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Il segreto della Cattedrale In collegamento radio con il Vescovo, da S. Bernardino in Crema, con le parrocchie e con le case Diretta audio e video su www.livestream.com/antenna5crema Diretta radiofonica su radio Antenna 5 FM 87.800 Tre sere di esercizi spirituali al popolo predicati da S.E. Mons. Oscar Cantoni dalla chiesa di S. Bernardino in Crema alle parrocchie e nelle case Ore 21 - 22.15 Martedì 18 marzo Mercoledì 19 marzo Giovedì 20 marzo Diocesi di Crema

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Il segreto della Cattedrale

In collegamento radio con il Vescovo,da S. Bernardino in Crema, con le parrocchie e con le caseDiretta audio e video su www.livestream.com/antenna5cremaDiretta radiofonica su radio Antenna 5 FM 87.800

Tre sere di esercizi spiritualial popolo predicati da

S.E. Mons. Oscar Cantoni

dalla chiesa di S. Bernardino

in Crema

alle parrocchie e nelle case

Ore 21 - 22.15

Martedì 18 marzo

Mercoledì 19 marzo

Giovedì 20 marzo

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Diocesi di Crema

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CENTRO EDITORIALE CREMASCO

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Finito di stampare marzo 2014 presso Fantigrafica srl - Cremona

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Introduzione

In questo tempo quaresimale, il Vescovo convoca nella chie-sa di San Bernardino in città, e nelle varie Chiese parrocchiali collegate via radio, tutti i fedeli della diocesi per un’esperienza comunitaria di riflessione e di preghiera. Il mezzo radiofonico consente anche di entrare nelle case di tante persone ammala-te e anziane. Il filo conduttore di queste sere si ispira alla ormai prossima ria-pertura della nostra cattedrale oggetto della Lettera Pietre vive, tempio dello Spirito con la quale il vescovo Oscar ci ha offerto una riflessione sul senso della casa di Dio tra le case degli uomini.«La riapertura della nostra chiesa madre – scrive il Vescovo - ci permette di riflettere su come essa sia il segno visibile di una fede secolare che è presente nella nostra terra, trasmessa di generazione in generazione, e che ha dato una forte impronta alla società cremasca.La Cattedrale è un invito a fare memoria: le sue mura antiche ci ricordano una storia di fede e di testimonianza; la sua bellezza e la sua maestosità ci rivelano come la Chiesa di Crema ha saputo offrire al suo Signore un’architettura nobile e solenne, capace di sfidare il tempo e segno di fede incrollabile. Questa Cattedrale ci ricorda cosa accade quando Dio e uomo lavorano insieme: sono capaci di opere grandi!».

La gioia di riappropriarcidella cattedrale

Prima sera - Luca 19,1 - 10

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Il canto, apre il nostro incontro e ci introduce alla preghiera.

Canto SANTA CHIESA DI DIO

1. Santa Chiesa di Dio, che cammini nel tempo, il Signore ti guida, Egli è sempre con te.

Rit.: Cristo vive nel cielo nella gloria dei santi; Cristo vive nell’uomo e cammina con noi per le strade del mondo verso l’eternità.

2. Nella casa del Padre, inondata di gioia, celebriamo la gloria del suo figlio Gesù.

3 Salga in cielo la lode, al Signore del mondo; scenda in terra l’amore, regni la carità.

5. Per la pace del mondo invochiamo il Signore, per chi soffre e muore invochiamo pietà.

6. Alla Vergine Santa eleviamo la lode: è la madre di Dio, che ci dona Gesù.

7. Gloria al Padre che crea, gloria al Figlio che salva; e allo Spirito Santo, fonte di carità.

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Saluto del Vescovo

Il saluto e il benvenuto del Vescovo per tutti i presenti in cattedralee per tutti coloro che seguono questo momento,

nelle chiese o nelle case, tramite Radio Antenna 5.

Vescovo Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.Tutti Amen.Vescovo La pace sia con voi.Tutti E con il tuo spirito.

Vescovo O Padre, che dall’Agnello immolato sulla croce fai scaturire le sorgenti dell’acqua viva. Gloria a te, Signore!Tutti Gloria a te, Signore.

Vescovo O Cristo, che rinnovi la giovinezza della Chiesa nel lavacro dell’acqua con la parola della vita. Gloria a te, Signore! Tutti Gloria a te, Signore.

Vescovo O Spirito, che dalle acque del Battesimo ci fai riemergere come primizia dell’umanità nuova. Gloria a te, Signore!Tutti Gloria a te, Signore.

Vescovo Dio onnipotente, che nei santi segni della nostra fede rinnovi i prodigi della creazione e della redenzione, benedici questi tuoi figli che si apprestano a vivere questi esercizi spirituali perché rinnovando la grazia del loro battesimo, siano annunciatori e testimoni della Pasqua, che sempre si rinnova nella tua Chiesa. Per Cristo nostro Signore.Tutti Amen.

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Il Vescovo introduce l’Invocazione allo Spirito Santo.

Fratelli, il Signore ci ha radunati per prepararci interiormente alla riapertura della nostra cattedrale. Per questo ora lo pre-ghiamo: manda su di noi lo Spirito Santo, affinché ci dia un cuo-re capace di comprendere il significato della presenza della sua casa in mezzo al suo popolo e di introdurci alla pienezza della verità.

VIENI, SPIRITO DI CRISTO

Vieni, vieni, Spirito d’amore,ad insegnare le cose di Dio.Vieni, vieni, Spirito di pace,a suggerir le cose che Lui ha detto a noi.

Noi t’invochiamo, Spirito di Cristo,vieni Tu dentro di noi.Cambia i nostri occhi,fa’ che noi vediamo la bontà di Dio per noi.Vieni, o Spirito, dai quattro ventie soffia su chi non ha la vita.

Vieni, o Spirito, e soffia su di noi,perché anche noi riviviamo.Insegnaci a sperare, insegnaci ad amare,insegnaci a lodare Iddio.Insegnaci a pregare,insegnaci la vita, insegnaci Tu l’unità.

Ci possiamo sedere. Introduciamo il tema di questa prima sera: la gioia di riappropriarci della cattedrale. Ascoltiamo un passo dell’omelia che l’allora

Card. Giovanni Battista Montini, futuro papa Paolo VI, pronunciò il 26 apri-le 1959 per la riapertura della cattedrale dopo i restauri avvenuti negli anni

precedenti. Il testo presenta ancora una viva attualità.

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Il segreto della cattedrale

Salutiamo la Chiesa di Crema! Salutiamola in questa sua ringio-vanita Cattedrale, salutiamola nel suo degno Pastore, il Vesco-vo, che ha saputo condurre a così buon termine questi delicati e rigeneratori restauri; salutiamola nel suo Clero, che vediamo qui tutto raccolto e sappiamo fervoroso e concorde; salutiamola nel suo popolo, fedele alle sue tradizioni religiose e civili, labo-rioso ed onesto, che qui trova il più insigne monumento della sua storia e l’affermazione della sua fede e della sua cultura! Salutiamola nel nome della Vergine Santissima, anche qui par-ticolarmente venerata; salutiamola nel nome degli angeli che vegliano su questa Chiesa; salutiamola nel nome dei Santi a qui venerati e dei quali conserva le sacre reliquie; salutiamola nel ricordo delle generazioni cristiane, che per secoli si sono qui succedute e che qui hanno professato la loro fede, qui hanno pregato, qui hanno dato un senso religioso alla vita. Salutare vuol dire augurare, come faceva san Paolo, la grazia, il gaudio, la pace, la carità, i doni dello Spirito. E mi pare che que-sto scambio di voti spirituali ci metta subito nello stato d’animo migliore per entrare in questo sacro edificio, per contemplarne le linee austere e maestose, per respirarne l’atmosfera miste-riosa. La sinfonia delle anime si addice a questi spazi silenzio-si e la soavità dei sentimenti alla gravità di queste costruzioni poderose. Ed abbiamo bisogno di ciò; di sintonizzare le nostre anime al luogo, dove siamo; e quasi di venire in dialogo con que-ste mura. Nessun edificio esercita fascino uguale. Esso è così penetran-te e commovente che sentiamo un successivo bisogno di dar-ci qualche spiegazione. Che cosa costituisce l’attrattiva d’una Cattedrale? Che cosa costituisce la suggestione di questa Cat-tedrale? La novità dei lavori? Sì. La grandiosità delle dimensio-ni? Oh, Certo! È soprattutto la storia, che qui ha stampato nelle pietre una sua pagina stupenda, e per chi sa decifrarla ha cento

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racconti da narrare, i racconti favolosi del Medio Evo, tutti pieni di Santi e di guerrieri, di signori potenti e di popolani industriosi, di devozioni tenerissime e di crudeltà sanguinarie. Questo, però, non è solo un documento di storia passata; vi è qualche cosa di diverso e di eterno; vi è un canto perenne, un’e-spressione presente, vi è una bellezza! Vi è l’arte! Qui vi sono evidenti i due caratteri che costituiscono la bellezza d’un edi-ficio, la forza, la grazia. E qui sono insieme evidenti e nascosti tanti altri elementi, proprio dello stile romanico-lombardo, che illumina una delle più belle pagine della nostra cultura cristia-no-latina medioevale.

Oggi devo fermarmi a casa tua (Luca 19,1-10)

Gesù entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a cau-sa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avan-ti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: “È entrato in casa di un peccatore!”. Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: “Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, resti-tuisco quattro volte tanto”. Gesù gli rispose: “Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”.

Vi è ora spazio per una breve riflessione personale accompagnata dal suono dell’organo.

Ci disponiamo ad una risposta orante al tema di questa prima serata.Ci alziamo.

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Dal Salmo 122

Rit.: Andiamo con gioia alla casa del Signore

Quale gioia, quando mi dissero:“Andremo alla casa del Signore!.

Già sono fermi i nostri piedialle tue porte, Gerusalemme!

Gerusalemme è costruitacome città unita e compatta.

È là che salgono le tribù, le tribù del Signore,secondo la legge d’Israele, per lodare il nome del Signore.

Là sono posti i troni del giudizio,i troni della casa di Davide.

Chiedete pace per Gerusalemme:vivano sicuri quelli che ti amano;

sia pace nelle tue mura,sicurezza nei tuoi palazzi.

Per i miei fratelli e i miei amiciio dirò: “Su te sia pace!”.

Per la casa del Signore nostro Dio,chiederò per te il bene.

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Giovanni Paolo II nella Lettera apostolica Pastores gregis, presenta il rappor-to tra la cattedrale e il ministero del vescovo. Il riferimento al significato della cattedra episcopale ci orienta alla ormai prossima inaugurazione del presbite-

rio rinnovato nei segni particolari dell’ambone e della cattedra.

Dalla Lettera apostolica Pastores gregis (16 ottobre 2003) di Giovanni Paolo II, n.34

L’importanza della chiesa cattedrale

Il Vescovo, pur esercitando il suo ministero di santificazione in tutta la Diocesi, ha come suo punto focale la chiesa cattedrale, che è come la chiesa madre e il centro di convergenza della Chiesa particolare.La cattedrale, difatti, è il luogo dove il Vescovo ha la sua Catte-dra, da cui educa e fa crescere il suo popolo mediante la predi-cazione e presiede le principali celebrazioni dell’anno liturgicoe dei Sacramenti. Proprio quando è assiso sulla sua Cattedra, un Vescovo si mostra di fronte all’assemblea dei fedeli come co-lui che presiede in loco Dei Patris; ed è per questo che, secondo un’antichissima tradizione propria dell’Oriente e dell’Occidente, soltanto il Vescovo si può assidere sulla Cattedra episcopale. La presenza di questa Cattedra, appunto, fa della chiesa cattedrale il centro spaziale e spirituale di unità e di comunione per il pre-sbiterio diocesano e per tutto il Popolo santo di Dio.In proposito, non può essere dimenticato l’insegnamento del Concilio Vaticano II circa la massima importanza che tutti de-vono riconoscere « alla vita liturgica della Diocesi che si svolge intorno al Vescovo, principalmente nella chiesa cattedrale: con-vinti che la principale manifestazione della Chiesa si ha nella partecipazione piena e attiva di tutto il Popolo santo di Dio alle medesime celebrazioni liturgiche, soprattutto alla medesima Eucaristia, alla medesima preghiera, al medesimo altare, cui presiede il Vescovo circondato dal suo presbiterio e dai mini-

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stri». Nella cattedrale, dunque, dove si realizza il momento più alto della vita della Chiesa, si compie pure l’atto più eccelso e sacro del munus sanctificandi del Vescovo, che comporta insie-me, come la liturgia stessa che egli presiede, la santificazione delle persone, il culto e la gloria di Dio.

Preghiera corale

Ci alziamo per elevare una preghiera di invocazione e di lode.Alle introduzioni del solista, rispondiamo tutti insieme.

Lettore Signore, Tu ci hai dato la gioia di costruirti fra le nostre case una dimora,Tutti dove continui a colmare di favori la tua famiglia pellegrina sulla terra.

Lettore In questo luogo ci offri il segno e lo strumento della nostra unione con te,Tutti in esso tu ci edifichi come tempio vivo.

Lettore Qui ci raduni e ci fai crescere come corpo del Signore che è la tua Chiesa diffusa nel mondo.Tutti Fa, o Signore, che essa raggiunga la sua pienezza nella visione di pace della città celeste, la santa Gerusalemme. Amen!

Ci disponiamo all’ascolto della Meditazione del Vescovo. Ci sediamo.

Omelia del Vescovo

Vi è ora spazio per una breve riflessione personaleaccompagnata dal suono dell’organo.

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Preghiera di intercessione

Ci alziamo per elevare al Padre la Preghiera di intercessione. Dopo l’introdu-zione del Vescovo, alterniamo la nostra voce a quella del solista.

Invocazioni

Vescovo Fratelli carissimi, noi siamo pietre vive edificate in tempio spirituale sulla pietra eletta che è Cristo.

Lettore Diciamo insieme: Santifica la tua Chiesa, Signore.

Padre santo, mistico agricoltore, purifica, custodisci e rendi feconda la tua vigna, perché con la tua benedizione si estenda su tutta la terra. /R.

Pastore eterno, proteggi e moltiplica il tuo gregge, che è la Chiesa,fa’ che tutti i popoli si raccolgano in un solo ovile e sotto un solo pastore. /R.

Divino seminatore, semina la parola di vita eterna nel tuo campo, che è il mondo, perché produca il cento per uno per la messe del tuo regno. /R.

Sapiente costruttore, mantieni compatta la tua casa e santifica la famiglia radunata nel tuo nome, perché risplenda a tutti, come nuova Gerusalemme, la Sposa santa del tuo Figlio. /R.

Vescovo E ora rivolgiamo al Padre celeste, in canto, la preghiera del Padre nostro, che compendia tutta la nostra preghiera cristiana

Padre nostro.

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Vescovo O Dio, che con pietre vive e scelte prepari il tempio della tua gloria, effondi sulla Chiesa il tuo santo Spirito, perché edifichi il popolo dei credenti che formerà la Gerusalem-me del cielo. Per il nostro Signore …

Tutti Amen!

Ancora, il Vescovo ci offre un ultima breve provocazione che per ciascuno vale come sintesi di questa prima sera e come suggerimento di impegno personale.

Al temine concluderemo con la preghiera a Mariacomposta dal Vescovo Oscar e con la sua benedizione.

PREGHIERA A MARIA, MADRE DELLA CHIESA

1 coro O Maria, assunta in cielo, Madre di Cristo, modello della fede e della piena rispondenza a ogni invito di Dio:

2 coro Tu che fosti acclamata “Madre della Chiesa”, cioè di tutto il popolo di Dio,

1 coro vigila con premura materna su questo tuo popolo che ti acclama e ti invoca.

2 coro Custodisci e rafforza la fede ricevuta da coloro che ci hanno preceduto

1 coro e fa’ che anche noi possiamo trasmettere questo prezioso e irrinunciabile dono alle generazioni che verranno.

2 coro Tu, o Madre, che nella tua vita terrena hai realizzato la perfetta figura del discepolo di Cristo, così da essere riconosciuta “beata perché hai creduto” (cfr Lc 1,45)

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1 coro vigila come sentinella sulla nostra Chiesa di Crema

2 coro perché rafforzi la fede in Cristo, tuo Figlio, unico Salvatore del mondo, il solo capace di ottenerci una vita pienamente riuscita.

Amen.

Benedizione.

Canto finale GLORIA A TE CRISTO GESÙ Inno del Giubileo (Anno 2000)

Rit.: Gloria a te, Cristo Gesù, oggi e sempre Tu regnerai! Gloria a te! Presto verrai: sei speranza solo Tu!

1. Sia lode a te! Cuore di Dio, con il tuo Sangue lavi ogni colpa: torna a sperare l’uomo che muore. Solo in te pace e unità! Amen! Maranatha!

2. Sia lode a te! Vita del mondo, umile servo fino alla morte, doni alla storia nuovo futuro. Solo in te pace e unità! Amen! Maranatha!

3. Sia lode a te! Pietra angolare, seme nascosto, luce nel buio: in nessun altro il mondo si salva. Solo in te pace e unità! Amen! Maranatha!

4. Sia lode a te! Grande pastore, guidi il tuo gregge alle sorgenti e lo ristori con l’acqua viva. Solo in te pace e unità! Amen! Maranatha

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Introduzione

In questa seconda sera di Esercizi spirituali sviluppiamo un ul-teriore aspetto del tema della cattedrale: essa è il segno dell’u-nità della Chiesa diocesana. La cattedrale è luogo di preghiera e di perdono; è la casa di tutti, luogo aperto a chi cerca Dio. Scri-ve il Vescovo Oscar nella sua Lettera pastorale: «La cattedrale è madre di tutte le comunità parrocchiali. È il segno visibile di comunione e di unità, centro di convergenza della Chiesa par-ticolare, per l’evangelizzazione e l’intera azione pastorale. Le parrocchie, cellule preziose ed essenziali, sono parte viva di un unico corpo, la diocesi. La parrocchia è prolungamento di que-sto luogo di comunione che è la cattedrale mantenendosi in una piena ed effettiva comunione di intenti con il Vescovo nel campo liturgico, disciplinare e pastorale» (Pietre vive, tempio dello Spiri-to, 16). Lasciamo che la Parola di Dio ci interroghi in profondità e rendiamoci attenti a quanto ci proporrà la riflessione del vesco-vo. Il canto apre il nostro incontro e ci introduce alla preghiera.

Canto UN SOLO SPIRITO

Rit.: Un solo Spirito, un solo battesimo, un solo Signore: Gesù! Nel segno dell’amore tu sei con noi, nel nome tuo viviamo fratelli: nel cuore la speranza che tu ci dai, la fede che ci unisce cantiamo!

Dio ci chiama all’unitàDiversi carismi in comunione

Seconda sera - Giovanni 4,5 - 26

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1. Io sono la vite e voi i tralci miei: il tralcio che in me non vive sfiorirà, ma se rimanete in me, il Padre mio vi darà la forza di una vite che non muore mai.

2. Io sono la vera vite e la verità: amici vi chiamo, e sempre sto con voi; chi annuncia al fratello suo la fede nel nome mio, davanti al Padre io lo riconoscerò.

3. Lo Spirito Santo in voi parlerà di me; dovunque c’è un uomo al mondo sono Io; ognuno che crede in me fratello vostro sarà: nel segno del battesimo rinascerà.

Il saluto e il benvenuto del Vescovo per tutti i presenti in cattedralee per tutti coloro che, nelle chiese e nelle case,

seguono questo momento tramite Radio Antenna 5.

Saluto del Vescovo

Vescovo Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voiTutti E con il tuo spirito.

Vescovo Sia benedetto Dio Padre, che ha tanto amato il mondo da mandare a noi, nella pienezza dei tempi, il tuo unico Figlio come salvatore.Tutti Sia benedetto.

Vescovo Sia benedetto Gesù Cristo, che per attuare il tuo disegno di redenzione del Padre si consegnò volontariamente alla morte, e risorgendo distrusse la morte e rinnovò la vita.Tutti Sia benedetto.

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Vescovo Sia benedetto lo Spirito Santo, che Cristo ci ha donato perché non vivessimo più per noi stessi ma per lui che è morto e risorto per noi.Tutti Sia benedetto.

Il Vescovo introduce l’Invocazione allo Spirito Santo.

Fratelli, chiediamo che si rinnovino per noi i giorni dell’antica Pen-tecoste, quando scese sulla Chiesa radunata in preghiera lo Spi-rito consolatore. Egli apra le nostre menti all’ascolto, guarisca i nostri cuori, ci introduca alla verità, rinvigorisce in noi la carità.

VIENI, SANTO SPIRITO

Rit.: Vieni, Santo Spirito, Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli, accendi il fuoco del tuo amor.

1. Ovunque sei presente, Spirito di Dio, in tutto ciò che vive infondi la tua forza, tu sei parola vera, fonte di speranza e guida al nostro cuore. /R.

2. Tu vivi in ogni uomo, Spirito di Dio, in chi di giorno in giorno lotta per il pane, in chi senza paura cerca la giustizia e vive nella pace. /R.

3. Da te noi siamo uniti, Spirito di Dio, per essere nel mondo segno dell’amore col quale ci ha salvati dall’odio e dalla morte in Cristo nostro amico. /R.

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4. Sostieni in noi la fede, Spirito di Dio, e rendi il nostro amore fermento genuino per dare a tutto il mondo un volto sempre nuovo, più giusto e più sincero. /R.

Ci possiamo sedere. Introduciamo il tema di questa seconda sera proponendo, dal Vangelo secondo Giovanni, il racconto dell’incontro di Gesù con la Samaritana. Anche questa sera, prima dell’ascolto della Parola di Dio, riascoltiamo un passo

dell’omelia pronunciata nella nostra cattedrale dall’Arcivescovo di Milano,Card. Giovanni Battista Montini, futuro papa Paolo VI, il 26 aprile 1959.

Il segreto della cattedrale

La cattedrale è come la «città posta sul monte», di cui parla il Vangelo. La sua stessa mole tende a questa sublime eviden-za. E non solo evidenza esteriore ed architettonica, ma evidenza spirituale. Essa proclama il posto dovuto alla religione. Qui la Cattedrale mostra l’unità di pensiero e l’unità spirituale del po-polo, con cui la cristianità medioevale diede forma e coscienza a se stessa. Anche questa eredità non è disprezzabile. Il mon-do tende all’unità, in tanti suoi campi temporali; e la Chiesa, nel campo suo proprio, già la possiede e agli altri, stimolo ed esempio ed aiuto, la offre. La Cattedrale è l’espressione spiri-tuale e sociale dell’unità del popolo credente; è un faro ancora luminoso per i tempi che attraversiamo; è un edificio moderno; o meglio, quasi un cardine fisso, che non è turbato dal fluire dei tempi. La nostra riflessione, come vedete, si fa speculativa, e ci porta lontano: la Cattedrale ci richiama ad altre più positive considerazioni, ha ancora da svelarci molti suoi segreti.

Adorare il Padre in spirito e verità (Giovanni 4,5-26)

Giunse così a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al ter-reno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un

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pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samari-tana ad attingere acqua. Le dice Gesù: “Dammi da bere”. I suoi di-scepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: “Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?”. I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva”. Gli dice la donna: “Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?”. Gesù le risponde: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna”. “Signo-re - gli dice la donna -, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua”. Le dice: “Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui”. Gli risponde la donna: “Io non ho marito”. Le dice Gesù: “Hai detto bene: “Io non ho ma-rito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero”. Gli replica la donna: “Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare”. Gesù le dice: “Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità”. Gli rispose la donna: “So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa”. Le dice Gesù: “Sono io, che parlo con te”.

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Vi è ora spazio per una breve riflessione personaleaccompagnata dal suono dell’organo.

Ci disponiamo ad una Risposta orante al tema di questa seconda serata.Ci alziamo.

Dal Salmo 94

Rit.: Adoriamo il Signore nella sua santa dimora

Venite, cantiamo al Signore,acclamiamo la roccia della nostra salvezza.Accostiamoci a lui per rendergli grazie,a lui acclamiamo con canti di gioia. R./

Perché grande Dio è il Signore,grande re sopra tutti gli dèi.Nella sua mano sono gli abissi della terra,sono sue le vette dei monti. R./

Entrate: prostrati, adoriamo,in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo,il gregge che egli conduce. R./

Anche questa sera ci lasciamo illuminare da un testo del magistero della Chiesa.Papa Francesco, nella Esortazione apostolica Evangelii Gaudium

ci invita a riflettere sulla unità della Chiesa espressaanche dalla molteplicità e dall’armonia dei carismi.

Dalla Esortazione apostolica Evangelii Gaudium (nn. 130-131)

Lo Spirito Santo arricchisce tutta la Chiesa che evangelizza an-che con diversi carismi. Essi sono doni per rinnovare ed edifi-

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care la Chiesa. Non sono un patrimonio chiuso, consegnato ad un gruppo perché lo custodisca; piuttosto si tratta di regali dello Spirito integrati nel corpo ecclesiale, attratti verso il centro che è Cristo, da dove si incanalano in una spinta evangelizzatrice. Un chiaro segno dell’autenticità di un carisma è la sua ecclesialità, la sua capacità di integrarsi armonicamente nella vita del Popolo santo di Dio per il bene di tutti. Quanto più un carisma volgerà il suo sguardo al cuore del Vangelo, tanto più il suo esercizio sarà ecclesiale. Invece, quando siamo noi che pretendiamo la diversità e ci rinchiudiamo nei nostri particolarismi, nei nostri esclusivi-smi, provochiamo la divisione e, d’altra parte, quando siamo noi che vogliamo costruire l’unità con i nostri piani umani, finiamo per imporre l’uniformità, l’omologazione. Questo non aiuta la missione della Chiesa. È nella comunione, anche se costa fatica, che un carisma si rivela autenticamente e misteriosamente fe-condo. Se vive questa sfida, la Chiesa può essere un modello per la pace nel mondo. La diversità dev’essere sempre riconciliata con l’aiuto dello Spirito Santo; solo Lui può suscitare la diversità, la pluralità, la molteplicità e, al tempo stesso, realizzare l’unità.

Preghiera corale

Ci alziamo per elevare la preghiera di invocazione e di lode.Alle introduzioni del solista, rispondiamo tutti insieme.

Lettore O Dio, che reggi e santifichi la tua Chiesa accogli la nostra preghiera in questo giorno di grazia.Tutti Nella tua casa invochiamo il tuo nome, ci nutriamo della tua parola, viviamo dei tuoi sacramenti.

Lettore La cattedrale è segno del mistero della Chiesa santificata dal sangue di Cristo, da lui prescelta come sposa.Tutti Conservala vergine per l’integrità della fede, madre sempre feconda nella potenza dello Spirito.

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Lettore La cattedrale è segno della Chiesa santa, vigna eletta del Signore, che ricopre dei suoi tralci il mondo intero. Tutti Avvinta al legno della croce La tua Chiesa possa innalzare i suoi virgulti fino al cielo.

Lettore La cattedrale è segno della Chiesa beata, dimora di Dio tra gli uomini, tempio santo costruito con pietre vive sul fondamento degli Apostoli.Tutti La Chiesa di Crema possa crescere unita a Cristo pietra angolare.

Ci disponiamo all’ascolto della Meditazione del Vescovo. Ci sediamo.

Omelia del Vescovo

Vi è ora spazio per una breve riflessione personaleaccompagnata dal suono dell’organo.

Preghiera di intercessione

Ci alziamo per elevare al Padre la Preghiera di intercessione.Dopo l’introduzione del Vescovo, alterniamo la nostra voce a quella del solista.

Vescovo Innalziamo la nostra preghiera al Cristo Salvatore, che ha dato la sua vita per riunire in una sola famiglia tutti i figli di Dio dispersi.

Lettore Diciamo insieme: Ricordati della tua Chiesa, Signore.

Signore Gesù, che hai edificato la tua casa sulla roccia,confermaci nella fede e nella speranza. /R.

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Signore Gesù, che dal tuo petto squarciato hai fatto scaturire san-gue e acqua, purifica e rinnova la tua Chiesa con i sacramenti della nuova alleanza. /R.

Signore Gesù, presente in mezzo a coloro che si riuniscono nel tuo nome, esaudisci la preghiera unanime della tua Chiesa. /R.

Signore Gesù, che insieme al Padre e allo Spirito Santo stabilisci la tua dimora in coloro che ti amano, rendi perfetta la tua Chiesa nell’esperienza del tuo amore /R.

Signore Gesù, che non respingi coloro che vengono a te,accogli tutti i defunti nella casa del Padre./R.

Vescovo E ora rivolgiamo al Padre celeste, in canto la preghiera del Padre nostro, che compendia tutta la nostra preghiera cristiana

Padre nostro.

Vescovo O Padre, che hai voluto chiamare tua Chiesa la moltitudine dei credenti, fa’ che questo tuo popolo radunato nel tuo nome ti adori, ti ami, ti segua, e sotto la tua guida giunga ai beni da te promessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Tutti Amen!

Ancora, il Vescovo ci offre un ultima breve provocazione che per ciascuno vale come sintesi di questa seconda sera e come suggerimento di impegno personale.

Al temine concluderemo con la preghiera a Mariacomposta dal Vescovo Oscar e con la sua benedizione.

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PREGHIERA A MARIA, MADRE DELLA CHIESA

1 coro O Maria, assunta in cielo, Madre di Cristo, modello della fede e della piena rispondenza a ogni invito di Dio:

2 coro Tu che fosti acclamata “Madre della Chiesa”, cioè di tutto il popolo di Dio,

1 coro vigila con premura materna su questo tuo popolo che ti acclama e ti invoca.

2 coro Custodisci e rafforza la fede ricevuta da coloro che ci hanno preceduto

1 coro e fa’ che anche noi possiamo trasmettere questo prezioso e irrinunciabile dono alle generazioni che verranno.

2 coro Tu, o Madre, che nella tua vita terrena hai realizzato la perfetta figura del discepolo di Cristo, così da essere riconosciuta “beata perché hai creduto” (cfr Lc 1,45)

1 coro vigila come sentinella sulla nostra Chiesa di Crema

2 coro perché rafforzi la fede in Cristo, tuo Figlio, unico Salvatore del mondo, il solo capace di ottenerci una vita pienamente riuscita.

Amen.

Benedizione.

Canto finale CHIESA DEL RISORTO

1. Chiesa fondata nell’amore, sei tempio santo del Signore, edificata dai tuoi santi tu sei speranza dell’umanità.

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2. Chiesa mandata per il mondo ad annunciare la salvezza, porti la grazia ad ogni uomo e lo conduci alla santità.

Rit.: Dal crocifisso Risorto nasce la speranza, dalle sue piaghe la salvezza, nella sua luce noi cammineremo, Chiesa redenta dal suo amore.

3. Chiesa in cammino verso Cristo nella speranza e nella fede, tu sfidi il mondo con l’amore, tu vinci il male con la verità.

4. Canta con gioia il tuo Creatore, loda per sempre la sua grazia, tu dallo Spirito redenta sposa di Cristo nella carità.

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La cattedrale segno di una Chiesaunita per l’evangelizzazione

Terza sera - Gv 4

Introduzione

Il tema che ha guidato la nostra meditazione in queste sere pre-senta un ulteriore aspetto: la Cattedrale è segno del dialogo tra popolo di Dio e la comunità civile, luogo ideale dal quale s’irra-dia l’impegno missionario della Chiesa. Il vescovo Oscar, nel-la sua Lettera pastorale ha scritto: «nella Cattedrale, al centro della città, c’è posto per tutti; vi entrano coloro che credono; coloro che cercano Dio; oltrepassano la sua soglia quanti, pur non credendo, ne sono ammirati per la bellezza. Essa ricorda a tutti che Dio vive in mezzo a noi e ci attende; essa invita, attra-verso il silenzio delle sue mura e delle sue pietre, all’incontro con Dio, cioè a una autentica esperienza di fede. Penso sia ur-gente, come consiglia Giorgio La Pira, “rifare delle cattedrali il centro della città”. Ciò significa riscoprire quei valori che ci dan-no identità come Chiesa cremasca, come Italiani ed Europei: la dignità dell’uomo, la solidarietà, la fratellanza universale, la ca-pacità di perdonare; significa contribuire alla costruzione di una civitas che faccia esperienza di vera comunione, che sia vicina all’uomo, sia capace di ascolto, aperta al confronto, desiderosa di dialogo, disponibile al servizio.Lasciamo che anche questa sera la Parola di Dio ci interroghi in profondità e rendiamoci attenti a quanto ci proporrà la rifles-sione del vescovo. Il canto apre il nostro incontro e ci introduce alla preghiera.

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La cattedrale segno di una Chiesaunita per l’evangelizzazione

Terza sera - Gv 4 Canto IL TEMPIO TUO ADORABILE1. Il tempio tuo adorabile è casa di preghiera, il popolo t’invoca, la grazia da te spera.

Rit.: Dolce e soave, è, Signore. Nella tua casa abitare. Te benedire, te pregare, Dio d’immensa bontà

2. In questo luogo amabile, o Dio onnipotente, con maestà e potenza ti rendi a noi presente. Rit.

3. Signore, per noi poveri la casa tua gloriosa dischiude il paradiso, la patria luminosa. Rit.

4. In questo tempio santo raduni i tuoi fedeli. Ci chiami dalle tenebre nel mondo della luce. Rit.

5. In Cristo pietra viva formiamo la tua Chiesa. Accetta, o Signore, il canto della lode. Rit.

6. Noi siamo stirpe eletta, regale sacerdozio. Col dono del tuo Spirito ci rendi tua dimora. Rit.

Saluto del Vescovo

Il saluto e il benvenuto del Vescovo per tutti i presenti in cattedrale e per tutti coloro che seguono questo momento tramite Radio Antenna 5.

Vescovo Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voiTutti E con il tuo spirito.

Vescovo Sia benedetto Dio Padre, che in Cristo ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi.Tutti Sia benedetto!

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Vescovo Sia benedetto Gesù Cristo, nel quale il Padre ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa.Tutti Sia benedetto!

Vescovo Sia benedetto lo Spirito Santo, che ci guida alla conoscenza piena della volontà di Dio con ogni sapienza e intelligenza spirituale.Tutti Sia benedetto!

Il Vescovo introduce l’Invocazione allo Spirito Santo.

Fratelli, invochiamo Dio Padre perché ci doni la forza del suo Spirito Santo, perché la sua Parola sia fedelmente proclamata e accolta a gloria del suo Nome e a edificazione della sua Chiesa, e sia da tutti noi accolta con umiltà e obbedienza.

SPIRITO DI DIO

Rit.: Spirito di Dio, - scendi su di noi (bis)

1. Guidaci, Spirito, - salvaci, formaci! /R.

2. Rendici docili, - umili, semplici ! /R.

3. Suscita vergini, - donaci apostoli! /R.

4. Libera i poveri, - dà pace ai popoli! /R.

Ci possiamo sedere. Introduciamo il tema di questa terza sera proponendo,dal Vangelo di Giovanni, la seconda parte dell’episodio della donna samaritana,

che proclama il suo annuncio missionario nella sua città,esprimendo la gioia di aver incontrato Gesù.

Anche questa sera, prima della proclamazione della Parola di Dio,riascoltiamo un passo dell’omelia pronunciata nella nostra cattedrale

dall’Arcivescovo di Milano, Card. Giovanni Battista Montini,futuro papa Paolo VI il 26 aprile 1959.

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Il segreto della Cattedrale

L’ospite di questa casa, sua e magnifica, dov’è? La Cattedrale è di Cristo. A Cristo ogni Cattedrale appartiene. Questa Chiesa è sua. Per Lui qui è innalzata una cattedra, sulla quale il suo Apo-stolo, in sua vece, parlerà; per Lui un trono, sul quale chi tiene il suo posto, siederà; per Lui un altare, dal quale chi lo rivive farà salire al Padre il suo stesso sacrificio; per Lui qui è riunita la «ecclesia», il popolo col suo Vescovo, ed a Lui innalza il suo inno di gloria e la sua gemente preghiera; e da Lui questo tempio acquista la sua misteriosa maestà. Egli è presente! Questo è il segreto della Cattedrale! Essa è per noi una casa viva, un luo-go privilegiato di abitazione divina. Qui possiamo dire di Cristo: «Habitavit in nobis» (Gv 1,14). È il palazzo di Cristo Re; è l’aula di Cristo Maestro; è il tempio di Cristo Sacerdote. La sua reale, sa-cramentale presenza ci piega all’adorazione, ci invita alla con-templazione, ci ammette alla comunione. Qui Egli è presente con la sua autorità. È la sua presenza come Via. Di qui Egli guida la sua Chiesa sui sentieri della salvezza. Qui Egli è pastore. Egli è qui Maestro. È la sua presenza come Verità. Qui Egli ha la sua Cattedra. Qui la sua voce acquista suono autentico; qui trova eco fedele. «Chi ascolta voi, ascolta me» (Lc 10,16). La parola sua qui vibra dolce e potente «come spada a due tagli» (Ebr 4,12). Miei fratelli, le parole diventano non soltanto rivelatrici, ma ob-bliganti. Se qui si celebra il mistero della Chiesa, vuol dire che il restauro del tempio materiale non è completo se non è seguito dal restauro del tempio spirituale; se cioè dopo aver ringiovani-to la chiesa-tempio non avremo ringiovanito la Chiesa-popolo, la Chiesa-anime, la Chiesa viva. E allora il restauro continua. Bisogna restaurare la società dei credenti, che si chiama la Chiesa, riconducendo il suo disegno a quello originario. Bisogna ridare alla Chiesa materiale un’animazione spirituale. È quello che ora chiamiamo vita liturgica. Essa è la voce propria della

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Cattedrale: è la liturgia che fa parlare le pietre; è la liturgia che fa corrispondere ad ogni pietra morta un’anima viva; è la liturgia che svela e realizza il segreto della Cattedrale, perché rende qui attuale, nella sua migliore pienezza, il mistero della presenza di Cristo. Tutti insieme, stretti ed ordinati nel suo Corpo misti-co, tutti insieme quasi a Lui sospesi, verso di Lui sospiriamo: «Amen, così sia; vieni, o Signore Gesù!» (Apoc 22,20).

Molti credettero per le parole della donna (Giovanni 4,27-42)

[Dopo l’incontro con Gesù] la donna samaritana lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: “Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cri-sto?”. Uscirono dalla città e andavano da lui. Intanto i discepoli pregavano Gesù: “Rabbì, mangia”. Ma egli rispose loro: “Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete”. E i discepoli si do-mandavano l’un l’altro: “Qualcuno gli ha forse portato da man-giare?”. Gesù disse loro: “Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: “ancora quattro mesi e poi viene la mietitura”? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica”. Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: “Mi ha detto tutto quello che ho fatto”. E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: “Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappia-mo che questi è veramente il salvatore del mondo”.

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Vi è ora spazio per una breve riflessione personaleaccompagnata dal suono dell’organo.

Ci disponiamo ad una Risposta orante al temadi questa terza sera di esercizi spirituali. Ci alziamo.

Dal Salmo 95

Rit.: Abbiamo contemplato, o Dio, le meraviglie del tuo amore

Cantate al Signore un canto nuovoPerché ha compiuto prodigi.Gli ha dato vittoria la sua destraE il suo braccio santo, R./

Il Signore ha manifestato la sua salvezza,agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia.Egli si è ricordato del suo amoreDella sua fedeltà alla casa d’Israele. R./

Tutti i confini della terra hanno vedutoLa salvezza del nostro Dio.Acclami al Signore tutta la terraGridate, esultate con canti di gioia. R./

Anche questa sera ci lasciamo illuminare da un testo del magistero della Chiesa.Papa Francesco, nella Esortazione apostolica Evangelii Gaudium

ci incita a riflettere sulla unità della Chiesaespressa anche dalla molteplicità e dall’armonia dei carismi.

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Dalla Esortazione apostolica Evangelii Gaudium (n. 120)

In virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario (cfr Mt 28,19). Ciascun bat-tezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazio-ne e sarebbe inadeguato pensare ad uno schema di evangeliz-zazione portato avanti da attori qualificati in cui il resto del po-polo fedele fosse solamente recettivo delle loro azioni. Questa convinzione si trasforma in un appello diretto ad ogni cristiano, perché nessuno rinunci al proprio impegno di evangelizzazio-ne, dal momento che, se uno ha realmente fatto esperienza dell’amore di Dio che lo salva, non ha bisogno di molto tempo di preparazione per andare ad annunciarlo, non può attendere che gli vengano impartite molte lezioni o lunghe istruzioni. Ogni cristiano è missionario nella misura in cui si è incontrato con l’amore di Dio in Cristo Gesù. I primi discepoli, immediatamente dopo aver conosciuto lo sguardo di Gesù, andavano a procla-marlo pieni di gioia: «Abbiamo incontrato il Messia» (Gv 1,41). La samaritana, non appena terminato il suo dialogo con Gesù, divenne missionaria, e molti samaritani credettero in Gesù «per la parola della donna» (Gv 4,39). Anche san Paolo, a partire dal suo incontro con Gesù Cristo, «subito annunciava che Gesù è il figlio di Dio» (At 9,20). E noi che cosa aspettiamo?

Preghiera corale

Ci alziamo per elevare la preghiera di invocazione e di lode.Alle introduzioni del solista, rispondiamo tutti insieme.

Lettore La Cattedrale è segno della Chiesa sublime, città alta sul monte, chiara a tutti per il suo fulgore.Tutti Possa splendere sempre per noi come lampada perenne, la luce dell’Agnello.

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Lettore In questa Cattedrale la santa assemblea riunita intorno all’altare, celebri il memoriale della Pasqua e si nutra al banchetto della parola e del corpo di Cristo.Tutti Qui lieta risuoni la liturgia di lode; qui salga a te la preghiera incessante per la salvezza del mondo.

Lettore Qui il povero trovi misericordia, l’oppresso ottenga libertà vera e ogni uomo goda della dignità dei tuoi figli.Tutti Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Ci disponiamo all’ascolto della Meditazione del Vescovo. Ci sediamo.

Omelia del Vescovo

Vi è ora spazio per una breve riflessione personaleaccompagnata dal suono dell’organo.

Preghiera di intercessione

Ci alziamo per elevare al Padre la Preghiera di intercessione.Dopo l’introduzione del Vescovo, alterniamo la nostra voce a quella del solista.

Vescovo Mediante la fede e il battesimo siamo diventati tempio vi-vente del Signore e suo popolo sacerdotale. Rivolgiamo a Dio la nostra preghiera per la crescita della Chiesa e per la salvezza di tutti gli uomini.

Lettore Diciamo insieme: Radunaci, o Padre, nell’unità del tuo amore.

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Per la Chiesa di Dio, perché, purificata e fortificata dallo Spirito Santo, raccolga tutte le genti in un solo ovile sotto un solo pastore. Preghiamo. /R.

Per il Vescovo Oscar, che nella Cattedrale esercita il suo ministero di guida del nostro popolo in nome di Cristo Maestro e Pastore, perché il Signore lo benedica e lo sostenga e possa sentire intorno a sé l’affetto e la collaborazione dei presbiteri, dei religiosi e dei laici. Preghiamo. /R.

Per le nostre comunità, perché riunite intorno alla chiesa Catte-drale, riscoprano sempre più l’appartenenza all’unica Chiesa e la sua identità di sposa di Cristo Signore. Preghiamo. /R.

Per le mamme e i papà, per gli imprenditori e gli operai, per gli insegnanti e gli studenti, per quanti operano nella vita familiare e sociale, perché lo Spirito del Signore li renda lieti e perseveranti nel loro servizio quotidiano. Preghiamo. /R.

Per i malati e gli anziani, per gli emarginati, per le persone sole, perché sentano nelle nostre comunità la presenza viva e consolan-te del Signore. Preghiamo. /R.

Per i nostri sacerdoti, chiamati ad agire in nome di Cristo capo, per servire la Chiesa e radunarla nello Spirito santo per mezzo del Vangelo e dei Sacramenti, perché siano educatori della fede del nostro popolo, con una esemplare testimonianza di carità evange-lica. Preghiamo. /R.

Per i nostri missionari, che compiono opera di evangelizzazione e di servizio pastorale in terre lontane, perché il Signore li sostenga nel loro impegno e perché si sentano accompagnati dalla preghie-ra e dalla comunione fraterna della loro Chiesa di origine. Pre-ghiamo. /R.

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Vescovo O Dio, che ci convochi nella tua casa per lodarti, ascoltare la tua parola e celebrare i misteri della salvezza, fa che il tuo Spirito, ci liberi da ogni individualismo e ci raccolga nell’unità di una sola famiglia. Per Cristo nostro Signore.

Tutti Amen.

Vescovo E ora rivolgiamo al Padre celeste, in canto, la preghiera del Pa-dre nostro, che compendia tutta la nostra preghiera cristiana.

Padre nostro.

Vescovo O Padre, che hai voluto chiamare tua Chiesa la moltitudine dei credenti, fa’ che questo tuo popolo radunato nel tuo nome ti adori, ti ami, ti segua, e sotto la tua guida giunga ai beni da te promessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.

Tutti Amen.

Ancora, il Vescovo ci offre un’ultima breve provocazione che per ciascuno vale come sintesi di questa terza sera e come suggerimento di impegno personale.

Al termine concluderemo con la preghiera a Mariacomposta dal Vescovo Oscar e con la sua benedizione.

PREGHIERA A MARIA, MADRE DELLA CHIESA

1 coro O Maria, assunta in cielo, Madre di Cristo, modello della fede e della piena rispondenza a ogni invito di Dio:

2 coro Tu che fosti acclamata “Madre della Chiesa”, cioè di tutto il popolo di Dio,

1 coro vigila con premura materna su questo tuo popolo che ti acclama e ti invoca.

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2 coro Custodisci e rafforza la fede ricevuta da coloro che ci hanno preceduto

1 coro e fa’ che anche noi possiamo trasmettere questo prezioso e irrinunciabile dono alle generazioni che verranno.

2 coro Tu, o Madre, che nella tua vita terrena hai realizzato la perfetta figura del discepolo di Cristo, così da essere riconosciuta “beata perché hai creduto” (cfr Lc 1,45)

1 coro vigila come sentinella sulla nostra Chiesa di Crema

2 coro perché rafforzi la fede in Cristo, tuo Figlio, unico Salvatore del mondo, il solo capace di ottenerci una vita pienamente riuscita.

Amen.

Benedizione.

Canto finale GESÙ PER LE STRADE

1. Gesù per le strade vorrei Te cantar; Gesù la tua vita al mondo annunziare vorrei. Solo Tu sei la via, la pace e l’amor; Gesù per le strade vorrei Te cantar.

2. Gesù per le strade vorrei Te lodar; Gesù esser l’eco vorrei della gioia che dai. Or cantando la terra, or cantando il ciel; Gesù per le strade vorrei Te lodar.

3. Gesù per le strade vorrei Te servir; Gesù la mia croce vorrei abbracciare per Te. Come il corpo e il sangue Tu desti per me; Gesù per le strade vorrei Te servir.