Coe rapporto novembre 2014

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centro nutrizionale cataratte ASSOCIAZIONE CENTRO ORIENTAMENTO EDUCATIVO N°67, Anno VII, Tshimbulu, Novembre 2014 ANCORA UNO SFORZO SIAMO GIA’ A DUE TERZI DEGLI OBIETTIVI FISSATI 68% 63% 63% Centro Nutrizionale Trasfusioni Cataratte Con la campagna di raccolta fondi che ab- biamo lanciato ad inizio ottobre ci siamo posti come obiettivo di riuscire a coprire la spesa per la presa in carico di 300 bimbi malnutriti, 700 trasfusioni e 200 cataratte nel periodo di un anno. Previsioni basate sull’attività degli anni scorsi e l’epide- miologia ufficiale. Siamo già a due terzi di quello che ci siamo prefissati e questo grazie a tanti piccoli doni. Anche l’offerta per una sola trasfusione ci è di molto aiuto e serve a salvare una vita. Se ogniuno di voi potesse dare un caffé al giorno per i malati del nostro ospedale abbatteremmo l’ostacolo finanziario che è la causa prin- cipale della mortalità nella nostra provin- cia. La maggior parte dei decessi infantili sono dovuti all’arrivo tardivo in ospedale. I genitori hanno paura della spesa e inve- ce di venire subito all’ospedale tentano con l’automedicazione o con rimedi “tra- dizionali”. Ce lo fate allora un regalo di Natale per le tre campagne? L’operazione di cataratta consiste nell’a- sportare il cristallino opacizzato dall’oc- chio “malato” e rimpiazzarlo con uno artificiale come quello che regge Stefano con la pinza. Grazie alla raccolta fondi lanciata ad inizio ottobre, abbiamo potuto operare quasi tutte le cataratte screenate a Tshimbulu, principalmente anziani. Dopo l’operazione, molti hanno potuto rivedere i loro parenti dopo anni di cecità. 22 ca- taratte in due giorni. Per il mese prossimo ce ne sono già 25 prenotate.

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centronutrizionale

trasfusioni cataratte

ASSOCIAZIONECENTROORIENTAMENTOEDUCATIVO

N°67, Anno VII, Tshimbulu, Novembre 2014

ANCORA UNO SFORZOSIAMO GIA’ A DUE TERZI DEGLI OBIETTIVI FISSATI

68% 63% 63%

CentroNutrizionale Trasfusioni Cataratte

Con la campagna di raccolta fondi che ab-biamo lanciato ad inizio ottobre ci siamo posti come obiettivo di riuscire a coprire la spesa per la presa in carico di 300 bimbi malnutriti, 700 trasfusioni e 200 cataratte nel periodo di un anno. Previsioni basate sull’attività degli anni scorsi e l’epide-miologia ufficiale. Siamo già a due terzi di quello che ci siamo prefissati e questo grazie a tanti piccoli doni. Anche l’offerta per una sola trasfusione ci è di molto aiuto e serve a salvare una vita. Se ogniuno di

voi potesse dare un caffé al giorno per i malati del nostro ospedale abbatteremmo l’ostacolo finanziario che è la causa prin-cipale della mortalità nella nostra provin-cia. La maggior parte dei decessi infantili sono dovuti all’arrivo tardivo in ospedale. I genitori hanno paura della spesa e inve-ce di venire subito all’ospedale tentano con l’automedicazione o con rimedi “tra-dizionali”.Ce lo fate allora un regalo di Natale per le tre campagne?

L’operazione di cataratta consiste nell’a-sportare il cristallino opacizzato dall’oc-chio “malato” e rimpiazzarlo con uno artificiale come quello che regge Stefano con la pinza. Grazie alla raccolta fondi lanciata ad inizio ottobre, abbiamo potuto operare quasi tutte le cataratte screenate a Tshimbulu, principalmente anziani. Dopo l’operazione, molti hanno potuto rivedere i loro parenti dopo anni di cecità. 22 ca-taratte in due giorni. Per il mese prossimo ce ne sono già 25 prenotate.

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Ecco i risultati dello screening dei bambi-ni per la malaria (234 bimbi in 8 giorni). Il risultato conferma quello che già sape-vamo, e cioé la presenza del plasmodio della malaria “ovale” oltre a quello del “Falciparum”. La novità è che l’infezio-ne “ovale” è più diffusa di quello che la letteratura asserisce. Lo screening è stato effettuato con test rapidi di detezione del-la malaria, cofermati in seguito dagli esa-mi al microscopio dei prelievi di sangue (goccia spessa e striscio sottile). I test ra-pidi permettono di identificare il plasmo-dio falciparum e se è presente una coin-fezione con un altro ceppo di plasmodio. Al microscopio abbiamo potuto costatare che questo altro plasmodio è proprio l’o-vale. Il test è molto sensibile al plasmodio falciparum, mentre meno per gli altri pla-smodi. Il risultato “misto” è dato quindi in presenza di un’alta parasitemia di ovale. Per il fatto poi che la malaria ovale ha la caratteristica di istallarsi nel fegato e di restarci per anni, possiamo dire che la to-talità dei casi di malaria qui a Tshimbulu

sono coinfezioni falciparum/ovale o solo ovale, come capitato a me recentemente : test rapido negativo mentre goccia spessa e striscio sottile positivi con identificazio-ne degli schizonti e gametociti della ova-le. In effetti la bassa parasitemia di ovale e l’assenza di falciparum ha negativizzato il test rapido, i sintomi della malaria però presenti ci hanno spinto alla ricerca della positività al microscopio. Questi risultati ci creano ora il problema di trovare la te-rapia adatta, in quanto la clorochina, far-maco a cui la malaria ovale è sensibile, è

stato ritirato dal mercato africano perchè aveva perso efficacità contro la malaria falciparum (perchè però in europa c’è?). Somministrando il trattamento consiglia-to dalle direttive ministeriali a base di ar-tesunate e amodiachina (ACT), abbiamo costatato un alto numero di recidive. In attesa di conferme scientifiche ufficiali, gli esperti che leggono questo articolo cosa ci consigliano?

OVALE NON E’ FALCIPARUM

LOTTA ANTIVETTORIALE

Falciparum21%

Mixte53%

positifs non identifiés

26%

Attività sanitaria Settembre Ottobre NovembreConsultazioni curative totali 339 513 545Consultazioni prenatale nouvelles 54 30 18Parti 28 23 19Consultazioni prescolari 53 46 46Enfants completement vaccinés 2 31 27Hospitalisation totaux NC 158 164 189Chirugia maggiore 19 12 6Taux d'occupation des lits 58,53% 52,79% 69,38%Decès après 48h 9 7 8Centre Nutritionnel NC 18 32 83

Tutte le famiglie della nostra provincia hanno avuto in dono delle zanzariere im-pregnate di insetticida perche vi possano dormire dentro al riparo dalle punture in-fettive delle zanzare. E’ una delle tecniche per combattere la malaria e le sue nefaste conseguenze. Il problema è che la distri-buzione era stata fatta anche tre anni fa ma gli indicatori epidemiologici non sono migliorati.

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LA FABBRICA DEL DUOMOCome per la fabbrica del Duomo, anche qui i lavori non finiscono mai e ogni mese ci sono sempre foto di malta e mattoni. Con l’aiuto di Livia e della sua associa-zione, dopo aver creato la sala d’isola-mento per le malattie infettive, sistemia-mo ora il nostro inceneritore. Era un po’ di tempo che bisognava farlo, ormai cani e capre vi potevano accedere per rovistare nei rifiuti ospedalieri.

FORSE PRIMA O POI LA FINISCONO

Cominciano ad arrivare, anche se con il conta-gocce, i primi macchinari per la centrale idroe-lettrica di Katende che dovrebbe dare corrente a tutta la nostra Provincia. E’ forse però una mossa di propaganda, in quanto i lavori sul sito sono ancora in fase di scavo, e questi supporti per le turbine non andranno in opera che tra un anno se va bene. Gli indiani della società An-gelique non hanno fatto i conti con le difficoltà logistiche che ci sono a lavorare in Congo. E’ un segno comunque che i lavori procedono e presto o tardi avremo la corrente elettrica, che con le strade è il vero motore dello sviluppo.

STAGE CAMERUNMentre Monique scopre un altro mondo in Cameroun, Elisabeth che è appena tor-nata si sta battendo per mettere in pratica quello che ha appreso al CASS. Purtroppo le abitudini sono difficili da cambiare e la nostra infermiera si stà scontrando con la resistenza delle colleghe al cambiamento di mentalità. E’ per questo che, una alla volta, andranno tutte in Cameroun. L’an-no prossimo verrà poi una caporeparto camerunese per affinare la formazione sul posto e mettere in pratica tutti i protocolli appresi durante lo stage.Poi speriamo di avvicinarci ai risultati dei nostri fratelli camerunesi.

CASS“Réussir Ensemble”

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tshimbulu : sperare contro ogni speranza

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c/o Banca Popolare di lecco - Deutsche Bank S.p. A

Buon Natale e Felice Anno Nuovo

StefanoValerio

EmanueleLivia

MariannaKatiuscia e Rita