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Mensile delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia Anno XXXI n.2 - Febbraio 2012 L’uomo giudica, anche Dio lo farà. Ma c’è, oggi, qualche peccato che Dio non possa perdonare? La domanda è importante! Davanti ad un sincero pentimento, c’è forse qual- che peccato che Dio non possa perdonare? Lascia- mo che sia la Parola di Dio a rispondere: “Lavatevi, purificatevi, togliete davan- ti ai miei occhi la malva- gità delle vostre azioni; smettete di fare il male; im- attualità È sempre più diffici- le parlare di “peccato”. Quando si affronta l’argo- mento, si preferiscono ter- mini come mancanza, de- bolezza, errore, sbaglio ecc., quasi a volerlo esor- cizzare. Metaforicamente parlan- do, nella “scuola della vi- ta”, potremmo identificare il “peccato” come la mate- ria di studio che per diver- se ragioni proprio non riu- sciamo a mandar giù! Questa riluttanza, però, può cagionare l’abbassa- mento della media del voto complessivo, quindi, nono- stante la grande abnega- zione verso tutte le altre materie, si rischia di rovi- nare il risultato finale (do- ve passerai l’eternità?)! Noi invece, come “stu- denti” presso “l’Università della vita Cristiana”, desi- deriamo conseguire obiet- tivi gratificanti, studia- re approfonditamente ogni materia prevista dal pro- gramma di studio “della parola di Dio”, per cresce- re spiritualmente, in ot- temperanza al programma previsto dal Rettore per Eccellenza, il nostro Si- gnore Gesù Cristo! Siamo persuasi quindi che i dieci comandamenti siano tuttora il fondamen- to del programma di stu- dio cui ci dovremmo atte- nere e, in considerazione di ciò, oggi cercheremo di approfondire probabil- mente il “meno confessa- to”, l’ultimo. Cristiani Oggi Poste Italiane spa - spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza segue in seconda pagina osservatorio cristiano parate a fare il bene; cer- cate la giustizia, rialzate l’oppresso, fate giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova! «Poi venite, e discutiamo», dice il Signore: «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, divente- ranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana».” (Libro del profeta Isaia 1:16-18). Che buona notizia! continua a pagina 4 Vorrei tanto una buona notizia! Un peccato che difficilmente si ammette

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attualità re spiritualmente, in ot- temperanza al programma previsto dal Rettore per Eccellenza, il nostro Si- gnore Gesù Cristo! Siamo persuasi quindi che i dieci comandamenti siano tuttora il fondamen- Mensile delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia Anno XXXI n.2 - Febbraio 2012 to del programma di stu- dio cui ci dovremmo atte- nere e, in considerazione di ciò, oggi cercheremo di approfondire probabil- mente il “meno confessa- to”, l’ultimo.

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Mensile delle Chiese Cristiane EvangelicheAssemblee di Dio in ItaliaAnno XXXI n.2 - Febbraio 2012

L’uomo giudica, anche Dio lo farà. Ma c’è, oggi, qualche peccato che Dio non possa perdonare? La domanda è importante!

Davanti ad un sincero pentimento, c’è forse qual-che peccato che Dio non possa perdonare? Lascia-mo che sia la Parola di Dio

a rispondere: “Lavatevi, purificatevi, togliete davan-ti ai miei occhi la malva-gità delle vostre azioni; smettete di fare il male; im-

attualità

È sempre più diffici-le parlare di “peccato”. Quando si affronta l’argo-mento, si preferiscono ter-mini come mancanza, de-bolezza, errore, sbaglio ecc., quasi a volerlo esor-cizzare.

Metaforicamente parlan-do, nella “scuola della vi-ta”, potremmo identificare il “peccato” come la mate-ria di studio che per diver-se ragioni proprio non riu-sciamo a mandar giù!

Questa riluttanza, però, può cagionare l’abbassa-mento della media del voto complessivo, quindi, nono-stante la grande abnega-zione verso tutte le altre materie, si rischia di rovi-nare il risultato finale (do-ve passerai l’eternità?)!

Noi invece, come “stu-

denti” presso “l’Università della vita Cristiana”, desi-deriamo conseguire obiet-tivi gratificanti, studia-re approfonditamente ogni materia prevista dal pro-gramma di studio “della parola di Dio”, per cresce-

re spiritualmente, in ot-temperanza al programma previsto dal Rettore per Eccellenza, il nostro Si-gnore Gesù Cristo!

Siamo persuasi quindi che i dieci comandamenti siano tuttora il fondamen-

to del programma di stu-dio cui ci dovremmo atte-nere e, in considerazione di ciò, oggi cercheremo di approfondire probabil-mente il “meno confessa-to”, l’ultimo.

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segue in seconda pagina

osservatorio cristiano

parate a fare il bene; cer-cate la giustizia, rialzate l’oppresso, fate giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova! «Poi venite, e discutiamo», dice il Signore: «Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, divente-ranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana».” (Libro del profeta Isaia 1:16-18).

Che buona notizia! continua a pagina 4

Vorreitanto una buona notizia!

Un peccato che difficilmente si ammette

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prosegue dalla prima pagina

Un peccato che difficilmente si ammette

CristianiOggi2 febbraio 2012

osservatorio cristiano

“Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo pros-simo” (Esodo 20:17).

CHE COS’È LA CUPIDIGIA?La cupidigia è un grave peccato

che raramente viene rivelato, pur essendo verosimilmente quello più trasgredito.

Un giorno Abramo Lincoln (XVI Presidente degli Stati Uni-ti d’America) fu visto camminare con i suoi due figli, che piangeva-no. Un passante gli chiese perché i suoi piccoli piangessero “Esat-tamente per quello che c’è di più sbagliato in tutto il mondo”, ri-spose Lincoln, che seccato seguitò dicendo: “Ho tre noci ed ogni ra-gazzo ne vuole due”!

Un’altra storia realmente acca-duta narra di un caso d’eredità, forse il più contenzioso mai av-venuto. Una vedova di 81 anni, la signora Enrichetta Garret, nella notte del 16 novembre 1930, morì nella sua casa di Filadelfia, senza testamento lasciando un patrimo-nio che ammontava a 17 milioni di dollari di quel tempo. Era una somma accumulata perché ave-va gestito sapientemente gli affa-ri finanziari dopo la morte di suo

marito, avvenuta nel 1895. Al mo-mento della sua morte aveva una sola parente, una cugina di se-condo grado e meno di una doz-zina di amici, ma in seguito circa 26.000 persone, provenienti da 47 Stati e 29 paesi stranieri, rappre-sentati da oltre 3000 avvocati, cer-carono di dimostrare una qualche relazione con la medesima. Per raggiungere l’obiettivo molti di lo-ro commisero spergiuri, falsifica-rono documenti di famiglia, cam-biarono i propri nomi, alterarono il loro albero genealogico e inven-tarono assurde storie di legittimi-tà. Risultato? Dodici persone fu-rono confinate, dieci condannate al carcere, due si suicidarono e tre morirono assassinate.

Domanda legittima: “Quanti di costoro avrebbero ammesso di es-sere vittime dell’avidità”?

Attingendo alla Santa Parola di Dio, possiamo constatare che da sempre l’uomo commette questo peccato; nel giardino dell’Eden, Eva ed Adamo vollero assaggia-re il frutto proibito (Genesi 3:1,6); Nabot fu ucciso perché Acab de-siderò la sua vigna (I Libro dei Re 21:1,14); Davide desiderò Bat-Sce-ba, moglie di Uria (II Samuele 11:1-17). Anche ai nostri giorni, gli uomini vogliono ancora ciò che non è loro.

LA CUPIDIGIA ALLA LENTE D’INGRANDIMENTO

La definizione della cupidigia è: “Desiderio sfrenato e disordinato”. Quando si è governati da questo peccato, non si è mai soddisfatti di ciò che si ha, si tratti di un ogget-to o di una persona; comunque, in entrambi i casi, “l’oggetto del desi-derio” ottenebra la nostra relazio-ne con il Signore!

Spesso si sente dire: “Se potrò ottenere quella cosa, o quel lavo-ro, allora sarò felice”. Questo non accadrà, perché più avremo e più vorremo!

L’uomo nella sua natura è avido ed egoista; cerca sempre di pren-dere più di quello che può tratte-nere. Tutto ciò avvelena, crea aci-dità di cuore e amarezza, difatti la persona avara non è mai contenta!

Si racconta di un uomo che si sentiva sempre inferiore ai suoi amici e così decise di possede-re una casa più bella. Si recò pres-so un’agenzia immobiliare e pose in vendita la sua casa e nello stes-so tempo iniziò la ricerca di una nuova. Un giorno, mentre stava leggendo il giornale, s’imbatté nel-la pubblicità di una casa che sem-brava proprio avere le caratteristi-che di quella che stava cercando.

Così chiamò l’agente immobi-liare e gli disse che avrebbe desi-

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derato vedere quella casa perché in-teressato ad acquistarla. L’agente immobiliare gli rispose: “Egregio si-gnore, questa è la sua casa! La stes-sa che lei ci ha conferito l’incari-co di vendere”! È vero, ciò recita un vecchio adagio: “L’erba del vicino è sempre più verde”!

Non è sbagliato usare mezzi lega-li per acquistare qualcosa, ma quan-do si ricorre all’illegalità, a tattiche immorali per ottenerla, allora siamo colpevoli di cupidigia.

Se si comincia ad avere un deside-rio lussurioso di possedere la donna di un altro, allora siamo colpevoli di adulterio e di cupidigia.

Quando gli archeologi iniziarono i lavori per riportare alla luce l’an-tica città di Pompei, in cui 20.000 persone morirono durante l’eru-zione del Vesuvio, scoprirono alcu-ni corpi ben conservati di persone sorprese dall’esplosione del poten-te vulcano.

Taluni furono trovati seduti ai lo-ro tavoli con il cibo ancora nei piat-ti, altri nei loro letti.

Una donna, invece, si distinse fra tutte le vittime di Pompei, perché, quando gli studiosi scoprirono il suo corpo, la trovarono che stringe-va nelle mani delle pietre preziose! Dopo 2000 anni, quelle cose che lei aveva cercato gelosamente di trat-tenere (mettendo a rischio la pro-

pria esistenza), sono di proprietà di un altro! Questo esempio deve far-ci tanto riflettere, affinché l’avari-zia non possa mai dominare la no-stra vita.

CONCLUSIONEQuando non siamo contenti di

quello che abbiamo, siamo già man-canti davanti al Signore. È come se non avessimo più fiducia in Lui, co-me se Gesù non avesse già fatto “ab-bastanza” per noi!

È ingrato pensare questo nei con-fronti del Signore, Colui che è mor-to per noi e, come se non bastasse, ci ha promesso nella Sua Parola che ci donerà tutte le cose di cui abbia-mo realmente bisogno: “Il mio Dio provvederà splendidamente a ogni vostro bisogno secondo le sue ric-chezze, in Cristo Gesù” (Lettera ai Filippesi 4:19).

Non c’è nulla di male nel possede-re dei beni, ma cadiamo nel peccato quando i beni materiali cominciano a possedere noi!

Vivere solo per un salario miglio-re, una casa più grande, un’auto più

lussuosa non soddisfa le esigenze più profonde del nostro cuore.

La felicità e la soddisfazione non aumentano con il guadagno o una maggiore possessione, non è così!

Oltre a questo non potremo essere fedeli al Signore finché siamo con-sumati dalle vicissitudini di ogni giorno! Gesù deve riempire la no-stra vita: “Non sono più io che vi-vo, ma Cristo vive in me” (Lettera ai Galati 2:20).

Il problema non è avere troppo poco, né possedere troppo, il pro-blema è che vogliamo più di quello di cui abbiamo bisogno.

Il famoso antico filosofo greco Epicuro scrisse: “Se si vuole fare un uomo felice, non aggiungere i suoi beni, ma togli i suoi desideri”.

Possa ogni sincero credente con-cludere il proprio esame sul “pecca-to di cupidigia” presso “L’Università della vita Cristiana” con queste bel-le parole: “Poiché io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo” (Filippesi 4:11).

Archetto Brasiello

Se hai ricevuto in dono questa copia di Cristiani Oggi, forse ti sei posto alcune domande riguardo il messaggio proposto da-gli articoli di questo numero. Molte sono le risposte che potreb-bero essere fornite in merito ai quesiti che ti poni, ma quella più puntuale, precisa e completa è rintracciabile solamente nella Parola di Dio. Se desideri ricevere gratuitamente una copia del Vangelo di Giovanni, compila questo coupon, ritaglialo lungo la linea tratteggiata o fotocopialo e, dopo averlo inserito in una busta affrancata, invia la tua richiesta a: redazione di Cristiani Og-gi, Via Altichieri da Zevio 1, 35132 Padova. È possibile inviare il cou-pon per fax al numero 049.612565

Inviatemi una copia gratuita del Vangelo di Giovannicognome

nome

via

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città

provincia

“La via, la verità e la vita”

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CristianiOggi4 febbraio 2012

attualità

L’amore di Dio, il Padre, è smisurato. Così è dell’amore di Dio, il Figlio, la Parola fatta carne, Gesù che è “venuto per cercare e salvare ciò che era perduto” (Vangelo di Luca 19:10).

C’È QUALCHE LUOGO NEL QUALE LA GRAZIA DI DIO NON POSSA ENTRARE?

Nell’opinione generale si ritiene che dentro le strette e robuste sbarre delle carceri la grazia di Dio non possa entrare. Ma la realtà ci dice che le cose non stanno così.

Non è avvenuto questo neppure per un profeta di Dio, Giona, che per la sua testardaggine cercò di sfuggire a Dio e finì nel ventre di un gran pesce per tre giorni e tre notti.

Là, in quella davvero strana prigione, prima di essere “rigettato” dal pesce sulla terraferma, invocò il Signore, udì la voce di Dio e si pentì del suo errore. Leggiamo le sue parole: “Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto; dalla profondità del sog-giorno dei morti ho gridato e tu hai udito la mia voce… la terra ha chiuso le sue sbarre su di me per sempre; ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio! Quan-do la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore e la mia preghiera è giunta fino a te… io adempirò i voti che ho fatto. La salvezza viene dal Signore” (Libro di Giona 2:3;7,8,10).

LA GRAZIA DI DIO DIETRO LE SBARREDa anni, in tante carceri del nostro Paese, diversi pasto-

ri e volontari evangelici delle Assemblee di Dio in Italia portano avanti una regolare attività di assistenza spiri-tuale ai reclusi che ne facciano richiesta.

Sono alcune migliaia i detenuti che settimanalmente

partecipano agli incontri individuali o di gruppo, siano essi di culto o di approfondimento degli insegnamenti della Bibbia, o per pregare per le proprie anime.

La storia di questa attività conferma che, a lato del normale percorso riabilitativo sociale, mettere in pratica i principi fondamentali della Parola di Dio può consentire un reale e radicale cambiamento dell’intimo delle perso-ne.

Non pochi detenuti, in tutta Italia, anche dopo una vita passata ai margini della società, si sono realmente rav-veduti davanti a Dio e agli uomini e hanno sperimentato una trasformazione profonda grazie alla forza rigenera-trice del Vangelo. Chi negli istituti penitenziari è gior-nalmente a stretto contatto con loro è testimone di tutto questo, talvolta anche quando non lo vorrebbe riconosce-re. Sì, la grazia di Dio non ha limiti.

Questa è una buona notizia, per tutti!

Qui di seguito pubblichiamo solo alcune delle riflessio-ni scritte da reclusi che, mentre stanno scontando la loro pena in un carcere della Lombardia, hanno accolto nel cuore il messaggio di grazia di Cristo, presentato loro da un ministro di culto evangelico.

Potrete constatare voi stessi quello che traspare e colpi-sce: la serenità degli scritti e l’evidenza che la detenzione causa sì dolore, ma è alleviato dalla fede che presenta una nuova speranza, quella della libertà dell’anima. Una libertà che solo Cristo Gesù può dare anche dietro le sbarre.

È vero, chi compie una precisa scelta di fede nell’am-biente carcerario non può passare inosservato.

L’incontro con Cristo fa la differenza, e si vede, fra il prima e il dopo! Come netta è la differenza tra il bian-

dalla prima pagina

Vorrei tanto una buona notizia!

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co e il nero, fra il credente nominale e quello che ha ricevuto grazia e misericor-dia e mantiene viva la propria esperienza con il Signore. Chi lo fa, sa che in prigione spes-so dovrà pagare un nuovo prezzo, quello della derisione dei compagni. Ma anche lì il Signore fa miracoli!

UN ERGASTOLANO “LIBERO” IN CARCERE

“Ho trascorso vent’anni di vita sotto custodia, da erga-stolano, la cui vita finirà in carcere. A modo mio sono sempre stato credente, e all’inizio della mia carcera-

zione non comprendevo il senso di fiducia e speranza presenti nel mio animo.

Ma da poco, con la presenza ai culti evangelici, ho realizzato che Gesù il Signo-re mi trasmetteva il Suo amore e non mi ha mai abbandonato. Spesso mi è venuto in soccorso, anche nei periodi più ango-sciosi; riconosco adesso la Sua costante presenza, una presenza divina.

Trovandomi solo nella disperazione, nel dolore e nel buio di una cella, ad un tratto finalmente capii l’inganno subito da parte del maligno che aveva travolto la mia gioventù, annullandola, per riempirla di peccato.

Ho dovuto fare i conti con la mia co-scienza e con le ferite dell’anima; il male aveva lasciato la sua ricompensa. Chi a questo punto avrebbe potuto darmi forza per sopravvivere, soccorso nel dolore, spe-ranza per un futuro migliore? Sicuramen-te non chi mi aveva distrutto a quel modo. Ma Gesù, sì!

Egli ha dato Se stesso per cancellare i miei peccati, donandomi la capacità di respingere il male, di vincere il vizio con la virtù, l’arroganza con l’umiltà, la violenza con la pace.

Pensavo che la forza morale con cui mi sostenevo fosse mia, ma riconosco che il totale merito della mia rinascita spirituale è solo di Gesù.

Gesù Cristo il Signore mi ha ridato speranza e dignità. Quanto al cammino spirituale, è una nuova esperienza che arricchisce interiormente.

Ho creduto nel miracolo senza dubitare, ho abbracciato il percorso spirituale che mi ha posto davanti e la fede con profonda umiltà e rispetto. Mi rendo conto che la Parola di Dio mi propone una santa chia-mata: essere parte della famiglia di Dio”.

Marco

PRIMA LA MALAVITA, OGGI GESÙ“Le molte parole non sarebbero suffi-

cienti per raccontare quanto Dio è stato buono e misericordioso con me.

Da ragazzo di strada, vissuto nei vicoli della città, ben presto sono stato cono-sciuto nell’ambiente malavitoso. Se oggi sono uscito da tutto quello che mi legava, lo devo a Cristo Gesù che, tramite la Sua infinità misericordia, mi ha strappato dal male.

Un miracolo è avvenuto dentro me, e questo mi ha davvero fatto comprendere la Sua Grazia. Ero peccatore e non capivo la Sua bontà, ma da poco tempo è accadu-to anche a me: sono nato di nuovo, come Gesù disse di fare a Nicodemo (Vangelo di Giovanni 3).

Solo Cristo con il Suo amore ha potuto salvarmi e darmi vita eterna.

Cristo mi ha assolto da tutti i peccati, eppure non ne ero degno; il Giudice Cele-ste mi ha assolto consentendomi di entrare alla Sua presenza.

Cristo così puro e prezioso si è offerto al posto mio, Lui che è l’unica via per chi desidera credere.

Mi sono sentito come un verme della terra, ma Gesù mi ha rialzato; piango di gioia dicendo: “Grazie, Gesù, che sei morto per me, grazie che hai dato e sparso il Tuo sangue per me. Grazie perché mi hai amato prima che uscissi dal grembo materno.

Grazie, Gesù, Tu sei la mia vita!” Antonio

testimonianze raccolte da Roberto Grasso

CristianiOggi5 febbraio 2012

Programma TV“Cristiani Oggi” Ecco l’elenco delle stazioni televisive che propongono il programma TV “Cristia-ni Oggi”. È possibile seguire il program-ma “Cristiani Oggi” anche da satellite sintonizzandosi sull’emittente Studio Eu-ropa, raggiungibile da tutto il mondo su Hotbird ogni sabato sera alle ore 20,30, in chiaro.

Altamura (BA), Canaledue, Altamura, Matera e dintorni, Sabato ore 18:00 Domemica ore 9:00. Barletta (BA), Tele Sveva, Parte della Puglia, Sabato ore 18:00 Domemica ore 9:00. Benevento, Rete 6 Tele Cervinara, Benevento e parte di Caserta, Lunedì ore 9:00 - Mercoledì 16:30. Benevento, C.D.S. TV, Benevento, Avellino e parte di Caserta, Domenica ore 12:00 - Venerdì ore 12:30. Bologna, TSM (Ex.telestudio TV), Emilia Romagna, Sabato ore 20:30. Campobasso, Tele Molise, Campobasso e parte del Molise, Lunedì ore 12:30 e ore 20:30. Carbonia (CA), Tulcis TV, Sulcis e Iglesiente, Tutti i giorni ore 11:30 e ore 19:30. Chianciano Terme (SI), Tele Idea, Arezzo e Siena e parte di Perugia, Domenica ore 11:30 - Martedì ore 22:30. Civitavecchia (RM), Tele Civitavecchia, Civitavecchia, Tarquinia, Viterbo e S.Marinella, Lunedì ore 22:30, Martedì ore 18:00, Mercoledì ore 15:50. Crotone, RTI Radio Tele Internat, Crotone e dintorni, Lunedì Martedì Giovedì e Venerdì ore 17:30. Favara (AG), Sicilia TV, Provv. Agrigento, Caltanisetta, Enna, Ragusa., Giovedi ore 15:00, Domenica ore 14:30. Foggia, Telefoggia, Provincia di Foggia, Mercoledì ore 18:00, Venerdì ore 10:00, Sabato ore 12:30. Lecce, Canale 8, Provincia di Lecce, Dal Lunedì al Sabato ore 11:30, Domenica ore 12:15. Milano, Più Blu, Lombardia, Sabato ore 13.00. Modena, TSM (Ex. telestudio TV), Bologna, Parma, Reggio Emilia, Sabato ore 20:30. Napoli, Teleoggi, Campania, Domenica ore 09:00, Sabato ore 09:10. Palermo, TGS, Sicilia, Venerdì ore 21:00. Pescara, ATV7, Abruzzo, Domenica ore 14:00. Reggio Calabria, Telereggio, Provincie di Reggio Calabria e Messina, Mercoledì ore 18:00, Domenica 0re 12:00. Roma, Teleroma 56, Lazio, Umbria, Sabato Ore 12:00. S.Agata di Militello (ME), Onda Mistero TV, Provv. Messina, Palermo, Reggio Calabria, Giovedì ore 23:00 - Domenica 12:00. Sala Consilina (SA), Italia 2 TV, Vallo Diano (SA), Dal Lunedì al Sabato ore 19:00. Sciacca (AG), Teleradio Sciacca(TRS), Prov.Agrigento e Trapani, Lunedì ore 15:30, Giovedi 22:30. Torino, Quartarete, Piemonte, sabato ore 10.00. Vibo Valentia, Rete Kalabria, Vibo, litorale Tirrenico, Venerdì ore 21:30 (Vivere al 100 per Cento)

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6 febbraio 2012 CristianiOggi

“Avvenne che mentre Pietro anda-va a far visita a tutti si recò anche dai santi residenti a Lidda. Là trovò un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva paralitico in un letto. Pietro gli disse: «Enea, Gesù Cristo ti guarisce; alzati e rifatti il letto». Egli subito si alzò. E tutti gli abitanti di Lidda e di Saron lo videro e si con-vertirono al Signore” (Atti degli Apo-stoli 9:32-35)

UN MIRACOLO CHE RIGUARDA IL CORPO Abbiamo davanti la storia di un

uomo che aveva un nome, Enea, ed era prigioniero della sua infermi-tà che lo obbligava a letto ormai da 8 anni. Era una malattia incurabi-le secondo gli uomini… ma non se-condo Dio!

Non sappiamo molto di Enea, del-le sue condizioni morali e spirituali, se era uno dei credenti della citta-dina di Lidda o no… Magari ci do-mandiamo: “Perché il Signore non è intervenuto prima?”.

Resta il fatto che c’è una volontà di Dio che ad un certo punto della nostra vita si compie: attraverso un incontro con un servo di Dio scocca la scintilla della fede, e allora basta quella parola: “Gesù Cristo ti guari-sce”. Le sue gambe si rinforzarono ed Enea scoprì che potevano reggere il peso del corpo…“E subito si alzò”.

Quali furono le conseguenze? Al-meno tre. Primo: ora lui sta bene, è finalmente libero, anche di correre. Secondo, chi assistette al miracolo stette bene, tanto che “tutti gli abi-tanti di Lidda e di Saron lo videro e

si convertirono al Signore”. La terza riguardò sì Enea, ma riguarda tutti noi: “Alzati e rifatti il letto”. Questo è il messaggio per oggi: metti in or-dine la tua vita!

Ti riguarda se la tua anima era pa-ralizzata, non era libera; è per te se tuttora sei prigioniero… Sia bene-detto ogni incontro con chi ha fede in Dio, perché tramite questo il Si-gnore vuole farti del bene, un bene che rivoluziona la vita!

Detto questo, considera ora che ci sono cinque cose che devi fare pro-prio tu.

LA PRIMA COSA DA FARE: ALZATIAlcuni dicono di aver incontra-

to Gesù, ma non hanno cambiato posizione, sono rimasti dov’erano e com’erano, come cristiani di nome ma non di fatto… Ma i cristiani veri sono quelli che passano “da una po-sizione” ad un’altra.

Leggiamolo nella Bibbia: Gesù mandò l’apostolo Paolo per predica-re l’Evangelo alla gente… “per apri-re loro gli occhi, affinché si converta-no dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, il perdono dei peccati e la loro parte di eredità tra i santifica-ti” (Atti degli Apostoli 26:18). Ed ec-co che Paolo dice: “Vi siete conver-titi dagl’idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero…” (Prima Lettera ai Tessalonicesi 1:9).

Convertiti… Un radicale cambia-mento di direzione… da… a. Dal-la morte alla vita, dalle tenebre alla luce, dalla prigionia alla libertà, da creature perdute a figli di Dio salva-ti per grazia.

Anche oggi la Parola di Dio ti di-ce: “Gesù Cristo ti guarisce, ma tu alzati, cambia posizione!”. Questo lo devi credere e fare solo tu!

LA SECONDA COSA: RIFATTI IL LETTONei Vangeli in tutte le guarigioni

operate da Gesù a beneficio di pa-

c’è un messaggio per te

Metti ordinenella tua vita

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CristianiOggi7 febbraio 2012

Radioevangelo: la buona notizia in tutte le caseRadio Evangelo trasmette programmi di edificazione e musica cristiana in va-rie zone di Italia a carattere locale. Ecco l’elenco delle emittenti locali, alcune del-le quali si possono anche ascoltare on-line dal sito www.assembleedidio.org

EMILIA ROMAGNA Bologna 88,450 Mhz e 88,300 Mhz, Rimini 95,00 Mhz

PIEMONTE E LOMBARDIA OCC. Torino su TV digitale terrestre (sez. radio) Canale 67 Freq. 842000 Khz. (Trasmette anche on line)

LAZIORoma 101,700 Mhz, Colleferro 107,500 Mhz, Rieti 101,950 Mhz, Latina Sonnino 93,500 Mhz, Frosinone 89,300 Mhz, Sora 89,400, Cassino 89,300 Mhz, Atina 102,800 Mhz, Isola Liri 101,400 Mhz

ABRUZZOL’Aquila Valle di Roveto 92,600 Mhz

CAMPANIANapoli 102,800 Mhz, Monte Faito 102,800 Mhz, Avellino Casalbore 96,300 Mhz, S.Angelo dei Lombardi 91,200 Mhz, Salerno Atena Lucana 88,400 Mhz, Benevento Ponte 88,800 Mhz

CALABRIAReggio Calabria 107,700 Mhz, Melito Porto Salvo 104,300 Mhz, S. LorenzoSuperiore 101,700 Mhz, Palizzi 104,800 Mhz, Ardore Marina 88,800 Mhz,Crotone Isola Capo Rizzuto 104,900 Mhz, Caccuri 107,400 Mhz, Catanzaro Monte Pero 90,500 Mhz, Striano 106,300 Mhz, Satriano Centro 95,00 Mhz

PUGLIABari 91,500 Mhz, Gravina di Puglia 103,500 Mhz. Ginosa 102,300 Mhz

BASILICATAMatera 98,300 Mhz e 93,00 Mhz,

SARDEGNACagliari 101,750 Mhz

SICILIACatania 91,00 Mhz, Macchia di Giarre 93,800 Mhz, Praino di Milo 93,400 Mhz, Acireale 92,500 Mhz, Acireale Piano D’Api 92,800 Mhz, Messina 99,00 Mhz, S’Agata di Militello 88,250 Mhz, Naso 91,200 Mhz, Forza D’Angrò 87,500 Mhz, Trapani Erice 103,00, Salemi 98,900 Mhz, Caltanissetta Gela 104,200 Mhz, Agrigento Raffadali 98,500 Mhz, Palermo Misilmeri 99,500 Mhz.

ralitici c’è di mezzo un letto: “Prendi il tuo letto e cammina… Prendi il tuo letto a va’ a casa tua… Che cosa signi-fica questo “rifatti il letto”?

L’incontro con Gesù segna l’inizio di un nuovo giorno e di una nuova vita.

Non possiamo cambiare posizione, alzarci… e mantenere la stessa vita di prima.

Rifare il letto, dopo una notte di ri-poso… per Enea lunga 8 anni, per al-tri magari una vita intera… significa rimetterlo in ordine.

Ci sono “i segni della paralisi” da eliminare, di un lungo giacere nel di-sordine… In poche parole, dopo aver incontrato Gesù devi rimettere in or-dine la tua vita! Tutti i giorni!

Come si fa? Lo vedremo nelle prossi-me righe, prendendo ad esempio alcu-ni metodi naturali usati dai nostri pa-dri o dai nonni.

TERZA COSA: CAMBIA LE LENZUOLALe lenzuola sono importantissime,

stanno a diretto contatto col corpo, ci avvolgono… I nostri anziani provve-devano nuove lenzuola al posto delle precedenti.

Lenzuola pulite, lavate in acqua lim-pida, corrente, con del buon sapone di Marsiglia, profumato con la lavanda della Provenza.

Che ci sia un profondo cambiamen-to della tua vita! Che tu possa dire a Dio come il salmista Davide: “Purifi-cami con issopo, e sarò puro; lavami, e sarò più bianco della neve” (Libro dei Salmi 51:7), perché “il sangue di Gesù purifica da ogni peccato” e la Parola di Dio lava continuamente, per una nuo-va vita.

Dopo il cambio delle lenzuola, ogni mattina successiva toglievano ogni co-sa dal letto, lenzuola, coperte, cusci-ni… e mettevano tutto sul davanzale della finestra…

Così anche la tua vita ha bisogno di aria nuova, pulita, fin dal fresco dell’alba; ti occorre anche luce nuova, quella “del sole della giustizia” che pu-rifica da ogni impurità.

QUARTA COSA, IL BATTIPANNIQualcuno ha inventato “il battipan-

ni”. Qualcun altro lo ha usato per rag-giungere il fondo schiena di qualche bambino monello, ma non era questo il suo scopo, altrimenti lo avrebbero chiamato “battibambini”…

I nostri anziani lo usavano frequen-temente (e con quale energia!) per li-berare lenzuola, coperte, cuscini, ma-terassi da quello che era entrato in profondità. Via la polvere, con tutti i suoi acari, così piccoli e tremendi, in-visibili ad occhio nudo (ma se li osser-vi al microscopio sono brutti e spaven-tosi)! Quanto male fanno alla salute del nostro corpo, e sul piano spirituale alla nostra anima, e collettivamente al Corpo di Cristo che è la Chiesa di Dio!

QUINTA COSA: UN LETTO NUOVO HA BISOGNO DI UNA COPERTA NUOVAC’è un ultimo aspetto da considera-

re per rimettere in ordine la tua vita. Se ti sei potuto alzare, è perché la

grazia di Dio ti ha raggiunto e toccato. Dio ha perdonato tutti i tuoi peccati,

se li hai confessati a Lui, e non per me-riti personali, ma per la Sua grazia…

Ora subentra il ruolo della coperta. Questa deve essere totalmente nuo-

va: “Sopportatevi gli uni gli altri e per-donatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi. Al di sopra di tutte queste cose rivestite-vi dell’amore che è il vincolo della per-fezione” (Lettera di Paolo ai Colossesi 3:13-14).

La coperta nuova è quella dell’amo-re di Dio, che deve stare al di sopra di tutto. La provvede Lui, non si paga, è un dono.

Potremmo parlare anche del cusci-no, ma fermiamoci qui… “Alzati e ri-fatti il letto!”

Signore, aiutaci a scegliere di riposa-re in un letto nuovo!

Elio Varricchione

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CristianiOggi8 febbraio 2012

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io so in Chi ho creduto

Nelle bracciaeterne

Mi chiamo Anna Maria, ho conosciuto l’amore di Gesù quando, a sedici anni, ero sì giovane, ma già stanca.

Ero delusa dalla vita! Ero la classica brava ragazza cresciu-ta in una famiglia religiosa, anche se solo nell’esteriore.

I miei genitori mi hanno educata con sani principi, casa e famiglia. Sono cre-sciuta in fretta, costretta dalla malattia al cuore di mia madre, quando a soli tredici anni mi sono trovata con il carico di una famiglia sulle spalle. Ricordo le settimane trascorse in ospedale con la mamma. Poi il suo intervento a cuore aperto, i gravi ictus che la colpirono nei due anni successivi… a tutto questo si aggiugeva quello più grande della incompatibilità di carat-tere fra me e mio padre, che ci separava sempre più. Era come un macigno nel mio cuore e con il passare degli anni diventava sempre più pesante, un problema più grande di me. Forse anche per questo a quella giovane età di tredici anni mi inna-morai di un ragazzo di due anni più grande di me, Fran-cesco, che oggi è mio marito.

Lui era la mia isola felice, l’unico aiuto sul quale potevo contare. Ma il suo affetto non

poteva liberarmi dal peso che mi portavo nel cuore. Avevo bisogno di Dio, così iniziai a cercarLo, invocandoLo con parole mie. Il Signore non mi fece aspettare tanto; era Lui che cercava me.

Fu in questo difficile pe-riodo che una vicina di casa cominciò a parlarmi di Dio e del Suo amore. Finalmente nella mia buia vita si faceva spazio una luce, una spe-ranza. Con mia madre ed il mio fidanzato partecipai ad alcuni incontri di evangeliz-zazione sotto una tenda.

Una di quelle sere sentii tangibile la presenza del Si-gnore. Sia io che mia mamma decidemmo di frequentare la chiesa cristiana evangelica pentecostale appena dopo la sua dimissione dall’ospedale a seguito del primo ictus ce-rebrale. I medici non davano alcuna speranza, ma solo due probabilità: o la morte o la paralisi di tutta la parte sini-stra. Dio, però, aveva messo fede nel mio cuore: ero pronta ad accettare la Sua volontà, qualunque fosse. Quel giorno, per l’intervento di Dio, mia madre mosse sia il braccio che la gamba che, a detta dei me-dici, non si sarebbero potuti muovere. Dio è grande! Pen-sate che anche dopo la secon-

da ischemia cerebrale Lui l’ha ristabilita! Oggi mia madre è molto debole, le sofferenze ne-gli anni l’hanno curvata, ma la pazienza e la sopportazione che ha sempre mostrato sono un evidente frutto dell’opera del Signore nella sua vita; infatti è solita dire: “Il Signore è la mia forza”.

La sua malattia mi ha spinta a cercare rifugio nelle braccia eterne del mio amato Signore e Salvatore.

Durante una visita di alcune sorelle che ci venivano a tro-vare per incoraggiarci, mentre pregavamo, ho sentito chiara-mente la presenza del Signore.

Mi sono sentita così piccola davanti a tanta grandezza e ho aperto tutto il mio cuore a Lui. Da quel giorno è iniziata per me una nuova vita. Ora so di essere una figliuola di Dio, che mi ha salvato, ha perdonando i miei peccati, ed ora abita nel mio cuore e non mi lascia. So che non mi abbandonerà perché è fedele. Solo Lui ha potuto dare senso alla mia vita! È grazie al Suo sacrificio che il mio nome ora è scritto nel “libro della vita” e so che nessuno può “rapirmi” dalla Sua mano.

Il Signore ha fatto per me quel che nessun altro poteva fare!

Un altro miracolo è sta-to quello di aver ristabilito l’amore con mio padre.

Un giorno mentre stavo pregando il Signore perché cambiasse il cuore di mio padre, Lui fece una cosa inaspettata: cambiò il mio.

In un istante tolse ogni amarezza e risentimento, mettendo nel mio cuore tanto amore per il mio genitore. Un amore, grazie a Dio, che è stato ricambiato.

In questi anni, altri miei ca-ri hanno aperto il loro cuore a Cristo Gesù, e in particolare mio marito, che ama definirsi figliol prodigo, perché dopo 18 anni di lontananza dalla casa del padre ha capito che un giorno nei cortili della ca-sa del nostro Dio vale più che mille giorni altrove. Dio lo ha accolto, proprio com’è scritto nella Sua parola, a braccia aperte e ci sta benedicendo insieme ai nostri due figli.

Con le Sue opere il Signo-re mi meraviglia. La Sua bontà vale più della vita. Il Suo amore è stato e sarà sempre più grande delle mie mancanze e delle mie debolezze.

Lo ringrazio e Lo adoro per chi Lui è, e per quello che fa per me. Ogni giorno mi rin-nova le Sue compassioni.

Lo voglio amare sempre di più. Voglio onorarLo finché vita mi darà e vivere insieme con Lui per tutta l’eternità insieme ai molti che ha salvati con il Suo sacrificio. Vivo nel-la beata speranza di vederLo ritornare presto per prendere la Sua Chiesa, come Gesù stesso ha promesso nella Sua Parola.

Anna Maria