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Disordini muscolo-scheletrici nella pratica dell'atletica leggera

Elisabetta Coattifisioterapista-osteopata

PREMESSA

Rispetto ai 2.611 sportivi che si sono presentati presso il Centro di Medicina dello Sport per ricevere assistenza a seguito di patologia legata allo sport, 1.829 casi sono soggetti di sesso maschile, pari a circa il 70% del campione, mentre 782 casi riguardano il sesso femminile (29,95%). La fascia di et pi rappresentata quella fra 20 e 29 anni con 574 atleti (21,98%). La tabella mostra come siano presenti sportivi di tutte le et, da bambini sotto i 9 anni (13 casi), ad atleti master ultraottantenni (21 in totale). Let media della nostra popolazione risultata pari a 35,7 anni

Studio Dr.Stefano Piolanti Luglio 2012

Da unanalisi retrospettiva di 2.611 sportivi infortunati allo scopo di esaminare lincidenza degli eventi patologici legati alla pratica dello sport agonistico e non agonistico, sono stati elaborati i dati contenuti nelle cartelle informatizzate di traumatologia dei 2.611 sportivi infortunatisi nellarco di 26 mesi dal gennaio 2009 al marzo 2011 e afferiti al Servizio di Traumatologia del Centro di Medicina dello Sport di Casalecchio di Reno dellAzienda USL di Bologna.

PREMESSA 1

La tabella 2 riguarda la suddivisione degli atleti traumatizzati in base allo sport praticato; nel campione lo sport con il maggior numero di sportivi traumatizzati (31,83%) il calcio, seguito a grande distanza dal podismo (3,91%) e da tutti gli altri sport che risultano presenti con percentuali via via sempre pi basse.

Studio Dr.Stefano Piolanti Luglio 2012

PREMESSA 2

Analizzando le tabelle dello studio si evidenzia che le patologie pi frequenti indipendentemente dallo sport sono quelle della parte prossimale dell'arto inferiore

Anche nellatletica leggera (comprensiva di tutti i praticanti il podismo, totale 173 pazienti) prevalgono le patologie prossimali dellarto inferiore (34%), seguite da quelle del ginocchio (22%), del rachide e del piede (17%).

LESIONI

ACUTE(POST TRAUMATICHE)

- Lesioni muscolari- lesioni legamentose (distorsioni)- fratture ossee

CRONICHEDa sovraccarico funzionale(patologie gesto specifiche)- sofferenza tendinea- sofferenza cartilaginea- fratture da stress

LESIONI MUSCOLARI

Contrattura: contrazione spontanea prolungata e dolorosa di un muscolo che per non rappresenta lesione. Solitamente insorge qualche ora dopo l'attivit sportiva ed mal localizzato.Stiramento: rottura di un piccolo numero di fibremuscolari in seguito ad uno sforzo. Da luogo a doloreintenso e localizzato e spesso ematoma. Avviene durante l'attivit sportiva.Lesione (strappo): lacerazione di una porzione di muscolopi o meno estesa accompagnata da ematoma. Vieneclassificata in base alla gravit in primo, secondo o terzogrado.

TRATTAMENTO DELLELESIONI MUSCOLARI

Fase infiammatoria (1-5 giorno)Riposo relativo

RICE

Cauto massaggio di frizione trasversale

Mobilizzazione cauta all'interno del range consentito

Terapia fisica (US-tecar-elettroterapia)Fase riparatoria (5-21 giorno)

Graduale aumento del movimento funzionale

Graduale aumento della profondit del massaggio

Graduale aumento del range di mobilizzazioneRimodellamento (dopo 21 giorno)

Ritorno a stress meccanici normali per facilitare l'allineamento delle fibre

Massaggio trasverso profondo per prevenire legami crociati

FATTORI PREDISPONENTI ALLA LESIONE MUSCOLARE

Squilibri muscolari

Squilibri nutrizionali

Alterata coordinazione neuromuscolare

Deficit propriocettivo

Etc..

I traumi distorsivi vengono classificati, in base alla loro gravit, in:

1. traumi distorsivi di 1 grado, in cui le strutture anatomiche capsulo-legamentose non subiscono danni, ma solo una eccessiva distensione;

2. traumi distorsivi di 2 grado, in cui le strutture anatomiche capsulo-legamentose presentano delle lesioni parziali;

3. traumi distorsivi di 3 grado, in cui sono evidenziabili rotture complete delle strutture capsulo-legamentose, spesso con instabilit articolare di grado elevato.

LESIONI LEGAMENTOSE

TRATTAMENTO DEI TRAUMI DISTORSIVI

FASE ACUTA (primi 3.4 giorni):Risoluzione dolore, gonfiore, infiammazione, PRICE

Recupero articolarit e flessibilit

Recupero forza muscolare

Recupero schemi motori

Recupero del gesto atletico

Recupero in circa 30-40 giorni

FATTORI PREDISPONENTI ALLA LESIONE LEGAMENTOSA

Distorsioni ripetute

Fattori anatomici

Forza muscolare

Deficit propriocettivi

Deficit posturali

PREVENZIONE DELLE LESIONI LEGAMENTOSE

Allenamento specifico

Allenamento propriocettivo

Bendaggi ed ortesi

Plantari

LA PATOLOGIA DA SOVRACCARICO FUNZIONALE

Patologia causata dalla ripetitivit del gesto e dalla biomeccanica del gesto stesso

E indubbio che nelle lesioni da sovraccarico funzionale il fattore meccanico ha una sua individualit lesiva tipica e ben definita, ma altrettanto vero che le complesse componenti anatomiche, vascolari, neuro-umorali e metaboliche ne possono condizionare in molti casi linsorgenza o quanto meno le modalit ed i tempi di evoluzione. Risulta quindi comprensibile come, a parit di esposizione traumatica, solamente un certo numero di atleti presenti lesioni da sovraccarico funzionale clinicamente evidenti

RISCHIO DI INFORTUNIO

Perch il tendine la struttura pi colpita nellatleta ? Il motivo dato dal fatto che il tendine, a differenza del muscolo, una struttura poco vascolarizzata, adatta a sopportare lischemia relativa durante lesercizio fisico ma con scarse propriet di adattamento e scarsa capacit riparativa.

Qual la causa delle lesioni muscolo-tendinee da sovraccarico?La causa risiede nello stimolo meccanico ripetitivo che determina microlesioni del tessuto tendineo, specie durante la fase eccentrica della contrazione

Il miglior mezzo per la prevenzione? Lavoro eccentrico SI/NO???(Does Eccentric Exercise Reduce Pain and Improve Strength in Physically Active Adults With Symptomatic Lower Extremity Tendinosis? A Systematic Review Noah J. Wasielewski, Kevin M. Kotsko, Journal of Athletic Training 2007;42(3):409421 PubMed)

Esistono alcuni fattori sia intrinseci che estrinseci in grado di aumentare il rischio di infortunio.

Dismetria degli arti inferiori (una differente lunghezza dei due arti specie se maggiore di 5-6 mm)

Difetti di assialit: varismo o valgismo del ginocchio, piede piatto o cavo, iperpronazione del piede

Squilibrio muscolare (ad es. tra muscoli agonisti ed antagonisti dello stesso arto o tra i due arti) la ridotta elasticit muscolare

Et: il rischio di infortuni aumenta tra i 30 e 50 anni

FATTORI INTRINSECI

Metodologia dellallenamento (aumento improvviso del volume e/o dellintensit, assenza di adeguato riscaldamento e/o defaticamento, stretching inadeguato)

Tecnica inadeguata

Calzature inadeguate (per tipologia di scarpa, usura, eccessiva leggerezza)

Tipo di superficie (pista, sterrato, asfalto)

Condizioni climatiche (freddo ed umido in particolare)

Fatica muscolare ( il fattore pi frequentemente alla base degli infortuni muscolari)

FATTORI ESTRINSECI

Patologie acute pi frequenti nel podismo

La patologia acuta rappresenta circa il 30% degli infortuni

Lesione mm flessori della coscia

Distorsione tibiotarsica

Distorsione ginocchio

Lesione gemelli

Fratture metatarsali distali

Patologie croniche pi frequenti nel podismo

Rappresentano il 70% degli infortuni

Tendinopatie dell'achilleo

Lombosciatalgie

Tendinopatie del rotuleo

Tendinopatia tibiale posteriore

Fascite plantare

Fratture da stress

Patologie gesto-specifiche dell'atletica leggera

Tendinopatia degli adduttori (pubalgia di I tipo) (salti-ostacoli)

Sollecitazione sulla sinfisi pubica da parte dell'azione combinata di adduttori ed addominali

Dolore all'inguine con irradiazione retto adduttoria e retto pubica

Trattamento:stretching IPT ed addominali, allungamento catena cinetica posteriore, mobilizzazione articolare, rinforzo isometrico

Terapia fisica

Patologie gesto-specifiche dell'atletica leggera

Sdr. Da frizione della bendeletta ileotibiale (mezzofondo-triathlon)Sdr dolorosa da impingement della BIT sul condilo femorale esterno a ginocchio flesso tra i 20 ed i 30 spesso associata a reazione della borsa tra condilo esterno e tubercolo del Gerdy

E' favorita da:Ginocchio varo, retropiede varo piede supinato, piede cavo, avampiede abdotto, debolezza abduttori dell'anca, tensione dei muscoli ischiocrurali

Come si manifesta: tumefazione e dolore locale, debolezza abduttori e tensione mm ischiocrurali

Trattamento: stretching BIT, IPT e tricipite surale e glutei

Terapia fisica (US tecar laser)

Patologie gesto-specifiche dell'atletica leggera

Tendinopatia del popliteo (mezzofondo- corsa in montagna)

Imputabile alla fase di decelerazione durante la corsa per il controllo del passo.

Tumefazione, dolore locale scatenati dalla flessione concentrica della gamba

Trattamento:rinforzo eccentrico del tricipite surale

Stretching tricipite e IPT, terapia fisica

Patologie gesto-specifiche dell'atletica leggera

Tendinopatia del rotuleo (salti)

Patologia degenerativa in atleti la cui attivit coinvolge l'apparato estensore; sovraccarico funzionale al polo inferiore della rotula e/o inserzione tibiale del tendine

Favorita da: anomalie anatomiche, malallineamento femoro rotuleo, insufficienza quadricipite, tensione IPT, contrazioni eccentriche in fase di atterraggio

Dolore alla palpazione del polo inferiore della rotula; in flessione massima passiva; estensione contro resistenza o contrazione isometrica quadricipite

Trattamento: riduzione carichi, terapia fisica, PRP, ozono

Patologie gesto-specifiche dell'atletica leggera

Tendinopatia achilleo

Patologia degenerativa causata dalla trasmissione della forza di contrazione muscolare all'osso

Si manifesta con dolore all'inizio attivit che generalmente scompare a caldo per tornare dopo l'allenamento

Favorita da: malallineamenti, tensioni/retrazioni tricipite surale, deformit di Haglund

Trattamento: terapia fisica, PRP, onde d'urto...

Patologie gesto-specifiche dell'atletica leggera

Tendinopatia tibiale posteriore

Iniziale infiammazione del tibiale posteriore, mm che governa la volta plantare. A lungo andare pu portare a piede piatto valgo.

pi frequente nelle donne e si manifesta con una dolorabilit tipica della tendinite, gonfiore sotto il malleolo interno ed impossibilit ad andare sulle punte dei piedi

Trattamento: stretching rinforzo muscolare terapia fisica

Patologie gesto-specifiche dell'atletica leggera

Fascite plantare

Infiammazione delle fibre della fascia plantare.Dolore acuto e intenso al centro del tallone, che spesso si estende alla pianta del piede e continua fino alle dita. Causata da Eccessiva sollecitazione del tallone. Ridotta estendibilit del tendine d'Achille. Piede piatto o cavo.Improvviso aumento del chilometraggio, sovrappeso.Trattamento: onde d'urto e manipolazione fasciale trasversa profonda, terapia fisica.

TRATTAMENTO DELLE TENDINOPATIE

Fase sintomatica (riduzione dolore ed infiammazione mobilizzazione precoce)

Fase del recupero funzionale (massaggio trasverso profondo, lavoro contro resistenza progressivo)

Fase del mantenimento del recupero ottenuto (fase che in un atleta non finisce mai)

TRATTAMENTO DELLE TENDINOPATIE

Terapie fisiche tradizionalielettroterapia, ionoforesi, ultrasuoni, laser

Terapie fisiche di nuova generazione:tecar terapia, shock termicolaser neodimio yag, onde d'urto

Nuove terapie infiltrative:PRP, proloterapia, ozono

GRAZIE PER L'ATTENZIONE

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