CMB, IN CORSO

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1 Oggi il Triveneto è una del- le aree che stanno mostrando maggiore dinamismo commer- ciale. In questo articolo descri- veremo il percorso realizzato dalla Cooperativa negli ultimi dieci anni e le prospettive di sviluppo che si individuano nella regione. Un’esperienza si- gnificativa, perché rappresenta una strategia di espansione che può essere trasferita anche su altre realtà geografiche. A par- tire dal 1997, infatti, la direzio- ne della Divisione Centrale di CMB prese la decisione di mo- nitorare il mercato nella Provin- cia Autonoma di Trento e nella Regione, anch’essa Autonoma, del Friuli Venezia Giulia e nel Veneto. In quel periodo il setto- re delle costruzioni stava fatico- samente uscendo dalla crisi del dopo-tangentopoli, che aveva prodotto una forte riduzione degli appalti pubblici e un con- seguente significativo rallenta- mento del processo di sviluppo della Cooperativa. Una delle risposte alla scarsità di opportu- nità nella Provincia di Modena fu proprio l’individuazione di quelle aree geografiche che per la loro autonomia amministra- tiva e una relativa carenza di grandi competitori potevano rappresentare una valida rispo- sta alle difficoltà subentrate. L’inserimento nella nuova area e il raggiungimento dell’equi- librio organizzativo ed econo- mico hanno richiesto notevoli sforzi e una serie di aggiusta- menti progressivi fino all’attua- le situazione, che ha condotto alla separazione organizzativa dell’area del Trentino da quella del Friuli Venezia Giulia, inte- grando i cantieri della provin- cia di Trento alla sede di Car- pi e definendo in maniera più chiara la commessa del Nord- Periodico trimestrale . Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO . Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli . Segretaria di redazione: Francesca Martinelli . Proprietario: CMB Società Cooperativa . Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Anno II . N° 5 Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 con il n° 1810. Progetto grafico: HIC ADV . Stampa: Nuova Grafica N.5 - Ottobre 2007 4 ORGANIZZAZIONE Approvvigionamenti on line 6 GRANDI INFRASTRUTTURE Inaugurazione Asti-Cuneo in corso Opinioni e notizie da CMB 8 Mettiamo in cantiere le problematiche ambientali AMBIENTE Progetti a nord-est Le opere e l’organizzazione 10 STORIA I nostri primi cinquant’anni

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N.5 - ottobre 2007

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Oggi il Triveneto è una del-le aree che stanno mostrando maggiore dinamismo commer-ciale. In questo articolo descri-veremo il percorso realizzato dalla Cooperativa negli ultimi dieci anni e le prospettive di sviluppo che si individuano nella regione. Un’esperienza si-gnifi cativa, perché rappresenta una strategia di espansione che può essere trasferita anche su altre realtà geografi che. A par-tire dal 1997, infatti, la direzio-ne della Divisione Centrale di CMB prese la decisione di mo-nitorare il mercato nella Provin-cia Autonoma di Trento e nella Regione, anch’essa Autonoma,

del Friuli Venezia Giulia e nel Veneto. In quel periodo il setto-re delle costruzioni stava fatico-samente uscendo dalla crisi del dopo-tangentopoli, che aveva prodotto una forte riduzione degli appalti pubblici e un con-seguente signifi cativo rallenta-mento del processo di sviluppo della Cooperativa. Una delle risposte alla scarsità di opportu-nità nella Provincia di Modena fu proprio l’individuazione di quelle aree geografi che che per la loro autonomia amministra-tiva e una relativa carenza di grandi competitori potevano rappresentare una valida rispo-sta alle diffi coltà subentrate.

L’inserimento nella nuova area e il raggiungimento dell’equi-librio organizzativo ed econo-mico hanno richiesto notevoli sforzi e una serie di aggiusta-menti progressivi fi no all’attua-le situazione, che ha condotto alla separazione organizzativa dell’area del Trentino da quella del Friuli Venezia Giulia, inte-grando i cantieri della provin-cia di Trento alla sede di Car-pi e defi nendo in maniera più chiara la commessa del Nord-

Periodico trimestrale . Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB MO . Direttore responsabile: Paolo Zaccarelli . Segretaria di redazione: Francesca Martinelli . Proprietario: CMB Società Cooperativa . Via Carlo Marx, 101, CARPI (MO) . Anno II . N° 5 Registrato al Tribunale di Modena il 26/06/2006 con il n° 1810. Progetto grafico: HIC ADV . Stampa: Nuova Grafica N.5 - Ottobre 2007

4ORGANIZZAZIONE

Approvvigionamenti on line

6GRANDI INFRASTRUTTURE

Inaugurazione Asti-Cuneo

incorsoOpinioni e notizie da CMB

8Mettiamo in cantiere le problematiche ambientali

AMBIENTE

Progetti a nord-est

Le opere e l’organizzazione

10STORIA

I nostri primi cinquant’anni

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2Est. Dopo un avvio frammenta-to, legato alla realizzazione dei singoli cantieri acquisiti, nel 2000 sono diventati operativi gli uffi ci di Monfalcone, che rappresentano un valido sup-porto funzionale alla gestione tecnico-commerciale dell’area e un elemento signifi cativo di radicamento sul territorio.In dieci anni, nell’area del Veneto e del Friuli, sono stati realizzati numerosi interventi nell’ambito degli appalti pub-blici: per la maggior parte si è trattato di opere edili di di-mensione medio-piccola, di nuova costruzione o in forma di ristrutturazione, alle quali si sono affi ancati alcuni lavori in-frastrutturali. Fra gli interventi realizzati in Veneto, per un monte lavori di oltre 60 milio-ni di euro, CMB può annove-rare uno stabile per il Gruppo Italiano Vini, gli ospedali di Marzana (VR), Valdagno (VI), Legnago (VR) e il collegamen-to S.S. 14 a S. Donà di Piave

(VE). In Friuli invece sono sta-ti realizzati alcuni edifi ci per conto dell’”Area di Ricerca” di Trieste, la casa per anziani “Ie-ralla”, anch’essa nel capoluogo; sono stati oggetto di recupero il Teatro Comunale di Gorizia, il Teatro e la Biblioteca Comu-nale di Monfalcone (GO), un

Dieci anni di appalti e un por Il successo dell’esperienza nel Tri v

MERCATO

edifi cio terziario per il Comu-ne di Spilimbergo (PN). Sono stati costruiti inoltre un edifi cio per il Comune di Doberdò al Lago (GO), la nuova sede del-la Provincia di Pordenone, due viadotti autostradali sui fi umi Torre e Isonzo (TS) per Auto-vie Venete, alcuni insediamenti

industriali a Monfalcone (GO), l’Interporto di Cervignano (TS) per Alpe Andria, un edifi cio per l’Autorità Portuale di Trie-ste e uno industriale per B.I.C. Sviluppo Italia.

Ad oggi, nell’area del Friuli, CMB dispone di un portafo-glio lavori di circa 70 milioni di euro e di una produzione che si sviluppa su tre cantieri, che entreranno in fase esecutiva nei prossimi mesi.In particolare sono da segnala-re il completamento dell’auto-strada A28 da Pordenone a Co-negliano per conto di Autovie Venete Spa; la riqualifi cazione dell’Ospedale Maggiore di Trieste per conto dell’Unità Sa-nitaria Locale Triestina; l’inter-vento di urbanizzazione Area Science Park di Basovizza per il Nuovo Presidio Tecnologico di ricerca scientifi ca.

Portafoglio lavori

AUTOSTRADA A28 PORDENONE - CONEGLIANO

OGGETTO DELL’APPALTO È L’ULTIMO LOTTO DI COMPLETAMENTO DELL’AUTOSTRADA A28

PORDENONE-CONEGLIANO, CON L’INTERCONNESSIONE CON L’AUTOSTRADA A27 MESTRE-

VITTORIO VENETO. L’IMPORTO DI AGGIUDICAZIONE DEI LAVORI È DI € 32.707.032,83 ED È

STATO ACQUISITO CON IL CRITERIO DELL’OFFERTA ECONOMICAMENTE PIÙ VANTAGGIOSA. IL

LOTTO HA UNO SVILUPPO DI 3.717 METRI CHE CONDUCONO AL TERMINE DELL’AUTOSTRADA.

ESSO PREVEDE DODICI OPERE D’ARTE PRINCIPALI FRA SOVRAPPASSI E SOTTOPASSI ALLA

VIABILITÀ ESISTENTE, PONTI SUI CORSI D’ACQUA PRESENTI E DUE VIADOTTI RISPETTIVAMENTE

DI 534,5 METRI E 459,5 METRI DI LUNGHEZZA. COMPLETANO L’INTERVENTO LA FORMAZIONE

DEI RILEVATI DI COLLEGAMENTO FRA LE VARIE OPERE D’ARTE, LE BARRIERE DI SICUREZZA E

TUTTI GLI INTERVENTI MIRATI A CONTENERE L’IMPATTO AMBIENTALE DELL’INFRASTRUTTURA SUL

TERRITORIO, TRA CUI UN SISTEMA ANTINQUINAMENTO DI CAPTAZIONE E RACCOLTA DELLE ACQUE

METEORICHE PROVENIENTI DAL PIANO STRADALE, LE OPERE A VERDE E LE BARRIERE ANTIRUMORE.

Viadotto sui fi umi Torre e Isonzo, Villesse (GO)

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ortafoglio lavori di 70 milioniri veneto apre a nuove opportunità

La struttura organizzativa che ha governato la commessa ne-gli anni passati è stata diretta dall’ing. Francesco Lei, con la collaborazione dei primi soci della nuova area, Dario Misuri e Giorgio Bellecini, importanti punti di riferimento per l’atti-vità tecnica, e sotto la costante supervisione del geom. Luigi Montante, che ne ha garantito il presidio commerciale e le rela-zioni con il territorio. Ad oggi, per accrescere maggiormente il radicamento della Cooperativa sul territorio, CMB si è orien-tata su tecnici residenti in Friu-li. La struttura organizzativa è coordinata dell’ing. Pier Paolo Di Marco, che si avvale della collaborazione delle strutture tecniche operative sui tre can-tieri attivi, mentre, per soste-nere i programmi di sviluppo, l’area commerciale è stata po-

Assetto organizzativo e programmi di sviluppo

L’IMPORTO DI AGGIUDICAZIONE DEI LAVORI È DI € 32.994.175,56 L’APPALTO HA PER

OGGETTO LA RISTRUTTURAZIONE DI PARTE DELL’EDIFICIO STORICO PRINCIPALE A FORMA DI

QUADRILATERO, CHE COSTITUIVA IL VECCHIO OSPEDALE COSTRUITO IN EPOCA ASBURGICA

DAL 1833 AL 1841. L’EDIFICIO, DI DIMENSIONI 190 X 138 METRI, È COSTITUITO DA TRE PIANI

PIÙ UN PIANO SEMINTERRATO E UN SOTTOTETTO E SI SVILUPPA ATTORNO AD UNA CORTE

ALBERATA DI CIRCA 160 X 107 METRI. AL SUO INTERNO SONO STATI REALIZZATI NEL CORSO

DEGLI ANNI ALCUNI AMPLIAMENTI PROVVISORI PREFABBRICATI, CHE VANNO DEMOLITI PER

CONSENTIRE LA REALIZZAZIONE DI UNA GALLERIA INTERRATA DI SERVIZIO E DI UN PERCORSO

PEDONALE E PER RESTITUIRE L’ANTICA DIGNITÀ ALLA GRANDE CORTE OTTOCENTESCA.

LA RISTRUTTURAZIONE PREVEDE IL RINFORZO E IL MANTENIMENTO DELLE SOLE STRUTTURE

GREZZE ORIGINARIE, COSTITUITE DAI MURI CICLOPICI IN PIETRA, DALLE VOLTE IN MURATURA,

DAI SOLAI E DAL TETTO IN LEGNO VINCOLATI DALLA SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHEOLOGICI

E CULTURALI, MENTRE VERRANNO COMPLETAMENTE RIFATTE TUTTE LE FINITURE E LE OPERE

IMPIANTISTICHE. È PREVISTA POI LA DEMOLIZIONE DI ALCUNI EDIFICI SORTI IN EPOCHE

SUCCESSIVE ATTORNO ALL’EDIFICIO STORICO, PER FAR POSTO ALLA REALIZZAZIONE DI UNA

PALAZZINA DENOMINATA “POLO DELLE EMERGENZE”, UN’AREA TECNOLOGICA DEDICATA ALLA

CABINA DELLE EMERGENZE E AI GAS MEDICALI, COPERTA DA UN SOLAIO ADIBITO A PARCHEGGIO.

OSPEDALE MAGGIORE DI TRIESTE

tenziata con l’inserimento di Renzo Salgarella. Sono stati poi realizzati importanti inve-stimenti in risorse umane per defi nire una struttura organiz-zativa in grado di affrontare i complessi lavori in corso e di rappresentare un valido supporto per gli ulteriori pro-grammi di espansione pianifi -cati. In questi mesi, infatti, si sta intensifi cando il monito-raggio del mercato delle opere pubbliche e si stanno valutan-do con attenzione progetti di investimenti immobiliari nella città di Trieste. Per completa-re il quadro a breve termine della presenza di CMB in que-sta nuova area, è opportuno ricordare l’acquisizione, per conto di Grandi Stazioni, della

riqualifi cazione delle stazioni ferroviarie di Venezia, Mestre e Verona e quella relativa al nuovo Ospedale di Schio (VI). Nell’ambito delle Concessioni Autostradali Regionali, si atten-de infi ne la conferma defi nitiva per la realizzazione della Nuo-va Pedemontana Veneta, che si snoderà per ben 97 km. A pro-posito di prospettive di medio e lungo termine, CMB guarda con attenzione alla progressiva apertura alle nazioni dell’Euro-pa dell’Est. In un futuro sempre più prossimo, il Nordest d’Italia sarà la porta principale verso oriente, mentre il Friuli Venezia Giulia diventerà il baricentro di questo nuovo assetto.

Paolo Zaccarelli

Nuova sede della Provincia di Pordenone

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4Gli approvvigionamenti di materiali, attrezzature e ope-re specialistiche svolgono una parte essenziale nell’ambito del processo imprenditoriale e si effettuano elaborando preventi-vamente le condizioni di acqui-sto e i contratti di affi damento, con l’ausilio di idonei proce-dimenti e strumenti operativi.

L’approvvigionamento richiede, in primo luogo, un contributo quotidiano di lavoro, esperienza e capacità di personale specializ-zato nella gestione degli acqui-sti. Ma tale attività, pur fonda-mentale nella conduzione delle varie fasi di selezione dei forni-tori, può essere svolta adeguata-mente solo se l’intera struttura aziendale è “ben sintonizzata” sui tempi e le modalità del pro-cesso. Il momento dell’approv-vigionamento, in virtù della sua natura di snodo funzionale al-l’interno del sistema produttivo (rappresenta infatti l’elemento di congiunzione tra le esigenze proprie dell’opera da realizzare o del servizio da fornire e il vero e proprio momento esecutivo), diventa pertanto emblematico di come l’azienda possa dare il meglio nel caso funzioni come un’orchestra affi atata. Nell’or-chestra ciascuno ha il proprio ruolo, che consente la valorizza-zione delle capacità individuali; nello stesso tempo, per produr-re buona musica, deve coordi-narsi con gli altri orchestrali, co-noscere le tecniche, rispettare le regole, i tempi degli spartiti e disporre di strumenti adeguati.Risulta pertanto determinante il contributo, oltre che degli

ORGANIZZAZIONE

Coordinare le competenze

Orchestrare gli app Aste on line e nuovi s

uffi ci acquisti, anche degli altri settori, in particolare quello dei tecnici di produzione, che han-no il compito di fornire nella fase preliminare indicazioni quantitative e qualitative, speci-fi che tecniche ed economiche, tempi di realizzazione. Tali dati possono essere trasmessi cor-rettamente e con la massima effi cacia se è stata resa operativa un’adeguata pianifi cazione. A tal fi ne interviene il concorso del programmatore e di effi -cienti sistemi informatizzati. A ciò si aggiungono i rilevanti contributi di aspetto legale e di natura amministrativa e fi nan-ziaria, le attività dell’Uffi cio Stu-dio Lavori, dei Settori Qualità, Sicurezza, Personale: in pratica, l’azienda al completo. Affi n-ché tutto ciò possa funzionare al meglio, occorre approntare un’organizzazione corretta e ideare le procedure per gover-nare il processo di approvvigio-namento nell’ambito del Siste-ma Qualità CMB. Al momento si sta operando per migliorarne

l’applicazione, perfezionare l’“orchestrazione” e seleziona-re, nel rispetto dei tempi degli “spartiti”, fornitori sempre più affi dabili e competitivi. Inoltre, su mandato del Comitato Tecni-co, si è già dato avvio a momenti di coordinamento, attivando gruppi interdivisionali di analisi e confronto, nonché di sviluppo di proposte condivise per innova-re metodi, tecniche e strumenti.

Un primo risultato conseguito è la riconfi gurazione, a seguito della revisione apportata dal-la Direzione Affari Legali, dei modelli di contratto utilizzati dagli approvvigionatori, pre-disponendo nuovi standard omogenei e aggiornati a livello aziendale. Tale obiettivo è sta-to accompagnato da un’impe-gnativa attività, sia di verifi ca e approfondimento che infor-

mativa e formativa, necessaria per affi ancare alla redazione dei contratti linee guida fun-zionali indispensabili ai tecnici per una corretta gestione dei subaffi damenti. È opportuno rilevare come questa attività di aggiornamento stia assumendo caratteristiche di permanen-za, non solo per un’esigenza di “manutenzione formativa” e di addestramento del perso-nale di recente assunzione, ma anche perché le norme sono in continua ridefi nizione e il principio del “miglioramento continuo”, congiuntamente con la necessità di sviluppare strate-gie imprenditoriali selezionate e strutturate, richiede un consi-stente e organico lavoro di anali-si, rielaborazione e formazione.Uno degli obiettivi di coordina-mento da perseguire è lo svilup-po di ambiti di trattativa a livello nazionale, fi nalizzati al conse-guimento di maggiore potere d’acquisto e di una più ampia scelta dei possibili fornitori. Le condizioni da attuare consistono

Nuovi modellidi contratto

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pprovvigionamentii sistemi di gestione

nella pianifi cazione più affi dabi-le e condivisa degli approvvigio-namenti delle diverse commes-se, nella selezione di prodotti idonei a ricerche di acquisto co-muni, nell’individuazione di un presidio interdivisionale strut-turato in forma permanente. Le sperimentazioni effettuate, di recente, hanno evidenziato come tale soluzione possa com-portare benefi ci economici, sia per effetto delle “economie di scala”, sia per il diverso “impat-to” con i fornitori che si ottie-ne proponendo al confronto l’intera dimensione aziendale.

Un ulteriore passo signifi cativo, compiuto nel percorso di svilup-po innovativo, è l’attivazione del “Portale Approvvigionamenti on line”, che dal febbraio 2007 consente di gestire le offerte dei fornitori in rete attraverso un sito web di acquisti struttu-

rato e personalizzato per CMB. Tale soluzione, adottata con la collaborazione del Consorzio Cooperative Costruzioni e del-la società Bravo Solution, per-mette di migliorare i tempi di presentazione e di confronto delle offerte e tende a rendere più affi dabili, complete e omo-genee le richieste di acquisto, in quanto gli allegati devono consentire a ogni azienda, sele-zionata nella lista dei potenziali fornitori, di disporre in rete di tutti gli elementi necessari per partecipare alla trattativa. Ogni acquisto diventa in sostanza si-mile a un bando di gara, con la possibilità di attivare anche aste on line di affi damento.Il progetto più ambizioso e in grado di mutare le modalità operative di gestione dell’intero processo di approvvigionamen-to è l’elaborazione del sistema Ge.A (Gestione Approvvigiona-menti), che nasce dall’esigenza di innovare il sistema di infor-matizzazione della procedura degli acquisti e corrisponde alla

realizzazione di un ambiente di lavoro in rete aziendale, all’in-terno del quale sviluppare l’in-tero processo di approvvigiona-mento. È prevista l’integrazione sia con il portale on line, già operativo, a supporto della fase di presentazione delle offerte dei fornitori, che con il sistema di archiviazione informatizzato delle commesse, attualmente in corso di attivazione. Ge.A è pensato come strumento di ge-stione “su misura”, attraverso il quale inserire le informazioni dei fornitori qualifi cati, la classi-fi cazione merceologica dei pro-dotti, i dati di programmazione degli acquisti di ogni commessa, le specifi che di ogni singola ri-chiesta, i contenuti delle offer-te, le tabelle di comparazione, le condizioni di affi damento e i relativi contratti di approv-vigionamento. Utilizzando la rete aziendale diverrà possibile interconnettere, all’interno del sistema Ge.A, tutte le fi gure coinvolte nel processo, in primo luogo i tecnici di produzione e

di approvvigionamento. Questo consentirà sia l’elaborazione dei documenti che la loro veri-fi ca e approvazione e ridurrà la dispersione, i tempi di attesa, le indeterminazioni e incomple-tezze della gestione tradiziona-le. Inoltre il sistema permetterà di realizzare una banca dati, comprensiva del recupero delle informazioni relative ai contrat-ti effettuati in passato, in cui re-perire con facilità informazioni su fornitori, prodotti, contratti e consultabile anche da altri uten-ti, quali addetti amministrativi e di Studio Lavori, program-matori, contabili di cantiere, responsabili di produzione e ac-quisti. È prevista l’elaborazione, da parte della società Alya con la supervisione del CED azien-dale, di un prototipo di Ge.A a fi ne 2007, la cui sperimenta-zione e attivazione operativa partiranno nel corso del 2008.L’adozione di nuovi strumenti negli approvvigionamenti si af-fi anca allo sviluppo, negli ultimi tempi, di altri progetti di miglio-ramento: l’“orchestra”, in occa-sione del proprio centenario, guadagna così i mezzi migliori per affrontare ritmi veloci e sce-nari competitivi. Per ottenere in tempi brevi buona musica e per gestire nelle prossime stagioni repertori complessi e in conti-nua trasformazione, occorrerà sia un adeguato e strutturato investimento organizzativo, con risorse dedicate alla ricerca e all’ottimizzazione dei proces-si, sia la disponibilità di tutti a integrare nel proprio lavoro esperienza e sperimentazione, con convinzione e passione. Francesco Lei

Responsabile Servizi Tecnici Divisione Centrale

Il portale on line

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Nella tarda mattinata dello scor-so 18 giugno, in tanti si sono riuniti all’imbocco della gal-leria di Roreto per celebrare l’apertura al traffi co del nuovo collegamento autostradale A33 Asti Cuneo, in parte realizzato da CMB. L’evento ha goduto di ampia risonanza, anche grazie alla presenza degli illustri ospiti intervenuti: il Ministro delle In-frastrutture Antonio Di Pietro, al quale è spettato l’onore del tradizionale taglio del nastro, il Presidente di ANAS Spa Pietro Ciucci, la Presidente della Re-gione Piemonte Mercedes Bres-so e i massimi vertici di CMB, il Presidente Carlo Zini e il Re-sponsabile Tecnico della Divisio-ne Centrale Gisberto Bonfatti.

Il Lotto 2.8 ha comportato la realizzazione di un tronco au-tostradale a doppia carreggiata, con due corsie di 3,75 metri per senso di marcia e una corsia di emergenza di 3 metri, per una lunghezza complessiva di 7,6 km. I lavori, iniziati nel luglio 2002 su committenza di ANAS Spa, hanno visto la collaborazione fra Divisione Centrale e Divisione Lombar-dia di CMB: il presidio del territorio si è così coniugato con l’esperienza maturata da alcuni tecnici della Divisione Centrale nel settore gallerie. L’opera che dal punto di vista ingegneristico si è rivelata più complessa è stata la costruzione della galleria di Roreto: 1000

metri realizzati in naturale, con coperture sovrastanti basse e in materiali particolarmente diffi cili da gestire (come sab-bie, limi o argille immerse in acquiferi in pressione). Tecni-camente, il lavoro ha richiesto un preconsolidamento dei ma-teriali sabbiosi e limosi, scavati con iniezioni in pressione di ce-mento e con l’ausilio di ombrel-li protettivi in tubi di acciaio. La galleria ha poi sottopassato la strada statale e alcune abitazio-ni grazie all’impiego di meto-dologie innovative. Un’intensa profusione di energie, eseguita con investimenti di mezzi e uomini di CMB anche in lavo-razioni specialistiche. Ad ogni modo, la complessità dell’ope-

ra ha contribuito a incremen-tare l’esperienza e le capacità tecniche produttive dell’azienda.La commessa, per un impor-to complessivo di 82 milioni di euro, comprendeva inoltre im-portanti opere in cemento armato precompresso, come il viadotto sulla SS 662 (per circa 100 metri di lunghezza), alcuni sottopassi di svincolo, nonché l’esecuzione dell’intera impiantistica (illumi-nazione, segnalamento, ventila-zione, antincendio e automazio-ne) e la realizzazione nei pressi della cittadina di Marene di un grande svincolo e del relativo ca-sello di Cherasco, al quale sono seguiti importanti lavori di siste-mazione di un’area di servizio e numerose opere d’arte minori.

Taglio del nastro sul l’au La complessità dell’opera accr e

GRANDI INFRASTRUTTURE

Il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro all’inaugurazione

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I tempi di realizzazione dell’in-tervento sono stati pienamente rispettati, con grande soddisfa-zione del committente e della co-munità locale, che hanno apprez-zato le doti tecniche e l’effi cienza organizzativa della Cooperativa.La realizzazione della nuova trat-ta autostradale consente oggi una notevole riduzione del traffi co sull’adiacente Strada Provinciale 662, in particolare del quotidiano affl usso di mezzi pesanti. Percor-rendo il nuovo collegamento per l’autostrada A6 Torino-Savona, automobilisti e autotrasportato-ri possono evitare l’attraversa-mento dell’abitato di Roreto e dell’area industriale situata sul fondovalle del fi ume Tanaro, in prossimità del paese di Cherasco.

autostrada Asti Cuneor esce il know-how dell’impresa

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Costruire sCresce la cultura ambient

AMBIENTE

Le tematiche ambientali stan-no assumendo una centralità sempre maggiore sia sul pia-no individuale che sul piano politico, economico e sociale. Questa è forse un’affermazione lapalissiana, persino banale; meno banali e scontate sono, sia a livello individuale che collettivo, le modalità di indi-viduazione delle scelte strate-giche da adottare, dei compor-tamenti da modificare e dei compromessi da accettare per rendere compatibili il modello di sviluppo e gli stili di vita at-tuali con la difesa dell’ambien-te e delle risorse naturali. Temi quali la tutela del territorio, il risparmio energetico, la dota-zione di infrastrutture per la mobilità di merci e persone a ridotto impatto ambientale, la realizzazione di edifici ci-vili e industriali a risparmio energetico e a elevato comfort abitativo, condizionano for-temente le attività del setto-re costruzioni. Ciò porterà a un innalzamento della sfida competitiva delle imprese sul mercato, ma aprirà anche nuo-

ve e interessanti opportunità imprenditoriali per le aziende che per tempo si saranno at-trezzate in termini di compe-tenze, organizzazione e risorse.Già da alcuni anni, aderendo alle direttive europee, la legi-slazione italiana ha posto nuo-vi parametri, obblighi e vincoli alla realizzazione delle grandi opere pubbliche, ma anche all’edilizia residenziale e indu-striale. Si pensi, ad esempio, alle procedure di valutazione di impatto ambientale (VIA), alle norme di tutela dell’aria, dell’acqua, del suolo, alla ge-stione dei rifiuti e alle bonifiche ambientali contenute nel Testo unico Ambientale entrato in vigore nel 2006. Analogamen-te, le normative e i regolamenti edilizi sul risparmio energetico o la certificazione energetica degli edifici impongono nuovi approcci alla progettazione e alla costruzione dei fabbricati.L’interesse per le tematiche ambientali ha investito anche le procedure per le gare di ap-palto. Accanto ai tradizionali contenuti dei capitolati tecnici

e delle voci che lo compongo-no, oggi i committenti inseri-scono specifici capitolati, e/o protocolli ambientali, i cui con-tenuti spaziano dalle richieste di monitoraggio continuo di aria, acqua, suolo e sottosuolo, all’adozione di apprestamenti di mitigazione ambientale (pol-veri, rumore, ecc…): è il caso dei cantieri CMB per l’am-modernamento delle stazioni ferroviarie di Venezia, Verona e Mestre, ma anche di quello della Variante di Valico e del-la tramvia Firenze-Scandicci.Un caso emblematico è rap-presentato dal cantiere per la realizzazione di un centro commerciale a Biella, in cui è impegnata la struttura tecnica della Divisione Lombardia: il committente ha preteso che la costruzione dell’opera, dal-l’inizio alla fine, fosse realiz-zata con modalità e procedure conformi al sistema di gestio-ne ambientale ISO 14001, specificando anche le penali contrattuali previste in caso di mancato ottenimento della certificazione da parte dell’ente

accreditato prima del completa-mento del centro commerciale.Si possono inoltre citare le gare aggiudicate con il criterio del-l’offerta più vantaggiosa, in cui i committenti assegnano punti alle imprese partecipan-ti anche sulla base di proposte migliorative in materia am-bientale. È questo il caso della commessa per la realizzazione del tratto autostradale di Cone-gliano, di recente acquisizione.La realizzazione delle opere pubbliche e private, da alcuni anni a questa parte, ha dovuto misurarsi con le questioni am-bientali in un contesto sociale in cui le istituzioni locali e gli stessi cittadini sono sempre meno disposti ad accettare il ruolo di spettatori passivi, e as-sumono sempre più spesso un ruolo attivo e a volte condizio-nante sia nella fase di progetta-zione che di cantierizzazione e realizzazione delle opere.Nei cantieri realizzati negli ul-timi anni, le problematiche am-bientali più significative hanno riguardato i seguenti aspetti:- la gestione delle terre di sca-vo, che sta assumendo un forte rilievo economico e ge-stionale, e che presenta deli-cati problemi di tipo giuridico (è il caso di cantieri come la tramvia Firenze-Scandicci, la Variante di Valico, la tangen-ziale di Roma nel tratto Ti-burtina-Batteria Nomentana, il nuovo ospedale di Ferrara);- la gestione dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, per quantitativi annui che nei soli cantieri della Divisione Cen-trale di CMB hanno oscillato, negli ultimi tre anni, da un mi-nimo di 6500 tonnellate annue a un massimo di oltre 11500;- la gestione delle bonifiche ambientali per presenza di

Nuova tangenziale Tiburtina, Roma

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e sostenibilentale, CMB raccoglie la sfi da

amianto, cisterne di idrocar-buri, terreni inquinati o ritro-vamenti di discariche abusive;- la gestione delle acque di la-vorazione, in termini di de-purazione e/o smaltimento, nei lavori in sotterraneo, di scavo e di consolidamento.Un altro versante è quello del-le risorse energetiche - energia elettrica e gas - utilizzati nelle sedi fisse e nei cantieri. Si trat-ta di quantitativi importanti, che meritano una più attenta indagine per individuare sia le possibili azioni di riduzione dei consumi, anche attraver-so l’uso di fonti rinnovabili, sia un nuovo approccio con-trattuale con i fornitori, ora operanti in regime di concor-renza a seguito della liberaliz-zazione dei rispettivi mercati.Per garantire il presidio e la gestione dei fattori ambientali, a partire dalla seconda metà degli anni Novanta, sono state attuate una serie di azioni in Di-visione Centrale, con interventi di coordinamento e supporto rivolti alle altre divisioni terri-toriali e alle società partecipate. L’informazione e la formazione sulle tematiche ambientali sono sempre stati al centro dell’inte-resse, in particolare per la ge-stione dei rifiuti, le bonifiche ambientali e le terre di scavo: argomenti nei quali sono sta-ti coinvolti i responsabili dei cantieri, i tecnici dello studio lavori e gli approvvigionatori. La cultura ambientale è meno radicata della cultura della si-curezza, perché la legislazione in materia è ancora molto gio-vane e, di conseguenza, anche i relativi organismi ispettivi di controllo sono stati attivati da minor tempo. Inoltre le norme ambientali sono talvolta di dif-ficile comprensione e in alcuni

casi appaiono irrazionali e illo-giche: penso, ad esempio, alla difficoltà di approccio “cultura-le” nei confronti della gestione delle terre di scavo, considerate tra i rifiuti speciali anche quan-do non inquinate e di qualità.Per la gestione dei rifiuti, peri-colosi e non, è stata promossa un’importante iniziativa per la raccolta differenziata sia nei cantieri che nelle sedi fisse. Il ri-sultato raggiunto è stato eviden-temente positivo: nell’ultimo triennio, il 95% di tutti i rifiuti prodotti in Divisione Centrale sono stati avviati al recupero in alternativa allo smaltimento in discarica, con un beneficio sia sul piano della tutela ambien-tale che su quello del rispar-mio dei costi di smaltimento. Peraltro, il presidio delle pro-blematiche ambientali ha pre-visto in via sperimentale l’inse-rimento di un “Addetto qualità sicurezza ambiente” in alcuni cantieri (autostrada Asti-Cu-neo, Variante di Valico, Centro commerciale di Biella). Questa figura preannuncia una possi-bile evoluzione del sistema di

gestione aziendale verso l’in-tegrazione coi sistemi di ge-stione qualità (già certificato), sicurezza e ambiente (di cui si è avviato l’iter per una prossi-ma certificazione). A tal fine, CMB dovrà dotarsi di ade-guate strutture organizzative volte al presidio costante delle tematiche ambientali e della

loro evoluzione normativa. Per questo dovranno essere crea-te apposite figure di referenti divisionali esperti in materia, in grado di supportare i tec-nici responsabili dei cantieri.

Alberto GibertoniRSPP Divisione Centrale

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

2004 2005 2006

10.6

02

561

11.1

63

6.18

6

6.50

9

323

339

8.04

0

8.37

9

Rifiuti avviati a recupero Rifiuti avviati a discarica Totale rifiuti prodotti

Variante di Valico, Lagaro (BO)

GESTIONE DEI RIFIUTI DIVISIONE CENTRALEValori in tonnellate

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STORIA

1958. I nostri pr In attesa del Centenario ricordiamo m

Il 2008 è ormai alle porte. Si avvicina la data del centenario della Cooperativa Muratori, Cementisti e Carpentieri di Carpi, una delle due anime che confl uì, nel 1977, nell’attuale CMB. L’approssimarsi delle celebrazioni ci offre l’occasione per fare qualche passo indietro e ricordare i primi cinquant’an-ni della Cooperativa, la sua evoluzione e le tante conquiste dei soci che ci hanno preceduto.La Cooperativa Muratori, Ce-mentisti e Carpentieri venne fondata a Carpi il 15 agosto del 1908 da 14 operai, deci-si a intraprendere una strada che potesse condurli verso il progresso sociale. Adottaro-no una forma di economia per l’epoca rivoluzionaria, e tutta-via l’unica che fosse in grado di valorizzare gli esigui capi-tali in possesso dei lavoratori.Nonostante la volontà e l’impe-gno profuso dai soci fondatori, la via da percorrere si presen-tò fi n dalle origini alquanto impervia: dopo appena pochi anni, i giovani lavoratori furono costretti a partire per il fronte della Prima Guerra Mondiale. Molti di loro non tornarono. Anche quando gli scontri era-no ormai conclusi, la Coope-rativa dovette misurarsi con una disoccupazione dilagante e le prime repressioni fasciste. Nel 1921, nonostante la crisi, la Muratori acquistò un ap-pezzamento di terreno in via Berengario e lì costruì un fab-bricato, da adibire a sede degli uffi ci, e un magazzino, al quale pochi anni dopo si aggiunse-ro gli stabili per la lavorazio-ne dei manufatti in cemento.Con il culminare della crisi economica nel 1929, per al-cuni anni i bilanci della Coo-perativa si striminzirono e

qualcuno si chiuse in perdita: la Muratori tentò allora altre strade, ampliando le proprie aree d’azione in Calabria, in Albania, a Pola e a Zara. A pochi anni di distanza scop-piò la Seconda Guerra Mon-diale: la sede di Carpi della Cooperativa venne requisita e diventò un comando tedesco,

mentre i soci vennero reclutati dalla Kommandatur nazista. Si susseguirono nella zona fatti sanguinosi: il massacro dei pri-gionieri al Poligono di Tiro di Cibeno, le fucilazioni in piazza, la guerra civile, poi la lotta parti-giana e la liberazione nazionale. I soci tornarono, se ne aggiun-sero altri, i cantieri perduti o

distrutti vennero sostituiti. Roma, Torino e Milano sup-plirono alla scarsità di lavo-ro che si registrava a Carpi. La Cooperativa dovette affron-tare qualche anno di diffi coltà, in particolare una grave crisi fi nanziaria nel 1949, causata dal congelamento di alcuni importanti crediti per lavori

Uffi ci Cooperativa Muratori, Cementisti e Carpentieri di Carpi - 1925

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primi cinquant’annio mezzo secolo di storia della Muratori

sia statali che privati. Tuttavia, l’impresa era destinata a un avvenire davvero importante.I primi cinquant’anni della Muratori vennero celebrati nel 1958, dopo un bilancio conclu-sosi con un giro di affari di un miliardo e duecento milioni di lire e stime di un miliardo e mezzo per l’anno seguente.

La Cooperativa poteva vantare una prestigiosa sede a Carpi e uffi ci stabili a Modena, Milano e Roma, un vasto magazzino per la vendita a terzi, un cospi-cuo patrimonio immobiliare e attrezzature valutate circa 130 milioni di lire. Quell’anno, i soci della Muratori che par-teciparono ai festeggiamenti

furono 340, fra i quali nume-rosi specialisti del settore, che componevano uno dei maggio-ri nuclei di carpentieri d’Italia. Allora era direttore tecnico l’ing. Caffarra, mentre Fer-rari ricopriva il ruolo di vi-cedirettore; parteciparono ai festeggiamenti anche i cinque geometri e gli altrettanti im-

piegati tecnici, il segretario rag. Pratissoli e il suo collabo-ratore Violi, affi ancati da se-dici impiegati amministrativi. All’epoca – fatto che è interes-sante ricordare – era concesso divenire soci della Cooperativa, in via esclusiva, al personale ope-raio, mentre gli impiegati veni-vano considerati collaboratori.Nel 1958, inoltre, la Cooperati-va era impegnata su numerosi cantieri edili, fra i quali la co-struzione di una Scuola Media per conto del Municipio di Car-pi (40 milioni di lire), i fabbri-cati “Villaggio del Canaletto” per l’INA Case di Modena (300 milioni di lire), la realizzazione del primo stralcio della nuova sede degli uffi ci dell’Azienda Comunale Elettricità e Acque di Roma (750 milioni di lire), e diversi fabbricati su commessa dell’Istituto Autonomo per le Case Popolari della Provincia di Roma (500 milioni di lire) e di Milano (75 milioni di lire).Da soli due anni la Cooperativa aveva acquistato la Casa Sog-giorno a Procchio, sull’Isola d’Elba, a benefi cio di soci, di-pendenti e loro familiari; inol-tre aveva contratto due polizze assicurative a favore dei lavora-tori, una complementare per gli infortuni sul lavoro e una per incidenti extraprofessionali. La Muratori aveva poi istituito una scuola interna di apprendista-to, frequentata principalmente da giovani, che per gli anni a venire avrebbe rappresentato un vivace bacino di nuovi soci.Si concludono in questo modo i primi cinquant’anni della Cooperativa Muratori, anni che avrebbero posto solide basi per il futuro e per lo svi-luppo dell’odierna CMB, oggi fra i principali gruppi italiani del settore delle costruzioni.

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12Il nome di Irina Karavaeva è rapidamente scomparso dalle cronache sportive. Russa, venti-seienne, rimase sotto i riflettori un paio di giorni, nell’agosto 2001, per un gesto raro, senza precedenti: restituì la medaglia d’oro di campione del mondo. Era il suo ottavo titolo irida-to nel tappeto elastico (specia-lità della ginnastica artistica). Convinta che la vittoria fosse immeritata, Karavaeva si è battuta affinché il primo posto venisse assegnato alla seconda in classifica, la tedesca Anna Dogonadze. Nella ginnastica artistica, le medaglie derivano dalle votazioni dei giudici, scar-tando il punteggio più alto e quello più basso. Che questo garantisca i più meritevoli, non è detto; ma le polemiche, di solito, si limitano ai favoritismi verso gli atleti che “giocano in casa”, mentre quell’episodio è avvenuto in Danimarca, e le protagoniste erano una russa e una tedesca. Per statuto, la Federazione Internazionale di ginnastica (FIG) non può modi-ficare a posteriori il risultato di una competizione: in quel caso dovette fare eccezione, sotto-lineando come il gesto della Karavaeva fosse un esempio di autentico spirito olimpico. Nel corso di un’apposita cerimo-nia, l’atleta russa consegnò la sua medaglia all’atleta tedesca, e ascoltò l’esecuzione dell’in-no tedesco. In seguito, ho letto alcuni, dotti commenti sul fair-play, qualche dottissima con-siderazione sullo spirito olim-pico sopravvissuto negli “sport minori”, e qualche disinibito parallelo fra il tappeto elasti-co e il calcio professionistico. Facciamo finta che il calcio professionistico sia ancora uno sport, e che Pavel Nedved – un

nome a caso – rifiuti un cal-cio di rigore che gli è stato assegnato, o confessi all’arbi-tro di aver commesso un fallo meritevole di espulsione… Lo so, non funziona: c’è un limite anche alla fantasia, sono ipo-tesi semplicemente incredibili. Ed ecco che, quasi per caso, sfioriamo il punto dolente di questa fase storica del calcio italiano: la sua credibilità.Costruire un pubblico che creda nel “prodotto” è un obiet-tivo comune a ogni industria dell’intrattenimento. L’unica colpa davvero imperdonabi-le di Moggi & C. sta proprio qui, nell’aver reso diffidenti i consumatori, accentuando una crisi già in corso per svariati

motivi. Con i suoi maneggi, la “cupola” moggiana ha pro-vocato un danno incalcolabi-le al sistema, confermando le peggiori chiacchiere da Bar Sport, le più inverosimili teorie del complotto. Eppure, niente come la ridicola, persistente ammirazione manifestata dai nostalgici della Triade può spiegare il primato del calcio, nelle passioni degli italiani. Pochi tifosi negherebbero il profondo piacere che deriva da una vittoria immeritata, da una simulazione a cui l’arbitro ha abboccato, da un autogol rocambolesco. Non esistono altri sport altrettanto antisporti-vi, così disincantati, incanagliti, fondati sul “pensiero unico”

più totalitario, quello dell’im-portante è vincere. Spinto a introiettare il più banale dei motti machiavellici - il fine giustifica i mezzi - il tifoso del calcio mi appare come una patetica vittima della moder-nità, intesa come il dominio dell’economico sul politico: nessuna grande idea, nessun disegno, progetto, utopia, si staglia nel cielo della storia. Pochi si ribellano a un’idea così triste. I più si acconten-tano di sembrare vincenti.Per prosperare, il calcio ha bisogno di meschinità. Al fine di scovarle, illuminarle, enfatiz-

OCCASIONI PERDUTE

Sulla differenza fra il c a L’etica della “furbizia” impervers a

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Rudi Ghedini è nato il 31 ottobre 1959 e vive a Bologna. Ha scritto

soprattutto di calcio: un romanzo (Semifinale, 1999), una raccolta di

racconti (Sarti, Burgnich e Facchetti..., 2004), un saggio semi-serio

sulla metamorfosi da cittadini a tifosi (Il Cavaliere a due punte, 2004)

e le recenti, profetiche Confessioni di un interista ottimista (2006).

Si è occupato di una delle più simboliche sconfitte della sinistra

(Guazzaloca 50,69%, 1999 e Bye Bye Bologna, 2002) e ha pubblicato

una biografia generazionale di Andrea Pazienza (I segni di una resa

invincibile, 2005). Per Bradipolibri è appena uscito Nel buio di una

nave, a vent’anni dalla tragedia sul lavoro nel porto di Ravenna.

zarle, si serve di infiniti micro-foni e telecamere, se ne lascia vivisezionare, sul campo e fuori. Ricordo un episodio emblema-tico, più chiaro sui telescher-mi che nella realtà effettiva, avvenuto sul prato di San Siro.Qualche anno fa, la sera di un derby milanese, un campione famoso, centrocampista della Nazionale italiana, vincitore di scudetti e coppe dei campioni, mite e dall’eloquio forbito, ber-sagliato dagli infortuni e perciò fuori forma (al punto da essere tenuto in panchina), si alzò di scatto dalla panchina e corse come un indemoniato verso

il guardalinee per convincer-lo ad espellere un avversario – simpatico centravanti bra-siliano, reduce da innumere-voli incidenti, appena tornato in campo - che fino a quel momento lui, il centrocam-pista, aveva visto malmenare da un roccioso compagno di squadra, di professione stop-per e di nazionalità argentina.È la scena-madre che decise la partita. I protagonisti furono Demetrio Albertini (Milan) e un guardalinee ormai dimenti-cato, che finì sulle prime pagi-ne per aver espulso Ronaldo (Inter), colpevole di aver alza-to un gomito per proteggersi da Ayala (Milan), lo stopper argentino, il vero eroe di quel

derby di fine anni Novanta. Oggi Ronaldo gioca nel Milan, mentre Albertini è stato con-gedato dalla sua squadra con una certa freddezza. Solo del ruvido Ayala, si può dire sia rimasto quello che era: un onesto, disinvolto picchiatore.Voglio dire che l’enorme inte-resse che il calcio continua a riscuotere non è estraneo al fatto che sia lo sport più dise-ducativo in circolazione. Chi è convinto di vivere in una società dove la giustizia vince sempre, dove i “buoni” fini-scono per ottenere ragione, i “cattivi” vengono puniti e tutti condividono la stessa etica, chi è convinto di questo, non può amare il calcio. Tanti lo amano proprio perché non esi-ste sport meno idealista. Pochi illusi (ottusi) immaginano di vivere nel migliore dei mondi possibili. Quasi tutti pensiamo di vivere all’interno di società profondamente inique, dove i “buoni” sono costantemen-te malpagati, derubati e deri-si – direbbe Rino Gaetano - mentre i “cattivi” vengono premiati e condonati. Il calcio

è il ritratto di questa società, lo specchio rivelatore. Niente a che fare con il fair-play, niente a che vedere con gli sport in cui la vittoria e la sconfitta sono determinati dai meriti di chi li pratica. Nel calcio, il merito è solo uno degli ingredienti, raramente il più importante. La sportività è merce rara, la furbizia è la regola. Gran parte dei tifosi è disposta a chiude-re un occhio, anzi due, sugli eventuali favori arbitrali, pur di vincere. E la memoria è drasti-camente selettiva, ricorda solo gli episodi che convengono, quelli su cui si può recriminare, e dimentica tutte le volte che è andata bene, immeritatamente.Perciò, la rinuncia di Irina Karavaeva può apparirci fol-gorante, ma provoca ansia.Perciò Ronaldo può esse-re vissuto, alternativamente, come eroe o traditore, men-tre Pavel Nedved troverà sem-pre qualcuno che lo giustifi-ca o, peggio, si immedesima.

Rudi Ghediniblog: rudi.splinder.com

c alcio e il tappeto elasticos a nello sport più amato dagli italiani

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I SOCI RACCONTANO

Socio da una vitaLa storia di Gino Righi

Riprende, in questo numero, la rubrica dedicata ai soci che hanno una storia da raccontare. Una storia che parli della vita in CMB, ispi-rata a un episodio rimasto nella memoria, a un curio-so aneddoto o a un’espe-rienza che abbia lasciato il segno. Riassumiamo, in qualche significativa imma-gine, alcuni episodi che hanno caratterizzato la qua-rantennale esperienza di uno fra i soci più anziani di CMB: Gino Righi, nato a Carpi il 6 ottobre 1915, e impegnato nella Coopera-tiva Muratori, Cementisti e Carpentieri dal 1932, prima come tirocinante appren-dista, poi come muratore, infine in qualità di collo-catore della manodopera.

Nel 1937, rientrato sul lavoro dopo il servizio militare, Gino Righi viene inviato a Vigno-la, sulle colline modenesi, per prendere parte alla costruzione della Pretura; solo pochi mesi dopo è destinato a Modena in un cantiere dell’INA, dove si era resa necessaria la sua capa-cità nella lettura dei disegni. La chiamata alle armi del 1939 tiene Gino lontano dai cantie-ri per sei anni: egli trascorre tre anni sul fronte africano e altrettanti come prigioniero in Inghilterra. Solo nel 1945 Gino può rientrare in Italia e ripren-dere contatto con la Coopera-tiva. L’allora collocatore della manodopera Guidetti lo desti-na a concludere la costruzione delle “case del duce” a Carpi, e nel marzo del 1946, su indi-

cazione del direttore Gaspari-ni Nicodemo, al ripristino del campo di prigionia di Fossoli per conto del Municipio cittadino.La Cooperativa Muratori stava attraversando un difficile perio-do di transizione. La nuova generazione di soci era deside-rosa di apportare innovazioni e di lanciarsi in importanti sfide dal punto di vista lavorativo. Con la fine della guerra, Gino riprende per tre mesi i lavori alla Pretura di Vignola e la costru-zione di alcune case popolari, ma dopo poco tempo viene di nuovo destinato a Modena su alcuni fabbricati a uso indu-striale per conto delle Ferrovie e delle Poste e Telegrafo e sul cantiere del cinema Odeon.Nel 1950 per Gino Righi comincia un lungo periodo di lavori fuori sede. È impegnato a Roma per realizzare due vil-

lette private: avrebbe dovuto trascorrervi sei mesi, tuttavia a causa della precaria situazione finanziaria degli uffici laziali, che non disponevano di soci in zona e mancavano di un solido legame col territorio, vi rimane fino al 1959. A Roma Gino svolge il ruolo di capo mastro a fianco del direttore tecnico ing. Caffarra in opere significative: la costruzione di cinque fabbricati al Tiburtino e soprattutto la realizzazione dal 1956 al 1960 di una nuova sede per gli uffici dell’Azien-da Comunale Elettricità e Acqua (ACEA), uno dei can-tieri più importanti dell’epoca, per un importo considerevole.Nel frattempo, a Carpi la Mura-tori deve fronteggiare la perdita di numerosi soci, che prefe-riscono lavorare per aziende private in grado di garantire

salari più elevati. Gino, rien-trato a Carpi nel 1960 e dichia-ratosi disponibile alla trasferta, viene nuovamente distaccato presso gli uffici di Milano, dove si dedica a un grande intervento di edilizia abitativa.Solo a partire dal 1965 Gino lavora stabilmente a Carpi. Per la notevole esperienza maturata, viene chiamato a sostituire Guidetti come col-locatore della manodopera: in quegli anni la Cooperati-va contava ben 300 operai da dislocare sui vari cantieri.Gino è in pensione dal 1975 e all’epoca nel suo ruolo è stato sostituito da Argeo Arletti. Oggi Gino è un socio sovven-tore dell’odierna CMB, parte-cipa attivamente alle assemblee ed è stato invitato, lo scorso anno, ad inaugurare le nuova sede romana della coperativa.

Gino Righi, il primo a destra, all’inaugurazione della nuova sede di Roma

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CHI VA E CHI VIENE

LAVIGNETTA DI ZINEGGI

Divisione Centrale

Vittore Buzzi

Claudio Castagnetti

Giorgio Cecala

Fabio Grandinetti

Gabriele Mantovani

Alberto Margini

Alessandro Meschiari

Vanni Oliva

Mauro Pianosi

Renzo Salgarella

Roberto Trabalzini

Capo Cantiere

Geometra in formazione

Operatore Macchine

Geometra in formazione

Geometra in formazione

Direttore Cantiere Impianti

Geometra in formazione

Buyer Esperto

Direttore di Cantiere

Resp. Commerciale Area

Contabile Lavori

Assunzioni

DirezioneMarketing

Gianluca Mazza Resp. Immobiliare

Corporate

DirezioneRisorse Umane &

Organizzazione

Daniele BenziMassimo Veroni

Ass. Resp. Risorse UmaneAddetto Amm.ne Personale

DirezioneAmministrazione

Simon Cesari Addetto Amm.vo

Divisione Lombardia

Stefano Bertolani

Rosario Bonifacio

Nabil Bouktur

Vittorio Caliò

Marco Callegari

Cosimo Damiano Cappellari

Alessandro Chiodelli

Giovanni Contardo

Luca Coppi

Vincenzo Di Blasi

Vincenzo Di Leonardo

Giuseppe Di Noia

Ebrahim El Ghandour

Yasser El Kadi

Giovanni Fava

Veniero Fava

Rosetta Gaglio

Plamenko Husedzinovic’

Yasser Hussein

Salvatore Lomartire

Adalgisa Lorusso

Khairy Makar

Salvatore Marrazzo

Mauro Martino

Wael Mesak

Fabio Milano

Nashat H. G. Nakhnoukh

Anita Novelli

Francesco Elia Onida

Maurizio Piras

Fayez Saad Soliman

Umberto Teseo

Loreto Venditti

Carlo Viceconti

Marco Lorenzo Volpe

Assistente Tecnico

Carpentiere

Manovale

Assistente Tecnico

Interventista

Gruista

Assistente Tecnico

Capo Cantiere

Ass. Capo Commessa

Carpentiere

Carpentiere

Assistente Tecnico

Manovale

Manovale

Operatore Macchine

Capo Squadra

Assistente Tecnico

Interventista

Manovale

Capo Cantiere

Addetto Sicurezza

Manovale

Muratore

Gruista

Manovale

Gruista

Manovale

Ass. Gestione Qualità

Assistente Tecnico

Gruista

Manovale

Assistente Tecnico

Carpentiere

Interventista

Capo Commessa

Divisione Lazio

Massimiliano Agostinelli

Mario D’Amico

Ercole Fanella

Tommaso Lucibelli

Antonio Petrella

Direttore di Cantiere

Capo Cantiere

Fabbro

Capo Commessa

Manut./Montaggio Gru

Pensionamenti

Divisione Centrale

Antonio ArdaneseAntonio BiancoPasquale CaldarolaMario De Venuto

Capo LavorazioneManovaleManovaleMuratore

Divisione Lazio

Francesco Denisi Carpentiere

Divisione Lombardia

Domenico Marchetta Muratore

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