COBAT Quando il rifiuto si trasforma in risorsa. E viene ... · venticinque anni di storia. È...

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Eventi Lunedì 22 settembre 2014 Green Economy - Klimahouse Puglia 11 I nnovazione, professionalità e spiccata vocazione al ri- spetto per l’ambiente, per oltre venticinque anni di storia. È decisamente da qui che passa il Cobat, il Consorzio nazio- nale raccolta e riciclo. Forte di una leadership nella gestione di pile e di accumulatori esau- sti, in un quarto di secolo con- notato da un lungo percorso di crescita, ha rinnovato la propria identità divenendo un consorzio multifiliera in grado di mettere il proprio know how al servizio dei Raee (i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), dei moduli fotovoltaici giunti a fine vita e degli pneumatici fuori uso. Un’evoluzione non da poco, spinta dai mutamenti norma- tivi scattati a partire dal 2008, che hanno istituito un regime di libera concorrenza nel set- tore, nonché dalle esigenze dei produttori, interessati a indi- viduare un unico interlocuto- re a cui affidare la gestione del fine vita dei diversi prodotti immessi sul mercato. Per questo il Consorzio ha lavorato alla strutturazione di una propria capillare rete di raccolta, costituita da 90 Punti Cobat, per servire oltre 80.000 produttori di rifiuto, tra artigiani, officine, distri- butori e isole ecologiche. Più di 150.000 gli interventi effet- tuati ogni anno per l’avvio al riciclo dei rifiuti presso i 7 im- pianti di recupero del piombo e gli 11 per il trattamento dei Raee. Un circuito virtuoso di trasformazione in risorsa del prodotto giunto a fine vita, monitorato tramite un inno- vativo sistema di tracciabilità che dal produttore/detentore arriva fino agli impianti di riciclo. Insomma, importanti traguardi raggiunti in tutte le filiere trattate e attestati anche dalle certificazioni Iso 9001 e Iso 14001. Nel 2011 il Cobat ha fatto in- gresso nella filiera dei Raee, con l’adesione al Centro di coordinamento Raee, a cui è riconosciuta per legge la fun- zione di coordinare l’attività svolta dai sistemi. Il Consor- zio garantisce, attraverso la propria rete di raccolta e gli impianti di trattamento, anche l’attività di raccolta di Raee professionali presso i clienti dei propri iscritti, un servizio che rappresenta una porzione significativa della propria at- tività di gestione dei Raee. In più, sempre dal 2011, dal me- se di settembre per l’esattezza, esso ha anticipato la stessa direttiva 2012/19/Ue sui Raee strutturando la prima filiera italiana per la raccolta e il ri- ciclo dei moduli fotovoltaici esausti. In seguito all’idoneità ricevuta dal Gse allo svolgi- mento del servizio per conto di produttori/importatori, in soli due anni è arrivato a rap- presentare uno tra i più im- portanti Consorzi della filiera. In campo fotovoltaico poi, oltre alla manleva dalle re- sponsabilità civili inerenti la gestione dei rifiuti per i pro- duttori/importatori di mo- duli fotovoltaici, il Consorzio garantisce la totale tracciabi- lità e garanzia finanziaria per i singoli moduli immessi al consumo e un sistema di geo- referenziazione (sole.cobat.it) di quelli già attivi sul territorio nazionale. Invece, per la ge- stione degli pneumatici fuori uso, regolamentata dal decreto legislativo 82/11 in attuazione dell’articolo 228 del decreto legislativo 152/06, Cobat è in grado di offrire il servizio di raccolta e riciclo sia in qualità di soggetto terzo autorizzato sia di struttura operativa. I produttori/importatori degli pneumatici devono provve- dere alla raccolta e al recupero dei relativi rifiuti secondo tre diverse modalità: una gestione diretta, una gestione affidata a terzi autorizzati alla raccolta e al recupero dei Pfu o a sistemi di raccolta e recupero parte- cipati da produttori/importa- tori. Un accordo quadro di tre anni per le batterie al litio Cnr e Cobat insieme per studiare soluzioni e processi per il recupero completo dei materiali mirato agli accumulatori di nuova generazione Sull’Everest la Top Recycling Mission Cobat e il Comitato EvK2Cnr insieme per sostituire i moduli fotovoltaici del Lab Piramide D al 2001 al 2013 l’utiliz- zo degli accumulatori al litio è decuplicato, al punto che oggi la quasi totalità delle batterie che alimentano i te- lefoni cellulari e che vengono utilizzate anche per la tra- zione delle auto elettriche o ibride di ultima generazione appartengono a questa tipo- logia. Quanto al loro riciclo però, non esiste ancora una tecnologia affidabile, per via della presenza di un elemento base altamente infiammabi- le. Per questo il Cnr e Cobat hanno di recente siglato un accordo quadro, che avrà durata triennale, per indivi- duare una tecnologia efficace, efficiente ed ecosostenibile per il riciclo e il trattamento delle batterie al litio. I due enti col- laboreranno per individuare soluzioni innovative e proces- si di lavorazione sicuri, che consentano il recupero com- pleto dei materiali. “L’accordo con il Cobat pun- ta a realizzare un progetto di grande rilevanza tecnoscien- tifica che avrà ricadute positi- ve per l’ambiente e per l’econo- mia del settore - ha dichiarato Luigi Nicolais, presidente del Cnr -. Il Cnr metterà a dispo- sizione il proprio patrimonio di conoscenze e competenze interdisciplinari per svilup- pare e realizzare tecnologie avanzate ed ecosostenibili per gestire al meglio e in sicurez- za il trattamento e il riciclo di questo delicato materiale”. “Il nostro Consorzio - ha spie- gato Giancarlo Morandi, pre- sidente del Cobat - ha l’obiet- tivo di consolidare anche per il futuro la sua posizione come sistema di riferimento nazionale nel segmento del- la raccolta e riciclo degli ac- cumulatori, che negli ultimi anni assiste a un accelerato processo di innovazione tec- nologica, con la comparsa sul mercato di accumulatori di nuova generazione, quali ad esempio gli accumulatori al litio”. C on la Top Recycling Mis- sion Cobat e il Comitato EvK2Cnr sono stati protagonisti della sostituzione dei moduli fo- tovoltaici e delle batterie che ali- mentano il laboratorio-osserva- torio internazionale Piramide, voluto nel 1987 da Ardito Desio per lo studio dei cambiamenti climatici e ambientali, ai piedi del versante nepalese dell’Eve- rest, a 5.050 metri di quota. Massiccio l’impegno del Cobat. Un viaggio di 18 giorni, realiz- zato con il patrocinio del mi- nistero dell’Ambiente, ha visto il trasporto di 15 tonnellate di nuovi moduli fotovoltaici Vi- piemme Solar e accumulatori Fiamm nel centro di ricerca scientifica, grazie a 100 sher- pa e ad altrettanti yak lungo i 2.200 metri di dislivello tra Lukla e la Piramide. Alcuni materiali ancora funzionanti, sostituiti da modelli più avan- zati, sono stati donati a due cooperative di Dinboche, a 4.200 metri di quota, per la re- alizzazione di una Community Solar Station nella Khumbu Valley, che fornirà elettricità agli abitanti per almeno 10 an- ni. Invece sono state avviate al riciclo in un impianto nepalese le batterie al piombo esauste e riportati in Italia i moduli fo- tovoltaici giunti a fine vita per inviarli a riciclo in impianti italiani. ■■ COBAT / Il Consorzio nazionale raccolta e riciclo vanta una rete con 90 punti di raccolta al servizio di oltre 80 mila produttori di rifiuto con oltre 150 mila interventi all’anno Quando il rifiuto si trasforma in risorsa. E viene tracciato Dopo il 2008 la trasformazione in consorzio multifiliera: l’interlocutore unico per ogni necessità di smaltimento dei rifiuti C on una quota di immesso al consumo pari a oltre il 60% del mercato nazionale, Cobat è il sistema di raccolta e riciclo di pile e accumulatori esausti (portatili, industriali e per veicoli) più rappresentativo in Italia. A livello nazionale l’attività di gestione delle batterie industriali e per veicoli vie- ne svolta da diversi sistemi di raccolta su un mercato libero, mentre quella di gestione delle pile portatili ricade sotto l’at- tività del Cdcnpa che, operando una funzione di armoniz- zazione dei diversi sistemi di raccolta, garantisce in Italia le medesime condizioni di servizio. Raccolta pile: come funziona Dalle pile esauste ai Raee, gli pneumatici e i moduli fotovoltaici giunti a fine vita Campagna di recupero batterie “Niente leghe sotto i mari” Batterie al litio Top Recycling Mission: sostituzione dei moduli fotovoltaici e delle batterie del laboratorio sull’Everest a 5.050 metri di quota

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EventiLunedì 22 settembre 2014 Green Economy - Klimahouse Puglia 11

Innovazione, professionalità e spiccata vocazione al ri-

spetto per l’ambiente, per oltre venticinque anni di storia. È decisamente da qui che passa il Cobat, il Consorzio nazio-nale raccolta e riciclo. Forte di una leadership nella gestione di pile e di accumulatori esau-sti, in un quarto di secolo con-notato da un lungo percorso di crescita, ha rinnovato la propria identità divenendo un consorzio multifiliera in grado di mettere il proprio know how al servizio dei Raee (i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), dei moduli fotovoltaici giunti a fine vita e degli pneumatici fuori uso. Un’evoluzione non da poco, spinta dai mutamenti norma-tivi scattati a partire dal 2008, che hanno istituito un regime di libera concorrenza nel set-tore, nonché dalle esigenze dei produttori, interessati a indi-viduare un unico interlocuto-

re a cui affidare la gestione del fine vita dei diversi prodotti immessi sul mercato.Per questo il Consorzio ha lavorato alla strutturazione di una propria capillare rete di raccolta, costituita da 90 Punti Cobat, per servire oltre 80.000 produttori di rifiuto, tra artigiani, officine, distri-butori e isole ecologiche. Più di 150.000 gli interventi effet-tuati ogni anno per l’avvio al riciclo dei rifiuti presso i 7 im-pianti di recupero del piombo e gli 11 per il trattamento dei Raee. Un circuito virtuoso di trasformazione in risorsa del prodotto giunto a fine vita, monitorato tramite un inno-vativo sistema di tracciabilità che dal produttore/detentore arriva fino agli impianti di riciclo. Insomma, importanti traguardi raggiunti in tutte le

filiere trattate e attestati anche dalle certificazioni Iso 9001 e Iso 14001. Nel 2011 il Cobat ha fatto in-gresso nella filiera dei Raee, con l’adesione al Centro di coordinamento Raee, a cui è riconosciuta per legge la fun-zione di coordinare l’attività svolta dai sistemi. Il Consor-zio garantisce, attraverso la propria rete di raccolta e gli impianti di trattamento, anche l’attività di raccolta di Raee professionali presso i clienti dei propri iscritti, un servizio che rappresenta una porzione significativa della propria at-tività di gestione dei Raee. In più, sempre dal 2011, dal me-se di settembre per l’esattezza, esso ha anticipato la stessa direttiva 2012/19/Ue sui Raee strutturando la prima filiera italiana per la raccolta e il ri-ciclo dei moduli fotovoltaici esausti. In seguito all’idoneità ricevuta dal Gse allo svolgi-mento del servizio per conto di produttori/importatori, in soli due anni è arrivato a rap-presentare uno tra i più im-portanti Consorzi della filiera.In campo fotovoltaico poi, oltre alla manleva dalle re-sponsabilità civili inerenti la gestione dei rifiuti per i pro-duttori/importatori di mo-duli fotovoltaici, il Consorzio garantisce la totale tracciabi-lità e garanzia finanziaria per i singoli moduli immessi al

consumo e un sistema di geo-referenziazione (sole.cobat.it) di quelli già attivi sul territorio nazionale. Invece, per la ge-stione degli pneumatici fuori uso, regolamentata dal decreto legislativo 82/11 in attuazione dell’articolo 228 del decreto legislativo 152/06, Cobat è in grado di offrire il servizio di

raccolta e riciclo sia in qualità di soggetto terzo autorizzato sia di struttura operativa. I produttori/importatori degli pneumatici devono provve-dere alla raccolta e al recupero dei relativi rifiuti secondo tre diverse modalità: una gestione diretta, una gestione affidata a terzi autorizzati alla raccolta e al recupero dei Pfu o a sistemi di raccolta e recupero parte-cipati da produttori/importa-tori.

Un accordo quadro di tre anni per le batterie al litioCnr e Cobat insieme per studiare soluzioni e processi per il recupero completo dei materiali mirato agli accumulatori di nuova generazione

Sull’Everest la Top Recycling MissionCobat e il Comitato EvK2Cnr insieme per sostituire i moduli fotovoltaici del Lab Piramide

Dal 2001 al 2013 l’utiliz-zo degli accumulatori al

litio è decuplicato, al punto che oggi la quasi totalità delle batterie che alimentano i te-lefoni cellulari e che vengono utilizzate anche per la tra-zione delle auto elettriche o ibride di ultima generazione appartengono a questa tipo-logia. Quanto al loro riciclo però, non esiste ancora una tecnologia affidabile, per via della presenza di un elemento base altamente infiammabi-le. Per questo il Cnr e Cobat hanno di recente siglato un accordo quadro, che avrà durata triennale, per indivi-duare una tecnologia efficace,

efficiente ed ecosostenibile per il riciclo e il trattamento delle batterie al litio. I due enti col-laboreranno per individuare soluzioni innovative e proces-si di lavorazione sicuri, che consentano il recupero com-pleto dei materiali.“L’accordo con il Cobat pun-ta a realizzare un progetto di grande rilevanza tecnoscien-tifica che avrà ricadute positi-ve per l’ambiente e per l’econo-mia del settore - ha dichiarato Luigi Nicolais, presidente del Cnr -. Il Cnr metterà a dispo-sizione il proprio patrimonio di conoscenze e competenze interdisciplinari per svilup-pare e realizzare tecnologie

avanzate ed ecosostenibili per gestire al meglio e in sicurez-za il trattamento e il riciclo di questo delicato materiale”.“Il nostro Consorzio - ha spie-gato Giancarlo Morandi, pre-sidente del Cobat - ha l’obiet-tivo di consolidare anche per il futuro la sua posizione come sistema di riferimento nazionale nel segmento del-la raccolta e riciclo degli ac-cumulatori, che negli ultimi anni assiste a un accelerato processo di innovazione tec-nologica, con la comparsa sul mercato di accumulatori di nuova generazione, quali ad esempio gli accumulatori al litio”.

Con la Top Recycling Mis-sion Cobat e il Comitato

EvK2Cnr sono stati protagonisti della sostituzione dei moduli fo-tovoltaici e delle batterie che ali-mentano il laboratorio-osserva-torio internazionale Piramide, voluto nel 1987 da Ardito Desio per lo studio dei cambiamenti climatici e ambientali, ai piedi del versante nepalese dell’Eve-rest, a 5.050 metri di quota. Massiccio l’impegno del Cobat. Un viaggio di 18 giorni, realiz-zato con il patrocinio del mi-nistero dell’Ambiente, ha visto il trasporto di 15 tonnellate di nuovi moduli fotovoltaici Vi-piemme Solar e accumulatori Fiamm nel centro di ricerca

scientifica, grazie a 100 sher-pa e ad altrettanti yak lungo i 2.200 metri di dislivello tra Lukla e la Piramide. Alcuni materiali ancora funzionanti, sostituiti da modelli più avan-zati, sono stati donati a due cooperative di Dinboche, a 4.200 metri di quota, per la re-alizzazione di una Community Solar Station nella Khumbu Valley, che fornirà elettricità agli abitanti per almeno 10 an-ni. Invece sono state avviate al riciclo in un impianto nepalese le batterie al piombo esauste e riportati in Italia i moduli fo-tovoltaici giunti a fine vita per inviarli a riciclo in impianti italiani.

■■■ COBAT / Il Consorzio nazionale raccolta e riciclo vanta una rete con 90 punti di raccolta al servizio di oltre 80 mila produttori di rifiuto con oltre 150 mila interventi all’anno

Quando il rifiuto si trasforma in risorsa. E viene tracciatoDopo il 2008 la trasformazione in consorzio multifiliera: l’interlocutore unico per ogni necessità di smaltimento dei rifiuti

Con una quota di immesso al consumo pari a oltre il 60% del mercato nazionale, Cobat è il sistema di raccolta e

riciclo di pile e accumulatori esausti (portatili, industriali e per veicoli) più rappresentativo in Italia. A livello nazionale l’attività di gestione delle batterie industriali e per veicoli vie-ne svolta da diversi sistemi di raccolta su un mercato libero, mentre quella di gestione delle pile portatili ricade sotto l’at-tività del Cdcnpa che, operando una funzione di armoniz-zazione dei diversi sistemi di raccolta, garantisce in Italia le medesime condizioni di servizio.

Raccolta pile: come funzionaDalle pile esauste ai

Raee, gli pneumatici e i moduli fotovoltaici giunti

a fine vita

Campagna di recupero batterie “Niente leghe sotto i mari”

Batterie al litio

Top Recycling Mission: sostituzione dei moduli fotovoltaici e delle batterie del laboratorio sull’Everest a 5.050 metri di quota