Collaborazione Pastorale di: Cuore Immacolato di Maria ... · spinti dal desiderio di incontrarti,...

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FOGLIO DI INFORMAZIONE INTERPARROCCHIALE PARROCCHIE DI MOGLIANO VENETO www.parrocchiemogliano.it Collaborazione Pastorale di: Cuore Immacolato di Maria, Sacro Cuore, S. Antonio, S.Carlo, S. Elena Imperatrice, S. Marco, S. Maria Assunta, SS. Teonisto e Comp. Martiri In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. [...] Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Le prime parole di Gesù che il Vangelo di Giovanni registra sono sotto forma di domanda. È la pedagogia di quel giovane rabbi, che sembra quasi dimenticare se stesso per mettere in primo piano quei due giovani, quasi dicesse loro: prima venite voi. Amore vero mette sempre il tu prima dell'io. Anche all'alba di Pasqua, nel giardino appena fuori Gerusalemme, Gesù si rivolgerà a Maria di Magdala con le stese parole: Donna, chi cerchi? Le prime parole del Gesù storico e le prime del Cristo risorto, due domande uguali, rivelano che il Maestro dell'esistenza non vuole imporsi, non gli interessa stupire o abbagliare o indottrinare, ma la sua passione è farsi vicino, porsi a fianco, rallentare il passo per farsi compagno di strada di ogni cuore che cerca. Che cosa cercate? Con questa domanda Gesù non si rivolge all'intelligenza, alla cultura o alle competenze dei due discepoli che lasciano Giovanni, non interroga la teologia di Maddalena, ma la sua umanità. Si tratta di un interrogativo al quale tutti sono in grado di rispondere, i colti e gli ignoranti, i laici e i religiosi, i giusti e i peccatori. Perché lui, il maestro del cuore, fa le domande vere, quelle che fanno vivere: si rivolge innanzitutto al desiderio profondo, al tessuto segreto dell'essere. Che cosa cercate? significa: qual è il vostro desiderio più forte? Che cosa desiderate più di tutto dalla vita? Gesù, che è il vero maestro ed esegeta del desiderio, ci insegna a non accontentarci, insegna fame di cielo, «il morso del più» (L. Ciotti), salva la grandezza del desiderio, lo salva dalla depressione, dal rimpicciolimento, dalla banalizzazione. Con questa semplice domanda: che cosa cercate? Gesù fa capire che la nostra identità più umana è di essere creature di ricerca e di desiderio. Perché a tutti manca qualcosa: infatti la ricerca nasce da una assenza, da un vuoto che chiede di essere colmato. Che cosa mi manca? Di che cosa mi sento povero? Gesù non chiede per prima cosa rinunce o penitenze, non impone sacrifici sull'altare del dovere o dello sforzo, chiede prima di tutto di rientrare nel tuo cuore, di comprenderlo, di conoscere che cosa desideri di più, che cosa ti fa felice, che cosa accade nel tuo intimo. Di ascoltare il cuore. E poi di abbracciarlo, «di accostare le labbra alla sorgente del cuore e bere» (San Bernardo). I padri antichi definiscono questo movimento: il ritorno al cuore: «trova la chiave del cuore. Questa chiave, lo vedrai, apre anche la porta del Regno» (San Giovanni Crisostomo). Che cosa cercate? Per chi camminate? Io lo so: cammino per uno che fa felice il cuore. (di Ermes Ronchi ) nr. 136 (Giovanni 1, 35-42) Domenica 14 gennaio 2018 DOMENICA II DEL TEMPO ORDINARIO Anno B

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FOGLIO DI INFORMAZIONE INTERPARROCCHIALE PARROCCHIE DI MOGLIANO VENETO www.parrocchiemogliano.it

Collaborazione Pastorale di: Cuore Immacolato di Maria, Sacro Cuore, S. Antonio, S.Carlo, S. Elena Imperatrice, S. Marco, S. Maria Assunta, SS. Teonisto e Comp. Martiri

Nella storia della nostra fede, Gesù, c’è sempre qualcuno che, con la sua testimonianza, rappresenta un motorino di avviamento. Ma nulla accade se poi, spinti dal desiderio di incontrarti, noi non ci mettiamo per strada, proprio come i due discepoli che decidono di seguirti. La tua domanda ci aiuta a precisare il senso della nostra ricerca. No, non ci accontentiamo di qualcosa, noi vogliamo conoscere te e per questo la tua risposta è semplice e concreta: “Venite e vedrete”. Sì, stare con te, rimanere assieme a te, questo è l’unico modo per entrare in relazione con te. In effetti la cosa più preziosa che possiamo offrirti è il nostro tempo, un tempo destinato ad essere colmo della tua presenza, del tuo sguardo, della tua parola. Solo così possiamo essere introdotti nel mistero della tua persona, trasfigurati dal tuo amore. Solo così può nascere e crescere un rapporto unico e profondo con te, che ci porta a seguirti senza remore. Allora anche noi diventiamo testimoni e annunciatori della vita nuova che ci doni. Roberto Laurita

In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. [...]

Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Le prime parole di Gesù che il Vangelo di Giovanni registra sono sotto forma di domanda. È la pedagogia di quel giovane rabbi, che sembra quasi dimenticare se stesso per mettere in primo piano quei due giovani, quasi dicesse loro: prima venite voi. Amore vero mette sempre il tu prima dell'io. Anche all'alba di Pasqua, nel giardino appena fuori Gerusalemme, Gesù si rivolgerà a Maria di Magdala con le stese parole: Donna, chi cerchi? Le prime parole del Gesù storico e le prime del Cristo risorto, due domande uguali, rivelano che il Maestro dell'esistenza non vuole imporsi, non gli interessa stupire o abbagliare o indottrinare, ma la sua passione è farsi vicino, porsi a fianco, rallentare il passo per farsi compagno di strada di ogni cuore che cerca. Che cosa cercate? Con questa domanda Gesù non si rivolge all'intelligenza, alla cultura o alle competenze dei due discepoli che lasciano Giovanni, non interroga la teologia di Maddalena, ma la sua umanità. Si tratta di un interrogativo al quale tutti sono in grado di rispondere, i colti e gli ignoranti, i laici e i religiosi, i giusti e i peccatori. Perché lui, il maestro del cuore, fa le domande vere, quelle che fanno vivere: si rivolge innanzitutto al desiderio profondo, al tessuto segreto dell'essere. Che cosa cercate? significa: qual è il vostro desiderio più forte? Che cosa

desiderate più di tutto dalla vita? Gesù, che è il vero maestro ed esegeta del desiderio, ci insegna a non accontentarci, insegna fame di cielo, «il morso del più» (L. Ciotti), salva la grandezza del desiderio, lo salva dalla depressione, dal rimpicciolimento, dalla banalizzazione. Con questa semplice domanda: che cosa cercate? Gesù fa capire che la nostra identità più umana è di essere creature di ricerca e di desiderio. Perché a tutti manca qualcosa: infatti la ricerca nasce da una assenza, da un vuoto che chiede di essere colmato. Che cosa mi manca? Di che cosa mi sento povero? Gesù non chiede per prima cosa rinunce o penitenze, non impone sacrifici sull'altare del dovere o dello sforzo, chiede prima di tutto di rientrare nel tuo cuore, di comprenderlo, di conoscere che cosa desideri di più, che cosa ti fa felice, che cosa accade nel tuo intimo. Di ascoltare il cuore. E poi di abbracciarlo, «di accostare le labbra alla sorgente del cuore e bere» (San Bernardo). I padri antichi definiscono questo movimento: il ritorno al cuore: «trova la chiave del cuore. Questa chiave, lo vedrai, apre anche la porta del Regno» (San Giovanni Crisostomo). Che cosa cercate? Per chi camminate? Io lo so: cammino per uno che fa felice il cuore. (di Ermes Ronchi )

nr. 136

(Giovanni 1, 35-42)

Accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Cari fratelli e sorelle! «Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso perché anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto. Io sono il Signore vostro Dio.» Ogni forestiero che bussa alla nostra porta è un’occasione di incontro con Gesù Cristo, il quale si identifica con lo straniero accolto o rifiutato di ogni epoca. Il Signore affida all’amore materno della Chiesa ogni essere umano costretto a lasciare la propria patria alla ricerca di un futuro migliore. E’ una grande responsabilità che la Chiesa intende condividere con tutti i credenti e gli uomini e le donne di buona volontà. La nostra comune risposta si potrebbe articolare attorno a quattro verbi fondati sui principi della dottrina della Chiesa: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Considerando lo scenario attuale, accogliere significa innanzitutto offrire a migranti e rifugiati possibilità più ampie di ingresso sicuro e legale nei paesi di destinazione. Non sono una idonea soluzione le espulsioni collettive e arbitrarie soprattutto quando vengono eseguite verso paesi che non garantiscono il rispetto della dignità e dei diritti fondamentali. Il secondo verbo, proteggere, si declina in tutta una serie di azioni in difesa dei diritti e della dignità dei migranti e dei rifugiati, indipendentemente dal loro status migratorio. Promuovere vuol dire adoperarsi affinché tutti i migranti e i rifugiati così come le comunità che li accolgono siano messi in condizione di realizzarsi come persone in tutte le dimensioni che compongono l’umanità voluta dal Creatore. L’ultimo verbo, integrare, indica le opportunità di arricchimento interculturale generate dalla presenza di migranti e rifugiati. L’integrazione non è un’assimilazione, che induce a sopprimere o a dimenticare la propria identità culturale. Il contatto con l’altro porta piuttosto a scoprirne il segreto. È un processo prolungato che mira a formare società e culture sempre più riflesso dei multiformi doni di Dio. La Chiesa è disponibile ad impegnarsi in prima persona per realizzare tutte le iniziative sopra proposte, ma è indispensabile il contributo della comunità politica e della società civile, ciascuno secondo le responsabilità proprie. Alla Madre di Dio, che sperimentò su di sé la durezza dell’esilio affidiamo le speranze di tutti i migranti e i rifugiati del mondo e gli aneliti delle comunità che li accolgono, affinché, in conformità al sommo comandamento divino, impariamo tutti ad amare l’altro, lo straniero, come noi stessi. Da: Papa Francesco, Messaggio GMMR 2018, 15/08/2017.

Domenica 14 gennaio 2018

DOMENICA II DEL TEMPO ORDINARIO

Anno B

Sabato 13 Gennaio (1Sam 9,1-4.10.17-19; 10,1; Sal 20; Mc 2,13-17)

ore 18.30 Def.ti famiglie Boraldo e Cappellesso

Domenica 14 Gennaio - II Domenica T.O.(1Sam 3,3-10.19; Sal 39; 1Cor 6,13-15.17-20; Gv 1,35-42)

ore 09.30 Per il popolo

Lunedì 15 Gennaio (1Sam 15,16-23; Sal 49; Mc 2,18-22)

ore 17.30 Santa Messa

Martedì 16 Gennaio(1Sam 16,1-13; Sal 88; Mc 2,23-28)

ore 17.30 Santa Messa

Mercoledì 17 Gennaio - Sant’Antonio, abate(1Sam 17,32-33.37.40-51; Sal 143; Mc 3,1-6)

ore 18.30 Per le famiglie povere e in difficoltà

Giovedì 18 Gennaio (1Sam 18,6-9; 19,1-7; Sal 55; Mc 3,7-12)

ore 17.30 Santa Messa

Venerdì 19 Gennaio (1Sam 24,3-21; Sal 56; Mc 3,13-19)

ore 18.30 Per i consacrati

Sabato 20 Gennaio (2Sam 1,1-4.11-12.17.19.23-27; Sal 79; Mc 3,20-21)

ore 18.30 Def.ti don Narciso, don Mario, don Giacomo e suore in missione a Zerman

Domenica 21 Gennaio - III Domenica T.O.(Gio 3,1-5.10; Sal 24; 1Cor 7,29-31; Mc 1,14-20)

ore 09.30 Def.ti Luciana e Nino Pavan; def.ti Regina, Emma e Valerio Prete (anniversario)

ParrocchiaSAN CARLOINTENZIONI DELLA SETTIMANA

ParrocchiaSANT’ELENAINTENZIONI DELLA SETTIMANA

Don Edoardo è reperibile telefonando al 3408119646. Confessioni: prima o dopo le Messe feriali o previo accordo.

Don Davide è disponibile per incontri e confessioni presso la canonica di Zerman (cell. don Davide 346 783 4766); il Mercoledì a San Carlo (dalle ore 17.00) e il Sabato a Zerman (9.00-12.00).

MESSE ALL’ISTITUTO GRIS- Sabato: ore 16.00 (via Torni);- Domenica: ore 10.00 (Geriatrico).

CONFESSIONI- Ogni sabato, dalle 16.00, un confessore a Santa Maria

Assunta.

Sabato 13 Gennaio (1Sam 9,1-4.10.17-19; 10,1; Sal 20; Mc 2,13-17)ore 18.30 Def.to Osman; def.ti Giorgio, Giovanni e familiari; def.ta Giuliana Favaro

Domenica 14 Gennaio - II Domenica T.O.(1Sam 3,3-10.19; Sal 39; 1Cor 6,13-15.17-20; Gv 1,35-42)ore 09.00 Def.ta Olga; def.ta Anna Trevisanore 11.00 Per i fedeli vivi e defunti della parrocchia

Lunedì 15 Gennaio (1Sam 15,16-23; Sal 49; Mc 2,18-22)ore 18.30 LITURGIA DELLA PAROLA

Martedì 16 Gennaio(1Sam 16,1-13; Sal 88; Mc 2,23-28)ore 19.00 SANTA MESSA IN CHIESA A SANTA MARIA ASSUNTA

Mercoledì 17 Gennaio - Sant’Antonio, abate(1Sam 17,32-33.37.40-51; Sal 143; Mc 3,1-6) ore 18.30 Def.to Pierandrea; def.to Carlo Gardumi

Giovedì 18 Gennaio (1Sam 18,6-9; 19,1-7; Sal 55; Mc 3,7-12)ore 18.30 Per la comunità parrocchiale

Venerdì 19 Gennaio (1Sam 24,3-21; Sal 56; Mc 3,13-19)ore 18.30 Per la parrocchia

Sabato 20 Gennaio (2Sam 1,1-4.11-12.17.19.23-27; Sal 79; Mc 3,20-21)ore 18.30 Def.ta Bianca e Antonio Rizzo; def.to Osman

Domenica 21 Gennaio - III Domenica T.O.(Gio 3,1-5.10; Sal 24; 1Cor 7,29-31; Mc 1,14-20)ore 09.00 Def.ta Olga Sorgenteore 11.00 Def.ti Ernesto e Alberto Rosina, Santa Pistolato e Maria Cussiol; def.ti Lidia e Aldo Ramelli

SAN CARLO: 041.453102 [email protected]

SEGRETERIA: LUNEDI 9.30-11.30 MARTEDI 9.30-11.30 + 15.00-18.00 MERCOLEDI 9.30-11.30 GIOVEDI 9.30-11.30 + 16.00-18.00 VENERDI 9.30-11.30 SABATO CHIUSO SANT’ELENA: 041.457383 [email protected]

SEGRETERIA: DA LUNEDI A VENERDI: 9.00-11.30

SEGRETERIAPARROCCHIALE

ParrocchiaSANT’ELENA AVVISI

Parrocchie:SANT’ELENASAN CARLO AVVISI COMUNI

PROSSIMI APPUNTAMENTI ECUMENICI

Il 17 Gennaio la Chiesa Cattolica celebra la XXIX Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo tra cattolici e ebrei: quest’anno la giornata, che ha assunto una dimensione ecumenica con la partecipazione di cristiani di Chiese diverse, è dedicata al Libro delle Lamentazioni.

Dal 18 al 25 Gennaio si celebra la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: come cristiani nel Mondo, ci sentiamo interpellati ad essere di nuovo profeti, rispondendo al male con il bene e all’inimicizia con l’amore. Il passo biblico scelto per la riflessione, la preghiera e la conversione è “Potente è la tua mano, Signore” (Esodo 15,6).Nella nostra Diocesi, la Settimana di preghiera si concluderà con una Veglia ecumenica diocesana: giovedì 25 gennaio, ore 20.30 in Cattedrale.

Entrambi gli eventi sono consultabili sul sito dell’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana.

ECUMENISMO: INCONTRI DI FORMAZIONEL’incontro con varie persone di varie culture e diverse religioni sarà sempre più frequente.La conoscenza rispettosa delle reciproche differenze sta a fondamento del dialogo, vince la diffidenza e la paura e contribuisce a costruire una nuova civiltà della pace. A Mogliano, dal 31 gennaio, le Parrocchie offrono alcuni incontri di formazione di “Ecumenismo e dialogo interreligioso” a cura del prof. Riccardo Burigana, docente dell’Istituto Studi Ecumenici di Venezia e presidente del Centro Studi per l’Ecumenismo… e residente a Mogliano!Date degli incontri e informazioni nelle locandine in fondo alla chiesa.

BATTESIMIProssime celebrazioni dei Battesimi, nelle Messe di domenica 4 febbraio (9.30 a Zerman e 11.00 a San Carlo).

BUSTE DI NATALEUn grazie sincero a tutti coloro che stanno ritornando la busta con le loro offerte. Ricordiamo che le Parrocchie non hanno autorizzato nessuno a passare per le case per ritirare le buste.

ISCRIZIONI ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA “SACRO CUORE” DI ZERMANDa lunedì 08 gennaio sono aperte le iscrizioni per l’anno scolastico 2018/2019 fino ad esaurimento dei posti disponibili.Per informazioni rivolgersi o chiamare in segreteria allo 041.457064 (Sig.ra Alessandra) oppure via mail: [email protected].

OFFERTE PRO-CAMPANILEIn attesa di riprendere i lavori, grazie a tutti coloro che hanno versato le loro offerte in via continuativa per tutto il 2017. Con la speranza che altri possano unirsi ai “donatori continuativi”, nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una ulteriore donazione di euro 580 da un gruppo di zermanesi… grazie!

CATECHISMO

4° ELEMENTARE: CONSEGNA DELLA VESTEDomenica 21 gennaio, a Zerman (Messa ore 9.30) e a San Carlo (Messa ore 11.00), i bambini di 4 elementare riceveranno la Veste in preparazione alla Prima Comunione.

3 MEDIA: PELLEGRINAGGIO A ROMA! Dal 23 al 25 aprile, pellegrinaggio diocesano a Roma per i ragazzi e le ragazze cresimati nel 2017 e nel 2018! In collaborazione con l’Ufficio Catechistico, l’Azione Cattolica dei Ragazzi e il Seminario, un appuntamento riservato a tutti i cresimati per rinnovare la propria fede alla tomba di San Pietro e per un incontro con Papa Francesco.Affrettarsi per la preiscrizione entro il 31 gennaio 2018.Partecipano anche i cresimati di Zerman e di San Carlo accompagnati da don Edoardo!A tutti i GENITORI dei cresimati, una riunione informativa e organizzativa, MERCOLEDI’ 17 gennaio (ore 20.45 in canonica a San Carlo).

CATECHISTI: INCONTRI DI FORMAZIONEGiovedì 18 gennaio, ore 20.30 in Centro Pastorale a Mogliano. Il primato della Carità: come iniziare i ragazzi attraverso la Carità? Quale rapporto tra la Fede e le opere? Quali attenzioni avere per le iniziative di Carità?

CATECHISTI: WEEK-END DI SPIRITUALITA’ Sabato 20 e domenica 21 gennaio: tempo di meditazione e di preghiera, in un contesto di amicizia e convivialità. Il tema proposto sarà il mistero dell’ascensione di Gesù e la dinamica della sua presenza-assenza con cui accompagna i discepoli di ogni tempo. Nella mattina di domenica guiderà la proposta il nostro vescovo, mons. Gianfranco Agostino Gardin.

FOGLIO DI INFORMAZIONE INTERPARROCCHIALE PARROCCHIE DI MOGLIANO VENETO www.parrocchiemogliano.it

Collaborazione Pastorale di: Cuore Immacolato di Maria, Sacro Cuore, S. Antonio, S.Carlo, S. Elena Imperatrice, S. Marco, S. Maria Assunta, SS. Teonisto e Comp. Martiri

Nella storia della nostra fede, Gesù, c’è sempre qualcuno che, con la sua testimonianza, rappresenta un motorino di avviamento. Ma nulla accade se poi, spinti dal desiderio di incontrarti, noi non ci mettiamo per strada, proprio come i due discepoli che decidono di seguirti. La tua domanda ci aiuta a precisare il senso della nostra ricerca. No, non ci accontentiamo di qualcosa, noi vogliamo conoscere te e per questo la tua risposta è semplice e concreta: “Venite e vedrete”. Sì, stare con te, rimanere assieme a te, questo è l’unico modo per entrare in relazione con te. In effetti la cosa più preziosa che possiamo offrirti è il nostro tempo, un tempo destinato ad essere colmo della tua presenza, del tuo sguardo, della tua parola. Solo così possiamo essere introdotti nel mistero della tua persona, trasfigurati dal tuo amore. Solo così può nascere e crescere un rapporto unico e profondo con te, che ci porta a seguirti senza remore. Allora anche noi diventiamo testimoni e annunciatori della vita nuova che ci doni. Roberto Laurita

In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. [...]

Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Le prime parole di Gesù che il Vangelo di Giovanni registra sono sotto forma di domanda. È la pedagogia di quel giovane rabbi, che sembra quasi dimenticare se stesso per mettere in primo piano quei due giovani, quasi dicesse loro: prima venite voi. Amore vero mette sempre il tu prima dell'io. Anche all'alba di Pasqua, nel giardino appena fuori Gerusalemme, Gesù si rivolgerà a Maria di Magdala con le stese parole: Donna, chi cerchi? Le prime parole del Gesù storico e le prime del Cristo risorto, due domande uguali, rivelano che il Maestro dell'esistenza non vuole imporsi, non gli interessa stupire o abbagliare o indottrinare, ma la sua passione è farsi vicino, porsi a fianco, rallentare il passo per farsi compagno di strada di ogni cuore che cerca. Che cosa cercate? Con questa domanda Gesù non si rivolge all'intelligenza, alla cultura o alle competenze dei due discepoli che lasciano Giovanni, non interroga la teologia di Maddalena, ma la sua umanità. Si tratta di un interrogativo al quale tutti sono in grado di rispondere, i colti e gli ignoranti, i laici e i religiosi, i giusti e i peccatori. Perché lui, il maestro del cuore, fa le domande vere, quelle che fanno vivere: si rivolge innanzitutto al desiderio profondo, al tessuto segreto dell'essere. Che cosa cercate? significa: qual è il vostro desiderio più forte? Che cosa

desiderate più di tutto dalla vita? Gesù, che è il vero maestro ed esegeta del desiderio, ci insegna a non accontentarci, insegna fame di cielo, «il morso del più» (L. Ciotti), salva la grandezza del desiderio, lo salva dalla depressione, dal rimpicciolimento, dalla banalizzazione. Con questa semplice domanda: che cosa cercate? Gesù fa capire che la nostra identità più umana è di essere creature di ricerca e di desiderio. Perché a tutti manca qualcosa: infatti la ricerca nasce da una assenza, da un vuoto che chiede di essere colmato. Che cosa mi manca? Di che cosa mi sento povero? Gesù non chiede per prima cosa rinunce o penitenze, non impone sacrifici sull'altare del dovere o dello sforzo, chiede prima di tutto di rientrare nel tuo cuore, di comprenderlo, di conoscere che cosa desideri di più, che cosa ti fa felice, che cosa accade nel tuo intimo. Di ascoltare il cuore. E poi di abbracciarlo, «di accostare le labbra alla sorgente del cuore e bere» (San Bernardo). I padri antichi definiscono questo movimento: il ritorno al cuore: «trova la chiave del cuore. Questa chiave, lo vedrai, apre anche la porta del Regno» (San Giovanni Crisostomo). Che cosa cercate? Per chi camminate? Io lo so: cammino per uno che fa felice il cuore. (di Ermes Ronchi )

nr. 136

(Giovanni 1, 35-42)

Accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Cari fratelli e sorelle! «Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso perché anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto. Io sono il Signore vostro Dio.» Ogni forestiero che bussa alla nostra porta è un’occasione di incontro con Gesù Cristo, il quale si identifica con lo straniero accolto o rifiutato di ogni epoca. Il Signore affida all’amore materno della Chiesa ogni essere umano costretto a lasciare la propria patria alla ricerca di un futuro migliore. E’ una grande responsabilità che la Chiesa intende condividere con tutti i credenti e gli uomini e le donne di buona volontà. La nostra comune risposta si potrebbe articolare attorno a quattro verbi fondati sui principi della dottrina della Chiesa: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Considerando lo scenario attuale, accogliere significa innanzitutto offrire a migranti e rifugiati possibilità più ampie di ingresso sicuro e legale nei paesi di destinazione. Non sono una idonea soluzione le espulsioni collettive e arbitrarie soprattutto quando vengono eseguite verso paesi che non garantiscono il rispetto della dignità e dei diritti fondamentali. Il secondo verbo, proteggere, si declina in tutta una serie di azioni in difesa dei diritti e della dignità dei migranti e dei rifugiati, indipendentemente dal loro status migratorio. Promuovere vuol dire adoperarsi affinché tutti i migranti e i rifugiati così come le comunità che li accolgono siano messi in condizione di realizzarsi come persone in tutte le dimensioni che compongono l’umanità voluta dal Creatore. L’ultimo verbo, integrare, indica le opportunità di arricchimento interculturale generate dalla presenza di migranti e rifugiati. L’integrazione non è un’assimilazione, che induce a sopprimere o a dimenticare la propria identità culturale. Il contatto con l’altro porta piuttosto a scoprirne il segreto. È un processo prolungato che mira a formare società e culture sempre più riflesso dei multiformi doni di Dio. La Chiesa è disponibile ad impegnarsi in prima persona per realizzare tutte le iniziative sopra proposte, ma è indispensabile il contributo della comunità politica e della società civile, ciascuno secondo le responsabilità proprie. Alla Madre di Dio, che sperimentò su di sé la durezza dell’esilio affidiamo le speranze di tutti i migranti e i rifugiati del mondo e gli aneliti delle comunità che li accolgono, affinché, in conformità al sommo comandamento divino, impariamo tutti ad amare l’altro, lo straniero, come noi stessi. Da: Papa Francesco, Messaggio GMMR 2018, 15/08/2017.

Domenica 14 gennaio 2018

DOMENICA II DEL TEMPO ORDINARIO

Anno B

AVVISI INTERPARROCCHIALI

LUNEDì 15 GENNAIO ORE 21.00 Chiesa S.Antonio, Abbà dimmi una parola: un’ora di ascolto della Parola. Terzo incontro: Pensare è vedere: la cura.

MARTEDì 16 GENNAIO ORE 20.45 Centro pastorale, riunione del Consiglio di Collaborazione.

MERCOLEDì 17 GENNAIO ORE 21.00 Centro pastorale, riunione della Segreteria Caritas.

GIOVEDì 18 GENNAIO ORE 20,30 Centro Pastorale, Battezzati per diventare Cristiani: itinerario per la formazione di catechisti e coordinatori. III anno, Se non avessi la carità. Secondo incontro: Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato.

Con le offerte versate davanti alle chiese di S.Antonio, S.Cuore e S.M.Assunta per le calzette della Befana sono stati raccolti 1765,00 euro netti, destinati alla colletta diocesana per l’infanzia missionaria.

DOMENICA 21 GENNAIO ORE 10.00-12.00 Centro pastorale iscrizioni per il campo scuola ad Assisi dei ragazzi di seconda e terza media.

VICARIATO DIOCESI

Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Potete leggere il Messaggio integrale del Papa per questa giornata nel sito www.migrantes.it.

Caritas Tarvisina, Migrantes, Centro Missionario Diocesano e Vita del Popolo organizzano a Treviso, Auditorium Stefanini, Bilanci di Pace 2018. Religioni Fondamentalismi Terrorismi. Primo incontro martedì 16 gennaio ore 20.30, relatore Enzo Guolo, editorialista di La Repubblica, sociologo, esperto di Islam.

Da giovedì 18 a giovedì 25 gennaio Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani.

VENERDì 19 GENNAIO ORE 20.30 Treviso, Seminario Vescovile, terza serata di Ora X, accompagnamento alla preghiera, per giovani dai 18 ai 30. Tema: Abitare le difficoltà della preghiera.

S.TA MARIA ASSUNTA: TEL. 041.5900375 - CELL. 334.2590290SEGRETERIA: ORARIO 11-13 DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ[email protected]

SEGRETERIAPARROCCHIALE