzetto, docente di Semiologia dello spettacolopresso l’Università del Piemonte Orientale, e sonoprevisti approfondimenti per la semiotica dellapubblicità.Aggiornata la bibliografia di riferimento, e anchecon il libro che il prof. Jachia ha appena pubblicatoper l’editore Piero Manni.

    LABORATORIO D’ANALISI DELLA CANZONE D’ARTE CONTEMPORANEA ITALIANA

    Un buon battesimo per il “Laboratorio d’analisidella canzone d’arte contemporanea italiana”, pro-mosso dal Collegio Nuovo e accreditato (2,5 CFU)dal corso di laurea Comunicazione Interculturale eMultimediale (III anno) e dal corso di laurea specia-listico in Editoria Comunicazione Multimediale eGiornalismo (ECM). Le lezioni si sono svolte tra il9 maggio e il primo giugno 2006, presso l’aula mul-timediale della Sezione laureati. Connesso al progetto complessivo degli insegna-menti di “Semiotica generale” e di “Semiotica dellearti” come analisi semiotica della canzone d’artecontemporanea italiana, il Laboratorio è stato tenu-to dal prof. Paolo Jachia, autore fra l’altro di mono-grafie su autori come Battiato, Guccini e Vecchioni. Il corso ha avuto come obiettivo quello di renderegli studenti in grado di analizzare, attraversol’ascolto di brani e la visione di audiofilmati, la tec-nica di composizione di un autore nei suoi elemen-ti letterali, musicali e interpretativi. A