Cloud computing_Informatica per l'organizzazione_UniMiB
-
Upload
marta-laudiano -
Category
Technology
-
view
330 -
download
0
Transcript of Cloud computing_Informatica per l'organizzazione_UniMiB
Cloud Computing
Informatica per l’Organizzazione
Prof. Giorgio De Michelis
Laudiano Marta e Patti Marco
Martedì 31 maggio 2016
Argomenti trattati
INTRO SERVIZI CRITICITA’
● Origini & storia ● Definizioni ● Attori
● XaaS ● BPaaS ● Esempio:
AWS
● Sicurezza ● Dataloss ● Downtime ● Variabilità
MODELLI
● Tipologie ● Integrazione ● Esempio:
IBM Bluemix ● Pay-per-use
VM
● Cos’è ● Pro/contro ● Perchè? ● PVM & VMM ● Pro/contro
1. Un po’ di storia...
Le origini del termine “cloud computing”
Internet
• L’origine del termine cloud non è molto chiara;
• Il termine cloud è stato utilizzato in numerose discipline (matematica, informatica, fisica e
astronomia) per indicare un agglomerato dalla forma indefinita di “punti”, che fonrmano un’entità astratta
unica (una nuvola);
• All’inizio degli anni ‘90, in ambito di telefonia, il cloud indicava una rete di connessione di vari punti;
• Successivamente, utilizzato nei primi diagrammi che
schematizzavano Internet.
La nascita del cloud computing
Fonte: https://msdn.microsoft.com/it-it/library/jj714726.aspx
• Nascita del Grid Computing: “un sistema che permette l’aumento delle capacità computazionali grazie alla creazione di una rete “organica” di risorse hardware, situate in luoghi diversi, e quindi appartenenti ad organizzazioni di ricerca diverse” (Romagnolo, 2007). La più grande Grid europea è il CERN di Ginevra;
• Utility-computing: le necessità non solo dei ricercatori, ma anche del mondo business e consumer. Utility computing come nuova prospettiva di fruizione dei servizi IT.
• La virtualizzazione come tecnologia abilitante.
• Convergenza di una serie di tecnologie sviluppatesi negli ultimi trent’anni;
• Risultato della stretta interconnessione tra tecnologia informatica e ricerca scientifica;
• Nascita del concetto di e-Science: ricerca scientifica che utilizza una grande quantità di risorse di calcolo e grandi quantità di dati geograficamente distribuiti attraverso Internet;
«Computation may someday be organized as a public utility»
John McCarthy, 1960s
Evoluzione IT
Fonte: Cisco, 2009
2. Cos’è il Cloud Computing?
La definizione di
• Scalabilità: la capacità di un sistema di gestire carichi di lavoro crescenti, aggiungendo risorse in maniera incrementale.
• Elasticità: la capacità di un sistema di adattare e ridimensionare velocemente le risorse, spesso in maniera automatica, per far fronte a carichi dinamici, sia crescenti sia decrescenti.
Fonte: http://www.gartner.com/it-glossary/cloud-computing/
“Cloud computing is a style of computing that provides scalable and elastic IT-related capabilities as a service to external customers using
Internet technologies.”
Cloud computing hype cycle - Agosto 2012
Fonte: Gartner, August 2012
Definizioni alternative (1)
“An emerging style of computing in which applications, data and IT resources are provided as services to users over the web in a flexible pricing model.”
“It is a style of computing where IT-related capabilities are provided as a service using Internet technologies to multiple external customers. It allows users to access technology-enabled services without knowledge of, expertise with, or control over the technology infrastructure that supports them.”
Definizioni alternative (2)
“A pool of abstracted, highly scalable, and managed compute infrastructure capable of hosting end-customer applications and billed by consumption.”
“Cloud computing refers to the idea of delivering personal (email, word processing, presentations, etc.) and business productivity applications (sales force automation, customer service, accounting, etc.) from centralized servers that share resources like storage, processing and bandwidth more efficiently by a cost factor of at least 5-10x.”
Definizione del (1)
“Cloud computing is a model for enabling ubiquitous, convenient, on-demand network access to a shared pool
of configurable computing resources (e.g., networks, servers, storage, applications, and services) that can
be rapidly provisioned and released with minimal management effort or service provider interaction.”
Fonte: The NIST definition of Cloud Computing http://nvlpubs.nist.gov/nistpubs/Legacy/SP/nistspecialpublication800-145.pdf
On-demand self-service. A consumer can unilaterally provision computing capabilities, such as server time and network storage, as needed automatically without requiring human interaction with each service provider.
Broad network access. Capabilities are available over the network and accessed through standard mechanisms that promote use by heterogeneous thin or thick client platforms (e.g., mobile phones, tablets, laptops, and workstations).
Resource pooling. The provider’s computing resources are pooled to serve multiple consumers using a multi-tenant model, with different physical and virtual resources dynamically assigned and reassigned according to consumer demand. [...]
Fonte: The NIST definition of Cloud Computing http://nvlpubs.nist.gov/nistpubs/Legacy/SP/nistspecialpublication800-145.pdf
Definizione del (2)
Rapid elasticity. Capabilities can be elastically provisioned and released, in some cases automatically, to scale rapidly outward and inward commensurate with demand. To the consumer, the capabilities available for provisioning often appear to be unlimited and can be appropriated in any quantity at any time.
Measured service. Cloud systems automatically control and optimize resource use by leveraging a metering capability at some level of abstraction appropriate to the type of service (e.g., storage, processing, bandwidth, and active user accounts). Resource usage can be monitored, controlled, and reported, providing transparency for both the provider and consumer of the utilized service.
Fonte: The NIST definition of Cloud Computing http://nvlpubs.nist.gov/nistpubs/Legacy/SP/nistspecialpublication800-145.pdf
Definizione del (3)
3. Gli attori
Gli attori
● cloud provider: rende il servizio utilizzabile alle parti terze interessate;
In questo modello è possibile individuare cinque attori principali:
cloud carrier: intermediario che fornisce la connettività ed il trasporto di servizi cloud tra consumer e provider.
cloud consumer: soggetto che utilizza i servizi di cloud computing, dopo la sottoscrizione di un contratto con il cloud provider;
cloud auditor: valuta i servizi erogati da un cloud provider (controlli per la sicurezza, impatto sulla privacy, prestazioni, etc.);
cloud broker: il cloud consumer può richiedere servizi cloud attraverso un cloud broker, invece di contattare direttamente il provider;
http://www.agid.gov.it/sites/default/files/documenti_indirizzo/raccomandazioni_cloud_e_pa_-_2.0_0.pdf
Il modello concettuale di riferimento
http://www.agid.gov.it/sites/default/files/documenti_indirizzo/raccomandazioni_cloud_e_pa_-_2.0_0.pdf
4. I servizi
Cloud services layers: XaaS
I servizi cloud si differenziano per il livello a cui ognuno di essi fornisce accesso all’architettura cloud, all’utente finale.
Infrastructure
SaaS: consume it
1. SaaS → Applicazioni (es. CRM, ERP, e-mail):
Il servizio offerto è un'applicazione software utilizzabile su richiesta (on-demand).
Il fornitore del servizio installa l'applicazione nei propri data center e fornisce agli utenti un’interfaccia per utilizzarla.
● In alcuni casi, i servizi software possono essere implementati dal loro fornitore usando altri servizi cloud di livello inferiore (PaaS o IaaS).
http://www.agid.gov.it/sites/default/files/documenti_indirizzo/raccomandazioni_cloud_e_pa_-_2.0_0.pdf Fonte:
2. PaaS → Customer use programming languages, tools and platforms:
Il fornitore del servizio mette a disposizione dell’utente una interfaccia di programmazione (API) con la quale l’utente possa scrivere applicazioni che interagiscano con il servizio.
PaaS: build on it
• Le specifiche funzionalità offerte dalla API dipendono dal servizio offerto, e la loro esecuzione viene assicurata dal fornitore del servizio.
• Il fornitore può mettere a disposizione dell’utente anche un ambiente di sviluppo (e di testing) per le applicazioni che sfruttano le sue API.
http://www.agid.gov.it/sites/default/files/documenti_indirizzo/raccomandazioni_cloud_e_pa_-_2.0_0.pdf Fonte:
IaaS: migrate to it
3. IaaS → Customer use processing, storage, networks and other computing resources:
Infrastruttura con capacità computazionale, di memorizzazione, e di rete, sulla quale l’utente può installare ed eseguire il software a lui necessario, dal SO alle applicazioni.
http://www.agid.gov.it/sites/default/files/documenti_indirizzo/raccomandazioni_cloud_e_pa_-_2.0_0.pdf Fonte:
• Servizio computazionale: l’utente può richiedere al fornitore di servizi un insieme di macchine virtuali, sulle quali può installare SO ed i software a lui necessari.
• L’utente può richiedere che le macchine virtuali siano connesse tra di loro da una rete virtuale.
IaaS: migrate to it
3. IaaS → Customer use processing, storage, networks, other computing resources:
Le macchine virtuali sono raggiungibili per la loro gestione ed utilizzo tramite l’interfaccia offerta dal fornitore del servizio. → On-demand & self-service
http://www.agid.gov.it/sites/default/files/documenti_indirizzo/raccomandazioni_cloud_e_pa_-_2.0_0.pdf Fonte:
• Servizio di memorizzazione: l’utente può chiedere uno spazio di memorizzazione per caricarvi i suoi dati e, successivamente, può aumentarlo o ridurlo a seconda delle sue esigenze.
SaaS è quello che più si contrappone all’ IT tradizionale: l’utente eroga il servizio senza dover gestire nessuna componente.
IT as a service
Fonte: Microsoft
“The delivery of BPO services that are sourced from the cloud and constructed for multitenancy. Services are often automated, and where human process actors are required, there is no overtly dedicated labor pool per client. The pricing models are consumption-based or subscription-based commercial terms. (...) the BPaaS model is accessed via Internet-based technologies.”
http://www.gartner.com/it-glossary/business-process-as-a-service-bpaas/
BPaaS (Business Process as a Service) sta sopra gli altri tre servizi cloud fondamentali.
BPaaS
lo definisce come:
BPaaS: perché?
1. Un’azienda può selezionare un processo che corrisponda alla politica
aziendale.
2. Può essere usato in molti ambienti applicativi diversi.
3. Questo assicura l’esistenza di un processo coerente e ben definito in tutta
l’organizzazione.
Esistono 3 ragioni pratiche per cui scegliere BPaaS:
→ Infatti BPaaS è un processo applicativo che non è relegato a una singola applicazione.
http://www.gartner.com
BPaaS è service-oriented
La differenza tra i pacchetti tradizionali di applicazioni e BPaaS è che quest’ultimo è
progettato per essere service-oriented, quindi:
● Possiede interfacce ben definite.
● È un servizio standardizzato per essere utilizzato da molte aziende diverse
tra loro. Poiché questi servizi sono ottimizzati per fornire un servizio in
maniera costante, essi sfruttano l’automazione, la standardizzazione e la
ripetibilità nell’uso e nella consegna dei servizi.
http://www.gartner.com
BPaaS: features
http://www.gartner.com
• Un servizio BPaaS deve avere APIs ben definite in modo da poter essere
facilmente collegato ai servizi connessi.
• Deve essere in grado di supportare più lingue e più ambienti di distribuzione
perché un business non può prevedere come saranno strutturati in futuro i suoi
processi.
• Un ambiente BPaaS dev’essere in grado di gestire su ampia scala: da pochi
processi per un paio di clienti a centinaia di processi per centinaia se non migliaia
di clienti.
Esempi di servizi per ciascun layer
Fonte: http://www.infoperte.it/cose-un-cloud/
5. Esempio: AWS
• AWS fornisce “bulding blocks” che si possono assemblare velocemente per supportare virtualmente qualsiasi carico di lavoro.
• Modifiche attuabili in qualsiasi momento (aggiungere/togliere servizi).
• Set completi di applicazioni di alto valore, progettate per lavorare insieme per costruire applicazioni sofisticate
e scalabili.
• Esistono pacchetti preconfezionati come
Fonte: https://aws.amazon.com/it/?nc2=h_lg
https://www.youtube.com/watch?v=mZ5H8sn_2ZI
Cos’è
Regione dell’infrastruttura
Edge/POP Fonte: https://aws.amazon.com/it/?nc2=h_lg
• Collezione di servizi di cloud computing che compongono la piattaforma on demand offerta da Amazon;
• Questi servizi sono operativi in 12 regioni geografiche;
• AWS offre un’ampia gamma di servizi globali di elaborazione, storage, DB, analisi e implementazione, oltre a servizi applicativi, che consentono alle organizzazioni di espandersi più rapidamente, ridurre i costi dell’infrastruttura IT e dimensionare le applicazioni secondo necessità.
I prodotti cloud AWS non è un servizio, ma un’intera classe di servizi offerti ed amministrati tramite una interfaccia comune. L’offerta di AWS comprende sia soluzioni IaaS, sia stack applicativi di tipo PaaS.
Fonte: https://aws.amazon.com/it/?nc2=h_lg
Modalità di tariffazione
«[...] Con AWS paghi solamente i servizi di cui hai bisogno per il tempo necessario, senza impegni contrattuali a lungo termine. I prezzi di AWS sono basati sui singoli servizi, perciò vengono
addebitati solamente i costi per le risorse utilizzate, senza complicazioni quali dipendenze, modelli di licenza o penali per
risoluzioni anticipate [...]»
Fonte: https://aws.amazon.com/it/pricing/?nc2=h_ql_ny_livestream_blu
Fonte: https://aws.amazon.com/it/pricing/?nc2=h_ql_ny_livestream_blu
La filosofia dei prezzi di AWS AWS intende sfruttare un circolo virtuoso:
1. I piani tariffari di AWS basati sul valore riducono la barriera che limita l'adozione del cloud;
2. Senza questa limitazione, il numero di clienti di AWS aumenta;
3. Maggiore è il numero di clienti e quindi l'utilizzo di AWS…
4. Maggiori potranno essere gli investimenti in infrastrutture, ricerca e sviluppo;
5. Sarà perciò possibile realizzare migliori economie di scala, consentendo ad AWS di…
6. Diminuire i costi delle infrastrutture e di trasferire questo vantaggio economico e tecnologico ai clienti.
1
2
3
4
5
6
Calcolo
• Tariffa basata sul tempo di calcolo, all'ora
• Diverse combinazioni di sistema operativo, core, RAM e storage locale
• istanze on demand, dedicate, riservate e Spot
• Sconti per volumi elevati
Trasferimento dati
• Tariffa basata sui GB di dati in uscita, nessun addebito per i dati in entrata
• Tariffa ridotta per i trasferimenti di dati all'interno della stessa regione
• Larghezza di banda accumulata per tutti i servizi
• Piano tariffario a scaglioni
Storage
• Tariffa basata sui GB
• Storage a basso costo e con minor ridondanza
• Opzione di pagamento basato sulle prestazioni per lo storage a blocchi
• Piano tariffario a scaglioni
Indicatori di tariffa
Fonte: https://aws.amazon.com/it/pricing/?nc2=h_ql_ny_livestream_blu
6. Modelli di distribuzione
Modelli di distribuzione del cloud
La cloud infrastructure è di proprietà o in leasing di una sola organizzazione ed è utilizzata esclusivamente dall’organizzazione
La cloud infrastructure è di proprietà di una organizzazione che vende i
servizi cloud al pubblico o ad un gruppo di grandi imprese
L’infrastruttura è una composizione di due o più cloud in
una entità unica, tenute insieme da tecnologie proprietarie tali da
permettere la portabilità dei dati e delle applicazioni
La cloud infrastructure è condivisa da diverse organizzazioni che presentano aspetti comuni (mission, policy, etc.)
Fonte: Fabio Furlani, IBM - Seminario del 16/01/2016
Evoluzione del cloud
Fonte: Northbridge, 2012
Emerging Technology Hype Cycle -
Fonte: Gartner, 2015
7. Dove stiamo andando?
Evolution trend: HYBRID IT
Fonte: Fabio Furlani, IBM - Seminario del 16/01/2016
1
2
The role of the cloud is maturing into the environment for innovation and business value
Fonti: Fabio Furlani, IBM - Seminario del 16/01/2016 http://www.hostingtalk.it/cloud-strategico-per-business-ed-innovazione/ http://www.oxfordeconomics.com/ http://ijbssnet.com/journals/Vol_3_No_1_January_2012/26.pdf
Social Media Search and Sentiment Anaysis
http://robi-twitter-alchemy.mybluemix.net/ https://console.ng.bluemix.net/
1. L’utente cerca una keyword.
2. La nuova applicazione usa i servizi Bluemix per:
: una piattaforma di Digital Innovation à Risorse per sviluppare, distribuire e gestire apps sulla Piattaforma Cloud IBM.
• Cercare su Twitter con il servizio Insight per Twitter;
• Analizzare il contenuto dei Tweet con Alchemy Service.
3. L’applicazione ottiene i dati da Bluemix e li mostra all’interno di una Dashboard.
Dove stiamo andando?
The new value proposition for IT
Fonte: Fabio Furlani, IBM - Seminario del 16/01/2016
IT is going to a major shift
• Le Open technologies, migliorano l’interoperabilità e i processi accelerati stanno cambiando il modo di operare nelle aziende;
• I cicli di sviluppo compressi stanno
migliorando l’agilità del business, ma richiedono specifiche skills e tools;
• Le offerte di tecnologie dinamiche
consentono ai clienti di progettare soluzioni che incontrano al meglio i loro bisogni di business.
Pay-per-use
Fonte: Fabio Furlani, IBM - Seminario del 16/01/2016
Pay-per-use: definizione
● Pagamento per utilizzo, invece di dimensionare l’infrastruttura sul picco di calcolo.
● Sovra-dimensionamento → sotto-utilizzazione.
“In a pay-per-use business model, use of a product or service is metered, and customers are charged when they use the service.”
http://www.ce.uniroma2.it/courses/sd0910/lucidi/Cloud.pdf
● Quando la distribuzione del servizio e il suo pagamento sono semplici e veloci;
● Quando il servizio può essere effettivamente misurato:
○ Vengono eliminati i costi di licenza iniziale, di installazione e di mantenimento,
tipici dei metodi tradizionali.
○ I sistemi di fatturazione e i consensi devono essere semplici da stilare e da
comunicare.
○ I fornitori dei servizi preferiscono il pay-per-use perchè il valore del rapporto è molto
chiaro all’utente e quindi essi sono in grado di dare priorità alle features e allo
sviluppo di servizi basati sui bisogni effettivi espressi dall’utente.
https://www.reasonstreet.co/business-model-pay-per-use/
Pay-per-use: quando funziona?
• Abbassamento delle barriere di acquisizione dell’utente → Grazie costi di avvio ai bassi (o nulli), le
aziende sono portate a con più facilità ad iniziare a testare e utilizzare il servizio cloud. I clienti - i quali non
hanno l’obbligo di stipulare un contratto con il provider per poter usufruire del servizio - aumentano o
diminuiscono l’utilizzo del servizio sulla base della reale necessità dell’azienda.
https://www.reasonstreet.co/business-model-pay-per-use/
Pay-per-use: vantaggi
• Data-driven customer learning → La modalità di pagamento pay-per-use fornisce al provider dei servizi, ulteriori informazioni
su come gli utenti utilizzano e apprezzano i loro prodotti. E’ possibile ottenere un feedback importante per perfezionare le
tariffe e il confezionamento dei servizi al fine di aumentare i guadagni.
8. Problematiche e riflessioni
“Cloud computing is a trap” «Personalmente non credo che il cloud computing sia un male
assoluto, ma allo stesso tempo non mi sento di affermare che si tratti di un bene. Purtroppo alcuni modi di usare la Rete e le risorse informatiche in generale non sono corretti, perché impoveriscono
la nostra libertà. Fondamentalmente con il cloud computing fai qualcosa che potresti benissimo fare sul tuo stesso computer, con
lo svantaggio che invii i tuoi dati su un sistema che non ti appartiene, dando la possibilità a sconosciuti di sapere esattamente quello che tu stai cercando di fare. Insomma, dico solo che il cloud
computing limita, e non poco, la nostra libertà, soprattutto in termini di sicurezza e privacy.»
Richard Stallman
Pro & Contro
Problemi del cloud computing
L’11° report annuale mondiale sulla sicurezza delle infrastrutture redatto da
Arbor Networks illustra come il più grande attacco DDoS nel 2015 abbia
sfruttato un traffico pari a circa 500 Gbps.
https://www.arbornetworks.com/blog/insight/ddos-attacks-the-necessity-of-multi-layered-defense/ https://www.arbornetworks.com/images/documents/WISR2016_EN_Web.pdf
1. LA SICUREZZA
Il settore dell’healthcare è uno dei migliori esempi di come la perdita dei dati sia
estremamente costosa.
Un recente report proposto da Health Information Trust Alliance (HITRUST) offre uno
sguardo di insieme sul problema della perdita dati in ambito sanitario:
• 495 di violazioni totali;
• 12 milioni di record andati persi;
• 27 milioni di dollari → costo della perdita media;
• 78 giorni → tempo necessario per identificare il problema che ha causato la perdita;
• 31 giorni → tempo totale per notificare il problema ai settori interessati.
A questo, si aggiunge il fatto che molte organizzazioni non hanno un sistema di Data Loss Prevention (DLP) implementato.
https://www.arbornetworks.com/blog/insight/ddos-attacks-the-necessity-of-multi-layered-defense/ https://www.arbornetworks.com/images/documents/WISR2016_EN_Web.pdf
Problemi del cloud computing
2. LA PERDITA DEI DATI (DATALOSS)
Nessuna infrastruttura IT è garantita al
100% da disastri o discontinuità operative.
Un esempio è la tempesta del giugno del
2012 che si è abbattuta su un data center
di AWS, lasciando alcuni dei più grandi
http://www.cloudtalk.it/problemi-cloud-computing-tre-parole/ http://www.datacenterknowledge.com/archives/2012/06/21/aws-outage/ http://iwgcr.org/wp-content/uploads/2013/06/IWGCR-Paris.Ranking-003.2-en.pdf http://www.networkworld.com/article/3020235/cloud-computing/and-the-cloud-provider-with-the-best-uptime-in-2015-is.html
Un recente studio condotto da International Working Group on Cloud Computing Resiliency, riporta circa 568 ore di
downtime per 13 dei più grandi provider cloud del mondo, con un costo per i clienti pari a circa 72 milioni di dollari.
clienti cloud-centrici come Instagram, Netflix e Pinterest improduttivi per circa 6 ore.
Problemi del cloud computing
3. I DOWNTIME
Fonti di variabilità (1)
Casualità. Gli utenti controllano la posta elettronica in momenti diversi.
● Per rispettare i contratti di servizio, i buffer di capacità devono essere progettati tenendo conto di una certa probabilità che molte persone eseguano attività specifiche contemporaneamente.
● Se i server sono raggruppati in pool, la variabilità può essere ridotta.
http://www.agid.gov.it/sites/default/files/documenti_indirizzo/raccomandazioni_cloud_e_pa_-_2.0_0.pdf Fonte:
Modelli orari. Nel comportamento degli utenti sono presenti cicli ricorrenti quotidiani: ● i servizi per i consumatori tendono a raggiungere i picchi alla sera,
● i servizi per i luoghi di lavoro registrano picchi durante la giornata lavorativa. → La capacità deve essere progettata tenendo conto di tali picchi giornalieri e dei momenti in cui il servizio registrerà uno scarso utilizzo. Questa variabilità può essere bilanciata: ● eseguendo lo stesso carico di lavoro per più fusi orari sugli stessi server ● eseguendo carichi di lavoro con modelli orari complementari (per esempio i servizi per i consumatori e i servizi
per le aziende) sugli stessi server.
http://www.agid.gov.it/sites/default/files/documenti_indirizzo/raccomandazioni_cloud_e_pa_-_2.0_0.pdf Fonte:
Fonti di variabilità (2)
Variabilità specifiche del settore. Alcune variabilità dipendono dalle dinamiche di settore. ● Tipicamente, i rivenditori registrano picchi durante i periodi di maggiori acquisti, mentre le società contabili USA registrano un picco prima del 15 aprile, scadenza di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Esistono diversi tipi di variabilità di settore: ● Alcune sono ricorrenti e prevedibili (es. il periodo della dichiarazione dei redditi o i Giochi Olimpici); ● altre sono imprevedibili (es. le notizie del giorno).
Il risultato comune è che è necessario garantire la capacità per il periodo di picco previsto, più un margine di errore.
http://www.agid.gov.it/sites/default/files/documenti_indirizzo/raccomandazioni_cloud_e_pa_-_2.0_0.pdf Fonte:
Fonti di variabilità (3)
Variabilità di utilizzo delle risorse. Le risorse di elaborazione, archiviazione e I/O vengono in genere acquistate insieme: un server contiene una certa quantità di potenza di elaborazione (CPU), archiviazione e I/O.
• Alcuni carichi di lavoro utilizzano molta CPU, ma poco spazio di archiviazione o I/O; • Altri tendono a utilizzare molto spazio di archiviazione, ma poca CPU.
E’ possibile controllare la capacità acquistando server ottimizzati per fornire CPU o spazio di archiviazione, ma in questo modo si risolve solo in parte il problema, in quanto la flessibilità risulta ridotta. Inoltre, la soluzione potrebbe non essere economica dal punto di vista della capacità. Questa variabilità comporterà la presenza di risorse inutilizzate, a meno che non si applichi la diversificazione dei carichi di lavoro eseguendo carichi di lavoro con profili di risorse complementari.
http://www.agid.gov.it/sites/default/files/documenti_indirizzo/raccomandazioni_cloud_e_pa_-_2.0_0.pdf Fonte:
Fonti di variabilità (4)
9. La virtualizzazione
Cloud Computing & Virtualizzazione
Il Cloud Computing è la capacità di rendere disponibili risorse e/o servizi su richiesta.
La virtualizzazione come tecnologia alla base dell’offerta del servizio:
→ Fornisce modelli di distribuzione delle applicazioni in modalità self-service e on demand.
Server tradizionale
PRO
• Facile da concettualizzare
• Facile da mettere a disposizione
• Facile da backuppare
• Virtualmente ogni applicazione/servizio può girare su questo tipo di setup
CONTRO
• Hardware costoso da acquistare e mantenere
• Non molto scalabile
• Difficile da replicare
• Ridondanza difficile da implementare
• Vulnerabile alle interruzioni hardware
• In molti casi, CPU sotto utilizzata
Fonte: Fabio Furlani, IBM - Seminario del 16/01/2016
Il concetto della virtualizzazione
Cos’è la virtualizzazione?
Virtualizzazione: framework o metodologia che consiste nella suddivisione delle risorse di un computer in ambienti di esecuzione multipli, per mezzo di:
• partizionamento hardware e software
• time sharing
• simulazione, emulazione
• Etc.
Le macchine virtuali consentono di far girare simultaneamente, sulla stessa macchina, sistemi operativi multipli.
Il ruolo della virtualizzazione nei Sistemi Distribuiti
(a) General organization between a program, interface and system.
(b) General organization of virtualizing sistem A on top of system B.
Perché la virtualizzazione?
• La virtualizzazione rende possibile l’incapsulamento di un’applicazione nella sua macchina virtuale;
• Questo approccio supporta portabilità: un’applicazione o server può girare su piattaforme eterogenee a patto che ci sia un livello cuscinetto (ad esempio, VMM).
• Garantisce sicurezza attraverso l’isolamento delle risorse.
PVM e VMM
Esistono due tipi di virtualizzazione:
1. Process Virtual Machine: virtualizzazione attraverso interpretazione o emulazione. Fatta solo per un processo
2. Virtual Machine Monitor: fornisce una VM a differenti programmi simultaneamente, come se CPU multiple stessero operando sulla stessa piattaforma. Le applicazioni sono isolate ed eventuali errori/bug colpiscono una singola VM.
Virtual Machine Monitor
• VMM: forte controllo sui sistemi operativi ospiti, che girano su una VM usando le risorse hardware;
• Mediazione totale di tutte le interazioni tra le macchine virtuali e l’hardware sottostante. VMM permette grande isolamento tra le VMs e supporta il multiplexing di molte macchine virtuali su una singola piattaforma hardware;
• Aumento di affidabilità e sicurezza.
Virtual server concept
PRO
• Resource pooling
• Altamente ridondante
• Ottimizzazione delle risorse hardware: “Fai di più con meno!”
• Implementazione rapida di nuovi server
• Riconfigurabile mentre i servizi girano
CONTRO
• Leggermente più difficile da concettualizzare
• Leggermente più costoso (bisogna comprare hardware, OS, apps e il layer di astrazione)
10. Conclusioni e sviluppi futuri
Conclusioni
Il Cloud Computing, se sfruttato in maniera opportuna, può dare significativi benefici, a patto che si tengano ben presente alcuni punti:
• L’utilizzo di un’infrastruttura cloud richiede modifiche nell’organizzazione aziendale e/o nel reparto IT (cambio di procedure, richiesta di nuove conoscenze, etc.);
• Bisogna studiare la documentazione messa a disposizione del provider scelto e comprendere le tecnologie che sono alla base della sua infrastruttura: solo in questo modo sarà possibile sfruttarne appieno i vantaggi;
• È caldamente consigliato formulare e mantenere aggiornata una “exit strategy” nel caso in cui si renda necessario cambiare provider;
• Si deve cercare di scegliere il provider che implementa quanti più standard open sia possibile.
• Bisogna comprendere a quali rischi si va incontro, soppesando con estrema attenzione i possibili vantaggi e svantaggi per la propria azienda;
Il futuro prossimo: Cloud e IoT
https://www.youtube.com/watch?v=6Cf7IL_eZ38 Il Cloud consente una completa virtualizzazione e scalabilità delle infrastrutture e dei servizi IT. L’Internet delle cose (IoT) consente di connettere alla “rete” potenzialmente qualsiasi tipo di oggetto: automobili, sensori ambientali, telecamere, elettrodomestici, impianti industriali, etichette intelligenti ecc. Per le aziende, l’unione di Mobile, Cloud e IoT costituisce un’incredibile occasione per creare nuove opportunità di business a costo contenuto e con un potenziale enorme. IoT non significa solo infrastruttura tecnologica, quindi hardware, software e cloud, ma anche nuovi modelli aziendali e nuovi servizi generati dall’interconnessione di dispositivi e macchine intelligenti. Fonti:
http://www.smau.it/milano14/schedules/mobile-cloud-internet-of-things-iot-nuove-opportunita-di-business/ http://www.rfidglobal.it/soluzioni-rfid/internet-of-things-cloud/
Grazie per l’attenzione
Informatica per l’Organizzazione
Prof. Giorgio De Michelis
Laudiano Marta e Patti Marco
Martedì 31 maggio 2016