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Anno VII • N° 2• Luglio 2002 • Iscrizione n° 276 del 10.10.1996 presso il Tribunale di Verbania Spedizione in Abbonamento Postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 - D.C./D.C.I./Novara COLLEGIO DEI GEOMETRI DELLA PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA

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Anno VII • N° 2• Luglio 2002 • Iscrizione n° 276 del 10.10.1996 presso il Tribunale di VerbaniaSpedizione in Abbonamento Postale art. 2 comma 20/c legge 662/96 - D.C./D.C.I./Novara

COLLEGIO DEI GEOMETRI DELLA PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA

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NOTIZIARIO

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Sommario• Piazza d’onore per il VCO

Il nuovo logo del ConsiglioNazionale

pag. 3

• Antonio Rabbini, intuito e genialità di un grandegeodeta

pag. 4

• Non è tutta colpa della naturapag. 6

• Decentramento del catasto ai comuni

pag. 7

• I consigli per registrare il vostro sito

pag. 9

• Geoweb… un passo in piùpag. 10

• Informazioni dal mondo del CAD

pag. 11

• Tremonti bisAgevolazioni per i professionisti

pag. 12

• Commissione scuolapag. 13

• Interessi per il ritardatopagamento delle parcelle

pag. 14

• Notiziepag. 15

• La nostra biblioteca e l’Alboprofessionale

pag. 16

In copertina: ripresa aerea dell’eventoalluvionale ottobre 2000 - Verbania Pallanza - LEICA R5 -autorizzazione DPR 367 del 29.9.2000

3° TORNEO NAZIONALE DI TENNIS

A SQUADRE PER GEOMETRI

Arezzo, 11-14 settembre

Il regolamento e il programma sono disponibili presso il Collegio.

CASSANumero verde800-655873

dal lunedì al venerdì9.00-18.00

PROROGA DEI TESTI UNICIProrogata al 1 Gennaio 2003 l’entrata in vigore di:– Testo Unico in materia di edilizia, decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380– Testo Unico in materia di espropriazioni per pubblica utilità, decreto del Presidente della Repub-

blica 8 giugno 2001, n. 327(Decreto Legge 20 giugno 2002, n. 122)

Un’importante direttiva della CassaOggetto: iscrizione alla gestione separata INPS

La Cassa, com’è noto, ha da tempo iniziato un’attività di verifica per i geo-metri che hanno deciso di non iscriversi alla Cassa facendo valere quale altra for-ma di previdenza obbligatoria la loro iscrizione alla gestione separata INPS isti-tuita con l’art.2 comma 26 della legge 335/1995.

Al riguardo si ricorda che, ai sensi della vigenze normativa, gli iscritti all’Alboche esercitano le attività relative alla professione non possono essere legittimamen-te iscritti alla data gestione separata, essendo obbligatoriamente tenuti alla contri-buzione in favore della Cassa professionale di previdenza. In effetti, dalla verifica èemerso che in molti casi l’illegittima appartenenza a tale gestione ha comportatol’elusione degli obblighi iscrittivi e contributivi nei confronti di questa Cassa.

Si rappresenta pertanto l’opportunità di informare i geometri sulle responsabi-lità derivanti da una iscrizione illegittima e di accertarsi ai fini della verifica sopracitata, che sia stata precisata nei moduli CG 12/13 (da comunicare tempestiva-mente alla Cassa) l’eventuale iscrizione alla predetta gestione separata INPS.

Dal Consiglio Nazionale GeometriOggetto: competenza agrotecnici in materia catastale. Circ. N. 1/prot. C/10941

Agenzia del Territorio. Iniziative del CNG a difesa della Categoria

Come noto, la Circolare n. 1 del 7 febbraio 2002 prot. C/10941 dell’Agenziadel Territorio - Direzione Centrale Cartografia, Catasto e Pubblicità Immobiliare- recependo il parere dell’Avvocatura Generale dello Stato sulla legittimità del-le competenze in materia catastale da attribuire agli agrotecnici, ha esteso lafacoltà di redigere – ai sensi dell’art. 145, comma 96, L. 388/2000 – gli atti d’ag-giornamento, di cui all’art. 8 della L. 679/69 e artt. 5 e 7 del DPR 650/72, ancheai predetti professionisti.

In data 15/2/2002, questo Consiglio Nazionale ha tempestivamente incari-cato il Prof. Pace di acquisire quanto espresso dall’Avvocatura nonché di espri-mere un proprio parere in merito per le opportune controdeduzioni.

Avendo il legale prospettato la soluzione d’impugnare direttamente la circo-lare suddetta, poiché palesemente illegittima, il Consiglio Nazionale ha delibe-rato di inoltrare una diffida all’Ing. Carlo Cannafoglia, quale firmatario della cir-colare censurata, a non applicare e/o dare esecuzione alla stessa, nonché didesistere da eventuali reiterazioni della circolare medesima.

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È con orgoglio che vi proponiamo illogo che si è aggiudicato il 2° posto al“CONCORSO NAZIONALE PER LACREAZIONE LOGO DEL CONSIGLIONAZIONALE GEOMETRI”.

Perché con orgoglio? Perché, comepotete vedere nella riproduzione a lato,il logo è frutto dell’”ingegno e della fan-tasia” del nostro presidente, geom. Set-timo Zolla.

La foto riporta il momento della pre-miazione avvenuta a Roma il 12 giugno2002 presso la sede del Consiglio Nazio-nale Geometri.

Il motto e tema ispiratore del logo era“Viva i Geometri Europeisti ed Operato-ri a 360° nel nostro Paese” e mi sembrache, pur nelle ridotte sue dimensioni, ilgeom. Zolla sia riuscito a inserire tuttociò, in modo armonico, elegante edessenziale al tempo stesso.

Complimenti ancora Presidente, datutti noi.

Luglio 2002

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Piazzad’onoreper il VCO

Un nuovo logo per il Consiglio Nazionale: Zolla al secondo posto

Da sinistra:Geometra SETTIMO ZOLLA2° classificato, geometra DIEGO POLIZIO3° classificato, geometra PIERO PANUNZIpresidente del ConsiglioNazionale, geometra MAURIZIO CITRO1° Classificato

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42° CONGRESSO NAZIONALEDEI GEOMETRI

“ IL GEOMETRA, PROFESSIONE EUROPEA. RINNOVAMENTO NELLA TRADIZIONE.”

Si terrà a Venezia nei giorni dal 23 al 28 settembre 2002presso il Cenacolo Palladiano della Fondazione Cini con sede nell’Isola di San Giorgio Maggiore

Nel corso della manifestazione verranno trattate tematiche inerenti alle attività professionali tradizionali oltre a quelle emergenti.

Le quote di iscrizione sono state definite in € 80 per gli iscritti all’Albo, € 50 per gli iscritti fino a trent’anni di età e iscrizione gratuita per i praticanti

e per gli iscritti che hanno superato i settantacinque anni di età.

Per ulteriori informazioni relative alla quota d’iscrizione e per la scheda di prenotazione alberghiera, con l’elenco degli alberghi individuati per il soggiorno, rivolgersi in Collegio.

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“… senza aspirare alla formazione diun vero Catasto probante, che non sipotrebbe ottenere senza formalità e pro-cedimenti giudiziari lunghi e dispendio-si, si volle giungere al rilevamento del-l’esatta posizione e configurazione dellelinee divisorie dei Comuni, delle pro-prietà e dei singoli appezzamenti, ese-guito in modo che, mediante un nume-ro sufficiente di punti trigonometriciesattamente determinati e conservati sulterreno, e coll’aiuto delle quote nume-riche registrate in appositi quaderni, sipotesse in ogni tempo riconoscere laposizione giusta delle linee anzidette eristabilirle in caso di perimento… ”1

Queste poche righe, che sembranoestratte da un manuale di cartografianumerica moderno, sono frutto dellagenialità di un grande geomatico: Anto-nio Rabbini, geometra piemontese otto-centesco.

Procediamo però come richiede l’im-portanza del personaggio.

Antonio Rabbini era nato a Maglia-no d’Alba (ora Alfieri) nel 1807. Iniziò alavorare a 16 anni sotto la guida di unfamoso geometra piemontese, AndreaGatti, che aveva avuto l’incarico dalComune di Torino di redigere il nuovocatasto della città. Rabbini cominciòquindi a lavorare nel 1823 quale “prati-cante”; poi, nel 1826, come “caposqua-dra e collaboratore” rilevando infine nel1831, al decesso del titolare Gatti, gliimpegni professionali del defunto mae-stro nei confronti della Città di Torino,garantendo i debiti di questo. Dopo taledata, Rabbini trovò aperta una fortuna-ta carriera professionale che proseguì,dopo il 1845, in una carriera prestigio-sa nell’amministrazione finanziaria del-lo Stato (inteso ovviamente “Regno diSardegna, di Cipro ..ecc.”) quale “Diret-tore Generale della catastazione gene-rale ed uniforme delle provincie di ter-raferma”2

Nella nostra Regione il cognomeRabbini è da sempre, seppur senza ragio-

ne giuridica ma con grande riconosci-mento storico,3 abbinato al catasto otto-centesco, quello precedente il NuovoCatasto Terreni, il c.d. Catasto Rabbini.Nella nostra zona, in particolare nei Cir-condari di Ossola e Pallanza, le opera-zioni di rilievo avevano ricoperto nel1865 rispettivamente il 72.4% e 84.8%4

dei territori di competenza, a soli 10 annidall’inizio delle operazioni avviate conla Legge n. 914 del 4 giugno 1855, volu-ta da Cavour. Il prodotto fornito dai topo-grafi di Rabbini, la mappa e i dati cen-suari, sono noti forse a tutti, ma qualierano le tecniche, i metodi, le operazio-ni topografiche utilizzate dal Rabbini? Viconsiglio vivamente, nel caso vi trovia-te a Torino con un’ora di tempo libero,di visitare l’Archivio di Stato, Sala Map-pe, dove potrete visionare il fondo Car-te Rabbini e trovare il citato “Cenni sul-le varie.. AST/123” che contiene ilmanuale pratico del “perfetto geometracatastale cavouriano”. È impossibile inquesto piccolo spazio citare e appro-fondire quanto Rabbini prescriveva aipropri collaboratori, ne indicherò solo ipassi fondamentali.

Alle preliminari operazioni di trian-golazione di I^ e II^ categoria, seguiva-no le operazioni di campagna del rile-vamento parcellare: si notificavaall’autorità locale l’inizio delle opera-zioni e quindi si spedivano ai proprieta-ri interessati le convocazione per defi-nire i limiti delle proprietà, che venivanodeterminati con ricognizione preventi-va, disegnando sommariamente le par-ticelle. Il vero rilievo particellare avve-niva in due modi: a) con tavolettapretoriana per le zone difficili, quindicon intersezione grafica diretta, b) conrilievo diretto di tutti i vertici delle par-ticelle per allineamenti appoggiati allereti principali. Per alcuni Comuni ilSistema di Riferimento adottato era loca-le, ossia l’origine delle coordinate coin-cideva in genere con il campanile delcapoluogo (il punto “1”) e gli assi eranocostituiti dalla perpendicolare per l’asse

X=EST e dalla meridiana per l’asseY=NORD. Sui fogli di mappa era poitracciato il reticolato, innovazione intro-dotta da Rabbini e poi persa nel N.C.T.,con grande danno per la stabilità carta-cea della mappa, il quale riporta le infor-mazioni cartesiane soltanto sulla para-metratura del foglio.

NOTIZIARIO

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Antonio Rabbini, intuito e genialitàdi un grande geodeta

Geomatica

Monografia “Termini trigonometrici delComune Archivio Comune di Oggebbio”

– AS Verbania-n.58

1 Da “Cenni sulle varie vicende cui andò sogget-ta l’operazione catastale nelle antiche provinciecontinentali del Regno – Note spiegative intor-no al sistema adottato per la medesima” Torino,Stamperia Reale, 1862, p.7 – Archivio di Statodi Torino, Carte Rabbini, Estimo dei terreni cen-siti e non censiti, n.123 – in seguito denomina-ta “AST/123”.

2 L.914 del 4 giugno 1855.3 Dovrebbe essere “Catasto del Regno di Sarde-

gna dello Stato in Terraferma” la denominazio-ne corretta del c.d. Catasto Rabbini.

4 A.S.T. - Atti del Parlamento Piemontese: Nonorendiconto, 1865, p. 42.

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L’impressione che si ha guardando unfoglio catastale Rabbini, se confrontatocon altri cessati catasti5 contemporanei oprecedenti, è di notevole chiarezza, rigo-re metodologico, quasi scarno ma di note-vole dettaglio e precisione, se si conside-ra che il rilievo, come detto, avveniva perallineamenti! Addirittura, osservando illibro figurato6, con riportati gli esatti alli-neamenti eseguiti e le misure rilevate sulterreno, si ha l’impressione di entrare vera-mente nel futuro della cartografia nume-rica, dove oggi, grazie all’evoluzione tec-nologica, un punto è definito in modounivoco dalle sole tre coordinate riferite

ad un Sistema addirittura geocentrico,mentre per il Rabbini erano le relazionispaziali con l’intorno che ne avrebberoconsentito il ristabilimento.

La genialità e la lungimiranza di Rab-bini subirono però un duro colpo a cau-sa di una Patria che aveva cambiatoestensione e centro propulsore, tanto cheapparì ormai limitato il catasto piemon-tese a fronte di una necessaria catasta-zione generale. Difatto il Catasto Rabbi-ni non ebbe seguito e non fu attuato7,restando in ogni caso, per quasi centoanni, l’unico riferimento cartografico didettaglio del territorio piemontese.

Il genio di Rabbini meritava però unriconoscimento a livello internazionale:nel 1862, all’Esposizione di Londra, Rab-bini fu premiato per “ottime mappe cata-stali” e per “l’uso della fotografia per lariduzione delle mappe”. Che cosa si erainventato il Rabbini? Trovandosi di fron-te al notevole problema di riprodurre,riducendone la scala, i grandi fogli delcatasto8, aveva contattato un fotografo,un certo Francesco Chiapella di Torino,e con lui aveva approntato un metodo diriproduzione, riduzione e stampa deifogli9. A titolo di esempio, per riprodur-re e ridurre un foglio di mappa per mez-zo del pantografo occorrevano, senzaconsiderare la perdita di precisione e glierrori accidentali, almeno 15 giorni,mentre in due anni di lavoro fotografico,vennero riprodotte 1014 mappe originalistampandone 13537 copie.

Che genio quel Rabbini!

˚Renato Locarni, geometra

5 Per la nostra zona: il settecentesco “Censimen-to Universale del Ducato di Milano - CatastoTeresiano o di Maria Teresa” dove il DirettoreGenerale Gian Giacomo Marinoni era piu’ pit-tore che topografo, 1718-1750.

6 “il libro figurato in cui sono conservate le quo-te numeriche rilevate sul terreno e dove sonoindicate tutte le operazioni occorrenti per il rista-bilimento dei limiti dei beni-fondi” AST/123, p.20 n.13^.

7 Ispezione Compartimentale Del Catasto Di Tori-no – comunicazione prot.561 del 26.01.1906 –Archivio Storico del comune di San BernardinoVerbano.

8 Questi avevano dimensione di metri 2 * 1,32nelle scale 1:500-750-1000-1500.

9 Alfonso Bogge “Antonio Rabbini, il catastocavouriano del 1855 e l’uso della fotografia perla riduzione della mappe”.

Luglio 2002

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Macugnaga, frazione Pestarena, Mappa Rabbini del 1867

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Gli eventi meteorici del 2-3-4 Mag-gio 2002 hanno nuovamente messo inginocchio il Piemonte ed in particolare,per quanto ci riguarda, le provincie diNovara e Verbania.

Infatti le piogge torrenziali del mesedi maggio hanno innescato in più Comu-ni frane di varie dimensioni, dal picco-lo dissesto lungo le strade a crolli di ver-santi su vaste aree.

La frequenza di eventi meteorici cosìintensi è ormai elevata, si pensi agli even-ti alluvionali 1993, 1996, 2000, 2002,ma è lecito chiedersi se gli effetti cosìdisastrosi per l’economia e le urbaniz-zazioni siano davvero solo imputabilialla fragilità intrinseca del nostro territo-rio, connessa ad eventi meteorici ecce-zionali, o se non ci sia in tutto ciò unacomponente antropica rilevante.

Se si analizzano in dettaglio i dissestisi osserva infatti come le cause principalio concorrenti con i fenomeni eccezionalisiano da ricercare in una totale mancanzadi rispetto ed attenzione per il territorio.

Così spesso si osserva che ad inne-scare le frane sui versanti sono:1) acque meteoriche concentrate rac-

colte a monte e non recapitate sinoa corsi d’acqua o comunque a reca-piti idonei, ma lasciate defluire ametà versante,

2) i boschi non più puliti e con tagliregolamentati, in cui le piante, trop-po alte e filiformi, sventagliando peril vento forte si sradicano creandouna fenditura nel terreno all’internodella quale penetra l’acqua che, sca-vando, innesca il processo franoso,

3) i mancati drenaggi (le antiche rogge)che, non più puliti e del tutto can-cellati, non fungono più da vie d’ac-qua e le acque meteoriche, o satura-no il terreno appesantendolo e quindiinnescando il dissesto, o scorrono insuperficie con elevata capacità ero-siva creando i presupposti per i suc-cessivi dissesti,

4) i depositi abusivi di macerie e restivegetali, frequentemente lasciati suicigli dei versanti o sulle sponde deitorrenti, che privi di consistenza esenza contenimenti al piede vengo-

no agevolmente intaccati dalle acquedi scolo,

5) le piene dei corsi d’acqua che, nonpuliti dai sedimenti e soprattutto dal-la vegetazione e dai numerosi rifiu-ti, assumono carattere torrentizio adelevata capacità erosiva asportandoil piede delle sponde e dei versantiad esse prospicienti.Quando il dissesto franoso si verifi-

ca lungo un versante al cui piede scorreun corso d’acqua il pericolo per le areeurbanizzate diventa ancora più elevato.

Normalmente infatti i centri urbanisorgono sui conoidi di deiezione di que-sti torrenti o vengono attraversati dal cor-so stesso: in entrambi i casi l’elevato tra-sporto solido del torrente in piena fa sìche le sezioni di deflusso dei tombini etalora dei ponti non siano più in gradodi smaltire le portate afferenti provo-cando danni ormai ben noti.

A solo titolo esemplificativo si ricor-di l’alluvione che colpì Omegna nel1996 con le tragiche conseguenze o l’e-vento franoso recentemente occorso aNebbiuno, fortunatamente senza dannia cose o persone, ma comunque signifi-cativo di quanto sopra esposto.

Non esiste una soluzione definitivaper questa situazione, ma è forse possi-bile “mitigare il rischio” spingendo leAmministrazioni pubbliche affinché pon-gano maggiore attenzione al loro territo-rio facendo rispettare i regolamenti di Pia-no regolatore ormai sempre più specificie restrittivi, imponendo ai privati la manu-tenzione delle proprietà boschive (even-tualmente anche incentivandoli), richie-dendo ai professionisti che operano sulterritorio una cura particolare proprio nel-la regimazione delle acque sia laddovevi sono in previsione nuove edificazionisia dove si recuperano aree già esistenti.

Sembrano osservazioni ovvie, ma peresperienza so che spesso l’azione dell’ac-qua viene sottovalutata o del tutto ignora-ta, salvo poi pentirsene quando il maltempoinfierisce in modo devastante. A corredodi queste brevi note vi sono alcune foto-grafie che ritengo siano esplicative di quan-to esposto e che si commentano da sole.

˚Geom. Paolo Longoni

NOTIZIARIO

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Non è tutta colpa della naturaEventi meteorici

Frana per mancato drenaggio

Segni premonitori

Tipiche ostruzioni d’alveo

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L’ormai cronica inefficienza del Cata-sto, unita alla dimostrata incapacità dellepassate e dell’attuale Amministrazione direcuperarla, ha creato la necessità di unripensamento generale di tutto il sistema.

È sicuramente un ambizioso e ormainecessario obiettivo, totalmente condi-viso dai Geometri liberi professionistiche però non ravvisano in questo pro-getto di decentramento lo strumento chepossa realizzarlo.

Il Decreto Legislativo 112 del31.03.1998 conferisce ai Comuni tredistinte funzioni catastali: conservazione,utilizzazione ed aggiornamento; fra que-ste, l’unica da noi condivisibile è la “uti-lizzazione”, poiché la necessità primariadei Comuni non è, come si è voluto farsembrare, la gestione del Catasto stesso,bensì l’accesso ai suoi dati. I Comuni infat-ti hanno necessità di poter disporre di daticensuari completi ed esatti al servizio del-l’impostazione fiscale locale (ICI) e di unacartografia digitale aggiornata ed attendi-bile da impiegarsi in applicazioni SIT (Siste-mi Informativi Territoriali) e/o come sup-porto alla redazione dei Piani Regolatori.

È in questo contesto che vogliamo evi-denziare e denunciare alcuni aspetti deldecentramento che potrebbero produrredanni irreparabili. Abbiamo l’impressio-ne che per l’ennesima volta la parte tec-nica dell’argomento sia stata affrontata inmodo superficiale. Fondamentalmentenon riusciamo a capire perché nell’otti-ca di un Catasto fortemente informatiz-zato e collegato telematicamente a tuttigli operatori il medesimo Catasto debbadotarsi di più personale e sedi di prima.

Da sempre, in Italia, il Catasto è con-siderato uno strumento fiscale di secon-daria importanza che, volutamente evelatamente, dev’essere caratterizzatoda approssimazione e disfunzioni varie,si pensi ad esempio all’iniquità dei valo-ri catastali dei fabbricati ed al risvoltoche essa ha sugli introiti erariali e sul-l’elusione fiscale.

Finalmente, da alcuni anni, siamotestimoni però di una accelerazione fina-lizzata alla riforma del sistema, orienta-ta al recupero del lavoro arretrato ineva-so, alla modernizzazione delle procedure

ed al riesame dei sistemi di stima e attri-buzione delle rendite.

Purtroppo tale attività, anche in que-sta occasione, è stata condotta con legge-rezza e senza il necessario supporto finan-ziario; infatti ravvisiamo da una parte laDirezione Centrale che programma congrande fermento nuove procedure finaliz-zate all’ottimizzazione del servizio e dal-l’altra la Agenzie del Territorio Provincialiche, prive di mezzi, risultano essere inca-paci di rispettare le direttive emanate.

Il recupero dell’arretrato, per esempio,viene indicato dalla Dirigenza dell’Agen-zia del Territorio come completamenteattuato, purtroppo la realtà dei fatti è chenegli scantinati di numerosi Uffici Pro-vinciali (in particolare quello di Verbania),vi sono ancora migliaia di pratiche da eva-dere e che l’ipotesi di un vero recuperonecessiterebbe di ben altre risorse.

Per potere fare fronte alle pressantirichieste dell’Amministrazione Centrale,le Agenzie Provinciali dovrebbero esseresottoposte ad importanti incrementi di per-sonale qualificato, di dotazioni informa-tiche e di risorse finanziarie in genere.

Si pensi inoltre che per l’attuazionedi questo progetto di decentramento sonoprevisti lunghi periodi di affiancamentodegli attuali funzionari catastali, nel ruo-lo di “insegnanti”, ai futuri tecnici era-riali comunali.

In questo scenario, l’aggiunta di altreincombenze a carico delle scarse risor-se umane attuali, può solo farci imma-ginare il collasso dell’intera struttura.

Analizziamo di seguito, in modo piùdettagliato, i motivi per i quali nutriamograndi preoccupazioni.

Per quanto attiene al Catasto Fabbri-cati, la nostra perplessità è legata alla con-creta possibilità che Comuni limitrofi,analizzando un fabbricato di pari pecu-liarità e identiche caratteristiche, potreb-bero adottare criteri di attribuzione del-le rendite catastali opposti. Si pensi adesempio al Sindaco del Comune “A”, cheper ottenere maggiori consensi, tenda adattribuire rendite basse ed al Sindaco delComune “B”, che per ottenere maggioriintroiti ICI, tenda invece ad attribuire ren-dite alte. È ovvio che in questo modo, gli

interessi locali metterebbero a rischio ilprincipio di equità fiscale.

Per quanto attiene invece al CatastoTerreni, la nostra preoccupazione risul-ta essere più pesante ed è doverosodenunciare alcuni aspetti che fino adoggi purtroppo non hanno ricevuto lanecessaria attenzione.

Ricordiamo che il Catasto, oltre adessere lo strumento di gestione fiscaledel patrimonio immobiliare, è anchesoprattutto un ORGANO CARTOGRA-FICO DELLO STATO e che nel mondointero le cartografie nazionali vengonogestite da Enti Centrali, dotati di com-petenze specifiche in scienze ben distin-te quali la cartografia, la geodesia, la tipo-metria, la topografia e la fotogrammetria.

È impensabile quindi, che la gestio-ne del patrimonio cartografico debbaessere demandata ad una miriade di Entieterogenei, non qualificati e soprattuttoa personale privo di formazione adeguatae di esperienza mirata.

A questo proposito risulta essere assaipreoccupante il progetto di formazionedel nuovo personale. Affiancare infatti,per pochi mesi, un Funzionario catasta-le ad un Tecnico dotato di tutt’altra pre-parazione e pretendere che quest’ultimopossa poi gestire con semplicità unamateria che richiede formazione speci-fica ed esperienza pluriennale, ci sem-bra una eccessiva forzatura ed una sem-plificazione inaccettabile.

Questo modo di gestire la cartogra-fia potrebbe essere tollerabile nel solocaso in cui l’obiettivo esplicito prefissa-to fosse quello di ottenere una mappalargamente approssimativa, tipicamentefinalizzata alle sole applicazioni SIT(sistemi Informativi Territoriali).

Che tale assurdo indirizzo sia pur-troppo quello attuale è dimostrato dal-l’intenzione di adottare un economicoformato numerico per la gestione di unacartografia raster-vector che non puòassolutamente soddisfare le vere esigen-ze catastali.

A questo proposito va ricordato che,rispetto alle applicazioni SIT, sono benaltre le finalità primarie della mappa,si pensi ad esempio, oltre agli aspetti

Luglio 2002

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Decentramento del catasto ai Comuni

Catasto13

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107

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3

28

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1

(segue a pag. 8)

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censuari, agli aspetti di diritto legati all’in-dividuazione dei confini di proprietà,quando la mappa riveste primaria impor-tanza metrica nei casi di controversie ediventa l’unico elemento su sui basare lastesura di perizie giudiziarie.

Immaginiamo anche quelle attività tec-niche legate ai progetti di grandi opere“lineari” (strade, ferrovie, canali, fiumi, ecc.)dove le cartografie rivestono fondamenta-le importanza. Come potrebbero poi, i tec-nici incaricati, organizzare in modo logi-co il proprio lavoro se non ci fosse un unico“interlocutore cartografico”?

Grande preoccupazione deriva anchedall’aspetto interpretativo delle normeche ogni singolo Ufficio di fatto può eser-citare. Già oggi, con le sedi delle Agen-zie diffuse secondo il criterio Provincia-le, nessuna Direzione Tecnica Nazionaleo Compartimentale è mai riuscita ad uni-ficare le procedure fra Agenzia e Agen-zia, producendo così enormi difficoltàall’utenza che opera in più sedi (è infat-ti diffuso il detto che ogni Catasto sia una“Repubblica Autonoma”).

Altro grave aspetto di tipo funziona-le ed economico riguarda ancora i libe-ri professionisti, che frequentano un soloUfficio Provinciale, riescono attualmen-te ad ottimizzare i tempi e di conse-guenza unificare i costi relativi a più pra-tiche su più Comuni. Nell’ottica di questaforma di decentramento, con il molti-plicarsi delle sedi, si moltiplicherebbe-ro di conseguenza anche gli oneri digestione, che ovviamente verrebberonuovamente riversati sul cittadino.

Ricordiamo che negli anni ’80 si ini-ziò a parlare della modernizzazione del-

la cartografia catastale e si avviarono iprogetti che dettavano le regole di unmoderno aggiornamento.

La procedura varata nel 1988, che difatto comportò anche, e comporta tut-t’oggi, un onere elevato per i singoli cit-tadini (a causa della complessità delleoperazioni che hanno reso necessariol’incremento dei costi e degli oneri pro-fessionali per la redazione delle pratiche),era il primo passo nella giusta direzione.

Peccato che contestualmente, l’am-ministrazione stessa, non abbia portatoa compimento i doveri che le compete-vano: recupero dell’arretrato, vettoriz-zazione delle mappe cartacee, integra-zione delle misure mancanti alla rete deipunti fiduciali, realizzazione della retedei punti GPS, rigido controllo degli attidi aggiornamento presentati dai profes-sionisti, calcolo delle coordinate defini-tive dei capisaldi, ecc.

L’Amministrazione ha quindi, già daoltre 10 anni, imposto ai cittadini unimpegno economico gravoso; trascu-rando però i propri doveri, vanificandol’intera revisione del sistema.

Ricordiamo inoltre che la cartografiaè un bene della collettività costruito edaggiornato nel tempo con immense pro-fuzioni di energie, denaro e competen-ze. Attuare questo progetto di decentra-mento equivarrebbe alla inconcepibiledistruzione di un patrimonio collettivo.

In sintesi, quindi, riteniamo che:1) a prescindere dall’attuazione del

decentramento, tutti i dati e le carto-grafie catastali debbano essere ogget-to di seria revisione finalizzata all’ot-tenimento di una banca dati aggiornata

e completa, fruibile da chiunque inten-da collegarsi telepaticamente dalla pro-pria sede.

2) il decentramento del Catasto aiComuni debba essere inteso comedecentramento delle sole funzioni diconsultazione e accesso diretto allabanca dati censuaria e della carto-grafia presso terminale informatici fisi-camente posti nelle sedi comunali.In particolare, evidenziamo che lacartografia debba essere disponibileed accessibile in via telematica e diret-tamente utilizzabili anche per appli-cazioni specifiche quali i SIT e la rea-lizzazione dei Piani Regolatori.

3) la funzione di conservazione debbarimanere alla Agenzie del Territoriodebitamente riviste, riqualificate edinvestite di rinnovata seria compe-tenza.

4) l’aggiornamento, da sempre a curadei liberi professionisti, debba esse-re esercitato dagli stessi in via tele-matica.

DENUNCIAMO QUINDI:• che questo progetto, così configura-

to, produrrà uno sperpero di denaropubblico mascherato da una fintaoperazione di decentramento.

• l’impressione che l’Amministrazioneattuale voglia in realtà mascherare efrazionare capillarmente l’attualebanca dati disastrata scaricandosi cosìdi un grande peso; si noti che gli igna-ri Comuni sono stati informati solomarginalmente dal grave problema.

• che è necessario rivisitare il DecretoLegislativo n. 112 del 31.03.1998 edirottare le risorse finanziarie previ-ste sull’Agenzia del Territorio, affin-ché provveda alla trasformazione del-l’attuale situazione catastale precariaed imprecisa in una situazione tec-nologicamente avanzata, moderna,efficace, completa ed esatta.

• che è necessario, nelle scelte politi-che riguardanti la materia catastale,prendere in considerazione le opi-nioni ed i suggerimenti dei Geome-tri liberi professionisti, poiché dasempre in tale settore sono in primalinea e sicuramente fra i più profon-di conoscitori dell’argomento.

• In vista della prossima gestione tele-matica delle procedure, la completainutilità di sedi decentrate.

Da “Il Geometra della Provincia Granda” n. 1/2002

NOTIZIARIO

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Val Strona, Forno, Mappa Maria Teresa del 1722

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Negli ultimi tempi si è assistito anchenel nostro Paese ad una crescita notevo-le della registrazione di domini. Si è cosìpassati, in poco tempo, dai fastidiosinomi lunghi (ad esempio: www.nome-provider.it/propriazienda) ai più sempli-ci domini di secondo livello (ad esem-pio: www.nomeazienda.it).

Un dominio è l’attribuzione di unnome mnemonico a un numero IP, chesta per Internet Protocol: ad esempiohttp://212.214.35.6. Ricordare il nome diun sito piuttosto che il suo identificativoIP è più facile. Il nome del dominio puòcontenere da 3 a 63 caratteri, spazi esclu-si. I caratteri possono contenere cifre (adesempio: www.dev2dev.it) e trattini (altie bassi). Più corto è il nome e più facilesarà ricordarlo e digitarlo senza errori.

La liberalizzazione dei domini .it (siricorda che fino a due anni fa era con-sentito solo ai possessori di partita IVA laregistrazione di un solo dominio mentrei privati non potevano farlo) ha curiosa-mente fatto crescere anche la registra-zione di domini da parte di utenze ita-liane con suffissi diversi da .it. Spessoaccade, infatti, che si richieda la regi-strazione dello stesso dominio in alme-no tre versioni, ad esempio www.nome.it,www.nome.com e www.nome.net, inmodo da essere facilmente rintracciabi-li anche da coloro che, sebbene nonconoscano il suffisso, possano raggiun-gerci conoscendo solo il nome. La cre-scita delle registrazioni è stata incenti-vata anche da altri fattori. Primo, fra tutti,la caduta dei prezzi. Si è passati dall’ac-quisto di un dominio per centinaia dimila Lire ai pochi Euro di oggi. Un altrodato da tenere presente è sicuramente lacrescita dei navigatori Internet e dellestesse aziende presenti nella grande Rete.Insomma, in un solo biennio si è assisti-to ad una vera trasformazione dei sitiInternet non solo nella concezione gra-fica e del contenuto, ma anche nei loronomi. Spesso i nomi dei domini sono frut-to del nome dell’azienda, della catego-ria merceologica alla quale appartengo-no o della fantasia.

Oggi, un’azienda che non abbia unsito Internet sembra non poter compete-

re con la concorrenza perché denota unascarsa propensione all’innovazione: unnome a dominio rappresenta un bigliet-to da visita per chi vuole comunicare aiclienti la propria modernità e il proprioadattamento ai tempi che cambiano.

LE ESTENSIONI DEI DOMINILe estensioni di un dominio sono le

lettere precedute dal punto (.) che segueil nome scelto. Ad esempio il dominiowww.mariorossi.it è formato da www., cheè comune a tutti i domini, dal nome scel-to dall’utente (in questo caso “marioros-si”) e dall’estensione .it che rappresenta latipologia o l’ubicazione geografica del sito.Fino a poco tempo fa, alle estensioni deldomini geografici legati al Paese di pro-venienza (.it per l’Italia, .fr per la Francia,e così via) si contrapponeva .com, per leaziende, .net (per le attività di Internet) eil .org per le organizzazioni. Visto il grannumero di registrazioni, si è reso indi-spensabile procedere con la creazione dinuove estensioni. Questo perché un domi-nio è unico e, quindi, dopo la registrazio-ne non potrà esistere nessun sito che pos-sa avere un nome identico al nostro.

Accanto alle estensioni suddette, dapoco tempo ne sono comparse di nuo-ve: in particolare .biz e .info. Si tratta del-le prime estensioni autorizzate dall’I-CANN (Internet Corporation of AssignedNames and Numbers), il nuovo ente pre-posto all’assegnazione. Queste dueestensioni sono alla portata di aziende eprivati che vogliono un’alternativa al.com che rappresenta il suffisso più uti-lizzato in assoluto.

Accanto a queste estensioni ne sonosorte altre non autorizzate dall’ICANN.È un servizio presentato, ad esempio, daNew.net (www.new.net) e consiste nelreindirizzamento dei domini. In pratica,sono state create 21 nuove estensioninon ufficiali solo per l’Italia (ad esempio.ditta, .famiglia, .turismo) e un numerocospicuo per il resto del mondo. Per l’u-tilizzo di domini con queste estensionisono necessari alcuni particolari accor-gimenti descritti nei siti partner diNew.net, come ad esempio NetZero eJuno. In sostanza, il dominio “ufficioso”

viene convertito automaticamente in undominio ufficiale dal provider o dalbrowser (mediante plug-in), senza che ilnavigatore se ne accorga.

SE SI CAMBIA IL PROVIDERE una volta registrato il dominio, cosa

si deve fare in caso di cambio del pro-vider?

È sufficiente richiedere un trasferimen-to di dominio. Di solito, ad un nome didominio corrispondono anche indirizzi e-mail. Ad esempio, al dominio www.mario-rossi.it segue l’e-mail [email protected] “info” sta per il nome scelto dall’u-tente e “mariorossi.ti” (il nome che si tro-va subito dopo il segno “@“) rappresentail dominio.

COME SI REGISTRA UN DOMINIO .ITFino aI 14 gennaio di quest’anno era-

no attivi presso la Naming Authority Ita-liana (www.nic.it) ben 590.083 domini.Per registrare un dominio è preferibile affi-darsi ad uno dei tanti provider che met-tono a disposizione le procedure on-line.

A differenza delle altre estensioni, idomini .it hanno bisogno di più tempoperché la registrazione sia conclusa.Dipende dal NIC (a volte ci sono piùrichieste rispetto al normale e si è costret-ti ad aspettare qualche giorno) ma anchedal gestore al quale avete affidato la regi-strazione e, soprattutto, dalla procedurache è completamente diversa dalle altre.Di solito le registrazioni non superano i2 o 3 giorni lavorativi, ma può capitareche i tempi si dilatino. Per i domini .it èrichiesta una lettera di responsabilità,detta LAR, che va inviata al NIC all’in-dirizzo che si trova nel sito stesso.

Nella maggior parte dei casi i domi-ni vengono acquistati con pagamentoon- line (carta di credito) ma ci sono deigestori che accettano anche altre formedi pagamento come il bonifico bancarioo il conto corrente postale. L’altra stradaper acquistare i domini è quella di uti-lizzare direttamente il sito del NIC. Laprocedura appare più macchinosa e ilprezzo è più esoso rispetto alle offerteche si trovano in Rete.

(da PC OPEN)

Luglio 2002

9

I consigli per registrare il vostro sito

Internet

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Geoweb nasce da una iniziativa delConsiglio Nazionale Geometri e dallaSogei, allo scopo di sviluppare e diffon-dere servizi telematici rivolti ai geometri.

Offrendo ai propri abbonati una rete“Intranet”1 attraverso la quale, in modosicuro e dedicato, è possibile ottenereimmediatamente informazioni e certifi-cati, utilizzare il servizio di posta elet-tronica e navigare in Internet senza biso-gno di abbonarsi ad altri gestori, Geowebsi pone un passo più avanti di molte altresocietà che offrono banche dati profes-sionali.

Il cavallo di battaglia è certamentel’interazione che esiste con l’Agenzia delTerritorio: il tecnico può accedere ai ser-vizi di visure catastali e di ispezioni ipo-tecarie comodamente seduto davanti alsuo computer, 24 ore su 24, senza piùl’assillo di estenuanti code agli sportel-li, ottenendo visure catastali stampate daGeoweb che hanno la stessa valenza di

quelle stampate dal Catasto e possonopertanto essere liberamente usate.

Inoltre, nei cantieri di Geoweb stanascendo un altro nuovo servizio: quel-lo della trasmissione telematica degli atticatastali (Docfa e Pregeo), la cui dispo-nibilità verrà data non appena lo stessosarà attivato dal Dipartimento del Terri-torio.

Complessivamente Geoweb offre algeometra, oltre alla consultazione dellabanca dati catastale (Catasto Terreni eCatasto Fabbricati), le ispezione ipote-carie grazie all’accesso alle banche datidelle Conservatorie, il servizio di postaelettronica, la rassegna stampa (con con-sultazione delle testate dei primi dieciquotidiani nazionali, degli articoli riguar-danti i temi del Catasto, degli articoliriguardanti gli albi professionali e degliarticoli riguardanti la sicurezza), un vali-do sistema per monitorare i costi dei ser-vizi a pagamento erogati ed un servizio

Help Desk con operatore per risolverevelocemente i problemi connessi a Geo-web.

Da non dimenticare poi una serie diservizi minori ma pur sempre importan-ti quali: possibilità di pubblicare il pro-prio curriculum sul sito, di ricercare e/ooffrire opportunità di lavoro, forum sutematiche specifiche, attività di forma-zione nel settore informatico e telemati-co, attività di analisi, studio, ricerca econsulenza sulle materie di interesse del-la categoria dei geometri e collegamen-ti ad altri siti interessanti.

Naturalmente tutto ciò è riservato aigeometri abbonati: per maggiori infor-mazioni sulle tariffe applicate è possibi-le consultare l’apposita sezione “Moda-lità di adesione”. Per chi invece avesseancora qualche dubbio, consiglio di visi-tare la sezione “Faq”, nella quale ven-gono pubblicate le risposte alle doman-de più frequenti.

Il sito http:// www.geoweb.it

Da “Il Geometra ligure” n. 3/2002

1 Intranet: sistema di collegamento in rete realiz-zato con i protocolli di internet ma riservato allecomunicazioni all’interno di un’azienda o di ungruppo di aziende.

NOTIZIARIO

10

Geoweb… un passo in piùTanti servizi in rete

Sito web interessante

Vi segnaliamo l’indirizzo webwww.rovigo.com/pregeoutc dadove scaricare liberamente l’uti-lità Freeware UTC. Un Cad topo-grafico che calcola nuovi puntisecondo i più diffusi schemi dilavoro e che consente di trasferi-re facilmente i dati dal Pregeo adAutoCAD.

Geoval: riaperti i termini per aderire

L’Assemblea dell’Associazione Esperti Valutatori (GEOVAL) ha approvatouna mozione per la quale è possibile aderire all’Associazione stessa, in qua-lità di socio fondatore, entro il 31 ottobre 2002. Durante l’Assemblea infatti,si è constatato che non tutti i Collegi d’Italia avevano pubblicizzato l’inizia-tiva della costituzione della associazione Esperti Valutatori. Quindi moltissi-mi colleghi, interessati ad aderirvi fin dalla prima ora, non essendo a cono-scenza delle procedure e delle modalità per farlo, né in certi casi, addiritturadegli scopi e delle finalità dell’Associazione, sono stati inconsciamente esclu-si da questa possibilità.

Ora la mozione dell’assemblea dei soci fondatori, ha riaperto i termini,per cui tutti i Geometri interessati, potranno iscriversi in qualità di “socio fon-datore”, fino al 31 ottobre 2002, utilizzando l’apposito modulo.

La quota d’iscrizione è di _ 103,29 e va versata attraverso bonifico bancariopresso la Cassa di Risparmio di Ferrara, con le seguenti coordinate bancarie:

c/c 246/6 Cassa di Risparmio di Ferrara S.p.A - sede di Roma Piazza della Madonna di Loreto, 24

ABI 06155 – CAB 03200

Nel merito, il nostro Consiglio Nazionale ha inviato a tutti i Collegi una cir-colare apposita, con allegato il modulo per l’iscrizione ed un breve sunto dellemotivazioni e dei vantaggi che i nostri estimatori potranno trarre da GEOVAL.

Lo Statuto e il modulo di iscrizione sono disponibili presso il Collegio.

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Con questo numero nasce una nuo-va rubrica, IL NOTIZIARIO CAD, con ilpreciso scopo di fornire qualche inte-ressante informazione, consiglio, truccosul mondo del Project Design e ciò chegli sta attorno.

Diventare bravi ad utilizzare unsistema CAD non è semplice, ci vuoleesperienza, conoscenza ed anche flessi-bilità ad adeguarsi alla continua evolu-zione dei softwares.

Lo sviluppo di Internet ci ha permessodi attingere una innumerevole quantitàdi informazioni, che se da un lato aiuta-no l’acquisizione di dati, dall’altro richie-dono tempo, denaro e pazienza per laloro ricerca, sempre che sappiamo doveandare a cercarle! Ho pensato quindi didedicare un angolino di questo Notizia-rio per fornire dei semplici flash infor-mativi, proprio sull’uso del CAD, soft-ware di progettazione e designazione,con eventualmente la possibilità diapprofondirli insieme. A questo puntosento il dovere di fare una piccola intro-duzione.

Il termine CAD (acronimo di Com-puter Aided Design, letteralmente “Desi-gnazione Assistita dal Calcolatore”) staad indicare tutte quelle applicazioni (soft-ware, codici o procedure) che grazieall’ausilio del computer ci permettonodi realizzare qualsiasi tipo di progetto,nei campi più disparati, dall’architetto-nico all’ingegneristico, dall’elettronicoall’ambientale, etc. Uno tra i più impor-tanti e diffusi sistemi CAD è senza dub-bio Autocad®.

Autocad è nato come un tavolo dadisegno digitale e, come tutti i softwa-res, in questi ultimi anni ha subito unnotevole sviluppo, sia come veste gra-fica (quindi più facilità nel suo utiliz-zo), sia come potenza di gestione deidati, velocità di rigenerazione dellegeometrie e rendering (per non andaretroppo nel complicato!). Questo gli hapermesso di divenire un vero e propriomotore grafico standard; infatti le sueestensioni dwg dxf etc sono parte inte-grante di qualsiasi pacchetto cad sulmercato, anche dei più sofisticatimodellatori tridimensionali, quali Catia,

Alias, Pro Engineer,Think Design, etc.Autocad è un programma vettoriale,

il che sta a significare che tutte le geo-metrie che si disegnano vengono tratta-te dal computer come vettori e curvematematiche. Per fare un esempio, se sidisegna una semplice linea, per il com-puter questo è un vettore; non è possi-bile cancellarne un pezzettino con lostrumento gomma, ma bisogna operare

un taglio della linea in due segmenti perpoi selezionare il segmento che non ser-ve ed eliminarlo.

Il lavoro di designazione si basa fon-damentalmente sull’utilizzo di primitivegrafiche, quali la linea, il cerchio, l’ar-co, i poligoni, le ellissi, i retini, e sull’u-tilizzo di strumenti di modifica e di edi-tazione quali taglia, copia, sposta, ruota,raccorda, congiungi, modifica.

Luglio 2002

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Informazioni dal mondo del CADNotiziario CAD

(segue a pag. 12)

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La base matematica delle primitivegrafiche è di primaria importanza in quan-to ogni oggetto che viene visualizzato aschermo viene interpretato dal computercome una serie di dati memorizzati in undata base, e proprio da questa base noipossiamo cancellare o ripristinare undeterminato elemento disegnato e recu-perarne informazioni come lunghezza,angolo, perimetro, area.

AutoCAD è anche dotato di un pro-prio linguaggio di programmazione chia-mato Autolisp che permette ai più bravie volenterosi di realizzare piccole utili-ties, nonché a veri e propri sviluppatoridi realizzare applicativi verticali quali ad

esempio AutoCAD Map, oppure AutoAr-chitect, che permettono al “tavolo vir-tuale” di arricchirsi e, soprattutto, spe-cializzarsi in un determinato settore.

Ciò che ha fatto sì che tali sistemiCAD si diffondessero così rapidamenteè senza dubbio la rapidità e la facilitàcon le quali è possibile creare e modifi-care un disegno. Essere competitivi nelmondo del lavoro, continuando ad usa-re i metodi di produzione tradizionali(tecnigrafo), è veramente impensabile. Ilmondo del lavoro richiede sempre di piùuna maggiore precisione, qualità e velo-cità di esecuzione, tre caratteristiche chepossono coesistere solo se si utilizzano

con disinvoltura gli strumenti che la tec-nologia odierna ci mette a disposizione.

In questa rubrica saranno contenutisuggerimenti e informazioni dati anche dailettori stessi, che potranno scrivermi tra-mite l’indirizzo @mail riportato in fondoall’articolo, per consentire a chiunqueintendesse avvicinarsi al mondo del Caddi farsene un’idea e a coloro che già lo uti-lizzano di mettere a servizio degli altri leproprie conoscenze, insomma, come sidice in gergo, realizzare una open sourcedel CAD, a servizio dei geometri del VCO.

Arrivederci alla prossima puntata. ˚Geom. Ivano Giuliano

[email protected]

NOTIZIARIO

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Solo i lavoratori autonomi che sonopossessori di reddito derivante dall’eser-cizio di arti e professioni possono bene-ficiare delle agevolazioni della “Tre-monti-bis”. È questo il primo chiarimentocontenuto nella circolare 90/2001.

Rimangono esclusi gli altri soggettiindicati nel comma 2 dell’articolo 49 delTesto unico delle imposte sui redditi, chepur non essendo lavoratori autonomi verie propri sono possessori di reddito dilavoro atono: inventori, autori, soci fon-datori o promotori di Spa o Srl, associa-ti in partecipazione, con apporto di sololavoro e così via.“TREMONTI INVESTIMENTI” Anche i lavo-ratori autonomi devono fare il calcoloche consente di stabilire se, e di quan-to, hanno superato il limite della mediadel quadriennio precedente: più preci-samente la media del quinquennio pre-cedente con esclusione dell’anno coninvestimenti netti più alti. Se l’attività èiniziata da meno di un quinquennio, sifarà riferimento alla media del biennio,del triennio e così via. Se l’attività è ini-ziata nel 2001, purché entro l’entrata invigore della legge, e cioè tra pochi gior-ni, tutti gli investimenti netti 2001 e 2002sono agevolati: infatti, il 2001 non haprecedenti e il 2002 ha solo precedente(2001) che può essere escluso essendoun precedente con più alti investimenti.

L’investimento va preso al netto del-le cessioni di beni potenzialmente age-

volati, anche se le cessioni per i lavora-tori autonomi non rilevano ai fini delleimposte dirette.I BENI Tra i beni agevolati rilevano nonsolo i mobili e le macchini d’ufficio, maanche gli immobili, il software e gli auto-mezzi. Non gli oggetti d’arte, d’antiqua-rio o da collezione, identificati in basealla tabella prevista dall’art. 36 delDecreto legge 41/95.IL SOFTWARE Rientra tra gli investimentiil software applicativo acquisito con con-tratto di sviluppo, anche se acquistato atitolo di licenza d’uso. Non sono ovvia-mente agevolati i canoni di manutenzio-ne del software.L’AUTOMEZZO L’ammontare dell’investi-mento è pari al valore fiscalmente rile-vante: 17.500.000 lire. Naturalmente l’a-gevolazione si riduce al 50%, cioè a8.750.000 lire: che in termine d’imposta(da 2 a 4 milioni) si riduce ulteriormente;sempre che negli anni precedente non visiano stati investimenti (cosa pressochéimpossibile) e non si riduca ulteriormen-te l’ammontare agevolato.L’IMMOBILE È necessario che si tratti diun immobile classificato A/10 e che visia l’utilizzazione diretta.

Il concetto di immobile strumentaleper natura (A/10, B, C, D) non utilizzatodirettamente non vale per il lavoratoreautonomo, essendo prevista questa stru-mentalità solo per le imprese. La circola-re precisa che si può trattare di un immo-

bile non nuovo, ma ristrutturato, a con-dizione che il costo della ristrutturazionesia superiore a quello di acquisto. È que-sta una strana condizione, perché la ristrut-turazione costa mediante 1/1,5 milioni almetro quadrato. Quindi, o si è compratauna catapecchia, per meno di 1/1,5 milio-ni al metro quadrato, o l’immobile deveessere nuovo. Su questo punto della cir-colare, bisogna comunque ritornare per-ché forse non sono stati fatti bene i con-ti. Era più opportuno fare riferimento altipo di concessione edilizia, senza con-tare che se si tratta di immobili vincolatidelle Belle arti, il problema si accentua.Si ha di fatto l’esclusione di tutti gli immo-bili situati nel centro delle grandi cittàdove non esiste “il nuovo” ad uffici.“TREMONTI FORMAZIONE” Nel costo nonva contato il tempo del professionista,ma solo quello dei dipendenti docenti ediscendenti. Se si paga l’asilo nido ai figli,di età inferiore ai tre anni, dei dipendenti,l’importo è agevolato. Tutte le spesesostenute sono agevolate, senza alcunriferimento a quelle sostenute negli anniprecedenti.MOMENTO DELL’INVESTIMENTO Beniammortizzabili: consegna di beni; lea-sing, consegna dei beni; immobili, attotraslativo; spese di formazione, cassa;beni non superiori al milione, si deveritenere cassa, anche se la circolare nontratta questo punto.

Da “Il Trabucco” n. 3 – 2002

“Tremonti-bis”Agevolazioni per i professionisti

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Corso per geometra esperto

Sono in corso gli esami di maturità perl’anno scolastico 2001-2002.

Per i geometri le prove scritte si sonosvolte nei giorni 19,20 e 24 giugno, men-tre la prova orale inizierà all’Istituto Ferri-ni di Verbania il giorno 28 giugno e all’I-stituto Einaudi di Domodossola il giorno27 giugno. I candidati che hanno parteci-pato agli esami sono n. 28 all’Istituto Fer-rini di Verbania dei quali 26 hanno otte-nuto il diploma e 24 all’Istituto Einaudi diDomodossola tutti diplomati.

Riportiamo il testo del compito di tec-nologia delle costruzioni:

“Su un terreno di forma rettangolare, del-le dimensioni di metri 80x60, adiacente peril lato più lungo ad una strada di interesselocale, progettare un edificio da adibire adofficina di riparazione per autoveicoli, capa-ce di ospitare al suo interno non meno di seiveicoli contemporaneamente con annessolocale per deposito ricambi, uffici gestiona-li e servizi igienici e spogliatoi.

Le distanze minime dai confini saran-no non inferiori a mt 5,00 con un indicedi fabbricazione pari a 0,5 m3/m2.

Sono richiesti: – planimetria in scala adeguata del lotto

con indicazione della sistemazioneesterna;

– pianta dell’officina;– un prospetto; – una sezione significativa; – una relazione tecnica che illustri i cri-

teri ispiratori della progettazione.”

Luglio 2002

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Commissione Scuola

Esami dimaturità

Si è concluso con gli esami finali il Corso di Formazione Superioreper “Geometra Esperto in Pianificazione e Sviluppo delle Aree Turistiche”che si è tenuto presso l’Istituto Ferrini di Verbania per la durata di 1800ore pari a tre semestri.

Il tema di esame scelto da tutti i nove candidati è il seguente:“Il proprietario di una struttura turistico-ricettiva intende dotarla di una

piscina di circa m 10 x 25 da realizzarsi su l’area pertinenziale senzainterrompere la propria attività alberghiera. Per soddisfare tale esigenzaha affidato a un tecnico di fiducia la relativa progettazione dell’opera.

Il candidato descriva quali attività devono essere predisposte al finedell’applicazione del D.Lgs. 494/96 e D.Lgs. 528/99, con particolare rife-rimento alle varie figure professionali che intervengono nelle varie fasiche accompagnano la progettazione e l’esecuzione dei lavori.”

In seguito ai risultati della prova scritta e del colloquio orale tutti i can-didati geometri sono stati ritenuti idonei con il seguente voto finale.

ANTONINI DAMIANO 79/100 BARTOLOTTA GIOVANNI 78/100 CERUTTI LORENZO 76/100 FARACI ALESSIO 96/100 GROSSI OMAR 98/100 MARIGONDA FULVIO 90/100 MINOGGIO IVAN 87/100 SAVOINI ALESSANDRO 62/100 TRAMONTANO ILARIA 87/100

La commissione esaminatrice era composta dal Professor Giulio Mon-dini dell’Università di Torino, dai geometri Luigi Borghini e Maurizio Sana-vio del Collegio Geometri, dal Professor Flavio Manini dell’Istituto Ferri-ni e dall’Architetto Vittorio Brignardello dell’Ufficio Tecnico del Comunedi Verbania.

INCARICHI PROFESSIONALI PER OPERE PUBBLICHEMolti professionisti che ricevono o concorrono per incarichiprofessionali da pubbliche amministrazioni attinenti la legge109/94 (Merloni) hanno dubbi sull’applicazione delle tariffeprofessionali. Infatti si chiedono se devono applicare quelladi categoria o quella pubblicata con D.M. del 4 aprile 2001.Deve essere chiaro che per le opere pubbliche riguardantil’applicazione della legge 109/94 i corrispettivi tariffari sonoquelli previsti nel decreto ministeriale 4 aprile 2001, ripor-tati sulla G.U. n. 96, serie generale, del 26 aprile 2001, ret-tificata nella titolazione con decreto del ministero della giu-stizia pubblicato a pag. 71 della G.U., serie generale n. 128

del 5 giugno 2001 che richiama l’art. 17, comma 14-bis del-la legge 11 febbraio 1994 n. 109 e successive modifiche.La rettifica si è resa necessaria perché:La titolazione del D.M. 4 aprile 2001 indicava erroneamente“aggiornamento degli onorari spettanti agli ingegneri e agliarchitetti”, mentre invece riguarda tutte le categorie che inter-vengono nelle attività di progettazione e nelle altre attivitàconseguenti come era nello spirito della legge 109/94.Quindi fino a quando non verrà disposto diversamente, letariffe da applicare per i lavori pubblici della legge 109/94sono quelle citate dal D.M. 4 aprile 2001.

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NOTIZIARIO

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Interessi di mora per il ritardatopagamento delle parcelle

Parcelle

Progettazione stradale: nuova normativa e disciplinaImportanti innovazioni in materia di progettazione stra-dale sono state approvate dal Ministero delle Infrastrut-ture e dei Trasporti.Le nuove norme sono state emanate secondo quanto pre-visto dall’art. 13 comma 1 del Nuovo Codice della Stra-da.È la prima volta che prescrizioni tecniche, norme fun-zionali e geometriche per la costruzione delle strade, oltremodo redatte ed elaborate avendo come principio guidala sicurezza, diventano un obbligo di legge.Il decreto è stato firmato il 5 novembre 2001 da parte del

ministro alle Infrastrutture Pietro Lunari e pubblicato sul-la Gazzetta Ufficiale supplemento ordinario n. 3 del 4gennaio 2002.Le norme sono importanti perché si applicano per lacostruzione di nuovi tronchi stradali e per l’adeguamen-to di tronchi stradali esistenti.Il documento tecnico emanato persegue, anche attraver-so la corretta progettazione dell’asse e della sezione stra-dale, le finalità relative alla riduzione dell’inquinamentoacustico ed atmosferico.La Gazzetta Ufficiale è disponibile in Collegio.

Anni Data di decorrenza Tasso%

1947 6 settembre 4.001949 9 aprile 4,501950 6 aprile 4.001958 7 giugno 3.501969 14 agosto 4.001970 9 marzo 5.501971 5 aprile 5.001972 31 gennaio 4.50

10 aprile 4.001973 17 settembre 6,501974 20 marzo 9.00

27 dicembre 8.001975 28 maggio 7.00

15 settembre 6.001976 2 febbraio 7.00

25 febbraio 8.0018 marzo 12.004 ottobre 15.00

1977 13 giugno 13.0029 agosto 11.50

1978 4 settembre 10.501979 8 ottobre 12.00

6 dicembre 15.001980 29 settembre 16.501981 23 marzo 19.001982 25 agosto 18.001983 9 aprile 17.00

Anni Data di decorrenza Tasso%

1984 16 febbraio 16.007 maggio 15.50

4 settembre 16.501985 4 gennaio 15.50

8 novembre 15.001986 22 marzo 14.00

25 aprile 13.0027 maggio 12.00

1987 14 marzo 11.5028 agosto 12.00

1988 26 agosto 12.501989 6 marzo 13.501989 6 marzo 13.501990 21 maggio 12.501991 13 maggio 11.50

23 dicembre 12.001992 6 luglio 13.00

17 luglio 13.754 agosto 13.25

4 settembre 15.0026 ottobre 14.00

13 novembre 13.0023 dicembre 12.00

1993 4 febbraio 11.5023 aprile 11.00

21 maggip 10.5014 giugno 10.00

Anni Data di decorrenza Tasso%

6 luglio 9.0010 settembre 8.5022 ottobre 8.00

1994 18 febbraio 7.5012 maggio 7.0012 agosto 7.50

1995 22 febbraio 8.2529 maggio 9.00

1996 24 luglio 8.2524 ottobre 7.50

1997 22 gennaio 6.7530 giugno 6.25

24 dicembre 5.501998 22 aprile 5.00

27 ottobre 4.004 dicembre 3.5028 dicembre 3.00

1999 14 aprile 2.5010 novembre 3.00

2000 9 febbraio 3.2522 marzo 3.504 maggio 3.7515 giugno 4.25

6 settembre 4.5011 ottobre 4.75

L’articolo 15 della Legge 2.3.1949,n. 144 stabilisce che il pagamento a sal-do della specifica deve farsi non oltre i60 giorni dalla consegna della stessa.

Dopo di che, sulle somme dovute e nonpagate, decorrono a favore del profes-sionista e a carico del committente, gliinteressi legali ragguagliati al tasso uffi-

ciale di sconto stabilito dalla Banca d’I-talia. Si riportano le variazioni del tas-so ufficiale di sconto, a partire dall’an-no 1947.

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Luglio 2002

15

NOTIZIARIOCOLLEGIO DEI GEOMETRI DELLA PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA

Anno VII - N° 2 - Luglio 2002Iscrizione n. 276 del 10 ottobre 1996 presso il Tribunale di Verbania

Sede: C.so Sempione, 50 - 28883 Gravellona Toce (VB) Tel. 0323.864461 / Fax 0323.864495 E-mail: [email protected] Sito: www.geometri.verbania.it

Direttore Responsabile: Franco Gemelli Direttore: Settimo Zolla Comitato di Redazione: Pier Paolo Maffioli, GiovanniMetelli, Paolo Longoni, Claudio Perletti, Luigi Borghini,Elisabetta Piazza Impaginazione: Nuova Immagine, C.so Marconi, 45 28883 Gravellona Toce (VB) - www.nuovaimmagine.itTel. 0323.848479 / Fax 0323.864198

Stampa: Fovana & Caccia, Via XX Settembre ,111 28883 Gravellona Toce (VB) - Tel. 0323.848017

AGGIORNAMENTO INDICE ISTAT(Pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale”)

Gli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operaie impiegati relativi ai singoli mesi del 2001 e 2002 e leloro variazioni rispetto agli indici relativi al corrisponden-te mese dell‘anno precedente e di due anni precedentirisultano:

Variazioni percentuali rispetto

Anni e mesi Indicial corrispondente periodo

(base 1995 dell’anno di due anni = 100) precedente precedenti

2001 Maggio 115,1 3,0 5,4Giugno 115,3 2,9 5,6Luglio 115,3 2,7 5,4Agosto 115,3 2,7 5,4Settembre 115,4 2,6 5,2Ottobre 115,7 2,6 5,3Novembre 115,9 2,3 5,1Dicembre 116,0 2,3 5,1

Media 115,1

2002 Gennaio 116,5 2,3 5,4Febbraio 116,9 2,3 5,3Marzo 117,2 2,4 5,3Aprile 117,5 2,4 5,5Maggio 117,7 2,3 5,4

Prosegue, con alterne vicende, la questione dei fasci-coli di fabbricato che molti comuni hanno istituito o ten-tato di istituire negli ultimi anni. Ricordiamo che i ten-tativi di approvare una legge nazionale al riguardo sonofinora falliti soprattutto per la vivace opposizione dellaConfedilizia e di altre associazioni di categoria, le qua-li contestano utilità e costi della iniziativa, che a lorodire non costituisce uno strumento utile a monitorareeffettivamente lo stato dei fabbricati per arginare il degra-do, e quindi per evitare il ripetersi di alcuni catastroficicrolli avvenuti in passato.

Ciò premesso, gli aggiornamenti più recenti riguar-dano il comune di Foggia, la cui iniziativa è stata boc-ciata dal Tar della Puglia. Viceversa, almeno al momen-to, il Tar del Lazio, con recentissima decisione, haconfermato il via-libera al comune di Roma, antesi-gnano del libretto-casa, nella capitale ci si avvia ormaialla fase operativa. Infatti, le scadenze dei termini entroi quali i proprietari di immobili dovranno dotare gliedifici di un libretto-casa per la descrizione delle con-dizioni del fabbricato ai fini della sicurezza sono: – entro il 2002 per gli edifici costruiti prima del 1939; – entro il 2004 per le case realizzate dal 1940 al 1971; – entro il 2008 per gli immobili più recenti.

Per la redazione del libretto è necessario l’inter-vento di un tecnico professionista. Il costo medio acarico dei proprietari, punto sul quale sono in corsovivaci polemiche locali, dovrebbe aggirarsi intorno aglieuro 250 per appartamento. E previsto tuttavia un con-tributo comunale, sotto forma di incentivo pari al 30%del costo, e di sconti ICI.

Libretto-Casa AGENZIA DEL DEMANIOOggetto: variazioni catastali su beni

appartenenti allo Stato – Demanio e Patrimonio

L’Agenzia del Demanio comunica che gli atti presen-tati da professionisti incaricati, a qualsiasi titolo, adeffettuare variazioni catastali nello stato dei beni Patri-moniali e del Demanio dello Stato, dovranno essereaccompagnati dal nulla osta prodotto da questa Agen-zia del Demanio a titolo di proprietà.

Saranno soggetti al nulla osta preventivo, da parte diquesta Agenzia, le seguenti variazioni catastali:• Denunce di Variazioni al Catasto Fabbricati• Denunce di Nuove Costruzioni al Catasto Fabbri-

cati• Denunce di variazioni nello stato e nelle colture

dei terreni al Catasto Terreni (variazioni di coltura,frazionamenti, tipi mappali etc.)

• Volture catastali.

Inoltre, in attesa che venga definito l’ufficio di com-petenza, tutti i rapporti sono attualmente da intratte-nere con la sezione di Novara, Corso Cavallotti n. 27– Telefono 0321/398651 – Fax 0321/398919.

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NOTIZIARIO

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Albo PrAlbo Professionale dei Geometriofessionale dei GeometriCancellazioni per decesso25 Marzo 2002: n° 86 GALLI FELICE.

RegistrRegistro dei Pro dei PraticantiaticantiCOGNOME E NOME N° DATA RESIDENZA

ISCRIZ. DECORRENZA

NUOVE ISCRIZIONI 2002TADINI CARLO 328 8.02.2002 S. Bernardino Verbano MARGAROLI MARCO 329 1.03.2002 Malesco MOTETTA ALBERTO 330 15.03.2002 Pallanzeno BRACUTO GIANNI 331 27.03.2002 Verbania PRATI SIMONE 332 23.04.2002 Domodossola LEONARDI FABIO 333 08.05.2002 Domodossola MENEGHIN ALESSIA 334 20.05.2002 Verbania

COGNOME E NOME N° DATA RESIDENZA

ISCRIZ. DECORRENZA

TERMINE BIENNIOVANGELISTA ANDREA 273 24.04.2002 S. Maurizio d’Opaglio BARTOLOTTA GIOVANNI274 30.04.2002 Stresa

La nostrLa nostra bibliotecaa bibliotecaTESTI:

“Decreti Legislativi n. 494/96 e n. 528/99: Come appli-care le norme per la sicurezza nei cantieri temporanei emobili.” Nuova Edizione 2000 INAIL

“Le attività del tecnico per l’autorità giudiziaria” Giuffrè Editore

“Le opere provvisionali nell’emergenza sismica” Servizio Sismico Nazionale

“Disegno e Progettazione”

“LA TOPOGRAFIA” Vol 1-2-3 Del Bianco Editore

“Introduzione all’Ingegneria antisismica” Il Sole 24 ore

“Enciclopedia pratica per progettare e costruire” Hoeply Editore

“Manuale di Prevenzione Incendi”Il Sole 24 ore

“Il Manuale del Geometra”Hoeply Editore

“Regolo Sicurezza” Micro Software Editore

“300 problemi di Topografia in Excel” S.C.S. Editrice

“Il recupero degli edifici rurali nella provincia di Asti”Regione Piemonte e Provincia di Asti

“Il recupero dell’edilizia rurale – Esperienze in EmiliaRomagna” Minerva Edizioni

“Censimento relativo alle emergenze a carattere monu-mentale ed ambientale nei Comuni ricadenti in tutto e inparte all’interno dei Parchi naturali nazionali e regionali”

“Sdemanializzazione e Valutazione d’Impatto Ambienta-le dalla sdemanializzazione e dalla V.I.A.: prospettivesociali, economiche e professionali” Convegno Nazionale Geometri

PERIODICI:

“Italia Oggi”

“Consulente Immobiliare”Il Sole 24 ore

“Gazzetta Ufficiale”Serie Generale

“Bollettino Ufficiale Regione Piemonte”

“Normativa Tecnica”

“Rivista del Consulente Tecnico” Maggioli Editore